MEDICINA INTEGRATA
Dr. Attilio Cavezzi Specialista in Chirurgia Vascolare Eurocenter Venalinfa - San Benedetto del Tronto (AP) Docente CPMA VALET - Bologna
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utti gli esseri viventi sono caratterizzati dal processo di invecchiamento, inteso come somma continuativa di tutte le modificazioni psico-organiche che caratterizzano l’individuo nel corso della vita, con ripercussioni inevitabili sull’omeodinamica dei processi cellulari e quindi sull’adattamento psico-fisico del soggetto. Oggettivamente, l’invecchiamento degli esseri umani è divenuto negli ultimi decenni sempre meno sostenibile dal punto di vista sociosanitario, in virtù dell’incremento esponenziale delle patologie croniche degenerative nell’età avanzata: cancro, malattie autoimmunitarie, neurodegenerazione, aterosclerosi, obesità, diabete. Questo incremento comporta un elevatissimo consumo di risorse sanitarie (farmaci, procedure diagnostico-terapeutiche, ecc.) e un’incidenza notevole di disabilità, in una popolazione sempre più anziana, che ha delegato la propria salute al medico e alle aziende farmaceutiche ed erogatrici di tecnologia. La durata massima della vita umana è rimasta la stessa nei millenni, mentre è invece aumentata la durata della vita media (processo peraltro alterato dal COVID-19). Purtroppo non si è nel frattempo assistito a un corrispettivo aumento della “salute media”, e questa frattura evidente sta comportando problemi crescenti economici e logistici per la nostra civiltà.
LA SCIENZA DELLA LONGEVITÀ Il processo di invecchiamento dipende orientativamente per il 25% dal patrimonio cromosomiale e per il restante 75% dalla nutrizione, dallo stile di vita e dalla gestione dello stress, quindi in definitiva dalla epigenetica ALIMENTAZIONE, STILE DI VITA E RESILIENZA PSICO-FISICA
Il processo di invecchiamento dipende orientativamente per il 25% dal patrimonio cromosomiale e per il restante, predominante, 75% dalla nutrizione, dallo stile di vita e dalla gestione dello stress, quindi in definitiva dalla epigenetica [1]. Attraverso molteplici interventi prevalentemente non farmacologici, la medicina integrata si ripropone di agire su questi tre aspetti, migliorando l´alimentazione, lo stile di vita e l´adattabilità allo stress cronico. Intuitivamente, questo approccio omnicomprensivo all´invecchiamento porta anche a una serie di vantaggi sul piano degli inestetismi tipici della senescenza di cute e tessuto connettivo, della sarcopenia e dei processi degenerativi corporei che impattano il benessere e l´aspetto esteriore dell´individuo con il passare degli anni. Dunque si sta preconizzando una forma di Medicina Estetica della longevità, basata sulla terapia dei processi causali, oltre che sulle eventuali procedure medico-chirurgiche del caso, con risvolti positivi innovativi sull’insieme dei processi degenerativi che affliggono l´età media e avanzata.
CAUSE D’INVECCHIAMENTO
Tra i principali processi biochimici/ cellulari causali dell’invecchiamento,
e quindi del cosiddetto “inflammaging” (invecchiamento causato da una infiammazione cronica cellulare di basso grado) [2], quelli maggiormente riconosciuti [3] sono: a) la produzione di radicali liberi in eccesso (stress ossidativo), soprattutto a livello mitocondriale; b) l’eccesso di AGE e altri simili prodotti di glicazione); c) le alterazioni nei cromosomi (degenerazione del mitoDNA e attrito/accorciamento dei telomeri, errori di replicazione ecc.); d) la progressiva degenerazione mitocondriale in termini di riduzione numerica e di funzionalità. La scienza biomedica ha sempre più evidenziato l´importanza della psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI), cioè della rete psico-organica che unisce mente e corpo, nel processo di invecchiamento. Partendo dai primi dettami di Cartesio, infatti, la letteratura scientifica ha definitivamente acclarato i molteplici meccanismi con cui i circuiti psico-neuronali interagiscono con il nostro “soma”: malattie e invecchiamento sono comunque il frutto di questa interazione più o meno alterata [4]. La ricaduta psicoorganica dello stress sul metabolismo cellulare è di enorme importanza scientifica, per cui la scienza PNEI e quella dell’ormesi entrano sempre più in gioco nella dinamica della medicina che vuole occuparsi compiutamente di longevità [5]. Il concetto di ormesi, più specificamente di mitormesi (l’attività sui mitocondri si dimostra sempre più importante per migliorare la salute umana) risale al 1800, ma negli ultimi decenni ha trovato una sua definitiva consacrazione nel mondo scientifico [6]. L’ormesi è fondamentalmente un fenomeno biologico per cui un effetto benefico (miglioramento della salute, tolleran-
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