DM Magazine Novembre 2022

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INTERVISTA Pasta, innovativa secondo natura SUCCESSI Maiora continua a crescere: piano di investimenti da 70 milioni di euro SUD Laboratorio La Gdo che (r)esiste con Edlp e Franchising MAGAZINE ANNO X –NOVEMBRE 2022 SUCCESSI Carrefour: un progetto per rilanciare il format ipermercato Le parole del retail INTERVISTA Pasta, innovativa secondo natura ‘

Silvia Ballarin Editore Edizioni DM Srl Via A. Costa 2 20131 Milano P. Iva 08954140961

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SOMMARIO DMM 3
4 Cover
14 Intervista Pasta,
17 Successi Un
19 Imprese
20 Mercati Champagne
35 Persone 36 Retail Innovation Lynk
39 Social&Pr strategies Come usare
social media per gestire
41 Marketing sopra le righe #datastories 42 Carriere Il nuovo lavoro dei facility manager sarà
smart 44 Mercati Caffè e bevande
verso prodotti premium
56 Osservatorio digital Caffè: quali sono i brand più “svegli” sul web? 58
60
62
64
70
packaging
Lidl
73 News 75 Video e podcast 77 Prossimamente Esperti e stakeholder della filiera del largo consumo a confronto durante la 12° edizione del Green Retail Forum cercano di dare risposta a un mondo che cambia e azioni che richiedono termini nuovi.
Magazine Supplemento mensile di Distribuzione Moderna Testata giornalistica
Direttrice editoriale Stefania Lorusso Responsabile
redazione Maria Teresa Manuelli Redattori Federica Bartoli, Stefania Colasuono, Carlo Costa, Alberto Deiana, Elisa Fabbi, Paolo Pelloni, Michele Rinaldi, Luca Salomone, Claudia Scorza, Marco Usai,
grafico
Editoriale Il discount piace sempre di più. E non solo per il prezzo.
Sostenibilità. Le parole del retail
innovativa secondo natura
progetto per rilanciare il format ipermercato
Melinda accelera nel settore dei trasformati a base frutta
e spumanti verso la destagionalizzazione dei consumi
& Co – Cina/Svezia
i
una crisi
sempre più
calde si spostano
e sostenibili
Customer Micro Trend 2022: esperienze cross-channel
Real estate Nuovi formati, vecchi princìpi
Digital club/Retail Quali blocchi di innovazione sono pronti?
Mercati I dolci da ricorrenza accelerano sulla qualità
Tecnologistica Sealed Air individua le tendenze alimentari che influenzano il
delle proteine fresche
investe in un nuovo centro logistico
DM
registrata presso il Tribunale di Milano Registrazione n° 52 del 30/1/2007 Direttore responsabile Armando Brescia
di
Fabrizio Valente, Marco Zanardi Progetto

Il discount piace sempre di più.

E non solo per il prezzo.

Sempre più italiani scelgono il discount: la crescita non si arresta e, nei primi 7 mesi dell’anno, questo format raggiunge una penetrazione dell’85,3% sul totale delle famiglie italiane. A dirlo è una ricerca condotta da Gfk incrociando varie analisi, a partire da Con sumer panel, che rileva i comportamenti di acquisto di 15mila nuclei familiari del nostro Paese. In realtà la rincorsa dei signori dello sconto non dipende solo dall’inflazione, dalla guerra e dai rincari vari ma è in atto già da qualche anno. Tante le ragioni che stanno dietro a questo successo crescente: dal recente ingresso in Italia di player internazio nali come Aldi all’apertura di un alto numero di nuovi punti vendita, dagli investimenti in comunicazione alla promozionalità e all’evoluzione dell’assortimento. Sicuramente, rispetto a qualche anno fa, non è più solo il prezzo competitivo a caratterizzare questo format. Eurospin, numero uno in Italia nel settore, storicamente poco avvezzo alle attivi tà di comunicazione, è ormai ben presente sul piccolo schermo con lo spot della spesa intelligente per gli Einstein di tutti i giorni. Elemento che, come ci conferma la ricerca di Gfk, gioca ulteriormente a favore visto che gli italiani, in questo momento, risultano particolarmente attenti alla comunicazione pubblicitaria di questa tipologia di insegne. Il numero due Lidl, in occasione della presentazione del progetto di realizzazione del nuovo polo logistico ad Assemini (CA), ha dichiarato che investirà sul territorio nazionale 1,5 miliardi di euro per l’apertura di 150 nuovi punti vendita e per il potenziamento della rete logistica, al fine di rendere l’approvvigionamento della merce ancora più funzionale. La rete toccherà quota 1.000 store entro il 2030. Ultimo ma non ultimo il caso di Action, il discount non-food in più rapida crescita d’Europa che, sbarcato in Italia nell’aprile 2021, oggi conta già ventuno negozi di cui dodici in Lombardia, sei in Piemonte e tre in Veneto per un totale di oltre 450 dipendenti. In Italia i discount non si erano fatti minimamente intimorire dal coronavirus e sembrerebbe non temano neanche l’attuale congiuntura po litica ed economica. Sarà interessante continuare a monitorare il fenomeno per capire come evolveranno i comportamenti dei consumatori alla luce dell’incertezza del conte sto attuale e dell’aumento generalizzato dei prezzi. Ne riparliamo tra qualche mese.

EDITORIALE DMM
Stefania Lorusso, direttrice editoriale Edizioni DM
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Sostenibilità. Le parole del retail

Esperti e stakeholder della filiera del largo consumo a confronto durante la 12° edizione del Green Retail Forum cercano di dare risposta a un mondo che cambia e azioni che richiedono termini nuovi.

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di Marco Usai
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Negli ultimi cinque anni l’interesse degli italiani per i temi legati alla sostenibilità è cresciuto in maniera esponenziale. Ri cercando su Google Trends gli andamen ti dell’interesse nel tempo per alcune delle “parole” della sostenibilità, come ad esempio Economia Cir colare, Comunità energetiche, Sostenibilità alimen tare, i risultati parlano chiaro: sempre più italiani s’informano, approfondiscono, investono tempo e ri sorse per aumentare le proprie conoscenze in mate ria e modificare i propri stili di vita e le proprie scelte di consumo. Sono molte le spinte storiche e socioculturali che hanno contribuito a questo risultato: la pandemia, gli eventi atmosferici estremi e la guerra in Europa “uber alles”, ma anche i movimenti am bientalisti e le politiche di supporto alla transizione ecologica e all’industria 4.0: nel Pnrr, dice Nomisma, il termine sostenibilità viene citato ben 465 volte. Di nanzi alla consapevolezza di un mondo che cambia a velocità mai sperimentate prima, c’è da interrogarsi sul ruolo che ognuno degli attori della so cietà moderna, cittadini, istituzioni e im prese, devono avere nell’indirizzare que sto cambiamento sui binari giusti, facendo scelte giuste. Che non è un fatto sconta to, soprattutto nell’universo del retail. La differenza tra idea e azione, citando De Andrè, è infatti ancora molto accentuata quando si tratta di decisioni d’acquisto: secondo il guru del “purpose marketing”, Thomas Kostler, a fronte di un 65% di per sone che dichiarano di voler comprare green, solo il 26% lo fa davvero. Colmare questo gap del 39% è una delle sfide del futuro sostenibile del retail. Di questo, ma non solo, si è parlato durante la dodicesima edizione del Green Retail Forum, l’evento dedicato alla soste

Produzione e servizi puntano sui processi interni e sulle attività di riqualificazione ambientale, con un boom di certificazioni e dichiarazioni legate ai propri bilanci di sostenibilità e agli impegni in tema di riforestazione e tutela delle specie protette.

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nibilità nella filiera del largo consumo, promossa dalla fonda zione Plef-Planet Life Economy Foundation, da Altavia Italia, da Ndb ed Edizioni DM. L’evento, ospitato negli spazi del Mind-Mi lano Innovation District, una vera e propria città nella città che sta prendendo forma nei 480mila metri quadrati dell’area Expo 2015 con un progetto di riqualificazione urbana sostenibile, ha visto la partecipazione di numerose realtà del mondo dell’indu stria, della distribuzione, dei servizi e del green tech. «Il terzo millennio – afferma Paolo Mamo, presidente di Plef e ceo di Altavia Italia – comincia davvero in questi anni: lo avevamo iniziato sotto auspici molto diversi, con una visione abbastanza tranquilla sullo sviluppo più sostenibile del nostro pianeta, ma ci troviamo di fron te alla consapevolezza che i grandi cam biamenti avvengono di fronte a grandi momenti di crisi. Questa è la nostra grande opportunità, che ci fa dire che adesso non stiamo più scherzando. E ce lo fa dire come umanità nel suo complesso, di fronte a una grande sfida che va affrontata non più con la competition, ma con la co-petition». In apertura dei lavori sono stati presentati i risultati dell’Osservatorio sulla So stenibilità nel Largo Consumo realizzato da Plef ed Edizioni DM, che monitora da più di dieci anni la comunicazione di produttori, distributori e fornitori di servizi in tema di sostenibilità. «Negli ultimi tre anni – dice Ilaro Ghiselli, consigliere della fondazione Plef – le notizie pubblicate dagli attori della filiera sono più che raddoppiate, in particolar modo da parte dell’indu stria e dei fornitori di servizi. La Gdo, invece, cala e focalizza la sua comunicazione sui processi ester ni e sull’impatto sociale della propria sostenibilità. Produzione e servizi puntano sui processi interni e sulle attività di riqualificazione ambientale, con un boom di certificazioni e dichiarazioni legate ai pro pri bilanci di sostenibilità e agli impegni in tema di riforestazione e tutela delle specie protette». Dalla giornata di dibattito sono emersi numerosi spunti di riflessione sul futuro del retail in chiave soste nibile, che vogliamo ricollegare a quattro parole chiave: scelte, misure, accessibilità, umanità.

Dinanzi alla consapevolezza di un mondo che cambia a velocità mai sperimentate prima, c’è da interrogarsi sul ruolo che ognuno degli attori della società moderna deve avere per indirizzare questo cambiamento nella direzione giusta.

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Prima parola: SCELTE

“Il futuro è fatto di scelte” è lo slogan che ha connotato questa edizione del Green Retail Forum: da una parte dettate da logiche di business e di marketing, dall’altra quasi imposte dal mercato e dalle spinte socioculturali di questi anni. Come quelle che vengono dal Fridays For Future, movimento internazionale per la giustizia cli matica ispirato da Greta Thunberg, che considera il retail come parte attiva del pro blema. «Produzione e consumo – afferma Martina Comparelli, portavoce di Fff Ita lia intervenuta durante i lavori del forum – per come li stiamo intendendo oggi sono insostenibili: il retail ha la possibilità e quindi il dovere di influenzare tutta la catena, da monte a valle, soprattutto nella scelta dei produttori, nelle politiche di prezzo al campo e sulla dimensione stessa della filiera, che va necessariamente accorciata. I distributori hanno il potere di scegliere di proporre ai propri clienti un’unica scelta, quella sostenibile, accelerando la transizione ecologica sen za lasciarla in mano al consumatore: una linea sostenibile in mezzo a tante insostenibili – è la netta posizione di Comparelli – non è sostenibilità, è Green Washing». Sempre di scelte parla anche la direttrice commerciale di Cortilia, Emna Neifar, a pro posito di un progetto di “digital nudging” realizzato in collabo razione con RetailLab, laboratorio di ricerca dell’Università di Parma. Su un assortimento piccolo e già selezionato a monte

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dall’azienda, fresca di certificazione B-Corp, e che già rispecchia il suo naturale posizio namento su questi temi, l’intelligenza artifi ciale lavora per incentivare comportamenti d’acquisto virtuosi, proponendo di default le scelte più sostenibili tra le categorie preferi te dall’utente. «Le scelte sono preselezionate per l’utente in base all’impatto, anche a livel lo di salute – commenta la manager della so cietà, che ha tra le finalità di beneficio comu ne proprio quella nutrizionale – rendendo più difficile, per esempio, l’accesso a certi salumi per incitare a scegliere, in primis, altre cose. Far questo è sicuramente più facile sul nostro piccolo assortimento di 2.500 sku, rispetto ad assortimenti molto ampi, in cui è il consumatore a doversi informare, a fare calcoli, a scegliere» conclude Neifar. «Noi vogliamo trasmettere al nostro cliente un messaggio semplice: abbiamo già fatto questo lavoro per te, ti puoi fidare».

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"Il futuro è fatto di scelte" è lo slogan che ha connotato questa edizione del Green Retail Forum.

Seconda parola: MISURE

L’approccio scientifico si basa su osservazione dei fenomeni e misurazione dei risultati. Parafrasando la celebre massima possiamo dire che “Se non è misura bile non è scienza, è opinione”. La misurazione dei risultati è, tutt’oggi, uno degli ambiti su cui il retail deve migliorare per guadagnare attendibilità e fiducia da parte del mondo scientifico e dei consumatori. Ragionare, dunque, sui nume ri. L’undicesima edizione dell’Osservatorio Immagino, pubblicato da GS1 Italy lo scorso giugno, certifica che più del 32% del giro d’affari del Largo Consumo in Italia è realizzato da prodotti con etichette “green”: le referenze che riportano uno dei 35 claim di sostenibilità individuati da GS1, relativi ai quattro ambiti chia ve del management delle risorse, agricoltura e allevamento, responsabilità so ciale e rispetto degli animali, hanno realizzato nel 2021 oltre 12 miliardi di euro di fatturato, in crescita di quasi otto punti percentuali rispetto al 2019. «A fronte di questo – commenta Domenico Canzoniero, tra gli ideatori del Green Retail Forum e titolare di Ndb il Marketing Consapevole – non abbiamo una misura dell’impatto. È chiaro che poi la scienza, nei suoi report, tiene in considerazione il retail solo nominalmente ma, nei fatti, lo esclude». Misurare e rendicontare in modo scientifico e trasparente è una delle azioni chiave anche per Alfio Fonta na, corporate partnership & Csr manager di Humana People, società impegnata nella cooperazione internazionale e in progetti di recupero e riuso di abiti usati a fini solidaristici. «Questo darà alle persone la possibilità di comprendere qual è il loro impatto quotidiano nell’acquistare e consumare; sicuramente potremmo ottenere grandi risultati. Il cambiamento spesso si concretizza attraverso piccoli gesti». In sintonia anche il pensiero di Conad che, attraverso le parole del direttore customer marketing e comunicazione Giuseppe Zuliani, sottolinea l’importanza di «legare la sostenibilità a dei Kpi, come la reputa tion: senza aver chiaro l’indicatore, i manager non riescono ad agire al meglio. La generazione di valore della sosteni bilità non può essere misurata solo in un atto d’acquisto, ma deve essere ciò che ti proietta nel futuro, una pratica visionaria. Un’azienda – conclude Zuliani – deve rendicon tare del suo impegno anche per coinvolgere le persone: la sostenibilità è quasi un abbraccio per il cliente, che deve sentirsi coinvolto negli obiettivi che l’azienda si pone».

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Terza parola: ACCESSIBILITÀ

«Se non è accessibile non è sostenibile, ma su questo tema è ancora forte il vincolo cul turale, difficile da scardinare». È questo, secondo Riccardo Taverna, avvocato e socio della società benefit Freebly, uno dei grandi milestone nel progetto di sostenibilità del retail. «Si stima che nei prossimi dieci anni saranno oltre quattro milioni gli italiani con problemi di disabilità, persone che hanno una forte necessità di accesso al territorio per poter dare un con tributo fattivo a qualsiasi tipo di cambiamento. L’accessibilità è un qualcosa che fa comodo a tutti – afferma l’avvocato, tra gli autori del libro “Retail: il futuro è fatto di scelte”, edito da Edizioni DM – soprattutto alle aziende: se una cosa è resa semplice per un disabile, è ancor più semplice per una persona normodotata». Ma il binomio tra le parole accessibilità e sostenibilità si sostanzia anche sotto il profilo economico. Il posizionamento di prezzo spesso troppo alto delle linee green rappresenta, infatti, una vera e propria barriera all’accesso a determinate linee di prodotto, che lascia al consumatore l’onerosa scelta tra la convenienza del “good for me” e l’etica del “good for the world”. «I have a dream – è la pro vocazione di Luca Bottu ra, giornalista televisivo ospite della giornata –che un prodotto decente e non inquinante sia di sponibile anche per chi può pagarlo poco. Non è possibile che migliora

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Anche il digitale inquina

«Se il web fosse una nazione, sarebbe la quarta più inquinante al mondo, dopo Cina, Stati Uniti e India: parliamo di 51 miliardi di tonnellate di CO2 nel solo 2021. Se consideriamo, poi, la top five delle aziende mondiali a livello software, tra cui Amazon e Apple, regi striamo emissioni pari a quelle di stati come il Portogallo o la Repubblica Ceca. A breve Facebook aprirà un data center, vicino a Madrid, grande quanto il Principato di Monaco». Con queste parole Stefano Branduardi, director of sales & marketing di Karma Metrix, mette in evidenza un tema forse ancora troppo sottovalutato quando si parla di ecological footprint: la sostenibilità digitale. Se pensiamo, in realtà, a una delle più semplici e ricor renti attività quotidiane come l’invio di una mail o di un’emoticon su app di messagistica istantanea, difficilmente siamo consapevoli delle emissioni di CO2 legate a questo atto apparentemente innocuo. Eppur ci sono.

re il pianeta sia roba per fighetti». Come rendere più accessibili i prodotti sostenibili? Tra gli strumenti a disposizione del retail c’è sicuramente quello della marca privata che, nelle parole di Domenico Brisigotti, direttore commerciale food di Coop Italia intervenuto in uno dei talk che hanno preceduto l’evento del GRF «è uno degli ambiti dove l’insegna può agire direttamente con proprie policy e superare lo scetticismo sulla compatibilità tra sostenibilità ed eco nomia. Ci vuole però una grandissima tensione d’impresa – afferma Brisigotti – non può essere considerato un progetto ad hoc e valu tato per i costi che ha, ma deve coinvolgere il cuore del sistema. Solo così si riesce a garantire al consumatore un’adeguata relazione tra sostenibilità e prezzo».

Se non è accessibile non è sostenibile, ma su questo tema è ancora forte il vincolo culturale, difficile da scardinare.

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Le insegne retail dovranno cercare di non essere gli eroi della storia, piuttosto aiutare le persone a diventare eroi nella propria vita.

Quarta parola: UMANITÀ

Declinare il concetto di umanità nel retail del futuro è un esercizio quanto mai attuale, seppur appaia in aperta antitesi con l’evolu zione sempre più digitale del business. A forza di archiviare big data, costruire magazzini robotizzati e progettare intelligenze artificiali, molti retailer hanno sottovalutato l’importanza di lavorare sull’intelligenza emotiva delle proprie persone, allineando in ma niera errata le tre P del futuro sostenibile del retail: People, Pla net, Profit. C’è una seconda “list of three” che potrebbe descrivere, al meglio, quanto emerso nel corso del GRF in tema di umanità e sostenibilità: persone, comunità, gentilezza. Sono le persone e, in particolare, il personale di vendita a fare la grande differenza in Unes, secondo Rossella Brenna, amministratrice delegata dell’azienda che fa capo al gruppo Finiper. «La gentilezza e la vicinanza con i clienti non sono obiettivi che ci siamo posti, perché sono già parte del nostro Dna – afferma la manager, in carica dal 2019 – e dobbiamo comuni care il valore che sta dietro alla creazione di una relazione con i clienti. In altri contesti, come quel lo del discount che basa il suo business sull’effi cienza, anche il personale è invece misurato sulla produttività. Bisognerebbe tramutare il concetto di Kpi in Keep People Involved, coinvolgendo i col laboratori in quello che diventa non un semplice lavoro ma una vera e propria missione». Per Alessandro Capelli, Csr manager di Altavia Italia «se il dramma della contemporaneità sono le soli tudini, il grande tema è la costruzione di comunità. Se altri sog getti sociali non saranno in grado di farlo, questa spinta arriverà dai brand che dovranno considerare i propri clienti solo come una community d’acquisto ma una community che, su alcuni ambiti della propria vita, vuole essere coinvolta in percorsi che guarda no altri aspetti». Citando ancora Kostler, le insegne retail dovran no cercare di «non essere gli eroi della storia, piuttosto aiutare le persone a diventare eroi nella propria vita», motivando le persone a ridurre quel gap tra intenzioni e azioni d’acquisto sostenibili. n

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Coop, le plastiche dei Cedi diventano utensili di design

Della plastica non si butta via niente. La circolarità, in Coop, è una cosa seria e i numerosi progetti di sostenibilità messi in campo dall’insegna lo testimoniano: il progetto “Toh, chi si rivede!” dà una seconda vita alla plastica prodotta nelle piattaforme logistiche della coo perativa, in particolar modo partendo dai quintali di film che servono a imballare le pedane su cui viene consegnata la merce. La seconda vita di questi materiali è in cucina, trasfor mati in utensili e accessori per la tavola da Guzzini. Oggetti di design, belli e sostenibili, in vendita anche sul portale e-commerce della cooperativa. «Il consumatore ha interiorizzato la sostenibilità ambientale, temevamo che se la dimenticasse con il Covid – afferma Renata Pascarelli, direttrice qualità di Coop Italia, intervenuta nel talk del Green Retail Forum dedicato proprio alla circolarità – ed è tra le prime preoccupazioni degli italiani, insieme alla guerra e all’emergenza energetica». L’Italia vanta molti esempi positivi in termini di riciclo delle materie prime: acciaio inossidabile, vetro e carta: secondo il rapporto Comieco 2022, infatti, l’Italia è tra i best performer nella raccolta e riciclo di carta e cartone. In dettaglio il consorzio ha calcolato che nell’anno 2021 ogni italiano ha contribu ito al circolo virtuoso dei materiali cellulosici per oltre 60kg, con una significativa crescita al sud e l’Emilia Romagna, regione più efficiente. «La materia più problematica è la plastica – continua la Pascarelli – su cui comunque abbiamo esempi virtuosi: al di là del Pet, che effettiva mente abbiamo iniziato a riciclare e a utilizzare nelle bottiglie di acqua a marchio Coop, in percentuale variabile fino al 100%, anche nelle vaschette di frutta e verdura a marchio Coop c’è il pet riciclato dalle vaschette stesse. Abbiamo chiesto una mano ai fornitori delle vaschette e chiesto a Conai e Corepla di iniziare a riciclarle, perché prima non veniva fatto». Da sottolineare che Coop ha aderito, nel 2018, alla “Pledging Campaign” promossa dall’Ue per l’implementazione del mercato della plastica riciclata. Sul riciclo del vetro, infine, un altro progetto di grande rilevanza: Unicoop Firenze ha av viato la prima sperimentazione degli AcquaLocker, in collaborazione con la trentina Levico Acque, che da sempre imbottiglia esclusivamente in vetro. In tre punti vendita della coo perativa toscana sarà possibile acquistare acqua in bottiglie di vetro a rendere, una vecchia e buona abitudine che fa bene all’ambiente: ogni bottiglia di vetro a rendere è, infatti, utilizzabile per ben 30 volte. Tutto il processo sarà gestito da un’app dedicata. «La tutela dell’ambiente richiede, oggi più che mai, investimenti importanti in idee e buone pratiche, come quella che proponiamo attraverso gli AcquaLocker – afferma Claudio Vanni, respon sabile relazioni esterne di Unicoop Firenze – con cui invitiamo i consumatori a un cambio di abitudini nel consumo e a una riflessione su come praticare la sostenibilità, con piccoli gesti quotidiani».

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Pasta, innovativa secondo natura

Scommettere su prodotti particolari e di fascia premium, dunque poco permeabili alle crisi, si dimostra un’ottima strategia per superare le oscillazioni di mercato.

Andriani, di Gravina di Puglia (in provincia di Bari), è un ottimo esempio di quanto sia grande il saper fare italiano in campo alimentare. La società non è solo un produttore di alimenti di alta qualità, ma un vero laboratorio di innovazione, che dimostra le notevoli capacità na zionali nell’ambito della ricerca e sviluppo. Incentrata sui primi piatti per chi ha particolari esigenze nutrizionali e, più in generale, sugli ‘healty food’, la società - presente al mercato ExtraMot Pro di Borsa Italiana - ha un fatturato in costante salita: dai 33 milioni del 2015 agli 80 circa del 2021. A parlarci dei fatti recenti e, talora, futuri, è il direttore generale, Domenico Mazzilli

Partiamo dalla notizia più attuale. Cosa significa per voi avere conseguito la B-Corp? Da tempo abbiamo abbracciato un nuovo modello imprenditoriale votato alla sostenibili tà, facendoci promotori di una nuova consapevolezza virtuosa del business pres so tutta la nostra filiera di riferimento. Nel 2020 abbiamo scelto di modificare il nostro statuto, per diventare società benefit, che significa perseguire volontaria mente, nell’esercizio dell’attività d’impresa, non solo il profitto, ma anche una o più finalità di beneficio comune. La certificazione B Corp, che abbiamo conseguito a giugno di quest’anno, e l’adesione alla community globale delle organizzazioni B Corp - in Italia siamo solo 200 - è stata una naturale conse guenza.

In pratica?

Il nostro impegno è promuovere un concetto este so di “benessere”, con particolare focus su 5 aree: filiera produttiva, salute e benessere del consuma tore, valorizzazione del territorio, economia circola re, mitigazione del cambiamento climatico. Operiamo collegando ogni attività ai 10 principi del Global Com pact e ai 17 Sdgs (obiettivi di sviluppo sostenibile) dell’Agenda 2030 dell’Onu e rendicontiamo an nualmente i risultati, attraverso la nostra relazione d’impatto.

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di Luca Salomone

State investendo molto sul vostro brand Felicia. Con quali risultati? Gli ultimi due anni sono stati un periodo di grande cambiamento per il marchio. L’azienda ha scelto di focalizzarsi, dal punto di vista strategico, sullo sviluppo di Felicia, definendo una mappa di crescita per i prossimi anni, con l’obiettivo di fare diventare il brand un punto di riferimento del mercato dell’alimentazione salutare in Italia.

In cifre?

Le performance delle vendite sono molto positive: si rilevano incrementi del 19,5% a valore e del 17,6% a volume rispetto ad agosto 2021, un trend di crescita ben tre volte superiore rispetto al mercato totale della pasta senza glutine. In particolare, nel canale Iper + Super la crescita è stata ancora più importante, pari al 34% a valore e del 33% a volume. Abbia mo altresì incrementato la distribuzione ponderata media con l’obiettivo di superare gli 80 punti entro fine anno (fonte: NielsenIQ totale pasta vendite a valore IT Food, Iper + Super, anno terminante al 31 agosto 2022).

In marzo l’azienda è entrata nel settore bakery senza glutine. Quali sono i vostri progetti? Con l’acquisizione di Nove Alpi, azienda di Pistoia, produttrice di alimenti da forno, abbia mo fatto una scelta dettata dalla volontà di soddisfare le esigenze dei nostri consumatori nell’arco di tutta la giornata e rispondere così al bisogno di adottare uno stile alimenta re equilibrato e naturale, dalla prima colazione alla cena, senza rinunciare al gusto. Per il brand Felicia la gamma sarà composta dalle referenze più innovative e dinamiche del comparto, come pancake, waffle, fette biscottate arricchite, piadine, snack proteici. Per il brand Aglutèn, che è attualmente distribuito nel canale farmaceutico e nei negozi spe cializzati, è stato invece effettuato il restyling delle confezioni e verranno presidiate le ca tegorie di prodotto più tradizionali - pane in cassetta e croissant - in considerazione degli attuali trend, molto favorevoli per i prodotti da forno senza glutine.n

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Un progetto per rilanciare il format ipermercato

Dedicato ai formati iper e market, il progetto prevede la trasformazione del 100% della rete di vendita entro il 2024 e punta sulla conve nienza.

Carrefour

Italia ha recentemente presentato il progetto Maxi, un concept per rivisitare i prezzi e l’esposizione dei prodotti di supermercati e ipermercati, anche in risposta al periodo attuale che gli italiani sono chiamati ad affrontare. Il piano, dedicato esclusivamente ai formati iper e market, prevede la trasformazione del 100% della rete di vendita entro il 2024.

In un contesto difficile e caratterizzato da una riduzione del potere d’acquisto da parte dei con sumatori, la catena distributiva si impegna per tutelare i propri clienti, puntando sulla conve nienza e focalizzandosi sulla marca privata come Simple, con prezzi concorrenziali alla massima qualità. L’obiettivo è di arrivare entro fine anno a 200 articoli Simple, in aggiunta ai 350 articoli in “every day low price” a marca privata.

L'occasione per presentare il nuovo progetto è stata la celebrazione dei 50 anni dall'apertura del primo ipermercato della Penisola a Carugate, dove Cristophe Rabatel, ceo di Carrefour Italia ha dichiarato: «Sono fiero di essere qui oggi per celebrare un traguardo tanto importante: 50 anni di apertura di questo punto vendita, il primo ipermercato in Italia. Un punto vendita che, negli anni, è riuscito a evolvere per rispondere sem pre alle mutevoli esigenze dei consumatori, attraverso nuovi concept e una vasta offerta di grande qualità a prezzi convenienti».

Carrefour Italia opera nel settore della grande distribuzione in Italia con una rete multiformato di oltre 1.500 punti vendita in 19 regioni, di cui oltre 1.200 in franchising, nonché con servizi di spesa online e un approccio omnicanale in continuo sviluppo.n

Leggi anche: “Gruppo Sogegross vara il nuovo progetto retail e spinge sull’affiliazione”.

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Melinda accelera nel settore dei trasformati a base frutta

Con l'obiettivo di ampliare la propria gamma e di presidiare nuovi comparti, il consorzio continua il suo percorso di diversificazione.

Consorzio

Melinda, una tra le principali realtà eu ropee del mercato ortofrutticolo, continua il suo percorso di diversificazione dando vita a Melinda Lab, un nuovo ramo d’azienda dedicato al settore dei tra sformati a base frutta, nato in seguito all’acquisizione di Ad Chini. Ne abbiamo parlato con Paolo Gerevini, direttore generale di Consorzio Melinda.

Dopo quasi 20 anni di collaborazione, qualche mese fa avete acquisito Ad Chini. Quanto è importante questa operazione?

Con l’acquisizione di Ad Chini è nato un nuovo ramo d’azienda, la business unit Melinda Lab. Melinda è oggi in grado di proporre al pubblico prodotti da una filie ra totalmente trentina e di proprietà, dal campo allo stabilimento, fino al prodotto finito, a marchio Melinda. Abbiamo dunque un controllo totale su tutti gli step del processo produttivo, riuscendo a offrire al consu matore referenze attentamente controllate e sicure.

Quali obiettivi vi permette di raggiungere Melinda Lab?

Con questa acquisizione Melinda punta a crescere ulteriormente e a espandersi nel segmen to dei prodotti derivanti dalla lavorazione della frutta, come mousse, snack, barrette e Sque ez. Negli anni, Ad Chini ha saputo costruire una realtà di rilievo a livello nazionale proprio in questo segmento con positive ricadute in Trentino. Il binomio, dunque, si prospetta vincente. Avete in cantiere nuovi lanci di prodotto nel settore trasformati? Stiamo lavorando al lancio di due nuove linee di prodotto, in arrivo sul mercato quest’inverno: una gamma di mousse vellutate in formato doypack, formulata pensando a un pubblico più maturo per ampliare il panorama dei potenziali consumatori, e una linea a base di frutta e fibre a so stegno del benessere intestinale.n

Leggi anche: “Nestlé-Perugina: investimento da 7,5 mln di euro per una nuova linea di produzione”.

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Champagne e spumanti

verso la destagionalizzazione dei consumi

MERCATI DMM 20 DM MAGAZINE

Il mercato degli champagne e spumanti, nell’anno terminante a settembre 2022, registra un calo delle vendite a volume pari al 2,8% con oltre 79 milioni di volumi commercializzati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il relativo giro d’affari arriva quasi a 617 milioni di euro, in trend lievemente negativo (-0,8%) rispetto all’anno precedente (fonte Iri, totale Italia, Iper+Super+Lsp). Al suo interno, il segmento metodo classico italiano mostra un trend positivo (+0,1% vol e +0,9% val), insieme al metodo classico altro (+1,4% vol e +0,8% val). Andamento negativo a volu me (-2,7%) ma positivo a valore (+0,4%) per il metodo charmat secco, con il sottosegmen to del prosecco che segna -7,4% a volume e -2,3% a valore. Il metodo charmat dolce, inve ce, registra -3,6% a volume e -1,3% a valore, con il sottosegmento charmat dolce Asti che segna -0,2% a volume e +0,6% a valore. A re gistrare la maggiore flessione è il segmento dello champagne, che mette a segno una con trazione a doppia cifra pari a -13,5% a volume e a -10,8% a valore. I primi tre produttori (Ferrari, Moet & Chandon e Berlucchi) coprono a valore il 18,5% del mercato, mentre la private label, al momento, pesa il 5,5%.

In un mercato fortemente polarizzato, le rinnovate abitudini di consumo portano champagne e spumanti tra le mura domestiche per degustare le bollicine tutto l’anno, svincolandole dall’esclusività delle occasioni speciali.

SCHEDE PRODOTTI

Bellussi Spumanti/Bellussi

Nome prodotto: BellusSì

Caratteristiche: vino spumante brut ottenuto da una selezione di uve Pinot Nero coltivate in collina e raccolte esclu sivamente a mano. Botter/Brilla! Nome prodotto: Prosecco Doc Rosé Caratteristiche: prosecco dal colore rosato chiaro, bouquet elegante e intenso con spiccate note di acacia, equilibrato al palato. Ideale come aperitivo ed eccellente con zuppe di pesce e piatti a base di funghi. Servire a 6-8°C. Cantina Produttori di ValdobbiadenE

Nome prodotto: Rive di Colbertaldo Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Extra Dry Caratteristiche: con l’elegante perlage e aroma armonioso, evoca la bellezza unica delle colline da cui ha origine. Ottimo come aperitivo o con ricette a base di pesce.

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ROCCA DEI FORTI si rinnova nel logo e nel packaging

Quasi 70 anni di attività: una storia importante, unica, che oggi l’azienda Togni, celebra con un’operazione di restyling del brand di vini spumanti Rocca dei Forti che ha coinvolto sia il logo che il packaging dei suoi prodotti. Una rielaborazione estetica che ne manifesta l’eleganza e sottolinea la contemporaneità. Si parte quindi dal leone, da sempre simbolo del mar chio, ora riproposto in una veste più essenziale, ma rafforzato dal colore rosso, e rappresentato con la zampa anteriore in movimento, a simbo leggiare un dinamismo che, pur custodendo la tradizione, è proiettato verso il futuro. Il nuovo stile Rocca dei Forti è lineare e dalla forte personalità: sono state inserite nel logo la data di nascita dell’a zienda, 1954, con la denominazione “Cantine Togni”, garanti di un saper fare che si rinnova con l’impegno della terza generazione.

Il packaging a sua volta è stato rinnovato attraverso l’introduzione della figura ottagonale per etichetta e collarino come omaggio ad importarti strutture architettoniche del territorio. L’ottagono è divenuto l’elemento di riconoscimento del brand presente sia sul packaging che in tutti gli strumenti di comunicazione. Nelle referenze storiche, Brut, Dolce e Ros so Dolce, è stata apposta in etichetta la firma di Luigi Togni dalla cui lungimirante e appassionata imprenditorialità è iniziata la storia di Rocca dei Forti.

Nel tempo accanto ai prodotti storici, capisaldi della leadership nella sua categoria nella GDO italiana, si sono affiancati vini spumanti ad alto va lore aggiunto come i Millesimati Riesling Extra Dry, ottenuto dalla rifer mentazione di vini riesling di un’unica annata, Ribolla Gialla Brut, vino spumante da uve del tipico vitigno autoctono del nord est italiano, e Pro secco Doc Rosè Brut, che nasce dalle uve del vitigno glera e pinot noir provenienti da zone a denominazione di origine controllata. Prodotti ideali a tutto pasto e fruibili in numerose occasioni di consumo. Ad accompa gnare l’accurato restyling il nuovo concept di comunicazione, “Star bene, insieme”, un richiamo alla vocazione conviviale delle bollicine Rocca dei Forti. Completamente riprogettati anche il sito web roccadeifort.it, nella grafica e nei contenuti, come la presenza sui canali social, ancora più in linea con il messaggio e tutti gli altri touchpoints in un’ottica di comunica zione integrata sempre più “customer centric”.

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AndAmento per cAnAli e Aree geogrAfiche

A livello di aree geografiche, il comparto è guidato dal Nord Ovest (+38,4% vol e +37,9% val), seguito da Nord Est (+24,5% vol e +23,1% val), Centro+Sardegna (+23,1% vol e +24,5% val) e Sud (+14% vol e +14,5% val). In merito ai canali, invece, i supermercati presidiano la fetta di mercato più consistente (+73,7% vol e +73,1% val), staccando ipermercati (+16% vol e +16,1% val) e Lsp (+10,4% vol e +10,8% val).

Il mercAto è sempre più polArizzAto

Il comparto degli champagne e degli spumanti in Italia sembra non sfuggire a una ten denza che si sta affermando in diversi mercati: la polarizzazione dei consumi. Secondo Francesca Martellozzo, responsabile marketing e comunicazione di Bellussi, funziona no i marchi che sanno scegliere il posizionamento più coerente alla propria missione e identità aziendale: «Lo champagne e lo spumante italiano vendono anche in tempi di crisi, ma spiccano solo quei brand che hanno saputo posizionarsi in modo chiaro e che sanno

Dal punto di vista della comunicazione, Cantina Produttori di Valdobbiadene punta sulla valorizzazione della storia dell’azienda e del suo legame con il territorio, lavorando a una strategia di medio lungo termine che le permetta di essere una realtà rilevante per target di consumatori diversi. «Vogliamo farci percepire ancora di più come sinonimo di Prosecco di qualità – dichiara Luca Maruffa –, legato indissolubilmente a Valdobbiadene e all’o rigine di questa tipologia di vino, segmentando anche la nostra offerta, come già abbiamo cominciato a fare, perché le tipologie di Prosecco che possiamo offrire sono varie e interessanti».

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L’IMPORTANZA DI DARE RILIEVO AL LEGAME CON IL TERRITORIO DI ORIGINE

RIVE DI COLBERTALDO. LE NOSTRE RIVE, IL NOSTRO PROSECCO.

Per il mondo è Prosecco, per noi è casa.

Nella zona storica del Prosecco i fianchi scoscesi delle colline prendono da sempre il nome di Rive e disegnano un paesaggio diventato Patrimonio Unesco. Qui esiste solo la vendemmia manuale. Ogni Riva è unica: compito della Cantina è quello di lasciarla esprimere in tutta la sua personalità. Rive di Colbertaldo nasce secondo questa filosofia: assecondare un terroir unico, imbottigliando il suo dono.

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VENDITE A VOLUME

79 mln/l

TREND VENDITE A VALORE

617 mln/€

attrarre e convincere i consumatori su uno dei due posizionamenti, alto o basso. Alto non significa solo o necessariamente costoso, ma soprattutto prestigioso, esclusivo, noto, ri conoscibile, celebrativo, identificativo e gratificante, mentre basso non vuol dire sempli cemente economico, ma corretto, giusto, equo, rispettoso, inclusivo, accessibile, demo cratico e rassicurante». A causa della situazione economica contingente e dell’aumento generalizzato dei costi, per Alberto Serena, ceo di Montelvini, «la forbice dei consumi tra prodotti entry level e prodotti premium si allargherà sempre di più. I consumatori focaliz zeranno le proprie risorse per acquistare referenze gratificanti dal punto di vista sia quali tativo sia valoriale ed esperienziale; aspetto, quest’ultimo, a cui teniamo particolarmente e per cui lavoriamo costantemente offrendo una proposta di valore legata al territorio di Asolo, allo stile produttivo e alla sostenibilità».

l’effetto covid e lo scenArio incerto impAttAno sullA cAtegoriA Il comparto si trova oggi a fare i con ti con l’“eredità Covid” e l’incertezza del futuro, come sottolinea Enrico Gobino, responsabile marketing e comunicazione di Argea: «Il ritor no alla normalità dopo le restrizio ni imposte per il contenimento dei contagi da Covid-19 ha determinato una ripresa dei consumi fuori casa e le bollicine, in questo senso, sono la scelta preferita da uno spettro di

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TREND
Fonte: Elaborazioni DM su dati Iri, a.t. settembre 2022, Totale Italia, Iper+Super+Lsp -0,8% -2,8%
RAIN FREEFO

Charmat dolce +0,1% val +0,9% vol +0,8% val +1,4% vol +0,4% val -2,7% vol -2,3% val -7,4% vol

cui Charmat dolce Asti

MERCATI DMM -10,8% val -13,5% vol Champagne
di
consumatori molto ampio. Passiamo, infatti, dall’esperto conoscitore al consumatore occasionale, fino ad arrivare al “beginner”, che trova in un calice di spumante la possi bilità di avvicinarsi al mondo del vino. Sarà interessante analizzare il comportamento che verrà adottato di fron te alla crisi recessiva che stiamo vivendo ora: si tornerà a prediligere il consumo domestico, anche di alta qualità e prezzo, oppure prevarrà la voglia di uscire – anche solo una volta a settimana – senza rinunciare al privilegio di una buona bottiglia?». La flessione dei consumi della catego ria è in parte dovuta al contesto macroeconomico, come spiega Francesco Domini, direttore commerciale di Leone Alato: «Riteniamo che la contrazione dello spumante italiano nel canale moderno sia data principalmente dal la congiuntura economica, caratterizzata da un aumento medio dei prezzi e dall’inflazione. Nello specifico, il decre mento del Prosecco, rispetto all’anno scorso, si potrebbe spiegare considerando la peculiarità del 2021, anno in cui la pandemia ha favorito l’acquisto del vino in Gdo. Anche l’inflazione sta giocando un ruolo importante e questo emerge dal fatto che l’unico segmento che cresce a doppia cifra è quello degli spumanti secchi “low cost”, che ha mantenuto invariato un prezzo medio del 30% inferiore ri spetto alla media di categoria». Fonte:ElaborazioniDMsudatiIri,a.t.settembre2022,TotaleItalia,Iper+Super+Lsp -1,3% val -3,6% vol +0,6 % val -0,2% vol
Metodo classico italiano Metodo classico altro Charmat secco
di cui Charmat secco Prosecco
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Segmenti:

lancia il monitoraggio online dei Wine Specialist

Il mercato del Wine&Spirits online vive un periodo di gran de effervescenza, registrando una crescita costante: in un contesto così attivo e dinamico, appare necessario per le aziende produttrici e gli operatori del trade conoscere in maniera approfondita il panorama di prezzi e assortimen ti che questo mercato offre. Il rischio altrimenti è quello di prendere decisioni “di pancia” o quantomeno parziali su aspetti che potrebbero condizionare i fatturati in modo de cisivo, in questo mercato che corre alla velocità della luce. Sulla scia di questa tendenza QBerg, istituto di ricerca ita liano leader nei servizi di price intelligence e di analisi delle strategie assortimentali cross canale (flyer, punti ven dita fisici, e-commerce e newsletter) ha inserito all’interno della piattaforma di intelligence In-Store POINT, funzio nale al monitoraggio di attività a volantino, e-commerce e newsletter della grande distribuzione, un panel di principali siti di wine specialist come Callmewine, Tannico, Berna bei, Vino.com, Xtrawine e altre realtà leader.

Il nuovo servizio non si limita al tracciamento dei panieri di referenze, ma permette di catturare l’intero assortimen to, consentendo un monitoraggio full-shelf, comprensivo di analisi strategiche, della composizione a scaffale, della quota dei produttori.

Il riconoscimento dei codici, inoltre, non è affidato a regole semantiche o a motori di Ai: il prodotto, infatti, è censito, fino al livello di annata e di vitigno da un gruppo di specia listi e ciò garantisce un’elevata cross-correlazione tra i siti.

Attraverso questo nuovo sistema è possibile monitorare, sia i principali siti di e-commerce del canale Wine Spe cialist, sia una trentina di siti della grande distribuzione, permettendo così il confronto “GD contro Specialisti”. È il cliente a definire il panel di siti da consultare, oltre a com missionare quelli da monitorare a seconda delle relative politiche competitive.

www.qberg.com

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QBerg

SCHEDE PRODOTTI

Cielo e Terra/Freschello

Nome prodotto: Cuvée Extra Dry Caratteristiche: spumante equilibrato e persistente, fresco e leggero con buone note fruttate. Ottimo come aperitivo, con gli antipasti e con piatti leggeri.

Montelvini

Nome prodotto: Asolo Prosecco

Superiore Docg Brut

Caratteristiche: la versione Brut della Collezione Plumage è l’espressione massima dell’Asolo Prosecco Superio re Docg, grazie alla finezza e all’armo nia dovute al basso contenuto zucche rino, bilanciato da un notevole corpo.

Perlage/Perlage Winery

Nome prodotto: Col di Manza Valdobbiadene Pro secco Superiore Docg Extra Dry Caratteristiche: prosecco prodotto con uve da agricoltura biodinamica, caratterizzato da profumi di mela gialla matura e pesca, floreale con sentori di rosa e glicine, fiori di campo. Armonico, vellutato, di buon corpo lungo.

cAmbiAno e AumentAno le occAsioni di consumo L’emergenza sanitaria ha ridisegnato pro fondamente le abitudini di consumo, inco raggiando le degustazioni casalinghe, svin colandole dall’esclusività delle occasioni speciali, e avvicinando i consumatori anche a produzioni “green”. «Lo spumante – affer ma Luca Maruffa, marketing manager di Cantina Produttori di Valdobbiadene – sta entrando sempre di più nello stile di vita dei consumatori, non solo come vino da celebra zione. È un vino da socialità, perfetto per il

Togni ha realizzato un accurato re styling del brand Rocca dei Forti che, partendo dalla sua lunga storia, ne attualizza l’estetica a un sentire con temporaneo proiettato verso il futuro. Il logo, completamente ridisegnato, mantiene e arricchisce gli elementi di sempre. Il leone, più essenziale ma raf forzato dal nuovo colore rosso, è rap presentato con la zampa anteriore in movimento, simbolo di un dinamismo che custodisce la tradizione, ma è al passo e, anzi, anticipa i tempi. Il nuo vo stile tipografico inserisce la data di inizio dell’attività, 1954, e la deno minazione Cantine Togni, garante di un saper fare che si rinnova da quasi 70 anni. A livello di design del packaging, le nuove eti chette e i collarini ricordano la forma ottagonale. Infine, ai prodotti più storici – Brut, Dolce, Rosso Dolce e Demi Sec – per suggellarne la loro autenticità, è stata apposta in etichetta la firma di Luigi Togni, dalla cui lungimirante imprenditorialità è iniziata la storia del marchio.

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ROCCA DEI FORTI ESPRIME IL SUO MONDO CON UNA NUOVA ESTETICA
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Il punto di vista della distribuzione: Iper La grande i

Iper La grande i evidenzia le buone performance del meto do classico all’interno del comparto, come spiega Francesco Portaluri, shopper analyst e category manager liquidi di Iper La grande i: «Abbiamo riscontrato una crescita nel seg mento del metodo classico, che anche nei primi nove mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, registra +23% a valore e +20% a volume. Nella famiglia dello champagne, invece, notiamo un trend positivo nella nicchia del Rosè (+16% val e +20% vol), che si attesta poco sotto il 10% del totale fatturato sviluppato dallo champagne. Trattandosi di una categoria importan te e con la quale vogliamo trasmettere ai nostri consumatori la qualità e l’am piezza delle nostre cantinette, conti nuiamo a lavorare costantemente sugli assortimenti».

“food pairing” e che, oggi come oggi, offre tantissime variazioni sul tema in termini di zona di produzione, stile e personalità. Si tratta di una categoria che stimola la cu riosità e “parla” a target diversi e a palati differenti». Anche secondo Pietro Mattioni, ceo del Gruppo Zonin 1821, l’acquisto di bollicine sta diventando un’abitudine per mol ti italiani, facendo intravedere segnali positivi per il comparto: «Sebbene le bollicine nel canale moderno abbiano chiuso il primo semestre del 2022 con un rallentamento rispetto allo stesso periodo del 2021, i valori registrati quest’anno rispetto a quelli prepandemia del 2019 sono rassicuranti. Il confronto, infatti, mostra una forte crescita, segno che l’acquisto di bollicine per gli italiani si sta sempre più consolidando: non è più un trend fugace o una moda, ma una vera e propria abitudine culturale, che conti nuerà a generare effetti positivi per il business nel medio periodo». L’attenzione degli shopper, sempre più curiosi, sembra spostarsi anche verso vini biologici e biodinamici, come spiega Alberto Lorenzon, responsabile commerciale Italia di Perlage Winery: «C’è molto interesse sia per gli champagne sia per gli spumanti italiani, ma soprattut to c’è una sensibilità crescente per la sostenibilità, in particolare verso il mondo dei vini biologici e biodinamici. La tendenza è quella di bere spumanti con residuo zuc cherino basso, iniziando ad apprezzare molto i vini più secchi».

MERCATI DMM
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Trend vendite per canale

73,1% val 16,1% val 10,8% val 73,7% vol 16% vol 10,4% vol

Supermercati Iper Lsp

le Attività di comunicAzione puntAno AllA vAlorizzAzione dei brAnd

La presenza a scaffale delle etichette è sostenuta da attività di comunicazione volte a incrementare il valore percepito del marchio e a raggiungere i con sumatori in modo diretto e mirato. «Puntiamo a rafforzare il brand Valdo – precisa Matteo D’Agostino, global trade marketing manager di Valdo Spumanti – utilizzando tutti i touchpoint, dagli store fisici all’eecommerce, in particolare puntando sulla comuni cazione digitale. Oltre a mettere in atto una strategia volta a veicolare le product credentials del Valdob biadene Prosecco Superiore Docg, stiamo da diver si anni costruendo un’immagine di marca vicina ai consumatori, con la quale gli shopper possano rela zionarsi con una frequenza diversa rispetto a quanto accadeva in passato, quando le bollicine erano uti lizzate solo per celebrare le feste». Non mancano, poi, iniziative per festeggiare importanti traguardi, come spiega Cielo e Terra: «In occasione del venticinquesimo anniversario del nostro brand Freschel lo, abbiamo realizzato delle etichette celebrative per l’intera linea, sostenendo il marchio attraverso spot pubblicitari in tv, in radio e sui canali social con shoo ting e post dedicati sulla pagina di Freschello. Inoltre, stiamo lavorando sempre di più sulla comunicazione diretta ai buyer con le novità di brand e/o di prodot to mediante le newsletter e i social, promuovendo la marca anche tramite pagine pubblicitarie sui maga zine di alcune insegne».n

SCHEDE PRODOTTI

+76% +76% +76%

Tenute del Leone Alato/ Tenuta Sant’Anna Nome prodotto: Prosecco Brut Doc Tenuta Sant’Anna Caratteristiche: dotato di forte persona lità e di un gusto fresco e secco, invita a ripetere l’assaggio e si presta non solo per l’aperitivo, ma anche per abbina menti a tutto pasto.

Valdo/Cuvée i Magredi Nome prodotto: Ribolla Gialla Brut Caratteristiche: spumante Brut pro dotto seguendo le rigorose linee guida della vinificazione dell'azienda agricola I Magredi, situata all'interno della de nominazione Friuli Grave Doc. Ottimo a tutto pasto, si accompagna bene con i risotti e i primi piatti a base di pesce.

Zonin 1821/Ca’ Vescovo

Nome prodotto: Ribolla Gialla Spumante Caratteristiche: spumante Brut che offre al naso una buona intensità con ricordi di frutta a pasta bianca croccante. Fresco e fruttato, oltre a essere ottimo per l’aperiti vo, si abbina perfettamente ad antipasti di pesce.

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Fonte:ElaborazioniDMsudatiIri,a.t.settembre2022,TotaleItalia,Iper+Super+Lsp

QBerg, istituto di ricerca italiano leader nei servizi di price intelligence e di analisi delle strategie assortimentali cross canale (flyer, punti vendita fisici, e-commerce e newsletter), ha analizzato l’andamento dell’offerta del mercato di champagne e spumante (spumante secco, spumante metodo classico, spumante dolce, champagne) sui flyer promozionali della Gdo e sui principali siti specializzati dei wine specialist e del largo consumo nel mese di settembre 2022. La nuova piattaforma In-Store Point, sviluppata con Iri, rende QBerg gli unici in grado di poter confrontare mondi e domini differenti.

Il numero di brand esistenti di spumante e champagne nei tre canali analizzati è re almente considerevole. Basti solo immaginare che a set tembre 2022 i siti web wine specialist hanno fra le loro offerte circa 1.500 diversi marchi, per comprendere sia l’ampiezza che la complessi tà commerciale del mercato di spumanti e champagne. La Gdo è costretta a fare delle selezioni, concentrandosi su un numero limitato (anche se pur sempre considerevole) di marchi, circa 200 per i flyer Gdo e circa 250 per i siti web fmcg.

È interessante notare come le differenze fra i diversi canali non siano solo quantitative. I wine specialist appaiono pre diligere le proposte di marchi di spumante metodo classico e champagne in misura de cisamente superiore a quelli proposti dai flyer della Gdo, mentre la Gdo e i siti fmcg appaiono proporre maggior mente brand legati allo spu mante secco. Se il numero di

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QBERG ANALIZZA IL MERCATO DI CHAMPAGNE E SPUMANTI NELLA GDO E NEL WEB

marchi di spumante e champagne appare elevato, il numero di referenze uniche è realmente da record e richiede, senza dubbio, personale specializzato per poter selezionare al meglio i prodotti per la propria clientela.

I web wine specialist propongono quasi 6.000 diverse referenze uniche di bottiglie di spu mante e champagne con quest’ultimo prodotto che conta persino oltre 2.200 referenze. Più contenute, varianti fra le 500-700, le referenze uniche proposte dai siti web fmcg e sui flyer della Gdo che si concentrano maggiormente su proposte di spumante secco, che rappresenta no oltre il 60% dell’offerta dei siti web fmcg e, addirittura, quasi l’85% delle proposte presenti nei flyer fmcg.

I prezzi medi proposti per spumanti e champagne sembrano identificare con chiarezza il target ai quali si rivolgono i diversi canali:

• i web wine specialist hanno dei prezzi medi al litro decisamente molto elevati, il doppio o addirittura più del triplo dei canali competitor. Una bottiglia di Champagne in questo canale costa mediamente 155 euro al litro contro gli 81 euro dei siti web fmcg e i 31 euro delle proposte a volantino dei siti della Gdo. Il loro target appare decisamente la fascia di reddito molto alta della popolazione o gli appassionati/specialisti/professionisti degli spumanti e del lo champagne, in grado di spendere cifre consistenti per acquistare proprio quella specifica bottiglia di quel particolare marchio;

• le proposte presenti nei flyer della Gdo sono in prevalenza prodotti con prezzi di livello medio, adatti a un pubblico vasto (quale è quello di ipermarket, supermarket, e superette) che apprezza prodotti di buon livello, senza però avere conoscenze, competenze (e forse disponi bilità di spesa) di alto livello. Particolarmente convenienti, rispetto ai prezzi proposti dai diretti competitor dei siti web fmcg, le offerte per lo champagne (31 euro vs 81 euro) e de gli spumanti metodo classico (14 euro vs 24 euro);

• i siti web fmcg offrono prodotti selezionati, a prezzi medio-alti, cercando così di ricavare spazi di mercato, stretti fra i prezzi convenienti dei giganti della distribuzio ne e quelli esclusivi dei web wine specialist.

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*Pollo allevato dalla nascita senza uso di antibiotici. Suino allevato senza uso di antibiotici negli ultimi 4 mesi di vita.

Sapori che colpiscono

I Mini Spiedini Martini arrivano in tavola in pochi minuti anche se partono da lontano: dalle mani degli uomini che lavorano nella nostra Filiera per nutrire e allevare in modo sano, senza uso di antibiotici. In ogni passaggio, da più di cento anni, garantiamo le migliori carni di suino e pollo, per darti un prodotto gustoso e genuino, veloce e semplice da preparare. Alla griglia, in padella o al forno, scegli tu come colpire nel segno.

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Luca Fontana nominato direttore commerciale internazionale di Bergader

Una quasi ventennale esperienza maturata in azienda, ricoprendo diversi ruoli chiave, fino alla recente nomina a direttore commerciale internazionale di Berga der. Questo il traguardo raggiunto da Luca Fontana, grazie a un approccio profes sionale, concreto e interculturale al mercato nazionale ed estero. Si occuperà, in primis, del riposizionamento dei formaggi erborinati e a pasta molle e dell’ottimiz zazione del portafoglio clienti con un focus particolare sul primo marchio.

Oleificio Zucchi: quattro nuove nomine al vertice

Roberto Lion (in foto) assume il ruolo di direttore esecutivo. Francesco Tabano, invece, ricopre la posizione di direttore della divisione consumer. Inoltre, Ste fano Vezzani porta in Oleificio Zucchi la sua profonda conoscenza nello svilup po e nella gestione del mercato nazio nale del consumo fuoricasa, diventan do direttore canale out of home Italia. Diego Ghisoni, già direttore trade, viene invece nominato direttore divisione hpl olive oil bulk. La nuova struttura avrà il compito di portare avanti la strategia di sviluppo aziendale.

Balocco, azienda specializzata nel settore dolciario, annuncia che Alessandra Balocco è stata nominata presidente e ammini stratrice delegata dell’azienda. Al suo fianco Assunta Pinto Balocco come consigliera di amministra zione. Terza generazione della fa miglia, Alessandra Balocco entra in azienda nel 1990. L’esperien za trentennale le ha consentito, nel tempo, di conoscere tutti gli aspetti che caratterizzano la vita in Balocco.

Alessandra Balocco eletta presidente e ad di Balocco Unieuro:

Unieuro, società specializzata nella distribuzione di elettro nica di consumo ed elettro domestici, dà il benvenuto nel suo organico a Gianna La Rana in qualità di investor relations director. La manager vanta una consolidata esperienza nell’ambito dei mercati finan ziari sia in Italia sia all’estero e avrà la responsabilità di ge stire i rapporti e di sviluppare il dialogo con gli investitori e gli analisti finanziari.

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Gianna La Rana nominata investor elations director
PERSONE DMM DM MAGAZINE 35

Lynk & Co – Cina/Svezia

Auto cinesi green sbarcano in Europa con un modello Millennial: noleggio “senza pensieri” e possibilità di subaffittare l’auto. Proposte in concept store che, oltre a mostrare l’auto, sono gallerie d’arte e spazi di co-working con caffetteria.

Area chiave: Engagement in-store

Tendenze complementari: Efficiency out-of-store; Sostenibilità

Info chiave

Concept store auto elettriche/ibride 2020: apertura primo flagship europeo

Lynk & Co (Gruppo Geely) 2017: lancio sul mercato 2020: 250 concessionari in Cina 2020: lancio modello in sharing in Europa

Lynk & Co è il brand premium del gruppo cinese di auto Geely. Dopo il lancio in Cina nel 2017, e il veloce successo, ha deciso di espan dersi in Europa con un modello innovativo e attrattivo per il proprio target di riferimento: i Millennial. È stata così aperta una sede in Svezia, avendo Geely acquisito Volvo, con una proposta basata, più che sulla vendita, principalmente sul noleggio in abbonamento. Dal 2020 ha iniziato ad aprire negozi in Europa, al momento 4, in Svezia, Germania, Paesi Bassi e Belgio, ma ha già annunciato piani di svilup po in tempi brevi, che dovrebbero coinvolgere anche l’Italia già nel

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Caso tratto dalla ricerca internazionale Retail Innovations 16 di Kiki Lab

2022, con aperture a Milano e Roma (oltre che a Parigi e Barcellona) e prevedere anche negozi pop-up.

Engagement in-store

I negozi Lynk & Co sono spazi unici e accoglien ti, nati con l’obiettivo di costruire una commu nity tra i clienti e fidelizzarli. Al loro interno i clienti possono lavorare, bere qualcosa al bar ed esplorare una gamma selezionata di prodot ti lifestyle. La maggior parte dei negozi aperti ha spazi per ospitare eventi culturali e artisti ci, meeting aziendali e privati. Attività che sono facilitate da arredi mobili e strutture flessibili, che possono essere semplicemente e veloce mente modificate per adattarsi ai diversi usi. Immersa in così tanti stimoli, l’auto, esposta al centro del flagship, diventa il simbolo di un li festyle.

Efficiency out-of-store

Il modello di fruizione è innovativo e basato sulla semplicità, in linea con le aspettative e gli stili dei Millennial. Il canone mensile è in teressante, perché è onnicomprensivo con 500 euro di bollo, assicurazione, manutenzione, pneumatici, ecc. Il modello superaccessoria to è incluso: tetto apribile panoramico, ricari ca wireless per cellulari, hotspot WiFi, sistema di assistenza al parcheggio intelligente, ecc. Semplicità anche per gli aggiornamenti dei si stemi di bordo, realizzabili via wifi come per gli smartphone. Le consegne sono molto veloci, in

media i tempi sono di 2 settimane, ma anche meno nei Paesi con minor burocrazia. Infine, un elemento non trascurabile e sempre più atteso è che dal noleggio è possibile recedere in qual siasi momento senza penali.

Sostenibilità

Lynk & Co è un brand sostenibile. Le auto, “cross-over” di medie dimensioni, hanno solo motorizzazioni elettriche o ibride e i sedili sono rivestiti di Econyl, una fibra sintetica ricavata dalla rigenerazione dei rifiuti di nylon. Il proget to si inserisce nel filone dello sharing, che per l’auto è particolarmente attrattivo, visto che in media vengono utilizzate solo per il 4% della loro vita. Sulla piattaforma dello sharing c’è la possibilità di inserire l’opzione “sub-noleggio”, mettendo a disposizione la propria auto, quan do non usata, ad altri clienti, che pagano per il proprio uso, accedendo all’auto con la geoloca lizzazione e una “chiave digital” che viene in viata online. Sulla piattaforma ci si può, quindi, iscrivere anche come utenti potenziali senza auto e un fenomeno interessante è la creazione di gruppi di amici che decidono di condividere un abbonamento insieme.

Commento Kiki Lab

Lynk & Co offre un nuovo approccio alla mobili tà, in linea con le attese dei target più moderni: possibilità flessibile di uso invece del tradizio nale possesso. Un approccio sostenibile e in telligente, che fa anche risparmiare subaffit tando l’auto. Il brand sta riuscendo a creare un forte senso di comunità, che trova nei flagship spazi fisici dove i clienti possono incontrarsi e condividere esperienze.n

Sfida: riuscire a imporsi anche al di fuori delle metropoli.

Fabrizio Valente, founder e ceo di Kiki Lab (Gruppo Promotica)

RETAIL INNOVATION DMM
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Come usare i social media per gestire una crisi

Creare un piano permette alle aziende di contenere i danni, dare risposte per “spegnere l’incendio” e talvolta rivelare opportunità di crescita inattese. Vi spieghiamo come.

Possiamo avere l’impresa più virtuosa del mondo, ma c’è una cosa in grado di spaz zare via anni di lavoro sulla propria brand reputation: il rischio di incorrere in uno stato di crisi aziendale.

Certo, ci sono casi e casi ma la cosa certa è che disporre di un piano di comunicazione per gestire le crisi è fondamentale e i social possono aiu tarci a farlo. Creare un piano di social media crisis management permette alle aziende di contenere i danni, dare risposte per “spegnere l’incendio” e talvolta rivelare opportunità di crescita inattese.

Come dotarsi di un social media crisis management plan?

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Il primo passo è formare un team fatto da persone interne all’azienda e consulenti PR esterni che possano fotografare i punti deboli dell’azienda, i temi su cui è maggiormente esposta e possano definire e formare chi far parlare sui social in rappresentanza dell’azienda.

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Il secondo step è quello di “trasformare in dati” la propria azienda. Questo significa assicurarsi di avere a disposizione informazioni veritiere e tangibili per rispondere a eventuali accuse. Le cer tezze renderanno la gestione della crisi meno frenetica e, al contempo, più ponderata ed efficace.

Lavorare per prevenire è la terza regola da seguire. Il piano di gestione deve infatti lavorare per pervenire la crisi, non solo per gestirla quando si è ormai nell’occhio del ciclone. Per questo mo tivo, monitorare con costanza i social e valutare al meglio le possibilità a propria disposizione e i possibili fattori di pericolo diventa fondamentale. Sia chiaro, però, non occorre rispondere per forza a ogni hater o accusa di cui ci accorgiamo, ma lavorare in modo concreto, corretto, trasparente e propositivo nei confronti dell’intera comunità social.

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Infine è bene essere consapevoli che il modo più efficace per rispondere a una crisi è quello di reagire in modo rapido. L’immobilismo non paga e attendere che la bolla si sgonfi da sola non è quasi mai la scelta giusta. Prima si reagisce, meglio è.n

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SOCIAL&PR STRATEGIES DMM
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www.generixgroup.com VMI WMS TMS YMS SUPPLY CHAIN EVOLUTE. Per mantenere sempre ciò che prometti.

#datastories

Autrice: Alice Avallone

Editore: Hoepli (2021)

Il breve saggio di Alice Avallone in “#datastories” ci ricorda che, per definire meglio un contesto e restituire significato ai comportamenti delle persone, i grandi numeri non bastano, ma oc corre fare affidamento a quelli che Martin Lindstrom per primo ha chiamato Small Data. I Big Data raccontano le tendenze, gli andamenti dei mercati e, laddove adeguatamente interpreta ti, forniscono una guida per la direzione strategica delle imprese: secondo i grandi numeri, per esempio, l’e-commerce cresce e le persone chiedono… tutto, dalla comodità al miglior prezzo passando per una qualità ineccepibile.

Eppure, questa analisi da sola restituisce solo un punto di vista, quello più luminoso, che va però integrato con indizi e tracce che ciascuno di noi lascia nelle conversazioni, negli atti di acquisto, nel contatto post-vendita, che aiutano a collegare correttamente i puntini delle stelle dei macro trend. A seconda dei collegamenti, otteniamo figure diverse.

Alice Avallone evidenzia come le abitudini impiegano in media 66 giorni per fermarsi e rimane re impresse nel nostro stile di vita, il che rende l’acquisto online e la consegna a domicilio una consuetudine abbastanza consolidata da 2 anni di pandemia (le stelle), ma se abbassiamo lo sguardo scopriamo che per gli italiani la sostenibilità delle consegne, intesa come fattibilità nel tempo del modello e ricaduta in termini di qualità della vita è un elemento importante al meno quanto la puntualità (le linee di congiunzione).

Che fare allora? Non fermarsi alle stelle più luminose che indicano la direzione, ma immaginare collegamenti sempre nuovi guidati dalla conoscenza delle persone, va lorizzando quella territorialità che esprime una delle vocazioni più forti del nostro Paese. E chiedersi sempre se e in che misura risponda ai requisiti di attualità (quanto il fenome no osservato è destinato a rimanere), rilevanza (quanto è rilevante rispetto a ciò a cui siamo abituati), singolarità (quanto è inaspettato), geografia (quanto conta in altri Paesi) e contesto (che ruo lo ha l’innovazione). Una guida indispensabile per il mare turbolento di questi anni.n

MARKETING SOPRA LE RIGHE DMM
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Il nuovo lavoro dei facility manager sarà sempre più smart

Le aziende non staranno a guardare: previsti investimenti a +300% entro il 2032.

Il mondo del lavoro è in continua evoluzione, si trasformano gli ambienti e anche le mansioni assumono caratteristiche ibride. In ambito aziendale, la figura del facility manager sta vivendo sulla propria pelle questi mutamenti. Ma chi è e qual è il perimetro di competenza di questa figura che esiste da tempo ma che sta assu mendo sempre più rilevanza?

In base alla definizione dell’International Facility Management Association (IFMA), il FM è colui che ha il compito di assicurare “funzionalità, comfort, sicurezza ed ef ficienza dell’ambiente costruito integrando persone, luogo, processo e tecnologia”. In concreto, definisce tempi e modalità di manutenzione delle strutture, coordina il personale preposto ai servizi, gestisce il budget dedicato a questi ultimi, e in breve il suo operato deve soddisfare i requisiti di efficienza richiesti dall’ambiente di lavoro. I servizi di cui si occupa sono legati alle utilities, alle infrastrutture fisiche e a tutti quei servizi che migliorano le condizioni del posto di lavoro.

Il primo vero passo verso il digitale, nel Facility Management e nel Real Estate in ge nerale, è legato al tema dell’efficienza energetica che ha permesso di portare una prima ventata di digitalizzazione e apprezzarne i vantaggi conseguibili in termini di efficienza. Altri esempi pratici e funzionali di rivoluzione digitale negli ambienti di lavoro possono essere l’Hot Desking e l’Hoteling abbinati agli smart locker. Modalità agili di gestione e utilizzo degli spazi con cui le aziende si stanno avvicinando a una

CARRIERE DMM
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struttura simile al coworking: per prenotare e utilizzare postazioni e armadietti nei giorni in cui si recherà in ufficio, al dipendente è ormai suf ficiente uno smartphone connesso a Internet. L’ottica è sempre quella dell’efficientamento delle risorse, in questo caso delle superfici, e la di minuzione dei costi fissi associati.

Dunque, quali sono i vantaggi per le aziende che stanno abbracciando la digitaliz zazione? Con questa nuova struttura si viene a creare una rete di sensori e oggetti connessi che invia di continuo dati a un repository. Le informazioni vengono rielabo rate e correlate tramite servizi di Big Data Analytics e Machine Learning e possono fornire indicazioni preziose su come massimizzare l’efficienza al fine di garantire una employee experience di qualità, riducendo allo stesso tempo i costi di gestione.

I risultati sono processi standardizzati, replicabili e facilmente misurabili, che con sentono risparmi immediati e tangibili, e un aumento esponenziale della qualità del la vita di dipendenti e consumatori, che si ritroveranno a condividere luoghi sempre più smart e attenti alle loro esigenze.

Osservando i vantaggi, le aziende non sono rimaste ferme e hanno iniziato a investi re sul proprio futuro e sulla rimodulazione degli ambienti di lavoro. Secondo un re cente report pubblicato da Fact.MR, il fatturato totale del mercato del facility mana gement è destinato a raggiungere circa 47,5 miliardi di dollari entro la fine del 2022, mentre più a lungo termine si prevede raggiungerà un valore di circa 153 miliardi di dollari entro il 2032: una spesa di circa 3 volte superiore a quella del 2022 nel giro di 10 anni.

In conclusione, le aziende devono necessariamente osservare costantemente l’an damento e le esigenze del mercato, specialmente quello del lavoro, per non farsi trovare impreparate. Il futuro parla chiaro: il ruolo del Facility Manager sarà sempre più smart e fondamentale all’interno di ogni ambiente di lavoro phygital. È neces sario, quindi, introdurre investimenti dedicati all’evoluzione degli uffici che mirino alla sua digitalizzazione, affinché le aziende possano continuare a tenere il passo dell’evoluzione tecnologica e soddisfare le mutanti necessità di dipendenti e clienti, attirare e trattenere sempre più nuovi talenti.n

CARRIERE DMM
Carlo Costa, direttore commerciale e marketing di AliA Cloud e Serrature Meronig
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Caffè e bevande calde si spostano verso prodotti premium e sostenibili

MERCATI DMM
di Claudia Scorza
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Il comparto si adatta alle richieste di un consumatore sempre più consapevole ed esigente, con un’offerta ampia e di qualità, puntando su prodotti premium, sostenibili e che strizzano l’occhio al benessere.

Nell’anno terminante a set tembre 2022, i dati Iri (totale Italia, Iper+Super+Lsp) indi cano che il mercato del caffè ha registrato un giro d’affari di quasi 1,3 mi liardi di euro (+1,8%) con oltre 96 milioni di vo lumi commercializzati (-4,1%). A livello di aree geo grafiche, il Nord Ovest segna +0,9% a valore e -3,6% a volume, il Nord Est -0,3% a valore e -5% a volume, il Centro+Sardegna +1,5% a valore e -4,3% a volume, mentre il Sud +5,9% a valore e -3,6% a volume. Per quanto riguarda i canali distributivi, gli ipermercati segnano +3,4% a valore e -3% a volume, i supermercati +1,5% a valore e -4% a volume, mentre Lsp +1,7% a valore e -5,4% a volume.

AndAmento dei segmenti

In termini di segmenti, il caffè in grani risulta quello più performante con una cre scita del 6% a volume e del 10,3% a valore. Al suo interno, si distingue il caffè in grani decaffeinato, con un incremento pari a +45,9% a volume e +45,2% a valore, seguito dal caffè in grani normale, che segna +5,9% a volume e +10,3 a valore. Il seg mento del caffè macinato, invece, registra -4,8% a volume e +1,6% a valore, con il sottosegmento del caffè in cialde che cre sce a doppia cifra con un incremento pari a +31,2% a volume e +28,8% a valore, in sieme al caffè macinato confezioni rega lo, che mostra +25,7% a volume e +23% a valore. Segno positivo anche per le capsu le: il caffè macinato in capsule Nespresso registra +8,1% a volume e +8,2% a valore, il caffè macinato in capsule A Modo Mio evi denzia +6,3% a volume e +5,4% a valore e il caffè macinato in capsule Dolce Gusto segna +2,5% a volume e +0,7% a valore. Trend negativo, invece, per i sottosegmenti caffè

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PRODURRE E CRESCERE NEL NOME DELL’ECOSOSTENIBILITÀ

Ad accompagnare un buon caffè o una bevanda calda ci pensa l’assortimento di Rigoni di Asiago, azienda storica italiana che ha raggiunto il successo internazionale grazie a quei valori in cui, ancora oggi, convivono tradizione e innovazione. Uno dei suoi punti di forza è la decisione, nel 1992, di produrre biologico. «Tutto è cominciato – fanno sapere dall’azienda – da quell’Altopiano di Asiago e da quella “natura nel cuore”, frase che è diventata poi il nostro claim. Dopo il miele biologico e italiano al 100%, sono arrivate Fiordifrutta, con una gamma che comprende oltre 26 varietà, e Nocciolata in quattro versioni. La nostra è una filiera di altissimo livello, che utilizza solo ingredienti selezionati e tecnologia all’avanguardia, producendo nel segno della sostenibilità ambientale».

macinato espresso (-9,3% vol. e -5,6% val.), caffè macinato normale (-8% vol. e -3% val.), caffè macinato normale 100% arabica (-7,3% vol e -4,4% val), caffè maci nato espresso 100% arabica (-7,2% vol e -5% val), caffè macinato capsule altri siste mi (-2,8% vol e -1,4% val). Infine, il segmento del caffè solubile registra una flessione generalizzata pari a -0,9% a volume e -0,3% a valore; al suo interno, il caffè solubile pluriporzione mostra +0,7% a volume e +1,1% a valore, mentre quello monoporzione segna -6,8% a volume e -4,9% a valore. Lavazza, Nestlé e Kimbo coprono a valore il 53,3% del mercato, mentre la private label, al momento, pesa il 10,8%.

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1,3 mld/€ (+1,8%) 96 mln/kg (-4,1%) A VALORE A VOLUME
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Fonte:ElaborazioniDMsudatiIri,a.t.settembre2022,TotaleItalia,Iper+Super+Lsp
rigonidiasiago.com Scopri di più su e In quattro deliziose varianti, Natù è la nuova linea Bio senza zuccheri aggiunti di Rigoni di Asiago, l’alleata naturale per uno stile di vita sano e attivo. LA MARCA CHE INNOVA LA CATEGORIA * • 95% DI FRUTTA • SENZA CONSERVANTI • SENZA EDULCORANTI ARTIFICIALI • 12 Kcal PER PORZIONE (15g)** • FONTE DI FIBRE *contiene naturalmente zuccheri **51 KJ / 12 Kcal per porzione (15g); 339 KJ / 80 Kcal per 100 g

I coffee lover sono informAti ed esigenti Di fronte a uno shopper sempre più esigente e consapevole dei propri gusti, il mercato si orienta verso proposte monoporzione e di elevata qualità, con una particolare atten zione per i prodotti premium, capaci di gratificare il palato. «La principa le tendenza di mercato da qualche anno a questa parte – spiega Alberto Lusini, head of Northern Europe di Mzb Group – è il costante aumento del consumo di caffè porzionato a sca pito di quello macinato, che muove comunque ancora oltre il 70% dei vo

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MERCATI DMM in cialde +28,8% val +31,2% vol confezioni regalo +23% val +25,7% vol capsule altri sistemi -1,4% val -2,8% vol capsule Dolce Gusto +0,7% val +2,5% vol espresso -5,6% val -9,3% vol espresso 100% arabica -5% val -7,2% vol capsule A Modo Mio +5,4% val +6,3% vol normale 100% arabica -4,4% val -7,3% vol capsule Nespresso +8,2% val +8,1% vol normale -3% val -8% vol Segmenti Caffè macinato +1,6% val - 4,8% vol di cui: DM MAGAZINE 49
Fonte:ElaborazioniDMsudatiIri,a.t.settembre2022,TotaleItalia,Iper+Super+Lsp

I PRODOTTI DELL’ANNO si distinguono sugli scaffali Carrefour

Il cliente è sempre al centro di tutte le nostre azioni strategiche, per questo siamo molto contenti di avere tra le nostre referenze prodotti premiati direttamente dal voto dei consumatori in base al loro livello di soddisfazione. Da diversi anni, infatti, Carrefour Italia sostiene Eletto Prodotto dell’Anno, anche per la forte attenzione nei confronti di un’innovazione continua dei prodotti. Siamo quindi felici di poter dare visibilità a prodotti premiati sui nostri scaffali, garantendone una diffusione capillare su tutto il territorio italiano. „

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prodottodellanno.it
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lumi di categoria. In que sto segmento si rileva un aumento della richiesta di prodotti premium come i caffè 100% arabica e i caf fè monorigine. Tra i por zionati, è molto rilevante nel 2022 la crescita delle cialde Ese, trainata dalla penetrazione delle mac chine a cialde nelle fami glie italiane, in particolare nel Centro-Sud, che anco ra non aveva espresso il proprio potenziale sul segmento». La presenza di un consumatore attento e com petente, alla ricerca di un caffè di qualità, è evidenziata anche da Francesco Garufi, direttore commerciale di Caffè Borbone: «Il monoporzionato continua l’evoluzione

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Segmenti Caffè solubile -0,3% val -0,9% vol di cui: pluriporzione +1,1% val +0,7% vol decaffeinato +45,2% val +45,9% vol normale +10,3% val +5,9% vol Caffè grani +10,3% val +6% vol di cui: DM MAGAZINE 51 monoporzione -4,9% val -6,8% vol Fonte:ElaborazioniDMsudatiIri,a.t.settembre2022,TotaleItalia,Iper+Super+Lsp

SCHEDE PRODOTTI

Caffè Borbone

Nome prodotto: capsule in alluminio compatibili con macchine a marchio Nespresso

Caratteristiche: Rotonda, Vivace e Ar monia sono le nuove miscele di Arabica e Robusta, la prima linea di capsule in alluminio per chi ama il gusto del vero espresso napoletano.

Cameo/Ciobar

Nome prodotto: Ciobar gusto Classico

Caratteristiche: preparato per Ciobar gusto classico caldo, denso e cremoso. Da preparare nel pentolino o in micro onde solo con l'aggiunta di latte.

Ekaf/Cellini

Nome prodotto: Nocciolino

Caratteristiche: capsule compatibili gusto cappuccino alla nocciola per una nuova bevanda calda stile cappuccino, dal sapore dolce e con una delicata schiuma, da gustare in ogni momento della giornata.

Infré e Bonomelli/Thé Infré

Nome prodotto: Thé Infré

Caratteristiche: selezionate miscele di tè nero de teinato e ingredienti botanici, per offrire benefici spe cifici al nostro organismo. Tre referenze disponibili: Tonicità Mentale, Difese Immunitarie, Digestivo.

Kimbo

Nome prodotto: Barista Espresso Napoli

- Capsule compatibili Nespresso Original

Caratteristiche: caffè equilibrato, dolce e corposo, con accenni floreali e sentori di biscotti appena sfornati. Una miscela intensa, proveniente dalle migliori varie tà di Arabica e Robusta, dalla tostatura medio scura.

positiva e, nello specifico, le cialde crescono più degli altri sistemi; questo perché si tratta di un sistema “aperto”, economico, con buone qualità dal punto di vista ambientale e, in termini di gusto, molto vicino al caffè che si consuma al bar. Il coffee lover, oggi più consapevole e curioso, vuole informazioni dettagliate sulla provenienza, sulla produzione e sui metodi di tostatura, prediligendo i marchi attenti alla sostenibilità. Inoltre, c’è sempre più spazio per i prodotti premium, caratterizzati da miscele ricercate, metodi di lavorazione accu rati e materie prime pregiate». Qualità, gusto e gratificazione sono aspetti importanti anche per la categoria dei preparati per cioccolata, come conferma Camilla Rota, executive manager category & business intelligence di Cameo: «Con i nostri lanci più recenti abbiamo ampliato l’offer ta guardando a nuove tendenze di consumo: è il caso di Ciobar Zero, referenza senza zuccheri aggiunti e rivolta a chi è maggiormente attento alla propria dieta, ma che non vuole rinunciare al gusto e al calore di una buona cioccolata calda. In generale il driver che continua a spingere la categoria è quello del gusto e della gratificazio ne personale durante il consumo».

cresce lA richiestA di un cAffè sempre più

sostenibile

La sostenibilità del prodotto o dell’azienda produttrice è oggi una delle principali ca ratteristiche che lo shopper moderno cerca. Secondo Lavazza «la sostenibilità è un valo re che lega e unisce consumatori e azien de, andando a rafforzare anche il reciproco rapporto di fiducia. Dai dati dell’Osservatorio Multicanalità 2021 di NielsenIQ, infatti, emer ge come la responsabilità etica e sociale dell’azienda produttrice giochi un ruolo rile vante nella scelta di una referenza da parte dei consumatori, insieme al metodo di pro duzione, al packaging sostenibile, all’origine

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e alla filiera del prodotto. Già da tempo stiamo lavorando su tutti questi aspet ti, impegnandoci per offrire risposte con crete ai consumatori attraverso le nostre proposte». Anche per Gianluca Fausti, direttore marketing di Ekaf – Cellini, la so stenibilità rimane un asset fondamentale: «Siamo in procinto di ottenere la certifica zione ambientale Iso 14001 e attuiamo già una serie di comportamenti sostenibili a vari livelli. Per i nostri astucci, infatti, uti lizziamo solo cartoncino certificato Fsc, le nostre cialde in carta sono certificate Cic e Tuv e l’energia elettrica utilizzata nel nostro stabilimento proviene al 100% da fonti rinnovabili. Anche la linea Celli ni Aluminium rientra in questo percorso: una volta separato dal caffè, l’alluminio della capsula potrà essere completa mente riciclato. La nostra traiettoria di innovazione si focalizzerà su materiali per il packaging ancora più sostenibili e su un’estensione di gamma con origi ni selezionate e una tipologia di capsula base 100% vegetale».

Lavazza/Lavazza A Modo Mio

Nome prodotto: Capsule Lavazza A Modo Mio compostabili ¡Tierra! Bio Organic

Caratteristiche: selezione di pre giati chicchi di caffè biologici a zero impatto Co2 e raccolti a mano, da oggi disponibile nel formato capsu la compostabile. La linea è compo sta dalle referenze For Planet, For Amazonia e For Africa.

Pompadour

Nome prodotto: Infuso Mango con Avocado

Caratteristiche: composizione di frutta con il gusto dolce del mango maturato sotto il sole dei tropici, impreziosita dall’olio di avocado.

Pop Caffè

Nome prodotto: Nocciolino Caratteristiche: bevanda calda che unisce il gusto della nocciola e l’amaro del caffè, da preparare a casa per una pausa piena di gusto. Le capsule sono compatibili con le macchine Dolce Gusto e Nespresso.

UN SERVIZIO SPECIALIZZATO E ALTAMENTE QUALIFICATO

Logistica Uno è un provider logistico che opera prevalentemente nel largo consumo, in particolare nei settori food & beverage con servizi dedicati e specializzati. Per società nazionali e multinazionali svolge servizi logistici di gestione deposito, trasporto e distribu zione. «I nostri depositi e transit point – spiega Gabriele Cornelli, presidente di Logistica Uno – presenti su tutto il territorio nazionale, dispongono dell’autorizzazione sanitaria per lo stoccaggio e la gestione dei prodotti alimentari e sono certificati bio». Secondo il provi der, nel 2021 il totale delle vendite di caffè torrefatto da trasformare in bevande calde è stimato intorno ai 226 milioni di kg. Il mercato più ampio, quello della grande distribuzione organizzata, incide per 122,6 milioni di kg e richiede alti standard qualitativi, come la certificazione Ifs Logistics, sulle quali Logistica Uno continua a investire per offrire ai propri clienti servizi eccellenti.

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PRODOTTI

tè, infusi e tisAne puntAno sul benessere L’anno della pandemia ha visto una crescita davvero importante del consumo di bevande calde, includendo il tè e gli infusi, ma in questi ultimi diciotto mesi il trend sta vedendo un’inversione di rotta, come spiega Fabio Pesce, general manager di Twinings Italia: «Secondo i dati Iri, at agosto 2022, tutti i settori del comparto stan no subendo una contrazione, perdendo il 5,3% complessivo e oltre il 6% in riferi mento al tè. Cresce, invece, l’area dedicata al benessere e ai prodotti con carat teristiche salutari, un tema caldo per Twinings, che ha lanciato l’anno scorso una nuova linea che combina ingredienti naturali attentamente selezionati, vitamine e minerali dalle proprietà benefiche sull’organismo». Secondo Fausta Fiumi, marketing director food di Gruppo Montenegro, il consumatore delle bevande base erba è sempre più orientato verso prodotti che lo aiutino a prendersi cura di sé in modo naturale: «Nel contesto macroeconomico in cui ci troviamo attualmente, non è semplice fare previsioni sulle tendenze dei consumi in futuro, ma le aspettative nel medio-lungo periodo sono positive ed è prevista una crescita delle bevande base erba, poiché si tratta di una categoria in grado di andare incontro ai trend salutistici legati al benessere fisico e mentale». Marion Fischnaller, responsabile marketing di Pompadour, sottolinea come l’emergenza sanitaria abbia lasciato ai consumatori una maggiore consapevolezza: «Abbiamo notato che nel periodo di pandemia il consumatore è diventato più consapevole, ha imparato a mangiare e

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+3,4% +1,5% +1,7% -3% -4% -5,4% TREND VENDITE
CANALE Ipermercati Supermercati Lsp Volume Volume Volume Valore Valore Valore Fonte:ElaborazioniDMsudatiIri,a.t.settembre2022,TotaleItalia,Iper+Super+Lsp
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Nel comparto del caffè e delle bevande calde, Penny Market sta lavorando a diversi progetti dedicati all’of ferta mdd, mentre alcuni sono stati appena lanciati. «La preparazione di una bevanda calda nel post-Covid –afferma Daniela Sander, buyer & category manager di Penny Market – è diventata un rito per il consu matore per prendersi una pausa durante la giornata, pensando al proprio benessere. Le nostre miscele sono certificate con Rainforest Alliance e Forest Stewardship Council e hanno ottenuto la certificazione Co2 neutral. Tra le proposte figurano le capsule premium monori gine a marchio Cuor di Terra, in alluminio certificato Co2 neutral, di alta qualità ma con un prezzo medio al pubblico. Non mancherà il for mato convenienza, visto che i con sumatori sono sempre più attenti al portafoglio: abbiamo sviluppato una linea maxi-formati di capsule compatibili con i vari sistemi pre senti sul mercato».

a consumare meglio. È aumentata anche la sensibilità verso referenze di qualità e so stenibili e, di conseguenza, è cresciuto l’in teresse nei confronti dei prodotti biologici, di cui vantiamo un ampio assortimento. Ri scontriamo, poi, una crescente attenzione per i materiali di imballaggio, la riciclabi lità e lo smaltimento di packaging, filtri e bustine». n

SCHEDE PRODOTTI

R. Twining and Company Limited/ Twinings

Nome prodotto: Twinings Benessere Tonicità

Caratteristiche: la freschezza dei frutti di bosco si combina con la delicatezza della radice di echina cea, la dolcezza del sambuco e l’aggiunta di Vita mina D, per il mantenimento della normale funzione muscolare e ossea.

Segafredo Zanetti

Nome prodotto: Espresso

Caratteristiche: dall’eccellenza

Segafredo nasce una nuova linea premium di capsule compatibili in alluminio. Espresso Classico, ricco e armonioso; intensità 10.

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l punto di vista della distribuzione: Penny Market

Caffè: quali sono i brand più “svegli” sul web?

L’analisi dall’Osservatorio Digitale di Soluzione Group, che attraverso le piattaforme di social listening Fanpage Karma e Talkwalker ha indagato il sentiment delle conversazioni online attorno a marchi, prodotti e trend, elaborando le informazioni raccolte per fornire dati di marketing utili per la ricerca e sviluppo.

“Il caffè è un’istituzione indefinibile” , scrisse una volta Honoré de Balzac. Aveva ragione: dentro una tazzina c’è un mondo intero. In Italia il caffè è specchio del territorio, convivialità, profumo che sveglia le case al mattino. Questo perché l’espresso è una bevanda capace di creare comunità, anche sul web: i brand di questo settore sono infatti ben “svegli” nell’inve stire sulle potenzialità dei social network per comunicare i propri contenuti.

L’indagine avviata su Fanpage Karma� ha analizzato le strategie adottate dai diversi play er. Tra i brand più “dormienti” è Splendid che non presenta canali attivi in rete, così come Nescafé, Lavazza e Bialetti che, nonostante le ampie community, sembrano aver abban donato gli investimenti su Facebook. In termini di fan, il primo posto va infatti a Nescafé con 36.6 milioni di seguaci, seguita da Nespresso (7.5M) e Lavazza (1M). Degno di nota Caffè Borbone, deciso a scalare le graduatorie “social” grazie a una strategia messa in atto solo negli ultimi 5 anni. Parlando di engagement la situazione si ribalta: il primo posto va a Segafredo Zanetti Italia con 101k reaction, rincorso da Caffè Corsini (14k) e Gimoka (6.7k). Sono, quindi, le community meno numerose a postare il maggior numero di contenuti, mo strandosi le più attive in rete. A dimostrarlo è anche la graduatoria dei top post, nella quale regna indiscusso Segafredo Zanetti Italia

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A differenza di Facebook, su Instagram nessun brand riesce a prendere sonno: tutti i marchi hanno infatti community numerose e attive. In vetta: illycaffè con 190k follower, Bialetti con 106k e Ne spresso Italia con 74k. Ancora una volta il quadro cambia completamente in fatto di performance delle pagine, dove le strategie più efficaci sono quelle delle community meno popolate: Pellini guida con il suo 35%, seguito da Caffè Corsini (28%) e da Segafredo Zanetti Official (26%). Presente in classifica anche Starbucks At Home, che utilizza Insta gram come canale di comunicazione per promuovere la sua linea di prodotti per il consumo domestico.

1 Fonte Fanpage Karma: indagine avviata nel periodo tra l’1 aprile 2022 e il 30 settembre 2022

2 Fonte Talkwaker: indagine avviata nel periodo tra il 12 settembre 2022 e il 12 ottobre 2022

L’analisi di Talkwalker² ha rilevato 1.4k mention all’interno di conversazioni spontanee legate al mercato del caffè, coinvolgendo un pubblico di oltre 90 milioni di persone Gli hashtag più utilizzati sono legati alle occasioni di consumo: #buongiorno, #colazioneitaliana e #pausacaffè, segno di come la bevanda nera sia il piacere irrinunciabile al mattino e nei momenti di break in ufficio o al bar. I brand più citati dagli utenti sono invece Nespresso, Lavazza e Borbone, on air con campagne pubblicitarie sulle principali emittenti tv. Infine, i modi di bere il caffè sono davvero infiniti: la maggior parte, amante della tradizione, sceglie l’espresso oppure una tazzina rigorosamen te preparata con la moka; ma c’è anche chi, alla ri cerca di nuovi stimoli, predilige le nuove mode: americano e in cialda n www.soluzionegroup.com

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Micro Trend 2022:

esperienze cross-channel

Riflessioni per offrire ai clienti la migliore esperienza di acquisto senza interruzioni, attraverso una strategia omnicanale.

La pressione competitiva nel commercio è enorme ed è in costante aumento. La con correnza non si limita al rapporto tra vendita al dettaglio online e fisica. Si tratta an che di offrire ai clienti la migliore esperienza di acquisto cross-channel e senza interru zioni attraverso una strategia omnicanale (performance omnicanale). Allo stesso tempo, i rivenditori sono in competizione per rendere i loro servizi il più sostenibili e trasparenti possibile lungo l'intero percorso del cliente.

I rivenditori online non solo hanno vantaggi in termini di costi e di mercato, grazie in parte all'economia della piattaforma. Inoltre, generano continuamente dati sui clienti e sulle loro esigenze. Ciò consente loro di ottimizzare i propri modelli di business. I rivenditori fisici possono digitalizzare i processi utilizzando l'automazione della vendita al dettaglio per raccogliere i dati dei clienti e anche per ridurre i costi. Con le esperienze ibride in negozio, i servizi a valore aggiunto digitalmente presso il punto vendita fisico migliorano l'esperienza di acquisto complessiva.

I fornitori agili stanno rendendo la concorrenza nel commercio più intensa. Possono ri empire rapidamente particolari nicchie di mercato o categorie di prodotti con modelli di consumo Direct-To-Consumer (D2C) e/o curati. Ciò viene fatto, tra le altre cose, attra verso l'uso di piattaforme digitali, sociali e nuove come i metaversi per raggiungere la portata del mercato e la comunicazione. La redditività per i rivenditori e l'esperienza di

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acquisto percepita per i clienti spesso si riduce alla fase più costosa della consegna del prodotto: l'ultimo miglio (soluzioni dell'ultimo miglio). Questi sono costantemente in fase di ottimizzazione attraverso forme di consegna innovative.

megA trend------> SeemleSS commerce

mAcro trend----> Hybrid inStore experience micro trend-----> clockwork

robot dipinge le unghie in meno di 10 minuti Clockwork ha sviluppato un robot per manicure in grado di dipingere le unghie in meno di 10 minuti. Gli utenti seleziona no prima il colore dello smalto e inseriscono i flaconi nella macchina. Il robot utilizza quindi la tecnologia AI e 3D per scansionare e calcolare le dimensioni e la forma delle un ghie dell'utente. Per fare ciò, gli utenti posizionano le dita una dopo l'altra in un dispositivo. Una volta terminata questa procedura, gli utenti rimettono le dita nel dispositivo e il ro bot dipinge ogni unghia con un movimento a spirale dall'esterno verso l'interno. Il robot è già utilizzato in sei negozi appartenenti alla catena di grandi magazzini Target.

megA trend------> SeemleSS commerce mAcro trend----> Hybrid inStore experience micro trend-----> euronicS

comunità del 21° secolo

Il rivenditore di elettronica Euronics ha presentato il suo concetto di negozio cittadino “njuju” che consente ai clienti di diventare co-proprietari e permette alla comunità di prendere parte allo sviluppo dei negozi. La blockchain consente la visione di una "comunità elettronica urbana" contemporanea. Per ogni transazio ne di pagamento nella vendita al dettaglio offline, gli acquirenti ricevono azioni nel negozio tramite un token digitale e possono quindi condividere i profitti. Inol tre, il token dà voce alla commu nity in merito al design e allo stock del negozio. Questo concetto vuo le rappresentare un'antitesi uma na alla vendita al dettaglio online anonima. n

CUSTOMER DMM
Marco Zanardi , presidente Retail Institute Italy, vicepresidente Con findustria Intellect, presidente Iodounamano, partner Beready
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Nuovi formati, vecchi princìpi

Cresce la necessità di evoluzione dei centri commerciali e delle strutture retail complesse in qualcosa che intercetti, anche in prospettiva, il gradimento dei consumatori.

Ci stavamo girando attorno da un po’ ed ecco arrivati finalmente: un nuovo format nel mondo del real estate italiano che, per ora sulla carta, promette di sposare la spinta propulsiva di certe nuove esigenze del consumatore con una redditività tale da consentire la sostenibilità e il ritorno dell’investimento alla platea dei diversi sta keholders. Da anni, infatti, stiamo inseguendo tendenze, verificando successi e flop, ma quello che voglio brevemente raccontare qui sembra essere una vera e propria ventata di aria nuova.

Il contesto di base è chiaro: la necessità di evoluzione dei centri commerciali e delle strutture retail complesse in qualcosa che intercetti anche in prospettiva il gradimento dei consumatori, sempre più messo in discussione e scardinato dal recente evento pandemico. Al contempo, le pre messe di mercato sono una tendenza nel gradimento per lo sport e le attività fisiche e salutistiche da parte dei con sumatori italiani, anche se con luci e ombre.

Il recente Report di McKinsey, “Sporting Goods 2022”, restituisce un quadro incoraggiante per il settore, ovvero stima una crescita del comparto retail sportivo a valori di +8-10% annui almeno fino al 2025. Altresì individua 5 macro-tendenze che i big player hanno in par te già intrapreso: continua crescita del digita le, accelerazione nella sostenibilità, maggiore connessione fra social media e commercio, ri modellamento delle catene distributive e nuove strategie nella catena di fornitura.

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Cogliere in modo organico questi elementi strutturali ha portato a un nuovo concept che si sta affacciando sul mer cato, chiamato “Mall of Sport”. Qualche esperienza nell’ambito sportivo c’è già stata in passato, ricorderete gli annunci in gran de stile per l’allora nuovo Village La Forme di Decathlon France destinato, nei piani del colosso francese, a presidiare diversi sviluppi anche in Italia e che, al contrario, non ha lasciato grande traccia di sé. Il concetto di Mall of Sport, però, è qualcosa di diverso, qualcosa di più complesso e, soprattutto, ha un progetto di sostenibilità che dovrebbe renderlo capace di remunerare il capitale investito nel tempo.

Stando alle prime presentazioni, al centro del concept vi è lo sport praticato. A que sto si aggiungono diverse funzioni principali in modo integrativo e adattabili al sin golo progetto, quali funzioni direzionale o alberghiero, con la costante del commercio dedicato. Fra le funzioni secondarie a completamento del mix vi possono essere fun zioni per il benessere, la salute, poliambulatori, etc. Immancabile la piastra del food anche se in una versione salutista. Altresì potrà aggiungersi una componente di prati ca e competizione sportiva digitale, con gli e-sports che tanto seguito hanno non solo in Italia.

Il primo esempio applicativo di questo formato vedrà la luce a Chieti con un pro getto di 70 negozi distribuiti su 18mila mq di superficie e altre strutture sportive e salutistiche. L’iniziativa vedrà la luce dal recupero dell’ex zuccherificio Eridania, a dimostrazione che questo tipo di iniziative rappresentano anche un’occasione di ri qualificazione urbana.

Il passaggio successivo della filiera sarà poi il vaglio della finanza immobiliare, unico e solo soggetto (ahinoi) dopo il consumatore, a poter decretare la durevolezza nel tempo di uno sviluppo immobiliare. E sappiamo che ciò avviene solo in caso di adegua ta remunerazione del capitale e di un exit strategy concretamente realizzabile, chiaramente dopo la sua entrata a regime. Un vecchio e tuttora valido principio, cui anche questo nuovo formato dovrà soggiacere.

Quindi anche se le premesse ci sono tutte, non ultima anche l’expertise messa in campo dalla società che ne promuove il format, Expandia, è presto per capire se questo sviluppo sarà una tendenza destinata a durare. Per ora è certamente qualcosa di interessante di cui parlare.n

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Alberto Deiana , Project Management and Real Estate Executive Mi.No.Ter.
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Quali blocchi di innovazione sono pronti?

Catene di bit per catene di negozi.

Abbiamo parlato di diverse applicazioni dell’intelligenza artificiale, è ora il mo mento della blockchain. Diventa famosa grazie ai Bitcoin, ma in realtà ha appli cazioni in molti ambiti, non solo quello dello criptovalute o della conservazione del valore più in generale.

Sre catene di dati (collegati fra di loro a blocchi, da qui il nome) che sono sicuri, immutabili e decen tralizzati. Possiamo immaginarla come una sorta di sistema nota rile distribuito dove le garanzie sono certificate dalla tecnologia stessa grazie anche all’assen za di un’autorità centrale, che potrebbe essere corruttibile. Ci sono alcuni aspetti tecnici che possono mostrare delle debolez-

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ze, ma sostanzialmente l’af fidabilità è riconosciuta, e l’esempio è il Bitcoin stesso: una valuta gestita comple tamente senza una banca centrale.

Proprio i pagamenti in criptovalute sono la pri ma applicazione che viene in mente. Quanti retailer consentono di pagare gli ac quisti con i Bitcoin? Diversi, anche se alcune aziende hanno poi deciso di smette re di accettarli, Tesla il caso forse più famoso. Da insegne tecnologiche come Microsoft (Xbox store) a quelle della ristorazione come Starbucks, l’elenco è nutrito. Nel 2020 si stimava che il 36% delle aziende medio-piccole negli Stati Uniti d’America accettasse Bitcoin. Nel 2022 una ricerca di Deloitte afferma che il 75% dei retailer pensa di accet tare Bitcoin o stablecoin entro i prossimi due anni.

Per chiarezza, le stablecoin sono delle monete digitali il cui valore è ancorato a un bene finanziario o a una commodity sottostante, come per esempio l’euro, il dolla ro o l’oro. La loro promessa è di essere meno volatili delle criptovalute pure. A Lugano addirittura c’è un progetto (chiamato Plan ₿) dove tra le varie iniziative è previsto di aiutare gli esercenti ad accettare criptovalute. Oggi nella città svizzera è già possibile pagare un hamburger con esse.

Ein Italia? Chiaramente ci sono le insegne multinazionali, ma anche quelle locali. Uno dei casi più noti è Coinbar a Roma dove si può pagare il caffè scegliendo fra diverse criptovalute. Per quanto gli esercizi che accettano Bitcoin sono ancora pochi, aumentano in diverse categorie dai negozi di abbigliamento alle gioiellerie, da qualche grande magazzino agli hotel. Ci sono poi già accordi fra società e fintech e taxi per il pagamento di questi ultimi. Oggi esistono anche dei siti che consentono di cercare i punti vendita più vicini dove poter fare acquisti con le criptovalute.

Ipagamenti, però, sono solo una delle possibili applicazioni della blockchain. Provere mo, poi, a esplorare altri ambiti dove le caratteristiche intrinseche di questa tecnolo gia sono apprezzate. Uno di questi sarà il tracciamento della filiera.n

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Paolo Pelloni , Digital Club/Retail

accelerano sulla qualità

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Accanto alle intramontabili referenze tradizionali, si fanno largo proposte “speciali”, in grado di soddisfare i palati sempre più esigenti degli shopper, alla ricerca di prodotti di qualità e preparati con ingredienti selezionati e genuini.

Negli ultimi anni, il mercato delle ricorrenze ha registrato velocità diverse a causa dello scenario macroeconomico: «In particolare, il Natale 2021 –dichiara Giovanna Solito, direttrice marketing di Galbusera & biscotti e ricorrenze di Tre Marie – ha mostrato un buon andamento delle vendite rispetto al 2020, campagna pesantemente impattata dalla paura e dalle restrizioni legate al Covid, con investimenti ai livelli pre-pandemia. La Pasqua 2022, invece, ha registrato una flessione delle vendite a volume, influenzate dalle crescenti tensioni sul fronte prezzi, dalle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e dalle tensioni lato energia che si sono man mano acuite durante l’anno. Possiamo sicu ramente concordare sulla complessità dello scenario che stiamo vivendo, dove la fiducia dei consumatori è messa a dura prova. Il contesto attuale è caratterizzato da una forte inflazione e da una crescente difficoltà nel fare previsioni sull’andamento dei mercati non solo nel medio-lungo, ma anche nel breve termine».

lA quAlità Al primo

posto

In un mercato che lascia poco spazio all’in novazione, lo shopper è alla continua ricerca di una qualità elevata e possiede una maggiore consapevolezza nelle proprie scelte di consumo, mostrando particolare interesse per la provenienza degli ingredienti. Secondo Marco Brandani, amministratore delegato e responsabile commerciale di Maina, «il set tore è da sempre molto "conservatore" tanto che i prodotti tradizionali, nonostante l’ampia gamma di referenze disponibili sul mercato, continuano a pesare oggi circa l’80% dei vo lumi venduti nel mercato. Malgrado le diffi coltà degli ultimi anni, legate alla pandemia prima e agli approvvigionamenti delle mate rie prime ora, si sta confermando l’interesse verso il benessere e la ricerca di prodotti di qualità, con ingredienti genuini, di provenien

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La spesa del futuro è ora!

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Novembre

ze geografiche specifiche o che garantiscano un maggiore rispetto verso l’ambiente e gli animali». Tradizione e novità provano a con vivere nell’assortimento del comparto, asse condando anche le richieste di un pubblico diversificato, come spiega Laura Gallo, brand manager divisione ricorrenze & licensing di Balocco: «I nostri prodotti natalizi sono tipici della tradizione italiana e da sempre il panet tone classico e il pandoro sono tra quelli più ri chiesti. I segmenti delle proposte “golose” negli anni hanno però registrato crescite, grazie a quella fascia di consumatori più giovani che ricercano prodotti meno tradizionali. Inoltre, lo shopper è sempre più attento alla qualità degli ingredienti e al rispetto dell’ambiente».

I consumAtori scelgono il cioccolAto premium Molto probabilmente il delicato contesto eco nomico in cui ci troviamo avrà un impatto an che sul mercato delle ricorrenze, a vari livelli e a seconda dei segmenti. «Fortunatamente – precisa Giovanni Agostoni, global sales and marketing director di Icam – il cioccolato continua a rientrare tra i cibi a cui gli italiani ri nunciano più difficilmente. Negli ultimi mesi stiamo assistendo a una crescente richiesta di

SCHEDE PRODOTTI

Balocco

Nome prodotto: Pandoro Pink Christmas Caratteristiche: pandoro con esclusivo spolvero rosa e stencil a forma di occhio, per decora re il prodotto in un originale ed esclusivo packaging. Prodotto su licenza Chiara Ferragni - Limited Edition, disponibile nel formato da 750 g.

Galbusera/Tre Marie Nome prodotto: Panettone caffè e cioccolato extra fondente Caratteristiche: nuova ricetta che unisce il caffè, il cioccolato extra fondente e il twist dell’albicocca semicandita. Il panettone, nel formato da 830 g, può essere spolverato con una bustina di zucchero a velo aromatizzata al caffè contenuta nella confe zione.

Gruppo Bauli/Bauli Nome prodotto: Bauli Creazioni di Panettone Limoncello Caratteristiche: l’avvolgente crema al limoncello, la coper tura di cioccolato bianco e la croccante granella di biscotti danno vita a un gusto fresco e inaspettato.

DISTRIBUZIONE: IPER LA GRANDE i

Secondo Marilena De Leonibus, coordinatrice freschi tradizionali produzione panetteria e pasticceria di Iper La grande i , «tra i prodotti che registrano le performance migliori nelle ri correnze troviamo la veneziana mandorlata, prodotta tutto l’anno, e il panettone, sempre molto richiesto. In Gdo ci distinguiamo per le nostre produzioni, realizzate da personale specializzato e formato, mantenendo standard di pasticcerie e panetterie. Nei nostri punti vendita abbiamo laboratori a vista per rendere trasparente la qualità del lavoro e l’impegno dei nostri specialisti». L’assortimento dell’insegna è molto vasto e in continuo rinnovamento: vengono prodotti, tra gli altri, panettoni di diverse grammature, partendo da un peso di circa 100 g fino a 3 e 5 kg su prenotazione, differenti varietà di panettone (mandorlato, al cioccolato) e di veneziane (glassata mandorlata, ai frutti di bosco, glassata pere e cioccolato), fino al recente inserimento del pan doro. «Per il periodo pasquale, invece, produciamo colombe (glassata, glassata al cioccolato) e uova con cioccolato fondente, al latte e bianco, con possibilità di personalizzazione. A breve avvieremo anche la produzione propria di dolci e panificati senza glutine».

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IL PUNTO DI VISTA DELLA

DISTRIBUZIONE: ARD DISCOUNT

L’andamento di questo mercato così distintivo, in quanto impiega numerose aziende e real tà artigianali, è positivo con alcuni segmenti particolarmente dinamici, come spiega Da nilo Ronsivalle, buyer di Ard Discount: «Si riscontra un sempre maggiore interesse per i panettoni di fascia premium. A tal proposito, abbiamo sviluppato delle referenze premium a marca del distributore, che hanno avuto suc cesso già lo scorso anno, nonostante presenti no un posizionamento al pubblico atipico per la tipologia di canale di distribuzione. Le pro poste che trainano questo segmento esaltano le eccellenze del territorio; è il caso del marchio “Terre e Tesori di Sicilia”, con il pistacchio verde di Bronte, il cioccolato di Modica Igp o ingre dienti a base di agrumi di Sicilia. Piacciono anche i panettoni “SfornaSole”, pro posti in gusti as sortiti. Anche per la Pasqua, tra le novità in cantiere, ci sono dei pro dotti premium con ingredienti caratte rizzanti di pregio».

SCHEDE PRODOTTI

Icam & Carlsberg/ Vanini e Grimbergen Nome prodotto: L’unione perfetta: birra e cioccolato Caratteristiche: couvette natalizia con all’interno due bottiglie di birra Grimbergen e due tavolette di cioccolato Vanini Bagua: birra Blonde abbinata al cioccolato fondente 62% con mango e passion fruit e birra Double Ambrèè abbinata al cioccolato fon dente 62% con fichi e mandorle.

Lindt & Sprüngli/ Lindor Nome prodotto: Uovo Lindor Latte Caratteristiche: uovo di finissimo cioccolato al latte che racchiude al suo interno una doppia sorpresa, quattro praline Lindor al latte e un gioiello made in Italy. Formato da 320 g.

Luigi Zàini/Emilia Nome prodotto: Emilia Gianduia Caratteristiche: stecca di cioccolato Emilia al gusto gianduia con nocciole italiane intere. Da portare in tavola o da regalare, la confezione dorata e il formato la allineano tra i dolci natalizi.

prodotti biologici, sostenibili, oltre che arricchiti da certificazioni legate a precisi stili alimen tari. Inoltre, l’aspetto edonistico e l’esperienzialità della degustazione sono sempre determi nanti nel consumo di cioccolato; pertanto, per le nostre proposte natalizie 2022, abbiamo scelto di collaborare con Carlsberg e un altro grande brand negli spirits per creare abbina menti inediti che stimolino la curiosità dei consumatori, unendo il cioccolato Vanini a birra e grappa». Anche nel mondo del cioccolato, il consumatore si rivela di anno in anno sempre più consapevole e attento nella scelta dei prodotti, che devono soddisfare alti standard qualitativi. «Oggi – sottolinea Francesca Bernasconi, direttrice marketing di Lindt Italia – la qualità del cioccolato gioca un ruolo sempre più rilevante. Questo si evidenzia soprattutto a Pasqua, ricorrenza che in Italia, in modo del tutto peculiare rispetto al resto del mondo, rappresenta la massima occasione di consumo di cioccolato. Le uova grandi sono le prota goniste della stagione, seguite dai corpi cavi e dagli ovetti, un segmento che ha registrato

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una grande crescita negli ultimi anni. Il nostro assortimento è caratterizzato da tutte queste tipologie di prodotto per offrire una gamma capace di soddisfare i molteplici gusti degli appassionati di cioccolato premium». Anche il periodo natalizio vede prota gonista il cioccolato con proposte qualitativamente rilevanti, realizzate con ingredienti selezionati. «Con riferimento al Natale – spiega Fabrizio Azimonti, direttore marketing di Luigi Zaini – possiamo segnalare nel comparto affine a quello del torrone l’attenzio ne del consumatore per la stecca di cioccolato da ricorrenza. Siamo entrati lo scorso anno in questo settore con una stecca dalla confezione dorata a base di cioccolato fondente, che ha rappresentato un’estensione del nostro brand di punta Emilia. Per la prossima ricorrenza natalizia proporremo una nuova stecca a brand Emilia al gusto gianduia, sempre con nocciole italiane intere».

crescono le proposte “free from”

SCHEDE PRODOTTI

Maina Panettoni/ Maina

Nome prodotto:Pandoro Vaniglia & Fondente

Caratteristiche: fuori una croccante copertura di ciocco lato fondente, dentro un morbi do cuore di crema alla vaniglia avvolto da un soffice impasto lievitato naturalmente per oltre dieci ore. Formato: 750 g.

Nt Food/Nutrifree

Nome prodotto: Pandoro Goloso con Gocce di Cioccolato

Caratteristiche: il gusto classico del pandoro senza glutine, impreziosito da una ricca e golosa farcitura di gocce di cioccolato.

Accanto alle referenze tradizionali, guadagnano spazio a scaffale anche le proposte “speciali”, come conferma Paolo Isolati, sales and marketing director del Gruppo Bauli: «I prodotti tradizionali, come pandoro classico e panettone tradizionale, sono sicu ramente intramontabili. Parallelamente, però, si stanno affermando sia le specialità, come panettoni, pandori e altri dolci farciti o ricoperti, che rappresentano una variante più golosa e ricercata per coloro che vogliono esplorare nuovi gusti, sia le proposte salutistiche, come “senza lattosio” e “senza glutine”, grazie anche alla maggiore visibilità nei punti vendita e a una continua ricerca di miglioramenti qualitativi». In particolare, il segmento del “gluten free” sta investendo in innovazione e ricerca per proporre agli shopper con particolari esigenze alimen tari prodotti di qualità e sfiziosi. «Nutrifree – spiega Enrico Andrea Cecchi, direttore commerciale e marketing di Nt Food – è uno dei brand di riferimento per quanto ri guarda i prodotti da ricorrenza “free from”. Negli anni, l’azienda si è distinta per la qua lità dell’offerta in termini di materie prime utilizzate e di innovazione. Questo ci ha permesso di sperimentare sempre nuove formulazioni proponendo più varietà e nuo vi gusti, in linea con le richieste del mer cato. Grazie alla nuova identità di marca di Nutrifree, abbiamo valorizzato l’anima spe cialistica e la spinta innovativa del brand, aprendo a una dimensione di maggior dia logo con il target».n

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Sealed Air individua

le tendenze alimentari che influenzano il packaging delle proteine fresche

In occasione dell’ultimo evento Packforum, i professionisti dell'industria alimentare e del retail di tutta l'area Emea si sono riuniti per scoprire le principali tendenze che influenzano l'evoluzione dell'acquisto di generi alimentari.

Durante l'evento online è stato affronta to il ruolo del packaging nella vendita al dettaglio, sempre più omnicanale e in rapida evoluzione, e sono stati evidenziati i vantaggi dei sistemi Cryovac Darfresh come soluzione di imballaggio completa.

Negli ultimi due anni abbiamo assistito a enormi cambiamenti nel settore ali mentare e ciò che è maggiormente cambiato è il valore che i consumatori per cepiscono per quanto riguarda non solo i costi, ma anche la capacità dei rivenditori di consegnare quello che lo shopper vuole in modo rapido e conveniente. La soste nibilità è un altro punto chiave nell’evoluzione dei consumi. In questo senso, le solu zioni Darfresh possono sostenere le strategie green dei retailer. I sistemi Darfresh, infatti, sono stati sviluppati per migliorare la sostenibilità per i rivenditori e i trasfor matori di alimenti in diversi modi. Il confezionamento skin sottovuoto, per esempio, è progettato per proteggere i prodotti e prolungare la durata di conservazione delle proteine fresche fino a 20 giorni rispetto al confezionamento in atmosfera modifi cata (Atm), così da ridurre al minimo gli sprechi.

Questi sistemi consentono, inoltre, l'uso di materiali pronti per il riciclo e postconsumer Pet in produzione per sostenere strategie di economia circolare. Inoltre, sono stati diminuiti il peso e le dimensioni della confezione per ridurre al minimo l'utilizzo di materiale, ottimizzare lo spazio di trasporto e limitare le emis sioni di carbonio. Il risultato è un siste ma di confezionamento più sostenibile e completo, disponibile per la prima volta a un costo paragonabile ai tradizionali si stemi Atm. n

Leggi anche: “Azienda Agricola San Salvatore punta sulla tecnologia blockchain”.

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Lidl investe in un nuovo centro logistico

La struttura, che verrà realizzata grazie a un investimento sul territorio di oltre 70 milioni di euro, ospiterà il primo magazzino dell’insegna in Sardegna e il dodicesimo in Italia.

Lidl Italia, catena con oltre 700 punti vendita su tutto il territorio nazionale, annuncia il progetto di realizzazione di un nuovo polo logistico ad Assemini, in provincia di Ca gliari. La struttura, che verrà realizzata grazie a un investimento sul territorio di oltre 70 milioni di euro, ospiterà il primo magazzino Lidl in Sardegna e il dodicesimo in Italia. Un piano strategico di grande rilevanza che, oltre a generare un indotto significativo in Sar degna, contribuirà alla creazione di 140 nuovi posti di lavoro. La realizzazione del centro logistico di Assemini nasce dall’esigenza di Lidl Italia di sostenere la continua espansio ne sul territorio sardo, in cui è attualmente presente con 21 supermercati e una squadra di circa 400 collaboratori. Il nuovo magazzino, che sarà ultimato nel 2024, permetterà alla catena di ottimizzare la propria efficienza distributiva, con un conseguente risvolto positivo in termini di servizio al cliente.

Il centro logistico si estenderà su una superficie complessiva coperta di oltre 37mila mq, sarà dotato di un pannello fotovoltaico da 1.100 kW e sarà alimentato con energia proveniente al 100% da fonti rinnovabili. Questa struttura, inoltre, permetterà all’azienda di individuare un nuovo assetto logistico e di accorciare le distanze dai propri punti ven dita, con una diminuzione della media dei km percorsi dalla merce e una conseguente riduzione dell’impatto ambientale.

Una strategia di sviluppo sostenibile a cui contribuirà anche un altro im portante obiettivo che Lidl si è posta, ossia quello di raggiungere la decarbonizzazione dei trasporti entro il 2030.n

Leggi anche: “Scannell Properties annuncia un nuovo sviluppo logistico su larga scala”.

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International Food Exhibition

Il franchising di Coop Alleanza supera 1,4 miliardi di euro Italpizza si

Colpo grosso per Italpizza che, dopo l’ingresso in Spa gna, tramite l’acquisto di Pizza artesana Malgrat, si aggiudica, in Italia, Mantua surgelati, rilevata tramite asta competitiva, presso il Tribunale di Brescia. Mantua, fondata nel 1970 da Romano Freddi, precursore della pizza surgelata, dispone oggi di cinque stabilimenti per 40.000 mq complessivi, di cui una cella frigorifera per una capienza di 8/10.000 posti pallet, 7 linee con diver se tecnologie, per una capacità produttiva di circa 240 milioni di pizze all’anno. Impiega 450 addetti e nel 2021 ha raggiunto un volume d’affari di più di 100 milioni, con una quota export che supera il 50%, con prevalenza del mercato tedesco.

Cresce e si evolve la formula del master franchi sing per Coop Alleanza 3.0. Il master franchising si concretizza in quattro contratti stipulati dalla più grande cooperativa europea di consumatori (5,3 miliardi di fatturato consolidato) con partner territoriali: in Calabria con Gruppo AZ (39 punti vendita); in Puglia e Basilicata con Tatò Paride (144 negozi), con Le Due Sicilie in Campania (34 punti vendita di cui 25 a gestione diretta e 9 affi liati) e con New Fdm-Gruppo Radenza in Sicilia (ai 12 punti vendita ceduti, si sono aggiunti ulte riori 306 negozi della rete dell'imprenditore loca le, di cui 40 a gestione diretta e 266 affiliati).

Gruppo Martini, leader nel settore della carne di maiale, e importante operatore in altri comparti, come quelli della carne di pollo, della carne di coniglio, e con un reparto dedicato alla produzio ne e alla stagionatura di prosciutto crudo, ha ac quisito il controllo esclusivo di gruppo Malocco. L’operazione riguarda il settore dell'allevamento degli avicoli e della produzione e commercializza zione di carne avicola, nonché quello della produ zione di mangimi a uso avicolo. Sia gli acquirenti che il gruppo Malocco operano a tutti i livelli della filiera della carne avicola.

Torna in casa Percassi il 100% di Kiko. Infatti, la so cietà cassaforte, la holding Odissea, ha siglato un accordo per rilevare il 38% della catena di profumerie ceduto, nel 2018, al fondo Peninsula. L’operazione, che sarà perfezionata per la fine dell’anno, ha com portato, per gruppo Percassi, un forte guadagno, visto che Kiko era stata valutata, ai tempi dell’entrata del private equity, intorno ai 220 milioni di euro, mentre oggi il dato si attesta, secondo fonti ufficiose, a 700 milioni di euro.

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mangia Mantua. Nasce un polo da 350 milioni di fatturato
Antonio Percassi si riprende il 100 per cento di Kiko
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Gruppo Martini si compra il pollo Ducale
With the patronage of COMITATO TECNICO SCIENTIFICO 19 a EDIZIONE THE BRIDGE FOR YOUR GLOBAL BUSINESS BOLOGNA, 18–19 GENNAIO 2023 blickdesign.it www.marca.bolognafiere.it

HI-FOOD INAUGURA LO STABILIMENTO DI PILASTRO DI LANGHIRANO (PR)

L’impianto prevede spazi dedicati sia alla produzione sia all’attività di ricerca e sviluppo applicata al food and beverage e ospita un sistema di produzione total mente automatizzato, nonché 8 laboratori adibiti alla realizzazione di prototipi innovativi. Ne abbiamo par lato con Emanuele Pizzagalli, responsabile ricerca e sviluppo Hi-Food.

ZULIANI (CONAD): “LA SOSTENIBILITÀ È GENERAZIONE DEL VALORE”

Anche ai tempi dell’inflazione al 10% i retailer devono portare avanti la propria offerta orientandosi sui princi pi di sostenibilità, qualità e convenienza. Questa la te matica che ha accompagnato la XII edizione del Green Retail Forum che si è tenuta lo scorso 18 ottobre. Tra i relatori Giuseppe Zuliani, direttore customer marketing e comunicazione di Conad.

Dopo aver sperimentato con successo il temporary sto re della pasticceria Elisenda a Natale del 2021, Esselun ga inaugura in via Spadari a Milano un negozio più ampio e un format inedito presentando il meglio delle sue pro duzioni. Ne abbiamo parlato con Roberto Selva, marke ting e customer Officer di Esselunga.

BONOMELLI APRE LE PORTE DELLO STORE MILANESE

Bonomelli ha accolto i giornalisti nel punto vendita di Milano per parlare dei risultati di una indagine condot ta in collaborazione con l’istituto AstraRicerche e fare il punto sui progetti per il futuro.

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ESSELUNGA APRE IL PRIMO PDV A MARCHIO
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