Vinaria
IL FUTURO DEL VINO È ROSÉ di
Gianluca Ricci
RILANCIO ROSATO Per il vino rosato prodotto in Italia pare giunto il momento del rilancio, nonostante le conseguenze dell’epidemia rischino di attenuare quello che i produttori prevedono possa essere un vero e proprio boom: a trascinare quel vino troppo spesso e ingiustamente bistrattato verso la meritata riscossa sarà la corazzata Prosecco. Dopo l’approvazione delle necessarie modifiche al disciplinare pubblicata alla fine di luglio sulla Gazzetta Ufficiale, infatti, in queste settimane è iniziato l’imbottigliamento del Prosecco Rosé Dop: venti milioni di bottiglie, tanto per iniziare, che si prevede di aumentare a cinquanta già a partire dal prossimo anno, la maggior parte delle quali destinate al mercato ameri-
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cano che sta attendendo da anni questa straordinaria novità. È per questo che il consorzio ha fatto le cose in grande, stabilendo di ritagliare una quota del 10% dell’intera produzione da destinare esclusivamente alle bollicine rosate.
IL TRAINO DEL PROSECCO «Il Prosecco Rosé – ha spiegato Luca Giavi, direttore del Consorzio tutela del Prosecco DOC – è una opportunità molto attesa e addirittura stimolata dagli importatori americani ed europei e per questo ci attendiamo un grande riscontro dai mercati. Può essere questo il momento del rilancio dei rosé italiani, ai quali, nonostante la grande tradizione, sono sempre state preferite le bollicine francesi».