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Capitolo 2 Le esperienze maestre
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are esperienza significa sperimentare, e in questo i bambini sono maestri: lo stile con cui si approcciano al mondo è quello dell’esplorazione, della prova, della scoperta. Ogni momento della vita di branco e cerchio è un’esperienza ma, tra queste, alcune sono particolari. Sono prevalentemente esperienze inserite nella dimensione del gioco, caratterizzate da coinvolgimento, elevata concentrazione, controllo della situazione, chiarezza di obiettivi, motivazione intrinseca e stato affettivo positivo. Esperienze del genere sono definite “ottimali” e spesso non hanno un secondo fine, non servono a null’altro se non a far vivere ai bambini proprio quell’esperienza. Per questo possiamo chiamarle esperienze maestre, esperienze che di per sé insegnano, perché toccano le corde profonde della nostra esistenza. Le esperienze maestre connotano antropologicamente la vita scout, dall’ingresso in branco o in cerchio fino alla Partenza: sono il gioco, l’avventura, la strada, il servizio, la comunità. In ciascuna Branca vengono vissute tutte e cinque, seppur con diversi approcci, prospettive e intensità. Così non dobbiamo immaginare che per i bambini esista soltanto il gioco, anzi: essi sono capaci di viverle tutte, con la sensibilità specifica dell’età. Abbiamo provato a immaginare cosa significhi giocare, fare strada, mettersi al servizio degli altri, sentirsi parte di una comunità, vivere l’avventura assumendo la prospettiva dei bambini. Quello che offriamo di seguito è un breve testo esplicativo, prima di affidarci alla potenza evocativa e immaginativa della poesia di Silvia Vecchini e della prosa di Beatrice Masini.
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