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Il Centro Storico di Scicli, che dal 2002 è nella World Heritage List dell’Unesco, intatto e monumentale si distende in un continuum coeso di chiese, conventi, palazzi nobili e semplici abitazioni. La città fu ricostruita dopo il terremoto del 1693 in stile tardo barocco, pietra bionda che sembra sorgere spontanea dalla roccia e che restituisce allo sguardo un panorama sontuoso e vario che dalla piana si inerpica sulle coste delle colline fino alla chiesa di San Matteo, al convento del Rosario e a quello della Croce, definiti da Elio Vittorini, acropoli barocche. Un’architettura in gran parte anche spontanea, armoniosa, tessuta di scale scoscese e strade in salita con i quartieri distribuiti in una geografia articolata di canaloni scavati dalle fiumare e valline che si aprono su un’ampia piana, fino alle ripide pareti di Chiafura dove le grotte carsiche, un tempo sepolcri, trasformate in abitazioni, rimasero abitate fino alla metà del secolo scorso e che oggi si visitano, accompagnati dai bravi ragazzi, Volontari delle Vie dei Tesori. Molti scorci della città sono diventati familiari per la fiction televisiva del Commissario Montalbano (foto a pagina 64 in basso), tratta dai romanzi e racconti di Andrea Camilleri. In particolare il palazzo del ‘Commissariato di Vigata’, è in realtà il municipio di Scicli, e la stanza del questore Luca Bonetti Alderighi, è l’ufficio del sindaco.
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