QUANTO COSTA IL COVID-19 ? L’IMPATTO DELL’EPIDEMIA A LIVELLO ECONOMICO E POLITICO Una delle chiavi di lettura più interessanti che l’epidemia di Coronavirus è certamente il suo impatto a livello geopolitico ed economico. Lo scoppio dell’epidemia di COVID-19 è avvenuto infatti forse nel momento peggiore per il governo di Pechino, visto che il 2019 è stato l’anno in cui la Cina ha fatto maggiormente vacillare la leadership globale degli Stati Uniti tramite la sapiente strategia del Presidente Xi Jinping. In questo aspetto del pessimo timing di questa malattia certamente risiede il parallelismo più forte con l’epidemia di SARS, la quale nel 2003 scoppiò nel preciso momento in cui la Cina stava iniziando a proporsi al mondo come un partner politico-commerciale affidabile. Le somiglianze con la situazione del 2003 però si esauriscono solo in questo aspetto, visto che Pechino ha compiuto in questi 17 anni degli enormi passi avanti a livello geopolitico, passando dallo status di paese emergente a quello di seconda potenza mondiale. Avendo assunto questa posizione, alla Cina non è stato possibile mascherare l’epidemia come fece tra il nei primi mesi del 2003, come testimoniato dagli inconcludenti rapporti volontariamente condivisi dal governo cinese con l’OMS per cercare di mostrare come quanto stesse accadendo nella provincia del Guangdong fosse totalmente irrilevante. Un atteggiamento che è costato alla Cina delle pesanti critiche che per lungo tempo l’hanno svantaggiata nello scenario internazionale: proprio per questo, nel caso del COVID-19, Pechino ha mantenuto un atteggiamento pressoché perfetto nei confronti dell’OMS, condividendo passo per passo ogni singola informazione vitale e non ritardando in alcun modo il lavoro dell’organizzazione.
IL PERICOLO AFRICANO Questa Attenzione nei confronti della gestione del processo di ricerca di una cura risulta necessaria anche per il fatto che oramai la Cina rappresenta un paese cardine per un innumerevole numero di paesi a livello internazionale. In questo senso, i paesi africani sono certamente quelli che hanno maggiormente legato le proprie economie nazionali a quella del colosso cinese, che ha deciso di sfruttare il sempre maggiore disinteresse da parte dei governi occidentale nei confronti del continente Africano per imporre la propria leadership su uno dei mercati potenzialmente più remunerativi per l’alta presenza di possibili consumatori. L’Africa rappresenta al momento la più grande sfida per la Cina: nel caso in cui Pechino non riesca a contenere gli effetti del virus nell’unica parte del mondo in cui è riuscita ad imporsi al di sopra degli Stati Uniti, le mire espansionistiche di Xi Jinping subirebbero una brusca battuta d’arresto per un lungo tempo. 72
Scomodo
Febbraio 2020