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Death Ray
L’arma segreta del Duce di Andrea Molinari «But if such a ray has not yet been discovered it very likely will be. After the invention of radio we are prepared to believe almost any prophecy in the domain of electricity, and it should surprise nobody to learn that some sort of electronic impulses have been discovered which will destroy life at long range»1.
S
La gita di Rachele iamo nel giugno del 1936 e Donna Rachele (1890-1979) è diretta col suo autista da Roma a Ostia. E’ inquieta: quando è salita in macchina Lui le ha preannunciato, da gattone ‘col sorcio in bocca’, che fra le tre e le tre e mezza ne avrebbe visto delle belle. Il traffico è scarso e tutto sembra procedere regolarmente. Passano le tre, e all’improvviso il motore si arresta, senza apparente motivo; idem le altre rare auto nei pressi. Ogni tentativo di rimettere in moto i propulsori è vano finché, dopo una mezz’ora, tutto torna regolare e il viaggio può riprendere. La sera, a cena, il Duce spiega, sussiegoso e soddisfatto, che si era trattato di un esperimento segretissimo condotto da Guglielmo Marconi (1874-1937) e destinato a dare all’Italia un’arma formidabile2. Un’arma che, come sappiamo, non si concretizzò mai ma che, secondo i tanti che si sono esercitati in fantasiose congetture, non sarebbe stata ultimata solo a causa del conflitto 1 La citazione è ripresa da un articolo anonimo («Evil Inventions») comparso il 17 ago-
sto 1938 sul quotidiano americano The Chronicle Telegram (Elyria, Ohio, p. 12). Cfr. William J. Fanning, Jr., Death Rays and the Popular Media, 1876–1939. A Study of Directed Energy Weapons in Fact, Fiction and Film, McFarland & Company, Jefferson, North Carolina, 2015, pp. 86, 87. 2 L’episodio è narrato dalla stessa Rachele Mussolini nella sua autobiografia. Cfr. Rachele Mussolini, Mussolini privato, Rusconi, Milano 1973.