MATTIA BERTASA Electrolux Digital project manager
“La vita è una questione di scelte, anche sbagliate”
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a mia carriera è iniziata con una scelta, quella dei miei studi universitari: ingegneria dell’automazione. La scoprii quasi per caso a un Open Day, sapendo a malapena di cosa si trattasse; mi intrigò in quanto crocevia tra diversi temi, da connettere e far funzionare in sincronia. Questo senso di varietà mi rispecchia molto: nutro vari interessi, anche decisamente differenti. Così, al termine dei cinque anni di studi ho sperimentato nuovamente, scegliendo di lavorare in un campo totalmente diverso. Ecco la mia scelta: cambiare strada. Ed è bellissimo! Sono stato assunto in Electrolux quasi per caso, grazie a una combinazione improbabile di opportunità e scelte inaspettate, forse anche poco razionali. Ma grazie a queste ho potuto intraprendere un percorso a dir poco fortunato, ricco di esperienze, conoscenze e innovazione.
to… Ecco, se dovessi condividere un consiglio direi: divertitevi a lavorare, ogni giorno. È la ricetta più semplice per risultati eccellenti! Il lancio di Electrolux Innovation Factory ha segnato uno dei periodi più belli e impegnativi della mia vita. Il progetto era unico nel suo genere: un acceleratore di innovazione, focalizzato su progetti collaborativi e “mindset change”. Ho avuto l’opportunità di lavorare con professionisti e persone eccezionali; non solo tecnici, ma anche creativi come Carlo Zoratti, uomo dalla sensibilità non comune e direttore creativo per Jovanotti, tra gli altri meriti.
“Seguire la strada che più ci appartiene e non aver paura di cambiare, divertendosi” Ho una foto divertente, scattata durante una conferenza sui “wearable devices” negli USA; ho sempre praticato lo sci di fondo e, mentre indossavo un esoscheletro a supporto delle gambe, il mio capo mi incitò a usarlo per sciare. Lascio immaginare a voi il risulta-
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Guardando indietro, però, è ora facile riconoscere quanto l’entusiasmo del seguire un progetto così energico abbia avuto un peso sul lato personale. Viaggiando tutte le settimane, ero costantemente lontano da casa e sempre più disconnesso dalla mia compagna di allora, finendo per travasare sempre più le mie energie nel progetto. E mentre questo accadeva, non l’ho percepito. Ero totalmente assorbito in un momento per me felice, al punto da non essere in grado di ascoltare e percepire che per chi mi stava accanto non valeva lo stesso. Molto probabilmente sarebbe andata ugualmente così, ma sicura-