Capitolo 3 – Universi simbolici
3.3
IL RACCONTO RACCONTATO
I
l racconto raccontato è uno strumento privilegiato per instaurare con e fra i bambini un dialogo profondo e per costruire una scala valoriale su cui essi possano orientare comportamenti e scelte. Consente di partecipare ai loro interrogativi intorno a domande importanti che hanno a che fare con la definizione della propria identità, contribuendo alla tensione verso ideali alti, agendo da balsamo per le emozioni; entra, come un seme, nel cuore di chi lo ascolta, generando domande più che offrendo risposte, innescando un lavoro creativo, da parte del bambino, di incanto e immaginazione, di elaborazione e ricerca dei significati racchiusi nel racconto, consentendogli di proiettarsi nel futuro e di pensare al proprio cambiamento. Il racconto è un’esperienza globale: ascoltare una storia coinvolge il corpo (che partecipa interamente con la postura e i sensi, attraverso il gioco di sguardi, la vicinanza, la voce di chi narra, ecc.), la mente (tramite la costruzione di originali immagini e mappe mentali) e la relazione con gli altri (nel legame affettivo e nella costruzione di un’intesa tra chi racconta e tutti coloro che ascoltano e che decidono insieme di attivare, in quel momento e in quello spazio, un contesto “magico”). Non si può quindi limitare la funzione del racconto alla sola trasmissione di un messaggio, comunque insito nel suo contenuto, cosa che lo confinerebbe nell’ambito della sfera cognitivo-verbale, con l’evidente rischio di considerare il bambino solo in qualità di destinatario che ascolta rispetto a un adulto che parla. Grazie alla naturalezza con cui i bambini si immergono nel racconto, essi
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L/C art. 11