La Madia Travelfood n°346 - Ottobre/Novembre/Dicembre 2020

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lasceltavegana

a cura di

Silvia Bianco testimonial di cucina vegana

SIAMO NOI L’ORIGINE DEI MALI DELLA TERRA IL MONDO NON RAGGIUNGERÀ GLI OBIETTIVI SULLA BIODIVERSITÀ PREFISSATI PER IL 2020 Secondo il Global Biodiversity Outlook 5 (https://www.cbd.int/ gbo5) delle Nazioni unite per il secondo decennio consecutivo i governi non mantengono quanto promesso in sede negoziale sullo stato di conservazione del capitale naturale. Siamo ben lontani dal raggiungere gli obiettivi prefissati, inclusi quelli in scadenza nel 2020. La comunità internazionale non è riuscita a realizzare quasi nessuno dei Target di Aichi, ovvero gli obiettivi sul ripristino della biodiversità concordati tra le nazioni in Giappone nel 2010. Su sessanta Target per la biodiversità di Aichi, solo sette sono stati raggiunti, in particolare quelli sull’ampliamento delle aree protette. Sebbene ci sia sato qualche piccolo progresso in alcuni campi, gli habitat naturali proseguono nel loro declino e un milione di specie su otto milioni conosciute è oggi sotto minaccia di estinzione, un numero davvero troppo elevato.

LIVING PLANET REPORT: IN 50 ANNI PERSI I DUE TERZI DELLA FAUNA SELVATICA MONDIALE Il patrimonio naturale della terra ha un valore inestimabile, ma rischia di sparire per sempre per mano dell’uomo che da anni sfrutta in maniera intensiva le risorse della terra. Il nuovo rapporto del Wwf pubblicato il 10 settembre 2020 conferma il quadro allarmante sulla perdita di biodiversità. Il Sud America è la zona più colpita e l’Europa importa troppi prodotti rischiosi per gli ecosistemi naturali. Secondo il “Living planet report 2020” del WWF ( https://f.hubspotusercontent20.net/hubfs/4783129/LPR/ PDFs/ENGLISH-FULL.pdf ) circa i due terzi della popolazione globale di mammiferi, uccelli, anfibi, rettili e pesci ha subito enormi perdite nel corso degli ultimi 50 anni. Una diminuzione che interessa il 68% della fauna selvatica del pianeta, minacciata dalla distruzione

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ambientale per mano dell’incessante attività umana sugli ecosistemi. Secondo lo studio, si tratta della stessa matrice responsabile della comparsa di nuove zoonosi, come il virus Sars-Cov 2 capace di generare nell’uomo la malattia Covid-19 e che il Wwf legge come un vero e proprio “segnale che la natura sta mandando alla società umana, e che mette in luce la necessità di vivere in uno spazio operativo sicuro”. Sebbene ci siano stati progressi in alcune regioni nel mondo, la percentuale di sovrasfruttamento marino è aumentata nell’ultimo decennio, e di pari passo si ha un forte incremento di rifiuti di plastica che danneggia il funzionamento dell’ecosistema marino. Si parla di circa 260mila tonnellate di microplastiche accumulate nei nostri oceani, più del 60% delle barriere coralline del mondo sono minacciate, soprattutto a causa della pesca eccessiva e del cambiamento climatico, per non parlare del grave inquinamento dei rifiuti elettronici, in costante crescita in tutto il mondo a causa di un consumo che si intensifica.

“PIÙ L’UMANITÀ SFRUTTA LA NATURA IN MODI INSOSTENIBILI PIÙ MINIAMO IL NOSTRO STESSO BENESSERE, LA NOSTRA SICUREZZA E LA PROSPERITÀ FUTURA” (Elizabeth Maruma Mrema, Nazioni Unite). Ogni giorno viviamo cambiamenti climatici che sconvolgono il meteo, incendi che devastano zone come l’Amazzonia, l’Australia e la California, il virus Sars Cov-19 come l’ultima delle malattie originate dal degrado ambientale. Tutto ciò ha un forte impatto negativo diretto sul nostro Pianeta, sulla biodiversità globale, sul benessere degli animali, sugli esseri viventi che lo abitano e quindi sulla salute dei cittadini. Dove arriva l’uomo, diminuisce la biodiversità e ridurre la biodiversità, oltre che essere un’azione ingiusta nei confronti di tutte le forme viventi, sulla cui vita non abbiamo alcun diritto decisionale, non è conveniente a noi stessi


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