PESCE POVERO
Se si riuscisse a veicolare la richiesta su specie diverse, come nel caso del polpo, aiuteremo anche l’ambiente, dando ad alcune specie la possibilità di riprodursi in un tempo naturale. I gamberi rosa, altro esempio, piccoli e dolci molto meno costosi di quelli rossi più ricercati e apprezzati soprattutto per i crudi, che vanno tanto di moda. Avete mai mangiato un crudo di gamberi rosa? Provate.
Poi esistono pesci brutti quanto buoni come i Moroni (ricciola di fondale), carne bianca e saporita, perché il bruttone qua, si ciba solo di gamberi. Abbiamo i Sugheri o Sugarello, pesce azzurro economico e buonissimo. Ha poche spine ed è buono fritto, in padella, alla griglia o all’acqua pazza. E i totani? Li comprate mai? Costano la metà dei calamari e quanto sono buoni! Li preparo spesso con i piselli, o ripieni legati con uno stecchino e cotti con l’olio, il loro sughetto e il vino. A Fiumicino esistono i Tabacconi, totani di profondità che arrivano a pesare anche 2 o 3 Kg. Hanno una polpa bianca saporitissima. Proponendo pesce povero si dà modo ai pesci più sfruttati di ripopolarsi e il pesce sarebbe accessibile a tutti anche a chi di solito evita di spendere troppo e più famiglie potrebbero permettersi di inserire nella propria dieta almeno 2 o 3 pasti di pesce, soprattutto pescato e non di allevamento. Vi lascio una ricetta con un pesce azzurro poco conosciuto da noi nel Lazio, ma molto più famoso nel sud Italia, la Spatola. Se lo trovate fatevelo sfilettare intero non a tranci e provate a preparare queste scenografiche, divertenti e buonissime Girelle di spatola al pecorino.
girelle di spatola al pecorino • • • • • • •
INGREDIENTI PER 6 PERSONE 1,200 Kg Spatola 200 g Pangrattato 100 g Pecorino Prezzemolo q.b. Sale, peperoncino in polvere 1 Spicchio d'aglio Olio extravergine q.b.
Con un pesce spatola di un chilo e duecento grammi circa sono riuscita a preparare 4 girelle. È stato possibile perché una volta sfilettata la striscia va divisa a metà per la lunghezza. Quindi otterrete 4 lunghe strisce.
PREPARAZIONE 1. In una ciotola mescolate tutto e con l’olio (che poi è l’unico ingrediente umido) cercate di fare un impasto morbido. Allungate le strisce e iniziate a far aderire un poco d’impasto alla volta premendo con i polpastrelli e contemporaneamente arrotolate a girella. Una volta finito, fermate con lo stecco di bambù. 2. Mettete le girelle su una teglia coperta di carta forno, bagnate con l’olio extravergine di oliva e cuocete in forno già caldo a 190°C per almeno 30 minuti. Cercate di cuocere 15 minuti e poi giratele altri 15 minuti. Si cuociono abbastan-
22
za in fretta e la cottura, ovviamente, si allunga se la girella è particolarmente grossa. Se doveste trovare una spatola più grossa da un filetto potete ricavarne anche 3 di strisce.