Racconto
Benvenuti in Italia Massimo MORINO
Mia moglie era attaccata al bordo e io cercavo di tenerle la testa su. Sentivo la gente, aggrappata come noi alla chiglia della barca capovolta, che si lamentava, pregava, urlava in tante lingue diverse. Il mare era scuro e rabbioso. Non avevo mai visto il mare prima ed ora ci ero dentro, ci stavo morendo. Pensavo al villaggio con le case di fango e lamiere, col vecchio pozzo di acqua sporca e fangosa. Agli uomini armati che ogni tanto arrivavano e prendevano qualche giovane donna o qualche ragazzino più in salute e li portavano via. Al cimitero pieno di bambini morti. Mia moglie era incinta, non poteva più vivere lì. Ibrahim era partito per la Francia cinque anni prima e ci aveva detto che si stava bene in Europa. Che l’acqua da bere 53