Conosciamo la nostra storia di Massimo Dalledonne
LA VALSUGANA IRREDENTA Fatti e persone (prima parte)
C
on questo numero apriamo una finestra sul passato della nostra vallata riportando l’attenzione del lettore su quegli eventi e su quei protagonisti che nell’arco di circa settant’anni hanno contribuito a trasformare anche la Valsugana da terra irredenta a terra redenta, ovvero da aspirazione politica di pochi a realtà concreta e istituzionale. Sebbene inserita nell’ambito dei domini tirolesi e della Casa d’Austria più in generale per ben cinque secoli, infatti, a partire dalla metà dell’Ottocento anche nella nostra entità geografica non sono mancati quei sentimenti d’italianità - maggiormente manifestati all’interno delle città di Trento, Rovereto, Pergine, Riva, Arco e nelle classi degli intellettuali o degli studenti universitari - che porteranno la vallata a ricongiungersi con la madre patria, così come accadde per l’intero Trentino e per una parte consistente delle regioni orientali italofone. Anche se ufficialmente il movimento
Guerra di Crimea (1855)
irredentistico s’apre con la fine della III° guerra d’indipendenza italiana il nostro racconto inizia con il 1848, l’anno della primavera dei popoli, e trae fondamento dalle ricerche del maestro primierotto Antonio Zanetel pubblicate nel Dizionario biografico di uomini del trentino Sud-Orientale. Conosceremo nomi di combattenti volontari (legionari), cospiratori, informatori militari, internati e perse-
Esercito regolare piemontese
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augana
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guitati politici. Il nostro viaggio inizia da lontano. Esattamente 144 anni fa. È l’8 febbraio quando a Padova scoppiano i moti studenteschi. Vi partecipa lo studente Giuseppe Rosanelli di Tenna, sfuggito alla polizia saltando dalla finestra della sua camera dove teneva nascosti venti fucili. Ai moti studenteschi di Verona partecipano anche Lodovico Avancini di Levico e Luigi Valdagni di Pergine. Due mesi più tardi Leopoldo Martini di Pergine entra a Tione nella compagnia dei corpi franchi per occupare la val di Non: poco dopo è tra i fondatori, a Brescia, dell’Associazione Legione Trentina. Ne fanno parte anche Pietro Rinaldi di Strigno, Daniele Graziadei di Caldonazzo, Martino Pivio di Strigno, Giovanni Buffa di Pieve Tesino e Francesco Rocchetti di Pergine. Nel mese di maggio Lodovico Avancini e Domenico Benetti di Roncegno entrano a far parte, come volontari, del Comitato Trentino che difese Vicenza e Venezia dagli invasori. Come scrive Zanetel “sono diversi in quei anni gli irredentisti perseguitati dalla polizia