l’Editoriale del Direttore
La Restaurazione Aldo AVALLONE
Ci siamo lasciati circa un mese fa in piena crisi di governo con Giuseppe Conte assassinato dal sicario vivaista. Draghi stava lavorando alla formazione del suo governo e fu facile prevedere che tutti sarebbero saltati a bordo. La gestione dei miliardi provenienti dall’Europa è un’occasione irripetibile per soddisfare i tanti appetiti di quella parte del Paese abituata da sempre ad avere voce in capitolo nelle decisioni economiche e che non avrebbe mai permesso a un esecutivo non piegato ai suoi voleri di restare a galla e completare il proprio lavoro in autonomia. Per comprendere come sia cambiato il vento, basta scorrere il curriculum del neopresidente del consiglio. Mario Draghi, tra i tanti incarichi ricoperti, è stato uno dei manager di Goldman e Sachs, una delle più grandi banche d’affari del mondo con sede a New York, poi governatore della Banca d’Italia e presidente della BCE, la 3