_Minimalismo digitale .qxp_Layout 1 25/02/20 17:31 Pagina 50
media key GENNAIO-FEBBRAIO 2020 | DIGITAL WELLBEING
MINIMALISMO DIGITALE: COME VIVERE CONNESSI E FELICI DA GOOGLE ALL’HOTEL EREMITO IN UMBRIA, ALLE TERME DI SATURNIA, È SEMPRE PIÙ DIFFUSO IL TREND CHE SPINGE A FAVORIRE IL RECUPERO DEL CONTROLLO DEL NOSTRO TEMPO SGANCIATO DALLA SCHIAVITÙ DELL’’ALWAYS ON’. DI ALESSIA ZAMPANO GOOGLE ENVELOPE SI AVVOLGE INTORNO ALLO SMARTPHONE E NE RIDUCE LE FUNZIONI A QUELLE BASILARI.
SI CHIAMA DIGITAL WELLBEING EXPERIMENTS ED È L’INIZIATIVA OPEN SOURCE ATTRAVERSO CUI GOOGLE METTE A DISPOSIZIONE DELLE PERSONE IDEE E STRUMENTI PER IMPARARE A INTEGRARE IN MODO PIÙ SALUTARE LA TECNOLOGIA ALL’INTERNO DELLA VITA QUOTIDIANA. In cosa consiste? Screen Stopwatch, ad esempio, è una app che quantifica le volte in cui sblocchiamo lo smartphone nell’arco di una giornata. Un’altra app, We Flip, permette di disconnettersi dalla tecnologia in gruppo, per passare insieme il tempo offline. Quando tutti sono riuniti, si attiva lo switch e la sessione può cominciare senza distrazioni. La prima persona che sbloccherà il telefono ne decreterà la fine. L’ultima lanciata in ordine di tempo è Envelope, un’app ma non solo. Si tratta, infatti, di una busta – un formato pdf stampabile – che, avvolta intorno allo smartphone, ne riduce le funzioni a quelle basilari, come inviare o ricevere telefonate oppure scattare foto e girare video.
#
L’ispirazione è arrivata constatando che molte persone hanno cominciato a dotarsi di telefoni basic da utilizzare in vacanza o nei weekend per prendersi una pausa dall’always-on. Tutte le app sono scaricabili dal Play Store ed Envelope per ora è supportata solo dai cellulari Google Pixel 3°. Quello che spinge aziende come Google a occuparsi del benessere digitale dei suoi utenti è un sentimento che da qualche anno a questa parte ha cominciato a farsi strada anche tra le persone più giovani, quelle che con la connessione perenne ci sono nate o cresciute. Una delle principali paure contemporanee è, senza dubbio, quella di essere tagliati fuori, Fear of Missing Out o FOMO, come la chiamano con uno dei soliti, efficaci acronimi gli anglofoni: la paura, per capirci, di rimanere senza batteria o senza una connessione wifi. Secondo una ricerca effettuata su 1.000 appartenenti alla Gen Z dal Center for Generation Kinetics nel 2018, il 31% si sente a disagio a stare più di
50 #