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Le brochures-panique
L’ossessione dello sbarco francese nei romanzi navali inglesi e italiani del 1871-19008 di Mariano Gabriele
U
Brochures-panique e Futurewarfiction no studio cantabrigiense del 1999 ha impostato in modo magistrale gli studi sul modo in cui, tra il 1870 e il 1914, è stata immaginata, in Europa e in America, la prossima guerra1. Qui vengono esaminati soprattutto le rappresentazioni e le scelte degli attori internazionali, ma queste sono immerse e influenzate dalla letteratura di anticipazione, che può mirare al puro intrattenimento oppure a influenzare decisioni da prendere e creare consenso a quelle già prese. Questo è il caso delle brochures-panique (BP), dove l’anticipazione è una tecnica per perorare determinate scelte politiche allarmando l’opinione pubblica circa minacce potenziali vere o presunte. Generalmente lo scopo è di creare consenso emotivo a costosi progetti di riarmo, indebolendo le obiezioni e le priorità alternative, sia civili che militari. Vi è però pure una componente ideologica e geopolitica, che si manifesta nell’individuazione di un avversario assoluto, col quale sarà presto o tardi inevitabile misurarsi. BP e Futurewarfiction (FWF) hanno in comune una visione distopica del futuro2, la forma di narrare come già accaduto l’evento che viene pronosticato e l’enfasi paradossale, ma divergono nello scopo, che nella prima è profetico e didascalico, nell’altra solo di intrattenimento. Considerata la mole sterminata delle anticipazioni belliche, mi limiterò qui ad una breve rassegna delle BP navaliste comparse in Inghilterra, Francia e Italia fino al 1900, ossia durante quella che vent’anni fa il maggior studioso
1 Manfred F. Boemeke, Roger Chickering, Stig Förster, Anticipating Total War: The
German and American Experiences, 1871-1914, Cambridge U. P., 1999.
2 Tom Reiss, «Imagining the Worst: How a Literary Genre anticipated the Modern
World» The New Yorker, November 28, 2005, pp. 106-114.