Cronache italiane di Armando Munaò
Gli STUPRI e le VIOLENZE in ITALIA In questi ultimi tempi le cronache dei giornali evidenziano, a chiare lettere, non solo le violenze, ma anche il numero degli stupri che quotidianamente colpiscono le donne, siano esse italiane che straniere. La violenza non ha nazionalità perché, come ha sottolineato la presidente del Telefono Rosa, Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, «non è corretto fare una differenza di cittadinanza, ma tutti noi dobbiamo preoccuparci, visto che sta passando un messaggio tremendo di impunità”. Gli stupri in Italia, sono all’ordine del giorno e, purtroppo, sempre di più coinvolgono e interessano anche ragazze giovani e giovanissime in molte le regioni italiane. L’Associazione Giovanni XXIII precisa che il totale delle violenze che colpiscono le donne sono così suddivise: 56% violenze sessuali, 32% violenze fisiche, 12% violenze psichiche.
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econdo i dati di Istat e Viminale il problema è serio e potrebbe essere molto più grave tenendo conto del sommerso. Molti casi, infatti, non vengono denunciati, soprattutto quelli che avvengono in famiglia o ai danni di donne straniere. Sempre secondo i numeri delle statistiche sembrerebbe che i nostri connazionali siano i maggiori artefici delle violenze. Di fatto, però, non è così perché le cifre di cui sopra non disegnano la vera situazione in quanto le percentuali dovrebbe essere rapportate al numero di cittadini presenti sul territorio.
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Nel 2020 si è registrata una denuncia per violenza sessuale ogni 130 minuti. Una media quotidiana di 11 tra stupri e abusi, segnalati da donne che hanno avuto il coraggio (perché spesso è proprio necessario utilizzare questa parola) di raccontare questa orribile esperienza. In totale, si contano più di 300 fascicoli nuovi al mese. Numeri che sintetizzano le storie e i drammi centinaia donne, in prevalenza giovani e ragazze, come racconta l’Osservatorio dei Diritti: “Da gennaio ad aprile 2021 sono stati denunciati o scoperti 135 casi di atti sessuali con minorenni (contro i 137 del primo quadrimestre 2020, bisestile, con una differenza dell’1%), 885 violenze sessuali “semplici” (erano 905, con un calo del 2%), 254 vio-
lenze sessuali aggravate (contro 229, quindi con un aumento dell’11%), 11 violenze sessuali commesse in istituti d’istruzione e formazione (contro 13 del gennaio-aprile 2020, pari a -15%) e 19 violenze sessuali di gruppo (contro 16, con una crescita del 19%), per un totale di 1.304 reati legati alla sfera più intima delle persone offese”. Numeri che tuttavia comprendono anche i giovanissimi, ovvero i minorenni. Prosegue il sopra citato Osservatorio dei Diritti: “Sono passate da 794 a 834 (+5%) le denunce per adescamento di minorenni. I casi noti di pornografia minorile sono lievitati da 511 a 615 (+20%). I maltrattamenti contro familiari e conviventi sono saliti da 20.850 a 21.396 (+3%), sempre dal 2019 al 2020”. Ma chi sono le vittime più frequenti? L’incidenza delle donne al di sotto dei diciotto anni supera il 70% per svariati reati monitorati, mentre addirittura raggiunge l’80% per le violenze sessuali di ogni tipologia. Spaventoso inoltre il dato che riguarda gli stupri di gruppo, che nel 2020 ha raggiunto il 93% dei casi, contro l’88% del 2019. Ancora, bambine e ragazze: nel primo quadrimestre del 2021 queste ultime