PREMIO BUONA MEDICINA
UN CORTOMETRAGGIO, PER SMUSSARE GLI ANGOLI L’oncologo Domenico Galetta racconta il suo incontro con il giovane migrante Dabo, da cui è nato il cortometraggio “Apolide”. Un messaggio di solidarietà, che lungi dall’essere politico, cerca di dare nuova speranza e significato all’essere medico.
a cura della REDAZIONE
72 | Notiziario | Gennaio 2020
A
Domenico Galetta, direttore dell’U-
è stato tratto il cortometraggio “Apolide”.
nità operativa di Oncologia medica
Ci racconta come è nato l’incontro con
per la patologia toracica dell’Istitu-
Dabo, il migrante che ha curato per un tu-
to Oncologico di Bari “Giovanni Paolo II”,
more?
è stato assegnato il Premio Buona Medicina
L’incontro con Dabo è stato un inatteso in-
2019 “per avere esposto nel cortometrag-
contro professionale. Un giorno ho trovato
gio “Apolide” aspetti e circostanze che ap-
questo ragazzo che non parlava minima-
partengono alla propria vita professionale
mente italiano nel mio ambulatorio, accom-
e privata, al fine di testimoniare l’impegno
pagnato da un mediatore culturale e da una
costante di tutti i colleghi, basato sui valo-
psicologa. Aveva un problema: una neo-
ri fondanti della professione, quali la cura
plasia polmonare avanzata. Questo primo
e l’accoglienza senza alcuna distinzione e
contatto non è stato semplice a causa della
discriminazione, che sono patrimonio irri-
difficoltà linguistica, che rendeva necessario,
nunciabile cui si ispira l’attività quotidiana di
inizialmente, avere delle persone di suppor-
tutti i medici”. Nell’intervista che segue, gli
to. Dovevano aiutarci a comunicare per cer-
abbiamo chiesto di raccontarci la sua espe-
care di comprendere anche le mere questioni
rienza e il messaggio che “Apolide” vuole
mediche (terapie, effetti collaterali, consensi
lanciare.
informati). Ci siamo riusciti grazie alla perspi-
Quest’anno le è stato conferito il premio
cacia di Dabo. Successivamente, la lingua
la Buona Medicina per l’esperienza da cui
non è più stata un problema, data la umana