Dimensione Pulito n.5 - giugno 2023

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ANNO 32 n. 5

GIUGNO 2023

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ANNO 32 N.5

GIUGNO 2023

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Oltre 20mila presenze Milano vince la scommessa MERCATO Settore carta amico dell’ambiente SUPPLY CHAIN Protagonista la tecnologia ANNO 32 GIUGNO 2023 ISSN: 2612-4068 dimensionepulito.it ANNO 32 n. giugno 2023 ATTUALITÀ Nuove sfide per distribuzione e Fuori Casa PROSPETTIVE Trend 2023 per la ristorazione SANIFICAZIONE Organizzare la pulizia e l’igiene nei locali PEST MANAGEMENT Gestione infestanti basata sull’HACCP 32 n.5 GIUGNO 2023

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Uno sforzo divulgativo a beneficio della cultura del pulito
Maurizio Pedrini
EDITORIALE

SOMMARIO DIMENSIONE PULITO

DIGITALIZZAZIONE

INCONTRI DIMENSIONE PULITO NOLEGGIO PROFESSIONALE 20 24 30 32 L’affascinante viaggio del cleaning Maurizio Pedrini A colloquio con il mondo dell’hotellerie e con le imprese di pulizia Maurizio Pedrini
serve per offrire un servizio di noleggio moderno Luca Tagliabue A spasso tra gli stand a cura di Loredana Vitulano INCONTRO CON GIULIO GUIZZI DALLE AZIENDE IMPRESE FAMIGLIARI MARKETING CARTA TISSUE 44 46 50 54 Tutto bene? Marco Monti e Fabrizio Pirovano Una scelta intelligente per un mondo sostenibile Cristina Cardinali Supply Chain sempre più tech a cura di Cristina Cardinali Il percorso necessario Franco Cesaro
Cosa
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Uno sforzo divulgativo a beneficio della cultura del pulito

Eccoci qui a proporvi il numero di giugno della nostra rivista, dedicato in gran parte al post-ISSA PULIRE 2023, che ha chiuso i battenti della sua 26esima edizione, la prima alla Fiera di Milano, con un bilancio decisamente positivo per gli organizzatori. Risultati che non solo fanno ben sperare per la prossima edizione, a vocazione sempre più internazionale, ma soprattutto per il futuro del comparto produttivo del professional cleaning e il Made in Italy. Il nostro resoconto delle tre intense giornate vissute dalla manifestazione cerca di offrire una completa panoramica dedicata ai dati che contano, alle dichiarazioni di alcuni protagonisti, ai premi assegnati alle aziende, con motivazioni diverse – sia da ISSA (orientata all’’innovazione) che da AFIDAMP (attenta a riconoscere, giustamente, la fedeltà e l’impegno degli associati), agli eventi, ai personaggi - non solo del mondo del professional cleaning – che hanno fatto visita ai padiglioni fieristici. Il focus, in particolare, si concentra sull’innovazione green e sulla robotizzazione, protagoniste assolute negli stand e negli incontri di approfondimento dei tanti temi sul tappeto – soprattutto di carattere tecnico e normativo – abbondantemente trattati da illustri esponenti delle Associazioni di filiera e da opinion leader. Ampia, naturalmente, la nostra “vetrina” dedicata alle aziende a noi legate da una preziosa partnership, presenti in Fiera, con le loro nuove proposte di prodotti e servizi rivolti al mercato. Uno spazio particolare lo abbiamo giustamente dedicato alla nostra presenza,

assai qualificata, con tante iniziative che, cercando di dare continuità alle stimolanti problematiche affrontate dal nostro primo congresso digitale CleaningPiù, svoltosi con successo nel mese di febbraio, hanno affrontato argomenti assai interessanti con autorevoli relatori. Ha aperto la serie, l’incontro dedicato al progetto di certificazione delle competenze professionali acquisite, attraverso un rigoroso, inedito percorso di formazione degli addetti alle pulizie ospedaliere, presentato da Papalini, nota impresa marchigiana di pulizie e FM. È seguita la tavola rotonda dedicata alla certificazione della pulizia negli hotel, tenuta in collaborazione con ADA, l’Associazione Direttori d’Albergo, e AIH, l’Associazione Italiana Housekeeper. Chiusura in bellezza, in un crescendo d’interesse, con il workshop che ha visto gli esperti della Cooperativa Formula Servizi, dell’azienda Dussmann Service – entrambe operanti nel settore delle pulizie e Facility Management - “raccontarsi”, insieme a Mitsa, attiva nella pulizia delle condotte aerauliche. Le tre “case history” riguardavano progetti ed esperienze in fase di sperimentazione, già peraltro testate con ottimi esiti sul campo, anche in collaborazione con l’Università, tramite l’impiego delle più avanzate tecnologie - dalla robotica, all’intelligenza artificiale. A ISSA PULIRE, abbiamo avuto l’onore e il piacere di presentare, davanti ad una platea straordinariamente interessata, la riedizione del libro – edito dal LSWR - “Pulizia Igienica e Sanificazione, la sporca storia del pulito”, scritto fantastico di Giulio Guizzi,

vero, indiscusso e instancabile divulgatore di conoscenza storica e cultura della pulizia professionale, non solo in Italia, ma anche all’estero. Insomma, a bilancio della sua presenza in Fiera, Dimensione Pulito senz’altro può dirsi soddisfatta e affermare, senza timore di essere smentita, di aver lasciato un segno significativo e distintivo a ISSA PULIRE 2023. Una presenza, la nostra, che bene si è inserito nel fitto contesto degli eventi convegnistici, caratterizzandosi con un grande sforzo divulgativo di contenuti, riflessioni ed esperienze facilmente fruibili, messi a disposizione di espositori e visitatori. Completano il numero alcuni interessanti articoli e approfondimenti dedicati alla carta tissue, scelta fondamentale in chiave di sostenibilità ambientale; al passaggio generazionale d’impresa, fattore d’importanza strategica per le PMI del nostro settore; al marketing, con l’attenzione puntata al mondo virtuale dei social; alla supply chain, sempre più orientata alla digitalizzazione, con inevitabili, talvolta allarmanti, ricadute sulla cybersicurezza. Non ci resta che complimentarci con tutta la redazione, il marketing, lo staff dei tecnici, per l’intenso lavoro svolto in Fiera, e auguravi una buona lettura!

EDITORIALE
9 DIMENSIONE PULITO | 05/2023
Maurizio Pedrini Direttore Tecnico Dimensione Pulito

Milano vince la scommessa!

La ventiseiesima edizione della manifestazione, ospite per la prima volta della capitale italiana dell’economia, chiude con un bilancio di 20mila presenze. Soddisfatte le aziende espositrici, che incoraggiano gli organizzatori a proseguire lungo la strada intrapresa per rendere sempre più internazionale la manifestazione

Maurizio Pedrini

giornalista di settore e direttore tecnico della rivista Dimensione Pulito

10 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 ISSA PULIRE / IL RACCONTO

Doveva essere una Fiera speciale per tante ragioni, e così è stato. Un’edizione di ISSA PULIRE votata al rilancio del settore dopo due anni di Pandemia, la prima consumata nella capitale economica d’Italia, in un contesto tanto vasto quanto prestigioso e impegnativo, quello di Fieramilano. In effetti, lo si è capito fin dalla prima giornata che la scelta sarebbe stata azzeccata, grazie al massiccio afflusso di visitatori. Le migliori previsioni, insomma, non erano risultate tradite. Quella che si è conclusa giovedì 11 maggio, la 26° edizione della Mostra Internazionale delle produzioni e delle tecnologie per le attività dell'igiene ambientale, approdata in Lombardia dopo una lunga storia - dapprima itinerante, poi stabilmente domiciliata a Verona - è stata senz’altro una Rassegna che ha mantenuto le promesse e le migliori premesse. Dal 9 all’11 maggio, infatti, i padiglioni 8 e 12 della Fiera di Milano Rho hanno ospitato 373 espositori provenienti da 21 Paesi: di questi sono stati ben 104 i nuovi espositori che hanno presentato per la prima volta il loro biglietto da visita. Le assenze, di qualche noto marchio nostrano, sia pure notate, non hanno dunque pesato più di tanto sull’immagine e la qualità complessiva dell’evento. Alla vigilia, inutile nasconderlo, gravavano sulla Rassegna dedicata alla pulizia e all’igiene professionale alcune incognite e tanti punti interrogativi: in sostanza, lasciare la bella Verona, sede ininterrotta della manifestazione significava, per molteplici aspetti, imboccare una strada nuova, tanto inedita quanto ricca di suggestioni. La risposta è stata confortante sotto molti punti di vista. Un dato balza agli occhi su tutti, quello dei visitatori: il conteggio finale testimonia ben 20058 presenze distribuite nelle tre giornate, con afflusso massiccio – come era logico attendersi – nelle prime due. L’incremento, rispetto soprattutto all’edizione del 2019 – senza contare quella del 2021 consumata stoicamente con le mascherine calate

sul volto, in condizioni pressoché proibitive, è marcato. Notevole specialmente il ritorno degli espositori esteri, con un + 33,5% di presenze che ha premiato la scelta degli organizzatori di ISSA PULIRE, intenzionati a potenziare il ruolo e la dimensione internazionale dell’appuntamento espositivo, assegnandole un ruolo di leadership nel contesto delle manifestazioni europee e mondiali dedicate alla pulizia professionale e al variegato mondo dei servizi che le ruota intorno. La Rassegna si è consumata nel contesto di ben tre fiere che hanno avuto luogo, in contemporanea, nelle medesime giornate: TUTTOFOOD, Made in Steel e Lamiera. Una situazione positiva, che ha senz’altro contribuito a favorire sinergie e visite ai vari padiglioni, specialmente tra la manifestazione dedicata al professional cleaning e il grande Salone dedicato al B2B per produttori e distributori dei prodotti di qualità dell’intera filiera del food and beverage. Sono stati complessivamente 107 i Paesi che hanno visitato ISSA PULIRE 2023, tra questi si contano anche i paesi di provenienza dei 24 buyers selezionati da ICE Agenzia, che ha organiz-

zato la partecipazione di delegazioni estere provenienti da USA, Egitto, Marocco, Sud Africa, Kenya e Ghana. Per favorire l’internazionalizzazione del Made in Italy, ICE AGENZIA ha anche presentato un’indagine di mercato nel comparto dei servizi di pulizia in Egitto, Marocco, Sud Africa, Thailandia, Malesia. Si è notata, in particolare la presenza di espositori cinesi, portatori di tecnologie e marchi di qualità: oltre una trentina, in tutto, tra le aziende invitate da ISSA e quelle che si sono proposte autonomamente, con una spiccata rappresentanza di produttori di lavasciuga pavimenti robotizzate. Dal punto di vista dell’offerta, le aziende italiane, come sempre, hanno giocato un ruolo da protagonista, con un’offerta merceologica ricca, variegata e di assoluta eccellenza, coniugata al meglio - come sempre con l’elegante design. Una produzione sempre attenta all’innovazione ma sempre più decisamente indirizzata alla sostenibilità e al green, sia nel campo della produzione delle macchine - specialmente lavasciuga pavimenti e spazzatrici – sia in quella dei prodotti chimici. Anche il programma convegnistico,

11 DIMENSIONE PULITO | 05/2023

accolto nell’ISSA PULIRE Lab, sviluppatosi in quattro accoglienti sale, è stato davvero intenso: tantissimi, tutti di stretta attualità, i temi affrontati da oltre un centinaio di relatori che hanno portato il proprio importante contributo in termini di formazione e divulgazione professionale.

ISSA PULIRE ha avuto, ancora una volta, il pregio di rappresentare un’occasione autorevole e privilegiata per mettere a confronto l’intera, vasta filiera della Sanitation, ponendo a confronto su delicate questioni relative a nuovi problemi, procedure e processi, le principali Associazioni nazionali di categoria, rappresentate dai propri leader, con l’obiettivo di diffondere i contenuti della più alta competenza nell’erogazione del servizio in settori sensibili e importantissimi quali sanità, ristorazione e ospitalità. Non a caso, tra i tanti prestigiosi nomi intervenuti, citiamo quello di Carlo Sangalli, presidente nazionale di Confcommercio, che ha partecipato all’inaugurazione, e dell’on. Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, che ha presenziato all’interessante incontro sul tema: “La Nuova

Regola di Categoria di Prodotto Lavasciuga pavimenti secondo lo Schema Made Green in Italy, svoltosi nella mattinata di mercoledì 10 maggio. Anche AFIDAMP, come sempre, ha offerto un prezioso apporto di contenuti e momenti di confronto e all’interno del suo stand ha fornito a espositori e visitatori una preziosa documentazione dell’attività svolta, soprattutto grazie all’impegno degli associati e dei comitati di lavoro, per divulgare la cultura professionale del pulito e assicurare la costante crescita professionale del settore nel nostro Paese. Assai soddisfatto, non poteva essere altrimenti, il parere di Toni D’Andrea, CEO di ISSA PULIRE Network, anima dell’evento e convinto assertore del trasferimento della manifestazione a Rho: “Eravamo certi - sottolinea - che lo spostamento a Milano avrebbe contribuito a far crescere la fiera ISSA PULIRE e così è stato. L’entusiasmo e la soddisfazione espressa dagli espositori sono la prova che questa scelta coraggiosa sta portando i frutti desiderati. Questa edizione determina l’avvio di un nuovo corso, che comincia proprio con l’evento appena concluso, e che punta alla realizzazione di un progetto di integrazione, di internazionalizzazione e di crescita sempre maggiore. Con il passaggio su Milano, abbiamo posto una pietra miliare destinata a rafforzare e sostenere la piena valorizzazione del Made in Italy”.

“È andata molto bene, siamo decisamente soddisfatti - sostiene Giuseppe Riello, presidente di AFIDAMP - l’obiettivo è stato centrato, perché la Fiera è stata di grande qualità e ha dimostrato di poter svolgere una mission decisamente internazionale, diventando sempre più appetibile per gli espositori e visitatori provenienti dall’estero, specialmente verso quei nuovi mercati e Paesi che rappresentano un bacino economico di riferimento importante per le nostre produzioni. Il percorso è quello giusto, ISSA PULIRE 2023 lo ha pienamente confermato.”

RICONOSCIMENTI E PREMIAZIONI

Nel corso di una suggestiva cerimonia, condotta da Maurizio Pedrini, dopo la proiezione di un video dedicato alle persone e agli associati che, nei primi quarant’anni di vita, hanno donato un fondamentale apporto all’associazione, sono stati assegnati anche i riconoscimenti ai soci AFIDAMP: Senior e Best Member.

ISSA PULIRE 2023 è stata animata da due competizioni: Premio product of the Year ISSA PULIRE 2023 e Hackathon – Smart facility: pulizia connessa al futuro. La terza edizione del premio Product of the year, che valorizza la ricerca e l’innovazione nei diversi comparti del settore, si è conclusa con un ex aequo. XIBU 2WIPE hybrid di Hagleitner Hygiene International GmbH e DRC300Z HEPA - Cordless Robot Cleaner di Makita SpA si sono aggiudicati questa edizione. Particolarmente apprezzata, per molti aspetti lodevole, l’apertura al mondo accademico e ai giovani: sono state nove le squadre di studenti universitari che hanno preso parte alla prima edizione dell’Hacka-

12 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 ISSA PULIRE / IL RACCONTO
Toni D’Andrea, CEO di ISSA PULIRE Network Giuseppe Riello, presidente di AFIDAMP

thon ISSA PULIRE. È stato loro chiesto di sviluppare un’idea innovativa in grado di coinvolgere i mezzi digitali e capace di contribuire al raggiungimento degli obiettivi ESG tramite il lavoro svolto dagli addetti alle pulizie. Ad aggiudicarsi brillantemente la vittoria è stato il Team sponsorizzato da Papernet, formato da studenti della facoltà di ingegneria matematica e ingegneria gestionale del Politecnico di Milano, che ha presentato un progetto che coniuga natura e tecnologia. Infine, un importante riconoscimento

è stato assegnato anche all’imprenditoria; ISSA ha, infatti, istituito il premio ISSA Distinguished Industry Award per riconoscere le attività svolte dalle aziende del settore nel diffondere la cultura del pulito. Ad aggiudicarsi il premio è stata I.C.E. FOR, azienda chimica guidata dall’infaticabile Sergio Antoniuzzi, leader del settore di Magenta in provincia di Milano per gli eccellenti risultati conseguiti nella propria pluridecennale attività di fabbricante e fornitore di prodotti chimici per la pulizia professionale e

per aver contribuito a diffondere con iniziative aziendali di grande efficacia i valori della Solidarietà, della Sostenibilità e della Legalità. “Sono grato agli organizzatori - ha commentato Sergio Antoniuzzi - per l’ambito riconoscimento che mi è stato assegnato, legato soprattutto alla storicità di un’azienda impegnata costantemente sul fronte dell’innovazione, che ci ha portato ad ottenere svariati premi internazionali, nonché ad essere uno dei precursori con il marchio Ecolabel già trentacinque anni fa.”

CRITICITÀ E PROSPETTIVE

Per la prossima edizione, sicuramente, qualcosa andrà ulteriormente migliorato: qualche criticità, sicuramente non imputabile agli organizzatori della manifestazione, va rilevata a carico della Fiera di Milano che ha ospitato la manifestazione. Giusto segnalarla, nell’ottica di un progressivo e costante miglioramento, in vista della prossima edizione, fissata per il 2025. Qualche lamentela ci è pervenuta per la logistica: in effetti, nelle giornate di punta, in certi orari, la massa delle autovetture in afflusso alla Fiera ha generato blocchi e ingorghi che hanno creato qualche disagio. Andrà potenziato il customer service, per i piccoli inconvenienti rilevati da alcuni espositori, specialmente nella giornata inaugurale (mancati collegamenti elettrici all’interno dello stand, alcune infiltrazioni d’acqua dai soffitti, ecc.). Tutti aspetti senz’altro migliorabili, considerando questa edizione come una sorta di anno zero per il quartiere espositivo ospitante. Ci auguriamo anche che l’Amministrazione comunale sia presente, tra due anni, con un proprio rappresentante (sindaco o assessore competente) a testimoniare la rilevanza attribuita all’evento, come sempre avvenuto in passato nella piccola, ma ospitale città scaligera. Tutti aspetti, decisamente da affrontare, comunque, all’insegna di un sano e moderato ottimismo.

13 DIMENSIONE PULITO | 05/2023

Pest management in fiera al Disinfestando Pavilion

L'edizione appena conclusa di ISSA Pulire ha previsto anche uno spazio dedicato al mondo della disinfestazione, settore imprescindibile quando si tratta di tutelare la salute umana e la salubrità degli ambienti. Questo spazio è stato rappresentato dal Disinfestando Pavilion, un’area che ha ospitato le aziende che producono e distribuiscono prodotti per il pest management. L’obiettivo dell’iniziativa, nata dalla collaborazione tra ISSA Pulire Network e Sinergitech, cooperativa specializzata nell'organizzazione di eventi e corsi per il settore di pest management e pest control, è stato quello di creare un luogo di incontro per gli operatori

del settore, offrendo agli espositori l'opportunità di mostrare le proprie soluzioni e ai visitatori di incontrare i professionisti più qualificati del settore della disinfestazione. A supporto di questo nuovo progetto, AIDPI (Associazione Imprese Disinfestazione Professionali Italiane) ha organizzato tavole rotonde e conferenze su una serie di argomenti di ampio interesse per gli operatori dell'igiene ambientale.

Grazie alla presenza di questa nuova area, la manifestazione ha avuto la possibilità di offrire ancora più spazio alle tendenze emergenti e alle innovazioni tecnologiche.

“Siamo veramente molto soddisfattiha affermato Vincenzo Colamartino, presidente di AIDPI - per la qualità delle adesioni delle imprese nell’area Disinfestando. Hanno partecipato gruppi industriali leader non solo nel nostro Paese, ma anche in tutta Europa per quanto concerne le forniture al nostro settore. Imprese tutte votate all’innovazione e al continuo svilup -

po di soluzioni altamente sostenibili, in grado di consolidare la trasformazione del mercato, che richiede sempre più interventi di pest management meno invasivi per l’ambiente, per la salute delle persone e degli animali, pur mantenendo alti i livelli di efficacia nel controllo degli infestanti”. La fortunata collaborazione con ISSA Pulire conferma la crescita di AIDPI, che oggi conta ben 221 imprese associate e nei suoi cinque anni di vita può vantare risultati molto soddisfacenti. Tra i più recenti, la pubblicazione, a maggio, della PdR UNI 145:2023, linee guida sulla disinfestazione nelle imprese agroalimentari biologiche, frutto di un lavoro di cui l’associazione è stata promotrice e protagonista. Parallelamente all’attività politico-istituzionale, AIDPI, tramite la cooperativa di servizi Sinergitech, fin dalla propria costituzione, ha curato un intenso programma formativo su più ambiti di professionalizzazione: complessivamente in 5 anni vi hanno preso parte 2.476 corsisti (229 nel 2019, 705 nel 2020, 755 nel 2021, 494 nel 2022 e 293 nei primi mesi del 2023). Di rilievo anche le presenze ai lunedì di AIDPI (405 da febbraio a maggio 2023) e quelle ai quattro grandi eventi in presenza: 732 in totale (seminari e forum).

ISSA PULIRE / IL RACCONTO
Un’altra novità dell’edizione 2023 di ISSA Pulire, il Disinfestando Pavilion, un’area totalmente dedicata al mondo della disinfestazione

Una comunicazione sempre più integrata, capillare e dinamica

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I premi alle eccellenze del settore

Oltre alla competizione dedicata al prodotto dell’anno, l’ultima edizione di Issa Pulire ha portato due nuovi premi volti a riconoscere il valore delle attività imprenditoriali e l’uso degli strumenti digitali

Anche quest’anno durante ISSA Pulire sono stati previsti degli eventi volti a premiare le aziende che, in vari ambiti, hanno saputo

distinguersi nel mondo del cleaning professionale. Oltre all’ormai consueto Product of the Year, giunto alla sua terza edizione, novità di quest’anno

sono stati due nuovi premi. Il primo, il premio ISSA Distinguished Leadership Industry Award, conferito a un'azienda membro che si è distinta per gli

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Hagleitner e Makita ritirano il premio Product of the Year

eccellenti risultati conseguiti e per aver contribuito a diffondere con iniziative aziendali di grande efficacia i valori di solidarietà, sostenibilità e legalità.

Il secondo, il Premio Hackathon, una competizione organizzata da ISSA PULIRE Network in collaborazione con FDS - Facility Data System in cui squadre di studenti universitari sono state chiamate a risolvere un problema assegnato in tempo reale che si è basato sul tema Smart Facility: Pulizia Connessa al Futuro.

PRODUCT OF THE YEAR

Questa competizione si pone l’obiettivo di premiare l'attività di ricerca svolta dalle aziende che operano nel settore della pulizia professionale e l’efficacia dei prodotti immessi sul mercato. I prodotti candidati si dividono in sette categorie: Macchine, Robot, Attrezzature e Prodotti chimici, Prodotti consumabili, Servizi Informatici e Componenti.

L’edizione 2023 si è conclusa il pomeriggio del 9 maggio con un ex aequo: a conquistare il gradino più alto del podio sono state infatti, a parimerito, Hagleitner Hygiene International GmbH e Makita Spa. Il prodotto vincitore di

Hagleitner è XIBU 2WIPE hybrid, un dispenser per salviettine umidificate che garantisce che tutte le salviette siano protette da contaminazione, secchezza e furto. Il sistema è provvisto di apertura senza contatto comandata da sensore, mentre una app fornisce il monitoraggio della durata di conservazione. Makita si è invece distinta con il suo Robot Aspiratore DRC300Z, una macchina per uso industriale con filtro finale HEPA che utilizza funzioni di mappatura dell'ambiente attraverso utilizzo di telecamera e radar laser a 360° per ottimizzare i tempi di lavoro. “Questo riconoscimento, dopo aver già ottenuto nella precedente edizione di ISSA 2021 la nomination con un altro articolo, ci rende orgogliosi in quanto questo settore per la nostra azienda è un focus in cui si sta investendo e dove crediamo di poterci inserire in maniera più approfondita grazie allo sviluppo della gamma ed ai nuovi prodotti che arriveranno in futuro - ha commentato Luca Gilardi, Direttore Commerciale di Makita Italia - Un riconoscimento ricevuto da esperti del settore può solo incentivare ulteriormente lo studio di nuovi prodotti”. I vincitori sono stati selezio-

nati tra 5 finalisti, scaturiti dalla valutazione di 22 prodotti in gara. Meritano una menzione anche gli altri 3 prodotti finalisti: Bubbleflush Ultrasonic Toilet Cleaner di C.A-L. Italia srl; Envu Digital Pest Management di Envu; R3 Scrub di Lionsbot.

La giuria internazionale è stata rappresentata da Cassia Almeida, Executive Superintendent di FACOP; Tibor Ritz, Cleaning Expert; Brant Insero, Senior Director of Education, Training, Certification & Standards di ISSA; Toni D’Andrea, CEO di ISSA PULIRE Network; Enrico Libera Direttore di Scuola Nazionale Servizi.

DISTINGUISHED LEADERSHIP INDUSTRY AWARD

Il 9 maggio è stato anche il giorno del premio per la leadership assegnato ad una azienda espositrice. Istituito dall’associazione ISSA, questo riconoscimento premia le attività svolte dalle aziende del settore nel diffondere la cultura del pulito. Ad aggiudicarselo è stata I.C.E. FOR, azienda chimica di Magenta (MI) per gli eccellenti risultati conseguiti nella propria pluridecennale attività di fabbricante e fornitore di

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prodotti chimici per la pulizia professionale e per aver contribuito a diffondere tramite le proprie iniziative aziendali i precedentemente citati valori di solidarietà, sostenibilità e legalità. Il premio è stato ritirato dal presidente di I.C.E. FOR Sergio Antoniuzzi.

PREMIO HACKATHON

Il nome del nuovo premio deriva dalla fusione delle parole hacker e marathon. A partecipare alla prima edizione della gara, svoltasi il 10 maggio, sono state 9 squadre di studenti universitari a cui è stato chiesto di lavorare sul tema

“Smart Facility: Pulizia Connessa al Futuro”, ovvero di sviluppare un’idea innovativa coinvolgendo i mezzi digitali, che potesse contribuire al raggiungimento degli obiettivi ESG tramite il lavoro svolto dagli addetti alle pulizie. Ad aggiudicarsi la vittoria è stato il Team sponsorizzato da Papernet, composto da studenti della facoltà di ingegneria matematica e ingegneria gestionale del Politecnico di Milano, che ha presentato un progetto che coniuga natura e tecnologia. Per raggiungere l’obiettivo di un edificio più pulito rispettando i criteri ambientali, il team ha elaborato un progetto incentrato su un sistema che coniuga natura e robot, per integrare

Il team Papernet si aggiudica il premio Hackathon

elementi naturali in un edificio. Ad esempio, muri ricoperti da piante, per ridurre la formazione di sporco sulle pareti esterne, oppure l’uso di fitorimedi in cui alcune specie di piante vengono utilizzate per filtrare l’acqua da residui chimici in modo da poter essere riutilizzata nei processi di lavaggio e di pulizia. Sensori disposti in punti strategici dell’edificio inviano dati a robot che

intervengono per effettuare il servizio di pulizia dove necessario. A comporre il team vincitore, Stefano Zoni, Matteo Fagnani, Irene Ferrari. Per loro un assegno da 3000 euro. Secondo classificato il team sponsorizzato da Vileda Professional, composto da studentesse della facoltà Product Service System Design del Politecnico di Milano, che si è aggiudicato un assegno di 1000 euro.

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Sergio Antoniuzzi, presidente di I.C.E. FOR, ritira il premio Leadership

Afidamp premia i suoi membri

Assegnati i riconoscimenti Senior Member e Best Member. Un premio speciale a Giulio Guizzi, Brand Ambassador dell’associazione

La prima giornata di fiera ha visto anche l’assegnazione dei premi Afidamp ai soci che più hanno saputo distinguersi per l’impegno dedicato all’attività associativa. Il premio Senior Member è stato assegnato alle aziende associate da 35 anni in modo continuativo svolgendo negli anni un ruolo determinante per il sostegno all’associazione e permettendone la crescita e lo sviluppo. A ricevere que-

sto riconoscimento sono state le aziende Falpi (ha ritirato il premio Andrea Loro Piana), Lindhaus (ha ritirato il premio Michele Massaro), TTS Cleaning (hanno ritirato il premio Denis Scapin e Carla Zorzo), Orma (ha ritirato il premio Francesco Paolo Mangogna), Poli Motoscope (ha ritirato il premio Dante Rossetti) e Synclean (ha ritirato il premio Edoardo Savoldi). Il premio Best Member è invece stato

assegnato a chi si è distinto nel corso dell’ultimo biennio per il proprio impegno all’interno dell’associazione, partecipando attivamente allo sviluppo operativo di progetti e proposte a favore della crescita del settore e del ruolo di Afidamp come referente tecnico a livello istituzionale. Sono quattro le aziende che hanno ricevuto questo riconoscimento: Diversey (hanno ritirato il premio Michele Guida e Simone Coccato), Kemika (ha ritirato il premio Matteo Marino), Ghibli & Wirbel (ha ritirato il premio Luca Pedrotti) e Fimap (ha ritirato il premio Giancarlo Ruffo).

Uno speciale riconoscimento pubblico è stato assegnato a Giulio Guizzi per l’impegno, l’energia e la passione con cui svolge il suo ruolo di Afidamp Ambassador nel perseguimento della mission dell’associazione tesa alla diffusione della cultura del pulito e della promozione del settore in Italia e all’estero. I premi sono stati consegnati dal presidente di Afidamp Giuseppe Riello e dal Direttore Stefania Verrienti.

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La premiazione di Afidamp. Nel riquadro, Giulio Guizzi, brand ambassador Afidamp

Fiera Pulire 2023, le novità di Fimap sono tutte per l’ambiente

Fimap porta alla Fiera Pulire (Milano, 9-11 maggio 2023) tante grandi novità sui due comparti produttivi più importanti, le lavasciuga pavimenti e le spazzatrici, con un unico denominatore: l’ambiente.

il proprio tempo a mansioni più qualificate, permettendo all’impresa di offrire un servizio di qualità superiore.

Si entra nel comparto spazzatrici per vedere anche qui un rinnovamento ispirato da una maggiore attenzione verso le problematiche ambientali, con l’impiego di plastiche riciclate, batterie al litio e la nuova tecnologia di filtrazione multistadio dell’aria Safe Air.

FSW5, SPAZZATRICE PER OPERATORE A TERRA

Due sono stati i modelli presentati.

Per le lavasciuga pavimenti parliamo di un modello nuovo, la EMx, una rivoluzionaria tecnologia, chiamata AQUÆ® e il robot collaborativo CB-1.

EMx, LAVASCIUGA PAVIMENTI PER OPERATORE A TERRA

EMx è una lavasciuga pavimenti uomo a terra compatta, quindi pensata per una fetta molto importante del mercato, che tocca molteplici settori. Proposta come simbolo di un nuovo successo nel percorso verso il pulito sostenibile, la si può avere completa di tutte le soluzioni green introdotte da Fimap fino ad oggi, compresi i più recenti serbatoi in plastica riciclata, batterie al litio, filtro Hepa, la nuovissima tecnologia AQUÆ® e l’FFM per il controllo e il monitoraggio costante dei consumi.

utilizzare detergenti. Considerato quanto l’uso dei detergenti incide sull’ambiente, dalla sua produzione, uso, fino allo smaltimento, Fimap ha sviluppato una tecnologia che converte l’acqua in un igienizzante. Grazie al processo di elettrolisi la semplice acqua di rubinetto addolcita si trasforma in una soluzione a base di acido ipocloroso, noto per le proprietà battericida. Ecco allora la possibilità di evitare prodotti chimici nella pulizia di manutenzione, ovvero nella maggior parte delle applicazioni quotidiane. L’efficacia di igienizzazione è documentabile, opportunamente verificata in laboratorio. È facile immaginare tanto i considerevoli vantaggi ambientali come quelli relativi ai costi e alla sicurezza.

CB-1, LAVASCIUGA PAVIMENTI AUTONOMA

Uno spazio dell’area espositiva era dedicato interamente al robot collaborativo CB-1. Presenta un sistema di sensoristica avanzato che porta la sicurezza ai massimi livelli e incrementa l’accuratezza nella mappatura degli ambienti.

La più piccola è la spazzatrice uomo a terra FSW5, versione moderna dello storico modello FS50, in cui la nuova progettazione porta diversi vantaggi per l’utilizzatore. È più comoda da usare, ma soprattutto più facile nella manutenzione, grazie alla scocca completamente apribile, che garantisce un’accessibilità totale a tutti i componenti e nessuna necessità di utensili.

Al suo interno, il sistema di filtrazione multistadio Safe Air pulisce l’aria anche dalle polveri sottili, grazie al filtro Hepa. Infine, con il nuovo design compatto sarà possibile ridurre gli imballi e ottimizzare così i trasporti.

Disponibile non solo per EMx ma per tutta la gamma di lavasciuga pavimenti, AQUÆ® è la risposta di Fimap per pulire i pavimenti senza

CB-1 è una lavasciuga pavimenti autonoma progettata per far risparmiare tempo e aumentare la produttività nella pulizia ordinaria dei pavimenti. Mentre svolge l’attività più semplice, lunga e ripetitiva, il personale specializzato può dedicare

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FSR7, SPAZZATRICE PER OPERATORE A BORDO

Con FSR7 il concept Performance finora applicato solo alle lavasciuga pavimenti entra di fatto nella divisione spazzatrici. Questo significa, oltre al design nuovo, una tecnologia più raffinata, che aumenta il controllo sugli interventi, le prestazioni di pulizia e aiuta l’operatore rendendo il suo lavoro più facile. Dispone di un’ampia scelta di optional per adeguarsi a qualsiasi situazione come la spazzola laterale sinistra che aumenta la produttività, la minigonna anteriore adatta ad ambienti molto polverosi e il doppio contenitore interno del cassetto di raccolta che facilita la fase di svuotamento.

indipendentemente dalle irregolarità della superficie, rendendo ogni intervento subito efficace ed evitando di sprecare tempo per doppi passaggi.

Per ottimizzare ancora di più gli interventi è prevista la possibilità di avere un aspiratore a bordo, con filtro a sacchetto Hepa e motore di aspirazione a

tre stadi. Se si individuano cumuli di sporco negli angoli li si può rimuovere tramite la lancia di aspirazione senza nemmeno dover scendere dalla macchina.

Tutte le dotazioni introdotte sono il frutto di un tipo di innovazione completamente dedicato a rivoluzionare la pulizia professionale con un’offerta sempre più efficiente, performante e compatibile con le richieste di un futuro più sostenibile.

Come FSW5 anche FSR7 è dotata del sistema di filtrazione multistadio Safe Air: gli stadi di filtrazione sono 3, ognuno dei quali pulisce l’aria da polveri sempre più piccole, fino ad arrivare al filtro Hepa che trattiene particelle fino a 0,3 µm.

Tra i filtri è disponibile, quello in Tetratex® realizzato con una membrana molto efficace con qualsiasi tipo di polvere che aumenta la produttività perchè meno soggetta ad intasamenti, facile da pulire e da mantenere. FSR7 è dotata di serie della nuovissima tecnologia Force, che garantisce la costante aderenza della spazzola al pavimento

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L’affascinante viaggio del cleaning

Dall’Oro Blu al Metaverso, attraverso Malta. A ISSA PULIRE 2023 è andata in scena “La sporca storia del pulito”! Giulio Guizzi, autore della seconda edizione del libro “Pulizia igienica e sanificazione”, edito da LSWR, è stato protagonista di un’intervista a tutto campo, promossa e curata dal giornalista Maurizio Pedrini

Maurizio Pedrini

20 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 ISSA PULIRE / INCONTRO CON GIULIO GUIZZI
GUARDA L’INCONTRO

Venti minuti consumati tutti d'un fiato, appassionati e straordinariamente ricchi di aneddoti, ricordi e profonde conoscenze culturali. Tanto è durato l’intenso incontro con Giulio Guizzi, andato in scena mercoledì 10 maggio, sull’ideale palcoscenico rappresentato dalla Sala Roma. Ospite della Fiera ISSA PULIRE, a Milano, incalzato dalle domande del giornalista Maurizio Pedrini - direttore tecnico della nostra Rivista Dimensione Pulito, che ha promosso l’evento - il brillante autore - ha presentato la seconda edizione del libro “Pulizia Igienica e sanificazione. La sporca storia del pulito”, a cura di Edizioni LSWR. Non la semplice ristampa di un volume di successo, tradotto a suo tempo anche con un e-book in versione inglese (Cleaning & sanitation: a global history), considerato da molti lettori come una sorta di “bibbia” per gli estimatori e i professionisti della pulizia e sanificazione, bensì il frutto di continui approfondimenti e ricerche storiche e dell’acuta intelligenza dell’autore che, ottantaquattrenne, manifesta – a dispetto dell’età – un’insaziabile curiosità e tanta sete di sapere. Il botta e risposta, seguito da un’attenta platea, è stato preceduto da un breve saluto introduttivo di Roberto Galli, presidente del Comitato Esecutivo Distributori di AFIDAMP, che ha espresso parole di grande apprezzamento per l’autore, personaggio dai tanti pregi: co-fondatore dell’Associazione, AFIDAMP Am-

bassador, ma anche primo produttore italiano del settore iscritto ad ISSA, ma anche giornalista pubblicista, autore di almeno quattro pubblicazioni di successo dedicate al nostro settore, storico della pulizia, e soprattutto infaticabile e inesauribile divulgatore della cultura dell’igiene nel suo complesso, a futura memoria e beneficio – almeno si spera – delle nuove generazioni. Un libro, quello proposto in anteprima, dal fresco profumo di stampa, che – accompagnato da illustrazioni, attraversa con pathos emotivo l’affascinante storia del cleaning, restituendo valore e dignità a un “mestiere”, troppo spesso disconosciuto, quasi rinnegato, ma che invece merita la massima considerazione da parte della società

civile nei confronti di quanti ne sono protagonisti. Non a caso, provocatoriamente - all’amico definito scherzosamente “Re dello Scopino”, “Lavavetri USA” e “Venditore di aspirapolvere porta a porta” – stando alle curiose definizioni riportate da Google su Guizzi, Pedrini ha posto la prima domanda –d’una chiacchierata che ha spaziato a tutto campo - partendo proprio dalla curiosa copertina del libro, che riporta l’immagine di un pulitore in azione, munito però di guanti gialli non professionali, in evidente contrasto con l’esigenza di sicura professionalità richiesta a tale importante figura, emersa con forza dalla Pandemia.

LA COPERTINA

“Di primo acchito - ha ammesso l’autore - la copertina non mi è piaciuta, perché mi ha ricordato certe insegne Tigotà e Acqua Sapone, ma riflettendoci sopra ho capito che la giovane grafica aveva colpito nel segno, raffigurando la pulizia com’è rappresentata nel comune immaginario collettivo, ovvero la pulizia fatta in casa dalla mamma, che invece nulla ha a che fare con la nostra idea di pulizia professionale.” Dunque, la classica stereotipata visione della moderna, specializzata e meccanizzata pulizia per la quale ci

21 DIMENSIONE PULITO | 05/2023

battiamo. “In effetti - ha riconosciuto subito l’interlocutore - la nostra, quella professionale, ha poco a che spartire con la casa, rivolta com’è al grande traffico sulle superfici industriali, cantieristiche, produttive, ospedaliere e comunitarie. Oggi include anche certi spazi urbani.” Insomma, l’ennesima provocazione di un uomo che, della “provocazione culturale” ha fatto la propria mission – talvolta da incompreso – in un settore dove la cultura appare talvolta come una sorta di “piatto indigesto” rispetto alla necessità di produrre, vendere, fare affari e fatturato. “Il pulitore - ha detto Guizzi tornando alla provocatoria copertina del libro - può operare al meglio, ma solo se è equipaggiato dalle macchine e attrezzature che in copertina lo circondano, ovvero le lavasciuga pavimenti, le spazzatrici, le monospaz -

zole professionali e tanti altri preziosi strumenti di lavoro sapientemente disegnati dall’illustratrice.”

LA SCIENZA DEL PULIRE

Ma come apprendere al meglio la scienza del pulire e l’uso appropriato delle macchine, dei detergenti e dei disinfettanti? L’intervistato non si è certo sottratto a questa stimolante domanda, rispondendo con la solita straordinaria competenza e la passione che tutti gli riconoscono. “Questo è il punto - ha ammesso - l’esperienza pratica non basta più. Occorrono teoria e formazione, studio e passione. Solo così una professione sempre negletta ed improvvisata potrà diventare un lavoro specializzato, con il relativo, anche se misconosciuto, apprezzamento economico. Il mio libro - ha continuato - è dedicato proprio a questa diffu-

sione e valorizzazione che deve posare su due pilastri: da un parte la scuola, dall’altra la diffusione della cultura del pulito, anche on line.” Un apprezzamento particolare anche al Congresso Digitale CleaningPiù: “Occorrono Istituti Tecnici pubblici dedicati al pulire e al sanificare del tipo degli ITS. Si potrebbe però anche ipotizzare un corso tecnico scolastico online. Il tuo convegno CleaningPiù, prima citato e durato tre giorni - ha dichiarato l’illustre autore - ha aperto una strada con le altre esistenti testate nel digitale. Con grandi vantaggi sulla frequenza dei partecipanti e la possibilità di dimostrazioni pratiche, ed anche scientifiche di approfondimento”. Tutti obiettivi più che legittimi, ma che richiedono un impegno di lunga durata, davvero straordinari, per il quale certamente un libro, sia pure importante, non basta. “Certamente - ha riconosciuto Guizzi - il mio è solo un piccolo contributo culturale di divulgazione cartacea che ben si integra a corsi, fiere, forum, e ai compiti di AFIDAMP, un‘Associazione sorta proprio con questo nobile scopo. Ma siamo anche in epoca informatica - ha proseguito - perciò credo proprio vadano sviluppate iniziative come quella di cui sei stato promotore, CleaningPiù, cioè convegni, congressi e corsi digitali online.” Poi, un’altra immancabile domanda: da chi vorresti fosse letto il tuo libro? “Mi basterebbe che lo leggessero i formatori, ma credo sarebbe utilissimo anche ai venditori, per dare spessore al loro dire, perché il testo dimostra come davvero la pulizia sia ‘valore assoluto’.”

IL RUOLO DI AFIDAMP

“I soggetti ai quali l’ho dedicato devono sapere quali sono state le tappe evolutive del pulito. Proprio perché, se equipaggiati a dovere, possono sconfiggere lo sporco nemico, apportando un fondamentale contributo alla prevenzione, per esempio nella lotta alle Infezioni Correlate all’Assistenza, che causano ogni anno migliaia

22 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 ISSA PULIRE / INCONTRO CON GIULIO GUIZZI

di vittime negli ospedali italiani. AFIDAMP, dunque, che rappresenta un sicuro faro di riferimento nel settore perché da sempre impegnata in prima linea su questo terreno.” Non a caso Guizzi ha voluto dedicarle una spazio particolare del volume appena uscito: “Ho chiesto ed ottenuto che fosse inserita una pagina: la ‘carta d’identità’ dell’associazione AFIDAMP per promuovere adesioni ed iniziative.” Pulitore, dunque, destinatario privilegiato del libro ma anche soggetto privilegiato di un ideale percorso di crescita professionale e associativa. Ma come mai, è stato chiesto a Guizzi, non esiste in Italia un’associazione tra pulitori, a differenza delle imprese di pulizia, grandi o piccole, che nel nostro Paese hanno associazioni collegate con le centrali imprenditoriali nazionali? “In effetti - ha risposto l’autore - non esiste. Online c’è qualche tentativo legato alle piccole imprese e ai ‘beginner’. Cito qualche esempio nel libro, ma dal punto di vista della cultura del pulito il livello è basso. Per giunta, emerge tanta improvvisazione ed incompetenza, anche se vicino alla buona volontà. In America una delle associazioni più influenti, anche per la sicurezza, è l’IWCA (International Window Cleaners Association) dei soli pulitori di vetri. È fin troppo facile immaginare la forza numerica e di ‘lobby’ delle altre.” Ma com’è la situazione in Europa? “In Francia la FEP, imprese federate della ‘propreté’, ha lanciato ‘Life Plus’ con imprese inglesi, belghe, tedesche e italiane: progetto di sostenibilità ambientale per l'environnement. In UK il BICS, promotore di ‘Cleaning Science’ dal 1961 conta 54.000 iscritti.”

L’IMPORTANZA DELLA SANIFICAZIONE

L’intervistatore ha quindi sollecitato l’autorevole autore stimolandolo con qualche domanda curiosa: c’è qualche politico importante che cura la nostra materia? “Certo - ha risposto

Guizzi - è Jacques Attali, professore scrittore, braccio destro di Mitterand, che ne scrive. Non avrei potuto fare a meno di citarlo perché, nel suo ultimo saggio, parlando delle professioni che oggi vanno reinventate, scrive che tenere pulita la caverna per sopravvivere è stato il primo mestiere. A me avevano sempre detto che il mestiere più antico fosse la prostituzione.” Altro aspetto di stretta attualità: il tema della sanificazione portato alla ribalta dalla Pandemia: la riedizione del libro contribuisce a far conoscere meglio i complessi e delicati compiti della sanificazione? “Sì, solo come informazione ed aggiornamento. Ma segnalo che si deve partire terra terra con la vera formazione, occorre anche qui ‘mettersi alla stanga’, cominciando da una cosa semplicissima: il pulitore deve saper fare le pulizie non come sono fatte nella sua casa, ma come dovrebbero essere fatte se la casa fosse sua. Con scienza.” Per nobilitare e qualificare il pulire si suppone che nel libro saranno state trattate le più complicate ed avanzate tecnologie di sanificazione?

“Ammetto di averlo fatto - ha detto l’autore - ma senza superare certi limiti. Avrei potuto parlare di quel raggio laser, invenzione dell’ing. Zanata della Eltech, che pulisce l’aria rendendola sterile in un secondo e che potrebbe rivoluzionare la sterilizzazione degli ambienti. Oppure della pulizia dei detriti cosmici che galleggiano attorno al nostro pianeta.” Gli “space debris” di cui si occupa l’Agenzia Spaziale Europea. Il “waste management spatial” è un nuovo business. Leggo che c’è già impegnata una società, la D-Orbit di Fino Mornasco.

L’ORDINE DI MALTA E LA VIA DEL SAPONE

A questo punto, le domande dell’intervistatore si sono focalizzate sul curioso sottotitolo del volume, “dall’Oro Blu al Metaverso, via Malta: perché?

“Nei mesi successivi alla prima edizione - ha ammesso l’autore - mi sono

accorto di aver tralasciato, per semplice ignoranza, il grande contributo pratico e scientifico che i cavalieri ospedalieri hanno dato all’igiene. Questa mia scoperta, legata alle Crociate, è stata del tutto imprevedibile. All’Ordine di Malta mi sono avvicinato studiando la preparazione della battaglia di Lepanto; non avrei mai immaginato il contributo che veniva all’igiene da Malta e dall’amore per la salubrità dei cavalieri. Malta è piattaforma fondamentale di passaggio dall’Oriente all’Occidente dell’igiene medica. L’avamposto monacale Benedettino di Malta accoglie tutta la scienza medico-igienica che proviene da Bisanzio, Grecia, Medio Oriente Asiatico, civiltà giudaica della Palestina, Egitto e, soprattutto, mondo arabo. La integra e mixa con la propria scuola salernitana-amalfitana, proiettandola nel retrogrado ed arretrato Nord Europa inglese e tedesco, tramite Venezia Genova e Marsiglia.” Nel libro si parla della Via Globale del Sapone, ovvero del primo storico approccio ai detergenti e agli equipaggiamenti per pulire: di che si tratta? È una visione suggestiva o una scoperta storicamente dimostrabile? Guizzi non ha dubbi. “La monografia su Malta, frutto della mia ricerca, lo dimostra in modo chiaro: la regina Elisabetta Prima d’Inghilterra usava solo il sapone che veniva da Aleppo, a partire dalla fine del 1200. Sviluppando questo percorso, ho scoperto anche tante altre cose interessanti, ma non vorrei anticipare troppe cose, rischiando di privare i lettori del gusto e del piacere della scoperta. Invito perciò quanti mi seguono alla grande fatica della lettura”, ha concluso Guizzi. Applausi e complimenti sinceri, al termine dell’incontro che si è concluso con l’augurio e la certezza che il grande cultore del pulito della cui amicizia andiamo particolarmente fieri, si sia già messo all’opera per proporcitra non molto – un altro libro, frutto delle sue interessantissime ed accurate ricerche sulla storia della pulizia.

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A colloquio con il mondo dell’hotellerie e con le imprese di pulizia

A ISSA LAB, intervistati dal direttore tecnico della rivista Maurizio Pedrini, rappresentanti delle associazioni degli albergatori, di alcune aziende leader nei servizi di pulizia, sanificazione e Facility Management, hanno illustrato i loro progetti dedicati alla formazione professionale degli addetti e all’innovazione tecnologica e di sistema per far compiere un importante salto di qualità al settore, dopo la dura esperienza della pandemia

Alla 26esima edizione della Fiera ISSA PULIRE che si è svolta per la prima volta a Milano, dal 9 all’11 maggio scorsi, Dimensione Pulito ha lasciato il segno, con una presenza di qualità, grazie ad un fitto programma di iniziative culturali, incontri, tavole rotonde e workshop. Dando idealmente seguito alla positiva esperienza maturata con il Congresso Digitale CleaningPiù, la nostra rivista ha proposto momenti di confronto e approfondimento su tematiche di grande interesse e attualità per il mondo della pulizia professionale, intimamente connesse anche all’aggiornamento che, nel nostro settore, rappresenta un’esigenza impellente e particolar-

mente sentita. Ma cerchiamo di “raccontare”, sinteticamente quali sono stati gli argomenti affrontati dagli autorevoli relatori che hanno accolto con entusiasmo il nostro invito, portando le loro preziose testimonianze.

UN PROGETTO PER LA CERTIFICAZIONE TECNICA DELL’OPERATORE ADDETTO ALLE PULIZIE OSPEDALIERE

L’azienda marchigiana propone un rigoroso modello di formazione degli addetti, nell’ambito del progetto Hygiene for Clean, che punta a ridurre la drammatica incidenza delle Infezioni Correlate all’Assistenza nei nosocomi italiani.

Martedì 9 maggio, alle ore 15, lo stand di Dimensione Pulito (Pad 8, Stand B30) ha accolto il workshop, a cura di Papalini spa: dedicato al tema: “La certificazione tecnica dell’operatore addetto alle pulizie ospedaliere, un’esperienza all’avanguardia”. Ospite dell’evento Antonio Conti, direttore Commerciale della prestigiosa azienda leader nell’offerta di servizi di pulizia e F.M, nata a Fano, nelle Marche, che attualmente opera su tutto il territorio nazionale con otto filiali. Conte ha presentato in anteprima un importante progetto rivolto al personale addetto alle pulizie nosocomiali. “Il progetto Hygiene for Clean - ha spiegato - è nato dalla forte volontà dell’azienda,

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ISSA PULIRE / INCONTRI DIMENSIONE PULITO

del suo presidente, Mauro Papalini e del sottoscritto, di creare un modello che possa aiutare le strutture ospedaliere a migliorare gli standard igienici all’interno dei propri ambienti, aiutandole così a ridurre il fenomeno delle Infezioni Correlate all’Assistenza, che ogni anno miete anche nel nostro Paese un’infinità di vittime. Sappiamo - ha aggiunto Conte - che questo è un drammatico problema esistente da tempo, che già prima della pandemia da Covid 19 provocava una media di almeno 7-8000 morti all’anno.” Un percorso, quello del progetto, che prevede vari step basandosi su alcuni punti di forza, illustrati dall’interlocutore. “Uno dei principali - ha precisato Conti - è senz’altro quello della formazione delle risorse. L’intera progettazione è sorta attraverso il dialogo costante che la nostra azienda ha saputo instaurare con le Direzioni sanitarie che lamentavano spesso l’inadeguata professionalità del personale addetto ai servizi di pulizia, così abbiamo deciso di dar vita a un gruppo di lavoro, all’interno del quale ognuno ha apportato la propria esperienza con l’intento di creare i vari punti di

quello che è oggi un protocollo certificato, basato, appunto, sulla formazione degli addetti e che prevede, tra l’altro, l’automazione di alcuni servizi con l’impiego di robot, specialmente per gli interventi di sanificazione. Non ultimo, un aspetto molto importante e delicato, ovvero il controllo del servizio effettuato. In particolare - ha aggiuntovorrei evidenziare l’aspetto della professionalizzazione delle risorse, sul quale abbiamo voluto puntare, ritenendolo un elemento di fondamentale importanza. Bisogna infatti tener conto che oggi in Italia manca una qualsiasi norma, o linea guida, che possa mandare l’operatore a fare le pulizie in una determinata area di rischio dell’ospedale con una specifica formazione che gli consenta di effettuare un intervento sicuro, mirato e qualificato. In questo modo - ha continuato Conti - noi riusciamo a garantire che l’addetto incaricato di operare in un’area spesso rischiosa e assai complessa, abbia effettivamente le capacità e la professionalità per poterlo effettuare al meglio.”

Il percorso formativo delineato per conseguire la qualifica prevista, appare serio, prevedendo un rigoroso piano di studi con un monte ore ben determinato per ciascuna singola materia.

Ma, ed è ciò che più conta, la formazione prevista per l’addetto alle pulizia

in ospedale, non è solo esclusivamente tecnica ma punta doverosamente anche sugli aspetti relazionali. In definitiva Il progetto Hygiene for Clean, conferma la forte volontà di Papalini Spa di porsi quale punto di riferimento nazionale di un modo nuovo di operare nell’ambito delle pulizie ospedaliere, post pandemia, andando a professionalizzare gli addetti e misurare con criteri oggettivi l’efficacia degli interventi, dimostrando che la “lezione” del Covid 19 può servirci per cambiare gli standard delle prestazioni per combattere – usando anche l’arma della sanificazione – le infezioni ospedaliere.

L’ECCELLENZA DELL’IGIENE

NEL MONDO DELL’HOTELLERIE:

UNA QUALITÀ DA CERTIFICARE

Dopo la pandemia è cresciuta, da parte dei clienti degli alberghi, la necessità di avere concrete garanzie circa l’igiene e la sanificazione delle stanze e degli altri ambienti di soggiorno. Direttori d’albergo e governanti sono preparati e pronti a compiere un ulteriore salto di qualità. Mercoledì 10 maggio, alle ore 16, all’interno di ISSA PULIRE LAB, presso la Sala Milano, si è tenuta la tavola rotonda dedicata alla pulizie e all’igiene nel mondo dell’hotellerie. Il tema scelto per l’incontro, organizzato in collaborazione con ADA, Associazione Direttori d’Albergo e AIH, Associazione Italiana Housekeeper - “L’eccellenza della pulizia alberghiera: la sfida della certificazione di qualità” - è apparso fin da subito quanto mai stimolante. Presenti e intervistati sul palco: Roberto Galli, presidente del Comitato Esecutivo Distributori di AFIDAMP, Alessandro D’Andrea, past-president di ADA, e Laura Diana, vicepresidente dell’AIH. Alessandro D’Andrea , innanzitutto, ha voluto premettere che in Italia la qualità delle pulizie in ambito alberghiero è sempre stata di livello assai elevato in tutte le categorie di alberghi. “Sicuramente - ha sottolineato - la pandemia ha focalizzato una

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Maurizio Pedrini, direttore tecnico della rivista Dimensione Pulito, intervista Antonio Conti, direttore Commerciale Papalini spa

maggiore attenzione sulle pulizie e sulla certificazione perché ha suscitato un’aspettativa maggiore nella clientela, con l’esigenza della certezza che tutto, negli hotel, sia perfettamente pulito, igienizzato e sanificato. Questo imperativo categorico - ha proseguito - noi negli alberghi lo abbiamo dovuto applicare non solo per protocollo, ma anche per rispettare i canoni di sicurezza. Ci siamo impegnati ad istituire e mettere per iscritto tutta una serie di procedure sia a livello di programmazione che di certificazione al termine dell’effettuazione delle pulizie e di queste attività di

igienizzazione e sanificazione. Parlando del futuro - ha precisato - non credo che calerà l’attenzione in quanto le pulizie sono sempre state un punto di forza del settore alberghiero, non verrà meno anche perché quanto abbiamo appreso a seguito della pandemia ci dovrà servire a garantire degli standard migliori e maggiormente efficaci, con l’obiettivo di offrire all’ospite un servizio e un'esperienza sempre migliori.” Certificazione che, per le governanti italiane riunite nell’AIH, fa rima con formazione del personale, un terreno sul quale l’associazione si sta impegnando al massimo

da anni. “In effetti - ha esordito Laura Diana - questo è un aspetto al quale abbiamo sempre tenuto moltissimo. La pandemia non ha fatto altro che esaltare ciò che facevamo prima, non ci sono state sostanziali novità rispetto all’attenzione sulla pulizia, sulla scelta dei prodotti e sulle certificazioni e, più in generale, sull’attenzione alla salute sia degli ospiti che dei nostri collaboratori. Ci sono stati, in verità, dei protocolli e delle procedure da implementare, che riguardavano però l’impiego di specifici dispositivi, come la mascherina o il distanziamento sociale, che manteniamo comunque a prescindere. La pandemia - ha aggiunto - è stata per il nostro settore dell’housekeeping un qualcosa di positivo, che ci ha resi finalmente visibili, in quanto i mass media e l’opinione pubblica si sono finalmente accorti di noi, perché fino ad allora si pensava che quest’ultimo esistesse come reparto, senza però conoscere di cosa si occupasse in concreto. Puliamo? Sì, ma come puliamo e cosa trasmettiamo? La sicurezza? Per noi è fare in modo che i nostri ospiti soggiornino in un ambiente sano e sicuro. Quindi, anche la massima attenzione sui prodotti che scegliamo, interfacciandoci con aziende che per noi, datori di lavoro, sono fondamentali e devono essere in linea con i nostri pensieri e la nostra visione. Grazie alla pandemia - ha proseguito Diana - sono emerse anche tante realtà e potenziali sviluppi per la crescita del nostro settore, che investono l’evoluzione dei prodotti e delle attrezzature che ora puntano molto sulla sostenibilità ambientale. Sostenibilità intesa come salute sia per le persone che per l’ambiente.” Ma la percezione del pulito è divenuto un fattore discriminante nella scelta dell’hotel, da parte del cliente, alla pari del comfort? “La risposta di D’Andrea è senz’altro affermativa. “Oggi - ha ammesso l’ex presidente di ADA, “sentiamo forse un peso maggiore a livello psicologico e facciamo più fatica proprio perché la pulizia investe un settore poco visto e

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Laura Diana, vicepresidente dell’AIH, Alessandro D’Andrea, past-president di ADA e Roberto Galli, presidente del Comitato Esecutivo Distributori di AFIDAMP

Valentina Borgognoni, responsabile tecnico operativo MITSA, Marco Sanchi, responsabile Cleaning Area Nord di Formula Servizi, Renato Santinon, direttore programmazione e controllo innovazione di Dussmann Service

poco conosciuto: c’è tantissimo lavoro da svolgere di back office quando c’è da pulire una camera d’albergo o un bagno nella stanza: oggi cerchiamo di comunicarlo il più possibile per far sì che l'ospite ne venga a conoscenza nel modo più esplicito possibile.” Diana ha ricordato l’impegno e la perseveranza che hanno portato l’AIH, in ventitré anni a divenire una realtà conosciuta ed apprezzata sul territorio nazionale, ma non solo. Un

successo frutto di tanta passione, nonostante nel nostro Paese esista una scarsa cultura sull’importanza della formazione scolastica in questo settore: si diventa chef o barman, ma non governanti. Non dimentichiamo - ha precisato - che la governante rappresenta una figura centrale all’interno dell’hotel, chiamata a provvedere a tutto tondo alle pulizie: a partire dall’esterno, ovvero dalle aree pubbliche, e da tutto ciò che l’ospite non vede. Fermo restando che ogni luogo dell’albergo deve essere perfettamente pulito, ordinato e igienicamente sicuro.” Primario è anche il ruolo del distributore, ovvero del partner chiamato a interloquire con la governante per offrire i migliori prodotti e sistemi per pulire e sanificare l’albergo: non un semplice ven-

ditore, ma un vero e proprio partner. “Il rapporto - ha ammesso Roberto Galli - è cambiato tantissimo rispetto a ieri, nel senso che la complessità della figura chiave rappresentata dal distributore, anello di congiunzione che unisce la produzione al cliente finale, è divenuto col tempo sempre più fondamentale.” Anche per questa ragione la formazione del distributore, a parere del presidente di categoria di AFIDAMP, andrà curata con sempre maggiore attenzione. “Una figura che, a dispetto di certe teorie - ha detto Galli, sarà sempre più insostituibile. Il cambiamento in atto nel mercato, apre infatti nuovi interessanti scenari per questa professione, a condizione però che il distributore non si limiti a fare la logistica, quale tramite da una parte all’altra, fungendo invece da partner privilegiato per interpretare i bisogni del cliente. Poi - ha concluso Galli - esiste anche il pulito igienico e al riguardo va combattuta sia la sottovalutazione dell’operatore, sia la sottostima della pulizia quale fattore di prevenzione strettamente connessa alla salute e alla sicurezza di chi frequenta un hotel.”

L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA

APRE NUOVI ORIZZONTI

NEI SERVIZI DI PULIZIA:

TRE IMPRESE LEADER “SI SONO RACCONTATE”

Dussmann Service, Mitsa e Formula Servizi hanno esposto case history che hanno coinvolto il mondo dell’università, prezioso alleato nella sperimentazione di nuovi sistemi di pulizia, sempre più avanzati

Molto interessante e partecipato anche il workshop che si è tenuto giovedì 11 maggio, alle ore 11, a ISSA PULIRE LAB

Sala Milano, dedicato al tema: “L’innovazione nei servizi di pulizia”, che ha visto l’intervento dei rappresentanti di tre imprese di pulizia e sanificazione, accomunate da una mission attenta al cambiamento dei processi, all’impiego delle nuove tecnologie e dall’elevato livello di professionalità richiesto agli operatori. Ad un’attenta e selezionata

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platea sono state proposte tre case history che hanno confermato in modo eclatante come la ricerca della massima qualità, la specializzazione degli addetti e la collaborazione con il mondo universitario, nell’avvio di nuovi percorsi finalizzati a conseguire la massima igiene e migliorare le prestazioni dei lavoratori rappresentino ormai un comune denominatore per le realtà più avanzate di un settore in rapida evoluzione. Renato Santinon, direttore programmazione e controllo innovazione di Dussmann Service, specialista a livello globale di Facility Management, è intervenuto sul tema: “Innovazione Sostenibile”; Formula Servizi, società cooperativa romagnola di Forlì Cesena, rappresentata in veste di relatore da Marco Sanchi, responsabile Cleaning Area Nord, ha presentato l’esperienza dedicata all’uso dell’esoscheletro nella pulizia in quota, con la sperimentazione della robotica, in collaborazione con la Scuola Superiore S. Anna di Pisa. Infine, Mitsa, azienda laziale di Aprilia, in provincia di Latina, rappresentata da Valentina Borgognoni, responsabile tecnico operativo, ha presentato il caso-studio dedicato alla pulizia delle condotte aerauliche alla Fondazione Santa Lucia di Roma. L’intervento di Renato Santinon ha preso le mosse da una riflessione sull’innovazione, così come viene intesa e praticata da Dussmann Service: “L’innovazione - ha spiegato - rappresenta un aspetto fondamentale per la mia azienda e per l’intero settore rappresentato in questa Fiera. Noi stiamo spostando progressivamente il focus sull’innovazione sostenibile, perché oggi non si può più parlare semplicemente di innovazione, ma tutto deve essere ricondotto alla sostenibilità. Abbiamo la necessità di creare ricchezza per il privato, ma anche per la socialità e l’ambiente nel quale viviamo. Perciò tutti gli aspetti negativi che andiamo a produrre creando un processo, devono poi essere compensati. Da qui nasce la necessità di innovare in maniera sostenibile, proprio ciò che cerchiamo di fare

quotidianamente all’interno della nostra azienda, avvalendoci del supporto di università, centri di ricerca e fornitori qualificati”. Santinon ha quindi presentato il nuovo Sistema SafetyMe: “Si tratta di una soluzione sviluppata con MarGroup; è un sistema automatico dotato di una tecnologia che basa la disinfezione con lampade UV - tecnica ben nota in quanto già utilizzata in passato – che però è stata automatizzata, in quanto si è costruita una piattaforma sulla quale posizionare queste particolari lampade, ed è dotata di tecnologia blockchain, per garantire la notarizzazione dell’attività svolta, fornendo così l’assoluta certezza delle operazioni effettuate. In questo modo - ha proseguito - siamo in grado di garantire al cliente la disinfezione degli ambienti, in quanto il robot esegue la mappatura della zona e, grazie alla tecnologia e all’intelligenza artificiale di cui è dotata, sa per quanto tempo deve irraggiare la superficie e in quale posizione all’interno della stanza. Tutto questo consente a una stanza di degenza ospedaliera di essere correttamente disinfettata in venti minuti.” Ma a quali tipologie di ambienti, si rivolge – in particolare – il Sistema SafetyMe?

“Questa soluzione - ha spiegato Santinon - è rivolta di fatto a tutte le strutture, la stiamo già impiegando con successo in un aeroporto e in un importante ospedale di Roma. Con MarGroup stiamo cercando di portarla anche a bordo dei treni. Assai stimolante, tra i molteplici elementi innovativi di questa esperienza, l’impiego dei robot, oggi al centro di preoccupazioni ed entusiasmi anche nel settore del professional cleaning. “Per noi - ha chiarito il relatore - la robotica ha un ruolo fondamentale: tutti gli studi affermano che nei prossimi due anni la robotica avrà largo impiego a supporto del lavoro degli operatori addetti alle pulizie. Anche perché, come Dussmann stiamo vivendo complesse problematiche: la prima è la difficoltà di trovare personale per effettuare le pulizie; la seconda è quella di aumentare la produttività facendo in modo che le

zone a basso valore aggiunto presenti all’interno delle strutture - come corridoi, atri e spazi grandi – vengano pulite da macchine e non da persone. Con l’obiettivo di concentrare l’attività sui punti critici della pulizia, che richiedono l’intervento umano sempre più qualificato.”

“Mitsa - ha esordito Valentina Borgognoni - si occupa da oltre vent’anni della bonifica degli impianti di ventilazione, ed è divenuta nel tempo una società leader del settore con oltre 15 tecnici certificati Aiisa (Associazione Italiana Igienisti Aeraulici - 2004) Nadca. Aiisa per l’Italia e Nadca per gli Stati Uniti dettando alle imprese del settore le linee guida in merito alle tecniche da adottare per la pulizia degli impianti aeraulici. Tutti gli associati condividono un Protocollo Operativo che norma le tecniche e le azioni necessarie ad ottenere un efficace servizio di pulizia degli impianti. Le due associazioni strutturano regolarmente corsi di formazione e approfondimento per figure specializzate ASCS (Air System Cleaning Specialist), CVI (Certified Ventilation Inspector), con ulteriori implementazioni riguardanti l’utilizzo delle attrezzature, i campionamenti e l’approfondimento impiantistico. La bonifica degli impianti aeraulici - ha aggiunto Borgognoni - rappresenta un’attività di pulizia altamente specializzata, dove vengono impiegati diversi sistemi robotizzati e tecnologicamente avanzati, al fine di svolgere un’attività completamente endoscopica all’interno delle condotte aerauliche. Nel nostro campo, risulta determinante per una corretta esecuzione dell’attività, una precisa valutazione delle interferenze e da qui mi collego al case history odierno: la bonifica degli impianti aeraulici in ambienti ospedalieri, per di più occupati da degenti, personale medico, para medico e ausiliare addetti alla prosecuzione delle cure del paziente. Un aspetto che va assolutamente valutato”, ha sottolineato la relatrice, “è il rischio di cross contamination, ovvero la contaminazione incrociata che può scatu-

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ISSA PULIRE / INCONTRI DIMENSIONE PULITO

rire dalla stessa attuazione dell’opera che, nel caso dell’esecuzione di attività in reparti ospedalieri -spesso intensivipuò ritorcersi ai danni del nostro stesso personale, costretto a difendersi anche dalle possibili trasmissioni di infezione direttamente dal paziente o dalle superfici”. E come eseguire un’attività tanto complessa senza interrompere le attività ospedaliere e, contestualmente, garantire la sicurezza di pazienti, medici e dei nostri operatori? La risposta è venuta proprio dalla puntuale descrizione dell’intervento di alta specializzazione effettuato da Mitsa all’interno del prestigioso contesto della Fondazione Santa Lucia IRCCS - Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico che sorge nel quadrante sud di Roma, interamente dedicata alla neuroriabilitazione ospedaliera di alta specialità e alla ricerca nelle neuroscienze. “Per eseguire la bonifica di un impianto con degenti allettati o semplicemente ospedalizzati - ha raccontato - è necessaria un’organizzazione straordinaria al fine di garantire la sicurezza di tutti. Per il successo dell’attività - ha voluto sottolineare la relatrice - è stata determinante la professionalità del nostro personale e quello dell’Ospedale Santa Lucia che ci ha supportato in ogni fase.”

La tecnologia più avanzata e la robotica,

a beneficio della sicurezza della qualità del lavoro e delle prestazioni degli addetti alle pulizie sono alla base della testimonianza portata da Marco Sanchi per conto di della Cooperativa Formula Servizi, che dall’Emilia Romagna ha visto la sua presenza crescere notevolmente nel tempo, con importanti servizi di FM anche in altre regioni dell’Italia centrale e settentrionale. Al quartier generale di Cia-Conad di Forlì sono stati infatti sperimentati degli esoscheletri a supporto degli operatori delle pulizie impegnati in attività di cleaning in altezza. “Da anni - ha spiegato - Formula Servizi collabora con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che è una Università pubblica a statuto speciale impegnata a svolgere le proprie attività di ricerca e di formazione nel campo delle scienze applicate. Quattro anni fa, nel 2019, ci è stato proposto da COMAU, azienda italiana specializzata nei processi di automazione, servizi di produzione e robot, alla quale hanno dato vita alcuni collaboratori dell’Università Normale di Pisa, che ha sviluppato e ingegnerizzato l’esoscheletro, di sperimentare questa tecnologia in qualche nostro cantiere per alcune attività ripetitive di pulizia in quota. Abbiamo accolto l’invito con entusiasmo, stimolati dall’idea di poter andare a monitorare

concretamente la potenziale incidenza positiva nel loro uso, specialmente in termini di riduzione degli infortuni e delle malattie professionali.” Ma, in concreto, come è stata impegnata questa speciale apparecchiatura al Cia-Conad di Forlì? “Abbiamo usato l’esoscheletro nelle pulizie in quota di vetri e nella de-ragnatura dagli alti soffitti: tutti interventi effettuati dal lavoratore piedi a terra, con aste lunghe dai sette fino agli undici metri in cima alle quali sono posizionati, rispettivamente un de-ragnatore, oppure un pannetto imbevuto di soluzione detergente. Abbiamo scelto - ha aggiunto - dei robot indossabili funzionanti, senza l’apporto di batterie, tramite un sistema di molle pesi/contrappesi capaci di fornire il supporto all’operatore, il quale - nella circostanza - agendo per i lavori in quota, non viene tanto aiutato nella spinta verso l’alto, ma supportato nella fase che comporta il mantenimento della tensione delle braccia per l’intervento di pulizia.” Ovviamente, tutto il lavoro ha vissuto un’adeguata fase di preparazione con incontri che hanno visti coinvolti il Servizio Prevenzione e Protezione e il medico competente della nostra Cooperativa per valutare fino in fondo se l’impiego di questa soluzione tecnologica potesse dare realmente i risultati sperati. L’esperienza ha portato indubbi benefici, emersi – soprattutto – dai controlli di medicina del lavoro ai quali sono stati sottoposti i lavoratori dopo la sperimentazione dell’esoscheletro. È emersa, soprattutto, una significativa coincidenza, in termini di benessere e prevenzione, tra questi elementi e la riduzione degli infortuni”. Un percorso che ha dato, dunque, ottimi frutti, destinato a proseguire: “La nostra collaborazione con la Scuola Superiore S. Anna di Pisa - ha concluso il relatore - sottolinea l’importanza della ricerca che stiamo compiendo, per offrire soluzioni tecnologicamente sempre più avanzate, qualificando notevolmente lavori che un tempo erano considerati di scarso valore aggiunto, per non dire banali.”

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Cosa serve per offrire un servizio di noleggio moderno

La crescita del noleggio è uno dei trend che più ha caratterizzato il settore della pulizia professionale negli ultimi anni. Per molti distributori, il noleggio rappresenta un’opportunità da non perdere per sviluppare il proprio business e rimanere al passo in un mercato competitivo come quello attuale. Ma come fare?

Uno dei trend più interessanti tra quelli evidenziati dalle ricerche di mercato annuali di Afidamp - l’Associazione dei Fabbricanti e Distributori Italiani di Macchine, Prodotti e Attrezzi per la Pulizia Professionale e l'Igiene degli ambienti - è la sempre maggiore diffusione dei servizi di noleggio all’interno del mercato della pulizia professionale, un fenomeno che coinvolge particolarmente i distributori e che scaturisce dalle grandi opportunità che questo modello di business presenta all’interno dello scenario attuale.

In questo senso, il rischio per le imprese che decidono di lanciarsi in questa attività è quello di farlo senza avere una vera conoscenza di ciò che caratterizza oggi il noleggio moderno e quindi di

che cosa serve per organizzare un servizio di noleggio efficiente e produttivo. Per approfondire il tema e fornire qualche spunto di partenza a tutti i professionisti del cleaning interessati, Rental Network, società di riferimento in Italia per la formazione e la consulenza dedicata alle aziende che vogliono fare noleggio tramite le strutture di Rental Academy e Rental Consulting, ha organizzato un convegno nella recente edizione della fiera Issa Pulire, svoltasi a Fiera Milano dal 9 all’11 maggio.

GLI ELEMENTI IRRINUNCIABILI

Il convegno ha visto la partecipazione di tre ospiti importanti come Roberto Galli (Presidente del Comitato Esecutivo Soci Distributori di Afidamp), Stefano Grosso (Ammini-

stratore Delegato di ISC) e Fabrizio Borca (Sales Manager di Horsa Way), e ha rappresentato l’occasione ideale per tracciare gli elementi irrinunciabili per un’attività di noleggio competitiva e moderna. In primis la definizione di un noleggio che non è data dal semplice affitto di una macchina, ma dall’offerta di un insieme di servizi che forniscano al cliente tutte le soluzioni di cui ha bisogno per lavorare in modo più efficiente (tra cui rientrano anche le macchine) e con costi inferiori rispetto all’utilizzo di mezzi e attrezzature di proprietà. E poi, in seconda istanza, lo sviluppo di un modello di business che si basi sull’erogazione di un valore aggiunto che diventi già di per sé un bisogno del cliente, con il quale si potrà così condi-

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È stato questo il tema del convegno organizzato da Rental Network

videre una relazione duratura e profittevole per entrambi le parti. Per farlo, però, sono necessarie competenze specifiche e un approccio marcatamente diverso da quello della vendita tradizionale, come sottolineato durante l’incontro da Roberto Galli: “La figura del distributore deve essere in grado di evolversi per fornire delle risposte soddisfacenti a un mercato di imprese che hanno esigenze nuove in termini di gestione e di abbassamento dei costi. E proprio perché esiste questo duplice bisogno Afidamp ha già cominciato a svolgere un lavoro di divulgazione importante sul tema del noleggio, con l’obiettivo di mettere a disposizione dei distributori interessati e del mercato tutto il know-how di cui hanno bisogno per dare vita a questo nuovo modello”.

Sempre a questo proposito, Stefano Grosso ha evidenziato come il noleggio sia in grado di rispondere a più esigenze diverse del mercato: “Chi vuole fornire un servizio di noleggio in questo settore deve strutturarsi per rispondere a due tipi di esigenze diverse, ossia

quelle del noleggio a lungo termine e quelle del noleggio a breve. Nel primo caso bisogna essere in grado di fornire al cliente che usa la macchina un servizio che copra tutte le necessità che si possono manifestare per lui nel breve e medio termine; durante il periodo di noleggio il cliente lavora come se la macchina fosse sua, con la sola differenza di avere un partner che si occupa di tutto ciò di cui lui ha bisogno in termini di gestione, manutenzione e assistenza. Discorso diverso, invece, nel caso del noleggio a breve termine, che risponde anche a necessità temporanee e straordinarie, che richiede al noleggiatore di essere in grado di fornire una macchina manutenuta e pronta per lavorare anche da un giorno all’altro. La sfida, per il noleggiatore, è quella di gestire il proprio parco mezzi in modo da riuscire a rispondere in modo puntuale e soddisfacente a ciascuna di queste esigenze. In questo, diventa fondamentale avere strumenti digitali che permettano una gestione precisa e ordinata di tutti i propri asset”.

È a questa esigenza che risponde un’a-

zienda come Horsa Way, fornitrice di software gestionali che può vantare una stretta partnership con Microsoft e un’esperienza ventennale nel settore del noleggio. “Affidarsi a servizi come i nostri, nel noleggio, significa avere un partner in grado di farsi carico al posto tuo di un problema e di un asset. L’asset sono tutte le informazioni e i processi che sono stati organizzati all’interno dell’azienda per essere efficienti e competitivi sul mercato; l’asset, invece è la loro gestione, la necessità di fare in modo che si svolga tutto nel modo prestabilito per concorrere alla soddisfazione del cliente. E noi lo facciamo con soluzioni all’avanguardia che liberano il cliente dall’onere di doversi occupare direttamente di tutte queste attività necessarie ma secondarie, grazie a un software che gestisce tutto al posto tuo con una precisione matematica. Questo consente all’azienda di essere più flessibile e soprattutto di lasciare che le proprie risorse si concentrino sul suo core business, che è noleggiare, vendere servizi e fornire soluzioni per il mercato.”

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A spasso tra gli stand

a cura di Loredana Vitulano

4CLEANPRO

La nuova MIRA ERGO 40 si presenta con un nuovo design. L’impugnatura ha una nuova presa con manico tubolare di 32 mm tipo monospazzola e offre così un maggior braccio di leva che la rende più leggera alla guida. Nella parte inferiore si trova il serbatoio di recupero di 5 litri con sgancio rapido per lo svuotamento. Il sistema di filtro e galleggiante è la tradizionale gabbia di retina d’acciaio con delle palline che andranno poi a tappare il tubo d’aspirazione quando l’acqua arriva al livello massimo. La parte inferiore della macchina invece è invariata e monta esattamente gli stessi componenti della versione precedente. Tutti i ricambi principali sono gli stessi della versione precedente. 4cleanpro.com

ADIATEK

Due sono le nuove versioni di R-Quartz presentate all’ultima edizione di ISSA Pulire Milano 2023.

Il modello 66 aumenta la pista lavoro di 800mm mantenendo intatte le stesse funzioni, ma la novità più importante è data da R-Quartz 70s , che dispone di spazzole cilindriche, con cassetto di raccolta ed è inoltre dotata di nuovi moderni sistemi di visione per il lavoro autonomo.

A completamento Aries70, la prima spazzatrice di Adiatek e la nuova versione di coral 65m II. adiatek.com

ALLEGRINI

Allegrini, che lo scorso anno ha completato l’acquisizione di Cliners, azienda operante nel canale delle lavanderie professionali, ha presentato un’ampia gamma di prodotti indicati per target di consumo specifici. Tra questi, i sistemi di diluizione e i detergenti super concentrati TopFormula+ che garantiscono la massima igiene e sicurezza con un ridotto impatto ambientale; Clean is All , il protocollo di pulizia e sanificazione degli ambienti creato da Allegrini e verificato dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri; i prodotti certificati Ecolabel, una gamma di detergenti realizzati con materie prime di origine vegetale che assicurano, a parità di efficacia, la massima biodegradabilità e un maggior equilibrio tra prodotto e imballo. allegrini.com

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ARCO CHIMICA

Aladin è l’unico sistema che permette di ottenere un costo certo della detergenza. È un sistema di dosaggio automatizzato nato con l’obiettivo di fornire una soluzione altamente tecnologica e sicura nell’ambito del cleaning poiché la corretta diluizione del prodotto, garantita dal sistema, permette un miglioramento o eliminazione della simbologia di pericolo da detergente super concentrato a prodotto pronto all’uso. Aladin si pone l’obiettivo di ottimizzare la diluizione e l’uso dei detergenti. Permette, infatti, una mirata valutazione dei consumi in funzione di tutte le operazioni di pulizia previste nei cantieri. Novità di quest’anno riguarda un Plus in Ambito Sanitario: la garanzia della titolazione del cloro in forma costante. Un sensore ottico controlla la concentrazione di cloro, di un flacone pronto all’uso, per la disinfezione delle superfici. arcochimica.it

BETTARI DETERGENTI

Nuova linea di detergenti per il settore Autolavaggio: sviluppati dal laboratorio interno di R&S di Bettari, sono il frutto di un’approfondita esperienza nel settore della detergenza professionale, maturata in 60 anni di storia. La gamma di detergenti realizzati è in fase di ampliamento e attualmente comprende: 2 sgrassatori multifunzionali per il lavaggio di carrozzerie e tendoni da esterno, 2 cere lucidanti per automezzi che donano un effetto splendente senza lasciare residui, un detergente alcalino e uno acido per i cerchi, 2 lucidanti per pneumatici, 1 detergente bifasico specifico per automezzi pesanti che emulsiona e rimuove lo sporco ancorato, un detergente per il lavaggio manuale di automezzi, un antistatico e lucidante per i cruscotti e uno smacchiatore per moquette e tappetini.

bettaridetergenti.com

BLEU LINE

Della linea prodotti antizanzare Bleu line portata a ISSA Pulire fanno parte Tac Spray® Ultra, un insetticida pronto all’uso dotato di una rapida azione abbattente particolarmente adatto ad ambienti domestici, industriali, ospedalieri; Cipex Free, un insetticida concentrato in microemulsione efficace sugli insetti volanti e Rapidon 6, una tanica per carburante ideale per spalleggiati e pompe a motore a combustione provvista di pulsante di dosaggio. bleuline.it

BYRONWEB

ByronWeb è un innovativo software completo in cloud attivo da più di 15 anni nel settore, con 400 aziende online.

È l’unico sistema in continua evoluzione, attento alle novità legislative, operative e di mercato. Il team operativo garantisce agli utenti la certezza di utilizzare le tecnologie più innovative e di fruire di un sistema sempre aggiornato. byronweb.net

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CHIMICLEAN

ChimiClean ha presentato nel suo stand il DEO DUE Profumatore/Sgrassatore. Dotato dell’innovativa Tecnologia Dual Spray, il suo speciale trigger con doppia funzione è progettato ad hoc per essere utilizzato secondo le proprie esigenze. La prima funzione atomizer permette di nebulizzare al meglio gli olii essenziali contenuti all’interno della sua speciale formula, la seconda funzione foamer per far rendere al meglio la speciale formula sgrassante del Deo Due Profumatore/Sgrassatore. Disponibile in 4 deliziose fragranze, viola, rosa, azzurro, bianco. Non lascia residui e rilascia nell’ambiente una piacevole fragranza profumata. chimiclean.it

CIMEL

Turbolava Plus 35 Li-ion è una macchina lavasciuga pavimenti compatta a batteria, efficace e robusta per piccole/medie superfici. Funziona con una batteria agli ioni di litio di circa 45 minuti di autonomia, leggera e facile da ricaricare. Dato che non usa corrente a 220 volts è indicata per la pulizia in ambienti umidi come piscine, spa, aree benessere. Di dimensioni compatte, è facile da usare, la batteria pesa solo 3 kg ed è innestata dietro al manico in un contenitore di alluminio, si estrae per essere caricata ovunque con un piccolo caricabatteria. cimel.com

COMAC

Combimac è la nuova macchina combinata Comac, nata dall’unione su un unico telaio di tutte le conoscenze sviluppate in quasi 50 anni di lavoro. Le performance di una robusta spazzatrice e quelle di una prestante lavasciuga pavimenti industriale si fondono per duplicare la produttività e diminuire i tempi di lavoro. Ciò che rende unica Combimac è il suo sistema a doppia azione separata, composto da un sistema spazzante di una spazzatrice e un basamento lavante di una lavasciuga. Progettata per affrontare situazioni di sporco sia pesante che leggero. comac.it

COPYR

Tra le ultime novità di Copyr c’è il NEBULO® Evo Batteria , nebulizzatore ultra-basso-volume a freddo, candidato “Prodotto dell’anno 2023”. Questo nebulizzatore nasce sul modello del Nebulo Evo sostituendo l’alimentazione a cavo con una batteria esterna al corpo macchina, di facile accesso e di semplice sostituzione (batteria di ricambio disponibile), il che può portare al raddoppio dell’autonomia operativa che in partenza è 2,5 ore. L’operatore può permettersi di lavorare quasi ininterrottamente senza preoccuparsi dei tempi di ricarica. NEBULO® Evo Batteria produce sempre una nebbia ottimale, formata da goccioline con diametro compreso tra 5 e 30 micron (spettro ULV) che la rendono la macchina ideale per trattamenti di disinfestazione, disinfezione o controllo di odori in tutti gli ambienti. copyr.eu

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ISSA PULIRE | DALLE AZIENDE

ECOSISTEMA

Tra le novità presentate da Ecosistema durante l’ultima edizione di ISSA-Pulire vi è una nuova linea per la profumazione ambientale: LINEA 3 FRESH AIR . 5 le fragranze disponibili in flacone da 600ml in grado di generare un’esperienza olfattiva unica per gli ospiti clienti: elite, fiori d’acqua, adorable, oro e rubino. Questa linea di deodoranti superconcentrati a base di essenze pure, definita a due fasi, combina molecole desodorizzanti e con molecole profumanti a lunga persistenza (fino a 72 ore). Agitato e poi nebulizzato a piccole dosi su oggetti e superfici come cestini, binari degli ascensori, porte scorrevoli, tappezzerie, tendaggi rigenera, deodora e rinfresca gli ambienti quali bagni, camere, hall, sale d’accoglienza e ristorative di alberghi, centri benessere, ristoranti, bar, griturismi e strutture ho.re.ca in genere. copyr.eu

EKOSUPPLY

Ghost ULV UltrAerosol, novità Ekosupply a ISSA Pulire, è un micronizzatore a freddo ad aria compressa, altamente performante per la saturazione volumetrica di soluzioni disinfettanti e disinfestanti per grandi volumi. Ideale per interventi di disinfezione, disinfestazione e sanificazioni ambientali in genere per grandi ambienti volumetrici in ambito civile ed industriale. Tra i vantaggi di questo prodotto figurano le elevate performance, grazie alla pistola automatica e agli ugelli ULV e l’elevata capacità di copertura grazie alla micronizzazione (<10 micron) e alla spinta della pistola. ekosupply.it

ENVU

Con il sistema Envu Digital Pest Management , presentato a ISSA Pulire, è possibile avere sempre sotto controllo i rischi dati dalla presenza di topi e ratti: il sistema funziona 24 ore su 24, 365 giorni all’anno e i report sono sempre consultabili a distanza e in qualsiasi momento da una piattaforma online e mobile. Le trappole digitali a cattura per ratti e per topi sono collegate tramite la rete LoRaWan alla centralina che permette notifiche in tempo reale delle catture ed elaborazione di report. it.envu.com

FALPI

Il Sistema DOSARAPID consente di impregnare i tessili per le pulizie, frange e panni, grazie ad un sistema di calibrazione elettronica automatica delle diluizioni. DOSARAPID legge istantaneamente i tag posizionati sui secchi ed eroga una precisa soluzione detergente o disinfettante secondo le indicazioni memorizzate nel tag. Le informazioni registrate precedentemente nei tag identificano il quantitativo di mop presente nel secchio, il tipo di soluzione da preparare ed erogare e la sua quantità. Memorizza inoltre, sul tag del secchio, ogni parametro relativo all’ultima erogazione affinché possa essere letto con il lettore Pocket Reader, durante i controlli. falpi.com

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FILMOP

Boost strizza il 20% in più con metà dello sforzo rispetto agli strizzatori tradizionali, minimizzando i tempi e i costi delle operazioni e tutelando al tempo stesso la salute e il benessere dell’operatore. L’esclusivo strizzatore a piastra si adatta alle diverse esigenze: è dotato di un innovativo sistema di regolazione che permette di ottimizzare il livello di strizzatura in base al grado di umidità che si vuole ottenere e al tipo di frangia in uso. Progettato per l’utilizzo con i sistemi di lavaggio piatti e disponibile in codice colore, è liberamente abbinabile a tutte le linee di carrelli Filmop e alla speciale gamma di secchi strizzatori. filmop.com

GHIBLI & WIRBEL

Royal 15 è la lavasciuga uomo a terra che, grazie ai suoi 15 litri di capacità, alla pista da 385 mm, alle dimensioni compatte e all’estrema maneggevolezza, è in grado assicurare risultati di pulizia eccellenti su qualsiasi tipo di superficie, persino quelle più ostiche, in ambienti medio-piccoli, anche in spazi stretti e congestionati. Uffici, hotel, ristoranti, scuole, piccoli spazi di aggregazione sono i luoghi per i quali Royal è stata pensata. Green Pro è una gamma completa di macchine per la pulizia professionale realizzata con l’utilizzo di materiale plastico riciclato. L’offerta comprende diversi modelli di aspiratori, monospazzole e lavasciuga pavimenti caratterizzati dalla stessa qualità ed affidabilità delle macchine in gamma standard. ghibliwirbel.com

HYGENIA

Area Control Dispenser è il nuovo sistema sviluppato da Hygenia e posizionato all’interno del Dispenser Surf mani che nell’area bagno permette la rilevazione costante del benessere degli ambienti. Silenzioso e discreto, è in grado di monitorare costantemente lo stato di benessere dell’ambiente bagno, attraverso l’analisi di diversi parametri – CO2, umidità, temperatura e TVOC, che permettono di tenere sotto controllo la qualità dell’ambiente e il benessere dell’area bagno. hygenia.it

I.C.E.FOR

Bubble Sept Foam è un nuovo sapone mani detergente e disinfettante in formula schiumogena a Ph fisiologico con glicerina vegetale. PMC Reg. Min. Sal. N. 21138. Trattasi di un prodotto con attività virucida testata secondo la norma EN 14476:2013, inoltre ha un’efficacia antimicrobica ad ampio spettro. La sua formula elimina il 99,99% di batteri, lieviti e virus. È stato registrato seguendo gli attuali e stringenti protocolli relativi alla normativa Biocidi. È un prodotto unico per le sue caratteristiche sia in termini di efficacia, ma anche in termini di ecologia poiché molti ingredienti sono di origine naturale e la scelta di proporre il prodotto in soluzione schiumogena risulta efficace in termini di risparmio. icefor.com

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ISSA PULIRE | DALLE AZIENDE

ICA TISSUE

Il nuovo Compact Towel di ICA Tissue in pura cellulosa a due veli è resistente, assorbente e soprattutto pratico. Con 5 pieghe da 5 centimetri, questo asciugamano compatto è il più ristretto della categoria e, utilizzato all’interno del dispenser Mar Plast 949 (profondo solo 8 centimetri), rappresenta la soluzione ideale per tutti i servizi igienici e le aree di lavoro in cui lo spazio è limitato e in cui l’installazione di un dispenser tradizionale andrebbe a minare ulteriormente la funzionalità e la vivibilità dell’ambiente. L’erogazione singola inoltre consente di ridurre i costi e gli sprechi e garantisce maggiore igiene. icatissue.com

ICOGUANTI

Icoguanti continua lo sviluppo della linea di prodotti professionali per la pulizia da affiancare alla linea guanti monouso e riusabili per uso professionale PALMPRO. Ha allargato il proprio portafoglio prodotti in distribuzione aggiungendo alla linea P&G PROFESSIONAL altri due leader del mondo Fabric & Home care (cura della casa e bucato): Reckitt Benckiser con Napisan e Finish, e Fater con il nuovo ed esclusivo lancio di ACE CLORO per il canale professionale. Con questo ampio portafoglio prodotti Icoguanti ambisce a diventare il partner chiave e di riferimento per tutte le aziende che si occupano di pulizie professionali in ogni ambito (Horeca, Sanitario, B2B, Lavanderie). icoguanti.it

IGEAX

Una corretta conservazione dell’attrezzatura è fondamentale per garantire gli alti standard igienici richiesti nel settore alimentare. La nuova barra appendi-attrezzi presentata da IGEAX offre enormi vantaggi nelle operazioni di controllo e stoccaggio degli strumenti di pulizia: garantisce un’asciugatura ottimale dopo il lavaggio; previene contaminazioni accidentali ed evita la deformazione delle setole di scope e spazzole. Inoltre, le barre possono essere combinate tra loro per realizzare ampie pareti attrezzate; gli attacchi e i ganci sono facilmente smontabili per essere puliti e per poterli riposizionare. igeax.com

IMESA

Le soluzioni per il settore cleaning proposte da IMESA comprendono lavatrici, sistemi di dosaggio automatico dei detergenti e la linea detergenti OPTIWASH®, che consentono un controllo preciso dei consumi e delle scorte per un pronto riordino. OPTIWASH® presenta una scelta di programmi per microfibre, frange in particolare Mop, come il lavaggio a 60°, lavaggio a 60°con impregnazione e solo impregnazione. Oltre alla pefetta pulizia e sanificazione, le formule OPTIWASH® mirano alla conservazione delle fibre per una lunga durata degli strumenti di pulizia. imesa.it

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INDUSTRIE CELTEX

Nella cornice di Rho-Fiera Milano, Industrie Celtex ha presentato al pubblico l’ampia gamma di sistemi di dispensazione Megamini . Tra i progetti segnaliamo E-Control Hand Towel , candidato a Product of the year, sistema per asciugamani a funzionamento elettronico no-touch che garantisce protezione, controllo dei consumi, massima igiene e attenzione all’ambiente. La dispensazione foglio a foglio, attivata col passaggio della mano, consente di toccare solo lo strappo erogato, senza contatti con il dispenser. Il funzionamento con batterie ricaricabili, inoltre, assicura una maggiore autonomia di carica, riduzione dei rifiuti e minori costi di gestione. Risparmio e rispetto per l’ambiente. industrieceltex.com

ISC

ISC ha presentato Cobi 18 , la lavasciuga pavimenti compatta e cobotica di ICE Cobotics. Il cobot è stato messo in attività per tutti i tre giorni di fiera nell’ampio stand di ISC per consentire ai visitatori di conoscere meglio le sue caratteristiche e i suoi vantaggi nella navigazione e nelle operazioni di pulizia. Stefano Grosso, CEO di ISC, ha dichiarato: “Questo prodotto è l’ultimo esempio del nostro costante impegno nella selezione di soluzioni innovative e di eccellenza nel settore della pulizia industriale. Siamo certi che supererà le aspettative dei nostri clienti e li supporterà nel raggiungimento dei massimi livelli di igiene e pulizia”. iscsrl.com

ITALCHIMICA

Presentato a ISSA Pulire con un’area test dedicata, Graffiti RM è un solvente pulitore sviluppato per la rimozione di graffiti, inchiostri e vernici da superfici in pietra naturale e artificiale oltre che da ogni tipologia di superficie metallica. In aggiunta Graffiti RM non è infiammabile, è facilmente biodegradabile e non è classificato pericoloso né per l’uomo e né per l’ambiente. Rispetto ad altri prodotti presenti sul mercato non rilascia esalazioni pericolose o odori sgradevoli durante il suo utilizzo, risultando adatto all’utilizzo anche in ambienti chiusi. Graffiti RM è parte della gamma Sanitec Petranova , la linea di prodotti dedicata al mondo della manutenzione conservativa di monumenti, statue ed edifici ad alto valore storico artistico.

italchimica.it

KUNZLE&TASIN

Grande apprezzamento della gamma KT Multi Mode e dei nuovo modelli KT la Genovese a ISSA Pulire. La sinergia tra Künzle&Tasin e Menghini&Bonfanti “la Genovese” ha infatti permesso di unire i rispettivi background e di sviluppare importanti soluzioni per i pavimenti in pietra naturale e cemento, come sempre all’insegna della modernità e dell’innovazione.

kunzletasin.com

38 DIMENSIONE PULITO | 05/2023
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LUCART

I prodotti del brand Fato di Lucart si distinguono per lo stile e la ricercatezza dei prodotti tissue e airlaid per l’apparecchiatura della tavola, unici e personalizzati per il settore Ho.Re.Ca. Inoltre, grazie al nuovo Configuratore virtuale 3D+AR è possibile simulare il proprio arredo tavola ideale. EcoNatural è il sistema carta+dispenser che dà nuova vita ai cartoni per bevande. Grazie a una tecnologia innovativa Lucart separa i contenitori per bevande nelle loro componenti; dalle fibre di cellulosa genera il Fiberpack®, con cui produce la carta, dall’alluminio e il polietilene realizza l’Al. Pe.®, la nuova materia prima da cui nascono i dispenser. fato.it | lucartprofessional.com

MAKITA

Makita ha presentato il Robot Cleaner Cordless DRC300Z HEPA , vincitore del Product of the Year 2023 Award, dotato di una tecnologia avanzata che permette a questa macchina di ottimizzare il lavoro grazie all’utilizzo di una telecamera e di un radar laser a 360°. È possibile mappare fino a 5 aree e gestirne la pulizia attraverso l’app scaricabile su smartphone e tablet. Grazie alle spazzole rotanti anteriori, lo sporco viene convogliato verso la spazzola rotante centrale per la raccolta separata dello sporco. Il contenitore della polvere ha una capacità di 3 litri ed è dotato di un filtro di uscita dell’aria Hepa. Il tutto con una gestione elettronica avanzata. makita.it

MAR PLAST

Mar Plast ha proposto uno stand che voleva rievocare un tour intorno al mondo. Infatti nei quattro pannelli proposti erano presenti diverse mete, fra cui l’Amazzonia, che rappresentava la linea Colored coi suoi colori brillanti e originali, la Foresta nera in Germania con la linea Woodplastic che riutilizza gli scarti del legno, la Nuova Zelanda con i prodotti novità e il deserto per la collezione Skin Stone e la sua nuova versione Sand: un raffinato color sabbia, anch’esso dalla texture ruvida come la variante Stone. marplast.it

MK

Presentata la nuova gamma MARKA DEO AMBIENTI . Una gamma di prodotti pensata e sviluppata facendo leva sue due pilastri: Formula e Packaging. La formula dei nuovi Deo Ambienti adotta i vantaggi della tecnologia bifasica: una fase altamente fissativa e una altamente profumante. Grazie a questa tecnologia, che permette di avere una concentrazione di profumo fino a 3 volte superiore rispetto ad un classico deodorante monofase, la persistenza dei nuovi Marka Deo Ambienti è garantita fino a 3 giorni, come dimostrato dai test effettuati. Anche il packaging fa la sua parte! Il flacone nero, 50% plastica riciclata, dal design innovativo. A completamento della gamma Deo Ambienti, Marka lancia anche i suoi DEO FLOOR: una gamma di prodotti per la manutenzione quotidiana di tutti i pavimenti. mkspa.com

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MP-HT

Durante la 26° edizione di Issa Pulire MP-HT ha esposto le sue 3 spazzatrici più apprezzate della linea industriale: Handy Max 73, Agile Max 109 e Wind Zero. Queste macchine, dotate di sistemi intelligenti e soluzioni tecnologiche all’avanguardia, rappresentano perfettamente l’obiettivo dell’azienda, cioè quello di offrire un macchinario affidabile, facile da usare, semplice da gestire e sicuro per l’operatore.

L’evento ha rappresentato anche l’opportunità per presentare il nuovo assetto commerciale annunciando la nomina di Daniele Bonini come Direttore Commerciale, con il compito di consolidare le collaborazioni già esistenti e instaurarne di nuove, sia in Italia che nel mondo. mp-ht.it

NEWPHARM

Mister-san® blade turbo di Newpharm è un generatore di nebbia fredda ad aria compressa. La sua isolidità, flessibilità e semplicità d’uso ne fanno un prodotto ideale per l’utilizzo in condizioni estreme. Grazie al nuovo ugello aria-liquido Blade Turbo a lama d’aria, ogni soluzione viene finemente micronizzata nell’ambiente per la massima efficacia possibile. newpharm.it

ORMA

Il Sistema Antizanzare Inzecto di Orma attrae le zanzare ed elimina le larve: è formato da una ovitrappola progettata per ricreare un ambiente di cultura ideale fortemente attrattivo per le zanzare e bloccarne lo sviluppo tramite l’utilizzo del larvicida a lento rilascio Mosquito Chip, fornito in dotazione nella confezione. Il Mosquito Chip è una tavoletta di materiale inerte rivestita con un film microporoso attivato con piriproxifene, un inibitore della crescita delle larve.

L’installazione di 2 trappole in punti strategici permette una copertura ottimale fino a 200m 2 ormatorino.com

PAPERDÌ

Soavex Professional è il sistema di dispensazione proposto da Paperdì pronto a soddisfare le crescenti esigenze del mercato in termini di garanzia d’igiene, costo d’uso e autonomia. Una gamma completa di dispenser no-touch innovativa, tecnologica, pratica e dal design moderno. Soluzione ideale per garantire concreti benefici al tuo business combinando massima efficienza, elevata autonomia, controllo dei costi. paperdi.it

40 DIMENSIONE PULITO | 05/2023
ISSA PULIRE | DALLE AZIENDE

PAPERNET

Papernet presenta la nuova gamma Simplify, una gamma di prodotti in carta Carbon Neutral e di dispenser realizzati al 75% da materiale plastico riciclato post-consumo e materiali in eccesso provenienti dalla lavorazione del legno. Grazie ai prodotti in carta della linea Simplify, Papernet contribuisce in maniera concreta e tangibile alla protezione globale del clima: insieme a ClimatePartner calcoliamo l’impronta ambientale dei prodotti in carta Simplify definendo così l’esatto ammontare di CO2 che sarà compensato attraverso un progetto di tutela climatica. I dispenser Simplify sono realizzati al 75% da materiale plastico riciclato post-consumo e materiali in eccesso provenienti dalla lavorazione del legno, garantendo in tal modo una riduzione degli sprechi nel pieno rispetto dell’ambiente.

sofidel.com

PAREDES ITALIA

Paredes Italia ha presenziato all’evento internazionale ISSA PULIRE, la più importante fiera interamente dedicata al cleaning professionale. Dal 9 all’11 maggio ha mostrato e raccontato i propri prodotti e novità. Tra questi, particolare attenzione per la microfibra Ultimate 3D Infinite. Insieme a Decitex – innovatore nel campo delle microfibre e partner di lunga data - Paredes ha infatti presentato un sistema microfibra che permette di lavare i pavimenti senza l’utilizzo di prodotti chimici. Un prodotto al 100% di fibre riciclate derivate da bottiglie di plastica che sfoggia una certificazione Nordic Swan Ecolabel. In ottica di semplificare il lavoro e ridurre i consumi. paredes.it

POLTI

Polti ha partecipato a Issa Pulire con tutta la gamma di dispositivi per la disinfezione e pulizia professionale. Protagonista, come sempre, è il vapore con le 3 linee Polti Sani System , Polti Vaporetto MV e Polti Cimex Eradicator, dal 2021 “DDV” Dispositivi di Disinfezione a Vapore in conformità alla norma francese AFNOR NF T72-110 per il loro effetto battericida, sporicida, fungicida, levuricida e virucida. Tutti apparecchi made in Italy di elevata qualità e affidabilità, basti pensare che Polti vanta in 45 anni di storia oltre 200 brevetti, numerosi studi e test che dimostrano l’efficacia del vapore e non da ultima la qualifica DDV.

La partecipazione a Issa Pulire riconferma dunque la validità delle soluzioni a vapore Polti, che offrono una disinfezione professionale efficace senza l’uso di sostanze chimiche. polti.it

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RCM

SUPRA è una spazzatrice forte ed affidabile anche per lavori gravosi che richiedono grande qualità di pulizia. È stata presentata a Milano, in occasione della fiera ISSA PULIRE 2023. Si tratta di una spazzatrice industriale completamente elettrica e semplice da usare. Garantisce una pulizia rapida di aree di medie e grandi dimensioni, interne ed esterne. Questa motoscopa meccanica ha un sistema di aspirazione per il controllo delle polveri, ed è dotata sistema esclusivo di aspirazione sulle spazzole laterali (DUST BUSTER: Brevetto RCM). SUPRA ha suscitato interesse per la grande autonomia di lavoro, fino a 6 ore. Ma anche per la riduzione dei consumi: la macchina risparmia risorse pur mantenendo altissimi standard di pulizia e pulisce in modo green (basso impatto ambientale). rcm.it

RUBINO CHEM

Rubino Chem ha recentemente ricevuto da parte del Ministero della Salute, dopo un lungo ed impegnativo percorso, l’autorizzazione di Officina di produzione di Presidi Medico Chirurgici. L’azienda ha inoltre avviato attraverso il proprio dipartimento di R.&D., sito nel nuovo plesso adiacente lo stabilimento di produzione, lo sviluppo di nuovi formulati Ultraconcentrati ed eco-compatibili. Come Spryx Gel, un detergente pavimenti in gel brillantante e profumante: con soli 10 ml di prodotto in 10 litri di acqua si possono effettuare 75 lavaggi.

rubinochem.it

SYNCLEAN

La società Synclean, azienda partner delle più grandi case produttrici, è attiva da oltre 25 anni e con oltre 50.000 referenze nel mondo degli accessori e ricambi per le macchine della pulizia industriale. Un’ampia scelta di motori aspirazione, gomme tergipavimento, spazzole, dischi abrasivi, batterie e carica batterie, ruote, cavi, filtri per servire lavasciuga, spazzatrici e aspirapolvere delle migliori marche. La gamma dei prodotti è completata dalla linea di macchine Lavasciuga, Aspirapolveri e Monospazzole marchiate Synclean. syncleanservice.com

TIPOESSE

Tra i prodotti esposti a ISSA Pulire, Tipoesse propone come novità il cartello di postazione per il Colecalciferolo, cartello segnalatore in plastica per identificare postazioni di monitoraggio e controllo roditori e insetti. Possibilità di contrassegnare la voce Colecalciferolo come esca rodenticida non anticoagulante in alternativa ai classici principi attivi. Il cartello è in plastica di lunga durata con particolare resistenza agli agenti esterni ed è personalizzabile con logo, grafica, layout e dimensioni. tipoesse.it

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TORK

La sostenibilità è al centro del grande stand Tork a ISSA Pulire, uno spazio che presenta sistemi e prodotti orientati alla riduzione dell’impatto ambientale e al miglioramento dei processi aziendali: fattori che permettono di rimanere competitivi e coerenti con l’obiettivo di raggiungere le emissioni zero entro il 2050.

I prodotti e i sistemi Tork sono i veri testimoni dell’attenzione di Essity in materia di sostenibilità e di rispetto dell’ambiente. Un’attenzione che parte dalla selezione delle materie prime, passa dai sistemi produttivi e si concretizza nell’elevata riduzione dei consumi dei prodotti. L’utilizzo dei panni Biobase in tessuto non tessuto studiati per le pulizie industriali ad esempio permette di ridurre la quantità di solventi e prodotti chimici. Il sapone in schiuma Tork Clarity, realizzato con il 99% da sostanze naturali, grazie alla specifica formulazione consente un risciacquo rapido delle mani e riduce il consumo di acqua fino al 35%. I panni in Microfibra permettono di pulire in modo efficace le superfici anche solo con l’utilizzo di acqua. Tutte le soluzioni Tork sia per l’area bagno, sia in ambito cucina e sala con i tovaglioli intercalati sono progettati per offrire massima igiene e riduzione dei consumi.

tork.it

TTS CLEANING

Lampo è il primo sistema di aggancio e sgancio immediato che permette di usare un solo manico con tutta l’attrezzatura per la pulizia di superfici, vetri e pavimenti, eliminando gli sprechi di tempo e migliorando notevolmente l’operatività. Grazie all’adattatore Jack per manici e aste è possibile agganciare all’istante piumini, scovoli, linea vetro e telai pavimento, mantenendoli fermamente ancorati durante l’utilizzo. L’apposito dispositivo Plug per carrelli Magic e Nickita consente invece di sganciare i telai direttamente sul carrello, senza alcun contatto delle mani con superfici potenzialmente contaminate.

ttsystem.com

VEBI TECH

DK 10.2 di Vebi Tech è un insetticida microincapsulato concentrato ad azione abbattente e residuale efficace contro un ampio spettro di insetti volanti e striscianti, e rappresenta una soluzione molto valida contro le zanzare. La tecnologia della microincapsulazione rende DK 10.2 un prodotto molto efficace perché garantisce una doppia azione abbattente e prolungata nel tempo, grazie alla presenza dei principi attivi in forma libera e microincapsulata. vebitech.it

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Storie comuni di disinteresse verso il prossimo

Tutto bene?

Sarà capitato anche a voi, magari una mattina al bar. Non lo vedevate da almeno un anno; vi sorride: “Ciao, tutto bene?”. E mentre state per rispondergli, prosegue come un treno in corsa: “Anch’io tutto bene, grazie. Ora devo scappare. Ho premura”. Ovvio, ha premura, mica può aspettare voi. Perché per un “Tutto bene” la risposta di rito deve essere un cliché? (“Tutto bene, grazie”).

Alle raffiche scontate dei “tuttobenisti” non si può che rispondere con il “tuttobenismo”, meglio evitare ogni digressione con chi fa dell’ascolto lo scotto da pagare per il proprio successivo discorso. Tanto varrebbe spezzare una lancia in favore della schiettezza: “Ciao, è bello rivederti, ma devo scappare”, una stretta di mano e via di volata, chiuso in un secondo. Sono storie comuni di disinteresse verso il prossimo. Ma a volte capita che “il prossimo” siate proprio voi.

C’è addirittura qualcuno che, evidentemente, considera il “tutto bene”ultimo superstite della cortesia umana - un approccio troppo “personale”. Succede sul web, con i suoi social network di stampo business che - grazie al distacco dovuto a un monitor e a una tastiera - pullulano di richieste

di contatto da persone mai conosciute, tutte inviate con un semplice click, senza una parola di accompagnamento senza “inutili” perdite di tempo. Un modo esplicito per dire: “Accetta il contatto, così posso iniziare a parlare io”. Nulla di male, ma indovinate per cosa gli interessate, con il loro click sparato a raffica…

Perché a un secco primo click, ne seguirà immancabilmente un secondo con una proposta commerciale. E in quel caso le parole abbonderanno eccome. Ovviamente tutte parole riutilizzabili per chiunque altro; per il prossimo click, nulla di personale secondo la tradizione della casa. Ma poiché, sempre per tradizione, è giusto raccogliere ciò che si semina, vi consigliamo un buon modo di rispondere a quel tipo di richieste…

“Buongiorno XYZ, ho ricevuto la sua richiesta di contatto. Prima di rispondere vorrei farle solo una domanda: se in un

44 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 MARKETING
Marco Monti Fabrizio Pirovano

incontro casuale io le avessi domandato a bruciapelo ‘Vuole conoscermi?’ non mi avrebbe forse guardato con un certo sospetto? Credo di sì. Anche io. Le assicuro che sono pronto ad ascoltarla, ma come se ci incontrassimo personalmente. La prego, investa qualche minuto del suo tempo e mi dica qualcosa di più di un click: sia io che lei siamo persone, al bar come dietro al computer. Viceversa, le collezioni di contatti diventano come quelle delle figurine dei calciatori che si facevano da ragazzi e sappia che io non ho mai completato un album. Attendo sue notizie. A proposito, tutto bene?”

Nessuno vi risponderà. Ovvio. Anche perché non c’è una risposta già pron -

ta da mandare con un altro click. Il più tenace probabilmente vi inoltrerà la sua richiesta di contatto per la seconda volta: giocava nel repetita iuvant; la sua era una delle figurine più comuni della raccolta. Se questo è il modo con cui alcuni intrattengono rapporti interpersonali, è anche il modo con cui gli stessi intendono ottenere il consenso degli altri (o vendere), che della capacità di comunicare con il prossimo è sempre un ottimo banco di prova. Salvo poi lamentarsi di risultati scarsi: “La gente non è interessata”, “Ci ho provato, ma non funziona”. Eppure… Eppure conosciamo persone che interessandosi sinceramente del prossimo hanno fatto nascere cose straordi-

narie. Interesse sincero, un’attitudine che vale ovunque, di persona come online, e che ha un effetto collaterale straordinariamente positivo: il consenso altrui. E allora cari tuttobenisti, cari collezionisti di contatti da social network, lasciatecelo dire: la gente non è cambiata e i social network funzionano esattamente come i vecchi circoli di bocce. Se le cose non vanno come vorreste non è colpa della gente di oggi e nemmeno dei social, ma solo di certi pessimi modi di fare. E nell’eventualità che il vostro prossimo “Tutto bene?” fosse rivolto a noi, sappiate che vi risponderemo con il racconto della storia della nostra vita. Siete avvertiti, nel caso aveste premura...

45 DIMENSIONE PULITO | 05/2023

Una scelta intelligente per un mondo sostenibile

La carta tissue è un materiale sostenibile, ottenuto dagli alberi. Per il settore della carta, la sostenibilità rappresenta da generazioni una filosofia di vita

Cristina Cardinali

46 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 CARTA TISSUE

L'European Tissue Symposium (ETS)

è un'associazione di categoria, organizzata come associazione senza scopo di lucro ai sensi della legge belga e stabilita nell'ambiente internazionale e dell'Unione europea di Bruxelles, in Belgio.

I membri di ETS rappresentano la maggioranza dei produttori di carta tissue in tutta Europa, e circa il 90% della produzione totale europea di tissue.

ETS è stata fondata nel 1971 e ha sede a Bruxelles dal 1992.

La carta vanta credenziali ambientali del massimo livello; è naturale al 100%, biodegradabile e proviene da una risorsa rinnovabile. Grazie a pratiche forestali sostenibili, il settore della carta tissue, infatti, ripianta e rigenera la propria materia prima e fornisce una risorsa sostenibile (vedi box).

SOSTENIBILITÀ

IN TUTTA LA SUPPLY CHAIN

I produttori di legno, cellulosa e carta tissue si impegnano a dare impulso alle pratiche sostenibili attraverso le loro attività. Cercano inoltre di incrementare la sostenibilità in tutta la supply chain - dall'acqua e dall’energia fino al trasporto e recupero.

La produzione di carta tissue garantisce inoltre che ogni parte della materia prima, gli alberi, venga sfruttata al meglio. Perciò vengono impiegati principalmente corteccia di ramoscelli e scarti dell’industria del legname, che sono quindi trasformati in cellulosa, la base della carta tissue.

SISTEMI DI CERTIFICAZIONE

La certificazione di terzi è uno dei modi migliori per garantire che i fornitori soddisfino gli standard riconosciuti. Genera credibilità per il settore e rassicura sia i clienti sia i consumatori.

La maggior parte dei produttori di carta tissue sostiene i vari sistemi nazionali e internazionali di certificazione delle foreste e oltre l’80% delle foreste di proprietà di aziende di legname e cartiere in Europa è certificato. In effetti le foreste europee crescono di una superficie pari a 1.500 campi da calcio ogni giorno (twosides.info).

Alcuni produttori di carta tissue hanno scelto di apporre sui loro prodotti etichette per dimostrare le loro elevate credenziali ambientali, come l’eco-etichetta europea, le etichette FSC e PEFC ed etichette regionali, tra cui Nordic Swan e Blue Angel. Il settore della carta ha inoltre sottoscritto il Codice di condotta per lo sfruttamento legale delle foreste che condanna il disboscamento illegale. Il regolamento UE noto come “EU timber regulation” conferma ulteriormente gli standard di settore e garantisce che solo i prodotti ottenuti da legname di provenienza legale vengano venduti all’interno dell’UE. Circa l’11% del legname tagliato nel mondo viene impiegato per la produzione di carta e l’83% delle cartiere in Europa è certificato da un sistema di gestione ambientale.

OBIETTIVI DELL’UE E DELL’ONU

I produttori di carta tissue sono attivi sostenitori del piano d’azione per l'economia circolare dell’UE, un elemento essenziale del Green Deal europeo, che ambisce a trasformare l’UE in un’economia moderna, efficiente dal punto di vista delle risorse e competitiva. L’obiettivo del piano di azione è la crescita sostenibile e riserva particolare attenzione alla trasformazione dei rifiuti in una risorsa, con maggiore prevenzione, riutilizzo e riciclo e con la graduale eliminazione di pratiche inefficienti come le discariche. L’intento di pro -

muovere un consumo e una produzione sostenibili è ripreso nell’Obiettivo 12 di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite: garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo. I prodotti in carta tissue rivestono un ruolo importante in questo senso. Sono fondamentali per la salute e l’igiene delle persone. Sebbene la carta sia il materiale più riciclato in Europa, con tassi di riciclo superiori al 70%, la carta tissue, considerato il suo utilizzo in forma di carta igienica, asciugamani e fazzoletti monouso, ecc., è solitamente un prodotto usa e getta che viene eliminato nella spazzatura dopo l’uso. I prodotti in carta tissue si inseriscono tuttavia perfettamente nei programmi esistenti di gestione dei rifiuti e potrebbero addirittura offrire un vantaggio, come l’incenerimento con recupero dell'energia o il compostaggio.

CIRCOLARITÀ

Numerosi produttori di carta tissue sostengono lo sviluppo di nuovi modelli economici circolari utilizzando l’innovazione per creare prodotti e processi a circuito chiuso. In tal modo si incrementerà il recupero dei prodotti e si ridurranno gli scarti. Viene rivolta particolare attenzione alla riduzione dei gas a effetto serra, al passaggio all’energia rinnovabile e alla riduzione del consumo d’acqua. Circa il 58% dell’energia consumata dall’industria cartaria europea proviene già da biomassa rinnovabile - il settore è l’utente e produttore singolo più grande di bioenergia in Europa - e continua a lavorare per ridurre il proprio impatto sul consumo d’acqua. Le macchine per la produzione della carta hanno ridotto il consumo d’acqua di oltre il 30% negli ultimi 10 anni come conseguenza di una circolazione dell’acqua più efficiente (dati Kemira) e la quantità di acqua necessaria per produrre una tonnellata di cellulosa si è ridotta a un quinto di quella utilizzata nel 1970. Molti singoli produttori stanno promuovendo una strategia di zero rifiuti avviati alle

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discariche, eliminando gli scarti, riducendo il peso degli imballaggi e incoraggiando l’uso di imballaggi riciclabili e l’uso di contenuto riciclato. Stanno inoltre valutando l’innovazione nella progettazione e nello sviluppo di prodotti. Nell’ambito della “riduzione”, il settore sta osservando la nascita di nuovi prodotti che utilizzano meno materiale per offrire la stessa funzionalità. Stanno emergendo prodotti che utilizzano fibre vergini derivate dal legno, fibre riciclate e fibre alternative. È importante promuovere la circolarità in tal senso per aumentare la disponibilità di carta per il riciclo come materia prima secondaria.

I tassi di riciclo della carta aumentano anno dopo anno e attualmente si attestano al 71% in Europa (paperforrecycling.eu). I produttori di carta tissue stanno lavorando insieme ai fornitori di imballaggi per trasformare i rifiuti in una risorsa mediante la raccolta differenziata e il riciclo. È inoltre fondamentale che i produttori forniscano a consumatori e a clienti professionali informazioni di facile

comprensione sui prodotti sostenibili, il corretto smaltimento dei rifiuti e la lotta all’inquinamento, per mantenerli aggiornati e incoraggiarli a fare la loro parte nel promuovere la circolarità.

PRODUZIONE SOSTENIBILE

L'industria europea della cellulosa e della carta è il più grande singolo utilizzatore industriale e produttore di energia rinnovabile in Europa, con il 62% del suo consumo di energia primaria proveniente da fonti rinnovabili (derivato da FAOSTAT, 2018). Il settore è anche uno dei più bassi emettitori industriali di gas serra, rappresentando lo 0,8% delle emissioni europee (State of Europe's Forests, 2020).

La principale fonte di energia in loco del settore (esclusa l'elettricità acquistata) è la biomassa al 55%, seguita dal gas al 28%. Il restante 17% è costituito da altri combustibili fossili ed elettricità acquistata al netto. Tra il 2010 e il 2018, l'industria cartaria europea ha ridotto il suo consumo totale di energia primaria dell'11,6%: produce il 54,3% della sua elettricità in loco, di cui oltre il 96% è ge-

nerato attraverso impianti CHP (Combined Heat and Power) altamente efficienti (basato sull'analisi Two Sides dei dati pubblicati FSC® e PEFC™, 2017).

L'industria della cellulosa e della carta dipende dall'acqua in tre aree cruciali. Innanzitutto c'è l'acqua piovana, indispensabile per la crescita degli alberi e, attraverso la fotosintesi, per trasformare l'anidride carbonica in ossigeno e cellulosa, che fornisce la materia prima primaria dell'industria, la fibra di legno. Poi c'è l'acqua che viene effettivamente utilizzata per fare pasta e carta, e infine le acque reflue opportunamente trattate.

In Europa, la maggior parte dei mulini utilizza acque superficiali, come fiumi e laghi (89% del prelievo), con una parte prelevata dalle proprie riserve di acque sotterranee (10%) e il resto da acquedotti pubblici (4%). Dagli anni '90, il consumo medio di acqua per tonnellata di carta è diminuito del 47%.

L'acqua viene fatta circolare più volte all'interno delle cartiere prima di essere restituita all'ambiente. Prima che lo sia, deve essere trattata perché contie-

48 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 CARTA TISSUE

GREEN PACKAGING

Il futuro degli imballaggi industriali passa dalla transizione ecologica attraverso materiali sempre più eco compatibili, a impatto zero e funzionali all’economia circolare. Il packaging sostenibile è uno degli obiettivi che l’Unione europea si impegna a raggiungere entro il 2030 nell’ambito delle nuove politiche ambientali. Ma quali sono le caratteristiche che deve rispettare per essere ritenuto sostenibile?

Si tratta di un imballaggio concepito e realizzato nel rispetto dell’ecologia, riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente, ma senza per questo venire meno alle sue funzioni principali: proteggere il

contenuto durante il viaggio dalla produzione in azienda fino al consumo (conservandone le proprietà organolettiche nel caso di generi alimentari), informare il consumatore sulle caratteristiche fondamentali del prodotto, ad esempio tramite etichette chiare e leggibili, invogliare all’acquisto. La realizzazione di un packaging sostenibile coinvolge diversi ambiti della produzione dalla progettazione fino al riciclo e per essere definito tale deve rispettare alcune caratteristiche, come ad esempio:

-essere composta per la maggior parte da materiale riciclabile, biodegradabile, proveniente da fonti rinnovabili e con un eco-design

ispirato ai principi dell’economia circolare, così da assicurare gli standard di sicurezza e igiene;

-ridurre il peso e il volume degli imballaggi al minimo;

-realizzare involucri semplici da smaltire e garantire una corretta raccolta differenziata, informando il consumatore attraverso indicazioni chiare sulla natura dei materiali;

-progettare imballaggi che abbiano un secondo ciclo di vita dopo il loro impiego, favorendo così il modello circolare del riuso. Per garantire che un imballaggio sia realmente eco-friendly, inoltre l’Unione Europea mette a disposizione delle aziende alcuni strumenti come, ad esempio, il Life Cycle Assessment (LCA) che attesta la sostenibilità del packaging e permette alle imprese di valutare l’impatto ambientale del prodotto.

I MATERIALI

Scatole di cartone, sacchetti biodegradabili, vaschette di polistirolo o involucri di origine vegetale e alimentare: sono solo alcuni esempi di packaging sostenibile utilizzati dai vari brand per valorizzare i propri prodotti.

Ma quali sono i materiali più utilizzati? La tendenza più diffusa è l’utilizzo di materie prime naturali, biodegradabili o provenienti da fonti rinnovabili. (Fonte: https://www.acea.it/guide/ packaging-sostenibile)

ne sostanze nutritive e materia organica. Vengono utilizzate varie tecniche, come la filtrazione, la sedimentazione, la flottazione e il trattamento biologico. Dal 1991, c'è stata una riduzione del 95% dei livelli di AOX (una misura della tossicità dovuta ai composti del cloro) e una riduzione del 78% del COD (Chemical Oxygen Demand – la quan-

tità di ossigeno consumata dalla decomposizione della materia organica). È anche importante riconoscere che l'assunzione non equivale al consumo perché la maggior parte dell'acqua verrà restituita all'ambiente. Il 93% dell'acqua utilizzata nell'industria cartaria europea viene restituita in buona qualità (essendo stata riutilizzata all'inter-

no della cartiera prima di essere opportunamente trattata), mentre la parte restante o evapora, rimanendo all'interno del prodotto, o si accumula nei rifiuti solidi. (Cepi, Statistiche chiave, 2020 - 2021).

(Fonti: https://europeantissue.com/tissuepaper - //www.twosides.info)

49 DIMENSIONE PULITO | 05/2023

Supply chain sempre più tech

Lo scenario pandemico, il conflitto in Ucraina e il conseguente innalzamento dei prezzi delle materie prime, l’aumento del costo del trasporto

delle merci e quello legato all’inflazione, con la contestuale minaccia di recessione economica, stanno continuamente ridisegnando lo scenario globale della

supply chain. La volatilità della domanda e il contesto macroeconomico mai così imprevedibili hanno scardinato il settore mettendo in difficoltà le aziende di tut-

50 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 DIGITALIZZAZIONE
Tre aziende su quattro aumentano gli investimenti in digitalizzazione ma è allarme cybersicurezza: tra “servitization” e “bullwhip effect”, ecco le 7 tendenze del settore per il futuro
a cura di Cristina Cardinali

to il mondo: secondo il report di Deloitte “Meeting the challenge of supply chain disruption” l’80% delle organizzazioni ha subito almeno un’interruzione sulla supply chain negli ultimi 12-18 mesi con il 50% che ha affermato di aver avuto ripercussioni significative su produttività aziendale e profitti. La sfida per il futuro è capire in che modo ricostruire un nuovo modello della catena d’approvvigionamento più resiliente, data driven, basato sui flussi di lavoro intelligenti e, naturalmente, sostenibile.

PROTAGONISTA: LA TECNOLOGIA

Secondo la ricerca MHI Annual Industry Report 2023 il 74% delle aziende aumenterà gli investimenti destinati alla tecnologia (di questa percentuale ben il 90% ha dichiarato che metterà a budget oltre un milione di dollari nei prossimi due anni) che porteranno a un’importante crescita globale del settore della digital supply chain. Per Allied Market Research, infatti, il comparto nel 2022 valeva oltre 5 miliardi di dollari e raggiungerà i 13,67 miliardi nel 2030 con un tasso di crescita annuale del 13,2%. “Solo attraverso una digitalizzazione di tutte le fasi della catena del valore è possibile creare un sistema d’approvvigionamento in grado d’affrontare le nuove disruption del mercato. Qualità e governance dei dati assumeranno una valenza prioritaria perché permetteranno alle aziende di migliorare

lo scambio elettronico delle informazioni aumentando efficienza e velocità”, spiega Luca Musso, Chief Technology Officer di Primeur Group, azienda multinazionale italiana leader nella tecnologia della data integration presente in 28 paesi in tutto il mondo.

LA GESTIONE DEI DATI

In quali ambiti la tecnologia andrà a costruire la supply chain del futuro? Le soluzioni per i nuovi tool per l’ottimizza-

nico delle informazioni sia all’interno dell’organizzazione, sia con i partner commerciali (fornitori, società di logistica e trasporti, destinatari che possono adottare standard differenti) è necessaria una tecnologia che consenta di centralizzare e monitorare la trasformazione delle informazioni e convertirle nel formato più idoneo per la funzione aziendale che dovrà utilizzarlo. “La data integration sarà parte fondamentale della supply chain del futuro. Le aziende si trovano

zione dell’inventario e della rete di logistica e distribuzione (sempre secondo il report MHI) sono l’ambito in cui avverranno i principali investimenti visto che entro i prossimi 5 anni questi programmi avranno un tasso di adozione dell’87%; seguono le tecnologie cloud con l’86% e gli strumenti per l’identificazione automatica (come RFID e barcoding) con l’84%. Rimangono indietro tecnologie più rinomate come l’intelligenza artificiale e la blockchain che entro i prossimi 5 anni verranno utilizzate rispettivamente dal 73% e 68% delle aziende. Un corretto reperimento e utilizzo dei dati avrà un ruolo cruciale per armonizzare tutte le nuove tecnologie e avere costanti flussi d’informazioni per la creazione di una rete di fornitura end-to-end integrata. Per migliorare lo scambio elettro-

a dover gestire dati che arrivano da fonti eterogenee poiché ogni entità coinvolta utilizza le proprie applicazioni e quindi produce o necessita di ricevere dati in un determinato formato. Pensiamo solamente al fatto che, secondo il report State of Supply Chain Management 2022, l’80% delle aziende non riesce a tracciare digitalmente il movimento delle proprie merci: è evidente che occorra un nuovo approccio per accelerare la trasformazione digitale della supply chain”, prosegue Luca Musso.

OBIETTIVI, PREOCCUPAZIONI E CRITICITÀ

In uno scenario in continua evoluzione e pieno di incognite non sorprende che le principali priorità delle aziende che operano nella supply chain siano a breve

51 DIMENSIONE PULITO | 05/2023
Luca Musso, Chief Technology Officer di Primeur Group

termine. Secondo il “PwC Digital Trends in Supply Chain Survey 2022” l’aumento dell’efficienza (63%) e la riduzione dei costi della supply chain (59%) sono le voci che hanno raccolto la gran parte delle preferenze rispetto ad altri aspetti che riguardano l’organizzazione del lavoro più a lungo termine come il reskilling digitale della forza lavoro (19%) e le iniziative di corporate social responsibility e sostenibilità (sempre al 19%). Sul fronte delle preoccupazioni il 46% degli intervistati ammette che sono i costi delle spedizioni ad allarmare maggiormente gli operatori (secondo il report di Deloitte sono aumentati del 77% da gennaio 2021 ad agosto 2022) seguito dai problemi relativi ai fornitori che stanno faticando a soddisfare le domande degli ordini (43%). Questi problemi a loro volta si traducono in sfide in uscita: il 31% degli intervistati ha citato

l’incapacità di adempiere ai contratti in corso come una delle principali preoccupazioni operative. Se, da una parte, le tecnologie digitali sono un fattore abilitante per gli obiettivi di resilienza della supply chain, dall’altra parte presentano anche delle criticità: sempre secondo il report Deloitte l’88% delle aziende nutre preoccupazioni in merito a questioni di cybersicurezza (furto di dati o di proprietà intellettuale, sicurezza delle informazioni legali e finanziarie) a causa della fragilità dell’ecosistema di sicurezza della supply chain. “La sicurezza della movimentazione ed elaborazione dei dati - aggiunge Musso - rappresenta un aspetto di fondamentale importanza. In questo contesto l’integrazione dei dati è imprescindibile perché consente di armonizzare l’integrazione dei dati tra le realtà coinvolte nella supply chain, rendendo più efficiente lo scambio d’infor-

mazioni e assicurando controllo, qualità e sicurezza dei processi.”

I TREND DEL FUTURO

Vediamo quali saranno i 7 trend di questo settore nel futuro secondo un’analisi condotta da Espresso Communication per Primeur sulle principali testate internazionali:

Bullwhip Effect. L’effetto frusta (chiamato anche effetto Forrester) indica un incremento della variabilità della domanda alla base della supply chain: basta infatti una piccola variazione all’inizio della catena per provocare un effetto amplificato all’altra estremità. Le oscillazioni di prezzo avute sulle materie prime e le difficoltà nella gestione degli ordini potrebbero avere un effetto amplificato durante quest’anno.

Servitization. Il passaggio dal prodotto a servizio arriverà anche alla sup-

52 DIMENSIONE PULITO | 05/2023
DIGITALIZZAZIONE

ply chain: le nuove tecnologie digitali permetteranno la valorizzazione della componente del servizio offrendo un prodotto a maggior valore per tutta la filiera. Attuare questo cambiamento, però, significa modificare i processi organizzativi interni aziendali e solo grazie alla trasformazione digitale si potrà evolvere il business aziendale verso nuovi obiettivi.

Data Integration. Secondo la ricerca di IBM “The resilient digital supply chain” le aziende riconoscono la tecnologia della data integration come prima azione prioritaria per costruire una supply chain sempre più intelligente. Secondo il 73% delle organizzazioni l’integrazione di dati da fonti differenti è l’aspetto principale per costruire una mentalità data-driven per tutta la supply chain.

Colletti Azzurri. Grazie alle nuove tecnologie le supply chain stanno diven-

tando sempre più innovative ma anche più complesse. Per questo il confine tra colletti blu e bianchi è sempre più labile: le operazioni di produzione e la catena d’approvvigionamento necessitano di competenze sia fisiche sia tecnologiche e la trasformazione digitale non può rimanere isolata e necessita di lavoratori preparati e competenti.

Allarme Cybersicurezza. Nel 2023 i criminali informatici useranno strategie più sofisticate per infiltrarsi nei sistemi delle catene d’approvvigionamento. Come riportato da Deloitte, l’88% delle aziende nutre preoccupazioni in merito a questioni di cybersicurezza e la supply chain offre diverse opportunità per introdursi nella rete tramite le apparecchiature di magazzino o tramite dispositivi Internet of Things (IoT).

ESG in rampa di lancio. Secondo il report Pwc, il 66% degli intervistati ritiene

i regolamenti e i cambiamenti normativi nei diversi paesi la sfida ESG più importante al centro della supply chain nei prossimi anni. Oltre a questo viene citato il rischio connesso ai fornitori (inquinamento ambientale, corruzione, ecc) con il 58% e la creazione di report ESG affidabili (con il 54%).

Friend Shoring. Le tensioni geopolitiche hanno visto le nazioni diventare più scettiche sulla cooperazione internazionale. Vista la carenza di materie prime diverse nazioni stanno esplorando l’autosufficienza nazionale nella fornitura di materiali e nella produzione. Il termine “friend-shoring” si riferisce alla costruzione di legami commerciali con paesi che la pensano allo stesso modo e geograficamente vicini.

(Fonte: Espresso Communication per Primeur)

53 DIMENSIONE PULITO | 05/2023

Il percorso necessario

Lev Tolstoj nel suo Anna Karenina recitava: "Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo.” Niente di più vero e sperimentato in prima persona da noi che negli ultimi 35 anni abbiamo vissuto sul campo oltre 500 casi di famiglie che, con coraggio e spirito di avventura, hanno provato a fare impresa. Per cui crediamo che non sia possibile sbandierare una ricetta valida per affrontare e risolvere tutti i problemi di continuità e sostenibilità: ogni caso è un progetto a sé stante, ogni famiglia ha dinamiche diverse, ogni impresa ha struttura e problemi diversi. Quello che possiamo sostenere con forza è il bisogno di un METODO di lavoro e di una procedura che metta in campo strumenti utili a fornire chiavi di lettura e possibili stra-

de (plurale) per affrontare i problemi prima di una convivenza e poi di una successione famigliare. Partendo dalla constatazione che da un lato l’impresa deve rigorosamente rispondere ad esigenze di buona gestione e di economicità, dall’altro la famiglia deve salvaguardare principi, valori e affettività che si riversano poi nel lavoro quotidiano, la base del nostro lavoro sta nel distinguere l’intervento su due piani paralleli che hanno un unico obiettivo: l’evoluzione e, quindi, la sopravvivenza contemporanea di impresa e famiglia. Troppi sono stati i casi, infatti, in cui interventi consulenziali atti a “salvare l’impresa” hanno provocato lo sfascio delle famiglie: per anni figli e nipoti, cugini e zii non si sono più parlati. D’altro canto, provare a salvare la famiglia, le relazioni, l’affettività a co -

sto di devastare la struttura unitaria dell’azienda, che in questo caso, viene messa in secondo piano, si ripresenta poi come un problema, anche per le famiglie stesse che “campano” sui risultati d’impresa.

PRIMO PASSAGGIO

Il punto di partenza di ogni intervento riguarda la definizione dell’oggetto di interesse, e spesso il motivo del conflitto, al di là di ogni demagogia: il capitale.

È un percorso di definizione del patrimonio famigliare inteso come valore dei beni materiali e immateriali che sono o saranno oggetto di successione, e al quale hanno diritto giuridico di partecipazione tutti i famigliari che, per legge, potranno essere coinvolti nel presente e, soprattutto, nel futuro.

54 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 IMPRESE FAMIGLIARI
“Perché il passaggio generazionale è un momento critico”. Pubblichiamo il secondo di una serie di interventi sul tema del rapporto fra generazioni all’interno delle famiglie che posseggono una o più imprese nelle quali qualcuno di loro lavora, qualcuno comanda, qualcuno guadagna, altri guardano e aspettano che avvenga qualcosa. Magari per rivendicare un proprio ruolo o un proprio diritto successorio
Franco Cesaro Titolare dello Studio Cesaro&Associati

Avete presente quella “manina” che si alza davanti al notaio all’apertura del testamento o, entro 10 anni dalla sua pubblicazione, e che dice “non sono d’accordo”, e “non lo faccio per me, ma per la tutela dei diritti dei miei figli”? Ecco: la nostra prima attività è cercare di capire di cosa stiamo parlando, il VALORE, e qual è la destinazione desiderata di questo valore nelle sue diverse componenti. Si tratta in modo pratico di fare il semplice elenco di: beni immobili (case, campi, capannoni, ecc.) di beni mobili (liquidità, soldi nelle loro diverse forme) e di partecipazioni societarie (quote nella azienda di famiglia o in altre).

Il lavoro conseguente sta nel far coincidere, per quanto possibile, l’idea di giustizia, delle diverse generazioni, con quella di legge che, più che talvol-

ta, non corrispondono. Le aspettative rispetto a quanto fatto in vita, di quali spese sono state sostenute nel tempo per uno o per l’altro erede, delle donazioni personali fatte, conosciute o presunte, ecc., lasciano il terreno libero ai conflitti più inaspettati e alle alleanze incrociate inimmaginabili.

SECONDO PASSAGGIO

Il secondo punto di intervento è prendere la parte delle partecipazioni societarie e “tradurla” in forza ed energia imprenditoriale: sappiamo infatti che essere soci di un’impresa non significa per nulla essere imprenditori. Sono due cose completamente diverse e, mentre per le generazioni passate sappiamo di certo chi può investirsi del ruolo di imprenditore, spesso non è così chiaro chi è o sarà l’imprenditore del futuro.

Parliamo di quella (o quelle) persona che ha una visione di lungo termine, che non ha paura di investire e farsi un debito per realizzare un sogno, che vive l’avventura per scoprire qualcosa di nuovo e creare qualcosa che non c’è. Che vuole lasciare il segno del proprio passaggio in questa vita e che ha un alto senso del ruolo sociale dell’imprenditore.

Questo ed altro ci portano ad indagare, identificare, sostenere ed accompagnare, educando, colui, o colei, che per natura o per desiderio ha le caratteristiche per potercela fare, per sé e per gli altri della famiglia: perché imprenditori si nasce, o si diventa (con studio, fatica, ed impegno).

Non è solo “la gara” per capire chi avrà un posto in consiglio di amministrazione: si tratta di aiutare chi rischia di

55 DIMENSIONE PULITO | 05/2023

“andare in galera” (è un eufemismo) prendendo decisioni adesso, per il domani, firmando con istituzioni e con banche, progettando e pianificando, e via così.

In questo ambito si inserisce anche la questione del presunto diritto di vedere riconosciuta la “propria parte” nei tempi, nei modi e al valore presunto da chi, per diversi motivi anche comprensibili, desidera staccarsi dal nucleo familiare.

Qui il lavoro di mediazione è importante perché non tutti capiscono che “andarsene” è un diritto ma per sé stessi, non per gli altri che vogliono restare. E, di conseguenza, solo in caso di morte di qualche familiare tutti si vedranno riconosciuta una parte che, magari senza previsione e pianificazione, dovrà essere valorizzata in quel momento, salvo accordi precedenti. Molte aziende sono invece appesantite per anni dal fatto di dover riconoscere a familiari non attivi in azienda, somme di denaro importanti che, oltre ad impegnare chi rimane per anni, penalizza la capacità di investimento e di rinnovamento dell’impresa.

TERZO PASSAGGIO

Il terzo punto riguarda la gestione, ovvero avere la capacità, la voglia, la predisposizione al coordinamento, alla direzione delle risorse: umane, strutturali, finanziarie. È uno dei punti chiave dei conflitti esistenti nelle aziende famigliari: il comando. Spesso il presidio di responsabilità coincide con l’idea di essere visibile, sentirsi importante, riconosciuto, esercitando negli altri la propria influenza, talvolta giusta, talvolta prevaricante, che, superando il concetto di “capo”, sconfina in quello di “leadership”.

In presenza di più rami famigliari questo è un punto essenziale della convivenza e dell’organizzazione e va pianificato, condiviso, distribuito, gestito al meglio per prevenire le tensioni e le rotture delle relazioni, attraverso strumenti, organismi e sistemi

di regole che analizzeremo nelle successive puntate.

QUARTO PASSAGGIO

L’ultimo ambito di analisi è il lavoro, cioè quell’ambito per il quale ogni componente della famiglia decide se essere coinvolto o meno direttamente: una persona può infatti essere socio ma non lavorare in azienda. Chi ci lavora dovrebbe poter esprimere le

spesso formativo, ha una precisa Metodologia sperimentata che ha bisogno di un approccio multidisciplinare che è possibile solo attraverso l’intervento integrato di professionisti che condividono valori, idee e modalità di intervento e che si riconoscono in un’etica comune. Troppi improvvisatori, magari bravi a gestire una delle parti sopra descritte, si trovano a dover affrontare temi e situazioni per loro insuete che

proprie attitudini, conoscenze e competenze acquisite per studio o esperienza, o passioni nate dalla propria storia personale o familiare. Contrariamente a quanto spesso si crede, questo tipo di lavoro è il più semplice per noi e si risolve, dopo un’analisi approfondita, con la distribuzione di compiti e mansioni in modo organizzato e talvolta, naturale. Questo percorso di intervento consulenziale e

li costringono talvolta a consigliare interventi che, un esperto nella materia specifica, non suggerirebbe mai.

Gli ambiti tecnici ed umanistici, tipici di un intervento nelle imprese famigliari, vanno integrati e gestiti nei modi e nei tempi corretti e spesso, sono frutto di esperienza e competenze che i percorsi di studio universitario oggi non ancora prevedono. Ma anche in ambito accademico ci stiamo organizzando per depositare una memoria e un’esperienza professionale che deve rimanere patrimonio di tutti coloro che ritengono le imprese famigliari il perno della nostra economia e della nostra cultura.

(Il primo intervento “Imprenditori si nasce o si diventa” è stato pubblicato su Dimensione Pulito n. 4 maggio 2023)

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IMPRESE FAMIGLIARI
Ogni caso è un progetto a sé stante, ogni famiglia ha dinamiche diverse, ogni impresa ha struttura e problemi diversi

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PRIMO PIANO

S 62 Alcuni dei prodotti di riferimento del panorama industriale a cura di Loredana Vitulano

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Nuove sfide per la distribuzione Horeca e il fuori casa

Cristina Cardinali

Il Secondo Rapporto Italgrob-Censis dal titolo “Nuove sfide per la distribuzione: Horeca e il fuori casa. Una più alta qualità della vita per una società più sostenibile”, è stato presentato lo scorso 20 febbraio durante il Congresso dell'Horeca presso la Fiera di Rimini e il 18 aprile 2023 presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica.

Il settore Horeca per il Paese riveste un’importanza centrale sia sotto il profilo economico sia dal punto di vista sociale, con 3.800 imprese, oltre 60mila addetti e 17 miliardi di euro di fatturato. Complessivamente, il mercato Horeca italiano conta circa 330.000 pubblici esercizi e 1.400.000 occupati, circa il 6,1% della popolazione lavorativa italiana e soddisfa la spesa delle famiglie per ristorazione che nel 2022 è stata pari a 84 miliardi

di euro. La distribuzione Horeca è anche fulcro cruciale del settore turistico italiano il quale, a sua volta, incide per il 6,2% sul valore aggiunto italiano e il 5,6% sul PIL del Paese. In un periodo segnato dal moltiplicarsi delle emergenze e dal primato della sostenibilità, che hanno modificato radicalmente la vita degli italiani, la relazionalità sociale acquisisce ancora più valore. In questo senso, è fondamentale il contributo della Distribuzione Horeca e della molteplicità di esercizi pubblici sui territori per promuovere la socialità tra le persone e per migliorare la qualità della vita individuale e collettiva.

LA DISTRIBUZIONE HORECA

Il fuori casa, grazie all’allentarsi dell’emergenza sanitaria dovuta dalla pandemia da Covid-19, è potuto ripartire,

modulando l’offerta sulle nuove esigenze dei cittadini, anche grazie alla Distribuzione Horeca che, connettendo industrie produttrici e imprese, ha continuato a garantire l’approvvigionamento puntuale di cibi e bevande a costi sostenibili per imprese piccole e piccolissime, alle prese con enormi difficoltà a seguito dell’ondata inflazionistica. In particolare, con modalità flessibili in relazione alla mutevolezza dei contesti, essa ha garantito e garantisce respiro nei pagamenti delle forniture, erogando credito sostanziale. La Distribuzione Horeca fa da argine allo sfoltimento estremo - con relativi costi economici e sociali - oltre a esercitare una funzione pedagogica di upgrading delle culture imprenditoriali e di gestione, trasferendo alle imprese del fuori casa approcci più evoluti con la promozione di prodotti locali inse -

HORECA S•12 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 ATTUALITÀ
Dal Secondo Rapporto Italgrob-Censis il 91,1% delle persone apprezza i locali che comunicano le pratiche ecologiche quali, ad esempio, la riduzione degli sprechi, la differenziata per i rifiuti, il ricorso a prodotti bio o a chilometro zero

riti dai punti vendita nella loro offerta, oltre ad adottare soluzioni più in linea con le nuove sensibilità e i nuovi valori dei consumatori. Secondo gli italiani, supportare l’azione dei protagonisti del fuori casa consente di dispiegare gli effetti positivi della loro azione sull’economia e sulla società italiana.

QUANTO È DIFFUSO IL FUORI

CASA TRA GLI ITALIANI?

È il quesito diretto a cui rispondono i dati del Rapporto Italgrob-Censis. Il 92,9% degli italiani dichiara che lo stare insieme per bere e mangiare è uno degli aspetti fondamentali dello stile di vita italiano. Un’opinione trasversale ai gruppi sociali e ai territori. Il 47,3% quando esce la sera si reca in locali pubblici e, in particolare, in quelli nei territori della Movida: l’8,8% (oltre il 23% tra i giovani) lo fa quasi sempre,

il 10% almeno una volta ogni quattro giorni e il 28,5% sempre. Al 40,3% degli italiani piacerebbe uscire di più la sera, perché ritiene che avrebbe un effetto positivo sulla propria qualità della vita.

SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE E NUOVE SENSIBILITÀ ALIMENTARI

Nel tempo è cresciuta l’attenzione degli italiani alla sostenibilità ambientale, alla lotta al riscaldamento globale, alla spesa e i consumi alimentari sono stati rimodulati anche in funzione di questi nuovi valori. Il 91,1% delle persone apprezza molto i locali che comunicano in modo trasparente le pratiche ecologiche quali, ad esempio, la riduzione degli sprechi, la differenziata per i rifiuti, il ricorso a prodotti bio o a chilometro zero (figura 1). Farsi ri-

conoscere come green, non a parole ma con i fatti, è oggi una sfida importante per gli operatori del fuori casa e della Distribuzione Horeca. Le pratiche anti-spreco sono particolarmente apprezzate dagli italiani, se si pensa che oltre il 57% dei giovani è pronto a portarsi via dal ristorante gli alimenti avanzati dai pasti.

Per Federico Freni, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze: “Il Rapporto ci offre una fotografia nitida dell’importanza centrale che il settore della distribuzione nel canale Horeca riveste per il Paese, sia sotto il profilo economico che sociale…A fronte di un quadro economico particolarmente complesso a causa degli effetti negativi del caro energia e dell’inflazione, il circuito dei consumi 'fuori casa' sta mostrando, ancora una volta, un ap -

S•13 DIMENSIONE PULITO | 05/2023

ITALGROB

La Federazione Italiana dei Distributori Horeca, è l’unica associazione nazionale di riferimento per il settore della distribuzione nel canale Horeca – acronimo di Hotel, Restaurant e Café - che comprende tutto il circuito dei consumi “fuori casa”.

La Federazione, membro di Confindustria dal 2014, identificata come imprenditoria dei servizi e

distribuzione del Food&Beverage, è riconosciuta a livello internazionale quale membro dell’associazione europea CEGROBB “Communauté Européenne des Associations du Commerce de Gros en Bières et autres Boissons”. Nata nel 1992 per volontà dei consorzi dei grossisti distributori bevande italiani, persegue l'obiettivo di rappresentare la categoria e le sue istanze sia verso le istituzioni che verso altri membri della filiera produttiva, contribuendo allo stesso tempo alla crescita, alla formazione e allo sviluppo del settore.

proccio resiliente. In questo scenario in rapida evoluzione, il compito del Governo deve essere quello di affiancare le imprese. In tal senso, si spiega la scelta di destinare una parte significativa delle risorse previste dalla Manovra finanziaria al contrasto del caro bollette, il cui impatto minacciava di mettere in ginocchio il tessuto produttivo del Paese. In secondo luogo, occorre intervenire attraverso una complessiva riforma della tassazione volta a favorire una maggiore semplificazione e una riduzione del carico fiscale, necessaria per immettere liquidità nell’economia reale”.

Secondo l’onorevole Maria Cristina Caretta, Vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, delegata del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Lollobrigida: “Horeca è un soggetto industriale forte, che genera un volume economico importante sui mercati. Il settore ha saputo adattarsi ai profondi cambiamenti dei consumi mostrandosi attento alla sostenibilità delle attività più piccole. Con l’istituzione del Mini-

stero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare abbiamo voluto dare un messaggio chiaro, mettendo al centro la tutela delle eccellenze agroalimentari ‘Made in Italy’ e aprendo dei canali di interlocuzione con tutte le realtà del comparto Horeca per riuscire a dare risposte concrete. Il Rapporto Italgrob-Censis ci fornisce una fotografia nitida della nostra quotidianità, ovvero la convivialità e lo stare insieme. Due aspetti che accompagnano la diffusione di prodotti agroalimentari di qualità. Le nuove sfide sono il rilancio, la ripartenza e la capacità di confrontarsi in ambito europeo. Siamo certi che con il dialogo e il costante coinvolgimento delle realtà che operano all’interno della filiera riusciremo a difendere le nostre eccellenze e i nostri stili di vita”. Per Antonio Por -

taccio, Presidente di Italgrob: “La sfida che Italgrob vuole raccogliere è quella di portare il distributore a essere attore protagonista, e non comparsa ‘logistica’ al servizio del nuovo ecosistema HO.RE.CA. Una sfida da cogliere e portare avanti non solo attraverso le attività politico sindacali, nelle quali questa Federazione è impegnata sin dalla sua fondazione (1992) a tutela di tutta la categoria dei distributori Horeca, ma anche attraverso un impegno “culturale” funzionale alla crescita del comparto: la collaborazione con il Censis e la realizzazione del rapporto va esattamente in questa direzione”.

Secondo Massimiliano Valerii, Direttore Generale del Censis: “La sostenibilità connoterà sempre più le attività economiche e la vita collettiva, ma la tutela dell’ambiente dovrà andare di pari passo con una più alta qualità della vita delle persone, altrimenti non conquisterà il consenso sociale. La filiera del fuori casa, e in essa la Distribuzione Horeca, possono apportare un contributo importante a questa transizione, poiché promuovono quella relazionalità sociale diffusa che è essenziale per un upgrading della qualità della vita ed è tanto apprezzata dagli italiani”.

Per Maurizio Marchesini, Vicepresidente per le Filiere e le Medie Imprese di Confindustria: “Le filiere rappresentano la via italiana per la competitività

Italiani che apprezzano i locali che operano nel rispetto di criteri ecologici verificabili (%)

HORECA S•14 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 ATTUALITÀ

e la transizione digitale ed ecologica del sistema produttivo: è proprio nelle filiere che tante piccole imprese hanno trovato la strada per crescere e creare gruppi industriali di medie dimensioni. Questo ragionamento è applicabile a maggior ragione nell’Horeca, dove la distribuzione assume anche un compito pedagogico e finanziario. In una filiera composta a valle da piccole o piccolissime aziende e a monte da imprese industriali grandi o comunque medie, la distribuzione ha la responsabilità di questa intermediazione, non solo di in-

teressi ma anche finanziaria e culturale. Le nostre filiere, e quella dell’Horeca in particolare, hanno dimostrato una grande resilienza, riuscendo a risollevarsi in brevissimo tempo e facendo fronte alla risalita dei consumi. I tempi sono difficili e incerti, ma noi siamo un grande Paese con imprese bellissime e ce la faremo anche stavolta”.

Dino Di Marino, Direttore Generale di Italgrob, ha dichiarato: “Una manifestazione che nasce per aggregare i diversi attori della filiera, farli incontrare, dialogare, avviare un confronto, far

nascere delle idee e delle proposte. Siamo e vogliamo essere i fautori delle tre ‘C’: collaborare con le istituzioni e con autorevoli Istituti di ricerca, cooperare e condividere progetti con associazioni di riferimento e crescere tutti insieme. È questo il ruolo di Italgrob nel contesto della filiera Horeca, prezioso e insostituibile.”

“La pandemia non ha fermato la voglia degli italiani di socializzare e di vivere il ‘fuori casa’, questo è nel nostro Dna ed è una cosa positiva che ci permette di guardare al futuro con ottimismo - commenta Gian Marco Centinaio, Vicepresidente del Senato della Repubblica . L’inflazione in base ai dati è in calo anche se è un aspetto che dobbiamo tenere sotto controllo, ma nonostante ciò gli italiani hanno voglia di trascorrere tempo in compagnia, di uscire e questo è un punto di forza del nostro Paese…Tra le priorità del settore c'è sicuramente la lotta agli sprechi, con un'attenzione particolare ai prodotti a chilometro zero.”

S•15 DIMENSIONE PULITO | 05/2023

Il sistema di nuova generazione per il lavaggio meccanico delle stoviglie

ad alto potere sgrassante. Il detergente solido è certificato Ecolabel UE (ESV/038/006) ed è disponibile in capsule da 5 kg. Per la parte di risciacquo si utilizza GREEN’R Rinse Solid da 3,6 kg. GREEN’R Rinse Solid è un brillantante acido ultra concentrato che ha già dimostrato nella pratica la sua efficacia. Con test case a diversi livelli di durezza dell’acqua, il prodotto garantisce un’asciugatura rapida e omogenea, bicchieri senza aloni e una finitura brillante, anche su vassoi in plastica.

PERCHÈ SCEGLIERE PRODOTTI SOLIDI?

Christeyns propone nel mercato della detergenza professionale il nuovo sistema per il lavaggio meccanico delle stoviglie: il concetto DUO Solid unisce in un unico dosatore un prodotto detergente solido e un Brillantante solido. Questo sistema di dosaggio 2 in 1 è un concetto unico per il lavaggio automatico delle stoviglie.

I prodotti solidi non sono un fenomeno nuovo nel mercato institutional. Sono stati utilizzati per molti anni, principalmente nell’area del lavaggio delle stoviglie. L’innovazione sta nella combinazione di capsule solide di brillantante e detergente in

un’unica unità di dosaggio. Generalmente il detergente solido è accompagnato da un prodotto brillantante liquido o in polvere attraverso un sistema di dosaggio separato. Con DUO solid, scegliamo una soluzione allin-one in cui sia il detergente che il brillantante hanno una composizione solida e possono essere dosati con precisione da un’unica unità di dosaggio compatta.

A proposito del sistema

Il dosatore di DUO Solid dosa sia il detergente che il brillantante direttamente nel flusso di lavaggio. Questa azione di dosaggio automatizzata e controllata da computer garantisce un li-

vello di prodotto più preciso e costante nel processo di lavaggio rispetto a un dosaggio manuale o idraulico. Ciò significa un risparmio sull’utilizzo del prodotto durante l’intero ciclo di lavaggio. Accanto al dosatore sono presenti le capsule di prodotto compatibili con il sistema. GREEN’R Autodish Solid è un detergente alcalino ultra concentrato

Diversamente dai prodotti liquidi, i solidi hanno una densità molto più elevata. Questo li rende più compatti: occupano meno volume, sono più leggeri e maneggevoli. Una capsula di detergente solido equivale a 25 kg di liquido. Ciò significa una maggiore facilità di trasporto e l’80% di peso in meno da sollevare.

Meno peso da trasportare implica anche un vantaggio per gli operatori. Inoltre,

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lo stato solido dei prodotti elimina il rischio di schizzi o fuoriuscite. Gli operatori non entreranno mai in contatto diretto con il prodotto, rendendolo una soluzione per il lavaggio delle stoviglie facile da usare e sicura.

PERCHÈ IL LAVAGGIO MECCANICO DELLE STOVIGLIE È COSÌ

IMPORTANTE

Naturalmente, c’è molto

di più che usare i prodotti giusti. Oltre il 50% dei costi può essere ricondotto al flusso del lavoro e ai corretti processi di lavaggio. Una delle regole più importanti è: evitare i risciacqui. Risciacquare significa che devi ripetere l’intero ciclo di lavaggio: e quindi raddoppiare l’utilizzo del prodotto, raddoppiare il consumo elettrico e di acqua e raddoppiare il tempo.

La soluzione è abbastanza semplice e inizia con la costante manutenzione della lavastoviglie.

QUALI VANTAGGI PER TE?

Allora perché dovresti passare a un sistema di dosaggio con prodotti solidi?

1. La combinazione di dosaggio molto preciso e prodotti altamente concentrati ti assicura un maggiore controllo sui consumi e quindi si traduce in un risparmio di prodotto. Il costo d’uso dei solidi è inferiore rispetto ai liquidi.

2. Inoltre, i solidi hanno un volume molto compatto, il che implica meno problemi di trasporto, meno stoccaggio e meno spazio occupato sul pavimento. Ovvero una riduzione dei costi operativi.

3. L’imballaggio leggero e compatto rende i prodotti solidi più facili da maneg-

giare in modo che gli operatori possano lavorarci in modo più ergonomico.

4. Non sono inoltre possibili schizzi, versamenti o contatto diretto con il prodotto. La sicurezza per i dipendenti è garantita.

5. L’attrezzatura con codice colore e le etichette dei prodotti rendono il sistema di facile comprensione e riduce al minimo l’errore umano.

6. GREEN’R Autodish Solid è certificato con il marchio Ecolabel UE (ESV/038/006) e 1 capsula vuota contiene il 90% in meno di materiale di imballaggio rispetto a una tanica da 25 kg. Insieme alla riduzione del trasporto necessario per i solidi e al minor consumo di prodotto del sistema, questo ci porta un concetto sostenibile e rispettoso dell’ambiente.

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Ristorazione I trend rilevanti del 2023

Lo scorso anno ha portato una ventata di normalità nel settore della ristorazione italiana, piegato dal disastroso biennio caratterizzato dalla pandemia. L’effetto dell’emergenza sanitaria è però sotto alcuni aspetti ancora tangibile. Come evidenziato dal Rapporto annuale 2023 sulla ristorazione, pubblicato da Fipe, gli eventi legati al Covid hanno infatti accelerato alcuni trend strutturali, come lo smart-working e il fenomeno del delivery che, anche se ridimensionati e normalizzati, continuano a svolgere in questo 2023 un ruolo di rilievo. Nel 2022 abbiamo assistito al ritorno dell’inflazione e, con essa, alla ripresa del turismo. Questi fenomeni, seppur contrastanti, hanno avuto un forte impatto sul settore: l’inflazione ha ridotto la capacità di spesa dei consumatori, ma il ritorno del turismo internazionale, soprattutto nelle grandi città, ha contribuito a rinvigorire l’attività del mercato alimentare fuo-

HORECA S•18 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 PROSPETTIVE
Normalizzazione del lavoro da remoto, attenzione a salute e sostenibilità e consolidamente del delivery sono alcune tra le tendenze che influenzano e continueranno a influenzare a medio e lungo termine il settore

ri casa. Con il nuovo contesto macroeconomico e geopolitico, i fenomeni in questione hanno influenzato il mix dei canali scelti dai consumatori e la geografia di riferimento dell’industria, intaccata dalle conseguenze di tali fenomeni. Le abitudini di acquisto e di consumo sono state modificate anche dalla crescente attenzione verso la sostenibilità, che è diventata un requisito necessario per competere nel mercato.

IL BALZO DELLO SMART WORKING

Durante la pandemia, lo smart working ha modificato drasticamente e improvvisamente il modo di lavorare: le abitudini di consumo sono cambiate a favore della cucina casalinga e delle consegne a domicilio, incidendo negativamente sull’intero settore della ristorazione funzionale, specializzato nelle colazioni e nei pasti lavorativi.

Il “new-normal” del 2022 ha portato la normalizzazione di un modello ibrido, per cui il lavoro da remoto rimane strutturalmente per 2-3 giorni alla settimana, contribuendo a cambiare le

abitudini alimentari dei consumatori europei. Se, da un lato, abbiamo visto una riduzione della spesa per colazioni e pranzi consumati fuori casa, dall’altro si evidenzia una forte inclinazione verso uscite serali per aperitivi e cene. Nel weekend, si registra un incremento di

pasti consumati fuori casa e takeaways. Ancora più interessante è l’evoluzione della tendenza di consumare bevande alcoliche in club, bar o ristoranti che, tra il 2021 e il 2022, ha visto un aumento notevole, passando da un 15% a un 25%, con punte del 40% in Spagna e in Italia.

TREND CONGIUNTURALI con impatto nel breve termine

Incremento dei prezzi di consumo Ripresa del turismo in entrata

Allargamento forbice dell’offerta tra prodotti premium vs. a basso prezzo

Aumento consumi per turismo italiano ed estero

TREND STRUTTURALI con impatto anche nel medio/lungo termine

Normalizzazione del lavoro da remoto*

Attenzione a temi di sostenibilità prodotto/packaging

Consolidamento del mondo delivery

Digitalizzazione del canale HoReCa

Decrescita di alcune occasioni di consumo e categorie di prodotto, lasciando spazio a prodotti più tipici dei canali serali

Aumento consumo di prodotti con minor impatto ambientale

Identità di sostenibilità quale elemento necessario (sia per l’industria che per gli esercenti)

Consolidati i livelli di servizio

Ampliamento del servizio e efficientamento delle risorse impiegate

(*) È ancora da vedere se lo smart working riuscirà ad imporsi sul lungo termine

S•19 DIMENSIONE PULITO | 05/2023
Tab. 1 - Trend rilevanti nel 2023

SOSTENIBILITÀ E SALUTE

La sostenibilità è ormai un fattore abilitante per competere nell’arena dei prodotti di largo consumo. Da un lato, le aziende si stanno impegnando a standard più elevati in termini di impatto di sostenibilità ambientale e sociale nei loro processi produttivi come requisiti minimi per competere. Dall’altro lato, i consumatori tendono ad essere sempre più attenti nella scelta di prodotti eco-friendly e green. Il fenomeno della maggiore attenzione dei consumatori alla sostenibilità è in parte dovuto a una nuova responsabilità sociale aziendale, ma è anche una conseguenza della sensibilizzazione verso il tema da parte di un numero crescente di consumatori. La pandemia ha portato molti a porre una maggiore attenzione alla propria salute e al proprio benessere, tanto che quasi la metà dei consumatori europei ha dichiarato di essere preoccupata della propria salute mentale e fisica. In particolare, dal 2021 al 2022 si è registrato un notevole incremento (dal 32% al 42%) di coloro che pongono come priorità di miglioramento della propria salute l’assunzione di cibo sano.

SVILUPPO DEL “FOOD AND GROCERY DELIVERY”

Il severo lock-down pandemico ha reso la consegna a domicilio una vera e propria necessità per i consumatori, dando quindi una fortissima accelerazione allo sviluppo di modelli di “Food e Grocery Delivery”. Negli ultimi 3 anni si è verificato un notevole sviluppo di piattaforme con servizi di consegna a domicilio, con una crescita a valore significativa di 2-3x volte da 1,5B€ a 4,0B€ tra il 2019 e il 2021. In Italia, come nel resto d’Europa, questo fenomeno è rallentato poiché i consumatori hanno parzialmente ripreso le abitudini pre-Covid di consumo fuori casa. Nonostante questa normalizzazione, si stima che il 37% dei consumatori abbia fruito dei servizi di consegna a domicilio nel 2022. Per quanto riguarda il segmento specifico del food delivery (esclude i servizi a do-

micilio da parte della GDO), il mercato italiano è presidiato da grandi player come Just Eat e Deliveroo che nel primo quadrimestre del 2022 detengono più del ~70% di quota del mercato totale (Fonti: Statista, Measurable.ai). Altri player rilevanti sono Glovo e UberEats che si posizionano rispettivamente attorno al ~20% e al ~5% della quota totale di mercato.

Le barriere all’ingresso per nuove piattaforme sono quindi considerevoli. Un esempio rilevante è Gorillas, la startup tedesca del food delivery che ha avuto un grande successo durante la pandemia offrendo consegne in tempi record (~10 min dal completamento dell’ordine), che è stata costretta ad abbandonare il mercato italiano nel 2022 non essendo riuscita a generare utili in tempi soddisfacenti per gli investitori (ridotti peraltro dall’impatto dell’inflazione e della crisi geopolitica globale).

LO SVILUPPO

DELLE PIATTAFORME EB2B

Le piattaforme digitali eB2B offrono agli esercenti una grande varietà di strumenti di gestione, sia in front-end che in back-end. Ad esempio, il CRM permette di avere una visione d’insie-

me dei propri clienti e di impostare offerte mirate e campagne pubblicitarie su vasta scala; nel back-end, invece, possiamo trovare strumenti come la gestione automatica del magazzino, il ciclo di fattura, pagamenti automatici e proposte commerciali personalizzate collegandosi ai sistemi delle aziende produttrici. In Italia, queste piattaforme hanno acquisito sempre più importanza nel settore HoReCa, perché permettono di gestire in modo semplice e intuitivo tutte le attività legate alla gestione degli esercizi, sia sotto l’aspetto amministrativo che commerciale. Le piattaforme eB2B consentendo una maggiore trasparenza di processi e risultati, inoltre possono notevolmente ottimizzare le attività di back-end rendendo più efficienti ed economici i processi, consentendo di effettuare ordini in qualsiasi momento e con un accesso ad un catalogo prodotti più ampio e con offerte mirate. Inoltre offrono anche una serie di funzionalità avanzate, come l’accesso a informazioni dettagliate sui prodotti, la tracciabilità degli acquisti, la gestione delle scorte e la previsione della domanda.

Fonte: Fipe - Rapporto annuale 2023 (https://www.fipe.it/ufficio-studi/)

HORECA S•20 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 PROSPETTIVE
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Cibo a domicilio a piccole dosi

Quando si parla di food delivery, per bar e ristoranti è tutta una questione di quantità. Perché anche se il fenomeno si consolida (seppur di poco), i costi non lo rendono (se non pochissimo) redditizio. Tra commissioni, (eventuali) pagamenti elettronici dei clienti e Iva da versare, infatti, qualcosa come il 40% del valore dello scontrino non finisce nelle tasche degli esercenti. A peggiorare le cose c’è anche l’inflazione galoppante di questi mesi, che per i pubblici esercizi non risparmia nemmeno gli accordi con le piattaforme online, non a caso impegnate a ritoccare all’insù le già impegnative commissioni previste. “Il servizio aveva una sua centralità nel momento in cui non era possibile vivere l’esperienza di consumo dentro i nostri luoghi - spiega Aldo Cursano, vicepresidente vicario nazionale di Fipe Confcommercio. Una volta superata l’emergenza, a parte per le funzioni classiche e per chi lo prevede come core business, il fenomeno rimane qualcosa di estremamente marginale se non nullo per i pubblici

esercizi. Anche perché per giustificare questa tipologia di servizio bisogna avere un certo livello di movimentazioni, pena la sua antieconomicità dettata da variabili come il costo del personale e la concreta possibilità che, nel tragitto di consegna, il cibo perda la sua qualità.”

UTILISSIMO IN PANDEMIA,

OGGI VALE IL 4-5% DEL FATTURATO

Che sia online (e quindi via app con le principali piattaforme), o offline (in questo caso gli ordini vengono effettuati via telefono), il food delivery ha raggiunto nel 2021 un valore complessivo di 3,9 miliardi di euro (dati Fipe).

HORECA S•22 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 DELIVERY
Dopo il boom registrato in pandemia, le consegne a domicilio si consolidano, ma ridimensionandosi. Colpa (anche) dei costi per bar e ristoranti, con il 40% dello scontrino che rimane alle piattaforme
Giulia di Camillo e Andrea Scevaroli

“L’emergenza sanitaria - sottolinea Matteo Sarzana, presidente di Assodelivery - ha accelerato un processo già in atto ed è stata senza dubbio una chiara occasione di awareness per l’industria, che ha svolto un ruolo cruciale per milioni di consumatori e ha rappresentato un’ancora di salvezza per il settore della ristorazione.”

“Nel dopo pandemia - continua Cursa -

no - il nostro mercato si è riconfigurato in un modo che possiamo definire classico: c’è chi offre un’attività basata sul consumo e la socialità, chi continua a sviluppare il segmento del food delivery. Mi riferisco ad ambiti come le pizzerie, chi fa il sushi, il pokè o chi lavora nel fast food.” E, oltre ai costi, in Italia l’antagonista delle consegne a domicilio ha un nome ben preciso che si chiama ‘esperienza’: quello stile tutto italiano di mangiare sul posto e socializzare, scoprire l’identità dei piatti e quella del territorio circostante. “La ristorazione vuole continuare a valorizzare il consumo sul luogo, dove alla clientela si offre ambientazione, ospitalità, occasione di stare insieme agli altri. Si tratta di un valore identitario del nostro Paese che non possiamo permetterci di perdere.”

LE NUOVE TENDENZE

Sarà stata la pandemia, o l’evoluzione del mondo del fuori casa che ne è seguita, ma il food delivery è tutto fuorché un universo privo di sfaccettature. La dimostrazione arriva dall’Osserva-

Un canale sfaccettato Quanto

torio Fipe, che sottolinea come la consegna online sia soprattutto diffusa al nord e nei centri di maggiori dimensioni, con un target di taglio prettamente giovanile; diverse invece le caratteristiche di quella offline, preferita dalle persone adulte e più utilizzata al sud e nei centri più piccoli. Più in generale, però, i dati della Federazione Italiana Pubblici Esercizi mettono in luce un progressivo consolidamento del fenomeno, segno del radicamento di alcune abitudini tra i nostri connazionali che, anche nel contesto attuale, non vogliono più rinunciare alla possibilità di accedere al servizio. Risultato: il tasso di penetrazione (ovvero il livello di diffusione del fenomeno) della consegna a domicilio arriverà a toccare il 36,8% entro il 2026, contro il 25,2% del 2022 (vedi Tabella 1). Non solo: passa il tempo, e cambiano anche le abitudini legate ai momenti di consumo. Se per bar e ristoranti, infatti, il cibo a domicilio è un fenomeno che riguarda soprattutto cena e weekend, le app avvertono che qualcosa sta cambiando.

Nei lunghi mesi di lockdown le consegne a domicilio hanno senza dubbio vissuto una stagione esplosiva. Si sono progressivamente radicate nelle abitudini degli

italiani, diventando una valida alternativa ai canali tradizionali, messi fuori uso dalla pandemia. A giocare a favore della formula, la sua immediatezza, ovvero la capacità di rispondere, quasi in tempo reale, ai bisogni della clientela. Un asso nella manica che le ha consentito di impattare, seppu-

re con intensità differenti, su tutte le principali occasioni di consumo, declinandole in esperienze on-demand. Ora, con il progressivo rientro della fase emergenziale, il fenomeno sembra avere intrapreso la strada della normalizzazione. Ma qual è la vera portata di questa fase di assestamento? Una risposta alla domanda viene dai dati elaborati dall’Away From Home Consumer Tracking condotto da TradeLab, che restituiscono la fotografia di un canale sfaccettato. “Complessivamente - spiega Angela Borghi, responsabile Commerciale AFH di TradeLab - il settore è passato da una market share sul totale del fatturato del fuori casa del 19%, picco raggiunto a marzo del 2021, a valori compresi tra il 6% e il 3%, registrati in modo presso -

S•23 DIMENSIONE PULITO | 05/2023
Dopo la fiammata accesa dalla pandemia, il fenomeno si consolida evidenziando la normalizzazione delle consegne offline e la buona perfomance di quelle che utilizzano le piattaforme online
vale davvero?

ché stabile a partire dall’estate e il primo semestre del 2022 ha confermato pienamente il trend, con una quota media del 4% che si è tradotto in un giro d’affari stimato in 1,4 miliardi di euro. Questo andamento è però il frutto di due dinamiche distinte. Da un lato, c’è la performance dell’offerta offline, quella cioè che intercetta gli ordini effettuati tramite il telefono e che più ha sofferto il ritorno allo stile di vita precedente al biennio pandemico, ma che comunque in Italia continua a rappresentare la parte preponderante, parliamo del 64%, del mercato delle consegne. Dall’altro lato, invece, c’è il mondo on line, ovvero quello che rimanda agli ordini effettuati tramite app o siti web di piattaforme come, per esempio, Just Eat, Glovo e Deliveroo. Un universo dimensionalmente più piccolo, ma più solido e resiliente ai cambiamenti, tanto da essere stato capace di capitalizzare un trend di crescita. Una crescita a valore che però, va detto, si accompagna a una

tendenza meno solida sul fronte delle visite.” Il che, tuttavia, non rappresenta necessariamente una cattiva notizia, se si considera un aumento dello scontrino medio delle ordinazioni online, scontrino che nel primo semestre del 2022 è arrivato a toccare quota 11,4 euro.

Un segnale incoraggiante per il futuro del canale, che si va peraltro ad aggiungere a un’altra evidenza in grado di far ben sperare: la trasversalità della formula. All’insindacabile prova dei numeri, infatti, il food delivery online viene utilizzato durante l’intero arco della giornata.

La parte del leone deve certamente essere assegnata alla cena che incide sul 61% delle battute di cassa, ma un ruolo significativo è recitato anche dal pranzo, che pesa per il 24%. Più a distanza si collocano invece gli altri momenti di consumo: l’aperitivo attrae il 6%, la colazione il 4%, la merenda tanto della fascia mattutina quanto di quella serale il 3%, il dopo cena il 2%. Ma vero è anche che com-

FOOD DELIVERY, ECCO L’IDENTIKIT DI CHI LO USA

Lieve preponderanza dell’universo rosa e maggiore incidenza del popolo dei lavoratori. Sono le principali indicazioni che emergono dall’Away

From Home Consumer Tracking condotto da TradeLab se si cerca di tratteggiare l’identikit di chi utilizza il food delivery. L’analisi sottolinea anche una significativa presenza tra i fruitori della proposta on line del target dei giovanissimi, di età non superiore ai 24 anni, cui va ricondotto ben il 23% del giro d’affari, contro il 13% totalizzato del caso delle consegne offline. Lo zoccolo duro delle comande, per entrambe le tipologie, si concentra però nelle tre fasce in cui si suddivide il pubblico

adulto di età compresa tra i 25 e i 54 anni, che incidono ognuna per circa il 20% del fatturato.

Infine, i dati segnalano anche interessanti differenze a livello geografico: una maggiore diffusione del servizio offline tra gli abitanti del Sud Italia, dove la formula sviluppa il 36% del fatturato complessivo; laddove il Centro Italia genera il 26% del valore del giro di affari del delivery online. E da rilevare c’è anche il fatto che le consegne a domicilio non sono solo un ‘affare metropolitano’: sono infatti i piccoli centri fino a 10mila abitanti a sviluppare quasi un terzo (29%) del valore delle consegne off line.

plessivamente i momenti extra-pasto concentrano il 15% del valore totale: un ‘piatto’ piuttosto ricco, dunque, anche perché composto da occasioni di consumo che, a prima vista, parrebbero più distanti da una logica di ordini on-demand e consegne a domicilio. Il food delivery online sembra insomma avere le carte in regola per superare la prova post pandemica e guardare con moderata fiducia a nuove progressioni. A patto però che si punti sugli asset giusti. “Al momentoconclude Borghi - l’offerta pare ancora concentrata su poche soluzioni in termini di menu. Ma questa debolezza, letta in filigrana, può rivelarsi un punto di forza, perché lascia aperti interessanti spazi di crescita che, stando al nostro osservatorio, potrebbero passare soprattutto per bevande, dessert e piatti cucinati.”

HORECA S•24 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 DELIVERY

Igiene in cucina con prodotti Polychim

Come è noto, con l’entrata in vigore del DLgs 155/1997 (poi abrogato e sostituito dal DLgs 193/2007), tutti gli operatori della filiera alimentare devono operare seguendo il sistema HACCP, che mira a garantire l’igiene alimentare in tutte le fasi del processo di produzione, dalla produzione primaria fino alla vendita al consumatore finale. Per permettere agli operatori del settore Ho.re. ca. di operare nel rispetto della normativa Polychim ha sviluppato una gamma di prodotti detergenti e igienizzanti molto ampia

e diversificata, in grado di soddisfare le molteplici esigenze operative degli operatori professionali. Con il lancio della nuova Linea EQUA con Certificazione Ecolabel è ora possibile effettuare in terventi di pulizia salvaguar dando l’ambiente e mante nendo il controllo sui costi in uso.

Tra i nuovi prodotti Ecolabel alcuni hanno una vocazione particolare per l’ambiente cucina:

Per il lavaggio meccanico delle stoviglie ci sono E STOVIT 4 ed EQUA BRILL H+, formulati per essere per

formanti anche con acque particolarmente dure e con sporchi difficili e disponibili in vari formati.

Per le pareti, i pavimenti,

schiuma, da utilizzare diluito in acqua sia a mano che con macchine lavapavimenti. Disponibile da 5kg e 10kg. Per i piani di lavoro, i macchinari, i piani cottura, gli arredi EQUA RAPIDO 750ml: un detergente pronto all’uso in grado rimuovere gli sporchi giornalieri in modo rapido ed efficace.

Infine, per gli sporchi alimentari pesanti, i cibi cotti, gli oli e grassi animali e vegetali, EQUA FPG: un detersolvente schiumogeno ricco di tensioattivi, disponibile in flacone da 750ml e in canestro da 5L.

informazione pubblicitaria polychim.it

Strategie per un trasporto più green

Apuntare il dito è la stessa Agenzia europea dell’ambiente: i trasporti sono responsabili di oltre un quarto delle emissioni di gas a effetto serra nell’Ue e contribuiscono in larga misura ai cambiamenti climatici. Negli ultimi trent’anni, inoltre, mentre altri settori - come quelli della produzione dell’energia elettrica e dell’industria - riducevano le emissioni, i trasporti non dimostravano la stessa capacità di trasformazione. Nell’ultimo decennio, però, qualcosa ha cominciato a muoversi e l’inquinamento atmosferico provocato dagli spostamenti è diminuito, grazie all’introduzione di regolamentazioni sulla qualità dei carburanti, alla catalogazione “Euro” dei veicoli e all’uso di tecnologie più pulite.

Nel percorso di transizione dell’Unione europea verso l’azzeramento delle emissioni di gas serra entro il 2050 è comunque necessario un potenziamento delle azioni in questo compar-

to e chi si occupa di trasportare food & beverage può fare la sua parte, traendone beneficio anche in termini di risparmio ed efficientamento. Le attività da mettere in campo sono riconducibili principalmente a due ambiti: da una parte il sistema di trazione, dall’altra l’ottimizzazione dei carichi e dei percorsi.

Quest’ultima è però una leva particolarmente complessa da muovere, perché richiede l’azione sinergica di più attori e, spesso, un cambiamento dell’organizzazione del lavoro.

IL CARBURANTE DI OGGI E DI DOMANI

Per quanto riguarda il sistema di trazione, è cronaca di questi mesi la forte opposizione di un gruppo di Paesi membri Ue - Italia e Germania in prima linea - al regolamento che prevede lo stop alla vendita di auto e furgoni con motori benzina e diesel a partire dal 2035. In attesa di capire se

qualche deroga sarà concessa e se riguarderà anche i veicoli commerciali leggeri, va detto che le possibilità di ridurre l’impatto ambientale dei mezzi stanno aumentando e lo sviluppo tecnologico permette di abbassarne i

HORECA S•26 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 SOSTENIBILITÀ
I sistemi di trazione meno inquinanti sono un aspetto fondamentale, ma non l’unico, per ottenere una riduzione dell’impatto ambientale. Anche l’efficientamento di percorsi e carichi può portare grandi benefici, ecologici ed economici
Maddalena Marconi
Igino Colella, presidente della sezione italiana del CSCMP

prezzi e di migliorarne le performance. Dall’additivo AdBlue per abbattere le emissioni di ossidi di azoto dai gas di scarico dei motori diesel, fino agli studi di fattibilità dell’uso dell’idrogeno, le soluzioni intermedie sono molte. Nell’ultimo anno, però, l’aumento dei costi dell’energia ha colpito duramente tutti i comparti, senza eccezione per chi aveva scelto fonti rinnovabili o a basso impatto. “È accaduto con l’energia elettrica, ma anche con il gas naturale liquefatto - spiega Igino Colella, Presidente della sezione italiana del Cscmp (Council of supply chain management professionals). Quest’ultimo si stava dimostrando vantaggioso sia in termini ambientali che economici, ma la crisi del gas ha fatto schizzare i prezzi verso l’alto”. A parziale compensazione, lo scorso ottobre è stato firmato un decreto per l’erogazione di 25 milioni di euro a sostegno delle aziende del trasporto merci su strada che utilizzano mezzi ecologici alimentati a gas liquefatto. Il provvedimento prevede un credito d’imposta pari al 20% delle spese sostenute dal febbraio 2022 per l’acquisto di Gnl utilizzato per la trazione dei mezzi, ma non ripristina la convenienza iniziale.

L’ELETTRICO HA BISOGNO DI INFRASTRUTTURE

“Per quanto riguarda l’elettrico - prosegue Colella -, è vero che riduce l’inquinamento in ambito urbano, ma non è ancora stato realizzato uno studio completo riguardo alla soste -

nibilità sociale e ambientale del suo ciclo di vita. Andrebbe infatti considerato come viene prodotta l’energia e come sono estratte le componenti per realizzare le batterie, spesso provenienti da miniere situate in paesi che sfruttano la manodopera. Inoltre, va tenuto in considerazione il fatto che i camion e i furgoni elettrici sono più pesanti ed energivori delle automobili e producono quindi anche maggiori quantità di particolato da usura”.

Ciononostante, il trasporto all’interno delle città con mezzi elettrici sarebbe tra le soluzioni più raccomandabili, ma mancano tuttora le infrastrutture.

“L’energia elettrica per la trazione è poca e costa troppo - sottolinea Colella - e le stazioni di ricarica per i mezzi pesanti sono insufficienti. Andrebbero poi creati dei punti di scambio alle periferie delle aree urbane per permettere l’ottimizzazione ed è proprio questa la scelta che potrebbe fare davvero la differenza”.

Nel settore dell’Horeca, infatti, l’ottimizzazione dei percorsi e dei carichi si presenta come la soluzione al contempo più complessa ed efficace.

“I pubblici esercizi hanno spesso scorte ridotte e richiedono quindi consegne frequenti - riflette Colella. Per di più le consegne sono fatte da distributori diversi, in base alla tipologia di prodotti trasportati. Un sistema che contribuisce notevolmente a incrementare il traffico urbano”.

L’OTTIMIZZAZIONE SI FA CON LA SINERGIA

Esistono oggi molte soluzioni software che aiutano le aziende a ridurre i chilometri e le tempistiche, e quindi anche i costi e le emissioni, ottimizzando per-

corsi e carichi. Ciò che però potrebbe veramente fare la differenza è l’integrazione tra gli strumenti software dei diversi operatori coinvolti.

“La nostra è un’associazione mista, che comprende figure appartenenti ad aziende coinvolte nella logistica a vario titolo, dai committenti alle imprese di trasporto - spiega Colella -, e questo ci aiuta ad avere una visione d’insieme. Ciò che in Italia manca è la capacità di lavorare in maniera sinergica, anche con le amministrazioni. Queste ultime, per esempio, potrebbero suggerire in tempo reale i percorsi e gli orari migliori per i mezzi che trasportano le merci in base alle condizioni di viabilità.

Inoltre, per agevolare la saturazione, andrebbero condivisi i percorsi in maniera da poter utilizzare lo stesso veicolo per carichi diversi”.

Si tratta tuttavia in ogni caso di scelte che richiedono investimenti e, per investire nel cambiamento, è necessario comprendere i benefici che potrebbe portare. Per tale motivo, nella fase attuale, le istituzioni e le associazioni svolgono un ruolo particolarmente importante. “È sbagliato imporre visioni che vedono tutto il male da una parte e tutto il bene dall’altra o scelte dirigisticheconclude Colella. Bisogna invece rendere più semplice e conveniente fare le scelte giuste. Anche a livello istituzionale, comunque, non mancano le iniziative interessanti, come il progetto di physical internet sviluppato da Alice (Alliance for Logistic Innovation through Collaboration in Europe; ndr) e finanziato dall’Unione europea, che ha misurato i vantaggi reali della collaborazione nei trasporti. Molto importante sarà poi la possibilità di attivare investimenti sulla transizione ecologica e la digitalizzazione della logistica previsti dal Pnrr. Occorrono provvedimenti con un orizzonte temporale lungo e affidabile, che siano in grado di favorire chi si impegna nel cambiamento e non si sviluppino nell’ottica di punire chi non lo fa.”

S•27 DIMENSIONE PULITO | 05/2023

Parole d'ordine: qualità

Il settore Ho.Re.Ca. si distingue da sempre per gli elevati standard qualitativi richiesti. Ristoranti e hotel sono infatti luoghi nei quali la prima impressione conta molto, per questo è fondamentale che igiene e pulizia siano garantite in ogni momento.

Il mondo della pulizia professionale è in continua evoluzione, e la scelta della macchina più adatta è un passaggio fondamentale per il raggiungimento degli standard di pulizia prefissati. Comac, che da quasi 50 anni opera nel settore della pulizia professionale, ha pensato a soluzioni capaci di garantire prestazioni di qualità, che ogni giorno aiutano gli operatori del settore Ho.Re.Ca. a raggiungere standard di pulizia sempre più elevati. Per affrontare le sfide di tutti i giorni Comac propone la famiglia di lavasciuga Vispa composta da 4 modelli:

• Vispa XS è la più piccola della famiglia, le sue dimensioni compatte e l’elevata maneggevolezza la rendono particolarmente indicata per un utilizzo in ambienti affollati come ristoranti, bar

e negozi.

• Vispa 35 è la lavasciuga che ha trasformato le operazioni di pulizia, sostituendo definitivamente i sistemi di pulizia manuali. Disponibile a batteria e a cavo nella versione lavante e a batteria nella versione spazzante, risulta essere perfetta per la manutenzione di spazi fino a 1000 m2.

• Vispa EVO è la lavasciuga pavimenti professionale potente, performante e dal design innovativo che è in grado di unire agilità e potenza in un’unica espressione di puro piacere di utilizzo.

• Vispa XL è una lavasciuga pavimenti potente e all’avanguardia, semplice e performante, dalle dimensioni compatte, equipaggiata con le più recenti tecnologie disponibili.

MONOSPAZZOLE PER LA MANUTENZIONE E RIPRISTINO DEI PAVIMENTI

Altrettanto importanti per il settore Ho.Re.Ca. sono gli interventi periodici di manutenzione, ripristino e lucidatura dei pavimenti, dal marmo alla moquette. Per questo Comac ha realizzato anche una gamma di monospazzole professionali, capaci di soddisfare anche le esigenze di pulizia più specifiche. Tra i modelli più indicati per questo settore possiamo trovare:

• CM Mini Orbital la monospazzola più compatta della gamma, capace di sfruttare la tecnologia orbitale per la pulizia di scalini, marmo, gres, cemento, cotto, parquet e legno. Le dimensioni ridotte la rendono perfetta per pulire spazi piccoli e difficili da raggiungere come gradini, battiscopa, angoli e bordi, è inoltre possibile dotare CM Mini Orbital di kit accessorio “L” per pulire con facilità anche le superfici arrotondate.

• CM43 F Orbital Spray la monospazzola Comac capace di combinare i vantaggi del sistema roto-orbitale con le elevate prestazioni garantite dal kit spray per la diffusione di acqua e di soluzione pulente. Questa combinazione rende la monospazzola particolarmente adatta per la pulizia di moquette e tappeti delle hall o delle camere di hotel.

• CM1500 la monospazzola ad alta velocità Comac, maneggevole e potente, indicata per i lavori di ripristino e lucidatura a secco, capace di tornare a fare risplendere qualsiasi tipo di pavimento.

L’obiettivo di Comac è quindi quello di fornire soluzioni capaci di garantire prestazioni di qualità, per rendere le operazioni di pulizia totalmente personalizzabili e sostenibili.

informazione pubblicitaria comac.it

LA SOLUZIONE COMAC AL SERVIZIO DEL SETTORE HO.RE.CA.

Vispa EVO è la lavasciuga Comac potente e compatta, capace di combinare agilità, innovazione e affidabilità in un’unica macchina. Ideale per la pulizia di spazi piccoli e ingombrati è disponibile nella versione lavante con spazzola a disco da 35 cm. Grazie al suo innovativo tergipavimento può asciugare anche in retromarcia, rendendo così le operazioni di pulizia ancora più semplici e veloci.

Indicata per la pulizia dei pavimenti di hotel, ristoranti, cucine e bar, Vispa EVO è dotata della tecnologia ECO Mode, in grado di abbassare il livello di rumorosità della macchina, riducendo i consumi e aumentando l’autonomia.

La possibilità di dotare la lavasciuga di batterie agli ioni di litio consente di ridurre drasticamente i tempi di ricarica, assicurando prestazioni costanti nel tempo.

COMAC S.p.A. Via Maestri del Lavoro, 13 - 37059 Santa Maria di Zevio - Verona - ITALY Tel. 045 8774222 - www.comac.it - com@comac.it Comac S.p.A. org. cert. ISO 9001:2015, ISO 14001:2015, ISO 45001:2018, SA 8000:2014

L’importanza della formazione

AFIDAMP, Associazione dei fabbricanti e distributori italiani, l'unica realtà di rappresentanza che riunisce le diverse anime della filiera della pulizia professionale in Italia, è da tempo impegnata sul fronte della sensibilizzazione e formazione delle figure professionali, dei protocolli di pulizia e sanificazione delle strutture alberghiere. Nel tempo, specialmente durante la pandemia, sono stati messi a punto diversi protocolli di buone prassi per sanificazioni in ambito Covid-19 per vari settori tra cui Uffici, Supermercati, Nidi, Scuola dell’infanzia, Strutture Sanitarie e Ristorazione collettiva. AFIDAMP, peraltro, aveva già realizzato un vero e proprio manuale dedicato alle tecniche di pulizia professionale e all’ottimale pia-

nificazione e gestione del servizio, dedicato agli alberghi. Il manuale è sempre stato un punto di riferimento per tutti gli operatori del settore ospitalità intenzionati ad offrire un eccellente servizio di pulizia, sia a vantaggio dei propri clienti, sia per una gestione e organizzazione oculata, che consenta di ottenere la massima efficacia, pianificando al meglio tempi e costi. L’importante premessa del lavoro svolto dal Comitato che lo ha messo a punto è che, sempre più, l’elemento pulizia è considerato dagli utenti uno dei maggiori indici di gradimento di una struttura ricettiva, soprattutto per quanto concerne le camere. Il “Manuale Alberghi” è strutturato in varie parti per fornire una guida pratica e di facile consultazione al personale addetto

ai servizi di pulizia, con tanti preziosi consigli sulle caratteristiche delle attrezzature, metodologie di intervento e indici di produttività in base alle diverse tipologie di ambienti e superfici. si concentra sulle attrezzature e le tecniche di pulizia dei pavimenti, degli arredi e delle superfici verticali, la sanificazione dei servizi igienici, le operazioni ordinarie e periodiche. La sequenza delle operazioni di pulizia è trattata nella prima parte del manuale in modo esaustivo e schematico al tempo stesso, corredate da illustrazioni e box con indicazioni pratiche in evidenza. Centrale, non potrebbe essere altrimenti, l’attenzione per la sicurezza degli addetti. La seconda parte è dedicata ai cosiddetti “indici di produttività” con un pratico strumen-

HORECA S•30 DIMENSIONE PULITO | 05/2023
La domanda di pulizia, a seguito di quanto accaduto con il Covid 19 è aumentata. L’attenzione alle pulizie, da sempre un punto di forza del settore alberghiero, rimane alta e quanto appreso a seguito della pandemia serve e servirà a garantire degli standard efficaci, con l’obiettivo di offrire all’ospite servizio ed esperienza elevati e soprattutto sicuri
SANIFICAZIONE
ALBERGHI

to di valutazione dell’incidenza delle diverse operazioni di pulizia nei vari ambienti della struttura alberghiera e permette di calcolare agevolmente i tempi di pulizia e, di conseguenza, i

relativi costi. Gli indici di produttività costituiscono una linea guida per definire, per ciascuna operazione di pulizia riportata, le frequenze e i tempi necessari per svolgerla correttamente. Le rese medie delle singole operazioni sono calcolate ipotizzando che il lavoro venga svolto sull’intera superficie, da personale adeguatamente formato, con il materiale d’uso di vicina e pronta reperibilità, per un grado di pulizia medio-alto. Vengono fornite tabelle e schede per la raccolta dati, l’impostazione e l’elaborazione di un piano di lavoro.

“L’impegno di AFIDAMP - spiega Roberto Galli, presidente del Comitato Esecutivo dei Distributori iscritti all’Associazione - è stato da sempre rivolto a realizzare la missione prevista dallo statuto, quello di divulgare la cultura del pulito e dell’igiene a trecentosessanta gradi. Nel 2020, quando è esplosa la pandemia, eravamo tutti impreparati e AFIDAMP si è messa a disposizione in modo trasversale in tutti i settori per creare dei protocolli, per i quali eravamo in contatto

con i vari Comitati tecnico-scientifici, in modo da realizzare una comunicazione utile ed efficace in ogni contesto settoriale. Il risultato è stata la creazione di specifici manuali: uno per gli alberghi, un altro per la ristorazione, con la partecipazione di FIPE. L'obiettivo è promuovere l'importanza di una corretta pulizia degli ambienti in cui si soggiorna e dove si consuma cibo. Questi manuali fungono da supporto, di coinvolgimento, di responsabilizzazione del personale sull'importanza di seguire le corrette pratiche igieniche per proteggere il benessere e la sicurezza degli ospiti, nel pieno rispetto della normativa vigente. L'igiene degli ambienti in cui viviamo e la sicurezza degli alimenti che consumiamo non sono solo un privilegio, ma un diritto di tutti i consumatori. In AFIDAMP siamo consapevoli che la pulizia è un requisito fondamentale per garantire la qualità della vita di tutti noi. Riconosciamo altresì che la pulizia è spesso affidata al senso civico individuale e al poco, a volte insufficiente tempo a disposizione. Tuttavia, è importante

S•31 DIMENSIONE PULITO | 05/2023
Roberto Galli, presidente del Comitato Esecutivo Distributori AFIDAMP

comprendere che la pulizia richiede competenza, conoscenza delle attrezzature e delle metodologie appropriate. Senza questi due requisiti essenziali si corre il rischio di compromettere la salute dei cittadini, specialmente in settori importanti e strategici come quello dell'ospitalità, ristorazione e catering. In sostanza - ha spiegato - il tema della formazione è al centro della nostra attenzione. Ecco perché auspichiamo che la massima formazione coinvolga anche tutte le addette e gli addetti alla pulizia negli hotel.”

Un altro impegno che AFIDAMP sta portando avanti con grande determinazione - conclude Galli - è quello di consapevolizzare tutti gli interlocutori sull’importanza di un mestiere nascosto, quello del pulitore professionale, da cui nasce la difficoltà di far capire il valore delle certificazioni, presenti peraltro in tantissimi settori:

a partire da quella relativa a tutti i processi produttivi, per poter poi garantire un risultato di pulizia e di igiene delle superfici, arrivando successivamente alle cosiddette certificazioni

di servizio. Il tema è assolutamente attuale e AFIDAMP si mette a disposizione in modo totalmente neutrale, al servizio di tutti i settori per diffondere la cultura del pulito.”

La pandemia ha focalizzato una maggiore attenzione sulle pulizie e sulla certificazione perché ha suscitato un’aspettativa maggiore nella clientela. Di seguito riportiamo i protocolli realizzati da AFIDAMP subito dopo l’inizio della pandemia. Ad oggi, a emergenza rientrata, restano comunque un valido aiuto per la corretta prassi igienica e di sanificazione.

L’azienda, studio professionale o artigianale con co-presenza di persone, deve assicurare la pulizia giornaliera e la disinfezione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro, delle aree comuni e di svago e dei servizi igienici. Si raccomanda di dedicare particolare attenzione e maggiore frequenza alla detersione e disinfezione di tutte le superfici “high touch” ossia quelle

maggiormente a contatto con le mani (maniglie, tastiere, interruttori, pulsanti, scrivanie, ecc.).

È bene premettere che prima di ogni attività di disinfezione è necessario effettuare una profonda detersione delle superfici, in quanto i principi attivi dei prodotti disinfettanti vengono neutralizzati dallo sporco. In alternativa, è possibile utilizzare prodotti deter-disinfettanti che svolgono contemporaneamente entrambe le funzioni, consentendo di dimezzare i tempi di applicazione. Si ricorda l’importanza dell’utilizzo di prodotti professionali che sono studiati appositamente per affrontare tipologie di sporco e di contaminazione più complesse di quelle domestiche (risolvibili con prodotti commerciali). I prodotti professionali inoltre hanno scheda tecnica e scheda di sicurezza,

che indicano chiaramente ed inequivocabilmente, diluizioni, campi e modalità d’impiego. Preferire disinfettanti con registrazioni PMC (Presidio Medico Chirurgico), che garantiscono l’efficacia battericida e virucida, certificata dal Ministero della Sanità. Per questi prodotti rispettare i tempi di contatto indicati.

LE PRINCIPALI ATTIVITÀ DI PULIZIA/ DISINFEZIONE DA ESEGUIRE

Aree dedicate al personale

• Ambiente generale:

- pavimenti, pareti, finestre, vetrate, impianti in quota, porte esterne e interne, maniglie, arredi, caloriferi, interruttori, ripiani, lampade, lavagne, zerbini, ecc.

• Postazione di lavoro (giornaliera o a ogni cambio del personale)

- Pavimenti, superfici verticali,

HORECA S•32 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 SANIFICAZIONE ALBERGHI
PROTOCOLLO BUONE PRASSI SANIFICAZIONE PER COVID-19

sanitari (anche esternamente), porte, maniglie porte, interruttori elettrici, griglie di areazione, spazzolone, interruttore azionamento scarico, porta carta igienica, dispenser carta, cestino rifiuti. Nel caso siano presenti asciugatori ad aria per le mani, durante la fase di emergenza Covid19, si raccomanda di spegnerli e di mettere a disposizione salviette in carta monouso.

• Spogliatoi e magazzini:

- Pavimenti, armadietti del personale, panchine, appendiabiti, mensole e ripiani sospesi, ecc.

• Contenitori per rifiuti (internamente ed esternamente).

Aree promiscue clienti/personale

• Ambiente generale (Sale D’attesa, Sale Riunione, ecc.):

- pavimenti, zerbini, pareti, finestre, vetrate, impianti in quota, porte esterne e interne, maniglie, arredi, caloriferi, interruttori, ripiani, lampade, lavagne, monitor, proiettori, telecomandi, ecc.

• Aree di sosta:

- Distributori bevande, arredi, contenitori rifiuti (esternamente e internamente), ecc.

• Materiale tessile (compresi i rivestimenti di imbottiti):

- tendaggi, sedie, poltrone, divani, ecc...

• Servizi Igienici (2 volte al giorno e controllo frequente a seconda della frequenza d’uso):

- Pavimenti, superfici verticali, sanitari (anche esternamente), porte, maniglie porte, interruttori elettrici, griglie di areazione, scovolino wc, interruttore azionamento scarico, porta carta igienica, cestino rifiuti. Nel caso siano presenti asciugatori ad aria per le mani, durante la fase di emergenza Covid-19, si raccomanda di spegnerli e di mettere a disposizione salviette in carta monouso.

• Contenitori per rifiuti (internamente ed esternamente)

• Ascensori

- Pavimento, tappeto, pareti, pulsantiera piani, porta (internamente ed esternamente), maniglie, ecc.

È utile esporre una tabella dei turni di pulizia e sanificazione effettuati.

INDICAZIONI PRATICHE: Sequenza “tipo”: asportare residui grossolani > detergere con apposito prodotto > risciacquare (se necessario) > disinfettare con apposito prodotto > risciacquare (se necessario). Utilizzando un prodotto deterdisinfettante è possibile ottimizzare i tempi riducendo le operazioni come segue: asportare residui grossolani > detergere con deter-disinfettante > risciacquare (se necessario).

• In alcune aree, il lavaggio meccanico (con ausilio di macchine) di pavimenti e superfici può ridurre notevolmente i tempi. In questi casi prestare attenzione alle indicazioni date dal produttore e alle normative di sicurezza sancite nel D.V.R. Prestare particolare attenzione alla pulizia delle macchine a fine lavoro.

• Per le operazioni di spolveratura e di lavaggio manuale del pavimento ricordarsi di procedere con i rispettivi attrezzi con un movimento a “S” molto stretta in modo da sovrapporre i passaggi, retrocedendo verso la porta. Adottare sistemi che permettano il migliore impiego delle attrezzature e che garantiscano il minor rischio di contaminazione incrociata.

• Per le operazioni di detersione, di disinfezione o di deter-disinfezione delle superfici maggiormente a contatto con personale e clienti, ricordarsi di impregnare i panni con il detergente, il disinfettante o il deter-disinfettante e non spruzzare il prodotto sulla superficie. Piegare il panno così da sfruttarne tutta la superficie al massimo possibile, “spiegando” e “ripiegando” il panno si permette di lavorare sempre con una superficie pulita. Ove consentito pulire con movimento a “S” per fasce regolari, attuando una lieve sovrapposizione.

• Per ridurre il rischio di contaminazione incrociata, sostituire

frequentemente i panni e i mop/ frange di lavaggio (non oltre le 24 ore) e successivamente lavarli in lavatrice a temperatura non inferiore a 60° oppure a temperature inferiori utilizzando prodotti a base di perossido di idrogeno o di acido peracetico per tessuti in microfibra o con prodotti a base di ipoclorito per panni in cotone. Sono consigliati anche panni e frange monouso.

• Nella sanificazione di un locale operare dalle aree più pulite verso quelle più contaminate, procedere inoltre dall’alto verso il basso per prevenire la ricaduta dei microrganismi su aree precedentemente sanificate. Pulire le superfici verticali prima del pavimento, il quale va pulito per ultimo, partendo dall’angolo più lontano per finire alla porta del locale, al fine di asportare lo sporco che si è eventualmente depositato.

• Prestare attenzione alle mani, che rappresentano uno dei principali veicoli di infezione. Utilizzare sempre guanti monouso nella manipolazione dei prodotti chimici e nelle operazioni di pulizia, procedendo alla frequente sostituzione. Prima di entrare in contatto con occhi, bocca, naso o con i propri oggetti personali (es. il proprio cellulare), lavare accuratamente le mani con acqua (almeno 45 secondi), utilizzando un normale sapone liquido o un sapone disinfettante liquido, ed asciugarle con salviette di carta monouso. Successivamente al lavaggio, oppure in assenza di acqua, si può utilizzare un detergente in gel, contenente almeno il 70% di alcool.

• Arieggiare i locali durante le operazioni di pulizia.

• Prima di maneggiare qualsiasi prodotto chimico, leggere attentamente l’etichetta e/o la scheda tecnica, rispettando le diluizioni di impiego e le modalità d’uso indicate, e non miscelare mai prodotti chimici diversi. Se il prodotto viene travasato, occorre riportare l’etichetta sul nuovo contenitore. I prodotti per la pulizia vanno conservati in spazi idonei.

S•33 DIMENSIONE PULITO | 05/2023

• Prima di svolgere ogni operazione di pulizia su apparecchiature alimentate elettricamente, ricordarsi, ove possibile, di scollegare la spina dalla rete.

INDICAZIONI SPECIALI PER LA DISINFEZIONE DA COVID-19

A causa della possibile sopravvivenza del virus nell’ambiente per diverso tempo, i luoghi e le aree potenzialmente contaminati da Covid-19 devono essere sottoposti a completa pulizia e disinfezione, con detergenti e disinfettanti, prima di essere nuovamente utilizzati.

• Non è raccomandata pulizia a secco ma preferire pulizia a umido. Per ridurre il rischio di contaminazione e diffusione del Covid-19, sono consigliati panni e frange monouso da smaltire subito dopo l’uso senza essere poggiati su altre superfici essendo potenzialmente venuti in contatto con il virus. Se non fosse possibile optare per il monouso, sostituire ad intervalli frequenti e programmati (possibilmente non oltre 24 ore), i panni e i mop/ frange utilizzati per le pulizie. Per il successivo lavaggio, procedere come sopra illustrato.

• Per la disinfezione di pavimenti e superfici si raccomanda l’uso di soluzioni disinfettanti a base di cloro alla concentrazione di 1000 ppm (0,1% di “Cloro Attivo”) da un minimo di 2 minuti a un massimo di 5 minuti, dopo aver prima effettuato la detersione. È comunque possibile l’impiego di disinfettanti equipollenti a quelli a base di cloro, purché il prodotto abbia una attività virucida di documentata efficacia in accordo con la norma

UNI EN 14476. Altri prodotti efficaci sono

l’alcool al 70% in volume e 30-60 secondi di tempo di contatto e quelli che liberano ossigeno, quali il perossido di idrogeno alla concentrazione del 0,5% (5.000 ppm) e 5 minuti di tempo di

contatto per applicazioni e stesure con panno o carta monouso e 15.000 ppm e 15 minuti di tempo di contatto per applicazioni con atomizzatori. Per maggiori dettagli sui disinfettanti da utilizzare in relazione all’emergenza Covid-19 fare riferimento al Rapporto ISS COVID-19, n. 19/2020: “Raccomandazioni ad interim sui disinfettanti nell’attuale emergenza COVID-19: presidi medico-chirurgici e biocidi”.

• Prima di utilizzare i prodotti detergenti e/o disinfettanti accertarsi, tramite dei test sul materiale, che il prodotto utilizzato non rechi danno alla superficie da trattare. Per le superfici che possono essere danneggiate, utilizzare altri principi attivi disinfettanti a dimostrata attività virucida in accordo con la norma UNI EN 14476.

Per una corretta applicazione dei disinfettanti è altresì consigliabile utilizzare panni in TNT monouso (usa e getta) o panni carta monouso da pre-impregnare con una soluzione disinfettante idonea o da utilizzarsi con prodotti pronti all’uso in flacone con spruzzatore. Detti panni saranno da gettare subito dopo l’uso senza essere poggiati su altre superfici essendo potenzialmente venuti in contatto con il virus.

• Durante le operazioni di pulizia/ disinfezione con prodotti chimici, è fortemente raccomandato, ove possibile, il ricambio d’aria negli ambienti, al fine di evitare pericolose concentrazioni di patogeni in sospensione.

• È possibile procedere con la disinfezione mediante prodotti disinfettanti PMC o biocidi autorizzati e/o l’uso di “sanitizzanti” con sistemi di generazione in situ, come il perossido di idrogeno e l’ozono.

L’uso di tali sistemi deve avvenire in ambienti non occupati e debitamente confinati, lasciando agire il prodotto

per un adeguato tempo di contatto. In questa operazione l’impianto di areazione, compreso lo split, deve essere spento. Successivamente procedere all’areazione dei locali trattati.

L’applicazione di soluzioni disinfettanti mediante sistemi di generazioni in situ deve comunque sempre essere preceduta dalle corrette procedure di detergenza.

• Tutte le operazioni di pulizia/ disinfezione devono essere condotte da personale che indossa D.P.I. (mascherina chirurgica o FFP2, protezione facciale, guanti monouso, camice monouso impermeabile a maniche lunghe), e seguire le misure indicate per la rimozione in sicurezza dei D.P.I. (svestizione).

• Dopo l’uso, i D.P.I. monouso vanno smaltiti come materiale potenzialmente infetto.

• Prestare particolare attenzione alle operazioni che vedono la manipolazione di materiali in tessuto, da considerarsi potenzialmente infetto, anche per questa operazione è opportuno che l’operatore sia dotato degli appositi Dispositivi di Protezione Personale previsti secondo le indicazioni vigenti. Le tende e altri materiali di tessuto removibili devono essere sottoposti a un ciclo di lavaggio con acqua calda a 60°C per almeno 30 minuti con un comune detergente. Qualora non sia possibile il lavaggio a 60°C per le caratteristiche del tessuto, addizionare il ciclo di lavaggio con prodotti a base di ipoclorito di sodio o altri sanificanti. Qualora non sia possibile la rimozione dei tessuti (es. sedie imbottite), è possibile utilizzare generatori di vapore saturo.

• È necessario gestire correttamente l’igiene degli impianti aeraulici (si vuole intendere sia i condotti di areazione che i semplici split), attraverso un’ispezione tecnica periodica, finalizzata a comprendere lo stato di contaminazione degli stessi. È necessario affidarsi ad aziende che abbiano i requisiti richiesti per questo tipo di interventi.

HORECA S•34 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 SANIFICAZIONE ALBERGHI

L’importanza del marketing olfattivo. Le soluzioni di Allegrini per la profumazione d’ambiente

vando un posto speciale nei ricordi dei clienti.

Allegrini, storica azienda chimica leader nella produzione di detergenti professionali e cosmetica per l’hôtellerie, ha creato due raffinate collezioni per la profumazione d’ambiente: Anuhea e Allegrini Emozioni Italiane

La profumazione d’ambiente è oggi uno strumento ideale non solo per rendere più piacevole il soggiorno in uno spazio, ma anche per creare sintonia emotiva con le persone che lo vivono.  Da questi presupposti nasce il marketing olfattivo, una disciplina che studia l’applicazione delle profumazioni e la loro interazione con la sfera emozionale. Pioniere il neurologo Alan R. Hirsch il quale osservando il comportamento di diversi consumatori aveva rilevato che, se influenzati dagli odori, sono più stimolati all’acquisto.

Nella società attuale, sovraesposta a stimoli visivi e uditivi, è importante comunicare con il target di riferi-

mento in maniera diretta: il profumo è proprio in grado di fare questo, ovvero colpire e affascinare. L’olfatto è infatti il più evocativo dei cinque sensi, perché legato in maniera più diretta alla parte emozionale ed esperienziale del cervello.

Il marketing olfattivo ha dunque un ruolo fondamentale anche nel settore Ho.Re. Ca.: il profumo è in grado di creare un legame “affettivo” tra lo spazio e il cliente che viene ospitato al suo interno, di instaurare con esso una relazione emotiva e profonda in grado di risvegliare la memoria.

Grazie alla profumazione d’ambiente, è dunque possibile:

• accogliere gli ospiti au-

mentando la loro sensazione di relax e benessere;

• incrementare la percezione di igiene e pulito, contribuendo in tal modo a rendere maggiormente piacevole la permanenza;

• creare associazioni positive, costruendo legami e tro-

Anuhea è la gamma di diffusori a bastoncini per il rilascio continuo della fragranza, disponibile nei formati da 40 ml, 400 ml, 2 L e refill da 1 L. Otto le profumazioni a comunicare differenti sensazioni:

• Argan – fascinosa e passionale con le sue note

allegrini.com

agrumate, fiorite e calde.

• White Tea – fresca e rilassante con i suoi sentori aromatici e agrumati.

• Ambra – calda e misteriosa con la sua essenza dolce e fiorita.

• Mediterraneo – briosa e agrumata con le sue note fresche e aromatiche.

• Vaniglia e verbena – sorprendente e dolce con la sua essenza fiorita e calda.

• Fico del Mediterraneo –avvolgente e primaverile con i suoi sentori verdi e fruttati.

• Izumi – amabile e delicata con le sue note fiorite e agrumate.

• Zagara – frizzante e intensa con la sua essenza agrumata e aromatica.

Allegrini Emozioni Italiane, invece, è la collezione di fragranze per l’ambiente ispirata alle più iconiche città d’Italia. Obiettivo della linea è quello di coinvolgere gli ospiti in un meraviglioso e affascinante percorso e creare quella “firma olfattiva” che rende unico un determinato spazio e l’esperienza vissuta dal cliente.

Realizzata da esperti profumieri utilizzando solo i migliori ingredienti, Allegrini Emozioni Italiane racconta, attraverso il potere persuasivo del profumo, l’esperienza del viaggio.

Le fragranze sono disponibili in diversi formati per soddisfare qualsiasi tipo di esigenza:

• Spray 250 ml: da utilizzare con l’apposito dispenser ad erogazione automatica. Ogni bombola garantisce

almeno 3100 erogazioni.

• No gas da 500 ml: da nebulizzare direttamente nell’ambiente o sui tessuti (biancheria da bagno, lenzuola, tendaggi etc.) senza macchiarli. Sono garantite 2000 erogazioni.

• Refill per diffusori a lento rilascio da 500 ml: da utilizzare per il riempimento dell’elegante contenitore in vetro con midollini che consente il rilascio continuo della fragranza e rappresenta un vero e proprio complemento d’arredo per qualsiasi tipologia di ambiente.

• Refill Big Space da 500 ml: la ricarica per i Big Space, ovvero i diffusori professionali e automatici per la profumazione dei grandi ambienti (fino a 150/200 mq). Tali fragranze sono state studiate per non danneggiare i mobili e non macchiare tessuti e pavimenti.

I dispenser ad erogazione automatica, i contenitori in vetro con midollini e i diffusori professionali per i grandi ambienti sono venduti separatamente.

Sette le fragranze della gamma Allegrini Emozioni Italiane, ognuna contraddistinta dal nome di una famosa città. Per ogni città, una raffinata piramide olfattiva:

• Bergamo racconta storia e fascino con gelsomino, sandalo e frizzanti note fruttate;

• Capri ricorda la freschezza della brezza marina con fiori freschi, ambra e muschio

bianco;

• Firenze sprigiona la consistenza del sandalo, le cui proprietà calmano la mente, e dei fiori selvatici che regalano serenità;

• Matera comunica la sua forza con un profumo deciso e intenso dato dalle note di sandalo e bergamotto;

• Noto e il suo stile Barocco sono rappresentati da una fragranza calda e avvolgente con note di limone e bergamotto che si uniscono al richiamo del muschio e della fava tonka;

• Sorrento, città della passione e dell’edonismo, profuma di gelsomino, ylang ylang e vaniglia;

• Torino racconta la sua frizzantezza e vivacità con le sue note di gelsomino, iris e agrumi.

Oltre alle 7 fragranze ispirate alle mete di viaggio, Allegrini ha inoltre sviluppato la collezione “Le Esclusi-

ve”, composta da miscele di fragranze nobili e altamente selezionate. Quattro le profumazioni della linea:

• Argan: dolce, calda ed intensa, un percorso senza tempo, una vera alchimia naturale;

• Charming Nature: un’esplosione di note olfattive persistenti ed avvolgenti caratterizzata da sentori legnosi ed aromatici;

• Precious Woods: decisa e delicata allo stesso tempo, la fragranza rivela la sua identità nelle essenze legnose dell’ebano e in quelle erbacee della canapa;

• Tè Sencha: minimale e ricercata, le note iniziali del tè verde sono arricchite da essenze floreali che si fondono nell’intensità del muschio.

Le “Esclusive” sono disponibili nei formati flacone no gas 500 ml, refill 500 ml per diffusori a lento rilascio e refill Big Space 500 ml.

Allegrini è inoltre il partner ideale per la creazione di un percorso olfattivo studiato su misura per le esigenze di ogni singola realtà: è infatti in grado di sviluppare packaging e fragranze totalmente personalizzati.

Per maggiori informazioni: info@allegrini.com

informazione pubblicitaria

Allergeni Istruzioni per l’uso

Cereali, crostacei, uova, pesce, arachidi, soia, latte, frutta a guscio, sedano, senape, sesamo, anidride solforosa, lupini, molluschi. Non è una strana lista della spesa, ma l’elenco dei 14 allergeni individuati dall’allegato II del Reg. UE 1169/11. Per questi alimenti e ingredienti c’è l’ob -

bligo di comunicazione ai clienti.

Tale obbligo nasce dal fatto che l’esposizione a questi prodotti da parte di soggetti allergici può portare ad effetti molto gravi, fino addirittura alla morte.

“L’allergia - spiega la Dottoressa Paola Minale, responsabile scientifico

di ALA (Associazione Ligure Allergici) e rappresentante per la Liguria di AAIITO, Associazione Allergologi ed Immunologi Italiani Territoriali ed Ospedalieri - è una risposta errata del sistema immunitario, che riconosce come dannose delle proteine di per sé innocue, attivando una risposta infiammatoria che può coinvolgere tutto l’organismo. La reazione può essere da lieve a grave, fino allo shock anafilattico. I sintomi possono coinvolgere la pelle (prurito, eritema, orticaria…), l’intestino (nausea, diarrea, crampi addominali), l’apparato respiratorio (crisi asmatiche acute o edema della glottide), per arrivare addirittura all’apparato circolatorio nei casi più gravi. Quando si arriva a questo punto, può verificarsi una perdita di conoscenza e la situazione può evolvere in arresto cardiaco e condurre a morte. Il processo può fermarsi ai primi stadi o arrivare alle conseguenze estreme, ma si sviluppa in un tempo limitato dall’ingestione dell’allergene, circa 30 minuti. In Italia circa il 3% della popolazione adulta soffre di una qualche

HORECA S•38 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 ALLERGENI
Dalla pianificazione della cucina alla redazione del menù: consigli pratici per gestire correttamente questa tematica
Elena Consonni
giornalista esperta in scienze e tecnologie alimentari

REAZIONE ALLERGICA, COME INTERVENIRE?

Ma cosa deve fare un ristoratore, se nonostante tutti gli accorgimenti adottati e una comunicazione adeguata, un ospite manifesta i sintomi di una reazione allergica?

“La prima forma di interventospiega la dottoressa Paola Minale - è sicuramente quella di chiamare il 112 appena si manifestano sintomi anche lievi, per allertare i soccorsi e chiedere istruzioni su come procedere. Potrebbe essere necessario, infatti, somministrare la fiala di adrenalina che i pazienti allergici portano con sé. Allertare i soccorsi è anche un modo di dimostrare legalmente che ci si è occupati subito della persona che stava male. A me piacerebbe che in ogni locale pubblico fosse presente una fiala di adrenalina, per i casi in cui i pazienti non ce l’hanno con sé o qualora una sola fiala non fosse sufficiente. Potrebbe essere un modo per salvare una vita. Essere formati su come gestire queste emergenze è essenziale per intervenire correttamente.”

scegliere cosa ordinare in piena tranquillità e sicurezza.

Il primo passo è quello di inserire la gestione degli allergeni nel piano di HACCP, stabilendo dei protocolli da seguire quando si manipolano degli allergeni e seguendoli con scrupolo. Trattare le contaminazioni da allergeni, come se fossero contaminazioni microbiche è il metodo per garantire un buon livello di sicurezza a chi soffre di queste patologie.

A livello pratico, non è indispensabile avere degli ambienti separati per conservare e lavorare questi ingredienti, però serve una gestione accurata di utensili e attrezzature. L’ideale sarebbe poter disporre di un armadio (con tutta la sua attrezzatura) dedicato a ciascun tipo di allergene, o almeno a quelli più importanti, ma diventerebbe troppo oneroso e difficilmente realizzabile. Un buon compromesso potrebbe essere di usare un codice colore particolare per taglieri, coltelli, pentole…. da utilizzare solo per i soggetti allergici. Questo accorgimento potrebbe aiutare a gestire il servizio con una ragionevole sicurezza.

Utilizzare le moderne tecniche di cottura, come il sottovuoto, può aiutare ad evitare le contaminazioni accidentali. “Anche se - sottolinea la dottoressa Minale - nella mia esperienza professionale non ho mai rilevato reazioni forti ad alimenti soltanto contaminati da un allergene. In ogni caso grave, l’allergene era presente nell’alimento.”

ricercando le proteine allergizzanti, come avviene nelle industrie alimentari, i tamponi o i kit che permettono di individuare eventuali residui di sporco possono essere utilizzati anche nell’ambito della ristorazione.

Il terzo passo è quello della conservazione, sia degli ingredienti e dei semilavorati che si impiegano nella preparazione delle ricette, sia dei piatti cucinati e non serviti al momento. In entrambi i casi, i prodotti vanno mantenuti ben chiusi nelle loro confezioni ed etichettati, se possibile tenendo separati quelli di classi differenti. Di ogni prodotto deve essere indicato l’elenco degli ingredienti, anche se si tratta di piatti preparati in cucina.

Ingredienti o semilavorati confezionati, vanno mantenuti nel loro imballo originale in modo da conservare tutte le informazioni riportate su di esso dal produttore. Se per ragioni operative è necessario riconfezionare un prodotto, tutte le informazioni vanno comunque riportate sul nuovo contenitore. Il flusso di informazioni tra materie

allergia alimentare. Nei bambini la quota sale al 6-8%.”

INDICAZIONI OPERATIVE

Per evitare di arrivare a queste conseguenze estreme, è importante gestire al meglio gli allergeni, per raggiungere l’obiettivo di comunicarne la presenza in maniera certa e mettere così i soggetti allergici nelle condizioni di

Il secondo passo è la sanificazione. Sanificare correttamente attrezzature e superfici al termine di ogni preparazione, seguendo le procedure indicate nel piano di autocontrollo, è importante per prevenire le contaminazioni, perché si rimuovono tracce rimaste da lavorazioni precedenti.

Periodicamente il processo di sanificazione va controllato, per verificare che sia eseguito correttamente. Anche se in un ristorante non è il caso di arrivare a effettuare test di validazione delle procedure di sanificazione,

Dottoressa Paola Minale, responsabile scientifico di ALA e rappresentante per la Liguria di AAIITO

S•39 DIMENSIONE PULITO | 05/2023

prime e prodotti finiti è un approccio introdotto con la Circolare del Ministero della Salute datata 6 febbraio 2015: è quindi un obbligo di legge. Ma al di là degli obblighi, questa sorta di tracciabilità interna consente di garantire la corretta comunicazione al consumatore.

FOCUS SULLA COMUNICAZIONE

Se tutti questi passi vengono svolti correttamente, è facile poi arrivare all’ultimo step, quello della comunicazione della presenza di allergeni in un piatto. “L’unico modo per non creare problemi a un allergico - precisa Paola Minale - è che sappia con precisione quello che c’è in un piatto e possa scegliere di conseguenza.”

La strada più facile può essere quella di mettere a disposizione degli avventori il cosiddetto Libro unico degli ingredienti e degli allergeni, che elenca uno per uno tutti gli ingredienti contenuti in tutti i piatti preparati, accompagnandolo con una dicitura tipo “per ulteriori informazioni sulla presenza di allergeni rivolgiti al personale di servizio” riportata sul menù.

L’inconveniente in questo caso è che il cliente allergico è obbligato a esternare il proprio problema, cosa che potrebbe non essere disposto a fare.

“A questo proposito - sottolinea l’allergologa - una fascia di popolazione molto a rischio è quella degli adolescenti che non vogliono mostrare agli amici il loro problema, per non apparire diversi dal gruppo. Spesso corrono rischi anche volontariamente, non portano con sé l’adrenalina, non dicono ai ristoratori che sono allergici e sfuggono al controllo dei genitori.”

Un menù parlante, che indica chiaramente sotto ogni piatto l’elenco completo degli ingredienti, con gli allergeni in evidenza, tutela anche le persone che non vogliono dichiarare la loro allergia, che possono scegliere cosa ordinare con consapevolezza. In caso di servizio a buffet, in corrispondenza di ogni portata, dovrebbe essere ripor-

tato l’elenco degli ingredienti e degli allergeni. L’uso dei caratteri maiuscoli, in grassetto e sottolineati è un modo semplice per evidenziare gli allergeni. Poiché i menù non sono sempre gli stessi, per agevolare la comunicazione degli allergeni potrebbe essere utile creare una tabella operativa in cui nelle colonne sono elencati gli allergeni, mentre nelle righe i vari piatti. Basta una crocetta per indicare quali allergeni sono presenti in ciascuna ricetta. Questa tabella, che va aggiornata quando si inseriscono nuovi piatti o si modificano le ricette, diventa una sorta di archivio allergeni a cui attingere rapidamente nella composizione del menù.

In tutto questo processo è fondamentale la collaborazione del persona-

le, sia in cucina che in sala, che deve essere adeguatamente formato e responsabilizzato per gestire gli allergeni nel modo più corretto e comunicarli in maniera chiara ai clienti.

UN SUPPORTO

DALLA DIGITALIZZAZIONE

La maggiore digitalizzazione, introdotta anche a seguito della pandemia, può essere di grande aiuto sia nel tracciamento, che nella comunicazione degli allergeni. L’uso di menù digitali può permettere di modificare più facilmente gli elenchi degli allergeni, senza la necessità di ristampare tutto ogni volta. Attraverso l’informatizzazione è possibile passare dalle etichette ai menù, senza rischiare che sfugga l’indicazione di qualche

HORECA S•40 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 ALLERGENI

allergene. Per chi utilizza app di prenotazioni, potrebbe essere inserita l’opzione di comunicare eventuali allergie, in modo che la cucina si possa organizzare per tempo. La stessa richiesta potrebbe essere fatta in caso di prenotazione telefonica. In questi casi potrebbe essere utile suggerire di prenotare il pasto all’inizio del turno di servizio, in modo da limitare al massimo il rischio di contaminazioni accidentali, che aumentano nei momenti di maggiore flusso in cui la cucina è più oberata.

Va sottolineato che le informazioni sugli allergeni vanno date anche in caso di delivery o take away: l’elenco degli ingredienti e degli allergeni deve essere disponibile anche a chi ordina una consegna a domicilio o un piatto da asporto.

UNA PROPOSTA AMICA DEGLI ALLERGICI

Se la comunicazione degli allergeni è un obbligo, porre particolare cura alle

esigenze dei clienti allergici può persino diventare un elemento di differenziazione per un locale, che potrebbe tener conto delle potenziali necessità di questo preciso gruppo di clientela nel formulare la propria offerta. “Non dico che si dovrebbe avere un menù per allergici - conclude Minale -

ma che si dovrebbero prevedere in carta anche dei piatti semplici, poco elaborati, senza salse o guarnizioni, che un allergico possa scegliere con tranquillità. Se riesce a farlo un genitore per un figlio o la ristorazione scolastica, perché non può farlo un professionista della cucina?”

Dal campo alla tavola L’insetto è servito

Dopo che, all’inizio del 2023, la Commissione UE ha pubblicato il Regolamento di esecuzione UE 2023/5 che ha concesso l’autorizzazione all’immissione sul mercato della polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (farina di grillo domestico) di un produttore vietnamita, si è iniziato a parlare più diffusamente di entomofagia, ovvero del consumo di alimenti a base di insetti. L’uso degli insetti, come appartenenti alla categoria di “Novel Food”, era già stato legittimato nel 2018, dal Reg UE 2015/2283 che ha posto le basi per allevare e introdurre sul mercato europeo gli insetti commestibili e le farine derivate da essi. Con l’espressione Novel Food si intendono tutti quegli alimenti o ingredienti non consumati in maniera massiva in Europa prima del 1997, che necessitano prima di essere immessi sul mercato di un particolare processo di autorizzazione per garantire la sicurezza per i consumatori. Anche i locali pubblici possono quindi

inserire piatti che contengono farine di insetti nei loro menù, a patto che gli ingredienti utilizzati abbiano superato il lungo iter autorizzativo previsto dalla norma sui Novel Food. Alcuni locali hanno già fatto questa scelta, comunicandola in maniera molto chiara e suscitando un acceso dibattito nella propria clientela, ma se per ora si tratta di qualche apripista, non è impossibile immaginare che nel corso dei

prossimi anni sempre più ristoranti facciano questa scelta.

Per ora chi ha scelto di impiegare alimenti che contengono farina di grillo, lo sta facendo utilizzando materia prima proveniente da produttori esteri che hanno già completato la fase di autorizzazione. Ma ora si affacciano sullo scenario produttivo anche aziende italiane che hanno deciso di investire in questo settore e si stanno adoperando per vedere i propri prodotti autorizzati alla messa in commercio. Una di essi è Alia Insect Farm , una start up agricola impegnata dal 2020 in attività di ricerca e sviluppo nel settore del novel food a filiera corta e 100% made in Italy, specializzata nella produzione di polvere atomizzata di grillo, ottenuta esclusivamente da animali allevati in Italia. Abbiamo intervistato Carlotta Totaro Fila , fondatrice dell’azienda, per conoscere meglio il comparto e il funzionamento dell’iter autorizzativo, avviato lo scorso aprile.

HORECA S•42 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 NOVEL FOOD
La popolazione è in crescita e aumenta il fabbisogno di proteine, ma le risorse del pianeta sono in diminuzione. La produzione di farina di grillo rende disponibili delle proteine ad alto valore con minore impatto sull’ambiente e rappresenta una grande innovazione
Elena Consonni
giornalista esperta in scienze e tecnologie alimentari
Carlotta Totaro Fila, fondatrice di Alia Insect Farm

Dottoressa Totaro, cosa l’ha portata a investire in questo settore?

Ho lavorato per 15 anni in multinazionali alimentari ed ho avuto la fortuna di guardare il mercato del food non solo dal punto di vista locale, ma anche internazionale, ragionando sui macro-trend globali. La popolazione è in crescita e aumenta il fabbisogno di proteine, ma le risorse del pianeta sono in diminuzione. L’equazione è semplice: c’è bisogno di più cibo, ma dobbiamo produrlo con meno risorse. In questo contesto si inserisce il tema dell’innovazione e i novel food sono di per sé innovativi: c’è bisogno di andare incontro al consumatore che cerca qualcosa di diverso dal prodotto tradizionale. Infine c’è il tema della sostenibilità, che dovrebbe essere premiata e garantita nel settore alimentare. Partendo da questi tre importanti trend globali, ho deciso di investire in

un settore nuovo, che li intercetta tutti e tre. La produzione di farina di grillo, infatti, rende disponibili delle proteine ad alto valore con minore impatto sull’ambiente e rappresenta una grande innovazione.

A questo proposito, tengo a precisare che l’innovazione si innesta sempre sulla tradizione esistente: un processo innovativo sviluppato nel Nord Europa, sarà molto diverso da uno nato in Italia. Il gusto e la maestria italiana nel produrre cibo sono importantissimi perché il nuovo ingrediente (per quel che mi riguarda la farina di Acheta domesticus) altro non è che una nuova materia prima a disposizione da combinare con altre per ottenere alimenti in linea con le tradizioni mediterranee.

Questo ingrediente non è nulla di fantascientifco: è solo un altro tipo di carne. Il grillo in particolare è il “cugino” terrestre del gamberetto, solo che il gambe-

retto si mangia tal quale e non in forma di farina. A chi mi chiede perché allevare grilli, io rispondo con un’altra domanda: “Perché no?”. Il prodotto è buono, ha valenze di sostenibilità, permette di rinnovare anche prodotti comuni, arrichendone il profilo nutrizionale e di offrire una ulteriore possibilità di scelta ai consumatori più curiosi.

In quali alimenti è possibile integrare la farina di grillo?

In teoria non c’è limite: essendo una farina dal gusto neutro è possibile inserirla sia in matrici dolci che salate, testando di volta in volta le caratteristiche sensoriali. Nella pratica solo alcune applicazioni sono autorizzate dall’Unione Europea: quando viene concessa l’autorizzazione ad immettere sul mercato un nuovo prodotto, vengono anche elencati gli alimenti in cui è possibile utilizzarlo, precisando anche le dosi massime di impiego. Questo deriva dalla norma che disciplina i novel food. Per quanto ci riguarda, quando in aprile abbiamo avviato il nostro iter autorizzativo abbiamo fatto richiesta per l’impiego in pasta, pizza, grissini, cracker, barrette, sostitutivi della carne.

Ha parlato di sostitutivi della carne, ma la farina di grillo non è un prodotto per vegani…

No, non lo è. Il grillo e gli insetti in genere vanno ad allungare l’elenco di alimenti che i vegani rifiutano di mangiare. Però negli Stati Uniti sta nascendo una per ora piccolissima nicchia di cosiddetti “entovegan”: vegani che non vogliono proteine animali, ma che riconoscono che il grillo e i prodotti derivati potrebbero essere inclusi nella loro alimentazione prevalentemente a base vegetale, perché la produzione non prevede la macellazione o la morte cruenta.

Come avviene la produzione della farina di grillo?

I grilli vengono sottoposti all’esposizione a temperature molto basse,

S•43 DIMENSIONE PULITO | 05/2023

come quelle che gli insetti incontrano in inverno. Perdono così le loro funzioni vitali come avverrebbe in natura, senza sofferenze. Per ottenere la farina noi applichiamo il processo di atomizzazione, per pochissimi secondi a 180-200°C, utilizzando lo spry dryer, una macchina molto usata nella produzione di polveri alimentari. Il sistema prevede la polverizzazione a una granulometria molto piccola, quasi impalpabile, simile a quella del talco o della cipria. I vantaggi di questo processo sono che il grillo non è più visibile e la polvere ottenuta ha un gusto molto tenue e quindi versatile in diversi utilizzi.

Il nostro processo si differenzia da quelli attualmente autorizzati, perché questi ultimi prevedono l’essicazione lenta che porta a un prodotto con un gusto tostato. Il grillo viene processato dopo essere lasciato a digiuno per 24-48 ore, in modo che l’intestino sia totalmente svuotato. Prima dell’atomizzazione, vengono eseguite operazioni di lavaggio e pastorizzazione. L’atomizzatore stesso, con le sue alte temperature di esercizio, garantisce la sicurezza alimentare.

Secondo le norme che disciplinano i novel food, il vostro processo produttivo deve essere sottoposto ad autorizzazione. A che punto siete?

Per ora noi abbiamo testato il processo a livello di laboratorio, per creare il dossier da presentare alle autorità europee per ottenere l’autorizzazione. Abbiamo depositato la domanda in aprile. In attesa del responso non possiamo produrre e immettere sul mercato nulla, quindi stiamo lavorando alla costruzione del nuovo impianto pilota, che sarà ancora in piccola scala, ma con numeri decisamente più grandi della fase di laboratorio, da avviare appena ottenuta l’autorizzazione.

Dopo tre anni di ricerca e sviluppo con la collaborazione di diverse Università, tecnologi alimentari, ingegneri di processo siamo molto fiduciosi

che l’autorizzazione ci verrà concessa, anche se i tempi sono lunghi. Mi spaventa dirlo, ma si tratta di anni.

Quanto è lungo l’iter autorizzativo e cosa prevede?

Per quanto riguarda i tempi, posso dirle che chi ha ottenuto ora l’autorizzazione, ha presentato domanda tra il 2018 e il 2019. L’iter è molto complesso. La domanda si presenta in Commissione Europea che fa una prima verifica del dossier che, se supera la prima fase di validazione, viene poi sottoposto all’EFSA per un approfondimento tecnico. Gli esperti dell’EFSA valutano il dossier e hanno la facoltà di chiedere ulteriore documentazione. Una volta che tutte le richieste sono soddisfatte, il Regolamento autorizzativo è emanato dalla Commissione Europea, sulla base del parere di EFSA. Finora sono due i processi autorizzati per la farina di grillo: quello di un’azienda olandese alla quale è stata autorizzata sia la produzione di farina, che di grillo tal quale, e quello di un operatore extraeuropeo (vietnamita) che produce farina parzialmente sgrassata. I produttori Terzi devono comunque segui-

re lo stesso iter di noi aziende europee se vogliono vendere in UE.

È in via di approvazione anche il processo di un’altra azienda italiana, sempre per la farina di grillo, che ha presentato la domanda prima di noi. Ci auguriamo di raggiungerli presto nella fase di check della Commissione Europea. Poiché non siamo i primi in Europa, speriamo che dopo le due approvazioni sul grillo già avvenute, il processo sia più veloce.

Sul fronte dell’etichettatura ci sono obblighi specifici?

Gli obblighi sono quelli che valgono per tutti gli alimenti. Se presente, la farina di grillo deve essere dichiarata in etichetta. Le fake news sulla presenza di farina di grillo non dichiarata in alcuni alimenti sono davvero infondate. Si tratta di un ingrediente molto costoso, non certo di un sottoprodotto. Chi lo impiega in un prodotto o in una ricetta lo fa perché si tratta di una materia prima di alto valore che può differenziare positivamente i propri prodotti sul mercato. Ecco perché chi li utilizza ha tutto l’interesse di mettere in evidenza il suo impiego.

HORECA S•44 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 NOVEL FOOD
Uno degli eventi organizzati da Entonote (Ph. Nanni Fontana)

Cosa prevede per il futuro della filiera?

Credo che ci saranno sempre più operatori che producono farina di grillo, perché più processi verranno autorizzati. Si avranno prodotti con caratteristiche differenti, che potranno essere impiegati in alimenti diversi e ognuno con le dosi autorizzate. In questi mesi sono arrivati sul mercato i primi prodotti che contengono farina di insetti, c’è tanta curiosità che per me è più che benvenuta. Le aziende che vogliono entrare in questo comparto devono ripagare questo sentimento con alimenti non buoni, ma buonissimi, perché altrimenti la curiosità si spegnerebbe al primo assaggio. Se invece l’alimento soddisfa oltre che la voglia di novità anche dal punto di vista del gusto, allora può avere un futuro. Ecco perché prima ho sottolineato tanto il legame con la nostra tradizione: nessuno sa produrre alimenti buoni come gli italiani.

Cosa chiede ora alle istituzioni italiane?

Forse sta cambiando il mood delle istituzioni, arrivando non dico a una percezione positiva, ma almeno a una posizione neutra che consenta alle aziende italiane, nel loro piccolo, di dare il loro contributo alla filiera dell’innovazione agroalimentare, anche se la nostra sarà sempre una

nicchia. Con una piccola iniezione di fiducia e un po’ di incentivi, l’Italia potrebbe competere in una filiera promettente in Europa.

I consumatori sono sempre più aperti... I presupposti di legge ci sono, aziende pronte a produrre anche, ma il consumatore italiano è davvero disposto a consumare cibi a base di insetti? Inserire nel proprio menù uno o più piatti che contengano ingredienti derivati da insetti edibili può essere una valida idea per un operatore del fuori casa, ma rischia di attirarsi le ire dei clienti più tradizionalisti. Prima di fare questa scelta è opportuno capire se il pubblico che frequenta il proprio locale è più o meno aperto a questa possibilità. Per prendere la decisione possono essere utili i risultati della ricerca “Insect Food e Consumatori” condotta dall’Università degli Studi di Bergamo, che ha realizzato una fotografia dei profili dei consumatori italiani disposti ad includere alimenti a base di farina di insetti nella loro dieta.

Secondo quanto è emerso nell’indagine, 1 italiano su 3 è propenso ad acquistare alimenti che contengono insetti

commestibili. In base alle risposte ottenute dai questionari somministrati, in particolare, risulta che il 9% degli intervistati sarebbe “altamente propenso” a consumare insect food e il 21% “mediamente propenso”, mentre il restante 70% si dichiara poco propenso. Si tratta di dati più favorevoli rispetto a qualche anno fa. La ricerca ha individuato quattro gruppi omogenei per caratteristiche socio-demografiche, comportamentali e psicologiche: "progressisti", "inconvincibili", "edonisti" e "follower".

Gli “edonisti” (15% del totale degli intervistati) sono tra i più aperti all’acquisto. Sono soprattutto uomini, fino ai 25 anni d’età, per lo più onnivori, con un livello di istruzione media e una vita attiva. Registrano la percentuale più alta di soggetti che hanno già avuto esperienze passate con il consumo di cibo a base di insetti, e l’interesse più basso verso le dimensioni di salubrità ed etica nelle decisioni alimentari. Altrettanto interessati all’insect food sono i “progressisti” (18%): persone over 40, equamente divise tra uomini e donne, per lo più liberi professionisti e imprenditori e

S•45 DIMENSIONE PULITO | 05/2023
Riccardo Valesi, ricercatore del Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università degli Studi di Bergamo Giulia Tacchini (a destra) e Giulia Maffei (a sinistra) fondatrici di Entonote (Ph. Federica Cocciro)

con un livello di scolarizzazione universitario. Si definiscono onnivori e praticanti sport individuali. Sono i più interessati a provare alimenti inusuali e nuovi e compiono scelte di acquisto alimentari che tengano conto delle proprietà salutistiche degli alimenti e della loro dimensione etica.

I meno interessati all’insect food sono gli “inconvincibili” e i “follower”. Gli “inconvincibili” (33%), composti soprattutto da donne tra i 18 e 25 anni, con un livello di istruzione medio-alto, sono onnivori e non hanno avuto esperienze pregresse con il cibo a base di insetti. Non vogliono esplorare alimenti nuovi e sono poco interessati alla dimensione salutistica degli alimenti. I “follower” (33%), sono rappresentati soprattutto da donne, over 26, con istruzione intermedia e sedentarie. Interessati alla salubrità e alla dimensione etica degli alimenti acquistati, tendono a volersi conformare alle opinioni altrui, non hanno

sumo di insetti (chi ha già sperimentato alimenti a base di insetti risulta più incline a ripetere l’esperienza); il genere, con gli uomini maggiormente disposti alla possibilità di acquistare questi alimenti; la propensione al cambiamento: i soggetti più curiosi risultano più aperti all’entomofagia. “Come evidenziato dalla ricerca –spiega Riccardo Valesi, ricercatore del Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università degli Studi di Bergamo - i driver principali che spingerebbero i consumatori all’acquisto di questi alimenti sono la curiosità e lo spirito innovativo. Ma questo è solo il primo passo per indagare un mercato molto promettente per il futuro: condurremo altri studi per approfondire il rapporto tra italiani e insect food utilizzando anche tecniche neuroscientifiche che potrebbero includere l’assaggio diretto di questi cibi al fine di valutare i processi percettivo-emotivi impliciti sottesi ai soggetti rientran-

note, un’associazione culturale senza scopo di lucro che organizza eventi e food experience per comunicare il tema dell’entomofagia. “Abbiamo iniziato la nostra attività nel 2015 – spiega – da allora il pubblico si è fatto più consapevole. C’è meno diffidenza e soprattutto nell’ultimo periodo chi è più sensibile ai temi del cambiamento climatico, del benessere animale… è più propenso anche solo all’idea di provare gli insetti commestibili. Se all’inizio il target era piuttosto giovane, dai 22 ai 35, oggi anche tra gli over 40 e 50 ci sono persone aperte e interessate. Le persone più aperte culturalmente e abituate a viaggiare sono anche le più curiose nei confronti di questi alimenti.”

mai avuto esperienze pregresse con il cibo a base di insetti e non vogliono variare i loro consumi alimentari.

In generale, le variabili che più si accostano positivamente all’intenzione di acquisto di alimenti a base di insetti sono le esperienze pregresse nel con-

ti nei target primari (progressisti ed edonisti) e secondari (follower).”

Che i consumatori italiani siano sempre più curiosi nei confronti di questi nuovi alimenti, è confermato dalle impressioni di Giulia Tacchini, co-Founder insieme a Giulia Maffei di Ento -

È interessante capire quali sono gli aspetti che riguardano gli insetti su cui le persone che si avvicinano a questo mondo sono più sensibili. “Anzitutto c’è il tema prezzo - afferma Giulia Tacchini. Il costo della farina di grillo spaventa un po’. È sicuramente alto, ma bisogna pensare che questo prodotto non viene usato per sostituire al 100% gli ingredienti tradizionali che usiamo, per esempio per produrre il pane, la pasta, i biscotti… ma per integrarli, in percentuali variabili. È molto dibattuto anche il tema della sicurezza alimentare, ma l’autorizzazione EFSA garantisce i consumatori sotto questo profilo. C’è poi chi ci chiede qual è il quantitativo ottimale di insetti da consumare: oggi è già disponibile della letteratura scientifica sul contenuto nutrizionale della farina di insetti, ma nei prossimi anni saranno disponibili più dati.”

HORECA S•46 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 NOVEL FOOD

SANYBI-PLUS il disinfettante per superfici di ultima generazione

asi superficie dura.

Sanybi Plus può essere utilizzato tramite uno spazzolone, un nebulizzatore, versando e strofinando il prodotto oppure, per una disinfezione completa e automatica del wc, utilizzando l’apparecchio elettronico Italsan Sanytronik che ha in dotazione una fiaschetta sigillata e specifica di disinfettante Sanybi Plus.

Con Sanybi Plus non è necessario risciacquare i pavimenti, sanitari o rivestimenti verticali ma è sufficiente bagnare le superfici da trattare.

1, 2, 5, 10, 20, 25, 100, 200, 1000.

Italsan, in seguito alle richieste della propria clientela, ha recentemente inoltrato e ottenuto dal Ministero della Salute la certificazione come Presidio Medico Chirurgico, n° 21175/2022, del disinfettante liquido concentrato Sanybi Plus. Inoltre, ha iscrizione in corso d’opera all’Albo Europeo dei Biocidi (UE 528/2012).

Il vantaggio di un disinfet-

tante concentrato è quello di risparmiare all’operatore addetto alle pulizie la movimentazione di taniche pesanti e/o ingombranti.

La diluizione consigliata di Sanybi Plus è al 3% e permette l’utilizzo di una confezione “giusta dose” o flacone normale da 1 lt. e trasformare 33 lt. di acqua in prodotto pronto ad essere impiegato per la disinfezione di qualsi-

Sanybi Plus è adatto per l'uso in: Sanità (ospedali, case di cura, studi medici, ambulatori) – Igiene Pubblica (impianti sportivi, centri benessere, bagni pubblici, scuole) – Industria Alimentare (laboratori di produzione, macellerie e salumifici, industria dolciaria, panetterie, industrie di lavorazione di carne, pesce e verdure) piccola e grande ristorazione (Ho. Re.Ca., preparazione pasti, mense).

La società Italsan, titolare del PMC, ha registrato Sanybi Plus in 16 pezzature diverse per poter coprire qualsiasi esigenza di mercato e offrire alla propria clientela la possibilità di personalizzare i seguenti formati: ml. 30, 150, 200, 250, 300, 500, 750, litri

Italsan inoltre è specializzata nella sanificazione dei wc e realizza una gamma completa di attrezzature che vanno dalla sanificazione singola con apparecchi elettronici o apparecchi in fase con la cacciata dello scarico e funzionamento idropneumatico (senza batterie) fino ad arrivare ad impianti di igienizzazione centralizzata già in uso in decine di centri commerciali sparsi per tutta Italia e nei più grossi aeroporti (Fiumicino, Malpensa, Linate) oltre alle più importanti stazioni ferroviarie della penisola (Termini di Roma, Centrale di Milano).

Infine, le strutture sopra citate utilizzano Windfresh, un sistema brevettato per profumare e abbattere gli odori molesti negli ampi spazi, anch’esso centralizzato e invisibile al pubblico per prevenire atti vandalici - viene montato nelle controsoffittature.

informazione pubblicitaria
italsan.it

Il pulito

La pulizia è la condizione minima per garantire la qualità di vita in qualsiasi ambiente. Rimuovere rifiuti, polveri e sporco dalle superfici di ambienti, senza alterarle, significa rendere gli ambienti idonei alla vita delle persone che li abitano

HORECA S•50 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 SANIFICAZIONE

Il pulito è, sì, un requisito di una vita di comunità a garanzia della salute collettiva, ma è anche sempre più un’esigenza “estetica”, che comunica benessere, comfort e attenzione verso il cliente. Bisogno che oggi, anche dopo l’esperienza della pandemia di SARS coV-2 deve conciliare gli aspetti di sostenibilità ambientale ed economica che hanno portato l’industria del cleaning ad investire in ricerca, tecnologia e in soluzioni professionali che

consentano risultati ottimali, a costi contenuti e con facilità di impiego. Se ne è parlato lo scorso 3 febbraio nell’ambito della giornata dedicata al mondo dell'Horeca e della ristorazione durante il recente convegno digitale Cleaning Più; una sessione che ha raccolto i commenti e i suggerimenti di Sonia Re, Direttore APCI, Associazione Professionale Cuochi Italiani, Massimo Artorige Giubilesi, Presidente FCSI Italia e Cirillo Menini, Consulente Pest Management AIDPI, Associazione Imprese Disinfestazione Professionali Italiane

Quello dell’igiene e della sanificazione in ambito ristorativo è un tema più che mai sentito dagli chef, sottolinea Sonia Re. “Il tema della pulizia e dei pericoli per la salute degli avventori non è meno importante di altri aspetti

caratteristici della professione: dalle proposte dei menù, all’esecuzione, alla presentazione dei piatti ai clienti, fino alla gestione e al controllo delle spese del locale. Ma gli chef, alcuni sono ristoratori altri sono dipendenti, non possono e non riescono a sovraintendere tutto.” La collaborazione con figure professionali esperte è la chiave per ottenere i risultati necessari nell’ambito della sanificazione. “Tanto è vero che proprio in tema di pulizie APCI ha una partnership storica con Afidamp, l’Associazione di Fabbricanti e Distributori di forniture professionali per l’igiene degli ambienti, che nel manuale La pulizia nella ristorazione (2018, Afidamp e Fipe) mette a disposizione del settore il proprio know how e la capacità di trasmettere agli associati i concetti chiavi, nelle giuste modalità con una comunicazione semplice e pragmatica”, sottolinea Re.

Perché un locale pulito è un locale sicuro? Innanzi tutto, un ambiente sano e confortevole in cui lavorare è segno di rispetto per i dipendenti. Un aspetto da non sottovalutare, nota Re. “Perché oggi oltre alla richiesta economica il personale vuole lavorare in un ambiente rispettoso delle proprie esigenze, anche di pulizia e salubrità.”

E poi perché alla base della pulizia ci sono una serie di regole e di procedure che devono essere applicate nel modo corretto. A godere di questa garanzia sono anche i dipendenti che imparano a manipolare e trattare con cura gli ingredienti e riescono a pulire e sanificare gli spazi e le superfici di lavoro, a garanzia di sicurezza.

E parlando di competenze Re aggiun-

ge: “In post pandemia è aumentata la sensibilità sul tema tanto che abbiamo sentito necessario implementare la formazione specifica sui temi dell’igiene. Con l’obiettivo di andare oltre l’HACCP (sistema di riferimento che deve essere dato per assodato e acquisito) per dare spunti ulteriori. Questo tema ha anche una notevole ricaduta in termini di reputation, cioè di qualità percepita dal cliente sulla base di quello che viene messo in atto e che funziona anche da elemento di differenziazione nei confronti della concorrenza”. E che quindi ha un valore anche in termini di comunicazione verso i clienti. “Tutte le statistiche dicono che oggi la scelta dei locali si basa anche sulla pulizia del locale stesso che è parte integrante dell’esperienza culinaria.”

Cosa cercano invece gli chef? Da indagini interne sono emerse alcune necessità peculiari. La prima è quella di una formazione mirata e operativa su tutti gli aspetti relativi alla sanificazione. Grazie alla partnership con Afidamp sono state realizzate attività di vario tipo come masterclass o eventi con dimostrazioni pratiche. L’altra richiesta è quella di poter disporre di

S•51 DIMENSIONE PULITO | 05/2023
Sonia Re, direttore Associazione Professionale Cuochi Italiani (APCI)

prodotti per la sanificazione meno aggressivi, efficaci ma più tollerabili. Anche in questo caso ci avvaliamo dei consigli di aziende di un certo calibro che operano nel comparto con cui facciamo attività di ricerca e sviluppo per trovare i prodotti più idonei, anche in chiave di sostenibilità e di risparmio di risorse, per avere a disposizione prodotti nel complesso più performanti nelle cucine.

Igiene e salubrità sono valori intangibili e sono prerequisiti di un’attività alimentare, ribadisce Massimo Artorige Giubilesi . Ma bisogna avere gli strumenti adeguati a realizzarli: strumenti fisici e procedure che nell’insieme concorrano alla sicurezza igienica e ambientale.

La sanificazione ambientale è un insieme di procedure e trattamenti di natura fisica, meccanica e chimica in grado di rendere salubri gli ambienti in cui vivono, lavorano e transitano le persone attraverso la prevenzione e il controllo dei contaminanti biologici, chimici, fisici e il miglioramento delle condizioni del microclima (temperatura, umidità, ventilazione, illuminazione, rumore). Comprende sei livelli di intervento per superfici, attrezza-

ture, arredi e aria. Anche lo sporco si può suddividere in sporco visibile (residui di alimenti, polvere, corpi estranei); sporco invisibile (batteri, spore, muffe, virus), sporco organico (grassi, proteine, e carboidrati) ed infine sporco inorganico (sali minerali lasciati dall'acqua). Tutti parametri che vanno prevenuti e soprattutto governati.

La garanzia igienico sanitaria e di sicurezza negli ambienti indoor ha acquisito sempre più importanza in seguito alle inaspettate problematiche legate all'emergenza sanitaria appena passata, che ha spostato l’attenzione degli operatori su nuove priorità ed esigenze di valore sociale per il singolo e la collettività. Diventa indispensabile far evolvere i protocolli convenzionali, oggi per lo più basati sul prodotto chimico, verso modelli integrati chimico-fisici, che siano validati per la prevenzione e il controllo delle contaminazioni di origine biologica, chimica e fisica. “Dobbiamo fornire strumenti concreti alle organizzazioni pubbliche e private e applicare un nuovo programma sostenibile di lavoro che metta al centro le persone, qualifichi le competenze e utilizzi al meglio le

tecnologie chimico-fisiche disponibili sul mercato.” Per raggiungere gli adeguati livelli di pulizia integrando la sanificazione chimica e quella fisica la ricerca mette a disposizione tecnologie sostenibili, come quelle dei sistemi di co-sanificazione a luce led, che favoriscono il lavoro dell’uomo, caratterizzati da alta performance e sono applicabili anche e soprattutto in orario non lavorativo come quelle dei sistemi: AIR TEK (Stand alone Air Technology), IN TEK (Intelligence Air Technology), LIS (Light intelligence Sanification) e ASB (Air Sanitizing Bar) di Radical Tek 4.0, validati da Politecnico di Milano, dall’Università di Padova e dall’Istituto Italiano di Bromatologia. Sono tecnologie fisiche integrabili a base di plasma (tecnologia booster e tecnologia RCI-FEO (Radiazione Catalitica Ionizzante e Fotocatalisi Eterogenea Ossidante). La luce UV irradia una superficie a nido d'ape rivestita da una lega in cui prevale il biossido di titanio nanostrutturato e genera un effetto fotocatalitico: il vapore d'acqua presente nell'aria a contatto con la superficie viene trasformato in plasma fortemente ossidante

HORECA S•52 DIMENSIONE PULITO | 05/2023
SANIFICAZIONE
Massimo Artorige Giubilesi, presidente FCSI Italia

i cui componenti principali sono il perossido di idrogeno e i radicali ossidrilici con un piccolo residuo di ozono. Sono sistemi per il trattamento di aria e superfici facilmente installabili, per-

formanti al 99.9%, economicamente sostenibili e che in assenza di persone possono avviare la sanificazione generando comunque sostanze compatibili con esseri umani e animali domestici.

Non solo. Viviamo in un mondo complesso che obbliga Enti e imprese a ricercare nuovi modelli gestionali in grado di contenere l'incertezza e garantire la business continuity anche durante stati di crisi o emergenze. Consumatori sempre più esigenti verso la qualità, sicurezza e sostenibilità dei prodotti e dei servizi offerti hanno reso prioritaria la necessità di governare i processi interni che garantiscono il rispetto di elevati standard di igiene, sicurezza e benessere. Da queste esigenze (ma anche per queste esigenze) possono nascere nuovi servizi certificati e figure professionali. Come, per esempio, due nuove certificazioni legate a standard creati dalla società internazionale Kiwa Cermet: STSAL-AMB, per il servizio integrato di

LA PULIZIA DI IMPIANTI E SOTTOSERVIZI NELLA PREVENZIONE DEGLI INFESTANTI

Nel settore alimentare la pulizia è l'arma più potente nella prevenzione delle infestazioni, spiega Cirillo Menini Consulente Pest Management AIDPI, Associazione Imprese Disinfestazione Professionali Italiane. I professionisti della disinfestazione sono in grado di affiancare gli operatori dell’HORECA, mettendo a disposizione l’esperienza, non solo per monitorare ma anche per pianificare correttamente un piano di prevenzione delle infestazioni. Menini esemplifica alcuni aspetti fondamentali, a cominciare dalla formazione. Il personale, infatti, deve imparare a individuare i punti igienicamente critici attraverso una formazione e un affiancamento specifici. Vanno predisposte checklist e mappe per permettere una gestione e un controllo pianificati nel

tempo, anche perché le informazioni raccolte e le competenze maturate diventino patrimonio dell’impresa (e non solo del singolo operatore).

Nelle attività di ristorazione questi punti particolarmente critici possono costituire - proprio perché nascosti e meno accessibili – i luoghi dove lo sporco ristagna e richiama infestanti. “È fondamentale poi la mappatura delle aree interne ed esterne dell'esercizio”, insiste Menini. Qualsiasi infestante, infatti, per svilupparsi ha bisogno che siano soddisfatte almeno tre condizioni: un riparo sicuro da nemici e predatori, condizioni termo-igrometriche adatte e disponibilità di cibo e acqua. “Nelle aree esterne ogni residuo alimentare rappresenta per gli infestanti un forte richiamo e va regolarmente

prevenzione dalle contaminazioni di origine biologica chimica e fisica finalizzato alla salubrità degli ambienti e lo standard ST-MSA, per il manager per la salubrità degli ambienti. Sono schemi che si rivolgono a tutte le realtà virtuose che intendono sottoporre a certificazione alcuni o tutti i propri ambienti di lavoro aperti al pubblico (ad eccezione di ambienti sanitari come ospedali e case di cura). “Esiste quindi la possibilità concreta anche sotto il profilo economico di poter applicare il concetto di salubrità degli ambienti confinati - conclude Giubilesi - per trasformarla in una qualità essenziale degli edifici al pari dell’efficienza energetica. Si tratta in definitiva di superare i concetti attuali di sanificazione dando maggior importanza alle prestazioni, al mantenimento dei risultati, favorendo anche la necessità di evoluzione e la definizione di nuove competenze di tipo manageriale, in una prospettiva di miglioramento continuo del settore alimentare dell’accoglienza.”

e accuratamente rimosso.” Infine, la collaborazione. Le procedure di pulizia devono essere approfondite e coinvolgere anche, per esempio, chi si occupa di manutenzione dei locali. “Quando si verifica un caso di infestazione la prima riflessione da fare è rivedere la gestione dell'igiene degli impianti elettrici aerei, come cavi e canaline; filtri, condotte di impianti del trattamento di aria (UTA); impianti di aspirazione di linee di lavorazione e i filtri di macchinari. Anche i pozzetti e le canalette di scolo sono strutture nelle quali possono albergare e riprodursi blattoidei, ditteri, altri infestanti. Si tratta di punti che devono essere censiti e resi agevolmente accessibili o sottoposti a regolare periodica pulizia.

S•53 DIMENSIONE PULITO | 05/2023
Cirillo Menini, consulente Pest Management AIDPI

ODOR - S TOP

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IAQ nella ristorazione

La qualità dell’aria in cucine professionali e sale ristorante è un parametro di fondamentale importanza, e gestirla correttamente influenza non solo la sicurezza dei lavoratori, ma anche gli attributi positivi di un locale

a cura di Francesca Leone

HORECA S•56 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 TRATTAMENTO ARIA

Nonostante una circolazione dell’aria costante e adeguata venga di solito considerata meno prioritaria rispetto alla presenza di sistemi di climatizzazione e riscaldamento, un ambiente poco ventilato può essere causa di numerosi e notevoli effetti collaterali. Le linee guida del governo sulla gestione e manutenzione degli impianti nei luoghi aperti al pubblico prevedono infatti che gli impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC) vengano tenuti accesi e in buono stato di funzionamento, tenendo sempre sotto controllo i parametri microclimatici come temperatura, CO 2 , umidità relativa. Inoltre, sempre secondo tali linee guida, è necessario eliminare la funzione di ricircolo dell’aria degli impianti VMC, pulire regolarmente i filtri e conoscere le caratteristiche del tipo di pacco filtrante installato sull’impianto di condizionamento, sostituendolo eventualmente con uno più efficiente. Disattivare la funzione di ricircolo dell’aria consente di diminuire il rischio che, in ambienti al chiuso, patogeni contagiosi viaggino nell’aria. Il ricircolo, infatti, miscela un parziale recupero d’aria già presente nell’ambiente con l’aria di rinnovo prelevata dall’esterno, generando un’aria mista. L’adozione di misure preventive permette di ridurre qualsiasi rischio potenziale, e di procedere alla rapida sostituzione di ventilatori, cappe o estrattori difettosi, garantendo quan-

to più possibile l’utilizzo di sola aria esterna per la ventilazione dei locali.

RICAMBIO D’ARIA E PORTATA D’ARIA ESTERNA

Il ricambio d'aria può essere ottenuto in due modi: il primo è l'aerazione sufficiente e continua. il secondo è rappresentato dalla ventilazione meccanica controllata (VMC, vedi box). Il ricambio d’aria naturale può essere sufficientemente garantito da finestre dimensionate alla superficie del locale. In assenza di finestre o presenza di queste ultime ma di dimensioni insufficienti, sarà necessario installare un sistema VMC che estragga l’aria esausta e immetta aria nuova. In ambito commerciale e residenziale, la VMC farà sempre più parte degli ambienti costruiti, in quanto determina performance abitative più efficienti e green.

Per calcolare la portata d’aria esterna da immettere in un ambiente, si fa riferimento alla UNI 10339. Gli impianti, secondo questa norma, devono assicurare un quantitativo d’aria esterna almeno pari a specifici valori minimi, che variano a seconda della destinazione d’uso dei locali. Inoltre, il sistema deve garantire una filtrazione minima dell’aria e la movimentazione della stessa, con velocità fissata entro limiti precisi. In genere, per consentire il rinnovo dell’aria negli ambienti e permettere un’adeguata umidificazione e deumidificazione, luoghi altamente frequentati come gli alberghi sono dotati di un impianto di aria primaria che ha come perno centrale unità di trattamento dell’aria (UTA). Come abbiamo visto, il sistema è costituito da canali e griglie per l’estrazione dell’aria viziata, da canali e bocchette per distribuire l’aria pulita e da un sistema di ventilazione. Il compito dell’unità di trattamento dell’aria è quello di purificare l’aria, grazie ai filtri, e di portarla ai giusti livelli di umidità e di temperatura prima di reimmetterla nell’edificio. Di frequente, le UTA sono dotate anche di recuperatore di calore che ne incrementa le prestazioni energetiche.

CONDIZIONI INTERNE DEI LOCALI

Garantire il mantenimento di specifiche condizioni termo-igrometriche all’interno dei locali è fondamentale per garantire il benessere dei clienti e del personale. Una caratteristica fondamentale che gli impianti di climatizzazione devono possedere è rappresentata dalla rapida adattabilità alle mutevoli condizioni ambientali. Nel periodo invernale si deve evitare il surriscaldamento dei locali, mentre si deve garantire un rapido adattamento delle condizioni di temperatura interna nel periodo estivo. Nelle varie aree delle attività ristorative è consigliabile mantenere diverse condizioni interne (Tab.1).

S•57 DIMENSIONE PULITO | 05/2023
Tab.1: Condizioni interne dei locali
Zona ristorazione Zona cucina Temperatura estiva [°C] 23 – 26 28 – 30 Umidità relativa estiva [%] 55 – 60 Non richiesto Temperatura invernale [°C] 21 – 23 20 – 23 Umidità relativa invernale [%] 20 – 30 Non richiesto Velocità dell’aria [m/s] 0,13 – 0,15 0,15 – 0,25 Aria di rinnovo 10 l/s per persona 16,5 l/s per m² Stato Pressione/ Depressione Pressione + Pressione -

LA VENTILAZIONE MECCANICA CONTROLLATA

La VMC è definita come “il processo di immissione e/o estrazione d’aria e/o verso un ambiente confinato con lo scopo di controllare i livelli di inquinante, l’umidità o la temperatura”

(ASHRAE 62.1-2020). L’impianto di ventilazione meccanica controllata è quel sistema dedicato al ricambio d’aria continuo che fornisce nuova aria pulita. Un ventilatore con recupero di calore a ridotto consumo elettrico

Un fattore da non tralasciare riguarda i carichi termici dissipati. Per evitare sovra o sottodimensionamenti degli impianti, vanno tenuti in considerazione i seguenti parametri:

• i carichi interni estremamente variabili con picchi nei periodi nei quali vengono consumati i pasti;

• i picchi dei carichi interni tra cucina e sala da pranzo non coincidono e pertanto la loro somma potrebbe portare a sovrastime impiantistiche;

immette costantemente nuova aria nell’ambiente, prendendola dall’esterno e filtrandola, e rimuovendo pollini e inquinanti. Passato lo scambiatore di calore, la nuova aria pulita viene distribuita nell’ambiente tramite canalizzazioni ed immessa per mezzo delle bocchette. L’aria estratta passando lo scambiatore di calore cede la sua temperatura prima di essere espulsa all’esterno, in questo modo

l’aria nuova e sana che entra, guadagna calore. Le alte rese che i recuperatori di calore raggiungono contribuiscono al contenimento delle spese, abbattendo il costo in bolletta. Il sistema provvede a fornire una ventilazione bilanciata e continua a ridotto consumo con alto recupero energetico (prossimo al 90%), scongiurando l’apertura delle finestre o l’uso di piccoli estrattori, poco efficienti.

• i carichi latenti interni ai locali estremamente elevati a causa dell’emissione di vapori emessi dagli apparecchi di cottura, dai cibi e dalle persone; • le elevate infiltrazioni di aria esterna legate alla frequente apertura delle porte esterne.

IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE NEL FOOD&BEVERAGE

Gli ambienti della cucina e della sala da pranzo hanno sistemi di climatizzazione differenziati: l’impianto nella sala da pranzo può essere un impianto misto, quindi caratterizzato da sistemi variabili come ventilconvettori, split abbinati a un impianto per il ricambio e il rinnovo dell’aria, per arrivare a impianti a tutt’aria; le cucine, invece, sono caratterizzate solitamente da impianti a tutt’aria. L’impianto nella

HORECA S•58 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 TRATTAMENTO ARIA
Persone sedute [Affollamento 0,7 persone/m²] Potenza sensibile Potenza latente [W/persona] [W/persona] 50 – 70 29 - 52 Personale di sala Potenza sensibile Potenza latente [W/persona] [W/persona] 80 – 130 160 - 215 Piatti/Portate Potenza sensibile Potenza latente [W/piatto] [W/piatto] 12 3 Illuminazione [W/m²] 30 – 40 Piastre di cottura elettriche [W/m² piastra] 38.300 Fornelli elettrici [W/cad] 2.100 Fornelli a gas [W/cad] 5.000
Tab.2: Condizioni interne dei locali

sala da pranzo può essere un impianto misto, quindi caratterizzato da sistemi variabili come ventilconvettori, split abbinati a un impianto per il ricambio e il rinnovo dell’aria, per arrivare a impianti a tutt’aria; le cucine, invece, sono caratterizzate solitamente da impianti a tutt’aria. Dal punto di vista impiantistico si possono identificare tre macro soluzioni:

• Impianto di estrazione forzata dell’aria dalla cucina. Introduzione dell’aria esterna nella sala da pranzo con movimento di aria di trasferimento verso la cucina. Questo impianto rappresenta la soluzione più economica e può essere adottato solo nelle situazioni in cui le portate d’aria estratte sono ridotte, altrimenti si verificano flussi di aria elevati che comportano un’inevitabile riduzione del comfort interno alla sala da pranzo. Non ultimo, que -

sta soluzione comporta l’aspirazione di aria esterna a temperatura e umidità non controllata, ma soprattutto non è possibile eseguire una filtrazione adeguata. Nel periodo estivo viene aspirata aria calda, e viceversa nel periodo invernale aria fredda: tale condizione comporta una difficoltà nel raggiungimento e nel mantenimento delle condizioni interne di set point. È una soluzione normalmente utilizzata nei bar di piccole dimensioni, dove in realtà la cottura di cibi è particolarmente limitata.

• Per migliorare i risultati rispetto alla soluzione precedente è possibile prevedere di affiancare all’impianto di estrazione dell’aria dalla cucina, un impianto specifico di immissione di aria. L’aria viene immessa all’interno della sala di ristorazione attraverso una specifica macchina per il tratta-

mento dell’aria. In questo caso sarà possibile controllare la temperatura di immissione e il grado di filtrazione dell’aria stessa. È necessario, però, provvedere a tarare l’impianto di sala e l’impianto di estrazione della cucina in modo corretto, per evitare l’innescarsi di correnti d’aria che possono ridurre il comfort interno.

• L’impianto che corrisponde alla soluzione ottimale e ideale, che garantisce il completo controllo dei parametri e il rispetto delle condizioni di benessere per gli occupanti, prevede l’installazione di un impianto di immissione ed estrazione dell’aria a servizio della sala da pranzo ed un secondo impianto completo per la cucina. Questo tipo di impianto presenta costi d'investimento iniziali più alti rispetto alle soluzioni precedenti.

Fonte: expoclima.net

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Trattamento aria condizionata come prevenire il rischio legionella negli impianti

Tra le attività di controllo più importanti nel settore della ricettività vi è senza dubbio la manutenzione ordinaria degli impianti aeraulici per la prevenzione dei rischi derivanti dalla Legionella.

La cattiva salubrità dell’aria che respiriamo negli edifici è facilmente e ragionevolmente relazionabile alle condizioni igieniche degli impianti di climatizzazione originate, nella maggior parte dei casi, dalla scarsità degli interventi di manutenzione. Gli impianti con un insufficiente livello di manutenzione possono diffondere molti tipi di agenti inquinanti chimici e microrganismi patogeni nocivi.

La manutenzione degli impianti deve rispondere a rigorose linee guida che ogni responsabile di struttura è tenuto a rispettare, anche per responsabilità legale. L’importanza di respirare aria pulita all’interno di un luogo chiuso è un diritto essenziale, non è un caso quindi che la sanificazione dei condizionatori sia sancita dalla legge stessa. La sicurezza di aver reso immuni i sistemi di condizionamento dell’aria da rischi di contagio da malattie respiratorie tranquillizza il titolare e, soprattutto, l’utente finale. Meglio ancora se tutto ciò è avvenuto in tempi brevi e a costi

fettanti ma di semplice e veloce utilizzo è di fondamentale importanza per garantire una manutenzione efficace sia dal punto di vista sanitario che da quello economico.

Dal piccolo impianto alla grande UTA Zep ha studiato, sperimentato e realizzato specifici prodotti per ogni fase della loro manutenzione. Attraverso la proposta PROTEZIONE GLOBALE gli operatori possono pertanto offrire ai propri clienti la sicurezza che solo il perfetto stato degli impianti è in grado di garantire. Altri aspetti importanti da considerare sono la miglior resa energetica, il risparmio economico e l’essere in regola con le normative in vigore.

La Legionella è normalmente presente nelle fonti d’acqua utilizzate dall’uomo e non è pensabile un sistema di prevenzione che abbia lo scopo di sradicare completamente il batterio dall’ambiente. Bisogna intervenire nelle fonti secondarie artificiali di contaminazione e la principale arma per la prevenzione consiste in una buona manutenzione, attraverso poche ma fondamentali operazioni. Nella gamma ZEP AC SYSTEMS MAINTENANCE sono presenti prodotti contenenti principi attivi efficaci contro

zep.it

COME PREVENIRE I RISCHI DI CONTAGIO

Se un impianto di climatizzazione non è adeguatamente pulito, il rischio è che possa contribuire a veicolare nell’ambiente polvere sottili, polline, batteri e altri agenti patogeni aerodispersi. Le soluzioni proposte da Zep affrontano ogni aspetto legato all’igiene degli impianti con applicazioni tecniche semplici e sicure, adatte agli impianti di tutte le dimensioni. Una parte fondamentale è la costante e qualificata formazione e informazione degli operatori grazie all’assistenza specifica dedicata ai clienti, punto imprescindibile dell’offerta Zep.

OBIETTIVI E BENEFICI DELLA PROTEZIONE GLOBALE ZEP

In vista della manutenzione degli impianti AC per la prossima stagione estiva l’offerta PROTEZIONE GLOBALE si pone degli obiettivi molto precisi per prevenire il rischio di contagio da Legionella quali:

• La pulizia e la disinfezione dei filtri che riveste una grande importanza per prevenire infezioni anche serie come la legionella. I filtri non puliti, infatti, non solo possono trasformarsi in ricettacoli di batteri e muffe che vengono poi immessi nell’ambiente ma perdono anche la loro efficacia filtrante dopo mesi interi di funzionamento continuato.

• Trattamento delle superfici alettate di scambio termico interne ai condizionatori con specifici prodotti detergenti e igienizzanti che non necessitano di risciacquo manuale perchè autodilavanti.

• Igienizzazione continuativa delle condense e prevenzione del ristagno nelle vasche di raccolta di split e fancoils con specifiche pastiglie per il controllo batterico, anche nell’acqua di raffreddamento ricircolata in torre evaporativa.

• Disincrostazione e pulizia delle batterie di scambio delle unità esterne da smog e polvere per garantire sempre la corretta resa termica delle macchine e il risparmio energetico.

Oltre alla prevenzione della Legionellosi trattare gli impianti comporta molti benefici legati alla riduzione di interventi di manutenzione onerosi e costosi e al risparmio energetico grazie al mantenimento di un buon scambio termico delle apparecchiature (pacchi lamellari delle torri, serpentine, scambiatori a fascio tubero, superfici alettate degli aerotermi). Le registrazioni P.M.C. di molti prodotti Zep dedicati alla manutenzione degli aerotermi garantiscono le strutture sull’efficacia del trattamento, lasciando i responsabili con la tranquillità di avere operato correttamente e soprattutto nell’ambito delle normative correnti.

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PRIMO PIANO

Alcuni dei prodotti di riferimento del panorama industriale

FALPI

Carrelli Solight, robustezza e design

Il servizio di housekeeping è un elemento che contribuisce in modo essenziale all’immagine dell’albergo. Per questo Falpi ha progettato la linea Solight, dove robustezza, funzionalità ed estetica si fondono in un prodotto dal design raffinato e discreto. In Falpi, bellezza ed eleganza sono intrinsecamente connesse alla sobrietà di linee, forme e colori, al fine di creare un prodotto quasi “invisibile”, che si integra perfettamente con qualsiasi tipo di arredo. L’attenzione a ogni dettaglio, l’estetica raffinata e una struttura in acciaio e alluminio rendono i carrelli Solight uno strumento di lavoro indispensabile in una struttura di lusso, dove i servizi di housekeeping, laundry, ripristino del minibar e couverture devono essere svolti con la massima cura e discrezione.

falpi.com

LINDHAUS

Una gamma completa per il settore Ho.Re.Ca.

Tra un’ampia disponibilità di 40 modelli professionali di varie tipologie e misure, Lindhaus propone una selezionata linea per le tipiche esigenze del canale Horeca. Per l’aspirazione dei pavimenti in ambienti ingombrati la scelta verte tra la dinamicità di scopa elettrica LB3 L-ion – eco Force in versione sia a batteria che a cavo, o l’aspirapolvere a carrello HF6 eco Force con voluminoso sacco filtro. Per spazi ariosi la mini-spazzatrice LS38 L-ion – Electric è la soluzione che combina velocità e produttività senza uguali. Dove c’è moquette, battitappeto Dynamic eco Force potente ma leggero e con tutto il necessario a bordo. Per il lavaggio agile ed efficace di piccoli spazi si va su LW30 ultra-compatta a cavo con asciugatura fronte/retro, mentre per ampie metrature c’è la nuovissima dinamica LW44-52 Flexy Hybrid a batteria (90 minuti!) con timone sia bloccabile che flessibile 360°. lindhaus.it

LUCART PROFESSIONAL

Asciugamani EcoNatural Z3

Gli asciugamani EcoNatural Z3 hanno ottenuto, in conformità agli standard PAS2060 e ISO14067, la Climate Neutrality di prodotto, che attesta che tutte le emissioni di gas serra, generate durante l’intero ciclo di vita del prodotto in un determinato arco temporale, sono state ridotte o compensate fino al loro completo azzeramento. Un percorso, quello verso la Climate Neutrality, che è stato costituito da precise fasi, definite da standard internazionali: misurazione della Carbon Footprint del prodotto, riduzione delle emissioni e compensazione delle emissioni residue. Questo percorso è stato supervisionato da Carbonsink, società specializzata in consulenza per lo sviluppo di strategie climatiche. Lucart Professional EcoNatural aggiunge alle molteplici certificazioni di sostenibilità, come EU Ecolabel e FSC Recycled, questo nuovo traguardo volto a ridurre ulteriormente l'impronta ambientale sul pianeta e a contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici. lucartprofessional.com

S•62 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 HORECA VETRINA a
cura di Loredana Vitulano

I nuovi dispenser Simplify in legno e plastica riciclati Papernet presenta i nuovi Dispenser Simplify realizzati al 75% da materiale plastico riciclato post-consumo e materiali in eccesso provenienti dalla lavorazione del legno, garantendo in tal modo una riduzione degli sprechi nel pieno rispetto dell’ambiente. 75% Materiale riciclato: 25% Legno riciclato, 50% Plastica riciclata post-consumo, 25% Resina compound. Interamente Riciclabili: Grazie ai materiali di cui sono composti, i dispenser sono a loro volta interamente riciclabili. Design e praticità: Dispenser dalle linee pulite ed eleganti, realizzati con materiale antiurto che assicura una migliore conservazione del prodotto.

papernet.com

FALVO

ODOR STOP

L’eliminazione dei cattivi odori negli ambienti e i tessuti, passa principalmente da una pulizia approfondita, perché senza la rimozione dello sporco che li genera, risulterà impossibile eliminarli. Però in alcuni casi, anche dopo una pulizia approfondita, rimangono dei composti solfonati, azotati, ossigenati, acidi grassi volatili che, in base alla loro concentrazione, vengono percepiti dalle persone creando un disturbo sensoriale e un disagio, che fa identificare il luogo o la biancheria come ancora sporchi. Falvo propone Odor Stop, una tecnologia che neutralizza e non copre i cattivi odori, con triplice azione: Reazione di costruzione e di combinazione; Decomposizione chimica; Assorbimento. Grazie a Odor Stop gli ambienti, la biancheria, sia intima che piana, risulteranno freschi e senza odori sgradevoli. Odor Stop è disponibile sia concentrato che pronto all’uso. falvo.info

ZEP

Disinfettante per superfici e filtri

Zepynamic Ac Plus è un disinfettante per superfici e filtri efficace e versatile. Deodora e disinfetta in un'unica azione, garantendo un effetto profondo e duraturo. Il prodotto è utilizzabile per la disinfezione di superfici e attrezzature in tutti gli ambienti come uffici, palestre, scuole, hotel e comunità. Particolarmente efficace per il trattamento degli impianti di aria condizionata di edifici e autovetture. Zepynamic AC plus è stato testato secondo la norma UNI EN 1276 e EN 13697:2019 su Pseudomonas aeruginosa, Escherichia coli, Staphylococcus aureus, Enterococcus hirae e Legionella pneumophila. Efficace contro batteri e microrganismi nocivi, testato secondo la norma UNI EN 14476 e EN16777 su Adenovirus, Murine Norovirus e Coronavirus ATCCv-740, anche contro virus altamente contagiosi.

zep.it

MARKA

Marka lancia Cloro Mousse

Dai laboratori Marka nasce Cloro Mousse, il detergente igienizzante in mousse a base di cloro attivo 1,5% appositamente formulato per una profonda detersione e igienizzazione di tutte le superfici resistenti al cloro. La sua speciale formula genera una magnifica mousse che conferisce al prodotto un alto potere aggrappante, facilitandone l’utilizzo anche su superfici verticali, senza colare, con un’applicazione precisa e mirata. Cloro Mousse è utilizzabile in qualsiasi ambiente, pubblico e privato, dalla cucina al bagno. Perché scegliere Cloro Mousse? Ideale per superfici piastrellate (verticali e orizzontali) e sanitari; Alto potere aggrappante; Utilizzabile anche come pretrattante su tessuti bianchi; Ideale per sbiancare le fughe; Azione attiva contro la muffa; Gradevolmente profumato; Trigger ergonomico. mkspa.com

S•63 DIMENSIONE PULITO | 05/2023
PAPERNET

Sistema KEMIKA per la ristorazione

dorante biologico specifico per questo impiego. Questo prodotto lavora grazie alla composizione di ceppi batterici che metabolizzano i residui organici inibendo la fermentazione dei rifiuti.

I detergenti selezionati sono riconducibili a due tipologie di prodotti chimici:

• Detergenti Alcalini: idonei alla eliminazione di carboidrati, olio, grasso e proteine.

• Detergenti Acidi: indicati per l’eliminazione di materiale inorganico e incrostazioni.

I vantaggi del sistema Kemika sono evidenti e concreti:

In Kemika c’è la consapevolezza che nel settore della ristorazione collettiva, una corretta detersione e disinfezione degli ambienti e delle attrezzature costituisce uno strumento fondamentale per contenere il rischio di contaminazione microbiologica del prodotto finito.

Lo sporco, quale nemico da combattere, è un insieme di sostanze differenti che mescolate formano un terreno di crescita per i microrganismi, costituisce un eccellente terreno di cultura e nutrimento per i contaminanti microbiologici.

Kemika affronta le operazioni legate all’eliminazione della proliferazione batterica predisponendo l’utilizzo di Detergenti / Disinfettanti

ad ampio spettro d’azione, impiegati alle opportune concentrazioni, rispettando i corretti tempi di contatto. L’approccio alla domanda di igiene nel settore Ho.re. ca è quella di lavorare sulla prevenzione, predisponendo e pianificando la rimozione tempestiva di residui di lavorazione e materie prime scadute.

Nell’elaborazione del Piano di pulizia, ci si basa sull’individuazione, in loco, di quelle che sono le criticità, cioè quelle zone o punti degli ambienti lavorativi la cui inadeguata pulizia può facilmente creare problemi di contaminazione. Ad esempio, sulle pavimentazioni di una cucina si deve assolutamente evitare gli accumuli di sporco, questi,

rendono elevato il rischio di contaminazione, complicando e allungando i tempi di un intervento di pulizia. Gli scarichi devono essere puliti quotidianamente e le griglie devono essere frequentemente rimosse e pulite.

A questo proposito nel Piano di Pulizia vengono inseriti prodotti specifici, che lavorano grazie a colture batteriche selezionate e liofilizzate in compresse, a lenta dissoluzione, particolarmente attive nell’eliminazione di grassi di natura organica e proteica.

Quando si devono detergere e disinfettare contenitori adibiti alla raccolta rifiuti, viene strutturato un programma di intervento che prevede l’utilizzo di un igienizzante deo-

• Soluzioni Detergenti e Disinfettanti sempre preparate nel corretto dosaggio di utilizzo.

• Impiego di Disinfettanti ad ampio spettro d’azione.

• Uso di formulati in grado di garantire un elevato standard qualitativo del risultato finale.

• Diminuzione del consumo di prodotti chimici grazie ad un sistema di dosaggio automatico.

- Formule concentrate per ridurre il peso e il volume degli imballi.

• Riduzione della produzione di imballi plastici e quindi dell’inquinamento generato dal trasporto su camion di questi prodotti.

DETERGENZA
kemikagroup.com

La leggerezza del telaio in alluminio, la praticità del Flat mop con sistema a strappo

Il mop permette una pulizia perfetta e senza aloni grazie al particolare intreccio tra la Microfibra e il Cotone. La microfibra rimuove sporco e polvere e allo stesso tempo il cotone permette al prodotto di conservare la giusta umidità, mantenendo il mop bagnato per più tempo e consentendo così di pulire molti più metri di superficie. La sanificazione è garantita su ogni tipo di materiale o pavimento. Al termine dell’utilizzo l’operatore può facilmente rimuovere il mop

per il suo lavaggio: il sistema a strappo assicura praticità e velocità nelle operazioni di cambio mop, oltre a garantire la massima aderenza al telaio. Il prodotto si presenta anche nella versione solo in Microfibra, per un uso più tradizionale di questo tipo di prodotto.

TELAIO IN ALLUMINIO CON SNODO SCORREVOLE E BLOCCO LATERALE

Il panno mop con sistema a strappo è ancora più funzionale se usato con il tela-

io in alluminio con lo snodo centrale scorrevole. Con un semplice movimento lo snodo centrale del telaio si sgancia e attraverso i binari si sposta di lato, dove viene bloccato. In questo modo l’operatore può far passare il prodotto sotto ogni mobi-

le od ostacolo, senza dover fare alcuno sforzo. Il sistema con blocco laterale consente l’uso del telaio attraverso qualsiasi passaggio difficile, per raggiungere i punti più scomodi, soprattutto in ambienti dove sono presenti scaffalature, mobili, attrezzature, e i movimenti sono quindi più difficili.

ATTREZZATURE essecinque.net

PAREDES

Pulizia ecologica con microfibra Ultimate 3D Infinite

Paredes Italia continua a proporre novità nell’ambito dell’igiene professionale; in ottica di semplificare il lavoro e ridurre i consumi, con un occhio di riguardo all’ambiente e all’inquinamento, in esclusiva con Decitex – innovatore nel campo delle microfibre – Paredes ha presentato un sistema microfibra

Ultimate 3D Infinite, prodotto al 100% di fibre riciclate certificate Nordic Swan Ecolabel che permette di lavare i pavimenti senza l’utilizzo di prodotti chimici. Una rivoluzionaria pulizia ecologica e sicura, attuata già negli Ospedali di Grenoble e Guéret in Francia. La risposta alle necessità ed esigenze di tutti i professionisti dell’igiene che vogliono eliminare le principali fonti di inquinamento prodotte dalle sostanze chimiche e garantire igiene nei luoghi al chiuso. paredes.it

FIMAP

EMx, risparmio ed efficenza

EMx è una lavasciuga pavimenti di grande versatilità, grazie alle dimensioni compatte e all’ampia scelta di equipaggiamenti disponibili. Tra questi, una ricca selezione è stata pensata per allestire EMx in modo totalmente sostenibile, ovvero con tutte le soluzioni e le tecnologie Fimap che fanno risparmiare risorse e riducono l’impatto sull'ambiente delle operazioni di pulizia e del prodotto stesso. Nella versione Pro, i programmi a zona permettono di memorizzare impostazioni diverse a seconda degli ambienti da pulire. In questo modo l’utilizzatore è facilitato nel suo lavoro in quanto trova le funzioni adeguate già registrate e si assicura il raggiungimento degli obiettivi previsti. È indicata per i settori alberghiero e della ristorazione, per la pulizia di atri, corridoi, sale ristorante, cucine e aree benessere.

fimap.com

Mai senza Carta. Tork PeakServe, il dispenser a erogazione continua

È ormai chiaro a tutti che l'igiene delle mani è il modo migliore per prevenire la diffusione delle infezioni e in aree igieniche critiche come gli ospedali, gli asciugamani

di carta sono l’unica soluzione di asciugatura raccomandata poiché gli essiccatori a getto d'aria producono più goccioline trasportate dall'aria, aumentando il rischio di diffusione di virus e batteri.

Tork PeakServe è il dispenser a erogazione continua che vanta la straordinaria capacità di 2.132 asciugamani, dispensati rapidamente e senza interruzioni garantendo un flusso continuo di visitatori. Le risme compresse possono essere caricate rapidamente in qualsiasi momento, trasportate e stoccate senza difficoltà in modo da consentire al personale di dedicarsi all’attività di pulizia

piuttosto che alle ricariche. Vediamo le principali caratteristiche:

• Design ultra sottile, elegante e salvaspazio.

• Capacità elevata per una manutenzione ridotta e un rischio minore di esaurimento della carta.

• Prendere un asciugamano è semplice, grazie al sistema brevettato di erogazione continua.

• Le ricariche possono essere effettuate dal basso al momento opportuno, ovvero più flessibilità e più tempo per le pulizie.

• Gli asciugamani vengono erogati in 3 secondi, rendendo più scorrevole il flusso dei

visitatori alle aree bagno.

• Grazie all’utilizzo di risme compresse, evita che gli asciugamani si esauriscano all’improvviso.

tork.it HORECA VETRINA

Il vapore secondo Cimel

Cimel dal 1978 produttore di macchinari per la pulizia professionale presenta Turbolava Vapor.net, pulitori a vapore saturo. Con una minima presenza di micro gocce d'acqua (4/5%), emettono vapore con temperatura fino a 180 C° e pressione da 6 a 10 bar. La potenza del vapore agisce con alta temperature e pressione, e minima quantità d’acqua, così da pulire, sgrassare e sanificare tutte le superfici verticali e orizzontali, macchinari, piani di lavoro, utensili, arredi, velocemente, senza spargere

acqua attorno, in sinergia o meno con prodotti chimici disinfettanti o sgrassanti. Con potenze da 2800 watt a 230V e fino a 18.000 watt a 380 Volts sono dotate di vari dispositivi di sicurezza. Efficace contro tutti i tipi di sporco e contro batteri e virus, il nuovo modello Vapornet Sanitary oltre che pulire e sgrassare vaporizza insieme al vapore anche disinfettanti nell’ambiente per ogni esigenza nei settori: Sanità, Commercio, Ho.re.ca., Industrie alimentari, Aziende meccaniche, Automotive.

Tutti i modelli Turbolava Vapor. net sono progettati con una struttura esterna in acciaio inox, una caldaia in acciaio di congruo spessore e sono forniti con una vasta gamma di accessori di serie per arrivare a snidare i batteri, lo sporco e il grasso anche negli interstizi più nascosti su pavimenti, piastrelle, piani di lavoro, macchinari, senza bagnare

attorno e senza rovinare componenti elettrici o elettronici.

Cimel fornisce prodotti personalizzati seguendo le esigenze del cliente e progetta e realizza impianti lava nastri a vapore su misura.

informazione pubblicitaria cimel.com
L E M I G L I O R I M A C C H I N E P E R L E P U L I Z I E S U L L E P I C C O L E S U P E R F I C i m e l s r l V i a M i l a n o 2 7 2 1 0 4 0 J e r a g o ( V A ) t e l 0 3 3 1 2 1 7 3 6 8 w w w c i m e l c o m - i n f o @ c i m e l c o m

il rotolo tradizionale lascia il posto alla carta in formato piegato

Nelle cucine professionali i ritmi frenetici del lavoro e gli spazi ristretti possono compromettere l’efficienza del servizio. La lunga esperienza maturata nel campo della pulizia professionale e un’analisi attenta dei bisogni della ristorazione, hanno consentito a Celtex di ideare un nuovo sistema di dispensazione progettato per agevolare le attività di

preparazione di cibi, pulizia e impiattamento. Megamini Omnia Labor è il sistema di dispensazione che eroga carta asciugatutto in fogli piegati già aperti e pronti all’uso. Compatto nelle dimensioni e capiente nel contenimento delle ricariche, il dispenser può alloggiare fino a 400 fogli piegati in pura cellulosa. Ogni foglio viene erogato da una bocca

in ABS, arricchita con trattamento antimicrobico, che inibisce la crescita dei microbi sulle superfici e protegge la carta da contaminazioni esterne fino al suo utilizzo. Massima igiene del prodotto e conformità al protocollo HACCP. Il vantaggio dell’erogazione in fogli è avere la carta sempre facilmente a disposizione e azionabile con una sola mano, senza interrompere il personale di cucina durante le normali attività in corso. Il funzionamento foglio a foglio evita, inoltre, i noiosi inceppamenti a cui sono spesso sottoposti i dispenser carenati, inceppamenti che inducono alla rimozione del rotolo dal dispenser e quindi al rallentamento del servizio. Omnia Labor si distingue inoltre per la sua flessibilità di utilizzo, perché può essere sistemato a muro oppure installato su apposito supporto in acciaio inox vicino ad una postazione di lavoro. Il pratico manico di cui è dotato il supporto consente di trasportarlo facilmente da un ripiano all’altro della cucina, così da avere sempre la carta a disposizione senza allontanarsi dal proprio supporto di lavoro. Facilità d’uso, flessibilità e massima igiene: Omnia Labor, un sous chef in cucina.

E PER LA SALA?

La pulizia in formato piegato di Industrie Celtex si estende anche ad altri ambienti della ristorazione, come la sala o area bar, dove la rapidità nelle operazioni di pulizia è un aspetto essenziale. Con Celtex ManuTer il ristoratore può avere la funzionalità di una bobina combinata alla praticità dei fogli piegati Grazie al funzionamento foglio a foglio, ManuTer consente di estrarre un foglio alla volta, di ampio formato, grande come uno strappo di una normale bobina. Elevate performance di assorbenza e praticità nelle operazioni di pulizia, grazie anche alla confezione auto dispensante. Grazie alla sua struttura compatta e salvaspazio e alla leggerezza del pack, ManuTer può essere facilmente trasportato dall’inserviente da un ambiente all’altro del locale, avendo sempre carta protetta a portata di mano. Un prodotto all’insegna della praticità, utilizzabile sia in orizzontale sia in verticale, anche in abbinamento al pratico dispenser in metallo. Pratico, igienico e certificato, ManuTer si trasforma nella terza mano della pulizia.

DISPENSER OMNIA
LABOR:
industrieceltex.com

NUOVA MIRA ERGO40, più ergonomica, più efficace

Negli ambienti ad alta frequentazione il livello di pulizia deve essere mantenuto alto durante tutto l’orario di apertura dell’attività, quindi avere una macchina lavapavimenti che si integri con l’ambiente che la circonda diventa un punto di forza agli occhi del cliente. Il tutto deve avvenire in maniera silenziosa ed efficace così da permettere una pulizia rapida senza intralciare il passaggio della clientela. Per venire incontro a queste necessità 4 CleanPro propone la nuova versione dell’ormai storica MIRA40: la lavapavimenti ERGO 40

La nuova MIRA ERGO 40 si presenta completamente rivisitata nella parte superiore dove sono concentrate tutte

le novità. Il design tanto per cominciare, offre un nuovo manico che supporta il serbatoio di recupero. Anche il cruscotto è stato completamente ristudiato. Invece dell’ingombrante manico in rotazionale, si è passati al più tradizionale manico tubolare di 32 mm di diametro in acciaio inox aisi304. Il cruscotto con l’impugnatura è invece un doppio guscio con la presa del manico del tipo monospazzola, offrendo così un maggior braccio di leva rendendo più leggera la guida della macchina.

Nella parte inferiore del manico si trova il serbatoio di recupero di ben 5 litri che abbracciando il manico e agganciandosi a questo con delle molle a clip, rende fa-

cile e sicuro lo sgancio dello stesso in modo da svuotarlo e risciacquarlo.

Il sistema di filtro e galleggiante è la tradizionale gabbia di retina d’acciaio con delle palline che andranno poi a tappare il tubo d’aspirazione quando l’acqua arriva al livello massimo.

La parte inferiore della macchina invece è invariata e monta esattamente gli stessi componenti della versione precedente in quanto il gruppo meccanico dei motori spazzole e aspirazione sono sempre stati molto performanti.

Il risultato finale è dunque una macchina più leggera alla guida grazie all’abbassamento del baricentro del gruppo manico, più ergonomica (dove il nome ERGO) con l’impugnatura a monospazzola, più affidabile con il nuovo serbatoio di 5 litri di

capacità dell'acqua di recupero e soprattutto il collegamento diretto del tubo del sistema d’aspirazione direttamente inserito nel serbatoio, quindi senza guarnizione e senza gancio di chiusura come anche il nuovo sistema di galleggiante a gabbia di rete con palline.

L’efficienza rimane dell’ottimo livello anche perché batterie e motori sono gli stessi del modello precedente e quindi un motore d’aspirazione 330 watt e 2 motori spazzole di 120 watt ciascuno.

Importantissimo sottolineare che tutti i ricambi principali sono gli stessi della versione precedente e quindi i distributori e centri assistenza non devono rifornirsi di nuovi ricambi dato che tutti i motori e le schede elettroniche sono identiche, come anche tutta la gamma di accessori.

MACCHINE 4cleanpro.com

Lampade a luce UV ProFly: la soluzione ideale per il controllo degli insetti nel settore HO.RE.CA.

e tecnicamente conforme ai requisiti di legge.

Si tratta di lampade con tubi al neon fluorescenti che emettono luce U.V.A. Tale luce, di lunghezza d’onda 315-400 nm, risulta invisibile all’occhio umano, ma è percepita da molte specie di insetti che la utilizzano per orientarsi in volo.

luminose (finestre, vetrate, ecc.) e non devono essere posizionate troppo in alto (massimo 2 metri di altezza da terra).

La Divisione Vebi Tech si rivolge alle aziende e ai professionisti della disinfestazione, offrendo un’ampia gamma di prodotti e soluzioni per la lotta a roditori e insetti con molteplici tipi di formulazioni e principi attivi. L’assortimento si completa di disabituanti, diserbanti, disinfettanti, lampade a luce U.V., attrezzature specifiche per disinfestazione e sanificazione e soluzioni per la cura e protezione del verde.

La Divisione vanta una profonda conoscenza del settore, frutto del lavoro di tecnici esperti, sperimentazioni sul campo e in laboratorio, sinergie di idee in collaborazione con professionisti, enti,

clienti, fornitori e Università. Vebi Tech offre attività di consulenza, formazione e supporto agli operatori e alle aziende, attraverso corsi ad hoc per soddisfare le esigenze specifiche di ogni cliente. Infatti, l’obiettivo è affiancare il professionista nell’individuazione del problema, analizzandone ogni aspetto per un intervento mirato, radicale ed efficace.

Dall’expertise di Vebi Tech nasce ProFly: una linea di lampade a luce UV con superficie collata, facilmente convertibili con luce a LED.

La Linea ProFly è studiata appositamente per gli ambienti HO.RE.CA. perché esteticamente piacevole

Con le lampade della Linea ProFly gli insetti vengono completamente catturati grazie alla superficie collata, diversamente dalle lampade con griglia elettrica fulminante, nelle quali i frammenti di insetto possono essere distribuiti in un raggio di 5 metri dal punto di cattura. Questi frammenti possono contenere batteri come E. coli, Corynebacterium, Mycobacterium tubercolosis, Salmonella, Staphylococcus aurens, etc. Il cartoncino collato, inoltre, permette il costante monitoraggio degli insetti catturati.

Per assicurare la loro efficacia, le lampade devono essere installate a 90° rispetto alle principali sorgenti

Le lampade devono essere installate a metà via tra i possibili punti di ingresso degli insetti e le aree produttive, in modo tale da poter catturare gli insetti prima che raggiungano i punti critici. Il rivestimento interno dei tubi al neon si esaurisce nell’arco di 1 anno, perdendo il potere attrattivo e richiedendo la sostituzione. Per questo motivo, tutta la gamma ProFly può essere facilmente convertita a LED con il solo utilizzo di un kit apposito, in previsione della Direttiva RoHS, secondo la quale dal 1° settembre 2023 l’utilizzo dei LED diventerà obbligatorio.

Questo garantisce la massima efficacia e il considerevole aumento di attrattività delle lampade con una durata triplicata della luce. Il passaggio al LED assicura anche un risparmio energetico non indifferente: i LED consumano fino al 75% in meno di energia elettrica

Vebi Tech | YOUR BEST PARTNER IN PROFESSIONAL SOLUTIONS

informazione pubblicitaria vebitech.it

La gestione degli infestanti nell’Horeca

La nuova gestione per la sicurezza alimentare basata sul sistema

HACCP

HORECA S•72 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 INTEGRATED PEST MANAGEMENT

Nel 2016 la Commissione Europea aveva emesso una comunicazione relativa all’attuazione dei sistemi per una corretta gestione della sicurezza alimentare sulla base di programmi di prerequisiti (PRP) con le procedure che si basavano sul sistema HACCP. A seguito di aggiornamenti e revisione di normative quali ad esempio: Regolamento (UE) 2021/382 (1) sulla cultura della sicurezza alimentare e del controllo degli allergeni e revisione di norme internazionali; ISO 22000 (2); General principles of food hygiene del Codex Alimentarius (3); adozione del Code of Practice on Food Allergen Management for Food Business del Codex Alimentarius (4), l’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha emesso una serie di pareri scientifici pertinenti (5) che, assieme ad altre esperienze pratiche, ha portato alla revisione del documento del 2016 con un nuovo documento identificato come “Comunicazione della Commissione Europea relativa all’attuazione dei sistemi di gestione per la sicurezza alimentare riguardanti le corrette prassi igieniche e le procedure basate sui principi del sistema HACCP,

compresa l’agevolazione/la flessibilità in materia di attuazione in determinate imprese alimentari (2022/C 355/01) del 16 Settembre 2022”.

Lo scopo di questo nuovo documento, che andremo ad analizzare, è di armonizzare l’applicazione dei requisiti UE delle corrette prassi igieniche (GHP), delle procedure basate sul principio dell’analisi dei pericoli e dei punti critici di controllo (CCP) nell’ambito di un sistema per la sicurezza alimentare (FSMS) offrendo degli orientamenti pratici, fermo restando che il documento redatto dalla commissione non risulta giuridicamente vincolante a differenza dei requisiti di legge identificati nella sezione 4 del documento stesso.

LE CORRETTE PRASSI

IGIENICHE (GHP)

Si tratta delle misure e condizioni fondamentali che, applicate in qualsiasi fase della catena alimentare, garantiscono di fornire alimenti sicuri e adeguati (6) e si sviluppano con un piano GHP dato da documenti e registrazioni che giustificano le azioni intraprese, la sorveglianza, la verifica e le azioni cor-

rettive (se applicabili), procedure naturalmente integrate nel piano HACCP. Si ha quindi che l’Operatore del Settore Alimentare (OSA) deve attenersi a procedure basate sul sistema HACCP come ad esempio l’art. 5 del regolamento (CE) n.852/2004, che dispone di rispettare i requisiti generali in materia d’igiene di cui all’allegato I, applicabili alla produzione primaria e alle operazioni associate, e all’allegato II, applicabili alle altre fasi della catena di produzione alimentare. In sostanza l’articolo 5 dispone che gli OSA predispongano, attuino e mantengano una o più procedure permanenti basate sui principi dell’HACCP utili a controllare eventuali pericoli inerenti gli alimenti. Altri obblighi si possono poi identificare nel regolamento (CE) n.178/2002 (7) il quale stabilisce un’altra serie di principi e requisiti obbligatori nel quadro di una corretta gestione del sistema della sicurezza alimentare quali: analisi del rischio, principio di precauzione, trasparenza/comunicazione, responsabilità primaria degli OSA, ecc. Sono inoltre presenti altri orientamenti dati dalla commissione europea su specifici indirizzi (https://food.ec.europa. eu/horizontal-topics/general-food-law_ en).

IL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA ALIMENTARE (FSMS)

Nel suo complesso quindi l’FSMS (8) risulta essere un sistema che deve includere delle corrette prassi Igieniche (GHP) e procedure basate sul sistema HACCP con un programma di prerequisiti (PRP), integrati da misure di controllo nei Punti Critici di Controllo (CCP), che garantiscono che gli alimenti risultino sicuri e adatti all’uso previsto.

Si ha quindi che in un sistema per la gestione della sicurezza alimentare (FSMS) nel settore dell’Ho.Re.Ca. rientra a pieno titolo anche il controllo dei potenziali animali infestanti in un’ottica di Integrated Pest Management (IPM).

S•73 DIMENSIONE PULITO | 05/2023

LA FORMAZIONE

Punto fondamentale del documento, è la formazione degli OSA, che deve essere suddiviso in base al ruolo. Viene identificata quindi una formazione in materia di igiene generale (destinata a tutti i dipendenti) e una formazione specifica indirizzata a chi sorveglia/gestisce i CCP. Nel marzo del 2021 l’importanza della formazione viene ulteriormente rafforzata con un requisito obbligatorio della cultura della sicurezza alimentare nel regolamento (CE) n.852/20024 (cfr. allegato I, sezione 4.14).

LA GESTIONE DEGLI

ANIMALI INFESTANTI

L’operatore della Sicurezza Alimentare deve quindi documentare le corrette prassi igieniche per garantire la sicurezza alimentare, tenendo conto delle dimensioni dell’azienda alimentare, oltre a identificare la/le persone responsabili della loro applicazione.

Chiaramente, nelle corrette prassi igieniche, la gestione degli animali infestanti, viene identificato come punto fondamentale dei GHP. Il concetto di controllo degli stessi, nell’esempio riportato dal documento, si sviluppa

secondo un’ottica di Integrated Pest Management (IPM), andando ad enfatizzare le attività di prevenzione rispetto alle attività di lotta. In un’ottica di prevenzione si ha infatti che, nei primi punti del documento (9): i muri esterni dovrebbero essere privi di crepe o fessure; le zone circostanti curate e prive di siti di rifugio agli animali infestanti; l’accesso agli animali domestici o selvatici deve essere vietato/ interdetto; le finestre dovrebbero essere provviste di zanzariere; le porte dovrebbero essere tenute chiuse; le fessure tra porte e pavimento dovrebbero essere sigillate; le attrezzature e i locali dovrebbero essere tenuti puliti. Successivamente alle opere di prevenzione si identifica la necessità di un programma di monitoraggio contro gli animali infestanti che preveda: opportunità di un numero adeguato di esche o trappole con posizionamento strategico (interno ed esterno); monitoraggio di roditori, insetti striscianti e volanti; smaltimento di eventuali carcasse o insetti morti per evitare il rischio di contatto con gli alimenti. In caso di problemi ricorrenti di presenza di infestanti si identifica infine la possibilità di un controllo mediante

utilizzo di sostanze chimiche autorizzate dal regolamento biocidi (10), per il controllo degli infestanti.

In un’ottica di prevenzione viene identificato infine come le sostanze chimiche (biocidi), non devono essere usate per monitorare le infestazioni, riconoscendo una corretta distinzione tra monitoraggio e lotta agli infestanti. Per il concetto di flessibilità invece, viene identificato come sarebbe meglio ricorrere alla disinfestazione professionale anche se, nella maggior parte dei casi, la stessa non risulta obbligatoria a condizione che il personale possa dimostrare la propria competenza. Su tale punto si identifica quindi come le piccole imprese, in particolare, possono applicare tale flessibilità.

NELLE PICCOLE IMPRESE ALIMENTARI

È importante andare a identificare quale potrebbe essere una corretta procedura per la gestione degli animali infestanti in una piccola impresa, per garantire una corretta sicurezza alimentare, fermo restando che la flessibilità si pone come obiettivo primario la riduzione del numero dei CCP senza mettere a repentaglio la sicurezza alimentare.

Per ottenere questo risultato è sempre più importante, in prima istanza, che figure professionali specializzate nella gestione degli animali infestanti vadano a identificare, sulla base dei processi produttivi, le diverse opere di prevenzione da mettere in atto oltre a identificare le aree di rischio in funzione degli alimenti lavorati e/o somministrati per identificare i corretti punti critici di controllo, dando indicazione del corretto sistema di monitoraggio da mettere in atto e da inserire nel piano HACCP. Una volta identificati questi punti è altresì importante an-

HORECA S•74 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 INTEGRATED PEST MANAGEMENT

dare a stabilire quelle che possono essere definiti come Limiti Critici (soglie) oltre le quali un singolo infestante potrebbe portare ad una possibile contaminazione dell’alimento, e quindi stabilire la cadenza dei monitoraggi dei CCP. Se in un’ottica di flessibilità, il monitoraggio può essere eseguito da parte dell’OSA, è fondamentale che lo stesso sia stato correttamente istruito in merito alla compilazione della documentazione e abbia conoscenza di quelli che possono essere i principali infestanti opportunistici (oltre a quelli specifici delle derrate alimentari), per andare a identificare se sono superati i limiti critici che potrebbero portare alla contaminazione dell’alimento. Per ottenere tale scopo è quindi necessaria una formazione specifica e documentata, per dimostrare la propria competenza. Nel monitoraggio degli infestanti sono però da prendere in considerazione anche i rifiuti, infatti l’OSA, in caso ottemperi in autonomia a monitoraggio e disinfestazione, diviene sia produttore giuridico che produttore materiale, ovvero che materialmente produce il rifiuto, quindi dovrebbe dotarsi di tutta la documentazione di tracciabilità necessaria allo smaltimento di quelli che si identificano come rifiuti speciali (carcasse roditori morti, esche ratticide usate, supporti

con colle sporche da insetti e/o roditori, contenitori di prodotti insetticidi o rodenticidi).

Per quanto concerne invece il controllo degli infestanti, risulta necessario (a mio parere) riferisi a professionisti del settore, ovvero alle aziende di disinfestazione. Si sa infatti che l’utilizzo dei biocidi e PMC è sempre più regolamentato e che gli stessi debbano essere utilizzati secondo quanto indicato nella loro autorizzazione, per non incorrere nel rischio di arresto sino a tre mesi e ammenda da € 1.000,00 a € 10.000,00 (11). Sulla base di questo è quindi evidente come l’OSA, per usare quelli che vengono definiti generalmente insetticidi, debba essere correttamente formato sul loro utilizzo.

LE POSSIBILI SOLUZIONI Quindi, in un’ottica di flessibilità, quale può essere la soluzione migliore per la gestione degli infestanti in una piccola realtà alimentare? Secondo il mio parere si possono percorrere due vie. Nella prima ipotesi una cooperazione che parte da una corretta identificazione dei processi di monitoraggio e identificazione dei CCP sviluppata da un professionista del settore del Pest Management in collaborazione con l’OSA. Una volta identificati i processi di

(1) Regolamento (UE) 2021/382 della Commissione, del 3 marzo 2021, che modifica gli allegati del regolamento (CE) n. 852/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio sull’igiene dei prodotti alimentari per quanto riguarda la gestione degli allergeni alimentari, la ridistribuzione degli alimenti e la cultura della sicurezza alimentare (GU L 74 del 4.3.2021, pag. 3).

(2) ISO 22000:2018 Food safety management systems – Requirements for any organization in the food chain (https://www.iso.org/ standard/65464.html).

(3) CXC 1-1969.

(4) CXC 80-2020

(5) «Approcci di analisi dei pericoli per taluni piccoli dettaglianti ai fini dell’applicazione dei loro sistemi di gestione per la sicurezza alimentare» (EFSA Journal 2017; 15(3):4697) e «Secondo parere scientifico sugli approcci di analisi dei pericoli per taluni piccoli dettaglianti e donazioni di alimenti» (EFSA Journal 2018; 16(11):5432).

(6) CXC 1-1969 Rev.2020

(7) Regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del

monitoraggio e formato l’operatore del settore alimentare (e i suoi eventuali collaboratori) passare a un contratto con una azienda di disinfestazione, dove andare a definire in maniera corretta le diverse attività e competenze. Si potrebbe lasciare il monitoraggio standard, sulla base dell’Analisi del Rischio all’OSA, mentre l’Azienda di Disinfestazione provvede periodicamente al cambio delle postazioni oltre ad intervenire in caso di urgenza in caso di superamento di soglia e necessità di specifico controllo degli infestanti con biocidi.

Nella seconda ipotesi, fatto salvo l’identificazione dei CCP in collaborazione tra professionista del settore e OSA e l’identificazione delle soglie di rischio, dopo una accurata e documentata formazione lasciare tutta la gestione del monitoraggio, magari anche grazie alle nuove tecnologie digitali, ai responsabili della piccola azienda alimentare e interessare l’azienda di disinfestazione solo in caso di effettiva necessità (intervento di disinfestazione). In questo caso è però importante che la piccola azienda alimentare predisponga una corretta gestione dei rifiuti e che possa dimostrare l’acquisto del materiale di ricambio dei CCP alle autorità in caso di controllo.

Consiglio, del 28 gennaio 2002, che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l’Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare (GU L 31 dell’1.2.2002, pag. 1)

(8) Nel documento General principles of food hygiene del Codex Alimentarius, l’FSMS è denominato «sistema di igiene alimentare». L’FSMS può essere parte di un più ampio sistema di gestione della qualità (quale la norma ISO 9000), che comprende anche aspetti inerenti alla qualità degli alimenti (tra cui la composizione e i valori nutrizionali). Gli aspetti inerenti alla qualità esulano dall’ambito di applicazione dell’orientamento.

(9) Comunicazione della commissione relativa all’attuazione dei sistemi di gestione per la sicurezza alimentare riguardanti le corrette prassi igieniche e le procedure basate sui principi del sistema HACCP, compresa l’agevolazione/la flessibilità in materia di attuazione in determinate imprese alimentari (Allegato I, Cap. 3.3, pag. 14)

(10) Regolamento (UE) n.528/2012

(11) Decreto Legislativo 02/11/2021, n.179

S•75 DIMENSIONE PULITO | 05/2023

Innovativo sistema ad erogazione automatica per il controllo degli insetti volanti

La gestione e il controllo degli insetti volanti all'interno degli ambienti possono avvenire attraverso l’attuazione di diverse strategie. Per esempio, attraverso l'installazione di trappole elettroluminose che catturano gli insetti ricorrendo all'attrazione naturale esercitata dalla luce (mosche in particolare, ma anche lepidotteri). I cartoni collanti posti al loro interno hanno una duplice finalità: consentono di monitorare la presenza degli infestanti volanti e li intrappolano liberando l’ambiente. Questi dispositivi sono consigliati anche in tema di HACCP per tutti gli ambienti ho.re.ca, inclusi quelli sensibili come le industrie alimentari (dove c'è produzione, lavorazione e somministrazione di cibo). Per tutti quegli ambienti

ad alta frequentazione e in cui c’è presenza di porte e finestre come bar, ristoranti o strutture ricettive, una valida soluzione è rappresentata dall'installazione di sistemi automatici per l'erogazione di formulati insetticidi aerosol. Copyr propone da oltre 40 anni un sistema costituito da bombole insetticide dotate di valvola a dosaggio che, periodicamente azionate da un erogatore automatico, liberano una quantità predefinita e costante di prodotto. Il Piretro è alla base di questo sistema: le Piretrine accanto alla Tetrametrina e al Piperonil Butossido, sono i principi attivi con la più rapida azione abbattente nei confronti delle mosche e di altri insetti volanti. Le Piretrine esplicano anche un'azione insetto-repellente, caratteristica che assume una notevole importanza in un sistema di erogazione automatizzata, il cui obiettivo non è solo di abbattere rapidamente gli insetti volanti, ma anche e soprattutto quello di impe-

dire il loro ingresso negli ambienti da proteggere.

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così eliminati dagli ambienti trattati.*

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Horeca Ma di cosa stiamo

parlando?

Le aziende del pest management dovranno valutare se realizzare gamme di prodotti per uso "non professionale" da destinare a questo segmento di mercato

Chiara Dassi e Graziano Dassi

HORECA S•78 DIMENSIONE PULITO | 05/2023 DISINFESTAZIONE

Èindubbio che stiamo vivendo un periodo in cui certe parole stanno diventando virali e, dato che vorremmo soprattutto dimostrare l’importanza delle definizioni da cui si traggono i nostri ragionamenti cominciamo con il termine “virale”. Parola che indica in primo luogo una realtà che ha a che vedere con i virus (ad esempio i coronavirus come il Covid 19 e relativa pandemia sanitaria) oppure si intende una notizia, fotografia, filmato o parola che si diffonde in modo particolarmente veloce e capillare (vedi la pandemia dialettica di ecologia, sostenibilità, IPM e via dicendo).

LE DUE DEFINIZIONI DI HO.RE.CA.

Prima definizione: Ho - come Hotel, Re - come Restaurant, Ca - come Café. Ritenendo che con Café si intendano i Bar anche se oggi la quasi totalità offre altresì una gamma di piatti semplici invadendo quindi la ristorazione. Seconda definizione: con il termine Ca, non si intende “café” bensì “catering” il che amplia di molto l’orizzonte entrando a pieno titolo nella filiera (industria) alimentare. Segmento di mercato ove fioriscono convegni, dibattiti e corsi di formazione professionale. Per Catering si intende la fornitura di cibi e bevande da parte di aziende specializzate mense, ristoranti, alberghi, centri congressi, mezzi di trasporto (aerei, treni) e privati (in particolare pranzi di nozze) prodotti in centri di cottura e, se necessario, anche l'allestimento di cucine da campo.

IL MERCATO IN NUMERI

re-ristorativo italiano. La UNIONCAMERE quantifica che nel 2020 in Italia operavano 222.314 ristoranti e 167.159 bar, ma se vi si aggiunge l’attività catering e delle mense il conteggio arrivava a 397.700 imprese (il delta positivo sarebbe quindi di ben 8.227 aziende, che nello specifico settore sono tutte di grandi dimensioni alcune delle quali delle vere e proprie multinazionali).

CONSIDERAZIONI

Restringendo il campo di indagine vorremmo fare alcune riflessioni sul termine HoReCa che in questo periodo è sul tavolo di molti marketing manager. In alcuni dialoghi professionali siamo stati coinvolti (su differenti tavoli) in dissertazioni di marketing, budget, comunicazione e strategie e abbiamo avuto l’identica sensazione che ogni partecipante avesse una sua personale idea su cosa si intendesse con quel acronimo e ci tornava alla mente la mitica Torre di Babele. La cosa straordinaria è che pur nell’indeterminatezza che logicamente ne scaturiva alla fine le decisioni erano assennate. Come dire “in principio era il Caos…”

Da questi incontri è nata la nostra determinazione a navigare sul web per avere le informazioni basilari per ricavarne piani di comunicazione mirati e dialetticamente corretti. E intendo per “dialettica” l’argomentare i concetti in modo chiaro, persuasivo, rifuggendo la retorica dei luoghi comuni.

Premettendo che i dati che riportiamo devono essere presi con le pinze in quanto il periodo pandemico ha perturbato pesantemente il mercato, per chi ha necessità di dati più precisi esistono ricerche di mercato acquistabili in rete (a prezzi assai contenuti) o affidandosi a ditte di ricerche di mercato. In sintesi i dati che ho trovato indicano che in Italia i consumi alimentari extra-domestici hanno comportato un giro d'affari di circa 86 miliardi di euro. Mercato in cui agiscono più o meno 400.000 aziende di cui l’80% è costituito da Ditte individuali o Società di persone e il restante da Società di capitali coinvolgendo circa 1.300.000 lavoratori dipendenti. I dati sottolineano la frammentarietà del mercato e la diversità di approvvigionamento di prodotti e servizi rendendo la vita difficile alle reti commerciali che a questo segmento di mercato afferiscono.

Un’altra fonte analizza anche il mercato dei servizi di ristorazione catering con 100.000 dipendenti valutandolo pari al 3% di tutto il settore alimenta-

In conclusione il mercato Ho.Re.Ca (escludendo il Catering) è costituito da aziende individuali che per i servizi di disinfestazione e derattizzazione si affidano a ditte di servizi di piccola e media dimensione con una contrattualistica che contempla un calendario di quattro trattamenti all’anno. Aggiungeremmo che una certa confusione contrattuale è in atto per i trattamenti rodenticidi in funzione delle norme di attenuazione dei rischi e relativi adeguamenti delle indicazioni e avvertenze riportate sulle etichette. Invece per la pulizia e la disinfezione per lo più il tutto è autogestito.

Per la quota parte dei prodotti relativi alla sanificazione autogestita (pulizia, disinfezione e, in minor misura, disinfestazione/derattizzazione) l’approvvigionamento è fatto tramite i grossisti, la grande distribuzione (GDO) e in alcuni casi dagli agenti delle varie ditte produttrici e dei grossisti (dealer) più strutturati.

Per le ditte produttrici si aprono diversi orizzonti che comporteranno non poche scelte di marketing “al buio”. Si dovrà valutare se realizzare gamme di prodotti per uso “non professionale” da destinare a questo eterogeneo segmento di mercato. Infatti, pur trattandosi di formulati non professionali, il loro utilizzo è rivolto a un settore delicato che coinvolge in buona parte il settore nutrizionale per cui la corretta informazione rappresenterà, o dovrebbe rappresentare, uno dei mezzi per superare correttamente la criticità del loro utilizzo.

S•79 DIMENSIONE PULITO | 05/2023

Quattro amici al bar

L’invito è partito da un disinfestatore che gestisce questo tipo di servizi in un locale specializzato in cocktail analcolici e assaggini

sfiziosi con birre a zero gradi e in più dispone di un piccolo laboratorio di pasticceria e gelateria. A tutto questo si aggiunge un’area con giochi per

bambini in cui fa bella mostra un cartello che sottolinea che i bimbi devono essere accompagnati da un familiare che ne controlli la sicurezza, ma non

HORECA S•80 DIMENSIONE PULITO | 05/2023
Uno dei vantaggi di agire come memoria storica dell’ars disinfestandi è anche quella di essere coinvolto in approfondimenti in un contesto gastronomicamente piacevole e per giunta in gradevole compagnia
DISINFESTAZIONE

è tutto. Vi è anche una zona piuttosto vasta riservata ai cani ove, nei giorni festivi, opera una giovane istruttrice cinofila che insegna ai padroni i rudimenti sul come “educare” i loro pelosi scodinzolanti (mi si dice con scarso successo in quanto la maggior parte dei frequentatori umani ama viziare il proprio amico a quattro zampe).

La collocazione è posta ai bordi di un parco piuttosto vasto e non vi sono ospiti indesiderati grazie alla diligenza sia dei gestori e del personale sia del titolare dell’azienda di servizi e dei suoi tecnici con qualche eccezione: zanzare, vespe e zecche (di queste ultime in effetti più che averle riscontrate si teme il potenziale pericolo).

PERCHÉ QUATTRO

AMICI AL BAR?

Semplicemente perché alla “tavola rotonda”, che in effetti era un tavolino rotondo dal diametro abbondante per cui, dice il gestore, è in grado di ospi-

tare fino a sei persone, eravamo in quattro: il primo amico, il disinfestatore, ha iniziato con un breve resoconto dei servizi a contratto che è chiamato a svolgere in quel “piccolo paradi-

so”. Il secondo amico, il responsabile generale, ha sottolineato la presenza di tutte le essenze erbacee, floreali e arbustive di cui la letteratura riporta le virtù repellenti nei confronti soprat-

NON TUT TO MA DI TUT TO

Ci occupiamo di comunicazioni tecniche, approfondimenti tematici, compendi scienti ci-promozionali. A tal proposito ci sembra pertinente quanto afferma Theodor Ludwig Wiesengrund Adorno ( losofo, sociologo, musicologo e musicista tedesco, 1903-1961):

“Non c’è pensiero che sia immune dalla sua comunicazione, e basta formularlo nella sede sbagliata o in un senso equivocabile per minarne la sua veridicità”.

PER CONSULENZE DI COMUNICAZIONE E DI MARKETING TECNICO: GEAM Gestione Ecologica Ambientale di Graziano Dassi geam.dassi@gmail.com

tutto delle zanzare. Il terzo, il gestore, ha sottolineato di essere contento dello stato generale ma si lamenta che, da qualche tempo, nota la presenza di vespe, un fatto che lo preoccupa non poco e per buona misura riporta che due clienti hanno segnalato la presenza di zecche sulla cute dei loro cani. Il quarto amico ero io, che avevo il compito di vagliare le possibili soluzioni. Ma andiamo con ordine.

ZANZARE

Problema non grave, concentrato nelle ore serali. Le azioni messe in atto per contenere il problema hanno compreso, per quanto riguarda le aree esterne, zampironi e candele poste sui tavolini lasciando agli avventori la facoltà di accenderli, lotta larvicida, flussi d’aria prodotti da sei ventilatori a colonna (azione in fase sperimentale). Infine è stata prevista la piantumazione di aiuole e siepi di diverse specie di piante: citronelle di diverse varietà (la citronella è una pianta erbacea cespugliosa con foglie a forma di nastro ricadente e dal gradevole profumo agrumato); lavanda in abbondanza (è l’essenza maggiormente presente anche perché è molto apprezzata dalla clientela); monarda (fiore del bergamotto, che nonostante le cure non sembra adattarsi come ci si aspetterebbe); catambra (sono stati messi a dimora due alberelli, sembra essere una efficace essenza antizanzara); gerani (per ora in vasi ma si pensa anche a creare delle vere e proprie aiuole o mettendoli a dimora, ad esempio, in vecchie carriole o cose simili).

I costi di manutenzione del giardino non sono di poco conto, ma il gestore li ritiene un buon investimento, non si pronuncia sull’effetto zanzarifugo, ma tenuto conto che non vi sono controindicazioni sarà una strada che continuerà a percorrere. Infatti, per la prossima stagione c’è l’intenzione di destinare una piccola area per una sorta di Giardino dei Semplici in cui predomineranno basilico e rosmarino.

Solo se necessario, saranno effettuati interventi mirati di lotta adulticida, utilizzando irroratrici elettriche e prodotti a bassa tossicità e privi di effetti residuali.

Per quanto riguarda le aree interne, sono state predisposte delle zanzariere alle finestre. Come possibili interventi futuri sono state prese in considerazioni delle zanzariere a frange per le porte rivolte all’esterno, il posizionamento di trappole ad aspirazione (al disinfestatore l’incarico di analizzare i vari modelli che il mercato offre). Con qualche riserva, si potrebbe esaminare la possibilità di realizzare un impianto di erogazione fissa, escludendo la concretizzazione nel 2024.

VESPE

Il problema consiste in presenze sporadiche di Vespa crabro che però allarmano la clientela. Per contenere il problema, sono stati predisposti: il posizionamento di trappole/esca con attrattivo (la gestione e manutenzione è affidata al disinfestatore); la disponibilità di bombole a lunga gittata, soprattutto per eliminare i nidi (l’utilizzo è preferibilmente affidato al disinfestatore); l’utilizzo di racchette ad elettrocuzione. Come possibili interventi futuri sono state prese in considerazione le possibilità di munirsi di retine per la cattura “al volo” (particolarmente adatta per i lepidotteri, ma si

ipotizza che possano essere utilizzate per i calabroni e mosconi) e l’anticipo del posizionamento delle trappole in modo da catturare le fondatrici.

ZECCHE

Ai monitoraggi non sono state riscontrate presenze, ma da alcune segnalazioni si ritiene che il rischio potenziale nell’area cani debba presupporre interventi preventivi. Per prevenire il problema sono state eseguite delle ispezioni accurate (finora negative); effettuati sfalci in modo da contenere l’altezza del prato; avvio di un dialogo con i proprietari sullo stato dei loro animali suggerendo l’utilizzo di strumenti o applicazioni anti ectoparassiti da concordare con il veterinario (rispetto del piano vaccinale). Il dialogo si è concluso con la convinzione che i parassiti ne sappiano una più del diavolo, ma tutto sommato si è fatto un ripasso di entomologia applicata alla lotta antiparassitaria con un duplice obiettivo: indagare sulle strategie con il miglior rapporto costo-beneficio con un occhio all’ambiente. Nell’accomiatarmi mi è tornata alla mente una frase di un responsabile della disinfestazione di Abano Terme (PD) che alla fine degli anni settanta del secolo scorso disse: “una rondine non fa primavera, ma una zanzara fa infestazione” a cui aggiungerei: “e una vespa fa allarmismo”.

HORECA S•82 DIMENSIONE PULITO | 05/2023
DISINFESTAZIONE

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Lampade a luce UV ProFly: la soluzione ideale per il controllo degli insetti nel settore HO.RE.CA.

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NUOVA MIRA ERGO40, più ergonomica, più efficace

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il rotolo tradizionale lascia il posto alla carta in formato piegato

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Il vapore secondo Cimel

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Mai senza Carta. Tork PeakServe, il dispenser a erogazione continua

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La leggerezza del telaio in alluminio, la praticità del Flat mop con sistema a strappo

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Sistema KEMIKA per la ristorazione

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PRIMO PIANO

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Trattamento aria condizionata come prevenire il rischio legionella negli impianti

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LA VENTILAZIONE MECCANICA CONTROLLATA

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IAQ nella ristorazione

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Il pulito

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SANYBI-PLUS il disinfettante per superfici di ultima generazione

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Dal campo alla tavola L’insetto è servito

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Allergeni Istruzioni per l’uso

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L’importanza del marketing olfattivo. Le soluzioni di Allegrini per la profumazione d’ambiente

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L’importanza della formazione

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Parole d'ordine: qualità

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Strategie per un trasporto più green

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Igiene in cucina con prodotti Polychim

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FOOD DELIVERY, ECCO L’IDENTIKIT DI CHI LO USA

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Un canale sfaccettato Quanto

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Cibo a domicilio a piccole dosi

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Ristorazione I trend rilevanti del 2023

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Il sistema di nuova generazione per il lavaggio meccanico delle stoviglie

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Nuove sfide per la distribuzione Horeca e il fuori casa

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Il vapore di Polti per il settore HoReCa

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Il percorso necessario

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Supply chain sempre più tech

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Una scelta intelligente per un mondo sostenibile

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Tutto bene?

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A spasso tra gli stand

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Cosa serve per offrire un servizio di noleggio moderno

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A colloquio con il mondo dell’hotellerie e con le imprese di pulizia

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L’affascinante viaggio del cleaning

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Fiera Pulire 2023, le novità di Fimap sono tutte per l’ambiente

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Afidamp premia i suoi membri

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I premi alle eccellenze del settore

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Milano vince la scommessa!

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Uno sforzo divulgativo a beneficio della cultura del pulito

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