I Quaderni del San Pietro a Majella II-2021

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Chiara Macor LE ORIGINI DEL MUSEO STORICO MUSICALE DEL CONSERVATORIO SAN PIETRO A MAJELLA Il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli possiede al suo interno un’importante Biblioteca ed un Museo storico musicale di grande interesse culturale. Il punto di partenza e l’incremento di questi due organismi si ascrive a quel particolare spaccato storico sociale di fine Settecento, che vide la necessità di far nascere, grazie all’opera di Saverio Mattei e Giuseppe Sigismondo una “Biblioteca Musica”, al fine di meglio supportare la formazione degli alunni; sarà poi nell’Ottocento e nel primo Novecento, grazie all’operato di Francesco Florimo e Rocco Pagliara, che la “Biblioteca Musica” verrà ampliata fino a comprendere non solo materiale librario ma anche un’ampia collezione di strumenti musicali ed altri manufatti artistici che saranno alla base di quello che nel 1925 verrà battezzato, sotto il direttore Francesco Cilea, il “Museo Storico Musicale” di San Pietro a Majella.1 Le collezioni del Conservatorio napoletano si distinguono per essere composte da un corpus variegato che comprende cimeli dei più importanti musicisti di scuola napoletana e di importanti interpreti di tutta Europa, strumenti musicali di inestimabile valore documentario ed artistico, fotografie e stampe, medaglie ed anche sculture e ritratti. In particolare fu Francesco Florimo, bibliotecario dal 1826 al 1888, il fautore del nucleo collezionistico più antico; durante la sua lunga carriera di «archivario» provvederà infatti ad incamerare un’importante numero di ritratti di musicisti, commissionando opere ad artisti a lui contemporanei, quali Domenico Morelli, Saverio Altamura, Filippo Palizzi, Andrea Cefaly e molti altri, avviando peraltro un processo di decorazione degli ambienti della stessa biblioteca, trasformando quelle sale in un vero e proprio tempio della musica. Francesco Florimo, di origini calabresi (San Giorgio Morgeto, presso Polistena), si era formato all’interno del Regio Collegio di Musica di San Sebastiano, 2 dove strinse una solida e duratura amicizia con Vincenzo Bellini. Una volta insediatosi nel suo Per il Museo Storico Musicale del Conservatorio venne stilato un importante catalogo dall’Economo dell’Istituto, che rappresenta una delle fonti principali per gli studi sulle collezioni. Si veda dunque ETTORE SANTAGATA, Il Museo storico musicale di “S. Pietro a Majella”, Napoli, Giannini & figli, 1930. Segue a questo catalogo una seconda e piuttosto recente pubblicazione, che però non contiene tutto il corpus dei beni del San Pietro a Majella, rimandando ad un secondo catalogo (mai dato alle stampe) che avrebbe dovuto comprendere la collezione di medaglie, stampe e fotografie. Si veda GEMMA CAUTELA - LUIGI SISTO - LORELLA STARITA, Dal segno al suono. Il Conservatorio di musica San Pietro a Majella. Repertorio del patrimonio storico-artistico e degli strumenti musicali, Napoli, Arte’m 2010. 2 Florimo risulta iscritto presso il Collegio nel novembre del 1817. Qui studiò con G. Elia il pianoforte, con G. Furno partimento, con G. Crescentini canto, con G. Tritto e N. Zingarelli contrappunto. Cfr. ROSA CAFIERO, Florimo, Francesco, in Dizionario Biografico degli Italiani, XLVIII, Torino, Treccani, 1997. 1

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