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VINO E RICERCA LA NUOVA FRONTIERA DEGLI ESPERIMENTI IN MICROGRAVITÀ. MASTROBERARDINO PRIMA AZIENDA VITIVINICOLA ITALIANA A PARTECIPARE AD UN'IMPRESA SPAZIALE CON UN PROGETTO IN AMBITO MEDICO SCIENTIFICO PER LA PREVENZIONE DELL’OSTEOPOROSI. di Angela Petroccione Esperimenti nello spazio in microgravità. Fino a pochi anni fa sembrava impensabile, ma pare sia proprio questa la nuova frontiera per studiare il percorso evolutivo e le proprietà del vino, anche in ambito medico scientifico. A varcarla per la prima volta in Italia è stata l’azienda vitivinicola irpina Mastroberardino, che il 29 agosto scorso ha visto trasferire a bordo della navicella spaziale Dragon, decollata dal Kennedy Space Center in Florida, un lotto di bio collagene estratto dalle sue vinacce di aglianico con destinazione Stazione Spaziale Internazionale. Il tutto nell’ambito di un progetto di biologia rigenerativa ideato dall’Università degli Studi di Napoli Federico II. ReaDI FP è il nome dell’esperimento, acronimo di Reducing
Arthritis Dependent Inflammation First Phase. Ideato dal professore Giuseppe Falco del Dipartimento di Biologia Applicata, lo studio mette al centro una serie di elementi naturali estratti dalle vinacce, con lo scopo di individuare quelli che potrebbero essere funzionali nella prevenzione dell’osteoporosi, patologia che colpisce solo in Italia 5 milioni tra uomini e donne. La malattia è caratterizzata da alterazioni strutturali delle ossa, riduzione della loro resistenza e aumento del rischio di fratture. Lo sanno molto bene proprio gli astronauti che ne soffrono a seguito delle missioni: microgravità e radiazioni infatti assottigliano e indeboliscono l’apparato scheletrico, condizione che oggi limita fortemente i programmi spaziali.