MEDICINA ESTETICA Dr. Aldo Majani Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica MIAS Outpatient Clinic - Catania Dr. Ugo Majani Specialista in Chirurgia Generale, perfezionato in Medicina e Chirurgia Estetica MIAS Outpatient Clinic - Catania
FOCUS SULLO SGUARDO: TEAR TROUGH E PROTOCOLLO INDOLORE PER LA ZONA PERIOCULARE BY FILLMED
La tear trough deformity (TTD) è un’alterazione a eziologia multifattoriale al cui manifestarsi contribuiscono 4 fattori: riduzione di volume dei compartimenti adiposi del terzo medio facciale, ipotrofia delle fibre del muscolo orbicolare, indebolimento del ligamento di ritenzione dell’orbicolare e alterazioni cutanee
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uello che analizziamo in questo articolo è un inestetismo molto rilevante per pazienti di entrambi i sessi, che spesso produce risvolti psicologici importanti e può influire negativamente sui rapporti sociali. Avere ben chiara l’anatomia della regione del tear trough è fondamentale per capire patogenesi e terapia. Tear trough, o solco lacrimale, è l’appellativo moderno di quello che Loeb aveva già descritto come solco naso-giugale nel 1961, riferendosi alla concavità presente medialmente tra regione orbitaria e regione malare. Il solco lacrimale che noi vediamo dall’esterno ha una spiegazione anatomica: il tear trough ligament (TTL). Descritto nel 2012 da Wong, si tratta di un legamento osteo-cutaneo che, partendo in profondità dall’osso mascellare, giunge tra la porzione palpebrale e orbitale del muscolo orbicolare dell’occhio. Il TTL origina medialmente a livello dell’inserzione del tendine cantale mediale, decorrendo fino alla linea medio-pupillare. Lateralmente a tale linea, esso si trasforma in una struttura bilamellare denominata orbicularis retaining ligament (ORL), che è alla base della patogenesi di un altro inestetismo, il solco palpebro-malare (in letteratura lid-cheek junction). Il TTL divide due aree anatomiche con caratteristiche molto differenti: cranialmente, la cute presettale è sottilissima e si rileva un’assenza del tessuto sottocutaneo; caudalmente, la cute è spessa e con abbondante sottocute.
CLASSIFICAZIONE DELLA TTD
La fisiopatogenesi della deformità è fortemente legata a quanto detto. Turkmani, nella sua classificazione pubblicata nel 2017, distingue 5 sottotipi: • T ipo 1 (hill), al di sopra del TTL si manifesta erniazione delle borse adipose, indicazione alla sola blefaroplastica inferiore. • T ipo 2 (valley), ipotrofia isolata del tessuto adiposo malare, inferiormente al TTL, con necessità di reintegrare il volume mancante. • T ipo 3 (hill-valley), combinazione delle due alterazioni precedenti, indicazione al trattamento combinato, sia medico che chirurgico.
• T ipo 4 (hill-valley - hill-valley), a
causa del rilasciamento della porzione orbitaria del muscolo orbicolare si aggiunge un secondo rigonfiamento inferiore. • T ipo 5 (misto), a destra e a sinistra si manifestano diversi sottotipi. Il tipo 2 e, in parte, il tipo 3, possono essere candidati a un’efficace terapia medica mediante iniezioni di filler, mentre le classi 1 e 4 necessitano prettamente di un trattamento di tipo chirurgico.
COME TRATTARE LA TTD
Come già accennato, ogni tipologia di dismorfismo ha la sua tera-
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