Alida Ardemagni Giovanni Silvera
atlantis3 Geografia green per l’Agenda 2030
Continenti e Paesi del mondo @ Casa Editrice G.Principato
Coordinamento editoriale: Marco Mauri Redazione: Incipit Studio Editoriale Progetto grafico: Ka Communications, Giuseppina Vailati Canta Impaginazione: Ka Communications Copertina: Studio Mizar Ricerca iconografica: Incipit Studio Editoriale, Eleonora Calamita Cartografia: LS International Immagini di copertina: Shutterstock Si ringrazia la professoressa Janet Harmer per la revisione linguistica dei materiali in lingua inglese. Si ringrazia il dott. Gianluca Gallo del Centro Studi Confindustria per la gentile concessione del webinar L’industria di oggi e quella di domani La gamification Mission 2030 è stata realizzata da Eicon. Referenze iconografiche: ICP, Shutterstock, Archivio Principato Per le riproduzioni di testi e immagini appartenenti a terzi, inserite in quest’opera, l’editore è a disposizione degli aventi diritto non potuti reperire, nonché per eventuali non volute omissioni e/o errori di attribuzione nei riferimenti.
Contenuti digitali Progettazione: Giovanna Moraglia, Marco Mauri Realizzazione: Alberto Vailati Canta, Giovanna Moraglia, LS International, Camilla Borò, bSmart labs
ISBN 978-88-416-5122-3 Atlantis 3 + Quaderno delle competenze 3 + DVD 3 ISBN 978-88-416-1436-5 Atlantis 3 + Quaderno delle competenze 3 ISBN 978-88-6706-464-9 Atlantis 3 + Quaderno delle competenze 3 sola versione digitale
Prima edizione: gennaio 2020 Ristampe 2025 2024 VI V
2023 IV
2022 III
2021 II
I
Printed in Italy © 2020 - Proprietà letteraria riservata. È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale, possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi (Centro licenze e autorizzazioni per le riproduzioni editoriali), corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail autorizzazioni@clearedi.org e sito web www.clearedi.org. L’editore fornisce – per il tramite dei testi scolastici da esso pubblicati e attraverso i relativi supporti o nel sito www.principato.it – materiali e link a siti di terze parti esclusivamente per fini didattici o perché indicati e consigliati da altri siti istituzionali. Pertanto l’editore non è responsabile, neppure indirettamente, del contenuto e delle immagini riprodotte su tali siti in data successiva a quella della pubblicazione, dopo aver controllato la correttezza degli indirizzi web ai quali si rimanda.
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Contenuti digitali integrativi
ttivi Esercizi intera
IFICA GEO VER
Geografia green per l’Agenda 2030
1 SVIL UPPO E DIS
UGUAG
Nel mo ndo le disugu Ancor aglian Falso? formano a ogg F V ✗ ze tra 3 Vero o i sono e Messico gli uom Stati , Canada presen stessi. ini son ti for a. Stati Uniti anglosassone. Le dis ti dis o esistit si parla ricche uguagl uguagl V F l’America to ✗ e fin osassone zza, nel ianze ianze de soprattut a l’esp dall’an rica angl esten fra gli più evi Ame si livell Nell’ tichit che 1 Sottoline a b. o d’is denti Stati à. inglese. ura centrale ha una form Ovest. truzio si tro e all’ V F la lingua ✗ intern vano ne, nel L’America versa la pian Est a . da attra i nella isola o deg Sud/ la dur a . issipp . li distri da Nord de isola/pen ata me osassone c. Il Miss delle Ande buzion Classific è una gran dia del merica angl Sud/Nord F ✗ e del tra V dell’A no Il Labrador Rocciose sono a . ar la vit la e lo sv si trova e altopiano a. di Laghi tlantico. È imposs iluppo: Le Montagn una montagna/un d. I Gran e l’Alaska. Pacifico/A ibile è a i ano Uniti l’IS tracciar /sugl poveri. V F gli Stati U ✗ La Patagoni o lungo l’oce sono sulle Ande e una line ci sono zone È i si sviluppan Nazion più corretto a netta i Stati Uniti Amazzon V F . Negl Le Ande ✗ e. delle erata inve i che divi temp ce par del Rio sviluppo Unite per lo i latinos. da il mo a. di foresta Le sorgenti V F ✗ , e ind ndo in Svilup lare – come vivono molt na montagn e in . Uniti . rto/u ivid svilu po Pae ornia ha lachi Stati i uare all’i stab si (UNDP) ppo, Appa in Calif di un dese f. Negl prevalent nterno – di Pae ilito il Prograricchi e Paesi y si trova re è il nome i singoli che riflettan religione di que si svilu Silicon Valle Atacama o meglio imo è la mma o importato V F La Pae ✗ ianes prim g. ste il si ppa delle /crist in due gra ciando ti e Pae l’estrem Uniti sono Il buddismo Uniti. i dati pro base all’Indi ndi h. Gli Stati di merci. ce di svil a varietà di situ categorie si in via di egli Stati venient a. il red altr America. F in Messico/n igrati. uppo azioni. i da 3 Stato V ✗ mondiale dito per diversi umano L’UND i livelli di les si trova trova nello b. la spe ctoni/imm abitan settori P classifi Los Ange ington si V F ✗ statistic (ISU), che si i popoli auto i. Wash a. ca n. c. il live ranza di vita te (cioè il PIL ricava i principa a montuos I nativi sono llo pro (cio La class di Washingto incroli: una caten ifica ISU ti anni di istruzione è la durata me capite, espress completa lachi sono i ragazz j. Gli Appa Ci son i frequen (la durata me dia della vita o in dollari); o num L’IS ); dia dell tano la alopUolideg ero spo meg . si a scolariz altr ndente scuola) della li Stati a le frasi ruisci un zazion . alla rea i indicatori principale del mo quanto 4 Complet e, cioè che con è la città ltà: più ella e costte completa la ndo tab un . per la sen se Pae Uniti quancon ne pre tono di atlan se è svilu i a etnica a. New York Est degli Stati ndono 2 Lavora Con l’aiuto di un lla, poi costruisc ppato. minoranz in consideavere una visio della costa più numerosa grafico della tabe mi per ne razione ici sono la colonna istogram i americani in . ca e più si più corriseconda all’Ameri b. Gli ispan ca anglosassone grafico a può cap erno un dall’Africa ria dei port ire dell’Ameri sul quad deportati graduato ntare la ci. secolo. vi sono stati . e di mer rapprese c. Gli schia e il XVIII dagli inuit tonnellat Merci ne abitata base alle tra il XVII i primi è la regio sono stati t x 1.000 vut e Nuna Paes d. Il . e i francesi 237.594 osassone Porto Gli spagnoli dell’America angl e. . ori 224.969 a i. USA colonizzat da è Ottaw iana tra due lagh South Louis ale del Cana si trovano 179.914 e Usa f. La capit ra e del fium te del Niaga Houston to dalle acqu 133.797 Brasile g. Le casca è stato scava d Canyon ciaItaqui 135.538 . h. Il Gran Brasile tale, affac parte orien Colorado Tubarao no nella 121.018 Canada . lachi si trova Gli Appa 16 tico Vancouver i. 113.8 Atlan o Usa ta sull’ocean York 4
AMERICA enze . Conosc corretta ressione
Nelle pagine sono inserite le seguenti icone che indicano la presenza e il tipo di contenuti digitali disponibili sul libro e sul Quaderno delle Competenze.
Lezione
ASSONE ANGLOS AMERICA enze Conosc
e comp
Abilità
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81.89
Brasile
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New Orlea
LIANZE
molto eleva
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basso molto basso dati non disponibili
0 08:31
20/01/2
14 14 352 352 E1.indd rica_EX 55_ame _342_3 _V3_U8 LANTIS
352
PR_ge ografia
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È il gioco online per scoprire i 17 obiettivi e i traguardi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
18/01/ 20 12:48
Atlantis e
AGENDA 2030
Atlantis recepisce il documento dell’ONU Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile (2015).
Che cosa si intende per sviluppo sostenibile? Ne parleremo diffusamente nelle pagine di questo volume, ma, per comprendere quanto sia importante essere informati e agire su questo tema, riportiamo qui di seguito la definizione datane dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Lo sviluppo sostenibile è: “uno sviluppo che deve soddisfare i bisogni di oggi in modo che anche i giovani, cioè le future generazioni, possano soddisfare i propri bisogni domani” (Agenda 2030). Agenda 2030 declina 17 obiettivi che dovranno essere raggiunti nel 2030, per garantire la sopravvivenza e il benessere dei popoli sulla Terra. Poiché gli obiettivi riguardano tutti e coinvolgono il nostro agire quotidiano, ogni volta che affronteremo temi a essi collegati, troverai nel testo uno di questi simboli che te lo ricorda.
È il gioco online per scoprire i 17 obiettivi e i traguardi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
4
Ciao! Sono Ray, il robot venuto dal futuro e ho bisogno del tuo aiuto! Supera le diverse sfide e scopri gli obiettivi dell’Agenda 2030. Parti in missione per salvare la Terra!
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INDICE
1
Unità
CONTENUTI DIGITALI
DISUGUAGLIANZE E DIRITTI
12
Videopresentazione
Lezione 1 Sviluppo e disuguaglianze
14
La classifica ISU completa
Lezione 2 Le disuguaglianze alimentari
16
GEO D+ Cittadinanza Le piramidi alimentari Lezione 3 Salute: un diritto per pochi
18 20
Lezione 4 Istruzione e sviluppo
22
Lezione 5 I diritti negati ai bambini
24
Lezione 6 I diritti negati alle donne
26
Lezione 7 Le guerre frenano lo sviluppo
28
Geografia della guerra
Lezione 8 La difesa dei diritti umani
30
La famiglia ONU
GEO D+ Cittadinanza Diritti umani violati Lezione 9 Lo sviluppo sostenibile
32
La Dichiarazione completa
GEO D+
Cittadinanza Gli obiettivi dell’ONU per lo sviluppo sostenibile Obiettivo parità di genere
2
36 38 40
Audiosintesi
42
Esercizi interattivi
PERSONE
46
Videopresentazione
Lezione 1 Quanti siamo sulla Terra
48
Lezione 2 Paesi giovani, Paesi vecchi
50
Lezione 3 Troppi o troppo pochi
Le dinamiche della popolazione (dati ONU) Le dinamiche della popolazione (dati ONU)
52
Lezione 4 Tutti in città GEO GEO D+ Economia e territorio Le megalopoli nel mondo
54
Lezione 5 Un mondo in movimento
58
Lezione 6 Il mondo delle lingue
60
Lezione 7 Il mondo delle religioni
62
FARE IL PUNTO
Unità
34
VERIFICA
Migrazioni e razzismi FARE IL PUNTO VERIFICA
@ Casa Editrice G.Principato
56 Migrazioni planetarie
64 66
Audiosintesi
68
Esercizi interattivi
5
INDICE Unità
3
CONTENUTI DIGITALI
L’ECONOMIA MONDIALE
72
Lezione 1 Che cos’è l’economia
74
Lezione 2 Le economie del mondo
76
Lezione 3 Economia e globalizzazione
78
GEO D+
Storia, societa' e culture La globalizzazione non è solo economica
Lezione 5 Minerali ed energia
84
Lezione 6 L’industria
86
GEO D+ Cittadinanza La schiavitù esiste ancora Lezione 7 Il terziario
88 90
I paesi leader dell'export
Lezione 8 Trasporti e turismo
92
In galleria con il TGV
VERIFICA
Il Land grabbing
L’industria manufatturiera nel mondo
94 96
Audiosintesi
98
Esercizi interattivi
LA TERRA
102
Lezione Lezione Lezione Lezione Lezione Lezione Lezione
La Terra e l’Universo
104
Sistema Terra
106
Il sistema Terra L’atmosfera
I continenti
108
La deriva dei continenti
Forze endogene ed esogene
110
Montagne, colline e pianure
112
I fiumi e i laghi
114
Dentro le acque del fiume
Pianeta Blu
116
Le correnti
Cittadinanza L’uomo mette in pericolo l’ecosistema
108
1 2 3 4 5 6 7
GEO D+
L’acqua FARE IL PUNTO VERIFICA
6
80 82
FARE IL PUNTO
4
Come crescerà l’economia nel 2030
Lezione 4 Il settore primario
La globalizzazione ha cambiato il mondo
Unità
Videopresentazione
@ Casa Editrice G.Principato
Videopresentazione
120 122
Audiosintesi
124
Esercizi interattivi
INDICE Unità
5
CONTENUTI DIGITALI
CLIMI E BIOMI
128
Lezione 1
130
L’atmosfera
GEO D+ Ecologia e ambiente La pressione e i venti Lezione 2 I climi della Terra
134
Lezione 3 I climi e i biomi della Terra
136
Biomi dei climi tropicali: la foresta pluviale
138
Biomi dei climi subtropicali: la savana e il deserto
140
Biomi dei climi temperati: foresta temperata, praterie, steppe
142
Biomi dei climi polari: taiga, tundra, ghiacci
144
Lezione 4 Territorio e biodiversità
146
Il vento FARE IL PUNTO VERIFICA
@ Casa Editrice G.Principato
Videopresentazione
132 I biomi della Terra
La biodiversità
148 150
Audiosintesi
152
Esercizi interattivi
7
INDICE Unità
6
CONTENUTI DIGITALI
ASIA
156
Lezione 1 Territorio e ambiente
158
Lezione 2 Popolazione e insediamento
160
Lezione 3 Economia e regioni GEO GEO D+ Economia e territorio La Via della seta ieri e oggi
162 164
Lezione 4 Medio Oriente
166
Paesi in primo piano Turchia
172
Paesi in primo piano Israele
174
GEO STORIA La nascita di Israele Paesi in primo piano Gli altri Stati del Medio Oriente
176 178
Lezione 5 Asia centrale
180
Paesi in primo piano Kazakistan
186
Paesi in primo piano Iran
188
Paesi in primo piano Gli altri Stati dell’Asia centrale
190
Lezione 6 Subcontinente indiano
192
Paesi in primo piano India
198
GEO D+
Storia, societa' e culture Riti, caste e disuguaglianze
Videopresentazione
Panoramica sul Medio Oriente
Panoramica sull’Asia centrale
Panoramica sul Subcontinente indiano
202
Paesi in primo piano Pakistan
204
Paesi in primo piano Gli altri Stati del Subcontinente indiano
206
Lezione 7 Asia orientale
208
Panoramica sull’Asia orientale
Paesi in primo piano Cina 214 GEO GEO D+ Economia e territorio Nessuno può fermare la Cina 220 Paesi in primo piano Giappone
222
Paesi in primo piano Gli altri Stati dell’Asia orientale
226
Lezione 8 Sudest asiatico
228
Paesi in primo piano Indonesia
234
Paesi in primo piano Vietnam
236
Paesi in primo piano Filippine
238
Paesi in primo piano Gli altri Stati del Sudest asiatico
240
FARE IL PUNTO VERIFICA
8
@ Casa Editrice G.Principato
Panoramica sul Sudest asiatico
242
Audiosintesi
244
Esercizi interattivi
INDICE Unità
7
CONTENUTI DIGITALI
AFRICA
250
Lezione 1 Territorio e ambiente Lezione 2 Popolazione e insediamento Lezione 3 Economia e regioni
252
GEO STORIA Da colonie a Stati liberi Lezione 4 Africa settentrionale
254 256 258 260
GEO D+ Ecologia e ambiente Il Sahara Paesi in primo piano Marocco
264
Paesi in primo piano Egitto
270
Paesi in primo piano Gli altri Stati dell’Africa settentrionale Lezione 5 Africa centrale
274 276
Paesi in primo piano Nigeria
282
Paesi in primo piano Kenya GEO GEO D+ Economia e territorio La maledizione del coltan
284
Paesi in primo piano Gli altri Stati dell’Africa centrale Lezione 6 Africa meridionale GEO D+ Ecologia e ambiente Grandi parchi nazionali
288
Paesi in primo piano Sudafrica
300
Paesi in primo piano Gli altri Stati dell’Africa meridionale
302
FARE IL PUNTO VERIFICA
@ Casa Editrice G.Principato
Videopresentazione
Panoramica sull’Africa settentrionale
268
Panoramica sull’Africa centrale
286 292
Panoramica sull’Africa meridionale
296
304
Audiosintesi
306
Esercizi interattivi
9
INDICE Unità
8
CONTENUTI DIGITALI
AMERICA
310
Lezione Lezione Lezione Lezione
Territorio e ambiente
312
Popolazione e insediamento
314
Economia e regioni
316
America anglosassone
318
1 2 3 4
Paesi in primo piano Canada
322
Paesi in primo piano Stati Uniti GEO GEO D+ Economia e territorio Il dominio tecnologico americano Lezione 5 America latina
324
334
Paesi in primo piano Messico
340
Paesi in primo piano Brasile
342
Paesi in primo piano Argentina
344
Paesi in primo piano Gli altri Stati dell’America meridionale GEO GEO D+ Economia e territorio Panamá, dall’Atlantico al Pacifico FARE IL PUNTO VERIFICA
10 10
@ Casa Editrice G.Principato
Videopresentazione
Panoramica sull’America anglosassone
332 Panoramica sull’America latina
346 348 350
Audiosintesi
352
Esercizi interattivi
INDICE Unità
9
CONTENUTI DIGITALI
OCEANIA
356
Lezione 1 Territorio e ambiente Lezione 2 Popolazione ed economia Lezione 3 Gli Stati dell’Oceania
358 360
Paesi in primo piano Australia
364
Paesi in primo piano Nuova Zelanda
368
Paesi in primo piano Gli altri Stati dell’Oceania
370
10
362
372
Audiosintesi
VERIFICA
374
Esercizi interattivi
ANTARTIDE
376
Videopresentazione
Lezione 1 Territorio e ambiente Lezione 2 Popolazione ed economia GEO D+ Ecologia e ambiente Gli oceani, un patrimonio conteso
378
FARE IL PUNTO
Unità
Videopresentazione
FARE IL PUNTO
VERIFICA
380 382 384
Audiosintesi Esercizi interattivi
@ Casa Editrice G.Principato
11
7
Unità
Superficie (% terre emerse)
30.250.000 km2 20,3%
Altitudine media
750 m
Il monte più alto
Kilimangiaro (5.895 m)
Il fiume più lungo
Nilo-Kagera (6.671 km)
Il lago più grande
Vittoria (68.100 km2)
L’isola più vasta
250
AFRICA
Madagascar © Casa Editrice G. Principato SpA
Popolazione
1,2 miliardi
Densità
40 ab./km2
Numero Stati Lo Stato più esteso
54 Algeria
Lo Stato meno esteso
Seychelles
Lo Stato più popolato
Nigeria (190 milioni ab.)
Lo Stato meno popolato
Seychelles (97.199 ab.)
L’
Africa è un continente dalla forma triangolare, tagliato a metà
dall Equatore e circondato da mari e oceani. A Nord è occupata ’
dal più grande deserto della Terra, il Sahara, ma sono presenti anche vaste zone di foresta, savana e steppa. In Africa ci sono 54 Stati indipendenti, molto diversi per dimensioni territoriali e demografiche, che accolgono nel complesso oltre un miliardo di abitanti. La popolazione, in rapida crescita, è formata in gran parte da giovani. Negli ultimi decenni si è registrata un’incontrollata crescita delle città, alcune delle quali sono oggi delle metropoli con milioni di abitanti. Dal punto di vista ambientale, sociale ed economico si possono individuare tre grandi aree: l’Africa settentrionale, l’Africa centrale e l’Africa meridionale. Il Nord e il Sud del continente hanno uno sviluppo economico maggiore di quello della più vasta area centrale, la più povera del mondo, afflitta da una serie complessa di problemi che ne hanno ostacolato lo sviluppo.
Guarda la videopresentazione dell’Unità, apri l’Atlante poi mettiti alla prova.
Videopresentazione
Osserva la carta fisica dell’Africa a p. 22 dell’Atlante: il Sahara si trova a Nord o a Sud dell’Equatore? Il Nilo scorre da Nord a Sud o da Sud a Nord? Come si chiama e in quale oceano si trova l’isola più grande vicina alle coste africane? Osserva la carta politica dell’Africa a p. 23 dell’Atlante: quanti Stati africani si affacciano al Mediterraneo? Come si chiama lo Stato che si affaccia su due oceani? Come si chiama il canale che collega il mar Rosso al Mediterraneo? Considerando la tabella in questa pagina, qual è lo Stato più popolato dell’Africa? Qual è invece lo Stato più esteso? © Casa Editrice G. Principato SpA
251
Lezione
1 TERRITORIO E AMBIENTE Il continente ha una forma triangolare con la base a Nord e il vertice a Sud. L’Equatore lo attraversa al centro. In Africa si trovano alcuni tra i fiumi più lunghi del mondo, come il Nilo e il Congo. Un altro primato del continente riguarda i deserti: il Sahara, situato a Nord, è il più vasto della Terra.
Un antico tavolato L’Africa è circondata da oceani e mari: oceano Indiano e Atlantico, mar Mediterraneo e mar Rosso. Il mar Rosso la separa dall’Asia, il Mediterraneo dall’Europa, cui però è vicinissima: lo stretto di Gibilterra è largo meno di 14 chilometri. Dal punto di vista geologico l’Africa è un continente antico, frutto di lunghi processi di erosione. Vi è un solo sistema montuoso “giovane”, l’Atlante, in Marocco, che raggiunge i 4.167 metri. Gran parte del continente è un immenso tavolato – cioè un altopiano delimitato ai lati da ripide scarpate – la cui altitudine media è di 750 metri. I sistemi montuosi più elevati corrono a Est lungo la Rift Valley, la grande fossa tettonica che attraversa il continente per 5.000 chilometri. La vetta più elevata è il Kilimangiaro, in Tanzania (5.895 m).
Grandi fiumi e spettacolari cascate Il Kilimangiaro.
In Africa vi sono alcuni dei fiumi più lunghi della Terra. Il Nilo è il fiume più lungo del mondo (6.671 km, dieci volte il Po), il Congo il secondo del mondo per ampiezza di bacino (dopo il Rio delle Amazzoni, in America meridionale). Anche il Senegal, il Niger e lo Zambesi sono grandi fiumi. Per raggiungere il mare attraversano i rilievi che circondano il continente, formando cascate che rendono impossibile o difficile la navigazione. Le cascate più spettacolari sono le cascate Vittoria, create dallo Zambesi: hanno un fronte di oltre un chilometro e mezzo e si gettano in una stretta gola, compiendo un salto di circa 128 metri. I principali laghi africani sono allineati lungo la Rift Valley: lago Vittoria, Tanganica e Malawi.
Il fiume Zambesi.
Climi e biomi Gran parte del territorio africano è compresa fra il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno. I climi sono quindi nel complesso caldi. Le piogge invece variano molto: sono abbondanti nella fascia equatoriale, diminuiscono in quella tropicale umida, per toccare il minimo nelle zone desertiche. Sulle coste nordafricane e su quelle meridionali il clima si fa più temperato, con inverni miti e piovosi ed estati secche e non molto calde, caratteristiche del clima mediterraneo. Nella fascia equatoriale si trova la foresta pluviale, in alcune zone minacciata dall’avanzare delle piantagioni (cacao, caffè, banane, palme da olio). Dove piove di meno si trova la savana, regno dei grandi animali (i big five: leone, leopardo, elefante, rinoceronte, bufalo). A mano a mano che le precipitazioni diminuiscono ancora di più la savana lascia il posto alla steppa e al deserto. In Africa si trova il deserto più vasto del mondo, il Sahara, che si estende per circa 4.800 chilometri in larghezza e 1.600 chilometri dalle montagne dell’Atlante alle steppe semiaride del Sahel.
252 252
© Casa Editrice G. Principato SpA
AFRICA
+ GEO D O E G La Rift Valley Rift è un termine inglese che significa “fenditura”. La Rift Valley è una grande spaccatura della crosta terrestre – detta fossa tettonica – formatasi 35 milioni di anni fa, lungo la quale il continente si sta fratturando. Si allunga in Africa orientale dalla regione dei grandi laghi fino al mar Rosso, che ne è la continuazione. È in parte occupata da laghi come il Tanganika e il Malawi, molto profondi e di forma allungata. Il lago Vittoria invece non è molto profondo e ha una forma tondeggiante perché occupa una conca fra i due rami in cui è divisa la Rift Valley. Larga parecchi chilometri, dal fondo piatto e con orli ripidi, la Rift Valley è contornata da vulcani (alcuni spenti, altri attivi) e ospita al suo interno alcuni dei più importanti parchi nazionali africani, come per esempio il Serengeti, in Tanzania.
La savana in Kenya.
Tutto chiaro? 1 Definisci (metti una crocetta).
3 Definisci (metti una crocetta).
L’Equatore attraversa il continente: al centro. a Sud. a Nord. 2 Completa. In Africa si trova il deserto più vasto del mondo, il .
In Africa scorre il fiume più lungo del mondo il: Niger.
Nilo.
Congo.
4 Scegli (cancella l’errore). Lungo la Rift Valley/Death Valley, che si allunga a Ovest/ Est del continente, si trovano numerosi laghi/fiumi.
© Casa Editrice G. Principato SpA
253
Unità
7
Lezione
2 POPOLAZIONE E INSEDIAMENTO In Africa ci sono 54 Stati indipendenti, molto diversi per dimensioni territoriali e demografiche, che accolgono oltre un miliardo di abitanti. La densità (40 ab./km2) è bassa e la popolazione è distribuita in modo irregolare. In Africa si trovano grandi metropoli, come Il Cairo in Egitto e Lagos in Nigeria.
Una popolazione molto giovane Le maggiori concentrazioni di popolazione si registrano lungo il Nilo, sulla costa del Mediterraneo e nella fascia costiera affacciata al golfo di Guinea. Immensi territori, come quelli desertici e inospitali del Sahara, sono invece pressoché spopolati. L’Africa è un continente sottopopolato, ma la crescita annua della popolazione (2,3%) è circa il doppio di quella del resto del mondo e quindi nell’arco di un trentennio un abitante del Pianeta su quattro sarà africano. Gli africani sono gli abitanti più giovani della Terra: l’età media degli Stati del continente si aggira tra i 16 e i 30 anni, contro, per esempio, i 45 anni di molti Stati europei e asiatici, come l’Italia e il Giappone.
L’espansione delle città
Il Cairo, capitale dell’Egitto.
254 254
All’Africa spetta un altro record: la crescita della popolazione urbana è la più rapida del mondo. Un secolo fa il continente aveva una sola grande città (l’egiziana Il Cairo, che superava il milione di abitanti), mentre oggi le metropoli sono una settantina. Alcune di esse sono tra le più popolate del mondo: Il Cairo, in Egitto, Lagos, in Nigeria, e Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, superano i 10 milioni di abitanti. La crescita urbana tumultuosa, unita alla povertà diffusa, ha creato città formate in gran parte da vaste periferie degradate. Circa metà della popolazione africana vive comunque nelle campagne, in villaggi isolati, o ai margini delle città. La separazione fra città e campagna non è così netta come nei Paesi sviluppati: poco lontano dalle città si addensano migliaia di misere abitazioni separate le une dalle altre da piccoli campi coltivati, orti, alberi da frutto, con aie e cortili dove le donne gestiscono mercatini e cucinano per la famiglia su piccoli fuochi alimentati a legna.
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AFRICA
Un mosaico etnico e culturale In Africa sono stati scoperti i resti dei più antichi antenati dell’uomo: le savane africane furono probabilmente l’ambiente dove ebbe inizio l’evoluzione del genere umano. Il popolamento dell’Africa è quindi il risultato di vicende antichissime e complesse di cui conosciamo però solo (e non completamente) i movimenti e gli incroci di popoli degli ultimi 3.000 anni, incroci che hanno portato al mosaico etnico attuale. Quel che è certo è che in Africa vivono numerosi popoli: si contano circa 3.000 gruppi etnici, che parlano un migliaio di lingue e professano religioni diverse. La complessità è massima nell’Africa centrale, a Sud del Sahara, abitata da popolazioni nere. Più compatta etnicamente è l’Africa affacciata sul Mediterraneo, dove vi sono forti elementi culturali unificanti: la lingua araba e la religione islamica. Nel continente vivono anche circa 5 milioni di europei, concentrati soprattutto nella Repubblica Sudafricana.
Un villaggio nell’Africa centrale.
Tutto chiaro? 1 Definisci (metti una crocetta)
3 Definisci (metti una crocetta).
Gli abitanti dell’Africa sono oltre: 1 milione. 1 miliardo. 2 miliardi. 2 Completa. In Africa si trovano grandi metropoli, tra cui Lagos in e Il Cairo in .
In Africa vivono numerosi gruppi etnici, circa: 30.
300.
3000.
4 Scegli (cancella l’errore). La crescita annua della popolazione è circa il doppio/triplo di quella del resto del mondo, per cui nell’arco di un secolo/trentennio 1 abitante mondiale su 4/10 sarà africano.
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Unità
7
Lezione
3 ECONOMIA E REGIONI L’Africa è il continente con lo sviluppo economico più basso del Pianeta. Le risorse sono abbondanti, ma l’economia è arretrata e troppo dipendente dalle multinazionali straniere. L’Africa centrale è la regione più povera, mentre a Nord e a Sud alcuni Paesi hanno raggiunto un discreto grado di sviluppo.
Un continente ricco di risorse
Una miniera di rame in Sudafrica.
L’Africa possiede molte risorse, soprattutto minerarie: minerali energetici come il petrolio, il gas naturale e il carbone, e minerali come l’oro, i diamanti, il rame, il cobalto. L’attività estrattiva è comunque monopolizzata dalle multinazionali straniere e quindi contribuisce solo in minima parte allo sviluppo del continente. Lo sfruttamento economico delle risorse africane è stato per lungo tempo monopolio di alcuni Stati europei (soprattutto Francia, Regno Unito, Germania), ma dall’inizio degli anni Duemila l’Europa ha lasciato il posto alla Cina. I cinesi hanno bisogno di risorse naturali (minerali, petrolio e gas naturale, prodotti agroalimentari), i Paesi africani di capitali da investire nelle infrastrutture (strade, aeroporti, porti, telecomunicazioni). La Cina è oggi il primo partner commerciale dell’Africa. Il settore dei servizi e quello industriale sono i meno sviluppati del mondo, a parte alcune eccezioni come il Sudafrica. In molti Paesi africani circa metà dei lavoratori è ancora occupato in agricoltura, praticata generalmente con tecniche arretrate, fatta eccezione per le piantagioni che producono per l’esportazione.
I problemi che frenano lo sviluppo
Piantagioni di tè in Uganda.
256 256
Numerosi e complessi problemi frenano lo sviluppo del continente, coinvolgendo oltre un miliardo di africani: • corruzione delle classi dirigenti al governo; • guerre alimentate in parte da conflitti etnici e religiosi; • interessi delle multinazionali straniere; • mancanza di infrastrutture (scuole, ospedali, vie di comunicazione); • degrado ambientale e riscaldamento climatico (aumento della siccità e avanzamento del deserto); • diffusione di malattie come l’Aids e la malaria; • elevata disoccupazione, soprattutto giovanile.
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AFRICA
Unità
7
Tre diverse aree di sviluppo Possiamo dividere il continente in tre grandi regioni: l’Africa settentrionale (o Nordafrica), l’Africa centrale (o subsahariana) e l’Africa meridionale (o australe). La prima e la terza regione hanno in parte climi temperati più favorevoli all’uomo, mentre la vasta regione centrale del continente è caratterizzata da climi tropicali ed equatoriali, meno adatti all’insediamento e alle attività economiche. Le popolazioni degli Stati affacciati sul Mediterraneo a Nord e il Sudafrica a Sud godono di un livello di sviluppo economico e sociale più alto (pur avendo problemi anche gravi) rispetto agli Stati dell’Africa centrale. TUNISIA M AROCCO
AL GERI A
Sahara Occidentale
CAPO VERDE
L I BI A
E G I TTO
MAURITANIA M AL I
N I GER
SENEGAL GAMBIA GUINEA BISSAU
SUDA N ETIOPIA
CI AD BURKINA FASO
GUINEA
SIERRA LEONE
GIBUTI
BENIN COSTA D’AVORIO
LIBERIA
TOGO
N I GERI A
GHANA
CAMERUN SÃO TOMÉ E PRÍNCIPE
SO MA LI A UGANDA
GABON
n villaggio di pescatori sul Canale Kazinga, U in Uganda.
E TI O PI A
SUD SUDA N
REP. CENTRAFRICANA
CONGO
GUINEA EQUATORIALE
K E NYA
RUANDA BURUNDI
REP. DEM. DEL CONGO
TA NZ A NI A
SEYCHELLES
COMORE
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MALAWI
Z A MB I A
ZIMBABWE MOZAMBICO
Africa settentrionale
N AM I BI A
MADAGASCAR MAURIZIO
BOTSWANA
Africa centrale SWAZILAND
Africa meridionale SUDA FR I CA
LESOTHO
Tutto chiaro? 1 Definisci (metti una crocetta). La regione più povera dell’Africa è quella: meridionale. settentrionale. centrale. 2 Completa. In Africa le risorse minerarie sono abbondanti, ma sfruttate soprattutto da straniere. © Casa Editrice G. Principato SpA
3 Definisci (metti una crocetta). Oggi il primo partner commerciale dell’Africa è: la Cina. gli Stati Uniti. l’Europa. 4 Scegli (cancella l’errore). L’agricoltura è un settore marginale/importante nell’economia del continente ed è praticata con metodi arretrati/moderni.
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GEO STORIA D+
DA COLONIE A STATI LIBERI
Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento l’Africa fu “conquistata” dagli europei, che la colonizzarono per sfruttare le risorse di cui il continente era ricco. Il congresso di Berlino, 1885.
Gli europei e l’Africa Sede di antiche civiltà, come quella egizia, la regione settentrionale dell’Africa ha avuto sempre strette relazioni con il resto dell’area mediterranea. Il Sahara, per quanto attraversato da piste carovaniere, ha invece isolato i popoli a Sud del deserto, che hanno vissuto per secoli una storia tutta loro. Fino a metà Ottocento gli europei non avevano mai tentato di stabilirsi nell’interno dell’Africa a Sud del Sahara. Le uniche colonie ben organizzate erano nelle zone con un clima più favorevole: a Nord l’Algeria, conquistata dai francesi, e nell’estremo Sud del continente la colonia del Capo (parte dell’attuale Sudafrica), in mano agli olandesi e poi agli inglesi. Ai Tropici la colonizzazione era quasi impossibile a causa soprattutto della diffusione di una malattia, la malaria, che minacciava la sopravvivenza dell’“uomo bianco”. Con la diffusione di un efficace farmaco antimalarico, il chinino, le cose cambiarono. Missionari ed esploratori cominciarono ad addentrarsi nel continente e nel 1885, con il congresso di Berlino, le potenze europee decisero di spartirsi l’Africa. I popoli e gli Stati locali non vennero nemmeno presi in considerazione, come se fossero privi di ogni diritto. Alla Francia spettò parte dell’Africa nordoccidentale e centrale (oltre al Madagascar), all’Inghilterra gran parte dell’Africa orientale e meridionale, alla Germania il Camerun, la Tanzania e la Namibia,
258
al Belgio la vasta regione del bacino del Congo (oggi Repubblica democratica del Congo), al Portogallo e il Mozambico, all’Italia l’Eritrea, la Somalia e la Libia.
Lo sfruttamento coloniale Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento quasi tutta l’Africa cadde sotto il controllo degli europei. Vennero sfruttati i ricchi giacimenti minerari e impiantate colture commerciali, come cotone, caffè e cacao. L’occupazione delle colonie fu quindi ispirata dallo sfruttamento economico delle risorse, ma fu anche considerata un fattore di prestigio internazionale. Insomma, chi conquistava più territori, era più importante anche in Europa. L’impatto della colonizzazione fu enorme per l’economia e per il modo di vita degli africani. La moneta, prima quasi sconosciuta, cominciò a circolare. Le coltivazioni commerciali si diffusero rapidamente, praticate anche dai contadini africani, che dovevano procurarsi il denaro per pagare le tasse ai nuovi governi. Il colonialismo non portò solo sfruttamento, ma anche miglioramenti nelle condizioni di vita. Grazie alle amministrazioni coloniali, strade e ferrovie cominciarono a ramificarsi sul territorio, mentre si registrava un certo progresso dell’istruzione e delle condizioni igienico-sanitarie. La popolazione africana, che non aumentava da secoli, tra il 1850 e il 1950 raddoppiò.
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GEO STORIA La fine del colonialismo
Tunisia Marocco
Algeria
Sahara Occidentale Capo Verde
Egitto
Libia
Mauritania
Senegal
Niger
Mali
Eritrea
Ciad
Gambia
Nigeria
Sudan Etiopia
erun
Somalia
Cam
Togo Benin Liberia Guinea Costa Burkina Equat. d'Avorio
Gabon
Gibuti
Rep. Centrafricana Uganda
Con go
GuineaBissau Guinea Sierra Leone
Ghana
A metà del secolo scorso iniziarono a diffondersi i movimenti indipendentisti. La decolonizzazione cominciò nel 1957 con l’indipendenza del Ghana, al quale seguirono nel giro di pochi anni quasi tutti gli attuali Paesi africani. Solo le colonie portoghesi (Angola e Mozambico) dovettero aspettare gli anni Settanta del Novecento per arrivare all’indipendenza, dopo lunghe guerre di liberazione. Anche in Madagascar, Algeria e Kenya si combatterono sanguinose guerre anticoloniali, ma nel resto del continente l’indipendenza venne ottenuta senza grandi ostacoli, perché il colonialismo era ormai considerato moralmente inaccettabile anche in Europa.
Kenya
Rep. Dem. del Congo
Tanzania
WebQuest
Malawi
Zambia
Gran Bretagna Francia Belgio Germania Italia Portogallo Spagna
L’UNESCO ha lanciato un progetto per elaborare una “Storia Generale dell’Africa” che mira a: rimediare all’ignoranza generalizzata sul passato dell’Africa. La sfida consiste nel ricostruire una storia dell’Africa, libera dai pregiudizi razziali ereditati dalla tratta degli schiavi e dalla colonizzazione e favorire una prospettiva africana. L’Africa Centrale infatti ha conosciuto prima della colonizzazione europea alcuni fiorenti regni autonomi. Cerca in Rete notizie sul Regno d’Etiopia (VII sec.), del Congo (XIII sec.), del Benin (XV-XVII sec.), del Ghana (VIII-XI sec.) e del Mali (XIII-XVII sec.).
Seychelles Comore
Angola
Le potenze coloniali
La storia dell’Africa
Zimbabwe
Namibia
Ruanda Burundi
Madagascar
Botswana Swaziland Rep. Sudafricana
Lesotho
1956 1956 1962 1975
1960
1960
1960
1961 1847
1960
1960
1958
1974
1957
1993
1960
1960
1965
1953
1951
1977
1956
1960
1960 1960 1968
1941
1960
1960
1960
1962 1960 1960
1963
1960 1964
1975
1964
L'indipendenza
maschera Una di bronzo risalente al Regno del Benin.
nel corso dell'Ottocento tra il 1940 e il 1958 tra il 1958 e il 1970 dopo il 1970 territori non indipendenti
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1966
1976 1975 1964 1960
1965 1990
1962 1962
1975 1968
1961
1966
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Lezione
4 AFRICA SETTENTRIONALE 1. Territorio e ambiente
Panoramica sull’Africa settentrionale
L’Africa settentrionale, affacciata sul mar Mediterraneo, è occupata in gran parte dal deserto del Sahara, caratterizzato da un clima molto arido. L’unico grande fiume è il Nilo, culla dell’antica civiltà egizia.
Il rilievo L’Africa settentrionale, o Nordafrica, è formata da quattro regioni con caratteristiche fisico-ambientali ben definite: • l’area più vasta, occupata dal deserto del Sahara al Centrosud; • la stretta fascia costiera mediterranea a Nord; • le alte montagne dell’Atlante a Ovest; • la valle del Nilo a Est. L’Africa settentrionale è formata da tavolati debolmente inclinati, ricoperti da depositi sabbiosi o ciottolosi, in cui le vicende geologiche hanno favorito l’accumulo di grandi giacimenti di petrolio e gas naturale, tra i più importanti del mondo. Lungo il Tropico del Cancro si estende il Sahara, il deserto più vasto del Pianeta. Ai margini del deserto si innalza un’elevata catena montuosa: il sistema dell’Atlante, che si affaccia sull’Atlantico e sul Mediterraneo per oltre 2.000 chilometri e raggiunge i 4.167 metri d’altitudine nel monte Toubkal.
Climi diversi Il clima del deserto è caratterizzato da scarse precipitazioni, che non superano i 200 millimetri annui. Al di fuori del deserto vero e proprio, vasti spazi semiaridi sono costituiti da steppe, coperte da una rada vegetazione erbosa. Il clima desertico, oltre che dalla scarsa piovosità, è caratterizzato da rilevanti escursioni termiche stagionali e giornaliere: la temperatura può arrivare facilmente di giorno a 50 °C e scendere sotto lo zero la notte, soprattutto in inverno. Il clima cambia solo lungo le fasce costiere e sui rilievi, dove la piovosità aumenta e le temperature sono influenzate dalla presenza del mare o dall’altitudine.
260 260
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AFRICA
Unità
7
GEO EO D+ G Il Nilo Nella lingua degli antichi egizi, il Nilo è chiamato iteru, che significa “grande fiume”. Il bacino del Nilo occupa infatti una superficie di 3.254.555 km2 (oltre 10 volte l’Italia), circa il 10% del continente africano. Il Nilo attraversa ben 7 Paesi: Burundi, Ruanda, Tanzania, Uganda, Sud Sudan, Sudan, Egitto. Tradizionalmente si considera che il Nilo abbia origine dal lago Vittoria (Uganda), ma in realtà non è proprio così. Questo lago infatti è alimentato da alcuni fiumi, il principale dei quali è il Kagera. Per arrivare quindi alle vere sorgenti del Nilo bisogna risalire il corso del Kagera (sino al Burundi), la cui lunghezza (690 km) viene conteggiata insieme a quella del Nilo. La sezione settentrionale del Nilo scorre nel Sahara, dal Sudan all’Egitto, un Paese la cui civiltà è strettamente legata al fiume sin dal 3900 a.C. La maggior parte della popolazione egiziana e la metropoli de Il Cairo si trovano lungo la valle del Nilo a Nord della diga di Assuan. Alla fine del suo corso il fiume si dirama in un vasto delta e sfocia nel Mediterraneo.
Un unico, grande fiume Data l’aridità del clima, nella regione prevalgono le aree prive di acque superficiali e aree dove i fiumi si perdono in depressioni salmastre (in arabo chott), resti di antichi bacini lacustri. In questa regione si trovano anche antichi solchi fluviali che si riempiono d’acqua solo dopo le rare piogge: sono fiumi temporanei (in arabo uadi, uidian al plurale). L’acqua si accumula anche in grandi falde sotterranee, contenute in rocce permeabili (sabbia, ghiaia) formatesi in migliaia di anni. Dove scorre più in superficie l’acqua sotterranea viene attinta attraverso pozzi e convogliata in un complesso e antico sistema di canalizzazioni. Si formano così le oasi, fertili e rigogliose isole-giardino. L’elemento idrografico più importante della regione è un lungo fiume, il Nilo (6.671 km), che scorre nel deserto egiziano, ma ha le sue sorgenti nelle umide regioni tropicali.
Un’oasi nel Sahara.
Tutto chiaro? 1 Definisci (metti una crocetta). Il fiume più lungo dell’Africa settentrionale è il: Kagera. Congo Nilo.
3 Definisci (metti una crocetta). Il clima desertico è caratterizzato da forti: precipitazioni. venti. escursioni termiche.
2 Completa. L’Africa settentrionale è occupata in gran parte dal deserto del .
4 Scegli (cancella l’errore). A causa dell’aridità/piovosità del clima, i fiumi della regione sono in gran parte temporanei/salmastri.
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Lezione
4
AFRICA SETTENTRIONALE
2. Popolazione ed economia La popolazione nordafricana si concentra in poche aree: la costa mediterranea, la valle del Nilo, le grandi città, tra cui Il Cairo. Gli abitanti della regione sono di lingua araba e religione islamica. L’economia è poco moderna e il livello di benessere della popolazione modesto.
Tutti sulla costa e lungo il Nilo
La Moschea di Hassan II a Casablanca.
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Gli abitanti della regione sono oltre 190 milioni, di cui quasi un centinaio concentrati in un solo Stato, l’Egitto, dove si trova anche la principale metropoli, Il Cairo. La densità di popolazione, in media molto bassa, non supera i 30 ab./ km2. Le aree di forte popolamento coincidono in larga misura con la fascia costiera (con l’esclusione della Libia, dove il deserto arriva sino al mare) e con la valle del Nilo, dove è possibile praticare l’agricoltura. La valle del Nilo è l’asse più popoloso, con una densità intorno ai 1.000 ab./km2, enormemente superiore a quella media dell’Egitto, che per il resto è pressoché disabitato. Anche le città più grandi si concentrano in queste due aree. La metropoli principale è la capitale dell’Egitto, Il Cairo, che con un agglomerato urbano di quasi 20 milioni di abitanti è una delle città più popolose del mondo, nonché una delle più antiche. Molte altre antiche città, come Alessandria, sempre in Egitto, Tunisi e Algeri, testimoniano la ricchezza dello storico patrimonio urbano della regione. Altre, come Casablanca in Marocco, sono di sviluppo più recente, legato alla colonizzazione.
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AFRICA
Agricoltura, petrolio e turismo Una risorsa importante della regione è il petrolio, in particolare in Algeria e in Libia: questi Stati, però, non hanno distribuito equamente la ricchezza che ne deriva, per cui gran parte della popolazione vive ai limiti della soglia di povertà. Diversi sono i problemi dei Paesi che non dispongono di risorse petrolifere: in Egitto, Tunisia e Marocco la crescita del turismo – settore fondamentale dell’economia dei tre Paesi – si è arrestata a causa delle incertezze politiche e di attentati terroristici. La struttura produttiva tradizionale della regione si basa sull’agricoltura e sull’allevamento, che impiegano una quota consistente della forza lavoro. L’agricoltura, praticata nelle zone irrigate o nelle steppe meno aride, si basa sui cereali, soprattutto frumento e orzo; tra le colture di esportazione prevalgono il cotone e prodotti molto richiesti dai mercati come gli agrumi e le primizie ortofrutticole. Un discreto sviluppo ha avuto negli ultimi anni l’industria agroalimentare. L’allevamento è ancora in buona parte nomade ed è in prevalenza di ovini, caprini e cammelli; lane pregiate alimentano l’industria tessile e l’artigianato dei tappeti, che vengono esportati. La Tunisia è il Paese con l’industria più moderna, perché ha attirato gli investitori esteri con notevoli facilitazioni fiscali.
Le piramidi e la Sfinge, testimonianze della civiltà egizia, a Giza, alla periferia della capitale Il Cairo.
Tutto chiaro? 1 Definisci (metti una crocetta)
3 Definisci (metti una crocetta).
La popolazione del Nordafrica si concentra: nella valle del Nilo. nelle oasi del Sahara. nelle campagne. 2 Completa Gli abitanti sono di religione lingua .
Oltre metà degli abitanti della regione vive in: Egitto.
Marocco.
Tunisia
4 Scegli (cancella l’errore).
e di © Casa Editrice G. Principato SpA
Algeria e Libia/Marocco sono gli Stati più ricchi di petrolio, mentre il Paese con l’industria più moderna è l’Egitto/la Tunisia.
263
Unità
7
GEO D+
Ecologia e ambiente
IL SAHARA
Il deserto è il grande protagonista dell’ambiente dell’Africa settentrionale. Attraversato dal Tropico del Cancro, il Sahara è il deserto caldo più vasto del mondo: 9 milioni di km2, una superficie pari quasi a quella dell’Europa. Dune del Sahara. I dati climatici del Sahara. Mesi
Ultimi 50 anni
anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set
Ott Nov
Dic
T. max. media (°C)
24
27
30
33
36
41
45
44
40
35
30
26
34,3
T. min. media (°C)
10
12
13
15
16
18
20
20
17
15
13
11
15
Giorni di calura (T max ≥ 30 °C)
1
7
15
20
26
30
31
31
30
27
13
2
233
Nuvolosità (okta* al giorno)
1,8
1,4
1,0
0,7
0,3
0,1
0,0
0,0
0,0
0,4
0,9
1,5
0,7
Precipitazioni (mm)
19
14
10
6
3
2
1
0
1
4
10
15
29
Giorni di pioggia
4
3
2
2
1
0
0
0
1
2
3
4
22
*Okta: unità di misura della nuvolosità. Va da 0 (sereno) a 8 (completamente coperto)
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Un ambiente vario Il paesaggio del Sahara è più vario di quanto si immagini. Non vi sono solo grandi distese di sabbia – l’erg o serir – ma anche distese di pietre e ciottoli – il reg – e altopiani rocciosi – l’hammada – che occupano ampie zone. Nel deserto la vegetazione è quasi inesistente a causa dell’alta temperatura media (26 °C, con punte di 45 °C) e delle scarsissime precipitazioni (valore massimo 200 millimetri annui). Solo sui massicci montuosi (Tibesti, Hoggar) si registrano precipitazioni un po’ più abbondanti.
GEO D+ Le oasi In corrispondenza dell’affioramento in superficie di acque sotterranee, il deserto si interrompe lasciando il posto a una vegetazione lussureggiante: le oasi. Nelle oasi l’acqua viene portata in superficie con un pozzo e con l’antico sistema delle
foggara, cioè canalizzazioni artificiali costruite per captare ogni goccia d’acqua sotterranea. Le palme da dattero, alte e imponenti, proteggono con la loro chioma i sottostanti alberi da frutto e le colture: miglio, orzo, agrumi, ortaggi vari.
Oasi con pozzo.
Oasi con foggara.
Un ambiente da proteggere L’ambiente del deserto è stato stravolto là dove lo sfruttamento petrolifero è più intenso. Però nel complesso è un ambiente ancora intatto, protetto in alcune aree con l’istituzione di parchi nazionali. Il più vasto è quello del Tassili, un imponente massiccio montuoso che si eleva fin oltre i 2.000 metri nel piatto mare di sabbia del Sahara algerino, al confine con la Libia. Vasto circa la metà dell’Italia,
presenta paesaggi sorprendenti: canyon scavati nella roccia, pareti modellate dal vulcanesimo, brevi corsi d’acqua ricchi di fauna (un secolo fa qui è stato trovato l’ultimo coccodrillo sopravvissuto nel Sahara). Il parco protegge sia l’ambiente sia le pitture rupestri, presenti in gran numero in questa zona, che forniscono preziose testimonianze umane a partire dal 10.000 a.C. Una pittura rupestre del Parco del Tassili.
WebQuest Alla scoperta dei deserti Cerca in Rete notizie su altre spettacolari
aree desertiche dell’Africa settentrionale: la valle e le gole del Dades in Marocco e le oasi tunisine (Tozeur, Nefta, Tamerza) del Djerid, dove si trova anche il chott Djerid, una delle più grandi depressioni salate del deserto. Scrivi quindi una breve relazione, impostandola come se fosse un testo di una guida turistica.
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Lezione
4
AFRICA SETTENTRIONALE
3. Gli Stati della regione L’Africa Settentrionale comprende 5 Stati – Marocco, Algeria, Libia, Tunisia, Egitto – che formano il bordo meridionale del Mediterraneo. Per la loro posizione hanno sempre avuto stretti rapporti con l’Asia e con l’Europa. I quattro Paesi situati a Ovest dell’Egitto, costituiscono il “grande Maghreb”.
Le caratteristiche dell’Africa settentrionale
Benhaddoum, città fortificata nel Ait Sahara marocchino.
266 266
Gli Stati dell’Africa settentrionale hanno in comune la predominanza di un ambiente – il deserto – che in Algeria, Libia ed Egitto occupa quasi interamente il territorio. Sono molto diversi per superficie, tanto che la Tunisia è dieci volte più piccola della Libia, il Paese più vasto dopo l’Algeria. La Libia è uno dei Paesi meno popolati del Pianeta, con una densità che contrasta con quella dell’Egitto, situato al primo posto nella regione. L’Egitto è il gigante nordafricano dal punto di vista demografico, con una popolazione che sfiora i 100 milioni, più della metà di quella totale della regione. La posizione nella classifica mondiale dell’Indice di sviluppo umano evidenzia alcune differenze. Marocco, Egitto e Libia si collocano al di sotto della centesima posizione, mentre l’Algeria, grazie alla ricchezza di petrolio, e la Tunisia, con l’economia più moderna dell’Africa settentrionale, occupano un posto migliore. Nessun Paese comunque ha un ISU elevato, perché le strutture economiche sono fragili e gran parte della popolazione ha un livello di benessere modesto.
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AFRICA
Stati
Capitale
Superficie km2
Abitanti
Densità (ab./km2)
Unità
7
Classifica ISU
Marocco
Rabat
442.311
34.677.478
78
123°
Algeria
Algeri
2.381.741
42.578.000
18
85°
Tunisia
Tunisi
163.610
11.551.448
71
95°
Egitto
Il Cairo
1.010.408
97.147.368
96
115°
Libia
Tripoli
1.676.198
6.374.616
4
108°
5.674.268
192.328.910
AFRICA SETTENTRIONALE
Alessandria d’Egitto. 34
Tutto chiaro? 1 Definisci (metti una crocetta)
3 Definisci (metti una crocetta).
Fa parte dell’Africa settentrionale: l’Algeria. la Nigeria. il Sudan. 2 Completa. La posizione della regione ha favorito i contatti con l’Asia e l’ .
Il Paese meno popolato del Nordafrica è la: Tunisia.
Libia.
Algeria.
4 Scegli (cancella l’errore). L’Egitto/Il Marocco, con quasi 50/100 milioni di abitanti, è lo Stato più popolato della regione. La Libia è uno dei Paesi meno/più popolati della Terra.
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267
Paesi
in
PRIMO PIANO
MAROCCO Un Paese tra Atlantico e Mediterraneo Il Marocco si affaccia sull’oceano Atlantico e sul mar Mediterraneo, collegati tra loro dallo stretto di Gibilterra: solo 14 chilometri dividono il territorio marocchino da quello spagnolo, cioè dall’Europa.
Territorio e ambiente Il Marocco è caratterizzato a Nord da lunghe catene montuose: il Rif e l’Atlante, che culmina a 4.167 metri nel monte Toubkal. A Sudest si estendono le prime propaggini del deserto del Sahara. Dai monti dell’Atlante, esposti agli umidi venti dell’Atlantico, scendono numerosi fiumi, ma piuttosto brevi e dal regime irregolare. Il clima è mediterraneo e oceanico, cioè temperato, lungo la fascia costiera, caldo e arido nella fascia desertica e di tipo alpino sulle montagne più elevate. Oltre il 20% del territorio è ricoperto da foreste.
Arabi e berberi, tutti islamici
Superficie
442.311 km2
Numero abitanti
34.677.478
Densità
78 ab./km2
Capitale
Rabat
Lingua
arabo
Religione
islam
Reddito pro capite Classifica ISU
268268
8.567 $ 123°
La popolazione del Marocco è costituita soprattutto da arabi (63%) e da berberi (36%): questi ultimi sono gli abitanti originari della zona, arrivati dal Sud nel 3000 a.C. La conquista e l’occupazione araba (VIII sec. d.C.) hanno profondamente influenzato le caratteristiche culturali della preesistente società berbera, che però ha saputo in parte conservare le proprie lingue (come il tamazight, ufficiale insieme all’arabo) e le proprie tradizioni. Un forte elemento culturale unificante è rappresentato dalla religione islamica, professata da tutta la popolazione. Dal 1976 il Marocco occupa il territorio del confinante Sahara Occidentale, ex possedimento spagnolo, ma la sovranità marocchina non ha ottenuto alcun riconoscimento internazionale. © Casa Editrice G. Principato SpA
AFRICA
Grandi e antiche città Negli ultimi anni si è registrato un forte incremento della popolazione urbana, che supera il 60%: principali poli di attrazione dei flussi migratori interni sono la regione urbana atlantica formata da Casablanca-RabatSalé e le altre maggiori città, in particolare Fès, Marrakech, Oujda, Agadir e Tangeri, tutte con oltre mezzo milione di abitanti. Casablanca è la città più importante e popolosa (3,4 milioni di abitanti), più della capitale Rabat e di Meknes, Fès e Marrakech, tre città antiche, che risalgono al Medioevo, quando erano importanti nodi di collegamento fra il Mediterraneo e l’Africa subsahariana.
Industria e turismo in crescita L’agricoltura – in particolare la cerealicoltura – ha un ruolo importante perché dà lavoro a circa il 40% dei marocchini. Non è però molto produttiva né molto avanzata tecnologicamente, per esempio è ancora troppo dipendente dal regime delle piogge. Frutta, ortaggi e fiori sono coltivati per l’esportazione. Nell’export occupano un posto importante i fosfati naturali, utilizzati per i fertilizzanti, di cui il Marocco è tra i primi produttori mondiali, e alcune produzioni industriali, soprattutto dei settori automobilistico, elettrico ed elettronico, tessile e agroalimentare. L’industria ha registrato una crescita rilevante, così come il turismo, che contribuisce con una quota crescente al PIL. La buona crescita economica del Paese non è sufficiente a far diminuire la disoccupazione, soprattutto dei giovani, che cercano migliori condizioni di vita migrando in Europa.
Minareto nel centro di Rabat.
GEO EO D+ G Ceuta e Melilla Sulle coste del Marocco si trovano due città, Ceuta e Melilla, che da secoli appartengono alla Spagna. Si definiscono enclaves, cioè territori che si trovano all’interno dei confini di uno Stato ma appartengono a un altro. Ceuta e Melilla, rivendicati inutilmente dal Marocco, hanno un confine severamente sorvegliato dalla Spagna per contenere i tentativi di ingresso di migranti che, una volta all’interno del territorio spagnolo, avrebbero libero accesso a tutta l’area dell’Unione Europea. SPAGNA
Gibilterra
Stretto di Gibilterra Ceuta Tangeri
mar Mediterraneo
Melilla
Melilla Ceuta
MAROCCO
Costa marocchina affacciata sull’Atlantico, vicino ad Agadir. © Casa Editrice G. Principato SpA
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Unità
7
Paesi
in
PRIMO PIANO
EGITTO 1. Territorio e ambiente Dal punto di vista fisico l’Egitto presenta un contrasto netto: il deserto, inospitale e spopolato, occupa oltre il 90% della sua superficie, lasciando una sottile striscia di terra coltivabile: la valle del Nilo, cuore vitale del Paese. Superficie
1.010.408 km2
Numero abitanti
97.147.368
Densità
96 ab./km2
Capitale
Il Cairo
Lingua
arabo
Religione
islam
Reddito pro capite Classifica ISU
12.671 US $ 115°
Il deserto Orientale.
Il deserto domina il paesaggio La valle del Nilo attraversa il territorio egiziano da Sud a Nord per oltre 1.500 chilometri. A Ovest del Nilo si estende il deserto del Sahara (che qui prende il nome di deserto Libico), mentre a Est, tra il fiume e il mar Rosso, si allunga il deserto Orientale, ancora più aspro, che si innalza sul mare con una catena di monti. I rilievi interessano anche la parte meridionale della penisola del Sinai (appartenente geograficamente all’Asia), fra il golfo di Suez e quello di Aqaba, nella grande frattura tettonica del mar Rosso. Qui si trova anche la cima più elevata del Paese (monte Catharina, 2.629 m).
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© Casa Editrice G. Principato SpA
AFRICA
Il Nilo, fonte di vita La valle del Nilo è larga una decina di chilometri e ospita, oltre all’alveo del fiume, le aree coltivate, le città, i villaggi, le strade e la ferrovia, che percorrono i circa 800 chilometri tra Assuan e Il Cairo. Storicamente questa è la regione dell’Alto Egitto, mentre il Basso Egitto è costituito dal delta del fiume, a Nord del Cairo. Il delta del Nilo è vasto circa 23.000 km2, come la superficie della Lombardia. Al contrario di altri delta mediterranei, come quelli del Po e del Rodano, la sua linea di costa è in arretramento perché è diminuito l’apporto dei detriti fluviali. Ciò è avvenuto in seguito alla costruzione della diga di Assuan (1964) e all’apertura dei canali d’irrigazione che alimentano le aree agricole. Se per i contadini della regione la diga significa sicurezza dei raccolti e controllo totale delle pericolose inondazioni, dal punto di vista ambientale la situazione è meno positiva: a valle della diga, infatti, il Nilo
Unità
7
non apporta più il fertile terriccio contenuto nelle sue acque (il limo), che si deposita all’interno del grande bacino artificiale del lago Nasser, lungo 500 chilometri. Così, invece di utilizzare il limo, un fertilizzante naturale, i contadini hanno dovuto usare concimi chimici, che hanno danneggiato l’ambiente.
Un clima caldo e secco La maggior parte del Paese ha un clima desertico, con temperature elevate, forte escursione termica fra il giorno e la notte (in particolare in inverno) e precipitazioni quasi inesistenti. Il clima è di tipo desertico anche lungo le coste del mar Rosso, mentre su quelle affacciate sul Mediterraneo è più mite, ma sempre con scarse precipitazioni. A Nord, in primavera spira il khamsin, un vento caldo che solleva la sabbia per decine di metri d’altezza: queste tempeste di sabbia rimodellano continuamente il paesaggio del deserto.
Il Nilo.
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Paesi
in
PRIMO PIANO
EGITTO
2. Popolazione ed economia Oltre il 90% degli abitanti si concentra nella valle del Nilo e nella zona del delta. Quasi metà degli egiziani vive in città, tra cui spicca una grande metropoli, la capitale Il Cairo. L’economia è debole e la qualità della vita di gran parte della popolazione piuttosto bassa.
La più popolosa città del mondo arabo
GEO EO D+ G Il Cairo e la “città dei morti” Sono stati scritti libri su libri sulle strade e sui vicoli del Cairo, sulle piazze e sui mercati, sulle bellissime moschee, sulle feluche sul Nilo, sul suq Khan Kalili, il più grande del mondo. Una delle sue caratteristiche più sorprendenti è “la città dei morti”: nei tre principali cimiteri del Cairo vive infatti più di un milione di persone. Gli egiziani seppellivano i defunti dentro costruzioni che somigliano a vere e proprie case, con porte e finestre, affinché le anime trapassate ne potessero godere. Le case avevano anche una stanza per i parenti che venivano a passare il fine settimana con i propri defunti, portando con sé cibo e bevande. Durante la settimana invece, pagavano dei guardiani che si occupavano delle case-tomba. I guardiani iniziarono a portarvi i propri familiari, e così cominciò a sorgere una vera città: fu aperto qualche negozio, sorsero le scuole, i mercati e tutto il resto. La vita cominciò a scorrere in parallelo con la morte, che in questo modo è diventata nel tempo una cosa quotidiana e vicina, che non fa paura.
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Dei 97 milioni di egiziani, circa la metà abita in centri urbani medio-piccoli e in due metropoli, Il Cairo, la capitale, e Alessandria. Il Cairo è la più popolosa città del mondo arabo. Ha circa 7 milioni di abitanti, che comprendendo l’area metropolitana diventano una ventina di milioni. Il Cairo è un centro culturale di grande rilievo per l’intero mondo arabo, è un importante nodo delle comunicazioni e il principale polo economico del Paese: nella sua area metropolitana si producono i due terzi della ricchezza nazionale. Alessandria, fondata da Alessandro Magno nel 332 a.C., si trova sul delta del Nilo e ha circa 5 milioni di abitanti: è il porto principale del Paese e un centro commerciale e finanziario. Porto Said e Suez, entrambe con mezzo milione di abitanti, sorgono alle due estremità del canale di Suez, il canale artificiale di 193 chilometri che mette in comunicazione mar Rosso e mar Mediterraneo. Inaugurato nel 1869, il canale consente il transito di un centinaio di navi al giorno. I l Cairo.
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AFRICA
Un’economia ancora debole In Egitto le attività industriali sono in crescita, così come sono in progetto alcune grandi opere infrastrutturali, ma i suoi ritardi e le sue contraddizioni pesano ancora sul quadro sociale ed economico. L’Egitto è un Paese povero, come dimostrano i principali indicatori: un basso PIL pro capite, un peso troppo rilevante degli occupati in agricoltura (25%), un forte debito estero, la maggior parte delle produzioni industriali concentrata in settori a bassa tecnologia. L’agricoltura ha varie produzioni di punta come i cereali, la canna da zucchero, gli agrumi, gli ortaggi e il cotone, coltura tradizionale dell’Egitto. Il cotone alimenta l’industria tessile e dell’abbigliamento, che si affianca ai settori di base (petrolchimica e siderurgica). Il governo egiziano negli ultimi anni ha impostato una politica di incentivi per attirare gli investimenti delle multinazionali che operano nel campo dei beni di consumo (auto, elettrodomestici) e dei settori tecnologici: sulla costa orientale del canale di Suez sono sorte imprese di ricerca e produzione in campo elettronico e farmaceutico. Il turismo è un settore fondamentale, perché l’Egitto può contare su destinazioni uniche al mondo: Il Cairo e le piramidi, le crociere sul Nilo con le zone archeologiche di Abu Simbel, Luxor e Tebe, e le località balneari sul mar Rosso (Sharm El-Sheikh, Hurghada, Marsa Alam). Sul settore grava però la minaccia del terrorismo, che da anni determina un andamento altalenante del numero di turisti che visitano il Paese.
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La raccolta del cotone.
Il tempio di Abu Simbel.
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Unità
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Paesi
in
PRIMO PIANO
Gli altri Stati dell’Africa settentrionale TUNISIA Chiusa tra Libia e Algeria e affacciata a Est e a Nord sul Mediterraneo, la Tunisia è lo Stato più piccolo della regione. Colonia francese dal 1881, indipendente dal 1957. Alcuni attentati terroristici islamici a partire dal 2015 hanno fortemente penalizzato il turismo, una delle basi dell’economia del Paese. L’agricoltura, diffusa lungo la costa, è più moderna che negli altri Stati della regione e anche l’industria è più sviluppata (agroalimentare, tessile, meccanica, elettronica). È comunque alta la disoccupazione, soprattutto fra i giovani, che alimentano un notevole flusso migratorio verso la Francia e l’Italia. La popolazione è composta per la maggior parte da arabi di religione islamica e vive prevalentemente in città. Tunisi, la capitale, supera i 2 milioni di abitanti.
L’isola di Djerba, una delle principali mete turistiche del Paese.
ALGERIA L’Algeria è lo Stato più esteso della regione e dell’intero continente. Poiché il territorio è in gran parte desertico, la densità di popolazione è bassa. Gli algerini si concentrano soprattutto lungo la costa del Mediterraneo, dove si trova la capitale Algeri, una metropoli di 5 milioni di abitanti. La popolazione è composta per due terzi da arabi e da una consistente minoranza di berberi, entrambi di religione islamica. Colonia francese dal 1830, il Paese è diventato indipendente nel 1962, dopo una lunga guerra. L’economia si basa soprattutto sul petrolio e sul gas naturale, che costituiscono il 90% delle esportazioni. Algeri, capitale dell’Algeria.
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AFRICA
LIBIA Il territorio è occupato quasi interamente dal deserto, che giunge fino alla fascia costiera mediterranea della Tripolitania e della Cirenaica. Il Paese è stato una colonia italiana dal 1911 al 1943 e dal 1969 al 2011 è stato sottoposto al regime dittatoriale del colonnello Gheddafi. Dopo la caduta di Gheddafi, la Libia è stata travolta da una sanguinosa guerra civile. Questa caotica situazione favorisce l’attività di bande criminali che gestiscono il traffico di migranti dall’Africa all’Europa e penalizza fortemente l’economia, che si basa sul petrolio e sul gas naturale, di cui è ricchissima. La popolazione è composta da libici (60%) e da diverse minoranze (berberi, egiziani, sudanesi) ed è di religione islamica; si concentra sulla costa, in particolare nella capitale Tripoli, e a Bengasi e Misurata, città che hanno subito gravi distruzioni dovute alla guerra.
Tripoli, la capitale della Libia.
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Unità
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Lezione
5 AFRICA CENTRALE 1. Territorio e ambiente
Panoramica sull’Africa centrale
L’Africa centrale è detta anche Africa subsahariana perché si estende a Sud del deserto del Sahara. Compresa fra i due Tropici, ha un clima caldo che può essere arido o molto piovoso. Per questo gli ambienti sono molto diversi: si passa dalla steppa alla foresta pluviale.
Il rilievo
Il territorio è costituito da un vasto tavolato, caratterizzato a Est dalla grande fossa tettonica della Rift Valley, che qui è compresa tra l’acrocoro Etiopico (che supera i 4.500 m) e il lago Malawi, situato ai margini dell’Altopiano dei Laghi. Il rilievo non è costituito da vere e proprie catene montuose, ma da imponenti massicci come il Kilimangiaro (5.895 metri, la vetta più elevata del continente), il Kenya a Est e il Camerun a Ovest. Il Kilimangiaro in Tanzania.
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AFRICA so
curioso no
Dal Sahel alla foresta pluviale L’Africa centrale è compresa interamente nella fascia intertropicale, cioè fra i due Tropici, quindi il clima è caldo, con temperature elevate ovunque e durante tutto l’anno. Variano invece molto le precipitazioni: sono particolarmente abbondanti lungo la fascia equatoriale e sulle coste orientali del golfo di Guinea, ma diminuiscono fin quasi ad annullarsi nel Sahel, arido e caratterizzato da vaste distese di steppa (in minor misura di savana). La regione equatoriale è ancora in parte coperta dalla foresta pluviale, che nelle zone meno umide si dirada via via per lasciare il posto alla savana erbosa.
Grandi fiumi e vasti laghi Poiché il rilievo non pone grossi ostacoli, i fiumi della regione sono molto lunghi e i loro bacini idrografici molto ampi. Il bacino più esteso è quello del Congo, che scorre nella piovosa fascia equatoriale e ha una portata d’acqua seconda solo a quella del Rio delle Amazzoni. Ha una portata inferiore il Nilo, che qui ha il suo alto corso, prima di scorrere verso Nord sino al Mediterraneo. Un altro lungo fiume, il Niger, attraversa con una grande curva tutta la parte occidentale della regione. Nella zona della Rift Valley si trovano numerosi laghi: il più vasto è il lago Vittoria (68.100 km2, quasi 200 volte il lago di Garda). A Ovest si trova il lago Ciad, un bacino salmastro poco profondo, residuo di un antico mare; negli ultimi decenni, in seguito alla diminuzione delle piogge e al prelievo d’acqua per l’irrigazione, la sua superficie si è notevolmente ridotta.
Che cos’è il Sahel? Sahel è una parola araba che significa “sponda”, “riva”. Non si tratta però della riva del mare, ma della sponda del deserto, perché questa regione si allunga ai margini meridionali del Sahara. Il Sahel è una fascia di transizione tra il deserto e la savana e l’ambiente predominante è quello della steppa, costituita da arbusti e pochi alberi. È un’area a grande rischio climatico, dove le siccità in questi ultimi decenni sono state molto frequenti. Inoltre l’erosione dei suoli – dovuta a pascoli troppo intensi e ampliamento delle piantagioni – sta provocando un’avanzata del deserto. Il Sahel in Niger.
Tutto chiaro? 1 Definisci (metti una crocetta). L’Africa centrale è detta anche subsahariana perché rispetto al deserto del Sahara si estende a: Sud. Nord. Est. 2 Completa. Questa regione africana ha un clima caldo, che può essere arido o molto .
3 Definisci (metti una crocetta). Il massiccio montuoso più elevato è: l’Atlante. il Kilimangiaro. il Camerun. 4 Scegli (cancella l’errore). Il Sahel è una regione arida dove predomina la savana/ steppa, mentre nella zona equatoriale predomina la foresta temperata/pluviale.
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Unità
7
Lezione
5
L’AFRICA CENTRALE
2. Popolazione ed economia L’Africa centrale è la regione più estesa e popolata del continente. A causa di un tasso di fecondità ancora molto alto (4-5 figli per donna) ha la più elevata crescita demografica del mondo, ma è anche la regione più povera.
Forti squilibri nell’insediamento
Una bambina di etnia hausa.
Gli spazi quasi disabitati occupano circa metà della regione, pertanto la densità media di popolazione è molto bassa. Le zone più popolate sono la fascia costiera occidentale affacciata al golfo di Guinea, le aree più salubri degli altopiani (per esempio in Etiopia e in Kenya), le coste dei grandi laghi della Rift Valley. Molto diverso è anche il peso demografico degli Stati che appartengono alla regione: a Ovest la Nigeria, con circa 190 milioni di abitanti, è il vero gigante africano, ma anche a Est vi sono tre Stati molto popolati, per esempio l’Etiopia con oltre 100 milioni di abitanti, Tanzania e Kenya con circa 50 milioni; al centro della regione spicca invece la Repubblica Democratica del Congo, con quasi 90 milioni di abitanti. Per contro, diversi Stati non superano i 5 milioni di abitanti. Circa la metà della popolazione vive in città, che hanno il ritmo di sviluppo più elevato del mondo. La più popolosa è Lagos, in Nigeria, che supera i 13 milioni di abitanti, seguita da Kinshasa (12 milioni) nella Repubblica Democratica del Congo, Dar es Salaam (Tanzania), Khartoum (Sudan) e Abidjan (Costa d’Avorio) tutte con circa 5 milioni.
Una grande varietà etnica
Dar es Salaam, capitale della Tanzania.
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L’Africa centrale è abitata da popolazioni di pelle scura, ma dietro questo aspetto comune vi sono molte differenze, che distinguono i popoli sia per l’aspetto fisico sia per le tradizioni culturali. Tra le centinaia di gruppi etnici, i più numerosi sono i sudanesi e i bantu, seguiti da cafri, etiopi, kanuri, hausa. L’elemento principale di distinzione fra un’etnia e l’altra è la lingua. Le lingue sono numerosissime, ma si possono raggruppare in tre grandi famiglie: bantu, sudanesi e khoisan. Molto diffuse – e spesso ufficiali accanto a quelle locali – sono le lingue delle ex colonie, in particolare il francese e l’inglese. Il quadro religioso dell’Africa Centrale è nel complesso più semplice di quello linguistico: la religione più diffusa è il cristianesimo, che comprende cattolici (la maggioranza), anglicani, metodisti, chiese cristiane indipendenti (come quella etiope),
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AFRICA
Unità
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e sette di difficile definizione. La seconda religione per numero di fedeli è l’islam, che in pochi Stati è maggioritaria, ma in molti Paesi costituisce una consistente minoranza. Le antiche religioni tradizionali africane sono sempre più marginali; si basano su riti e credenze di tipo animista, che attribuiscono un’anima a tutti i fenomeni naturali, a spiriti divini e agli antenati.
La regione più povera del mondo L’Africa Centrale è la regione più povera del mondo. Lo confermano tutti gli indicatori: per esempio, nella classifica dell’Indice di sviluppo umano, gli Stati di questa regione si trovano tutti negli ultimi 40 posti (Burkina Faso, Ciad, Niger e Repubblica Centrafricana chiudono la classifica). Lo sviluppo economico è nel complesso molto debole. Circa metà della popolazione lavora nell’agricoltura e nell’allevamento, praticati con tecniche arretrate (a eccezione delle piantagioni), che forniscono raccolti (riso, mais, miglio, sorgo, manioca e tuberi vari) insufficienti al fabbisogno. Le risorse energetiche e minerarie sono abbondanti: dal petrolio all’uranio, dall’oro ai diamanti, dal rame al cromo, fino ai “nuovi” minerali sempre più richiesti dall’industria elettronica, come il coltan e il cobalto. Ciononostante questa è la regione del mondo meno industrializzata. Debole e poco produttivo è anche il terziario, costituito in gran parte dalla pubblica amministrazione, dalle forze armate e, in minor misura, dalla sanità e dall’istruzione.
Contadini in Uganda.
Tutto chiaro? 1 Definisci (metti una crocetta). L’Africa centrale è la regione del mondo con la più elevata crescita: economica. demografica. industriale. 2 Completa. L’Africa centrale è la regione più e povera del continente.
3 Definisci (metti una crocetta). Le risorse energetiche e minerarie della regione sono: inesistenti.
scarse.
abbondanti.
4 Scegli (cancella l’errore). L’Africa centrale è abitata da centinaia di gruppi etnici/razziali, che parlano numerosissime lingue, ma sono in gran parte di religione islamica/cristiana.
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Lezione
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L’AFRICA CENTRALE
3. Gli Stati della regione Questa vasta regione comprende 35 Stati, che si possono suddividere in quattro aree territoriali: Africa orientale, occidentale, equatoriale e la regione del Sahel.
Stati
Regione del Sahel Area occidentale Area orientale Area equatoriale
280 280
Capitale
Burkina Faso
Ouagadougou
Capo Verde
Praia
Ciad
N’Djamena
Gambia
Banjul
Mali
Superficie km2
Abitanti
Densità Classifica (ab./km2) ISU
270.764
20.244.080
75
183°
4.033
544.081
135
125°
1.284.000
15.775.200
12
186°
11.285
2.100.568
186
174°
Bamako
1.248.574
18.541.980
15
182°
Mauritania
Nouakchott
1.030.700
4.420.184
4
159°
Niger
Niamey
1.267.000
20.651.070
16
189°
Senegal
Dakar
196.712
16.209.125
82
164°
Sudan
Khartoum
1.844.797
41.984.512
23
167°
Sud Sudan
Juba
644.329
12.323.419
19
187°
Benin
Porto-Novo
114.763
11.175.692
97
163°
Costa D’Avorio
Yamoussoukro
322.450
25.823.071
514
170°
Ghana
Accra
238.533
30.280.811
127
140°
Guinea
Conakry
245.857
11.883.516
48
175°
Guinea Bissau
Bissau
36.125
1.584.791
44
177°
Liberia
Monrovia
111.370
4.731.906
42
181°
Nigeria
Abuja
923.769
190.886.311
207
157°
Sierra Leone
Freetown
72.692
7.499.486
103
184°
Togo
Lomé
56.600
7.797.694
138
165°
Burundi
Gitega
27.834
11.495.438
413
185°
Eritrea
Asmara
121.100
5.918.919
49
179°
Etiopia
Addis Abeba
1.064.063
104.957.438
99
173°
Gibuti
Gibuti
23.200
1.049.001
45
172°
Kenya
Nairobi
610.000
47.006.641
77
142°
Ruanda
Kigali
26.338
12.089.721
459
158°
Somalia
Mogadiscio
637.657
14.742.523
23
---
Tanzania
Dodoma
947.300
54.199.163
57
154°
Uganda
Kampala
241.551
39.040.900
162
162°
Camerun
Yaoundé
475.650
24.053.727
51
151°
Repubblica Centrafricana
Bangui
622.436
4.659.080
7
188°
Repubblica del Congo
Brazzaville
342.000
5.260.750
15
137°
2.345.410
86.025.000
37
176°
267.667
2.025.137
8
110°
28.052
1.267.689
45
141°
1.001
201.784
202
143°
17.705.612
858.450.408
49
Repubblica Democratica del Congo Kinshasa Gabon
Libreville
Guinea Equatoriale
Malabo
São Tomé e Príncipe
São Tomé
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AFRICA
Le caratteristiche della regione Ciò che accomuna i 35 Stati dell’Africa centrale, molto diversi per superficie e popolazione, è l’economia arretrata e l’estrema povertà. Nella classifica mondiale dell’Indice di sviluppo umano nessun Paese supera la centesima posizione e una dozzina di Stati si colloca negli ultimi posti. Il Sahel, a Sud del deserto del Sahara, è una regione poverissima, dove prevale un’arretrata agricoltura di sussistenza. L’Africa occidentale, affacciata sull’oceano Atlantico e sul golfo di Guinea, è la zona più popolata di tutto il continente, anche perché ospita un gigante come la Nigeria, che sfiora i 200 milioni di abitanti. L’Africa orientale, che si affaccia con una lunga costa sull’oceano Indiano, ha un’agricoltura che risente di frequenti siccità e, più in generale, un’economia molto fragile. L’Africa equatoriale, a cavallo dell’Equatore, è ricchissima di risorse minerarie, ma tutti i Paesi che la occupano hanno un bassissimo livello di sviluppo.
Una via di Nairobi, in Kenya.
Tutto chiaro? 1 Definisci (metti una crocetta). Gli Stati dell’Africa centrale sono: 35. 25. 45. 2 Completa.
3 Definisci (metti una crocetta). Gli Stati dell’Africa centrale sono a livello mondiale i più: vasti.
poveri.
popolati.
4 Scegli (cancella l’errore).
La regione può essere suddivisa in grandi aree territoriali.
La zona occidentale ospita lo Stato più popoloso del continente: la Nigeria/Mauritania.
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Unità
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Paesi
in
PRIMO PIANO
NIGERIA Lo Stato più popolato del continente La Nigeria ha una popolazione numerosa, giovane e in rapida crescita, che in gran parte vive in stato di povertà. È un Paese con forti rivalità etniche, che sono uno degli ostacoli allo sviluppo. Superficie
923.769 km2
Numero abitanti
190.868.311
Densità
207 ab./km2
Capitale
Abuja
Lingua Religione Reddito pro capite Classifica ISU
inglese (ufficiale), dialetti sudanesi islam, cristianesimo 5.929 $ 157°
La foresta pluviale.
Territorio e ambiente La Nigeria, affacciata sul golfo di Guinea, ha un territorio costituito da un ampio tavolato (altitudine massima 2.042 m) e da vaste pianure. Il fiume più importante è il Niger, che sfocia nel golfo di Guinea con un ampio delta, vasto quanto la Lombardia; il suo principale affluente è il Benué; i corsi d’acqua del Nordest sfociano invece nel lago Ciad. La fascia costiera è caratterizzata da un clima equatoriale, caldo e piovoso, che favorisce lo sviluppo della foresta pluviale. Nell’interno il clima è più arido e vi sono distese di savana, che lasciano il posto alla steppa nelle zone ancora più aride intorno al lago Ciad.
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AFRICA
Grandi metropoli povere La Nigeria ha circa 200 milioni di abitanti: la popolazione è in forte crescita perché il Paese ha uno dei tassi di fecondità più elevati del mondo, cioè 5,5 figli per donna. È anche uno dei Paesi più giovani del mondo, perché oltre il 40% della popolazione ha meno di 15 anni. La vita media, di poco superiore ai cinquant’anni, rivela le pessime condizioni socio-economiche in cui vive la maggior parte dei nigeriani. L’esodo dalle campagne è molto forte e oggi metà della popolazione vive in città. Sulla costa si trova Lagos, che con 13 milioni di abitanti è la più popolosa città africana dopo Il Cairo. Lagos è stata fondata dai portoghesi, che la utilizzarono come base per la tratta degli schiavi ed è stata capitale fino al 1991, anno in cui è stata sostituita da Abuja. Lagos è il principale centro d’affari del Paese e dell’intera Africa affacciata sul golfo di Guinea. È una metropoli di grandi contrasti, perché accanto ai grattacieli lungo il mare e i ricchi quartieri dove si trovano ambasciate e filiali di multinazionali, si estendono vaste periferie degradate, dove vivono i due terzi della popolazione. Lagos è considerata la città più pericolosa di tutta l’Africa, insieme a Kano, l’unico polo urbano del Nord del Paese. Altra città importante è Ibadan, centro della produzione del cacao. Il centro di Lagos.
Forti rivalità etniche In Nigeria le etnie principali sono quattro: nel Nord del Paese vivono hausa e fulani, in gran parte di religione islamica, mentre il Sud è abitato soprattutto da ibo e yoruba, popolazioni perlopiù di religione cristiana. Dall’indipendenza, ottenuta dal Regno Unito nel 1960, si sono intensificate le rivalità etniche legate alla religione, alla conquista del potere politico e allo sfruttamento delle risorse, in particolare il petrolio del delta del Niger. Ancora oggi gli scontri sono ricorrenti, soprattutto nel Nordest, dove opera l’organizzazione fondamentalista islamica di Boko Haram, che semina il terrore e provoca migliaia di morti, sconfinando anche negli Stati vicini.
Un’economia molto debole
Un mercato di Abuja.
Le principali risorse della Nigeria sono il gas e il petrolio, che rappresentano oltre l’80% delle esportazioni e sono controllate da multinazionali straniere. Anche il settore industriale è strettamente legato alla lavorazione del petrolio, ma è abbastanza diversificato (settori agroalimentare, tessile, meccanico ecc.), poiché deve soddisfare le richieste di un mercato interno di 200 milioni di consumatori. La carenza di infrastrutture, la corruzione, il continuo stato di instabilità e di disordini in molte aree del Paese penalizzano l’intera economia. Il settore primario, dove lavora ancora quasi il 40% della popolazione, è concentrato nelle colture di piantagione, destinate all’esportazione (soprattutto cacao, arachidi e palme da olio, mentre per l’autoconsumo si producono cereali come il miglio, il sorgo e mais e i tuberi (manioca, igname). Le foreste sono ricche di essenze pregiate come il mogano. L’allevamento (bovini, ovini, caprini) è praticato soprattutto al Nord in forma seminomade. © Casa Editrice G. Principato SpA
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Paesi
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PRIMO PIANO
KENYA Il Paese dei grandi Parchi nazionali Il Kenya è un Paese ancora rurale, con una natura in buona parte protetta da parchi nazionali. Il turismo naturalistico e quello balneare sono la risorsa più promettente dell’economia, che nel complesso è fragile e arretrata. Superficie
610.000 km2
Numero abitanti
47.006.641
Densità
77 ab./km2
Capitale
Nairobi
Lingua Religione Reddito pro capite Classifica ISU
inglese, swahili cristianesimo 3.491 $ 142°
Territorio e ambiente Il Kenya è tagliato a metà dall’Equatore, attraversato a Ovest dalla Rift Valley e affacciato a Sudest sull’oceano Indiano. Dalla pianeggiante fascia costiera il territorio si innalza con un vasto altopiano, su cui svettano alcuni massicci montuosi di origine vulcanica, tra cui il monte Kenya che con 5.199 m è la cima più elevata del Paese. Nella zona della Rift Valley si trovano i laghi Turkana e Vittoria. La fascia costiera ha un clima caldo e piovoso, che grazie all’altitudine diventa mite sugli altopiani centroccidentali, dove risiede l’80% della popolazione. Fatta eccezione per la regione desertica e stepposa del Nord, l’ambiente prevalente è quello della savana. Il monte Kenya.
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AFRICA
Un Paese in gran parte rurale Il Kenya è uno degli Stati con la popolazione urbana più bassa del mondo: poco più di un abitante su quattro (26%) abita in città. La capitale, Nairobi, sorge sull’altopiano occidentale, a 1.600 metri d’altitudine. Si è sviluppata nel periodo della colonizzazione inglese (1920-1963), ma è solo successivamente che ha avuto una crescita intensa, spesso caotica, sino ad arrivare a 4 milioni di abitanti. L’altra città importante è Mombasa, antico centro portuale che supera il milione di abitanti.
Un variegato quadro etnico In Kenya sono presenti una ventina di gruppi etnici, tra cui quello dei kikuyu è il più numeroso (18%). Gravi scontri etnici si sono verificati negli anni Novanta del secolo scorso, scontri che non sono completamente cessati, anche se ora l’instabilità del Paese è legata soprattutto ai continui attacchi terroristici del gruppo integralista islamico somalo ash-Shaabab. Le lingue ufficiali sono l’inglese e lo swahili, una lingua bantu molto diffusa in questa regione dell’Africa. La religione più professata è quella cristiana (soprattutto protestante), ma è presente anche una consistente minoranza (11%) di islamici.
I masai sono un gruppo etnico del Kenya.
Fiori e turismo Il Kenya è uno dei maggiori esportatori mondiali di fiori recisi e di tè. Il tè e il caffè vengono coltivati sugli altopiani, accanto a colture per il consumo interno come i cereali (mais, frumento) e i tuberi (manioca, igname). Sulla costa predominano le piantagioni di banane, ananas e palme da cocco. Il Kenya è il primo produttore mondiale di piretro, una sostanza molto richiesta per la produzione di insetticidi che si ricava dai fiori di una pianta. L’allevamento bovino è sviluppato nella zona della Rift Valley, quello ovino e caprino è praticato da pastori nomadi nelle zone più aride. L’industria non è tecnologicamente avanzata, a eccezione del settore informatico presente a Nairobi. Nel settore terziario occupa un ruolo di primo piano il turismo, anche se gli attentati terroristici ne hanno frenato la crescita. I punti di forza del turismo sono le località balneari della costa intorno a Malindi e soprattutto i grandi parchi nazionali della savana. Amboseli, Masai Mara, Nairobi, Monte Kenya, Tsavo sono i parchi più visitati.
Una giraffa nel Parco nazionale Masai Mara.
GEO EO D+ G Mancanza di democrazia, cyberspionaggio, Internet Il Kenya è fra i numerosi Stati di questa regione africana dove al governo ci sono dittatori, che temono di perdere il loro potere concedendo più democrazia. In tempi di elezioni e di rivolte popolari, la prima arma che adottano è il blocco di Internet, facendo sparire per giorni o settimane il loro Paese dal web. Negli ultimi anni molti governi africani hanno fatto ricorso a servizi
di cyberspionaggio, cioè soluzioni “tecnologiche” per tenere sotto controllo ogni opposizione, dei partiti rivali o anche di semplici cittadini. Inoltre molti governi autoritari hanno aumentato sensibilmente le tariffe per l’accesso a Internet e ai social network, in modo che una larga parte della popolazione non abbia la possibilità di utilizzarli.
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Economia e territorio
LA MALEDIZIONE DEL COLTAN Il coltan è un minerale indispensabile per costruire gli smartphone. Si estrae nelle miniere della Repubblica Democratica del Congo, controllate dai “signori della guerra”, che danno lavoro a milioni di schiavi “volontari”.
Il coltan è indispensabile all’industria high-tech Il coltan è un minerale raro, che si trova soprattutto nella Repubblica Democratica del Congo, indispensabile per costruire gli smartphone e per l’industria aerospaziale. Facile da estrarre, raro, utile: tre vantaggi che ne fanno il “bancomat della giungla”, disponibile per chi abbia un esercito privato, sia guerrigliero o militare corrotto. La manodopera della disperazione è semplice da trovare. Basta fare razzia nelle zone vicine alla futura miniera, uccidere, violentare. La gente scapperà e verrà a scavare proprio per il “signore della guerra”
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Il coltan.
che controlla il coltan e che può essere un ribelle, un colonnello dell’esercito o persino un poliziotto. Senza che lui investa un centesimo per aprire la miniera – ma solo grazie alla minaccia e all’uso delle armi, ecco perché viene definito "signore della guerra" – la gente si organizzerà in gruppi di 30-40 persone. Gli uomini estrarranno le pietre con le vanghe, le donne e i bambini le laveranno a mano nell’acqua e le trasporteranno al centro di raccolta, camminando anche due giorni nella foresta con 30 chili sulle spalle. I minerali verranno imbarcati per la Cina o la Malaysia dove i due metalli del coltan (columbine e tantalio) saranno separati per essere poi venduti all’industria high-tech. A ogni passaggio il “signore della guerra” prende una tangente e si arricchisce sulla miseria altrui.
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GEO D D++
GEO Schiavi per tre dollari al giorno Il Congo è pieno di schiavi “volontari” al servizio di uomini senza scrupoli. Rapporti ONU parlano di 11 milioni di morti legati al controllo di questo business. Quasi l’80% del coltan proviene dalla Repubblica Democratica del Congo, ma l’intero Paese, invece di arricchirsi, ne è sconvolto. E per di più, boicottare l’uso del minerale sarebbe come condannare alla fame milioni di persone. Da vent’anni a questa parte sono quasi scomparse le grandi compagnie minerarie, che offrivano una certa sicurezza ai loro lavoratori. Le multinazionali minerarie straniere sono state
sostituite dai “signori della guerra”, che controllano decine di migliaia di lavoratori in schiavitù “volontaria”, perché chi non scava muore di fame. Questi minatori improvvisati, tra i quali ci sono anche donne e bambini, guadagnano 3-4 dollari al giorno, donne e trasportatori 2 dollari, i bambini anche meno. Però così riescono almeno a mangiare. Il cibo in Congo è carissimo perché in buona parte viene importato. Chi compra il minerale dai minatori è spesso lo stesso che gli vende il cibo riprendendosi gli spiccioli che gli ha appena dato. (Adattamento da Congo, l’inferno del coltan e la manodopera della disperazione di Andrea Nicastro, “Corriere della Sera”, 15 aprile 2018)
WebQuest
Le colpe dello Stato
Gioielli etici
È da poco entrata in vigore la riforma voluta dalla Borsa di Wall Street, la Dodd-Frank Act, che impone di controllare che le materie prime non alimentino i conflitti della Repubblica Democratica del Congo. Ci sono stati dei passi avanti, ma resta grande il problema del contrabbando alimentato dai “signori della guerra”, abili a sfuggire a ogni controllo. Amnesty International sostiene che il problema è stato solo minimamente scalfito perché la maggioranza delle società minerarie non ha neppure tentato di rispettare la legge, soprattutto nel caso del coltan. Anche il governo congolese ha grandi responsabilità. Si mostra efficiente quando distribuisce concessioni minerarie a chi gli fa comodo. Quando invece si tratta di difendere i diritti più elementari dei lavoratori invece non esiste. Il risultato sono intere generazioni perdute, un popolo ridotto in schiavitù.
Il film Blood diamond (Diamanti di sangue), del 2006, fece conoscere al grande pubblico il legame tra pietre preziose e guerre: si cercano gemme per comprare armi, ma è con le armi che ci si impossessa delle gemme (lo stesso che sta accadendo con il coltan). Cerca in Rete notizie sulla trama del film e sui gioielli definiti “etici”. Scrivi una breve relazione, mettendo in luce anche i danni ambientali legati all’estrazione di pietre preziose.
Una miniera di coltan.
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Paesi
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PRIMO PIANO
Gli altri Stati dell’Africa centrale SENEGAL È un piccolo Stato situato all’estremità occidentale dell’Africa. Affacciato sull’oceano Atlantico, ha un territorio pianeggiante attraversato da diversi fiumi. Il clima è caldo, semidesertico a Nord e tropicale a Sud. La popolazione professa l’islamismo e parla lingue sudanesi e il francese (il Senegal è stato colonia francese fino al 1960). L’area metropolitana della capitale, Dakar, supera i 3,5 milioni di abitanti. L’economia è molto fragile: il Paese si colloca al 164° posto della classifica dell’ISU e il 65% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. Il settore agricolo si basa sulla coltura dell’arachide, di cui il Senegal è uno dei maggiori produttori mondiali.
L’isola Gorée, al largo di Dakar.
COSTA D’AVORIO Ha un territorio formato da una fascia costiera pianeggiante dal clima caldo e piovoso e da una zona interna più elevata e più arida. La popolazione, composta da decine di etnie diverse, è in maggioranza di religione islamica. Lingua ufficiale è il francese, essendo stata la Costa d’Avorio una colonia sino al 1960. La capitale è Yamoussoukro, ma la città principale è Abidjan (5 milioni di abitanti). I prodotti di piantagione rappresentano ancora la maggiore risorsa del Paese: cacao, di cui è il primo produttore mondiale, caffè, olio di palma, cocco, banane, ananas. Oro, diamanti, petrolio e manganese sono le risorse minerarie più esportate. L’essiccazione del cacao.
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AFRICA
GHANA È uno Stato vasto affacciato sul golfo di Guinea. Il suo territorio è costituito in gran parte da un tavolato che si abbassa in corrispondenza del fiume Volta. Il clima è caldo tutto l’anno e le piogge sono abbondanti, ma stagionali. Il Ghana è stato colonia inglese (con il nome Costa d’oro) fino al 1957: per questo lingua ufficiale è l’inglese, parlata insieme a numerose lingue locali. Oltre il 70% della popolazione è cristiana, il 18% islamica. Metà dei ghanesi vive in città, in particolare nella capitale Accra. L’agricoltura ruota intorno alla coltura del cacao, che viene esportato insieme ad altri prodotti di piantagione. La vera ricchezza del Paese – dove oltre un terzo della popolazione vive comunque sotto la soglia di povertà – sono le risorse minerarie: oro, petrolio, manganese.
Jamestown, il quartiere dei pescatori nella capitale Accra.
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Unità
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PRIMO PIANO
Gli altri Stati dell’Africa centrale SUDAN Ha un territorio molto vasto, prevalentemente pianeggiante, rialzato ai margini, dove alcuni rilievi superano i 3.000 metri. A Est è attraversato dal corso del Nilo Bianco e del Nilo Azzurro, che a Khartum confluiscono formando il Nilo. A Nordest il clima è molto arido nel deserto di Nubia, più piovoso nel Sud. Etnicamente sono maggioritarie le popolazioni nere di religione cristiana e gli arabi di religione islamica, che nel complesso è la religione prevalente. Lingue ufficiali sono l’arabo e l’inglese, perché il Sudan è stato una colonia britannica fino al 1956. Solo un sudanese su tre abita in città, ma la capitale Khartum è una metropoli di circa 7 milioni di abitanti. Compagnie cinesi e malesi controllano lo sfruttamento del petrolio, base dell’economia. Vengono esportati prodotti di piantagione come il cotone, gli agrumi, le banane e i datteri. Nel 2011, dopo una lunga guerra civile, un referendum ha sancito la separazione della regione meridionale del Paese, che è diventata una repubblica indipendente con il nome di Sud Sudan o Sudan del Sud.
Il Nilo a Khartum.
REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO Occupa più della metà della zona equatoriale e concentra quasi i due terzi della popolazione. Il territorio è pianeggiante a Ovest, dove scorre il fiume Congo con i suoi affluenti, e si innalza verso Est fino a raggiungere i 5.119 metri nel massiccio Ruwenzori; sempre a Est si allunga la Rift Valley, occupata da grandi laghi (Tanganica, Kivu, Alberto). Attraversato dall’Equatore, il Paese ha un clima caldo e piovoso; per questo la foresta pluviale ricopre circa il 40% del territorio. È diventato indipendente dal Belgio nel 1960. Il Paese si è trovato per decenni implicato in conflitti interni e con i Paesi confinanti, legati in gran parte al controllo e alla spartizione delle ingenti risorse minerarie: rame, cobalto, coltan, manganese, cadmio, uranio, argento, diamanti. La popolazione, composta da numerosi gruppi etnici bantu, è una delle più povere del mondo, come denuncia la posizione nella classifica ISU (176° su 189). La religione più diffusa è il cristianesimo, la lingua ufficiale il francese, affiancata da lingue locali. Circa metà dei congolesi vive in città, tra le quali spicca Kinshasa, la capitale, con 12 milioni di abitanti.
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ETIOPIA È un grande Stato senza sbocco al mare, costituito da un vasto altopiano che si innalza oltre i 4.500 metri. Il territorio, tagliato in due dalla Rift Valley, è attraversato da numerosi fiumi e ospita un ampio bacino lacustre, il lago Tana. Il clima tropicale varia a seconda dell’altitudine: tra i 1.800 e i 2.500 metri è temperato, per cui in questa fascia si concentra gran parte della popolazione. L’Etiopia è un Paese rurale: solo 2 etiopi su 10 abitano in città. Addis Abeba, capitale e unica metropoli, supera i 3 milioni di abitanti. I due terzi della popolazione professano il cristianesimo, mentre il resto è di fede islamica. Lingua ufficiale è l’amharico, ma ogni etnia ha una propria lingua; poiché l’Etiopia è stata colonia dell’Italia dal 1935 al 1942, i più anziani conoscono anche l’italiano. L’Etiopia è uno dei Paesi più poveri del mondo, con una popolazione per metà analfabeta e ai limiti della sussistenza. Priva di grandi risorse minerarie e di industrie moderne, l’Etiopia basa la sua economia sull’agricoltura, che occupa quasi il 70% della popolazione: vengono esportati il caffè e la canna da zucchero.
Le montagne del Parco nazionale del Semien, nel Nord del Paese.
TANZANIA È un vasto Paese affacciato sull’oceano Indiano, dove si trovano le isole di Zanzibar e di Pemba, che dal 1964 appartengono allo Stato, ma sono dotate di larga autonomia. Il territorio è costituito da altopiani che a Ovest scendono ripidi verso la Rift Valley, mentre a Est digradano più dolcemente verso la costa. A Nordest della grande frattura tettonica, occupata in parte dai laghi Tanganica e Malawi, si innalza il Kilimangiaro (5.895 m), mentre a Nordovest si trova il lago Vittoria. Il clima è tropicale caldo nella regione costiera; sugli altopiani interni la minore umidità e l’altitudine consentono condizioni climatiche migliori, favorevoli all’insediamento. Dal punto di vista etnico, la popolazione è costituita da gruppi bantu, che professano sia il cristianesimo sia l’islamismo (solo a Zanzibar la popolazione è interamente musulmana). Lingue ufficiali sono lo swahili e l’inglese. Dar es Salaam (oltre 5 milioni di abitanti) è la città più importante, mentre Dodoma è la capitale politica. La Tanzania ha un’economia largamente dipendente dalle esportazioni, in particolare di oro, caffè e altri prodotti tropicali di piantagione. In crescita il turismo, grazie a 16 parchi nazionali e al clima dell’isola di Zanzibar. © Casa Editrice G. Principato SpA
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Lezione
6 AFRICA MERIDIONALE 1. Territorio e ambiente
Panoramica sull’Africa meridionale
L’Africa meridionale è costituita da una parte continentale e da isole e arcipelaghi situati nell’oceano Indiano (Madagascar, Mauritius, Comore, Seychelles). Gli ambienti predominanti sono il deserto e la savana.
Lunghi fiumi, spettacolari cascate La parte continentale della regione, bagnata dall’oceano Indiano e dall’oceano Atlantico, è formata da vasto altopiano circondato da rilievi, che toccano l’altitudine massima nella lunga catena dei monti dei Draghi (3.482 m). Molti Stati non hanno sbocco al mare e alcuni ospitano grandi laghi (come il Malawi) e lunghi fiumi: l’Orange, che sfocia nell’Atlantico, il Limpopo e lo Zambesi, che sfociano nell’oceano Indiano, sono i principali. Al confine fra Zambia e Zimbabwe, lo Zambesi forma le spettacolari cascate Vittoria, con un fronte lungo un chilometro e mezzo e un salto di 128 metri; le cascate più alte sono quelle formate dal fiume Tugela, che hanno un salto di 947 metri.
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AFRICA
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Una regione dal clima vario Il clima è subtropicale secco al Centro e a Ovest, mentre a Est è più piovoso, grazie ai venti umidi che spirano dall’oceano Indiano. Di conseguenza anche dal punto di vista ambientale la regione è molto varia: vi sono due vaste aree desertiche – il deserto del Kalahari in Botswana e il deserto costiero del Namib in Namibia – ampi spazi occupati dalla savana, e alcune piccole aree di vegetazione mediterranea all’estremo Sud, dove il clima è più mite. Il deserto del Kalahari.
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Madagascar, il paradiso della biodiversità
L’isola del Madagascar, la quarta della Terra per estensione, si è separata dal continente africano 165 milioni di anni fa e ha conosciuto un’evoluzione biologica autonoma e unica, nella quale l’uomo si è inserito molto tardi. Per questo l’85% delle specie vegetali presenti sull’isola si trovano solo qui (si definiscono specie “endemiche”), così come il 91% dei rettili, il 74% dei mammiferi e il 46% degli uccelli. La biodiversità è eccezionale: qui vivono 700 specie di orchidee, 110 tipi di palme, 400 specie di anfibi, la metà dei camaleonti del mondo, e soprattutto ben 200 specie di lemuri, simbolo del Paese, in quanto non si trovano in nessuna altra parte del mondo. Non esistono invece né i grandi felini né i serpenti velenosi presenti nel resto del continente. Secondo molte organizzazioni ambientaliste l’isola è però in “emergenza ecologica”, perché minacciata da disboscamenti, erosione dei suoli e siccità. I primi a essere in pericolo sono proprio i lemuri, a causa della distruzione dell’habitat e del bracconaggio (pur essendo illegale il commercio, i lemuri sono sempre più richiesti come animali da compagnia).
I lemuri del Madagascar.
Tutto chiaro? 1 Definisci (metti una crocetta).
3 Definisci (metti una crocetta). Il fiume Zambesi forma le spettacolari cascate:
In Africa meridionale si trova la grande isola del: Malawi. Mozambico. Madagascar.
Niagara.
2 Completa. Gli ambienti predominanti della regione sono il deserto e la
.
Vittoria.
Tugela.
4 Scegli (cancella l’errore). In Africa meridionale si trovano il deserto del Sahara/Kalahari e del Namib/ Negev. Ci sono inoltre ampi spazi di savana/steppa.
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Lezione
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AFRICA MERIDIONALE
2. Popolazione ed economia L’Africa meridionale è una regione poco popolata, dove spicca per dimensioni demografiche solo il Sudafrica, che è anche lo Stato più urbanizzato e con l’economia più avanzata.
Ci sono anche gli europei La popolazione è composta in prevalenza da genti di etnia bantu. Nella regione (soprattutto in Sudafrica) vivono oltre 5 milioni di europei, discendenti dei coloni olandesi, inglesi e tedeschi; vi sono inoltre gruppi di asiatici, immigrati in epoche diverse. Le lingue sono in gran parte lingue bantu e khoisan, a eccezione del malgascio, parlato in Madagascar, una lingua del gruppo austronesiano, che comprende idiomi parlati in una vasta area compresa fra Madagascar, Sudest asiatico e Oceania. La religione più diffusa è il cristianesimo, protestante e cattolico.
Grandi città in Sudafrica La densità di popolazione è bassa, minima in corrispondenza delle aree desertiche della Namibia e del Botswana, più elevata sugli altopiani orientali e sulle coste del Mozambico e del Sudafrica. Tutte le città di maggior rilievo si trovano in Sudafrica: Johannesburg e Città del Capo hanno una popolazione di circa 4 milioni di abitanti e sono i centri economici più importanti della regione. Oltre alle metropoli sudafricane, la rete urbana ha come poli principali Lusaka, capitale dello Zambia, Luanda in Angola, e Harare in Zimbabwe.
Città del Capo, in Sudafrica.
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AFRICA
L’Africa meridionale è molto ricca di risorse minerarie, in particolare oro, diamanti, platino, uranio, rame e petrolio. L’industria è sviluppata solo in Sudafrica, il gigante economico di quest’area del continente, dove si pratica anche l’agricoltura più moderna. Le colture agricole in tutta la regione sono molto varie. Si esportano tabacco, cotone, caffè, canna da zucchero, tè, frutta tropicale e spezie come la vaniglia e la cannella. Le risorse non mancano, ma lo sviluppo economico è debole, fatta eccezione per il Sudafrica. Fino a un recente passato la regione è stata caratterizzata da instabilità politica e da numerosi conflitti, ma ora la situazione si è stabilizzata. È in crescita il turismo, che ha come meta principale i grandi parchi nazionali e le isole Mauritius e Seychelles, al largo del Madagascar.
Tutto chiaro? 3 Definisci (metti una crocetta).
L’Africa meridionale è una regione: poco popolata. molto popolata. ricca. 2 Completa Il è lo Stato più sviluppato delle regione.
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Un tratto di costa delle isole Seychelles.
Risorse minerarie, piantagioni e turismo
1 Definisci (metti una crocetta)
Unità
Gran parte della popolazione è di etnia: inglese.
malgascia.
bantu.
4 Scegli (cancella l’errore). Il turismo/ L’allevamento è sviluppato in tutta la regione, soprattutto nei grandi parchi nazionali/dei divertimenti e nelle isole.
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Ecologia e ambiente
GRANDI PARCHI NAZIONALI
L’Africa è il continente dove la natura selvaggia è più spettacolare. Qui vivono grandi animali come gli elefanti, i rinoceronti, i leoni, i leopardi, i bufali, le giraffe. La natura è minacciata dalla presenza dell’uomo (piantagioni, allevamento, miniere), ma i grandi parchi nazionali proteggono ambienti di notevole interesse naturalistico.
I parchi in Sudafrica Il Sudafrica è il Paese dell’Africa Meridionale con il maggior numero di Parchi nazionali: 20 parchi che proteggono vaste aree di eccezionale biodiversità. Tra questi il più vasto e spettacolare è il Parco Kruger, che fa parte del Great Limpopo Transfrontalier Park, in comune con Mozambico e Zimbabwe. Il Kruger ospita quasi 2.000 specie di piante e tutti i big five: circa 2.500 bufali, un migliaio di leopardi, 1.500 leoni, 5.000 rinoceronti e 12.000 elefanti. La varietà di mammiferi presenti nel Parco è eccezionale e comprende zebre, ghepardi, licaoni, giraffe, impala, ippopotami, antilopi, iene, facoceri, gnu; numerosi sono anche i rettili (tra cui circa 5.000 coccodrilli) e molte specie di serpenti, tra cui il mamba nero, tra i più pericolosi e velenosi del mondo.
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Una leonessa nel Parco Kruger, in Sudafrica.
GEO D+ I Parchi in Namibia
I Parchi in Botswana
I l territorio del deserto del Namib, in Namibia, è in gran parte incluso in aree naturali protette, la più importante delle quali è il Parco nazionale Namib-Naukluft, il parco africano più esteso. Il parco ospita una gran varietà di animali: vi si trovano molte specie di serpenti e insetti, ma anche animali di taglia più grande come iene e sciacalli. In Namibia si trovano anche il Parco nazionale d’Etosha, dove vivono leoni, leopardi, elefanti, aquile, gru, fenicotteri e decine di altre specie animali, e il Parco nazionale della Costa degli scheletri, un lungo tratto costiero del deserto del Namib.
I l fiume Okavango si trova nelle regioni aride del Botswana (in parte nel deserto del Kalahari). Le sue acque alimentano un sistema palustre, una specie di grande oasi, formata da un intrico di canne, giunchi e palme. Qui vivono antilopi, gazzelle, giraffe, ippopotami, rinoceronti, specie in pericolo di estinzione come il ghepardo e la più numerosa popolazione di elefanti del continente. Per proteggere questo ambiente è stata creata la Riserva faunistica Moremi, principale meta turistica del Botswana.
I Parchi in Uganda e Ruanda
I Parchi in Zambia e Zimbabwe
Il Parco nazionale dei gorilla di Mgahinga si trova nell’Uganda sudoccidentale, nei monti Virunga, dove trovano riparo i maestosi gorilla di montagna, minacciati di estinzione a causa della perdita di habitat, bracconaggio, malattie e guerre. Il Parco dei gorilla – dove vi è unico gruppo di gorilla abituati alla presenza umana, e quindi osservabili dai turisti – è adiacente al Parco nazionale dei vulcani, in Ruanda, che ospita una delle principali comunità di questi grandi animali e si estende su 5 degli 8 vulcani dei monti Virunga, ricoperti di foresta pluviale e bambù.
In Zambia si trova uno dei parchi africani più spettacolari, il Parco nazionale Mosi-oa-Tunya, che significa “fumo che tuona”, nome con cui in lingua locale vengono definite le cascate Vittoria. Il Parco ospita infatti metà delle cascate, create da un salto del fiume Zambesi. Il parco comprende zone di foresta pluviale dove vivono giraffe, zebre, antilopi, facoceri, bufali, antilopi e molti uccelli. Sempre nell’area delle Cascate Vittoria, sulle rive sudorientali dello Zambesi, in Zimbabwe, si estendono il Parco nazionale delle Cascate Vittoria e il Parco nazionale dello Zambesi, situato a monte delle cascate.
WebQuest I grandi parchi africani Cerca in Rete notizie sul Parco nazionale o sulla riserva naturale
che ha attirato la tua attenzione e descrivilo ai tuoi compagni. Quale area naturalistica ha suscitato maggior interesse in classe? Prendete in considerazione il Parco che ha avuto il numero più alto di preferenze e preparate una guida turistica con tutte le principali informazioni (come raggiungerlo dall’Italia, la stagione migliore per visitarlo, le caratteristiche della flora e della fauna). © Casa Editrice G. Principato SpA
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AFRICA MERIDIONALE
3. Gli Stati della regione La regione comprende la parte meridionale del continente formata da 10 Stati (Sudafrica, Angola, Botswana, Leshoto, Mozambico, Namibia, Swaziland, Malawi, Zambia, Zimbabwe) a cui si aggiungono, nell’oceano Indiano, le isole del Madagascar e di Mauritius e due piccoli arcipelaghi, le Comore e le Seychelles.
Le caratteristiche della regione
Alberi di baobab in Madagascar.
Questa regione è costituita da Stati minuscoli – come l’arcipelago delle Seychelles, che non raggiunge neppure i 100.000 abitanti – da Stati molto vasti ma sottopopolati, come la Namibia e l’Angola, e da uno Stato che si distacca nettamente dagli altri per popolazione: il Sudafrica, che ha quasi 60 milioni di abitanti. Il Sudafrica è anche il Paese che ha l’economia più avanzata della regione e dell’intero continente africano. Nella classifica mondiale dell’Indice di sviluppo umano non si colloca però in una buona posizione perché gran parte della popolazione ha problemi di povertà (per esempio, la speranza di vita è di soli 64 anni). Il Paese con il minor sviluppo è il Mozambico, mentre decisamente migliore è la situazione dell’isola-Stato di Mauritius e dell’arcipelago delle Seychelles, grazie alle attività legate al turismo. Stati
Capitale
Abitanti
Densità Classifica (ab./km2) ISU
1.246.700
30.175.553
24
147°
581.730
2.303.037
4
101°
Angola
Luanda
Botswana
Gaborone
Comore
Moroni
1.861
850.688
457
165°
Lesotho
Maseru
30.355
2.233.339
74
159°
Madagascar
Antananarivo
587.295
25.570.895
44
161°
Malawi
Lilongwe
118.760
17.563.749
148
171°
Mauritius
Port Louis
2.048
1.265.570
618
65°
Mozambico
Maputo
799.380
27.909.798
35
180°
Namibia
Windhoek
824.116
2.413.643
3
129°
Seychelles
Victoria
457
97.199
213
62°
Sudafrica
Pretoria (capitale amministrativa); Bloemfontein (capitale giudiziaria); Città del Capo (capitale legislativa)
1.220.813
57.725.600
47
113°
Swaziland
Mbabane
17.364
1 093 238
63
144°
Zambia
Lusaka
752.612
16.887.720
22
144°
Zimbabwe
Harare
390.757
13.572.611
35
156°
6.574.248
198.569.402
30
AFRICA MERIDIONALE
298 298
Superficie km2
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AFRICA
Unità
7
Durban in Sudafrica.
Tutto chiaro? 1 Definisci (metti una crocetta)
3 Definisci (metti una crocetta).
Le isole della regione si trovano nell’oceano: Atlantico. Indiano. Pacifico. 2 Completa. Nella parte della regione si trovano 10 Stati.
Lo Stato più popolato della regione è il: Sudafrica.
Malawi.
Botswana.
4 Scegli (cancella l’errore). Il Paese più povero è il Mozambico/Madagascar, quello con l’ISU migliore le Seychelles/Comore, grazie al turismo.
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299
Paesi
in
PRIMO PIANO
SUDAFRICA Il Paese più sviluppato del continente Il Sudafrica, che occupa l’estremo lembo meridionale del continente, è l’unico Stato africano con una considerevole presenza di popolazione di origine europea e l’unico ad avere un’economia piuttosto avanzata. Superficie
1.220.813 km2
Numero abitanti
57.725.600
Densità
47 ab./km2
Capitale
Pretoria, Bloemfontein, Città del Capo
Lingua Religione Reddito pro capite Classifica ISU
afrikaans, inglese e altre 9 lingue locali cristianesimo 13.545 $ 113°
I Monti dei Draghi, nella parte orientale del Paese.
Territorio e ambiente Affacciato sull’oceano Atlantico a Ovest e sull’oceano Indiano a Est, il Sudafrica ha un territorio costituito in gran parte da un vasto altopiano, geologicamente molto antico e per questo ricco di minerali. Il fiume principale è l’Orange, il cui corso (1.860 km) è interrotto da frequenti cascate. Il territorio sudafricano si trova per oltre il 40% a un’altitudine superiore ai 1.200 metri ed è situato quasi interamente al di sotto della fascia tropicale. Questi due fattori fanno sì che il clima sia quasi temperato, favorevole all’insediamento e alle attività economiche, essendo arido solo nelle zone più interne; sulla fascia costiera meridionale il clima è mediterraneo.
300300
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AFRICA
Etnie, lingue, religione L’80% della popolazione è composta da popoli bantu; seguono i coloureds (meticci), i bianchi discendenti degli europei (8% ciascuno) e gli asiatici (2,5%, soprattutto indiani). Gli abitanti di origine europea discendono dai colonizzatori inglesi, tedeschi e olandesi (questi ultimi detti afrikaner o boeri, che significa “contadini”), giunti già nel Seicento nella zona dal clima più favorevole, quella di Città del Capo. Rispecchiando il suo mosaico etnico, il Paese ha ben 11 lingue ufficiali: inglese, afrikaans (simile all’olandese) e gli idiomi locali delle etnie più numerose. La religione con più fedeli è il cristianesimo, soprattutto protestante.
GEO EO D+ G L’apartheid
Una rete urbana sviluppata La popolazione urbana si aggira intorno al 65%. Quattro metropoli superano i 3 milioni di abitanti: Johannesburg, Città del Capo, Durban e Pretoria. Quest’ultima è capitale amministrativa, cioè sede del governo, Città del Capo è la capitale legislativa, cioè la sede del Parlamento e Bloemfontein è la capitale giudiziaria, sede della Corte Suprema. Come in tutte le città africane i contrasti sono molto rilevanti: a quartieri residenziali di lusso si contrappongono quartieri molto degradati (chiamati township), dove vive gran parte dei neri, a testimonianza degli enormi squilibri sociali che caratterizzano ancora oggi il Sudafrica.
Un’economia diversificata Il Sudafrica è lo Stato africano più avanzato e industrializzato e per questo tutti gli altri Paesi dell’Africa meridionale dipendono dalla sua economia. L’organizzazione economica infatti discende dal modello europeo, con una struttura produttiva che può contare su discreti investimenti, tecnologia e infrastrutture: ci sono buone strade, ferrovie efficienti, porti moderni. Altri elementi basilari sono le risorse minerarie, il clima favorevole e soprattutto l’abbondanza di manodopera a basso costo costituita dai neri, impiegata nelle piantagioni, nelle industrie e nelle miniere. La disoccupazione è comunque elevata e una parte consistente della popolazione nera vive al limite della soglia di povertà. In campo agricolo il Sudafrica è un buon produttore di cereali, di prodotti ortofrutticoli, tra cui gli agrumi e l’uva, e di prodotti tropicali come la canna da zucchero e le arachidi. Anche per quanto riguarda le risorse minerarie il Sudafrica è il più ricco del continente: minerali preziosi come oro, platino, argento e diamanti si affiancano a cromo, ferro e manganese e carbone. L’industria è attiva in diversi settori, anche se in quelli tecnologici non compete ancora a livello internazionale. Il terziario è sviluppato: commercio, attività finanziarie (la Borsa di Johannesburg è la più importante del continente), trasporti e turismo, in forte crescita nei grandi parchi nazionali. © Casa Editrice G. Principato SpA
Il termine apartheid (in afrikaans “separazione”) venne utilizzato in Sudafrica per indicare la separazione all’interno del Paese tra bianchi da una parte e neri, meticci e asiatici dall’altra. All’inizio della colonizzazione europea, bianchi e neri avevano rapporti commerciali e contatti di vario genere, ma dal 1948 il Sudafrica diventò il Paese dell’apartheid, cioè della separazione delle razze sancita per legge. La popolazione non bianca veniva costretta a vivere in uno stato di inferiorità e soggetta a umilianti proibizioni: erano separati i quartieri delle città, i trasporti pubblici, le panchine nei parchi, le scuole e gli ospedali. I neri non potevano spostarsi liberamente ed erano vietati i matrimoni tra persone di razza diversa. Lo scopo principale dell’apartheid era di tenere le popolazioni bantu, cioè l’80% degli abitanti, ai margini dello sviluppo economico, in modo che continuassero a fornire manodopera a basso prezzo. Solo nel 1991 iniziò il processo di abolizione dell’apartheid e nel 1994 venne proclamato presidente della Repubblica Nelson Mandela, l’eroe nazionale che per decenni si era battuto contro questa legge, restando in carcere per 27 anni. Oggi il Sudafrica è un Paese multirazziale e democratico. I bianchi hanno perso il loro dominio politico, ma conservano gran parte di quello economico.
Nelson Mandela.
301
Unità
7
Paesi
in
PRIMO PIANO
Gli altri Stati dell’Africa meridionale ANGOLA È lo Stato più vasto dell’Africa meridionale. Affacciato sull’oceano Atlantico, il territorio è formato in gran parte da un altopiano, che avendo un’altitudine media intorno ai 1.200 metri determina un clima temperato. I portoghesi sbarcarono sulle coste angolane nel 1483 e il Paese è stato una colonia del Portogallo sino al 1975; nel ventennio successivo è stata interessata da una sanguinosa guerra civile. Nella regione di Cabinda (una exclave, cioè un territorio politicamente appartenente all’Angola, ma fuori dai suoi confini), ricca di petrolio, è in atto da tempo un movimento separatista armato. Abitata da popoli bantu, ha come lingua ufficiale il portoghese e religione predominante il cristianesimo. L’area più popolata è quella intorno alla capitale, Luanda, metropoli che sfiora i 3 milioni di abitanti. Il petrolio è la risorsa principale del Paese e costituisce il 90% delle esportazioni, dirette in gran parte in Cina. Rilevante anche l’esportazione di diamanti.
La capitale Luanda.
NAMIBIA La Namibia si affaccia sull’oceano Atlantico con una fascia costiera occupata dal vasto deserto del Namib. Il deserto arriva fino al mare con distese di sabbia e dune alte anche 300 metri e lunghe una trentina di chilometri, diventate per la loro spettacolarità Patrimonio dell’umanità Unesco. L’aridità è legata alla presenza della corrente marina del Benguela che porta le fredde acque antartiche sino all’Equatore (la bassa temperatura delle acque riduce l’evaporazione e la formazione di nubi). La Namibia è uno Stato indipendente solo dal 1990, dopo essere stata una colonia tedesca e una regione annessa al Sudafrica. È lo Stato meno densamente abitato del continente (3 ab./km2). La lingua ufficiale è l’inglese, la religione più praticata il cristianesimo. L’economia è strettamente legata alle esportazioni minerarie: diamanti, uranio, zinco, manganese e argento. Il deserto del Namib.
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AFRICA
Unità
7
MOZAMBICO Il Mozambico si affaccia con un lungo tratto di costa all’oceano Indiano. Il territorio è costituito da altopiani e pianure ed è attraversato dal corso inferiore dei fiumi Limpopo e Zambesi. Il clima è tropicale umido sulla costa, più secco all’interno, con temperature elevate tutto l’anno. Diventato indipendente dal Portogallo nel 1975, ha come lingua ufficiale il portoghese; la religione predominante è il cristianesimo, affiancato da una consistente minoranza islamica e da seguaci di credenze tradizionali. Abitato da popoli bantu, il Mozambico si trova agli ultimi posti della classifica ISU (180°). È un Paese poverissimo, dove la speranza di vita è di soli 55 anni e il 40% degli abitanti è analfabeta. La città principale è la capitale, Maputo (2,5 milioni di abitanti), dove si concentrano le attività industriali. Le principali risorse sono l’alluminio e il gas naturale, esportato in Sudafrica. Il turismo (spiagge, parchi naturali) ha grandi potenzialità non ancora sfruttate. Maputo.
ZIMBABWE Privo di accesso al mare, lo Zimbabwe è formato da un vasto altopiano e ha un clima tropicale. Fino al 1956 è stato una colonia inglese (con il nome di Rhodesia). Ha avuto per molti anni un regime segregazionista come quello del vicino Sudafrica e per un trentennio – sino al 2017 – è stato governato da un dittatore, Mugabe. Ha come lingue ufficiali l’inglese e una quindicina di idiomi, che corrispondono alle principali etnie presenti nel Paese; la religione più diffusa è il cristianesimo. Quasi il 20% della popolazione si concentra nella capitale Harare, l’unica grande città (2,5 milioni di abitanti) e principale centro economico del Paese. Lo Zimbabwe basa la propria economia sull’agricoltura (mais, manioca, banane, tè, arachidi, cotone, tabacco). Quasi inesistente l’industria, con grandi potenzialità il turismo (parchi nazionali, cascate Vittoria). Circa due terzi della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, come evidenzia anche l’Indice di sviluppo umano per cui il Paese si colloca in fondo alla classifica mondiale.
Il Parco nazionale Hwange. © Casa Editrice G. Principato SpA
303
FARE IL PUNTO LA SINTESI
Audiosintesi
Lezione 1 Territorio e ambiente. L’Africa è un continente dalla forma triangolare, tagliato a metà dall’Equatore e completamente circondato da mari e oceani. A Nord è occupata dal più grande deserto della Terra, il Sahara, ma sono presenti anche vaste zone di foresta pluviale, savana e steppa. A Ovest del continente scorre il Nilo, il fiume più lungo del mondo (6.671 km) e si trova la Rift Valley, che ospita alcuni grandi laghi, come il lago Vittoria. Lezione 2 Popolazione e insediamento. In Africa ci sono 54 Stati, molto diversi per dimensioni territoriali e demografiche, che accolgono nel complesso oltre un miliardo di abitanti. La crescita delle città è impetuosa: Il Cairo (Egitto), Lagos (Nigeria) e Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo) sono fra le metropoli più grandi del mondo. In Africa, soprattutto nella vasta zona centrale, vivono molti popoli con culture, lingue e religioni differenti. Lezione 3 Economia e regioni. L’Africa è il continente che presenta il livello di sviluppo economico più basso del Pianeta. Le risorse sono abbondanti, ma l’economia è ancora arretrata e troppo dipendente dalle multinazionali straniere. Delle tre regioni in cui si può dividere il continente, l’Africa centrale (o subsahariana) è la più povera, mentre in Africa settentrionale e nell’Africa meridionale alcuni Paesi hanno raggiunto un discreto grado di sviluppo (in particolare il Sudafrica). Lezione 4 Africa settentrionale. L’Africa settentrionale (o Nord Africa) comprende 5 Stati: Marocco, Algeria, Libia, Tunisia, Egitto (il Paese più popolato). La regione si affaccia sul mar Mediterraneo ed è occupata in gran
304 304
parte dal deserto del Sahara, caratterizzato da un clima molto arido. L’unico grande fiume è il Nilo, culla dell’antica civiltà egizia. I nordafricani si concentrano in poche aree: la costa mediterranea, la valle del Nilo, le grandi città, tra cui Il Cairo, la capitale egiziana. Gli abitanti della regione sono di lingua araba e religione islamica. L’economia è poco moderna e il livello di benessere della popolazione modesto. Lezione 5 Africa centrale. L’Africa centrale è formata da 35 Stati e comprende la Nigeria, che con quasi 200 milioni di abitanti è il vero gigante africano. È detta anche Africa subsahariana perché si estende a Sud del deserto del Sahara. Compresa fra i due Tropici, ha un clima caldo che può essere arido (bioma della steppa) o molto piovoso (bioma della foresta pluviale). L’Africa centrale è la regione più estesa e popolata del continente. A causa di un tasso di fecondità ancora molto alto (4-5 figli per donna) ha la più elevata crescita demografica del mondo. È anche la regione più povera del mondo, con un’economia molto arretrata. Lezione 6 Africa meridionale. L’Africa meridionale è costituita da una parte continentale e da isole e arcipelaghi situati nell’oceano Indiano (Madagascar, Mauritius, Comore, Seychelles). La densità di popolazione è bassa, minima in corrispondenza delle aree desertiche, più elevata sugli altopiani e sulle coste. La regione comprende 14 Stati tra cui il Sudafrica, che ospita le principali città (Johannesburg e Città del Capo) ed è l’unico Stato africano ad avere un’economia piuttosto avanzata. Gran parte della popolazione dell’Africa meridionale ha problemi di povertà.
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AFRICA
Unità
LA MAPPA AFRICA
Africa settentrionale
Africa centrale
Africa meridionale
Regioni morfologiche
Regioni morfologiche
Regioni morfologiche
Costa settentrionale, Sahara, Catena dell’Atlante
Sahara, Rift Valley, Acrocoro etiopico Kilimangiaro, Kenya
Kalahari, Namib, monti dei Draghi, Isole: Madagascar, Mauritius, Comore, Seychelles
Idrografia
Idrografia
Idrografia
Nilo, lago Nasser
Congo, Nilo, Niger, lago Vittoria, lago Ciad
Orange, Limpopo, Zambesi, Tugela
Climi
Climi
Climi
Subtropicale, mediterraneo
Subtropicale, tropicale
Subtropicale
Stati
Stati
Stati
Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto
Burkina Faso, Capo Verde, Ciad, Gambia, Mali, Mauritania, Niger, Senegal, Sudan, Sud Sudan, Benin, Costa d’Avorio, Ghana, Guinea, Guinea Bissau, Liberia, Nigeria, Sierra Leone, Togo, Burundi, Eritrea, Etiopia, Gibuti, Kenya, Ruanda, Somalia, Tanzania, Uganda, Camerun, Repubblica Centrafricana, Congo, Repubblica Democratica del Congo, Gabon, Guinea Equatoriale, Sao Tomè
Angola, Botswana, Comore, Lesotho, Madagascar, Malawi, Mauritius, Mozambico, Nambia, Seychelles, Sudafrica, Swaziland, Zambia, Zimbawe
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305
7
GEO VERIFICA
Esercizi interattivi
AFRICA Conoscenze
Abilità e competenze
1 Vero o Falso? a. L’Equatore attraversa l’Africa a metà. V b. A Ovest del continente la Rift Valley si allunga per oltre 5.000 chilometri. V c. Il Nilo e il Senegal sono i due fiumi più lunghi. V d. La vetta più elevata è il Kilimangiaro (5.895 m), in Uganda. V e. Foresta pluviale, savana, steppa e deserto sono i principali ambienti africani. V f. Gli Stati africani sono 54. V g. L’Africa è abitata da oltre un miliardo di persone. V h. Le città più popolose sono Il Cairo e Tunisi. V i. Nella savana africana sono stati scoperti i resti dei più antichi antenati dell’uomo. V j. L’Africa settentrionale è la regione economicamente meno sviluppata del continente. V
F F
4 Costruisci un grafico Costruisci gli istogrammi con i dati della densità di popolazione nelle 3 regioni africane. Usa i dati delle tabelle a p. 266, 280, 298.
F F F F F F F
F
0
2 Completa il testo. Gran parte del continente è un immenso , con un’altitudine media di 750 metri. Il Nord e il Sud dell’Africa hanno uno sviluppo economico elevato della vasta regione centrale. Nella fascia si trova la foresta pluviale, con la sua straordinaria biodiversità. Le città africane sono costituite in gran parte da vaste degradate. In Africa vi sono circa 3.000 gruppi che parlano un migliaio di lingue e professano diverse. 3 Cancella il termine sbagliato. L’Africa centrale si definisce anche australe/subsahariana. Lungo la Rift Valley si trovano grandi laghi/fiumi. Il Sahel/Sahara è il deserto più grande della Terra. Il fiume Zambesi/Nilo forma le cascate Vittoria. Lo Stato più sviluppato dell’Africa è la Tanzania/ il Sudafrica.
306 306
AFRICA SETTENTRIONALE Conoscenze 5 Vero o Falso? a. L’unico grande fiume della regione è il Congo. b. Lungo il Tropico del Capricorno si estende il deserto del Sahara. c. In Africa settentrionale il 90% della popolazione è islamica. d. L’Egitto concentra quasi la metà della popolazione del Nord Africa. e. Libia e Algeria sono ricche di petrolio. f. In Egitto, Tunisia e Marocco il turismo ha un peso economico importante.
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AFRICA
Unità
7
Abilità e competenze 6 Lavora con le immagini Abbina a ciascuna foto il clima corrispondente e scrivi una breve didascalia. 1. Clima arido del deserto del Sahara. 2. Clima mediterraneo della fascia costiera.
7 Discuti con i compagni Nel 2011 il mondo arabo fu scosso da un’ondata di proteste che portò milioni di manifestanti in piazza (soprattutto giovani) che chiedevano governi più democratici, lotta alla corruzione e alle disuguaglianze sociali. I media la definirono “primavera araba”, senza immaginare che quella stagione di speranze sarebbe presto precipitata in un “inverno arabo”, fatto di restaurazione di vecchi regimi, arresti di massa, esecuzioni, infiltrazioni terroristiche e guerre civili (Libia). Cerca in Rete notizie sulla “primavera araba” che nei primi anni del decennio scorso ha interessato quasi tutti gli Stati dell’Africa settentrionale. Discutine poi in classe. Per quali ideali una ragazza o un ragazzo come voi sarebbe disposto a scendere in piazza?
AFRICA CENTRALE Conoscenze 8 Vero o Falso? a. La Rift Valley attraversa l’intera Africa occidentale. b. In Africa centrale nessuna cima montuosa supera i 5.000 metri. c. Lo Stato-isola del Madagascar si trova a Est, nell’oceano Atlantico. d. Il Sahel è una regione arida caratterizzata dalla steppa. e. L’Africa centrale è la regione più povera del mondo. f. Lagos, in Nigeria, è una metropoli di circa 1 milione di abitanti. g. L’ Africa centrale ha una buona struttura industriale. h. In Kenya sono importanti il turismo naturalistico e quello balneare. i. Il 40% dei nigeriani ha meno di 15 anni. j. La Nigeria basa la sua economia sull’esportazione di cacao. © Casa Editrice G. Principato SpA
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307
GEO
VERIFICA
Abilità e competenze 9 Costruisci un grafico Costruisci gli istogrammi della popolazione e rispondi alle domande. Nigeria
190 milioni
Repubblica Dem. Del Congo
86 milioni
Tanzania
54 milioni
Kenya
47 milioni
0
a. Tenendo conto che l’Italia ha circa 60 milioni di abitanti, di quante volte è superiore la popolazione nigeriana? . b. Quale Stato ha poco meno della popolazione dell’Italia? . c. Ricerca nelle tabelle relative ai 4 Stati l’Indice di sviluppo umano (ISU): qual è lo Stato dove la popolazione ha le condizioni peggiori condizioni di vita? . E le migliori? . 10 Lavora con la carta Colloca sulla carta il numero corrispondente ai luoghi indicati. 1. 2. 3. 4. 5. 6.
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L’oceano Atlantico L’oceano Indiano L’Equatore La Rift Valley L’isola del Madagascar Il lago Vittoria
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AFRICA
Unità
7
AFRICA MERIDIONALE Conoscenze 11 Vero o Falso? a. b. c. d. e. f. g. h. i. j.
Le Comore e le Seychelles sono due arcipelaghi. Nella catena dei monti Draghi si superano i 6.000 metri di altitudine. In Africa meridionale si trovano i deserti del Sahara e del Namib. L’isola più vasta e popolata è Mauritius. L’Africa meridionale è una regione poco popolata. L’etnia prevalente è quella bantu. Johannesburg e Città del Capo sono le città principali. L’industria è sviluppata solo in Sudafrica. Circa 5 milioni di sudafricani sono di origine asiatica. La legge sudafricana si basa ancora sull’apartheid.
V V V V V V V V V V
F F F F F F F F F F
Abilità e competenze 12 Lavora con la tabella Completa la tabella mettendo in ordine decrescente gli Stati dell’Africa meridionale in base alla loro posizione nella classifica dell’ISU (Indice di sviluppo umano). 1 2 3 4
13 Interpreta i dati Analizza i dati della tabella, che riporta la percentuale di giovani e anziani sul totale della popolazione di Sudafrica, Stati Uniti e Italia. Poi elabora un breve commento. Frumento
meno di 15 anni
oltre i 60 anni
Sudafrica
28,3%
8,5%
Stati Uniti
18,6%
21,9%
Italia
13,5%
27,8%
5 6 7 8 9 10 11 12 13
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Coordinamento editoriale: Marco Mauri Redazione: Incipit Studio Editoriale Progetto grafico: Ka Communications, Giuseppina Vailati Canta Impaginazione: Ka Communications Copertina: Studio Mizar Ricerca iconografica: Incipit Studio Editoriale, Eleonora Calamita Cartografia: LS International Immagini di copertina: Shutterstock Si ringrazia la professoressa Janet Harmer per la revisione linguistica dei materiali in lingua inglese. Le illustrazioni di pag. 96 sono tratte dal sito Sailing Cirrus, per gentile concessione di Gaspar Vanhollebeke. La gamification Mission 2030 è stata realizzata da Eicon. Referenze iconografiche: ICP, Shutterstock, Archivio Principato Per le riproduzioni di testi e immagini appartenenti a terzi, inserite in quest’opera, l’editore è a disposizione degli aventi diritto non potuti reperire, nonché per eventuali non volute omissioni e/o errori di attribuzione nei riferimenti.
Contenuti digitali Progettazione: Giovanna Moraglia, Marco Mauri Realizzazione: Alberto Vailati Canta, Giovanna Moraglia, LS International, Camilla Borò, bSmart labs
ISBN 978-88-416-1436-5 Atlantis 3 + Quaderno delle competenze 3 ISBN 978-88-6706-464-9 Atlantis 3 + Quaderno delle competenze 3 sola versione digitale
Prima edizione: gennaio 2020 Ristampe 2025 2024 VI V
2023 IV
2022 III
2021 II
2020 I
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Printed in Italy © 2020 - Proprietà letteraria riservata. È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale, possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi (Centro licenze e autorizzazioni per le riproduzioni editoriali), corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail autorizzazioni@clearedi.org e sito web www.clearedi.org. L’editore fornisce – per il tramite dei testi scolastici da esso pubblicati e attraverso i relativi supporti o nel sito www.principato.it – materiali e link a siti di terze parti esclusivamente per fini didattici o perché indicati e consigliati da altri siti istituzionali. Pertanto l’editore non è responsabile, neppure indirettamente, del contenuto e delle immagini riprodotte su tali siti in data successiva a quella della pubblicazione, dopo aver controllato la correttezza degli indirizzi web ai quali si rimanda.
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PRESENTAZIONE Il Quaderno delle competenze è organizzato in tre sezioni. Ciascuna di esse è strutturata per aiutarti nelle diverse fasi dello studio della geografia. La SEZIONE 1 Mi preparo all’interrogazione ti accompagnerà nel ripasso dei contenuti delle unità e nella preparazione all’esposizione orale. Potrai verificare la tua preparazione svolgendo rapidi test organizzati secondo quattro tipologie:
• Correggi l’errore • Completa la frase
• Definisci • Vero o falso
La SEZIONE 2 Laboratori delle competenze propone cinque attività da svolgere individualmente e in gruppo che ti permetteranno di mettere in pratica conoscenze, abilità e competenze acquisite attraverso lo studio del libro di testo. Ogni laboratorio è suddiviso in quattro fasi di lavoro:
• F ase 1: Attività di riscaldamento. Che
cosa sappiamo e che cosa sappiamo fare
• Fase 2: Metto a fuoco il tema • Fase 3: In azione! • Fase 4: Prepararsi all’esame La SEZIONE 3 Verso l’esame – Oltre la geografia propone spunti per approfondire i contenuti del suggeriti nella rubrica volume. Per ciascun tema ti verranno presentati proposte per la ricerca e l’approfondimento multidisciplinare che ti saranno utili per imparare a individuare collegamenti tra le discipline in vista del colloquio dell’esame di fine ciclo. In particolare, per ciascun tema ti verrà proposto: QUALCOSA er conoscere meglio il tema GEO D+ p suggerito; CAPIRE GEO D+
er sviluppare un ulteriore p approfondimento. © Casa Editrice G. Principato SpA
3
INDICE CONTENUTI DIGITALI
PRESENTAZIONE Parte
Parte
Parte
4
1
2 3
3
Mi preparo all’interrogazione
5
Unità 1
6
Disuguaglianze e diritti
Unità 2 Persone
9
Unità 3 L’economia mondiale
11
Unità 4 La Terra
14
Unità 5 Climi e biomi
16
Unità 6 Asia
18
Unità 7 Africa
25
Unità 8 America
29
Unità 9 Oceania
33
Unità 10 Antartide
34
Laboratorio delle competenze 35 1
Pace e guerra
36
2
Ridurre le disuguaglianze fra i Paesi
42
3
Una crescita economica sostenibile
50
4
Lo sviluppo sostenibile per l’ambiente
56
5 Lotta contro il cambiamento climatico
64
Verso l’esame
71
Obiettivo parità di genere
72
Migrazioni e razzismi
77
La globalizzazione ha cambiato il mondo
82
L’acqua
86
Il vento
84
SPUNTI PER LA RICERCA E L’APPROFONDIMENTO MULTIDISCIPLINARE
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1 Mi preparo all’interrogazione In questa sezione troverai una serie di test che ti permetteranno di verificare la tua preparazione in vista dell’interrogazione. I test seguono la struttura del libro, sono preceduti da una mappa per il ripasso e sono organizzati secondo quattro tipologie:
• Correggi l’errore • Completa la frase • Definisci • Vero o falso
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5
Unità
1 DISUGUAGLIANZE E DIRITTI
Ripassa i contenuti dell’Unità osservando la mappa, poi svolgi gli esercizi. Cause
DISUGUAGLIANZE
Alimentari
Carenza o eccesso di cibo Scarsità di acqua potabile, mancanza di servizi igienici, scarsità di medicine e cure mediche
Lezione 2
Sottoalimentazione, malnutrizione
Sanitarie e abitative
Malattie, mortalità elevata
Lezione 3
Obiettivi di sviluppo sostenibile
Lezione 4
Contrasto alle disuguaglianze
Diritti negati alle donne, diritti negati alle bambine e ai bambini (spose bambine, bambini soldato, lavoro minorile)
Stati, Associazioni Internazionali, ONU, UE, ONG
Rilevazioni statistiche, calcolo dell’ISU
Di genere e fra le persone Lezioni 5-6
Lezione 9
Lezione 1
Freno allo sviluppo economico e sociale
Culturali
Bassa scolarizzazione
Emarginazione delle fasce deboli della società
Effetti
Lezione 8
Sviluppo e disuguaglianze
Lezione 2
Le disuguaglianze alimentari
1 Correggi l’errore. Oggi oltre metà della ricchezza globale appartiene solo a metà/un decimo della popolazione mondiale.
1 Correggi l’errore. Nei Paesi del Sud del mondo vi sono oltre 110/800 milioni di persone sottoalimentate.
2 Completa. Le disuguaglianze più evidenti si trovano nella distribuzione della nel livello d’ , nella durata media della vita.
2 Completa. I continenti dove la sottoalimentazione è più grave sono l’ e l’Asia. 3 Definisci.
3 Definisci.
Proteine, zuccheri, grassi, vitamine sono
ISU significa
.
4 Vero o falso. a. Il mondo si può dividere in Paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo. V F b. Fra gli Stati del mondo vi sono forti differenze per quanto riguarda il reddito pro capite. V F c. Le disuguaglianze non sono aumentate all’interno di Paesi sviluppati, come l’Italia. V F
6
. 4 Vero o falso. a. La Terra non fornisce risorse alimentari sufficienti a garantire cibo per tutti i suoi abitanti. V F b. Il problema dell’obesità è molto presente negli Stati Uniti. V F c. I bambini sono i più colpiti dal problema della fame. V F
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Unità
1
DISUGUAGLIANZE E DIRITTI Lezione 3
Salute: un diritto per pochi
2 Completa. Ogni anno si sposano 5 milioni di bambine al di sotto dei e alcune decine di si sposano prima di raggiungere i 18 anni.
1 Correggi l’errore. Nel Sud del mondo spesso le medicine sono poco/molto costose e medici e ospedali insufficienti.
3 Definisci.
2 Completa.
L’UNICEF è
Mancanza di acqua e di sono una delle principali cause di mortalità nei Paesi del Sud del mondo.
.
3 Definisci. La mortalità infantile è . 4 Vero o falso. a. La Cina è il Paese con la più alta mortalità infantile. b. La diffusione dei vaccini non è importante per diminuire la mortalità infantile. c. Nei Paesi sviluppati si vive oltre gli 80 anni. Lezione 4
V F
4 Vero o falso. a. L’India è il Paese dove è più diffuso il lavoro minorile. b. I bambini lavorano nelle piantagioni, nelle fabbriche, nell’edilizia. c. I bambini soldato vengono arruolati in modo forzato in caso di guerre. Lezione 6
V F V F
1 Correggi l’errore. Bisogna garantire a tutti la possibilità di andare a scuola un numero minimo/elevato di anni.
2 Completa.
2 Completa.
3 Definisci.
V F
I diritti negati alle donne
Dove è più forte l’emarginazione femminile, più sono le prospettive di di un Paese.
(quasi il
La disparità di genere è .
3 Definisci. Analfabeta funzionale è colui che . 4 Vero o falso. a. Nel mondo ci sono circa 800 milioni di analfabeti. b. Nei Paesi a più basso sviluppo si frequenta la scuola solo per 3-4 anni. c. Esiste una stretta relazione fra sviluppo e istruzione. Lezione 5
V F
1 Correggi l’errore. In Africa subsahariana le donne lavorano in media 6/15 ore al giorno tutto l’anno, l’uomo la metà del tempo e solo per alcuni periodi dell’anno.
Istruzione e sviluppo
La maggior parte degli analfabeti sono 70%), e africane.
V F
V F V F V F
I diritti negati ai bambini
1 Correggi l’errore. In Asia, Africa/Europa e America latina oltre 200 milioni di bambini sono costretti a lavorare.
4 Vero o falso. a. I Paesi dove le disuguaglianze sono più forti si trovano nel Nordeuropa. b. Nella partecipazione alla vita politica si è raggiunta la parità uomo-donna. c. La mortalità per parto interessa ancora molte donne nel Sud del mondo. Lezione 7
V F V F V F
Le guerre frenano lo sviluppo
1 Correggi l’errore. Numerose guerre fra le diverse etnie di un Paese si stanno combattendo in Africa/America latina. 2 Completa. Il controllo delle (petrolio, minerali vari, acqua) è spesso il vero motivo scatenante di guerre e tensioni.
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7
Unità
6
ASIA 3 Definisci. La “Cintura di fuoco del Pacifico” è . 4 Vero o falso. a. Nella regione si trovano vaste e fertili pianure alluvionali. b. Il Sudest asiatico è bagnato dagli oceani Atlantico e Pacifico. c. Il fiume principale, il Mekong, attraversa ben sei Paesi.
Paesi
V F V F
3 Definisci. Nel settore dei servizi la crescita più forte è stata quella del .
e
I prodotti di piantagione più esportati sono .
in
PRIMO PIANO
V F
4 Vero o falso. a. Tutti i settori dell’economia hanno conosciuto negli ultimi trent’anni un notevole sviluppo. b. Il clima è subtropicale monsonico, caldo e poco piovoso. c. Il Vietnam è il secondo produttore mondiale di caffè.
Paesi
in
PRIMO PIANO
V F V F V F
Filippine
1 Correggi l’errore. Le Filippine hanno un territorio frammentato in circa 7.000 isole, di cui solo due – Luzon e Mindanao/Giava – sono molto estese.
V F V F
Indonesia
2 Completa.
1 Correggi l’errore. La metropoli principale è la capitale Giacarta, sull’isola di Bali/Giava, che supera i 10 milioni di abitanti.
Lingue ufficiali sono l’ e il pilipino, ma è diffuso anche lo spagnolo, perché le Filippine sono state una spagnola per oltre tre secoli.
2 Completa. L’arcipelago indonesiano è situato nella zona più del mondo: oltre un dei 400 vulcani presenti sono ancora attivi.
3 Definisci. I filippini che vivono all’estero sono circa
3 Definisci. In Indonesia la religione più diffusa è quella
.
4 Vero o falso. a. L’Indonesia è il più grande arcipelago del mondo, composto da circa 17.000 isole. V F
24 24
Vietnam
Il Vietnam è un Paese , perché gli abitanti delle campagne sono oltre il 60%; vi sono però due grandi metropoli, la capitale e Ho Chi Minh.
3 Definisci.
Paesi
PRIMO PIANO
V F
2 Completa.
1 Correggi l’errore. La maggior parte della popolazione vive in città/campagna, lungo i fiumi e nelle pianure costiere.
4 Vero o falso. a. Il Paese più ricco è Singapore, il più povero è la Cambogia. b. Le Filippine sono il Paese al mondo con il maggior numero di fedeli dell’islam. c. Nel settore dei servizi un ruolo importante è occupato dal turismo.
in
V F
1 Correggi l’errore. Il territorio è formato dalla pianura del Tonchino, dalla fascia costiera montuosa dell’Annam e dalla pianura della Cocincina, che comprende il delta del Mekong/Fiume Rosso.
V F
2. Popolazione ed economia
2 Completa. La metropoli principali sono Giacarta, capitale dell’ , Manila, capitale delle , capitale della Thailandia.
b. Pesce, prodotti di piantagione e legname vengono largamente importati. c. L’industria è sviluppata solo nel settore agroalimentare.
.
4 Vero o falso. a. Le Filippine hanno una densità di popolazione fra le più basse del mondo. V F b. La capitale, Manila, è una metropoli di quasi 13 milioni di abitanti. V F c. L’industria si è sviluppata in diversi settori grazie agli investimenti esteri. V F
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Unità
7 AFRICA
ASIA
6
TUNI SI A MAROCCO
Ripassa i contenuti dell’Unità osservando la carta, poi svolgi gli esercizi.
ALGERI A
Sahara Occidentale
CAPO VERDE
LI BI A
MALI
NI GER
SUDAN
GUINEA BISSAU
ETIOPIA
CI AD
GAMBIA
Territorio e ambiente
EGI TTO
MAURI TANI A SENEGAL
Lezione 1
Unità
BURKINA FASO
GUINEA
SIERRA LEONE
GIBUTI
BENIN COSTA D’AVORIO
1 Correggi l’errore. Il clima del continente è nel complesso caldo. Le piogge invece variano: sono abbondanti nella fascia subtropicale e toccano il minimo nelle zone equatoriali/desertiche. LIBERIA
TOGO
NI GERI A
ET IOPIA
SUD SUDAN
REP. CENTRAFRICANA
GHANA
CAMERUN SÃO TOMÉ E PRÍNCIPE
SOM ALIA UGANDA
GABON
CONGO
GUINEA EQUATORIALE
2 Completa. L’Africa è circondata da oceani e mari: oceano Indiano e oceano , mar (che la separa dall’Europa) e mar (che la separa dall’Asia).
ANGOLA
3 Definisci.
NAMI BI A
KENYA
RUANDA BURUNDI
REP. DEM. DEL CONGO
TANZANIA
SEYCHELLES
COMORE
MALAWI
ZAMBI A
ZIMBABWE MOZAMBICO MADAGASCAR MAURIZIO
BOTSWANA
La Rift Valley è
SWAZILAND
. 4 Vero o falso. a. La cima più elevata del continente è il Kilimangiaro: supera gli 8.000 metri. b. I fiumi più lunghi sono il Nilo, il Congo, il Niger e lo Zambesi. c. In Africa si trovano molti biomi: foreste pluviali, savane, steppe e deserti. Lezione 2
SUDAFRI CA
LESOTHO
V F V F Lezione 3
V F
1 Correggi l’errore. L’Africa è il continente che presenta il livello di sviluppo economico più basso del Pianeta: le risorse sono abbondanti/scarse, ma l’economia è molto arretrata.
Popolazione e insediamento
1 Correggi l’errore. In Africa ci sono 54 Stati indipendenti, molto diversi per dimensioni territoriali e demografiche, che accolgono nel complesso oltre tre miliardi/un miliardo di abitanti. 2 Completa. Circa metà della popolazione africana vive nelle , in villaggi isolati, o ai margini delle
Economia e regioni
2 Completa.
.
3 Definisci.
Il deserto del e quello Kalahari dividono il continente in tre grandi aree: l’Africa settentrionale (o Nordafrica), l’Africa (o subsahariana) e l’Africa meridionale (o Australe). 3 Definisci.
La crescita della popolazione (2,3% all’anno) è
Le risorse africane sono sfruttate da .
4 Vero o falso. a. Il Cairo, Lagos e Kinshasa sono le metropoli più grandi. b. Gli africani sono i più giovani della Terra. c. Il continente è etnicamente compatto, con culture e popoli molto simili.
V F V F V F
. 4 Vero o falso. a. La regione più sviluppata è quella centrale. V F b. In molti Paesi africani circa metà della popolazione lavora ancora in agricoltura. V F c. Guerre, corruzione, malattie, mancanza di infrastrutture frenano lo sviluppo. V F
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25
Unità
7
AFRICA
Lezione 4
Africa settentrionale
2 Completa. La popolazione del Marocco è costituita soprattutto da arabi e da , entrambi di religione .
1. Territorio e ambiente 1 Correggi l’errore. L’unico grande fiume è il Nilo, che scorre a Ovest/Est, nel deserto egiziano.
3 Definisci. Il Marocco è diviso dall’Europa dallo 4 Vero o falso. a. Casablanca è la città più importante e popolosa, più della capitale Rabat. b. L’agricoltura e il turismo sono settori economici di scarsa importanza. c. I giovani marocchini trovano numerose opportunità di lavoro nel loro Paese.
2 Completa. L’Africa settentrionale, affacciata sul mar , è occupata in gran parte dal deserto del . 3 Definisci. Uno uadi è . 4 Vero o falso. a. Il Sahara si estende lungo il Tropico del Capricorno. b. La catena montuosa dell’Atlante raggiunge i 4.167 metri nel monte Toubkal. c. Lungo le coste il clima diventa più mite e piovoso.
2. Popolazione ed economia
4 Vero o falso. a. Il delta del Nilo è vasto come la Lombardia e continua ad ampliarsi. b. Il lago Nasser è un grande bacino artificiale. c. Lungo il mar Rosso il clima è mite, di tipo mediterraneo.
Gli abitanti sono oltre milioni, di cui quasi un centinaio concentrati in un solo Stato, l’ . 3 Definisci.
Paesi
in
PRIMO PIANO
.
Marocco
.
V F V F V F
2. Popolazione ed economia 1 Correggi l’errore. L’economia è debole/avanzata e la qualità della vita di gran parte della popolazione piuttosto bassa. 2 Completa. Dei milioni di egiziani, circa la abita in centri urbani medio-piccoli e in due metropoli, Il Cairo e . 3 Definisci.
1 Correggi l’errore. Il Marocco si affaccia sull’oceano Pacifico/Atlantico e sul mar Mediterraneo.
26 26
1. Territorio e ambiente
La maggior parte del territorio ha un clima
2 Completa.
V F
Egitto
3 Definisci.
1 Correggi l’errore. Una risorsa importante della regione è il petrolio, in particolare in Algeria/Marocco e in Libia.
V F
V F
Il deserto occupa oltre il del territorio, lasciando una sottile striscia di terra coltivabile, la valle del , cuore vitale del Paese.
V F
V F
PRIMO PIANO
V F
2 Completa.
V F
4 Vero o falso. a. Gli abitanti della regione sono di lingua araba e religione islamica. b. Le città di Alessandria e Casablanca si trovano in Marocco. c. La Tunisia è il Paese con l’industria più moderna.
in
V F
1 Correggi l’errore. La penisola del Sinai si trova in Asia, fra il golfo di Suez/ Guinea e quello di Aqaba.
V F
La metropoli principale della regione è
Paesi
.
Le mete turistiche principali sono
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.
AFRICA 4 Vero o falso. a. Il cotone, coltura tradizionale dell’Egitto, alimenta l’industria tessile e dell’abbigliamento. V F b. Il reddito pro capite di un egiziano è meno di un terzo di quello di un italiano. V F c. Il Cairo è il porto principale del Paese. V F Lezione 5
Paesi
Nigeria
La Nigeria ha una popolazione numerosa (quasi 200 milioni), giovane/anziana e in rapida crescita, che in gran parte vive in uno stato di povertà. 2 Completa. Le forti rivalità etniche sono legate alla , alla conquista del potere politico e allo sfruttamento delle risorse, in particolare il .
1. Territorio e ambiente 1 Correggi l’errore. L’Africa centrale, (Africa subsahariana), è compresa fra i due Poli/Tropici ed è attraversata dall’Equatore.
3 Definisci. La capitale del Paese è
.
4 Vero o falso.
2 Completa. Il rilievo è costituito da imponenti massicci come il (5.895 m, la vetta più elevata del continente), il e il Camerun. 3 Definisci. Il Sahel è .
a. Il fiume più importante è il Niger, che sfocia nel golfo di Guinea.
V F
b. La vita media è di poco superiore ai 70 anni.
V F
c. Tra le colture di piantagione, prevalgono cacao, arachidi, palma da olio.
V F
Paesi
in
PRIMO PIANO
Kenya
1 Correggi l’errore. Il clima è più caldo/mite sugli altopiani centroccidentali, che infatti ospitano l’80% della popolazione.
V F
2 Completa. V F
Il turismo (parchi) e quello balneare sono i punti di forza dell’economia, che nel complesso è .
V F
2. Popolazione ed economia
3 Definisci.
1 Correggi l’errore. La religione più diffusa è il cristianesimo, seguita dal buddhismo/dall’islam e dai culti animisti.
Le due lingue ufficiali sono
Circa della popolazione lavora nell’agricoltura e nell’allevamento, praticati con tecniche . 3 Definisci. Lo Stato più popoloso è la
.
4 Vero o falso.
2 Completa.
4 Vero o falso. a. L’Africa centrale ha la più bassa crescita demografica del continente. b. La città più popolosa è Abidjan, in Costa d’Avorio. c. È la regione più povera del mondo.
PRIMO PIANO
7
1 Correggi l’errore.
Africa centrale
4 Vero o falso. a. Il clima è sempre caldo, ma può essere arido o molto piovoso. b. Il bacino idrografico più esteso è quello del fiume Congo, che scorre nella fascia equatoriale. c. Nella zona della Rift Valley si trovano numerosi laghi, tra cui il grande lago Ciad.
in
Unità
.
a. Solo il 26% della popolazione vive in città.
V F
b. La capitale è Mombasa.
V F
c. Fiori recisi, tè e piretro sono le principali esportazioni agricole.
V F
Lezione 6
Africa meridionale
1. Territorio e ambiente V F V F V F
1 Correggi l’errore. L’Africa meridionale è bagnata dagli oceani Indiano e Atlantico e comprende alcune isole: Madagascar, Mauritius, Comore, Seychelles/Maldive.
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27
Unità
7
AFRICA 2 Completa. Il territorio comprende due vaste aree desertiche: il deserto del in Botswana e il deserto costiero del in Namibia.
Paesi
3 Definisci. Il fiume Zambesi forma le cascate
.
4 Vero o falso. a. Gli ambienti predominanti sono il deserto e la savana. b. L’isola del Madagascar ha un’eccezionale biodiversità. c. Le cime più elevate dei monti dei Draghi superano gli 8.000 metri.
in
1 Correggi l’errore. Circa metà del territorio si trova a un’altitudine superiore ai 1.200 metri ed è situato al di fuori della fascia tropicale, per cui il clima è favorevole/sfavorevole all’insediamento. 2 Completa.
3 Definisci.
V F
Apartheid significa .
V F
4 Vero o falso. a. Il Paese ha tre capitali: Pretoria, Città del Capo e Bloemfontein. V F b. I bianchi discendenti degli europei sono il 2% della popolazione. V F c. I lavoratori neri costituiscono un’abbondante manodopera a basso costo. V F
2. Popolazione ed economia 1 Correggi l’errore. Il turismo è in crescita e ha come mete principali le città d’arte/i parchi nazionali. 2 Completa. L’Africa meridionale è molto ricca di risorse , in particolare , diamanti, platino, uranio, rame e petrolio. 3 Definisci. 4 Vero o falso. a. L’Africa meridionale è molto popolata. b. La popolazione è composta in prevalenza da genti di etnia bantu. c. Il Sudafrica è lo Stato più urbanizzato e con l’economia più avanzata tra tutti quelli della regione.
28 28
Sudafrica
Rispecchiando il suo mosaico etnico, il Paese ha ben lingue ufficiali: , afrikaans (simile all’olandese) e gli idiomi delle etnie più numerose.
V F
La religione più diffusa è il
PRIMO PIANO
. V F V F
V F
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2
Laboratorio
delle competenze Le attività proposte ti consentiranno di prepararti all’esame e di:
• S viluppare le competenze
disciplinari (Indicazioni Nazionali 2018): • Saper mettere in relazione temi economici, antropologici, scientifici e ambientali • Sapersi confrontare sulle grandi questioni comuni • Sviluppare competenze di cittadinanza attiva • Sviluppare uno sguardo consapevole al futuro
tilizzeremo le seguenti modalità U di lavoro: • Attività individuali • Apprendimento cooperativo • CLIL • Dibattito • Compito di realtà
• Attivare le otto competenze-chiave:
• Competenza alfabetica funzionale • Competenza multilinguistica • Competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria • Competenza digitale • Competenza personale, sociale, e capacità di imparare a imparare • Competenza in materia di cittadinanza • Competenza imprenditoriale • Competenza in materia di consapevolezza ed espressione individuale
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4 Lo sviluppo sostenibile per l’ambiente Secondo l’ONU è necessario ed urgente «proteggere, ripristinare e incentivare l’uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno e fermare la perdita di diversità biologica». Si tratta di un obiettivo fondamentale per garantire un futuro al nostro Pianeta e in particolare alla nostra specie, quella umana. Per raggiungerlo dobbiamo impegnarci tutti, dalle singole persone alle grandi aziende, dalle istituzioni nazionali a quelle sovranazionali, a conservare e ripristinare le risorse della Terra nonché a promuovere una distribuzione equa e giusta dei benefici derivanti dal loro utilizzo. (Adattato da www.unric.org/it/agenda-2030/)
FASE 1
Attività di riscaldamento! Che cosa sappiamo e che cosa sappiamo fare
1 La Terra è un sistema a La Terra è composta da parti diverse che si chiamano sfere: completa la tabella seguente aiutandoti anche con il libro di scienze.
sfera solida composta da minerali sfera dell’aria composta da vari e rocce gas
sfera dell’acqua
sfera della vita (l’insieme degli organismi viventi)
b Le sfere della Terra interagiscono tra loro e per questo costituiscono un sistema. Osserva lo schema qui sotto e poi completa la tabella indicando quali sfere sono principalmente coinvolte negli esempi di interazione. Segui l’esempio. sistema Terra
Esempi di interazione Gli esseri umani producono rifiuti I vulcani eruttando sprigionano vapore I corsi d’acqua scavano valli L’ozono protegge gli esseri viventi dalle radiazioni nocive Il mondo vegetale produce ossigeno Gli esseri umani prelevano materie prime
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Sfere coinvolte biosfera idrosfera atmosfera
LABORATORIO DELLE COMPETENZE 4
2 La Terra, un ecosistema fragile a Nel libro di testo, a pag. 103, hai letto che “la Terra è un ecosistema fragile”. Che cosa significa secondo te questa frase? Spiegane il significato in un testo di 3 righe al massimo.
b Gli oceani, come hai letto nel libro di testo, sono in pericolo. Le cause sono molteplici. Completa le frasi che le descrivono. Se hai dei dubbi, rileggi il paragrafo a pag. 117. • La flora ittica (i pesci) è a rischio a causa della • Vicino alla costa molte aree sono a rischio a causa • Lo sfruttamento eccessivo degli oceani come vie di comunicazione determina l’ • Molte attività si svolgono con una cattiva
da parte dell’uomo.
c Rispondi alle seguenti domande. • Che cos’è il Pacific trash vortex? • Dove si trova? • Che cosa si intende per microplastiche? • Per quale motivo sono pericolose per i pesci?
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4 Lo sviluppo sostenibile per l’ambiente
3 Earth Overshoot Day
CLIL
Leggi il testo in inglese, osserva l’immagine e rispondi alle domande. Human beings have exploited Earth’s resources for thousands of years: water, plant and animal food, energy sources, etc. But are these resources endless? Can they renew themselves? If so, how much time is needed? Earth Overshoot Day marks the date when humanity’s demand for ecological resources (fish and forests, for instance) and
services in a given year exceeds what Earth can regenerate in that year. We keep growing this deficit by liquidating the Earth’s natural capital and accumulating waste, primarily carbon dioxide in the atmosphere. The Overshoot Day occurs earlier each year. (From www.overshootday.org)
1. Che cos’è l’Overshoot Day? 2. Quando è avvenuto, in Italia, l’Overshoot Day per il 2019? 3. Quale Stato del mondo ha ritardato più di tutti il proprio Overshoot Day nel 2019? E quale Stato lo ha invece raggiunto per primo?
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LABORATORIO DELLE COMPETENZE 4
FASE 2
Metto a fuoco il tema
4 L’impronta ecologica
Per misurare la domanda umana di risorse si usa un indicatore chiamato “impronta ecologica”, ovvero un valore che viene calcolato prendendo in esame le abitudini di ognuno: le scelte alimentari, la quantità di rifiuti prodotti, la superficie di suolo occupato, gli abiti o altri beni acquistati, l’energia consumata ecc. Il planisfero qui sotto rappresenta l’impronta ecologica degli Stati del mondo. Esso è stato elaborato da Global Footprint Network, un’organizzazione indipendente che si occupa di sviluppare strumenti per promuovere la sostenibilità tra cui l’impronta ecologica e la biocapacità (ovvero la capacità di un ecosistema di rigenerare le risorse prelevate per le attività umane). Nel sito dell’organizzazione (https://www.footprintnetwork.org/, in inglese) potrete trovare tanti dati e informazioni utili per approfondire il tema proposto. Provate poi a calcolare l’impronta ecologica prima della vostra classe, poi quella delle altre classi della vostra scuola.
Paesi creditori di biocapacità (biocapacità maggiore dell’impronta ecologica)
Paesi debitori di biocapacità (biocapacità minore dell’impronta ecologica)
150% > 100% - 150% 50% - 100% 50% - 0%
150% > 100% - 150% 50% - 100% 50% - 0%
a In classe. In molti siti Internet è possibile misurare la propria impronta ecologica rispondendo ad alcune domande. Innanzitutto, provate a calcolare l’impronta ecologica della vostra classe rispondendo alle domande che vi vengono sottoposte (le risposte che darete dovranno essere relative alla maggioranza). Ecco due tra i molti siti web che potete visitare. • http://www.feem-project.net/pandora/impronta_eco.php?ids=125 • https://www.wwf.ch/it/vivere-sostenibile/calcolatore-dell-impronta-ecologica © Casa Editrice G. Principato SpA
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4 Lo sviluppo sostenibile per l’ambiente b In classe. Stabilite se porre le domande a qualche classe in particolare o a tutte quelle della scuola. c In gruppi. Dividetevi in più gruppi a seconda del numero delle classi scelte per la prova. All’interno di ogni gruppo preparate un questionario da compilare simile a quello del sito Internet scelto per il calcolo. d In gruppi. Lasciate in visione alle classi il vostro questionario per qualche giorno e fatevelo restituire completato. Infine, tornate nel sito web scelto e fate il calcolo dell’impronta ecologica relativo alla classe scelta. e In classe. Una volta raccolti i risultati di tutte le classi coinvolte nell’analisi, preparate un tabellone che sintetizzi l’impronta ecologica di ognuna: fate anche una classifica mettendo al primo posto le classi più “virtuose”. Appendete il tabellone con i risultati nell’atrio della scuola.
5 Economia circolare
Il modello di crescita economica dei Paesi industrializzati degli ultimi 150 anni si definisce economia lineare, cioè un’economia basata sullo sfruttamento delle risorse naturali, sull’estrazione e sulla trasformazione di materie prime sempre nuove e sul consumo di massa. Questo modello economico ha permesso un generalizzato benessere nei Paesi sviluppati e di più antica industrializzazione, ma nello stesso tempo ha prodotto effetti devastanti sull’ambiente. Per questo negli ultimi decenni alcuni scienziati hanno cercato di realizzare un modello di sviluppo sostenibile, cioè uno sviluppo economico e sociale compatibile con la salvaguardia dell’ambiente, l’eliminazione delle disuguaglianze sociali e la tutela del diritto delle generazioni future a una buona qualità della vita. Lo sviluppo sostenibile è basato su una idea di economia circolare invece che lineare: un sistema economico basato sul riuso di beni e materiali in cicli di produzione successivi. a In classe. Leggete i seguenti documenti che spiegano i concetti di economia lineare ed economia circolare.
Materie prime e rifiuti Dal 1970 il prelievo mondiale di materiali è quasi triplicato, passando da circa 26,7 a oltre 84 miliardi di tonnellate negli ultimi 50 anni. Con il trend attuale il consumo di materiali raddoppierà ulteriormente antro il 2050, arrivando a 170-184 miliardi di tonnellate. Aggiungendo agli 84 miliardi di tonnellate di materiali prelevati gli 8,4 provenienti dal riciclo, si ottengono oltre 92 miliardi di tonnellate di materiali consumati nel mondo: • 37,8 sono costituiti dai materiali da costruzione consumati in un anno; • 27,8 sono costituiti dalle biomasse per l’alimentazione e altri usi; • 16,6 sono costituiti dai combustibili fossili; • 9,5 sono costituiti dai minerali usati per produrre metalli. Questa enorme massa di materiali genera circa 19,4 miliardi di tonnellate di rifiuti: 8,4 sono riciclati (il 43% del totale dei rifiuti prodotti), ma sono solo il 9,1% del totale dei materiali consumati. Questi numeri danno un’idea del perché il nostro modello lineare di economia sia diventato insostenibile e del perché sia necessario cambiarlo per arrivare ad un modello circolare che riduca il prelievo di risorse e le mantenga in un ciclo di utilizzo il più a lungo possibile. (Adattato da www.huffingtonpost.it)
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LABORATORIO DELLE COMPETENZE 4
Tre principi per definire l’economia circolare Ecco i tre principi fondamentali sui quali si fonda il modello di economia circolare. 1. Riscoprire i giacimenti di materia scartata come fonte di materia. Si tratta di prendere tutto quello che buttiamo, sia nel privato che nel mondo industriale, e reintrodurlo in cicli di produzione. Come in natura, dove nulla viene sprecato e ogni scarto diventa elemento nutriente di un altro organismo, lo stesso deve accadere nella produzione, dall’agricoltura all’industria attraverso riciclo, riuso, gestione dei beni prodotti, rigenerazione. Tutte pratiche fondamentali per trasformare lo
scarto in “materia prima seconda”. Il luogo di eccellenza per “l’estrazione” di questa materia prima seconda sono le città, che diventano nuovi giacimenti (urbani) dove attingere per produrre nuovi beni materiali. Quando guardate i bidoni della raccolta differenziata non dovete più pensare al concetto di “rifiuto” ma ad un sistema di estrazione di materia di cui voi siete i “minatori”, cioè gli attori di un’economia circolare.
2 Fine dello spreco d’uso del prodotto prima ancora di essere scartato. Magazzini colmi di macchinari in attesa di essere dismessi, scatoloni in cantina pieni di vestiti di scarso valore e inutilizzati, oggetti comprati e usati raramente o una sola volta. Guardatevi intorno con nuovi occhi e vedrete quanta materia giace inerte, sprecata, prima di essere definitivamente buttata, dopo non essere stata usata o usata pochissimo. Tralasciate magari il peluche, abbandonato, nell’armadio dei ricordi dell’infanzia. Il resto è solo spreco di materia e energia.
La soluzione? Condividere con altri consumatori e creare processi commerciali dove invece di possedere un oggetto lo si usa come servizio (in inglese si chiama Product-as-a-service). Esempi di economia circolare, di prodotto come servizio sono davanti a tutti. Un esempio classico è quello del car-sharing: un’auto di proprietà viene usata per circa il 4% del suo tempo-vita. Le auto e gli scooter condivisi vengono invece usate per oltre il 45% del loro tempo vita.
3. Fermare la morte prematura della materia. Sebbene riciclo e riuso siano strategie fondamentali di recupero della materia, spesso condanniamo a morte – cioè alla dismissione – materia perfettamente sana. Spesso a rompersi o a guastarsi è solo una parte di un oggetto, mentre le restanti componenti rimangono perfettamente funzionanti. Oppure è la moda a dichiarare morto un vestito o un oggetto di design. Riparare, aggiornare, non farsi influenzare dalle mode, sono
strategie auspicabili per fermare questo spreco di materia. Il semplice gesto di far durare più a lungo gli oggetti che abbiamo, avendone cura e riparandoli quando necessario, consente di non doverne acquistare di nuovi, evitando così la produzione di CO2, di scarti e rifiuti, e il consumo di acqua associati ai nuovi cicli produttivi. (Adattato da www.ideegreen.it)
Risorse
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d In classe. Tutti insieme e con l’aiuto dell’insegnante, realizzate un cartellone illustrato e commentato che accolga le riflessioni e le opinioni di tutti i gruppi sui temi proposti.
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c In gruppi. Ogni gruppo prepara un elenco dei comportamenti “virtuosi” che potrebbe mettere in atto per contribuire a un’economia di tipo circolare.
razione, prod
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b In gruppi. Dividetevi in gruppi: all’interno di ogni gruppo discutete di economia lineare ed economia circolare. Analizzatene le caratteristiche, i punti di forza e i punti deboli. Esprimete le vostre opinioni in merito.
Lavo
Scarti non utilizzabili
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4 Lo sviluppo sostenibile per l’ambiente
FASE 3
In azione!
6 L’oro blu LA SFIDA Nel 1995, il vicepresidente della Banca Mondiale affermò: «Se le guerre del XX secolo sono state combattute per il petrolio, quelle del XXI secolo avranno come oggetto del contendere l’acqua». Costruite un planisfero che ricostruisca le situazioni internazionali di crisi determinate dal controllo delle fonti idriche.
FASI DI LAVORO a In classe. Leggete e commentate la seguente tabella che evidenzia come, nel mondo, siano presenti stati di tensione legati al controllo delle acque dei fiumi, ritenute strategiche per garantire lo sviluppo. Fiume
Stati e Territori coinvolti
Motivazioni
Giordano
Israele, Siria, Libano, Cisgiordania
Il fiume è sfruttato prevalentemente da Israele che limita le possibilità di utilizzo delle acque per gli altri Paesi.
Tigri ed Eufrate
Turchia, Iran, Iraq
I due fiumi nascono in territorio turco. I turchi progettano grandi sbarramenti che limiteranno il flusso d’acqua in Iran e Iraq.
Nilo
Egitto, Sudan, Sudan del Sud, Etiopia, Uganda
L’Etiopia, particolarmente “assetata”, sta progettando una gigantesca diga che ridurrebbe la portata del fiume negli altri Paesi.
Colorado
Stati Uniti e Messico
La diga Hoover permette alle acque del fiume di “dissetare” la California, ma impedisce lo sfruttamento delle acque in territorio messicano.
Rio de la Plata
Argentina e Uruguay
I due Paesi hanno dato vita a una disputa che è oggi all’attenzione della Corte internazionale di giustizia.
Gange
India e Bangladesh
La costruzione della diga di Farakka da parte dell’India ha ridotto l’apporto di acqua nel Bangladesh.
Mekong
Cina, Thailandia, Cambogia, Laos, Vietnam, Myanmar
La diga cinese di Manwan ha ridotto i flussi a svantaggio dei Paesi della regione che necessitano di acqua per lo sviluppo delle attività agricole.
b In gruppi. Dividetevi in gruppi, ognuno dei quali dovrà analizzare una delle situazioni di crisi esposte nella tabella. c In gruppi. Ogni gruppo ricerca informazioni su riviste, enciclopedie cartacee o online, poi le raccoglie in un breve testo, possibilmente corredato di immagini. d In classe. Su un grande planisfero (potete utilizzare quello che trovate sull’Atlante alle pp. 6-7), individuate i fiumi oggetto di analisi ed evidenziateli con pennarelli colorati. e In classe. Incollate il planisfero su un cartellone e collegate testi e immagini che avrete raccolto ai fiumi contesi. Diventerà il vostro cartellone dell’oro blu da appendere in classe!
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LABORATORIO DELLE COMPETENZE 4
FASE 4
Prepararsi all’esame
7 Comprensione e sintesi di un testo
In preparazione all’esame di Stato, leggi il seguente testo e svolgi le attività proposte.
L’acqua non è un bene garantito a tutti Non a tutte le popolazioni del mondo è garantito l’accesso a una fonte sicura di acqua. A livello globale: • circa tre persone su dieci, pari a più di due miliardi, non hanno accesso all’acqua nella propria abitazione; • di questi, 844 milioni di persone non riescono ad avere accesso nemmeno all’acqua potabile, necessaria al fabbisogno dell’organismo; • circa sei persone su dieci, pari quindi a quattro miliardi e mezzo, mancano totalmente di servizi igienico-sanitari sicuri. A farne le spese, come sempre, sono i Paesi più poveri del mondo. In particolare, l’acqua potabile è un grave problema nell’Africa subsahariana, dove un terzo della popolazione ancora non vi ha accesso nonostante i progressi che si sono fatti negli ultimi anni. Le cause della mancanza di acqua sono diverse e vanno da prolungati periodi di siccità alla mancanza delle tecnologie adeguate per procurarla o renderla utilizzabile.
Le conseguenze, invece, sono essenzialmente due: • la formazione di terreni aridi, perché la mancanza di acqua significa suolo arido, con ricadute disastrose sull’agricoltura e in generale sulla possibilità di procurarsi cibo; • la diffusione di malattie perché, in assenza di acqua, donne e uomini sono obbligati ad attingere acqua da fonti non sicure con enormi rischi per la salute, specialmente per quella dei bambini. In queste condizioni, uomini e donne devono rinunciare alle più basilari norme d’igiene e le malattie trovano “terreno fertile” per proliferare. Per procurarsi l’accesso a una fonte d’acqua potabile, spesso donne e bambine sono costrette ad affrontare un lungo cammino, anche di quattro o cinque ore al giorno. In molti casi, le ragazze smettono di andare a scuola proprio perché impegnate ore ed ore nella ricerca di acqua. (Adattato da www.adozioneadistanza.actionaid.it)
a Completa la tabella relativa alla popolazione che non ha accesso all’acqua potabile. Numero approssimativo di persone Persone che non hanno acqua nella propria abitazione Persone che non hanno accesso all’acqua neppure per il fabbisogno Persone prive di servizi igienici sanitari
b Qual è l’area che più risente della mancanza di acqua? c Trascrivi le due principali cause della mancanza di acqua potabile. d Trascrivi le due principali conseguenze della mancanza di acqua. e Nell’ultima parte del testo l’autore esprime una considerazione in base alla quale la mancanza di acqua determina la violazione di un fondamentale diritto per le ragazze. Quale? f Dopo aver selezionato le informazioni principali del testo, scrivi sul quaderno un breve riassunto. Attenzione: il riassunto non deve superare le 8 righe di testo. © Casa Editrice G. Principato SpA
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Verso l’esame
SPUNTI PER LA RICERCA E L’APPROFONDIMENTO MULTIDISCIPLINARE
Alle pagine seguenti troverai spunti di lavoro per approfondire i temi di ricerca suggeriti nella rubrica del volume. Per ciascun tema ti verranno presentate due proposte di lavoro che ti saranno utili per creare collegamenti pluridisciplinari: QUALCOSA GEO D+ per conoscere meglio il tema suggerito; CAPIRE GEO D+ per sviluppare un ulteriore approfondimento.
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Obiettivo parità di genere CITTADINANZA
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DISUGUAGLIANZE E DIRITTI
L’ONU per la parità di genere: Goal 5
QUALCOSA GEO D+ I traguardi del Goal 5
5.1 Porre fine a ogni forma di discriminazione nei confronti di donne e ragazze. 5.2 Eliminare ogni forma di violenza nei confronti di donne e bambine, sia nella sfera privata sia in quella pubblica. 5.3 Eliminare il matrimonio combinato e il fenomeno delle spose bambine. 5.4 Riconoscere e valorizzare la cura e il lavoro domestico non retribuito, promuovendo responsabilità condivise all’interno delle famiglie. 5.5 Garantire piena ed effettiva partecipazione femminile e pari opportunità di leadership ad ogni livello decisionale in ambito politico, economico e della vita pubblica. 5.6 Garantire accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva, limitando le morti per parto. 5.7 Dare alle donne uguali diritti di accesso alle risorse economiche, alle forme di proprietà (casa, terra ecc), ai servizi finanziari, all’uguaglianza nelle eredità. 5.8 Rafforzare l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per promuovere l’emancipazione della donna. 5.9 Intensificare le politiche per la parità di genere e l’emancipazione di tutte le donne e le bambine, a tutti i livelli. • Dopo aver letto il testo rispondi alle domande. a. Che cosa si intende per “matrimonio combinato”? Un matrimonio tra persone dello stesso sesso. Un matrimonio deciso dai genitori della sposa o dello sposo. Un matrimonio tra cugini. b. Che cosa si intende per “lavoro domestico”? Il lavoro svolto dalle cameriere o dalle badanti. Il lavoro quotidiano di cura della casa svolto da mogli, figlie, sorelle. Il lavoro svolto a casa anziché in ufficio. c. Quali dei nove traguardi, secondo te si può dire già raggiunto nel nostro Paese?
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Unità
CAPIRE ’Indice di disuguaglianza di genere GEO D+ L e l’empowerment di genere L’aver inserito il problema delle disuguaglianze di genere negli Obiettivi dell’Agenda 2030 non è l’unico atto delle Nazioni Unite su questo tema. Il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), per esempio, ha ritenuto fondamentale aggiungere agli indicatori che definiscono l’ISU (l’Indice di sviluppo umano, che determina il grado di sviluppo di uno Paese), l’Indice di disuguaglianza di genere e la misura dell’empowerment di genere. L’Indice di disuguaglianza di genere prende in considerazione cinque elementi della condizione della donna: • la mortalità materna per il parto; • il numero di gravidanze fra le adolescenti; • la rappresentanza delle donne nelle istituzioni politiche rispetto a quella degli uomini; • la percentuale di donne che hanno almeno iniziato le scuole secondarie; • il tasso di attività, cioè quante donne lavorano rispetto agli uomini. La misura dell’empowerment di genere, cioè del “potenziamento” del ruolo delle donne, considera le opportunità delle donne e degli uomini e riflette la disuguaglianza in tre settori fondamentali: • la partecipazione politica (% di seggi in parlamento occupati da donne e da uomini); • la partecipazione economica e il potere decisionale (% di donne e uomini che detengono posizioni importanti come legislatori, alti funzionari e dirigenti, ricercatori, rettori di università, magistrati ecc); • la partecipazione alla ricchezza (% del reddito delle donne rispetto a quello degli uomini). • Cerca informazioni e rispondi alle seguenti domande sul quaderno. a. Quanti Paesi del mondo hanno una donna come Capo di Stato o di Governo? b. La rivista americana Forbes pubblica ogni anno la classifica delle 100 persone più ricche del mondo: quante sono le donne? c. Un’altra rivista americana, Time, pubblica ogni anno la classifica delle 100 persone più influenti del mondo: quante sono le donne?
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Unità
DISUGUAGLIANZE E DIRITTI
1
ARTE E IMMAGINE
Obiettivo parità di genere Le donne nell’arte
QUALCOSA GEO D+ Frida Kahlo, Collana di spine
I postumi di un grave incidente subìto a 18 anni hanno condizionato la vita di Frida Kahlo. Costretta a letto per mesi e mesi, nonostante il dolore fisico e psichico, Frida si dedica con passione alla pittura. Per sostenere questa passione i genitori le regalano un letto a baldacchino con uno specchio sul soffitto, in modo che possa vedersi, e dei colori per dipingere: è qui che inizia la serie di autoritratti. Il rapporto ossessivo con il proprio corpo martoriato caratterizza uno degli aspetti fondamentali dell’arte di Frida Khalo. • Osserva questo autoritratto di Frida Khalo, poi rispondi alle domande.
Frida Kahlo, Autoritratto con collana di spine, 1940.
a. La collana di spine, che ricorda la corona di Cristo e che ferisce il collo dell’artista facendo uscire del sangue, è il simbolo del dolore o della ribellione? b. L’espressione della pittrice è sofferente o calma e solenne come se stesse sopportando pazientemente il dolore? c. La sua attenzione è rivolta verso il proprio mondo interiore o verso noi spettatori? d. Perché Frida Kahlo ha messo così tante creature in questo dipinto? Perché voleva dipingere una scena realistica o perché gli animali sono dei simboli che utilizza per esprimere i propri sentimenti?
e. Nel dipinto, tra il colibrì morto, la scimmietta, il gatto e le farfalle, quale/i animale/i dà un senso di serenità, di “resurrezione”? f. Come spesso capita nei suoi dipinti, la Khalo utilizza le foglie di una grande pianta tropicale come sfondo. Si riferisce alla vegetazione tipica di quale regione del mondo visto che lei era messicana? g. Nelle ali del colibrì, nelle forme sulle foglie, nelle sopracciglia, nei capelli, e negli insetti le forme sono sempre arcuate o spigolose? • Osserva quest’altro autoritratto, opera di un’artista lontana tre secoli da Frida Kahlo, ma anch’essa segnata da una vita molto difficile: Artemisia Gentileschi (1593-1653). Poi rispondi alle domande.
Artemisia Gentileschi, Autoritratto come suonatrice di liuto, 1615-17.
a. L’artista si ritrae con un’espressione attenta e concentrata, intenta a seguire il ritmo della musica che sta suonando o il suo sguardo incontra quello di noi osservatori? b. Il soggetto era frequente nella produzione dei pittori dell’epoca. Secondo te gli strumenti musicali alludevano ai piaceri e alla sensualità o alla tristezza e alla morte? • Osserva ancora i due dipinti e confrontali, poi rispondi alle domande. a. In quale dei due dipinti ritrovi maggiormente la drammaticità della vita dell’artista? b. Quale dei due dipinti è più realistico? c. Quale delle due donne raffigurate ti ha suscitato più interesse, più emozioni? Perché? Scrivilo sul quaderno.
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Obiettivo parità di genere
Unità
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DISUGUAGLIANZE E DIRITTI
ARTE E IMMAGINE CAPIRE GEO D+ Il ritratto femminile nel Cinquecento e nel Novecento Il ritratto femminile è una costante nella storia dell’arte di tutto il mondo. Qui sotto puoi vedere i ritratti di due donne, uno di alcuni secoli fa e uno del Novecento. Le differenze sono enormi e rispecchiano il ruolo che la donna ha assunto nel corso della Storia.
L eonardo da Vinci, Dama con l’ermellino, 1488. • Osserva i due dipinti e prova ad analizzarli seguendo la traccia delle domande. a. La dama secondo te è: una nobildonna. un’allevatrice di animali. una cacciatrice. b. La dama guarda: verso l’osservatore del quadro. verso l’ermellino. verso un punto esterno al quadro. c. L’ermellino è dipinto: come un animale selvatico. come un animale da compagnia. come un trofeo di caccia. d. Il quadro in generale esprime: grazia e compostezza. contrasto tra la donna e l’animale. l’attesa di qualcosa che sta per accadere.
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T amara de Lempicka, Autoritratto sulla Bugatti verde, 1929. a. Secondo te, l’auto: è ferma. è lanciata a gran velocità. procede lentamente. b. La donna al volante: ha lo sguardo concentrato sulla guida. sta posando per un fotografo di moda. sta affermando il diritto delle donne di guidare. c. L’immagine della donna è: femminile e seducente. dura e mascolina. serena e rilassata. d. I colori del dipinto: sono pochi e molto distinti. sono tanti e in forte contrasto. sono tanti ma confusi dalle ombre. e. Prova a commentare l’affermazione di Tamara de Lempicka a proposito di questo dipinto. «Dal giorno in cui ha preso in mano il volante, Eva è diventata uguale ad Adamo.»
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Unità
DISUGUAGLIANZE E DIRITTI
SCIENZE
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Obiettivo parità di genere
Altro che principesse!
QUALCOSA GEO D+ Ipazia, martire della libertà di pensiero Nel libro di Gabriella Greison, Storia e vite di superdonne che hanno fatto la scienza, si ricorda anche la figura di una scienziata del mondo antico: Ipazia, matematica, astronoma, filosofa e insegnante di grande prestigio che visse ad Alessandria d’Egitto tra il 350 e il 400 d.C. Così la descrive un cronista dell’epoca: «Per la magnifica libertà di parola e di azione che le veniva dalla sua cultura, accedeva in modo assennato anche al cospetto dei capi della città e non era motivo di vergogna per lei lo stare in mezzo agli uomini: infatti, a causa della sua straordinaria saggezza, tutti la rispettavano profondamente e provavano verso di lei un timore reverenziale.» Altri, tuttavia, non avevano di lei la stessa opinione: «In quei giorni apparve in Alessandria un filosofo femmina, una pagana chiamata Ipazia, che si dedicò completamente alla magia, agli astrolabi e agli strumenti di musica e che ingannò molte persone con stratagemmi satanici. Il governatore della città l’onorò esageratamente perché lei l’aveva sedotto con le sue arti magiche. Il governatore cessò di frequentare la chiesa come era stato suo costume.» Nella lotta tra cristiani e pagani di quell’epoca, Ipazia rimase vittima dei pregiudizi di entrambi, come donna e come scienziata: «Poi una moltitudine di credenti in Dio si radunò e si mise alla ricerca della donna pagana che aveva ingannato le persone della città con i suoi incantesimi. Quando trovarono il luogo dove era, si diressero verso di lei. La portarono nella grande chiesa chiamata Caesarion, poi le lacerarono i vestiti e la trascinarono attraverso le strade della città finché lei morì. E bruciarono il suo corpo.» • Dopo aver letto i testi, svolgi le seguenti attività sul quaderno. a. Perché, secondo te, una donna scienziata veniva considerata una strega? b. Soprattutto nel Medioevo, molte donne furono bruciate vive perché considerate "streghe". Fai una ricerca in Rete e scrivi una relazione sulla cosiddetta "caccia alle streghe".
CAPIRE GEO D+ Marie Curie e la radioattività Un’altra grande scienziata ricordata nel libro della Greison è Marie Curie, nata a Varsavia, in Polonia, nel 1867 e due volte vincitrice del Premio Nobel per la Fisica, nel 1903, e per la Chimica, nel 1911, unica donna della storia a ottenere questo doppio riconoscimento. Ecco in breve la sua storia: Marie Skłodowska, laureatasi a Parigi prima in Fisica e poi in Matematica, si dedica insieme al marito, Pierre Curie, alla ricerca sulle proprietà radioattive dell’uranio e di altri elementi. Uno di questi, scoperto dai coniugi Curie, fu chiamato polonio proprio in onore della patria di Marie. Dopo la morte del marito, Marie diventa la prima donna al mondo a insegnare Fisica alla Sorbona, la più prestigiosa università parigina. La ricerca scientifica di Marie la porta nel 1910, a isolare un altro elemento radioattivo, il radio, sotto forma di metallo, ottenendo per questo il Premio Nobel per la Chimica. Muore nel 1934, proprio a causa delle radiazioni alle quali restò esposta a lungo per le sue ricerche. La radioattività è il fenomeno per cui alcuni nuclei atomici si trasformano spontaneamente in altri, emettendo particelle. La radioattività, quindi, non è un’invenzione dell’uomo, che al contrario la subisce fin dalla sua apparizione sulla Terra, ma un processo naturale, antico quanto l’Universo e presente ovunque: nelle Stelle, nella Terra e nei nostri stessi corpi. Le radiazioni interagiscono con la materia con cui vengono a contatto, trasferendovi energia. La dose di energia assorbita dalla materia può avere effetti più o meno dannosi, a seconda della dose di radiazioni ricevuta. Alla fine dell’Ottocento, il fisico francese Henry Bequerel e dopo di lui i coniugi Pierre e Marie Curie, scoprirono che alcuni minerali contenenti uranio avevano la proprietà di impressionare delle lastre fotografiche poste nelle loro vicinanze. Per questa loro proprietà, elementi come l’uranio, il radio e il polonio (scoperti proprio dai Curie) vennero denominati “attivi” e il fenomeno di emissione di particelle venne detto radioattività. • Dopo aver letto il testo, rispondi alle domande sul quaderno. a. Quali premi Nobel ha ottenuto Marie Curie? b. Che cos’è la radioattività? Che cosa sono il radio e il polonio?
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Obiettivo parità di genere INGLESE
Unità
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DISUGUAGLIANZE E DIRITTI
A serious concern
CLIL
QUALCOSA GEO D+ Five reasons migration is a feminist issue
Ecco i cinque problemi fondamentali delle donne migranti individuati dal Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA) da affrontare subito, se si vuole avere davvero un mondo che si avvii verso lo sviluppo sostenibile auspicato dagli Obiettivi dell’Agenda 2030. READ AND CHOOSE. Leggi il testo e scegli tra quelli proposti il significato giusto per le parole sottolineate.
1. Almost half of migrants are women and girls. And women are increasingly migrating alone or as heads of their households. 2. Female migrants face major risks, including sexual exploitation, trafficking and violence. 3. Migrant women face double discrimination: as women and as migrants. 4. Women do not stop getting pregnant when they are on the move. 5. Women and girl migrants are more likely to face health problems, both in transit and at their destinations. Increasingly notevolmente sempre più spesso Households figli famiglie vicini di casa Exploitation sfruttamento successo violenza Pregnant stanche importanti incinte Likely d’accordo con piacere probabilmente Both scarpa sia entrambi
CAPIRE GEO D+ M igrant women LISTEN AND COMPLETE. Ascolta il testo e completalo con le parole date.
disease • governments • pregnant • right • increase • reproductive • women • especially • camps • deadly • more 4. Women do not stop getting pregnant when they are on the move. Significant numbers of female migrants are likely to be pregnant or to become . While travelling or in the chaos of displacement women may lose access to sexual and health care, including family planning, antenatal services and safe childbirth care. Lack of these services can be
. In fact, it is considered one of the leading causes of
death, and disability among displaced and girls of childbearing age. Even so, migration may be a pregnant woman’s best option in a crisis setting,
if insecurity or collapsing health systems
threaten her life at home. UNFPA works with partners to uphold migrants’
and other
to access sexual and reproductive
health care, including deploying mobile health clinics to displacement and refugee communities. But much access to these services.
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must be done to
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DIRITTO – La fonte principale dell’ordinamento giuridico
Alida Ardemagni Giovanni Silvera
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PLUS
atlantis geografia GREEN per l’
a i f a d cil u t S e Schede per ripassare i contenuti essenziali (didattica breve)
Il piacere di apprendere
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Gruppo Editoriale ELi 04/02/20 16:50
Coordinamento editoriale: Marco Mauri Redazione: Incipit Studio Editoriale, Marinella Torri, Chiara Villa Progetto grafico: Ka Communications, Giuseppina Vailati Canta, Enrica Bologni Impaginazione: Ka Communications, Enrica Bologni Copertina: Enrica Bologni Ricerca iconografica: Incipit Studio Editoriale, Eleonora Calamita, Marinella Torri, Chiara Villa Cartografia: LS International Immagini di copertina: Ben Markey - Shutterstock
Referenze iconografiche: ICP, Shutterstock Per le riproduzioni di testi e immagini appartenenti a terzi, inserite in quest’opera, l’editore è a disposizione degli aventi diritto non potuti reperire, nonché per eventuali non volute omissioni e/o errori di attribuzione nei riferimenti.
Contenuti digitali Progettazione: Giovanna Moraglia, Marco Mauri Realizzazione: Alberto Vailati Canta, Giovanna Moraglia, LS International, Camilla Borò, bSmart labs ISBN 978-88-416-5146-9 Atlantis PLUS 1 + Quaderno delle competenze + Le regioni italiane + Raccoglitore con Studiafacile ISBN 978-88-416-5147-6 Atlantis PLUS 1 + Quaderno delle competenze + Raccoglitore con Studiafacile ISBN 978-88-416-5148-3 Atlantis Plus 1 Raccoglitore con Studiafacile ISBN 978-88-6706-528-8 Atlantis PLUS 1 + Quaderno delle competenze + Le regioni italiane + Raccoglitore con Studiafacile – solo versione digitale ISBN 978-88-6706-529-5 Atlantis PLUS 1 + Quaderno delle competenze + Raccoglitore con Studiafacile – solo versione digitale ISBN 978-88-6706-530-1 Atlantis PLUS 1 Raccoglitore con Studiafacile – solo versione digitale
Prima edizione: gennaio 2022 Printed in Italy © 2022 - Proprietà letteraria riservata. È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale, possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi (Centro licenze e autorizzazioni per le riproduzioni editoriali), corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail autorizzazioni@clearedi.org e sito web www.clearedi.org. L’editore fornisce – per il tramite dei testi scolastici da esso pubblicati e attraverso i relativi supporti o nei siti www. principato.it e www.gruppoeli.it – materiali e link a siti di terze parti esclusivamente per fini didattici o perché indicati e consigliati da altri siti istituzionali. Pertanto l’editore non è responsabile, neppure indirettamente, del contenuto e delle immagini riprodotte su tali siti in data successiva a quella della pubblicazione, dopo aver controllato la correttezza degli indirizzi web ai quali si rimanda.
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Si ringrazia la professoressa Janet Harmer per la revisione linguistica dei materiali in lingua inglese. La gamification Mission 2030 è stata realizzata da Eicon.
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UNITÀ 2 L’UNIONE EUROPEA
atlantis 1 UNITÀ 1 GLI STRUMENTI DELLA GEOGRAFIA
Google Maps e le carte geografiche I punti cardinali, i paralleli e i meridiani Le stagioni, i fusi orari, i dati geografici, l’infografica
DIRITTO – La fonte principale dell’ordinamento giuridico
UNITÀ 2 MONTAGNE, COLLINE E PIANURE I rilievi Le valli Le montagne d’Italia e d’Europa Le colline La pianura Le pianure d’Italia e d’Europa
UNITÀ 3 ACQUE
Terra e acqua Oceani e mari Mari d’Italia e d’Europa Le coste I fiumi e i laghi Fiumi e laghi d’Italia e d’Europa I canali
UNITÀ 4 CLIMI
I fattori del clima I dati climatici Il clima cambia Il clima in Italia e in Europa
UNITÀ 5 POPOLI E CULTURE
La popolazione Tutti in citta Le migrazioni La popolazione in Italia e in Europa Culture e popoli diversi L’Europa delle lingue L’Europa delle religioni
UNITÀ 6 ABITARE Città e campagna Le città italiane Le città europee Le megalopoli
UNITÀ 7 ATTIVITÀ ECONOMICHE Le attività dell’uomo e il PIL L’agricoltura in Italia e in Europa L’industria in Italia e in Europa La produzione di energia Il terziario in Italia e in Europa
UNITÀ 8 VIAGGIARE
Il sistema delle comunicazioni in Europa Spostarsi in città Spostarsi in cielo Spostarsi sull’acqua Un mondo connesso
Nascita e sviluppo della UE Gli obiettivi e le difficoltà Le istituzioni
5 5 7 9
UNITÀ 3 EUROPA OCCIDENTALE Territorio, popolazione, economia Regno Unito Irlanda Francia Belgio Paesi Bassi Germania Austria Repubblica Ceca Svizzera
11 11 12 13 15 16 17 19 19 21 23 25 27 29 30
UNITÀ 4 EUROPA NORDICA
31 31 33 35 37
UNITÀ 5 EUROPA CENTRALE
Territorio, popolazione, economia Svezia Norvegia Islanda Finlandia Danimarca Estonia
Territorio, popolazione, economia Lettonia Lituania Polonia Slovacchia Slovenia Ungheria
39 39 40 41 43 45 47 49
UNITÀ 6 EUROPA MERIDIONALE Territorio, popolazione, economia Spagna Portogallo Grecia Cipro Malta
51 51 53 55 57
UNITÀ 7 EUROPA BALCANICA
Territorio, popolazione, economia Croazia Bosnia-Erzegovina Albania Serbia Romania Bulgaria
59 59 61 63 65 67
UNITÀ 8 EUROPA ORIENTALE
Territorio, popolazione, economia Russia Bielorussia Ucraina Moldova
69 69 71 72 73 74
32
Gli Stati d’Europa Democrazia e conflitti Il colonialismo La fine della supremazia Le città motori di sviluppo L’Italia in Europa
85 85 87 89 91 93 95 97 99 101 103 105 105 107 109 110 111 112 113 115 115 117 118 119 120 121 122 123 123 125 127 129 131 132 133 133 135 136 137 138 139 140 141 141 143 145 146 147
atlantis 3 UNITÀ 1 DISUGUAGLIANZE E DIRITTI
atlantis 2 UNITÀ 1 L’EUROPA
81 81 82 83
Sviluppo e disuguaglianze Le disuguaglianze alimentari Salute: un diritto per pochi Istruzione e sviluppo I diritti negati ai bambini I diritti negati alle donne Le guerre frenano lo sviluppo La difesa dei diritti umani Lo sviluppo sostenibile
75 75 76 77 78 79 80
149 149 150 151 152 153 154 155 156 157
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159 159 160 161 162 163 164 165
Quanti siamo sulla Terra Paesi giovani, Paesi vecchi Troppi o troppo pochi Tutti in città Un mondo in movimento Il mondo delle lingue Il mondo delle religioni
UNITÀ 3 L’ECONOMIA MONDIALE
167 167 168 169 170 171 172 173
Che cos’è l’economia Le economie del mondo Economia e globalizzazione Il settore primario Minerali ed energia L’industria Il terziario, i trasporti e il turismo
UNITÀ 4 LA TERRA
175 175 176 177 178 179 180
La Terra e l’Universo Sistema Terra I continenti Forze endogene ed esogene Montagne, colline e pianure Fiumi, laghi, oceani e mari
UNITÀ 5 CLIMI E BIOMI
L’atmosfera I climi della Terra I climi e i biomi della Terra Biomi dei climi tropicali: la foresta pluviale Biomi dei climi subtropicali: savana e deserto Biomi dei climi temperati: foresta temperata, prateria, steppa Biomi dei climi polari: taiga, tundra, ghiacci Territorio e biodiversità
UNITÀ 6 ASIA
Territorio e ambiente Popolazione, economia, Paesi in primo piano: Paesi in primo piano: Paesi in primo piano:
186 187 188 189 189 191 193 195 197
regioni India Cina Giappone
UNITÀ 7 AFRICA
199 199 201 203 204
Territorio e ambiente Popolazione, economia, regioni Paesi in primo piano: Egitto Paesi in primo piano: Sudafrica
UNITÀ 8 AMERICA
Territorio e ambiente Popolazione, economia, Paesi in primo piano: Paesi in primo piano: Paesi in primo piano:
181 181 182 183 184 185
205 205 207 209 211 212
regioni Stati Uniti Messico Brasile
UNITÀ 9 OCEANIA
UNITÀ 10 ANTARTIDE
216 216
Territorio, popolazione, economia
Un mondo che cambia SEZIONE 1 NEL MONDO DEI MICRORGANISMI Lo zoo dei microbi CURIOSIAMO:
Osserviamo gli atomi
Batteri, virus & Co CURIOSIAMO:
217 219 220
221 221
Batteri tuttofare
LEZIONE 3
Tutti insieme appassionatamente: la virosfera CURIOSIAMO:
223 224
I mezzi di trasporto dei virus
SEZIONE 2 IN GUERRA CONTRO NEMICI INVISIBILI
227
LEZIONE 4
Tra epidemie e pandemie LE STORIE:
229 232
Quando John Snow si mise a contare
LEZIONE 5
Da dove viene SARS-CoV-2
233
LEZIONE 6
Curare e prevenire le malattie infettive CURIOSIAMO:
235 235
Test sierologici e tamponi
LEZIONE 7
I nostri comportamenti, uno scudo contro le infezioni LE STORIE:
237
Il medico che insegnò a lavarsi le mani: Ignac Semmelweis 238
LEZIONE 8
I virus non volano
239
SEZIONE 3 MALATTIE CHE CAMBIANO IL MONDO
243
LEZIONE 9
Covid-19 e gli Obiettivi per uno sviluppo sostenibile
LEZIONE 10
245
Malattie in viaggio
247 248 249
Rotte della pandemia ieri e oggi
250
LE STORIE: Milano, la peste e il Lazzaretto CURIOSIAMO: Il caso Italia CARTE A CONFRONTO: La via della seta
LEZIONE 11
Una minaccia per bambini e ragazzi: il morbillo LE STORIE:
Un vaccino col nome di un ragazzo
LEZIONE 12
Quale scuola durante e dopo la pandemia? CURIOSIAMO: Chi usa la mascherina a scuola? LE STORIE: La didattica a distanza vista da una
prof
LEZIONE 13
Città che cambiano
LE STORIE: Una lettera da Wuhan CARTE A CONFRONTO: Le megalopoli
cinesi
Le aree urbane più popolate del mondo
LEZIONE 14
Il Pianeta si ribella? Verso lo sviluppo sostenibile
LE STORIE: Crisi momentanee e crisi che durano LEGGERE LA CARTA: Zanzare e altri “veicoli” pericolosi CURIOSIAMO: La malaria nel 2020 secondo i dati dell’OMS
LEZIONE 15
Uniamo le forze o non andrà tutto bene LE STORIE:
Il coraggio di immaginare un mondo differente
213 213 215
Territorio, popolazione, economia Paesi in primo piano: Australia
LEZIONE 1
LEZIONE 2
251 252 253 253 254 255 256 258 259 260 262 262 263 264
PAROLE IN PRIMO PIANO
CONTAGIOSITÀ EPIDEMIA IMMUNITÀ DI GREGGE INCLUSIVO LETALITÀ LOCKDOWN PANDEMIA PARASSITA
p. 243 p. 227 p. 243 p. 243 p. 243 p. 227 p. 227 p. 217
PATOGENO PRESIDI MEDICOCHIRURGICI QUARANTENA RESILIENZA SOSTENIBILITÀ VETTORE ZOONOSI
p. 217 p. 227 p. 227 p. 243
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UNITÀ 2 PERSONE
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7 AFRICA
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AFRICA 7AFRICA Lezione 1
Territorio e ambiente A Est si trova la Rift Valley, una lunga
1 Quali sono le caratteristiche del territorio?
spaccatura della crosta terrestre, in cui
L’Africa ha una forma triangolare con la
ci sono alcuni grandi laghi, come i laghi
base a Nord e il vertice a Sud.
Vittoria, Tanganica e Niassa. 3 Quale clima prevale in Africa?
L’Equatore la attraversa al centro. Il continente è completamente circondato
Oltre i 4/5 del territorio africano sono
da oceani e mari: oceano Indiano,
compresi fra il Tropico del Cancro e il
oceano Atlantico, mar Mediterraneo e
Tropico del Capricorno, perciò i climi sono
mar Rosso.
nel complesso caldi.
La maggior parte del territorio è occupato
Le piogge invece variano molto:
da altopiani; le montagne più alte si
� dove sono abbondanti, come nella fascia
trovano solo a Nord (catena dell’Atlante,
equatoriale, si trova la foresta pluviale;
Marocco, 4.167 m) e a Est (Kilimangiaro,
� dove sono ancora presenti, ma in misura
Tanzania, 5.895 m).
minore, si trova la savana, regno dei
2 Ci sono lunghi fiumi e grandi laghi?
grandi animali, come leoni, leopardi, elefanti, rinoceronti, bufali;
In Africa vi sono alcuni dei fiumi
� dove sono minime si estendono, oltre alla
più lunghi della Terra: Nilo (il più lungo del mondo, con 6.671 km, dieci volte il Po),
steppa, i deserti, tra cui il Sahara, il più
Congo, Niger e Zambesi.
grande deserto della Terra.
LA MAPPA
Completa la mappa con le parole seguenti. Nilo – piogge – triangolare – deserto – oceani – vasto – Kilimangiaro Territorio e ambiente dell’Africa
Ha una forma
Ci sono grandi laghi
Ha un clima caldo, ma le
con la base a Nord e
(Vittoria, Tanganica
possono essere molto abbondanti
il vertice a Sud ed è
e Niassa) e il fiume
o quasi assenti: perciò si passa
completamente circondata
più lungo del mondo,
dalla foresta pluviale a luoghi
da
il
dove le piogge sono minori,
e mari.
(6.671 km)
come la savana, fino ad arrivare
La montagna più alta è il
al
(5.895 m),
più
in Tanzania
(Sahara, il della Terra)
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UNITÀ 7 AFRICA
AFRICA
Unità
7
TUTTI INSIEME
LA CARTA FISICA DELL’AFRICA
Colloca sulla carta muta dell’Africa i seguenti luoghi geografici. Deserto del Sahara – Fiume Nilo – Lago Vittoria – Oceano Indiano – Oceano Atlantico
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UNITÀ 7 AFRICA
Unità
7
AFRICA
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Lezioni 2 e 3
Popolazione, economia, regioni 3 L’Africa è abitata da molti popoli?
1 L’Africa è un continente molto popolato? L’Africa è un continente poco popolato
In Africa sono stati scoperti i resti dei più
(la densità è 40 ab./km ), ma la popolazione
antichi antenati dell’uomo.
è molto giovane e in continua crescita.
Nel continente vivono circa 3.000 popoli
Vi sono regioni spopolate, come il deserto
(gruppi etnici) di diversa cultura (lingua e
del Sahara, e aree dove si concentrano molte
religione).
persone, come le coste del mar Mediterraneo
Questa varietà è massima nell’Africa a
e del golfo di Guinea e la valle del Nilo.
Sud del Sahara, abitata da popolazioni nere.
2
2 Quali sono le grandi città africane?
Nell’Africa affacciata al Mediterraneo, la
Circa metà della popolazione africana vive
maggior parte della popolazione è
nelle campagne, in villaggi isolati o ai
di religione islamica e di lingua araba.
margini delle città. Le città sono numerose e alcune di esse sono
4 In quali regioni si può suddividere il continente?
anche molto grandi:
L’Africa è formata da 54 Stati di dimensioni
Il Cairo (Egitto), Lagos (Nigeria), Kinshasa
molto diverse e si può raggruppare in 3
(Repubblica Democratica del Congo),
grandi regioni:
superano i 10 milioni di abitanti.
� Africa settentrionale (o Nordafrica);
Insieme ai centri urbani sono cresciute anche
� Africa centrale (o subsahariana);
vaste periferie degradate.
� Africa meridionale (o australe).
LA MAPPA
Completa la mappa con le parole seguenti. 54 – arretrata – Egitto – risorse – popoli – Lagos – australe – religione – poco – Nordafrica Popolazione ed economia dell’Africa
È un continente
È formata da Stati che si
popolato
Soprattutto nella
È il continente
regione centrale,
con l’economia più
e circa metà della
possono raggruppare
vivono molti
popolazione vive
in 3 grandi regioni:
(gruppi etnici)
l’abbondanza di
nelle campagne.
settentrionale (o
diversi per lingua
e la gran parte della
e
popolazione è povera
), centrale
Vi sono però grandi città come Il Cairo
(o subsahariana),
(
meridionale
) e
(Nigeria)
(o
, nonostante
)
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UNITÀ 7 AFRICA
L’Africa centrale (subsahariana) è la più
L’Africa è il continente che presenta il livello
povera: negli Stati che la compongono sono
di sviluppo economico più basso del Pianeta.
diffuse malnutrizione (fame), malattie,
Le risorse sono abbondanti, ma l’economia è
analfabetismo.
ancora arretrata e troppo dipendente dalle
Il Sudafrica è l’unico Stato con un’economia
multinazionali straniere.
moderna.
ALL TOGETHER
LE REGIONI DELL’AFRICA
Osserva la carta e sottolinea l’alternativa esatta. TUNISIA
M A R OC C O
CAPO VERDE
M A UR ITA N IA
A L GE R IA
MALI
LIBIA
EGITTO
NIGER
SENEGAL GAMBIA
S U D AN
ETIOPIA
CIAD
GUINEA EQUATORIALE
GIBUTI ETIOPIA
SUD S U D AN
S O M AL I A UGANDA KENYA
CONGO GABON
REP. DEM. RUANDA BURUNDI DEL CONGO
TAN Z AN I A
MALAWI
Z AM B I A
N AM I B I A
COMORE
MOZAMBICO ZIMBABWE MADAGASCAR MAURIZIO
BOTSWANA
Africa centrale Africa meridionale
SEYCHELLES
大家 一起
AN G O L A
Africa settentrionale
اعم كلذ لك
BURKINA GUINEA GUINEA FASO BISSAU BENIN N IG E R I A SIERRA LEONE COSTA TOGO D’AVORIO REP. GHANA CENTRAFRICANA LIBERIA CAMERUN SÃO TOMÉ E PRÍNCIPE
TOȚI ÎMPREUNĂ
Sahara Occidentale
TUTTI INSIEME
5 Quali sono le caratteristiche economiche dell'Africa?
7
SWAZILAND LESOTHO S U D AF R I C A
a. L’Egitto e il Marocco si trovano nell’Africa settentrionale/meridionale . b. La Nigeria si trova in Africa centrale, a Ovest/Est. c. Il Sudafrica confina con la Namibia e il Botswana/Kenya . d. Lo Stato-isola del Madagascar si trova nell’Africa meridionale/settentrionale.
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UNITÀ 7 AFRICA
Unità
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AFRICA
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Paesi in primo piano
Egitto
1 Quali sono le caratteristiche del territorio egiziano?
La valle del Nilo, lunga 1.500 km e larga una decina, ospita, oltre alle città, le aree
Il deserto occupa oltre il 90% del territorio
coltivate, i villaggi, le strade e la ferrovia.
egiziano e l’unico ambiente ospitale è la
La maggior parte degli egiziani parla l’arabo
valle del fiume Nilo (a Est).
ed è di religione islamica.
Il canale di Suez mette in comunicazione
3 L’Egitto ha un’economia moderna?
mar Rosso e mar Mediterraneo, i due mari
L’Egitto ha ancora un’economia debole,
su cui si affaccia il Paese.
nonostante negli ultimi anni l’agricoltura e
Il clima è desertico, caldo e arido, un po’
l’industria abbiano avuto un certo sviluppo.
più mite lungo la costa mediterranea.
Il turismo è un settore fondamentale,
2 Dove vive la popolazione?
perché il Paese può contare su tre
Dei 97 milioni di egiziani, circa la metà
destinazioni uniche al mondo: Il Cairo e
abita in città medio-piccole e in due
le piramidi, le zone archeologiche lungo il
metropoli, Il Cairo, la capitale, e
Nilo e le località balneari sul mar Rosso.
Alessandria.
L’Egitto è nel complesso un Paese povero:
Il Cairo si trova nella valle del Nilo, dove
il reddito pro capite è meno di un terzo di
vive quasi tutta la popolazione egiziana.
quello italiano.
LA MAPPA
L’AREA ARCHEOLOGICA DI GIZA
Completa la mappa con le parole seguenti.
Osserva l’immagine e completa il testo con le parole seguenti.
Nilo – povera – deserto – Il Cairo – debole
Nilo – civiltà – Cairo – piramidi
Egitto
A Giza, alla periferia del
, si trova
l’area turistica più famosa dell’Egitto:
Ha un territorio in gran parte
le tre
occupato dal
i Cheope, Chefren e
Micerino. Esse sono la testimonianza dell’antica e splendida
La maggior parte degli egiziani
sviluppatasi lungo il
vive nella valle del
anni prima di Cristo.
, dove
egizia, già 3.000
si trova la capitale, Il
L’economia è ancora
e
gran parte della popolazione è
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UNITÀ 7 AFRICA
AFRICA
Sudafrica
1 Quali sono le caratteristiche del territorio sudafricano?
(inglesi, tedeschi e olandesi o “boeri”). I sudafricani vivono soprattutto in città: Johannesburg, Città del Capo, Durban e
occupa la punta meridionale del continente
Pretoria sono le principali.
e si affaccia sia all’oceano Indiano sia
La religione più diffusa è il cristianesimo e
all’oceano Atlantico.
le lingue ufficiali sono ben 11. 3 Il Sudafrica ha un’economia moderna?
un vasto altopiano in gran parte superiore
Il Sudafrica è lo Stato africano più ricco e
ai 1.000 m.
industrializzato, ma la maggior parte della
Il clima è arido nelle zone interne e
popolazione nera vive in povertà.
mediterraneo sulla costa Sud.
Il Sudafrica ha molte risorse minerarie,
2 Dove vive la popolazione? L’80% della popolazione è composta da
ha un’agricoltura molto moderna e
popoli bantu, di pelle nera, ma vi è anche
un terziario ben sviluppato (commercio,
una consistente minoranza di bianchi,
banche, trasporti, turismo nei
discendenti dai colonizzatori europei
parchi nazionali).
LA MAPPA
LE RISORSE MINERARIE
Africa – bianchi – oceani – europei –
Osserva l’immagine e completa il testo con le parole seguenti.
economia – meridionale - nera
Ferro – oro – neri – minerali
اعم كلذ لك
Completa la mappa con le parole seguenti.
TOȚI ÎMPREUNĂ
possiede industrie attive in vari settori,
Sudafrica Occupa la punta
del
大家 一起
continente ed è bagnato da due (Atlantico e Indiano) Accanto alla popolazione nera (bantu), vive una grande minoranza di , discendenti dei colonizzatori
Il Sudafrica è il Paese più ricco di risorse
(inglesi,
minerarie del continente: minerali preziosi
tedeschi e olandesi) È lo Stato con l’ e moderna di tutta l’
ALL TOGETHER
Il Sudafrica (Repubblica Sudafricana)
Il territorio è formato in gran parte da
7
TUTTI INSIEME
Paesi in primo piano
Unità
DIRITTO – La fonte principale dell’ordinamento giuridico
atlantis 3
come più ricca
, platino, argento e diamanti
si affiancano a
, ma la
energetici
(carbone) e non, come il cromo, il
maggior parte della popolazione
e il manganese. Nelle miniere lavorano
è povera
soprattutto i
con salari bassissimi.
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