› IDENTITÀ MATERICA
La cultura del costruire L’ATTENZIONE AL LUOGO, ALLA CULTURA COSTRUTTIVA LOCALE, UN APPROCCIO AL PROGETTO DI IMPRONTA QUASI ARTIGIANALE SEMBRANO ESSERE STATI CANCELLATI DALL’ONDATA DI STANDARDIZZAZIONE E DI PROGRESSIVA INDUSTRIALIZZAZIONE DEI PROCESSI EDILIZI. IN REALTÀ IN ALCUNI CASI L’ATTENZIONE PER I MATERIALI, PER LA TRADIZIONE E PER LE TECNICHE COSTRUTTIVE ARTIGIANALI PERSISTE, DIVENTANDO UN TRATTO DISTINTIVO
Uno dei più notevoli architetti degli ultimi cinquant’anni, Richard Rogers, del quale già sentiamo la mancanza, fu autore di due opere che, messe a confronto tra loro, rivelano una trasformazione importante nel modo in cui gli edifici vengono progettati e costruiti. La prima, la sede Lloyds di Londra del 1978, costruita con molti elementi in acciaio, anche portanti, realizzati appositamente. L’altra, il Leadenhall Building, detto anche cheesegrater (la grattugia), che si trova quasi di fronte al precedente, completato nel 2013, realizzato con profili rigorosamente normati, certificati e standardizzati. Nell’arco di un trentennio, misure di sicurezza più restrittive, esigenze di produzione e commercializzazione, la necessità di standard comuni, hanno progressivamente limitato la gamma di soluzioni specifiche e semi-artigianali, trasformando il progetto nel sapiente assemblaggio di componenti normate e predefinite. Nel caso di un maestro come Rogers la questione della qualità architettonica non si pone. In molti altri invece si presenta il rischio dell’omologazione, della ripetizione e della perdita delle basi di una cultura costruttiva un tempo capace di contraddistinguere e identificare. Forse sono questi i motivi che rendono oggi così interessante il lavoro di autori che, sfidando la logica dilagante del white box, ripropongono l’attenzione alle trame, ai materiali, alla reinterpretazione di soluzioni tradizionali e semi-artigianali. Inutile resistenza di retroguardia? No, piuttosto la riscoperta di un’individualità sempre più rara e preziosa.
Fondato nel 2004 da Lyndon Neri e Rossana Hu, Neri&Hu Design and Research Office è uno studio di architettura con base a Shanghai. La produzione dello studio comprende una ampia gamma di temi che vanno dai masterplan, all’architettura e al progetto di interni, fino al product design e alla grafica. Attualmente impegnato in progetti internazionali, lo studio ha uno staff multiculturale con esponenti di 30 lingue differenti. I progetti di Neri&Hu hanno ottenuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale in campi che vanno dall’architettura al design.
In alto, Schindler City, masse edificate messe in risalto dalla consistenza materica dell’involucro. Di fianco e sopra, l’alternanza tra edificato, patii e tetti verdi, visibile sia nella foto aerea che nella sezione. (ph.©Annika Feuss).
Località Shanghai Cliente Schindler Group Superficie lorda 32.400 mq Progetto Lyndon Neri, Rossana Hu Responsabile di progetto Nellie Yang Associato Lina Lee Team di progetto Begoña Sebastian, Herman Mao, Jinlin Zheng, Davide Signorato, Evan Chen, Kelvin Huang
Materiali Mattoni neri ricilati, cemento faccia a vista, intonaco, vetro sinterizzato, metallo brunito
C.E.
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IOARCH_98
Data 2016