I Quaderni del San Pietro a Majella II-2021

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Giuseppe Vastarella I 24 CAPRICHOS DI MARIO CASTELNUOVO-TEDESCO: RAPPORTO CON I CAPRICHOS DE GOYA E IL LEGAME TRA OPERA E VISSUTO1

I 24 Caprichos de Goya op. 195 sono una serie di brani per chitarra composti da Mario Castelnuovo-Tedesco nel 1961, dedicati alla celebre serie di incisioni di Francisco Goya i Caprichos. Sebbene il compositore fiorentino si ispiri per ogni brano ad una raffigurazione, e ne mantiene il titolo, un’attenta analisi ci porta a dedurre che quello di Castelnuovo non sia soltanto un lavoro di musica per immagini, bensì un’occasione per continuare, con il suo personale stile perlopiù ironico e leggero, il lavoro di critica iniziato da Goya nella fine del Settecento. L’opera di Castelnuovo diventa quindi una stratificazione, un’esperienza trasversale tra immagini e musica che coinvolge il compositore quanto il pittore, e si presta ad un gioco di ricerca vastissimo per scovare dettagli e riferimenti biografici. È importante notare che degli 80 Caprichos di Goya non tutti hanno un’interpretazione chiara ed univoca, e lo stesso vale per l’opera di Castelnuovo. Entrambe le opere fanno parte della produzione matura dei due artisti: per Goya si parla di “maniera scura”, cioè di quel periodo particolarmente buio in cui il cattivo stato di salute del pittore e l’esperienza della guerra si ripercuotono nella sua produzione artistica. Altre opere importanti di questo periodo sono le Pitture nere e I disastri della guerra. Castelnuovo-Tedesco durante la stesura di quest’opera aveva maturato un bagaglio di esperienze tutto sommato simili a quelle del pittore: aveva vissuto la guerra sotto forma di discriminazione, i problemi di salute, ma anche la delusione degli amici e dei maestri. Tutto questo trova posto nelle due opere, talvolta in maniera evidente, altre volte con riferimenti velati.

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Per stilare questo mio articolo ho consultato: ANGELO GILARDINO, Un fiorentino a Beverly Hills, Roma, Curci, 2018; ID., Andrés Segovia, Caro Mario, lettere a Castelnuovo-Tedesco, Roma, Curci, 2018; JAMES WESTBY, Catalogo delle opere di Mario Castelnuovo-Tedesco: composizioni, bibliografia, filmografia, Firenze, Cadmo, 2005; MARCO RIBONI, La nascita degli Appunti nel carteggio tra Chiesa e Castelnuovo-Tedesco, «Il Fronimo» 90, gennaio 1995, pp. 12-22, ivi 91, aprile 1995, pp. 13-21 e ivi 92, luglio 1995, pp. 28-38; LILY AFSHAR, I 24 Caprichos de Goya per chitarra op. 195 di Mario Castelnuovo-Tedesco e il loro rapporto con le incisioni di Goya, «Il Fronimo» 73, ottobre 1990, pp. 11-26 e ivi 74, gennaio 1991, pp. 7-28; MARIO CASTELNUOVO-TEDESCO, Una vita di musica: un libro di ricordi, a cura di James Westby con un’introduzione di Mila De Sanctis, Firenze, Cadmo, 2005; ID., The Guitar, that Beautiful and Mysterious Instrument, manoscritto inedito, 1958; RUGGERO CHIESA, Mario Castelnuovo-Tedesco, 24 Caprichos de Goya, «Il Fronimo» 3, aprile 1973, pp. 33-34; KRISTJAN STOPAR, Mario Castelnuovo-Tedesco e la chitarra (2011), http://www.chitarrainitalia.it/pdf/Ricerca_Stopar_Castelnuovo-Tedesco.pdf (ultima consultazione 17 aprile 2021). Si vedano anche i siti: https://www.museodelprado.es/ - https://fundaciongoyaenaragon.es/ - https://mariocastelnuovotedesco.com/ (ultima consultazione 17 aprile 2021). 91


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