Daninseries, ‘quello delle serie tv’ di Giulia Agresti e Margherita Arena Daniele Giannazzo, conosciuto come ‘Daninseries’, è un ragazzo che ha spopolato sul Web interessandosi al mondo del cinema, in particolare delle serie tv, e che lo scorso anno ha scritto il suo primo libro, Roe e il segreto di Overville. Quando è nata l’idea della pagina Daninseries? Durante gli anni dell’Università. Conducevo diversi programmi per la radio degli studenti e tra una trasmissione e l’altra cominciò a prendere forma l’idea di un posto tutto mio nel quale condividere la passione per le serie tv, che alla nascita di Daninseries non erano ancora un fenomeno di massa come dall’avvento delle piattaforme di streaming. Ti saresti mai aspettato di arrivare dove sei adesso? Decisamente no, e ti assicuro che non è per fare il modesto. Il mio lavoro l’ho totalmente inventato. Sono quasi passati dieci anni e ai tempi nessuno puntava sulle serie TV, non esistevano chissà quali grandi siti d’informazione. Ho fatto tanta gavetta, non ho saltato neanche uno step, ma non potevo immaginare che sarei diventato un punto di riferimento per tante persone, di attirare l’attenzione di colossi come Sky, Disney e Netflix. Però mi sento di dirti anche che c’è davvero tanta attenzione al dettaglio, costanza, spirito d’inventiva e molta pazienza nel restare ogni giorno “sul pezzo”. Hai mai avuto dei ripensamenti? Cosa ti ha dato la forza di andare avanti? Spesso capita la “giornata no”, quando proprio vedo tutto nero o mi sembra vada tutto storto, mi dico ‘ma chi me lo fa fare’ e sarei quasi pronto a mollare tutto. Diciamo che intorno a me ci sono le persone giuste, che mi ricordano quanto sia unico ciò che facciamo insieme e che giorno dopo giorno teniamo compagnia a un pubblico affezionato che negli anni è diventato una vera e propria famiglia virtuale. Se potessi cambiare qualcosa della tua vita adesso, cosa cambieresti? È brutto se ti dico niente? Ho passato tanto tempo a voler cambiare le cose, soprattutto nel periodo dell’adolescenza che non è stato affatto semplice. Adesso sento che tutti i tasselli sono al posto giusto. Ho un lavoro che (almeno fino all’arrivo del Covid) mi ha permesso di viaggiare, di incontrare tante persone e di ricevere molti tributi di stima. Una famiglia e degli amici che mi stanno vicino sempre e che sono anch’essi artefici di ciò che sono diventato nel tempo. Non fraintendermi, non lo vedo come un punto di arrivo, perché vivo tutto come una costante salita. Ecco, forse dovrei imparare a essere meno rigido e vivere le cose più serenamente. Credi che i social network per i giovani siano un danno o ritieni che possano essere uno spunto costruttivo? I social sono uno strumento di comunicazione potentissimo, e come tale possono rivelarsi un’arma a doppio taglio. Ma questo vale per quasi tutti i mezzi di comunicazione, perfino la parola stessa. Ma se esiste un esempio (ovviamente piccolissimo) di come i social si possono utilizzare per creare contatti fra i quali scambiare notizie utili, informazioni e contemporaneamente strappare anche qualche risata, quello è proprio Daninseries. Io, giovane appena uscito dal liceo, grazie ai social ho ottenuto una voce, sono riuscito a fare di una passione un lavoro per me e per tanti ragazzi che negli anni sono diventati professionisti. 28