La rappresentazione visiva dell’informazione
da uno strumento didattico che tenta di proporgliene di nuovi. La mente inesperta invece è più malleabile da questo punto di vista)%. Prendendo in considerazione un numero, 742, pur essendo composto da tre cifre viene ricordato come un singolo blocco, prendendo invece in considerazione tre diverse quantità 742, 35, 3005, verranno assimilati dalla memoria di lavoro come tre blocchi distinti. La visualizzazione dei dati aiuta poiché consente di raggruppare più valori insieme attraverso l’uso di un grafico che è percepito come un singolo blocco. Il 90% di dati che il cervello riceve sono dunque di tipo visivo. Si preferirà un grafico ad una tabella piena di dati poiché quest’ultima viene interpretata dal nostro cervello attraverso l’uso di un elaborazione verbale. Potremmo guardare una tabella per ore e non vedere mai ciò che sarebbe assolutamente ovvio attraverso una rappresentazione grafica. Naturalmente non sarà possibile ricordare tutti i numeri e i dati inseriti nel grafico ma rimarrà nella nostra mente un’idea che ci permetterà di confrontare ed esplorare i dati. Attenzione però: ogni attributo visivo aggiuntivo che includiamo in un grafico contribuisce potenzialmente la comparsa alla di disordine.
3.6 Elaborazione top-down bottom-up Nel tempo si sono affermati due diversi tipo di percezione: quella diretta bottom-up e quella della psicologia costruttivista top-down. Esse sono due diversi modi di elaborare i dati sensoriali con cui entriamo in contatto. La teoria del bottom-up ipotizza un percorso diretto dalle cose al cervello, senza nessun ragionamento, una percezione immediata. Quando guardiamo qualcosa, un oggetto, il nostro sistema visivo parte dalle caratteristiche 16 Elisa Pettinari, L’evoluzione delle infografiche in contesto didattico: il caso della tavola periodica di Mendeleev, Fabbri, Martha, 2017.
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