NUMERO 73
INTERVISTE HYUN HO SOHN (FIDELITY)
JIM LEAVISS (M&G INVESTMENTS)
GESTIONE PRIVATE EQUITY, AL CENTRO DEI PORTAFOGLI ISTITUZIONALI SRI
RATING FUNDSPEOPLE 2023, I FONDI ARTICOLO 8 E 9
STRATEGIE BOND, MISSIONE RICONQUISTARE GLI INVESTITORI
L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI RISK MANAGER
I NOSTRI INVESTIMENTI DANNO FORMA AL DOMANI, OGGI
Con un’esperienza maturata in 30 cicli di mercato,* l’approccio attivo di PGIM e la sua rigorosa gestione del rischio aiutano i clienti a conseguire rendimenti di lungo termine.
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REDDITO FISSO / AZIONI / IMMOBILIARE / ALTERNATIVI / CREDITO PRIVATO / SOLUZIONI QUANTITATIVE
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LA STORIA DEI SISTEMI ECONOMICI E DEI MERCATI FINANZIARI DEGLI ULTIMI ANNI È STATA CARATTERIZZATA DA MOLTI CASI DI CRISI E, NELLE SITUAZIONI PIÙ ANOMALE, DI DISSESTI CHE HANNO CERTAMENTE LASCIATO IL SEGNO. GESTIRE IL RISCHIO SARÀ L’ELEMENTO CARDINE NEL SETTORE DELL’ASSET MANAGEMENT.
Studio Job # Date Live Trim Bleed Gutter Pub P. Date Valeria Moumdjian 23BRR8 4-17-2023 8:04 PM None 210 mm x 276 mm 216 mm x 282 mm None Fundspeople None GCD CD AD CW AE Traffic Proof Approvals: None Scaled Prudential Advertising 973-802-7361
T:276 mm B:282 mm
1 Studio Job # Date Live Trim Bleed Gutter Pub P. Date Valeria Moumdjian 23BRR8 4-17-2023 8:04 PM None 210 mm x 276 mm 216 mm x 282 mm None Fundspeople None GCD CD AD CW AE Traffic Proof Approvals: None Scaled Prudential Advertising 973-802-7361 T:276 mm B:282 mm
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*PGIM è Il gestore degli investimenti globale di Prudential Financial, Inc. (PFI). 30 cicli di mercato rappresentano l’esperienza di PFI nella gestione patrimoniale attraverso PGIM e le sue affiliate e i suoi predecessori. Prudential Financial, Inc. degli Stati Uniti non è affiliata in alcun modo con Prudential plc, costituita nel Regno Unito o con Prudential Assurance Company, una controllata di M&G plc, costituita nel Regno Unito. Esplora il tuo domani su PGIM.com
INTERVISTE HYUN HO SOHN (FIDELITY)
JIM LEAVISS (M&G INVESTMENTS)
GESTIONE PRIVATE EQUITY, AL CENTRO DEI PORTAFOGLI ISTITUZIONALI
SRI
RATING FUNDSPEOPLE 2023, I FONDI ARTICOLO 8 E 9
STRATEGIE BOND, MISSIONE RICONQUISTARE GLI INVESTITORI
L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI RISK MANAGER
LA STORIA DEI SISTEMI ECONOMICI E DEI MERCATI FINANZIARI DEGLI ULTIMI ANNI È STATA CARATTERIZZATA DA MOLTI CASI DI CRISI E, NELLE SITUAZIONI PIÙ ANOMALE, DI DISSESTI CHE HANNO CERTAMENTE LASCIATO IL SEGNO. GESTIRE IL RISCHIO SARÀ L’ELEMENTO CARDINE NEL SETTORE DELL’ASSET MANAGEMENT.
NUMERO 73 MAGGIO 2023
EDI TO RIA LE IL NOSTRO ENGAGEMENT : Una gamma di soluzioni di investimento diversificata e performante — Un approccio SRI sistematico — Un forte ancoraggio territoriale in favore dell’imprenditorialità europea CIFRE CHIAVE : 56 Bn€ di asset in gestione 30 anni di track record 83 professionisti dell’investismento Multi-specialista e leader degli investimenti socialmente responsabili (SRI) su tutte le classi d’attivi. 4 POLI D’INVESTIMENTO : • Azioni a cura di Tocqueville Finance 2° classificata nell’Alpha League Table 2022 • Multi-asset & performance assoluta • Soluzioni quantitative • Asset reali e privati www.labanquepostale-am.fr www.tocquevillefinance.fr La Banque Postale Asset Management è una società di gestione autorizzata dall’AMF con il numero GP-20000031- SA dal capitale sociale di 5 924 098,60€ - RCS : PARIS 879 553 857. Tocqueville Finance SA dal capitale sociale di 2 520 547 80 € Sede sociale al 36 quai Henri IV 75004 Parigi RCS Paris 381 652 072 autorizzata in qualità di società di gestione del risparmio dall’Autorité des Marchés Financiers con il numero GP 91012. Gestore di convinzione al servizio della performance
EDI TO RIA LE C’
L’EDUCAZIONE FINANZIARIA ENTRA A SCUOLA
è una notizia importante, cui forse è stata data troppa poca risonanza sui media: lo scorso 11 aprile il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge Competitività, che inserisce l’educazione finanziaria nell’insegnamento dell’educazione civica. Detto in soldoni, la finanza, il risparmio, l’investimento entrano di diritto a scuola, con l’obiettivo di rendere i ragazzi cittadini consapevoli (cosa che non guasta, considerando le poco sufficienti conoscenze finanziarie delle famiglie italiane, secondo Bankitalia).
L’idea che i cittadini partecipino alla vita economica del Paese, lo sappiamo, è fondamentale e sta a cuore all’intera industria. Da ConsulenTia al Salone del Risparmio, dai master ai cicli di incontri per studenti promossi da banche o SGR, sono tantissimi gli eventi nazionali che, negli anni, alla cultura finanziaria hanno cercato di dare sempre più spazio. E peso.
LO SCORSO 11 APRILE
IL GOVERNO HA
APPROVATO UN DDL CHE INSERISCE
L’EDUCAZIONE
FINANZIARIA
NELL’INSEGNAMENTO
DELL’EDUCAZIONE CIVICA. UN PASSO
FONDAMENTALE
CHE VA SEGUITO, SOPRATTUTTO DALLA STESSA INDUSTRIA DEL RISPARMIO GESTITO.
Adesso l’occasione è davvero arrivata: il ddl prevede forme di cooperazione tra soggetti istituzionali e soggetti portatori di interessi economici. Il ministero dell’Istruzione e del Merito, infatti, definirà le linee guida per lo studio dell’educazione finanziaria nelle scuole, “d’intesa con la Banca d’Italia e la Consob e sentite le associazioni rappresentative degli operatori e degli utenti bancari e finanziari”. Inoltre, il MIM, la Banca d’Italia e la Consob sottoscriveranno appositi accordi per promuovere la cultura finanziaria, nel rispetto dell’autonomia scolastica. Lo stesso ministro Giuseppe Valditara, nel giorno dell’approvazione, twittava: “risparmio e investimento saranno centrali nella crescita dei ragazzi”.
Insomma, una pagina nuova per il settore (e non solo). Ma anche una sfida impegnativa. All’entusiasmo si associa una questione più pragmatica. Lo sollevava, giorni fa, lo stesso presidente di FEduF (ABI) Stefano Lucchini. Spesso l’educazione civica è confinata in fondo alla programmazione scolastica (in alcuni istituti, considerata la piena autonomia scolastica, non è quasi nemmeno in programma). Non solo. Ci saranno docenti in grado di far capire una materia non proprio semplice ai più giovani? Forse servirebbero insegnanti dedicati (nonostante la rigidità dei contratti, poi)? Per Lucchini è stato fatto il primo passo fondamentale ma bisogna delineare gli altri passi che servono per muoversi in avanti. E muoversi soprattutto nella giusta direzione. “Dobbiamo avviare un confronto con il ministro, con gli insegnanti e con gli studenti”, dice, “è fondamentale farlo perché servono anche competenze esterne al mondo della scuola, ed è necessario avere una visione neutrale e non ideologica dell’economia, che è strumento di crescita e benessere e non più come agli albori dell’industrializzazione materia di rivendicazione sociale o di classe”.
L’intuizione vien da sé: perché non incanalare le competenze del mondo del risparmio gestito in questa occasione? L’industria, nel suo insieme, in qualche modo potrebbe mettersi a disposizione delle scuole, di docenti e alunni. In questo momento storico è importante dare strumenti concreti per diffondere l’uso consapevole del denaro tra le nuove generazioni, porre l’accento sul tema della sostenibilità e investire in un processo di cambiamento culturale che incida sul futuro dei ragazzi. Ragazzi che poi sono anche gli investitori di domani.
MAGGIO I FUNDSPEOPLE 3
73 I MAGGIO
SILVIA RAGUSA Editor Italy
4 FUNDSPEOPLE I MAGGIO 40 TENDENZE 32 IN PRIMO PIANO L’importanza di chiamarsi risk manager 36 BUSINESS La resilienza delle banche italiane 40 GESTIONE Private equity al centro dei portafogli istituzionali 44 ISTITUZIONALE Rendicontazione ESG, i fondi pensione guardano alle depositarie 48 SRI Rating FundsPeople 2023, i fondi articolo 8 e 9 in Italia 52 LEARNING Investire nel carbonio, un’asset class emergente 56 MARKETING La forza del brand 60 ALTERNATIVI La corsa degli alternativi, asset-backed tokens sul podio 62 REAL ASSET Gli investimenti infrastrutturali a un punto di svolta 64 LEGALE ELTIF 2.0, ecco cosa cambia per i fondi di investimento europei a lungo termine INTERVISTE 66 GURU Hyun Ho Sohn (Fidelity) 70 GESTORE ITALIANO Luigina Dell’Anna (Eurizon Capital) 72 FUND SELECTOR Mirko Falchi (Euromobiliare Advisory SIM) 74 ISTITUZIONALE Danilo Pone (ENPAB) 76 PERSONAGGIO Tommaso Corcos (Fideuram Ispb) 78 NEW IN TOWN Massimo Sabatini (J. Safra Sarasin Sustainable) 80 GURU Jim Leaviss (M&G Investments) ANALISI 84 COMPARATIVA (Ancora) fiducia nella crescita di qualità 90 EMERGENTI India, una potenza in fieri 92 GESTIONE PASSIVA La replica sintetica negli ETF: avere o non avere (gli asset), questo è il problema 96 STRATEGIE Bond, missione riconquistare gli investitori OUT OF OFFICE 98 FOTOGRAFIA Fotografare, un processo di apprendimento continuo e avvincente 66 72 74 80 IN DI CE 73 I MAGGIO 2023
ENRICO CAMERINI Head of Fund Buyer Italy di Credit Suisse
Asset Management
Alta correlazione tra azioni e obbligazioni: come migliorare la diversificazione di portafoglio?
I mercati finanziari hanno registrato un ottimo avvio di 2023, anche se di recente sono ritornati sotto pressione per la crisi del settore bancario USA e in particolare delle banche regionali, che ha riportato l’attenzione sui rischi finanziari e ciclici legati alla stretta monetaria attuata dalle banche centrali nel corso degli ultimi 12 mesi. Il rallentamento dell’inflazione, gli indicatori economici sorprendentemente stabili, l’allentamento delle pressioni sui prezzi e delle strozzature nelle catene di approvvigionamento hanno ridotto le probabilità di recessione, estendendo la durata del recupero ciclico iniziato con l’uscita della Cina dal lockdown e dal calo del costo dell’energia. L’inasprimento dei rapporti politici e commerciali tra Stati Uniti e Cina ed Europa e Russia sta alimentando un profondo cambiamento di politica economica e industriale nei paesi occidentali, che ora tornano a investire pesantemente a livello domestico nei settori strategici come semiconduttori e materie prime, in sicurezza e nella transizione energetica. Contrariamente alle previsioni però, la correlazione tra azionario e reddito fisso è rimasta positiva, creando seri problemi di diversificazione di portafoglio.
In questo contesto può essere utile considerare strategie d’investimento non correlate con il mercato azionario, valide a migliorare il profilo rischio rendimento del portafoglio. È naturale pensare al mondo degli investimenti alternativi, che è da sempre costellato di strategie di questo tipo, accomunate però nella maggior parte dei casi da tratti distintivi difficili da digerire per molti investitori come l’illiquidità e la limitata capacità d’investimento, lunghe e dispendiose due diligence, esposizione a rischi idiosincratici.
Eppure, una particolare tipologia di investimenti alternativi, quella degli hedge fund, quando misurata con gli indici rappresentativi
Rischi
dell’industria si distingue per le sue apprezzabili caratteristiche, molto interessanti nell’attuale contesto di alta correlazione tra azioni e obbligazioni. Infatti, le performance degli indici di hedge fund mostrano una bassa correlazione con il mercato azionario e possono ben complementare la tradizionale allocazione di portafoglio 60/40. Se ben costruiti, gli indici di hedge fund catturano la visione di mercato dei migliori gestori di portafoglio al mondo, che sono anche meglio posizionati per cogliere le opportunità legate ai cambiamenti in essere nei mercati dei capitali.
Tuttavia, l’investimento diretto in un hedge fund è reso complesso dagli elementi tipici degli investimenti nei mercati privati sopra ricordati (previsione di minimi di investimento, limiti di capacità, performance talvolta deludenti) ed è rischioso (ad esempio per la sospensione temporanea dei rimborsi, per fusioni o liquidazioni di specifici fondi).
Grazie a una corposa letteratura scientifica sull’argomento sviluppatasi negli ultimi decenni per opera di studiosi come Bill Fung e Narayan Naik della London Business School e di David Hsieh della Fuqua School of Business (Duke University), oggi sappiamo che la performance degli hedge fund è replicabile tramite factor investing (beta di mercato e strategie di investimento sistematiche) e siamo perciò in grado di superare i noti ostacoli dell’investimento diretto in hedge fund. La possibilità di catturare la performance dell’industria degli hedge fund con liquidità giornaliera, in modo trasparente e con una struttura di costo efficiente è oggi non solo possibile, ma anche alla portata di qualunque investitore.
Il Credit Suisse (Lux) Liquid Alternative Beta, è un fondo UCITS con liquidità giornaliera che si propone di replicare il profilo rischio rendimento del Credit Suisse Hedge Fund Index, il
principale benchmark dell’industria, investendo in strumenti quotati nel mercato dei capitali e senza esporre l’investitore ai tradizionali vincoli e limiti propri dell’investimento diretto in hedge fund.
Con un’ esperienza ultra ventennale nella replica del Credit Suisse Hedge Funds Index (indice di per sé non investibile, in quanto composto da alcuni fondi hedge che non accettano nuove sottoscrizioni), il team di gestione del LAB si propone di generare una performance allineata a quella dell’industria degli hedge fund attraverso tre distinti modelli di categorizzazione dell’industria (global strategies, long/short equity, event driven), alimentati da dati sempre aggiornati e ponderati in modo da riflettere il recente posizionamento dell’industria. Il portafoglio risultante ha una composizione molto eterogenea che abbraccia tutte le principali asset class.
Avendo un solo livello commissionale e focalizzandosi sui manager di migliore qualità, LAB ha sovraperformato in modo consistente alcuni dei più comuni benchmark dell’industria, riducendo il rischio della selezione dei manager, che rappresenta tuttora l’ostacolo principale per molti investitori. In una prospettiva di lungo periodo, il profilo rischio rendimento del Credit Suisse Hedge Fund Index si distingue per il suo Sharpe Ratio (0.73), molto superiore a quello dei principali benchmark del mercato azionario (0.49) e obbligazionario (-0.01) dal 2009 al 2022.
L’Hedge fund beta rappresenta la visione che il popolo degli hedge fund manager ha del mercato, visione per sua natura in continua evoluzione e in permanente cambiamento, dinamica e multi-asset. Come ha dimostrato il 2022, l’indice degli hedge fund ha espresso una migliore diversificazione e gestione del rischio del tradizionale portafoglio 60/40.
Il profilo di rischio e di rendimento del Fondo non riflette il rischio insito in circostanze future diverse da quelle con cui il Fondo è stato recentemente confrontato. Ciò comprende i seguenti eventi che, seppur rari, possono produrre conseguenze di ampia portata.
• Rischio di credito: gli emittenti di attività detenute dal Fondo potrebbero non pagare cedole o non rimborsare il capitale alla scadenza. Generalmente gli investimenti del Fondo presentano un basso rischio di credito.
• Rischio di liquidità: le attività non possono necessariamente essere vendute a un costo limitato in un arco di tempo ragionevolmente breve. Gli investimenti del Fondo sono esposti a scarsa liquidità. Il Fondo si attiverà per attenuare questo rischio con varie misure. Inoltre, la vendita allo scoperto dei titoli potrebbe esporre il Fondo a un particolare rischio di liquidità.
• Rischio di controparte: il fallimento o l’insolvenza delle controparti dei derivati del Fondo potrebbero provocare il mancato pagamento o la mancata consegna. Il comparto si attiverà per attenuare questo rischio con la ricezione delle coperture finanziarie costituite a titolo di garanzia.
• Rischio operativo: processi mal funzionanti, guasti tecnici o avvenimenti catastrofici potrebbero causare perdite.
• Rischi politici e legali: gli investimenti sono esposti a modifiche della normativa e degli standard applicati da un particolare paese, fra cui restrizioni alla convertibilità della valuta, introduzione di imposte oppure di controlli sulle transazioni, limitazioni dei diritti di proprietà o altri rischi legali.
• Rischi di sostenibilità: I rischi di sostenibilità sono eventi o condizioni ambientali, sociali o di governance che possono avere effetti negativi rilevanti sul rendimento, a seconda del settore, dell’industria e dell’esposizione dell’azienda.
• L’utilizzo della leva finanziaria da parte del fondo può amplificare le reazioni alle oscillazioni di mercato (ad esempio aumentare la volatilità del fondo) e generare una perdita più significativa rispetto a quanto non accada con i prodotti che non ricorrono alla leva finanziaria.
L’investimento promosso nel presente materiale di marketing riguarda l’acquisto di unità o azioni in un fondo e non di attivi sottostanti. Gli attivi sottostanti sono di proprietà esclusiva del fondo. La documentazione completa d’offerta, comprendente tutte le informazioni sui rischi, può essere ottenuta gratuitamente facendone richiesta ad un consulente Credit Suisse, a un rappresentante o, eventualmente, tramite Fundsearch (credit-suisse.com/fundsearch).
Fonte
Credit Suisse, ove non diversamente indicato. I dati storici sulla performance e gli scenari dei mercati finanziari non sono indicatori affidabili per i rendimenti futuri.
Questa è una comunicazione di marketing. Si invita a fare riferimento al prospetto/documento informativo del fondo e al KIID/KID (a seconda dei casi) prima di prendere qualsiasi decisione d’investimento finale. La documentazione completa d’offerta, comprendente tutte le informazioni sui rischi, può essere ottenuta gratuitamente facendone richiesta ad un consulente Credit Suisse, a un rappresentante o, eventualmente, tramite Fundsearch (credit-suisse. com/fundsearch).
Pubblicità di natura finanziaria
Ogni investimento è soggetto alle dinamiche del mercato dei capitali e non è mai assicurata la realizzazione di profitti. Il valore finale dell’investimento può essere quindi anche inferiore rispetto al suo valore iniziale. Credit Suisse
svolgimento di servizi di investimento in Italia. La sede legale di Credit
Italy
20122 Milano.
Italy S.p.A. è una banca autorizzata dalla Banca d’Italia e vigilata dalla CONSOB per lo
Suisse
S.p.A. è Via Santa Margherita 3,
CON TRI BU TI DI
FIRME DEL MESE
73 I MAGGIO 2023
CARLO TRABATTONI presidente Assogestioni Il risparmio gestito, oltre la crisi
DANIELE FUNARO, FLAVIO RETTORE partner e associate partner, Bain & Company
La corsa degli alternativi: asset-backed tokens sul podio
NOTA DI REDAZIONE
n FundsPeople è una rivista rivolta esclusivamente ai professionisti del settore finanziario ed in particolare ai soggetti considerati controparti qualificate o investitori professionali ai sensi della normativa vigente. Le informazioni sugli organismi di investimento collettivo o altri strumenti finanziari inclusi in FundsPeople sono presentate a solo scopo informativo e illustrativo e non devono essere interpretate in alcun modo come un’offerta di vendita o una raccomandazione di investimento. Le informazioni non costituiscono una descrizione completa degli organismi di investimento collettivo o di altri strumenti finanziari, mercati o sviluppi a cui si fa riferimento.
LUIGI DE BELLIS Co-head Ufficio Studi, Equita La resilienza delle banche italiane
OTTAVIA SEBASTIANI senior director, Bfinance Gli investimenti infrastrutturali a un punto di svolta
LUCA DI LORENZI senior associate, Allen & Overy
ELTIF 2.0, ecco cosa cambia per i fondi di investimento europei a lungo termine
LIVIO SPADARO portfolio manager e fund selector, Frame AM Bond, missione riconquistare gli investitori
MICHAEL AZLEN CEO, Carbon Cap Management Investire nel carbonio: un’asset class emergente
ENRICO CAMERINI head of fund buyer business Italy, Credit Suisse AM Fotografare un processo di apprendimento continuo e avvincente
n Primer Decil Consultores y Editores, S.L. ti informa che i tuoi dati personali, ottenuti in qualità di abbonato alla rivista FundsPeople, fanno parte del file 397084/2010 registrato presso l’Agenzia spagnola per la protezione dei dati, trattandoli allo scopo di inviarti tempestivamente tali dati e, inoltre, fornire informazioni sui prodotti e/o attività dell’ente e/o degli enti con i quali è stipulato un accordo a tal fine, nonché prodotti e/o attività di sponsor e/o collaboratori della rivista e/o del soggetto, compreso l’invio di comunicazioni commerciali mediante mezzi di comunicazione a distanza, compiendo, allo stesso modo, azioni statistiche e/o storiche.
Ti sono riconosciuti i diritti di accesso, rettifica, cancellazione e opposizione dei tuoi dati personali mediante comunicazione personale che devi indirizzarla all’indirizzo elettronico: protecciondatos@fundspeople.com.
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LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI QUEST’OPERA CON QUALSIASI MEZZO È VIETATA SENZA IL CONSENSO SCRITTO DI PRIMER DECIL.
Xiaokang, cosa significa il benessere della Cina per gli investitori
L’obiettivo politico dichiarato della Cina è quello di diventare una nazione “moderatamente prospera” entro il 2035. Sembra quasi un’espressione modesta per la mentalità occidentale, ma l’intento certamente non lo è. La locuzione infatti si rifà al termine confuciano Xiaokang, che indica una sorta di eutopia egualitaria. Nel tradizionale senso confuciano, una società Xiaokang è una società armoniosa, equa e in grado di adattarsi ai cambiamenti.
Una componente economica chiave di questo scenario è costituita da un innalzamento dei salari per tutti, tema su cui la Cina ha compiuto sorprendenti progressi negli ultimi decenni: nel 1980 il reddito nazionale lordo pro capite era di 220 dollari l’anno, nel 2010 era a quota 4.340 dollari. Nel 2021 il valore è più che raddoppiato toccando 11.880 dollari pro capite annui.1 Secondo Reuters, la ricchezza totale delle famiglie cinesi ha raggiunto quota 85.100 miliardi di dollari nel 2021, in rialzo del 15,1% rispetto al 2020.
Risulta inoltre evidente una rapida accelerazione nella parte più alta dello spettro della ricchezza: il numero di milionari cinesi sembra destinato a raddoppiare nei prossimi anni, passando da 6,2 milioni nel 2021 a 12,2 milioni nel 2026.2
I SERVIZI FINANZIARI SARANNO INDISPENSABILI
A fronte della continua crescita del reddito disponibile, aumenterà anche la necessità di una gamma sempre più ampia di servizi finanziari: praticamente tutto a partire dal
consumer banking fino ai software, alla gestione patrimoniale e ai servizi assicurativi.
Fra le aziende cinesi che prediligiamo in questo ambito, vi è la banca retail China Merchants Bank (CMB).
La sua crescita è legata a una solida domanda di prestiti retail di alta qualità. La banca ha una buona capitalizzazione per supportare questo livello di attività e, grazie alle rigide misure di gestione del rischio, vanta un portafoglio prestiti di qualità elevata. A differenza di altre banche, è meno esposta alle piccole e medie imprese in difficoltà e l’attività nel ramo immobiliare è trascurabile.
Un altro nome che ci convince, soprattutto sotto il profilo ESG, è la banca d’investimento China International Capital Corporation (CICC). MSCI ha recentemente alzato il rating ESG della banca, da BBB ad A. CICC supera i suoi competitor in quasi tutti i criteri ESG, soprattutto per quanto riguarda l’impegno per la mitigazione del rischio associato al cambiamento climatico, la governance e le pratiche per la sicurezza dei dati. Nel 2021, Forbes l’ha annoverata tra i “migliori datori di lavoro in Cina”.
Nel campo delle assicurazioni, un’azienda che vanta ottimi rapporti con i clienti è la multinazionale assicurativa panasiatica AIA. Offre servizi di assicurazione sulla vita, sulle malattie gravi, sui risparmi e sanitaria per individui con patrimonio netto elevato. I suoi agenti sono tra i migliori sul mercato e vantano competenze formative di tutto rispetto. Un team di gestione stabile e di grande espe-
rienza guida gli agenti di vendita e stabilisce gli orientamenti aziendali.
IN CONCLUSIONE…
Gli ultimi anni sono stati impegnativi per molti operatori del settore finanziario. Le problematiche del settore immobiliare hanno danneggiato i bilanci di numerose banche. Di recente il governo ha introdotto normative che consentiranno un controllo più diretto sulla politica finanziaria e la regolamentazione bancaria. Si tratterà probabilmente di provvedimenti mirati. Dopo tutto, i policy maker non intendono intralciare il ruolo fondamentale delle banche e di altre istituzioni finanziarie nell’economia.
Investiamo in Cina da oltre trent’anni e i cambiamenti normativi non sono una novità per noi. Il nostro ruolo di investitori è quello di comprendere il contesto in cui le aziende operano e come questo influisce sulle loro prospettive di lungo periodo. In quest’ottica, riteniamo che, alla luce degli obiettivi di prosperità del governo cinese e di un sempre crescente benessere, il settore dei servizi finanziari in Cina continuerà a offrire numerose opportunità di investimento.
Le società sono state menzionate solo per scopi illustrativi al fine di mostrare lo stile di gestione degli investimenti qui descritto e non come raccomandazione d’investimento né indicazione della performance futura. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri.
ALEC JIN, Investment Director, abrdn
1 Macrotrends, 2022. 2 Reuters, settembre 2022.
EL EN CO
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HEAD OF ITALY DAVIDE PASIMENI davide.pasimeni@fundspeople.com
REDAZIONE
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* NOTA DI REDAZIONE Numero chiuso e stampato il 19 aprile 2023.
8 FUNDSPEOPLE I MAGGIO ABC 21Shares 17 abrdn 7 Acatis 14 AcomeA SGR 17 Agora 17 Algebris Investments 48 Allen&Overy 64 Allianz Global Investors 14, 17 84 Amundi 17, 32, 48, 92 Anima Holding 12, 17, 48 Arca Fondi SGR 17, 40, 48 Assoprevidenza 44 Assoreti 12 AXA IM 17 Axxion 48 Axyon AI 12 Azimut Investments 48 Bain & Company 60 Banca Cassa Centrale 17 Banca Finnat Euramerica 17 Banca Profilo 17 Banco Posta Fondi SGR 17, 48 Banque de Louxembourg 14 Bfinance 62 BlackRock IM 17, 56, 84, 92, 48 Blue Orchard 50 BNP Paribas AM 17, 48 BNY Mellon IM 14, 17 Broadridge 56 Candriam 17, 48 Capital Group 16, 17 Carbon Cap Management 52 Carmignac 12, 84 Cassa Dottori Commercialisti 41 Cassa Nazionale del Notariato 40 Comgest 17, 84 Consob 12 Consultinvest 17 Credit Suisse AM 5, 17, 34, 98 Credito Emiliano 17 DEF De Besti Jacchia 44 DNCA Finance 17 DPAM 17, 38 DWS 14 ,92 Edmond de Rothschild AM 17 Enpab 74 EPPI 41 Equita SIM 36 Etica SGR 48 Euregio Plus 17 Eurizon Capital 17, 32, 48, 70 Euromobiliare Advisory SIM 72 Euromobiliare AM SGR 48 Fidelity Intern. 17, 48, 57, 66 Fideuram 12, 17, 48 Fideuram Ispb 76 Finanziaria Internazionale 17 First Sentier Investors 48 Flossbach von Storch 17, 14 FondoPoste 44 Frame AM 96 Franklin Templeton Invest. 17, 42 GHI Goldman Sachs AM 14, 58 Groupama AM 17 Gruppo Azimut 17 Gruppo Banca Intermobiliare 17 Gruppo Banco BPM 17 Gruppo BPER Banca 17 Gruppo Ceresio Italia 17 Gruppo Deutsche Bank 17 Gruppo Ersel 17 Gruppo Generali 17, 32, 48 Gruppo Mediobanca 17, 48 Gruppo Mediolanum 17 Gruppo Montepaschi 17 Hedge Invest SGR 17 Heptagon Capital 84 Hermes Fund Manager 84 HSBC AM 9, 17 ICCREA 17 Inarcassa 42 Intermonte 12 Invesco 17 JKL J. Safra Sarasin 78 J.P. Morgan AM 14, 17, 48, 57 Janus Henderson Investors 14, 46 Kairos Partners 17 Lazard Fund Managers 12 MN M&G Investments 14, 17, 48, 80 MFS IM 17 Morgan Stanley IM 17 Natixis Invest. Managers 17, 89 Neuberger Berman 17 NN IP 17 Nomura AM 90 Nordea AM 17, 48, 58 OPQ Orefici 17 Pharus 48 Pictet AM 17, 48 Plenisfer Investments SGR 12 Quaestio 48 RST Raiffeisen CM 17 RAM Active Investments 17 Robeco 12, 17, 48 Schroders 17, 50, 90 Sella SGR 17 Soprarno 17 State Street Global Advisors 17 Swisscanto 11 Tendercapital 17 UWXYZ UBP 17 UBS AM 17, 92 Vanguard 94 Vauban Infrastructure Partners 88 Vontobel AM 17 Wellington Management 17, 48 Zenit 17
INDICE DELLE SOCIETÀ 73 I MAGGIO 2023
ALFRED MUI, Head of Asian Fixed Income Investment Management, HSBC
Opportunità nel credito asiatico Asset Management
IN UN MOMENTO DI FORTI RISCHI E INCERTEZZE NEI PRINCIPALI MERCATI SVILUPPATI, L’IPOTESI DI INVESTIMENTO NEL CREDITO ASIATICO È PARTICOLARMENTE ALLETTANTE PER LA DURATION RELATIVAMENTE BREVE E L’OFFERTA DI TITOLI INVESTMENT GRADE DI ALTA QUALITÀ.
Dopo un anno difficile per i mercati finanziari, il 2023 dovrebbe essere maggiormente favorevole per le obbligazioni, grazie ad un contenimento delle pressioni inflazionistiche. Permangono, tuttavia, alcune sfide a livello globale, tra cui il rallentamento della crescita e la recessione. In questo contesto, l’Asia è meglio posizionata: si prevede che la Cina e le economie asiatiche in generale registreranno una crescita del PIL più elevata e un’inflazione inferiore rispetto all’Occidente. L’allentamento della politica zero Covid della Cina, con conseguente riapertura delle frontiere, e le misure di sostegno per il settore immobiliare del Paese, che si trova in una parte diversa del ciclo economico rispetto alle altre economie sviluppate, supportano la scelta del credito asiatico, caratterizzato da duration relativamente basse e rendimenti interessanti. Sebbene sia necessario continuare a monitorare i rischi, il miglioramento del contesto macroeconomico in Asia, i dati tecnici favorevoli del credito asiatico e il solido mercato investment grade forniscano uno scenario più
IMPORTANTI RIGUARDANTI L’ARTICOLO
positivo per l’asset classe quest’anno.
COSA ASPETTARSI SUL MERCATO ASIATICO DEL CREDITO
Gli emittenti nel mercato asiatico di bond USD investment grade sono di qualità relativamente elevata con un universo di investimento composto da società di grandi dimensioni e alto merito creditizio, da istituzioni quasi sovrane di Paesi come Corea del Sud, Hong Kong e Singapore, da campioni statali e nazionali del sud-est asiatico, e da imprese e banche statali della Cina continentale, che in molti casi hanno un forte sostegno implicito da parte del governo. La composizione strutturale dell’universo di investimento e la qualità delle società investment grade asiatiche supportano un rischio inferiore di declassamento a high yield.
Lo scorso anno, il credito investment grade di Asia e Cina ha mostrato una relativa resilienza nonostante la volatilità dei mercati obbligazionari globali, solidità cui ha contribuito la forte domanda da parte degli investitori cinesi onshore. Inoltre, il 2023 porta con sé ulteriori venti favorevoli al credi-
Questo articolo è prodotto da HSBC Asset Management. Le informazioni qui contenute sono soggette a modifiche senza preavviso. Qualsiasi riproduzione o uso non autorizzato di questo commento e di queste analisi saranno responsabilità degli utilizzatori e potrebbero condurre a procedimenti legali. Questo articolo non ha valore contrattuale e non è affatto inteso come una sollecitazione, né una raccomandazione per l’acquisto o la vendita di qualsiasi strumento finanziario in qualsiasi giurisdizione in cui tale offerta non è lecita. Il capitale non è garantito. In caso di necessità, gli investitori possono riferirsi alla politica di gestione dei reclami, disponibile sul nostro sito internet e seguendo il link: https://www. assetmanagement.hsbc.it/it/complaints-handling.
I dati di rendimento esposti nel documento si riferiscono al passato e le performance passate non dovrebbero essere viste come un’indicazione dei rendimenti futuri. I rendimenti futuri dipendono, tra altre cose, dalle condizioni di mercato, dalla competenza del gestore, dal livello di rischio della strategia, dalle commissioni di gestione e dalle eventuali commissioni di ingresso/uscita. L’ammontare investito può cambiare al rialzo e/o al ribasso a seconda dalle variazioni dei prezzi degli attivi e delle divise sottostanti. Salvo indicazione contraria, l’inflazione non è stata considerata. Vi preghiamo di notare che, nel caso fosse diversa la divisa di riferimento dalla divisa dello Stato Membro nel quale risiede l’investitore, le variazioni nei tassi di cambio tra le divise possono impattare significativamente la performance presentate. Gli investimenti effettuati in divise diverse dalla divisa nazionale possono aumentare o diminuire di valore, per l’unico motivo delle variazioni nei tassi di cambio applicabili. Ogni previsione, stima o obiettivo sono puramente indicativi e non sono garantiti in alcun modo. HSBC Asset Management non si assume alcuna responsabilità per il mancato adempimento di tali previsioni, stime o obiettivi. I commenti e le analisi contenuti nel presente documento riflettono l’opinione di HSBC Asset Management sui mercati, in base alle informazioni disponibili al momento della creazione del documento. Non costituiscono alcun tipo di impegno da parte di HSBC Asset Management. Di conseguenza, HSBC Asset Management non potrà essere ritenuta responsabile per qualsiasi decisione di investimento o disinvestimento presa sulla base dei
IL MERCATO DEL CREDITO ASIATICO SCAMBIA CON RENDIMENTI RELATIVAMENTE PIÙ ALTI E DURATION INFERIORI
Mercati obbligazionari corporate investment grade in USD
Fonte: JP Morgan, BAML. Dati al 21 marzo 2023.
to cinese, tra cui l’allentamento della politica zero Covid e le politiche di sostegno del governo. Mentre la volatilità dei tassi rimane un rischio, legato soprattutto all’incertezza sul tasso terminale della Fed, il ritmo più lento degli aumenti e la maggiore visibilità del ciclo dei tassi nel corso dell’anno sono di supporto per le obbligazioni investment grade asiatiche e per il mercato del credito in generale.
VALUTAZIONI A CONFRONTO
Su base relativa, le obbligazioni asiatiche investment grade in USD offrono yield maggiori con una duration inferiore. Il comparto high yield, con livelli di spread a oltre 750 punti base,
offre un significativo sovrarendimento in termni di yield rispetto agli omologhi statunitensi.
Anche se il panorama di quest’anno continuerà senza dubbio a porre importanti sfide, il nostro team obbligazionario asiatico vanta decenni di esperienza maturata in un’ampia varietà di condizioni di mercato. Nell’attuale contesto continuiamo a sottolineare l’importanza di una forte selezione del credito. Il nostro processo di investimento chiaro e disciplinato, nonché la nostra capacità di produrre fonti diversificate di alfa, ci consentono di mirare a massimizzare il rendimento in ogni fase del ciclo di mercato.
commenti e/o delle analisi contenute nel presente documento.
Tutti i dati provengono da HSBC Asset Management, se non diversamente specificato. Tutte le informazioni di terzi sono state ottenute da fonti che riteniamo attendibili, ma che non abbiamo verificato in modo indipendente. Laddove siano detenuti investimenti in paesi che utilizzano altre valute, i relativi tassi di cambio potrebbero influenzare il valore di tali investimenti sia in positivo che in negativo. L’investimento obbligazionario è soggetto al rischio di fluttuazione dei tassi d’interesse. Pertanto, quando i tassi d’interesse salgono, titoli di debito scendono di valore. Gli investimenti nei mercati emergenti sono per loro natura più rischiosi e volatili di quelli nei mercati sviluppati. Caratteristiche e ponderazioni sono solo a scopo illustrativo, non sono garantite e sono soggette a variazioni nel corso del tempo, e senza preavviso, tenendo conto di eventuali cambiamenti nei mercati.
HSBC Asset Management è il marchio commerciale dell’attività di asset management del Gruppo HSBC, che include le attività di investimento fornite dalle nostre entità locali regolamentate. La presente comunicazione è pubblicata da HSBC Global Asset Management (France):
HSBC Global Asset Management (France) - 421 345 489 RCS Nanterre. Société Anonyme con capitale di EUR 8.050.320. Società di gestione di portafoglio autorizzata in Francia dall’AMF (n. GP99026), in Italia, Spagna e Svezia tramite le proprie succursali di Milano, Madrid e Stoccolma, regolamentate rispettivamente da Banca d’Italia e Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob) in Italia, dalla Comisión Nacional del Mercado de Valores (CNMV) in Spagna e dalla Swedish Financial Supervisory Authority (Finansinspektionen) in Svezia.
Indirizzo postale: 38 avenue Kléber 75116 Paris
Uffici: Immeuble Coeur Défense - 110 esplanade du Général de Gaulle - La Défense 4 - 92400 Courbevoie - France www.assetmanagement.hsbc.com
Documento non contrattuale, aggiornato al 05/04/2023
Copyright: tutti i diritti riservati © 2023 HSBC Asset Management
INFORMAZIONI
Yield (%) Spread (bps) Duration (yr) Asia investment grade 5.9 182 4.0 US investment grade 5.5 152 6.8 EM investment grade 5.9 203 4.9
obbligazionari corporate high yield in USD Yield (%) Spread (bps) Duration (yr) Asia high yield 10.7 754 2.8 US high yield 8.9 485 3.9 EM high yield 9.6 505 3.3
Mercati
SOCIETÀ
Allfunds Cordusio SIM Anima SGR
BlackRock Epsilon Associati SGR
Fondazione FASC - Fondo Agenti Spedizionieri e Corrieri
Azimut SGR J.P. Morgan Asset Management
Savills Investment
Fidelity International
Zurich Dynamic Bond Fund ZI1 EUR Acc
Quaestio Solutions Fund European High Yield Bond I EUR Cap
Amundi Soluzioni Italia P. Azione Infrastrutture Sostenibili (II) U EUR C
BNP Paribas Funds Sustainable Multi-Asset Balanced Privilege EUR Acc
Morgan Stanley Investment Funds Global Brands Fund A (USD)
Fideuram Fund Global Equity R EUR Acc
Nordea 1 Alpha 15 MA Fund BI EUR
Investiper Azionario Euro
Pictet Global Environmental Opportunities I EUR
Amundi Unicredit Premium
Portfolio Multi-Asset E EUR ND
10 FUNDSPEOPLE I MAGGIO
PANORAMA I PIÙ CLICCATI
Luca Ferrarese Gruppo Banca Sella Federico Imbert Credit Suisse
Fabio Innocenzi Banca Finint
Flora Dishnica Pictet Asset Management
Antonio Pace Fondo Italiano d’Investimento SGR
Luca Felli Anima SGR
Andrea Cecchini BCC Risparmio&Previdenza
Luigi Tommaso Capezzone Banca Generali
Filippo Pietro Zafferoni Banca Aletti
Gennaro Esposito ENPAB - Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Biologi
PROFESSIONISTI
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Considerazioni sul debito dei mercati emergenti
Se guardiamo ai mercati emergenti oggi, nel complesso vediamo numerose opportunità grazie al forte slancio della crescita economica e a valutazioni interessanti. Più nello specifico, gli emergenti stanno mostrando un passo migliore rispetto ai mercati sviluppati, principalmente grazie alla riapertura dell’economia cinese che ha dato un ulteriore impulso a una tendenza già in atto. Le banche centrali emergenti avevano inoltre adottato politiche monetarie meno accomodanti molto prima dei paesi industrializzati e quindi si stanno già avvicinando alla fine del ciclo di rialzi dei tassi. È un segnale positivo per questi paesi che dimostra fiducia nella propria capacità di controllare l’inflazione e stabilizzare l’economia. Da segnalare anche che, rispetto al passato, la dinamica inflattiva è stata recentemente più marcata nei paesi sviluppati rispetto agli emergenti. Uno dei motivi è da imputarsi al fatto che gli stimoli fiscali e monetari sono stati molto più limitati nei paesi in via di sviluppo rispetto agli Usa e all’Unione Europea. Un altro elemento da considerare sono le valutazioni che in diversi segmenti economici degli emergenti sono molto più interessanti rispetto ai paesi sviluppati. I tassi d’interesse reali negli emergenti sono ai massimi da molti decenni, sia in termini assoluti sia relativi. Anche le valute emergenti sono relativamente a buon mercato in base alle valutazioni sul loro tasso di cambio reale. Insomma, un quadro molto positivo.
APPROCCIARE IL DEBITO EMERGENTE
Il nostro Swisscanto Bond Fund
Responsible Emerging Markets Opportunities è un fondo attivo che
investe nel debito emergente con un approccio blend, quindi indistintamente su valute forti e locali. Selezionare le migliori opportunità di investimento nell’intero universo valutario anziché limitarci a operare in un solo segmento del mercato, come fanno molte altre strategie. Piuttosto che concentrarci su un singolo fattore macro, come il dollaro Usa o le previsioni sui Treasury, prendiamo infatti le decisioni di investimento a livello di singolo Paese. Analizziamo le specifiche condizioni economiche e politiche e su questa base decidiamo se investire in valuta forte o locale. Questo approccio è complesso e richiede una profonda conoscenza del panorama dei mercati emergenti, ma ha il vantaggio di capitalizzare le opportunità uniche all’interno di ciascun Paese, riducendo al contempo i rischi associati all’investimento in un generico fattore macroeconomico globale. Questo offre la possibilità, rispetto a molti nostri competitor, di generare più idee di investimento nel tempo, diversificando anche i driver di ritorno.
INDIVIDUARE LE OPPORTUNITÀ PIÙ INTERESSANTI
Abbiamo una forte preferenza per i mercati che offrono una combinazione di fondamentali solidi e rendimenti nominali e reali interessanti. Un esempio è il Brasile, con un rendimento nominale del 13,75% e un rendimento reale di circa il 7%. Altri mercati sono il Messico, con un tasso della banca centrale dell’11,25% e un rendimento reale del 3,5%, e l’Indonesia, dove i tassi nominali locali
a lungo termine offrono rendimenti del 7% e i rendimenti reali sono da tempo in territorio positivo. A partire dalla metà del 2022, il cambiamento più importante nel nostro portafoglio è stata la riduzione della posizione corta sull’Europa centrale, aumentando notevolmente l’esposizione a paesi come Polonia e Repubblica Ceca, oltre di recente a investimenti sul fiorino ungherese.
I VANTAGGI DI UNA GESTIONE ATTIVA
Per noi, essere attivi significa avere un processo d’investimento strutturato, coerente e disciplinato, con l’obiettivo di garantire che le informazioni rilevanti siano sempre prese in considerazione, evitando il sovraccarico di informazioni e il “rumore di fondo”. Applichiamo un approccio che mette a confronto fondamentali e valutazioni in ogni fase del processo di investimento, per garantire che ogni decisione si basi su entrambi i fattori: un solido caso d’investimento e valutazioni interessanti. Negli ultimi anni, il dibattito sulle strategie di investimento attive rispetto a quelle passive ha ottenuto una notevole attenzione, con argomentazioni a favore dell’una o dell’altra. Ciò che però sembra essere confermato per il debito emergente, nel lungo periodo, è la difficoltà dei fondi passivi nel replicare la performance degli indici. Sebbene non sia possibile fare un’affermazione generale sull’intero ambito della gestione attiva, è altresì vero che mercati inefficienti, come gli emergenti, possono costituire un prerequisito favorevole per un gestore attivo di successo.
ENZO PUNTILLO, Head of Emerging Markets Debt e gestore del fondo Swisscanto Bond Fund Responsible Emerging Markets Opportunities, Swisscanto
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bit.ly/3MToWIC
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bit.ly/43ISgrq
Lazard fund managers: Lorenzo Piazentini è il nuovo head of Third Party Distribution.
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Consob, giro di poltrone ai vertici: Luca Giuseppe Filippa sarà il nuovo DG dal 1° luglio.
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Carmignac nomina un nuovo cogestore per il Carmignac Portfolio
Patrimoine Europe: Jacques Hirsch.
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Plenisfer Investments SGR, arriva un nuovo portfolio manager: Carlo Gioja.
DA NON PERDERE tutte le nuove nomine su fundspeople.com/it
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Raffaele Ciccarelli, nuovo managing director per la divisione Investment banking di Intermonte.
Nuovo vice presidente in Anima. Confermato Melzi D’Eril come AD,
Robeco nomina un nuovo Global head of Thematic Investing, si tratta di Ralf Oberbannscheidt.
Massimo Tosato entra nell’Advisory commitee di Axyon AI.
Andrea Favero passa in Fideuram Direct.
Assoreti: Massimo Doris eletto alla presidenza fino al 2026.
29/03/23 22/03/23 03/04/23 31/03/23 22/03/23 20/03/23 30/03/23 30/03/23 18/04/23 12/04/23
12 FUNDSPEOPLE I MAGGIO MARZO APRILE PANORAMA MOVIMENTI NELL’INDUSTRIA
OBBLIGAZIONI. QUALE SARÀ LA PROSSIMA DESTINAZIONE?
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Il presente
documento è concepito a uso esclusivo di investitori qualificati. Non destinato alla distribuzione ad altri soggetti o entità, che non devono basarsi sulle informazioni in esso contenute. Questa attività di Promozione Finanziaria è pubblicata da M&G Luxembourg S.A. Sede legale: 16, boulevard Royal, L‑2449, Luxembourg. APR 23 / 944204
Capitale a rischio
Ad uso esclusivo di investitori qualificati.
LIQUIDITÀ AI MINIMI
I livelli medi di liquidità dei fondi che compongono il portafoglio sono scesi ai minimi degli ultimi due anni. Tuttavia, i gestori rimangono cauti. Vediamo quali sono gli asset su cui puntano per mantenere i portafogli su una traiettoria positiva.
PORTAFOGLIO SMART CONSENSUS FUNDSPEOPLE
Bilanciati flessibili
BNY Mellon Global Real Return Fund (EUR)
DWS Concept Kaldemorgen
Bilanciati flessibili
Bilanciati flessibili
Flossbach von Storch Multiple Opportunities II Bilanciati flessibili
M&G (Lux) Dynamic Allocation Fund
Acatis Value Event Fonds
Allianz Income and Growth
Goldman Sachs Global Multi-Asset Income Portfolio
Janus Henderson Balanced Fund
PIMCO GIS Income Fund
Bilanciati flessibili
Bilanciati moderati
Bilanciati moderati
Bilanciati moderati
Bilanciati moderati
Bilanciati moderati
La quota di liquidità dei fondi che compongono il nostro portafoglio Smart Consensus 2023 continua a diminuire. I gestori individuano opportunità di investimento e non esitano a ridurre le disponibilità liquide, che hanno toccato i livelli più bassi degli ultimi due anni. La posizione media di liquidità dei portafogli analizzati è scesa ad appena l’8,57 per cento.
A febbraio l’esposizione azionaria del portafoglio Smart Consensus è aumentata ulteriormente, raggiungendo il 49,17%, mentre quella obbligazionaria è rimasta sostanzialmente invariata a quota 34,37%, 221 punti base al di sotto dei massimi di dicembre 2022. Tuttavia, iniziamo a vedere i primi
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14 FUNDSPEOPLE I MAGGIO
PANORAMA SMART CONSENSUS
di Diogo Verde
segnali di un’inversione di tendenza. Bert Flossbach, co-fondatore di Flossbach von Storch, commenta che nel mese di marzo il fondo della casa di gestione incluso nel portafoglio “ha leggermente ridotto la componente azionaria, portandola dal 65 al 60%, e ha incrementato quella obbligazionaria a circa l’11 per cento”.
Ma non bisogna trascurare l’importanza delle altre asset class, che sono molto apprezzate dai gestori per le loro caratteristiche, anche se in media rappresentano solo il 7,89% dei portafogli. Ad esempio, spicca il ruolo svolto dall’oro nei portafogli dei fondi. Bert Flossbach indica chiaramente il motivo della posizione detenuta nel metallo giallo: “L’oro è e rimane la nostra assicurazione contro i rischi del sistema finanziario”. Anche Klaus Kaldemorgen e Christoph Schmidt, gestori di portafoglio di DWS, citano il metallo prezioso: “Tramite le posizioni nell’oro e nello yen giapponese, manteniamo anche un’elevata esposizione ai beni rifugio. L’obiettivo è mitigare la volatilità che ci attende”.
USA, MENO IMPORTANTE
Anche la composizione geografica della quota azionaria ha visto proseguire le tendenze già in atto il mese precedente. In poche parole, l’Europa è sempre più protagonista e l’America non è più al centro dell’attenzione.
A fine febbraio entrambe le regioni hanno toccato un record a due anni, una in positivo e l’altra in negativo. L’esposizione al Vecchio Continente ha raggiunto in media il 33,82%, il livello più alto nell’orizzonte temporale analizzato. La quota degli Stati Uniti si è invece ridotta al 52,13%, percentuale che rappresenta ancora oltre la metà dei portafogli in esame, ma segna un minimo a due anni. Questa inversione di tendenza può essere parzialmente
DISTRIBUZIONE PER ASSET
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DISTRIBUZIONE PER SETTORE 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G F 2022 2023 2021 M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G F 2022 2023 2021 M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G F 2022 2023 2021 M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G F 2022 2023 2021 OBBLIGAZIONI
CORPORATE GOVERNMENT CASH ALTRO 48,72 34,13 9,23 7,92 32,87 31,73 52,87 26,83 5,02 29,86 9,24 11,58
AZIONI LIQUIDITÀ E OBBLIGAZIONI A BREVE TERMINE ALTRI (VALUTE, ALTERNATIVI E IMMOBILIARI)
EUROPA
(INCLUDE IL REGNO UNITO) NORD AMERICA (USA E CANADA) EMERGENTI (INCLUDE PAESI ASIATICI SVILUPPATI) GIAPPONE E AUSTRALASIA
MAGGIO I FUNDSPEOPLE 15
IL PORTAFOGLIO DI
BERT
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“L’oro
“Abbiamo
giustificata dal fatto che i gestori sono alla ricerca di società con determinate caratteristiche. Ad esempio, in questo momento Klaus Kaldemorgen e Christoph Schmidt preferiscono le aziende con “valutazioni stabili, dividendi elevati e qualità difensive”. Anche il gestore di Flossbach von Storch Multiple Opportunities II punta sulle “azioni di società solide”.
L’esposizione ai Paesi asiatici sviluppati e all’Australia, così come alla maggior parte dei mercati emergenti, è rimasta pressoché invariata. A fine febbraio i due blocchi rappresentavano in media il 14,05% dei portafogli, in calo di 19 punti base rispetto ai livelli di gennaio e in aumento di 21 punti base su base annua.
OBBLIGAZIONI SOCIETARIE
Il rapido rialzo dei tassi di interesse ha causato volatilità sul mercato obbligazionario e i segmenti scelti dai gestori dei
fondi inclusi nel portafoglio Smart Consensus non sono immuni da oscillazioni repentine dei prezzi. I corporate bond continuano a guadagnare importanza. L’esposizione alle obbligazioni societarie ha registrato l’incremento più consistente degli ultimi due anni e rappresenta il 33,45% della quota di strumenti a reddito fisso. La tendenza positiva di questo segmento non è una novità. “Alla luce del mutato contesto dei tassi di interesse, dal quarto trimestre dell’anno scorso abbiamo apportato modifiche significative in questo comparto, soprattutto rafforzando l’esposizione ai corporate bond investment grade europei”, spiegano i gestori del DWS Concept Kaldemorgen. Specificano inoltre che hanno ormai chiuso tutte le posizioni di copertura contro i rialzi dei tassi di interesse detenute in portafoglio negli ultimi mesi.
D’altra parte, la quota di titoli di Stato ha continuato a diminuire a febbraio, dopo il calo registrato a gennaio. L’esposizione al debito pubblico è tornata ai livelli di ottobre 2022, intorno al 25,23 per cento. Le forme di debito più liquide sono rimaste al 29,75 per cento. Gli altri strumenti hanno visto scendere leggermente la loro quota all’11,57%, dopo aver toccato un picco al 17,92% alla fine dell’anno scorso.
Per concludere, Bert Flossbach traccia una previsione per i prossimi mesi.
Afferma: “Ci aspettiamo un movimento laterale dei mercati con continue oscillazioni e non escludiamo battute d’arresto più significative. L’inflazione, la reazione delle banche centrali e i possibili danni che ne deriveranno rimarranno al centro dell’attenzione sui mercati dei capitali”.
JULIE DICKSON Investment Director per l’azionario, Capital Group
TEMPO DI RIVINCITA PER I PORTAFOGLI 60/40?
Il 2022 non è stato facile per i portafogli 60/40. Le incertezze associate alle risposte delle banche centrali, il rallentamento dell’economia globale, la guerra e l’avvicendamento alla leadership di mercato dai titoli growth ai value, hanno fatto sì che gli investitori con un profilo di rischio più prudente cercassero soluzioni di investimento in grado di bilanciare la crescita del capitale a lungo termine, la sua preservazione e il reddito corrente. I portafogli 60/40 offrono questa opzione e gli investitori non dovrebbero farsi sfuggire i loro benefici a lungo termine a fronte di un singolo anno negativo. Se da un lato il contesto di investimento e le influenze esterne che trainano i risultati di portafoglio possono variare enormemente da un anno all’altro, esistono tre fattori importanti in grado di migliorare i risultati dei portafogli 60/40 nel 2023 e oltre. Il primo, il calo dell’inflazione dai recenti livelli elevati potrebbe a sua volta riportare il tradizionale rapporto tra l’azionario e l’obbligazionario ai livelli normali. Secondo, le recessioni sono dolorose ma sono necessarie per ripulire gli eccessi dei periodi di crescita precedenti. Infine, il ritorno del reddito nel comparto obbligazionario ha portato una rinnovata attenzione verso questa asset class.
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L’OPINIONE DI RAP T REN PAR T NER
chiuso tutte le posizioni di copertura contro i rialzi dei tassi di interesse”
KLAUS KALDEMORGEN E SCHMIDT CHRISTOPH Gestori del portafoglio DWS
è e rimane la nostra assicurazione contro i rischi del sistema finanziario”
PANORAMA SMART CONSENSUS 16 FUNDSPEOPLE I MAGGIO
FLOSSBACH Co-fondatore di Flossbach von Storch
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Nella sezione di Analysis, con lo strumento ‘Cerca un fondo’ , sul sito FundsPeople è possibile visionare il ranking completo dei prodotti con Rating FundsPeople 2023
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In un mercato come il nostro, con più di 35 mila fondi registrati per la commercializzazione, la grande sfida è filtrare l’intero universo per trovare i prodotti che si adattano ai portafogli. Per aiutarvi, FundsPeople rende noti i fondi con il Rating FundsPeople 2023 Solo 620 prodotti si distinguono per uno o più dei seguenti tre criteri:
Preferiti dagli analisti. Sono fondi che accumulano un minimo di cinque voti nel sondaggio annuale condotto in Italia, Spagna e Portogallo, rivolto ad analisti e selezionatori di fondi, su prodotti che, a loro avviso, eccellono per le loro caratteristiche uniche. Ci sono 27 prodotti che ottengono il Rating in questo modo.
Blockbuster. Sono i fondi più venduti sul mercato. Si tratta di prodotti che, al 31 dicembre 2022, hanno un patrimonio in Italia maggiore o uguale a 200 milioni di euro. Inoltre, per i prodotti locali teniamo conto anche del dato relativo alla raccolta accumulata negli ultimi tre anni, che deve superare il 25% del portafoglio a fine 2022. Sono 489 i fondi esteri e 81 quelli italiani che superano questo filtro. In totale, 570 prodotti registrati in Italia hanno ottenuto questo Rating.
Consistenti. Il team di analisi di Funds People ha sviluppato una nuova metodologia di calcolo del pilastro quantitativo del Rating FundsPeople
Da un calcolo basato sull’universo di fondi registrati in Italia passiamo a un calcolo effettuato su una base geogra-
fica più ampia: quella dei fondi registrati in tutti i Paesi della zona euro. Chiamiamola Evoluzione numero
1. Entrano così nella nostra analisi comparativa gli oltre 18 mila fondi di investimento disponibili nella regione che soddisfano i nostri criteri a livello di track record e patrimonio gestito minimo di 10 milioni di euro al 31 dicembre 2022. Per il resto, la metodologia mantiene la sua struttura molecolare, classificando i veicoli di investimento che hanno ottenuto il miglior posizionamento rispetto ai peer in termini di rendimento e rischio in euro (deviazione standard) negli ultimi cinque anni.
In pratica, confrontiamo ogni fondo con tutti i prodotti della zona euro inclusi nella sua categoria Morningstar in base a due scorecard. Nella prima analizziamo i dati di rendimento e volatilità su periodi cumulativi di tre e cinque anni; nella seconda analizziamo le cifre per ciascuno degli ultimi cinque anni. In entrambi i casi, il rendimento e la volatilità hanno un
peso rispettivamente del 65% e del 35 per cento. Ogni scorecard stabilisce la posizione relativa del fondo nella categoria di appartenenza e ci permette di assegnare il Rating ai fondi che hanno ottenuto il miglior punteggio per entrambe le scorecard. Ed è qui che passiamo all’Evoluzione numero 2: se prima consideravamo in modo statico i fondi posizionati nel primo quintile di ogni scorecard, adesso abbiamo stabilito come obiettivo quello di premiare almeno il 10% dell’offerta di fondi europei. In questo modo il primo quintile diventa dinamico.
Sono circa 1.800 i fondi consistenti europei, in base ai nostri criteri. Quelli registrati in Italia, che quindi hanno ottenuto il Rating FundsPeople 2023 secondo il parametro quantitativo, sono 620.
Nel complesso, in Italia contiamo 1.129 fondi di investimento con Rating FundsPeople 2023. Tra questi, solo cinque soddisfano contemporaneamente i tre criteri e si aggiudicano così il Rating FundsPeople+.
FONDI CON RATING FUNDSPEOPLE+ 2023
Sono prodotti che hanno il favore degli analisti, sono consistenti e si distinguono per sottoscrizioni sul mercato italiano.
FONDO CATEGORIA Amundi Funds Global Multi Asset Conservative Bilanciati Prudenti M&G (Lux) Investment Funds 1 M&G (Lux) Global Listed Infrastructure Fund Azionari Settore Infrastrutture Man Funds VI plc Man GLG Alpha Select Alternative Alternativi Azionario Market Neutral Nordea 1 European Covered Bond Opportunities Fund Obbligazionari Corporate EUR Nordea 1 Global Climate and Environment Fund Azionari Settore Ecologia Fonte: FundsPeople e Morningstar.
MAGGIO I FUNDSPEOPLE 17 PANORAMA BAROMETRO
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MAPPA DELLA GESTIONE ITALIANA
Fonte: elaborazione propria sui dati Assogestioni ordinati per patrimonio gestito al netto dei fondi di gruppo.
* Dati di patrimonio non aggiornati.
§ Raccolta netta parziale.
^ Raccolta netta parziale. Patrimonio parziale o parzialmente aggiornato.
** Gruppo non associato.
Fonte: Piattaforme di distribuzione e Assogestioni. Dati di società di gestione internazionali che operano in Italia, in milioni di euro, a fine dicembre 2022.
PGIM_23BRR8_ IT_Bluerating_480x280. 1 Studio Job # Date Live Trim Bleed Gutter Pub P. Date Valeria Moumdjian 23BRR8 4-17-2023 8:04 PM None 210 mm x 276 mm 216 mm x 282 mm None Fundspeople None GCD CD AD CW AE Traffic Proof Approvals: None Scaled Prudential Advertising 973-802-7361
REDDITO FISSO / AZIONI IMMOBILIARE ALTERNATIVI / CREDITO PRIVATO SOLUZIONI QUANTITATIVE T:140 mm T:276 mm B:146 mm B:282 mm PGIM_23BRR8_IT_Bluerating_480x280.indd 1 4/17/23 8:04 PM PGIM_23BRR8_ IT_Bluerating_480x280. 1 Studio Job # Date Live Trim Bleed Gutter Pub P. Date Valeria Moumdjian 23BRR8 4-17-2023 8:04 PM None 210 mm x 276 mm 216 mm x 282 mm None Fundspeople None GCD CD AD CW AE Traffic Proof Approvals: None Scaled Prudential Advertising 973-802-7361 T:276 mm B:282 mm 20/4/23 18:41 SOCIETÀ PAT. GESTITO FONDI APERTI GESTIONI DI PORTAF. RETAIL GESTIONI DI PORTAF. ISTITUZIONALI RACCOLTA NETTA GRUPPO GENERALI 385.106 89.322 7.340 288.444 -1286,3 EURIZON (GRUPPO INTESA SANPAOLO) 303.505 174.856 10.380 118.269 -476,60 ANIMA HOLDING 164.530 73.460 1.010 90.060 326,90 GRUPPO POSTE ITALIANE 94.327 3.058 0 91.269 -484,1 FIDEURAM (GRUPPO INTESA SANPAOLO) 91.034 41.150 39.241 10.643 166,70 GRUPPO MEDIOLANUM 58.775 56.366 787 1.621 208 ARCA 32.745 28.960 0 3.785 277,3 CREDITO EMILIANO 19.067 12.327 5.958 782 -40 GRUPPO CASSA CENTRALE BANCA 10.489 0 6.171 4.318 -5,8 GRUPPO MEDIOBANCA 10.418 4.584 5.198 636 13,7 SELLA 10.031 3.336 4.229 2.466 213,4 ICCREA 9.949 3.060 2.478 4.411 40,3 GRUPPO MONTEPASCHI (**) 5.663 0 3.135 2.529 115,8 GRUPPO BPER BANCA 5.390 402 4.737 250 -12 GRUPPO ERSEL 4.925 2.948 1.977 0 -87,1 KAIROS PARTNERS 4.436 2.639 1.796 0 -25,7 GRUPPO BANCO BPM 3.235 0 2.425 810 -38,9 GRUPPO BANCA IFIGEST 2.742 693 2.049 0 0,5 ACOMEA 1.757 1.646 36 75 -14,3 GRUPPO BANCA INTERMOBILIARE* 1.086 728 262 96 ND CONSULTINVEST 1.085 897 165 22 5,5 BANCA PROFILO 951 67 827 57 -6,3 BANCA FINNAT EURAMERICA 823 240 371 212 10,1 EUREGIO PLUS 594 331 0 262 -3,2 FINANZIARIA INTERNAZIONALE 489 95 0 394 72,3 GRUPPO CERESIO ITALIA 378 378 0 0 0 ZENIT (PFM) (§) 157 131 26 0 -1,7 OREFICI 130 130 0 0 -1,7 AGORA 61 58 3 0 -0,1 TOTALE 1.223.874 501.862 100.601 621.411 -1.033
IN ITALIA DATI IN MILIONI DI EURO FEBBRAIO
IL BAROMETRO SOCIETÀ PATRIMONIO IN ITALIA AMUNDI 195.110 BLACKROCK IM (*) 86.597 ALLIANZ 48.135 J.P. MORGAN AM 45.520 AXA IM 41.972 PICTET AM 40.503 MORGAN STANLEY IM 37.101 FIDELITY INTERNATIONAL 36.391 GRUPPO DEUTSCHE BANK 27.348 INVESCO 27.230 BNP PARIBAS AM 25.938 SCHRODERS 23.610 UBS AM 17.708 M&G INVESTMENTS 14.099 NORDEA AM 12.000 CREDIT SUISSE AM 11.561 FRANKLIN TEMPLETON INVESTMENTS 11.445 VONTOBEL AM 10.079 GROUPAMA AM 8.256 WELLINGTON MANAGEMENT 8.195 CANDRIAM 7.436 RAIFFEISEN CM 6.320 SOCIETÀ PATRIMONIO IN ITALIA ROBECO 6.130 STATE STREET GLOBAL ADVISORS 5.975 NEUBERGER BERMAN 5.830 NATIXIS IM 4.200 HSBC AM 3.931 TENDERCAPITAL 3.800 DNCA FINANCE 3.605 MFS IM 3.027 BNY MELLON IM (*) 2.998 NN IP 2.800 RAM ACTIVE INVESTMENTS 2.200 DPAM 2.000 CAPITAL GROUP 1.900 UBP 1.800 ABRDN 1.705 EDMOND DE ROTHSCHILD AM 1.360 21SHARES 1.000 PATRIZIA 1.000 FLOSSBACH VON STORCH 860 COMGEST 750 TOTALE CLUB DEI 500 799.425
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CLUB DEI 500 18 FUNDSPEOPLE I MAGGIO PANORAMA BAROMETRO
EVOLUZIONE DI PATRIMONIO E RACCOLTA FONDI APERTI IN
DIRITTO ITALIANO GRUPPI ESTERI GRUPPI ITALIANI DIRITTO ESTERO 1.300.000 1.200.000 1.100.000 1.000.000 900.000 800.000 700.000 600.000 500.000 400.000 300.000 200.000 100.000 0 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 -5.000 -10.000 -15.000 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 2018 2019 2020 2021 2017 2022 TOTALE GRUPPI ESTERI GRUPPI ITALIANI PATRIMONIO RACCOLTA 24.467 510.804 380.731 154.803 PATRIMONIO
ITALIA Fonte: Fonte: FONDI APERTI Dati al 31 dicembre 2022. 2.472 615 2.322 724 RACCOLTA Tutti i dati in milioni di euro. FEB-23 OBBLIGAZIONARI AZIONARI FLESSIBILI BILANCIATI MONETARI HEDGE OBBLIGAZIONARI AZIONARI FLESSIBILI BILANCIATI MONETARI HEDGE 366.709 570 1.323 -1.413 -719 -99 -19 344.283 202.520 144.041 42.778 1.442
GESTITO IN FONDI APERTI RACCOLTA NETTA IN FONDI APERTI Fonte: Dati in milioni di euro a febbraio 2023 Dati in milioni di euro a febbraio 2023 GEN-23 609 1.739 -1.672 -625 -687 -6 MAGGIO I FUNDSPEOPLE 19
PATRIMONIO
DI PATRIMONIO E RACCOLTA FONDI DELLE RETI DI
Fonte: Assoreti. Sono inclusi i fondi speculativi e fondi chiusi. Dati consistenze patrimoniali al 31 dicembre 2022, in milioni di euro.
* Sono inclusi fondi e SICAV, gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi/previdenziali. Dati al 31 dicembre 2022, in milioni di euro.
** Il dato si riferisce al numero di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede con portafoglio > 0. Dati al 28 febbraio 2023.
***Nel mese di dicembre 2022 fusione per incorporazione di Sanpaolo Invest Sim S.p.A. in Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking
S.p.A ENTITÀ CONSISTENZE PATRIMONIALI TOTALE RACCOLTA NETTA* CONSULENTI FINANZIARI ABILITATI ALL'O.F.S.** TOTALE PATRIMONIO FONDI E SICAV GESTIONI PATRIMONIALI PRODOTTI ASSICURATIVI/ PREVIDENZIALI FIDEURAM - INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING S.p.A. (GRUPPO FIDEURAM) 86.660 27.372 28.585 30.701 718 4.915 INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING S.p.A. (GRUPPO FIDEURAM)*** 74.467 27.585 18.786 28.095 118 1.085 BANCA MEDIOLANUM S.p.A. (GRUPPO MEDIOLANUM) 64.333 31.675 965 31.692 1.331 4.380 BANCA GENERALI S.p.A. (GRUPPO BANCA GENERALI) 54.573 20.509 8.594 25.469 442 2.222 ALLIANZ BANK FINANCIAL ADVISORS S.p.A. (GRUPPO ALLIANZ BANK) 49.336 15.513 730 33.092 611 2.180 FINECOBANK S.p.A. (GRUPPO FINECOBANK) 49.290 32.080 318 16.892 742 2.926 CREDEM S.p.A. (GRUPPO CREDITO EMILIANO - CREDEM) 16.003 8.405 2.986 4.611 64 521 ZURICH ITALY BANK S.p.A. 13.720 7.701 1.124 4.894 2 1.054 BANCA EUROMOBILIARE S.p.A. (GRUPPO CREDITO EMILIANO - CREDEM) 7.989 4.106 1.890 1.992 147 608 BNL - BNP PARIBAS - Life Banker (GRUPPO BNP PARIBAS) 6.127 3.139 166 2.821 133 638 IW PRIVATE INVESTMENTS SIM S.p.A. (GRUPPO FIDEURAM) (1) 5.259 3.846 298 1.113 -61 547 BANCA WIDIBA S.p.A. (GRUPPO MONTE DEI PASCHI DI SIENA) 4.761 3.209 230 1.321 61 552 CHEBANCA! S.p.A. (GRUPPO MEDIOBANCA) 4.739 3.290 136 1.312 112 544 CONSULTINVEST INVESTIMENTI SIM S.p.A. (GRUPPO CONSULTINVEST) 1.989 1.226 181 580 7 393 AZIMUT CAPITAL MANAGEMENT (GRUPPO AZIMUT) nd nd nd nd nd nd ING BANK N.V. nd nd nd nd nd nd DEUTSCHE BANK S.p.A. - DB FINANCIAL ADVISORS (GRUPPO DEUTSCHE BANK) nd nd nd nd nd nd TOTALE 439.246 189.656 64.989 184.585 4.427 22.565 300.000 250.000 200.000 150.000 100.000 50.000 0 3.000 2.000 1.000 0 -1.000 -2.000 -3.000 PATRIMONIO RACCOLTA
Fonte: TOTALE DIRITTO ESTERO DIRITTO ITALIANO Fonte: Assoreti. Dati al 31 dicembre 2022. (1) Non includono i fondi di fondi e i fondi speculativi. RISPARMIO GESTITO - DATI RETI DI CONSULENZA 03 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 2018 2019 2017 2020 2021 2022 PANORAMA BAROMETRO 20 FUNDSPEOPLE I MAGGIO
EVOLUZIONE
CONSULENZA IN ITALIA
Idrogeno
CPR Invest - Hydrogen, un’opportunità da cogliere per creare valore investendo nell’ecosistema dell’idrogeno:
dà accesso a un mercato innovativo e ad alto potenziale;
si stima che l’idrogeno coprirà circa il 17% dell’intero fabbisogno energetico entro il 2050**;
l’idrogeno potrebbe avere un ruolo determinante per la riduzione delle emissioni di gas serra.
amundi.it
*Fonte: IPE “Top 500 Asset Managers” pubblicato a giugno 2022, sulla base delle masse in gestione al 31/12/2021.
**ETC (Energy Transition Commission), “Making the Hydrogen Economy Possible”, aprile 2021.
INFORMAZIONI IMPORTANTI
Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto e il KID prima di prendere una decisione di investimento. La presente comunicazione contiene informazioni inerenti a CPR Invest – Hydrogen, comparto della SICAV CPR Invest (di seguito il “Comparto”), autorizzato in Lussemburgo, sottoposto alla vigilanza della Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF) ed o erto in Italia in conformità alle applicabili disposizioni di legge tempo per tempo vigenti. I potenziali investitori devono esaminare se i rischi annessi all’investimento nel Comparto siano appropriati alla loro situazione. In caso di dubbi, si raccomanda di consultare un consulente finanziario. Il Comparto non o re alcuna garanzia di rendimento. L’investimento comporta dei rischi. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri e non vi è garanzia di ottenere uguali rendimenti per il futuro. Il presente documento non rappresenta un’o erta a comprare né una sollecitazione a vendere. Esso non è rivolto a nessuna “U.S. Person” come defi nita nel Securities Act del 1933 e nel prospetto. Prima dell’adesione leggere il KID, che il proponente l’investimento deve consegnare prima della sottoscrizione, e il Prospetto disponibile gratuitamente in lingua italiana sul sito internet www.amundi.it. Una sintesi delle informazioni sui diritti degli investitori e sui meccanismi di ricorso collettivo è reperibile in lingua inglese sul sito internet www.amundi.com. La società di gestione può decidere di ritirare la notifi ca delle disposizioni adottate per la commercializzazione di quote se del caso anche in relazione a categorie di azioni in uno Stato membro rispetto alle quali aveva precedentemente e ettuato una notifi ca. Informazioni aggiornate a febbraio 2023. |
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I FONDI INTERNAZIONALI BLOCKBUSTER IN ITALIA NEL 2023
Per rientrare nella categoria Blockbuster, i prodotti internazionali devono raggiungere i 200 milioni di euro di patrimonio distribuito nel mercato italiano. Fonte: Società di gestione e diverse piattaforme di distribuzione.
MS INVF Global Brands Fund
MS INVF Global Opportunity Fund
BGF World Healthscience Fund
JPM China A-Share Opportunities Fund
BGF Sustainable Energy Fund
CPR Invest Global Disruptive Opps
BGF World Technology Fund
Nordea 1 - Global Climate and Envir Fd
MS INVF Asia Opportunity Fund
M&G (Lux) Global Listed Infras Fd
JPM Global Healthcare Fund
JPM Global Focus Fund
JPM US Select Equity Fund
MS INVF US Advantage Fund
JPM US Value Fund
Invesco Global Consumer Trends Fund
JPM Emerging Markets Equity Fund
M&G (Lux) Glb Dividend Fd
Amundi Fds Global Ecology ESG
CPR Invest Climate Action
Allianz Global Artificial Intelligence
BGF Future of Transport Fund
Amundi Sviluppo Italia
JPM China Fund
MS INVF Global Infrastructure Fund
BGF Next Generation Technology Fund
Amundi Fds Pioneer US Equity Fdmtl Gr
JPM US Technology Fund
Invesco Sust Pan Eurp Struct Eq Fd
BGF Continental European Flexible Fund
Capital Group New Perspective Fund (LUX)
JPM Europe Equity Plus Fund
CPR Invest Hydrogen
JPM US Select Equity Plus Fund
JPM America Equity Fund
CPR Invest Food For Generations
Amundi Fds Global Equity Sustainable Inc
MS INVF Europe Opportunity Fund
MS INVF Global Quality Fund
BGF Circular Economy Fund
Amundi Fds Euroland Equity
Fidelity Global Technology Fund
Pictet-Robotics
Vontobel Global Equity
FF- Global Dividend Fund
Fidelity China Consumer Fund
Fidelity China Consumer Fund
Pictet - Global Environmental Opps
Pictet-Global Megatrend Selection
Pictet-Water
Schroder ISF Global Climate Change Eq
Goldman Sachs Global CORE® Equity Ptf
JPM Emerging Markets Opportunities Fund
BNP Paribas Disruptive Technology
BGF World Gold Fund
BNP Paribas Climate Impact
BNP Paribas Aqua
BNP Paribas Global Environment
CPR Invest Global Resources
MS INVF US Growth Fund
Amundi Fds Emerging Markets Equity Focus
JPM Thematics Genetic Therapies
BGF World Mining Fund
JPM Global Dividend Fund
BNP Paribas Aqua
KBI Global Sust Infras Fd
Amundi Fds European Equity Value
CPR Invest MedTech
Allianz Europe Equity Growth
Amundi Fds US Pioneer Fund
Invesco Japanese Equity Advantage Fund
Candriam Eqs L Oncology Impact
Candriam Sustainable Eq Em Mkts
Allianz Thematica
Invesco Asian Equity
Wellington US Research Equity Fund
Robeco Global Consumer Trends
BGF European Equity Income Fund
JPM Global Select Equity Fund
Nordea 1 - Global Stable Equity Fund
BNPP E MSCI USA SRI S-Sr PAB 5% Cpd
MS INVF Global Brands Equity Income Fund
BGF Emerging Markets Fund
CPR Invest Global Lifestyles
Allianz Global Sustainability
BGF World Energy Fund
BGF World Financials Fund
Carmignac Investissement
BNP Paribas Energy Transition
Amundi Fds European Equity ESG Improvers
UBAM 30 Global Leaders Equity
BNP Paribas Smart Food
Candriam Eqs L Emerging Markets
BGF European Special Situations Fund
RobecoSAM Smart Energy Equities
BNP Paribas Health Care Innovators
JPM Greater China Fund
BNP Paribas Euro Equity
DNCA Invest Beyond Global Leaders
JPM Pacific Equity Fund
CPR Invest Megatrends
Allianz Pet and Animal Wellbeing
BNP Paribas Consumer Innovators
Lazard European Alternative Fund
JPM Europe Select Equity Fund
BNY Mellon Dynamic U.S. Equity Fund
JPM Europe Dynamic Technologies Fund
Invesco Euro Equity Fund
MS INVF Global Insight Fund
Amundi Azionario Val Eurp a dist
Amundi Azionario Val Eurp a dist
Allianz Azioni Italia All Stars
Tendercapital Secular Euro
Fidelity Sustainable Water & Waste Fund
Eleva Eleva Abs Ret Eurp
UBS (Lux) ES Long Term Themes (USD)
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Franklin Technology Fund
Fundsmith SICAV - Fundsmith Equity Fund
Pictet-SmartCity
Pictet-Digital
Fidelity Sustainable Consumer Brands
Pictet-Clean Energy Transition
Vontobel US Equity
Pictet-Security
GS Europe CORE® Equity Portfolio
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Schroder ISF Greater China
Fidelity Emerging Markets Fund
Fidelity America Fund
Guinness Global Equity Income
Fidelity World FAM Fund
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Amundi Fds Pioneer US Equity Research
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BNP Paribas Sustainable Glbl Low Vol Eq
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JPM Japan Equity Fund
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RobecoSAM Sustainable Water Equities
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Amundi Fds Pioneer Global Equity
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Amundi Fds China Equity
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Pictet Corto Europe Long Short
Pictet - Global Thematic Opportunities
Redwheel Global Emerging Markets
T. Rowe Price Global Focused Gr Eq Fd
Mirabaud - Sustainable Global Focus
Franklin Biotechnology Discovery Fund
Janus Henderson Horizon Euroland Fund
Fidelity Pacific Fund
Fidelity Sustainable Global Health Care
UBAM Swiss Equity
AB Low Volatility Equity
Pictet-Quest Global Sustainable Equities
Franklin US Opportunities Fund
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Pictet-Premium Brands
Pictet-Biotech
UBS (Lux) EF China Opportunity (USD)
UBS (Lux) EF Greater China (USD)
Vontobel Clean Technology
Pictet-Nutrition
UBS (Lux) ES USA Growth (USD)
Pictet-Timber
Schroder ISF Global Dividend Maximiser
Vontobel Emerging Markets Equity
Schroder ISF Global Emerging Mkt Opports
Janus Henderson Hrzn Pan Eurp Abs Ret Fd
Schroder ISF China Opportunities
MFS Meridian Global Equity Fund
Janus Henderson AbsRet Fd
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Schroder ISF Emerging Asia
RAM (Lux) Sys European Equities
Janus Henderson Pan European Fund
Schroder ISF Asian Opportunities
Schroder ISF EURO Equity
MFS Meridian European Value Fund
Schroder ISF US Large Cap
AB International Health Care
Threadneedle (Lux) Global Focus
MFS Meridian European Research Fund
Templeton Emerging Markets Fund
Comgest Growth Europe
Man GLG Japan CoreAlpha Equity
Comgest Growth Japan
DPAM B Equities World Sust
Raiffeisen-Nachhaltigkeit-Aktien
BGF European Focus Fund
BSF Systematic ESG World Equity Fund
BGF US Flexible Equity Fund
BGF US Basic Value Fund
Fondi con più di 1,6 miliardi di asset in capo ai clienti italiani. Fonte: dati frutto di elaborazione propria del team di Analisi FundsPeople, svolta attraverso diverse piattaforme di distribuzione e società di gestione.
01 EQUITY
■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■
400 800 1.200 1.600 400 800 1.200 1.600 400 800 1.200 1.600 PANORAMA BAROMETRO 22 FUNDSPEOPLE I MAGGIO
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Messaggio Promozionale: Prima dell’adesione leggere il Prospetto e il PRIIPs KID disponibili su www.ishares.com/it, che contengono una sintesi dei diritti degli investitori. Informativa di Legge. Pubblicato da BlackRock (Netherlands) B.V. BlackRock (Netherlands) B.V. è autorizzata e disciplinata dall'Autorità per i mercati finanziari olandese. Sede legale: Amstelplein 1, 1096 HA, Amsterdam - Tel.: 020 – 549 5200 - Tel.: 31-20-549-5200. Iscrizione al Registro delle Imprese n. 17068311. A tutela dell'utente le telefonate potranno essere registrate. Per informazioni sui diritti degli investitori e su come presentare reclami, visitare https://www.blackrock.com/corporate/compliance/investor-right disponibile in italiano. © 2023 BlackRock, Inc. Tutti I diritti riservati. 2661375
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I FONDI INTERNAZIONALI BLOCKBUSTER IN ITALIA NEL 2023
Per rientrare nella categoria Blockbuster, i prodotti internazionali devono raggiungere i 200 milioni di euro di patrimonio distribuito nel mercato italiano. Fonte: Società di gestione e diverse piattaforme di distribuzione.
M&G (Lux) Income Allocation Fund
Progetto Azione Connectivity Revolution
Progetto Azione Connectivity Revolution
BGF Global Multi-Asset Income Fund
ASI Progetto Azione New Lifestyles
ASI Progetto Azione New Lifestyles
Amundi Bilanciato Più
Amundi Bilanciato Più
BNP Paribas Sustainable Multi-Asset Sty
BGF ESG Global Conservative Income Fund
Franklin ESG-Focused Balanced Fund
DWS Concept Kaldemorgen
Fidelity Global Multi Asset Income Fund
Pictet-Multi Asset Global Opportunities
PIMCO GIS Dynamic Multi-Asset Fund
Janus Henderson Balanced Fund
Risparmio Italia
Invesco Global Income Fund
JPM Global Macro Opportunities Fund
DNCA Invest Eurose
Nordea 1 - Alpha 10 MA Fund
M&G (Lux) Dynamic Allocation Fund
Nordea 1 - Alpha 15 MA Fund
Amundi Fds Multi-Asset Sustainable Fut
Progetto Azione Energy Transition
Progetto Azione Energy Transition
JPM Global Income Conservative Fund
CPR Invest Smart Trends
Allianz Income and Growth
Allianz Dynamic Multi Asset Strat SRI 15
ASI Progetto AzioneInfrstrttrSostenibili
ASI Progetto AzioneInfrstrttrSostenibili
BNP Paribas Sustainable Multi-Asset Bal
Allianz Dynamic Multi Asset Strat SRI 50
Amundi Fds Absolute Return Multi-Stgy
Invesco Balanced-Risk Allocation Fund
Allianz Capital Plus
ASI Progetto Azione Infrst Sstnb (II)
ASI Progetto Azione Infrst Sstnb (II)
First Eagle Amundi Income Builder Fund
First Eagle Amundi International Fund
Carmignac Sécurité
Amundi Fds Global Aggregate Bond
MS INVF Global Fixed Income Opps Fd
Invesco Global Total Return EUR Bond Fd
Invesco Euro Corporate Bond Fund
Nordea 1 - European Covered Bond Fund
JPM Global Bond Opportunities Fund
Nordea 1 - Low Duration Eur Cov Bnd Fund
DNCA Invest Alpha Bonds
BGF China Bond Fund
BNP Paribas Enhanced Bd 6M
Allianz European Bond RC JPM EU Government Bond Fund
BSF Fixed Income Credit Strategies Fund BGF Fixed Income Global Opportunities Fd Amundi Elite Income Bond Amundi Elite Income Bond
Euro Short Duration Bond Fund Amundi SF Divers Shrt-Term Bd
MS INVF Euro Strategic Bond Fund BGF Euro Corporate Bond Fund Amundi Fds Strategic Bond BGF Euro Bond Fund
Thesis Juniper Fund
Raiffeisen Nachhaltigkeit Diversified
ASI Progetto Azione Circular Economy
ASI Progetto Azione Circular Economy
Amundi Funds Multi-Asset Real Return
Progetto Azione Energy Transition (II)
Progetto Azione Energy Transition (II)
JPM Global Multi Strategy Income Fund
Amundi Fds Global Multi-Asset
Amundi Target Controllo
Capital Group Global Allocation Fd (LUX)
Amundi Fds Euro Multi-Asset Target Inc
FvS Multiple Opportunities II
Amundi Fds Multi-Strategy Growth
MS INVF Global Balanced Fund
Amundi Inv Multi-Asset Teodorico
Allianz Strategy 50
M&G (Lux) Sustainable Allocation Fund
ASI Progetto Azione Intlgz Atfcl
ASI Progetto Azione Intlgz Atfcl
BSF Global Event Driven Fund
BNP Paribas Sustainable Multi-Asset Gr
Amundi Primo Investimento
Amundi Fds Pioneer Income Opportunities
M&G (Lux) Glb Fl Rt HY Fd
Carmignac Portfolio Sécurité
Amundi Fds Emerging Markets Bond
Amundi Obbl Paesi Emerg a dist
Amundi Fds Global Subordinated Bond
Invesco Belt and Road Debt
Nordea 1 - European High Yield Bond Fund
Nordea 1 - European Financial Debt Fund
JPM Global Corporate Bond Fund
Allianz Euro Credit SRI
AXAWF Global Inflation Short Dur Bds
Templeton Global Bond Fund
BlueBay Investment Grade Euro Govt Bd Fd
Fidelity Euro Short Term Bond Fund
GS Global Fixed Income Plus Port (Hdg)
Schroder ISF EURO Corporate Bond
Muzinich Enhancedyield Short-Term Fund
PIMCO Obbligazionario Prudente Fund
PIMCO GIS Income Fund
PIMCO GIS Diversified Income Fund
PIMCO GIS Global Real Return Fund
PIMCO GIS Global Bond Fund
JPM Income Fund
Carmignac Pf Patrimoine
BNY Mellon Global Real Return Fd (EUR)
BSF European Select Strategies Fund
BSF European Absolute Return Fund
ASI Progetto Azione Brand Vincenti (II)
ASI Progetto Azione Brand Vincenti (II)
Amundi ESG Selection Conservativo
BNL Assetto Dinamico
Progetto Azione Connectivity Revolt (II)
Progetto Azione Connectivity Revolt (II)
JPM Total Emerging Markets Income Fund
ASI Progetto Azione New Lifestyles (II)
ASI Progetto Azione New Lifestyles (II)
ASI Progetto Azione Medical Innovation
Amundi ESG Selection Bilanciato
MFS Meridian Prudent Capital Fund
Exane Funds 2 Exane Pleiade Fund
Man AHL TargetRisk Fund
Man GLG Event Driven Alternative Fund
PIMCO GIS Global Core Asst Allc
Amundi Valore Italia PIR
ASI Progetto Azione Sociale(II)
ASI Progetto Azione Sociale(II)
ASI Bilanciato Percorso Attivo
ASI Bilanciato Percorso Attivo
Allianz MultiPartner - Multi20
Allianz MultiPartner - Multi20
BSF Dynamic Diversified Growth Fund
ASI Progetto Azione Brand Vincenti
ASI Progetto Azione Brand Vincenti
Franklin Income Fund
Schroder ISF Global Multi-Asset Income
RAM (Lux) Sys L/S European Equities
MFS Meridian Prudent Wealth Fund
Jupiter Merian Global Equity AbsoluteRet
Man GLG Alpha Select Alternative
Raiffeisen-Nachhaltigkeit-Mix
Dachfonds Südtirol
MS INVF Euro Corporate Bond Fund
Amundi Obbligazi Italia Breve Termine
Amundi Fds Pioneer Strategic Income
Robeco Financial Institutions Bonds
Robeco Global Credits
FvS Bond Opportunities
BNP Paribas Sustainable Enhanced Bd 12M
Lazard Credit Fi SRI
BNP Paribas Euro Government Bd
CamGestion Obliflexible
JPM Global Government Bond Fund
Amundi Fds Euro Corporate Bond
MS INVF Short Maturity Euro Bond Fund
BNY Mellon Rspnb Hrzns Euro Corp Bd Fd
Candriam Sustainable Bond Glbl Hi Yld
M&G (Lux) Glb Macro Bd Fd
Robeco High Yield Bonds
JPM Global High Yield Bond Fund
Wellington Global Bond Fund
Amundi Sentiero Sostenibile
Nordea 1 - European Covered Bond Op
Tendercapital Bond Two Steps
EdR SICAV Financial Bonds
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Fondi con più di 1,6 miliardi di asset in capo ai clienti italiani. Fonte: dati frutto di elaborazione propria del team di Analisi FundsPeople, svolta attraverso diverse piattaforme di distribuzione e società di gestione. 02 MULTI-ASSET / ALTERNATIVE
Pan European High Income Fund M&G (Lux) Optimal Income Fd JPM Global Income Fund BGF ESG Multi-Asset Fund Amundi Fds Global Multi-Asset Cnsrv MS INVF Global Balanced Risk Control FOF Amundi Elite Multi Asset Flexible Amundi Elite Multi Asset Flexible BGF Global Allocation Fund Nordea 1 - Stable Return Fund Carmignac Patrimoine JPM Global Balanced Fund Amundi Obb Più a distribuzione Amundi Elite Thematic Multi Asset Amundi Elite Thematic Multi Asset Amundi
Invesco
■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ 400 800 1.200 1.600 400 800 1.200 1.600 03
FIXED INCOME
BGF
■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ 400 800 1.200 1.600 400 800 1.200 1.600 400 800 1.200 1.600 400 800 1.200 1.600 PANORAMA BAROMETRO 24 FUNDSPEOPLE I MAGGIO
I FONDI INTERNAZIONALI BLOCKBUSTER IN ITALIA NEL 2023
Per rientrare nella categoria Blockbuster, i prodotti internazionali devono raggiungere i 200 milioni di euro di patrimonio distribuito nel mercato italiano. Fonte: Società di gestione e diverse piattaforme di distribuzione.
M&G (Lux) Em Mkts Bd Fd
UBAM Global High Yield Solution
Capital Group Global High Inc Opps (LUX)
Nordea 1 - European Cross Credit Fund
Capital Group Euro Bond Fund (LUX)
Invesco Euro Short Term Bond Fund
MS INVF Global Bond Fund
Invesco Euro Bond Fund
JPM Flexible Credit Fund
Carmignac Portfolio Flexible Bond
BGF Global High Yield Bond Fund
Nordea 1 - Flexible Fixed Income Fund
Carmignac Pf Global Bond
BNP Paribas Euro Short Term Corp Bd Opps
Aperture Credit Opportunities Fund
Fidelity European High Yield Fund
Vontobel Emerging Markets Debt
Templeton Global Total Return Fund
Pictet-Emerging Local Currency Debt
Fidelity Emerging Market Debt Fund
GS Emerging Markets Debt Portfolio
AXAWF Global High Yield Bonds
Schroder ISF Global Inflation Linked Bd
BlueBay Investment Grade Bond Fund
Schroder ISF EURO Government Bond
Schroder ISF EURO Bond
Pictet-Global Emerging Debt Fund
Lemanik SICAV Active Short Term Credit
Fidelity Global Bond Fund
PIMCO GIS Global Bond ESG Fund
Zurich Dynamic Bond Fund
PIMCO GIS Global Investment Grd Crdt Fd
PIMCO GIS Capital Securities Fund
PIMCO GIS Euro Income Bond Fund
PIMCO GIS Total Return Bond Fund
PIMCO GIS Global High Yield Bond Fund
Invesco India Bond
Amundi Fds Euro Aggregate Bond
Candriam Bds Global High Yield
JPM Managed Reserves Fund
Amundi Fds Pioneer US Bond
Amundi Fds Optimal Yield Short Term
Amundi Obbl Euro a distribuzione
Invesco Global Investment Grd Corp Bd Fd
Amundi Fds Emerging Markets S/T Bd
Tendercapital Glb Bd Shrt Dur Fd
Candriam Bds Euro High Yield
FCH BlueBay Investment Grd Euro Aggt Bd
BNP Paribas Green Bond
JPM Emerging Markets Local Ccy Dbt Fd
Allianz US Short Duration High Income Bd
Lazard Capital Fi SRI
JPM Europe High Yield Bond Fund
Carmignac Portfolio Credit
MS INVF European HY Bd Fd
BNP Paribas Euro Corp Bd
BNP Paribas Nordic Sustainable Evolution
BGF Global Inflation Linked Bond Fund
BGF Global Government Bond Fund
Amundi Funds Absolute Return Glb Opps Bd
Amundi Fds Global Corporate Bond
RobecoSAM Euro SDG Credits
Invesco Emerging Markets Local Debt Fund
Threadneedle (Lux) European Strategic Bd
RAM Mediobanca Strata UCITS Credit
RAM (Lux) Tactical Glb Bd Total Return
UBS (Lux) BS China Fixed Income (RMB)
Tikehau Short Duration Fund
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Schroder ISF Strategic Credit
Vontobel TwentyFour Strategic Income Fd
UBS (Lux) Bd SICAV Short Dur Hi Yld Sust
UBS (Lux) BS Global Dynamic (USD)
Pictet-Chinese Local Currency Debt
EdRF Bond Allocation
Franklin European Total Return Fund
Fidelity US High Yield Fund
Schroder ISF EURO Credit Conviction
Mirabaud Sustainable Global Strat Bd Fd
Pictet-EUR Short Term Corporate Bonds
Fidelity Global Inflation-linked Bond Fd
DPAM L Bonds Emerging Markets Sust
Schroder ISF EURO High Yield
Janus Henderson Horizon Euro HY Bd Fd
Jupiter Dynamic Bond
Pictet-EUR Short Term High Yield
NN (L) US Credit
Pictet - Global Sustainable Credit
Janus Henderson Horizon Euro Corp Bd Fd
Fidelity Global Short Duration Income Fd
Pictet-EUR Short Mid-Term Bonds
HSBC GIF Euro High Yield Bond
Schroder ISF Global Corporate Bond
Pictet-USD Government Bonds
MFS Meridian Emerging Markets Debt Fund
UBS (Lux) BF Euro High Yield (EUR)
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Neuberger Berman Short Dur Em Mkt Dbt Fd
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Informazione giornaliera sull’industria del risparmio gestito, in formato scritto e audiovisivo.
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Fondi con più di 1,6 miliardi di asset in capo ai clienti italiani. Fonte: dati frutto di elaborazione propria del team di Analisi FundsPeople, svolta attraverso diverse piattaforme di distribuzione e società di gestione. I fondi appartenenti al gruppo Fixed Income includono anche i prodotti convertibili.
Opinioni, giri di poltrone, hobby e il lato solidale che va oltre l’ufficio, insieme all’elenco dei professionisti e delle società.
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CARLO TRABATTONI presidente Assogestioni “Rispetto al passato, c’è più consapevolezza da parte degli investitori italiani, ma anche più supporto professionale, una direzione che va ulteriormente incoraggiata, al fine di riuscire a proiettare lo sguardo oltre la crisi. Oggi l’attenzione dell’industria del risparmio gestito è rivolta da un lato alle strategie per affrontare il nuovo contesto di investimento e, dall’altro, al tema dell’educazione finanziaria, legato strettamente al ruolo sociale del Paese”
IL RISPARMIO GESTITO, OLTRE LA CRISI
Il 2022 è stato un anno difficile ma importante per l’industria del risparmio gestito: i dati della mappa trimestrale Assogestioni hanno evidenziato che a fine anno il patrimonio totale ammontava a 2.212 miliardi euro, di cui circa 1.075 miliardi pari al 49% afferenti ai soli fondi aperti, con una raccolta nell’anno positiva per 14,86 miliardi e 7,4 miliardi nel quarto trimestre dell’anno.
Dai dati emerge la resilienza dei fondi aperti, termometro del sentiment degli investitori retail, e in particolare dei prodotti azionari. Nel 2022, la raccolta netta dei fondi aperti è stata pari a 8,5 miliardi e quella degli azionari a 22 miliardi. Nonostante i pesanti cali delle quotazioni, la raccolta dei fondi azionari si è tenuta costantemente in territorio positivo, segno che una buona parte degli investitori italiani è entrata nel comparto più rischioso approfittando dei valori a forte sconto sui mercati.
I fondi PIR compliant mostrano un patrimonio promosso complessivo di 18,89 miliardi di euro, di cui 17,44 di PIR ordinari e 1,44 di PIR alternativi, con una raccolta netta complessiva in negativo per 377 milioni nel trimestre. Alla luce di questi dati, il 2023 si preannuncia un anno particolarmente sfidante, in cui la delicata situazione
socioeconomica globale, il conflitto russo-ucraino, la crisi energetica e la volatilità dei mercati hanno creato un contesto complesso che necessita di soluzioni, e in cui l’industria del gestito mira a rafforzare il proprio ruolo sociale e a contribuire al rilancio dell’economia e alla sua transizione verso modelli più sostenibili.
Come ogni anno, il momento di riferimento per il settore in cui fare il punto e disegnare nuove strategie per il futuro è il Salone del Risparmio, un’edizione attesa per tutta la nostra industria, desiderosa, dopo mesi complessi, di iniziare a realizzare una sintesi del costante confronto sul nuovo scenario socioeconomico, delineando possibili soluzioni alle sfide del nostro tempo e offrendo un contributo positivo al sistema Paese in senso più ampio. È il momento di proiettare il risparmio oltre la crisi. D’altronde lo stesso titolo di questa tredicesima edizione (Il risparmio oltre la crisi. Accompagnare l’investitore verso scelte consapevoli) è stato scelto per porre l’accento sul ruolo sociale che l’industria può giocare nel contribuire al rilancio dell’economia del Paese e alla sua trasformazione, per prendere atto senza smarrimento, ma con consapevolezza, dell’impatto globale delle incertezze geopolitiche, della crisi energetica, della volatilità finanziaria e del ritorno dell’inflazione.
28 FUNDSPEOPLE I MAGGIO di ASSOGESTIONI IL PUNTO
Contro la crisi climatica servono azioni.
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Il fondo è classificato come ex articolo 9 della SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation)*.
AVVERTENZE: Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto, il Documento contenente le informazioni chiave (KID), il Regolamento di gestione e il Modulo di sottoscrizione prima di prendere una decisione finale di investimento. Questi documenti, che descrivono anche i diritti degli investitori, possono essere ottenuti in qualsiasi tempo, gratuitamente sul sito web della Società di gestione e presso i Soggetti Incaricati del collocamento. È, inoltre, possibile ottenere copie cartacee di questi documenti presso la Società di gestione del fondo su richiesta. I KID sono disponibili nella lingua ufficiale locale del paese di distribuzione. Il Prospetto è disponibile in italiano. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il collocamento del prodotto è sottoposto alla valutazione di appropriatezza o adeguatezza prevista dalla normativa vigente. ANIMA Sgr si riserva il diritto di modificare in ogni momento le informazioni riportate. Il valore dell’investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe ricevere un importo inferiore rispetto a quello originariamente investito. Nel caso di stacco cedola, l’importo da distribuire potrà anche essere superiore al risultato conseguito dal fondo, rappresentando in tal caso rimborso di capitale.
* Fonte: ESMA - Fund portfolio networks: a climate risk perspective. ** Le società in portafoglio sono selezionate fra quelle incluse nella lista della Science Based Target initiative, con obiettivo di dimezzare le emissioni nette entro il 2030 e azzerarle entro il 2050.
Il cambiamento clima co ha importan conseguenze anche sugli inves men finanziari*.
Per maggiori informazioni consultare i siti www.istituto-qualita.com e www.aifin.org Top Gestore Fondi Categoria Italia BIG 2023 Top Gestore Fondi Sostenibili Categoria Italia 2023 Anima Net Zero Azionario Internazionale 1° posto, categoria Asset Management
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I NOSTRI INVESTIMENTI DANNO FORMA AL DOMANI, OGGI
di Silvia Ragusa
COSTANTE MONITORAGGIO DEL CAMPO DI GIOCO
Un’efficace gestione dei rischi di mercato e di liquidità nell’attuale contesto di mercato presuppone innanzitutto un’accurata misurazione di tali rischi sulla base di indicatori di natura quantitativa. La disponibilità di affidabili metriche di rischio è però solo il primo passo. È anche necessario delineare preventivamente il “campo di gioco” all’interno del quale si esplicitano le scelte gestionali attraverso la definizione, per ogni portafoglio, di un sistema di limiti di rischio che sono sottoposti ad un costante monitoraggio da parte del risk management. Relativamente al rischio mercato, Amundi implementa sia modelli di tipo non parametrico (Historical Simulation), su cui si basano i principali limiti di rischio assoluto, che modelli alternativi di tipo parametrico, con differenti configurazioni campionarie che presentano prestazioni differenti e complementari, dal punto di vista inferenziale, in termini di reattività e di precisione statistica delle stime. Relativamente al rischio di liquidità, invece, abbiamo sviluppato una metodologia proprietaria che permette di implementare Liquidity Stress Tests su attività e passività dei fondi gestiti e di calcolare diverse metriche inerenti al profilo di liquidità dei portafogli (come ad esempio il tempo necessario per liquidare una determinata frazione del portafoglio e il correlato costo di liquidazione in funzione della quantità negoziata). Al fine di assicurare la liquidità e la diversificazione dei portafogli, in modo robusto rispetto a potenziali variazioni di regime dei mercati, in Amundi, il sistema di limiti di rischio prevede non solo limiti basati sulle metriche aggregate a livello di portafoglio (come ad esempio il VaR o la percentuale del portafoglio che può essere liquidata in un determinato orizzonte temporale) ma anche limiti che incidono sulla struttura dei portafogli, relativamente ai differenti fattori di rischio e alle caratteristiche degli strumenti finanziari.
DANIELE MOSSI
HEAD OF RISK MANAGEMENT, AMUNDI SGR
L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI RISK MANAGER
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Con
32 FUNDSPEOPLE I MAGGIO TENDENZE IN PRIMO PIANO
AFFIANCARE ALLA TRADIZIONALE MISURAZIONE UNA ROBUSTA ANALISI DI SCENARIO
Il monitoraggio, ma soprattutto la gestione dei rischi di mercato e di liquidità presenti nei portafogli gestiti assume sempre più rilevanza. Ciò che ritengo fondamentale nel monitoraggio di tali rischi è affiancare alla tradizionale misurazione basata su orizzonti periodali medio-lunghi, tipici dei prodotti di risparmio gestito, una robusta analisi di scenario sottoponendo i portafogli a stress basati sia su eventi storici che su scenari custom di tipo predittivo, che tengano proprio in considerazione l’evoluzione dello scenario economico-finanziario. In tal modo è possibile stimare l’andamento, in termini assoluti e relativi rispetto al benchmark, dei portafogli in tali situazioni e tramite una costante interazione con i gestori valutare tempestivamente eventuali correttivi da porre in essere.
In Eurizon utilizziamo la piattaforma Aladdin di BlackRock per il monitoraggio dei rischi di mercato e di liquidità; tale piattaforma è utilizzata anche come front-end della gestione, consentendo quindi una piena integrazione dell’attività di portfolio management con quella di risk management. Nell’ambito del rischio di mercato utilizziamo sia modelli multifattoriali che di simulazione storica, affiancando alla stima su orizzonte temporale di lungo periodo, anche una valutazione di breve periodo atta a catturare eventuali cambiamenti nei regimi di volatilità e correlazione di mercato. Per quanto concerne il rischio di liquidità verifichiamo che i portafogli abbiamo, su vari orizzonti temporali, asset liquidabili sufficienti a far fronte alle passività (rimborsi) stimate su tali orizzonti, tenendo anche in considerazione eventuali costi (es. bid-ask spread). In entrambi i casi vengono svolte anche analisi di scenario sottoponendo i portafogli a stress sia storici che predittivi.
È di fondamentale importanza, infine, una costante interlocuzione con i gestori in quanto il risk management non deve essere percepito come un mero guardiano bensì come una funzione con cui collaborare al fine di una più efficiente gestione dei portafogli.
MICHELE DE SARIO RESPONSABILE RISK MANAGEMENT, EURIZON
La storia dei sistemi economici e dei mercati finanziari degli ultimi anni è stata caratterizzata da molti casi di crisi e, nelle situazioni più anomale, di dissesti che hanno certamente lasciato il segno. Gestire il rischio sarà l’elemento cardine nel settore dell’asset management.
Rischio di mercato e rischio di liquidità. Nel tempo, e dopo diversi interventi delle authority, l’industria del risparmio gestito ha fatto notevoli passi avanti in ambito di monitoraggio e gestione del rischio, garantendo maggiore tutela ai risparmiatori e mitigando il rischio sistemico. Gli ultimi anni, però, sono stati caratterizzati da diversi eventi che hanno portato, per vari motivi, ad aver un impatto rilevante sull’andamento dei mercati finanziari. La
pandemia, l’invasione dell’Ucraina, l’aumento dell’inflazione e il successivo cambio di politica monetaria sui tassi di interesse da parte delle banche centrali, le recenti crisi di alcune banche negli Stati Uniti e di Credit Suisse in Europa (oggi acquisita da Ubs) hanno creato un clima di grande incertezza e portato a repentini aumenti della volatilità. In questo panorama il monitoraggio e la gestione dei rischi di mercato e di liquidità nei portafogli sono diventati sempre più importanti. Per non dire cruciali.
MAGGIO I FUNDSPEOPLE 33
LA GESTIONE DEL RISCHIO SARÀ SEMPRE PIÙ STRATEGICA
In Generali A&WM utilizziamo metodologie che forniscono una misurazione integrata del rischio a livello di posizioni, portafoglio e gruppo di portafogli.
L’analisi include tre componenti principali: indicatori di rischio ex-ante e “what if analysis”; indicatori di rischio ex-post, come ad esempio indici Sharp e Sortino o la misurazione del rating di portafoglio; infine, l’analisi della performance, come drawdown, performance relativa, performance contribution. Il rischio di liquidità è valutato in condizioni di mercato standard e di stress, sia sul fronte degli assets che delle liabilities, con un duplice approccio al livello di singolo titolo e portafoglio. Nel primo, utilizzando un modello multifattoriale basato sui dati di mercato (trade realizzati, prezzi, volumi). A livello di portafoglio, utilizzando il numero di giorni necessari per liquidare date percentuali degli attivi e l’impatto che la loro liquidazione può avere sul valore di mercato del portafoglio. Crediamo che la gestione del rischio di liquidità sarà sempre più strategica, in uno scenario di elevata volatilità, bruschi movimenti sui mercati e bilanciamenti dei portafogli. Facendo leva sul solido track record maturato, continueremo ad investire sui processi, i presidi interni e la governance per la gestione del rischio, a protezione dei nostri investitori.
RICCARDO APPOLLONI CHIEF RISK OFFICER, GENERALI ASSET & WEALTH MANAGEMENT
EVOLUZIONE ENERGETICA: DAL GRIGIO AL VERDE
Non è un caso che la figura del risk manager sia tra le più ricercate nel settore dell’asset management.
Non sempre è immediato capire quali sono i compiti svolti da questi professionisti in seno agli asset manager: si muovono in autonomia rispetto alle dinamiche della società di gestione, tanto che riferiscono direttamente al top management e agiscono in sepa-
rata sede rispetto alle altre funzioni di controllo. In queste pagine tre responsabili dei maggiori gruppi in Italia per patrimonio gestito spiegano quali sono oggi, in questo contesto di volatilità ormai costante, i fattori fondamentali per monitorare e gestire i rischi di mercato e liquidità all’interno di un portafoglio e quali strumenti di misurazione vengono da loro adottati .
La transizione energetica globale si trova a un punto di svolta. Gli investimenti in energia pulita sono destinati a crescere in misura significativa in quanto, oltre ai consumatori e produttori, che desiderano comportarsi in modo più responsabile, anche i governi stanno adottando misure per combattere il cambiamento climatico e garantire la sicurezza energetica. Prevediamo investimenti significativi nell’elettrificazione e nella rete, che determineranno una forte domanda di materiali critici, ovvero gli elementi costitutivi della transizione energetica. Sebbene gli investimenti globali nella transizione energetica a basse emissioni di carbonio abbiano raggiunto i 1100 miliardi di dollari americani nel 2022, nei prossimi anni la spesa dovrà almeno triplicare per raggiungere gli obiettivi di combattere il cambiamento climatico, garantire la sicurezza energetica e soddisfare la crescente domanda di energia a prezzi accessibili, determinata dall’aumento demografico. Ciò offre ampie opportunità agli investitori che desiderano generare rendimenti a lungo termine, beneficiando al contempo dell’esposizione all’evoluzione energetica.
ANDREA MANCOSU Investment
L’OPINIONE DI RAP T REN PAR T NER
Capability Specialist, Credit Suisse Asset Management
34 FUNDSPEOPLE I MAGGIO TENDENZE IN PRIMO PIANO
I NOSTRI INVESTIMENTI DANNO FORMA AL DOMANI, OGGI
LA RESILIENZA DELLE BANCHE ITALIANE
La crisi del settore che ha colpito le banche regionali Usa e Credit Suisse non si trasformerà in un problema sistemico per le banche europee e italiane. Le banche centrali sono infatti intervenute mandando un segnale forte e positivo all’intero settore. Ci sono però alcuni problemi idiosincratici da valutare.
La tempesta di marzo, con il caso delle americane Svb e Signature Bank e il salvataggio di Credit Suisse, impone di certo cautela, ma non ci sono dubbi circa la solidità del settore bancario italiano che, rispetto a quello europeo, risulta più solido e capitalizzato che in passato. Dal nostro osservatorio non vediamo, infatti, rischi di capitale e liquidità per le banche italiane che, rispetto al crollo del 20072008, possono contare decisamente su più capitale. E questo garantisce più protezione sui depositi.
Dopo la Global Financial Crisis, infatti, le banche sistemiche sono state regolamentate in maniera più stringente, con stress test frequenti, e con una qualità degli attivi più elevata. Mentre se guardiamo agli Usa, le banche in difficoltà sono state quelle che hanno preso troppi rischi o che avevano delle situazioni di forte sbilancio tra attivo e passivo.
Il CET1 medio delle banche italiane è pari al 15.6% nel 4Q22, in crescita di +100bps QoQ e con un buffer di 700bps sullo SREP. Gli High-Qua-
lity Liquid Assets rappresentano il 40% dei depositi a livello europeo, con le italiane ben al di sopra del 25 per cento. Nel corso degli ultimi anni le banche italiane hanno migliorato significativamente la propria efficienza, garantendo maggiore flessibilità nella gestione operativa. Oggi il settore presenta infatti livelli elevati sia di capitale che di liquidità, tra i più alti in Europa, anche grazie a un asset quality significativamente migliorata (con un NPE Ratio medio inferiore al 4%). Elementi che rendono le banche ben equipaggiate per fronteggiare un deterioramento dello scenario macro.
PROBLEMI IDIOSINCRATICI
La crisi del settore che ha colpito le banche regionali Usa e Credit Suisse non si trasformerà in un problema sistemico per le banche europee e italiane. Le banche centrali, Fed e Snb, sono infatti intervenute rapidamente per garantire la liquidità al sistema e salvare i depositi (nel caso di Svb e Signature Bank), mandando un segnale forte e positivo all’intero settore. Tuttavia, alla luce del rapido aumento dei tassi
d’interesse da parte delle banche centrali stesse, è possibile che altri problemi “idiosincratici” possano verificarsi e che questo possa spingere le banche ad inasprire gli standard sui prestiti, aumentando i rischi di un forte rallentamento economico.
In termini valutativi, il settore bancario italiano ha registrato un de-rating, e tratta ora con un 2024E P/TE mediano del 0.5x a fronte di un ROTE > 9.5% e dividend yield > 8.5 per cento. Ci aspettiamo che la dinamica dei tassi continuerà a fornire un forte contributo al margine d’interesse delle banche nei prossimi trimestri e supporterà un livello di profittabilità strutturalmente superiore rispetto alla fase di tassi negativi. Con uno spread commerciale che a febbraio ha superato i 300bps (livello più alto da dicembre 2008) e un beta sui depositi su livelli ancora contenuti, riteniamo ragionevole che il ROTE medio converga al 10 per cento.
POSIZIONE NEUTRALE
Nonostante questi elementi di supporto e le garanzie sulla liquidità fornite dalle banche centrali per fronteggiare
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TENDENZE BUSINESS
di Luigi De Bellis
BANCHE ITALIANE: CET1 E BUFFER VS SREP
eventuali nuove fasi di stress, il nostro posizionamento sul settore finanziario nel suo complesso resta neutrale, privilegiando un approccio selettivo nelle scelte con una preferenza verso società con business model meno esposti al costo del rischio, un’ampia dotazione di capitale e di depositi (con beta basso), e spazio di re-pricing degli attivi come Banca Mediolanum, FinecoBank. Tra le banche, le nostre preferite sono Unicredit, BAMI, Mediobanca e Credem.
Riteniamo che gli eventi recenti rendono a questo punto inevitabile un impatto sulle scelte di politica monetaria, soprattutto da parte della Fed. Il rischio principale che vediamo con l’aumento dei timori di instabilità finanziaria (se non contenuta imme-
diatamente) è che venga colpito uno dei principali canali di trasmissione dell’economia, ossia i prestiti bancari, con un deterioramento della volontà di concedere credito (sia in Europa che negli Usa), ma la velocità di reazione delle banche centrali ci porta ad essere più ottimisti sull’evoluzione.
BTP RESILIENTE
Il mercato continua a guardare con attenzione i dati sui depositi e prestiti. Se guardiamo agli Usa, i dati sui depositi e sugli aiuti che la Fed sta erogando al sistema creditizio statunitense dimostrano che a partire da aprile la situazione è migliorata, ma non siamo tornati ai livelli pre-fallimento della Silicon Valley. In Italia la situazione
CON L’AUMENTO DI TIMORI DI INSTABILITÀ FINANZIARIA, IL RISCHIO È CHE VENGANO COLPITI I PRESTITI BANCARI, CON DETERIORAMENTO DELLA VOLONTÀ DI CONCEDERE CREDITO
BAMI BMPS BPE BPSO CE ISO UCG FBK BMED CET1 capital 12,8% 15,6% 12,8% 15,3% 13,7% 13,5% 14,9% 20,8% 20,6% QoQ Change (bps) 79 660 26 2 2 110 -49 43 -10 YoY Change (bps) -60 460 -71 -37 -4 -40 -11 202 -30 SREP 8,70% 8,80% 8,47% 8,50% 7,56% 8,88% 9,21% 8,16% 8,84% Buffer vs SREP 4,1% 6,8% 4,3% 6,8% 6,1% 4,6% 5,7% 12,7% 11,8% Fonte: stime Equita SIM. BANCHE ITALIANE: HISTORICAL P/TE 1,20X 1,10X 1,00X 0,90X 0,80X 0,70X 0,60X 0,50X 0,40X 0,30X 2014 2018 2016 2020 2015 2019 2017 2021 2022 2023 Fonte: Equita SIM. MAGGIO I FUNDSPEOPLE 37
LIQUIDITÀ
Le banche europee sono strettamente controllate in termini di requisiti patrimoniali e di liquidità.
Al 2022, le banche italiane si trovavano in una posizione comoda sul fronte della liquidità, con un LCR medio del 281% e un NSFR medio del 166%.
SETTORE FINANZIARIO ITALIANO: CET1, NSFR E LCR (4Q22)
RESILIENTE DELLE ATTESE E L’OUTLOOK RESTA COSTRUTTIVO ALMENO NEL BREVE TERMINE
è più confortante anche se con rallentamenti della velocità di crescita: i dati recenti di Banca d’Italia mostrano che a febbraio, gli impieghi a imprese e famiglie sono risultati in aumento del 1.1% YoY, confermando i segnali di rallentamento nel trend di crescita già emersi nei mesi scorsi (gennaio +1.6%, dicembre +2.1% YoY, novembre +3.5% YoY). Lato raccolta, i depositi, seppur in calo del -5.8% YoY (-163bn), si confermano sostanzialmente stabili MoM (-1% MoM -20bn), con nessun segno di accelerazione particolare dei deflussi né lato imprese né lato retail. Questo rappresenta un elemento di supporto per il settore dopo i deflussi registrati dalle banche regionali Usa.
Anche l’andamento dei BTP è stato più resiliente delle attese, e l’outlook resta costruttivo almeno nel breve.
Non vediamo un rischio di instabilità politica in Italia nel breve-medio termine (almeno fino alle elezioni europee del 2024), e anche le recenti indicazioni emerse dal DEF sui conti pubblici sono stati nel complesso più confortanti rispetto a quanto atteso qualche mese fa. Nonostante pensiamo che tassi d’interesse più elevati e un percorso di crescita ancora sotto il potenziale non siano elementi di supporto, il rischio di proposte fiscali troppo onerose sembrano per ora limitate. Il mercato, invece, continua a monitorare con attenzione l’implementazione e le trattative per la rinegoziazione del PNRR. E resta il timore di un ruolo più marginale dell’Italia ai tavoli europei. La stabilità dello spread BTP-Bund e dei conti pubblici resterà comunque un driver importante per il settore bancario italiano.
SISTEMA BANCARIO E BILANCI: VERSO LA NORMALITÀ?
Nonostante la liquidità in eccesso all’interno del sistema bancario europeo sia destinata a calare, riteniamo che continuerà a caratterizzarlo in modo permanente. Parallelamente, le banche mostrano una minore tolleranza e propensione al rischio, in un clima di mancanza di fiducia nei confronti di una distribuzione omogenea delle riscerve tra gli istituti di credito. Ciò comporterà un rigonfiamento dei bilanci ben oltre quanto sperimentato prima della crisi finanziaria. Inoltre, anche il grande pubblico inizia a domandarsi: “Cosa succede se la mia banca...?”. Sia le banche centrali che il sistema bancario hanno importanti responsabilità nel salvaguardare la stabilità finanziaria, mentre i governi sono tenuti ad attuare responsabili iniziative di politica fiscale. L’equilibrio è però fragile, e i rischi sono diversi e associati a fattori come il disancoraggio dell’inflazione e la mancanza di stabilità del mercato.
La liquidazione dei bilanci ha pesato sul sistema finanziario ponendolo sotto pressione, ed è evidente una maggiore volatilità in tutte le classi di attivi. Allo stesso tempo, sono necessari maggiori livelli di riserve in eccesso, poiché l’attività bancaria si sta evolvendo in un modello di business sempre più complesso e altamente regolamentato.
L’ANDAMENTO DEL BTP È STATO PIÙ
DE COENSEL
L’OPINIONE DI RAP T REN PAR T NER
PETER
CEO, DPAM
CET1%FL NSFR LCR UCG 14,9% 130% 156% ISP 13,5% 127%* 185%* BAMI 12,8% 132%* 191% BPE 12,8% 131% 211%* CE 13,7% 141% 232% BPSO 15,3% 128%* 161% FBK 20,8% 353% 787% BMED 20,6% 181% 299% Fonte: Dati societari. *2022
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COME PROMUOVIAMO LA SOSTENIBILITÀ
PRIVATE EQUITY AL CENTRO DEI PORTAFOGLI ISTITUZIONALI
Diversi studi dimostrano come quello tra investitori istituzionali e private equity sia un matrimonio destinato a durare nel tempo, anche grazie al ruolo di diversificazione e protezione dei rischi in portafoglio di questa asset class.
Le potenzialità dei private markets e in particolare del private equity come fonte di diversificazione e protezione dal rischio sono ormai note agli occhi degli investitori. Le stime per i prossimi anni suggeriscono un’ulteriore spinta in questa direzione. Uno studio della società di analisi degli investimenti alternativi Prequin, ad esempio, indica che questi dovrebbero registrare una crescita di oltre l’11% all’anno nei prossimi anni, raggiungendo i 23.000 miliardi di dollari entro il 2026 (Global Alternatives Reports, Prequin, 2022). E negli anni i veicoli di private equity hanno rappresentato un’interessante occasione di rendimento anche per gli investitori istituzionali.
MONITORAGGIO COSTANTE
Nel secondo semestre del 2022 il private equity italiano, secondo quanto emerso dalla quarantunesima edizione della Deloitte Private Equity Survey, “è andato piuttosto bene e ha registrato un numero di deal veramente eccezionale. L’orizzonte futuro apparirebbe, quindi, roseo”, ricorda Stella Giovannoli, a capo dell’Area
finanza e della gestione patrimonio mobiliare della Cassa Nazionale del Notariato. “Ma i fattori di rischio restano molteplici e in questo contesto di alti tassi ed alta inflazione (oltre a rischi generali di recessione) gli operatori si stanno orientando sempre più su di un approccio prudenziale sorretto da maggiori disponibilità liquide, con un più cauto utilizzo della leva finanziaria, anche a seguito del rialzo dei tassi di interesse”, aggiunge Giovannoli, sottolineando l’importanza di un attento monitoraggio dei rischi. “Gli operatori, inoltre, sembrano voler allungare il proprio orizzonte temporale focalizzandosi sul lancio di fondi orientati sempre più sul fronte della sostenibilità. Il nostro faro è comunque sempre l’attento e costante monitoraggio del portafoglio e del mercato oltre all’implementazione dell’asset allocation strategica e tattica, che ci permette chiaramente di definire il nostro obiettivo di rischio-rendimento”, ricorda Giovannoli.
RAPPORTO CONSOLIDATO
Sul ruolo ormai fondamentale che il private equity assume per gli istituzionali è d’accordo Lorenzo Giavenni,
PGIM_23BRR8_ IT_Bluerating_480x280. 1 Studio Job # Date Live Trim Bleed Gutter Pub P. Date Valeria Moumdjian 23BRR8 4-17-2023 8:04 PM None 210 mm x 276 mm 216 mm x 282 mm None Fundspeople None GCD CD AD CW AE Traffic Proof Approvals: None Scaled Prudential Advertising 973-802-7361 I NOSTRI INVESTIMENTI DANNO FORMA AL DOMANI, OGGI Con un’esperienza maturata in 30 cicli di mercato,* l’approccio attivo di PGIM e la sua rigorosa gestione del rischio aiutano clienti a conseguire rendimenti di lungo termine. Esplora il tuo domani su PGIM.com REDDITO FISSO / AZIONI IMMOBILIARE ALTERNATIVI / CREDITO PRIVATO SOLUZIONI QUANTITATIVE T:140 mm T:276 mm B:146 mm B:282 mm PGIM_23BRR8_IT_Bluerating_480x280.indd 1 4/17/23 8:04 PM PGIM_23BRR8_ IT_Bluerating_480x280. 1 Studio Job # Date Live Trim Bleed Gutter Pub P. Date Valeria Moumdjian 23BRR8 4-17-2023 8:04 PM None 210 mm x 276 mm 216 mm x 282 mm None Fundspeople None GCD CD AD CW AE Traffic Proof Approvals: None Scaled Prudential Advertising 973-802-7361 T:276 mm B:282 mm 20/4/23 18:41
40 FUNDSPEOPLE I MAGGIO di Francesca Conti TENDENZE GESTIONE
FABIO LENTI DIRETTORE INVESTIMENTI CASSA DOTTORI COMMERCIALISTI
responsabile Prodotti e Canali Istituzionali, Arca Fondi SGR. “Dal mio punto di vista non riscontriamo grandi difficoltà nell’avvicinare gli investitori ai private markets. I grandi investitori istituzionali italiani, infatti, mostrano interesse ed esperienza elevati e sono già strutturati anche su questa asset class”, dichiara Giavenni. Nel mercato italiano “oggi vi è un’offerta mediamente ampia che proviene soprattutto dai gestori internazionali, ma si stanno sviluppando anche expertise nazionali sia sul private debt che sul private equity. È chiaro che siamo comunque un mercato sotto penetrato, ma non per mancanza di esperienza o di volontà”, sottolinea Giavenni che ricorda come “in Italia il settore della previdenza complementare non è quantitativamente grande come in altri Paesi come gli Stati Uniti e quindi i numeri presentano una scala molto inferiore. In generale mi piacerebbe vedere più realtà nel panorama italiano della previdenza complementare, di dimensioni maggiori, con più possibilità di investire nei mercati illiquidi. Comunque, a mio av-
LORENZO GIAVENNI RESPONSABILE PRODOTTI E CANALI ISTITUZIONALI ARCA FONDI SGR
“Gli istituzionali mostrano interesse e sono già strutturati su questa asset class”
viso, il mercato è già abbastanza aperto e le occasioni non mancheranno”.
PRUDENZA E OPPORTUNITÀ
Naturalmente i numeri degli investimenti nei private markets in Europa sono ancora contenuti se confrontati con quelli degli Stati Uniti. Ma in generale gli investitori istituzionali europei mostrano un forte grado di fiducia nei mercati privati, considerando anche che i momenti di mercato più difficili possono rappresentare un’opportunità per acquistare asset a sconto. Il punto di partenza, comunque, rimane l’asset allocation. “L’aumento dell’esposizione al private equity per l’ente è stato fatto nel triennio 2018-2020. Rimaniamo con questo commitment pari al 10,6% del portafoglio”, evidenzia Danilo Giuliani, responsabile Funzione Finanza dell’Ente Previdenziale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati (EPPI).
“La politica generale dell’ente è ispirata al principio della prudenza, cercare di ottenere anno per anno un rendimento costante e positivo con il minor rischio, l’obiettivo primario ovviamente è riva-
STELLA GIOVANNOLI RESPONSABILE AREA FINANZA CASSA NAZIONALE DEL NOTARIATO
“Il nostro faro resta un attento monitoraggio del portafoglio e del mercato”
lutare i montanti e migliorare le prestazioni pensionistiche”, prosegue Giuliani evidenziando la necessità di un rigido monitoraggio successivo di questi veicoli di investimento. “Il nostro obiettivo è quindi avere una volatilità molto bassa a parità di performance”, sottolinea.
CONSAPEVOLEZZA MATURA
“Da ormai alcuni anni è emerso un interesse crescente, da parte degli investitori istituzionali, nei confronti dei mercati privati”, conferma Fabio Lenti, direttore investimenti presso la Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Dottori Commercialisti. “Questo fattore raccomanda ancora più attenzione, perché cresce contemporaneamente l’interesse dei gestori nel presentare le proprie offerte e aumentare i target di raccolta”, evidenzia poi Lenti sottolineando che “le sfide attuali dei mercati, dettate da tassi crescenti e inflazione in rialzo, fanno sì che il premio al rischio di questi strumenti sia chiaramente minore e più difficile da raggiungere rispetto al passato e quindi è importante assumere maggior coscienza rispetto ai propri
“È importante monitorare in modo adeguato l’investimento anche una volta acquisito in portafoglio”
MAGGIO I FUNDSPEOPLE 41
DANILO GIULIANI RESPONSABILE FUNZIONE FINANZA
EPPI
investimenti ed evitare di rincorrere iniziative in modo superficiale puntando ad una maggiore selettività nelle scelte d’investimento verso gestori che possiedano un adeguato livello di resilienza e di stabilità nei team, siano capaci di generare un livello di alpha adeguato e si caratterizzino per una crescente inclusione delle tematiche di sostenibilità, sempre più centrali nelle scelte di allocazione. Il grado di consapevolezza deve, inoltre, tenere conto delle proprie capacità di poter monitorare in modo adeguato ed efficace l’investimento anche una volta acquisito in portafoglio”.
EVOLUZIONE DI MERCATO
Le condizioni di mercato incerte rendono indeterminate anche le prospettive di crescita degli investimenti negli alternativi. “Secondo alcuni recenti report di settore, gli investitori istituzionali non sembrano essere propensi ad aumentare le proprie esposizioni nel private equity”, evidenzia Graziana Scampoli, head of alternatives, Inarcassa. “Sicuramente, però, occorrerà analizzare come evolveranno le condizioni di mercato”,
“In momenti di crisi sui mercati è importante confrontarsi con team che abbiano sviluppato un forte track record”
aggiunge l’esperta, che riporta la condizione della propria cassa: “Parlando di Inarcassa nello specifico, abbiamo un’asset allocation da rispettare, con dei limiti che ovviamente non possiamo superare. Però grazie ai flussi in entrata derivanti dalle distribuzioni passate, oltre che al nostro interesse specifico, ritengo che le iniziative di Inarcassa nel private capital saranno costanti anche in futuro. Per questi investimenti la selezione dei gestori è fondamentale: credo che soprattutto in momenti di crisi come questa, sia importante confrontarsi con team che abbiano lavorato anche in altre situazioni di crisi e che quindi abbiano sviluppato un forte track record”. Secondo Scampoli, “occorre porre molta attenzione, inoltre, alla propria struttura interna che comunque deve essere idonea a monitorare e gestire questi prodotti. Inarcassa detiene due uffici dedicati all’interno della Direzione Patrimonio attraverso cui è in grado di monitorare tutti gli adempimenti amministrativi di questi fondi e seguire nel tempo i flussi di cassa in entrata in uscita, le performance e altri aspetti rilevanti”.
ED EFFETTO BUTTERFLY, RAMIFICAZIONI GLOBALI
Il collasso della Silicon Valley Bank (SVB) ha prodotto un nervosismo sui mercati fuori dagli Stati Uniti, in Europa e in Asia, dove ha scatenato una maggiore volatilità nei settori azionario e obbligazionario. Quasi tutti abbiamo visto il film Jurassic Park, ma pochi ricorderanno la scena in cui Jeff Goldblum, parlando dell’“effetto butterfly”, spiega la teoria del caos che tratta dell’imprevedibilità in sistemi complessi e viene spesso fraintesa. La maggior parte di noi pensa che se una farfalla sbattesse le ali in Amazzonia, a New York pioverebbe. Secondo Ed Lorenz, il “padre” di questa teoria, meteorologo, anche se sapessimo cosa stessero facendo tutte le farfalle esistenti in Amazzonia, non sarebbe utile per prevedere il tempo negli Stati Uniti. Vi è un legame con la volatilità di mercato, perché gli investitori che si concentrano sui dettagli del fallimento di ciascuna banca potrebbero lasciarsi sfuggire il quadro generale. Il caso SVB può essere idiosincratico per un’episodio sporadico, ma l’impatto si è risentito nell’intero sistema, dato che i depositi presso le banche statunitensi attualmente sono garantiti ed è probabile che aumenterà notevolmente la supervisione regolamentare su banche regionali più piccole per la necessità di istituzioni di fiducia a livello globale.
BANCHE
L’OPINIONE DI RAP T REN PAR T NER
STEPHEN DOVER CFA, Chief Market Strategist, Head of Franklin Templeton Institute
“L’obiettivo primario resta rivalutare i montanti e migliorare le prestazioni pensionistiche”
GRAZIANA SCAMPOLI HEAD OF ALTERNATIVES INARCASSA
42 FUNDSPEOPLE I MAGGIO TENDENZE GESTIONE
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1. Fonte: Goldman Sachs Asset Management al 31 dicembre 2022. Gli asset in supervisione (AUS) comprendono il patrimonio gestito e gli altri asset dei clienti su cui Goldman Sachs non ha piena discrezionalità. Il presente materiale è una promozione finanziaria distribuita da Goldman Sachs Bank Europe SE, anche per il tramite delle sue filiali autorizzate (“GSBE”). GSBE è un istituto di credito costituito in Germania ed è soggetta, nell’ambito del Meccanismo di vigilanza unico stabilito fra gli Stati membri dell’Unione Europea la cui valuta ufficiale è l’Euro, alla vigilanza prudenziale diretta della Banca Centrale Europea e, in altri ambiti, alla vigilanza dell’Autorità di Vigilanza Finanziaria Federale tedesca (Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufischt, BaFin) e della Deutsche Bundesbank. Goldman Sachs Asset Management si avvale delle risorse di Goldman Sachs & Co ed è soggetta a vincoli, legali interni e di carattere normativo. Riservatezza: Nessuna parte di questo materiale può, senza il previo consenso scritto di Goldman Sachs Asset Management, essere (i) riprodotta, fotocopiata o duplicata, in qualsiasi forma, con qualsiasi mezzo, o (ii) distribuita a qualsiasi persona che non sia un dipendente, un funzionario, un amministratore o un agente autorizzato del destinatario. © 2023 Goldman Sachs. Tutti i diritti riservati. Compliance code: 310812-OTU-1762062
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RENDICONTAZIONE ESG
I FONDI PENSIONE GUARDANO ALLE DEPOSITARIE
Gli interventi normativi in sede europea rivolti ai “partecipanti ai mercati finanziari” sul fronte della sostenibilità coinvolgono anche la previdenza complementare.
E dai fondi pensione arriva la richiesta ai depositari di “attrezzarsi, per fornire un servizio aggiuntivo di valutazione del patrimonio a livello ESG”.
La banca depositaria come elemento di verifica e controllo degli obblighi imposti dalla nuova normativa ESG ai fondi pensione. Il tema è caldo e trova gli istituzionali a confrontarsi su un fronte non ancora del tutto definito, in cui l’intervento regolatorio in sede comunitaria si traduce in scenari differenti a livello nazionale. Un elemento di criticità, ad esempio, è legato alla dimensione del -
la previdenza complementare italiana se rapportata a quella di altre realtà europee. Tuttavia le risorse per far fronte alle nuove richieste del regolatore nel nostro Paese possono essere ricercate in entità già “strutturate”.
Sergio Corbello, presidente di Assoprevidenza, sottolinea a FundsPeople che “avendo già a disposizione i dati del patrimonio del fondo a consuntivo, i depositari possono attrezzarsi, anche tramite collaborazioni
con altri soggetti o tramite l’acquisizione di risorse interne, per fornire un servizio aggiuntivo di valutazione del patrimonio a livello ESG”. Insomma, nella visione del presidente del centro tecnico che riunisce gli attori della previdenza complementare, “oltre a indicare se ciascun investimento è compliant con il mandato gestorio, tali soggetti possono indicare il peso dei fattori ESG sul totale del patrimonio, in linea con quanto de -
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44 FUNDSPEOPLE I MAGGIO TENDENZE ISTITUZIONALE
Ulgheri
di Raffaela
“OLTRE A DEFINIRE SE CIASCUN INVESTIMENTO È COMPLIANT CON IL MANDATO GESTORIO, TALI SOGGETTI POSSONO INDICARE
IL PESO DEI FATTORI
ESG SUL TOTALE DEL PATRIMONIO”
SERGIO CORBELLO ASSOPREVIDENZA
terminato a livello europeo”. Quella menzionata, occorre ribadirlo, “non è un’attività tipica del depositario, ma può rientrare a pieno titolo tra i servizi accessori già offerti ai clienti”.
E questo, come anticipato, tanto più in un panorama, quello italiano, che si differenzia in termini dimensionali anche da altre realtà del blocco. “Le normative europee sono costruite su una size che non è quella dei fondi italiani ma degli europei, come i grandi fondi olandesi”, rimarca Corbello, rimandando con questo riferimento a giganti del calibro di ABP, il fondo dei dipendenti pubblici, che detiene masse per 630 miliardi di dollari e il PFWZ, fondo per i dipendenti del settore sanitario, con masse per 315 miliardi di dollari (dati Thinking Ahead Institute, Willis Tower Watson, settembre 2022). La previdenza complementare italiana, nel suo complesso, pesa 205 miliardi di euro (dati Covip al 31 dicembre 2022). “In Italia – afferma Corbello – ci sono strutture, risorse e visioni che il fondo pensione non ha e
“SAREBBE UTILE UN INTERVENTO CHIARIFICATORE DI ESMA IN MERITO A QUELLI CHE SONO I COMPITI DI LEGGE DEI DEPOSITARI, OLTRE AI SERVIZI ULTERIORI CHE POTREBBERO OFFRIRE A LIVELLO CONTRATTUALE”
PAOLO BARBANTI SILVA DE BERTI JACCHIA
non può avere al suo interno. Le banche depositarie dispongono già di un quadro completo degli investimenti dei fondi dal momento che, per compito istituzionale, ne devono valutare le caratteristiche di conformità alla disciplina di legge e di contratto”.
La tematica è stata oggetto di un incontro tra gli attori del settore (Fondi Pensione, depositari e Casse) lo scorso marzo a Roma. In quell’occasione Assoprevidenza si è fatta portabandiera delle istanze dei fondi pensione negoziali, preesistenti e aperti che, a partire dal 1° gennaio 2023 in base al Regolamento Ue 2019/2088 (SFDR) e del Regolamento delegato (UE) 2022/1288 dovranno sottostare alle prescrizioni relative all’informativa nei documenti precontrattuali e nelle relazioni periodiche per i prodotti finanziari che investono in attività economiche ecosostenibili. “La stessa Covip ha emesso la circolare 5910/22 del 21 dicembre 2022, in cui fornisce indicazioni sull’applicazione della SFDR”, sottolinea Paolo Barbanti Silva, partner di De Berti Jac-
“LE VALUTAZIONI EXTRAFINANZIARIE DEI TEMI ESG DEVONO ESSERE CONSIDERATE AL PARI DEGLI ALTRI FATTORI DI RISCHIO. IL DEPOSITARIO PUÒ
ESSERE DI GRANDE AIUTO AL FONDO NEL MONITORARE QUESTO FATTORE”.
VITTORINO METTA FONDOPOSTE
UN ELEMENTO DI CRITICITÀ È LEGATO
ALLA DIMENSIONE DELLA PREVIDENZA
COMPLEMENTARE
ITALIANA SE RAPPORTATA A
QUELLA DI ALTRE REALTÀ EUROPEE
MAGGIO I FUNDSPEOPLE 45
chia, interrogato da FundsPeople sul punto. Il legale rimarca come, in questo ambito il ruolo del depositario non sia “chiarissimo”, in quanto “secondo la normativa di settore e il Regolamento delegato (UE) 2016/38 relativo agli obblighi del depositario, questi avrebbe anche il compito di verificare la coerenza degli investimenti con le strategie di investimento previste nel regolamento e che il fondo non violi le restrizioni all’investimento. In questo senso è molto interessante il Supervisory briefing di ESMA del maggio 2022 il quale sull’argomento precisa che i depositari avrebbero il compito di verificare il rispetto delle restrizioni all’investimento anche per quanto riguarda gli aspetti ESG e quindi svolgere un ruolo rilevante nella sua implementazione”. Barbanti Silva, a questo proposito, sottolinea l’utilità di un “intervento chiarificatore di ESMA (o, a livello italiano di Covip, o di Banca d’Italia per quanto riguarda i fondi non pensionistici)
in merito a quelli che sono i compiti di legge dei depositari oltre ai servizi ulteriori che questi potrebbero offrire a livello contrattuale”. Avvalersi del depositario per una serie di altri servizi, a cominciare dalle valutazioni delle connotazioni ESG, si traduce, dunque, in una serie di vantaggi per tutti.
FATTORI DI RISCHIO
Vantaggi elencati dagli stessi protagonisti del settore con un richiamo, come sottolineato da Vittorino Metta, direttore generale di FondoPoste, anche al tema del rischio. “Ritengo che le valutazioni extrafinanziarie dei temi ESG debbano essere considerate al pari degli altri fattori di rischio”, afferma il DG, “di conseguenza, il depositario può essere di grande aiuto al fondo nel monitorare costantemente questo fattore”.
Metta fa risalire questo ruolo “privilegiato” alla norma contenuta nel Dlgs 252/2005 (che all’articolo 7 disciplina l’attività del depositario per i fondi pensione), dal momento che “il depositario ha già a disposizione informazioni su posizione ed esposizione del fondo, oltre che i dettagli della composizione. Insomma, ha già di suo una piattaforma multi provider ai fini della definizione e validazione per patrimonio, quindi perché non pensare a un ruolo di verifica nel continuo di fattori di rischio e limiti di investimento che questo percorso di sostenibilità prevede nel prossimo futuro?”. Una profondità di analisi, quella offerta dal depositario, che può accompagnare quella dello stesso fondo e dell’advisor, supportata dalla “robustezza” della base dei dati in mano a questi soggetti.
La transizione verso soluzioni a basso contenuto di carbonio, tenuto conto della complessità della filiera all’interno della società, non può avvenire da un giorno all’altro, ma deve svolgersi in modo ordinato e partecipato, e le grandi compagnie petrolifere ricoprono un ruolo essenziale. Se da un lato il costo dell’eolico e del solare è competitivo con i carburanti tradizionali, mentre quello per idrogeno e biocarburanti si sta avvicinando rapidamente, dall’altro molte delle più importanti compagnie petrolifere dispongono delle infrastrutture, della tecnologia e dei flussi di cassa necessari per una transizione della società dagli idrocarburi che allinei ampiamente tutte le parti interessate. Inoltre, le grandi compagnie petrolifere hanno fissato obiettivi ambiziosi in materia sia di emissioni assolute di carbonio, sia di intensità di carbonio dei prodotti. In questo ambito preferiamo aziende petrolifere che mostrano una forte disciplina del capitale e al tempo stesso dimostrano un solido impegno ad accettare trasformazioni all’interno delle loro attività. Aziende che si stanno rapidamente trasformando da grandi compagnie petrolifere a società energetiche integrate, da cui dipende totalmente la transizione energetica.
DI ANALISI OFFERTA DAL DEPOSITARIO PUÒ ACCOMPAGNARE QUELLA DELLO STESSO FONDO E DELL’ADVISOR, SUPPORTATA DALLA “ROBUSTEZZA” DELLA BASE DEI DATI L’INDUSTRIA
LA PROFONDITÀ
PETROLIFERA NELLA TRANSIZIONE VERSO IL NET ZERO
DI RAP T REN PAR T NER
JOHN BENNETT / RICHARD BROWN, CFA Director of European Equities e gestore di portafoglio / Client portfolio manager Janus Henderson Investors
L’OPINIONE
46 FUNDSPEOPLE I MAGGIO TENDENZE ISTITUZIONALE
RATING FUNDSPEOPLE 2023 I FONDI ARTICOLO 8 E 9 IN ITALIA
Su 1.126 prodotti, ben 780 si qualificano come strategie ESG secondo SFDR. Tuttavia, i fondi articolo 8 costituiscono la stragrande maggioranza (il 93%), mentre quelli articolo 9 si confrontano con la “stretta normativa” introdotta con il secondo livello del Regolamento UE entrato in vigore nel 2023.
1.126
fondi con Rating FSP 2023
primi rappresentano la stragrande maggioranza del totale (725 su 780, il 93%), mentre i fondi compliant con l’articolo 9 sono 55 (il 7% del totale). Le prime cinque società di gestione con più fondi articolo 8 che hanno ottenuto il Rating FundsPeople nel 2023 sono Amundi SGR (41), JP Morgan AM (39), Amundi Luxembourg SA (38), Fidelity International (26) e BlackRock (24). Sul fronte articolo 9, Pictet AM è in testa al gruppo con otto fondi con Rating Fundspeople, seguita da BNP Paribas AM con sette, mentre in terza posizione c’è Candriam con cinque fondi. BlackRock, Etica SGR e First Sentier Investors si spartiscono la quarta posizione, mentre la quinta va a Axxion, M&G, Robeco e Wellington Management. I restanti 18 asset manager presenti in questa particolare classifica vantano un fondo articolo 9 ciascuno. Tuttavia, per comprendere meglio il tema dei fondi art. 8 e 9, occorre fare un passo indietro. Nello specifico, i fondi articolo 8 sono quei prodotti che promuovono caratteristiche di sostenibilità. Queste strategie integrano in maniera esplicita caratteristiche ambientali o sociali nella gestione (light green). Mentre i fondi articolo 9 si distinguono per la definizione di un obiettivo di investimento sostenibile esplicito applicabile al prodotto, ossia il risultato ambientale, sociale o di governance. In questi prodotti devono essere chiari gli obiettivi d’investimento, le modalità con cui si intende raggiungere i risultati stabiliti e quali metriche di sostenibilità saranno utilizzate per misurare tali risultati (dark green). Va poi sottolineata la presenza anche dei fondi compliant con l’articolo 6 di SFDR: questi prodotti non hanno un focus specifico sulla sostenibilità ma tengono conto del rischio (o spiegano perché il rischio di sostenibilità non è pertinente).
SFOCUS SULL’ITALIA
Dei cinque fondi che quest’anno hanno ottenuto il Rating FundsPeople+ in Italia, soltanto uno è ex articolo 8
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725 art. 9 I PRODOTTI ESG NELL’UNIVERSO CENSITO DA FUNDSPEOPLE Fonte:
31/12/22. 55 art. 8 48 FUNDSPEOPLE I MAGGIO
ono 1.126 i fondi che hanno ottenuto il Rating FundsPeople in Italia nel 2023, su questo numero ben 780 sono fondi ESG secondo la classificazione indicata dalla Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR), la normativa europea applicabile dal 10 marzo 2021 che, il 1° gennaio 2023, ha visto l’introduzione del secondo livello (con l’indicazione delle nuove norme tecniche di regolamentazione – RTS). Una distinzione che ha inciso, come noto, sulla classificazione dei fondi (molti fondi articolo 9 sono stati riclassificati dalle società come articolo 8). Tuttavia la crescita dei prodotti sostenibili è constante ed è confermata anche dall’incidenza percentuale di queste strategie sul totale dei fondi con Rating FundsPeople (quasi il 70%). Nel dettaglio della suddivisione tra fondi articolo 8 e articolo 9, i TENDENZE SRI
elaborazione propria, dati Morningstar al
di María Folqué e Raffaela Ulgheri
FONDI ESG CON RATING DOMICILIATI IN ITALIA
Fonte: elaborazione propria. Dati Morningstar Direct al 31 dicembre 2022.
SFDR (il Nordea 1 European Covered Bond Opportunities Fund). Questo rating distingue i fondi che soddisfano contemporaneamente i tre criteri del rating, ossia essere stati messi in evidenza dai fund selector e dagli analisti,
aver raggiunto un certo volume di distribuzione ed essere coerenti in termini di performance e rischio.
Per quanto riguarda le società di investimento italiane, si è scelto di analizzare quelle con il maggior numero di
fondi articolo 8 o 9 che hanno ottenuto il Rating FundsPeople. La conferma anche a livello nazionale è per Amundi SGR in prima posizione sia per il totale dei fondi con rating detenuti (41), sia per il totale relativo ai soli fondi
NOME DEL FONDO ISIN SOCIETÀ GLOBAL BROAD CATEGORY GLOBAL CATEGORY ART. 8/9 Amundi Bilanciato Più IT0005479404 Amundi SGR Allocation Moderate Allocation Article 8 Amundi Elite Income Bond IT0005418782 Amundi SGR Fixed Income Europe Fixed Income Article 8 Amundi Elite Multi Asset Flexible IT0005418741 Amundi SGR Allocation Moderate Allocation Article 8 Amundi Elite Thematic Multi Asset IT0005434805 Amundi SGR Allocation Moderate Allocation Article 8 Amundi ESG Selection Bilanciato IT0005125049 Amundi SGR Allocation Cautious Allocation Article 8 Amundi ESG Selection Conservativo IT0005125064 Amundi SGR Allocation Cautious Allocation Article 8 Amundi Obbligazionario Euro a distribuzione IT0001127940 Amundi SGR Fixed Income Europe Fixed Income Article 8 Amundi Obbligazionario Italia Breve Termine IT0000388204 Amundi SGR Fixed Income Europe Fixed Income Article 8 Amundi Obbligazionario Paesi Emergenti a distribuzione IT0001318739 Amundi SGR Fixed Income Emerging Markets Fixed Income Article 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Eurizon Azioni Paesi Emergenti IT0001031928 Eurizon Capital SGR Equity Global Emerging Markets Equity Article 8 Eurizon Diversificato Etico IT0001052742 Eurizon Capital SGR Allocation Cautious Allocation Article 8 Eurizon Obbligazioni Euro Corporate IT0003459473 Eurizon Capital SGR Fixed Income Europe Fixed Income Article 8 Eurizon Private Allocation Moderate IT0005358129 Eurizon Capital SGR Allocation Cautious Allocation Article 8 Eurizon Soluzione ESG 40 IT0001080388 Eurizon Capital SGR Allocation Moderate Allocation Article 8 Euromobiliare Accumulo Next Generation ESG IT0005479362 Euromobiliare Asset Management SGR Allocation Moderate Allocation Article 8 Euromobiliare Next Generation ESG IT0005455586 Euromobiliare Asset Management SGR Allocation Aggressive Allocation Article 8 Euromobiliare Pictet Action 4 Transition IT0005441081 Euromobiliare Asset Management SGR Allocation Aggressive Allocation Article 8 Euromobiliare Salute & Benessere ESG IT0005455487 Euromobiliare Asset Management SGR Allocation Moderate Allocation Article 8 Euromobiliare Science 4 Life IT0005046054 Euromobiliare Asset Management SGR Allocation Flexible Allocation Article 8 Alto ESG High Yield IT0001338521 Generali Investments Partners SGR Fixed Income Europe Fixed Income Article 8 Fondo Alto ESG Internazionale Azionario IT0001338489 Generali Investments Partners SGR Equity Global Equity Large Cap Article 8 Alto ESG Innovazione Sostenibile IT0001338414 Generali Investments Partners SGR Equity Europe Equity Large Cap Article 8 Mediobanca Social Impact IT0005136467 Mediobanca SGR Allocation Cautious Allocation Article 8 Arca Oxygen Plus 50 IT0005106718 ARCA Fondi SGR Allocation Moderate Allocation Article 9 Etica Azionario IT0004097405 Etica SGR Equity Global Equity Large Cap Article 9 Etica Bilanciato IT0003409213 Etica SGR Allocation Moderate Allocation Article 9 Etica Impatto Clima IT0005341927 Etica SGR Allocation Moderate Allocation Article 9
MAGGIO I FUNDSPEOPLE 49
domiciliari in Italia (18). “Amundi ha iniziato a estendere l’integrazione di criteri ESG a una vasta gamma dei suoi fondi comuni aperti a gestione attiva a partire dal 2018, molto prima dell’entrata in vigore dell’SFDR”, afferma Sara Lovisolo, head of ESG, Amundi SGR raggiunta da FundsPeople.
“A tal fine ci siamo dotati molto presto di metodologie di analisi e di un’ampia e profonda base di dati ESG che consentissero l’applicazione di considerazioni di sostenibilità a un’ampia gamma di strategie e asset class. Siamo lieti che sostenibilità e qualità dei prodotti come riconosciuta dal Rating FundsPeople siano correlati”. E per il 2023, afferma l’esperta, “Amundi SGR punta sulla transizione ecologica come tema al quale sensibilizzare la clientela retail e istituzionale”.
In seconda posizione sul fronte dei gestori con il maggior numero di fondi articolo 8 si posiziona Anima SGR con 16 prodotti (di cui 15 domiciliati nel nostro Paese); mentre il terzo gradino del podio spetta a Eurizon Capital con 14 fondi di cui dieci domiciliati in Italia. Su 780 fondi articolo 8 e 9 che hanno ottenuto Rating FundsPeople nel 2023 sono 98 quelli di società italiane
CLASSIFICA SOCIETA IT
IL LATO VERDE DEGLI INVESTIMENTI INFRASTRUTTURALI
(il 12,6%) e 59 quelli domiciliati nel nostro Paese (il 7,7%).
IL TEMA ARTICOLO 9
Nel dettaglio, invece, dei soli fondi articolo 9, il cerchio si restringe fino ad arrivare a un’incidenza percentuale del 4% sul totale dei fondi ESG con Rating di società italiane e dello 0,5% sul totale dei fondi commercializzati in Italia.
Si tratta, infatti, di quattro strategie di cui una lanciata da Arca Fondi SGR e ben tre da Etica SGR “L’esigenza della Commissione Europea, sfidante tanto quanto necessaria, di rafforzare la trasparenza nella disclosure di sostenibilità ha dovuto fare i conti con diverse complessità legate, ad esempio, all’interpretazione delle norme, molto stringenti per i prodotti art. 9 con obiettivo investimenti sostenibili”, ha commentato Roberto Grossi, vicedirettore generale di Etica SGR, chiamato da FundsPeople a commentare la normativa che ha “stretto le maglie” sulle caratteristiche che devono presentare i prodotti articolo 9. “Si tratta di un quadro regolamentare per molti versi ancora in divenire – conclude Grossi –, per cui è probabile che ci vorrà ancora tempo prima che sul mercato si trovi un nuovo equilibrio al riguardo”.
Gli investitori sono spesso attratti dalle infrastrutture per la sostenibilità dei loro rendimenti. Ma sanno che il settore persegue anche obiettivi ambientali e sociali? Dalla transizione del mix energetico verso le rinnovabili all’efficienza e sicurezza di strade e ponti, le infrastrutture toccano quasi ogni aspetto della vita quotidiana. Poche asset class possono avere un impatto più significativo sull’ambiente e nessuna svolgerà un ruolo più importante nella lotta contro il cambiamento climatico.
Secondo l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, per mantenere l’aumento delle temperature sotto i 2°C, gli investimenti nel sistema energetico dovrebbero raggiungere i $110.000 miliardi entro il 2050, pari a circa il 2% del Pil medio annuo nel periodo. Di questo, oltre l’80% deve essere investito in rinnovabili, efficienza energetica, elettrificazione, reti elettriche e flessibilità.
Il contributo delle infrastrutture al raggiungimento del net zero sarà cruciale nell’evitare cambiamenti climatici catastrofici. Ma le credenziali di sostenibilità delle infrastrutture vanno oltre la riduzione dell’impronta di carbonio.
L’azione per il clima è l’SDG (Sustainable Development Goal) numero 13 dell’ONU, ma ci sono altri 16 obiettivi, progettati per essere interconnessi in modo che i progressi su uno di essi contribuiscano anche agli altri.
L’OPINIONE DI RAP T REN PAR T NER
ASHWIN WEST Head of Sustainable Infrastructure Investments, BlueOrchard (Gruppo Schroders)
PER N. FONDI ESG SOCIETÀ FONDI ISIN IT Amundi SGR 41 18 Anima SGR 16 15 Eurizon Capital 14 10 Euromobiliare AM SGR 7 5 Etica SGR 4 4 Generali IM 3 3 Pharus 3 Algebris Investments 2 Banco Posta Fondi SGR 2 2 Fideuram AM SGR 2 Arca Fondi SGR 1 1 Azimut Investments 1 Mediobanca SGR 1 1 Quaestio 1 TOTALE 98 59 TOP 5 ARTICOLO 8 NOME NUMERO FONDI Amundi SGR 41 JPMorgan 39 Amundi Luxembourg 38 Fidelity International 26 BlackRock 24 TOP 5 ARTICOLO 9 NOME NUMERO FONDI Pictet AM 8 BNP Paribas 7 Candriam 5 BlackRock 3 Etica SGR 3 First Sentier Investors 3 AXXION 2 M&G 2 Robeco 2 Wellington Management 2
50 FUNDSPEOPLE I MAGGIO TENDENZE SRI
Fonte: elaborazione propria. Dati Morningstar Direct al 31 dicembre 2022.
INVESTIRE NEL CARBONIO UN’ASSET CLASS EMERGENTE
Per raggiungere gli obiettivi climatici dell’accordo di Parigi è necessario fissare un prezzo per le emissioni di carbonio. Un modo per farlo è attraverso l’uso dei sistemi di scambio di quote di emissione (ETS). Gli ETS, infatti, stanno prendendo sempre più spazio nei portafogli degli investitori istituzionali. Il carbonio ha mostrato rendimenti storici significativi e bassa correlazione con altre asset class, rendendolo attraente all’interno di un portafoglio diversificato.
PGIM_23BRR8_ IT_Bluerating_480x280. 1 Studio Job # Date Live Trim Bleed Gutter Pub P. Date Valeria Moumdjian 23BRR8 4-17-2023 8:04 PM None 210 mm x 276 mm 216 mm x 282 mm None Fundspeople None GCD CD AD CW AE Traffic Proof Approvals: None Scaled Prudential Advertising 973-802-7361 I NOSTRI INVESTIMENTI DANNO FORMA AL DOMANI, OGGI Con un’esperienza maturata in 30 cicli di mercato,* l’approccio attivo di PGIM e la sua rigorosa gestione del rischio aiutano clienti a conseguire rendimenti di lungo termine. Esplora il tuo domani su PGIM.com REDDITO FISSO / AZIONI IMMOBILIARE ALTERNATIVI / CREDITO PRIVATO SOLUZIONI QUANTITATIVE T:140 mm T:276 mm B:146 mm B:282 mm PGIM_23BRR8_IT_Bluerating_480x280.indd 1 4/17/23 8:04 PM PGIM_23BRR8_ IT_Bluerating_480x280. 1 Studio Job # Date Live Trim Bleed Gutter Pub P. Date Valeria Moumdjian 23BRR8 4-17-2023 8:04 PM None 210 mm x 276 mm 216 mm x 282 mm None Fundspeople None GCD CD AD CW AE Traffic Proof Approvals: None Scaled Prudential Advertising 973-802-7361 T:276 mm B:282 mm 20/4/23 18:41
52 FUNDSPEOPLE I MAGGIO
TENDENZE LEARNING
di Michael Azlen
Il carbon pricing, o l’attribuzione di un prezzo alle emissioni di carbonio, è uno strumento molto importante nella lotta al cambiamento climatico. La definizione di un prezzo permette infatti di internalizzare nelle aziende le esternalità negative del cambiamento climatico, creando un incentivo finanziario che spinga imprese ed economie a ridurre sempre più l’impiego di combustibili fossili. Per raggiungere gli obiettivi climatici dell’accordo di Parigi sarà necessario che venga fatto un utilizzo generalizzato dei metodi di carbon pricing, che favoriscono la transizione a un’economia sostenibile e a basse
emissioni. Attualmente esistono due meccanismi principali: l’imposizione di tasse sulle emissioni (carbon tax) e i sistemi di scambio delle quote di emissione con previa definizione dei limiti massimi (ETS o cap-and-trade).
Il vantaggio di un sistema cap-andtrade rispetto alla carbon tax è che la quantità totale di CO2 generata dai partecipanti non può superare un limite prestabilito, che viene ridotto ogni anno. Inoltre, l’uso di quote di carbonio negoziabili permette di ridurre le emissioni rilasciate nell’atmosfera al costo totale più basso per la società. I crediti di carbonio sono diventati un’asset class liquida investibile e
L’EVOLUZIONE DEL PREZZO DEL CARBONIO 70 60 50 40 30 20 10 0 USD PRICE PER TONNE
GEN-19 GIU-19 GEN-20 GIU-20 GEN-21 GIU-21 GEN-22 GIU-22 GEN-23
MAGGIO I FUNDSPEOPLE 53
Fonte: Carbon Cap.
PREMIO PER IL RISCHIO DI CARBONIO
MERCATI DI CARBONIO
ESSERE SOGGETTI A UN’ELEVATA VOLATILITÀ.
QUESTO CREA OPPORTUNITÀ PER GENERARE ALFA
tra emissioni fisiche, future e opzioni sono stati realizzati scambi per circa 800 miliardi di dollari nel 2021, più del doppio rispetto al volume del 2020. Gli investitori istituzionali sono sempre più interessati a includere il CO2 nei loro portafogli, date le caratteristiche di investimento di questa asset class e il suo ruolo nella transizione energetica. I rendimenti storici significativi e la bassa correlazione con altre asset class fanno del carbonio uno strumento potenzialmente interessante nel contesto di un portafoglio diversificato.
È ormai condivisa l’opinione che i prezzi del carbonio debbano continuare a salire per offrire un incentivo sufficiente a realizzare gli obiettivi dell’accordo di Parigi. Dal 2012 ad oggi i prezzi hanno già registrato no-
tevoli incrementi, ma si mantengono ancora al di sotto degli obiettivi previsti. In un articolo di ricerca pubblicato su The Journal of Alternative Investments, Carbon Cap difende l’esistenza di un premio per il rischio di carbonio e utilizza dati noti quali i prezzi attuali, gli obiettivi delle politiche di lotta al cambiamento climatico, le traiettorie dell’offerta e i costi previsti della riduzione delle emissioni per calcolare il premio per il rischio di carbonio prospettico annualizzato.
Come illustrano i grafici, un prezzo di 120 dollari nel 2030 corrisponde a un premio al rischio annuale del 6,5%, che tuttavia diminuisce acquistando future anziché quote di emissione fisiche per via del contango esistente sui mercati compliance del carbonio.
I mercati del carbonio possono essere soggetti a un’elevata volatilità, che crea notevoli opportunità in termini di potenziale generazione di alfa quando un portafoglio opera in un quadro di rischio chiaramente definito al fine di massimizzare i rendimenti corretti per il rischio. In generale esiste una bassa correlazione tra i diversi mercati del carbonio e questa apparente distorsione può essere sfruttata come fonte di alfa nonché per ridurre il livello di rischio generale del portafoglio.
Esistono fondi di venture capital specializzati nei mercati del carbonio che hanno ottenuto la certificazione di conformità all’articolo 9 secondo il regolamento UE relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFDR) e il regolamento UE sulla tassonomia (Tassonomia UE). Le attività di investimento in questa asset class possono contribuire direttamente agli obiettivi mondiali di riduzione delle emissioni di CO2.
IL
CARBON PRICE PER TONNE IN 2030 (USD) 80 90 100 110 120 130 140 150 160 Fonte: Carbon Cap. 11% 10% 9% 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% 0% I
POSSONO
54 FUNDSPEOPLE I MAGGIO TENDENZE LEARNING
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BRAND LA FORZA DEL
La marca è sempre più importante per il successo di un asset manager e per stabilire delle relazioni durature con i clienti. Abbiamo chiesto alle case di gestione con i migliori brand in Italia, secondo l’annuale classifica di Broadridge, quali sono gli ingredienti chiave di un marchio di valore.
Il valore brand è sempre più determinante per il successo di un asset manager. La capacità di generare performance è una condizione necessaria ma non sufficiente per distinguersi dai competitor. Variabili come la qualità del servizio, l’attenzione al cliente, l’innovazione e la responsabilità ambientale e sociale concorrono a creare un’esperienza della marca distintiva e a orientare le scelte dei professionisti dell’industria. E in periodi di elevata incertezza come quello attuale, in cui la fiducia degli investitori è ancora più preziosa, il peso del brand fa la differenza. A partire da questi spunti, abbiamo chiesto alle case di gestione ai primi posti in Italia secondo l’annuale classifica di Broadridge che misura l’attrattiva del marchio in base alle percezioni dei fund selector, quali sono gli ingredienti fondamentali di un top brand.
STABILIRE FIDUCIA
“Lo scopo, i principi e i valori costruiscono le fondamenta del brand. Sosteniamo l’innovazione. E operiamo nel rispetto della diversità, dell’uguaglianza e dell’inclusione”, spiega Mau-
rizio Mazzarelli, head of Marketing di BlackRock Italia. Il colosso statunitense degli investimenti si è classificato in prima posizione tra i migliori brand nel mercato italiano. La capacità di condurre una comunicazione multicanale continua, supportata da touchpoint ingaggianti e interattivi spesso amplificati dalla presenza sui media, è uno dei punti di forza della casa di gestione.
“Ci impegniamo a generare awareness, creare familiarità, indurre preferenza e stabilire fiducia con i clienti con in quali cerchiamo di creare rapporti di collaborazione duraturi”, dice Mazzarelli. Le iniziative sono molteplici e concepite per adattarsi alle necessità di un target sofisticato come i fund selector. Il palinsesto di attività di BlackRock prevede eventi fisici e/o ibridi mirati a fornire aggiornamenti periodici di mercato, webinar interattivi su trading tattici, tavole rotonde con i gestori, eventi riservati ai CIO, la presenza nei principali eventi dell’industria e il Flagship Event annuale nel mese di gennaio dedicato ai fund selector, che, con l’edizione di quest’anno, ha elevato i contenuti con un set-up interattivo ed esperienziale. “Consentiamo la fru-
PGIM_23BRR8_ IT_Bluerating_480x280. 1 Studio Job # Date Live Trim Bleed Gutter Pub P. Date Valeria Moumdjian 23BRR8 4-17-2023 8:04 PM None 210 mm x 276 mm 216 mm x 282 mm None Fundspeople None GCD CD AD CW AE Traffic Proof Approvals: None Scaled Prudential Advertising 973-802-7361
REDDITO FISSO / AZIONI IMMOBILIARE ALTERNATIVI / CREDITO PRIVATO SOLUZIONI QUANTITATIVE T:140 mm T:276 mm B:146 mm B:282 mm PGIM_23BRR8_IT_Bluerating_480x280.indd 1 4/17/23 8:04 PM PGIM_23BRR8_ IT_Bluerating_480x280. 1 Studio Job # Date Live Trim Bleed Gutter Pub P. Date Valeria Moumdjian 23BRR8 4-17-2023 8:04 PM None 210 mm x 276 mm 216 mm x 282 mm None Fundspeople None GCD CD AD CW AE Traffic Proof Approvals: None Scaled Prudential Advertising 973-802-7361 T:276 mm B:282 mm 20/4/23 18:41
56 FUNDSPEOPLE I MAGGIO TENDENZE MARKETING & DISTRIBUZIONE
di Filippo Luini
“OPERIAMO NEL RISPETTO DEI PRINCIPI DI DIVERSITÀ, UGUAGLIANZA E INCLUSIONE”
MAURIZIO MAZZARELLI BLACKROCK ITALIA
izione dei nostri contenuti nel formato più comodo, analizzando preferenze e abitudini per offrire informazioni e aggiornamenti segmentati”, conclude.
Secondo Richard Chambers, Global CMO di J.P. Morgan Asset & Wealth Management il successo di un marchio non nasce per caso, ma è il risultato di un’attenzione continua nel costruire e mantenere la fiducia dei clienti. “Perfezioniamo sempre il nostro marchio che è al centro di un costante processo di innovazione e di ridefinizione di ogni suo singolo aspetto e delle sensazioni che trasmette, con l’obiettivo di farci trovare là dove i clienti vogliono essere”, dice. Naturalmente, la performance rimane il fattore più importante, ma nell’esperienza complessiva di una marca entrano in campo più fattori che vanno ad abbracciare le competenze di ricerca e analisi di un gestore o la capacità di fornire insights approfonditi. “Se aiutiamo i clienti a raggiungere gli obiettivi di investimento, stiamo facendo il nostro lavoro. Ma stiamo andando ben oltre. Forniamo costantemente informazioni che i nostri clienti trovano preziose, offrendo una view esperta sui mercati, sull’asset allocation e sulle
“OGNI PUNTO DI CONTATTO CON IL CLIENTE VA CURATO ALLA PERFEZIONE”
LUCA AGOSTO
FIDELITY
INTERNATIONAL
principali tendenze in atto, indispensabili per navigare in un mondo sempre più complesso”, dice Chambers. Sono ormai passati più di venticinque anni da quando J.P. Morgan AM è sbarcata nel mercato italiano. Il team svolge esclusivamente attività commerciale ed è diviso per canali di riferimento (consulenza finanziaria, reti bancarie, private banking, wholesale, fondi di fondi) per rispondere in maniera adeguata alle esigenze del cliente.
“Avere dei team specializzati ci permette di offrire un servizio dedicato sia in termini di prodotti, d’informazione e di documentazione. In questi anni abbiamo rivolto una grande attenzione al tema dell’educazione finanziaria che resta uno dei nostri punti di forza”, afferma Chambers.
IL VALORE DELLE PERSONE
“La nostra industria è sempre stata in genere piuttosto scettica rispetto al peso della marca nelle scelte di acquisto di un professionista del settore, particolarmente se si parla di fund selector. Ma le cose cambiano”, osserva Luca Agosto, head of Marketing, Europe ISS di Fidelity Internatio-
“PERFEZIONIAMO SEMPRE IL NOSTRO MARCHIO. L’INNOVAZIONE È COSTANTE”
RICHARD CHAMBERS
J.P. MORGAN ASSET & WEALTH MANAGEMENT
“I NOSTRI VALORI CI AIUTANO A CREARE RELAZIONI STABILI CON I CLIENTI”
FABIO CAIANI
NORDEA AM
MAGGIO I FUNDSPEOPLE 57
LA FIDUCIA DEI CLIENTI È UN BENE
PREZIOSO, SOPRATTUTTO IN PERIODI DI INCERTEZZA. IL BRAND È PORTATORE
DELLO SCOPO, DEI VALORI E DELLE COMPETENZE DELL’ AZIENDA
TOP BRAND IN ITALIA
valore delle persone e dei team locali di marketing e di sales che si confrontano con i clienti. “La marca è la somma delle esperienze che abbiamo con un’azienda. Ogni punto di contatto con il cliente è fondamentale e va curato alla perfezione”, evidenzia.
IMPEGNO ESG
LE OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO DEL PRIVATE CREDIT
Il mercato del private credit è in forte espansione. Secondo le previsioni, il segmento raggiungerà 2.700 miliardi di dollari entro il 2026, con un tasso di crescita annuale composto del 18%. Oltre a offrire alle società di minori dimensioni la possibilità di accedere ai finanziamenti del mercato privato, anche le grandi società si stanno indirizzando sempre di più verso il direct lending (debito senior garantito), apprezzandone rapidità, certezza dell’esecuzione, flessibilità e personalizzazione.
nal. “Nel clima di incertezza di questi anni, è fondamentale che i clienti sappiano cosa aspettarsi da noi quando ci scelgono”, continua. Secondo l’esperto, per un asset manager questo significa porre un’attenzione particolare sui risultati di gestione di lungo periodo.
“Soluzioni che offrono performance spettacolari a breve, ma che nel lungo termine potrebbero deludere non fanno per noi”, dice. E anche l’innovazione gioca un ruolo essenziale. “Essere affidabili non significa non cambiare mai, ma avere sempre una nuova soluzione adatta alle esigenze dei clienti. Il mondo del risparmio gestito si sta sempre più spostando da un’offerta ‘off-the-shelf’ a soluzioni disegnate ad hoc intorno al cliente”, commenta Agosto. Infine, per Fidelity International un aspetto fondamentale è il
Nella top ten di Broadridge il maggior balzo in avanti in classifica è stato quello di Nordea Asset Management che salito al quinto posto dall’ottavo dello scorso anno. “Il nostro DNA nordico riflette i nostri valori di prudenza, innovazione e convinzione negli investimenti responsabili. Quando le persone pensano a Nordea AM, pensano alla stabilità”, afferma il Responsabile per l’Italia Fabio Caiani. “La nostra cultura svolge un ruolo importante nell’aiutarci a creare relazioni stabili con i clienti facilitando l’interazione”, aggiunge. La sostenibilità è uno degli aspetti in cui il gestore si è distinto maggiormente nel sondaggio di Broadridge. “L’essere un gestore patrimoniale responsabile è profondamente radicato nella nostra cultura aziendale, filosofia e modello di business. Abbiamo una comprovata esperienza nell’ESG. I nostri gestori di portafoglio, analisti e personale di supporto hanno dimostrato un impegno di lunga data nei confronti di Nordea AM e dei clienti che servono. Sono diventati ‘cittadini Nordea’”, conclude Caiani.
A nostro avviso, si tratta di un’asset class che consente di ottenere un’esposizione complementare ai mercati obbligazionari pubblici e merita di essere inclusa tra le allocazioni strategiche di un portafoglio. Può potenzialmente fornire un interessante premio di rendimento di 3-4 punti percentuali rispetto al credito quotato, oltre a un’offerta di alta qualità e a una maggiore resilienza.
Le strategie del private credit comprendono anche opportunità di investimento in debito subordinato non garantito e distressed, ma nell’ultimo decennio i senior secured loan hanno registrato un forte incremento, da circa il 50% a circa l’80% dell’universo del private credit. A nostro avviso, sia le azioni quotate sia il credito quotato rappresentano fonti di finanziamento comparabili per chi investe in questa asset class, con caratteristiche di rischio e rendimento simili.
L’OPINIONE DI RAP T REN PAR T NER TENDENZE MARKETING & DISTRIBUZIONE
SIMONA GAMBARINI Senior Market Strategist, Goldman Sachs Asset Management
GRUPPO RANK 2023 RANK 2022 VARIAZIONE BlackRock 1 1 0 JPMorgan AM 2 4 2 Fidelity 3 3 0 Pictet AM 4 2 -2 Nordea 5 8 3 Amundi 6 7 1 Morgan Stanley 7 5 -2 iShares 8 10 2 Schroders 9 9 0 PIMCO 10 6 -4 Fonte: Broadridge, “Fund Brand 50” report, 2023. 58 FUNDSPEOPLE I MAGGIO
Una prospettiva diversa sulla finanza.
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Vi informiamo che qualsiasi investimento comporta dei rischi, in particolare il rischio di perdita di capitale.
* Ambientali, Sociali e di Governance ** Fonte: Candriam, dati al 31.12.2022
Questa è una comunicazione di marketing. Il presente documento è fornito a solo scopo informativo e non costituisce un’offerta di acquisto o vendita di strumenti finanziari, né rappresenta una raccomandazione di investimento o conferma di alcun tipo di operazione. Sebbene Candriam selezioni accuratamente i dati e le fonti all’interno di questo documento, errori od omissioni non possono essere esclusi a priori. Candriam non può essere ritenuta responsabile per eventuali perdite dirette o indirette risultanti dall’uso di questo documento. I diritti di proprietà intellettuale di Candriam devono essere rispettati in ogni momento, i contenuti di questo documento non possono essere riprodotti senza previa autorizzazione scritta. Le informazioni sugli aspetti legati alla sostenibilità contenute nella presente comunicazione sono disponibili sulla pagina web di Candriam https://www.candriam.com/ en/professional/sfdr/.
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LA CORSA DEGLI ALTERNATIVI ASSET-BACKED TOKENS SUL PODIO
Il risparmio privato, nei prossimi anni, guarderà in maniera crescente a investimenti illiquidi e asset class alternative, con l’obiettivo della clientela di diversificare il più possibile la propria esposizione e ottenere differenziali di redditività.
Gli asset alternativi sono poco penetrati, a livello globale, nei portafogli degli investitori per una serie di fattori: la ricchezza privata rappresenta circa il 50% del totale, di cui solo il 16% è investito in asset alternativi, cioè una frazione minore della ricchezza totale.
Diverse sono oggi le ragioni che hanno finora frenato la clientela dall’investire in questa tipologia di asset: dalla difficoltà di accesso, alla liquidità, agli economics. Anche in Italia, principalmente per le ragioni sopracitate, assistiamo a una sotto-penetrazione del mercato degli investimenti alternativi, che rappresentano solo una quota marginale della ricchezza, pari a oltre 50 miliardi di euro. In virtù del conte-
sto macroeconomico di rialzi dei tassi che si potrebbero riflettere sugli asset reali con impatti anche significativi, è imprescindibile per i distributori selezionare attentamente il prodotto, rispetto alla qualità dei sottostanti e alla fabbrica che li gestisce.
Tuttavia, rappresenteranno una asset class sempre più importante del portafoglio di investimento sia della clientela private che di quella affluent in tutte le principali geografie. Infatti, il 44% degli investitori intervistati da Bain & Company a livello globale pianifica di aumentare l’allocation su questa tipologia di investimenti. Tra l’altro, il potenziale del segmento è ancora più significativo se consideriamo che gli investitori individuali, gli UHNWIs, sono i primi nella curva di adozione degli investimenti alternativi, mentre gli HNWI sono al momento inesplorati.
Tra le nuove asset class emergenti, i Digital e Web3 Assets (che comprendo-
no sia le valute digitali che i token) sono astri nascenti, che peseranno sempre di più nel portafoglio degli investitori. In tale contesto, le criptovalute rappresentano un’opportunità di investimento immediata, con un volume globale di oltre mille miliardi di euro.
Tuttavia, il vero motore di cambiamento futuro sarà rappresentato dagli asset-backed tokens, fattore chiave di crescita del risparmio privato, che fornirà accesso a una serie di opportunità di investimento (a oggi non pienamente sfruttate) per un valore di diversi miliardi di euro. Tra l’altro, gli operatori istituzionali sembrano aver già colto il potenziale di questi strumenti, e stanno sperimentando, in maniera crescente, la tokenizzazione di asset tradizionali: basti pensare alle recenti notizie su Goldman Sachs, Commerzbank, JPMorgan e molti altri player.
I mercati dei capitali, infatti, che battono i mercati pubblici per valore e crescita, sono ostacolati da processi ineffi-
PGIM_23BRR8_ IT_Bluerating_480x280. 1 Studio Job # Date Live Trim Bleed Gutter Pub P. Date Valeria Moumdjian 23BRR8 4-17-2023 8:04 PM None 210 mm x 276 mm 216 mm x 282 mm None Fundspeople None GCD CD AD CW AE Traffic Proof Approvals: None Scaled Prudential Advertising 973-802-7361
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Gli alternativi rappresentano una asset class sempre più importante per i portafogli di investimento, sia della clientela private che di quella affluent, in tutte le principali geografie.
60 FUNDSPEOPLE I MAGGIO TENDENZE ALTERNATIVI
cienti e opachi. Ora sembrano destinati a subire un cambio di passo importante, grazie agli asset-backed tokens e alle piattaforme digitali alimentate dalla tecnologia distributed ledger.
Le opportunità più significative sono legate ad alcuni sotto-segmenti (nello specifico: private debt, private equity e settore immobiliare) data la loro inefficienza relativa rispetto alle infrastrutture delle Borse. In effetti, i vantaggi delle piattaforme digitali sono molteplici e includono processi più efficienti, trasparenza e governance integrate e, infine, un’ampia gamma di opzioni e un pool di investitori. Nello scenario del wealth management in evoluzione, vediamo tre leve strategiche fondamentali legate al mondo Web3 e Digital Assets: nuove opportunità di investimento, advisory, servizi a valore aggiunto.
NUOVE ASSET CLASS
Per quanto riguarda le nuove opportunità di investimento, nell’immediato, questi investimenti offrono l’accesso alle criptovalute e a nuove asset class. Nel medio termine, questa offerta permette di investire in nuovi mercati ad alto potenziale (inespresso): private equity, debito, real estate, ma anche asset non liquidi come arte, vino e automobili. Da un punto di vista consulenziale, invece, imprescindibile puntare sulla leadership di pensiero e su mandati su asset digitali, in particolare criptovalute.
Tra i servizi a valore aggiunto, si profila per gli operatori la possibilità di offrire la custodia in sicurezza degli asset digitali, servizi integrati di rendicontazione e fiscali, indipendentemente dal luogo di archiviazione e di custodia, e, nel lungo termine, la creazione di nuove forme di pianificazione patrimoniale e previdenza. Alla luce di queste sfide (e con l’emergere di un numero crescente di
INVESTIMENTI ALTERNATIVI IN ITALIA
ALTERNATIVE ASSETS AUM
TOTALE RISPARMO GESTITO
Investimenti alternativi in Italia | €BN, 2021
Necessario un importante stimolo a livello normativo e fiscale per incentivare gli investitori
Fonte: Bain & Company. Dati in % a fine 2021.
EVOLUZIONE DEGLI ASSET DIGITALI
Oggi Capitalizzazione di mercato media dei digital asset di ~ €1.5T nel 2021 Capitalizzazione di mercato degli asset tradizionali di ~ $270T nel 2021
Medio termine
Forte crescita prevista del mercato dopo il momento critico, 4-8x capitalizzazione di mercato
Lungo termine Numerosi use case con CBDCs e stablecoin; co-esistenza di tokens digitali e asset tradizionali
UTILITY TOKENS CRYPTOCURRENCIES CBDCs & STABLECOINS
ASSET-BACKED TOKENS
TRADITIONAL SECURITIES
FATTORI CHIAVE PER L’AFFERMAZIONE DEGLI ASSET DIGITALI
Evoluzione della Regolamentazione Rapido sviluppo della tecnologia Adozione da parte di investitori istituzionali e privati Assunzione di talenti e afflusso di capitali
Fonte: Bain & Company.
start-up dedicate a questi servizi e l’afflusso di capitale di rischio verso aziende emergenti focalizzate sugli asset digitali) gli operatori devono strutturare il prima possibile la direzione e il ritmo del proprio percorso, definendo il prima possibile su quali clienti, asset class, attività, mercati e tecnologie scommettere. Senza dimenticare gli asset digitali: le numerose regolamentazioni in arrivo
a livello europeo (che garantiranno framework armonizzati su emissione e trading, maggiore protezione per gli investitori e una regolamentazione chiara per le banche in termini di requisiti di capitale e test / controlli sul valore di tali assets) renderanno questi investimenti sempre più appetibili per investitori e intermediari, generando una crescita significativa nei prossimi anni.
Private Equity & Venture Capital Hedge Funds Real Estate Infrastructure Private Debt Natural Resources Total AUM
22 11 5 9 5 0 52 2% =
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GLI INVESTIMENTI INFRASTRUTTURALI A UN PUNTO DI SVOLTA
Rallenta la raccolta, aumenta la volatilità. Questo periodo sembra mettere alla prova il ruolo delle infrastrutture in portafoglio, per tutta una serie di motivi ben specifici, dai tassi più alti all’inflazione passando per la liquidità. Ecco alcuni elementi ai quali gli investitori devono prestare attenzione.
Finora gli investitori sono stati per lo più soddisfatti della capacità di tenuta dei loro portafogli infrastrutturali in un 2022 turbolento. Tuttavia, le crescenti preoccupazioni stanno portando ad una riconsiderazione delle aspettative. Questo periodo servirà a mettere alla prova le ipotesi sul ruolo delle infrastrutture in un portafoglio, ovvero la protezione dall’inflazione, la diversificazione, la liquidità, la gestione del rischio politico e altro ancora. A cosa devono prestare attenzione gli investitori nell’attuale contesto?
RIVALUTAZIONI
Abbiamo già assistito a una notevole volatilità nei fondi infrastrutturali quotati e anche quelli non quotati difficilmente sfuggiranno a dei ribassi. Le correzioni dovrebbero essere meno pesanti rispetto a quelle registrate nel settore immobiliare, in parte a causa
della natura contrattuale e regolamentata di molti degli asset. Tuttavia, i fattori macroeconomici svolgono un ruolo importante. L’aumento dei tassi di interesse influisce sulle ipotesi dei tassi di sconto complessivi. Anche se la maggior parte dei gestori afferma di aver mantenuto un “cuscinetto” nei propri calcoli, occorre vedere con quanta prudenza vengono assunti questi “cuscinetti”.
Al contrario, un’inflazione più alta del previsto dovrebbe, in teoria, avere anche un effetto positivo. L’inflazione potrebbe favorire l’aumento dei flussi di cassa, dei rendimenti e delle valutazioni a livello di progetto. Tuttavia, l’inflazione aumenterà anche i costi di costruzione dei progetti infrastrutturali.
TASSI DI INTERESSE PIÙ ALTI
L’aumento dei tassi di interesse può avere un impatto notevole sui flussi di cassa dei progetti (e sulle valutazioni) a
seconda della natura dell’investimento e delle modalità di finanziamento utilizzate. Le attività infrastrutturali “core” e “core-plus” tendono ad avere una leva finanziaria maggiore rispetto alle attività a valore aggiunto, ma di solito includono finanziamenti a lungo termine e a tasso fisso che garantiscono protezione. Quando e se degli asset dovessero essere rifinanziati a breve termine, c’è il rischio che si possa ottenere meno debito del necessario e non riuscire a rifinanziarli. Ci si aspetta che gli asset manager gestiscano con attenzione il rischio di rifinanziamento nei loro portafogli. Sarebbe quindi una sorpresa se un intero portafoglio si trovasse di fronte a un “muro del rifinanziamento”.
Laddove gli asset core-plus e value-add siano esposti a un maggiore rischio volume/utilizzo e all’incertezza del reddito la situazione sarà probabilmente molto meno tranquilla,
PGIM_23BRR8_ IT_Bluerating_480x280. 1 Studio Job # Date Live Trim Bleed Gutter Pub P. Date Valeria Moumdjian 23BRR8 4-17-2023 8:04 PM None 210 mm x 276 mm 216 mm x 282 mm None Fundspeople None GCD CD AD CW AE Traffic Proof Approvals: None Scaled Prudential Advertising 973-802-7361
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Ottavia Sebastiani
62 FUNDSPEOPLE I MAGGIO TENDENZE REAL ASSET
soprattutto per gli asset più “maturi” e man mano che i fondi si avvicinano a scadenza. Costi di indebitamento più elevati ed un minor rendimento avranno inevitabilmente un impatto negativo significativo.
Con la fine dell’era dei finanziamenti a basso costo, l’equity dovrà rendere di più per ottenere i ricavi auspicati dagli investitori. I gestori non potranno più fare affidamento al debito nella misura usata in precedenza. La creazione di valore sarà centrale.
RACCOLTA FONDI
Lo slancio nella raccolta fondi è da tenere sotto stretta osservazione in quanto resta da vedere se l’interesse degli investitori rimarrà costante. Tre dei cosiddetti “mega fondi” stanno attualmente raccogliendo 75 miliardi di dollari. Un periodo di raccolta prolungato potrebbe essere visto come il sintomo di una flessione generale. Sebbene gli investitori dovrebbero essere cauti con i fondi che hanno difficoltà a raccogliere capitali, tali difficoltà potrebbero innescare anche sviluppi positivi per i Limited Partners (investitori nei fondi), come migliori condizioni e un hurdle rate più elevato.
OPPORTUNITÀ
Anche se si teme che la politica fiscale possa avere un impatto negativo nel breve periodo, soprattutto sotto forma di tasse inaspettate, le infrastrutture rimangono un’area di interesse fondamentale per i governi che cercano di stimolare la crescita.
L’Inflation Reduction Act (IRA), ad esempio, stanzia oltre 369 miliardi di dollari per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e l’energia più pulita. In Europa, la maggiore attenzione alla sicurezza energetica potrebbe indurre i governi a sostenere una nuova ondata di tecnologie per le energie rinnovabili. L’evidente fidu-
FONDI
YIELD DEI TITOLI DI STATO A 20 ANNI
cia degli investitori nelle infrastrutture come asset class non è, a nostro avviso, fuori luogo. Mentre cerchiamo di navigare in un momento difficile, abbiamo sicuramente tratto insegnamento dall’ultima crisi finanziaria globale.
L’approccio a questioni come la leva finanziaria e gli swap sui tassi d’interesse è stato certamente influenzato dalla crisi precedente. Tuttavia, se la storia ci insegna qualcosa, è che un nuovo inciampo è destinato ad emergere.
RACCOLTA
BID
Fonte: Bfinance.
Fonte: Bfinance.
250 200 150 100 50 0 5 4 3 2 1 0 -1 30/4/11 31/8/11 31/12/11 30/4/12 31/8/12 31/12/12 30/4/13 31/8/13 31/12/13 30/4/14 31/8/14 31/12/14 30/4/15 31/8/15 31/12/15 30/4/16 31/8/16 31/12/16 30/4/17 31/8/17 31/12/17 30/4/18 31/8/18 31/12/18 30/4/19 31/8/19 31/12/19 30/4/20 31/8/20 31/12/20 30/4/21 31/8/21 31/12/21 30/4/22 31/8/22 31/12/22 4/4/23 2018 2019 2020 2021 2022 TOTALE
US TREASURY
MAGGIO I FUNDSPEOPLE 63
(USD BN) NUMERO DI FONDI CHIUSI
UK GILT BUND
ELTIF 2.0 ECCO COSA CAMBIA PER I FONDI DI INVESTIMENTO EUROPEI A LUNGO TERMINE
Il nuovo regime, che sarà applicabile a decorrere dal 10 gennaio 2024, ha tutto il potenziale per diventare un’attraente struttura di riferimento per gli investimenti a lungo termine in Europa.
Il 20 marzo 2023 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il Regolamento (UE) 2023/606 adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio il 15 marzo 2023 (di seguito "ELTIF 2"), che modifica il Regolamento (UE) 2015/760 (“ELTIF 1”) per quanto riguarda gli obblighi relativi alle politiche di investimento e alle condizioni di esercizio dei fondi di investimento europei a lungo termine (“ELTIF”) e il novero delle attività di investimento ammissibili, gli obblighi in materia di composizione e diversificazione del portafoglio e l’assunzione in prestito di liquidità e altre norme sui fondi.
PGIM_23BRR8_ IT_Bluerating_480x280. 1 Studio Job # Date Live Trim Bleed Gutter Pub P. Date Valeria Moumdjian 23BRR8 4-17-2023 8:04 PM None 210 mm x 276 mm 216 mm x 282 mm None Fundspeople None GCD CD AD CW AE Traffic Proof Approvals: None Scaled Prudential Advertising 973-802-7361 I NOSTRI INVESTIMENTI DANNO FORMA AL DOMANI, OGGI Con un’esperienza maturata in 30 cicli di mercato,* l’approccio attivo di PGIM e la sua rigorosa gestione del rischio aiutano clienti a conseguire rendimenti di lungo termine. Esplora il tuo domani su PGIM.com REDDITO FISSO / AZIONI IMMOBILIARE ALTERNATIVI / CREDITO PRIVATO SOLUZIONI QUANTITATIVE T:140 mm T:276 mm B:146 mm B:282 mm PGIM_23BRR8_IT_Bluerating_480x280.indd 1 4/17/23 8:04 PM PGIM_23BRR8_ IT_Bluerating_480x280. 1 Studio Job # Date Live Trim Bleed Gutter Pub P. Date Valeria Moumdjian 23BRR8 4-17-2023 8:04 PM None 210 mm x 276 mm 216 mm x 282 mm None Fundspeople None GCD CD AD CW AE Traffic Proof Approvals: None Scaled Prudential Advertising 973-802-7361 T:276 mm B:282 mm 20/4/23 18:41
64 FUNDSPEOPLE I MAGGIO TENDENZE LEGALE
di Luca Di Lorenzi
1. REGOLAMENTO ELTIF 1 E LA NECESSITÀ DI RIFORMA
Il Regolamento ELTIF 1 è entrato in vigore il 19 maggio 2015 con l'obiettivo di stimolare gli investimenti europei a lungo termine, in linea con il più ampio obiettivo dell'UE di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Pur ricevendo molta attenzione, soprattutto per l'introduzione di un passaporto di commercializzazione europeo per investitori retail, è apparso chiaro nel tempo che tale Regolamento non abbia raggiunto gli obiettivi auspicati.
La modifica del quadro normativo ELTIF 1 si è resa necessaria alla luce della evidente mancanza di crescita del segmento ELTIF principalmente a causa della natura concentrata di tale mercato, sia geograficamente che in termini di tipologie di investimento. Sulla base della clausola di revisione prevista nel Regolamento ELTIF 1, la Commissione Europea aveva individuato una serie di carenze per dare impulso all’utilizzo di questo strumento. Tra le questioni più importanti, la limitazione delle attività ammissibili combinata con i limiti di concentrazione avevano di fatto impedito la realizzazione di strategie di investimento adeguate. Inoltre, le regole ELTIF 1 erano troppo rigide per la strutturazione di ELTIF offerti esclusivamente a investitori professionali, e poco incoraggianti per gli investitori al dettaglio.
Il Regolamento ELTIF 2 cerca di offrire rimedio a queste istanze e il nuovo regime ha ora il potenziale per diventare un’attraente struttura di riferimento per gli investimenti a lungo termine in Europa.
2. RIEPILOGO DELLE MODIFICHE PRINCIPALI
In particolare, il Regolamento ELTIF
2 è intervenuto nelle seguenti aree:
i) ampliamento della gamma di attività di investimento ammissibili:
• La definizione di "attività reali" è stata semplificata e ora include ogni attività che abbia “un valore intrinseco dovuto alla sua natura e alle sue caratteristiche”, inclusi beni immobili come infrastrutture di comunicazione, ambiente, energia o trasporti, infrastrutture sociali e infrastrutture per l'istruzione, il sostegno sanitario e sociale o le strutture industriali. Inoltre, è stato rimosso il limite di valore minimo per l’investimento nelle suddette attività;
• Nell'elenco delle attività ammissibili sono state incluse le "obbligazioni verdi", purché soddisfino i requisiti di idoneità stabiliti dal Regolamento, nonché le cartolarizzazioni “semplici, trasparenti e standardizzate” che rispettano le condizioni previste dall’articolo 18 del Regolamento (UE) 2017/2402;
• È stata introdotta la possibilità per gli ELTIF di investire in organismi di investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM) e FIA europei, a condizione che tali organismi investano in investimenti ammissibili e non abbiano investito più del 10% del loro capitale in altri organismi di investimento collettivo;
• Il nuovo regolamento consente che la maggior parte delle attività e degli investimenti ELTIF, e i principali ricavi o profitti generati da tali attività e investimenti, siano ubicati in un paese terzo.
ii) riduzione (dal 70% al 55%) della quota del capitale dell'ELTIF che deve
essere investito in attività di investimento ammissibili;
iii) maggiore flessibilità nella composizione del portafoglio degli ELTIF, aumentando dal 10% al 20% il limite di concentrazione per gli investimenti e le imprese di portafoglio;
iv) aumento del leverage consentito. Il limite di leva finanziaria è stato innalzato dal 30% del valore del capitale dell'ELTIF al 50% del valore patrimoniale netto dell'ELTIF (per gli ELTIF commercializzati anche presso investitori al dettaglio) o al 100% del valore patrimoniale netto dell'ELTIF (per gli ELTIF commercializzati esclusivamente presso investitori professionali);
v) introduzione di norme differenziate applicabili agli ELTIF commercializzati esclusivamente presso investitori professionali, con particolare riferimento alle norme che disciplinano la diversificazione del portafoglio e la leva finanziaria;
vi) eliminazione del requisito di investimento minimo di €10.000 e del limite del 10% sugli investimenti aggregati per gli investitori al dettaglio.
3. ENTRATA IN VIGORE E REGIME TRANSITORIO
Il regolamento entra in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea e sarà applicabile a decorrere dal 10 gennaio 2024.
Il Regolamento ELTIF 2 prevede un regime transitorio stratificato. Gli ELTIF ancora commercializzati sono tenuti a conformarsi al Regolamento entro cinque anni dalla sua entrata ufficialmente in vigore. Gli ELTIF che non raccolgono capitale aggiuntivo non sono tenuti a conformarsi alle ultime modifiche.
Infine, gli ELTIF autorizzati prima della data di applicazione possono scegliere volontariamente di conformarsi al Regolamento ELTIF 2, a condizione che l'autorità competente ne sia informata.
LA MODIFICA DEL QUADRO NORMATIVO SI È RESA NECESSARIA ALLA LUCE DELLA MANCATA CRESCITA DEL SEGMENTO MAGGIO I FUNDSPEOPLE 65
I NOSTRI INVESTIMENTI DANNO FORMA AL DOMANI, OGGI
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Con
Un rinnovato ottimismo per il settore tecnologico quest’anno dopo un 2022 che ha mostrato delle debolezze. Secondo Hyun Ho Sohn, ci sono alcuni elementi strutturali che sostengono la ripresa del settore come la digitalizzazione in espansione, i modelli di business solidi, le barriere all’ingresso che rimangono elevate in alcuni settori e le aziende tecnologiche che, generalmente, hanno un potere di determinazione dei prezzi più forte rispetto al passato. Il gestore sottolinea inoltre l’importanza di un approccio bottom-up e specifico per i titoli, oltre a una prospettiva di lungo termine.
RAP T REN PAR T NER GESTORE
FIDELITY INTERNATIONAL MAGGIO I FUNDSPEOPLE 67
DEL FONDO FF GLOBAL TECHNOLOGY FUND DI
I NOSTRI INVESTIMENTI DANNO FORMA AL DOMANI, OGGI
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Se il 2022 non è stato un anno da ricordare per il settore tecnologico, il 2023 si è aperto poggiando su basi più solide. “A livello più generale l’incertezza permane, alla luce del continuo inasprimento delle politiche monetarie, delle pressioni inflazionistiche e dei più recenti sviluppi visti nel settore bancario. Tuttavia, ritengo che questi siano più di natura congiunturale che strutturale”, spiega Hyun Ho Sohn, gestore del fondo FF Global Technology Fund di Fidelity International.
Nel breve termine, non manca tutta una serie di venti contrari ma, nonostante questo, nell’universo tech permane un ventaglio ampio e variegato di opportunità con i bilanci delle aziende che restano solidi.
“Tutto ciò rende il contesto della domanda più stabile rispetto al passato. In prospettiva, ci attendiamo qualche notizia non positiva su tagli agli utili e allentamento della domanda, ma nel lungo periodo rimango ottimista”, dice il gestore del fondo con Rating FundsPeople 2023. Alcuni elementi a sostegno dell’ottimismo sono la digitalizzazione in espansione, i modelli di business solidi, le barriere all’ingresso che rimangono elevate in alcuni settori e le aziende tecnologiche che, generalmente, hanno un potere di determinazione dei prezzi più forte rispetto al passato.
SETTORI IN CRESCITA
Ho Sohn spiega che investe su più temi, ma sempre sulla base di una selezione dei titoli bottom-up. “Alcuni sono in una fase embrionale rispetto ad altri in termini di penetrazione del mercato, come l’intelligenza artificiale o i veicoli elettrici. In generale diffido dei titoli delle aree a forte crescita, le cui valutazioni dipendono da proiezioni talvolta troppo ottimistiche sull’adozione della tecnologia e sulla redditività”, prosegue. Guardando all’attualità, i recenti
SETTORI IN CRESCITA
“Le valutazioni ora sono meno impegnative con alcune buone opportunità a lungo termine in settori che hanno subito forti vendite lo scorso anno, ad esempio figurano alcuni nomi di software a forte crescita”
movimenti dei prezzi dei titoli legati all’IA e il flusso di notizie intorno a ChatGPT sono un buon esempio di questo eccesso di ottimismo nei confronti dei temi tecnologici. In termini di aree di mercato specifiche l’esperto sottolinea come i semiconduttori per smartphone sembrano essere promettenti. “Sono stato negativo per molto tempo, ma la mia view sta cambiando: gli smartphone sono un prodotto essenziale per i consumatori, con un ciclo di sostituzione veloce e il 5G e nuove applicazioni in arrivo. Abbiamo anche assistito a un consolidamento e a maggiori barriere all’ingresso, che favoriranno gli operatori storici”, dice. Inoltre, a detta di Ho Sohn, si potrà assistere a una serie di offerte per molte aziende medio piccole del segmento software; nel 2022 sono già avvenute numerose operazioni, in gran parte condotte da società di private equity. “Ritengo che gli acquirenti strategici entreranno nel mercato delle fusioni e acquisizioni nel 2023”, commenta.
Un altro aspetto interessante per il gestore di Fidelity sono i miglioramenti della redditività derivanti dal taglio dei costi tra le aziende di internet e di software, o quelli derivanti dalla razionalizzazione del settore in aree come la consegna di generi alimentari, e tra i nomi a basso costo e sfavoriti nello spazio tecnologico in generale. “Nel complesso, le valutazioni sono ora meno impegnative, con alcune buone opportunità a lungo termine in settori che hanno subito forti vendite lo scorso anno, ad esempio figurano alcuni nomi di software a forte crescita”, prosegue.
APPROCCIO BOTTOM-UP
Al netto di quanto spiegato fino ad ora, non si può prescindere da un processo di investimento coerente, che tenga conto dei fondamentali delle società e della fattibilità delle tecnologie sottostanti, nonché del sentiment e delle valutazioni del mercato. “Ritengo che sia importante un approccio bottom-up e specifico per i titoli, oltre a
PGIM_23BRR8_ IT_Bluerating_480x280. 1 Studio Job # Date Live Trim Bleed Gutter Pub P. Date Valeria Moumdjian 23BRR8 4-17-2023 8:04 PM None 210 mm x 276 mm 216 mm x 282 mm None Fundspeople None GCD CD AD CW AE Traffic Proof Approvals: None Scaled Prudential Advertising 973-802-7361
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68 FUNDSPEOPLE I MAGGIO
una prospettiva di lungo termine. Ritengo, inoltre, che sia fondamentale apprezzare le tendenze dei singoli settori secondari”, prosegue l’esperto.
La tendenza del gestore è sempre stata quella di essere un investitore anti-momentum, in quanto il mercato spesso sottovaluta le buone aziende con un potenziale a lungo termine e, viceversa, può sopravvalutare i modelli di business non collaudati nei temi tecnologici “caldi”. “Tutto ciò non garantisce una sovraperformance, ma nel tempo il mio fondo ha dato buoni risultati. Sono favorevole a una serie di sottotemi nei segmenti dei consumi ed enterprise come la continua penetrazione del cloud, l’introduzione dei veicoli elettrici, l’automazione industriale, l’e-commerce e le attività di intrattenimento online/home entertainment, nonché le nuove opportunità in aree come alcuni nomi di software a forte crescita e le attività della gig economy sono esempi di aree in cui investo”, argomenta.
Per quel che riguarda la geografia degli investimenti, l’FF Global Technology Fund di Fidelity International ha una vocazione globale, pertanto la prospettiva è sempre
POSITIVI SU ALCUNI
SOTTOTEMI NEI SEGMENTI DEI CONSUMI ED ENTERPRISE
COME LA PENETRAZIONE DEL CLOUD O L’INTRODUZIONE DI VEICOLI ELETTRICI
stata quella di trovare le migliori idee in tutte le regioni del mondo. “Gli Stati Uniti rimangono il Paese più importante per quanto riguarda questo settore, ma c’è una varietà crescente di nomi leader del settore non statunitensi. Basti pensare a società come Ocado (Regno Unito), Amadeus IT (Spagna) e TikTok (Cina). Queste opportunità non statunitensi abbracciano una serie di settori, e questo è uno dei motivi per cui cerco di avere una visione quanto più ampia possibile dello spazio tecnologico”, spiega.
Infine, la strategia di Ho Sohn quest’anno è quella di non avere una visione per il 2023 e di concentrarsi ancora di più sui fondamentali specifici delle aziende. Come noto molti fattori sono in rallentamento. La spesa dei consumatori si sta indebolendo, i bilanci aziendali si stanno restringendo e il mercato sta valutando la debolezza della domanda. “Ma non sappiamo quanto durerà la debolezza e quando le cose miglioreranno. A mio avviso, tentare di ottenere una giusta visione del ciclo non solo è estremamente difficile, ma è anche meno importante che ottenere una giusta visione a lungo termine”, conclude.
MAGGIO I FUNDSPEOPLE 69
“I due elementi che influenzeranno l’inflazione futura sono la rivoluzione ESG nel mondo produttivo e l’andamento del mercato del lavoro”
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di Raffaela Ulgheri INTERVISTE GESTORE ITALIANO
INFLAZIONE FUTURA
Luigina Dell’Anna
“UN COMPARTO INFLATIONLINKED CON FOCUS SU USA E AREA EURO”
L’Eurizon AM Sicav Global Inflation Linked, che ha ottenuto Rating FundsPeople 2023, ha una composizione core market con duration inferiore ai cinque anni.
La strategia ha riscosso da subito “un buon successo dal punto di vista della raccolta”, tuttavia, dato il contesto macro, “il vero punto di forza si è visto dopo la pandemia”. Sì perché dopo un decennio di inflazione contenuta un prodotto come l’Eurizon AM Sicav Global Inflation Linked, che ha ottenuto Rating FundsPeople 2023, ha incassato l’incremento importante dell’indice dei prezzi al consumo. Una performance evidente anche rispetto ai fondi che investono in titoli nominali. “Negli anni scorsi, i titoli nominali e quelli legati all’inflazione si sono mossi più o meno allo stesso modo, anzi, nel caso di questi ultimi si sono evidenziate di più le criticità legate alla minor liquidità”, commenta Luigina Dell’Anna, che gestisce il comparto nato nel primo semestre 2017. Dell’Anna fa parte del team Developed and Emerging Government Bond and FX, guidato da Maria Luisa Matarrelli: 12 gestori che utilizzano un approccio top down per investire nel fixed income e nelle valute delle varie aree geografiche. La performance netta nel 2022 è stata -2,90%, “ormai in gran parte recuperata a marzo di quest’anno” (+2,40%).
Il fondo investe unicamente in titoli di Stato di Paesi sviluppati e il benchmark di riferimento vede un 30% di titoli Usa, il secondo Paese in termini di peso è la Francia (25%), seguita da Italia (16%), Regno Unito e Germania (rispettivamente 10%), e Spagna (9%). “Questa composizione dell’indice rende il comparto interessante in quanto è princi-
palmente core market con un 60% investito in area euro”, afferma Dell’Anna che specifica come la strategia di gestione si basi sull’acquisto, appunto, dell’inflazione di questi Paesi, e operi una diversificazione all’interno degli indici rappresentati dal paniere “in questa fase acquistiamo anche emissioni indicizzate all’inflazione del nostro Paese (BTP Italia)”.
STRUTTURA DEL FONDO
Una gestione del fondo top down di tipo attivo, dunque, in cui emerge anche una particolarità legata alla duration. “Un elemento interessante di questo portafoglio – afferma l’esperta – è la sua duration, inferiore ai cinque anni. ‘Tradizionalmente’, i fondi inflation linked hanno duration più lunghe in quanto le emissioni sovrane sono più ‘pesate’ sulla parte lunga della curva”. La ratio alla base di questa scelta è da riportare alle origini del fondo, che risponde alla richiesta di diversificare la gamma dei prodotti obbligazionari, con uno strumento “che potesse essere utilizzato per gestire la componente inflattiva senza un’eccessiva influenza dell’andamento dei rendimenti sulla performance”. Da qui la scelta di inserire, nella gestione attiva, una serie di leve, per cui gli elementi principali che impattano sulla performance assoluta del fondo, oltre al livello dei tassi, sono l’esposizione valutaria e l’andamento del breakeven inflation, “ossia la differenza tra rendimenti nominali e rendimenti reali a pari scadenza, che ci dà orientativamente come criterio di giudizio il livello di inflazione implicita di mercato nel momento in cui andiamo a fare le nostre analisi”.
E proprio in tema di attese sull’inflazione futura, Dell’Anna ritorna sull’andamento dell’indicatore nel pre-pandemia (“periodo caratterizzato da bassa inflazione”), e nel post-pandemia. Dopo l’incremento significativo del 2022, afferma l’esperta, si andrà “via via verso numeri più contenuti e più vicini ai target delle banche centrali, ma secondo noi il livello del 2% non sarà raggiunto nel breve”. Definire un livello è chiaramente complesso, “perché le dinamiche in atto sono nuove”, tuttavia Dell’Anna chiama in causa due elementi. “Il primo è la rivoluzione ESG all’interno del mondo produttivo che, unita al contesto geopolitico, rende necessario accelerare gli investimenti per la transizione, essenziale per il raggiungimento dei target di sostenibilità. Questi investimenti portano a un aumento dei costi che inevitabilmente, almeno in parte, dovrà essere trasferito sui prezzi finali”. Tanto che, anche prima della pandemia, si parlava di ‘Greenflation’. Il secondo tema è legato al mercato del lavoro: “Dopo la pandemia la domanda di lavoratori resta sostenuta, inoltre nell’area euro si devono concludere le rinegoziazioni salariali. Insieme questi elementi – conclude l’esperta – supporterebbero livelli di inflazione più alti di quelli attualmente prezzati dal mercato nelle aree in cui investe il comparto”.
FUND MANAGER, EURIZON CAPITAL
MAGGIO I FUNDSPEOPLE 71
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Mirko Falchi
LEAD ANALYST E ADVISORY PORTFOLIO MANAGER, EUROMOBILIARE ADVISORY SIM
“LE ROTAZIONI SETTORIALI SARANNO DECISIVE NELLA SCELTA DELL’ASSET ALLOCATION”
La gestione da parte delle banche centrali del trade off tra lotta all’inflazione e stabilità del sistema finanziario sarà più complicata. Si prevede un contesto di probabile recessione, con un’alta volatilità sui tassi.
Dopo un inizio d’anno positivo i mercati hanno visto già due fasi di volatilità. La prima a febbraio, quando i dati macroeconomici hanno mostrato un rallentamento nella fase di rientro dell’inflazione dai massimi dello scorso anno, generando una risalita dei tassi. La seconda a marzo, caratterizzata da un forte stress nel settore bancario, dopo la crisi delle banche regionali Usa e di Credit Suisse.
“È stato il primo episodio di turmoil finanziario provocato dalla restrizione monetaria sincronizzata iniziata nel 2022 contrassegnata da una salita dei tassi rapida ed ampia”, spiega Mirko Falchi, lead analyst e advisory portfolio manager di Euromobiliare Advisory SIM. “I fenomeni di stress finanziario non sono rari nelle fasi terminali di restrizione delle condizioni finanziarie. In questo caso, diversamente dal 2008, l’intervento delle autorità monetarie e dei policy maker è stato molto rapido ed ampio ed ha evitato che una crisi di liquidità, per ora limitata ad alcune situazioni molto specifiche, diventasse una crisi di sistema”.
Tuttavia, secondo l’esperto, quanto accaduto avrà ripercussioni nell’attività del sistema bancario. “Avremo un’ulteriore stretta delle condizioni creditizie, rendendo ancora più complicata la gestione da parte delle banche centrali del trade off tra lotta all’inflazione e stabilità del sistema finanziario. Si prevede quindi un contesto di probabile recessione ed in cui la volatilità sui tassi continuerà ad essere alta e di
conseguenza anche le rotazioni settoriali, che, come abbiamo visto nel primo trimestre di quest’anno, diventeranno più decisive nel successo di una scelta di asset allocation”.
OBBLIGAZIONI ED EMERGENTI IN TESTA
Nel panorama appena delineato (e come ormai ribadito da tutti gli esperti) il fixed income è tornato in auge. “Il mondo obbligazionario è tornato investibile e strategicamente riteniamo interessanti sia i bond governativi, in particolare sui tratti a breve e medio termine, sia il credito di qualità”, conferma Falchi. “Queste sono asset class che, in questa fase, esprimono rendimenti interessanti e che potrebbero beneficiare di una pausa delle politiche monetarie restrittive in particolare in Usa”. Interessante poi anche l’area emergente, sia azionaria che obbligazionaria, che potrebbe trarre beneficio dalla ripresa economica cinese, da una relativa stabilità del dollaro e dei tassi in Usa e in Europa. “Oggi molti di questi Paesi sono meglio posizionati nel controllo dell’inflazione rispetto al mondo sviluppato e presentano traiettorie del debito pubblico sotto controllo con, soprattutto per i Paesi esportatori di materie prime (circa 2/3 del mondo EM), saldi delle partite correnti in miglioramento. In questa fase per quanto riguarda l’azionario, visto il contesto di incertezza macroeconomica, preferiamo i settori difensivi o che esprimono una buona qualità e visibilità sugli utili come ad esempio l’health care, i communication services in particolare statunitensi o le utilities europee”, dice il fund selector.
QUALI PRODOTTI SELEZIONARE
Guardando ai prodotti selezionati, Falchi spiega come verso fine 2022 la società abbia incrementato le posizioni in prodotti obbligazionari e corporate a breve e media scadenza. “Questi prodotti sono ancora interessanti visto il carry elevato che esprimono e l’avvicinarsi del livello di tasso terminale delle politiche monetarie. Tuttavia in questa fase, in cui si potrebbero verificare altri casi idiosincratici a seguito delle recenti crisi bancarie, è opportuno scegliere strategie attive che mostrino una forte attenzione alla selezione dei singoli emittenti (vista anche la minore necessità di cercare rendimento nei comparti di minor qualità)”.
Sul fronte azionario, invece, ci si concentra più su strategie attive, in cui la generazione di alpha viene ricercata tramite la selezione bottom-up, anche in portafogli concentrati, da combinare con esposizioni al mercato più diversificate. “Ricerchiamo strategie in ambito azionario che implementino in modo dinamico rotazioni settoriali e di stile in base alle condizioni di mercato, che, come visto negli ultimi periodi, sono spesso molto rapide. Guardiamo con attenzione il settore dell’energy sia per motivi fondamentali (valutazioni interessanti, cash flow ancora elevati, probabili Buyback) che più in generale riguardanti il mercato petrolifero, con fattori quali la recente mossa dell’OPEC+ di tagliare improvvisamente la produzione e il contesto di ri-accelerazione cinese che dovrebbero mantenere in equilibrio i corsi del greggio durante il 2023”, conclude.
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72 FUNDSPEOPLE I MAGGIO
INTERVISTE FUND SELECTOR
di Silvia Ragusa
SETTORE ENERGY
“Guardiamo con attenzione il settore dell’energy, sia per motivi fondamentali che più in generale riguardanti il mercato petrolifero, con fattori quali la recente mossa dell’OPEC+ di tagliare la produzione e il contesto di ri-accelerazione cinese che dovrebbero mantenere in equilibrio i corsi del greggio durante il 2023”
MAGGIO I FUNDSPEOPLE 73
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Raffaela Ulgheri
Danilo Pone
INVESTMENT OFFICER, ENPAB
UN SISTEMA DI INVESTIMENTO STRUTTURATO TRA GESTIONE DIRETTA E INDIRETTA
Il CIO dell’Enpab, raggiunto a Roma da FundsPeople, tratteggia le fasi evolutive dell’ente di I pilastro, che vanta una platea ancora giovane “e in crescita costante”.
Un ente di I pilastro contraddistinto da una platea giovane e in incremento costante, per cui “sotto il profilo contributivo, ci posizioniamo ancora nella parte in crescita della curva, con una quota maggiore di contributi rispetto alle prestazioni”. Danilo Pone, chief investment officer, tratteggia le fasi evolutive dell’Ente Nazionale Previdenza Assistenza Biologi (Enpab), istituito come fondazione di diritto privato, ai sensi del Dlgs n. 103 del 10 febbraio 1996 e che, al 31 dicembre 2022, contava tra le sue fila 17.800 utenti, con una crescita del 3,78% sul 2021, e masse per 928 milioni di euro. Una spinta in avanti, insomma, che poggia le basi su un sistema di investimento strutturato tra gestione diretta e indiretta per cui la prima “mutua dalle delibere del Consiglio di Amministrazione”, mentre la seconda è affidata alle gestioni patrimoniali su delega.
Le masse in gestione “sono diversificate su molteplici asset class, con diverse tipologie di strategie e di sottostanti, oltre a una componente di fondi di investimento alternativi”, sottolinea il CIO che specifica come l’asset allocation del portafoglio
MASSE IN GESTIONE
“Sono diversificate su molteplici asset class, con diverse tipologie di strategie e sottostanti, oltre a una componente di fondi di investimento alternativi”
sfrutti l’approccio “adattivo” sviluppato dall’ente negli anni. Tale approccio ha consentito inoltre di affrontare anche momenti difficili di mercato come quelli che stiamo vivendo, le cui complessità sono fortemente aggravate dal tasso di rendimento minimo garantito a 12 mesi”. In aggiunta al tasso di rivalutazione, imposto a tali entità, si associa anche un obiettivo di riferimento, “cosiddetto di ‘sostenibilità attuariale’, che si muove su un orizzonte temporale ‘attuarialmente congruo’ al quale l’ente deve mirare per la sostenibilità economico finanziaria attraverso un processo di asset liability management”.
COME SI ARTICOLA LA GESTIONE
Nel dettaglio della gestione indiretta, Enpab affida le proprie masse a mandati di gestione a delega con un obiettivo di rendimento di tipo absolute return, pertanto non è previsto un benchmark di mercato ma un tasso obiettivo. In questo ambito, “l’ente e, nello specifico, l’ufficio finanza, svolge la funzione di collettore tra gli obiettivi istituzionali di rendimento dell’Enpab e le attività di investimento dei gestori finanziari, oltre che attività di controllo”. Sono i gestori, dunque, tramite delega di mandato a mettere in atto le attività di investimento “secondo le regole contrattuali sottoscritte, e che tengono conto degli obiettivi di rendimento a livello di patrimonio dell’ente”. La gestione diretta si concretizza, invece, “a valle di una valutazione complessiva del patrimonio e degli impegni reddituali di medio lungo periodo e si realizza nell’ambito delle delibere consiliari”. È in questo campo che rientrano gli investimenti illiquidi ed è sempre in questo ambito che si articola (attualmente) l’attività di selezione del team interno dell’ente, guidato da Pone.
ESG
Sul fronte sostenibilità, infine, il CIO sottolinea come non ci siano indicazioni in termini di “investimento minimo. Tuttavia, tali indicazioni sono presenti dal punto di vista del commitment”. L’ente “responsabilizza” i gestori patrimoniali e la gestione diretta per quanto riguarda i fattori di sostenibilità e di sostegno all’economia reale. “Tali criteri - continua Pone – si configurano come una direttrice a cui tendono le scelte strategiche, ossia quelle di più ampio respiro”. Tale impostazione si articola nell’individuazione delle componenti del portafoglio “anche con un’analisi di look through dei sottostanti per quanto riguarda il mondo degli OICR”. Da qui si diramano le considerazioni finalizzate a mettere a confronto le esigenze di sostenibilità con quelle di redditività, “sempre tenuto conto – conclude l’esperto - del nostro obiettivo di rendimento a 12 mesi”.
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CHIEF
74 FUNDSPEOPLE I MAGGIO INTERVISTE ISTITUZIONALE
di
MAGGIO I FUNDSPEOPLE 75
di Silvia Ragusa
Tommaso Corcos
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Dopo un bilancio positivo nel 2022, con 12,9 miliardi di euro raccolti, Fideuram Ispb cresce anche nel 2023 e punta all’estero, rafforzando la sua presenza in Svizzera e Lussemburgo.
Tredici miliardi di raccolta netta, 327 miliardi di AuM. Benché il 2022 sia stato un anno complicato (se non forse il peggiore), Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking ha chiuso con un bilancio più che positivo. “La crisi energetica, il rialzo dei tassi di interesse, l’accelerazione dell’inflazione hanno alimentato l’incertezza generale, ma anche messo in luce le realtà forti, resilienti, che in tempi difficili sono capaci di rassicurare le persone e il Paese”, spiega l’amministratore delegato Tommaso Corcos. “È la dimostrazione che il nostro modello di business è vincente, in tutte le condizioni di mercato”, continua soddisfatto. “Le donne e gli uomini di Fideuram Ispb continuano a essere un punto di riferimento imprescindibile per i nostri clienti, proteggiamo i loro patrimoni e li aiutiamo a realizzare obiettivi di vita”. Il manager si dice poi fiducioso anche per quest’anno: “ci aspettiamo ricavi in crescita fra il 3,5 e il 4%, anche la raccolta dovrebbe incrementare di circa il 4 per cento”. E questo nonostante gli ultimi recenti avvenimenti, soprattutto in ambito bancario (tra il crac di SVB, l’acquisizione di Credit Suisse da parte Ubs o le difficoltà di Deutsche Bank). “La crisi di Credit Suisse è legata a gravi problemi nella gestione manageriale, a una gestione insoddisfacente del rischio e anche ad anni di politica monetaria espansiva, che ha indotto a scelte d’investimento fallimentari” precisa Corcos. “Il matrimonio
BANCHE EUROPEE
“Non ritengo corretto parlare di ‘crisi bancaria’ in atto perché le posizioni di capitale e di liquidità delle banche dell’area euro sono molto soddisfacenti, considerati i ratio in eccesso rispetto ai requisiti”
con Ubs era probabilmente l’unica soluzione possibile per dare stabilità al sistema finanziario svizzero. Non ritengo però corretto parlare di ‘crisi bancaria’ in atto, perché - come Christine Lagarde ha evidenziato qualche settimana fa - le posizioni di capitale e di liquidità delle banche dell’area euro sono molto soddisfacenti, considerati i ratio in eccesso rispetto ai requisiti. Bce, Bank of England, EBA e Comitato di risoluzione unico hanno confermato come quanto accaduto a Credit Suisse non possa avvenire nell’Ue, dove l’impatto sugli strumenti di debito subordinato avviene solo dopo l‘azzeramento del capitale”, spiega l’AD.
ESPANSIONE INTERNAZIONALE
Proprio in Svizzera, d’altronde, Fideuram Ispb ha rafforzato la sua presenza, grazie alla crescita di Reyl Intesa Sanpaolo e al contributo innovativo di Alpian per spingere l’offerta del digital wealth management. Un’espansione oltralpe che non sorprende, visto che lo stesso manager ha più volte parlato di una strategia di espansione all’estero. “Lo sviluppo della nostra presenza internazionale è uno dei punti cardine del nostro piano d’impresa; da un lato abbiamo rafforzato la nostra presenza in Svizzera ma anche in Lussemburgo dove, dallo scorso primo gennaio, è operativa Intesa Sanpaolo Wealth Management, nata dalla fusione di Fideuram Bank (Luxembourg) con Compagnie de Banque Privée Quilvest. Quest’ultima operazione ci ha consentito di mettere a fattor comune una solida base di circa 3.700 clienti HNWI europei ed extraeuropei, con oltre 10 miliardi di euro di AuM. In Lussemburgo puntiamo a fare un po’ meglio del mercato, mentre in Svizzera - dove il settore è già consolidato - ci aspettiamo un percorso più lineare”.
Guardando alle novità del gruppo, di certo si lavora alacremente in ambito tecnologico. “Stiamo puntando con decisione sul digitale, in linea con la forte spinta verso la digitalizzazione che caratterizza il piano d’impresa 2022-2025 di tutto il Gruppo Intesa Sanpaolo”, afferma Tommaso Corcos. “In Svizzera, con Alpian, come dicevo abbiamo già lanciato la prima società di digital wealth management. In Italia siamo operativi con Fideuram Direct, la nostra piattaforma digitale destinata ai risparmiatori e ai trader che vogliono investire da remoto sui mercati finanziari”.
PGIM_23BRR8_ IT_Bluerating_480x280. 1 Studio Job # Date Live Trim Bleed Gutter Pub P. Date Valeria Moumdjian 23BRR8 4-17-2023 8:04 PM None 210 mm x 276 mm 216 mm x 282 mm None Fundspeople None GCD CD AD CW AE Traffic Proof Approvals: None Scaled Prudential Advertising 973-802-7361
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AMMINISTRATORE DELEGATO, FIDEURAM INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING
“CI ASPETTIAMO UN +4 PER CENTO DI RACCOLTA E RICAVI”
76 FUNDSPEOPLE I MAGGIO INTERVISTE PERSONAGGIO
MAGGIO I FUNDSPEOPLE 77
DNA SOSTENIBILE
“L’85% del nostro patrimonio in gestione è costituito da strategie che tengono conto dei fattori ESG o che contribuiscono agli SDGs. Come società puntiamo a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2025”
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Massimo Sabatini
UNA LUNGA STORIA DI SOSTENIBILITÀ SBARCA IN ITALIA
La società ha aperto la sua filiale a Milano lo scorso febbraio. Soluzioni innovative e sostenibili, credibilità e affibilità i driver su cui puntare in prospettiva per lo sviluppo del business.
Una filiale ora operativa in Italia e un programma di promozione prodotti al servizio degli investitori istituzionali e wholesale. È stato questo l’obiettivo di J. Safra Sarasin Sustainable Asset Management che lo scorso febbraio ha rafforzato la sua presenza con con l’apertura di un ufficio a Milano.
“In prospettiva puntiamo a essere riconosciuti per la nostra credibilità e affidabilità nella gestione patrimoniale sostenibile e per la proposizione di soluzioni innovative”, ci spiega Massimo Sabatini, Country head Asset Management Italy di J. Safra Sarasin Sustainable Asset Management.
Come ampiamente noto, il mercato italiano presenta uno dei tassi di risparmio più elevati tra i Paesi europei. Alcuni dati aiutano a inquadrarne il business. Gli investimenti in fondi comuni delle famiglie sono più che raddoppiati negli ultimi dieci anni. Nello stesso periodo, fonte Assogestioni, l’allocazione verso le strategie azionarie è aumentata di oltre il 50 per cento. “Recentemente
gli investimenti alternativi, soprattutto nei mercati privati, hanno attratto un numero crescente di investitori, sia istituzionali che HNWI. Osserviamo anche un forte impulso per gli investimenti sostenibili. Come pionieri in questo campo vogliamo condividere con gli investitori gli aspetti distintivi del modello di sostenibilità di J. Safra Sarasin Sustainable AM”, dice Sabatini.
PIANI DI SVILUPPO
Negli ultimi anni la società ha investito nello sviluppo di nuove strategie d’investimento, nel capitale umano e nel miglioramento dei processi e ha inoltre deciso di rafforzare ulteriormente l’attività di distribuzione in Europa. “L’Italia è un mercato molto rilevante per gli intermediari finanziari e gli investitori istituzionali e riveste un ruolo fondamentale nei nostri progetti di crescita”, prosegue.
J. Safra Sarasin Sustainable AM ha un chiaro posizionamento. Si tratta di un gruppo privato, fondato e gestito da imprenditori. “Questo elemento fondante ci conferisce una particolare sensibilità nei confronti delle esigenze degli investitori. Al tempo stesso siamo fermamente determinati nel mantenere la nostra leadership negli investimenti sostenibili”, ribadisce. In quest’ottica le strategie di investimento si orientano verso prodotti ad alta convinzione nei segmenti del reddito fisso e delle azioni, così come nel multi-asset e nel mondo degli alternativi.
Nel frattempo i clienti continuano a ribadire maggiore trasparenza circa il modello di investimento. “A questo scopo abbiamo strutturato un’ampia informativa che va oltre la normale rendicontazione delle performance. Per esempio, forniamo informazioni sulle cosiddette green revenues e sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile generati dalla gestione di un portafoglio”, spiega Sabatini.
Un ultimo sguardo alla sostenibilità che l’esperto definisce un trend non recente e, anzi, un approccio standard per la società.
“Abbiamo maturato competenze in questo campo da oltre 30 anni, sviluppando una metodologia ESG proprietaria e pluripremiata; oltre l’85% del nostro patrimonio in gestione è costituito da strategie che tengono conto dei fattori ESG o che contribuiscono agli SDGs. Per esempio, J. Safra Sarasin Sustainable AM punta a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2035”, chiosa Sabatini.
PGIM_23BRR8_ IT_Bluerating_480x280. 1 Studio Job # Date Live Trim Bleed Gutter Pub P. Date Valeria Moumdjian 23BRR8 4-17-2023 8:04 PM None 210 mm x 276 mm 216 mm x 282 mm None Fundspeople None GCD CD AD CW AE Traffic Proof Approvals: None Scaled Prudential Advertising 973-802-7361
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COUNTRY HEAD AM ITALY, J.SAFRA SARASIN SUSTAINABLE AM
78 FUNDSPEOPLE I MAGGIO INTERVISTE NEW IN TOWN
di Greta Bisello
MAGGIO I FUNDSPEOPLE 79
Continua l’incertezza sui mercati per le politiche monetarie aggressive delle banche centrali per contrastare l’inflazione e per lo stress sul settore bancario. Il quesito chiave degli investitori è quanta strada dovranno ancora percorrere i tassi prima che si verifichi un serio rallentamento della crescita. Ma per Jim Leaviss il picco appare vicino. E in un 2023 che ha decretato il ritorno in primo piano dei bond, le opportunità più interessanti si segnalano nelle obbligazioni short-dated, che rappresentano una valida alternativa al cash.
PGIM_23BRR8_ IT_Bluerating_480x280. 1 Studio Job # Date Live Trim Bleed Gutter Pub P. Date Valeria Moumdjian 23BRR8 4-17-2023 8:04 PM None 210 mm x 276 mm 216 mm x 282 mm None Fundspeople None GCD CD AD CW AE Traffic Proof Approvals: None Scaled Prudential Advertising 973-802-7361 I NOSTRI INVESTIMENTI DANNO FORMA AL DOMANI, OGGI Con un’esperienza maturata in 30 cicli di mercato,* l’approccio attivo di PGIM e la sua rigorosa gestione del rischio aiutano clienti a conseguire rendimenti di lungo termine. Esplora il tuo domani su PGIM.com REDDITO FISSO / AZIONI IMMOBILIARE ALTERNATIVI / CREDITO PRIVATO SOLUZIONI QUANTITATIVE T:140 mm T:276 mm B:146 mm B:282 mm PGIM_23BRR8_IT_Bluerating_480x280.indd 1 4/17/23 8:04 PM PGIM_23BRR8_ IT_Bluerating_480x280. 1 Studio Job # Date Live Trim Bleed Gutter Pub P. Date Valeria Moumdjian 23BRR8 4-17-2023 8:04 PM None 210 mm x 276 mm 216 mm x 282 mm None Fundspeople None GCD CD AD CW AE Traffic Proof Approvals: None Scaled Prudential Advertising 973-802-7361 T:276 mm B:282 mm 20/4/23 18:41 INTERVISTE GURU
RAP T REN PAR T NER CIO PUBLIC FIXED INCOME, M&G INVESTMENTS di Filippo Luini 80 FUNDSPEOPLE I MAGGIO
MAGGIO I FUNDSPEOPLE 81
I NOSTRI INVESTIMENTI DANNO FORMA AL DOMANI, OGGI
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L’incertezza continua. Gli investitori navigano a vista dopo una prima parte dell’anno difficile per la corsa dei tassi, l’inflazione ancora elevata, i timori di recessione e la turbolenza sul settore bancario con il fallimento della Silicon Valley Bank e il salvataggio di Credit Suisse da parte di UBS. E anche per il secondo semestre le acque appaiono agitate. “Le prospettive per i prossimi mesi sono ancora poco chiare, sia che la Fed manterrà o meno la stretta sui tassi, sia che la crescita globale rallenti in modo molto rapido da qui in poi”, analizza Jim Leaviss, CIO Public Fixed Income di M&G Investments. Secondo l’esperto, il motivo alla base di questo nervosismo sono gli aggressivi rialzi dei tassi inaugurati nel marzo dello scorso anno dalla Fed per contrastare le fiammate dei prezzi. Rialzi che sono avvenuti con una velocità senza precedenti, cambiando profondamente e in un breve lasso di tempo lo scenario di mercato. “I tassi nelle economie sviluppate sono saliti di ben oltre 400-500
SECONDA METÀ DEL 2023
“Assisteremo a un significativo rallentamento di crescita e inflazione”
punti base in un solo anno. Storicamente quando si verificano movimenti di tale portata qualcosa si rompe”, osserva Leaviss. Lo stress sulle banche è stato interpretato da molti come una prima avvisaglia degli impatti negativi della stretta, ma ci sono ancora dubbi se le banche centrali siano pronte per allentare la morsa.
“Prima del crack di SVB, i mercati situavano i tassi finali dei Fed funds attorno al 5,5 per cento. Alcuni operatori parlavano addirittura del 6 per cento. In seguito alla crisi di Credit Suisse, i mercati hanno riformulato drasticamente le proprie previsioni, posizionandoli attorno al 3,5 per cento. Al momento il tasso dei federal fund si attesta in un punto mediano di questa forbice. Ma il forte cambiamento delle aspettative nell’arco di due settimane è esemplificativo dell’incertezza attuale”, continua il CIO, che aggiunge: “ora il quesito chiave è quanta strada dovranno ancora fare i tassi prima che si verifichi un serio rallentamento della crescita. Ma ritengo che siamo vicini al picco. Nella secon-
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82 FUNDSPEOPLE I MAGGIO
cerca basato a Chicago per cogliere le opportunità nel credito dei mercati statunitensi e di un team a Singapore che copre la parte asiatica”, continua Leaviss. Un ruolo centrale nell’analisi sul credito è occupato dalla sostenibilità, con 30 analisti esperti nel campo. La stewardship e il confronto diretto con il management delle aziende sono il cuore di questo processo. “L’impegno con le aziende è una parte fondamentale del nostro lavoro per promuovere la responsabilità nei confronti dell’ambiente, della società e degli stakeholder. In un futuro prossimo l’ESG sarà l’unico modo possibile di fare business in Europa”, afferma.
VIEW SUI BOND
DIFFICOLTÀ
PER GLI AT1
LE EXPERTISE SUL CREDITO
MAGGIO I FUNDSPEOPLE 83
PER IL LORO AZZERAMENTO NELLA CRISI DI CREDIT SUISSE.
Attualmente il segmento più rischioso del reddito fisso è rappresentato dagli AT1, i bond che nella crisi di Credit Suisse sono stati azzerati in un modo inatteso dagli investitori. “Questo segmento è al centro di una forte incertezza. Se le banche soffrono, questi strumenti si troveranno in una posizione di difficoltà. Ma bisogna comunque tener presente che si tratta di strumenti distinti dalle obbligazioni societarie tradizionali”, spiega il CIO. Ma al di là del momento complicato, l’esperto prevede una tenuta complessiva del settore bancario. “Non siamo di fronte a un nuovo 2008. I casi di SVB e Credit Suisse sono isolati. La quantità di leva finanziaria nel settore è di gran lunga inferiore rispetto alla grande crisi finanziaria”, avverte. AT1 a parte, il 2023 è iniziato con dei migliori auspici per il reddito fisso dopo un anno come il 2022 tra i peggiori di sempre per l’asset class. La buona notizia è che le valutazioni sono tornate interessanti. In particolare nel radar del CIO vi sono le obbligazioni short-dated, i cui rendimenti per la prima volta dalla crisi dei subprime sono di nuovo attraenti e che possono rappresentare una delle possibili alternative al cash, anch’esso tornato a offrire rendimento. “L’asset class dei bond a breve termine nell’epoca dei tassi a zero era praticamente scomparsa. In questa fase di mercato risulta molto interessante per la capacità di fornire valore senza assumersi il rischio di duration. I Treasuries US a breve durata generano dei rendimenti attorno al 5%, più elevati rispetto a un titolo a dieci annia circa il 3,5%”, dice. Per gli investitori più propensi al rischio, Leaviss segnala i bond dei mercati emergenti. “Possono generare rendimenti anche al di sopra del 10-12% in valuta locale, ma le insolvenze non mancheranno”, avverte. Un’altra asset class nel mirino sono i TIPS statunitensi, che offrono rendimenti reali interessanti, in un mercato che dove gli investitori convivono con un’inflazione più alta. Per riflettere questo scenario, lo scorso marzo il posizionamento dell’M&G (Lux) Global Macro Bond Fund è cambiato. Il gestore ha aumentato l’esposizione ai tassi per intercettare il ritorno dei rendimenti obbligazionari e da una duration molto corta è tornato a una duration neutrale/leggermente lunga, in vista del picco dei rialzi da parte delle banche centrali. AI TITOLI
OLTRE
A BREVE DURATA, OPPORTUNITÀ NEI BOND DEI MERCATI EMERGENTI E NEGLI INFLATION-LINKED
da metà del 2023 dovremmo assistere a una significativa frenata di crescita e inflazione. Poi le banche centrali potrebbero invertire la rotta”, analizza.
M&G Investments è tra i leader europei nella gestione obbligazionaria, con oltre 40 anni di esperienza nelle strategie sul credito. Leaviss è alla guida del business del reddito fisso che al 31 dicembre 2022 amministrava AuM per 112 miliardi di sterline, impiegando quasi 350 professionisti di investimento. Di questi, 50 sono fund managers e 40 degli analisti dedicati al pubilc credit, che formano uno dei più grandi team in Europa sul comparto. “Un nostro tratto distintivo è la capacità di produrre delle ricerche proprietarie che ci danno la possibilità di essere indipendenti nelle nostre valutazioni dalle agenzie di rating e dalle banche”, spiega il CIO. E un altro punto di forza è l’approccio globale. “Pur essendo un gestore europeo, disponiamo di un team di ri-
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FONDI AZIONARI EUROPEI
(ANCORA) FIDUCIA NELLA CRESCITA DI QUALITÀ
Lo stile quality growth, che ha dimostrato di generare ottimi risultati a lungo termine, ha eroso i rendimenti nel 2022. Ma un anno deludente non basta a modificare la tesi di investimento di questi sei fondi con Rating FundsPeople.
Rimanere saldi nelle avversità. I fondi azionari europei che mettiamo a confronto in questa analisi sono stati selezionati solo perché hanno tutti il Rating FundsPeople in Italia, Spagna e Portogallo. Ma tutti e sei hanno un’altra cosa in comune: l’orientamento quality growth. È la conferma degli ottimi risultati ottenuti dalle strategie azionarie europee che, in modo più o meno esplicito, privilegiano la crescita di qualità a lungo termine. I portafogli di questi sei prodotti sono composti da aziende solide con un’elevata capacità di generare utili sostenibili. E, secondo i loro gestori, i buoni rendimenti registrati da questi fondi a cinque anni sono ascrivibili proprio alla preferenza per la qualità.
PGIM_23BRR8_ IT_Bluerating_480x280. 1 Studio Job # Date Live Trim Bleed Gutter Pub P. Date Valeria Moumdjian 23BRR8 4-17-2023 8:04 PM None 210 mm x 276 mm 216 mm x 282 mm None Fundspeople None GCD CD AD CW AE Traffic Proof Approvals: None Scaled Prudential Advertising 973-802-7361
REDDITO FISSO / AZIONI IMMOBILIARE ALTERNATIVI / CREDITO PRIVATO SOLUZIONI QUANTITATIVE T:140 mm T:276 mm B:146 mm B:282 mm PGIM_23BRR8_IT_Bluerating_480x280.indd 1 4/17/23 8:04 PM PGIM_23BRR8_ IT_Bluerating_480x280. 1 Studio Job # Date Live Trim Bleed Gutter Pub P. Date Valeria Moumdjian 23BRR8 4-17-2023 8:04 PM None 210 mm x 276 mm 216 mm x 282 mm None Fundspeople None GCD CD AD CW AE Traffic Proof Approvals: None Scaled Prudential Advertising 973-802-7361 T:276 mm B:282 mm 20/4/23 18:41 8,83 35,49 14,43 22,52 -20,58 13,60 37,04 14,44 32,69 -29,82 15,35 44,66 16,39 35,78 -18,88 2019 2020 2021 2022 2023 2019 2020 2021 2022 2023 2019 2020 2021 2022 2023 1 2 3 1 2 3 1 2 3 Fonte: Morningstar Direct. Dati in valuta base al fine marzo 2023. Dati di patrimonio in milioni di euro. SOCIETÀ: LANCIO: VALUTA: PATRIMONIO: ISIN: SOCIETÀ: LANCIO: VALUTA: PATRIMONIO: ISIN: SOCIETÀ: LANCIO: VALUTA: PATRIMONIO: ISIN: ALLIANZ GLOBAL INV. BLACKROCK CARMIGNAC 2 OTTOBRE 2006 6 DICEMBRE 2018 15 NOVEMBRE 2013 EURO EURO EURO 5.000,77 52,06 708,66 LU0256881987 LU1893597648 LU0992628858 -5,06 4,66 -1,30 13,99 18,59 12,32 8,30 0,00 8,52 RENDIMENTI 1 ANNO: RENDIMENTI 3 ANNI: RENDIMENTI 5 ANNI: RENDIMENTI 1 ANNO: RENDIMENTI 3 ANNI: RENDIMENTI 5 ANNI: RENDIMENTI 1 ANNO: RENDIMENTI 3 ANNI: RENDIMENTI 5 ANNI: ALLIANZ EUROPE EQUITY GROWTH BSF EUROPEAN UNCONSTRAINED EQUITY FUND CARMIGNAC PORTFOLIO GRANDE EUROPE 84 FUNDSPEOPLE I MAGGIO ANALISI COMPARATIVA
di Regina R. Webb
Ecco la formula che ha prodotto risultati eccellenti sul lungo periodo: investire in società con un alto tasso di crescita degli utili per azione (EPS) a lungo termine e lasciar agire l’interesse composto nel corso del tempo. “L’esperienza che abbiamo maturato nella selezione dei titoli negli ultimi 38 anni ci insegna che la crescita dell’EPS tende a riflettersi in un rialzo del corso azionario in periodi da tre a cinque anni”, spiegano i gestori del Comgest Growth Europe. Ha fatto eccezione, come ben sappiamo, il 2022, quando diversi fondi inclusi in questo confronto hanno subito il maggior ribasso della loro storia (maximum drawdown). I gestori riconoscono che è stato un anno fuori del comune. Generalmente in una fase di incertezza o correzione
dei mercati gli investitori cercano rifugio in aziende con elevata visibilità sulla crescita, ma l’anno scorso non è andata così. Al contrario, i titoli ritenuti di maggiore qualità sono stati penalizzati, mentre i settori più associati alla creazione di valore hanno resistito meglio o hanno addirittura brillato, come ad esempio l’energia e le banche. Si spiega così la grande differenza tra il rendimento di questi fondi su base annualizzata a cinque anni e nel solo esercizio 2022, in cui molti prodotti si sono attestati nel quarto quartile della rispettiva categoria.
FONDAMENTALI
Ma un anno deludente non basta a modificare una filosofia di investimento che funziona da tanti anni. “Scegliamo di
non gestire la volatilità o le oscillazioni lungo il ciclo di mercato. Siamo del parere che gli investitori orientati al lungo periodo debbano ignorare il rumore ciclico o di mercato a breve termine, dato il potenziale di un errore di sincronizzazione e di un effetto rotazione”, argomenta il gestore del BlackRock Strategic Funds European Unconstrained Equity Fund.
In generale, i team di gestione credono che l’attuale sentiment negativo sia solo un fenomeno di breve termine. “Man mano che si diffonde un clima di ottimismo e l’attenzione torna a concentrarsi sui fondamentali, l’avversione al rischio tende a scemare e le società nei nostri portafogli si distinguono in positivo”, spiegano i gestori dell’Allianz Europe Equity Growth. Dinamica
-20,21 34,57 11,25 35,39 12,80 37,53 15,43 34,31 -25,30 9,43 29,23 6,59 27,51 -16,71 13,76 2019 2020 2021 2022 2023 2019 2020 2021 2022 2023 2019 2020 2021 2022 2023 4 5 6 5 6 4 5 6 SOCIETÀ: LANCIO: VALUTA: PATRIMONIO: ISIN: SOCIETÀ: LANCIO: VALUTA: PATRIMONIO: ISIN: SOCIETÀ: LANCIO: VALUTA: PATRIMONIO: ISIN: COMGEST HERMES FUND MANAGERS HEPTAGON 3 GENNAIO 2012 8 NOVEMBRE 2012 26 AGOSTO 2014 EURO STERLINA EURO 4.475,53 112,73 95,93 IE00B5WN3467 IE00B3RFR850 IE00BPT34575 3,76 1,29 -2,42 15,73 15,72 13,10 12,78 7,10 10,97 RENDIMENTI 1 ANNO: RENDIMENTI 3 ANNI: RENDIMENTI 5 ANNI: RENDIMENTI 1 ANNO: RENDIMENTI 3 ANNI: RENDIMENTI 5 ANNI: RENDIMENTI 1 ANNO: RENDIMENTI 3 ANNI: RENDIMENTI 5 ANNI:
HEPTAGON
FEDERATED HERMES SUSTAINABLE EUROPEAN EQUITY FUND
EUROPEAN FOCUS EQUITY FUND
MAGGIO I FUNDSPEOPLE 85
COMGEST GROWTH EUROPE
BSF EUROPEAN UNCONSTRAINED EQUITY FUND
I NOSTRI INVESTIMENTI DANNO FORMA AL DOMANI, OGGI
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GESTORI THORSTEN WINKELMAN
REDDITIVITÀ E RESILIENZA
Il fondo è gestito in base al presupposto che l’andamento di un titolo dipenda principalmente dalla crescita degli utili. Il portafoglio è composto da circa 50 società altamente redditizie e resilienti in grado di registrare una crescita composta in modo sostenibile a lungo termine. Un elemento distintivo della filosofia di investimento del fondo è che il concetto di analisi bottomup è interpretato in senso puro. I gestori si concentrano esclusivamente sulle aziende e sulla loro attività e non sono soggetti a vincoli in termini di settori, Paesi e benchmark. Al contrario, l’analisi fondamentale è vista come un’opportunità di generare alfa: spesso vengono assunte posizioni in titoli in ipervenduto nell’attesa che il mercato torni a valutare correttamente i buoni risultati aziendali. Il rendimento registrato dal fondo da inizio anno dimostra la validità di questo approccio e premia la pazienza del team di gestione, che nonostante le pesanti perdite del 2022 non ha perso fiducia nel portafoglio e nello stile di investimento.
LE MIGLIORI SOCIETÀ QUOTATE IN EUROPA
Il portafoglio include le migliori società quotate in Europa selezionate da BlackRock. Mediante l’analisi fondamentale vengono individuate aziende con una solida crescita del capitale a lungo termine, ritenute in grado di produrre rendimenti elevati per almeno cinque anni. L’approccio del fondo consente al gestore di esprimere appieno la sua convinzione nei fondamentali societari e di lasciare che siano le azioni a trainare i rendimenti in un’ottica di lungo periodo, senza modificare di frequente le posizioni. Il risultato è un portafoglio concentrato di circa 25 titoli, con un active share superiore al 90% e un tasso di rotazione molto basso. Questo fondo è pensato per gli investitori che operano davvero sul lungo periodo. Il team sceglie espressamente di non gestire la volatilità di breve termine o le oscillazioni lungo il ciclo di mercato. Inoltre, l’universo di investimento è svincolato da benchmark e si basa solo sui meriti delle singole aziende.
CARMIGNAC PORTFOLIO GRANDE EUROPE
INNOVAZIONE IN STILE EUROPEO
Questo fondo azionario europeo, concentrato e long-only, investe in aziende di qualità capaci di superare contesti impegnativi. Il gestore seleziona modelli di business meno esposti all’andamento del ciclo economico e attua una strategia sostenibile ad alta convinzione, basata principalmente sulle large cap. Il processo di investimento è incentrato su una solida analisi finanziaria e sull’impegno nei confronti degli investimenti sostenibili. La strategia punta anche sull’innovazione, elemento cardine della filosofia del gestore, Mark Denham. Il fondo si sta riprendendo da un 2022 difficile, in cui è stato penalizzato dal suo orientamento alla qualità e alla crescita strutturale. Il gestore non prevede una recessione in Europa nei prossimi trimestri, e forse neanche nell’intero anno, ma si aspetta che il continuo inasprimento delle politiche monetarie in tutto il mondo finisca per avere ricadute sull’economia. In questo momento il portafoglio detiene posizioni difensive nel settore tecnologico e in quello non ciclico della sanità.
PGIM_23BRR8_ IT_Bluerating_480x280. 1 Studio Job # Date Live Trim Bleed Gutter Pub P. Date Valeria Moumdjian 23BRR8 4-17-2023 8:04 PM None 210 mm x 276 mm 216 mm x 282 mm None Fundspeople None GCD CD AD CW AE Traffic Proof Approvals: None Scaled Prudential Advertising 973-802-7361
REDDITO FISSO / AZIONI IMMOBILIARE ALTERNATIVI / CREDITO PRIVATO SOLUZIONI QUANTITATIVE T:140 mm T:276 mm B:146 mm B:282 mm PGIM_23BRR8_IT_Bluerating_480x280.indd 1 4/17/23 8:04 PM PGIM_23BRR8_ IT_Bluerating_480x280. 1 Studio Job # Date Live Trim Bleed Gutter Pub P. Date Valeria Moumdjian 23BRR8 4-17-2023 8:04 PM None 210 mm x 276 mm 216 mm x 282 mm None Fundspeople None GCD CD AD CW AE Traffic Proof Approvals: None Scaled Prudential Advertising 973-802-7361 T:276 mm B:282 mm 20/4/23 18:41
E ROBERT HOFMANN
GESTORE MICHAEL CONSTANTIS
GESTORE MARK DENHAM
ALLIANZ EUROPE EQUITY GROWTH
86 FUNDSPEOPLE I MAGGIO ANALISI COMPARATIVA
COMGEST GROWTH EUROPE
GESTORI ARNAUD COSSERAT, FRANZ WEIS E ALISTAIR WITTET
BUY AND HOLD
Questo fondo concentrato è costituito da 30 titoli quality growth selezionati in base al potenziale di generare una crescita degli utili per azione (EPS) di almeno il 10% l’anno in periodi quinquennali. Un profilo diffuso tra le società con un comprovato potere di determinazione dei prezzi derivante da un solido moat economico.
Queste aziende sono più riparate dagli attuali rialzi dei tassi perché hanno un indebitamento basso o nullo, che elimina la necessità di rivolgersi ai mercati dei capitali per finanziare la crescita. Il processo di costruzione del portafoglio seleziona le posizioni una per una con l’obiettivo di mantenerle a lungo termine. Secondo il team di gestione, è necessario investire in un orizzonte prolungato perché la crescita composta dell’EPS è il principale motore del valore dei fondi. Il basso tasso di rotazione è un’altra caratteristica della filosofia buy and hold. Alcune posizioni, come L’Oréal o Dassault Systèmes, sono presenti in portafoglio da decenni.
FEDERATED HERMES SUSTAINABLE EUROPEAN EQUITY FUND
GESTORI JAMES
RUTHERFORD E CHI CHAN
REDDITIVITÀ E SOSTENIBILITÀ
Con il duplice obiettivo di generare una crescita del capitale e ridurre l’impronta ambientale del fondo rispetto al benchmark, il portafoglio investe in società redditizie che attraversano o guidano una fase di trasformazione e contribuiscono a creare un futuro più sostenibile. Redditività e sostenibilità sono due fattori di pari importanza per il team di gestione. Il rigore della politica di investimento ha permesso di evitare alcuni dei titoli più di moda in materia di sostenibilità, le cui quotazioni hanno poi deluso le attese quando l’euforia iniziale si è placata. Il risultato è un portafoglio privo di vincoli e concentrato di investimenti sostenibili a lungo termine. Una volta che i due gestori sono convinti della validità di una posizione sono disposti a detenerla anche per anni: alcuni titoli sono presenti in portafoglio fin dalla costituzione del team di gestione nel 2007. Lo stile complessivo è rimasto costante nel tempo, con uno spiccato orientamento quality e growth a scapito del value.
HEPTAGON EUROPEAN FOCUS EQUITY FUND
GESTORE CHRISTIAN DIEBITSCH
AZIENDE ECCELLENTI
In base alla convinzione fondamentale che siano gli utili a sospingere le quotazioni, il fondo investe unicamente in società con una robusta crescita dei profitti sostenuta da una solida espansione dei ricavi (tramite un aumento dei volumi e/o un incremento dei prezzi). Il risultato di questo approccio è che vengono selezionate solo le migliori aziende europee a giudizio del gestore. Inoltre, il portafoglio è altamente concentrato e detiene solo 20 titoli. Le società in cui investe sono caratterizzate da modelli di business focalizzati, con un’ampia base geografica e una clientela diversificata, e tendono ad essere specializzate in una sola attività core. Il fondo non include infatti conglomerati industriali attivi in più settori. L’analisi settoriale è un altro elemento essenziale del processo di investimento. Il mantra del gestore è “aziende eccellenti in buoni settori”, perché crede che le caratteristiche negative di un settore finiscano per danneggiare la maggior parte degli investimenti.
MAGGIO I FUNDSPEOPLE 87
(%)
che emerge già in questi primi mesi del 2023: gli operatori di mercato iniziano a rendersi conto che il picco dell’inflazione potrebbe ormai essere passato, la crisi energetica ha allentato la presa (almeno per ora) e le posizioni in portafoglio hanno avuto più tempo per dimostrare che continuano a offrire buoni risultati.
STRETTA MONETARIA
Ne sono convinti anche i portfolio manager del Federated Hermes Sustainable European Equity Fund: “Il ciclo continua ad avere un andamento lineare e l’arbitraggio temporale è l’ultima delle inefficienze che si osservano di solito sui mercati. Con l’avvio di una fase di rallentamento della crescita, i profitti aziendali rimarranno sotto pressione ed è essenziale evitare le trappole degli utili”, sottolineano. “Come sempre, speriamo di raccogliere i frutti dei nostri investimenti in un orizzonte tipico da tre a cinque anni”, indica il gestore del Carmignac Portfolio Grande Europe. Non prevede una recessione in Europa nei prossimi trimestri, e forse neanche nell’intero anno, ma si aspetta che il continuo inasprimento delle politiche monetarie in tutto il mondo finisca per avere ricadute sull’economia. Pertanto, in questo momento il portafoglio detiene posizioni relativamente difensive nel settore tecnologico e in quello non ciclico della sanità.
Secondo i portfolio manager del fondo Comgest, inoltre, le società quality
growth sono più protette contro gli attuali rialzi dei tassi. “La stretta monetaria e il calo delle valutazioni azionarie hanno fatto salire il costo del capitale negli ultimi anni, ma le società detenute nei nostri portafogli non ne risentono perché non hanno bisogno di fare ricorso ai mercati dei capitali per finanziare la loro crescita”, assicurano.
Secondo il gestore dell’Heptagon European Focus Equity Fund, l’S&P 500 rappresenta un ottimo indicatore del contesto del mercato azionario globale. “In genere questo indice inizia a scontare un recupero dell’economia statunitense da due a quattro trimestri prima che la crescita del PIL americano cominci a riprendersi”, sostiene.
Nei prossimi mesi il fondo intende rafforzare l’esposizione ai titoli globali con alta crescita e multipli elevati, nonché alle azioni cicliche strutturali, in previsione di una ripresa economica degli Stati Uniti nel 2024.
IL RITORNO DELLE INFRASTRUTTURE
Criterio di selezione: fondi inclusi nella categoria Morningstar EAA Fund Europe Large-Cap Growth Equity con Rating FundsPeople in Italia, Spagna e Portogallo con maggiori masse gestite.
Alcuni prodotti menzionati nella selezione potrebbero non essere registrati in Italia. Le informazioni sugli OICR e altri strumenti inclusi nella rivista di FundsPeople sono presentate a puro scopo informativo e illustrativo e non devono in alcun modo essere interpretate come un’offerta di vendita o una raccomandazione di investimento. Le informazioni non costituiscono un’informazione completa degli OICR o degli strumenti finanziari alla vendita nel mercato italiano.
Che le infrastrutture abbiano una comprovata resilienza, lo sappiamo. Anche perché hanno iniziato a dimostrarlo durante la grande crisi, posizionandosi come un vero e proprio bene rifugio. In questa fase di sfide significative, con un’inflazione elevata e tassi di interesse in aumento, la resilienza delle infrastrutture sta tornando alla ribalta, insieme alla loro decorrelazione rispetto al mercato azionario nel complesso. Tutto ciò sta incrementando l’interesse nei confronti dell’asset class da parte di quegli investitori che cercano flussi di cassa stabili e prevedibili insieme a una forma di copertura naturale dall’inflazione. Più nello specifico, quando si parla di infrastrutture core, la prima cosa da sottolineare è che abbiamo a che fare con il segmento a più basso rischio dell’asset class. Nei fatti, gli investitori che hanno puntato molto sulle strategie value-add iniziano a temere che l’aumento dei tassi d’interesse possa influire sulla capacità di reperire finanziamenti adeguati e sul livello di rischio che questi asset comportano. Le strategie valueadd rimangono interessanti, ma ci rendiamo conto che da parte degli investitori sia in atto una tendenza a giocare sul sicuro. Anche per questo le allocazioni al segmento core stanno assumendo un ruolo sempre più importante nelle roadmap per l’anno in corso.
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2019 2020 2021 2022 2023 ALLIANZ GLOBAL INVESTORS FUND - ALLIANZ EUROPE EQUITY GROWTH 6.170,56 6.589,06 9.007,00 4.781,65 5.000,77 BLACKROCK STRATEGIC FUNDS - EUROPEAN UNCONSTRAINED EQUITY FUND 15,67 35,56 68,50 44,64 52,06 CARMIGNAC PORTFOLIO GRANDE EUROPE 408,20 679,56 824,77 668,48 708,66 COMGEST GROWTH EUROPE 3.460,43 4.221,64 5.348,61 3.700,36 4.475,53 FEDERATED HERMES SUSTAINABLE EUROPEAN EQUITY FUND 152,32 96,91 116,04 101,84 112,73 HEPTAGON FUND ICAV - HEPTAGON EUROPEAN FOCUS EQUITY FUND 24,16 59,27 118,35 69,90 95,93
PATRIMONIO
NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI
L’OPINIONE DI RAP T REN PAR T NER
GWENOLA CHAMBON CEO, Vauban Infrastructure Partners (Natixis Investment Managers)
Fonte: Morningstar Direct. Dati in valuta base al fine marzo 2023. Dati di patrimonio in milioni di euro.
COMPOSIZIONE DELL’MSCI EMERGING MARKETS, PER PAESE
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INDIA, UNA POTENZA IN FIERI
Nell’universo emergente, il mercato azionario indiano mostra prospettive promettenti. Nonostante gli elevati livelli di volatilità, la borsa indiana ha dato prova di resilienza in un anno come il 2022, segnato da forti perdite in tutto il mondo, e crea aspettative per il futuro.
Sul punto di diventare il Paese più popoloso del mondo, l’India, quinta economia mondiale e senza alcuna intenzione di rallentare la sua corsa, si è trasformata negli ultimi anni in un mercato di grande richiamo per gli investitori. Come afferma Jigar Gandhi, sales specialist e investment director di Schroders, in uno studio pubblicato di recente («Outlook 2023, Indian equities: can market remain resilient?»), “l’India è il secondo Paese più rappresentato nell’MSCI Emerging Markets, con una quota del 15,55%, e il decimo nell’indice globale MSCI ACWI, con l’1,6 per cento”.
Secondo alcune analisi, nei prossimi dieci anni il Paese potrebbe diventare la
terza economia mondiale se il governo portasse avanti una lunga lista di politiche di sostegno e continuasse a puntare sulla crescita. Vipul Mehta, head of investment Asia Pacific ex-Japan di Nomura AM, specifica che le prospettive di forte crescita dell’India si basano su un’economia incentrata principalmente sul mercato nazionale e sorretta da un profilo demografico giovane, un reddito pro capite elevato e un contesto politico stabile e favorevole.
I progressi compiuti nelle aree rurali proseguono a ritmo irregolare e dipendono dall’intensità dei monsoni, ma la solida ripresa dalla pandemia, la crescita degli stipendi e l’alta percentuale della popolazione giovane danno impulso ai consumi interni nelle aree urbane. Fattore che, insieme ai rincari delle quotazioni petrolifere e ai problemi delle catene di fornitura, ha fatto salire i prezzi.
Ad ogni modo, Gandhi precisa che le restrizioni all’export e i rialzi dei tassi di interesse sono riusciti a tenere sotto controllo l’inflazione, che è rimasta contenuta rispetto ai livelli registrati nel resto del mondo. E aggiunge che “negli
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45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 2020/01 2020/02 2020/03 2020/04 2020/05 2020/06 2020/07 2020/08 2020/09 2020/10 2020/11 2020/12 2021/01 2021/02 2021/03 2021/04 2021/05 2021/06 2021/07 2021/08 2021/09 2021/10 2021/11 2021/12 2022/01 2022/02 2022/03 2022/04 2022/05 2022/06 2022/07 2022/08 2022/09 2022/10 2022/11 2022/12 Fonte: Morningstar Direct, esposizione netta per Paese. INDIA TAIWAN ALTRI PAESI COREA DEL SUD BRASILE CINA ANALISI EMERGENTI
“LE PROSPETTIVE DI CRESCITA FANNO LEVA SU UN’ECONOMIA
ORIENTATA AL MERCATO NAZIONALE E SORRETTA DA UN PROFILO DEMOGRAFICO GIOVANE, UN REDDITO PRO CAPITE ELEVATO E UN CONTESTO POLITICO STABILE”
VIPUL MEHTA
NOMURA AM
ultimi anni la crescita dei salari ha superato l’inflazione, stimolando la spesa al consumo”. Tutto questo quando si prevede un tasso di espansione dell’economia indiana del 5,1%, superiore a quello medio atteso per il PIL globale, statunitense e perfino cinese.
Inoltre, la Banca centrale indiana (Reserve Bank of India, RBI) ha utilizzato buona parte delle riserve valutarie per mitigare le oscillazioni della rupia indiana sui mercati dei cambi. L’istituto non è riuscito a evitare un deprezzamento della moneta nazionale rispetto al dollaro statunitense, ma la rupia si è comunque apprezzata rispetto ad altre divise principali come la sterlina britannica, l’euro o lo yen giapponese.
CRESCITA DEGLI UTILI
Dagli ultimi risultati aziendali emerge una vivace crescita dei ricavi, ma i margini restano sotto pressione a causa dell’impennata dei prezzi delle materie prime. Rob Brewis, gestore di Aubrey Capital Management, segnala che la tendenza al rialzo delle quotazioni delle commodity si è invertita
“LA ROBUSTA DOMANDA INTERNA E LA STABILITÀ DELLE POLITICHE GOVERNATIVE GENERANO FIDUCIA. L’INVESTITORE ATTENTO PUÒ SEMPRE TROVARE BUONE OPPORTUNITÀ”
JIGAR GANDHI SCHRODERS
nella seconda metà del 2022. Il portfolio manager assicura inoltre che l’India presenta “un enorme potenziale nell’energia solare, diversamente dal segmento del petrolio”. Uno scenario che potrebbe rivelarsi molto favorevole, alla luce del cambio di paradigma in arrivo in campo energetico.
Secondo alcune stime, gli utili delle società incluse nell’indice di riferimento della borsa indiana, il NIFTY 50, potrebbero registrare una crescita di oltre il 15% nel prossimo esercizio finanziario. Dato che l’indice tratta a premio rispetto alla sua media di lungo periodo, con un rapporto prezzo/valore contabile (P/BV) di 3,1x e prezzo/utili (P/E) di 21x, secondo Gandhi “il livello di rischio potrebbe risultare elevato in caso di una variazione del clima di investimento o di deflussi di investimenti verso altri mercati”.
Sul fronte della spesa al consumo si osserva un altro trend significativo: le famiglie iniziano a investire i risparmi in strumenti rischiosi come le azioni, perché gli asset fisici, come i beni immobili o l’oro, generano rendimenti bassissimi, mentre quelli prodotti dai depositi sono
FONDI DELLA CATEGORIA MORNINGSTAR AZIONARI INDIA CON RATING
FUNDSPEOPLE 2023
• Ashoka WhiteOak India
Opportunities Fund
• Mirae Asset Global
Discovery Fund ESG India
Sector Leader Equity Fund
• Franklin India Fund
quasi negativi in termini reali. A ottobre 2022 i capitali interni investiti sul mercato azionario sfioravano i 40 miliardi di dollari, di cui 18 miliardi corrispondenti a piani individuali di risparmio in fondi. Nello stesso periodo, gli investitori esteri hanno ritirato dal listino indiano più di 20 miliardi di dollari.
Mehta sottolinea un’altra qualità di questo mercato. L’India “offre agli investitori una diversificazione equilibrata tra investimenti privati, a più alto rischio, e investimenti pubblici da parte di un governo democratico”. Una diversificazione simile apporta sicurezza agli investitori e riduce la volatilità dei mercati. Entrambi i professionisti evidenziano il grande potenziale insito nel Paese. “La ripresa della domanda interna rimane un pilastro fondamentale dei nostri investimenti”, sostiene Gandhi. L’esperto raccomanda prudenza, alla luce delle dinamiche esterne sfavorevoli, ma argomenta che “la robusta domanda interna e la stabilità delle politiche governative generano fiducia. L’investitore attento può sempre trovare buone opportunità”, conclude.
MAGGIO I FUNDSPEOPLE 91
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LA REPLICA SINTETICA NEGLI ETF AVERE O NON AVERE (GLI ASSET),QUESTO È IL PROBLEMA
La modalità con cui gli ETF offrono accesso al mercato sottostante è un elemento importante per la fund selection. Alcuni gestori vogliono detenere direttamente gli asset, mentre altri preferiscono avere accesso alla replica più efficiente possibile.
Gli Exchange Traded Fund o ETF sono diventati sempre più popolari per le loro caratteristiche di flessibilità, basso costo e capacità di fornire agli investitori un’esposizione diversificata a diverse asset class. Ma gli ETF non sono una categoria di prodotti uniforme e i fund selector possono scegliere tra un ampio ventaglio di strutture diverse. Uno degli aspetti che molti profes -
sionisti giudicano più importanti è la modalità di replica. Alcuni gestori si limitano a investire in fondi a replica fisica, mentre altri sono più propensi ad acquistare prodotti di tipo sintetico. In base ai dati del rapporto “ETFGI Global ETF and ETP Insights – December 2022” citati da Nina Petrini, head of ETF & Index Fund Sales Iberia & Latam di UBS AM, “i fondi sintetici rappresentano appena il 3,5% del totale” delle masse gestite
in ETF su scala globale. “I prodotti sintetici sono invece più diffusi in Europa, con una quota di circa il 13% sul totale dei patrimoni in gestione”, sottolinea l’esperta. Stando ai dati di portafoglio dei fondi domiciliati in Italia o internazionali a gestione nazionale resi disponibili da Morningstar, nel nostro Paese si fa un ricorso molto limitato a questo tipo di investimenti passivi nella costruzione del portafoglio. Solo 621 milioni di euro,
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92 FUNDSPEOPLE I MAGGIO
ANALISI GESTIONE PASSIVA di Miguel Rêgo
ovvero il 9,8% dell’AuM degli ETF europei inclusi nei portafogli dei fondi, sono investiti in prodotti a replica sintetica, una quota inferiore a quella del mercato europeo. Tra questi spicca in modo particolare la categoria dei fondi azionari USA large cap con 156 milioni di euro di masse gestite, pari al 25% del totale degli ETF sintetici. I fondi passivi di materie prime, che si attestano in seconda posizione, raccolgono poco più di 96 milioni di euro. I dati relativi alle altre realtà del sud Europa tracciano un panorama decisamente diverso. In Portogallo la quota di fondi a replica sintetica supera la media europea indicata da Nina Petrini, attestandosi al 16,7%, mentre in Spagna il peso dei prodotti a replica sintetica sul totale degli ETF inclusi nei portafogli dei gestori raggiunge il 28,5%. È interessante notare che l’Italia è il Paese con la più bassa con -
centrazione di AuM in un’unica categoria. In Spagna e Portogallo, invece, gli asset detenuti in ETF sintetici di azioni americane superano rispettivamente il 90% e il 75 per cento.
L’ECOSISTEMA
Il mercato si è sviluppato e la regolamentazione ha dato risposta alle sfide del settore. Secondo Silvia Senra, vice president Sales di BlackRock, “è grazie ai progressi compiuti sul fronte della trasparenza e della strutturazione che un numero crescente di fund selector inizia a usare gli ETF a replica sintetica per assumere determinate esposizioni”. Ad esempio, la maggiore resilienza dell’ecosistema degli swap utilizzati per acquisire un’esposizione alle azioni statunitensi ha convinto BlackRock a lanciare una soluzione di tipo sintetico per investire in questo segmento. Nina Petrini mette an
È L’UNICO CON LA PIÙ BASSA
DI AUM NEI PRODOTTI A REPLICA SINTETICA MAGGIO I FUNDSPEOPLE 93
TRA I PAESI DEL SUD EUROPA, L’ITALIA
CONCENTRAZIONE
QUOTA DEGLI ETF DETENUTI NEI PORTAFOGLI DEI FONDI NAZIONALI PER TIPO DI REPLICA SINTETICA 9,8% FISICA 90,2%
Fonte: FundsPeople e Morningstar Direct. Dati di portafoglio dei fondi domestici e internazionali di asset manager italiani. Dati in milioni di euro al 15 marzo 2023.
ALTI SU ALCUNI MERCATI, LA POSSIBILITÀ DI ACCEDERE IN MODO EFFICIENTE A MERCATI COMPLESSI E IL TRACKING ERROR GENERALMENTE PIÙ CONTENUTO"
MAURO GIANGRANDE DWS
che in evidenza il potenziale fiscale di questo metodo di replica. “In alcune regioni (come gli Stati Uniti) può essere fiscalmente efficiente fare ricorso agli ETF sintetici, che registrano performance più elevate”, spiega.
Come indica Mauro Giangrande, head of ETF Sales Southern Europe di DWS, i principali vantaggi offerti da questa modalità di replica “sono l’opportunità di generare rendimenti più alti su alcuni mercati, la possibilità di accedere in modo efficiente a mercati complessi e il tracking error generalmente più contenuto”.
D’altro canto, l’esperto cita come principale svantaggio la complessità della struttura (a causa dell’utilizzo degli swap). “Se l’attività di sottoscrizione e rimborso è monopolizzata da una sola controparte, gli spread denaro-lettera tendono a essere leggermente più elevati di quelli che caratterizzano con la replica fisica”, precisa, e consiglia quindi di selezionare provider che adottano modelli di business che prevedono l’accesso a controparti multiple per mitigare questo rischio. Gli esperti sono so-
stanzialmente d’accordo nell’affermare che entrambi i tipi di replica, fisica e sintetica, apportano vantaggi specifici e possono dare un contributo positivo nelle circostanze opportune. Secondo Silvia Senra, la replica sintetica può essere preferibile per i “mercati di più difficile accesso, come le materie prime”, mentre Ilaria Pisani, head of ETF, Indexing & Smart Beta Sales di Amundi SGR, specifica che può essere particolarmente utile per “gli indici di grandi dimensioni con un alto numero di componenti o quando il mercato sottostante presenta difficoltà in termini di accesso o di liquidità, come può succedere con i mercati emergenti”.
La professionista aggiunge che nel caso degli indici più comuni, come l’S&P 500 o l’MSCI Europe, gli investitori optano per la replica sintetica quando attribuiscono un peso maggiore al tracking error e alla performance. “Le linee guida ESMA del 2012” aggiunge “hanno evidenziato che replica fisica e sintetica sono simili in termini di rischi per gli investitori, in particolare per quanto riguarda il rischio di controparte, ed entrambe beneficiano di un solido quadro europeo volto a proteggere gli investitori. Per questo motivo offriamo nella nostra gamma esposizioni sia fisiche che sintetiche, consentendo ai nostri clienti di scegliere in base alle loro esigenze e preferenze”.
Ad ogni modo, i commenti dei quattro giganti europei che abbiamo consultato portano alla stessa conclusione: nella scelta della struttura di replica, comanda il cliente. Nella grande maggioranza dei casi i clienti preferiscono gli ETF a replica fisica, ma la replica sintetica è riuscita a conquistarsi uno spazio, e questo non solo nei segmenti più di nicchia, ma anche nelle asset class più rappresentate a livello globale.
DISLOCAZIONE NEL CREDITO A GESTIONE ATTIVA
Nel 2023 la narrativa che guida i mercati del credito è cambiata rapidamente. A inizio anno i grandi temi del 2022 hanno ceduto il posto alle preoccupazioni per il rallentamento della crescita e l’aumento del rischio del credito. Allo stato attuale non crediamo che gli spread creditizi abbiano ancora prezzato appieno il rischio di recessione. Quando colpirà, cosa che prevediamo si verifichi negli Stati Uniti alla fine di quest’anno, il rischio di credito probabilmente aumenterà, provocando uno scossone sui mercati del reddito fisso, con un aumento della domanda di obbligazioni nel livello superiore dello spettro di qualità del credito, a scapito degli strumenti di qualità inferiore. La grande implicazione per gli investitori in fondi obbligazionari a gestione attiva è che in questo scenario ci aspetteremmo di vedere una maggiore dislocazione dei prezzi nel mercato del credito. Pertanto, l’adozione di un approccio di tipo bottom-up alla selezione titoli presenta un netto vantaggio, non ultimo quello di esporre tipicamente gli investitori a un rischio molto più basso di perdite elevate. E man mano che le banche centrali fanno retromarcia dopo anni di quantitative easing, anche tener conto delle mutate condizioni tecniche sta diventando sempre più importante ai fini della generazione di alfa negli investimenti obbligazionari.
KUNAL MEHTA
L’OPINIONE DI RAP T REN PAR T NER
Head of fixed income specialist team, Vanguard Europe
"I PRINCIPALI VANTAGGI OFFERTI DAGLI ETF SINTETICI SONO L’OPPORTUNITÀ DI GENERARE RENDIMENTI PIÙ
94 FUNDSPEOPLE I MAGGIO PRODOTTI GESTIONE PASSIVA
BOND, MISSIONE RICONQUISTARE GLI INVESTITORI
Dopo il peggior anno di sempre, il recente riprezzamento ha fatto tornare l’interesse degli investitori per l’obbligazionario. Bisogna però distinguere la parte di rischio associata al movimento dei tassi e quella associata al rischio di credito dell’emittente.
Il 2022 è stato l’annus horribilis per il mercato obbligazionario che dopo un decennio di eccessi è stato oggetto di un sensibile repricing a causa del ritorno dell’inflazione, cosi come accaduto all’azionario. L’easing monetario attuato dalle banche centrali a margine della Grande Crisi Finanziaria del 2008 ha modificato completamente la struttura dell’obbligazionario (più in generale di tutti i mercati), facendo sì che nel corso del tempo una parte consistente delle obbligazioni avesse un rendimento negativo.
Tra i bond sovrani, intere curve offrivano rendimenti pari a zero o negativi (come ad esempio in Germania).
Nell’universo corporate, offrivano rendimenti positivi solamente emittenti (o emissioni) con un grado inferiore e su lunghe scadenze, costringendo un investitore ad accumulare il rischio duration da un lato e rischio credito dall’altro.
Insomma, per diverso tempo l’asset class obbligazionaria è stata forse tra le meno amate dagli attori del mercato perché non era in grado di offrire un profilo rischio/rendimento adeguato. Il 2022 ha segnato il punto più basso della relazione tra investitori e obbligazioni
perché queste ultime non sono riuscite a mostrare la tradizionale caratteristica di protezione dai cali dell’equity e diversificazione in tempi difficili.
Per dare un’idea in termini di numeri cosa è significato il 2022, si può prendere spunto dai benchmark elaborati da Bloomberg-Barclays. L’indice aggregato investment grade globale euro hedged (ticker bloomberg: LEGATREH) lo scorso anno ha riportato una performance negativa del 13.26%, quello globale high yield del -13.37% (LG30TREH), quello dei titoli sovrani globali del -12.77% e quello dei sovrani dei Paesi emergenti del -12.01%.
Non è sorprendente quindi il fatto che un tradizionale portafoglio bilanciato (ipotizzando un 60% di S&P500 e un 40% di T-bond a 10Y) nel 2022 ha centrato la peggiore performance annuale dal 2008. Lo scorso anno la correlazione tra azioni e bond americani è stata la più elevata dal 1996-1997 e a tutt’oggi il mercato obbligazionario statunitense sta osservando il più lungo drawdown della sua storia (32 mesi). Inoltre, nel 2022 si è osservato per la prima volta una discesa congiunta dell’azionario e dell’obbligazionario di oltre il 10% per ognuna delle due asset
class. Eppure, questo recente riprezzamento ha fatto tornare l’interesse degli investitori per un mix di fattori. Il primo è che l’incertezza per il quadro macro e per le prossime azioni delle banche centrali fa si che l’equity risulti ancora poco attraente in termini di valutazioni (soprattutto il growth). Il secondo è che il “There is no alternative (TINA)” non è più vero ed ora i bond offrono un rendimento interessante in tutti i segmenti, in particolare quello ad alto merito creditizio. Il terzo è che anche in ottica speculativa l’asset class obbligazionaria ha un certo appeal dal momento che il rischio duration è finalmente remunerato (anche per chi volesse scommettere sull’arrivo di una recessione profonda che muterebbe notevolmente il pattern di politica monetaria).
Bisogna però fare delle precisazioni e distinguere bene la parte di rischio associata al movimento dei tassi e quella associata al rischio di credito dell’emittente. Se ci concentriamo sul rischio tasso, alcune curve scontano già l’arrivo di una recessione essendo fortemente invertite per cui la variabile steepening sarebbe deleteria per chi prendesse posizione sul rischio duration. Se ci si concentra sul rischio
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DANNO FORMA AL DOMANI, OGGI
96 FUNDSPEOPLE I MAGGIO ANALISI
STRATEGIE di Livio Spadaro
emittente invece va sottolineato che l’ambiente recessivo, così come quello stagflativo, comporta una certa cautela per emittenti con basso merito creditizio e strutture di business poco redditive con elevato uso della leva.
La volatilità implicita del mercato è elevata, se si osserva l’andamento dell’indice MOVE, soprattutto dopo le vicende legate alle banche regionali americane e a Credit Suisse. Da un punto di vista corporate, non tutti i settori sono attraenti perché alcuni, in contesti macro come quelli attuali, possono andare in crisi (ad esempio, il real estate).
STRATEGIE DA VALUTARE
Per prendere posizione sull’asset class obbligazionaria senza avere troppi “mal di pancia” possono venire in
soccorso alcuni gestori. Uno è il fondo Redhedge – Relative Value Ucits Fund la cui strategia si basa sulla costruzione di una posizione long e di una contestuale short su due bond dello stesso emittente investment grade in punti vicini della curva. L’obiettivo è sfruttare asimmetrie temporanee del mercato senza prendere direzionalità con lo stesso dato che sia il rischio tasso che quello credito vengono totalmente neutralizzati.
In questo modo, la strategia permette di ottenere un rendimento stabile proteggendo anche nei periodi di alta marea (come ad esempio a marzo 2020 quando il fondo riuscì ad ottenere una performance positiva dell’1.45%). Dal primo grafico qui sopra, comparando il fondo ad alcuni degli indici menzionati in precedenza, è evidente la stabilità
dei rendimenti. Rimanendo sempre in tema basa correlazione e volatilità, un’altra alternativa è rappresentata dal fondo Lemanik Spring la cui strategia si basa su una combinazione di tecniche di asset liability management e total return focalizzate sia su Paesi sviluppati che emergenti (high yield corporate e sovrani).
L’incertezza sui mercati e del quadro macro impone una scelta di strategie che non abbiano una direzionalità particolare con i mercati. L’emotività, più tipica del segmento azionario, fa parte ormai anche dell’obbligazionario come osservato più volte nel corso di questi ultimi mesi e anni. Citando il leggendario Peter Lynch, gestore del Magellan Fund di Fidelity, il ritorno dell’inflazione fa sì che bisogna “sapere cosa possiedi e perché lo possiedi”.
CONFRONTO DEL FONDO CON INDICI DI RIFERIMENTO CONFRONTO DEL FONDO CON INDICI DI RIFERIMENTO 5 0 -5 -10 -15 -20 10 5 0 -5 -10 -15 -20 -30 MAR APR MAY JUN JUL AGO SEP OCT NOV DIC ENE FEB MAR APR MAY JUN JUL AGO SEP OCT NOV DIC ENE FEB MAR SEP DEC MAR JUN SEP DEC MAR JUN SEP DEC MAR JUN SEP DEC MAR 2021 2021 2022 2022 2022 2022 2023 2023 Fonte: Bloomberg. REDHEDGE UCITS ICAV-REDHEDGE RELATIVE VALUE UCITS FUND BLOOMBERG GLOBAL AGGREGATE TOTAL RETURN INDEX VALUE HEDGED EUR BLOOMBERG GLOBAL HIGH YIELD TOTAL RETURN INDEX VALUE HEDGED EUR LEMANIK SICAV SPRINT BLOOMBERG GLOBAL HIGH YIELD TOTAL RETURN INDEX VALUE HEDGED EUR
MAGGIO I FUNDSPEOPLE 97
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FOT GRAFARE UN PROCESSO DI APPRENDIMENTO CONTINUO E AVVINCENTE
Come moltissime altre imprese creative la fotografia è la fusione di inventiva e competenza tecnica mirata a produrre qualcosa di bello.
Ero poco più di un bambino quando mi venne regalata la mia prima macchina fotografica, una Yashica FX-3, reflex leggera e di dimensioni compatte che ben si prestava ad essere maneggiata da chi, come me, non aveva ancora le mani grandi. Tutti quei numeri sulle ghiere di regolazioni del corpo macchina e dell’obiettivo erano misteriosi. Ovviamente non avevo alcuna nozione di composizione, né competenze tecniche che mi permettessero di conoscere il funzionamento della fotocamera e la fisica dell’esposizione. Tuttavia, ero in grado di scattare delle foto di discreta qualità grazie agli insegnamenti di un familiare molto appassionato di fotografia (e che sarebbe poi diventato fotografo di professione), e all’esposimetro di cui la macchina era dotata (tre semplici led nel mirino, che indicavano se la luce che entrava in macchina era sufficiente per lo scatto).
Giocando con la macchina fotografica mi ero accorto che erano ammesse molteplici combinazioni tra tempi di scatto e aperture del diaframma che portavano l’esposimetro sul led verde, quello che confermava l’esistenza delle condizioni per poter scattare una foto. Da quel momento ogni occasione era buona per fare fotografie: una festa in famiglia per un compleanno o una ricorrenza, così come un viaggio, una vacanza o un evento sportivo.
Dopo questo incontro inziale, per tanti anni non ho più scattato foto. Fino al giorno in cui un mio collega, che aveva saputo dell’imminente arrivo di mia figlia, mi disse: “Fai tante fotografie. I bambini crescendo cambiano così rapidamente che è un peccato non conservare la memoria della loro infanzia”.
Trovai questo consiglio molto utile e decisi allora di documentarmi sulle nuove macchine fotografiche digitali in vendita, volendo comprarne una, e
sulle tecniche di scatto, comprando dei libri sull’argomento.
Devo dire che il riavvicinamento alla fotografia è stato entusiasmante. Come moltissime altre imprese creative, la fotografia è la fusione di inventiva e competenza tecnica mirata a produrre qualcosa di bello. In mancanza di un elemento o dell’altro si può arrivare a una buona fotografia, ma non a una davvero bella. E la ricerca della perfezione implica una continua ricerca del soggetto ideale e un perpetuo studio e sviluppo di capacità tecniche: un processo di apprendimento continuo e avvincente. Molti dei miei scatti sono ritratti, un tipo di fotografia dove è importante giocare con la profondità di campo per mettere in risalto il soggetto. Ma di tanto in tanto mi capita di fotografare anche paesaggi, come nella scorsa estate, quando una sera mi sono trovato davanti allo scintillio della torre Eiffel.
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98 FUNDSPEOPLE I MAGGIO OUT OF OFFICE FOTOGRAFIA
di Enrico Camerini
MAGGIO I FUNDSPEOPLE 99
Uno scatto notturno della torre Eiffel, la scorsa estate.
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