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Basilio Di Martino, Paolo Pozzato, Elvio Rotondo
LA ZAMPATA DELL'ORSO L'offensiva Brusilov nella Pt1ma Guerra 1-Iondialc e l'aviazione imperiale tussa
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Libellula
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Titolo l L'offcnsint Brusilm· nella Ptirna Guerra J\Iondiale r\utore l Basilio Di l\larrjno, "Paolo Pnzzato, Eh·io Rotondo ISBN
l 978-88-67355-77-8
© 1011 Tutti i diritti riservati ' essuna parte di quesro libro può essere riprodotta sen7a il preventivo a:;scnso dell'~-\utore e del l'Editore. l .ibcllula Edizioni Via Roma. 73 -73039 Tricase (LE)- ltaly W\\w.libellulacdizioni.com i nfo@libellulacdizionj .corn
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Indice Prefa:<joJJe ..................................................................................... 7 lntrodu:<jone ................................................................................ 11 Ap1ile 1916 ............................................................................... 23 Le difficili premesse........................................................... 24 t.·[ olti rovesci e poche vittorie . .......................................... 35 L'offensiva sul Lago Naroch e le sue conseguenze 1norali.................................. ,................................................ 62 La sorpresa di Mogilev ...................................................... 81
i\,laggio 1916 ........................................................................... 1 03 Le forze contrapposte ................................................... .. 103 I preparativi degli attaccanti........................................... 114 L'attesa dei difensori....................................................... 153
I-15Giugno 1916 ................................................................... 177 4 giugno: sj scatena la tempesta ..................................... 182 Lo sfondan1cnto .............................................................. 212 Sempre un passo troppo indietro.................................. 231
15-30Gittgt7o 1916 ................................................................ 243 1/ esitazione di Brusilov .................................................. 244 Lo stallo reciproco: il tratto settentrionale del fronte ... 250 Lo stallo reciproco: il tratto meridionale del fronte ..... 269 L'Impero ~-:arista e gli alleati dell'Imesa.......................... 279
Ltt.glio ! 916............................................................................. 285 Fermarsi o proseguire? ................................................... 287 Combactere per la Bucovina.......................................... 305 Brody: la nuova minaccia ............................................... 317 La Bucovina tra il riscbio del tracollo e le prospettive di riscossa.............................................. 332
..-1gosto 1916 ............................................................................ 341 La Guardia all'attacco ..................... ..... ............................ ~3 L'azione del le altre :\rmatc galiziane: la 3a c 1'8• ......... 377 Le opera%ion i in B ucovina .............. .. .......... .......... ......... 389 La ritirata del l'Armata del Sud ............... ........................ 404 L'intetTento in guerra della Romania ........................... -+Il
Concl11sione............................................................................... -121 l~ tlllict:(jone imperiale 11t.r.w.. .......... .... .. .........•.... .... .......... .....••.•
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Bi/Jiiogrqfia............................................................................... 527 l:onti on.line .......... :........................................................... 557
Indit-e dei I!OIIli.......... .................................................... ............ 561
" 577 l11dice dei luog/1i ........................................................................
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PREFAZIONE
(La storia .rcoprit-à .rubito dopo la gmrra com'è .rtattl vemmente, ora l'importante però è vi.ncen/'. Questa frase è stata attribuita al generale zarista ..,-\leksey Brusilov, tra i pochi ufficiali che possono vantare dì aver condotto Ltn'offensiva militare nella prima guer.ra mondiale rimasta famosa col proprio nome. Nato nel1853 a Tiflis, nel Caucaso, da una famiglia nobile della provincia di Ore! egli e i suoi n:e fratelli Boris, Akksander e l ,ev presto rimasero orfani dì padre e madre, morti entrambi a distanza di pochi mesi nel1859. La zia Henrietta Antonovna Gagemeister e il marito Karl Maksimovich si presero allora cura di lui e dei suoi fratelli. Nonostante un'infanzia segnata dal destino, 1\.leksey farà una briUanre carriera militare che lo porterà ben presto a distinguersi nella battaglia contro i turchi il 4 e 5 maggio 1877 durante ]'assalto aUa fortezza dì Ardahan. Emersero così. l.e sue CJualità che non potevano passare inossenrate e che gli valsero onorificenze varie in Ordini diversi oltre che la scalata a gracli sempre più alti fino a quello dì generale dì Cavalleria nel1912. L'anno successivo divenne comandante del XJl Corpo ·a'..,-\rmata mentre all'inizio della t,YUerra, nel luglio 1914, Yenne nominato comandante dell'VIII Armata del fronte slld-occiclenrale contenente quattro Corpi d'Armata forn iti di 352 mitragliatrici, 480 cannoni e 18 aeroplani. Una serie eli successi iniziali nella regione galiziana, la conquista di Taroopol, Galich, Lviv (Lemberg) con oltre 20 mila prigionieri e la partecipazione alle battaglie no pressi dì Zolotaya Lipa, Rotten e Gorodok confermarono le sue abilità militari rimarcate anche nelle memorie del generaJe tedesco Etik Ludendorff (I tniei 1icordi di guerra /9 l 4-1918, .Milano, 1920). Nei primi anni dì guerra, dunque, egli guidò una parte dell'annata ;r,arista dalla Galizia ai Caq1azi affrontando con successo gli eserciti austroungarici e tedeschi e riuscendo a contenere la controffensiva 7
degJi Imperi cemrali. ll 1915, l'anno più difficile dell'esercitO msso Yide il proliferare deUe diserziorù, la resa facile di molti militari al nemico a cu i Btusilov reagì con fermezza imparrendo ordini particolarmente se,·eri: "non dotn:bbe e.t:rerci pietà per i deboli di ctlot~t, cbe lascia11o la li11ea o .ri aiTelldOIIO: ... per i deboli di /J/C/1/C 11011 c'è po.r/o Ira 11oi e derono c.uere stem!Ùtali': Un rigore militare che pochi anni più tardi T rozky, incaricato di portare ordine c discip lina rra tArmata rossa, impiegò nei contronci dci militari bolsce,·ichi che scappm·ano o disewn·ano di fronte agli eserciti bianchi o aUe truppe alleate. Nominato comandante in capo del fronte sud-occidentale, nd marzo 1916, Urusilov clicùe un forte impulso all'inattiYismo di m<.{lci comandanti sul front<.: c, in LLn Consiglio militare eh<.: si renne a Mogib· (1\I~thiliou) in Bielorussia, insistett<.: per un'offcnsin che pr~.:ndcsse le mosse proprio dal frome sud-occidcmale sostenuto, in questo progeLLO, dal capo di Stato Maggiore e comandante Supremo ~likhai.l . \lckscyc,· e dallo stesso zar icola II. La dura sconfiua delle m.tppe italiane in Tremino porrò gli . <illeaci a sollecitare l'offensi,-a Jussa c fu proprio in questa occasione che i.l genera le, c he tenne segreco tìno all'ulcimo momento il piano militare anche alla famiglia reale, si decise ad attaccare cooremporancameme su più fronti il nemico. , \Lle 5 del martino del 4 giugno 1916 prese il Yia l'offensiYa russa che sfondò il fronre austriaco simtùtaneancmc in quattro punti. ~el l 'arco di Lre giorni Ycnnero cattuntti più di duecentomila soldati c ufficiali nemici. L'Vll T armata del generale Kaledin ottenne i successi maggiori nella direzione della ciuà ucraina di J,utsk, conquistata dagli austroungheresi l'anno prima, ovvero il 29 agosto 1915. L'operazione .militare <-Iuindi, inizialmente, portò il nome di "sfondamento di Lmsk" c solo più tardi ,-enne ufftcialmeme ticonosciura come "offcnsi,·a Brusilm·" . Tra giugno ed agosto le armate zariste riuscirono ad avanzare di circa 120 km verso l'emroterra e sull'in tero fronte per eire:~. 350 km. J,a Bucm·ina, a sud della Galizia, 8
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venne liberata dalle truppe austro-ungariche mentre le perdite degli austriaci ammontarono a più di w1 milione c mezzo tra vittime, feriti e catturati. In ragione di tutto ciò, gli lmperi centrali hanno duvuto dirottare n·cnta divisioni di fanteria e cavalleria dal fronte occidentale c italiano alleggerendo così la posizione dei francesi a V erdun c guella degli iralianì in Trentino. J /importanza dell"' offensiva Bn1silm'" sta senz'altro nell'accelerazione della disgregazione della monarchia austro-ungarica e nella discesa in campo della Romania al fianco dell'Intesa. L'azione svolta in Galizia dalle armate zariste, accanto alle battaglie di Verdun e delle Somme, segnarono senz'altro una svolta cwciale nel primo conflitto mondiale seppur nella cornice di Lilla guerra lunga e dall'esito fortemente condizionare dalla rivoluzione bolscevica e c1uindi dall'uscita della Russia dal conflitto. Sulla figura di Brusilov gli stOrici hanno opinioni diverse anche se un ruolo eli primo piano gli \·a riconosciuto nell'ambito delle operazioni militari ch'egli seppe condurre contro gli Imperi centrali, soprattutto nel 1916. Non è un caso che le sue "lezioni" siano state ben apprese non solo dall'esercito russo ma anche dalL'l Germania all'inizio della seconda guerra mondiale con il "piano Mansteìn" pl:edisposto come risposta tedesca al "piano D yle" francese nel 1940 e l'operazione "Barbarossa" diretta contro l'Unione Sovietica di Stabn. Jn enrrambe le circostanze, l'idea era quella di una concentrazione delle forze e sfondamento del fronte in p iù dire:r.ioni contemporaneamente. Brusilov fu tra coloro che, dopo il febbraio 1917, sostenne l'abdica7-ione dello zar e un cambio di passo neUa gestione della guerra convinto che una nuova leadership anebbe potuto permettere alla Russia di vinccrla. L'andamento poco soddisfacente della confitto durante l'estate del 1917, il malcontento popolare per l'ingente destinazione eli uomini sul fronte portò alla sua destituzione dall'incarico a favore del generale Kornilov. 9
.\rresraro dalla Ceka nel 1918, ma apprez7.ato per le sue qualità militari, qualche anno più tardi Yenne ucilizzato dai bolsce,'ichi in qualità di ispetto re capo della cavalleria dell', \rmata Rossa contribuendo in modo signi.ficaùvo alla rinascita di questo illustre corpo militare. Morì neJ 1926, all'età di 72 anni, per \'Ìa di una polmonite. Il libro ricostruisce le operazioni militari portate ~n-ami durame l"'offensi,·a BrusiJoy" dall'aprile all'agosto elci 191 G. G razie all'uùJizzo di materiale ineditO c a uno smdio specifico sull'a,·ùtzione russa, che grande peso ha ~t v1.no nell'ambito clcll'offensi,·a, ,·iene npercorso uno dei momenti s t01ici più cruciali di lL1 t ro il primo con llino mondiale, un e'emo che cambierà in maniera detenninanre una guen:a che ha segnato la sroria del "Jm·ecento 1•
Prqf Francesco !}andazzo Università degli Studi di Perugia
Rifc1imcnri bibliografici: S. :\.ndolenko, Storia rlrii'Esmito RIISSQ da Pie/tv l3ol ogn~ . 20 l 3; si vedano inohrc i ~ iri Ln russo hllp:/ / 1OO. histrf. ru /com m ~ ndcrs / bru~i l O\· alc ksc)'· alcksce,·ich/ ; http://hisbf ru/lichnosri/b i ugrafii/ person/bru~ilo\'a lieksi ci-alieksieie,ich. 1
il Gra11de a/1'/Jn~~tt!a Rossa, O doy:-1
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In un recente, impanante contributo italiano sulle vicende del Primo conflitto mondiale può capitare di leggere che "La stessa strategia [cioè la tattica dell 'infiltrazione impiegata da Rommel a Caporetto] che è stata messa a punto un anno prima, proprio in Italia, da un comandante del campo avTexso, ossia dell'Intesa, ilmsso .Alcksej Bn.1s.ilov." Ora alla maggior parte dei lettori interessati alle ,cJ.ccnde belliche di questa guerra è noto che nel 1916 il Generale di cavalleria [un grado che corrispondeva in sostanza a quello di tenente generale idoneo al comando cl'.A.rmata] Aleksey i\ lekseyevich Brusilov (185~-1926), nel 1916 comandante del cosiddetto "fronte sud-occidentale", il gruppo d'..-\rmate più meridionale dell'esercito russo, tra Galizia e Bucovina, dopo aver comandato l'W i\rmata che ne faceva parte, non ayeva antro alctul in1piego ir1 Italia. Anche se era il generale zarista pm attento all'evolu&ione tattica del fronte occidentale è poi quanto meno dubbio che fosse srato ltù a "mettere a punto" una rattica ideata iniziahnente da un ufficiale francese e sviluppata nei dettagli dal Magg.. Willy Rolu: dell'esercito tedesco tra i.l 1917 e l'ultimo anno di guerra. 11Ioltc fonti gli attribuiscono, è vero, una sostam~iale modifica nelle modalità di Impiego della fanteria nell'attacco, ma non ci sono evidenze di significativi cambiamenti nell'organizzazione tattica dei reparti e dell'impiego in profondità da parte russa di nuclei dotati di spiccata autonomia e eli un nor.evole volmne di fuoco, che connotarono appunto il nuovo modo di combattere da parte tedesca da Caporetto in poi. 2 2 La somiglianza ira le SJoss1mppe11 tedesche e la "prima ondara" d'attacco di Brusll.ov, sostenuta tra gli altri da .J. T>con hard, Die /Vie/m der Pondom. Ge.rcbirbte des Erslm Wellkrieg, Verlag C. l-:L. Beck, Munchcn 2014, p. 475, è troppo superficiale e generica perché si possa parlare per i russi <.li una
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Tutto ciò non fa che sottolineare la poca familiarirà, o lo scarso interesse, della gran parte ddla storiografia ÌLaliana per le vicende del fronte o.rientale, se non, a livello locale, per i soldati rrentini e altoatesini im·iati a combattere in Galizia. Tale clisinteressc, che si traduce in una mancanza eli profondità nell'analisi, ha riguardare c riguarda anche il ruolo eli Brusilov, nonché il significato e le conseguenze del.l'offcnsi,·a condotta tra le paludi del Pripjer e il confine con la Romania. ~el rappresentare il momemo più alto delle fortune dell'esercito zarisra, quel lungo e sanguinoso ciclo operati,-o tra La tarda pruna\·era e l'inizio d'autunno dcl1916 che dal generale russo prese il nome (cosa peraltro abbastanza insolita) determinò da un lato la defmià\·a subordinazione strategico tattica delle forze ilnperiali e regie all'alto comando rcdesco, e 111 panicolare al duo 1-lindenburg-Ludèndorff, dall'altro, con il fa4imentare inren·ento rumeno ad agire da catalizzatore, accelerò la crisi di quello stesso esercito fino alla sua dissoluzione . •-\nche l'ottimo contributo di GioYanna Cigliano, che spicca per l'attento utilizzo eli alcuni dei più recenti studi russi sulle vicende militari del fron te orientale c dcUa figma del Gcn. BrusiloY, oltre agli apporà della storiografia anglosassone, non dedica che due pagine all'operazione che connora l'imera estate del 1916 dal punto di ,-ista militare e favorì in modo determin ante, a fine agosto, la nascita di Lm nuovo teatro di guerra nei 13alcani. 3 Uorsc il solo contributo specifico recente di un qualche inreresse è costituito dall'articolo sulla "battaglia di l ,uck", pubblicato in rere da
Ycra e propri:t "t:-trtica dell'infilrrnione". Pcr tutta la g uerra i russi cercarono di mcllere a pumo un fucile mirragliarore che avesse le carauerisriche di mobilità tipiche della 08/ 15 tedesca, ma non :tndarono mai oltre i relativi prototipi: B.\~ ·. ~Ienning, 13tf)'OIIels Biforr 811/lets: Tbr Imperia/ RIISsi(1// A m!J. 1861- 191+, Indiana University Prcs~, l ndianapolis 1992, p. 232. 1 G . Cigliano, Cmrm. i111prro, fil'()/!f'{jollr: H.J1.uia, /91 +-1917, Federico II L'ni,·ersity Press, 0:apoli 2018. pp. 300-301. 12
Francesco Lamcndola, un docente della secondaria eli secondo grado.~ Eppure l'i..nteresse della storiografia militare italiana del primo dopoguerra per !"'offensiva Brusilm'" e la sorpresa che essa provocò con i suoi successi, forse più tra gli alleaci che negli stessi avversari5, non era srato affatro trascurabile. Del fronte orientale, in una trattazione globale della guerra europea, sì era occuparo fin dal 1925 Aldo Valori, lo studioso italiano certamente più attento alle vicende non strettamente nazionali del conflitto e ai legami del nostro teacro bellico con l'evolversi complessivo delle opera:;:ioni. Per i cipi eli Zanichelli compariva infatti in c1ucll'anno il suo La ,g11erra dei Ire imperi. Altstria, Gm11a11ict e &mia. 1914-1917, che difettava inevitabilmente dell'accesso a molte fonti, ma sì sesrnalava per la lucielità dei giuelizi sulla scorta eli quanto già elisponibile agli srorici. ln un saggio pubblicato dalia "Rivista Militare Italiana" nel novembre 1933, col titolo &mia e Italia ne/ giugno 1916, Anacleto Bronzuoli aveva affrontato il problema, spmoso soprattutto per la storiografia d'oltralpe, del rapporto tra l'arresro dell'offensiva eli prunavera austriaca dal Trentino (Strcifè. . . pedition) da par te delle fo rze italiane e l'inizio dell'attacco eli Brusilov, a cui tuttora in /\ustria, e non so.lo, si tende ad attribuire un ruolo detcnniname, se non esclusivo, p er l'esaurirsi della spinta dell'l l a c della y Armata austro-ungariche. A sottolineare l'interdipendenza tra i vari fronti, si può infatti sostenere, e con buone ragioni., che fu viceversa la decisione eli Conrad eli impoverire eli uomini e artiglierie le sue A1mate ad es t a fmrorire l'offensiva
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F. Lamendola, Lo battagi;a di ùrrk (gittgffo·ottobre /916), in http:/; ,v,vw.icsrn.it/ arricoli/ri/ Juck.html [ultimo accesso 27 maggio 2020"J. s Si veda a Litolo di esempio :\. Valori, UJ gtremr dei tre i!Jijmi. Arst1irr, Germania e Rlt.r.ria. 1914-1917, Zan.ichel]j, Bologna 1925, p. 251: "Le perdite dci snccombcnri in morri, feriti c specialmente prigionieri salirono presto a cifre enormi: ognuno ricorda l'impressione guasi d.i incredulità che fecero i bollettini russi di quei giorni." l :)
mssa, facendo correre alla Duplict: i\Ionarchia un pericolo mortale. Ncl1936 era iJ Gen. ~-\mbrogio Bollati che torna,·a ad affront::trc le opemzioni che a\"C\'ano portato alla crisi della 4" ~\rmata dell'Arciduca Giuseppe Ferdinando c della r .Armata del Gen. Karl ,·on Pflanzcr-Balcin, nel suo l nwesci pùr caratteJistici degli eseràti nella c~11errr1 mondiale 191 +-1918. Forte della sua conoscenza della lingua tedesca e aYYalendosi delle memorie dei protagonisti, degli apporti critici del dopoguerra (Yon 1\Ioser, Nowak, Hoen, Pirrcich) e della Relazione Ufficiale austriaca, peraltro nm'alrro che concordi, egli proponeva u11a lcrnua chiaramenLe intesa a relativi7.zare la sconfitta italiana a Caporctto, o quanto meno a contestualiz:r.arla sullo sfondo dell'analoga e forse più gra,·c sconfilta patita Ln\ Galizia e Hucmrina dai ,·inciwri dell'onobre 191 7. In UJ1 0 sforzo di analisi ancora più globale dell'imero fronte . orientale, dal Halrico al ì'v!ar Nero, si ' impegnava, alla vigi.lia della Seconda guerra mondiale, il Tenente Colonnello Cesare Reisoli in un ponderoso ,·olume di oltre 500 pagme, pubblicato nella collana sulla storia dell'arte militare moderna curata per i tipi di Zanichelli da un altro storico militare, il Gcn. Aldo Cabiati. Non si può infll1e climenLicare un contributo molro particolare, quello del Gcn. 1\laurizio 1\Iarscngo, che da maggiore era srato i miato in missione presso il quartier generale russo (Jtm•ka), che si basa su di un rapporto personale con molti dei protagomsu, incluso lo sresso Brusilov, che a\'e,·a conosciuto anni prima lJUanclo questi comanda,·a la scuola di Ca'<'alleria . .\ [arsengo, nel suo Eroi senza IIICC. Cna missione mJ!itan: in Rm.ria 1915-1917 pubblicato nel 19351' , ci ha lasciato non solo una testù:nonianza di prima mano ~L ,\larscngo, Eroi smift l11a, C'tF:r, Torino, 1935. Il rcsro ,·enne pubblicato lo stesso anno in traduzione francese, curata da l :ernand llayward, pe r i tipi della casn cdit[ice Plon d i Parigi col titolo 1/ém.r so11s
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Gh!ire: som•win d'm1 me111bre de lo 111issio11 itolienm près dtt GQ(; m.rsc, l 9/ +/917, in lfUCste edizione è srato usato da Cockfield nella s ua receme biografia di BmsiJo,-, cirara in ~e!,ruiro.
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dell'andamento delle operazioni e delle decisioni eli comando, ma anche della vita del c1uartier generale e della corte imperiale, quanto mai uti le per comprenderne i comportamenti, le sensazioni e l.e elimuniche di relazione. È proprio da un testo come CJUCSto, certamente rivisto e limato nel dopoguerra, ma basato sul suo diario eli cui conserva l'impianto, che il lettore italiano può rendersi conto dci rapporti esiscenti era i diversi fronti dell'Intesa, rccuperando così LUl approccio più globale eli quello corrente, focalizzato suUe vicende eli interesse prettamente nazionale o locale, secondo LUla logica che potrebbe essere sintetizzata con l'espressione "look ai.J!Ottrjì-ont': G li anni '60, anche per il clima politico e culturale deLl'uscita dalla "guerra fredda", videro la pubblicazione, per i tipi dell'eelitore Sansoni, dell'opera di un ufficiale della Legione Straniera, figlio di emigrau ucrauu, Serzh Andolenko, dedicata alta stotia dell'esercito :~.arista prima c sovi.etico p oi, con pagine significative riserv-ate all'offensiva in Galizia e Bucovina dell'estate dc.ll916.; L'attuale storiografia europea c statunitense - a differenza di quella italiana -, se pur attratta dal corso del confuto sui fronti francese c belga, non ha mancato, a sua volta, eli cogliere l'importanza degli avvenimenti del fronte orientale per l'andamento complessivo del conflitto, individuando proprio nell'offensiva Brusilov dell'escate del 1916, nel suo ini:~.ia le eclatante successo e nel fallimento scrategico conclusÌ\'o, un punto di svolta cruciale del quinquennio '14'18. Dopo il fondamentale contributo eli Rudo lfjerabek, Die BrmsilowsifjèmimJ 19 l 6, dissertazione discussa all'Università di Vienna nel 1982 c rin1asta purcroppo ed inspiegabilmcntc inedira, e lo studio d'insieme eli Normann Stone, The Eastern Fro11t 19 l 4-1917, pubblicato da Penguin nel 1975, gli ultimi anni hanno visto la comparsa di altre indagini di rilievo, sia da patte anglo-sassone, sia da parte tedesca. L'apertura e 7 S. ~-\ndolcn ko,
Sto!itr dell'eserrito msso, San soni, Fi.rcnzc 1969, ristampato
nel 2013 da altro editore. 15
l'accrcscima accessibilità degli arch.i,-i russi nonché il rinnovato interesse per l.c vicende precedenti la rivoluzione, da pane delle nuove genera;;:ioni di s rorici russi, hanno garantito l'utilizzo di ulteriori, importanti materiali tanto documentari, quanto di natura memorialistica, dando il Yia all'esplora7.ÌOne di un filone in precedenza limitato agli autori e ai testi di testimoni stranieri - l'addetto militare inglese presso la Jtcwkc1, Gen. Alfrccl Knox su turri - o di fuoriusciti russi (Gurko, Denikin, Danilo,-, Winogradsky).8 1 e è risultato un impulso notc,•ole ad approfondire l'argomenro, amplificaro da quanto iJ wcb meHe quasi guotidianamc.nre a di spos i~ione, che a partire dall'articolo di John Schindlcr stilla. baccaglia in Gali~ia e dalla monografia x Per l'apporto russo si ,·edano \". Slezkinc, Bmsilor (lviSSIJr Polkoror!Jr), . \nnad a, ;\ lo~kv;l 1996; S.G. d ipm-iè, ~(IS/Hj>leJJ!J'e ùtgo-Zaj>lldllogojrrmlfl r kciJJij>clllj)'ll 1916 ,godei (Bmsilor.rk!J pro!)•!~: /;()r'ba!l';rJrror iVrÌtfcnsiva de l frome sud-occiden tale ne lla campagna del 19 16 (O ffcnsi,·a l1rusilov): lotta delle riserve]. rosk\'a ~006; \L\ '. Os'kin, Bmsi/O!'Sif:J' j>TVI)'I' [L'offensi\'a HrusiJm·], ~ losha ~O l O; 1c osser\'azioni di K Perrone, Thr C!è!al IWar in lvwia11 LÌlm;oo•. l n diana Ll niversi ty Press, Bloomingtonlmlianapolis ~0 1 1 , pp . 220-~~4, stùlc rnod~ l ità con cui la $tori ografia sovietica ha tra tta to la figum di Thusilo,·, si ,·cdn R. Kolonskij, 100 Jabre
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·'Osteuropa", a. 64, 2014, pp. 368-388, in panicolare pp. 380, 388 do\'e l'autore affron ta quello che lui stesso definisce il "clÙto di 1:3rusilov" fino alle s ue p iù reccmi espressio ni 0fl \'ia in ritolatagli a ~.losca c il mo numento eretrogli a Snn P ic rrolmrgo); \ .n . .\s tas hov. RIISskiifrolli l' /914 - 1/arht~le 1917 .~oda: roem!yi opyt i SOI'!WIIfJJIIo.r!' [TI fronte russo dal 1914 fino aU'inizio del 191-: esperienza milirare e modcmiràj, .\:o']·i khronograf, ;\[oskva ~014; E.F. J..:rinko, TI'. Khlynina, .ìliii'Stonc•s tif 1\ettml tif "FOIJ,OI!m lr rm>: ,ì l fiili Tmlfls cmd Jtr(gfs i11 the De!•rlopll!ml tif Dnllle.rlir 1/i.rtoriogrcrpi!J' tljlf111 l =frsl IWorld, in ".Bylye Gody", a. 33, 20 14 , p p. ~96-305 (in russo); an che se non dedicata csplicirameme a lì rusilov è utile lo sguardo d'insieme offerto dalla rassegna curata da l. GilyazO\·, The f-lrst IP'orld W'tlr in ConlriiFj>OI"ft!)' fuiSSit!ll l listodograpi!J'- ,\rw .r1rras tif RtsMrch, ÌJl "Pcrceptions. Journal of Intcrnational .\ffairs". a. ~0, 2015, pp. 77 -88; \. Pavlov, c·/1 j>lfiJI de bataille Sa/fS batailles. l'~fjèiiJire Hmll.fsi!OI', 1111e 1isio11 stmt~~iqm à l'éprmre tl1•s rontrai11tes intrmes t'l r.\:1/!me.r, rclallione ~ l Collo(jue Tnrcrnaùonal LlniYcrsité Paris-Sorbonne "Les bataillcs de 1916" del 2~-24 giugno ~O 16. 16
dell'americano Tirnothy C. Dowling, The Brusilov Qffensive, comparsa per l'Indiana Univcrsity Press nel 2008, nonché dal saggio di Graydon A. Tunstall, A.ttstria-Hm~gao' and the Brttsilol' Ojftnsiz·e q/ 1916, ùcUo stesso anno, ha portato fino ai più recenti. apporti di Prit Buttar, Russia's Lasf Gasp. The EC1Stem Fmnt 1916-17, dcl20l6 c alla biografia di Brusilov di un autentico esperto di "cose russe" corne lo statunitense Jatnie H . Cockficld.9 L'ambiro degli studiosi di area austro-tedesca non è risultato meno interessato al tema e meno ricco di propo~te inteipret.ative. Q uelle austriache, sviluppate in particolare a ridosso del centenario, sono state efficacemente raccolte e sintetizzate da Lothar Hi:ibelt, deLl'Università di Vienna, in un articolo pubblicato su "War in History" nel 2014. 1n La rassegna comprende, tra gli altri, gli studi di Manfried Rauchensteiner sulla flne della monarchia asbmgica, i contributi di Wolfram Dornik relativi al Gcn. Conrad c alla guerra sul fronte orientale nonché il saggio di .M. Christian Ortner sull'ultima guerra dell'eserciw k.u.k., oltre ad una serie di altre opere.11 Ad essi vanno aggiunti i diaxi di due 9 J. Schindlcr, SIMIJIIYJI!md Ùl Galicia: T be /l!fstro-HIIItgmiall Am!J' cmd the Bmsiloi' Oflm.rù·e, /916, in "\'\iar in 1-lis tory", a. 10, 2003, pp. 27-59; G.A. T unstail, Atstnà-Hm~ga!y aud !/;e flmsilo11 Ojfe11siue of 1916, in "Historian", a. 70, 200S, pp. 30-53; .J.H. Cockfield, Rtwia's ltv11 Genera! Tbe Llje q( AJexsei A . Bm.ri/(11', 1853-1926, Lcxington l3ooks, London 2019. Si veda inoltre il citalo conrriburo di Petrone, Tb11 GrrJat 11/ar, che contiene importantj studi appunto su Brusi.lov. I l) L. f li:ibclt, .AIIStria-1-lmtga~y r.m d tbe rlrst (fi'odd lV m; A l/ Quiet (}1/ tbe Eastem Fro11t?, in "War in History", a. 21, 2014, pp. 538-565. 11 Va ticordato fra gli altri il volume di B. l3acb.inger, \Xi. Dornik (a cura di), Jnmits des Schiil-{_e!~rabe/IJ. Der E rste ll7eltkrieg im O.rtm: Eljàhn11{g -
ll7abme!JIIllll(g- Ko11te.....-t, Srudieu \ 'eclag, lnnsbruck-\X/ien-Bozen 2013 c per il p unto di vista ungherese ] . Gah\ ntai, i\!Iagyarorsifig az e/so l'ilagbr.i/Joni/Jan, [T !lngheria nella Prima Guerra :'.Iondiale], Korona Kiad6, Budapest 2001, pp. 215-222; T. lJajdu, F. PoUmann, A tigi MagyciiVI:rztt~ utolrd btibon!Ja 1914-f 918 [L'tdti.rna guerra della vecchia Ungheria ], Osiris, Budapest 2014 c T. Balla, F. PoUmann, Os'{jtilk-
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ufficiali di StatO Maggiore, il Ten. Col. von Theodor Riner von Zeynek e il Cap. Constanrin Schneider, entrambi impiegad contro l'offensiva russa della prima\'cra-estate 1916, il primo nel ruolo cruciale di capo diStaLO l\faggiorc della 7" , \ rmata del Gen. Ptlanzer-Balcin, sfondata dai russi in Buco\;na, il secondo trasferito dal Carso con la 106• Divisione Landsturm per partecipare alla battaglia di Brod~'. 12 L'apporto tedesco, munericamente più limitato, risulta non meno st.imolame, soprattuno per l'att.em:ione dedicata agli apporti documentari russi. Sotto guesLO profilo meritano di essere ricordati i saggi di Richard Lein cd Emilie Terre nel volume collettaneo Nlaleriaùch!ctcbten 1916, curaro dal Cenrro per la storia militare e le scienze sociali delia Bundeswehr, dedicati rispctti,'amente al ptmto di ,-ism degli alleati auscro-redeschi e a guello dell'e:;erciro 7.arista, con un ampio ricorso ai •coni riburi russi, tanto archivist;jci guanto della più recente storiografia. 13 Non ,.a poi dimenticata la monografia di Christian Stachelbeck (u:a l'alcro curatore del ,-olume sopra ciraro) sull' 11 • Di,isione di fanteria ba,·arese, guale esempio di impiego di una grande unità nelle fasi più convulse deU'inten·en to tedesco per ~crl11giurare la crisi del gruppo d'esercito <li Linsingen in Galizia sotto l'urto
az l!f.ro ri/r(giJdbOrttbt/11 ( / 9/4-/9 l 8), p.:1 mona rchia aus tro-tmgarica nella Prima G uerra ,\londia.leJ in l l. R6bert szerkesztcrrc. Mrwarol:rzdg btlflliit1i11ete, 111, .\'lagyarot:rzc{~ 11 H11bsbm:g .\loflmrhiribrw 1718-1919, [J.a storia milirare deU'l' ng hcria, TII, L'L1nght:ria nella monarchia asburgica], Zrinyi Kiad6, Buùapcsr ~015. pp. 276-338. 1 ~ P. Rroucck (a cura d i), 'l'l11mrlhor llitter l'Oli 7~ymk: lii11 Q!Jìifer Ìt11 Crlleralstabskotp.r C/ÙIIIet1 sit-b, noh.lau Yerlag, \X'icn-Kòln-\X'cimar ~009 e C. Sclmeidcr, Dir IVie,~milmmmgm /9/.f.-19 l 9, a cura ùi O. Dohle. Rolùau \ 'crlag, \X'ien-Koln-\'\'cimar 2003. n R. Lein, l ;m Bm1tl11is t~~!/ dm1 Plitfr!tmrl. Co11md, Frtlkmhr!J'" tmd dir Bmsiloi'·OJ!i•ll.rirc, e R. Terre, "Dir Dmtsdm1 J'crbr{/1/rhm ,\ fn!t•rial, wir Menschel!iebe/1(' i)ie Bmsi/or Ojfmsire 19/6, in C. Stachelbcck (a cu.ra di), LÌillferùJ/.rt"b!arlefl 19 l 6. l~reigflis, Bedttttm~_g, Erillllfi111{J!, Ferdinand Schouing, Padcborn 201-, rispcn.ivamcnrc pp. - 5-96: 125-l.t6. , \ fag)ICI/' J!O!ItiiYUÙI
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dell'Armata di Kaledin. 14 Con scarsi apporti originali - la trattazione è quasi tutta ricm·ata dalla citata monografia di Dowling - ma col merito di inserire il confronto russoaustro-tedesco-turco del "fronte sud-orientale" nel contesto delle operazioni di mmr.imento di Ull conflittO troppo speSSO genericamente e superficiahnente sussunto sotto la cifra di "guerra di trincea", va infìne ricordato il recente studio di Christian Th. Miiller, Jenseits der lv!ateria!rcblac/Jt. 15 Cosa può dunque aggiungere eli nuovo c1uesto lm·oro a quanto è già stato scandagliato, a parte l'ovvio utili;,:zo della lingua italiana? In realtà, se pur in molti casi- come abbiamo osservato - amp.iamenr.e documenrati sia sul le fonti d'archh·.io, s1a col ricorso alla memorialistica dci protagonisti, i saggi e gli apporti citati sono ancora lungi dall'aver esplorato la mole invero di assoluw rilievo del materiale disponibile. E questo sia sul versante russo, dove soprattutw la documentazione d'archivio si presta a costanti scoperte che il web mette fortunatameme a disposizione, con un aggiom~uncmo non sempre facile da seguire, sia sul versante dell'ex-impero austro-ungarico. l\lfolci degli apporti ricavabili dalle storie reggimentali, dai ricordi dei "plotonisri", dalle recriminazioni degli sconfitti o daUe rivendicazioni di onore difeso sul campo, non sono stati sufficientemente valorizzati o sono stati utiliaati solo per mettere a fuoco nel dectaglio tattico battaglie no.t malmente descritte a livello eli graneli o grandissime unità (Divisioni, Corpi d'Armata e i\ nnate). 1\nche la temarica dd tarlo delle nazionalità ostili aU'lmpcro individuato fin dalla Relazione Ufficiale austriaca quale causa rilevante, se non principale, degli .incredibili rovesci subiti dalle forze eli Conracl, in netto contrasro con quanto stava a\rvenendo e sarebbe avvenuto 14
C. Srachelbeck lviilikiristhe Ejfèktil'itiit i111 Ente11 W'eltk1ieg. Die 11.
Br!JI?Iisrbr?h(fcmtelie Di11iJio11 1915 bis 1918, Fcrdinand Schi:inJng, Padeborn 2018, pp. 153-l 62. 15 C.Th. ?vli.iller, Jmreit> der l\tlatnialrcblml;t. Der l:i!:rte IV'eltkn'eg alr BetJJI!J,IIIlf,Sklieg, Fcrdinand Schoning, Padcborn 20 18, pp. 153-162.
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in seguito sul &ome it.aliano, è st.ala recentemente oggetto di una serie di revisioni critiche da parte della storiografica slava, da quella di ambito ceco come da quella di origine balcanica.'" ReYisioni che meritano c1uanto meno un'atten:tione maggiore di guella ricenua finora, risohasi per lo più con la constatazione, non ulteriormente docwnentata, dd cedimento anche di corpi di nazionalità auscriaca o ungherese accanto a quelli ruteni o cechi. Va poi rilevaro che non pochi anche dei concributi più gualificau finiscono col far "rimbalzare" daU'uno all'altro valutazioni c considerazioni tattiche spesso fruu.o di un'unica fonte - non di rado le memorie dello stesso Brusilm·- senza \'eri fiche incrociate c ignorando in <.Juakhe caso considerazioni anche elementari di caram.:re taLLico ed operatiYo. Tl peso dell'uso dell'a,-iazione, essenziale per la ricogni%ionc lomana c l'indiY1duazione fotogpd'ica dei bersagli per l'artiglieria nel successo della p.rima fase dell'attacco russo e., '-iccYersa negli insuccessi successivi., una ,-olta che il massiccio imcrrcmo tedesco modificò Jakovina, E i11gnJjer K;ii'!S, iiberde11 uielllrllld JpticbJ. A:mcrlm, bos11irc/Je iH11sli111e (19/ .f-/9/8), in nachinger, Domi!.. (a ClLra di), Jmsrits rUJ J'tbiit;;~Hgrabms, op. ci L, pp. lOS- I ~O; R. Kuccrn, E11tilflmmg rmd i(· T
111/d Serlmr {///der mssisrbm rrrJ/f/
.\-aliOJIO!iS!I/1/S. Dii' E~fabrlll{~ t.rdm-hisrbrr .lo/da/m der os/mridJisrb-mrgmi.rrbm /lm;ee 19 f./-1918, Ivi, pp. l :?. 1- 138; P. Szlanta, T..'11ter de111 si11k.mdm .\'tem der f-iabsbmger: Vie Osffroll!etfibrYIIrg jJolrtisrher k.11.k. .l'o/rlate/1, [vi, pp. 139- [56; i\L. Gòmy, Polmbng. ,\!eanÙ(f!;T a/1(/ ,, [m;o!y o/tbe KoNÌIIfhlloJVk-Lr Bat!le, rdazione al Colloque lnrcrn.'lrionaJ L' ni,·cn;iré Paris-Sorbonnc "Les bataillcs de 1916" Jd 22- ~-1 giugno ~016 ora in bttp.r:/l cmlt'ruJÙl'.org/ sitesl dif{llrlt/fìlrsl rtftmrtrs.fìln/parisgonD'I9!6.pr!fPD1: file; N . Tominac, 1/mrli 11 Bm.rilor!Jrmj oftn:è'i 11 !Jeto 1916 .~orliue (I. dio): Pmbqj kmj ,~mda T.-~tcka 11 1/ofii!JII JCroati ncll'offcntiiva Brusilm· nc ll'csiare de l 19 16 (parte T): svolta nei pressi della ciuà eli Luck in \'oliniaJ c 1-lrrali 11 Bmsilor/jn-oi oft11ifl'l 11 !Jt!o !916. Codi11r (Il. dio); Pmbqj krt!f stia Okrre 11 H11korilli, !Croati ncll'offensi,·a BrusiloY nell'estate del 1916 (parre Il): lo sfondamenro pres!'o il ,;uaggio di Okn:1 in Bucovinal, cispcrrivamente in "èasopis za S\lnemenu Povijest", a. 2, 20 17, pp. ~6 1 -295 Jbttps:/ l filmk.me.!Jr/fì!el 275818 PDF file] c in "Casopis za Smremcnu Pm·ijcst", a. 3, 2017, pp. ·+19--153 Jbttps:/ l bmli•:..sm.bl/jìlrl 282255 PDF fìleJ. 20
radicalmente il rapporto eli fon:e a sfavore dei velivoli dello zar è sicununente uno di CJLtesti elementi. Una delle poche fonti che vi riconosce un'importanza rilevante è data dalle memorie del citato Gen. I<nox, mentre indicazioni significative a riguardo sono presentj nei telegrammi e ne.i rapporti del citato Magg. Marsengo e del suo diretto superiore, il colonnello, poi Magg. Gen. Giovanni Romci Longhena. 17 Un a.ltro fatrore cui si è spesso fatto cenno senza dedicargli l'approfondimento dovuto è il fatto che la chiave del successo tattico russo, l'attacco sull'intero fronte e, al suo interno, su ampi tratti dello stesso da parte eli tutte le forze disponibili con la gravitazione degli sforzi in più direzioni, costituì ~ù comempo la ragione principale del suo fallimenw strategico, per la conseguente mancanza di una riserva generale, capace eli sfruttare lo sfondamento più prometcente, per ragioni operati\'e (Galizia) o po.litiche (Bucovina). Il ruolo tattico dell'rwiazionc c le modalità utilizzate per realiaare lo sfondamento c cercarne con successo lo sftuttamenw, ahneno nelle fasi iniziali, anticipavano comunque quella dimensione "operativa" del conflitto, intermedia tra il livello tattico e quello strategico, che sarebbe stata tcorizza ra negli anni '30, e gettavano le premesse per una '1~ssian Wtf)' oJ JJJar" destinara a Iimanere attuale almeno fino a tutta la h.mga stagione della guerra fredda. Infine lo stesso contrasto tra i tratti innovativi e vincenti dell'iniziale approccio russo alla battaglia c 1 7 .-\. K.nox, 11/"it!J t/;f Rmsicm A m!J'· 19 t .:f.-t 917. Bei!~ C!Jiif!J• E.':trarts jìrw; !be Diao' of a hfilitary AttauN, II, F-Tutchinson & Co., London ·1921, pp. 461, 463, 464, dove quello dclJ'aumenro del numero e della qualità dei velivoli a disposizione dei russi, soprattutto nel confronto con le forze tedesche, viene indicato come la prima delle esigenze di Brusilov in "i.sra della ripresa offensiva della fine eli luglio del 1916. Su Knox e p iù in generale la presenza eli ufficiali britannici in Russia, si veda f.{ Jlughcs, 'Re1:o/11tioll was Ùi t/;e Air': British OJ!ìàals ;Il &mia rlmù~ t!Je First lf?/or/d l.f?/m; "Joumal of Comemporary H istory", 31 (1990), pp. 75-97. Per la documentazione dcll'.-\rchivio Storico dello Stato .\1aggiore Esercito (d'ora in poi :\L'SSJ\lE), si veda il RepertOLÌo L-11 busra 89 fase. 1 c 2.
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l'impiego fin troppo tradizionale dell'" Armata Speciale" con l'inconcludente sacrificio della Guardia, cioè delle forze migliori e maggiormente riposate deiJ'esercito zarisw , è stato per lo più, e superficialmente, liquidato come sconcertante o artribuiro all'incompetenza sostanziale del suo responsabile, il Gen. Vladùnir Mikhailovich Bezobrazov, autentico "protetto" della corre imperiale a,·endo condi,·iso con lo zar Nicola il sen·izio negli ussaò della G uarclia. Se ne ~ono p erò così ignorate le ragioni operati\'e, legate alla radicale differenza Wl lo sfondamcnro di una linea predisposra e nota da lungo tempo, c l'a ttacco a forze schierare bensì su posizioni impron·islne, al termine di una fase eli mo'cimento i_n ricirata, ma rese parcicolannenrc forti dalle condizioni naturali, dalle circostanze climatiche e dai <<oum·i" difensoti tedeschi. Posizioni nei confronti delle quali una ricognizione accurata, ancorcl~é molto problematica per la citata soprav,·enuca inferiorità quancitarin e gualitaci,·a dei mezzi aerei russi, sarebbe risultati comunque poco proclurrh·a per i vasti boschi. in cui le forze nemiche poteYano celarsi, mcncre la necessità di non perdere tempo cd agire con la massima rempcsti,·ità rappr esentava Yicev·ersa un fauo re essenziale. La guerra condotta "col senno di p oi" è una ccnta7.ione da ClÙ gli storici militari dovrebbero sempre guardarsi con molta auem~ione. Ciò nonostante queste considera7.iooi ci inducono a pensare che il noscro co ntributo alla comprension e degli. avYenimenù cruciali del fronte orientale nella prima\era-estate del 191 o possa rivestire un ime resse maggiore del pur lode,ole inrenlO div·ulgativo che comum1ue lo anima. Ci auguriamo che esso possa in sosranza servire quanro meno a precisare alcuni giudizi c a contestualizzan.· considerazioni c Yalutazioni, che rischiano alcrimenci di sacrificare la complessità degli av,·enimenti alla apodin.icità delle conclusioni. Saranno naturalmente i lettori a srabilirc se siamo riusciti o meno nel nostro intento.
APRILE 1916
Nell'aprile del 1916 l'eserciLO russo assomigliava ad un pugile in difficoltà. Un pugile non proprio "suonata", ma che fino a quel momento aveva perso "ai punti" rutti i round, almeno sul suo fronte principale. Un combattente che, seduto all'angolo, era comunque deciso a non gettare la spugna e stava cercando di chiamare a raccolta tutte le energie di cui ancora dispone\'a per continuare a battersi. Grazie aU'a7.ione decisa del minjstro della guerra Gen. Alcksci Andreyevich Polivanov - che l'avrebbe poi pagata con l'allontanamento dall'incarico - l'esercito zarista era infatti sotto molti punti di vista in decisa ripresa.18 In I S lJ. corrispondente da Pierrogrado della "Stampa" di Tor.ino, alla fine di aprile del 1916, dopo aver descritto le condizioni miserande in cui l'esercito zarista si era trova to ncll'aumnno del 191 S, elencava così i cambiamemi iruexvenuri grazie agli "energici sforzi" del ministro Polivanov: "La Russia si trova ad avere un nuovo esercito, più forte eli quello del rna1SI:,riO 1915. Tutte le compagnie sono state portate a 300 uomini, ben ectuipaggiari ed annali; a ciascuna è s tato assegnato un quioro plotone, senza fuc ile, am1aro solo di bombe a mano c baioncrre. l fucili sono tutti del nuovo modello russo lil - aga n t '91 l, solo le truppe ausiliarie hanno ancora fucil i stranieri. La guantità delle artiglierie pesanti non ha pmuto essere aumentala, è molLo cresciuto invece il numero delle mirraglianici; ogni reggi mento ne ha ricevuw 8 di modernissime, modello Coh. :\nche i1 problema del munizionamemo ser:nbra vicino alla soluzione." Riportato in C. l-l. Baer (a cura di), Der 1/ò"lkerkrieg. Eim Cbro11ik der Ereig11isse tleit deJJ! /. ]11/i 19/..f., Grosse _-\ usgabe, X, J tù.ius Hoffmann, Oesterreichisches Yerlags-Tmtirut, Sruttgarr-Wicn 1918, p . 144. Sulle ragioni del.l'allontanamento di Polivanov, nori.ficato con una lettera dello zar del 26 111l1f:tO 1916 in cui veniva detto che "Il lavoro del Comitato per l'industria bellica non mi ispira alcuna fiducia c trovo che la sua supervisione abbia mancato eli autorevolezza", ma voluto in realtà dalla zarina _-\lessanclra, si veda la testimonianza di B. Pares, Tbe Fa!/ of t/;e lvtSSicm l\l}ollarcqy. /l Sllltfy qf t/;e Ellirlmce, Jonathan Cape, London 1939, pp 326-327, consuh abile su hrrps:// archive.org l derailslin.ernet.dli.20 15.+99066/ page / nS/mode/
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febbraio era amvata dall'Arciduca Nicolai Niko.l.aveYich e dal remoto fJ·onte asiatico la notizia della caduta della piazzafone turca di ErLerum e, poche settimane dopo, LJuclla della con<.Ju.i:;ta di Trebisonda c dell a completa occupazione dell'.\ rmenia rurca. 19 Quello che però facc,·a difetto, in modi addù-ittura drammatici, era la fiducia. Mancava nei comandanti del teatro di guerra occidentale dell'Impero zarist::t la fiducia nella possibilità di riprentlcre l'iniziaciYa, c quindi di wrnarc a credere nel Yalore ddl'offensint ad oltranza, quello che era stato il manlra dci teorici militari russi anche all'indomani della sconfitta ad opera dei giapponesi2-' nella guerra del 1904-05. E rale paralizzante Sta lO d',!ll'1Ìn10 era aumentaLO da 1111a Sempre più cliffusa sopra\T:llutazionc delle forze tedesche, indipendentemente dalla loro consistenza numcnca c dal loro atteggiamento rauico. , Le d!fficili prmmse. .
Le sconfitrc subite ncl1914, c ancor più nel 1915, aventno poi nunaLO anche la fiducia nel potenziale stesso dell'esercito, non tanto nell'dcmento uomo, che conlÌ!1U}l\'a ~
[w rimo acce:>~o l O maggio 20201. Per una &"ersa nlutazionc Jei risultllri otteuuri dai Ledeschi, a nosrw parere d iCficilmcnte giustific:tbilc, si vt~da S . . \ ndolenko, Storia, op.cit .. pp. 367-3o8, per l'inrcJ:pretazione diamcrralmenre opposta, a sua ,·olra inacceuabile, si ,·cda J. Shimshoni, Tm,olog)', ,\ lilitao· Admnlagr, mul 11"orld Jl'nr l. A Ca.rc .for ,\Jilitao' E111reprwmrsbip, in "Tntcrnarional Sccurity", a. 15, 1990- 1991, pp. l S7 ~ 15, qui p. 203. 1'1 F. H. Simonds, HisiOI)' ojTbe 1/"or/d Jl'iu; J Il, l /rrd1111 tmd Tbr So!lllllr, Coubleday, Pagc & C., Ga rden C.iry, 'Jew York 1919, p . .229. Sui ri5volri poli6ci che le viLLoLie contro l'Im pero O ttomano aprivano anc he ad una "pace separata", ,·ista ~1ua lc presupposto aUa dcfi.niti,·a sconfitta tkUa Germania, si ''cdano G. Cigliano, Ctmra, ÌIIIJ>ffV, op. cit., p. 168 e \'.B. Karatacv, T.E. Zulfugarude, 'J. '· C h crka~o,·a, To tbr 1001/i A mlirfu:rao' 1Jf.l'tonJli;;g of!be /i,zmllll: tbe 0./ftnsire Opn'Cition and Its Sig,!Jirmlte, in ·'Bylre Gody", a. -1-~, 2016, pp. 1368-137 7 (in russo). z.• B. :-.lenning, Bf!)om~ls btjòre Bllllfts, op. cir., p . .20+.
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a battersi con la tradi;;:ionalc tenacia a dispetto delle forti perclite, quanto nella cornponentc tecnica, per la diffusa carenza eli materiale d'artiglieria, di munizionamento e anche semplicemente di fucili, che aveva condizionato l'andamento delle operazioni.. 21 Nel 1915 la disponi.bilicà di munizioni. era stato un fattore critico per turti i belligeranti, sorpresi dalle dimensiotù stesse del conflitto e dal SLtO prolLu1garsi olcre ogni. aspettativa, menr.re la macchina della mobilita:tione induscriale ancora non tiusciva a far fronte alle esigel1%e dei campi di battaglia, ma forse nessuno degli eserciti in campo ne aveva risentito più duramente di guello zarista. Anche a guerra iniziata, considerazioni di carattere puramemc economico avevano portato a giudicare sufficiente l'accw1mlo di scorte di proiettili suggerito dall'esperienza della guerra russo-giapponese, piuttosto che a pianificare CJUanto n ecessario ad un incremento realmente significativo della produzione. Si era così programmato di avere una dotazione di 1.000 proiettili per bocca da fuoco, con scorte complessive pari a 7.000.000 di proiettili, numeri che si erano ben presto din10strati insufficienti, con il ristùtato che nel maggio del 1915, alla vigilia della battaglia di Gorlice-Tarnow, la 3" Armata russa non potev a disporre che di circa 100.000 proiettili d'artiglieria a fronte del 1.000.000 dell'l l " Armata tedesca che si apprestava ad attaccarla. 22 D i quella situa:tione. il generale I\nton 1vanovi.c D enikin23 avrebbe in seguito lasciato una drammatica 2 J Un'efficace sintesi delle om1pagne russe del 1914 e del 19Li, supporra m da un ottimo appararo carrografico, è tluella di G . J uke~, Tbe Firsl IY/orld lr''"at: Tbe Eastcm l'ro111, Roudedge, :\!ewYork-London 2002, pp. 11-38. 22 N . Stone, Tbe Bastem l:'ro11t 191-1--1917, Pcnguin Books, London l 998, pp. 145, 1-1-6. 23 \'{!loclawek 18ì2-.\nn .\rbor "19-1-7. Per m1a biografia, si veda hrrps: / / Ìt\v:il,ipedi.a.org/ wiki/:\n ron_lvanovic_Deniki.n julrimo acces~o 28 aprile 2020]. Lo stesso Denikin sarebbe stato respon~abile secondo Bru~i lov- dell'esecuzione dj suo frglio Aleksci :\ leksecvi.ch, che si era unito all':\rmata Rossa.
Il t}uanto efficace testimonianza, riporrata nelle sue memorie daU'allora maggiore l\ Iaurizio Marsengo, addelto alla missione militare italiana in Russia:
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li ricordo del combattimento di Przcmysl, ~n-venutO alla metà <.li maggio, Undici giorni di ,·iolenr:issimi combatrimenli sostenuti dalla ~·· l)i,isionc fucilieri ... Undici giorni gonfi eli utoni c lampi lanciaLi in tutte le direzioni dall'anigticria pesance cedcsca. ParLe delle nosrre trincee letteralmente rasare al suolo insieme coi loro difensori. A tanta furia di ferro e di fuoco noi non risponde,·amo perché non m·e,·amo i mezzi coi quali rispondere. l reggimenti, sfuùti, decitna[i, respinge,ano uno Jopo l'altro gli attacchi, tah,olt a sparando a bruciapelo le ultime cartucce. ma molto più spesso con la baioneua. f... J E intant o dai Comandi superiori arriY}\\'ano con~nuamenre delle circolari con cLLi si ordin~n·a di «tenere alto il morale delle rruppe». E dalle rmppe non parri\a che un grido di risposta, echeggiante per il nostro immenso fronte: dateci munizioni! 24 1
or.
.\L \busengo, Eroi HIIZfl fila. cit., p. T. \ segui!O della militare ira lo-russa finnara il l S maggio l 9 t 5, una mi$sione russa era smta imiar~ presso iJ Comando Supremo del Regio Esl:n:iro e una iraliana era sraia Ln\'iata pres~o l;l Slttrkfl, il gran CJLmrrier ~cncrale russo. La componc,·ano l'addcno milirarc a San Pietroburgo, tenente colonnello Edoardo Kopolo, e il maggiore :.raurizio .\larsengo, già addetto militare in Spagna e Porrog:1llo, che lo raggiunse all'inizio eli luglio dopo un Yiaggio di una decina di giorru ,;a Salonicco e atrra,·ergo Bulgatia c Romania. Ten<!nrc di cavalleria, 7\larsengo a\·e,·a prestaro servizio con "Piemonte R<!ale", en1 sraro aUa Scuola di Guerra. per passare poi, già capitano dal l 906, a "Sa,' oia Cavalleria". Ropolo :;arebbc Wlto richiamato in l calia per morivi di saJutc in settembre e ,\larsengo sarebbe timasto da solo Cino all'arri,·o, il 20 aprik l 916, del CoL Giovanni Romei l.onghena, anch'egli ufficiale di ca,·alleria c nuo,·o addetto militare. 1\. o n timase sempr<! l: solo presso l'allo comando russo, ma sul fronte dello Srochod mcritù la medaglia d'argenro. :\lar~engo fu richiamato in Italia il 23 sctrembre 19 l 7, promosso colonnello, c nel '
conYem~ione
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Il disastro in Galizia e la "Grande Ricirata" dell'estate del 1915 scatenarono quella che è passata alla storia come la "crisi del munizionamento", una crisi che non interessò solo l'esercito, ma coinvolse la struttura stessa del Mitùstero clelia Guerra e del suo Dipartimento d'Artiglieria.25 In breve essa avrebbe scosso dalle fondamenta l'intero edificio della Russja 7-arista, solle\·ando molti interrogativi sui rapporti tra gli organismi statali e il mondo degli affari e mettendo in dubbio il modello di S\·iluppo industriale che si era consolidato nell'anteguerra, nonché le sue implicazioni politiche e sociali. In tutto l'impero zarista esistevano solo 126 aziende meral-meccaniche e il 53% di c1uesto genere di prodorti industriali veniva importato prima del conflitto dall'estero e in preYalenza dalla Germania; la produzione di acido solforico, essenziale per gli esp losivi, non raggiunse iJ regime minimo richiesco (2.950 ton.) prima della fine deJ novembre clel1917 prese il comando del re&,o-imento lancieti di :-.Jovara me.ritandos i una ~cconda medaglia d'argento al valo r militare. Posto i_n posi:cione ausiliaria, nel 1920 venne Lichiamato in servi:ào e destinato nuovamente in Spagna quale addcrro mil itare, oTtenendo nel 1926 la promozione a generale di brigata. aro a Piacenza nel 187-1-, 1\larseugo mori a Ro ma nel '1965. Sull'attività della missio ne m i.litare iraliana in Russia si vedano gli studi di _-\ . Biagini, I11 lvwio !m g11erm e rit'OI11zjone. La 111issione militare italimw 1915- l 918. Ufficio Storico Stato Maggiore Esercito, Roma 1983 e Il Gmemlf GioPmmi Romei Lo11gbmo, Studi Storico Mjlitari, Uffi cio Storico Sta to ]\(aggiorc E sercito, Roma 1983. Il .non rice,rere le munizioni poteva inoltre essere una buona giusti fi cazione per di~ertarc, come protesta nei confronti di uno stilto c dc.l suo sovrano che chiedevano appunto ai soldati di combattere senza fornire loro i mezzi per farlo: così Y. D mirricv, Ot!bmroletr: V o.rpoJIJÌIIcllliio o IlOti/e i ple11e, IYolontario: memorie di guen:a c di prigionia] Gosizdat, Moksva-Leningrad 1929, pp. 19-23. 2S Stùla Galizia e la campagna del 1914 da parte dell'esercito austroungarico si vedano: .J .K Schu1dler, Poli oj tbe Do11ble Eagle: Tbc Bt11tle jor Caliàa a11d tbe Det~~ise oJ AHslrio-I lmzgor)', Universi!:)• of Nebraska Press, s.l. 20·15. Per la crisi del munizioname nto si rimanda all'acura ~ i n tes i di .A... W. \X.'ildrnan, T be E mi oJtbe &wùm !IIJjmiol Amry: Tbe O/dAmry o11d !be S1Jidiers' R.eiJolt (Mal'(b-/lpril. 191 i}, Princcton Univcrsity P rcss, Princeton 2014. pp. 83-84.
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19 15.20 Il principe Mansyn''Tda,·a ,-oce alle conseguenze di quesw deficit sull'opinione pubblica in un dialogo con un collega della Duma: Ora ciascuno sa che non abbiamo abbastanza cannoru, abbastanza proiettili, o abbastanza granate, che stiamo sacrificando centinala <.li migliaia di uomini ... Ognuno lo \Tde e lo sa, tante i soldati stessi guanto la popola:tione civile; lo sanno nelle cilt?t come nei ,-illaggi. E sanno anche a chi imputare <.juesta mancanza di preparazione, c perciò <.]UCsta disaffe zione sta crescendo non di g1orno in giorno, ma di ora in ora. [.. ·l ciò potrebbe portare non solo ad esiti indesiderabili, ma. persino a risultati orrendi se non ini.mmagi nabili. 2Per t}uanto la Russia fosse e ntrata in un confl~tro alle cui necessitil non era affatto prepa.rata 2 ~ , gli sforzi compiuti a partire dai primi mesi del 1915 a\·e,·ano però portatO signillcativi miglioramenti, riducendo il di,·ario con g.l i Imperi Centrali, in particolare con la Germ~tnia, c he rra i ,·eruc1 dell'esercito come nell'immaginario collettÌn> continuava ad essere incolmabilc c tale da paraliz:~. a.re qualunque ini'...:iari,·a. Basti citare a tale proposito i dati riportati. da Norman Srone - sulla produzione tede~ca dj proiettili d'artiglieria, che nell'estate del 191 5 era di circa +.000.000 di proiettili al mese, tre quarti <.Ici quali erano
l:uller, 'l'IN Poc ll"itbi11: .Fa!llll.fii'S q( Trwso11 cmd t/1e E 11d o( f111pelia/ Uni\u~iry Press, lthaca :2006, p. 189. ,. C: iraro in J·~ \. ~anborn, fiii/Jt'li{/1 Apom!J'!>sr. Tb( Grml 11''{/r aJI(/ tbe Dr.rtmrtio11 11{ tbr l<11sSimr G111pin•, Ox lmd L-niYcrs.it:y P rcss, Oxford 20l ..J., p. 93. ~K ~el 1902 la perccnrua1e del bilancio statale destinara all'esercito era calara dal 30 al 18u o (rispcllo al 1881) e nel 1904 le ~pese mili tari msse ammontaYnno al 57°1o delle analogbc spese tedesche c al 63% di t1uelle dell'Impero austro-ungarico: _l. H. C:ockfteld, l{Jmia's lron Gmrral, op. ci t. p. -14. 21· \'\!.C.
R11ssio, Cornell
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destinati al fronte occidentale. 29 Di contro la produzione 1ussa era passata dai 450.000 proiettili al mese della primavera ai quasi 900.000 di. luglio, superando il traguardo del 1.000.000 in settembre, il che significava il raggiungimento di una sostanziale parità, sia pure solo in tennini quantitativi. 1\l di là delle percezioni, che peraltro, essendo fondate sulle passate esperienze e profondamente raclicate nell'ani.rno di capi e gregari, non possono essere ignorate, a consolidare l'idea di una schiacciante superiorità tedesca, per guanto riguardava l'artiglieria, erano anche le modalità di impiego e il tipo di organizzazione logistica cui i russ.i continuavano ad attenersi. La dottrina cleU'offensi\·a ad oltran:r.a e il mito del "rullo compressore", garantito dal semplice numero dei fanti russi, avevano portato a una totale subordinazione dell'artiglieria alla fanteria, anche ai nunori livelli di comando, dal momento che i comandanti di battaglione potevano avere ai loro ordini singole batterie, senza che gucsto peraltro portasse a una effettiva ed efficace i.ncegrazione degli sforzi. Tale integra:r.ione non era certo facilitata dal senso di superiorità che connotava gli ufficiali di artiglieria n issi e rendeva per loro difficile accettare ordini diretti anche da superiori delle altre anni. 30 Per poterla ottenere mancavano poi sia delle procedure consolidare sia i m ezzi di comunicazione, a cominciare dai telefoni, che solo sul finire del 1915 cominciarono a figurare in misura significativa nelJe dotazioru dei reparti d'artiglieria, nella misura di due apparecchi telefonici per brigata, un livello organico eguivalente ai t,'Tuppi del Regio Esercito. ~·\ncora nel 1915 poi, le richieste eli muruzionamento, in ossequio alla logica della guerra di movimento, privilegiavano i proiettili a J!Jrapne/1, più efficaci contro truppe allo scoperto, rispetto ai proiettili ad alto esplosivo, indispensabili per 2? ~ -
Stonc, Tbc
1-:;_tlstem
Front, op. ciL, p. 147 . of E1111ire.r, 1914, Brassev's, Inc.,
.>o D .E . Showalter, Tmmen!mg. C/miJ
Washington D.C. 200-1-, p. 136.
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avere ragione delle fonificazioni campali e delle loro difese accessone. La logistica era a sua volta condiz.ionata dagli impacci di una burocrazia minisLeriale che ntluta,·a le richieste dell'esercito alla luce di una politica della lesina, ormai del tuno anacronist.ica, e da una grande confusio ne in merito alla consisrema dei depositi c alla loro effettiYa localizzazione. Si verifica,-a così una situazione per cui la Jtavka, il comando supremo russo, fini,,a con il perdere traccia dci quantitati,-i di munizioni che Yenintno aYYiati al fronte. Il ritardo che si determinò nei primi mesi del J9 15, e che anebbe poi condizionato la condotta delle operazioni anche a .li'·ello psicologico, fu aggnn·aco dal sostanziale fa llimento di quella politica dclie importazioni su cui si era fatto affidamemo per compensare le carenze c le inefficienze dclJ'indusrria nazionale. Incomp~ension.i di natura tecnica, ritardi nei fmanziamcnti, difficolr{l nelle comunicazioni, la di,·crsa priorità delle commesse da pane dci fornitori c anche l'intetYCnto eli intermediari e affaristi senza scmpoE ~n·e,·ano congiuraco a far sì che i risultati fossero di gran lunga inferiori alle attese. Sempre secondo i dati riportati da Stonc, nel 191 5 la Russia produsse in tutto 11.200.000 proiettili d'artiglieria e ne ottenne dall'estero 1.300.000, un decimo del quantirativo o rdinato:" Quando le forniture dagli aUeati dell'Intes~l o dal Giappone c dagli US~-\ arriYa,·ano, infme, erano spesso ostacolate dall'elefantiasi deiJa burocrazia zarista e qLLindi gestite in modo inadeguato, finendo con l'essere utilizzare in ritardo o col rimanere inutilmente accatastate lontano dal fronte. Il cit::~ ro maggiore Stone, Thl' Easlem hrmt, op. cii., p. 15~; per una differente lettura dci da ti sull~ produzione rus~a si ve;;d~ KD. Stubbs, Roil' to tht• rro1r1. TIJe ,\ lateJiCJ! ro/IIJdtiliOIIS oJ C.OflliliOII Stmlfgy ili The Gn!tll 1!7ar, Praeger, \'\ 'esrporr, ~00~, pp. 1~3, 1~5. Sulle commesse di munizioni affidate alla "Cornmisgione russa per le munizioni" negli L'S:\ e le ragiorù del ritardo delle fornirure statunitensi, si veda •\.\L LJzefovich, Rirssia i11 tbe IVodd IF'(//; 191-1-1918. in "ll1e \lilitary F.ngineer~", a. 33, 19-11, pp. 32-1-331 , qui pp. 3~7 -328. 1 '\.
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Marsengo riferiva tma con ftdcnza dd capo della missione militare giapponese, il generale Naby:ima, fattagli il 16 luglio, al rientro da un viaggio a Odcssa c Kiev che gli aveva dato modo di verificare di. persona il disordine e la lentezza dei trasporti: " ... i cannoni inviati dalla mia Nazione si sono per cosi dire frantum.ati strada facendo. I proiettili sono andati verso Sud c i pezzi hanno proseguito verso Nord, indirizzati in una località che io non conosco neppure dj nome c dove, con tu eta probabilità, verranno abbandonati". 32 L'ufficiale italiano scnveva queste annotazioni nel momento forse più critico della Grande Ritirata, poco prima che la Jtcn;ka lasciasse la sede di Baranovichi, presso Varsavia, per ripiegare a ìvfogilev, sulle rive del Dniepr. Egli osservava amaramente che, approfittando della mancanza di munizioni dei russi, gli austro-tedesch.i potevano attaccare da tutte le parti, costringendo un esercito forte di 112 divisioni ad abbandonare una posizione dopo l'altra. Di lì a qualche mese, a dispetto delle inefficienze della macchina statale, dci problemi di un'industria a corto di manodopera specializzata c dci ritardi delle fornimre dall'escero, una per quanto approssimativa mobilitazione industriale avrebbe p ermesso all'artiglieria russa di recuperare lo svantaggio e di portarsi, ahneno in termini di dota%ioni, su livelli assimilabili a quelli che caratterizzavano gli altri eserciti in campo, non ultimo quello italiano. 33 Non sarebbe srato altrettanto facile recuperare l'handicap a livello culturale e organizzativo. L'idea clJc si era in1posta nei comandi ad ogni livello era che solo un diluvio di colpi di artiglieria, p1ima durante la fase di preparazione e poi nel corso dell'attacco, .avrebbe potuto permettere al fante russo n M . .\farsengo, EtVi smza l11te, op. ci t., p. 24. Sulle forniture dall'estero, per le quali il ministro Polivanov aveva incaricato Lord Kitchener e il Col. C::llershaw, periti poi entrambi nell'affondamento dell"'Hampshire", si veda anche il contributo di B. Pare~, The r'a/1, op. ci r., p. 326. 33
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di imporsi ad un an·ersario la cui superiorità era ormai un presupposto intangibile. Tanto inrangibile da autorizzare anche i comandi dell<.: migliori unità - la Guar<lia imperiale su tutte - a trascurare ognj altra lezione o proposta di innoyazione tattica in arri,·o dal frome occidentale. Il tarlo della sfiducia si era radicato a fondo, e a poco nJe,·a che il soldato russo continuasse a dar pro\'a di una tenacia e di una capacità di sopportazione che continuaYano a srupire gli osserYatori srranieti, se non gli stessi :nTersati. \'aie la pena di citare al riguardo ancora l\Iarsengo, [esrimone d'eccezione del 1ipiegamcnto della 9' ~\rmata nel settore di Tarnopol, nel giugno del l 915. Una sera, al rientro da una ricogrmione al frot;tte, il fascio luminoso dei fati della sua amomobile illuminò una sagoma scura sul fondo di un fossato. L'ufficiale ilaliano diede ordine di fetmarsi c scese, trovandosi di ft'Onte a un soldalO C\·identeme~He redllce dalla linea del fuoco: ,-\IJe mie domande egli risponde con ' 'oce stanclùssima, quasi sillabando le parole e, a un trarto, senz:'l smenere di mordicchiare un pezzo eli pane, con un colpo del braccio sinistro, alza la coperta con cui s'era a'\'\:o lte le ginocchia. - Guarda! - mi dice semplicemente. Mi chino e inorridisco. Uno sbrapnrlha ragliato nettamente i due piedi all'infelice. - E adesso che cosa fai, che cosa aspetti? - . \ spettO che qualcuno nù Yenga a prendere. - Hai male? - ?\ [olro . .i\Ia non impona, posso resistere. - Hai perduto molto sangue? Il soldato mi fa ,·edere, inclicandomela col pezzetro di pane che tiene nella mano destra, una pozza unùda c nerastra, poi sorride pallidamente. - «Nice,·ò!>> «NiCC\"Ò>> vuoi dire rutto e nulla. V uol dire <<non i.mpona», vuol dire «pazienza>>, nwl dire <<me ne infischio», vuoi dire
<<Va al diavolo!», ma forse, più di tutto, vuoi dire «sia fatta la volontà di Diob>. É una parola o rabbiosa od accorata, secondo le circoscanze, ma sempre venat:a di fata lismo orientale. Ritorno stùl'automobile che parte subito correndo verso Rowno. Di là facciamo inviare un'ambulanza a raccogliere il ferito, con la speranza che giunga in tempo a salvarlo. f.. ·l penso ancora una volta che con <.]uesti uom.i.ni la Russia. non dovrebbe perdere la guerra; ma la catastrofe galiziana è qui. con la sua amara realtà [... J. 34 NeiJ'inverno del 1915 l'esercito, pur dando ancora prova di patriottismo, si batte,·a con un'ostina m rassegnazione che sconfinava neiJ'apatia c nel disinteresse, c a sc-uoterlo difficilinentc avrebbe potuto essere un corpo ufficiali che viveva una profonda crisi di trasformazione. Al contrario di guanto la struttura sociale russa indurrebbe a pensare, la grande maggioranza degli ufficiali effettivi proveniYa da famiglie di umili origini. Per loro la scelta della carriera militare rappresentava una delle poche opportunità di mobilità sociale offerte dalla società russa. Tra il 1900 e il 1914 i due qui.nti di loro, flno al grado di colonnello,
n che non esclude letture "di verse" delle motivazioni che spingevano ll soldato russo alla lorta. D. Os'kin nel suo Za-piski so/data, j.-\.ppunti eli lill soldaro] Federatsiia, \foskva 1929, pp. 208, 218, 274 fa dell'alcol la spinta principe del coraggio dci soldati, non diversamente che Lll alrri fronti e in differenci lerrera ture, mentre un altro storico russo, Evgellij J. Sergecv, propone una lettura certamente più articolata, che mette in luce come anc he la maggioranza dci contadinj c dci lavoratori fosse, almeno fino al 191 5, favorevole alla guerra. l plimi vi vedevano infatti la speranza della redistribuzione delle terre dei nem.ici austw-tedeschi, i secondi la prospcrriva di un lavoro sicuro nell'industria bellica: "Come riconoscevano gli stessi socialdemocratici, nd 1914 e nella prima metà dell915 eJ:a guasi impossibile propagandare rril le forze lavoratrici idee pacifiste, per non parlare ùi tjuelle disfattiste; si sarebbe stati facilmente accusati di voler favorire il nemico." R;m/cmds Kriegmfalmmgm t lll der O.rtjmnt, 191-1--1921, in B. Bachinger, W. Dornik (a cura cli),]enseits des Schiitzmgrabms, op. cir., pp. 305-324, gui p. 3 11 .
3+
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provenivano dalle classi inferiori e, per una percentuale ancora maggiore, erano figli di ~oldati o ~otrufficiali che come premio per il sen·i7.io prestato aYe,·ano anl[o la possibilità di farli entrare in una delle scuole milirari:;5 Se la cavalletia \"eden il predominio dell'aristocrazia, nelle altre armi i figli di contadini, della piccola borghesia c della piccola nobiltà scn:la terra raggiungcYano una percentuale dcU'80% .36 Si era cosi creata una classe di tl·cnocrati, legati alla famiglia imperiale non meno di quanti proYcninno dalla nobiltà c animati da tm profondo patriouismo, che nel fnmempo era staca peraltro falcidiata, perdendo 60.000 componenti nel solo ptimo anno eli !,TLlerra, a fronte di tu1 organico ini%ialc di,40.000 e di un gcrtito annuo del.lc scuole militari che era di 35.000.r Pcr oHiare alla carenza subentrata si era attinto ai ranghi dei sortufficiali, ma ben pochi di lo ro a11Glarono olu·e il grado di tencme o,al mass imo eli capitano, arri,·ando a godere al contempo della fiducia dei gradi superiori. Questa misura, per quanto parziale, aggra,·ò poi la già difficile situazione dei sottufficiali, comunque troppo pochi, non più di due per compagnia a frome dei dodici dell'esercito tedesco c lontanissimi dal grado di autonomia ùecisionak sul campo di battaglia che connora\a i pari graùo avversari. J-.:rano limiti sLrurturali che riflenevano le caratteristiche di una società in cui le classi medie rimane,·ano un'esigua minoranza, il li,·ello di alfabetizzazione delle masse, sia pur no tevolrnente cresciuto nei plimi anni del '900, porcn 1essere considerato accettabile 15 Sulla progressiva "dt:mocnH.u~azionc" dcU'csercito russo negli nnn.i immediatamcnrc precedenti il primo conilitto mondiale, fino alrinrcrno dello stesso Staro \faggio re, cd i suoi limiti, si ' 'eda .J .\.'\'. Steinbcr~. / 1// the Tsar's ;vlm: R11ssia G'meral Str!lf rmd the Fate of tbt E ttrpire, l 898 191 +, Johns f-Topkins L'nivcrsity Presli, Baltimore 20 10, cap. rl, \'. 11• J. BushneU, The Tsmisl Offìcitr Corps, 1881-19/.f., in Ro~er Rccsc (ed.), TI.Jp fut.r.ritm l111poia/ /Jm!)' l 796-1917, Rouùcdgc, Lonclon 2006, cap. X, c P. Kcnc~, CVwìcm OJfìm· C.òrps Btj'ore t!Je Rfi•OIIIIÌOII: 'fili' Militao•1\ linrl, in Rccse (ed.), T/Je Rlwia11 ftllfXIial A m!)', cit, cap. :'\L -1- ?-.l. Sronc, T!Jr Ea.rlem PrrJ/11, op.cit., pp. 166- J 6- .
s
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solo per standard militari molto permissivi e a tutti i livelli era endem.icameme diffusa la piaga ùell'alcoolismo.-'8 lvfo!ti roJJesà e poche vitton·e. Le ragioni per cui quello che era stato unanimememe creduto il "rullo compressore", capace di scb.iaccia.re con la semplice consistenza numerica le forze contrapposte austro-tedesche, si era semplicemente e in modo inopinato a.rrestato, per essere anzi costretto poi a retrocedere non erano poche. Dopo i rovesci subiti dalla 2• Armata del Gcn. Alexander V assilievich Samsonov a Tannen bcrg, che doveva i.nallgurare il mito di Hi_n dcoburg, c rinfocola.re la speranza della battaglia decisiva, sul modello della Canne teorizzata da von Schbeffcn, da contrapporre alla guerra di attrito irnposta dal fronte occidentale, e dalla 1a di Pavel Karkwich Rcnnenkampf ai Laghi .i\lfasuri, che avevano messo termine ad ogni velleità di invasione dell'Impero tedesco, le sconfitte si erano sussegLùte come LU1 triste rosario, nonostante la perdurante volontà russa di riprendere l'iniziativa.39 A nord ai russi non era rimasta altra scelta che rompere ogni comatto con 1'8' r\rmata tedesca e proseguire la ritirata flll oltre il vecchio confine .imperiale. E questo anche se emro la fine dell'estate gli austro-tmgarici avevano fatto del loro meglio per ridare all'esercito zarista la convinzione della propria forza. Se alla fine di agosto del191 4 nella parte settentrionale. del fronte austro-russo le .i\rmate dei Geo. Viktor Dankl e 38 Per
una valutazione del soldato russo allo scoppio del conflitto, i daci sulla percentuale eli alfa betizzazione c i dubbi sui suoi srandard valutativi, anche in comparaz.i one con siruazioni belliche successive. ad esempio, degli US..-\., si veda D .E. Showalter, Tmme11berg. Oa.rb (I[Empires, op. cir., p. 135, che peraltro ossetva come l'immagine del soldato russo come del "p.t:imirivo" Ln uniforme sia talmeme consolidata da considerare una sfida anche solo il metterla in ùiscussione. 39 P. Buttar, Còllisio11 of E111pire.r. Tbe lPar 011 the EC1Stem Ftvlll i11 l 9 f 4, Osprcy Publishing, Oxford 2014, pp. 139,149,167 passim, 227-245.
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Moritz von r\uffen bcrg (1" c 4"), muovendo dal saliente galiziano, a\·enwo sconfirto a K..rasn.ik e KomarO\T le opposte compagini russe 4" (Gen. . \kksei ErmolacYich Even) c s· (Gcn. Pa,·cl Adrunovich \ ' 011 Plelwe), (-jLICSte si erano rapidamente riprese. 4' . \ffuncarc dalla 9• .\nnara (Gen. Platon .\lckseyc,•ich Lcchirsky), appena costiru.ira sdoppiando la 4" c che stava sopraggiungendo inserendosi sulla dcsrra, aYe\·ano itwertiLO l'inerzia del combattimento. Passate alla con uoffensi,·a, sfruttando la loro crescente superiorità in uomini c mezzi, le tre _-\rmare wsse si i.ncu11ea.rono tra Dankl e ,\uffenbcrg, costringendo cmrambe le loro grandi unità a ripiegare lasciando sul campo molro materiale bellico e decine di migliaia di prigionicri.41 r\ nco~a più a sud, sul vcrsame est del sHlienre galiziano, gli uomini di Conrad a-ve,·ano finito per rronrsi in condizioni aocora peggiori. Com·into di ~were di fronte ... un Corpo d' ,\nnata isolato- un clamoroso errore dci suoi servizi infonnari}·i c della carente ricognizione - il Gen. Rudolf Fhu dermann, un "cm·alleggcro" ardente sostenitore dello spirito offcnsi,·isra del Capo di Srato Maggiore k.u.k., si "difese attÌn\mente" proiettando in anmi 91 bartaglioni di fanreria, 87 squadroni eli Gl\'alleria c poco più di 300 pezzi della Y. \ rmata k.u.k. Di fronte a lui si troYa,·ano im·ece due inrere , \.nnate russe, la 3" (Gen. Ticolai Vladimirovic Ruzsky) e 1'8" (Gcn. Brusilov). ln due giomi di combattimenti accaniti sulla Zlora Lipa, dal26 al 28 agosto, Brudcnnann si trovò nunacciaro su entrambi i fia nchi e costretto ad ordinare la ritirata dietro la Gnila Lipa, che corrcn1 parallela più ad ovest. 11 Qui, grazie aJ concorso della 2" . -\rmata (Gen. Eduard von Bolun-Ermolli) richian'lata dai D. r raz c mali, 'l 'he Ba/Ile of Calicio: Tht Dùintegmlion of the A IISIIV1ltmgmian Lond J-'ortu 011 the Easkm rro111 in tht First lror/d ll'i1r, 1/''ith Jprcial Et11pha.ris 011 lhf Rolf of the Grnz's Ili C.rups and Jlo!•miall Jolrlim, in "Studia l fistorica Slovcn.ica", a. 17,2017, pp. 161- 196, tJLU pp. 184-187. 11 _\ . \ ' aloò, Lo .~lltl7'rl dei trr illlj>l'fi, op. cit., pp. l 03-104. 12 O . l Jm~emali, Tbr Bat!lt o) Ca/ida, op. ci t., pp. 187- 195. 4 1)
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Balcani, c al progressivo esaurimento dell'avversario, sembrò che il fronte potesse !:>tabilizzarsi. La rinnovata pressione russa, e più a nord le crescenti difficoltà delle armate di Dankl e Auffenberg, minacciate ora anche sul fianco destro a causa del ripiegamento dell.a 3' Armata, non lasciarono però a Conrad altra scelta che r:iti.rarsi per salvare quanto restava deUe sue Armate. D opo un temporaneo arresto sulla linea del San, il movimento verso O\'CSt riprese fino a portare le forze austro-ungariche ad appoggiarsi agli ostacoli fluviali a est di Cracovia, il Dunajcc e il Biala, raggiunti alla metà di settembre. L'esercito della Duplice 'Monarchia aveva perso 400.000 uomini, dei quali 100.000 catturati dai russi insieme a 300 cannoni, a fronte dei 250.000 uomini e dei 100 cannoni persi dall'esercito dello zar. Gli austro-ungarici abbandonarono anche un centina.io di locomotive e più di 15.000 carri ferroviari, materiale rotabile di importanza fondamentale in una guerra in cui la logistica si appoggiava alle ferrovie. Questo bottino dava ai russi la possibilità di utilizzare con immediatezza le linee ferroviarie del territorio conquistato, superando il problema del diverso scartamento, c di farlo con un parco ferroviario di qualità superiore, dal. momento che la velocità media sulla rete russa era circa la metà di quella tedesca. ~3 Sfortunatamente per i russi in campo non c'erano solo gli austro-ungarici c da parte tedesca al comando vi erano per ~3
W.B. Lìncoln, Pa.r.ra,ge tbrr)!lgb Am;agetldoll. Tbe &1SSia11 ù; lf/ar a11d ReJ;o/lltiou. 1914-1918, Simon & Schuster, ~ew York 19R6, p. 24. Sul
ruolo cr.ucialc: delle ferrovie sotto il profLlo logistico ed operativo, si veda C.Th. .\llilier, Jmseits der MaterialftNadJt, op. cit., pp. 30-38. ~on va dimenticato che la prima azione d i sabotaggio messa in ano dal Nad;richtemliei!SI IIIb dello Stato i\laggiore Tedesco, Magg. Ni kolai, mediante gli agenti "U'' alla fine d i luglio dcl1914 (ma iJ piano 1:isaliva alla primavera precedente) riguardava appunto le ferrovie francesi: si veda U. Trumpeter, War Premedita/ed? GemJall llltelligmce Opemtion.r iN Jll(y 1914, in "Centri! l Europe<~ n I Jiswry", a. 9, 1976, p p. 58-85, yui pp. 7475. 37
lo più "astri nascenti" o comandami dalla fama consolidata. L'Sa ~-\rmata tedesca, cui si era aggiunta la 9" di num·a fonna%ione, si concentrarono in settembre nell'arca eli Cracc)\·ia, a nord del fronte di Conrad. Alla fine del mese le forze degli alleati austro-tedeschi mum·eyano su Varsa\1a e raggiungevano il San c la Visrola. inseguendo le forze russe che si r.itiranmo sorrraendos i al combauimcmo. L'll ottobre la battaglia si riaccende,·a, in concfuioni climatiche estremamente sfavorevoli: GO Di,ri.sioni russe, superiori in organico, tentarono di forzare la Visrola dando il ,1a a una serie di confuse azioni che si csamirono in pochi giorni apparenrcmemc sem:a risultati. La superiorirà munerica russa c la minaccia rappresentata dalle numerose grandi unità raccolte intorno a Vars~tvia indussero Hindenburg ad ordinare la ritirata, in.i7.iando il ripiegamemo su CzeslOchowa il 20 ottobre. 11 Nei gionù sc~enri i russi riuscirono a fo rzare la Visto la e a infliggere a l \'angorod un'altra dura sco)lfitta alla J·' •\rmata austro-ungarica, che lasciò in mani a\'versaric 40 .000 prigionieri. A flne mese gb austro-ungarici c i tedeschi erano ritornati suJle loro posizioni di partenza e, nel ripiegare a copertura di CracoYia, le for;r,e di Conrad si lasciarono aUc spalle la forte zza ili Przemysl difesa da una guarnigione di 120.000 uom.ini.'15 J combattimenti in Polonia dell'ottobre 1914 si conclusero con un indubbio successo russo, ma furono anche l'ultirna
l . Srone. Tbe llaslem l-'m111, op. cir., pp. 98 99. Sulle \oiccndc di qucsl:l che rapprescnuwa per l'esercito austroungarico la piazzafon e per antonoamsia, si veda J. E. Fahey, Przwl)•sl. G(l/iricr: A Gcmùo11 TouJ/1 Brjòl"<', Omùrg, Be!Jv~t'll a11rl /ljlerlf'{lr (l 873-1953), in "RCIT\1", 2016, pp. 222-229 e G .. \. Tunsrall, ll"'t iflm i11 Blood: Thf 13rrttln for Forlrus Przm~rsl i11 lf'11/7, l ndiana Universi ty Prcss, 11loomington 20 16. Cna rcsrimonianza cliarisrica russa del suo primo assedio può essere ,;sta in t;. Srcpun, Als kh mssisrber Q_Qi'(jer 11'(11; Koscl \ 'erlag, :.runchen 1963, pp. 27-28. ''
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vittoria del "rullo compressore" contro le fon:e germaniche.46 Sia pure a prezzo di pesanti richieste di rinforzi dal fronte occidentale e non senza andare incontro a loro volta al rischio di accerchiamento ad opera dell'Annata mssa del Gen. PJehve, i tedeschi alla fll1e di novembre del 1914 occuparono Lod7.. La relativa vicinanza ai capolinea del loro sistema fenovi:uio garantiva loro una nerca superiorità logistica risp etto alle forze russe, costrette ad affidarsi pressoché esclusivamente alle gambe dei soldati e ai trasporti a traino animale, nonché handicappare dalla cronica scarsirà di strade e dalla carenza di automezzi. Inoltre i comandi russi sembravano continuare a credere che il .numero delle baionette potesse aver ragione di ogni sorta di difesa passin e di potenza di fuoco. Il bagno eli sangue dell'l l • Arma m del Gen. Dmitri Gr egorovich Scherba tchev, mandata ad espugnare di forza ai primi di ottobre del 1914 la cintura fortificata di. Przemysl, era li a tescimoniarlo e non avrebbe mancato in seguito di pesare sul morale dei soldati. 47 Le vicende successive sono efficacemente tÌassunre da Timothy C. Dowling nella sua monografia: Ogni affondo del colosso m sso trovava i più lesti tedeschi pronti a lanciare un contrattacco. Ogni spinta redesca si scontrava contro un n1uro di riserve. Le forze russe 46 T.C. Oowling, T/.11' Bmsilol' Offmsire, lncliana University Press, Bloomingron-lnclianapolis 2008, p. 21. 47 .-\. \.' alor4 La gmrra dei tre i!JJpeli, o p. cir., p. 120. 1 o n va dimenticato peraltro che rale pregiudizio non era una prerogativa esclusiva dci comandi zaristi. _-\.ila vigilia della battaglia della Somme, guiJ1di nell'estate del 1916, gli uomini del colonnello britannico "Ronnie" CampbeU furono inviati presso i reparti a propaganda re lo "spitito della baionetta", di cui le u·uppe d'as~alto avrebbero dovu to essere "imbevute" prima della battaglia. Non si rra trò dell' ulrima ragione del massacro cui i fanti brirannici audamno incont ro ~oprarrucro nella prù:na fase cleDa battaglia.
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so,'rast:anwo guellc tedesche in un rapporto di quasi 2: l , ma le perdite scguiYano la stessa proporzione. Le for7.c degli ~\sburgo, anche se m.iserameme guidare c tah-olca di discutibile valore militare, conti.t1ua,·ano a rappresentare un contrappeso a sud sufficiente acl impedire ai russi eli concentrare numeri anche maggiori contro i tedeschi . . \ilo stesso tempo, la debolezza delle }.. rmare austro-ungariche cosrringe\'a sempre più l'alto comando tedesco (OberbeeresleilmiJI, o OHJ ,) ad impiegare risorse molto maggiori sul fronte orientale di guanto pianificato o desiderato. "L'esercito austro-ungarico anebbe doYu Lo essere supportato altrimenti sarebbe staro anniemaw", scriveva Ludendor.ff nelle sue memorie. 18 ..-\ fronte della superimi tà carnea tedesca, che consenti alle forze dj Hindenbnrg di rimediare rapidamcnt~ anche alle siruazioru pot.enzialmente critiche, come nel caso eli l:hczi11y del 24-25 no,~embre49 , le .\..nnare austro-ungariche, segnatamenre la 4" e la 3" subi,'ano nuovi rm·esci, con la prima costretta a ripiegare su Craccwia, e la seconda in l3ucovina che dm·c,·a arrestarsi sulla linea LimanowaLapanow, con i Caq)azi alle spalle. Conrad reagi,·a, secondo il ~uo costume e la sua com·inzione più radicata, lanciando una serie eli contrattacchi. Combattimenti disperati consentirono aUe sue tulità eli riguadagnare una sessantina di km, garantendo così la profondità necessaria alla difesa dei n lichi m omani che conducevano in Ungheria. Il preLZO fu comunque spa,·cmoso . .t\.1 termine dci combattimenti molte dell e Di,·isioni di fametia k.u.k. non conta\'ano che da 5.000 a 7.000 uomini; più di qualche rcpano minore consen·a,·a solo il nome: i plotoni aveYano la consistenza di squadre, le compagnie arriva,'ano a stento a una cinquantina di fucili. T. C. Dowling, Tb11Br11Jilo1•0./fmrire, op. cit., p. 21 . _\nùolcnko, Storitt, o p.cit.. p. 349, dove i tedeschi su un organico di -10.000 uomini del ~X\" Corpo d'.\nnara ne persero 32.000, 16.000 ùci quali caduti prigionieri 4K
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Degli oltre 3 milioni di uomini mobilitati all'inizio del conflitto dall'esercito k.u.k. ne mancavano all'appello 1.268.000. E il solo risultato di guesto salasso era stata una sudclitanza sempre più evidcmc, tanto operativa guanto tattica, rispetto all'alleato germanico. Il 1915 si apriva aggraYando questo tipo di squilibrio. Conrad restava dell'idea che un'offensiva fallita era comunque meno danno::;a e gravida eli con::;q,ruenze eli una "difensiva" mal condorta50; dispose quindi una grande operazione dai Carpazi, in pieno inverno, per liberare la fortez;r,a di P.rzemysl, nuovmnente cinta d'assedio e che si trovava om1ai a cono di viveri e muru~:ioni . La cleadline della sua resisten;;:a era inequivocabilmente fissata a marzo. Le accuse che gli furono spesso mosse di ideare piruu grandiosi, e sulla carta indubbiamente geniali, ignorando le condizioni geografiche ed ambientali, restando lontano dai fronti e mancando di contatto con i comandami sul terreno trovano qui, come accadrà poi in Trentina nella primavera del1916, una delle loro più convincenti conferme. A Bulimov il gas
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Sullo spu:uo "offcnsivista" di Conracl, si veda D . Hackl, Der O.flèn.rù:gei.rt des Com'(}(/ POli Hiitzmdcllf, D isserration, Wicn Universitiit, a.a. 2009 c l'cquilib.rata analisi di l\1. Schm.irz, ,1A .Is ob die We/1 cms de11 l'trgm gi11gerr I0iegsetjalmmgm iùtereirbisrb·m~!!,arisrber Offì.'\ierr 1914-l 9 l 8, FerdiJund Schorting, Padcborn 2016, pp. 175 ss., che dopo aver notato come proprio Conrad avesse raccomandatO venisse curato dalla fanteria all'attacco lo sfruttamenro del rcrrcno, l'efficacia del fuoco c i.l mutamento delle forma:àoni per adeguarsi alle circostanze, annotava a proposito del Capo di Srato '\faggiorc k.u.k.: " ,-\nchc se in ral modo Conracl sovrascimava l'efficacia del fuoco dell'attaccante e sottostimava quella del difensore, e credeva in ogni caso che mediante la creazione di premesse favorcvolj si potesse ottenere "la vittoria decisiva con l'assalto", non è possibile parlare di una sua "manifesta ignontnza nei confronti dei progressi avvenuci in ambito ta rrico." Una tale condanna sarebbe giuslificata solo nel caso che gli alrri eserciti delle Grandi Potenze si fossero dimostraci tatticamente superiori, cosa niente affatto vera." (Tvi, p. 178). Tl ti fcrimcnto polemico dell'autore è a R. Lcin, Pjlicbterfiilltmg orltr I-JodJJ;erm!? Die tserbidm1 So/dateli Ostereirb-C:11gams ùn .Erste IJ?'e/tkr~ge, Lit Verlag, Ì\[iinstcr u.a., 20l l , p. 49 41
che si voleva impiegare per la prima volta per sorprendere le difese msse gelò nei conreniwri. 'fui di decine di Gl\alli non bastaYano a trainare una posizione neanche un pe~zo · eh medio calibro. Come ossetYa-,·a nel suo studio .-\ldo Valori: La nc,·e in molti punti era alra alcuni metri; le strade spariYano souo il ghiaccio. J,c comunicazioni tntS\'ersali, scarse o in terroLtc. non pernìette,·ano mosse di arroccamemo; perciò una ,·era manona non era possibile; poiché iJ possedere buone comunicazioni nurmali }llla linea di marcia è conefuio nc essenziale per manonarc. Il gran numero di congelati, eli malati, di esaurici fece calare presto il numero dei suldàti dispon ibili per la battaglia. Prima che le Divisioni austro-tedesche sboccasseru in territorio pianeggiante, b\,loro efficienza era già molto ridotta."' ...
' é il morale . delle truppe imperia!-regie chiamate ad uperare in una regione ritenura estranea ed ostile brillava per spirito combatri,·o. l l Ten. Stanisla,· Oek[e,·a, uno slm-eno che a,-e,·a lasciato volomariameme le comodità rappresentale dalla vira eh guarnigione nei forti di Sesto Pusteria per parrec1pare atti,·amente alla guerra ad oriente, ricordava così la marcia del reparto ai suo ordini ' 'erso la cittadina di Zales~iki, nel febbraio 1915: Durante la marcia alcuni miei uomu1i erano ri1nasti indietro.- re mancaYano trentanoYe all'appello. Penso che la mia non fosse la peggiore deiJe compagnie: nelle altre mancò ancora più gente. Da ciò si dcstunc in che stato si trO\'asse l'escrcim austriaco nel 1915, se questa era la sit:uazione in un reggimento famoso come il nostro lil III Lmdesscbtte!zen del Tiroloj. Quesù uomini ritornarono alle rispettiYe compagnie i11 un secondo morncnro. Come prima cosa dm•ettcro
>• -\.\·almi, La g11m"tT dri fr7 impni, op.cit., p. 138. ..Q
presentarsi al comando eli reggimento, dove il tenente colonnello li puniva schiaffeggiandoli e facendoli legare per alcune ore ad un albero . 5~ Una delle poche conseguenze posltlve dell'in.iziatiYa del capo dj Stato Maggiore austro-ungarico fu la cost.itmione di un'Annata tedesca del Sud, comprendente in realtà anche Divisioni austro-ungariche, posta inizialmente agli ordini del Gen. Alexander ,-on Lins.ingen e con El1ch Ludendorff come capo dj Staro Maggiore. Come vedremo giocherà un ruolo importante, con un diverso comandante- il ban1rese FeJi'C von Bothmer - nel corso dell'offensiva Brusilov. Nemmeno la guida di un generale giudicato un ottimo organizzatore e un tattico attento permise però a guesta nuova unità, assieme aUa Y Annata austriaca, schierata sulla destra agli ordi.Iù di Svetozar Boroevìé von Bojna, di aver ragione della resistenza russa. La linea ondeggiò ripetutamente, com'era tipico del fronte orientale in modo radicalmente opposto alla maggior parte delle operazioni di quello occidentale, verso est o verso ovest a seconda delle djverse fortune del combattimento. Anche dopo .l.'.inse.rimento della 2" Armata austriaca agli ordini eli Eduard von Bòhm-Ermolli la Liberazione di Przemysl continuò però a rappresentare un miraggio. La piazzaforte, affidata al Feldmar.rtballeutenant Hennann von Kusmanek si arrendeva al nemico il 23 marzo 1915. Con lui cadevano in mano ai russi altri 9 generali, 2500 ufficiali e 113.000 uomini, oltre ad un'enorme c1uantità di. materiale bellico e eli cannoniY Si trattava d.i una vittoria importame per la compagine zarista, anche se più sotto il profilo morale che da c1uello squisitamente strategico. 52
S. D cld cva, C'11 l([ficicrle asbmgito Ira ftrleltd e patria s!o!lmfJ. Dal jirmte gali'(ia11o o/pol~go11o di Opià11o (1915-194·1), a cura di ;\L Rossi c R. Todero, Gaspari editore, C dine 2019, p. 78. 53 G .F. Rorhcnberg, The Am~y ofFnmcis joseph, Purdue University Prcss, Wcst Lafayette (lndiana) 1998, p. 185.
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r\ comprometterne gli effetti, o meglio a ribadire l'idea che contro i tedeschi non si potevano ipotizzare successi anche lontanameme simili, ci anebbc pensato la sconfitta di r\ugusrovo. 54 Tl clispositivo tedesco al nord si componc\'a ora di tre Armare: al1'8\ agli ordini di Otto ' 'on Hclow, c alla 9" affidata al Gcn. r\ugust von .i\Iackcnsen, ormai due aulentici ,·eteran.i del teatro eli guerra oriemale, si era infatti aggiunta una 10" .\rmara posra al comando del Gcn. Ilerrnann von Eichom. 1\ partire dal 7 febbraio 1'8" :\rmata sulla destra e la l OJ sulla sinistra S\-ilupparono una manona a tenaglia ai danni della lO'' /wnata russa le cui posizioni, malamente organizzate a difesa, erano anche debol.meme collegate sulla sinistra con la s·· :\rmata. l n questo punro eli surura si incuneò la grande unità eli Below, ma il. successo della manona fu dm-uro alia decisa azione eli l·:ichom che rigettò il grosso della 10" Armata russll nella f~resta di ~-'l ugusrovo, che per camtterlst1chc geografiche e sistemi fortificati i russi tite1,1enno inespugnabile, per poi aggirarla con mùunpia manovra. .r\nche se quest'ultimo sviluppo rischiava di esporlo alla reazione russa sul fianco, a partire dalla pia7-zaforte eli Grod110, l'audacia e l'azzardo giocati produssero gli effcu:i sperat·i: quando il 21 febbraio le armi tacquero, i russi dm-e,-ano lamentare la perdita eli altri 56.000 uomini c 185 cannoni.SS Erano perdite pesanti, ma non tali da dare una dimensione strategica ad un pur imporrante successo tattico. r\nebbe porum essere una seconda Tanncnberg, e come la le venne celebrata sulla sLampa tedesca, se le condizioni geografiche e climatiche nonché le note,-oli perdite subite anche dalle forze tedesche non avessero impedito eli sftuttare la vitLOtia o t tenma. La sconfitta ebbe comunque ripercussioni pesanti sul morale msso. Se ne cercò quindi a tutti i costi un responsabile c il ;~
Sllll'aneggiamcmo russo nei confronri dell'apparato militare c del tedesco e sulla sua evolu:àooe nel corso della gucrxa si \ 'Cela J..\. Sanbom, f11tjmio/ _,.Jpom!rpse, op. cir., p. 36. ;; ~. Srooe, Tbe Easlfm Front, op. cit., p. 118. ~o i d~ Lo
l l~
l1 !
capro espiatorio venne trovato nella fit,JUra del Col. Sergei Nikolacvich 'Miasoedov, interprete presso il comando della 1o• Armata e a lungo responsabile del controspionaggio agli ordini diretci del ministro della guerra Sukhomlinov, che venne giustiziato il 19 rnarzo, olrrerutto con l'accusa di saccheggio ai danni della popolazione, e non di vendita di segreti al nemico. 56 n colpo pegt,l"Ìore, quello che rischiò davvero di piegare le ginocchia all'esercito russo, se non addirittura di inlliggergli il knok-out, doveva però ancora arrivare. Sarebbe giunto ai primi di maggio da parte della nuova 11 • L-\rmata austrotedesca e della 4a aus rro-ungarica agli ordini del Gen. Mackenscn (c con il Col. Hans von Seeckt <-Juak capo di Stato tlt[aggiorc) per passare alhl storia come la battaglia di Gorlice-Tarnow, segnando l'ini:r.io di <-JUClla che, per i russi, sarebbe stata la "Grande Ritirata". ~ 7 Le premesse non 56]..:\. Sanborn, Imperia/ Apomb1m, op. ci t., p. 34. Sulle indagini, l'arresro e l'esecuzione del Col. 0\:liasoeclo\', si vedano .\LD. Bontschl3rujcwirsch, Petrograd. Erùmertmgm ei11e.r Gemmlr, i\filitarverlag der D.D.R., Leipzig 1987 4' edizione, pp. 52 e ss. che si ar.roga il merito della sua ind i ,~duazion c c del suo arresto, come tludlo di LUla serie di altre spie o semplici fia ncheggiatOti dci tcdcscbj (Krylow, Ekcsparre e Lc.); .U . Denikin, Tbe Career oJ a Tsmist Ojjìtiu: Me111oirs, !872-1916, University of "\.linne8ota Press, \ [inneapolis 1975, pp. 2201-202 c \XI.C. F ulle r, Tbe Foe ll?'itbin, op. c it., pp. '136 e ss. Su quamo la sindrome del t.rlldi. mcnto c dello spionaggio affliggesse il mondo msgo più d i qualsiasi altro paese belligerante, si veda J. Leonha rd, Die Hiicbse, op. ci t., p. 545. 57 Per una t-icost ruzione analitica dell'offensiva eli l\1--lckensen di pane tedesca, si veda C.J T. Baer (a cura di), Der T/olkerkrieg. Eille Chro11ik der Ere~gniJ.>e Jeit del/7 l. ]11/i 191-1-, Grosse .--\usgabc, VIl, Julius Hoffmann, Ocsrcrrci.chischcs Vcrlags-Institut, Stuttgart-Wien 1917, pp. 104-110 e L Graf von Rothkirch Freiherr von Trach, Gorlice-Tamon;, Gerharcl Sta.lling, O ldenburg 1918. Per un esame dei precedenti bellici, non sempre brillanti, dj .'\.Iackensen, si rima nda all'esa me di D.E. Showalrer, Tcmm11/mg, J-l onors T hescs, 1963-2015. 789, pp. 65 e ss. in https: l l cligiralcommons. es bsju.edu/ ho nors_ t h es es17 89 lultimo acces~o 19 sertc mbre 2020]. Si veda inoltre la receme monografia di R. Di :-Jarclo, Breoktbro11gb. Tbe Gor/it-e-'1èmHJJII Ct1111f>a~~"' 1915, Pracger Pub Text, Santa Barbara-Denvcr-Oxford 201.0.
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anebbero potuto essere pcgt,tiori per i comandi e le for7.e zariste. Il generalissimo . \rcìduca icolai Jikolaye,·ich era infatti deciso a spostare a sud iJ peso dell'offcnsi,·a, si::t per sfruttare la parata all'artacco <.li Conr::td dai Carpazi rra gennaio e febbraio e l'effeuo anche morale dcUa presa di Przemys l il 23 marzo, sia per garantire all'Jtalia il sostegno promesso durame le trattati,-e per il Patto di Londra e accenruare la pressione diplomatica sulla Romania per convincerla ad unirsi a sua Yolca all'l n tesa. s~ .La num·a offensiYa avrebbe donno a,·ere luogo in maggio, nel serrore dd fronte sud-occidenrale c con obiettivo i Carpazi, schierando su <.]Ucl tratto di fronte le armate 8\ 9" e t l·' e lasciando il compim ili coprire il restante teatro operativo dai Catpazi aLle pianure della Galizia - alla 3" Annata del generale Radko DnuuieY. Il nuo"o comandante del "fronte nord-occidentale", Gcn. .\[ikhail Vasilivench ,\ lekseyev59, ' ' ' che a\reva sosciLLLito il climissionario Ruzsky, sorw l'impressione dell'a?ione dell'~\rmata del . iemen che in aprile era a'\·anzara profondamente in Curlandia, rifiutò di cedere una q Ltalunque aliquota delle sue forze per sostenere il fronte minacciato. Lo stesso fece Ivano,· all'estremo sud, preoccupaLo solo della progettata offcnsi'\·a prima,·erilc contro il confine ungherese. Il risulta w fu che nel momento in cui l'attenzione era rivolta da una pane ai Carpazi,
>x \\-'.B. J ,incoln, Pa.r.rage tlmJIIgiJ Artllr(gedrloll, op. cit., p. l 23: " Tl comandante supremo JrussoJ \'ede ora il suo scopo principale essere quello di imlirizzarc il fronte ~cnenttionale ad operazioni meramcnre llifensive, e ririene che qud lo sud-occidentale diventi nei giorni a venire iJ fu lcro della campngna." ;•• 1857 -1918. Per un suo profùu di pane "tedesca", si veda -\nninius, 1;,/dbnmkiip.fr !9 f-1/ f 8, Yerlag K.F. Koehler, Lcirzig 1932, pp. 152-175, che lo definisce il "burocrate", forte del fatto che. come ufficiale di ::\rato ;\laggiore, non an:va mai comandaro né il reggimenro, né la Di,;sione. Grande organizzatore e constùente non era in realtà- secondo il cti.tico militare tedesco - un vero ''leader" militare. Per una rHssegna delle diverse opuùoni su <.li lui, compresa lJUCIIH sostam:ialmcnre fan>rcvule di T3rusilov, ~i veda J.ll. Cockfield, fuwin's liVIt Cmeral, op. cit. p. l.U7.
dall'alaa alla Cudandia, la 3' Armata venne a trovarsi sostanzialmente isolata e priva di riserve proprio nel settore dove si sarebbe abbattuto .l'urto di Mackensen. Inoltre un esercito che coltivava ancora il culto dell'offensiva, era penalizzato dal fatto di considerare la costruzione di solide difese campali come un fattore negativo, capace di determinare la perdira dello spirito beUicoso il deteriorarsi del quale, a detta di molti uftìciali, era costato la sconfitta in Mancimia nel corso del conflitto coJ G iappone.w Falkenhayn era riusciro, per una volta almeno, a trovare una quadra all'irrisolto problema del comando unico delle forze degli Imperi Centrali: l'azione sarebbe stata condotra da Mackensen, ai cui ordini sarebbe stata posta anche la 4" Annata austro-ungarica dell'Arciduca Giuseppe Ferdinando, ma }.1ackensen stesso avrebbe ricev uto le sue direttive dall'.AOK (il Comando Supremo austro-ungarico) di Teschen, e guindi da Conrad , tenuto però a sua volta a consultarsi con l'alto comando tedesco. Defurita in tal modo la catena di comando, problema sempre di non facile soluzione nelle guerre di coalizione, e assegnato all'l l~ Armata il VT Corpo d'Annata k.u.k. (Gen. Arthur ~-\rz von Strassenburg), per il previsto sfondamento del fronte russo vennero adottate misure eli "copertura" sem~a precedenti, che avrebbero poi farro scuola negli anni a venire. l trasporti ferroviari fmono effemtati su percorsi tortuosi, con destinazione ignota agli stessi comandi delle lmità in trasferimento, gli spostamenti per via ordinaria vennero eseguiti nottetempo, facendo avv enire alla luce del sole guclli relativi al settore meridionale del fronte tenuto dalla 2a c dalla 3' Annata ausao-ungariche, dove erano previste solo azioni
Gn ].r\. Sanbom, [!ll(Jelial Apom!Jpse, op. cit., p. 67. Sull'incapacità dell'esercito zarista eli trarre le giu~tc. conclu~ i on i daUe esperienze del conflirto msso-giappo ne~e, si veda i.noltrc G. K.ronenbitter, K.ri~g ù11 Eriede11. Die l'iilmmg der k.11.k . A mm Jmrl rlie GIVSS!IIad.Jtpolitik Osterereicbu,~,_~ams !090 -19!4, O ldenbo urg, i\fi.inchcn 2003, p. 99.
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dimostrativc.61 J:attività di ncogm;r.10ne aerea sulle lince avYcrsarie fu condotta in modo capillare, a\endo cura di impedire o quanto meno ostacolare la ricogni%ione aerea avversaria, gli indispensabili sopralluoghi nelle posi%ion.i avanzate furono eseguici da ufficiali tedesclù in un.iforme austriaca. La 3" 1\rmata russa conla\·a in tutto 219.000 ~uomitù a frome dci 216.000 delle due Armare di i\Iackenscn, ma la superiorità delle Pmenze Centrali era schiacciante in termini di artiglieria, con 578 pez%i di piccolo calibro e 309 di medio e grosso calibro a frome dci 678 pezzi, per la maggior parte di piccolo calibro, sclùeraci dai russi. Tale superiorità cra inolu·c accentuata dai proccdimenci tattici c per il conu·ollo del fuoco ormai consolidaci nei Corpi d'. \rmara tedeschi, e dalla tendenza ancora congehit~J nei comandi russi a far gravitare la maggior parre dcUe for%e sulla prima linea, manovrando con lcnte7.za e poca efficacia le loro &là magre risetYe.62 ·1 .'offensi,,a di Gorlicc-Tarnow, dal nome delle due località più impormn,ti in quel trarro di frome, ebbe inizio il 2 maggio con Ll11 violento bombardamento d'arciglieria di gmmro ore che aprì la strada alla fanteria. Il comandame del XXIX C01po d'_\.rmata russo dcsctive,-a così una preparazione di fuoco tanto inattesa <.]Uanto devastame: "I tedeschi satmano il campo di battaglia con una grandine di metallo c trasformano fortificazioni e trincee in terreno arato, al punto che i clifensori \Tngono spesso semplicemente inrerrati ]i ssi impiegano metallo là doYc noi usiamo ,.;te Y. Danilo,·, LI Rlmil' dam la G11em Jlolldiale, Payor, Paris 19T p. 41 O, .\. l'-r10x, 11'/1/J lhe fut.rsirlliAm()'. l, op. c ii., p. 309 c C. Rt:i~oli , Lll Crrmrle
1'o1
CtmTa s11/ hv11/e OlieJJ/ale del! Baltico al i\lllr 1'\:'ero, Zanic hclli, Tiolo~na 1939, pp. 284~ 288. Alla sorprt:~a così urrcnura, ~ L1ckcnst:n aggilUlSc una serie di dementi non menu importanti: l'impiego a massa dell'artiglieria sul centro d i gra vita%Ìunc deJJ'arracco. che doveva imporsi poi agli s rcssi comandi rus~i; la strcrra coordinazione tra fanrcria ed artiglieria che doveva poi diventare pauimoaio del solo Brusilov; infine l'impiego delle rist:rvc solo là dove l'attacco era duscito o sul punto di riusci.n: t: non per reirerarc spinte offensin~ abortire. 62 J .\. Sanbo rn, Impetial Apom!J'f>SP, op. ci t., pp. 6 7 -6R. 48
umane."63 Già al temline della prima t,riornata di combattimenti gli attaccanti realizzarono una penetrazione di 2-4 km, determinando il crollo di Lula difesa organizzata col massimo delle forze proiettato suUe prime linee. La mancanza di rincalzi e l'inadeguatezza deJJ.e linee di comunicazione impedirono ai comandi russi di cbiudere le brecce. Nei giorni ìnunediatamente successivi la penetrazione del gruppo i.\tfackensen ~lVC\'a raggiunto i 20 krn, la zona di contatto tra il "fronte occidentale" russo e l}uello "meridionale" era compromessa e lo sfondamento poteva considerarsi un fatto compiuto. In una l.ettera di c1ualche settin1ana dopo !"'artigliere" Fcdor Stepun descriveva in l}uesto modo i rapporti di forza che si erano venuti a creare a tutto danno dell'esercito zarisra: Noi invece - non avevamo alcuna possibilità fattuale di lottare contro c1uesta massa assolutamente devastante di uonùni, cannoni e raffmate sLnunentazion.i tecniche, con questa precisione assolutameme deprimente dell'organiz?:azione bellica tedesca, con il "furore" dell'assalto germanico. Senza ricognizione aerea, sen?:a artiglietia pesante, con una fanteria che era scesa fino ad un quarto del normale organico ù.i una Divisione, non potevamo che spruzzare impotenti la forza d'urto tedesca con lo ";mcchero a velo" delle nostre granate da 3 pollici, ben sapendo e sentendo che tutto era \'ano, che ogni sforzo era inutile, che la situazione era irrimediabilinente perduta.64
Citato in ;\L Schmirz, Tapjn; '{jih tllld srbledJI gqflihrt. Krieg.reJfalmot,8e" ostem:ichisch-III'!,Cl(ÌJCUer Olfi'{jere lllil dm mrsi.rchm Cegmm 1914-1917, in B. Bachinger, W. Dornik (~ cur~ di),]mseitr de.r Schiitzet{gJ'({hm.r, op. ci t., pp. 45-63, qui p. 57. Sulla struttura organic~ dell'artiglieria tedesca, i suoi punti di forza c le sue criticità, si rimanda a D.E. Showalter, Tmmenberg. Ciarli ofEt;rpires, op. ci L., pp. 118-120. 6 ~ F. Stcpun, A/.; ich, op. cit., p. 154.
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Gli alleati occidentali YCnnero sollecit~tci ad imervcnixc e risposero con awtcchi nell'. \rtois che non incisero nlinimamenrc sulla detcrmi_nazione tedesca a proseguire l'auacco verso esr.65 QucsL'ultimo risentì però, oltre che delle insanabili di--.;·crgcnze di vedute tra l<'alkenhayn c Conrad sull'imporram~a relari.\a dei fronti e sull'impiego delle forze nell'ambito di quello orientale, della necessità di affidarsi ancora soltanto alla '·elocità di progressione della fanteria, che diminui,·a ineYitabilmente mano a mano che le for:,:e in campo si allontana,·aoo dai capolinea ferro,·iari di rifornimemo.1'6 .-\lcune delle unità più avanzate si aontvano g.ià 125 km più ad csr, c1uando la massima distanza a ll ~t quale ci si poren spingere senza che l'organizzazione logislica collassasse non supcra,·a di norma i 120 km. Sia pur con gueste li.tnirazioni, per il 12 n"'agt,ri.o le forze austro-tedesche
' proposiw ùi qut:~tc azioni ùi alleggetiml·nto, merita eli essere riponato quanto scritto•da Lloyù Georgc nelle s ue ,'felllori,• rli G'tmm, T, \. \[ondaùori, :--Iilano 1933, p. 2 14: '\\fa i tedeschi non interruppero la loro \Ìttoriosa a,·anzata neppure ùi un'ora per il f:mo che, a ccnòn:tia ùi miglia eli di~ r~n:Ga Ycrw occidente, i generali francesi e tnjì;le~ i ammucclùavano proieu.ili c am1i dietro le linet: c face,·ano altri e laborati preparati\-i per mandare le loro fanterie a farsi falciare dalle nùtra!{li:urici germaniche, m<.:n tre Gu.:cvano inutili com Li per sfondare k difese nemiche. l· .·l li nùglior aiuto che anctnmo poturo dare aUa Russia sarebbe stato quello eli mandarle artiglieria c una p:1rre di queJJe mu nizioni c he furono sciupate in battaglie le tjuali condussero al solo ri:>Ltltato di rendere sempre più aJta la piramide dei caduti fra lc nostre rruppe." M. SLùJa d ivergem:a d i ,·edutc non solo con Conracl. ma :Jnche col comando tedesco del fronrc orienrale (0/mvrftbl.rahrr O.rl), sull'opzione strategica da seguire, se acl ovesr o ad est, si veda: R.T. Folcr, é a.rt or Jl"est? Cet~mt! l iritb m11 ralkm!Jt!}'" a11d Cm11tm Stmle!J'• 1914-15, in M. llughes, ì\1. Sehgman (a cura ùi), ùadmhip i11 Co1!flirt 19/-t-/918, Leo Cooper, Barnsley 2000, pp. 117- 137. Sull'impossibilirà per g li sfondamcnti ottenuti nel primo confliuo monctiale di tradursi in successi decisi,-i, a causa della scarsa mobilità delle grandi urùtà, si ,·eda J. J .eonbard, Die /3iirbse, op. cit., p. 473 c B. Liddelll [art, L'mte rlellt1,gmrm 11rl XX suolo . •\rnoldo ì\[ondadori, .\filano 1911, che ne fa una sorta dt rcfrain di rutta l'imposwzinne operati,·a c strategica ùa lui propos ra. 1 ''
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erano avanzate per più di 100 km in linea d'aria, ayevano superaro o:e linee fluviali di rilievo, avevano costJ:ccto l'avversario - cosa ancor più importante - a ripiegare su di un frome di circa 300 km dal nord della \fistola ai Caqnzi. Anche il numero dei prigionieri e le quantità di materiale bellico catturati erano trionfali (oltre 450.000 prigionieri, 340 pezzi di artiglieria e 940 mitragliatrici), ma ciò nonostante ancora non sufficienti a decretare una sconfitta decisiva delle forze ntiste. A loro favore giocava, una volta di più, l'cno.r me estensione degli spazi russi, resa più incisiva dall'implacabile sistematicità e radicalità con cui le forze in np1egamemo avevano applicato la legge della "terra bruciata" .6 ì Il Gen. N ikolai Nikolaevich Janushkevich, il capo eli Stato Maggiore dell't\ròduca Nicolai, i.nv:ia,ra un telegranuna con c1ueste disposizioni ai suoi. comandanti d'Arma m: Quando vi ritirate, rimuovete tutte le risorse accuratamente c presto, sopratn1tto le ferrovie, disauggete le colture falciandole o con alo:i mezzi, deportate tutti gli uomini in età di len1 oltre agli ebrei in modo da non lasciarli in mano al netnico. Avete l'ordine di eliminare tutte le riserve di bestiame, pane, foraggio e cavalli. Sarà più facile rifornire la popolazione ex-novo dopo la nostra offensiva Stresemann sul "l3und" di Bema del l O agosto 1915, dichiaratamente fùo-gennanico, imputava l'adozione di questa misura al "fanatismo slavo" che i.nduccva ad utilizzare questo "modo eli combattere dei primitivi, reso ormai anacronistico dagli sviluppi della moderna tecnica. Riportato in C.f-L Baer (a cura di), Der Volkerkrieg, \'11, op. c.ir., p. 109. Per un racconto russo di come venne applicata la tattica della "terra bruciata", si vedano le pagine del romanzo del Gen. P.1•. Krasnoff, .Da!l'aq!filc1 iiJJperittle allc1 ba11diera rossa, Salani, Firenze 1930, pp. 294-296; per Lula testirnon.iama austri~lca, si rimanda alle pagine <.Li R. Czernini\ [orzi n, Kri~~.rei11d1iicke tmd Ti.riti/JWII{gm eines .freùvilligm Vetmmen, Carl Gerold's Sobn, Wien uncl Leip:àg 1920, pp. 140-141 . Da notare che <.1uamo avvenutO era stato ampiamente previsto nei p iani eli guerra tcdcschj di. 5chlicffcn c Moltke il giovane: D.E. Showalter, Talllltllfmg, op. CÌL , p. 20. G7
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che lasciare al nerruco del materiale che può r.rasponare altrm·c.68 llnunisrro della guerra, Geo. Poli,·anO\·, tra il27 giugno e il 1O luglio 1915 fece condurre a termine dalle zone nl.i.nacciate, in particolare da Riga, il trasfcrin1enro delle industrie legate alla produ7.ione bellica c dei loro operai; 1.) fabbriche e oltre 75.000 lavo.rarori con k loro famigue furono trasferiti alJ'imerno dell'impero tusso. 69 Le zone preccdcntememc occupate della Galizia c della Bucovina videro disrruzio ni rile\·anLi, fino cd oltre al 50° o delle abitazioni, in 418 dei 689 in scdiamcnti comunali.·o Qualche critiw nel dopO!-,~"'llerra impurò all'imposLazione "ridorra" dell'auacco, lllteso inizialmente come una 1·~
Tclcgramrn~ dell' 11 giug110 19 15, ci Lato in
-s.
J. \.
San bc~·n, l111perial
Per quanto concerne lo sgombero forz~to imposto ai CÌ\w, non lneno d i 600.000, in panicolan: ai villahrgi con pre,·:tlenza ebraica, s i ,·cda la restimonianza diariscica di S.Z. Fedorccnko, ,\.-arod Ila roim, lll popolo in guerra), Zcmlia i fabrika, .\fosha-Leningrad 1925, p[). 17- 18. 1''1 Ten. Gen. Kurlm, 'Lapiskn ob rmk11atsii izgorrHin Rigi prmitd'stmii!J•kb i obsbrbe.rll'flll!)'kb lltbn''?/Jdmii, J/{/Jfli'!liia zarodt/1', Jabtik i dn(~ikb ptvJJQ•shleJJJ!)'kh '{f/1'(dr11ii, f.'ore :;ull'eyacuazionc del go,·emo e delle isri ruzioni pubbliche. d egli o perai e degU alrri insediamcn ti indumiali d ella cirtà di Rigai citato da .f..-\. Sanbom, l111perial .4pom(ypse, op. cit., p. 8S. '-'on Ya dimenricaro poi che una parte non trascurabile della prodm:ione d'ncciain tus~n era ~l ata dcs Lina ta p rimil del conflitlo al titanico compito di ricosutuirc la marina da guerra, pressocht: distruua nel conflitto tusso-gillpponcse. Tale impegno ca ntieti srico non vennc meno nemmeno in g uerra, nel co rso della q uale \'ennero commissionate rrc corazzare, 13 sommergibili c un ceno mm1ero di cacciarorpcdinierc: .\ ..M. Uzefo,·i ch, fumi{/ i11 lhe Wodd 117ar, o p. ci t., p. 328 e K.l:. Sacillo, 'Rimkij illl/Jt'riflli!(!ll i m!(!ilif Jloltl llflknllllllt pmvj IIIÌIVrf!J '0J'!Y (1906-19 f..l gg.), IL'imperialsimo russo c lo sviluppo <.kll:l tloua alla vigilia de lla Pàma G uerra i.\Iondialej .\kademiiì :-.:auk SSSR, ~ loks,·a 1968. 11 ' \\'. :\ femzel, Kril'g.rl'rjahl711(~1'11 l'Oli 1-'likbtlillgw fl!ts dw; Sordoste11 dc•r i'vfolltm·bim Jvtilmmrl rles E/'Sim Weltkriegcs, in B. Hachi11gt;:r, \'C Dorni.k (a cura di), jmsl'ils drs J'rhiiqptgrnbms, op. ci t., pp. 359-390, yui p. 31 l. 363-36-J..
Apombpse, op. cit., p.
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manovra eli alleggerimento tesa a neuttatizzare l'appono russo per il tempo necessar1o a eserc1r::u:e lo sforzo decisivo sul fronte francese (non diversamente da quanto sarebbe accaduto nell'ottobre-novembre 1917 in Italia), la mancata sconfitta definitiva del.l'esercito russo fin dal 1915. 71 Riteniamo che la mancanza eli una massa eli 1nanovra realmente "celere", in grado quindi di sopravanzare le unità battute e di comp letarne l'aggiramento, nonché la dipendenza dalle linee ferroviarie non avrebbero in realtà consentito d1 ottenere più di guanto venne conseguito. Non va infine trascurata l'entrata in guerra dell'Italia, che richiamò sul suo fronte Divisioni austro-ungariche che non sarebbero più state disponibili p~r il frome serbo e per quello orientale. Anche se Falkenhayn non diede ascolto alla richiesta di Conrad di fare del nuovo frome meridionale l'arena per un colpo decisivo all'Italia, e con essa all'Intesa, anche a costo di sospendere le operazioni offensive su quello orientale, al fronte dell'Isonzo si provvide con unicà tratte dalla Serbia o con l'invio eli comandi (Dankl) da quello orientale. Non si può quindi parlare di un'influenza diretta della decisione di Rom a di entrare in guerra sugli :nrvenimenti in Russia, ma la p reoccupazione per come av rebbe operato l'esercito italiano e p er le conqLùste che avrebbe potuto mettere a segno contribui a rallentare la pressione ausu'iaca, che si appagò 71
C Re i.soli, L"r Gm11de Gtmm, op. cir., p. 296 e Col. L. Loizeau, Juccès strategiq11e, StlcdJs lactiqms, in "Revue 0,[iliraire Française", a. 39, 1931, pp.
177-2 17, qui pp. 201 -205. Pex una criùca interna al modo con cui il comando russo aveva affrontato, o meglio non aveva affrontaco, la minaccia costiruita dal colpo di maglio di ~lackensen, si veda lo stesso Br usilov, '"'Jon c'è peggior sordo eli chi non vuole sentire, e il X Corpo d'_·\ .rmata, :ùlung-<~to iu una linea sottile e senza riserve per più di 20 vcrs te, senza artiglieria pesante, runase i11attivo, aspet tando passivamente il roomenro in cui i\Iackensen, p repara ro di t utto punto, sarebbe stato lieto di scon figgerlo, ci:cilndo una larga breccia nella li.nea della 3" anna til." .M.oi ''ospo/JJÌI/oll()'a. Bmsiiot,sk!J prot)'V1 Eksmo, i\Ioskva 2013, p. 1~6 .
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della nconquisLa di Przemysl (3 giugno), liberata peraltro solo grazie ai tetlcschi dell'Il' _-\ rmara c dopo LU1a sucnua difesa da parte tli Brusilov, c di Lcmberg (22 giugno), oggi Leopoli ncll'Ucraina occidentale, c a distrarre radicalmente l'attenzione del capo di Stato Ivfaggiore k.u.k., messo finalmente nelle condizioni di baners.i contro l'aYYersario più odiato."2 _\ giocare il ruolo dccisi,-o continua,·a ad esser l'assoluta disp~trità del fu oco di preparazione c di accompagnamento, soprartuno dell'arcigljcria pesante tedc~ca, che spianan letteralmente la srrada all'anmzara delle proprie fanterie. Il Gen. Denikin, all'epoca al comando della 42 Di,·isionc Liratori, l'ex "brigata di ferro", ricorda,·a cosi quella fase dell::. lmra: l.c battaglie a s~d di Pr:cemysl furono per noi in assoluto le più sanguinose. La l)i,·isione di ferro ne soffcrs~ in modo particolare. 11 qo ed il 14° ret,rgimemo ycnncro lctteralm.cnre farci a pc~z i dal fuoco incredibile dell'artiglieria pesante tedesca. La prima e la sola ,-olra in cui ,-idi iltnio bravo Col. Mark.O\' in uno st·aro prossimo alla disperazione fu quando guidò i resti del suo comando fuori tlalla battaglia. Era leueral.menre copcrco di sangue sch.izzarogli addosso quando il comandante deJI4°, che camrnmaYa al SUO fianco,
72J.l l. CockfickL t{!lssia~r lro11 G'e11Pml, op. cit. pp. 97-98. 1el corso della riconquista austro-ungarica 1'8' . \nnaLa al comando di Brusilo" si segnalò per l'ordine con cui seppe ripiegare, sorro la copertura di forti retroguardie e disuuggendo sistematicamcnre ponti, traghetri, binari ferro\ iari e quam'alrro potcYa fa,·orire l'av:mzata an•ersaria: S. Bazaoov, TsNI 1/flt.rii 100-Let!J•o remb•lflsii, l L<~ luce della nazione c del centenario c deUa rivoluziom:J in hrtps:/ / himf.ru/ biblioteka/ bfts,ier-natsiigienieral-brusilov-nit-sluzhbie-u-odnoi-rossii fultimo accesso 8 maggio 2020]. l.a perdita di Lembcrg ebbe, se possibile, un impatto morale ancora maggiore sulJ'esercito russo, in guanto la sua conqLùstil, csallamente un anno prima, era stata vista e sbanclicnna dalia propaganda come il segno della liberazione degli sia,; sono ùorninio austro-ungarico. 5-t
ebbe la testa mozzata da una scheggia. Non gli era possibile dimenticare la vista del tronco del colonnello privo del capo rimasto per alcuni secondi eretro.73 Il 23 luglio cadeva anche Lubli!lo, ma l'av<Ul7.ata tedesca stava perdendo slancio anche per i contrasti che dividevano Falkenhayn e Ludendorff circa gli sviluppi da dare alle operazioni.i 4 Si doverte attendere la fine <..li luglio per l'occupazione di Varsavia, il 21 agosto per c1uella di Kovel c il 26 per la conquista di Brest-1 .itovsk 1 russi venivano costantemente battuti e costretti a retrocedere; la perdita delle tanto acclamate e costosissime piazzeforti dietro alle quali il ''Piano 19" d'anteguerra prevedeva sarebbe staro arresrato il primo urto tedesco aveva depresso profondamente il loro morale. 75 "-\n che in c1uesto caso qualcuno doveva paga.re e toccò aJ comandante eli Kovno, Gen. Vladixni.r Gligoriev, che fu chiamato a rispondere alla corte marziale per aver ceduto la piazzaforte ed esserne
.\.l. Dcnikin, Tbe Carm; op. cir., p. 259. L. Loi~cau, S11etù strategiqtre, op. cit., pp. 209-212. Nel confrontare le due concezioni, Loizeau attt:ibuiscc a l >udcndorff quella che lui dcftniscc "l'audacia [emeraria" di cercare un successo strategico anche a fronte 73
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dell'ins ufficienza dei mezzi disponibili, mentre riconosce in Falkenhayn la "prudenza eccessiva" di chi cerca solo il successo strcttamcme pwporzionato aJle forze (Tvi, p. 215). 75 Il "Piano 19" prevedeva in realtà due varianti. ~d caso",\", cioè ~e la Germania si fosse impegnata c1uasi csclu~iva m cntc sul fronte francese, lo sforzo principale dcU'cscrciro russo si sarebbe diretto contro 1'.:\ustria- Ungheria; nel caso "G", cioè quello di un'offensiva tedesca in forze contro il saliente polacco, aU'Austria- UngbeJ1a sarebbe stato riservata solo l'attenzione strettamente necessaria. Si vedano R. Menning, Mlfkdm lo Tamtmlmg: Deji!Cit to Defetll, 1905-1914, in F.W. Kagan, R. I Iigham (a cura di), Tbe lvlilùal)' His!OIJ' of Tsmist FVt.rsia, Palgrave .VJ.acmillan, London-New York 2002, pp. 203-226, qui p. 221; Baiomtts bifore 131fllet.r, op. ci t., p. 243 c . Cornish, Tbc IVrssicm Amry and tbc T'irst W~'odd ll7CI!; Spellinount, Btimscombe Port St.roucl 2006, p. 13 ora anche in traduzione italiana L 'psercito m.rso mila PriJJJct Ctmm i'vlondiale, LEG, Go.11zia 2014. 55
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fuggito abban do nando la guarnigione al suo destino, dopo un accordo (che in realtà non si era perfezionatO) col set-vizio segreto tedesco, c , .j rimediò la condanna a 15 anni di carcere.:-6 . l russi peraltro non si semintno e non si daY ano pc.:r vinti. Stando ai ricordi del Gen. Knox emno anzi fatalisticamente sereni; alla data del 5 agosto egli annota,·a: "Gù·ano ,·oci che ~l itau e Lomja siano andare perdute, ma i russi appaiono tutto sommato sereni. Dicono : 'Ci ritireremo fmo agli Urali, e quando sa remo li 1'. \rmara nemica che ci segue sarà ridotta ad un solo teucsco c acl un solo austriaco; l'austriaco, secondo la consuetudine, si consegnerà prigion.i,ero, e noi uccideremo il tedesco.' La prima pane della battuta fu stranameme proferica" .-Va detto peralrm che lo stoicismo del soldato tusso ' spesso nell'affron tare qualsiasi genere di disagi è srato enfatizzaLo oltre rn}sura.. La recente ricognizione delle fonti d.iarisriche c ancor più delle lettere dal fronte intercettate dalla censura ha dimostrato che il morale degli uomini di ' 6 M.D. Tiontsch-Rrujewitsch, Pclrt{~titd, op. cit., r. 97. Parallelamente ave,·a esaltato quello tedesco. TI Gen. dj fam. ,·on Blurne sulla '"'Jorddeur~chen \llgemeinen Zeimng" scn ve,·a con orgoglio: "Quindici fortezze sono stntc espugnate tra il 24 giugno c il 4 scrrembrc 1915, lt: forze russe sono stare indebolite di più di un milione di uomini ed è sta ta canura ta un'enonn e crw1ntità eli matcri ~ le b~.: llico ." Ripo rta lo in C. l L Baer (a cura di), Der f iJ/ker/air,!!,, \"ll, o p. cir., p. 109. La conquista di Kovno (qLù Kowno) (6-17 agosro 1915) è descritta nei particola ri, con contributi dei corrispondenti d i guerra rcdeschi, nello stesso resto: pp. 13+-1 +l. Per i ricordi dj un pro tagomsra, si ,·ed a ~lajor D .F. Golf, 7.nJti Krieggahrr ei11er "-12 m;" Balletie, Chr. Bclse rschc Yclags buchhandlung. Stuttgarr 1920, pp. 92- 100. Per il ruolo delle fortezze nei piani dj guerra n.1ssi, c le relati,·e polemiche prima c d urante il conilitto, si , -eclano_). . . \. Sanborn, llltjmicll Apomjypse, op. ci t., p. 25 e P. Robinson, The Pre-nw· Ori,_gi11s of Rlfssia~r /Jeftats i11 1914 a11d 1915: Rre.\."tii/IÌIIÙ(~Nom;a/1 Jtom's Eas rern Front, in "\Var in 1-Iisto ry", a. 22,2015. pp. 47-65, qui p. s- c ss. n.\ . K.nox, lF'it/; tllf &wirm A mi)', l, op. ciL. , p. 309.
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truppa dipendeva da fattori CJuali le condj?.ion.i meteo, la fa tica, il cibo, il successo o l'insLtccesso nei combattimenti, la capacità e il carisma dei loro comandanti non meno di quanto accadeva ai combattenti degli altri eserciti in campo.78 Da parte sua Hindenburg sintetizzava la situazione di fine estate in modo caustico: "L'orso russo è sfuggito ai nos tri artigli, sanguina senza dubbio da più di una ferita, ma non è ancora colpito a morte." Lo zar era deciso a proseguire la guerra. J .o era al punto da licenziare lo zio Nikobi, "promuovendolo" a viceré del Caucaso, e da assumere fonnalrnen te il 1° settembre il comando effettivo delle forze armate, col Gen. Alekseyev quale capo di S.M. e autentico responsabile delle operazioni. Anche se la mossa suscitò tutto fuorché entusiasmo negli alti comandi in subordine ed incontrò la netta opposizione del Gen. marchese Laguiche, capo della Missione militare francese, portò quanto meno alla liquidazione dei troppi a.tistocratici presenti alla J'tm;ka solo in virtù dei loro titoLi, sostituiti da un team di ufficiali qualificati e in grado di lavorare con ragionevole efftcienza79• Il comando fu poi spostato a Mogilev. Il maggiore Marsengo, distaccato presso la S tcmka, ha lascia w questa efficace testimonianza del clima che si respirava all'Hotel "Bristol" di Mogilev, dove aveva sede la mensa del gran quarticr generale cd erano sistemate le missioni alleate: Questa sera [1 ° settembre] sono entraci in camera m.ia, subito dopo il pranzo durato pochi minuti e svoltos.i in un glaciale silenzio, alcuni ufficiali dello Stato maggiore russo. Credendo che siano venuti per bere il solito bicchiere di voclka mi affretto acl offrirla, ma gentilmente essi rifiutano. Sanborn, !!Jlpetial Aporct(ypse, op. cit., p. 39. Si veda a riguardo la lettera del tvlagg. (~eo. Romei Longhena al Gcn. Porro, in occasione dell'anniversario dell'assunzione del comando dcll'cscrciro mobilirato da pnte eli S.M. l'Imperatore, 1O settembre 1916, i.n ;\.USSi\lli, Repenorio L-l l busta 89 fase. 2, p. 3. 78 ]. .\ .
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Sono assai uisti e me ne spiegano sotlO\'oce il mOO\'O. É arrinno il momento di abbandonare il Comando poiché, a quanto pare, il Granduca sta per andarsene ed essi clonanno seguirlo. - Va bene - dice uno di loro scuotendo il capo - merrcre pw·e a riposo il Granduca del quale finora non si può dire che bene, ma con chi lo Li.mpiazzercte~ - Con lo Zar. - E allora Io Zar si gioca la corona!80 Come ebbe a sottolineare tlualche ossen·atore, non ultimo lo stesso l\[arsengo, la scelta di _ icola TI esponc,·a din:llamemc la figura dcU'imperatore, già messa in discussione nel 1905, ai contraccolpi di e\·enruali, ulteriori sconfirte, c sig11ifica,·a l'arri,-o a ~Iogile,- della sua eone ·'i~~~ombra111e e illlrigaJIII! ·•, annullando la salutare dis,tan:-:a che fmo a t]Ucl momento ave\'a protetro la .ltm•k.a dalle "influem~c" eli Pie~rogrado e soprammo della ~ari.na. Il 2 settembre \ ' Ì giunse anche Alekseye,·, che avc,,a lasciato al Gen. Excrt il comando del "fronte occidentale", per affiancare opcrativamente lo zar. Nei suoi ricordi ~larsengo ne traccia un rimnto con luci e ombre non molto dissimile da c1 ucllo proposto da Anninius, in cui alla preparazione e alle indubbie capacità professionali non fa riscontro alcun carisma da mnencico condottiero: J.<\ ve,·o già conosciuto il Generale A lexeieff nel 1906 a
Kiew, quando era Ca po eli Stato Maggiore di h·anoff, cornandante di quella circoscrizione. Mi a\·e,•a data allora l'impressione di essere un uomo preparacissimo e non un impro,•visarore. Durante il periodo tlcl Comando, ha dimostrato, come ,·eclrcmo, di essere oltre che un la,·oratorc di tempra ccce:-:ionale anche un ardeme pacriora, attaccato alla Russia fino all'idolacria.
xn .\L .\ farsengo, Em1 SCI/Zfl l11re, op. ci L., p. 36.
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Ne emerge un ritl:atto non molto dissimile da quello della maggior parre dci generali chiamaci nel corso della Grande Guerra a comandare eserciti di dimensione e complessità assoluramente inusitati e per i cruali non esisteva di fatto alcuna reale preparazione.81 Il suo compito non era certo semplifica to dalla tenden:La accentratrice che pervade,~a l'organizzazione statale e dai rituali di una burocrazia che, dagli uffici dei ministeri, si etano inev1tabilmente diffusi anche nelle sedi dei comandi. La macchina di un esercito, e di un esercito di grandi numeri frutto della coscrizione obbligatoria c della mobilitazione industriale, era una realtà complessa, il cui regolare funzionamento investiva i più diversi ambiti, come avevano modo di sperimentare tutti i belligeranti. Nel caso russo però, la particolare Sll\.mura dello srato e l'in1postazione ve.rticistica suggerita anche dalla presenza dello zar al c1uartier generale finivano con l'esasperare c1uesro aspetto, con il risultato che il Capo di Stata Maggiore fmiva con l'esserne totalmente assorbito. Le giornate di Alekseyev trascorrevano tra pile di telegrammi e lettere che riportavano i più minuti dettagli di C[Uanto avveniva al fronte c nelle retrovie. Si trattava di una montagna di documenti che dovevano essere smistati e processati dagli ufficiali della JtatJka in interminabili ore di lavoro, che lasciavano poco tempo al riposo e anco,r meno al confromo delle idee e ad una seria pianificazione. Il 15 Sul problema del comando e controllo nel corso del primo con flirro mondiale si timanda alle preziose considerazioni di G .S. l sscrson, Tbe Ewl!ttio11 qf Opemtio11al Àlt, Comb<ll Studies lnstitule Press, Fmt Leavenwonh, Kansas, 2013 il testo originale russo è però del 1936 cd :Htinge largamente alle espcricn?-C· della p.tima Guerra ,\-loncliale; D.T. Zabcdi, Cbief rif Sk1f. Tbe Primipal O.fficers bebi11d History~r Crea! Co;mna/1(/ers, l, 1Vapoleo11ir lVm:r fo IVorld lf/ar I, ::--lavaJ Institutc Prcss, ~\ nnapolis 200R e The Gmemls' !f7cll: OpemiÙJIIal [.,t!l'el C o/JlJJ/clllrl 011 tbe nYestrm T'ro111 ùt /918, l nctiana University Press, Bloomington 2018 e, per il caso italiano, F. Cappellano, n. Di i\[artino, L1 calmarli co/IJaJido 11dla 8!
Cra11de C11m"a. Proredmr e stm/JJCII!i per il t.'OJJJmtrlo l'collitv!lo llell'esperimza del regio E.rercdo (1915-!918), Itinera progetti, Bassano dd Grappa 2019.
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febbraio 1916, ad esempio, dalla St&~~ •ka partirono -142 tclegnm1.1lli, per un totale di 45.473 parole, il lO marzo solt:anro 140, con 14.240 parole, nut il 13 marzo ben 504, con 52.814 parole,8~ c la sirua%ione non era molto diYersa nei comandi dj grande unid, senza contare che al la\·oro d'ufficio si aggiunge\·ano le \-iSite e gli inconrr~ spesso non meno impegnaLivi soprattutto sorto il profilo formale. Per Alekseyey in particolare c'era poi l'incombenza di tcnert: aggiornam Ticola 11 , un comandante supremo con poche competenze in campo militare, pe rennemente indeciso c fortemente influem~aro da componenti irrazionali, nei cui confronti peraltro il generale si pone,·a da suddito leale c de,·oLo, identificanqo il Piccolo Padre con la Santa i\ladre Russia. Così lo anebbe ricordato [\ {arsengo: li Generale Akxcieff, che si è sobbarcato ad un ]a,·oro superiore alla forza di qualunquc uomo che n'an sia di acciaio come lui , l}a dovuto prolungare di due ore la sua permanenza in ufficio per compiacere lo Zar. 11 Capo di Star o Maggiore ha anlto il coraggio di rifiutare l'im-ito permanenre lc.lello Zar! a cola7.ione c a pranzo per non perdere in chiacchiere inuuli un lempo prezioso, ma ha dovuto assoggettarsi alla ,-isita serale di Nicola TI che b:t espresso il desiderio ùi conferire giornalmente con ltù. t\ questi colloqui, o meglio a tp.Icsti monologhi di ~-\ lexeieff, poiché lo Zar ,;_ assiste con aria sbadata, quasi assemc, arrotolando sigarette su sigarcne, il Generale non pcrmene che nessuno assisLa. Egli ha compreso che la presenza di un testimonio, sia pttr esso fidato, potrebbe in gualche modo nuocere al prestigio del suo Sovrano. li complesso delle operazioni austro-tedesche si andaYa esaurendo, appLmto per l'incapacità di avvolgere ed anniemare aliquote dccisi\-c delle forze annale zaristc c per
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Srone, ., 'l1r Easli'm Fro111, op. cit., p. 223.
il fisiologico esaurusi delle energie stesse di Armate all'attacco ormai da quatcro mesi. Il 26 sertemb.re Palkenhayn, la cui attenzione era nuovamente polarizzata dall'offensiva francese nell'A rtois e neU.a Champagne, c che vedeva crescere ben olcre i suoi desideti l'astro del partito dei sosrenitori di I Iindenburg, ordinava il. "passaggio alla difensiva" per il fronte orientale. Si trattaYa di una decisione che lasciava Conrad insoddisfatto c lo spingeva ad architettare, prima della tìne dell'estate, un nuovo progetto offensivo, basato sull'impiego preYalente delle unità austroungariche al ptmto da essere poi chiamato, non senza una certa amara ironia, l'offensiva "giallo-nera". Se i russi avevano bisogno di una boccata d'ossigeno, guanto meno sul piano morale, l'irù%iariva deJ Capo di S.M. austriaco non poteva giungere più opportuna. Secondo il comando di Teschen l.'F\rmata del. Sud, la 1a c la 2 3 .Armata k.u.k. dovevano puntare su Luck (Lutsk), separare le concrapposte Armate tusse e lj.berare completamente la Galizia orientale. L'.inizio delle operazioni fu prometten te. Le fone degli. alleati raggiunsero Kovel alla fine di agosto e qrùndi la 7.ona dello Styr c Comad poté illudersi di dare all'opera7.ionc tm carattere "decisivo", con una grandiosa azione agguante da nord per la <.1uale vennero designate la l a e la 4" Armata. I russi però non solo rallentarono sostanzialmente il movunento eli tali unità, ma mossero alla controffensiva sul Sereth contro l'_t\rmata del Sud c la 7'. Fu quest'ultima spinta a rivelarsi detenninante.83 Per la metà di settembre entrambe queste grandi unità dovevano ripiegare dietro il Druester costringendo ad arretrare anche la 4' F\rmata p iù a nord. Luck fu ripresa dai russi il 22 settembre per essere poi abbandonata pochi giorni dopo, per la disperazione del ~3 Per il ruolo svolto da Brusilov in t]uesta azione di retroguardia, r.uolo giudicato non meno importante c degno di attenzione eli quello per cui sarebbe poi diventato famoso nell'estate del l916, si vedaj.F-I. Cockfìcld, Cmem/ AJek.sei Bmsi/01' a11d t!Je Grer1t Retreat, Mqy-Nrn:e111/Jer 1915, i.n "The Jcmmal of Slavic i'v lilitary Studi.cs", a. 26, 2013, pp. 653-672.
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Gen. Dcnikin che l'aycn occupata, quando il fronte si stabilizzò era questa citrà e Rovno. Am:iché condurre alia \ittoria decisin, il grande piano operatj,~o di Teschen si concludeva con la perdita eli 70.000 uomjni c l'ine,~itabik ulteriore richiesta di soccorso ai tedeschi, soccorso che sarebbe giw1to con l'Amata del Bug guidata da Linsingen. I proragonisti di guella che sarebbe stara la grande battaglia della primaYera del 1916 erano ormai rutti nei luoghi dove questa sarebbe stata combartma.
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'~flewira
sul Lago j\ 'arocb e le s11e cowegmnze 111ora!i.
Prima di giungere a,Ua conferenza dj Mogilev del 14 aprile 1916 che dove,·a dare il \ia all'offensi,·a BrusiJO\·, dO\·eva es~cre combattuto ancora un round; un round claU'csito non meno depriment,e della sconfina di .\ugustO\~o e dello sfondamento di Gorlice-Tarnow, e ancora più umiliante per i comandj e il sol~ato russo in quanto frutto non eli una djfesa disperata, ma dj una ripresa offcnsiYa le cui premesse apparivano ben più favorc,·oli: la battaglia del Lago ~aroch. 8' 1
Il 6 dicembre precedente, a ChanciJJy, si era riunita la seconda conferenza dei responsabili politici c militari degli stati dell'Intesa. Fino a quel momento ciascuno dj loro ~1\·cva dj fatto condouo una sona di t,ruerra parallela rispetto agli alleati, addiritrura nell'ambito dj un singolo fronte e senza alcuna forma di correlazione tra i di,·ersi teatri bellici. Ne era risultata una carenza eli coUegamento e coordinazione che a\·e,·a impedito di sfruttt•ue la supcrioma numerica complessiva o anche solo eli Yalorizzare i contributi dj ciascun fronte. Il fa llimento dcll'a7.ione franco -briranruca ai Dardanelli e gli scarsi risull:ari ottenuti dagli italiaru suii'Isonzo erano soltanto due degli esempi di a;~,ioni R4 J..\. Sanborn, f!JijJetia/Apom/ypse, op. cir., pp. 111 e ss. \marzo i russi a,·c,·auo qui una superiorità nw11crica di 5: l risperro ai rcdeschi e avc\'ano più cannoni, granate c cavalleria Jci loro avversari.
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offensi,ce che non avevano esercitato alcuna reale influenza sull'andamento complessivo delle operazioni. [n realtà nemmeno a Chantilly si riuscì a superare la visione nazionalistica per ctù ogni comando, soprattutto quello francese rappresentato da Joffre, flniva col fare del proprio "il" fronte decisivo delia guerra e del raggiungimento degli obiettivi nazionaJi la ragione esclusiva della lotta. L'idea stessa di un comando tmificato, in grado almeno di armonizzare gli sforzi di tutu, nmase estranea ai partecipanti, nè sarebbe vaJso a molto l'ulteriore tentativo fatto l'inverno successivo a San Giovanni di Mariana, in previsione delia campagna del 191ì. La necessità eli tul effettivo coordinamento dell'azione degli alleati si sarebbe imposta solo all'indomani di Caporetto e c1uando la minaccia di una sconfitta strategica aleggiò sullo stesso fronre occidentale. D'altro canto le esperienze del 1915 avevano evidenziato agh occhi di tutti il vantaggio che derivava alle Potenze Centrali, e alla Germania in partico.la.re, dal poter operare "per .linee interne", cioè dall'essere in condizioni di spostare con relativa facilità e rapidità grandi unità da est a ovest, e viceversa, al profilarsi de!Ja minaccia più consistenre e preoccupante. La sola strategia in grado di ammllare questo fatcore essenziale era quella di lanciare una serie di offensive contemporanee, o ahneno il più possibile ravvicinate nelle date di inizio e coordinate nello sviluppo. Ciò avrebbe appunto impedito agli austro-tedeschi di impegnarsi in modo decisivo su uno dei loro fronti e, nella migliore delle ipotesi, li avrebbe privati delle riserve necessarie a parare L'offensiva che fosse riuscita ad operare uno sfondamento anche par7.ial.e. In questa ortica chi ancora disponeva di riserve intatte, cioè italiani, britannici e russi, nonostante gli o.ltre 2.000.000 di perdite subite dall'esercito zarista, doveva continuare ad impeg11are c1uanto più possibile i rispettivi avversari in una guerra di logontmento (ctttrition) .
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,\ Chantilly il rappresentante della S'tal'ka, Gen. Schilimky, a,-ç,·a cercato di far pendere la bilancia tlcgli sforzi strategici dell'Intesa a 6n·ore del fronte orientale. Il Comando Supremo russo ave,-a insisciro im·ano sul fatto che ::;olo lì la vast.iLà degli spa:t.i consenci,-a una concezione ancora operatiYa c di conseguenza una guerra di manona, in cui far ,-alerc l'unico chiaro n1ntaggio dell' Intesa: le sue maggiori risorse umane. ,\ fcnue nella lotta di posizione le Potenze Centrali, e in particolare i tedeschi, pole,·ano coma re sulla loro superioriLà tecnologica, C[UCSt'1Jitima pote\'a essere messa in crisi solo da una guerra di manona, che l'insistenza sul fronte occidentale quale focus dello sforzo militare dell'lntesa tình·a . col ,•anificare pregiuclizialmente.115 Schilinsky si fece im·ano ponaYoce della proposta del Gen. Alekseye,• che a\'eva chiesto all'. \rmaca franco-britannica d'Oriente di a\·apzare da Salon.icco arua,·erso i Balcani, ' m entre i russi avrebbero premura dal fronte meridionale invadendo la Gali~ia e superando i Carpazi, per minacciare dire t tam entc Budapest e spingere quindi l' Ungheria a chiedere una pace separata. La proposta era stata preceduta da LLna serie eli promemoria, indiriz~ ati dallo stesso .-\lekseyev ai comandanti supremi alleaci e ai loro rapprescncanti in Russia, dei quali l\[arsengo ripropose il resto, rigorosamente in francese, nelle sue memorie. Il 21 nm·embre 1915, il Capo di Staro Maggiore dello zar indica\'a la necessità di agire d'insieme lungo la direttrice più pericolosa per gli avYersari, richiamando c1uindi l'actenzione sui Balcani e illustrando il suo concerto strategico: RJGOUR.ESE.a\lE~T
SE.CR.ET
_-\ t\Ionsicur le Chef d'EscaclJons représentant dc 1'.-\ nnée Iralicnne.
x; :\1.\'. Os'k in, Bmsi!ot;skij proiJII', op. cir., p. 10.
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4° Dans ce but, concentrer dans les Balkans pas moins de 10 Corps d'Arméee .Anglo-l'rançais; rejeter l' J\rrnée AustroAllemande de l'autre còté clu Danube; faire de la Serbie la base cles actions uhérieures et developper l'offensive dans la direction dc Huda-Pesd1. 5° Pendant '-lUC l'offensive del .r\lliés se produit dans les Halkans, devcloppe.r, a''ec LUle forte .r\rmée Russe de 1O Corps l'Armée au moins, Lula action decisive dans la direction de Ma.rmaros-S:àgeth-Kolosvar et plus loin vers Buda-Pesrh, à la rencontre cles J\Jliés, cn lcur facilitam leur offensive. 6° Par le succés de ces opcrations combines, ouvrir le chemin à l'Armée ltalienne pour sa p.ropre offensive partiCLùière sur V ienne. 7° Les Serbes protégeronr les derrières cles Armées :\lliécs contre la Bulgarie. 8° L'offensive vicrorieuse cles Armées Alliécs et le fait de l'occuparion de la lit,me Brest-Litowsk - J xov- Buda-Pesth peut produire un changement Dècisif dans la marche de certe guerre qui traine, et avoir une influence sur les pays neuters indécis, Grèce et Roumanie, pour lesquels une force .réelle et cles succés scront de plus de poid que les pourparlcrs et lcs p.romesses cliplomatìc1ues.86 Questo progetto, che in pane, c forse non a caso, .richiamava il piano elaborato da Cadorna in p.revlSlone dell'entrata in guerra dell'Italia, non incontrò il favore degli alleati. J ,a Stavka sapeva di non poter fare a meno del contributo finanziario e delle fornimre militari delle Potenze occidentali, oltre che del Giappone e degli USA, che costituivano i mercati principali da cui attingere i materiali bellic.i.87 Dal canto suo non mancò di partecipare al conflitto M. 0 Iarsengo, Eroi senza l11u, op. cit., pp. 53-54. I<. ).leilson, Stmlt,I!J and S"PP!Y- The AJglo-Rm-sian Al/imrce /9/4-17, London l 984, cap. 2 e 3. Sul mancato avv;o dell'offensiva di Salonieco 86 87
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sul suolo fra ncese, dove im-iò una "legione" russa della forza finale di una D ivisione, e sul fronte eli Salonicco. 88 J,a recente storiografia russa, riecheggiando curiosameme uno Jegli argomemj sostenuti con forza dalla propaganda di guerra gennanica, ha lamentato l'asi.J.nm.etria nei rapporti tra l'impero ;,:arista e i suoi alleati occidentali, che "pagavano" appunto con il sostegno finanziario il "sangue" che chjedevano alla Russia c al suo cscrcito.89 Un esercito che dovette affrontare .l'inverno più Juro della sua guerra in condi;r,ioni di e<.JUlpag~unento c vcttovagliamemo assolutamente deficitarie. Ne è buona testi.J.none Maria Botchkareva, cbc era riuscita ad ottenere dallo zar il permesso di comba,g ere direttamente in linea e s1 era meritata i g~tlloni eli caporale neU'estare precedente:
' op. C.ÌL., da parte franco-britannica, si veda D . Lloyd Gcorge, Memorie, pp. 256-260. 8R Sulla legione russa s~ù $uolo fra ncese, fmte d i o ltre 44.000 uomini, chiesta :.1 l governo russo da Paul Doumer, nel dicembre del L915 si vedano i ricordi del Gen. Y. Dan.i.lov, .La RIIJ.rie dmt.r la G!fetn Molldinle, op.cit., pp. 514-515 c i cootributi di.J.fT. CocHield, lll'ilh SllOJJJ OH!heir Bool.r. The Tragir Odissry oJ the Rlrssimt E.'\perlitiollal)' Fom i11 Frtmce dmùtg IVot!d lll'ar l , St. \ (artin G riffin, · ' ew York 1999 c lJ. Kaufman.n, Rt.stori!tg JIJe "[_ -"broke11 CoiiiÙI!ItfJ' oJ 01fr Histoo•'~· Col!tt11e111omtirm of The Great War i11 Tbc Fonmr R1t.r.rimt b mpire, in "ComiJlas J ournal of l ntcrnational Rela tions", a. 2, 20 ·15, pp. 32-48, gui p. 38. 8'! Così l\1.\·. Os'kin, Bmsi!ol'Skij p{'()ryfi, op. cit., p. lO: "Sembrerebbe che la p ianificazione congiunra debba rispettare i benefici d i turri i membri clelia coalizione in un modo o nell'altro. Ma va notato che, in primo luogo, ll ueste decisioni hanno sempre pre Yisto la priorirà de l frome occidentale (.francese) su turtc le al tre. Questa circos tanza fu riconosciuta come indiscutibile semplicemente perché il fronte occidentale, dal punto di v'is ta dci leader della coalizione, gli anglofra ncesi, era iJ. p.ri_ncipale". E . Morahst, Die ,grosse nwiHhe Eut/as!mtgsq(fmsin:, in Illllstrierle Ge.>thirh!e des J Ve/tkri~ges /91-1/ l 5, T\', Union Deursche Ye rlagsgcscllascha ft, Stuttgart-Bcrlin-Lcipzig-\X'ien o.J., pp. 355-356, c1u.i 356: "Una mattan.za di giovani e f:,riovattissime forze popolati, al servizio dell'oro francese ed inglese e ùi lluel faralismo irriilessivo che ha per tanto tempo dominato la karùrship russa. 'j'\!ischewo ".
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n 1915 stava ormai per finil:e. L'inYerno fu duro e la vita nelle trit1cce [appunto nel setrore del Lago Naroch nella posizione nota come il "naso eli Ferdinando"l quasi insopportabile. La morte era un visitatore gradito. Persino più gradita era una ferita che costringesse uno al ricovero ospedaliero. Ci furono parecchi casi dj uomini sommersi dalla neve e morti per congelamento. Il nostro equipaggiamento si stava rilevando c1uanto mai deficieme. La nostra organizzazione del vettovagliamento stava già crollando. Era difficile rimpiazzare un paio dj stivali logori. Non era raro che qualcosa nelle cucine andasse stono e noi eravamo costretti a soffrire la fame oltre al freddo. j\1a eravamo pazienti da \'e.ti figli della Madre Russia? 1 Come Falkenhayn sul versante avversario, anche Joffre e French, per non parlare del belga \'Vielemens, erano e restavano però dell'avviso che la guerra dm'esse decidersi sul fronte occidentale, nei confronti del quale rutti gli altri teatri ili guerra, quello orientale non meno di c1ueUo italiano, dovevano essere funzionali e subordinati. L'incontro a Teschen, di poco successivo, dei capi di S.M. austroungatico e tedesco, che doveva porre le premesse delle due slegate operazioni di Verdun e dell'offensiva in Tremino, ignorando così quanto ottenuto nell'es rate precedente g-razie proprio alla cooperazione dei due eserciti sul fronte orientale, avrebbe vanificato il piano degli. alleati ili scatenare una sene di offensive collegate fra loro ahneno temporahnenre. .:-\.ssumendo l'i.niziativa, le Potenze Centrali avrebbero coscretro l' Intesa a rispondere affannosamente
M. Botchkareva, 1'a.rhkt1: !V!JrUfl as Peasa11!, OJ!ìcer a11d E:>..ile, F redrick .\.Stokcs, '\lcw York 1919, p. 106 anche u1 https:/ / arcbive.org/ details/ in.crnct.dli.. 20 15.143123/ page/ n107 / mod e/ 2up lultimo accesso 6 maggio 2020]. Per un ce>nfromo con l'oppost:1 mernorialistica tedesca, si veda V. Str.ohschn.itter, Der Dmtsche So/dal 191}-1919, Hcnzcl c Dol.and, Fr::~nkfurt am :..-rainz 1930, pp. 240 e ss.
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per parare tanto la minaccia in Francia, guanto i successi austriaci Ù'l Italia. La prima di c1uestc rea:r.ioni, chicw1 con urgenza dal comando francese alla .5'/al'kcl, per alleggerire la pressione su Yerdun, si concretizzò con la battaglia del Lago )Jaroch.<J 1 T russi la affrontarono dopo l'ennesimo scacco subito nell'operazione di capodanno: il falliLO tentativo de lla 7" e deUa 9" ,\ rmata, quindi del "frame sud-occidenLalc", di impadronirsi dei passi dci Carpazi c guindi dell'accesso aJl'Unghctia. Si tratta,·a, chiaramente, del braccio russo della tenaglia che era stata ri.fi.mata a Chamil ly, e guel rifiuto non doveva essere privo di conseguenze sul comando ~:arista, analog~uncnre a C]uanto sarebbe accaduto per i piani offensiY1 di Conrad in Italia a fronte della mancata collaborazione tedesca. :\ dispeuo di gualche limjtaro successo iniziale, k fon~c russe, che auaccarono con decine di ondate successive e reitcrando i Lentati\'1 fino a 16 \'Olte, si logorarono senza cosnutto. Fu soprattutto l'artiglieria dell'XI Corpo d'Armata k.u.k., guidata dal Gcn. Elmer sulla scorta delle esperienze fatte in Italia utilinando il tiro "obliquo" per concenu:llre iJ fuoco di sbarram ento sulle aree di radunatll c le direlu-ici d'atracco dci fllnti di Cadorna, a far naufragare gli anacchi degli uomini di Lechitsky. Questi scontarono poi l'impreparazione ad attaccare posizioni campali fortificate e l'in sufficiente coordinam.c nro tra fanti ~
l'onte primaria per la bauaglia del T.ago '\J~roch rimane l'opera di M. K l..crnkc, 250 rl11<?i r IJ'm:rkoi S'trn•k e (25 mtl. /915- 2 iitrlia 1916), j250 giorni alla Starka (25 SCllt;mbre 1915-2 luglio l 916)J Cos. izd-vo, Pcrrograd 1920, pp. 3+1 48 l, capua no d.i Srato \ Laggiore c corrispondente di guerra presso il comando supremo russo. Si \'edano a riguardo anche 1:~ testimonianza del diplomatico inglese B. Pares, Jly Jvrssia11 ,ì]ellloirs, Jonatha n Care, LonJon 1931, pp. 370 c ss. e le im ticazioni d i ,1 .. \. Sanl>orn, l111jmia/ Apncab-psc, op. cit., pp. 113. nota 19, che la definisc<:, a ragione. una delle battaglie meno nole della Prima guerra mondiale. ') J
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ed artiglieri.92 Inoltre, come riconobbero sia il comandante del fronte, Gen. Ivanov, sia il comandante deiJa T ,\.rmata, Gen. Scherbacchev, in "mea culpa" sempre tardivi, le riserve erano sca te tenuce croppo lontane dal fronte, cosicché al momenm dell'impiego si erano trovate esposte al tiro dei pezzi pesanti avversari, che a;'evano decirnato i reparti prima <Ulcora che essi potessero garantiJ:e il sostegno alle unità già impegnate. Il 26 gennaio la S'tcmka orrunava la sospensione di ogni az.i one offensiva, incassando così un altro duro colpo al morale. Austro-ungarici e mssi trassero da guanto accaduto insegnamenti opposti: i primi si comriJ1Sero che un buon sistema difensivo sarebbe stato in grado da so.lo di aver ragione eli qualsiasi attacco avversario e che va.leva quindi la pena eli concentran'Ì tutte le energie disponibili, lasciando alle forze migliori, oppon:unamente utilizzate da Conrad, il compito eli agire offensivamente secondo il Sll O credo tattico; i secondi cercarono dj far tesoro - come vedremo - degli errori commessi, almeno sul " fronte sud-occidentale" c sotto il comando eli Brusilov. L'operazione al Lago Naroch nasceva però senza che quest'ultima esperienza fosse stata mecabolizzata. Essa venne ideata inoltre con tutte le caratteris tiche e i limiti tattici eli un "anacco eli alleggerimen to", non diversamente dalla quasi contemporanea Quinta Baltaglia dell'lsonzo.93 92
C. Reisoli, La Cm11de Cmtm, op cit., p . 367 e P. Buttar, Emsia's LtJst Garp. 'J!Je E a.rfmt Fro11! f9 f 6-17, Osprev Publishing, Oxford 2016, pp.
76-77. 93 _-\ i primi
di marzo _)offre sctiveva al comando supremo n.tsso in ques ti term ini: "Chiedo ai nostri alleati di pre ndere le misu re necessarie per esercitare una forte pressione sul nemico in rnoJo da in1pedirgli di trasferire unità da altri fronti e di togliergli libertà di manovra; di fa rci sapere [mmediaramentc se qualche unirà scompare dai loro fronti; e anticipando gli sviluppi ora probabili ua pane delle operazioni tedesche sul nns rro fronte e sulla base degli accordi raggiunti a Chanòlly, chiedo che.l'eserciro russo inizi immediatamente i preparativi dell'attacco." in N.E. Podorozlu1y, Rmskqya A rm!J'a l' Velikqy l ''!J11e: NctrocbskqJ'a
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La grande preponderanza numerica, con una superionm presunta di '-Illasi 400.000 uonlini, c la migliorata siruazionc del munizionarnento (anche grazie all'intervento eli Parigi) e delle risen·c m·evano spinto la Sta~•ka a rispondere alla richiesm di aiuw francese, progetrando un'offensi,-a da iniziare iJ 18 marzo da pru:te delle ali inrernc del "fronte settentrionale" c di quello "occidentale" fra il Lago Naroch e Visdy, in direzione di Vilkonlir. Il "rronte sud-occidentale" eli lvanm· riscnti,-a ancora delle perdite subite nella banaglia di capodanno c Alekseye'' non riLene,·a di potergli chiedere, a breve almeno, ullerioci sforzi. L'operazione non era priYa di una propria logica, come del resto capiLa a '-JUHsi tutti i progetti militari, quanto meno sulla carta. Uno sfondamento, se sYilupparo in profondità , a\'tebbe alleggerito note,·olmenre la pressione su Riga, garantito la .ticontp.lÌsta di importanti cenLri della parte preced ~nrememe perduta dell 'impero zarista cd anebbe soprattutto allontanato l'incubo di una minaccia a Pierrogrado, incubo che a\·e,·a LLLrbaro i sonni russi per Ultra la seconda metà dell'anno precedente. Di contro i dirensori a,-e,·ano dalla loro non pochi van1aggi. Il terreno attOrno al .lago era paludoso c facile agli allagamenti in caso anche solo di un parziale tlisgclo, tutt'altro che improbabile in guella stagione, come ribadi\'a lo stesso Gcn . EYert sulla base dei riscontri storici e dei dari mecereo logici. La sistemazione difens iva tedesca si avYaleva inolrre degli insegnamenti maturati sul fronte occidcnmle, costantemente aggiornati in particolare per quanto riguarcla\'a la capacità eli sostenere bombardamenti di preparazione di grande imcns.irà e p.roltmgari nel tempo. Da parte russa il compito di attaccare sarebbe spetta to alla 2a _-\ rmara dd Gen. \ 1aclinùr VasilyeY-i.ch trurnO\-, rinforza1a da ben 4 Corpi d'.-\rmara c da ,-ati.e formazioni di Opemts[ya
l'
l'operazione 1938, p. 6.
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i'vfmte 19 l 6g, IL'esercito ru~w n elia Grande C uerra: Lago ~aroch nel m arzo del l 9161 Yocnizdar, ~ [osh·a
SLLI
artiglieria. All'ulti.r.no momento Smirnov cadde ammalato c, data la fama che si era fatta eli uomo eli palazzo più che eli caserma, questa improYvisa infermità soUevò più di qualche dubbio sul suo carattere "eliplomatico". Il comando passò c1nineli acl Alexander Franzevich Ragosa, comandante della 4a Annata, chiamaro così a guidare unità c comandami che non conosceva su eli un terreno sfavorevole e eli cui non era stata effettuata un'adeguata ricognizione aerea e terrestre. Si era però convinò che una preparazione di artiglieria senza precedenti sarebbe stata sufficienre acl aprire la strada ad un attacco della fanteria, attacco che si sarebbe basato peelissequameme, w1a volta di più, std principio dell'impiego a massa 9 ~. I critici non hanno ovviamente .m.ancaro eli stib)'!nati.zzare tale convinzione, attribuendola ad una sorta eli manifesta inferioricà intellettuale dei comandanti russi. Vale forse la pena eli ricordare che Foch, nel dicembre 1915, osservava a proposito dei fallimenti offensivi francesi sino a quel periodo e delle possibili soluzioni: "Comunque sia, fin d'ora non si potrà evitare la battaglia ùi lunga durata, e la quantità delle nostre truppe può essere insufficiente. Potrà essere sostenu ta fino alla fi ne, e magari abbreviata, solo se sapremo sviluppare grandemente la nostra potenza elistruttiva, unico m.ezzo per nspanruare la nostra fanteti a ... " e il 21 gennaio successivo " ... Insmruna una serie di azioni successive che richiedono molca artiglieria c poca fanteria. " 95 94
Sui rispcni vi schietamcnt.i d i arriglicria, che vedevano comu JK]LtC quello russo in netra inferiorità, si veda la ta bella tiportata in Gcn. 1.~ . GoloviJle [recte Golovin}, L.a balail/e de Caliàe de 1916, l, in "Revue Militaite Française", a. 103, 1933, pp. 95-109, qui p. 97. 95 F. Foch, JvfelllOrÙJ, .-\. .\Iondadori, ì\filano 1931, p. 303 . .-\ proposito dei p rogcrti. d i Foch per il 19'1Ci, il suo biografo .:VLS. ~eiberb, osserva: "Come a ve va fa tto ad ~-\rras, egli progettÌl un massiccio bombardamento di arriglieria delle lince tedesche seguito da un assalto coordinato di fameria franco -brirantùca. li piano rifletteva la sua costante convinzione che offensive pteparare adcguaramcnre c ben condorrc non solo fossero
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Sul fronte oppostO, nel settore di -1-8 km di estensione ai due lati del lago . aroch, era schierata la lO" _\rmara tedesca del Gcn. Hermann \'On Eichhorn, che poteva contare su l l Divisioni di fante ria, ormai ''etcrane del fronte orienmlc, c 3 di cavalleria; uomini e comandi erano conosciuti e perfettamente alla mano del comandante c del suo capo di S.J\ L Il fattore sorpresa Yenne ulleriorn1ente compromesso dai disertori, sempre numerosi nell'imminenza di un'offensiva, c dai tiri di inguadramcnro dell'artiglieria , che tradivano sia l'arrivo di nuove batterie sia gli ob iettivi eli interesse. Infine i russi non avevano ancora perso la pessima abirudine - che aYe,-a contribuito alla sconfirra di Tanncnberg - eli usare sconsideratamenre le trasmissioni radio, garantendo alle sta%ioni d'ascolto tedesche informazioni altendi.bili e tempesti,·c, soprattutto dopo che alla fine di selten7lbrc del 1914 il loro cifrario q;npale era stato "sfondaro" dal 1\,'adJricbtendiem/.96 Come ricorda nel pos~ibili
ma mpprcscmassero il percorso più rapido per la' inoria." Fotb. Allittl Ullllllallder i11 tbe Crrat ll'ar, Brassc~·'s lnc., \'\"ashington D.c. 2003, pp. +6 r. '!f. Si trattava fo rse del campo in cut i tedeschi faceva no valere m:1ggiom1cntc la l.oco superiorità tecnologica c l~ consapc,·r,Jczza dei rischi che essa pn:~cnrava. 1l tipo di intclligencc nùlitarc che ne deti,·a,·a, num·a per quel tempo, rendeva possibile: ottenere, senza il conratto diretTo con il nemico, preziose infom1a:~.ioni sul suo dispositiHl c le sue lince d'azione. ~opranutro se quesri trasmcttc\·a "in clùaru'·, cioè senza cifrarura, restando in linea per lungo tempo c trasmettendo ordini e disposiziotù segrete u altamente riservate. Da "fit:msil'n:m ''lilllo Slllla mrlio": lmps://trc,·r.ru/2017 / 08/ 20/ rjch-v-vojnah-i-vooruzbcnnyhko nlliktah/ Da pane rll!;sa, anche quando vennero ado uati cd usati i cifrari, si commisero ~pesso gravi errori c.:tl ingenuità che consentirono ai tedeschi c agli austro-ungarici di sfondare facilmcore anche quelli di ultima introduzione: Gcn. ~L Batiuslùn, Taùtain ronmain rtliJYrfkfl i bor'ba s mi, (T .'inrclligencc militare c le sue comromisurc] \ fosha 2002, pp. 8388 c il commento ùi \. \larshall, Rmsirm .\li/itnD' l11tdligmre. 1905· 191 7: ·rbe l ·, to/d Sto!)' bi•billfl Twrirt RI!Ssirl i11 1/;r Tir.rt JVfl//d fl7ar, in "War in I l istory", a. 11, 200+, pp. 394-423, qui p. +07. Per un diverso ~tpp roccio al problema, rifctiro all'inizio della campagna, ma capace di comctYarc SIIJ>rtlllt
suo diario l'allora capo di Stato Maggiore del comando supremo delle forze tedesche all'est, Ober O.rt, il Gen. Max Hoffmaon poteva avYertire con sicurezza Eichorn il 15 marzo dell'imminenza di un arracco al suo frome. 97 L'urto dei 1ussi avn:bbe investito direttamente il XXI Corpo d'Armata del Gen. Oskar von I-lutier, il futuro conquistatore di Riga, subiro rinforzato da Eichorn con l'80a Divisjone, che costituiva la sola riserva d'Armata. ln vista dell'attacco i tedeschi non avevano poi perso tempo: i reticolati erano stati. rafforzati, il guantitativo di munizionamento in linea quasi raddoppiato, mentre le formazioni giunte in rinforzo provvedevano al rapjdo allestimemo di nuove posizioni difensive su cui appoggiare ed arrescare un evemt1ale arretramento.98 1,a sera del 17 marzo, a dispetto delle loro stesse convinzioni o forse in considerazione del fatto che i loro preparativi erano stati individuati dagli a\'Versari, i mssi tentarono un azione di sorpresa con la 56a D ivisione, che attaccò senza alCLma preparazione da parte dell'artiglieria. La sorveglianza e le mitragbatrici tedesche fecero naufragare il tentati\'O nel sangue. r•:rich von Falkenhayn commentò con un senso di commiserazione l'azione dei fanti russi: " on c'era dubbio che gli attacchi dci mssi fossero stati intrapresi solo sotto la pressione dei loro alleati occidentali e per il loro sostegno. Nessun capo responsabile, non soggetto a coercizione
LUla certa validirà anche in seguito, si veda D.E. Showalrer, Ta/11/CIIImg. Clash of E711pim, op. cit., pp. l 69, ?.1 7, ./JCISSÌ!Jr. "Le linee relegrafiche o telefoniche erano facilinenre intercettate. L'etere era libero e il pericolo di utili.:.::zare codici che i destinatari designati potevano non essere in grado di decifrare appariva maggiore della possibilità che i tedesc hi mon.itora~scm ogni possibile frequenza. Si trattava lda pat1e russa·l d i un rischio calcolato e non d.i una scelta irragionevole." (p. l 69). n M. Hoffrnaon, Der Krie<~ al'r l'ersiillmtm Geh~mhei/1!11, Hase & Koehler, Berlin 1929, pp. 97-98. 9H P. Hu uar, &wia's .Last Gasp, op.cit., p. 96.
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'1111
Ili
esterna, poteva condurre UL1ppe di basso Yalore contro posizioni ben equipaggiate come que lle dei tedcschi."99 Il giorno successivo a\'C\'a inizio l'azione preordinata. Il bombardamcmo di artiglieria, che prese il ,.ia aUe prime luci dell'alba, ,·enne concordemente descritto come uno dei più violenti ed intensi mai sperimentati sul fronte orientale. Stando alle fonti tedesche, che peccano forse di eccessi,·a disistima nei confronti delle capacità industriali russe, l'uragano di fuoco che im·esd le lince era dovuto all'impiego da parte an·crsaria di muniziomunento eli arciglieria d'importazione. 11 " Durame l'im·erno, grazie all'incrememo della produzione più ancora che all'aiutO degli alleati, la dotnzionc di proie r~ era gtata infaLti portata a l .250 per ogni cannone da campagna, 540 per g li oblci e 685 per i cannoni di medio e grosso calibro. 11' 1 La ,·iolcnza del bombardamenro .non fu però pari alla ~ma effi~acia, con risultati che hanno portato a definirlo i.l più inutile del fronte orientale e a paragonarlo a uno spettacolo di suoni e luci. Una successi,·a inchiesta rivelò che non c'era srara alcuna prevcnti,·a ricogni.:àone sul teneno, né alcuna fo rrna di coordi.namento tra fanti e aniglic1i c neppure alcuna chiara indicazione alle singole baLLCtic degli obiettiYi da battere, dei quali del res10 ncsstmo conosceva da\'YClo la posizione. Nella lettera di un ufficiale russo del XX llT Corpo d'. \..rmaLa, schierato sul Lratro di fronte eli Dunaburg (Dvinsk), ~,, Riporwro Ln .\ L\ ". Os'kin, Bmsii1J11Skij proo•r, op. cir., p. 11 . e lla ~u~ ricostnlztone, pubblicata nel 19 18, il popoL1rc l /iilkerA.tieg osscn ·ava: ". \lle truppe d"assalto si era proposto un c1uadro di mcra fantasia: l'artiglieria anebbc farro da sola turto il lavoro. Una passeggiata quasi senza faL1ca e senza pericoli conrro le po$izion.i tedesche avrebbe garanciro la \·iuoria. C:onrcmporaneamcnrc si citennc necessario dipingere alla famcria i rormenci c le rorrurc che aHcbbero arreso du si fosse dato prigioniero." C.J-f. Bacr (a cura di), Dl'r f 'Oik.trktie~~· X, op. ci r., p. 178. lll•l \\'. L·lex, Vie H11ssisthr Friil!iobrstifjè!lsire 1916, Gcrhard Scal.ling, Oldenhurg 1919, pp. ~+..JS. 1u1 '\. . Stone, TINl:a.rtm1 Fr'OIII, op. ci1.. p. 2T.
N
intercettata dalla censura del "fronte nord-orientale" era scritto a questo riguardo: "Per tutto il 9 marzo la nostra artiglieria tirò. Dove non so, certo non là dm·e sarebbe stato necessario." 102 La pianificazione del fuoco fu facta basandosi sulle mappe disponibili e nella convinzione che un bombardamento dì tipo "areale" sarebbe statO sufficiente, data la sua intensità, a distruggere l'organiz;::azione difensiva dell'avversario e a spianare la strada alla fanteria. 103 Si aggiunga a ciò che l'alternanza di ghiacciate c disgeli vanificava, per la resisten:r,a del suolo o J.a cedevolezza dei terreni ricoperò dall'acqua, l'effetto delle granate ad alto esplosivo, mentre i tiri a shmpne! si rivelanno del tuttO inefficaci contro truppe schierate in fortificazioni campali fornite di robusti ricoveri sotterranei. Così anche quando non si trovarono di fronte reticolati quasi imatti, come nel caso della 22a Divisione, che perse centinaia di uomini nel tentativo di aprirsi un varco con le pinze tagliafili, i fanti 1ussi riuscirono al massimo a o:avolgere la linea degli avamposti e ad occupare la prima linea nemica, non di raro sgomberata preventivameme dai difensori. 101 E anche in questo caso, solo per essere poi investjti dal fuoco delle artiglierie arretrate tedesche e dei nidi dj mitragliatrice dci capisaldi arretrati, già orientati a tirare anche sulle p roprie trincee avanzate e in grado di prendere d'infùata le colonne d'attacco, vista la ristrettezza delle zone di irruzione prescelte. 105 La lettera sopra cìtara dell'ufficiale russo offre di (Iuesta situazione un quadro c1uasi surreale:
!02 Conservata presso l'. \rchi,·io Srori.co 1\rlilirare Russo (RG \'L-\), f. 2031, op. l d. 1183, ll. 38, 38a, qui citata dalla traduzione tedesca in D. Beyrau, Krieg.;.;zmm: E~fahm11gen a11 der mssisdJell lf'/es(/ro111, in "Osreuropa", a. 64,2014, pp. 21-41 , qui p. 23. 103 N . Stone, The Ea.r!em Fro11t, op. cir., p. 229. I O~ N.E. Podorozhny, RlfsSkq)'il A nn!Ja, op. cit., p. 78. 10 5 La desct~ione della battaglia da parte tedesca può essere vi st~ iJJ C .l-L Baer (a cura tli), Der V iilkerkrieg, :.\,op. cir., pp. "1 73-1 76.
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Nella notre dal 12 al 13 lmarzoJ coi resti di tre battaglioni formarono due compagnie, ciascuna fo rre di 204 uomini; di una nnni posto a capo io, dell'altra D imitronkij, un alfiere. Ci hanno ordinato di ragliare il reticolato c ci hanno datO le pinze, :B a mc c 30 a lui. Le fotoelettric he tedesche erano in azione, in tutta tranc.)uillità. l ,a nostra artiglieria raceva. Ordine di mandare a,·anri degli esploratori. Li mandiamo... ,·engono abbattuti. . \ndate, ci dicono, c tagliate il reticola to con le vostre mani, dopo a\'Cr pensato a cosa ci aspettm·a, andammo ... Dio mio. Cosa ci aspett;n·a. Siamo andati direttamente incontro alla mone, senza speranza c senza successo. Tutt'intorno infuriava l'inferno. Siamo rimasti stesi s,prto il rcticolaw, per ore, fino alle 9 del mattino- chi è riuscito a sopravYivere è wrnato strisciando. DcUa mia compagnia sono sopran-issmi in 13, nell'altra 8 uomini, e non riuscivano nemmeno a reggersi in p iedi. 101' l resti decimati delle ondate d'anacco vcrtivano poi im·cstiti da coruranacchi condotti organicamente da rep arti dell.a seconda c terza tin<.:a, sostanzialmente integri c ben sostenu ti dalla propria artiglieria. Non si trawn·a ancora di una teoria coerente della difesa clastica, che gli stessi tedeschi avrebbero s'1luppato solo negli anni a \'Cntre, ma ne conLeneva già numerosi presuppost-i. A ciò si aggiunga che nel corso del conflitto i tedeschi sra,·ano sempre più sviluppando una tattica che affida\·a ai responsabili dci complessi minori, spesso fino allivello di squadra , un ruolo rattico a rrivo ed una propria capacità decisiona le sul campo di battaglia. Riprendendo il ci rolo di un Ja,·oro di ~Iarco Sigg, ufficiali inferiori e sottufficiali (ai guali erano a ffidatc le sguadre del plotone di fameria, fom: organicamente di 80 uomini) tedeschi erano chiamati fin dall' E\.·e,iferre._~leJ:rJetJ/ ji/,. die l"fa!11elie (Regolamcnrazione generale per la fanteria) del 1906, c lo sarebbero stati sempre più nel corso della guerra,
uoc. D. Rcyrau, K.Ji~~s.rzmm. op. cir., p. 2-k
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ad essere dei "condottiefi in formato mscabile".107 Fin dal 1910 l'allora Ten. Gen. Paul von Hindenburg ricordava ai partecipanti alle manovre che il loro compito non era quello di "attenersi alle librette" ma di cercare solllzioni efficaci, in quanto il loro SO\'rano non aveva bisogno né eli pappagalli, né di fonografi, ma di comandanti. Nell'esercito russo, di contro, i quadri non erano preparati ad assumersi questo tipo di responsabilità, che risaliva quindi lungo la catena di comando fino ad anivare a livelli ai c1nali non era più possibile, anche per le limitazioni dei mezzi eli comunicazione, intervenire in tempo reale per modificare l'andamento dell'azione. 1118 Non stupisce quindi che, ad esempio, il I Corpo d'Atmata siberiano al termine della prima giornara eli battaglia avesse perso tutto l.o spazio guadagnato fin lì, lasciando sul terreno 107 M. Sigg, Der l."Hterjìibrer als Feldben· i111 TrmJ.JeJiforlllaf. Tbeo1ie miri Prasù der .A!tftragstaktik in; rletf!Stllll Ileer l 869 bis l N5, Fcrdimncl Schoni.ngh, Padeborn 201-1-, pp. 207 c ss E ciò nel senso che, data l'imprevcdibil:irà delle situazioni di combattimento anche al livello rattico p iù elementare, veniva garantita ai comandami una certa indipendenza nell'eset,:rttire la missione che era stata loro indicata con estrema chiarezza. ,-\J posto eli procedure e scherni consolidati, ,-cniva chiesto ad ogni comandante di adattare il prop rio modo di pensare alla situazione. \ ' a notato che proprio questa indipendenza, in alcuni comandanti c soprarrutlo nelle fasi iniziali della g uerra, non aveva mancato eli creare f.,rt:Ossi proble mi d i "comando c controllo" nell'esercito tedesco, ranto sul fronre occidentale q uanto su quello orientale. SLù fatto che il numero troppo elevato d i uomini componenli il plo tone di fanteria obbligasse ad affidare un ruolo autonomo ai sotntfficiali, si \·eda Showaltcr, Tmmmberg. Clash of E11lj>ires, o p. ci t., p. 121. U tilc iJ confronto con C. Stachelbeck, Stral~f!J' ''i11 a miavcos11t'~· P1vcesses qftactical leomi11g Ù1 a llf'lln Gemtall !Jifcmtry Dù1isio11, in 'journal of Military and Strategie Srudics", a. 13, 201 1, pp. 1-20, gui p. 5. 108 J ,a tcsdmonianza su Hindenburg è riportata nelle memorie del Gen. Erich Hampe responsabile e storico delJc truppe tec niche del HI Reich, si veda il :;uo . .. als A l/es i11 SdmiJiJitJiel, Biblio, Osnabrùck l979, pp. l 011 . Sulle difficoltà incomrate nella trasmi%io ne degli ordini ne!J.a ma&,<>ior parte dei belligeranti dcJ primo conflitTO mondiale, si veda F. Cappellano, n. Di \farrino, La ( (1/C/l(J di tOIJ!OIIdO, op.cit.
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3.300 uomini, ìn gran parte della 25" Di,-isione. Più a nord il potente gru ppo d'attacco della 2• •\ rnuta aveya ottenuto ancora meno, pagando comunque i pochi risultati o ltenuti con perdi le terribili. Si aggiunga inoltre che le azioni del \ ' c del x.x.::\.\' 1 Corpo d'.\rmara mancarono di coorclinai:ionc, consemenùo alle difese tedesche ùi affrontare prima un attacco e poi l'altro. .Anche in questa caso, e non diversamente nei fronti successi,•i, ll11 comando posto rroppo lonrano dal combattimenro (30 km) non seppe impiegare rcmpesti,·amcme le liscrYe nelJe poche località, come Huchclinsky, dove qualche trincea era stata occupata. L'artiglieria russa non fu in grado di antnzare per spostare in profondi tà il suo fuoco ili supporto nemmeno wn i pezzi da campagna; quella tedesca risulraYa pcrfcnamenrc orientata sulle posi:r.ioni andare perdute c in graùo di martellarlc senoa remisstonc. 1Iaria Hotchbreva ci restituisce questo quadro del ripiegamento degli attaccanti: ~
Risuonò l'ordine di titirarsi. Chi porrebbe dcscri,·ere La nostra marcia a riLroso artra,·erso la "no man's land" in quella norte dcl17 marzo 1916? C'erano degli uonlini feriti sommersi fi no alla testa che clliede,·ano pietOsamente aiuto. "Sah-atemi per amore di Cristo" era il grido che proYenin da ogni do,·c. Dalle nincce si le,-a,•a un coro delle stesse grida sLrazianti. Finch<.: ,·ivremo non potremo mru climenlicarc le urla dei nos tri compagni. Una cinquantina di noi si spinsero fuori per remare di sah·arli. \!ai in precedenza a,·e,·o dontto laYorare m circostanze ranro angosciose e raccapriccianti. 11 >9 "-\nchc se le perdite dci giorni succcssiYi al 18 marw non furono pari a quelle del primo giorno ili lQ[ta, i timidi rentati'-i di modifiche tattiche, sia nella fanteria sia ncU'artiglicria, non diedero altri risultati che un ulteriore
1'"'
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.\l. Botchkarc\·a, ·ùubk1, op. cit., p. IlO.
aumento dci vuoti nelle flle delle unità russe impiegate. Di .fronte alle masse di cadaveri frutto della detenninazionc russa, gli stessi ufficiali tedeschi, sbigottiti, non potevano che commentare sinistramente: «Tutti noi che assistevamo a c1uesto sperracolo di morte collettiva aveYamo la certezza che i soldati tedeschi non sarebbero mai stati in grado di affrontare LUl simile sacrificio di massa" 11 u Quando poi, il21 marzo, l'attacco contemporaneo dei Corpi d'Annata l , X..'CVI e I siberiano costrinse i tedeschi ad abbandonare la linea avanzata a Bliznikj, occupata dalla 1o• Divisione, i loro reparti lo fecero conservando l'ordine e allagando preventivamente le poslZIOlll che abbandonavano. L'esaurirsi delle munizioni al set,rtùro costrinse anche i comandanti russi più determinati a conservare le posizioni conquistate a ripiegare sulle basi eli partenza. Tra polentiche feroci guanto inconcludenti tra i comandi russi coinvolti, in particolare con accuse del Gen. Ragosa nei confronti di Mikhail MilJ1ailovich P leshkov, comandante dell'ala settentrionale d'attacco, che si sentì dare del "militanncnte illetterato", il 29 marzo l'offensiva veniva conclusa per ordine direLto di Alekseyev. Tl consumo pressoché completo del mLlnizionamento per i pezzi di calibro maggiore rendeva priva di c1ualsiasi prospettiva di successo ogni ulteriore operazione. La 2• Am1ata aveva perdmo il 30% dei suoi effettivi; il gruppo Pleshkov, alle sue dipencleme, il 50°/(J; secondo le fonti tedesche ahneno 5.000 cadaveri nemici erano rimasti appesi ai reticolati. Il re&o-i.mento ili Smolensk, che si era in precedenza particolarmente distinto, non poteva contare ancora che su 7 dei suoi 35 ufficiali.111 Non stupisce che al termine della battaglia, che era costata alJ'cscrcito russo altri 100.000 uomini a fronte dei 20.000 persi dai tedeschi, il XXI Corpo d'.Armata r.edesco coniasse tll1 proprio morro: "Ha/te/ cws! I ICJ
DalLlialio de.l S.Ten. Hans Kondruss, ci.rato in P. Buttar, RIISsias Lost
Gasp, op. ci t, p. 99. 111
B. Parcs, The l'al/, op. ci t., p. 358.
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Lasst bocb da.r Ba11ner /Ile/m! Keù1m S cbritt =?:!triick!' ("Resistere! Far sventol:;~re la bandiera! Nessun passo inelicuo!"). 112 Il morale tedesco suJ fronte orientale non era mal stato così alro, forse nemmeno all'indomani della ,-ittoria di GorliceTarnow. Il tribmo di sangue russo non era staLO però senza effetto sull'andamento complcssiYo delle operazioni; a Verdun i tedeschi se non a\'evano rinunciato all'offensi\·a, m·evano però ridotto la loro pressione per i quindici giorni cruciali che a,-e,·ano consentito ai francesi eli tirare il fiaro e rinsaldare le loro fila. 113 Come ossctTa Hcrfri.ed t\hinkler, con una punta eli eccessh·o ottimismo almeno per guanw concerne l'impiego delle batterie: "Tale attacco aveYa comunc1ue mostrato che l'esercito russo era tornato a poter condurre una grande offensi,·a; che disponc,·a di più artiglieria che nell'anno precedente c che i suoi ufficiali aveva imparato . ad impiegarla 111 modo r;cttamcnte nugliore." 1 H La commissione d'inchiesta incaricata di indagare sul fallimento dell'operazione SLÙ l .ago aroch non ottenne altro risultaro che quello di proYocare l'esonero del ministro deUa guerra Polivanov, dell 'uomo cioè cui si dov eva - sono le ,-alutazìoni di K.nox - il tipristino di un po' eli ordine nel .Ministero della Guerra c che aYen rimediata, per quanto possibile, agli errori, le omissioni, i guasti e i tradimenti veri o presunti - del suo predecessore. 11 s Per non parl::~re del Flcx. Vit !VtSsisrhe hitl!)nhrs~lfmsirr, op. cit.. p. 96. m Riporta !O in ~l.Y. Os'kin, Bm.rilorskij pt'OIJ'r, op. cir., p. Il. 1 H H. l\liinklcr, Der Grosse Krifg. Die IV'rlt l 91·1 bis 19 l 8, RowohJt, Bcrlin 2013, pp. 433-B+. 11; .-\. Knox, tr'ith th~ R11s.rifl11 Ama·. 11 . op. cit., pp. 4 16, +2::?. 11 predecc~sorc tli Pulinmov, \ 'ladimir \lcks:mdrmich Sukhomlino,·. ''cnue arreswro il 20 aprile 1916 e rinchiuso nella foncz:ta dei Sanù Pietro e Paolo sulla l"e,·a, \i Sllrebbe rimas to per sei m e~i. Sulle ragioni dcllicem:iamt:nto di Polivanm· da p~rte di ~icola 11, si ,·eclano anche la tcstirnunianza dell'ambasciatore britarmicn Sir Georgc Ruchanan nel suo, ,\ [y ,\ lis.rio11 lo fuwia twd Otber Diplolllfllir .\ lm;ories, 11; Casse! and 112 \\·.
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fatto che nel corso dell'inverno 1915-1916 aveva provveduto a convogliare al fronte le forniture militari degli aUeati e a garantire all'esercito le riserve esaurite nel corso delle campagne del 1915, avviando a soluzione il problema del mLulizionamento. Alla fine del 1916 le industrie msse impegnate nella costruzione di munizioni erano salire a 608, con una produzione di 31.000.000 eli granate rispetto ai 10 dell'anno precedente; anche i cannoni da campagna usciti dalle aziende nazionali erano saliti da 1.349 a 3. 721 unid. 116 A prezzo di perdite spa,·entose, si era fatta strada la consapevolezza che andava cambiato l'intero modo di operare se si voleva ancora sperare in un successo. Non si sapeva però chi avrebbe dovuto condurlo a termine c su quali presupposti lo anebbe fatto. O almeno così sembrava fino alla conferema di Mogilev del 14 aprile 1916.
Lct smpresa di Mo,gilev. A 1\tlogilev , onnai sede della Sta11ka, il Gen. Alekseyev convocò il 14 aprile 1916 i comandanti dei tre fronti principali per discutere l'intero piano operativo per l.a prirnavera-estate dcl1916: il Gen. Kuropatkin, comandante dei "fronte setrcntrionale"; il Gen. Evert, responsabile del fronte "occidentale"; ed il Gen. Aleksei i\lekseevich BrusiloY, che aveva da poco rimpia:<:zaro Nikolai Y. Iva.nov al comando dd "fronte stJd-occidentale". La scelta più logica, guesra di l3rusilov, data la sua "perfetta conoscen7a del fronte galiziano e della psicologia dei suoi av·versari", stando al giudizio, rutto fuorché critico, di Stanley Washburn, il corrispondente stamnicense di guerra in Russia
Company, London et ttlii 1923, p. 6 che defin isce iJ successore Gen. Shuvayev una "completa nuJlùà" e \V.C. FuUer, Tbe Foe l'i/ithill, op. cit., p. 204. 11 6 W. C hùler, The Foe J.f'/ithill, op. cit., p. 199. 81
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del "Times" di J,ondra. 11- Presiecle,•a la riunione lo %ar Nicola Il, che come suo costume si sarebbe limitato ad ascoltare senza essere in grado di dare, anche ù1 forza della sua ùnprcparazione, akLlna dirertiva, c vi assistevano anche il nuovo mllistro della guerra, Geo. Vladimir ViktoroYich Shm·aye,-, il Granduca Sergei ~likhailo,ich, ispeuore generale dell'artiglieria, c il Capo di Srato Maggiore della marina, l'Amm. .~.-\. I. Rusin. La richiesta francese di un'azione di alleggerimento che consentisse di liberare Verduo dalla stretta dei tedeschi, che poch i giorni prùna erano riusciti a compromettere una parte della difesa dell'altura dc Le Mon Honune, continua,·a ad essere pressante, anche se, dopo mesi di lotta le truppe di Pérain a,·evano dimostrato J i saper resistere ai bombardamcnci peggiori. 118 Le esigenze diplomatiche dell'alleanza, e ancor più la dipendem~a finanziaria c nel ri(ornùnenci, imponevano una risposta positi\a. Gli esici di due anni di guerra, e sopratmtto le ombre lunghe del massacro subiw dalle forze d'attacco russe ai due lati del Lago Naroch, a fronte di un ~nTersarìo nettamente inferiore stù piano numerico, insinuanno nei parrecipami ben più di un dubbio su quanto ancora si potesse contare sulla tattica del "rullo con1pressorc". 119 Il solo a sembra re fiducioso era . \lekseye,·. Oppure semplicemente il capo di Stato J\:[aggiore era com·into che si dO\·esse dare ai francesi un sostegn o adeguato e che sarebbe stato possibile farlo una ,-olta incorporate nelle ftle Jell'esercito le num·e [c,·e, portando il numero complessi,·o w S. \'X"ashburn, The RliSsÌtm O.Dr11sire, 5th ]1111e l si Septe111brr 1916, \.onsrable antl Company, London 1917. p. 5. Per h1 ricostruzione da parte russa della confe renza, si veda .-\ . Bnbrov, Bmsilo1'Sk!J' /JI'O~YI', [L'offensiva Brusilovl \"cchc, i\losk\·a 2014, pp. 159 e ss. IIK P. JankowsJ..!·, La ballt{~lin di l 'rrdmJ, il Mulino, Bologna 201 4, pp. 9899. 1 1 ~ N. '. Golovin, Bmsilor's OJjè11sirr: The Ca/iti(/11 Battle of 1916, in "The Sla,·onic and East F.uropcan Rc,·icw", a. 39. 1935, pp. 5-1 -596, ((Ui p. 572.
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degli uomini dei fronti "settentrionale" ed "occidentale" a 700/800.000 unità. Certo molti eli quegli uomini sarebbero stati componenti dell'Opoc!Je!f!ie, la milizia teuitoriaJe, il cui addesuamento era limitato ai ruclimenti della vita militare e che era stata fino al 19 15 fermamente convinta che non sarebbe stata impiegata al fronte. La decisione di Polivanov di mandarli al fronte, nel settembre, aveva provocato più di 70 rivolte spomanee neJI'jmero impero zarista, rivolte che in qualche caso avevano assunto una precisa valenza politica, cercando di coinvolgere i lavoratori a sostegno delle rivendicazioni avanzate dai militari. Sulla capacità eli questi "territoriali", tra i quali serpeggiava il malcontento, di resistere al .fuoco o di avanzare sem~a una prepara7.ionc c un supporto devastanti era lecito nutrire più di qualche dubbio. 12' ; Esistevano però anche reparti d'élite e di sicuro affidamenr.o, risparmiati da mesi, come la Guardia, mentre produzione nazionale ed unponazioni estere di munizionamento potevano garantire quel volume di fuoco che sembrava essere la sola condizione per aìTer finalmente ragione della difesa ayversaria. Inoltre l'arrivo dell'estate avrebbe modi ficato, a favore degli attaccanti, le condizioni del terreno che avevano influitO negativamente sugli attacchi intorno al Lago Naroch. In fine, anche se i dub bisoprattutto dopo il fallimento dell'operazione di marzo stilla possibilità di sfondare le difese tedesche e di avanzare in profondità non risparmiavano nemmeno il capo eli StatO Maggiore 12 1, egli riteneva fondamentale l'infliggere gravi 12l' J.A. Sanbom, llllfJI'rial Aporajyp.re, op. cit., p. 104 c P. Burtar, R!JSSia's Las! Ga;p, op. ci t., pp. 57-58. ;\,folti di loro rifiutarono di arruolarsi, alu:i
dise rtarono alla priJ:~a occasione. Come osseLva Buttar "Dimo~ trarono di non essere affatto buone reclute, portando con sé un senso profondo di ostilit.à c tradimento. Lcntameme furono trasformati in buoni soldati, ma non dirncnticarono il risentùnento per trovarsi in una guerra che non si erano aspettati di combancre." (p. 58). 121 Tl tema deUa superiorità in tutti i campi dell'esercito tedesco era diventato anzi un topos dell'opinione pubbl.ica c della stessa stampa (dal
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perdite all'escrcim tedesco. La speranza, non dichiarata, era che ciò avrebbe COS trettO finah11eni'C l'alto comanJo tedesco a trasferire un numero sensibile di grandi unità dal froncc occidentale. In ogni caso per lui il ,-a] ore st raregico di .impegnare direttamente i tedeschi do,·eva contare più delle clifficolrà tattiche che si sarebbero indubbiamemc inconrrate a sfonuare le loro difese. 122 Jon din~rsamente da Cadorna, il responsabile della StaJ•ka ritene,-a l'andamen to complessivo del conflitto c gli impc.:gni con gli alleati più importanti e Yincolanti delle considerazioni tattiche, che pure in pane condi,·ide,·a. Il piano di .--\lekscye,· prc,edent un'a:.::ione prù1cipale da nord, con una puntata decisa in direzione di Vilnius\ prececluta e sussicliata dallo sbocco di 4 Corpi d' A.nnara \·erso i\Iirau, oggi Jelgm·a ù1 l ,crronia, c seguita da LU1 altro arracco sussidiario del "fronre sud occidentale", che \-incolasse le forze ausrro-u;1garichc c impedisse llualsiasi trasferim ento d i unirà a parare la minaccia a nord .. Il molo secondario del "frome sudoccidentale" era determinato sopra t tutto dal fatto che, pur rafforzato con i nuovi complementi, avrebbe avuto un margù1e di superiorità eli soli 130.000 uomini rispetto alle forze austro-tedesche a suu delle paludi del P1ipjet, il grande ''Ru~skic
vedomosti" al ''Russkoe slcwo"); nei \'i llaggi capita\'a di sentj rt· frasi del tipo "in Geonania costruiscono fortezze, mcmrc noi commerciamo Yodka": C. C'.audin, Rt1ra/ Ed1ou oflròr/d Jr (,r 1: lr'or Tt~lk. ;, tbr R11ssitm Villr~,gt', in 'JahrbLichc r fiir (;eschichte Ostcuropas", a. So, 2008, pp. 391 -41-J., tJULp. 40 1. 1 2~ '\!.~. Golmin, Bm.rilor's Ojfè11.rire, op. cir., p. 57 5. \ 'a d'altronde ossen·aro che la "1-,rrnnde ritirata'· ùi fronrc aUc forze di .\lackcnsen a\'CYa mutato la percezione che il soldaro c i comandi russi aYeYano dei tedeschi. Q ut:sti ul rimi non erano più l'aV\'crsati o c he sarebbe ~ta ro possibile bartcrc. come sempre accaduto nel passato, c che si poteva facilmente ridicolizzare; erano divcmari piurrosto una sona ùi supcr-uomini della guerra con mezzi cd abilità inarri,·abili per la controparte russa: 0$. Porshncva. f111age qf lbt Gm11a11 J],e;~'Y os Pmeirl'd I!J &1.rJÌtllt ,-1m:')' Jo!tlier.r Dmi11g Wodd IWor l, in "Quaesrio Rossica", a. l, 2014, pp. 79-93, qui pp. 87-89, in hrrps: // cp·.urfu.ru/ ojs/ index.php/ qr/ articleFiew/02+ [ultimo accesso 6 giugno 20201.
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ostacolo naturaJc che divideva in due l'intero teatro delle operazton1. Kuropatkin cd EYcrt erano di parere diverso. Entrambi erano convinti che le energie russe, ormai seriamente compromesse, andassero conserntte in vista delle battaglie contro un'offensiva tedesca che i rapporti dalla Danimarca del Col. S.N. Pototskii davano per certa, ipotizzando addirittura il coinvolgimento da parre di Berlino della Svezia, se non addirittura una rivolta delle unità russe di reclutamento finlandese. 123 Kuroparkin, che aveva all'epoca 68 anni, era entrato nell'esercito a 16 anni, nel cotpo dci cadetti, e due anni dopo, neJ 1866, era stato pro.mosso sotto tenente. j\ veva preso parte alla conquista del Tutkestan, per entrare nel 1872 all'.Accademia dello Stato Maggiore e prestare quindi servizio come addetto militare a Berlino c Parigi. Negli anni successivi aveva avuto un ruolo importante nelle campagne che assicurarono alla Russia il possesso dell'Asia Centrale; era stato promosso maggior generale nel 1882 e tenente generale otto anni dopo. Distintosi come governarore della regione del Trans-Caspio, tra il 1898 e il 1904 era staLo ministro della guerra e come tale si era adoperato per migliorare e professionalizzare l'eserciro russo. Tra gli oppositori al conflitto col Giappone, che aveva visitato ne.! g1ugoo 1903 rcstandone impressionato, non lo ave,·a certo affrontato nel migliore dei modi, guadagnandosi la fama di eterno indeciso e di principale responsabile della sconfitta di Mukden. Se pur non Ù1Jtnediatamcntc, era stato quindi messo a riposo e vi era rimastO anche dopo lo scoppio del conflitto, almeno fino a che il comando venne tenuto daU' t\ rciduca Nikolai; l'ascesa al vertice della Stavka di N icola 11 gli valse il richiamo in servizio e il comando del Corpo d'i\nnata dei Granatieri. Alla fu1e di gennaio si ritrovava al comando della 5" Atmata e nel febbraio de.l 1916 si vedeva assegnato quello
12J .-\.
:-larshall, &mia11 i\f.[i/ilary f!l!elligence, op. cit., p. 404.
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deU'intero fronl"c seuemrionale. Tra i pochi a dame una \'alutazione positiva nelle sue memorie fu il Gen. \'asili I.Gurko, che ricordaYa come, a differenza ili troppi colleghi, non fo ssero race le sue visite al fromc c come cercasse di conoscere dircnameme le unità e i reparti ai suoi ordini, con una manifesta preoccupazione per le condizioni dd suoi uomi.ni. 1:., Non esattamente la dote precipua, peraltro, di chi doven impegnarli in una difficile offensh·a. Alexei Ermolayevich Evert tra di C]Uasi un decennio più gim·ane. l\IoscoYita, era nato ncll857 da una famiglia nobile di origini tedesche ed ~1Te\·a prestato LI suo primo servizio nel reggimento della G uardia di Volinsky. 1\nch'egli era sraro allie,·o dell'~\~cademia eli . icola, per passare poi nel 1886 al dis cretto militare di V arsa via, do,•e nel geru1aio 189 3 diYentava capo di Sta lO t-.Iaggiore della 1o· L)i,·isione di fanteria, il primo di una serie di incarichi di guc~ro genere. Prese comunque pane alla guerra russo-giapponese, prima presso il comanclp generale, quindi alla testa del c1uanier generale della l" Armata della l\[ancinria. ""\ ilo scoppi<.> della guerra ave,-a riccn.no il comando della l o• Armata e a metà di agosw del 1915 ~n-eva rilevaLO da Alekseye,· la responsabilità del «fronte occidentale", metLendo a ::>tgno qualche limitato successo ùifensi,·o. l l fallimento Je.U'offensin sul Naroch, cui pcralrro era stato rra i pochi ad opporsi, a\e,·a rafforzato in lui la conri.t1:..::ione che uno sfondamento sul suo fronte non fosse realizzabile per i troppi fattori contrari c he gli si opponevano. La sua narura di ufficiale di Stato Maggiore, portato a scri,-ere c riscri\-cre, appromare piani e poi modifìcarli, in vista di una loro ::~J.cawria perfe%ione, non avrebbe certo comribuito a modificare il suo attendismo. Di entrambi, Kuropatkin eu EYert, Marsengo ha lasciato un bre,-c ritratto riferito proprio a quei cruciali giorni di aprile, che è per molti '\'ersi illuminante del clima che si I 1J
\ '.L Gurko, IV"nmd Rtrol11tio11 i11 IVwia, .\lacmillan, ~C\\" York 1919,
pp. 166 167. 86
respirava alla J tmJka e delle voci che circolavano nella corte e nell'ambiente politico-militare: "Kuropatkin è un vecchio generale, più amiano di Brussiloff già deposto durante la guerra lusso-giapponese per la sua tatcica temporeggiante; Everth è un elemento infido. É troppo amico ~Iella Zarina per desiderare la sconfitta dei Tedeschi. Almeno così si dice e in tal senso è stato scritto a Brussiloff." 125 Non va poi dimenticato il fatto che il consolidare, anche nei confronti degli alleati occidentali, la convin:tione che i fallimenti nei quali l'esercito russo era incorso flllo a t1uel momemo erano dm'l.lCÌ alla caren:<:a di artiglieria e materiale bellico, pimtosto che ad Llll gap di prepara:tione ed efficienn nei comandi, consentiva di dila:tionare a buon diritto ogni offensiva. Sopratmtto in LUl momento in cui i britannici chiedevano a loro volta a gran voce l'ai uto dell';\rmara 1ussa di Nilwlai Nil<olaevich Barato\' in Mesopocamia, dove il co1po di sp edizione di Sir Charles Townshend era prossimo alla resa. 126 Ne derivava infatti l'assunzione che la superiorità in termini di disponibilità umane (il citato, e ormai famigerato, "Stcam-roller" russo) avrebbe pormo essere utilizzata per ricacciare austro-ungarici e tedeschi lungo l'intero fronte orientale solo allorquando gli alleati, direttamente o intervenendo sm mercati disponibili, avessero ovviato pienamente a tale caren:<:a.127
125
J\1. .\larsengo, Eroi se11za l11.-e, op. cir., p. 73. Per un ritratto molto critico di Kuroparlin si veda i\f.D. Bontsc h-Bmjcwitsch, Petmgmd, cit., pp. 86 e ss., che occupava il posto eli capo eli Stato t\.faggiore col s uo predecessore., il Ge.n. Plehve, e non gli perdonù di aver iu sostanza sm amcllaro iJ servizio d i comrospionaggio da lui stesso allestito in precedenza. 126 Resa che sarebbe comunque avvenuta il29 apriJc 1916, dopo che gli uomini eli Townshend avevano macellato e consLUnato, per ma ncanza eli viveri, i loro 3.000 cavalli e muli. Si vedano C."J.11. Ì\·f.iillcr, Jettseits der MdtniaùtiJ/adJt, op.cit., p. 187 e .J .A Sanborn, I111perial./-lpombfJSe. op. cir., pp. 117- 120. 127 M. r I ughcs, 'K.eiJ()/11/ioll }/)CIS Ùl tbc AJr: op. ci t., p. 8 t. 87
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La sorpresa Yennc da 13rusiloY. Georgiano, di madre polacca o es tone di oltre 30 anni più gim·ane del paùre, Btusilo,· aYC\'a all'epoca 6-l anni, era quindi più gionne di KLlroparkin c più anziano di J2,·ert e a differenza dci colleghi non usciYa dall'Accademia dello Srato Maggiore, che pure non aveva all'atÙYO l'aYer prodotto molti generali di Ya lore. Se pure ultimo rampollo ùi una fMniglia di militari, il nonno Nikolai h ·ano,·ich a\·enl presrato sen·izio nel corpo Sukhoputnyi Shliakhetskii, il padre si era barturo contro apoleone, restando ferito nel 1812 a Borodino 12ll, per raggiungere quind i il grado di tcncrw.: gen erale, non m·eya abbracciato la carriera militare mosso da grandi ambizioni. 1\l possibile impie~o in un prcstigioso reggimento delia Guardia aYenl prcferiw quello nel 15° dragoni che aYe\·a sede a Tsarskie l<olodrsy nei pressi dell'attuale TbiJisi, sul Caucaso, non lontano dai parenù della madre ,che, senza figli, lo avc,·ano cresciuto dopo la morte prematura dci genirori e a cui er(l molm legam. l suoi istruttori, che pure non erano stati a\yari di elogi, ne avcnno stigmacizzam appumo la pigrizia e l'apparente mancanza di ambizione. Lui stesso anebbe ammesso di a\·er studiato seriamente solo le m a1·crie che se n Ù\'a come affini, accontentandosi nelle altre eli raggiungere illi,·cllo sufficiente all'ammissione all'anno successi,·o. 129 ,\ ve\·a pan ecipaLo con distinzione alla guerra russo-lllrca al comando di reparti combattenti per entrare quindi, nel 1881, alla scuola di ca,·allcria dO\-e sarebbe rimasto, da studente prima e da istruttore poi, per i successi\-i 13 anni. A,-e,·a trontto il tempo per sposarsi ( 1884) e per a\·ere un figlio (1887) e nel 1902, promosso tenente generale, per assumere il comando della scuola, il che gli offrì l'op pornll1ità per Yiaggi di studio all'estero in Francia c Germania, eli cui parlant corrcntemcme le lingue, Cockficld, Rlmia's lro11 Gemmi, op.cit. p. l l. P.:\ L ·\driancw, Genera/ Bmsilor, Cosudarssrvt:tmiii \rkhi\· Rossiiskoi Fcderor.trsii (d'ora in poi C .\RF). f. S9n, op. 1, d. 13, p. 14 citato in .J.I I. Cockftekl, R11ssia~r lro11 Gemmi, op.cit. p. 13, notll 100. 1211 J.H.
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e per approfondimenti teorici SLLil'impiego della cavalleria, che le condizioni geografiche russe facevano credere sarebbe stata ancora l'arma dell'immediato futuro. uo Non prese parte alla guerra russo-giapponese del 1905 nella quale combatté invece il fratello minore Lev quale comandante di un incrociatore. Dopo il comando del la 2• Divisione della Guardia (1906), assumeva due anni dopo c1ucllo del XIV Corpo d'Anna ta nel distretto di Varsavia, dove si segnalò per l'attenzione all'addestramento delle unirà ai suoi ordini, ma dove, norrùnato ncl1912 vice comandante del distretto, entrò ill LU:to con la frazione filo-germanica della classe dirigente c militare zarista, che faceva capo al Gen. Georgli Anwnovich Skalon. 131 Lo scoppio della guena lo aveva proiettato dal XII Corpo d' ;\rmata di Kicv, dove era sta co trasferito nell'estate del 1913, al comando dell'8• Annata con la quale aveva combattuto prevalentememe contro le for:.:-:e aLLStro-Lmgariche, mettendo a segno parecchie delle non molte vittorie russe e meritando - come abbiamo visto nel caso di Przemysl - la nomea di generale votato all'offensiva c disposto a sacrificare senza eccessivi scrupoti la vita dci suoi uomin.i. 132 E come tale sarebbe stato 13tl
Sulle conseguenze che le esperienze nella guerra russo-turca e quella russo-giapponese ave\·ano portato nell'organico e nell'addestramenro della cavaUetia russa, si veda: G. P hillips, 'Who Jba/1 St!)' T/}l:i/ tbe Dqys of Cc111alo' A re Owr' Tbc? Rr.àml of tbe iVlotmted Ama' Ù1 Emvpe, 185J. l 914, in "\Var in l-listoiy", a. 18, 2011 , pp. 5-32, tJlU pp. 26-28. 131 J.H. Cockficld, 1\msùt's fron Gmeml, op. ci r. p. 40. m Pei una biografia di Brusilov si veda il citato, Ieceme contributo di J.H. C:ockfield, fuwia's Iron G meral, op. cit, che alla no ta 16 di p. 46 t1porta le b iografie precedenti, dimen ticando peraltro il òtrarto del geneiale tracciato, come necrologio, da : \. Knox, Gmeral A .A Bm.rilotJ, .in "The Slavonic Review", a. 5, 1926, pp. 146-148 c l'e fficace pwfilo tracciato dal Gen. •-\. ~iessel, L'OjjéfiSù·e de l 9 f 6. Les l\Iémoires dtt Gém!m/ Btvtts.riloP, in "Revue cles DetL'< 0Iondes", a. 99, 1929, pp. 365-370 come inrroduzione appunro all'edizione francese delle sue memorie qui riponata. Per i contributi della recente $tot1o~:,.-rafìa rugsa si veda Sergci Bazanov in hrtps:/ / histrfru/ biblioreka/ b/ rsviet-narsii-gieuieral-
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stigmau;~,za to , non da ultimo per "controbilanciare" le \1.trorie da lul conseguite, nella stessa Relazione Ufficialc tedesca, anche se molti dei sanguinosi contrattacchi condotti per l'ultima difesa dl Przemysl gli erano stati in realtà imposti da h-ano,·, dal Granduca 1 icola c dallo stesso zar. ~.; Ya d'altro canto osscrva ro che al momento della mone c del funerale, a Mosca nel 1926, con un inconsueto r:ispetro della sua appartenenza al ,·eccluo eserciro zarista, il discorso di uno degli ex-so ldati dell'S' _Armata lo cclebra,•a sostenendo che "iJ soldato semplice russo si è ricordato del suo comandame-padre c dimenticando se stesso, con una resipisccnza ,-cramcme nobile, ha tributato l'esito del suo b\\·oro al suo padre-comandame." 13 ~
brusiloY-na sluzhbie-u-odnoi rossii [ulrimo accesso l 0 maggio 2020]; per una valura:~.ione cririca del suo operato, pemhro non molro chiara c coerente, si veda l'imen·coto di KonWt ntin Zak ssky. xiccr~atorc presso l'lsriwto russo di sntcli srraregici m https://www.kp.ru / bésr/ msk / brusilov/ [ultimo accesso 2 maggi(> 2020]. 1.11 Reic hsa rchi,· (a cura di), Sr/Jiarbll'l! de.r I Vt•llkrir,~es, lX, Die Kli111pj• 11111 Jlaml/owilst"hi, Berlin 192' p. 16: "11 Gcn. BrusiJoy spinge a,·anri le sue masse senza alcun riguardo, senza preoccuparsi del sacrificio degli uo mini l·. ·l·"; p~.:r t)uanrn riguarda gli au~ tro- ungatit:i si vcd1t no L. Rcndulic, So/dal i11 slillzmrlm Rrirbw, .\fi.inchen 1965, p. 82 c il commento di ~I. Schmit:t,A/.r ob die 11"(/t, op. cir., p. 61. Unle il confromo con.J.T l. Cock fi cld, futs.ritt's Tro11 Ge11uml, op. cit., p. 97. n 4 Sulla ~ ingolarit:ì c il significato delle celebmzion.i funebri di BrusiloY da pane del ouo\'O establishment SO\ierico si Ycd11no l'csauricme ticostmzione di 1<. Petrone, G ri!flt IT7ar, op. cit., pp. 60-67 c D . O rlO\·ski, l 'elikf!J·a rqy11a i rossfy.rkaya ptm(Jnl', [Grande Guerra e memoria russa). in Rn.rsiya i pmY!J'O111innq)'a 'f!J'IIfl, fT .a Russia c la Prima Guerra ..\Iondialej, arri del Congresso intcm azionale. Sr. Pcrcrburg 1999, p. 56, secondo cui il regime sovietico cercò eli ci.mediare 111la pubblicazione dciJe me morie nnri-bobce\ichc eli BrusilO\· anribuendonc la parcmità alla moglie"-'.\'. Z helikhoYska~·a, che ammi n~va apcnameme il \'ttchio n.:gimc cd era una parente dd conte Scrgci JuJ'c,ié \X'ittc. Si doverrc attendere la fine degli anni '80 perché il defunto generale ne ,·enissc nuo,·amcnle riconogciuto come il ~olo autore. Sulla più recente politica russa di recupcro di continuit1Ì con la pnnecipa7.ione al primo co nfllrto monJiak in chiave nettamente anri-so\ierica, si ,·eda D. Kaufmann, Rtsloril{~, op. cir., pp. ..J l e ss.
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ll 29 mar7-o 1916 (secondo altre fonci il4 aprile) Brusilov aveva rilevato lvanov al comando del "fronte sudoccidentalc"135, una decisione de[tara dagli insuccessi che avevano caratterizzato l'azione di quel gruppo dj 1\rmace c che, nel riconoscere la professionalità e la competenza del ruglior comand;mte d'Annata dj qLtel teatro opcracivo, aveva suscitato non poco sconcerto, anche perché presa e definita in poche ore, dopo che diverse voci avevano fatto viceversa i_l 11omc del Gen. Scherbmchev. Al riguardo è ancora una ,-olta preziosa la testimonianza del maggiore Marsengo, che si trovava a i'vfogilev e che fu testimclt1e sia dell'arrivo del neo-nominato comandante, s1a della fondamentale conferenza del14 aprile: Bisogna rendere omaggio alla lealtà e aiJa rettitudine di Brussiloff credendogli sulla parola quando egli afferma di non aver mai chiesto nulla a nessuno e di non a''er n1esso il suo nome avanci a quello degli altri Generali più anziani di lui. Comandare il fronte Sud-ovest voleva dire avere ai propri ordini c1uattro A.rmatc e imperare di fatto suLle importantissime circoscrizioni di Kiew e di Odessa, rette da dodici Governatori militari e da altrettante Amministnt7.ioni civili. Brussiloff i.n un primo momenr.o si è dimostratO l'uomo più adatto per reggere nn così pesante fardello e infatci s'è presentato alla "Stavka" per pru:tccipare al 135
E non del frome nord-occidentale (llloleistillftllllall) come sostenuto dal Cap. E. Stenstriim, 'lidi }Cl /iikt, Verdmtissn So111!11essa ja Bm_rilorofjimsiùJis.ra, !Fuoco e movimento a Verùun, sulla Somme c nell'offensiva Brusilovl in M . Karjalainen, L Pijraincn, R. Ruokonen (a cura di), Kobti
liikesodcmkèjylltiii. V t'!rltmùt taisld!lbmtrlat ja A rrlnmi/J/1 pamJalibyokkèjykset .wo!Jtalaisùt si1111i11, l\' erso la guerra di movimen to. T r[nccc eli \' erdun e attacchi dei corazzari nelle A.rderuJe dal puuro di vista fmlande~e] Maan puo.l usruskorkca.koulu, T ampere 2019, pp. 73-81, qui p. 75, in una buona sintesi clell'"offensiva Brusilov" in cu[ viene affronta ta la fig uxa del futuro maresciallo finla ndese Carl G us ta v E m.il ;\Iannerheim al.l'epoca comandante della 12• Divisione di cavalleria russa agli ordini eli Bntsilov. 91
Consiglio di guerra renuto dall'Imperarorc perfeuamenrc amezzaro c preparare. in pochi giorni egli a,-c,a preso nel suo pugno eli ferro le quattro ~\rmare e quando capiLÒ sono al fuoco di fila dei suoi colleghi Kuropatkin, comandante il fronte Nord, ed EYerth, comandante il fronte o,·esL, sapc\·a già esamunem e quello che ,·olcva . u 6 A :t->'fogilev, il1 4 ap rile, in un'atmosfera in cui era palpabilc L'atteggiamento gen erale di rcsilienza al piano del Capo c.li Stato Maggiore, cui rutti opponenno- richiamandosi sen:~.a adeguata comprensione alle esperienze di :\fackcnsen 13 richieste esorbitanti di cannoni e muruz10namemo, spostando eli conseguenza il più ~n·anri possibile l'inizio delle operazioni, il "ca,·alleggcro" Brusilo,· si dichiarò aperramcnre a fa,·ore di un'azione offensi,·a.118 La fonte normalmenre usa ta· per guanto riguarda la c o n fe~enza è cosùtuiLa dalle stesse Mernorie di Brusi lm·, nei confronti c.lclle c1uali è quanto meno necessaria la cautela richiesta per materiali di questo tipo, soprattutto quando redatti c ri,-isL.i posccriormente. ' w È indubbio peraltro che l'atteggiamento nr. \l. ,\ lnrscngo, Eroi smza l11rr, op. ci1., pp. 60-61. È una riprova dcUa deci:;ionc ùi 1:3rusil0\· i] Ento che ben pochi parricolari della condu:r.ion(' del s uo fronrc gli sfuggivano; nella ~u:l Op. n° l 760 egli smbiJiva ad esempio <.:he ogni soldato fosse vaccinato o s ubisse il relaùvo ridtiamo, o nde e\~tarc il d iffondersi di ma la l' hl: in fcrrivc, si veda J..\. Sanborn, Ù!fj)l!rial / 1pombpJe, o p. ci r., p. l GG. W Si \'Cdann le annotazioni <.li Golo,in ripormtc c commentate eia [J. J3uU:It, R!ISsia's LasJ Casp, op.cit., p. l 24. Il~ Si vedano a tiguardo le osst:n·azioni di E. Terre, >>Dir Dmtschen m·brallthm, op. ci t., p. 132. Estratti ùi ttue_.;ti ricordi del con Ili no compan·ero fin dal 192- nel ln ri'i~ra "\' oina i rcvoliutsii.:t" e in volume nel l 929; le 5.000 copie di yucsta edizione vennero subiro csauritc c il libro si rivelò presto un succe$SO inrcrnazio nalc con traduzioni in francese, inglese ed infine anche in rcdc~co . La documentazione ufficink N as111plmie }t{~o -7.e~pritlllogo
'w
Jroll!rll' llme·!JIIIII' /9 16 goda. Cì'lllml'l!)'igosndrmlrt'III!Jj mm!lo-istolù'l>sk!J mrhir (Sbomik doklllll<'lllor 1\ liro l'o/ Ù11perialistir'uk.pj roJi!Y 11r1 msskotJI Jrrmle /91 .; .
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da lui assunto fosse diametralmente opposta rispetto ai colleghi. Lo scmolineò il Geo. Nikolaj Golovin che, od suo articoJo sull'offensiva dell'estate del191.6, osservava: Il suo linguaggio era ispiraro al coraggio e alla fiducia nella vittoria delle sue truppe. Dato il dovuto credito alle c1ualità personali del Gen. Brusilov, ciò deve essere ampiamente attribuito al fatto d1e dopo le nostre grandi vittorie in Galizia nel 1914, le truppe e i loro capi, che tali vittorie avevano conseguito, si senti,"ano senz'altro superiori ai loro avversa1j austro-ungarici. r. .. ] Nel nostro gruppo d'Armare sud-occidentale le condizioni per uno sfondamento erano incompaJ:abilincnte più favorevoli rrispctro a quelle dei fronti "occidentale" c "settentrionale"] . 1 ~0 Alekseyev si senti in dovere di intervenire per osservare che, trattandosi di un'azione sussidiaria, il cui compico principale era di vincolare le for%e avversarie (e viste anche le richieste presentate da Kuropatkin e l:;:vert quali condizioni imprescindibili per un attacco), egli non dove,,a aspettarsi tinforzi consistenti in termini di unità c di artiglierie. Brusilov rispose che non li avev:t messi in conto, confidando probabjJmcntc nel fatto che con k sole ttuppe /9! 7 ,~lt· [,\ttacco al fronte ~ud-occ idemalc nel maggio-giugno J916. ,-\.rchivio centrale srorico mLli.tarc dello staro. Raccolta delle fonti della guerra imperialistica sul fron te russo 1914-191 7_1, Moskva 1940, doctm1ento 23, pp. 79-8 1 oltre ad e%ere molto succinta, risulta utilizzata da poche monogra fie: si veda E . Terre, J>Die DmtsdJe!l !'erbrcmd;en, op. ci t. Sull'intera questione dell'attendibilità di Brusilov lluale fonte degli avvenimenti che lo videro protagonista, si rimanda aUc osse1vazioni critiche delio srorico russo S. G. lelipovic, NasttrpleN!Je } ·11go-Zapad11ogo, hrrps:/ / www.sgu.ru/ arc hive/ old.sgu.ru/ 6Jes/ uodcs/ 10082/ 19.pd f !ulti.tno accesso l O giugno 20201 (gui come in seguiro la mancanza cleJJe indicazioni ili pa&ri.ua non consente una citazione pil! precisa) e alla replica d i r\. l3obrov, 13msii!JI'Sk(y prO!)'''• op. cit. , pp. 342 c ss. 14 0 ~ . ~. Golovi n, Bmsi/o,;'s OJ!ensi!Je, op. ciL ., pp. Sì2-574. La citazione relativa di J.H. C.:ockfìeld, Rttwa's In111 Gmeral, op. cit., p. 123 nota 285 è del tutro fuorvianrc.
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di ZayonchkoYsky ~'(.'\ Co11J0 d':\rmata) e Denikin era già rimcito a r iconquistare l ,uck n el seuen1bre precedcnteH 1• Sebbene la superionrà numerica delle s ue fo rze sull'avYersaLio non fosse nemmeno lonmnamente paragonabilc a quella degli altri due fronti, ed aYcssc appena perso il suo capo di Sraro \ [aggiore Gen. Lomnovskii, destinato ::~1 com ando della 15" DiYisionc, egli si uichiarò comi.nto di pOLer sfondare le linee austro-ungariche che si contrapponevano alle sue , \rmare. 141 Il 2 marzo a,·e,-a scritto alla moglie ladia: "La mia armaLa lancora l'8aJ mi conosce c io con osco Ici, e sono certo che k: Di,·isioni in trincea si batteranno o ra com e delle tigri." G li attacchi prccede nri non ave,•ano ortcnmo i tisulrati sperati solo perché, in ossequio al principio della massa, erano sr~ri condOLti su fromi troppo limitati, oltremrto noti ai comandi an·ersari, che a\·c,·ano avuto cosi agio di ttasferirc al settore minacciato t4<>crvc da fron ti di cui era certa la tranquillità. 143 lno1Lre, come ancbbe dichiarato in un'intenisca del dopoguerra, egli era com·into che 1a disponibilità dci mezzi tecnici non garantisse che il 50% del successo, l'altra metà dipendeva "daJ comando, dal coraggio personale e dall'addestramento dei soldaLi".1<14 La sola condizione che poneva era che il suo attacco avesse la precedem:a cronologica c venisse quindi sostenmo dalla preYista azione di E,·crr. L'ottimismo che osrema,·a era motivato dal fatto eh <.:, nella peggiore delle ipotesi, com'era sempre accaduto fin o ad allora, la minaccia nei con fronti degli austro-ungano, che st:wano ev1dentementc e La COlltjuista, che aveva Ìll cffcrri guastato dcfinirivamentc i rappo rti tra i ùue, viene descritta dettagliatamente d:1 \ .1. Dcn.i.kù1, TIJI' (,àreer, ci t. pp. 26+-267. H? Nikim Barinm·, lm:ps: //sccpsis.net/ library.id 3822.hmll. 141 P. Ruuar, fuwia's l.Ltsl Casp, op. ci r., p. 125. Per la lenera di BrusilO\· a adia si n :da .J. l l. Cockfield, RIISsia's Inm c:wrral, op. ci r. P· 121. 144 l l Gwer(l/t• Bmsi/or .mll'eserrilo, in un quoùdjano no n meglio idcnri fi ca tu del 19 marzo 19 18 c conserva m presso in c; \ RF, [. 5972. np. l, d. 21 . \, J. 4 15, citato da J.H. Cockfidd, lVtssù:~'s lro11 Cre11eral, op. ci t., p. 6. nota 14 1
40. 9.J
incautamente spostando la loro attem~ione c le loro urùtà migliori sul ceatro di guerra italiano, avrebbe comportato una p ressante richiesta di aiuti all'aUeato tedesco, togliendo così le riserve al fronte che Evert doveva attaccare. 145 l francesi, che necessitavano ili un pronto alleggerimento della pressione su V crdun, anebbcro preferito un attacco diretto allo schieramento tedesco, preferibilmente su Vilnius, c in tal senso continuarono ad insistere anche in seguito, ma dovettero acceuare il pumo di vista russo secondo il guale il frome tenuto dalle unità austro-ungariche era il solo contro il quale un'a~ione offensiva prometteva eli avere successo. H 6 É ancora JVIarsengo a confermare implicitamente il racconto di Brusilov, la cui proposta rispondeva molto più alle esigen7.e del fronte italiano, riportando testualmente le p arole con cui concluse il suo intelYento, entrando per ultimo nella discussione: HS Per tu1 tentativo di spiegare, e giustificare, gli opposti atteggiamenti di Everr e Brusi.lov a fronte delle sresse problematiche presentate dall'esercito russo, si \'eda E. Terre, "Die Dmtsd.Jm, op.cit., p. 136. w . B. Pares, The F.t~/1, op. cit., p. 359. Si Yeda inoltre il rapporro del Geu. Romei Longhena, capo della J\Iissione militare italia na presso la Stavka, del 25 giugno 1916 in cui osservava: ":.\ii pennctto di esporre tm'impressione da me ripot1ata e sempre più convalidata da quando, in seguito agli ordini di \'.F.. [Cadornal, ho cominciato ad insistere presso il Geo. _-\ lexeev perché le annate della fronte sud avanzassero. Ritengo che iJ Capo di questa \lissione ;\·!ilita re Francese, probabilme nte in seguiLO ad istruzioni ricevu re, abbia cercaro di atmcire alquanto l'effetto delle nùc insistenze, col concetto che a sud si dovesse soltanto minacciare ma che il gran colpo dovesse essere recato contro i tedeschi al nord cd al cemro." Jn ~\USS.ME, Repertorio L-11 busta 89 fase. 2. Q uanto il comando fra ncese ri tenesse il proprio iJ solo fronte reale del conflirto c gucllo tedesco iJ solo comando operarivo di rutti i teatri di operazione è testimonia LO indirettamente da un saggio del Cap. K untz, La pycbologie d11 G.Q .G. ita/im .ro11.r /t! Généml (fidoma, pubblicato nell'autorevole "Les ..-\.rchiv de la Grande Guen e", l, 4 (1922), pp. 187220, (]tl.Ì p. 192 che sostiene.: "Ces raisons font que, d'o1dre de Bedin [corsivo nosrroL dès mars 1916, l'F.rar-;v[ajor autrichicn prépare une forte concenrrarion dans le secLeur du Trentin."
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1\ion paderò degli altri senori - ha delLO il Coma ndante del fronte Sud-ovest, a lzando la voce per [arsi ascoli a re dallo Zar che guardan1 distrattamenre o ltre ai ,·erri della fin estra ermeticamente chiusa c da\•anti alla quale passant e ripassava la puma della baioneu.a di una sentindla - perch é non li conosco. l\la per quanto rit,ruarda il mio sono persuaso della necessità di prendere l'offeusin1, la quale ha nonmra probabilità su cento di riuscire vittoriosa. r on ho nessuna voglia <.li srarmene con le mani in m ano a vedere combattere glj altri. C redo fermamente che la mancanza di mezzi bellici, per la quale noi soffriamo, sia precisamente da attribuirsi al fatto che noi arracchimno il nemico penuetrendogli di mupvere comodamente per lince interne le sue unità e portarle dO\·e gli fa comodo, in modo che noi, che siamo dieci Yolre superiori a lui, ci Lro,iamo sempre munericamentc infe riori dove egli concentra c fa ,gra,citare le sue forze riunite. Domando con insisrenza il permesso di prendere l'offensÌ\'a. An che se non riuscirò nell'inrenlo, attirerò almeno nel mio settore l'auenzione degli •\ustroGermanìci e i miei colleghi Everth e Kuropa tkin potrann o così più agevolmente attaccarli di fìan co.1·1Alekseye,- era ev identemente perplesso, qualche altro generale si spinse a dire allo zar ch e si tr:Hta,·a di una follia, ma la proposta di Brus.ilm~ alla fine \enne apprO\·am, sia pur condi~ionarameme al fatto che aYrebbe donno prcscmarne quanto prin1a un piano dermgliato. 14s :\ sua volm Evert si 'ide costretto, da lla presa di posi~ io nc del co llega, ad acceLtare di attaccare in concomitanza con l'azione dd "fronte sud-occidentale", anche se il suo piano no n avrebbe fatto c he riprodurre l'atu1cco a massH sn di un fronte 1~7
.\l. ~ [ar~cngo, Eroi Jl'll'if' llfff, op. ci r., p. 62. Sul comrasto mt il Capo di SllHO .\.Jag:gio rc e il com~ ndante de l "fro n te sud-occidentale", il s uo significato stra tcgico c iJ rife Limenro ai fallimenti francesi che :1\'YaJor:tYa la tesi ili nrusilov, ~i \'Cda ì'.K. Golo,in, Bmsilor's O.ffm.rirr, op.cit. p. s - 6. I ~R
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ristretto che era cosLato la sconfitta eli marzo. Come vedremo si trattò eli un'accettazione ohtorlo tollo, alla quale il comandante del "fronte occidentale" avrebbe fatto molto, se non di tutto, per non dare esecuzione. Due giorni dopo in un incontro non a Bcrdichev (oggi Berdyèiv in Ucraina) sede del comando di Brusilm·, ma a Pod,,olochinsk, scelta per la sua centralità rispetto al fronte, con tre dei suoi quattro comandanti d'Annara - Kal.edin dell'8•, Scherbatchev della 7\ e Sakharov del\'11 \ e il Gen. Kostanti.n Krymov per la 9a al posto dell'indisposto Leclùtskyl-1 9 - Brusilov incontrò uno scetticismo non molto diverso. Kaledin, che lo ave,·a sostihutO, al comando dell'8" Armata si oppose con una tak decisione da risclùare l'esonero. fn un memoriale che gli aYeva fatto pervenire il 14 aprile, il responsabile della 9• Armata, Leclùrsky , clùese, in vista di una qualsiasi ripresa offensiva, quasi 400.000 proietti. di artiglieria per b sua unità, una quantità teoricru.ncnte corretta, ma - come annotava Brusilov a margine della richiesra - prati.cameme indisponibile. 150 Il comandante del "fronte sud-occidentale" dovette chiarire ai subordinati che non si tratcava di un " consiglio eli guerra" convocato per raccoglierne le opuuoni, ma solo dell'occasione per dare loro delle precise direttive cui avrebbero dov1.1to attenersi. Nella sua ricostruzione romanzata della conferen:za Yuri Slezkine mette in bocca a Brusilov q·uesca non improbabile replica ai dubbi dci suoi suborelinati:
.J.H. C:ockfielù, Russia~r lm11 Generai, op. cit., p. 145. La conferem:a tenuta ai comandi delle "\rmate del fronte sud-occidentale, le loro perplessità e l'atteggiamento ùi Brusilov sono dcscrirri nel romanzo di Y. Slczkinc, Bmsilo!J, Sovetskii pisatel, Leningrad 1947 in http/ /a:6.lib .ru/s/ sle~kin j 1/text 1947 brusilov.htmJ [ultimo accc~so 2 luglio 20201, accettato come attenclìbilc e ripropos to da Bobrov, .Bmsilol'ski.y pt'OI)'I', op. cit., p. 16+ e ss. ISO Rapporto segreto citato in j..\. Sanborn, f~~tpelict! Apoet:~bfm, op. cir., p. ] 21. 149
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Siete qui per ascoltare iJ mio ordine di preparatYi per w1 attacco. .\ ccettatelo con1e adempimento di un dO\Tre milir.are. La faccenda no n è negoziabik. Il ' 'OStra compitò è pensare al ruolo che wccherà alla vostra ~\m1 ara e atmonizzare le ,-osrre a7.ioni. lon accerterò alcuna esitazione o scuse da parre di nessuno.- fece una brc•c pausa c guardò di nuovo i generali scdmi da\'anti a lui. Nessuno di loro interruppe il silem~ io; potet·a ,-edere i loro \'Olti e leggere i loro pensieri. Erano stati offesi dal tono del suo discorso c nello stesso tempo costretti ad accettare la sua forza di ,-olomà. Si ricordarono di essere soldati, della necessità della disciplina, c i loro sguardi si fecero più fenni. Era <.]Uanto Hrnsilov si aspettava da loro e lo.norò con soddisfa7.ione. Ora si pore,·a parL'U'e di operazioni. Lo anebbcro capito e :m·cbbero trm'ato la forza di eseguire l'ordine, per guanto fosse parso loro clifficile.1' 1
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Egli condi,-ideva c.on Conrad l'idea che la sola ,-cnt difesa, sia a hello tattico sia a [j,·ello srraLegico, fosse l'attacco, un'offensinl condotta senza dar modo all'ayYersario di sapere dove sarebbe stato colpico e senza dargli poi l'oppormnirà di riprendersi dalla sorpresa, ma sfruttando appieno la confusione in cui sarebbe ,-enuto a tro,·arsi. 1 5 ~ Propone\a quindi ai suoi sottoposù non di ignorare i fatLOti di debolezza emersi fino ad allora nell'azione dell'esercito russo, ma di fare tutto quanto in loro potere per trasfonnarli in aiLrcttanri clementi di forza. La "falange" di ~ [ackensen a\'e,-a concentrato fanteria c cannoni in punte di penerrazione alimennm.: dalle tise1Ye, senza preoccuparsi eccesSÌ\'amente dello sfru mm1enco del successo, ma comando piurrost.o sulla rciterazione dell'urto; la carenza di artiglieria pesante non consenriYa però ai tussi di emularla, senza parlare deU'ine,-itabilc ''lentezza" che un sitnile procedimento rau:ico Y. Slezkinc, f3msilo!', op.cit. parre I\ ', capitolo X. Così in Llll'imer\'Ìsra ad l rnmilron Fife , inviato del "l)aily .\ /ail", riponata in J. H. Cockfield, lvwin 's lrrm Gmrml, op. ci t., p. 6. 1:> 1
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imponeva. I francesi, a loro volta, avevano sperimentato livelli eli preparazione di artiglieria altissimi, prima eli sviluppare l'au:acco deJle fanterie, ma anche in guesto caso l'anmmciato mancato anivo eli quantità significative dì munizionamento impediva a.i mssi l'adozione dì un merodo analogo. l tecnici del "fronte sud-occidentale" avevano calcolato che sarebbero servite 1.500.000 granate per i pezzi da carnpagna solo per aprire un "varco" dì l km in un settore difeso da tre linee successive protette da recicolati! 153 F i.no a quel momento il semplice andamento delle ferruvie, che si sviluppava nelle poche zone non paludose o coperte da foreste, aveva tolto alle Armate russe la possibilità dì mantenere il segreto sul luogo dell'artacco, vincolandone irr.imecliabilmente le direttrici d'azione. Ai suoi comandanci in subordine Brusilov proponeva di adotmre soluzioni "eretiche", per ovviare a ciascuno di tali fattOti negativi. J\lla fine, convir1ti o riluttanti, anch'essi accettarono. O a.lmeno questa è la versione che, dell'incontro di Podvolochinsk e delle premesse dell'offensiva, si ricava da tutte le monografi.e. Di ctù peraltro molte ragioni spingono a dubitare. Come vedremo esamir1ando le vicende del maggio 1916, iJ mese che precedette l'operazione, tutte le predisposi7-ioni. richiesce da Brusilov ai suoi comandami J 'A1111ata e, stando alla documentazione accessibile, implementate pruna dell'attacco, non erano semplicemente adottabi.Jj nel breve periodo intercorso tra la citata conferenza (16 aprile) e l'inizio dell'offensiva (4 giugno)! La stessa reazione parziale e successivamente abo.ttita delle difese austro-ungariche ad una di tali misure, .la creazione dì tr.incee dì approccio nella " terra dì nessuno" atte a ridurre la distanza dì attacco per le fanterie msse, e guineli il tempo eli esposizione della fanteria al fuoco difensivo, era avvenuta prima dell'incontro tra il comandante del "fronte sud-occidentale" e i suoi principali subordir1ati. l n realtà nessuno degli espedienti e delle novità tattiche che
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J._\.. Sanborn, !ttpoial Apoca!Jpse. o p. cir., p. 12·1. 99
vengono invocate quale spiegazione del successh·o, inatteso successo dell'offensiva avrebbe potuto essere messo in arto c assimilato a liYello dei complessi mmori senza Lula preparazione di mesi, conosciuta guinc..li c apprO\·aca dagli stessi comandami che si sarebbero opposti alla proposta di Brusilov. Ci sarebbe guincli ancora molro da indagare tra le fonti russe la cui disponibilità è ancor oggi dubbia (diari, lettere, monografie di "ploronisci" o, almeno, di comand:mti di battaglione e rcggimento 1 5~), per comprendere quanto il progetto presentato a l\Iogilcv e ribadiro a Podvolochinsk fosse dan·ero prima cosi sconosciuro ai suoi cli\-ersi interlocurori. L'erse l'indicazione più corretta a riguardo è c1uella data da Golovin, sc.:conclo CLÙ il lavoro preparatorio all'offcnsi,·a a\-e\·a preso le mosse già durante il comando del Gen. r ikolai ludovich InnO\·, cui anruebbe di conseguenza riconosciuta una parte non u·ascurabile del meriLO ~ guanro o nenuto in segLtito. 155 r\nche perché Brusilo,·, pur assmnenc..lo rapidamente il controllo della situazione c in1primendo un'accelerazione c ttna "filosofta" forse esrranee aJ suo predecessore, come r.escimonia LVla.rsc.:ngo, aveva assumo il nuo\·o comando solo aUa fine eli marzo, se non ai primi di aprile. Rimane quindi quanto meno il sospetto che egli abbia \·oluto accentuare timori e perplessità elci suoi inrerlocutori, pur sicuramente manifestati, per far maggiormente risalrare il proprio ruolo e la spinta determinante che esso avrebbe dato all'operazione. Tanto più che la denuncia di molti errori conu11essi proprio su l "fronte sud-occidentale", non da ult.i.mo clallo stesso ex-comandante
1; 4
In t )Lit:Sro senso SI muove il cir:Ho contributo di :\.B . . \ s rashO\·, fuwkij .firmi. Del rcsro già le fonri archi,-isrichc, a quanto sostiene '(clipoviè, sembrano iotlicare chiaramente come appunto molre di queste fasi preparatorie fossero già srarc implememate prima della nomim di Brusilm· n comandanre del "frunre sud-occidcntal.e", anche se comt111tJUC principalmente ndl'8" .\m1ata, allora ai :;uoi ordini: Nas111plmjye 'ì'llgo-Zaptldnogo, op. cir. 155 '\.'\ . GolO\in, 13msilor's Qffmsirr, op cit., p. 5~9.
1.00
dell'8" ..:-\.nnata, erano stati evidenziati e stigmatizzati nel rapporto che Scherbatchev aveva redatto sul fallimento delle operazioni in Buconna dell'anno precedente. C'è infine un'altra considerazione che va fatta prima di inoltrarci nell'esame della preparazione c dell'esecuzione dell"'offensiva Brusilov". Fin dall'inizio l'ideazione fu quella di un attacco sussidiario, con obiettivi limimti. Quesr.a impostazione escluse l'arrivo prel.itninare eli rinforzi consistenti e il conseguente mancato incremento del traffico ferroviario sulle sole due l.it1ee che partivano dal nodo di Kiev 0skowstRavalowka-Rm'no a nord verso la Vohn.ia e la RastowTarnopol a sud \'erso la Podoha) non fu certo un fattore trascurabile nell'inganno in cui caddero i difensori. Ma appunto la mancata costituzione d.i una risetYa strategica, da impiegare Lll1a volr.a ottenuto lo sfondamento i.nizL'lle per ottenere l'agg1xamento e l'annient~m1ento dell'aliqllota principale delle forze austro-ungariche, fn forse la ragione pt1ncipale che condannò l'azione del "fronte sud-occidentale" all'insuccesso finale. Probabilmente anche il carente utilizzo della mLmerosa cavalleria per disarticolare il sistema delle retrovie austroungariche, che come vedremo ne avevano un autentico terrore, dipese non poco daUa conv1t1zione dci diversi comandi che non era prevista alcuna azione "decisiva". L'arrivo di linforzi successivi e lo spostamento di forze anche tilevanti a favore del "(rome sud-occidentale" - la nuova .t\rmata speciale deUa Guardia, su tutte - consentirono bensì ai mssi di conservare l'iniziativa fino ad agosto, di mettere a segno numeri mirabolanti relativamente al bottino di armi e prigionieri, ma non di ottenere l'annientamento dell'esercito austro-ungarico e, in ultima analisi, ne1mneno eli modificare in modo consistente i rapporti di forza sul teatro eli guerra ocidemale. La vittoria tattica custodiva in sé l'embrione della sconfitta strategica, una sconfitta cbe, assieme alle nefaste conseguenze del successivo disastroso intervento bellico della Romania, avrebbe posto le premesse della rivoluzione di febbraio e deUa dissoluzione dell'esercito msso. 101
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JV!AGGIO
19 l 6
A maggio, con l'azione offensiva del "fronte sudoccidentale" ormai decisa, anche se lungi dall'essere def.tnita e concordata tra il comando di Berclichev e la 5'tmrka - gli inrerventi di Al.ckseyev per tentare di ricondurre Brusilov all'adozione della tattica più "ortodossa", quella che prevedeva l'attacco in forze su eli w1 fronte ristretto, sarebbero proseguiti fin q·uasi alla vigilia dell'attacco - si trattava guanto meno di "accelerare" i preparativi in corso e di assicurarsi che le novità previste fossero srate assimilate da tutte le Armate russe in e<tmpo.
JJJ forze miJ.Irappo.fle. Dal margine meridionale delle impenetrabili paludi del Pripjet, che di'ridevano in due il teatro di t,ruerra orientale, fino al confine nuneno, il " fronte sud-occidentale" schierava da nord a sud quattro Armate. L'ex-Armata di Brusilov, 1'8', ora agli orcli.nj del Gen. Aleksey Maximovich Kaleclin che si avvaleva nel comando eli r<ovno del Gen. Sukhomlin quale capo di Stato Niaggiorc, comprendeva 5 Corpi d'Armata di fanteria: il X.::'\:.."'\. del Gen. Zayonchkovsky; il L'CXIX del Gen. Stelnitski; il XL del Gen. Kashtalinski; l'VIII del Gen. Dragomirov; il JL'CXII del Gen. Federov cui si aggiungevano il V Corpo d'Armata di cavalleria del Gen. V eliarshev e altre due D ivisioni autonome di cavalleria (T' e 12"). Questo organigramma subirà successivamente modifiche anche prima dell'inizio dell'offensiva e vedrà, come anch e nelle altre grandi unità, l'immissione dj rinfor%i c la modifica d<.:lle dip endenze organiche. ll fronte dell'8" si estcnden dalle posizioni che fronteggiavano il. paese di Toboly fmo a poco a sud della città di Dubno. Jl suo comandante aveva diretto per tre anni la Scuola Militare di Novocerkassk, per poi prestare servizio 103
quale capo di Stam ~Iaggiore dell'Arm::tta cosacca del Don; pron:nien te dalla ca,·alleria come Brus iJoY, a\"C\"a sp osato una francese, c in guerra si era distinto al comando della 12a Dinsiooe di caYalleria, ma era mtto fuorché uno spiriw focoso e battagliero. Knox lo giudica,·::! così: "l\ fiope, tim.i.do c silem:ioso, m·c,·a più l'aria dello srudentc che guella dell'uomo di mondo che caratterizzaya il suo capo." Sarebbe mono suicida nel febbraio del 1918, in seguita alle scon firtc subite dall'Armata del D on ~~ d oper:1 dell'.t\ rrna ta Rossa. t.% .-\11'8~ si collega,·a a sud l' l P . \ rma[a, col comando a Volochisk in Ucraina e il freme che si estendc,•a fìn poco più a sud del tron\o ferrm· iario Tarnopol-Roharyri. La componevano inì:lialm ente 4 Corpi d'.\rmata di fanteria: il À\' Il del Gcn. YakodeY, il \'!T del Gen. Ekk, il Vl del Gen. Gutor c il XVIIl ùcl Gen. l<.ruzenslern nonch é la p i,·isione eli caYallerìa del Trans-<\mur. La comanùant il Gen. Vladimir "Vicrorovich Sakharm· affiancato dal Gen. Shishkcdch quale capo di Sraro l\Iaggiore. Un anno più gicwanc eli B.rusilo,·, e pro,·cniente come lui d::~ lla cavalleria, prima della guerra Sak.harov m·ent comandato il l Corpo d'~ \.t:mara siber.i.ano, che peraltro non ave,·a preso parte al conflitto russo-giappon<.:se. Era stato in seguiro il cap o di 156 \ . Knox, IFith J!Jp RliSsian /lm:y, Il, op. cir.. p. -1-38. Per una biografia, si Yeda hrrps: //it.\\i.kipcdia.org/ wiki / -\lckscj_\[aksimO\i.c_Kalcùin [ultimo accesso 28 ap rile 2020]. Una succinm, ma precisa biografia di turti i coma ndanti d' \nnata del "fronre. sud-occidentale" c dello ~ tesso Rrusilo\· \"cni\·a pubblicara in C. l i. Bacr (a CLJra di), Der l /ofkok1ieg. ~. op. cit., pp. 2-+9 250. Per inquadrare la personalità di questo comand:~nte, messa spesso in ombra da yuclla di Brusilm· c dallt: memorie di t]ucsr'ulLimo, può esscrc utile citamc il ricordo da parte del collega Deniki.n, nd feb braio del 1915: "Durame tluestc barraglic ùi febbraio giunse inaspcuato il Gcn. Kalcdin. Risalì una ~carp.tta c sedette con mc in un appostamcnro esposto ad uno spietato bombardamento. Kaledin co•wersò tranquillamente con gli uffic iali e i fucilie ri, facendo domande sulla loro artivi riì c le perdite subite. r,a calma di q uesto comanùanrc ci diede coraggio, ci ispirò fiduci:t c rispetto. Le operazioni di Kalcdin furono coronate da succes~o." Tbt Cmrrr. op. eu., p. 2')-L
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Stato Maggiore eli Kuropatkin ill 1\Ianciuria. l n guerra aveva alternato il comando dell'X] Cotpo d'Armata con guello delle truppe cosacche della regione di Orenburg, fino ad assumere, aJJa fine di ottobre del 1915, la responsabilità appumo dell'J la Armata. Di lui un giovane ufficiale aveva detto al solito K.nox: " ... che Sakharov era stato un buon comandante eli Corpo d'~-\rmata, ma era incapace eli affrontare i problemi eli natura più vasta che competono ad un comandame d'Armata" . La stessa fonte aveva definito Shishke\'ÌCh, musilianamen te come un " uomo sem:a qualità", proponendo così un ritratto non propno lusinghiero del vertice dell'l l " .Armata, anche se va detto, ad onor del vero, che questo giovane ufficiale aveva trovato da ridire eli pressoché tutti i comandanti del "fronte sudoccidentale". 157 A seguire era schierata la r i\rmata il cui fronte si spillgeva fino a una decina eli km a sud di Jazlowiec. Ne facevano parte 1 Corpi d'Armata di fanteria: il XXll del Gen. von der Brincken, il XVI del Gen. Savich, e il lf, del Gen. PHug, la 3a D ivisione turchestana e j} U Cmpo d'Armata di cavalleria nonché la 1a brigata di cavalleria indipendente. L'r\.rmara aveva in maggio dietro di sé le riserve dell'intero fronte, costituite da due Divisioni finlandesi e dal V Corpo caucasico. La comandava Scherbatchev, con il Gen. Golovin gualc capo eli Scato Maggiore, con la sede del comando a Gusyatin. Non ancora sessanrenne, Scherbatchev era nato nel 1857 da una famiglia di militari; l 57 . \. Knox, Witb tbe R11ssicm A IYI'()', TI, op. c.it., p. 481. Per una biografia, si veda .-\.. I. D enikin, Tbe Career, op. cit., p. 314. https: / / en.wikipedia.org/ \viki / \ ladirnir_ VikwroYich_Sakh arov [ultimo accesso 28 aprile 20201. E il recente contributo di M.\'. Os'kin, Pet1!J.'Y Po11~~/arkomm - Gemra/ o! Km;a/erii Vladimir l ';ktoroPidJ JakbanJl', [Primo Pomglavkorum - Gen . di Cavalleria Vl.aclimir Viktorovich Sakharov], in "Rusn", a. 49, 2017, pp. 10-27, incentrato peraltro soprat tutto sulla partecipazione di Sakhnov a.lla campagna di Romania, ma ricco nondim eno di indicazioni sulla controversa per~onalità di questo comandante.
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ufficiale eli ar1iglieria, uiplomaLO all'Accademia J\lilitare d ello StaLO rvfa&,riore, a differenza ui BmsilO\" c Lechitski, a\·cva poi setYÌto nella Guardia 1mpcriale, per passare infine a d irigere la stessa Accademia 1's. Tn gu erra aveYa guidato il JX Cotl)O d '. \ rmam, cd era staro uno degli artefici d elle sconfitte ausrro-ungariche nelle settimane iniziali del conflirro e quindi dell'occupa:r.ionc della pia:t.zaforte di Przcmysl. Al comando dell'Armata ~n·eva rimpiazzalo il Gen. Andn.:y "ikolaye,ich SehanO\. Secondo Knox, pressoch é la sola fonte su eli lui c i suoi collaboratori, il la;·oro di smff e l'o rdine nella sua unità e rano esemplari. 119 Plamn . \lekse~·eyich Lcchitsky (1856- 1921) era un'eccezione nell'am,bito delle alte gerarchie mili tari russe. PrÌ\'O di titoli accademici, si era "fatto da so lo" anche se con l'appoggio del Granduca ~icolai, grazie ad una ,-olomà di ferro, una buona dose di senso comune e la capafità eli far tesoro delle esperien ze vissurc. 1w IC:rano caratteristiche che, con la coUabora7.ione di un capo di Stato l\ [aggiore sperimentato e con cui ave,-a un lungo affiatamento, il Gen . A lexander !'-rimo;-, sarebbero state messe a frutro nell'azione d'attacco della 9" _-\rmara. Qucsr'ulrima comprendeva 4 Corpi d'An11ata eli fanreria: il ~'(.-~111 del Gen. Krilov, il XL! dd Gen. Bell<ovich, l'X l del Gcn. Kaznakov, un Corpo composito e il rn di Ca\·alleria del Geo . conle Keller. li suo fronte, che prosegtÙYa quello della
I ;K Co~a comportasse tal<.: ttiffcrcn;~,lt e come g-li ufficiali provenienti dall' \ccademia tlclio Stato .\!amore costitui~sero un ,·ero e proprio "corpo" (Gm.rh/(/bisl) a sé all'interno dell'esercito rus~o, estremamente coeso c i cui membri si so~rcncvano :t \icenda, i: chiarito ncll'csautienrc analisi di .\L ;\ fayzcL Tbc l ~rJllalitJII qftbf RJIJsiau Cemm/.'ìtr(((. 1880-1917: A Soda/ Stfi{!J', in "Cahiers ùu monde tussc et SO\iétiquc", a. 16, l ~)75, pp. 29--321, in particolare pp. 31-! c ss. 1'>9 • \. Knox, ll"ith tbf Rttssiall A mt)', Il , op. cir., p. -!38. Per una b iografia, si veùa https:/ l en.wikipedia.orghvi ki/ Dmitry_ShchcrbachcY lulrimo accesso 28 aprile 2020]. H., P. Robinson, The Prf-11'(/T Ori,gius, op. ci r., p. 54.
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7• Armaca, finiva con l'appoggiarsi a sud al confine rumeno all'alcezza di Novosielica. A fronteggiare l'i\rmata ormai di Kalcd.in era schierato il Gmppo d'esercito von Linsingen. Questo comprendeva, a sud del fiume Pripjec O)ryp"iat') i Gtuppi (un Gruppo ~quivaleva ad un Corpo d' i\rrnata) di cavalleria Hauer (3 Divisioni e la Legione po lacca) c Fatl1 (2 Divisioni c mezza); quindi la 4• Armata austro-ungarica (Arciduca Giuseppe Ferdinando d'Asburgo) con il II Corpo d'[\rmata k.u.k., il CotJJO di Viem1a, (2 Divisioni e mezza), il X galiziano (su 3 Divisioni) e il Gmppo Szurmay, tmgherese e di nuova formazione (su 3 Divisioni). Il comando spettava ufficialmente al tedesco Linsingen, ma si trattava di una dipendenza organica che l't\ rciduca non avc\·a alcuna inten:.:oione di accettare, o quanto meno di subire personalmente. Conrad, che non ne aveva alcuna stima e che attraverso il suo "portavoce" Nmvak avrebbe fatto in seguito di tutto per accreditarlo quale principale responsabile della sconfitta, spingendosi ad accuse relative al tenore di vira che avrebbero facilmente poturo ritorcersi contro il loro aurore, non ne aveva in realtà mai preso in seria considerazione l'esonero. Protetto da focti legami dinastici anche col trono imperiale tedesco, nel febbraio del 1916 Gi useppe Ferdinando era stato anzi promosso al grado appena creato di "colonnello generale'', per la semplice anch e se inconfessabilc ragione che sarebbe stato intollerabi le avere Lll1 tedesco al comando di uuppc della Duplice Monarchia. Ne m1cc1ue un'inevitabile quanto squallida rincorsa al prestigio che si concluse con l'analoga prom01~i one, addirittura retrodatata per evitare che anche solo sulla carta unità tedesche avessero potuto trovarsi sia pur temporaneamente sotto comando austro-ungarico, di von JJinsiJ1gen, che ovviamente conservò la responsabilità, il comando operativo per utilizzare l'espressione in uso oggi, del suo Gruppo d'esercito. Si può facilmeme immaginare che in tal modo incomprensioni e sca.r so spirito di 107
collaborazione, tra com::tndi che cvitaYano qualsiasi contatto dirceLO, a fronte di un'offensiYa largamente prevista, non poteYano che crescere cd acuirsi inYece di appianarsi. Più a sud, a partire da qualche km a nord di Dubno, ad affrontare i Corpi d'. \rmata russi XX...'\11 dell'Sa , \nnaLa, }..\' !! c VII della 7" ,-} era il Gruppo d'esercim del Gen. Eduard von Bohm-E rmolli, comprendente la 1', al comando del Gen. Pau! Puhallo \'011 Brlog e la 2a .-\nnaca k.u.k., agli ordini dello stesso 13ohm-Ermolli, per un complesso di 12 Divisioni di fanteria c una di cavalleria. L"'iLaliano" comandante di Gruppo, era nato ad .\ncona nel 1852, figlio di un ufficiale dell'esercito, a,-c,·a seguito le orme paterne prestan,do ini7.ialmente setTizio nel4° dragoni , \,-eva c1uindi fatto una brillante carriera che lo a\·c,·a portaw all'inizio del conflino mondiale al comando della 2a Annata, impegnata sul fronte serbo; con la stes~a grande unità era stalo poi proiettato sul fronte orientale, dm·e a\·eya a\·uto parte sia nei ro\·esci del 1914, che nella ,-inoria di Gorlice-Tarnow del maggio del '15. Nel settembre successivo a\'C\'a ottenuto la responsabilità dell'omonimo Gruppo d'esercita c - ironia della sorte - era SLIHO promosso colonneiJo generale un mese prima di do,·cr affrontare l'attacco cii BrusiloY. Puhallo era naro in Croa7.ia, nella Lika, a Brlog appumo, nel 1856 ed era anche lui figlio di un ufficiale che lo a\'C\'a an-iato alla carriera milimre. ,.\ve.va seguilO studi tecnici, sia a i\Uihrisch Wcisskirchen sia a Vienna, e a,-e,·a prestato sen·izio prim~ .in artiglieria, poi quale docente di t~ttica cd infine presso l'ufficio operazioni dell'esercito. Dopo a,·cr comandato la Scuola di Guerra e la -t.6• Di,-lsione di stanza a Cracm·ia, era entrato in guerra al ,-crticc del V Corpo d',\rmaca (Bratishwa), inc]uadrato nella 1" Armata, con il quale O[Cenne la Y1ttoria di Krasnik. Dopo a,·er sostituiro Boroe,·ic al comando della 3• .\rmata, transitò con lo smff del suo comando alla guida della 1", rilevando un alrro
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ufficiale a sua volta in partenza per il fronte italiano, stavolta quello tremino, come Vil<tor Dankl. 161 L'Armata del Sud, al comando del bavat:ese Feli." von Bothmer, subentrato nel luglio del 1915 a l .insingen, e col Ten. Col. von Hammer c1uale capo di Stato J'v[aggiorc, era schierar.a col L'l{ Corpo d'~r\rmata k.u.k. (su 2 Divisioni), la 38n T-Tonved Lmgherese (peraltro agli orclini diretti del comando di Teschen e non dell'Armata) c la 48' tedesca de.Ua riserva, ed il Gruppo Hofmann (su 2 Divisioni). Il suo fronte corre\'a fino a Curkanow, dove si collegava col v! Corpo d'At:mata del Gcn. r\rthur Arz von Straussenburg che dipendeva già dalla 7" Annata. Nel corso dell'offensiva la gra11dc unità diretta dal sessantaquattrenne conte bavarese sarebbe rimasta a lungo un amentico scoglio nella tempesta, in grado di opporsi vittoriosamente a tutti gli attacchi m ssi.162 La Relazione Ufficiale bavarese l'a\rrcbbc rivendicato con orgoglio: .Al centro di queste due profonde irru~iorù solo 1'"-\rmata del Sud nelle sue lince sullo Suypa e il Wosurzka da Buczacz fino al Scrcd1 a sud-est di Zalosce aveva resistito ai flutti. Sotto la salda t,ruida del colonnello generale von Botbmer anche le uuppe austro-ungariche, fran1mischiate a reparti tedeschi si erano opposte al nemico, i cui attacchi si erano diretti dapprima principalmente contro il settore a nordovest J.i Tarnopol. 163
11• 1 Per la
sua biografia c la carriera militare, si rimanda a T. Balla,A Nagy
Hdboo/ os':{jnlk-111agyar !dbomokai, •\rgwnennu11, Budapest 201 O, pp. 251 253. [Generali austro-ungarici del.la G rande Guerra!. l 62 L. E. von Schlorheim, Die Kaùerlirb Dmtsd.1e S;id-Anme iu dm KiimJ:!{ell Jvolm'lld der Bmsdow-0./Jèmùoe. i/o!JJ 4. .J11ni /;is 14. /Jtlgltsl l 916, C. l L Beck'sche Vc.dagsbuchl1andlung, 1.\ lunchen 1936, p. 7. 163 Baverische KL"iegsarcbiv (a cura di), Die 13ayem im Gmue11 Kliege /91 .f.l 918. At(/ Gnmd der aJJJt!itbt'll K.Jir?gsaktm d(lrgestellt, :\:lunchen l 923z, p. 296. 109
Il Gen. Pflanzer-Balrin, o meglio Karl Alois J ohann Wilhelm barone Pflamcr-Baltin, naw a Pécs nell'Ungheria meridionale nel 1855 16 1, era al comando dell'ultima Arm:Ha, la 7", che comprcndent ben 5 Cmpi ci'.Armara sia pur eli diYersa forza e composizione: \ ' l: Gen . •\rz (su 2 Di,isioni); XIII (una DiYisione e mezza di fa me ri ~t c LU1a di cavalle ria); il Gruppo Hadfy (una DiY-isione di fanteria e una di canlleria); il Gruppo Benigni (3 Di,·isioni c meno di fanteria - eli cui una di risen·a - e 3 di cavalleria); l'XI (3 Di,·isioni eli fanrcria e una brigara amonoma) . Si rralt~n·a di uno dei generali più discussi, osannaro dal comando di Tcschen c certamenle nelle grazie di Coruad (da cui si ,-anra,-a di essere consideralO uno dei rnigliori comandami d'iumal"a), meno amato dalla n·uppa che mal sopponant la sua pedanrc presenza al frome, con richieste <.li ossetYanza formale che mal si conciliavano con la \'Ìta in trincea. Come " unità indica chiaramenrc il cnnmere composito delle grandi ai suoi ordini, più a.dattc ad una guerra di mm·iroemo che a w1a di posizione, aveva sempre concepito il compito eli proteggere l'accesso alla sua parria d'origine con rapide azioni di spostamento e riposizionamenro dei reparti disponibili, non di rado ridotti nel numero e nella qualità, là dm·e si profila,·a la nccessiLà 6 " . Questo aueggiamento tattico, che portava ÌtleYitabilmentc al sovrapporsi di ordirù 11· 1 T. 1(,;.
Balla, A "\'"{g)' l ltiboni, op. ci r., pp. 2-k)- ~.r.
r·. Rittt:r vo o Zeynek, E i11 Offiifer il;; Gelleml.rta/J.rkorps i'!Ùmert sic'/;, hrsg.
Peter Broucck, Bohlau \'crlag, \\'ien-f<.oln-\\'cimar 2009, pp. ~06-208, note T6 e T-, do,·c ,·cngono riponare le biografie di Pflanzer-Balùn ad opera di Manfred Tuschcl c Géz:~ Kiivess. Si vc.:clano a riguardo anche le annotazioni di .\ . . \. \rz, L.11rCesrhirhte des Gtv.rsm Kriegu 19/.J. 1918, .\kademischc Druck-und \ ·crlagansralr, G raz 1969, p. 96: "Lo ~i rrova,·a s.;mpre dO\"C si proftl:~Ya ):-~ minaccia. Sempre Lnrento a eostiruin: delle riserve, riusciva gettando nella mischia anche [orzt: ridotte, fatte rapidamente accorrere con autocarri c carri, a ristabilire anche siruazioni disperart: e ~ tenere il fronte conrru forze nettamen te supe riori." L' na tes timonianza eloguc.:nre dell'npplicazionc d ella ranica dj l'flam:er lìaltin è la difesa di Horodenka iJ l O maggio 1915 narrata da $. Deklc,·a, c·n 1(/fìrin/r nslllt'l,iro, op. ci t., p. 90. Il O
e contrordini, avrebbe spinto le male lingue dell'esercito a gratificarlo del soprannome "presto <-]tul, presto là!" Ne avrebbero inoltre lamentato, anche a Teschen e a Vienna, la facilità con cui "esone.rava" i comandanti in subordine, che non riteneva all'alte7.7.a o non si adeguavano rapidamente aUe sue direttive. 166 D'altro canto nei primi due anni di guerra anche coUegbi illustri, come il Gen. Hermann Kovess von Kovesshàza, avevano giudicato il suo operato come esemplare per il tcmpesti\'O impiego delle riserve, per la capacità di assicurare un adeguato rifornùnento di mwlizioni c materiale bellico alle truppe in linea, e per la precisa valutazione della capacità combattiva dei reparti impiegati, spesso ottenuta per conoscenza diretta. Non diversa appare la ,·aluta:r.ione del Gen. Bollati, che pure non trascura le critiche espresse dal Gen. \'On Cramon, plenipotenziario tedesco presso il comando di Teschen.167 ll suo capo di Stato Maggiore, di cui seguiremo le vicende, Ten. Col. 111codor von Zeynek, ricordava così il primo incontro col superiore con cui avrebbe affrontato tutta la prima fase dell'offensiva russa: Fu il mio primo indimenticabile incontro col Gen. Pflan:r.er. L'impressione fu magnifica: un uomo dalla volontà cbiaramente ÌJldomabile, che pensava in grande, cohno di gioia nel superare le difficoltà, semplice, duro, determinato e straripante energia, senza riguardi per la propria persona. IJ nostro lavoro in comu11e non ha fatto poi che confem1are c1uesra prima impressione. 168 Occorre .ticordru:e poi che, dopo il rifiuto di Falkenhayn di "partecipare" all'offensiva contro l'Italia, Conrad aveva sottratto nel marzo al fronte russo 4 Divisioni di fanteria (di cui la 10•, della 4• Armata k.u.k., e la 34\ la 3\ e la 43• dalla Jr,(> T. Eicter von L.eynek, Ei11 Offizjer, op. cir., p. 225. Bolla ti, I roJ;esà j1itì mratteri.rtici degli eserciti 11ella gmn'Cl IliO fidia/t /9141918, F.inaudi., 'l'orino 1936, op. cit., pp. 269-370, nota 1. 168 T. Kitler von Zeynek, Eùt Offii.!et~ op. cir., p. 209, no ta 280. 1 7 6 _ \..
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r ,\ rmata k.u.k.) comprendenti alcwli dci migliori reparti di na7.ionalità tedesca c eli reclutamento alpino: iJ 59° reggimento di Salisburgo, gli Hessen del 14° di Linz, il 27° di Gra;, e il -l7° stiriano, i rcggimenri Kai.reljdge1~ "epurati" namralmenre della maggior pane degli elemcnri di nazionalità italiana, il 2° LtmrÙI11rm, per non citare che i più famosi. 1c'9 Inoltre, fatrore ancor più impanante in ,-ista dell'offcnsi,·a russa che si profi.laYa, 15 delle 60 batterie pesanti che sarebbero andaLe a garantire la potenza di fuoco dell'offensiYa cirolese, superando di rnolro la proporzione della stessa "falange" di ~ [ackenscn a Gorlice-Tarnow, pro\'eni,•ano dal fronre o rientale. Il comando di Teschen avrebbe cercaLo di compensare questa sottrazione incrememando l'arriglieria campale c in t roducenùo un certo munero dei nuO\-i h!fimtefie._~~scbiitzabteilm,g (reparti di pezzi per fanteria), almeno uno per Corpo d'Armata, {orniti del nuO\'O cannoncino da 37 mm. 170 Si tratta\·a di un'ottima arma, estremamente mobile c di facile uri.li%zo d~no il suo tito diretto, capace di effelci micidiali soprattuttO contro i nidi di nutragliarrici e le postazioni blindate, ma proprio per c1ucsto molto più efficace nell'attacco che non nelle battaglie difensÌYe. La carenza di pezzi di grosso calibro a\Tebbe impedito, o c1uanro meno ridotto drasticamente, proprio il tiro di controbatteria c guello di sbarramento che dm·evano impedire l'afflusso delle rise1Te. •\ completare questo quadro ,.a chiarito che la for%a delle D i,·ìsioni russe, eli quelle austriache e di quelle Ledcsche er::t significarivamentc di,·crsa. Mentre le grandi unir:\ di fanrer1a austro-ungariche contavano mediamente 10.000 uomuu, c1uclle russe
K. l .cppa. Das !eJ:zy .fahr. Die 1-fccifii!.mfJ{~ des feld!IJm'Sd}(l//s CoHrad Ù11 KriwJahrr 1916, in " -\llgemcinc schwci7crischc \lilitiirzcirschriff', a. 130, 1964, pp. 805-8 11 , gui p. 805. PLI T. C Dowling, T!Je Bmsilol' Offimsire, o p. cit., p. 52. Per un:1 panoramica delle modifiche apporrarc allo schieramento el i artiglieria, si n:da R. Jcrabek, Oit Bmssi!oJllf!!ft"sire 1916: eiH ll"mdtpiiHkl der Koalilions /<jit'gifii!Jnmg der J fillt•l;llfir!Jte, Disserr:nion, 11, \'\'icn 1982, pp. 149- 1-2. IG'J
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oscillavano tra i 12 e i 15.000 uommt; Hl sostam:a le Divisioni russe erano su 16 battaglioni, là dove quelle austro-ungariche ne contavano 12 e crueUe tedesche 9, anche se gucste ultime contavano su di una maggior potem:a di fuoco c su un complesso di attrezzature, non da ultimo per la difesa ravvicinata, decisamente superiore. Così i Corpi d'Armata russi possedevano più carmoni da campagna della media dei Corpi d'Armata austro-ungarici, 108 a 96, anche se non arrivano al llvello dei tedeschi, che con 144 cannoni da campagna per Co1po d'i\rmam mantenevano un sig11ificativo vantaggio, e non si avvicinavano nemmeno a quello francese, che contava 120 cannoni.17 1 Nel comp lesso la superiorità numerica russa 11011 era così marcata come si potrebbe ritenere. l dati disponibili parlano di oltre 600.000 soldati russi contro quasi 500.000 austrotedeschi, e Brusilov la guamificava con maggior precisione :in 132.000 uomini, un margine dovuto alla maggiore forza organica delle Divisioni msse. In termini di grandi unità i numeri raccontano tuttavia di una sostanziale parità: 40 Divisioni di fanteria e 15 di cavalleria contro 38 Divisioni e mez;:a di fanteria e 11 di cavalleria. 172 Analoga la situazione delle artiglierie, che vedeva am:i una qualche superiorità degli austro-tedeschi in termini di pocema di fuoco, con i n1ssi in grado di schierare 1. 770 pez7.i di piccolo calibro e 168 di medio e grosso cilibro contro 1.301 bocche da fuoco di piccolo calibro c 545 di medio c grosso calibro. Anche a livello delle singole Armate la situazione era analoga c in termini di numeri c di potenza di fuoco le grandi unità di Brusilov non avevano alcun reale margine di superiorità. L'S" Armata di Kaledin contava 15 divisioni contro 13, 640 cannoni di piccolo calibro contro 3 75 e 7 6 di medio c grosso calibro contro 174. Sul resto del fronte il margine era ancora 171 T.C. Dowling, The Bmsilo11OJ!msil'e, op. cir., p. 6. Per l'organico e gli sviluppi dell'esercito russo nel corso del conflitto, si veda: N. Cornish, The Rttssi(liiAYJ!J', op. cit . l ì2 N. Stone, The Eastem Fro111, op.cit., p. 147.
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più ridono. La 9• .\rmara conrrappone,·a 10 divisioni di fanteria c 4 di cavalleria a 9 di fanteria e 4 di cavalleria, 447 piccoli calibri e 47 grossi calibri a 350 c 150 rispetLinlmcme; la 7' non aYe\'a suUa carta alcuna supetiorirà rispetto alle forze che la fronteggiaYano e l'l l ' era addirittura più debole. E ciò a dispetto del fano che il suo possibile obicrri,·o, il nodo ferroviario di Lemberg (Lcopoli, Lvov), fosse considerato di primari~' importanza strategica, sia rispetto a KoYel sia riguardo alia Buc0\ina. 1 3 • \ faYore dci russi gioca,·a però per la ptima ,·olta la disponibilità di murùzioni, con l'H·' , \rmara che, acl esempio, Jisponen di 2.000 proiettiLi per ogni bocca da fuoco, con un surplus rispetto a l fabbisogno giornaLiero calcolato eli 100 colpi che era Ji 160.000 proiettili eli piccolo calibro c 40 eli grosso calibro, con un'ulteriore riserva Ji 52.000 proiettili eli produzione giapponese, m-entre le scorre austro-.,pngarichc anunontav::tno a 400 colpi per bocca da fuoco. Nella prima,-cra . del 1916, grazie anche ai contributi dall'estero, il complesso del materiale d'arcigtieria russo era cresciuto del 60% ti spetto ai ptimi mesi di guerra, rtrl ta,-ia la caustica osservazione del generak Golovin, "Là dove i tedeschi consumano materiali, noi impieghiamo ,-ite umane"'-\ a,·e,·a più che un fondo eli ,·crità. Bisogna,·a andare oltre, sopraltutto ora che le risen·e di uomini destinare ad alimenlare il "rullo compresso re" commciavano ad assottigliarsi c occorren1 t.m modo diverso di f:u:c la guerra, un modo che Brusilm· e i suoi subordinati cercarono di Lronu:e.
Tprepamtù·i d~r!/i altaccanli. Il mese di maggio fu il periodo dei prcparaU\"1 per l'offensi,·a, condotti sulla base della diretti,·a n° 1039. m N."!'. Colm~ nc jrecte Golovinl, .La bataille de Calicie, T, op. cit., pp 100, IO..J.. 1 . ~ "\/.~. Go lo\-in, l 'oem!re IISilija Rossii r .\lirony rojm, jGli sforzi Lellici della Russia nella Guerra ~londialel, Parigi 1939, p . ..J.Ol. 1l..J.
Preparativi che vennero ulteriormenr.e accelerati c.1uando, a partire dal 20, le richieste italiane, prima rramitc l'addetto militare Gen. Gic.wanni Romei Longhena, sostenuto dai rapporti del suo equivalente russo a Roma, Col. Enkd, ch e non nascondeva il pericolo cui l'esercito italiano era esposto, poi direttamente ad opera di Vittorio Emanuele III, che scnsse allo Zar Nicola una lettera consegnata dall'ambasciatore marchese Carlotti, spinsero Brusilov, anche se non E,·ert, ad assicurare che la sua Armata sarebbe stata pronta, al massimo, per i primi di giugno. l negoziati si svolsero in un clima di indubbia tensione e di nervosismo. Merita affidare ad un testimone diretto il racconto della concitazione di quelle ore. IJ Magg. Marsengo stava partecipando alle cerimonie della Pasc.1ua ortodossa quando venne :nrveroto dal suo attendente che il capo missione desiderava vederlo con urgenza. Rientrato immediatamente all'hotel "lhistol", trovò il Gen. Romei Longhena impet,>11ato a decifrare un lungo telegramma del Comando Supremo italiano. Le notizie non erano affatto buone, gli austro-ungarici era.no passati all'offensiva in Trentina, e il generale lo pregò di mettersi subito in contatto con l'alto comando 1usso per ottenere un colloquio con .Alckseyev: Tanto mi arrabatro in quella notte, che il mattino dopo veniamo ricevuti, il mio Generale c io, dal Generalissim9 Alexeicff, al quale il Generale Romci espone con tutto il calore possibile la situazione italiana. La mia presem:a ai colloqui Romei-i\lexeieff è doVl.Ha al fatto ch e il Generale Alexeieff non parl.a il francese, perciò io funziono da interprete di Lingua tussa. Il Generale Romei non dubita affatto che il valore deJJe nostre truppe sappia ricacciare e rinmzzare la baldanza del nemico, ma, per ora, è a conoscenza che gli .Austriaci calpescano il suolo della nostra Patria. Si chiede al Generale 1\lexeieff che, nella qualità di fedele alleato, ci solle,ri dalla pressione austro-tedesca, che 11 5
agisca, che si muova, insonuna, col ~uo colossale esercito c che metta u1 marcia il fa nùgerato "rullo compressore". Milioni c milioni di uomini stanno con le armi al p iede nel fango delle trincee c io so che BmssiJoff non ha che un desiderio: 9ucllo di combattere. Tanto per <.limosttare ad Alexeicff che sono al corrcnre di quanto è a\Tcnuro durante il Consiglio di guerra, gli riporto tesmalmcnte le parole pronunciare dal Comandante del fronte Sud-o,-csL . \lcxeieff mi sLa attentamente a sentire c non pensa neppure di interrompere la n1ia foga oratoria. ~li prega di esporgli pacatamente c con molta precisione la situazione dell'esercito i raliano. - Va bene - egli dice finalmente - ma non posso ass1curarvi nulla. Voi conoscete ormai il carattere fondamentale dei Russi, comro iJ quale io n on posso lottare. Saranno capaci i ,miei soldati di raccogliere i fn;tti che, di p timo impero, la ,~itroria ìntrm·isra, presagita, profetizzata da Bmssiloff menerà .cenamenre loro sottomano? ~c dubito. ll successo completo mi è sempre sfuggito per questa mancan~a di carattere. I miei uomini sanno morire, ma non sanno perse,•erarc. "\d ogni modo vedremo. n L'appassionata cronaca di lJUCi momenti ri\·ela il ruolo delle m issioni e il peso della personalità dei loro componemi in un'epoca in cui il comano diretto era certo più impo rrame che non oggi, l'atreggiamento comprens i,~o, ma ,·enato al contempo di scetticismo del capo di Suuo 1\laggiore russo, la speranza con cui si guardava a Brusilov, c alla cauta apertura alle richieste italiane, di cuj 1\larsengo era sraro Lestimone nella confcrema di ì\logileY di apr11c. ,-\ torto o a ragione, ma richiamandosi agli accordi italo tussi fumari a Pietrogrado il 21 maggio 191 5, Cadorna era conYinto che all'cmrata in guerra dell'Icalia era 1·enuro meno il promesso supporto russo e serbo, sul quale egli conraYa
p;
M. L\larsengo, Eroi
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f/!11~('
111cr, o p. cir., pp. 70-7 l.
per condurre un'azione concordata e concentrica sull'esercito austro-ungarico. Privo di preoccupazioni sui due fronti principali, il comando di Teschen aveva avuto così agio di trasferire l'intera 5" Armata di Bo.coe,rié sul fronte dell'Isonzo, facendo sfumare la progettata marcia italiana su Lubiana. li timore era che, anche nel momento .in cui veniva attaccato dal Trcnti.no c le lince difensive della 1' Armata sembravano prossime a cedere, l'esercito italiano venisse lasciato so lo. Non stupisce quindi che ./~Jekseyev, neJJa sua comunica7.ione allo zar del26 maggio, rilevasse un tono "concitato ed esigente" da p a.rtc del comando di Udine e del governo di Roma. Egli scriveva infatti: Il contenuto di questi negoziati indica la confusione del massimo comando italiano e la mancanza di prontezza, prima di tutto nei loro mezzi per cercare una via d'uscita da questa situazione, nonostante al momenco la superiorità delle forze rimanga dalla sua parte. Solo un p assaggio immediato all'offensiva dell'esercito russo era considerato l'unico modo per cambiare la situazione. Inoltre il Capo di Stato .Maggiore russo riteneva non fosse opportuno agire con precipitazione. È questo il senso della comunicazione inoltrata al Comando Supremo italiano, il 26 maggio alle 18.00, per il tramite del Capo ì\tlissione, Romci Longhena: "Considero assol utamente inefficace cd inammissibile intraprendere senza l'opportuna preparazione un attacco immediato nel senso indicato nelle vostre ripetute comunicazioni. Occorre che l'attacco sia improV\-iso c perciò non è consigliabile richiamare l'attenzione degli austriaci con preventive a7.ioni di.J.nostrative." 176 Concludeva riferendo . di aver comunque chiesto ai comandanti dei suoi fronti di accelerare la 176
Com unicazione di Romei Lo nghena al Comando Supremo i.raliano del 26 maggiO, ore ·18.00, in .-\USS.:'viE, Rc penorio .L-11 busta 89 fase. 2. 1 17
preparazione. •~· l ,a sensazione esplicitata dal Capo eli Stato J\laggiore tusso trO\·a un'autore,·olc conferma nelle annotazioni con c1.ù, nel dopoguerra, ~\ldo Valori senù di don:r giustificare le '\·h·e premure" esercitate dagli italiani, anche se Ya dettO che due giorni dopo la citala comunicazione di Alekseyev allo zar giunge,'a alla J"taJ•kaun telegramma, a fmna de l Gen. Porro, ma chiaramemc dettato da Cadorna in cui si affenna,'a: " ... che questo Comando non tichiedc precipitazione nella ripresa offensiva russa per non sciuparla; ma paiono possibili azioni c.li.mostracive su altri punti che non siano quelli dm·e si ntok arcaccare". 1 ~8 Come Yedrcmo, la collaborazione offerta dai russi non sarebbe stata prin1 eli controp:utica . .\bbiamo già osserYato che, con molta probabilità, almeno alcune delle innoYm~ioni tattiche che assicur:trono il successo iniziale, degli attacclù del "fronte ~sso sudoccidentale" erano gift stale implcmematc o quanto meno
1"7 . \.
Bobrov, Bmsi!ot~rk(y ('!VI)If', op. cit., p. 150.
P8 \ . \ 'al01i, l..Llf/f<'ITtl di'i Ire l11;pni, op.cit.. p. 2-tS: "Tali sollecitazioni
erano nelle abitudini di tutti i belligcrami c non comencvano naturalrnentc nessun obbligo da parte della porcnza wllcdtara, se no n di ordine puramenrc morale. L chiaro che se i Ru~si non fossero stati in alcun modo apparecchiati a un'offensi,·a, non solo non avrebbero an1ro il do\'ere di muo,·crsi, ma anebbcro anzi ùoYuto smrc feDni. In realtà essi cr71 no prcparaLi e gli :\JJe711i lo s:1pcvano; soltanro gucsra loro prcpnrazionc non era ancora p~.:rfetr71." Sul telegramma di Cadorna, consep;aro 1n _-\US$.\ IE, Repertorio L- li busta 89 fa$c. 2., si veda la nota d i lT, \UCUS (Gcn..\ùriano _\lbe rt.i), in E. von Falkenhayn, Il CollltllldD S11p1ì'1110 lrduto dal /9 f.l. n/ 1916 nrl/r .rttP drd.rioni piti ÌIIIJ>Ottanfi, Provveditorato Generale dello Stato, Roma 1925, p. 179, mie nota smentisce tndircwunenrc t1uamo sostenuto da \. Bohrov, Bmsilonk{)' prol)'l', op. cir., p. 149, sul tono "intollerabilmente esigente" delle richies te avanzate dai capi militari italùLni c da l .N. Golovin, Bm.rilor's Offmsirl', op. ci r., p. 582 sul fano che il C.omando Supremo italiano an:va richic.:sto che l'offensiva vc.:nisse htnciata entro 2-t mc. 118
sperimentate nei mesi precedenti. Non ci sarebbe stam altrimenti ma teriaL.n ente il tempo per porlc in atto. 179 La prima eli tale misure riguardava il problema della segretezza, o meglio dell'impossibilità di garantirla. Subiro dopo essere subenrraro a l vanov, Brusilov aveva clisposm che giornalisti e corrispondenti di t,rtlerra abbandonassero BerdicheY e i quarti eli generali delle Armate dipendenti; non aveva alcuna intenzione - fu la comnrùcazione di Knox a Londra - che a Pietrogrado si sapesse cosa intendeva fare prima che lui non avesse deciso di consentirlo. E alla successiva richiesta della zarina su quando pensava eli uuztare l'attacco ave, a nsposto che, trattandosi di un'informazione della massima segretezza, lui stesso aveva fatto dj tutto per. .. dimenticarla.180 Abbiamo già osse1Tato come, in particolare sul teatro eli guerra orientale, le ferrovie e il loro andamento obbligaco costituissero degh indicatori dùave del luogo, mentre l'incremento del loro traffico era un indice non meno chiaro del tempo in cui un'offensiva sarebbe scattata, un indice che non poteva sfuggire alla 7
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.R. Leìn, Ei11 Bii/1(/Jiis, op. cit., p. 84 la ritiene tma domanda inutile, Emile Terre, nello stesso volume, avanza viceversa la resi che, pur mancando ricerche relative ai processi di apprendimento e diffusione delle esperienze nell'esercito russo, proprio "l'offensiva BmsiJov" dimostra che ~ìngoli ufficiaJi Ctil no stati in grado eli valutare gli err01j commessi, cui si cercava poi eli rìn1ediare mediante direttive distribuite alle truppe. E questo anche ~c la gran parte di loro conti.nuavil a milntenersi fedele alle com-inzioni rradizionilli. Die Dmlsrlmt t•rrbrcwcheN, op. cit., p. 143. La dìrertiva eli Brusilov n°. 1039 del 6 aprile 1916 ill.lc .r\rmate 7", 8", 9" e 11' può essere letta integralmente in L.V. V c ros h ni kov, T3ntJilol;.rk!J' proryt;: Opera/Ùt//0-5trategidmly Oc!Jerk, !L'offensiva Brusilov: saggio operativo-srrmegico] Gosudarstvcnnoyc voyc nnove izdatel'sravo narkomata Oborrouy Soyuza SSR, i'vloskva 1940, Prilozhcniyc 2 (.-\ppenclice), pp. 157-158 111 elib..rbp!.m/ m/ Hode.r/ l 3726-vctoshnikov-l-v-bmsiloPskfy-pro!ytJ-opemt... rulcimo accesso 18 maggio 2020] ISO J.H. Cockfield, RnrJia~r lnm Gmeml, op. cir., p. 124 c ;\.. Bobrov, 13msiloliskjypm!Yil, op. cit., p. 163. 119
1
ricognizione aerc~t. ~ 1 Gli immancabil i disertori, spinti dalla necessità di farsi accogliere amicheYolmentc, c di conseguenza disposti a rin:lare guanto a loro noco, anebbcro cona:ibuito a completare il quadro. 182 Ton lXI P. Huuar, Rmsia:r Las/ C:osp. op. cir., p. Il O. O lrrc alla differenza numerica, 32 linee ferrmiaric ùa Gcm1ania e . \usrria-L'ngheria \"Crso il con fine russo contro le 13 russe. \i era una si~,"11ific:ni,·a - e come vedremo dcrcrminante - di rrcrenza di capacitù: 776 tradortc giornaliere delle Pmcnze ccmmli a fronrc delle 223 russe! Si ,·eda E.J. ScrgecY, l{mslallds Kriegserfalmmgm, op. cit., p. 307. SuiJe fcrro\·ie in Rus~ia gi n::dano inoltre i contribu ti ù.i j.\'C K ipp, Stmtegic l{ailroadr rwrl the Dilfllllllos tlj".\fodtmì:;f11ÌOII, in D. Schimmelpennmck \·an der Oyc. R\\·. ;\ lcnning, R~fomm(g lhr "[sar's .-'~171()'· \lililm)' fiiiJOI"tliÌOII i11 /;11prrirtl R11s.ria jirilll Peti'/· lhe Greot In !he l~eml!ttio11, \\'oodrow Wilson Ceoter PrcssCambridge lJ ui\·ersity Prcss, Cambridge et al. 2004. pp. 82- 104 c :\. llerwood, Thr ,\!osi (tttostrophir 011estiu11. fV,ifwr!)' Dcrelop111ml rmrl ,\ lilifal)' Stmtcgy i11 L.Etll! l;;;pnicll &wia, in T.C. Ottc, K. ·eibon ~(a cum di), fVtiiiJJf!.)'S tllld Tll/ent{!/Ìolltl! Politirs: P.-11/Js oj E111pire, /8.J.8-19.J.5, Rourlcdge, London ~006, pp. 45~-. ~ello specifico della Galizia, si ' ·eda \.S. Bcloy, Ga/itsfpkqpt bitrct lLa battaglia in Galizia!, c;os. izd-vo. Otd. mycn. Lit., .\Ioksva 1929, pp. 36 31, in hnp: //www.grwar.ru / librarr t lkloy-Galicia/ BG_002.1uml !ultimo ncccsso 24 maggio ~0201 . 1 ~2 ln un collo<.tuio dell'anno scgut.:Jlle con il >ocialisra bdj.,ra E. \ anden·dclc, Tht7P .Asprrts oj the RJI!sirm ]{,oflltion, -\llcn and l ' nwin. London 1918, p. 1. ~3 anche in h rrps:/ l archÌ\'c.org/ de tails/ rh rceaspccrsofruOO\'nndiala/ pagc/ n8/ m od e/ 2up rultimo accesso 13 maggio ~mOJ . BrusilO\, affrontando il problem01 ùdle diset·1.ioni, ne avrebbe minim.i.zzaro l'in1ponanza, t)ll:tmo meno per il fronte da lui comandato. sostenendo che la maggior parte di esse a\"\'CIÙ\·a in realtà nelle e Ycrso le rcrro\-le. Si ,·eclano a riguardo anche _-\ ..13. \stash<w, De!'(!rtit:rlro i bor'/Ja s IIÙIII' tsarskoi mmii rgorb•pm·oi II!Ìroroi rOÙfJ, !Diserzioni c riw lte nell'esercito zarista negli anni della Prima Guerra Monù.ialcl in "Rossiiskaia istorua", a. 4, 2011, pp. +J.-5~; _1 . Bush.nell, lvi!Simt Ptasmtl.r rmrl Solrlin:r dmit1,~ Jr"orlr/IFar l: llolllc a11rl Fro111 llll~mrti11g, in "Ru~sian Stuclie~ in Jlistory", a. 56, 2017, pp. 65-7~ e J. Simmons, /Jesntio11 i11 tbe Fvmia11 Ant()'• 19/.J.-/917, in.\. llen\·ood cr al., Thf Jlilila!)' E."\petimrr i11 Rm.ria~r Crmt lrnr attd Rtrol11tio11, /91·1-1922, Indiana Uni vcrsity Prcss, Blooruingron 2019, pp. 393-4 l4. 1'\el citaro roma=o di Slezkine, riportaLO da BobrO\·, il problema delle di~crzioni
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c'erano molti mocli per evitarlo. Brus.iJov chiese cli conseguenza a tutti i suoi comandanti di studiare un piano d'attacco sui rispettivi fron ti, coordinato da l <.Juartieunascro generale del "fronte sud-occidentale", Magg. Geo. Nikolay Nikolayevich Dukhonin, sviluppando e perfe;r,.ionando quanto già prodotto .in realtà fm dall'autunno dal Ten. Col. P.S. Makhrov, capo dell'ufficio opera~ioni dell'Sa Annata, è presumibile con la conoscen~a se non l'esplicita approva7-ione cli Ivanov. 183 Il falto che CJ uesti - come pure è stato sostenuto - nutrisse poca fiducia nei comandanti ai suo.i orclin..i e nei mezzi a loro disposizione, anche in vista di una semplice azione din1oscrativa, non è 1.m motivo sufficieme per negare che la preparazione fosse iniziata molro prima dell'aprile-maggio 1916. L'a~ione simultanea delle t}uattro 1\nnatc avrebbe tenuto nell'incertezza i comandi avversari su quale fosse lo sforzo principale e la direzione d'attacco privilegiata. Il nuovo comandante lo chiariva così. nei suoi ricordi:
viene così liquida to da Bru~il ov: '"\Tcssuna ricogmztone, ness un cl.isertore sarà in grado di cl.irgli nient'altro che il fa rto che un attacco è in preparazione in quest'area. \ra t}uale d i loro è gucllo principale? E q uale di loro ha attirato nme le sue forze? Da che parte aspettare il colpo? Lo priveremo eli <.1ue~ra fiducia. 'o n una si.ngola spia che lavora tra di no i dirà dove colpiremo, perché solo io e il mio capo di stato maggiore lo sapremo. Sigrtot:i, lo saprete c1uando riceverete un ordine per l'offensiva. C hi di voi inizierà per primo? Yedremo." . \. Bobrov, Bmsilot:skiy pro~y11, op. cit., p. 166. 183 C:o5Ì ~. ~ . Golovine frccte Golovinj, La bataille de Ga/iàe, I, op.cit., p. 106 c più rccemcmente S. G. l\ielipovic, N a.rtllpleii!J'e Yugo-Zapad11ogo, op. cit. e :\ . Bobrov, 13m.ri!oJJ.rki_y (JrtN)'r, op. cit., p. 343, peraltro molto ctitico nei confronti del tentativo del primo eli "t1dimemionare" il mito di Brus.ilov. P er un giudizio sulla pe rsonalità d i Tvanov, i cui successi sul fronte s udorientale erano dovuri in gran pane al fa tto eli avere av uto a lungo quale capo cJj Stato Magf,riore proprio il Gen. ,\ lekseycv, si veda A.T. Dcni kin, The Caren; op. cit., p. 226. 121
... ero sicuro che ci fosse ancora l'opportunità di sfondare con successo il fronte anche in condi~:ioni così difficili. Già in precedenza ho parla1o di una delle condizioni principali per il successo di un attacco - dell'elemenco sorpresa, e per quesw, come dcno sopra, ordinai eli preparare teste di pome per l'atmcco non su un solo sito .indicaw, ma su.U'intero fronte di tmte le _-\rmate che mi erano state affidate, in modo che il nemico non potesse capire dm·e sarebbe srato attaccato e non potesse riunire un forte gruppo di risern.: per contrastare la mia azione. Tutti capiscono che le sole for rificazioni, non importa quanto siano robuste, non possono respingere l'auacco senza il sostegno eli una forza adeguata e la mia seeranza di successo era principalmente quella di indebolire le fo rze nemiche sul mio frontc. 184 e sarebbe dc.rinra, come poi effetti\·ament~ accadde, un'incertezza nell'impiego de.Ue riserve che, oltre allo sconcerto, anebb.e ingenerato confusione nelle retrm·ie, pm·ere eli vie di comunicazioni lnngo l'asse nord-sud, osmcolando trasferùnenri eli truppe da un settore all'altro. Jon erano molri nell'esercitO russo a coniliddere questa imposta%ione del problema operati,·o. Più di qualcuno stando almeno alle annota~:ioni di Knox 18 ~- sarebbe stato in seguitO convinto che iJ successo ottenuto dell'offensint fosse piuttostO dovuto all'accmara preparazione dei fronti d'attacco da pane delle unirà in linea e che il comando non ,.i avesse aftàtto avuto la pane rivendicata da Brllsilo,·. l•'ino ad allora il traffico radio era stato il ,·ero rallone d'Achille delle grandi unilà msse, che :;i erano fatte quasi sempre intercettare ed m·evano tjuindi prca\'\'Crtito il nemico sulle loro mosse essenziali. Il comando eli Bercliche\ mise però in piedi un'operazione eli inganno c di copcrrura che prc;redeva una fitta rete di comunicazioni radio fasulle, mentre gli ordini ,·cri ,·ennero emanati dm::mre incontri faccia a faccia Bmsilo,·. .\loi JV.f{IOIIIÌIInll()'n, op. cir., p. 198. Knox, ll''itb thf R11ssitm Ama•, li. op. cir., p. 437.
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e in conferenze dell'ultima ora. 186 Di fronte al Gruppo Fath, fino a poche settimane prima dell'offensiva, gli osservatori eli artiglieria austriaci e tedeschi potevano scorgere intere mandrie pascolare tranguillameme tra le diverse linee russe e ".immaginare", in un pomeriggio domenicale, p ersino delle signore in mantellina bianca visitare le linee avversarie, per "sollevare il morale" dei combattenti. 187 ; \ tutte le Armate del ''frome sud-occidentale" venne poi ordinato di non sospendere le licenze fino ad una setumana prù11a dell'attacco, Ù1 modo che nemmeno al.l'interno si avesse sentore della sua imminen%a e delle sue dimensioni.188 r\.i soldati in lù1ea, infllle, vennero spesso fornite informazioni vaghe o fuorvianti per fare i.t1 modo che se avessero disenaco, o fossero stati catnuati dall'avversario in una delle opera~:ioni di "prelievo" delle sentinelle avanza[e e dei piccoli posti, avrebbero contribuito involontariamente a "depistare" l'intclligence avversaria. 189 Di gucsta accurata preparazione era parte integrante un altro dci proYvedù11.enri legati al mantenimento del segreto, cioè la realizzazione di ripari protettivi p er interi reparti nella stessa prùna linea o nelle sue in1mecliate ad.iacem:e, collocati IS<> P. Butta r, lvmia's Las! Casp, op. cit., p. 131. .-\ riguardo delle in terce tta:òoni radio e dell'eccessiva facilità con cui la s Loriografia ha attrib uito ai m ssi la trascuratezza nel controUo del proprio traffico radio, si veda i\'1. Pòlùmaru1, Gemtall flltell{gmce at li:Y.m; 19 /.f.-1918, UJ "The Journal oflntelligence History", a. 5, 2005, pp. 33-62, q ui p. 52 187 K Tnzinghcr, Fiilif Jabre 11111er Waifim 191-1--1919, G.\ L d. R. Franx Schubert, Wien o.] . (ma 1936), p. 122. 188 ..'ìtratt:giche ocberk ''qY'!Y 1914-19/8 G.G. , C:hast'\' [Saggio strategico della Guerra 1914- 1918, Cap. \' l in http: / / www.grwar.ru/ Jibra ry / Stra teg_Essay_ 5/ SE_05_04.html [ultimo accesso 8 maggio 2020]. 189 O almeno ciò è guanro riteneva il servizio infonnazioni redesco, si veda la citazione dei materiali d'archiv;o del ~!agg. Gcn. D. Gempp in M. Pòhlm ann, Gen)J(IJI lntclligmte, o p. cit., pp. 47, -J.9. Da notare c he l'autore attJ:ibuisce il fallimenw dei setYizi in form::~rivi rcdcschi l:apporto all'offensiva di nrus ilo v alla "profondità" dello schieramento adottato c non alla mohip.licazione delle direttrici di attacco.
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a sufficieme profondità c prOYYisci di rinforzi tali da resistere anche ru calibri maggiori. Le esperienze francesi neUa Ch~mpagne con le places d'armee di ]offre e quelle redcsche in previsione dell'mtacco a V erdun, i noti "tunnel'', av-eYano confermato l'importanza di poter a\·ere il maggior numero possibile di uomini al riparo dalle granate nemiche, in grado di imerYcnire nelle prime fasi deJI'artacco e di. alimentare Ja riuscita di evcnmali sfondamcnti. 1'," Il recente "19 17" di Sam l\(cndes ha illustrato con efficacia il modo con cui i tedeschi a,·e,·ano prO\TÌsco le loro lince con questa tipo di insmlla7.ione, che verril adottata anche dagli austriaci con esiti e conseguenze di,·crse, come ,·edremo. La decisione di Bwsilo\' fu di este~1dere Cjuesto tipo di lavori, in parte già realiz7.ati per proreggere le truppe dai rigori u1vernali, all'intero complesso della Linea fino al confine rumeno. ln tal modo nessuno dei soldati russi in u-incea anebbe ., "leno" l'impegno in qucsro tipo di lm·ori come un sq,tno mequivocabilc che, l'atmcco sarebbe toccato al suo tratto di fronte, né gli osseJTarori aus rro-ungarici avrebbero pomro trarre conclusioni analoghe. Nello s tesso tempo sarebbe staro p ossibi le concentrare sulla prima linea, divenuta "base di partenza per l'attacco", un numero di uomini m olto maggiore di quello che ,.i si sarebbe pott110 schierare m precedenza, senza rischiare effetti de\'asran ti 111 caso di intervento dell'artiglieria a\TCrsaria. Sarebbe stato cosi possibile alimentare tre consistenti ondate d'attacco, yuando nelle precedenti offcnsi,-e il rnancal'O, tem pesLivo inrcrYcnto delle riseJYe, per lo più J'J•• \"a norato peraltro come uno dci maggiori csperri ~o\"ierici di aniglieria, E.Z. Rarsukov, /lr1illerù!J•JJJiroroi roit!J•. I:\rLiglicri nella G uerra i\londialcj in E ..\ . Roltin, LY. Zhigarcv, ~L\L Kaplun (a cura di), Artillrri.r()•: Sbormk stalfi i rasskazor, ì\folodaia gvarùiia, [. \rriglicri: raccolta eli a rticoli c st01ic] ~l oskva 1939, pp. 97 118, t]Ui p. 98, imputi gli c rrmi ranici nell'impiego dcll'arriglieria, c non solo, da parre mssa aU'adegumnenro tropp o pedisset]UO alle dottrine francesi e alla mancata Yalorizzazioue delle esperienze [arre nel corso delle guerre conrro l'impero o ttomano e il G iappone.
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troppo lontane dal fronte c bloccate dalle cortine di sbarramento dei pe:t.:%i a Juoga gittata di cui le forze delle Potenze Centrali erano più c meglio fornite, era srata una delle ragioni del fallimento. Fino ad allora anche l reparti che erano riusciti ad affermarsi sulle trincee avversarie, avevano poi ceduto per mancanza di un tempestivo afflusso delle riserve e del rifornimento di munizioni. Era accaduto appunto, a mar7.o, sul Lago Naroch alla 22• Divisione del I Corpo d'/\ rmata, che aveva salvaro dall'ultimo ripiegamento solo un mig.liaio dei 5.500 uomini che avevano partecipato all'attacco 191 • Per BrusilO\' poi era indispensabile accorciare la distanza d'attacco; ridurre cioè il tempo in cui le ondate eli assaltatori sarebbero state esposte all'azione delle batterie e delle mitragliatrici avversarie, che nemmeno la più accurata preparazione di artiglieria era in grado di neutrali7.7.are compleramente. Si traltava di una realtà di cui tutti gli eserciti in campo avevano dovuto prendere atto di fronte al fallimento degli attacchi frontali c all'impossibilità eli garantire alle ondate d'assalto, declinate appunto dal tiro avversario, un appoggio di fuoco capace di neutralizzare la .reazione dei difensori. Coniugare nel migliore dei modi i tre fattori fondrunentali del combattùnento, fuoco, movimento e urto, era rutt'altro che semplice. Lo era ancor meno nel momento in cui, con la guerra dl posi7.ione, uno di questi, il movimento, vetùva meno, e tutto si riduceva a integnu:e con la maggiore efficacia possibile 1'a7.ione di fuoco dell'artiglieria con la capacità d'utto della fanteria. 192 Le risposre sarebbero state nel complesso analoghe ìn rutti i teatri bellici: massim iz7.are il volume di fuoco dell'artiglieria, per quanto la disponibilità di materiali potesse pcnnetterlo, e minimiz7.are la distanza che le fanterie a'rrebbcro dovuto percorrere per piombare sulle trìncce nenùche. Si gitmse :--..J. E. Podorozhny, Rlf.r.rk~l)'tl / -1m;(ya, op. ci t. , P- l J 2. i\ lette efficaccmcnre a fuoco iJ problema i_n rapporto a Brusilov E. Stenstròm, T11/ij(l/iike, op. ci t., pp. 75-76. l? t
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così a proporre l'avanzata sorto l'arco delle traiettorie nell'ulriJna fase del bomban.hunento di preparazione, per poter precedere l'aYYersario in quella "corsa al parapetto" che determinava di fatto il fallimento o la riuscita dell'assalm. In buona sostanza l'arraccame dove,·a riuscire ad atwtvers::tre la terra di nessuno tanto rapidamente da arrivare allo spalco della uincea a\Te.rsaria prima eh<.: vi arrivasse il difensore, uscito dai ricO\·cri nei quali si era riparato durante il bombardamemo .•-\ tal fin e era necessario non solo aprire n 1rchi adeguati in numero c per ampicz7.a nei reticolati, m.a anche .rcali;r,zare 1wori d'approccio, secondo le antiche regole della guerra d'assedio, per ridurre al mirùmo lo spa7.1o da au-raversare esposti al ft1oco aYversano. L'ufficiale c stonco britannico Basil Liddell Hart lo sù1recizza,·a nclle.sue memorie dell'inizio della bat,.mglia della Sonunc, neJ luglio 191 6: "1 .c ultime probabilità di successo dipendeYano dunque dal farLO che la fanteria all'assalto riuscisse o meno a superare la 110 mal/ :r la11d prima che i tedeschi li vedessero abbastanza bene per tirare o fossero pronti a sparare." 193 Sul front:e deU' Isonzo, a nosu:a vo lra, al guestionario ill'·iato dal Comando Supremo altennine del primo anno di guerra a 1 O comandanti Ji. reggimento per raccogliere suggerimenti sulJe moualirà Ji attacco delle famerie a sistemi trincerati, 9 rispondenmo chiedendo "]a,·ori di approccio fmo ad arrin1re in prossimità dei reticolati, per poi aprire brecce nelle difese passi\'e e irrompere infine sulle posizioni nemiche" . 1 9 ~ Il questionario, che suona come una smenrita della Yisione di un Comanuo Supremo chiuso Ù1 una rorre d'avorio e sordo alle esigenze che ve n~ivano dai reparti al fronte, stimola,·a risposte dalle <.JUali sorsero altre ir1dicazioni inrere::;santi, che caratterizzarono l'e,·olu;.done B. LiddcU l J:a rt, L'm'ft' della ,~lll'l'm, op. ci r., p. 2-L G. T.ongo, Lr baltl{~lit di111mlimlr. Lafimlt'IÙT italia11a 111'1/'ùifèmo cm:rito del .lalli'vlidJefl', Ttinera progetti, Bassano del c..; rappa 2002, pp. 170- 173. 19 1
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tattica degli eserciti nel campo delle battaglie di materiale. 195 Le risposte furono mrviamente diversificate, anche se con molti elementi comuni, ed a tito lo di esempio vale la pena esaminare quelle del colonnello 1\ ttilio Tl1ermes, all'epoca al comando del 141° Reggimento fanteria, brigata "Catan%aro", duramente impegnata nell'estate e nell'autunno sul Carso, m1 San .Martino ed il Mome San Michele. 196 ll Gen. Brusilov non avrebbe potuto chiedere un promemoria più chiaro cd esaustivo delle sue innovazioni tattiche. Per guanto riguarda l'attacco a posizioni trincerate emerge infatti dalle risposte di Thermes la chiara propensione per un'impostazione "metodica", fondata su una lunga e meticolosa prepara7.ione del terreno e su un concorso deLl'artiglieria più aderente alle necessità della fameria. La sua preoccupazione era di ridurre il più possibile l'intervallo di tempo in cui gli attaccanti si trovavano esposti alla reazione del difensore. Le ttuppc dovevano poter arrivare, senza subire gravi perdite, a non più di 50-60 metri dalla trincea nemica, distann massima alla quale si poteva sferrare l'assalto, affidandosi alla baionetta e al lancio delle bombe a mano, e ciò imponeva la costruzione di canuninamcnti di approccio, con il classico andamento a zig-zag, raccordati ogni 50 metri circa da trincee crasversali. Queste dovevano poi avere salienti e rientranti in grado di servire da appostamenti per m itragliatrici e nuclei di tiratori, Comando Supremo, cll:colare n. 944, Q11esiti Jtt!l'a'{jonr dd/a ja11ferill, Rep. E -.5, (art. 91, XTV Coq)o d'Anmra. L% F Cappellano, B. Di (\larrino, r_:, esercito forgiato m/le lli11cee. L 'eml11:{/o11e lattica del/'esmito italia110 ,e/fa Grande Gmmr, Gas pari Rditorc, Udine 2008, pp. 94-97. ' ll1ermes si renderà in seguito responsabile della "decima:àone" del 141 ° reggimento fanteria avvenuta sull', \ ltipiano dci Sette Comuni durante i combattimenri difensivi della primavera del 191 G, il solo caso tn cui, nel corso del conflitto, anche un ufficiale venne fucilato senza processo. Si veda ;'v!. Plmriano, l. Guenini, Fmilate i ja11ti della Cuanzaro. 1--<t.fille della legge11da .m/le deri111a:{joni diii/a Crcwde Gmrra. Mo11te Mosriagli e Sa11!a 1\tfmia La Lo11ga, Gaspari, C dine 2007, pp. 5.3 c s~. L<JS
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sisremaci in modo da poter agire d'infilata, ed in quelle più a-vanzate, che costir-ui,·ano le "parallele" di partenza, non si doYe,·ano apriJ·e singoli sbocchi offensi\"1., descinaci ad essere individuaci e tenuti sotto ciro, ma un gradino concinuo nel parapetto, cosicché un'intera ondata potesse uscu:e simultaneamente all'assaho. Con la fa nteria attestata a 50-60 metri dal nemico, l'ultimo atro della preparazione del terreno era l'dimina:;,ione del recicolato. Scartaro il ricorso alle pinze tagliafili, e ritenuto incerto e rischioso l'uso dei tubi di gelatina, non r:imanen che affidarsi al ciro di demolizione dell'arLiglieria, sempre che questa a\·esse bocche da fuoco e munizioni sufficienti. , \ tal proposito Thermcs affen11a \'a con decisione l'utilit·il dellancìabombe, la cui azione and;wa combinata con guella dì pet:Y.i di piccolo calibro schierati sulle prime linee cd in grado di citare con punramcnto diretto e po~sibilmemc d'infilata. L'esigenza veniva quantificata in una batteria di lanciabombe c un:;t di cannoni da campagna o da montagna ogni 300-400 metli e la fiducia in questo nuovo impiego di t]UesLC anni era tale da far ritcnere che, con una loro azione ,;.olenta e dì bre\-c durata, a patto di rcgìstrarne il tiro nei giorni precedenti, si potesse fare a meno del concorso tlci medi c grossi calibri. l !intervento di qucsre bocche da fuoco era peraltro rilenuw indispensabile per controbattere e neutralizzare l'arciglicria nemica (ciro di controbatteria), per fermare i conmmacchi (riro dì sbarramento), p er isolare le posizioni attaccate battendone le ,·ic d'accesso (ciro d'interdizione). Tra le innovaziom nell'armamen to introdotte sul "fronte sud-occidentale" al momento dell'offensiva, figurava - non a caso - il largo impiego dci lanciabombc da 90 mm, da ucilizzarc ne!J\ùtima fase della preparazione soprattutto per l'apertura dei \'archi n ei rcticolaci. Né si dc,·e credere che le proposte sottoscrirte da Thcrmes fmissero semplicemente con l'arricchire il già mastodo ntico carreggio burocratico degli alti comandi. In p1ena 128
concordanza cronologica con l'offensiva eli BrusiJov, il metodo d'attacco da lui auspicato venne infatti applicato da Badoglio per l'approccio e la conc1uista finale del Sabotino, il pilastro settentrionale della difesa di Gorizia; vcnin così completameme ribaltata l'idea ripetuta p er anni alla Scuola eli Guerra che la conquista di questo, come di altri "piL1stri" difensivi, sarebbe dovuta avvenire di slancio, impiegandovi qualche ora al massimo.' 'lì !97 , \ ltro tema cruciale nella conduzione dell'attacco a posizioni fortificare era il movùneoto della fantelia sotto l'arco delle trflietLorie dell'artiglieria, un compito tutt'altro che semplice data la paura che questo metodo di approccio ist.i.ntivamente ispirava e i fre(]Uenri errori di tiro dci pezzi impiegmi nd tiro di distruzione. Mancano testimonianze precise ~ ul farro che i russi avessero mai tentato di adottare nel corso del conflitto una sinllie tattica, mentre altrove l'idea dell'avanzata sotto l'arco delle traiettmie fu sviluppata ftno al punto di verificame sul campo le possibilità di. attuazione. Per quanto ri~uarda il Regio Esercito uno di questi esperimenti fu portato a termine con ::;uccesso, proprio il20 luglio 1916, da un plotone deUa s• Compagnia dell'8° Reggimento fanteria nel settore del Podgora, in preparazione alla Sesta Battaglia dell'lsonzo: "In seguito ad ordine ricevuto eli spinge11ni il più possibile sono le lince nemiche protetto da .raffiche eli fuoco delle no~n·e artiglierie, col mio plotone composto eli 36 soldati, 2. caporali, 1 ca p. magg. ed un sergente, mi porrai alla trincea avanzata, cliscemlendt> dal camm.inamento dell'elemento 13. Pestati, avanti circa 20 metri da detta trincea avanzata del G rafenberg, attendemmo le diciotto e trema. Infatti (1uesr'ora ci fu annunziata da una po teme raffica. Con i miei uomini in carena ed il disco nel centro del plotone, avanti. due o tre passi, avanzai molto lento caHsa pi.anre abbattute dall'artiglieria, ed altre (secondo i.l mio modo di vedere) erano abbattute (difese accessorie). ;\li spinsi, ed incontrai un reticolato da tre a quattro mcrri d.i. profon(lità con fili racli e resi molto lunghi, fissato a paletti di ferro, distante dalle loro linee una cinquantina eli metri. Varcato questo reticolato senza bisogno di far varchi, pel motivo che i ftli eran molto racli, m'avvicinai con poca farica iii secondo reticolato. Nessun varco era aperto in questo reticolato. Distante dalla loro ttincea circa 30 metri (ove la nostra artiglieria batreva), feci un po' di sosta, per verificar meglio l'effetto dei nostri tiri, indi ripiegai. Nel ritorno, la frase che più correva ;;ulla bocca dci miei uomini eta "sotto queste raffiche, nessuno più ci fem1a, entriamo in Gorizia colle mani in tasca". Senza nessuna perdita e co n animo lieto rientrammo." ,-\ USS!\IE, Kep. E-1,
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l /apertura di ,-archi nei propri reticolati, con Jo sposr.amcmo dei "cavalli di Frisia", cnt uno dci segnali che indicavano all'a\rvcrsario l'i.nuninenza d i un attacco, c guesto era panicolarmenre Yero sul fronte orientale c per l'escrcico dello zar, che spesso esegui\·a questa operazione alla luce del giorno c prima dell'inizio del bombardamcn to eli preparazione. La conferma era venuta dalle dichiara:.doni dei prigionieri, sull a sincerità delle quali, soprattutto nel caso eli shni. c ruteni particolarmente Yessati dalla tigida disciplina imposta dagli ufficiali austriaci, esisrcnno pochi dubbì.198 Da guì l'ordine daro ai comandanti d'.Armaca eli fa r sc~n·are dei tunnel di approccio al eli sotto degli ostacoli passivi, che consemissc.:r<.> agli attaccami di "emergere eli sorpresa" neUa rerra eli nc.:ssuno. Quest'ultima poi anebbe doni[O essere "accorciata", spingendo avanti trincee eli approccio fino a ridurre la clisranza ·fina le d'attacco a meno di 400, pass i e, Racc. 141, Y \rmara, Opera7ioni 1916. Si ,·cda inoltre B. Di :\farcino, Lngllrrradl'llafnnlnia 191 i-1918, Ed. Gino Ro~~:no, Yaldagno 2002. pag. l }0- l 32. I'JR .-\. \\iatson, Hil{g oJ Steel. Cmllfii!J' a/1(1 / 111Sitin-l lm~gal)' i11 lf'/()r/r/ Jf'l'ar l , Bas ic Books, 'ew \"ork 20 14, pp. 154-156. l o n va dimenticalO che nelle zone di confine la ~ust.izia milirarc austro-ungarica :n en1 promo~so. secondo alcw1c fonù, fino a 60.000 procedimenti conrro turri i gruppi nazionali o sociali (preti ortodo~~i, insegnanti) sospettaTi di conniven7.a con i russi: H. l l:~u tmann, Pmze.rse<~l'!/" Defitistm, Kri~~.rgegmr, l Jnksrr~dikall' lfllri slreikmde ./-lrbrilrr iiJI Erstm ll"eltktieg, in K.R. Sraclie r (a cur:~ di), Sozitilistmpìvzesse. PolitisdH }IIStiz in Ostemìcb 1870- 1936, Europa,·crlag, \X'ieo- :\ fiinchcn- Zurich 1986. p. l 54. Ed almeno 620 gali7iani furono giusTiziati per ~pio naggi o dalle aurorirà austro-ungariche nel biennio l 9 l 4/ 5: E . .H aid, Cnlirin: A B11bJJm'k agaimt R11ssir1? l'mpt(~alltln and 1/io/wre ùt a Border H~.r/on rlmil(~ !be Fit~'/ IIYor!d lf:7m; in "f-::uropean Rcwie of lliswry/ Rc,·ue e uropécnne d'histoirc", a. 24, ~01 7 , pp. 2002 13, qui p. 207. Da parte tedesca. nel solo l 9 l 6 furono rcgisrrari olrre 5.000 casi d1 prcsunro spionaggio, con - 31 condanne e -!1 7 esecuzioni: :\ 1. Pohlmann, Grmtal/ l11tell(genrr, op. cit., p. 5~. l~ inoltre intcressanre a riguard o la tes timonianza del Ten. DeklcYa, c he pur partito volo n tario per il fronte, no n manca di annota re la s ua ,·olo ntà di passare a fianco dci russi in difesa della causa s)a,·a e eli registrare l'ostili rà dei ruten i: l"n !iffìrialt tllfsltituYJ, op. cit., pp. --, 86.
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possibilmente portarla vicina ai 200. Nel ritornare ad un parallelismo con iJ fronte italiano, non si può non tilcvare come queste clirettÌ\'e fossero analoghe alle prescrizioni sull'attacco metodico, " con metodi ossidionali", in1partite da Cadoma alla 2" e alla J' :\ rmata già sul ftnirc del 1915. 199 Sul Carso però, e su buona parte dd fronte italiano, il suolo roccioso richiedeva mezzi tecnici che non erano necessari nei terreni deU'Ucraina e della Galizia. L'organizza:?.ione del terreno volma da Brusilov doveva interessare tutto il fronte eli ogni Armata e non l.imitarsi alla zona che ciascun comando di grande unita anebbe prescelro per esercitarvi lo sforzo principale, e questO era vero soprattutto per 1'8", aUa quale comunque negli intendimenti di Brusilo,- (e neUe pressioni di .Alekseyev) sarebbe toccata la spinta principale verso ovest (Vlaclimir Volinski) o verso sud-ovest (il nodo ferroviario eli Kovel). Sia per non dover rivelare troppo ai propri comandi in linea, sia per ingannare l'attenta ossexvazione austriaca, trincee d'approccio dello stesso tipo andavano proiettare neUa "terra di nessuno" , anche là dove non era xealmente previsto di attaccare. 1\nche se pex le preclisposizioni fittizie era previsto che lo scavo venisse effettuato solo a metà, ne derivò comunque un lavoro enorme per le truppe in linea, controllato c aggimnato due volte la settimana, in base ai nuovi dati raccolti dall'inrelligence, da parte degli ufficiali eli Stato Maggiore delle singole Armate. 1m> L'attacco vero c pxoprio doveva svolgersi su di un fronte medio eli 15-20 verste (da 16 a poco più di 21 km), calcolando lo spiegamemo dj un reggimento ogni 800/900 m, con una densi.rà quindi di circa 4 uomini per ogni metro del tratto da sfondare. Il problema cruciale restava guello del sostegno dell'artiglieria. Numero dei pezzi e quantità di 1 ~<) B. Di Martino, La gnerra di 111im .flfi_/irmti del/{/ GrttJide G11mn, Edizioni Gino Rossato. Yalùat:,rnn 2012, pp. 67-96. 2°" L\'. Vcroshinov, Bmsilo11skJ' Proryv, op. cit., p. -1-7 e 1'\.l _ Golovin, Bmsilo11's Q_(JèJ!siw, op. cit., pp. 580-581 .
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munizioni disponibil i, anche all'inizio deU'offensi,·a, erano decisamenre migliori del 191 5 c come tali sarebbero sraci unan.imemenre riconosciuti dalle fonci austro-tedesche. Anche nel corso delle operazioni su] Lago Naroch Llucsti elementi però non erano stati sufficienti a scarclinare le elifese ayrersarie, in cerci casi i fanci non erano arrinù nemmeno ad intaccarle, disseminando eli cada,•eri l'intera "fascia d'attacco"? 11 L'uragano di fuoco, che aYeYa in effetti caratterizzato il "cuneo offensi,o" di l\ lackensen, si era lì di.tnosrrato inefficace di fronte a l_inee difensi,·e mulcip le, dOLate di ricm·eri profooeli, che consenti\'ano la consetYaziooe eli risetYe intarce, che pQ[e,·ano essere così elispiegate rapidamen~e al momento opportuno. z"~ Come gli inglesi ~wrebbero an1to modo di scoprire a proprie spese nel corso della battaglia delia Somme, un bombardamento indiscruninato e prolungato nel tempo creava un~ serie di crateri tutto inromo alle trincee, fornendo così eli fatto ai elifensori e alle loro mitragliatrici altrettante posraziorti, qualora le difese campali ne fossero state distn1tte. 211·' Brusilov nelle sue isuuzioni per la battaglia escluse esp.licirameme gualsiasi ciro "a massa". Inoltre anche se nell'azione eli marzo si era cerc:uo, con successive riprese <.li fuoco intervallare da brevi pause, di attirare i clifensori al di fuori dei rico,·cr~ inducendoli acl uscire in trincea Jurante la fase di preparazione, lo stratagemma non aveYa prodotro i risultati attesi per la mancam:a di collaborazione tra arciglieri e fanti, un problema che a\·eya ris.,ruardato sia la preparazione che J'cscCl.lZÌone dell'offensi,'a. G li arciglieri a\·evano visto ~H Per il ruolo giocato dal Ten. Col. Ceorg Hrucluni.illcr, allora ancora scm.isconosciuro, nell'org:mizzazionc vincente del fuoco difensi\'(l ùe ll'arriglierin ted esca, si n:da P. Strong, S. \[arb lc, Arlilleo· i11 t/;e (,'rllfll 11'{11; Pc n & Sword, Barnslc~· 20 l l , pp. l 06- 1O"". z.•z J.. \. Sanhom, l11tjmial Apombp.rr, op.cit., p. ~2. L'esperienza fatta da Hrusilov nel corso della titira ra di (;udice-Tarnow gli ;1\'C\'a in,cgnato che oltretutto gli artiglieLi non erano tecnicamente all'a.lrezza: si veda l Cornish, T!Je IVmim1 Am:r, op. ci t., p. 99. M n. Liddell Il an, L 'arll' dr/la g/ICrm. op. ci r., P· 2-L
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ignorati i propri problemi e le difficoltà di wi non erano in grado di venire a capo; i fanti si erano spesso sentiti abbandonati al loro destino. Gli austriaci, nell'azione offensiva che stavano mettendo in atto in Trentino e sul fronte veneto, si erano garantiti il supporto diretto dell'artiglieria, collegando le punce. più avanzare delle colo1me d'attacco coi comandi eli artiglieria mediante pattuglie di telefonisti che avevano s ceso km di linee.20 '1 Gli auscro-ungarici avevano poi fatto un uso sapiente dei dati trasmessi dai veliYoli in servizio d'artiglieàa con le F/iegerraclioJtalioJt, che permettevano agli osservatori in volo di aggiustare il tiro dei medi e grossi calibri anche su bersagli di opportunità, come accadde in Val d'Astico nei confronti delle posizioni italiane arrecrate, man mano che esse rivelavano la loro pre.senza?05 L'impiego del velivolo per J'osseJTazione del tiro, da tempo di uso corrente sul fronte occidentale, e ahneno clall'aurun.no del1915 anche su guello italiano, dove il Regio Esercito lo avrebbe magistrahnente utilizzato nella preparazione della Sesta Battaglia dell'Isonzo, sul fronte orientale, e da parte dell'esercito russo in par ticolare, era ancora a uno staclio pionieristico. 206 L'aviazione imperiale 20~
Si vedano le memmie di uno degli ufficiali addetti alle pattuglie di telefonisti: J. Loschnig, lvir greije11 o11! Die Tùvlrr Ojfe11siw 1916 des steirùrhm k.k. Lalldwebr-I'!faJJ!erie-Regimmt:r Graz N 1: }, Vcrlagsbuchhandlung "Styria", Graz und \Vien 1917, pubblicato con l'autorizza:àone dell'Ufficio stampa dd Comando Supremo eli Teschen. 20S P. Pozzato, L '!ifjèH.rifla tm.rtrÌtTCtl de/1916 - Strt!ft)..peditùm- e !et t'0/1/tVtJJOSSa italiaNa, Gaspa ri, Udine 20'16, p. 39. 11 collegamento radio a:a i velivoli d'osservazione e le batterie eh calibro maggio re nell'esercito k.u.k. è clocw11entato fin dai primi mesi del 1915: R. Czerni_n-.\lorzin, KriPgseiudlii!'ke mtd Erùmml/lgm, op. c i.r., p. 79. 206 Si veda a rig uardo V.B. Karataev, A _\.. Chursin, .\.S. Semenov, Tbe Rtmimt APiatùm in the Fù:rt lvorld ll>'(lr: t/;e h ?a!11res oj/ l!tillery .hre Comctio11, .in "Bylye Gody", a. 43,2017, pp. 301-308 (in russo), che si avvalgono dei doctUnenti relativi Jell'a rchivio georgiano, che tivelano guanto macchinoso c complesso fosse ìJ sistema russo che prevedeva il lancio
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russa, pur porendo contare su alcuni mezzi di eccellenza come i guadrimotori Jlva Muromcrs disegnati da Igor h·ano,·ic Silwrskii, di cui peraltro solo due esemplari erano assegnaci al "fronte sud-occidencale"y'-, sconm\a la debolezza di una bas<.: industriale che non riusci,-a ad afunentare in misura sufficiente i reparti, senza contare che guesci erano dispersi su un fronte molto ampio e manca,·ano di personale addestrato. Fino ad allora i ,-clivoli russi erano stati impiegati soprattuttO in nùssioni di ricognizione c.: collegamento, e solo saltuariamente a supporto dell'artiglieria, ma con BrusiloY anche questo sarebbe cambiato. Il4 giugno il ciro dci grossi calibri sul "frome sud occidemale" a\'rcbbt;, avuto la guida via radio da pan<.: eli aerei specificamente atu<.:zzau. 2" 8 _-\ fa,·orire un Ji,·erso approccio, inteso a fornire ai comandanti informazioni dettagliate atr:rm·erso l'e:iecuzione di missioni di ricognizione fotografica, fu la maggiore disponibilità di mMetiali consentita, come nel caso delle munizioni, da una mobilitazione industriale che cominciava a dare i suoi frurti, anche se l'industria aeronautica russa era ben lontana dalle produzioni in serie e fortemenrc dipendente in lermini eli kllow boJv dalla tecnologia di ilnportazione, soprattutto francese. Jn w1 rapporto stilato dal Magg. Marsengo ai primi di agosto per il Comando Supremo l taliaoo, c che avremo occasione di citare più Yoltc Ì11 seguito, si può leggere a riguardo: " ... la Russia, se può fabbricare aeroplani, non può fornire i motori. Se ne sono di mpporri sulla batteria da parre dcll'osscrYatore e/ o la segnalazione mediante bandierine rosse e blu. 2117 Si veda R ia 1 1)\'osri, h tLps:/ / ria.ru/20160604/ l ..J.42440337.html [ultirno :lcccsso l 0 maggio 2020]. Sull'a,·iazionc russa e il suo mancato sviluppo sul piano industriale, si \eda G.T.. Stamper Jr.. Tbr SikorsA:J S 16 a11d Rll.fsiall ,4ùrlioll dmi11g tbe Grmt War, in "\\'ar in l ri~rory", a. 7. 2000, pp. 65-8 1 e il saggio del Gcn. Di Marrino in questo volume. 2<~3 G.L. Srampcr Jr., Tbe Sikorsk:J• S f 6, op. ci t., p. 76, che cita come fonrc W. Rurhcford, Tbe Rlfssirm Amo• i11 lr''odd lr(rr l, Gordon Cremonesi, Loudon 19-s. p. 198. 134
chiesti 300 alla Francia, questa ha risposm offrendone soltanto 20. Le trattative continuano." 2l~J l comandi di grande urlità e sopratUitto i comandanti eli batteria del "fronte sud-occidentale" ebbero così a disposizione per la prùna volta mosaici fotografici, che permettevano eli localizzare con precisione gli elementi della sistemazione difensiva av·versaria c le postazioni d'artiglieria. Della tenacia c della detenninazìone dei piloti russi a garantire un'adeguata "copertura" delle istallazionì e delle posiziOni avversarie, tanto della fanteria quanto dell'ru:ti.glicria, è buon testimone un ufficiale eli artiglieria austriaco, Karl Iozingher, che nel suo libro eli memorie annotava: Passavano i giorni. Il nemico sviluppava una intensa attivicà esplorativa . .Aerei sorvolavano le nostre posi:òoni, andavano in cerca delle nostre batterie e dei nost.ri osservatori. Essi vennero \"iol.enternente. bombardati, ma non si lasciarono distogl_ie.re dal loro compito. Se uno doveva ripiegare, ne. attivava un altro da una d.iversa direzione. Incrociavruno a grandi altc:r,ze sopra Studenica c i boschi, dove si trovavano i comandi dj gruppo e di brigata. Si portavano come. grandi a<-Jui.l.e. Tl nostro ardente desiderio d.i abbatterne. almeno uno non andò purtroppo a buon fwc.21 o Queste infonnazioni vennero p01 m cegrare da quanto rivelato dai prigionieri e dai disertori, nonché da LU1 accurato lavoro eli raccolr.a d_i dati internazionale e locale. Il prùno era dov·uto i..n larga parte all'abilità del Col. Pavel Ignat'ev, Dall'. \ddetto militare a P ic rrogrado, L ~tziQ!Ie mssa SII KQw/ (RappQt1Q del NiaggiM: lvlarse11go), n° 67 del6 agos to 1916 in :\USSr.m, Repertorio
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L-1 1, b. 88. fase. 1. Il rap porto era sraro redatto iJ 3 agosro. Su qucsra, come sul.lc alrrc qucstionj relative all'aviazione, si veda il saggio dd Geo. Di rvlattino in questo vohrn1e. 210 K Tnzingher, Fiillf}abre, op ci t., pp. 137- 138.
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coadiuvato a Parigi dal frarello ch e vi svolgeva il r uolo di addetto militare (Pa,·cl, sotto falso nome, figurm·a qua le corrispondente di guerra), che era giunro nella capiLale francese al corrente dci proposici offensi,·i eu Bn1silov per iJ 19 16.2 11 Il secondo si basan principalmente sul fatto che ora erano gti austro-ungarici ad operare in una regione a loro sempre meno favorevo le, dm•endo com unque garan tirsi la cominua7.ione del lavoro dci comadini c non guadagnandosi soverchie simpatie per le requisizioni messe in ano dalle loro amorid e per il lavoro coarto e le numerose corvée imposri. alla popolazione. 212 O ltre 10.000 galiziani, sosperraci tli mssofilia spesso per semplici ragioni emiche, erano stari rinchiusi nei camp! di concentramento eli Tercsin e Talerho f, do,·e le condizioni eli \'it.a e la discip lina erano così dure da causare la morte ili oltre 1.700 interoati.~ u I on stupisce che i russi potessero trm·are facile collab~orazione, tanto più che Brusi lov, fin dall'inizio del conflitto, era stato uno dei comandanti più attenti nel punire le azioni di saccheggio degli uomini ai suoi ordini n ei confronti dei civil?H. Va com urK]tlC osseJYaro che, da una pan e come 2 11 . \ • •\ larshall, lvwia11 Milito~)' llltell(~wr,?, op. ci t., p. -1-05. 212 li. Ledtngcr, Ord11111!g srbqlfm, in l lannes l.edinger et
alii, 1/abs/J!Irg.r 191-1/9/ 8, Residem \ erlag, :-i t. Polren S:1lzburg-\\'icn 201 -J., pp. 1-J.S-170, yui pp. 152 e ss. e .\!. Schmitz, /1/s ob die Jl "~lt, op. cir., pp. 47-5 1. m P. Hardy (a cura di), Galit.rk.aia Gof.~o/a. Vomi!J'f Pre.r111pleniia Ga/Jsl111rskoi Jlollarkbii 191-1-1917 gg., [Persecuzione galiziana: crimini di guewt della monarchia degli \sburgo 191-J.-19 171, T nm1bull, Connecticut 196-1-; si \'ednno inoltre G. l Joffmann, X Ì\f. Coli, P. Lesiak, Tbtllrrbof 191-J./9 36: Dir Gurbirble rines m:gessmm l .L!gl!J 1111d seiner Opftr, Gabriel ~chafer \ 'erlag, TJemc ~O 1O e Talerbof Etrmal .\ ll'tJiorf in www.orthodm:england.org.uk/pd f/ ralerhof.pc.lf Jul timo acces'o 22 aprile 20201. 1l~ .J. \. Sanborn, flllpflitil / 1porafypsr, op. ciL., pp. 60-6l. Si tratta c.li un at1eggiamenro, quello dd risperto c de]J'e(]Uanirnità nei confronti di tutti, che ISrusilo\' ama 'otlulinca re nelle ' ue memotic. Si veda :1d esempio l'episodio m cui sostiene di :l\'er promosso al grado di aspirante alfiere JdJI!IIIIi/gtr J:Vùg. f :r/J/illflll{~f/1 iflr OS/tmir!Ji.rr-1//!gtln.rdJm Krit;,~.rjll/;mng
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dall'altra del fronte, le artiv1tà di i.ntelligencc c eli controspionaggio facevano degli ebrei il loro bersaglio privilegiato, giustificando spesso con l'accusa o il semplice sospetto di spionaggio le azioni più nefande perpetrate contro di loro, compresi veri c propri pogrom che si verificarono anche nel corso dell'offensiva dell'estate del 1916. Nel maggio 1915 un ordine del Capo eli Stato maggiore russo metteva in guardia sull'esistenza eli LU1 complotto giudaico-tedesco finaliaato al pagamento eli prostitute infette perché diffondessero la lue tra gli ufficiali mssi. 215 Tale atteggiamemo era agevolaro dal fatto che le comunità israeliciche si erano a loro volte divise, aUo scoppio del conflitto, tra un partito filo-germanico e LU1 entusiastico appoggio alla causa :<.arista, dando ad entrambi gli schieramenti ragioni per dubitare della loro fedeltà. 2 16 Tutto questo non escluc\e,·a affatto l'utilizzo eli membri delle con1urutà israelitichc, in particolare conunerci~mti e professionisti, nelle rispettive reti informativé 1ì . Uno degli un soldato ebreo che era stato decorato con la Croce di San G iorgio di 1'' classe per le sue imprese come esploratore (probabilmente Meer Bondar'), nonostante la discri minazione nei con fronti degli ebrei lo vi.etasse esplicitamente: .-\...-\ . .Brusilov, Moi vospo!I!Ùtan!ja, op. cit. pp. 101 s. A riguardo si veda O . Budnickij, Vieu;t in der /-/oh/e dBJ LJilven: j11dm in derm.rsi.rcbe!l /lrmee, "Osteuropa", 64 (2014) llrad uY., i.o ne dal russo di \ 'era Hanu11cr l, pp. 171-18-+, gui p. 181. 21~ S. .1-learne, Se.'' 011 tbe Fnmt: Pm.rtit!I!Ìoll cmrl Vcmrca/ Di.retm Ù1 RIISsia's Fit:;t World IJ"'lar, in "Revolutionarv Russia", a. 30, 2017, pp. 1-32, g ui p. 5 nora 25. 2 IG ,-\. Solgenitsin, Dm se~-r1li imie111e. e lmi e Ru.r.ri p1i111a della riuolt~::(/one, Controcorrente, Napoli 2007, pp. 573 c ss. Si veda inoltre E . Lohr, Natiollaliifttg Tbe R!ISsitm E111pire: Tbe CaJJ,rpaigns agaì11s1 E 11t11Ql Alimr dmi11g I!Podd ili"ar I, 1-brvard L' niversiry Prcss, C unbLidge (1\·lass.)-London 2003, pp. -l-04, 406,4 10-4 11 . 217 Si veda, ad esempio, M. Hoen, Die l<ii111pje im O.;tm, in J\1. Schwarte (a cma di), Der gmsse IVieg 191-f.-1918, Y, Der ii.rten'l!icbisd.J-mtgmiscbe Ktieg, J.A . Barth, l .eipzi.g 1922, pp. 225-283, gui p. 225, dove la "società ebraica" viene indicata come il barometro della situazione mili tare. Per le d isposizioni a ntisemite russe, con le lettere del Gen. lanush.kevich
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scopi principali dcll'ar6,·ità eli spionaggio zarisra - pera ltro non ignmo alla controparte austriaca - era quello di individuare i tra t ci di fronte affida ci ad mliLà ~~ prevalenza sla,·a, nella com·in7.ione, o quanro meno nella speram:a, di uKontrarc al momento dell'azione da parte di popoli "fratelli" una res istenza minore, se non proprio una resa incondizio nata .z 1 ~ Lo slogan che gira,·a anche nelle trincee (Starka) al governaro re militare della Galiz ia cunrc Bobùn:-kii. si rimanda a: E. Lohr, The R11ssia11 ./lm!Y a11d thr .Jm,s: ,\las.r Dtpoltlllioll, l Iostagu tmd l '1()/mre d11m{~ IVorld lr'ar I, in "The Russ ia n Re\'icw", a. 60, 200 J. p p. ~0-H- 19; P. r lokrui~t, T!Je H. oh· oj Pn:rrmali{)' Ùilhe 1·/rs/ ( 1911-1915) HIISSÙlff Ormpatioll oj Galiria tllld B11kori11a, in J. Ocl..d-C:hcn et al., A11ti jmish l 'io!t~~re: Rtthi11ki11g thr Pr{~mlll i11 Eastl :.mvprnll 1/i.rtoo•, Indiana Uoi,·crsity l' rcss, Bloomingwn 201 1, pp. 52-73 c alla rassegna d i fonri a cura d i S. Tiepolaro. u esp11lsio11i di 11/tiSSn de,gli dmi mssi dmmtl<' la Gra11dr G11m-a (19/.f.-19 l 7), ·'DEP". rivista o n-line dclrUniYcrsirà ÙJ \'cnc..:ia, in h ttps: //www. univc. ir/ media/ allega to / d c p/ n7 /S trumenti/~spul~i on i. pdf rulrimo accesso 28 maggio ~0201. Sugli ebrei c il loro ruolo, presunto c reale, ncUc reciprocHe reti di spionaggio, si vedano J.\. San bo m , l111pçria/ Apotnjyps;•, op. c it., pp. 54-55; l. Ke r~ h :1 w. AJI'it(/emo e rilomo. l:.11ropa 191-1-19+9, Laterza, .Bati 2015, pp. 8~-84 e la rc~Limonianza di Solomon Zejm'il Rappopor1 citata in P. .Be;:st, IVorld lritr 011r i11 Carpathian .ì lomrtt!ÌIIS, (No rc~ o n Books). in 'T bc Polish Rcvie w", a. 56, 20 I l, pp. 249-25\>, qu i p. 258. Sull'arteggiamenro. gcneralmeme tollerante, assumo da Brusilm· nei confronti degli ebrei, di cu1 pure ordin ò um dcp o rra%io ne in SibeLi.a a ppt~nto per timo re di azio n i eli spionaggio c.Ia loro du:ctte, insiste J.H. (ockfield, R11ssia's ltv11 Gmrml. op. cir. pp. 68 69; le accuse di po,~t"OIII cfft:nuari in Galizia anche dai rcparri del fronte sud-occiden tale nel corso dell'offen siva so no a,·an z<Hl.: dn O. Budnicki j, Uimst i11 der 1-lb"IJ/f des UJvell, op. ci t., p. 177. Sul problt:mn del "gm·crno" russo della Gal.i.zia, sia nel corso della prima occupazione, sia dopo la riconguisra nd o p era d i Brusilov, si veda inoltre P. (;a rrell, Trt~~ist Ivmia at W'm7 The l 'ie/1) j ir)/// Almr. 19/..f.-Fe/mmty 1917, in 'The Journal of ~fodern ffistory", a. 8- , 20 (5, pp. 668-700. t1ui pp. 661)-689. m Da no tare che t}l]e com~nzion~. spesso p o i smenòra dai fa ni, cos ri ruil'cè im'ecc uno dc i rcfrain p rcfcriLi d a parte della mernorialis tica austro-ungarica: <.!all'opera di ~L Schonowsky-Schom\ics, . \ . •\ngenerrcr, L11rk. Der m.rsi.rrbr D11nbbmch ù11 }lfiiÌ 1916, \X'icn-Leip?-ig, 19 l 9, p. 70 a O . Gallia n, Opjetgm{~ bei l11rk. l 'o111 f feldmklll11pfder dwtsrhm Ostm-eirher i111 l 'ii/knbfer dPr 11/0t:rrbell Dolla/111/0IItllrhir, Koehlcr & :\mclang,
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Leip:àg o.J. (ma 1938), sctitta esplicitamente per ri vendicare la necessaria unità dei "tedeschi" :1 nord c a sud delle .-\lpi. E non tisulta assente nemmeno in quella russa, si Yedano, ad esempio T.. N. Vojwlovskij, T'schodi/ k rom'!)'/ Mar.r: po .rlerlatll Pqji!J', ll.'uscita dal marzo sanguinow: ~ ulla :;eia della guerral .\ioskva l 998, p. 285 ripot1:atO in E.S. Senjavskaja, Die T'0/ker Ostenrit:!J.C,gam.r i111 Ente11 ll"'"eltklie<~ a11s Jirht des ms.ri.rchen Ge__g11en, iJl B. I3achinger, \Xì. Dorni.k (a cura di), ]eiiSeit.r tleJ SdJiitzellgmbms, op. cÌl., pp. 325-3-J.O, lJlli p. 329 e lluanto sostenuto da S.N . BazanoY (lvi, p. 331). Tnrercssanri a riguardo l'analisi dj M. Gòrny, Polmfmg, op. cit. c ]c osservazioni di. J.R. SchintUer, Stea/lJro//ered i11 Galiria, op. cit., pp. 33-34 a propo~ito delle preoccupazioni del Comando di Teschcn per i corpi a reclummento 11011 tedesco o magiaro e delle contromisure messe i.n ano; da notare come c1uesr'ultimo aurore ritenga che tale problema, spesso ::~lim c nrato da diserzioni più o meno "mitizzare", come CJUCJla del 28° re~ri.rnento k.u.k. di P raga al Passo Dukla nel 1915 o del 36° k.u.k .. che nella norte dal2G al 27 maggio a Sieniawa si sarebbe fatro sfondare pressoché senza combattere, perdendo 31 ufficiali. c 1543 uornini di tr uppa, fosse stato in larga parte risolto nella prirrutvera del 1916. Sugli evcmì che videro protagonisti t]uesti due cot1Ji :>i rimanda alle annotazioni eli parte austriaca riportate in Deutschmùonalen Geschiiftstelle (a cura di), Das 1/erha/tm der T.rtherhm i111 Weltk1ieg, Selbstverlagc Dr. J lans Schiirff, Wien l 918, pp. 325-326, 33-J.-336. Sul presunto tradimento dd 28° re~>imento e la ~ua manipolazione da parte deiJe autmità milita ri k.u.k, si veda R. Lcin, The "belrt.!JICII" oftbe k.lt.k. l'(/tmt~y regi111e111 28. Tmth or legmd?, in ,-\. Suppan, R. Lein (a cura eli), Easl E11ropea11 Irlentitie.r i11 the 19th anrl 20t/; Cmtlt!)', Li t Verlag, ;\ runster 201 0, pp. 23 1-255, che ha ripreso ed approfonclito le precedemi ricerche eli Richa rd P laschka. Sul cedimcnw della l O" divisione (Gcn. .\rthur von ,_\ lecenseffy), e i.n particolare del 36° reggirnemo, Sl cWunga R. Czernin-1\lorzin, Kri~g.rei11rlliicke 1111d E limtmmgm, op. cit., pp. ·1+4-J46, che riportando la cifra eli 82.000 disertori slavi a favore dei russi entro la fine del 1915, osserva come contro nLuneri simili i tradizio nali strumenti repressivi risultassero rotaJmemc inefficaci. Ciò no n gli ilnpedisce di osservare che, soprattutto dopo la defezione tli reparti "cechi" dell'8° reggimento k.u.k., l'astio neì confronti dei boemi da parte degli aus triaci di nazionalità tedesca fosse giunto al Limite dell'esplicita ostilità (l vi, pp. 172- 173). In realtà più che ad un attegg-iamento precostituito di rifi uto della fedeltà all'Tmpcro da parte delle nazionalità slave, si assiste piuttosto ad LUl progressivo dete1iorarsi eli tale fedeltà nel corso del confli rto, anche se non soprattutto a causa dell'atteggiamento discdm.inatorio e repressivo
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era che " J popoli slavi non poLe\'ano 01·tenere la liberazione senza l'aiuto delia Russia, ma quest'ultima non anebbe ,·into la guerra senza il sostegno eli tutti i popoli shn·i". A questa scopo non mancaYano nemmeno colpì di mano mirati a camu:are quegli clementi austriaci che, per eccesso di confidenza o mancanza di esperienza, si cotnpona,•ano in maniera incauta quando eli presidio negli a\·amposti o nei "posti di ascolw" proiettati nella terra di nessuno; il che capita,·a soprartutro agli osservarori eli artiglieria. 2 19 .\Ila fine il r.racciaro delle linee ausr.riachc così rica\aro risultò quasi perfettamente cou1cidente con <]uello riportato nelle carte mTersarie catturate.~~·· Da ultimo, ma non ceno quale messo in atto dalle autorirà militari, c al suo acuirsi negli ultimi due anni d t guerra; è quesro, ad esempio, il caso degli slo,·acchi del -, 0 reggimento k.u.k. documentato in .\. Piahanau, A Priest al TI;_: hv111. Jo.ref Tiso CvmJ,_~Ù{~ Jotial ldi·Ntities i11 '1'/Je 1'irsl 1/1/n~fd II"m; in "Rcvue des L::rudes Sla,·es", a. 88, 201-, pp. 721 -""41, qui p. 728. I n generale :;ulla que~aione del "uadimenro" neii'Tinpero nusuo-ungarico, ~i rim.anda ai contributi di i\ f. Cornwall, 7 ÌlltiSOII i11 cm [im of R~gi111e C!Jmw: T/;e Ca.re oft/;e /ltibsbmg Montlrrf!J·, Publishcd online b~· Cambridge L niH:rsity Press: ~-t. \pril 2019, pp. 1~4-149, in particol:~re i riferimenti bihliogntfici della nota ì di p. 126, 1n h Itps:/ l \\Ww.academia.edu/ 38749269/' l rcason_in_an_ l :.ra_of_Rcgim e_ Chang... ]tùtimo accesso 18 maggio ~0~0] c \'\'. \fcmzel, Klifg.retjàiJrlll{~t:fl, op. cir. pp. 374 c ss. Per quanto rit,ruarda l'opposizione ceca all'T m pero ausrro-ungarico si veda K . Pichlik, L 'actirili alllitl!ll!ic/;im!le df.r TdJtqNes, in "Re\'ue d 'llistoirc .\fodernc et C0mempo raine", a. '16, 1969, pp. 87-99. \:a infine osst:rvato che anche il trattamento di favore riservato dai russi ai prigionieri carruraci delle \'arie 1L1zionalirà sL1,·e fa,·orì non di rado le fughe di tjucsri ultimi, che te ntavano di rientrare ncllc proprie Linee. Indicativo a riguardo il rapporro allo zar del Col. Mordvi_oo'' del l O Jicembrc 191 S. ci taro in J.;\. Sanbom, llllpnia!Apombpst, op. ci1 .. p. 13-l. , l n:ang . ,1er, ,r:'!Ili;. -- .,(} .l • -'19 l'twre, op. ctt., p. l -'>8. 22" ~ .!'\'. GolO\m, flmsilor's 0Jfe11J'ire, op. cit., p. 579: "Le nosrre informazioni erano così accurate che quando il comanJanre ùi battaglione ausr.ro-ungarico, che era srato [atto prigioniero, ven ne portato da mc, il pùtno del suo sctton:, che gli fu trovato addosso, non rì$ultò più accurato di quello che era sraw distribuito ai comanda n li delle unir~ anact.:anti, fino alliYcllo dei comandanti di com pagnia." l-IO
fattore più trascurabile, Brusikw~ ordinò ai comandanti delle singole batterie di portarsi in trincea con i reggimenti con cui avrebbero cooperato, di individuare con loro i bersag.li e di concordare le modalità con cm effettuare il bombardamento iniziale c, soprattutto, il success1vo allungamemo del tiro sugli elementi retrostanti dell'organizzazione difensiva. Uno dì questi ufficiali, il vcmunenne, futuro archimandrita Iov, abbinato acl un comandante di compagnia, ci svela il modo curioso con cui porrò a termine il suo incarico di esplorazione della linea avversaria: Il terreno fra k trincee era coperto da erba alta. Maggio era arrivato col suo sole brillante. J soldati ci prepararono berretti coperti di erba e fiori e il giorno set,ruente, parlando a sussurri, avvicinammo la batJiera dei reticolati, demmo un'occhiata a ciò che ci serviva, e facemmo ritorno senza problemi alla nostra trincea. Nli era s tato dato il cornpito di distruggere i nidi di mitragliatrici e di aprire due varchi nei reticolati eli circa 1OSa'{jJetts f21 metri] og.nLLno.22 1 l pezzi di lov ci sarebbero riusciti impiegando solo il lO% dei colpi clestinati\r.Ì in precedenza! Ogni batteria doveva avere dei prop ti specifici bersagli su CLli orientare il tiro anche grazie al supporto dci tecnici francesi c giapponesi, dai cui arsenali provenivano alcuni dei cannoni dell'artiglieria Lussa di grosso e grossissimo calibro.222 Brusìlov in tervenne personalmen te a regolare l'intera catena logistica del rifornimento munizioni del
22l Riportato in J..-\. Sanborn, l111pnia/ /lpoctt/ypse, op. cit., p. 124. Il tema della collabora;,;ione di turri gli elementi coinvolti nella preparazione di artiglieria voluta da BrusiJ.ov venne sottohneato da E .Z . Bars uko v, A rtillnis!J'Il!Ù"Ol'Oi, op. ci t. , pp. 11 O, 11 :2. 222 Questo stando almeno a guamo presente in Kriegs :\rchiY Wicn (d'ora in poi K .-\ .W.), .\ls-\X!k: Rus 5, Der rèldt~tg /1011 Ltt.-k ùN SotJIIJter 19 16, busta l.
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"fronte sud-occ.idemalc", stabili quami e t]uali scone spettassero a ciascuna Annata, fece infine allestire dei depositi p er le ca11:uccc nemiche catmrarc e delle officine di riparazioni per fucili c Jrutragliarrici c.li cui l'esercita russo conrinuaYa a consen·arc un'ecccssh·a \'arietà. La dotazione giornaliera di colpi per ciascun soldato ammoma,·a a 255 carrucce, ch e si erano ri,·eJatc un peso eccessivo per i singoLi, al punro eh<.: non di rado se ne libtraYano nel corso delle marce di an;cinamemo al frome. li comando di Bcrdicht\' ridusse la quantità a 200, disponendo di com·erso che numerose riSCITCtte venissero costituite in prima linea tanro per i fucili russi, quanto - se non ancor di più - per quelli ausrriaci223 . Sarebbe ~tata messa in at:ro solo una "cortina di fuoco" (1-elfenvalze) i.nunediatamente dopo la quale, se non addiritntra sotto il suo arco, sarebbe scattata la prima ondata d'attacco, scgue];)do l'esempio dj quanto f atto da BtuclunùJicr in marzo 22'\ c si fece tutto il possibile per C\Ùar e la dispersione dei tiJ·i c per differenziare il compito dci di\·ersi pezzi, in modo da ottimi.zzarne l'impiego. Va ricordato che l'attacco sorto la parabola di Liro dell'arciglieria, che pure il Gen. YladUnir t\ f.DragonlÌro,· a,-e,·a introd o rto nelle esercitazioni delle scuole n1ilita ri m sse fin dagli anni '90 cleU"800, era osmcolato dal fatto che il cannone da campagna (il PuciloY r-- rod. 1902 da 76,2 mm, soprannomjnato la "falce della morte") era carauer.iL:7,ato da una ,·elocità inizia[<.: della granata molto e)e,·ara e da una traiettoria tesa; ciò obbliga,-a a privilegiare il tiro di in filata c a collocare i peni in prossimità della fameria. 2:!5 r\lexandcr Nikolayevich Winogradsky, uJ1 ufficia le supetiorc di artiglieria che agli inizi del 1916 era sLato m L.\\'. \ •ctoshinoY, Bmsilor:rlq PlV!J'I', op.cit., pp. 58-59. ~~ P. Srrong, S. \farble, / lrtillro', op. cir., p. 109. ~; .\.1. Denikin, The Cal"l!fl~ op.cit., p. 36 e S. \ndolenko, Sto1ia, op.cit., p. 322. Sulla progettazione e la realizzazione di yuesro pezzo da campagna, giudicato tra i migliori della Prima guerra mondi:ùe, si veda E.Z. BarsukcJ\·, . 1rtilll'fis(J•111Ùvroi, op. ci r.. p. 98.
trasferitO all'8• Armata, ancora al comando eli Brusilov (quindi ben pri.ma della conferenza eli Mogilev), riassumeva così le indicazioni rice,rute dal superiore comando e le misure eli conseguenza adottate: Le comunicnion.i ftuono rafforzate e il camuffamento incrementato. r\ causa dei limiti della nostra avia7.ione, non fui in grado di familiarizzare le batterie col tiro diretto daU'osset-yazione aerea, o eli ottenere foto delJe nostre postazioni che potessero rivelarmi eventuali difetti nel camuffamento. l- ..J la mia seconda preoccupazione fu di stabilire strette relazioni t:ra le mie batterie c le fonnazioni eli fanteria, e non solo superficialmente per salvare le apparenze. Questa fu la cosa più difficile da ottenere ed io incontrai ostacoli creati dalla scarsa conoscenza da parte dei fanti di CJuanto l'artig]jeria sapeva fare. i\11entre eruest'ult:ima aveva ancora alcuni guadri che, se non avevano già servito nella loro specialità, avevano comunque acc1uisito durante la guerra una forte esperienza snlle modaLità con cui condurre il combattimemo, la maggioranza degli ufficiali eli fanteria, salita eli t,rrado per rimpiazzare le perdite, promossa eli recente e priva eli esperien7.a, era incline ad avanzare richieste che l'artiglieria non era in grado di soddisfare. Ciò nonostante feci tutto quanto in mio potere per tener conto dei elisagi della vita dei soldati in trincea. Un regolare sostegno da parte dell'artiglieria alla fanteria, senza frizioni, è il fattore più importante per stabilire il for te legame necessario tra k due armi. [... ] Richiesi ai miei subordinati di visitare regolarmente le linee della fanteria e eli stabilire rapporti con i loro camerati; per contro chiesi a c1uesti ultimi di \risirare gli osset-varori di artiglieria. Assieme studiarono il terreno, discussero gli obiettivi e il livello di intervento riclùesto all'artiglieria - in
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ogni caso specifico e raggiunsero f11cilinentc e rapidamente un buon grado di comprensione rcciproca. 22t• Si u:attanl di disp osi~ioni c criteri che il capo di Stal'o Maggiore di Brusilm·, Geo. VladislaY Napoleonm·ich Klcmbm·sk·y, sulla scorta delle indicazioni del Col. \'.F. 10t:ey della 9' Armata, considerato il più importante specialista ùi artiglieria del "fronte suù -occidenrale" 22~, m·ent ribadiro come rincolanci per rurci i comandami d'artiglieria delle .-\.rmatc in subordine: l ,a preparazione tecnica dell'artiglieria Je,-e esprimersi principalmente nella,. selezione di posizioni iJ più possibile vicine al nemico, in un'accurara scdra del bersaglio con l'intento di prendere suJ fianco le aree attaccate e, in particolare, di stabilire la più suecra connessione, possibile tra la fanteria e l'artiglieria. A quesr'ultin1o scopo, gli ufficiali di artiglieria \anno, ùwiati alla prima fila delle trincee, per regolare il fuoco delle loro batterie; tut l i gli obiettivi Yanno numerati con cura, si devono produrre disegni prospertici, le cui copie siano distribtùre ai comandami di compagnia e di battaglione; Ì11fine, occorre prendere tutte le misure affinché iJ collegamento telefonico u:a la fanteria c l'artiglieria non ,-enga interrotto. Z:?s
2~1•
\.
'.
\ViJ1ogrndsky, l..fl Glfmì' .mr lr front l!l'il'll!al- b 11 !Vrssie - On
?\fis au poinr et commcnté par le généml \[a llctcrre. Chadcs La\·auzdle & C., Paris-Limogcs-~ancr 1926, pp. 15-1-155. 11 .J.R. Schindlcr, SteniJiro!lmrl i11 Gnlirin, op. cir., p. 39 c P. Strong, S. Marble, A tti/leo•, o p. cir., p. 108. 21R \'.Y Klembm·sk~·, Stmtegidmf.:.!J• Orherk l O.J''!J' 19/.J.-/918 ITratt:uo srr:ncgico sulla guerra 19 1-1-19181 in G.G. C:hasL' \', Ko;lliss[pt Po lssledormt!Jw i Tspol'zol'ltii!J'II O!!J•!ti ,ìliroro;• i GmifHiniiSkf!)' 1 /~)''!J', jCommission~.: per lo swdio delle esperienze dciJa Guerra mondiale c della g uerra ci\ilcl http.// www.grwar.n.•/ library/ Srrateg F.ssay 5/ ~E 05 0-'".htnù [tùtimo :~ccesso 8 aprile 2020). Roll!lltiJiie,
L'artiglieria leggera. i cui sen·enri a\·e,·ano spesso sorpreso i tedeschi all'inizio della guerra per l'abilità e la precisione acquisire in Mancim:ia, sarebbe stata agli ordini diretti del comandante della fanteria in linea. Quella pesante sarebbe stata schierata a non più di 4 km dal frome, in modo da assicurare la protezione piLt "profonda" possibile ai propri attaccanti c da impedire il r::tpido accorrere delle riserve nemiche. Solo in caso di efficace reazione dei cannoni da campagna austriaci, essa anebbe dovtlCo impegnarsi in un tiro di neutralizzazione che consentisse alla fanteria di allargare la breccia iniziale, alu.-imenti il suo compito sarebbe stato quello di interrompere i collegamenti con le reu:0\·1e c isolare i principali comandi. Resta,·a infine da modificare la tattica della fanteria. Non si trartava di LUl problema da poco. Come osseJYato da Winogradsky, gli ufficiali di fanteria a·tevano subito poco meno di una falcidie dall'inizio della guerra, il che aveva prO\·ocaro un'accelerazione delle carriere anche maggiore degli altri eserciti: era guindi difficile poter comare su comandanti ili battaglione o reggimento dotati di esperien:ta e preparazione, mentre molti degli ufficiali subalrerni - a prescindere dall'accusa spesso riperuta di pigrizia e disinteresse per la vita degli uomini in l.i.nea2..09 - di esperiem:a bellica mancavano rotalmenre. Forse con una punLa di esagerazione, Lobanov-Rosto\'sky sos teneva che un tenente che fosse sopravvissulO un anno al fronte, pott:Ta ritrovarsi a comandare un battaglione col grado di tenente
22'1 Si \'Cda a riguardo quanto sostenuto ùa K Petrone, Thr Grral ll'iu; op. cit., p. 113 a proposito ùdlt: lettere censurare inviate dal fronte c pubblicare nel 193-J. su "Krashny arkhi'"' in cui risultano documenrari tanto episodi di sadismo e disinteresse da parte degli ufficiali nei confronti dei loro sottoposti, l)Uanto modelli complctameme diversi di leadcr!'hip ndl'cserciro za rist:l. Come no ta b studiosa statunitcntic, c iò risu lta $ingoiare daco che si tratta di um1 documentazio ne selezionata appunto per mettere in luce il m:1ltrauamcnro dei soldati da parre dci loro comandanti.
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colonnello?"' Le pron·iucnze del nlli1tstro Polivano,· avevano t]Uanto meno impedito che le num·c classi di ]e,•a Yenissero mandare subito in linea, sen7.a un precedente periodo di addestramento neUe rctrm·ie, ma anche così i reparti di fanteria russa continuavano a mancare dì coesione e non avenu1o occasione di creare l'indispensabile amalgama tra veterani e reclute e prepararsi dan·ero al combattimento come reparto c non come insieme di singoli. Bntsilm· cercò ili porre rimedio a questa situazione riprouucendo ncUe ret.rm~ic alcuni dci capisaldi più robusti della difesa an•ersatia che dm·e,·ano essere attaccaci. Secondo una pratica ripresa e perfezionata tanto dalle Stttr/1/!ntppen quanro poi daglj arditi italiani, tali posizion i simulate dm·e,·ano essere ripetmamenre attaccate, cercando dì ridurre sempre più i tempi dì approccio c dì indiYiduan·i le post~t zioni delle armi dì reparto. Alle uuppe n,on veni,·a ri,·elato che tali posi:t.ioni ripcoducentno fedelmente quelle austriache, per OYYie ragioni di sicure:t.za, ma la somiglianza era tale che, una ,-olta conquistate le trincee reali, le unirà così addestrate vi si sentirono perfet ramen te orientate. È ancora Winogradsky a documentarlo con efficacia: La fanteria mise in pratica c adottò metodi di attacco a posizioni fo.rtificaLe, opportunamente preparare a questo scopo. Anche noi [artiglieri] a,·emmo l'opporrunità di sruruare il modo più efficace di garantire il supporto con tempi c Lerrcni reali, jm·ecc ili dover puntare sulle sole ptobabilirà. All'ini:t.io ili maggio, stendemmo accurati piani per l'arriglie1ia utilizzando i risulmti w queste ricognizioni. Questo tipo ili Ja,·oro, dm·c nulla era lasciaro al caso o LobanoY-Roswvsky, Thf Gri11diJ1g .\li/1. Rt111ÙJiscmm f!flrnr llllfl &,v/11tio11i11 IVwia. 1913-1920. ;\lacmillan Compa1w, .New York 1935, p. 189. l n btrps:/ / babcl. ha tbitru~r.org/cgi/ pr?id=inu.300000 l 0+09955 &view- 1up&setl= 182 lultime) accesso 13 maggio 20201. Su gue~ra figura Ji arisrocratico "Yolontario" nella Guardia duranrc la guerra. si ,-eda . \.\'\'. \'\"ildman, Thr E11d oJthr fuJSsùm. op. ci t., p. 28. ~111 . \.
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all'imprO\TtSa7.ionc dcll'tùtimo istamc prima deU'azionc, ma in cui im-ece erano stati consideraLi c t:t\1sci in anticipo tutti i dettagli importanti era qualcosa dì num'o per noi. 231 La fanteria ancbbe attaccato ancora ad ondate successive, ma ciascuna di esse anebbe do\-utO sv-olgere un compito specifico, pur essendo a conoscenza dell'incarico delle altre, in modo da garantire m1'azione uniraria e la possibilità di supporto reciproco "azione durante". La prima ondata doveva irrompere attrave.rso i varchi aperti dal Lim di preparazione nei reticolati, per poi lanciarsi con le bombe a mano contro le posra~ioni di anni di reparto e i pezzi di artiglieria da campagna sufficiemcmcnre \Ìcini alla linea c sopra\'\Ìssuti al Liro di neurralizzazione. Se giunta prima nella "corsa al parapetto", dm-e,~a inoltre bloccare le uscire nella trincea delle " 1a ne di volpe" (l•itcb.rloc/)(JIJ, l'cquivalenle ammo-Lmgarico delle places d'armee fra ncesi, costringendo gli occupanti alia resa. l ,a seconda ondata, che dm-eva scgLLire la prima a non più di 200 passi, si sarebbe subito proienara sulla seconda linea. Anche l'e la difesa non era ancora condotta secondo i criteri di c1uella che sarebbe stata definita ''d'C . ,o-·y>-, l e espenen7.C , di guerra avevano tresa c lasttca insegnato ch e era inutile, se non controproducente, presidiare le prima linea con la maggior parte delle forze a
.\.'\J. \\'inogrndsky, L..a CHttTI', op.cit., pp. 157-158. Si \·eda inoltre .:N . Golovin, Bm.rilof•'s Offmsù·r, op. cit., p. 581.
2.11 1
232 , \rmy \X!ar College (a cura di), Gm11r111 rmtl /JJtstriall Tatliml S111tlie.r, 'l'ra nslation of caprurcd German ami _\usttian documcnrs ancl i.nformarion ohtained from German nnd \u~rrian prisoners - from the Btirish, french and Imlian sraff. Go, e rnmenr Printing Offtce, \'\ashingron 1918, pp. 223-226. In https: l l archiYe.org/ ùctails / gennanausrrianraOOgenniala lulrimo accesso 1° maggio 20201 Sulle origini c i problemi legati all'adozione della "difesa elasticn" o "difesa in pruft)ndirà", si veda il S})ggtO di C. Stachclbeck, "l..es.ro11 lem~1erl" i11 U"'IPl: 'J'he (;em;mt A m(y, f 'iii(.Y Rir(~e a11tl the Elaslit Deje11c~ i11 Depth in f9f 7, in ".Journal of .\Witat-y and Srrmegic Studics", a. 18,201 7, pp. 118-135.
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disposizione, quando si disponenl eli un secondo e di un terzo sistema dj trinceramenti. Era su questi che andavano concenuate le aliquote maggiori, da impiegare poi in rempesti\-i conwuracchi per riconquismre i tratù di trincea avanzata pcrduù. Da qui per l'attaccante la necessità di giungen·i prima che il presidio a\·esse poruto guarnire efficacemente queste linee arretrate ed an:iYare le postazioni blindate delle armi di reparto. ~-\ssicuraro anche il possesso dd ~ccon do complesso di trinceramenti, sarebbe stato compito della terza e della quarta ondata trasportare in a,-anti le pcsanù mitragliatrici ~Iaxim, assicurare i margini dello sfondamento, possibilmeme ampliarlo c consentire infine alta cavalleria eli sfruttarlo, spingendosi .in profondità nelle retrovie av,·ersarie. Un buon esempio di guamo i fanci russi ~n·essero assimilato c1uesr~ lezione, non certo unp~r ttta ed imp lementata nel giro delle poche settimane precedenti l'a7.ione, è dato dal resoconto dcll'auacco subito dal 28° reggimenro Sc/;iitzm di Pisek, un corpo composto per lo più da boscaioli boemi di nazionabtà tedesca, incl uso pertanto nella silloge succcssi,·a cLLrata da Konrad Leppa, ne l 1940, con chiari riscontri ecl intenti politici: Poco dopo i russi attaccarono num·amente in due ondate le compagnie del li T battaglione. Di num-o la metà degli artaccanti cadde a mezza suada e solo una parte giunse fu1o ai retjcolati. Gi~ una rcrza ondata si alzava intamo dall'oppos ta uincea. Questa però si gettò a terra - uno spettacolo inusualc per gli uomini dcJ II battaglione - a lO o 20 passi dayanri al rericolaro ed aprì un fuoco d'inferno contro i confusi difensoJ:Ì dcl lll battaglione. Il loro fuoco di,·cnne visibiJmeme più debole. Poi giunse a dar manforte una guana ondata d'attacco russa, che raggiunse quasi senza perdite la terza, alcu11Ì uomini delia guale aYeYano già aperto Jci varchi nei reticolati. .A quel punto le due ondate .riunite mossero in a,-anti e penetrarono anche nelle trincee del III 1-J.S
battaglione. Già alcuni dei suoi cedevano. I russi si misero subitO alle loro calcagna. ] /i.rruzione cm riuscita! Nessuna forza di supporto si slanciò a chiudere la breccia. I russi straripavano già dietro la nostra trincea. 233 Non si trattava quindi dell'applicnionc della teoria dell'infiltrazione, per la quale i russi mancavano di un armamento adeguato e del numero di ufficiali subalrerni e sottufficiali necessario a guidare, in autonomia, i nuclei di penetrazione? 34 Costituiv::t comunque un indubbio progresso rispetr:o a tutto guanto era stato fatto fmo ad allora e le cui ombre pesavano tahnente anche su alcuni comandanti d';\rmata del "fronte sud-occidemale", da far loro dubitare dell'esito dell'attacco, spaventati com'erano da!Ja relativa scarsità dell'artiglieria pesante (Lechitski), o dall'apparente incrollabile robustez~.:a delle pos1210n1 avversarle (Kaledin) . Probabilmente condividevano l'opinione eli parecchi colleghi secondo cui lhusilm- stava così per gettare alle orciche c1uanto di buono fatto fmo acl allora, trascinandoli ovviarncnte con sé nella caduta.235 Va reso atto al comando di Bcrdichev di non aver trascurato nenuneno l'aspetto psicologico. Consapevole 2
33 Bei Ober!J'" - Jrhii.tzell-.lvgi!JJC/11 28 (28 gùrg11o 1916), in K. Leppa, S!fdetmdmt.rche im !Peltkrieg 19/-f-18. Ei11 1/e/dmblfch, .-\ . F ran z Gotb & SohJJ, \XIien 1940, pp. 323-328, CJui p. 324. U testo pubblicato sorto l'egida nazis ta rispondeva ch.i.arameme al compito di tivendicare il.
carattere tedesco dci Sudeti, dimostrato col valo re sul c:unpo. Per q uesta, come per le altre innovazioni ratticbe d.i matrice tedesca, si veda no G. Seccia, Gli innomlori delle lattù·he tedesche 11ella Gra11de Cmrm; Lossberg, H"tier, BmcbJJJiilleJ; l Iqffn;tmll, i\far\''Ìa F.dizioni, Voghera 2014 e C.Th. Mùller,Jm.reit.r der Mc!lerialsdJ!ac!JI, op. ci t., pp. 233 ss. Sulla carenza di sotmfftciali nell'esercito russo supe riore a qua lsiasi altro grande esercito europeo, si rimanda a W.J.\ 1. Pinter, i\rfobilizntioH for l.l;;'tlr m1d RJtssiall Sode():, in C.\Y./. Reddel (a cura di), 'JivHsfom;atioll i11 Rt1ssia11 aJI(/ 234
rif the Twe(jib Militai)' HisiOIJ' ·~Jillj)()JÙIJ/1 CS'AF Amdm!J' l-3 Ottobcr 1986, Unitecl States . \ir Force ;\cademy, Wasbingron D.C. 1990, pp. 39-50, qui p 45. 235 T. C. Dowling, 'J'he Hmsilo1' OJ!ellsit•e, op.cit., pp. 45-46. So vie! Militai)' History, Proceedùtgs
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deUa forza che la fede religiosa continuava ad imprimere in soluati che consideranmo la figrua imperiale ;w-volta da un'ama sacmle, BrusiJo,-- a sua volta fc1Tente ortodosso dispose che l'icona della i\ (adonna di V ladimir n:nisse condotta neUe rerrovie, in modo che i popc potessero imparùre con essa la benedizione alle truppe destinate al primo attacco::!36 Del resto la propaganda russa non a\'ent forse sempre inucntificato l'imperatore Guglielmo Il col figlio del demonio, rappresentandolo come tale nelle caricatw:e? i'~ mtcrcssanrc notare che nel tcmalÌ\'o, alquanto maluestro, di giustificare lo sfondamento delle linee ausrroungariche, nonché il, cedimenro di qualche proprio reparro, la stampa germanica cercò eli accreditare una ,-cr::;ione molto più sanguinosa. ~-\. dire della "Kolnischcn Zeimng" ripresa dal ùiffuso T-'o!kerkri~g.r, il segreto del num·o succ~sso russo srant nel faLto che, una ,-olta che la prima ondata <WC\'a impegnato dirertamente i difensori, l'artiglieria campale alle sue spalle avrebbe "isolato" il settore d'attacco da c1uclli conten1llni, per poi massacrare indislliuamcme i propri fanti https:/ / mir2-k tY/ anici es/ l 63 l 0330/ brusilovskii-prorvv-ya rkayapobcda-ili-krO\'a\'Oc-porazhenic juJtimo acces~o 20 aprile 2020J. l). Re} rau, Srm!OII!, Riltmls, flllrl Mimckr: Thr Rm.ritm Oriodo.\· CII'!J.J' i11 11'11'1 flllrl l'iety ili lUI' Trenclm, in . \ . r lcywood C[ Il l., ]/Je ,lfi/ilmy Experima, l ndiana Unive rsi[}' Pn:ss, Bloomington 20 19, pp. 293 326. La fede ortodossa di Bmsilo\' tr0\':1 confcnna nelle disposizioni testamentarie che chtede,·ano per il corpo la sepolrura nel \'cncrato monastcro di Novode,~chii a .\losca. C(Jme ticorchwa la ~c:co nda moglie, N adc?.hda \'ladi nlirovna 7 hcliklw,·sb~·a-Rru5 llova, non solo non ,; fu alcuna imcrfcrenza da parte delle autorirà comuniste, ma per rrc giorni il reyuicm onodo~~o rituale \'enne rccirato due \'olte. Si vcd:~ K. Petrone, Gn!fl!if:''ar, op. ci t., p. 62, cui si rimanda anclte per i rifcrunc nti archi,isl i. nelle note 97. [07, p. 31l. Tale fede non gli :1\'C\'a comunt1ue impedito di commentare s:~rcasticamcme già nel 1914: ·'lo aspetto treni carichi di munizio ni, loro me ne mandano carichi di pope." Citllto d:~ .J. l r. Cock fi cld, Rlts.ritl's froJI Generai, op. cit. p. 68. Rela ri\·ame nte agli ~rudi russi sulla questione si rimanda a F..J Sergee,·, lvmla11rls K1irgmjahnmgm, op. cir., p. 314, nora 24. 2>r.
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e quelli avversari.237 J/autore dell'articolo non si poneva evidentemenre il problema di come sarebbe stato possibile convincere nei giorni successivi al primo gli alai corpi eli fanteria a costituire Ja "prùna ondata"! Nella logica della reciproca "demont%7.a7.ione" dell'avversario, si trattava eli una mossa quasi scontata ctù si abbù1ava il timore, alùnerltato ad arte, della crudeltà della cavalleria cosacca. 238 Le innovazioni del "fronte sud-occidentale", olu:e che dalle esperienze dei precedenti fallimenti riassunte dal rapporto di Scherbatchev alla .S'tavka dell'inverno, nascevano da un confronto con quanto stavano facendo gli altri belligeranti, ciascuno sulla scorta della diversa cultura organizzativa del proprio esercito e dalla struttura sociale di ctù esso era l'espressione. Quello italiano non faceva eccezione. Nella circolare Criteri d'ùnpiego della fanteria tte/la guerra di trincea, diramata da Cadorna il l O luglio 1916, veniva ribadita l'importan::r.a della S011Jrcsa, condizione essenziale per il successo, e si raccomandava perciò eli evirare schemi e stereotipi nell'impostare l'azione. 239 Per ottenerla si ti.proponeva l'idea di attaccare su un fronte il più ampio possibile, per disperdere i mezzi del nemico, ed in particolare il fuoco della sua artigbe1-ia. La pressiOne m C.H. Baer (a cura eli), Der Vi.i/kerk1itg, X. op. cit., p. 15J. È intere~sante citare a riguardo quanto riportato nel citato romanzo del Gen. Krasnoff: "- Eccellenza - disse il comanchuue eli fanteria - è proprio qui che comincia la nostra discussione. .~el vostro piano è lll morte cerra per un pUf:,mO di uomini, c i soldati non si decidono a marciare ad una mo n e cena, mentre in un assalto generale si elice sempre che vi è qualche pwbabilità di sfuggire." Dal/'aqllila i111pPria/e, op. ci t., pp. 385-386. 238 Da parte loro, i. russi non avevano rn<Hlcato eli sfruttare l'uccisione da parte te<.lesca eli un muneru imprecisato di ostaggi della città polacca eli confine di Kalisz, ne i primi giomi eli guerra, per accusare l'esercito avversario di atrocità e barbarie, per stigrnatizzare le <1uali venne realizzato un film "Krwawe dni Kalisza" [T giorni d i sangue di Kal.isz] proiettato a Yarsavia. J..A.. Sanbom, Ùltperial A poca(ypse, op. cir., p. 56. 239 B. Di .\L'ltlino, L1 G!lerra dellajèwtelia /915-19/8, op. cir., pp. 134'138. 151
esercitata non avrebbe dovuto però essere uniforme, perché si poren1 sperare di sfondare solo dm·e si fosse radunara la maggior pane dci mezzi di distruzione c addensato il grosso delle forze, da cui l'idea di uno o più sfo rzi principali raccordati da azioni sussidiarie. Il che è csanamcme <.]uamo Brusilo,· si proponeva a livello opcralÌ\'0, auaccando bensì lungo l'i.nrero frame dal Pripjer al confine rumeno, ma assegnando aiJ'Sa _Armata c, in subordine alla 7", nella 13ucovina meridionale, il compitO di esercitare lo sforzo maggiore. Una ,·alta conquistata la prima linea nemica era .in1perarivo non sosrarvi, ma procedere risolucamenrc i11 avanti, \'erso le posizioni dell'artiglieria, per prin tre iJ difensore della sua base ili fuoco. La ilifferenza maggiore che emerge tra l'impostazione russa e quella italiana(; Jcgata decisamente al1crreno. ~1enlre infatti Brusilo,- pre,·cde,-a di impiegare a tale scopo la ca,·alleria, sfnmando i ,vas lÌ spazi delle pianure dell'est, Cadorna, dopo il mancato successo iniziale dei suoi ~;eggimenti montati, prcvedc,-a a questo punto unll sow1 per pcrmeLLcrc alla propria artiglieria di portarsi in a\·ami, riordinare i rcparli, far affluire le risen·c cd impostare una num·a fas e di preparazione, dandole il carllttere metodico rich icsto. Ton sfuggiYa al Capo eli Stato :\Iaggiore italiano la facilità c la rapidità del logoramento della fanteria, che doveva quindi avere a <.lisposi7.ione forze numerose e scaglionate in profondità per pmer sostenere e rilanciare l'azione. :--Jon potendo avere nt_(,l"Ìonc: da sola eli trinceramenti prorctti da rcricolaci c difesi da anni automatiche, essa anda\·a lanciata all'assalto solo dopo un'adeguata preparazione e con un adeguato accompagnamento da parte dcll'artiglieria.140 Il 211' Secondo Cadorna,
;1nco r~ petii~seguamcnrc accu~ato d i o Ltusitiì neU'impiego del mareriale umano: "1 .'auacco non può, dunque, essere operazione improvvisara: dt:ve per conrro venire ponderatamente concepilo sulla base eli Hccuratissime ricogni:6ioni, pn:disposto minuramcnre, ese~-,ruiro coUa maggiore rapid.itiì possibile. s(ruttaro in tutti
concorso di q uest'ulti.ma non doveva avere interruzioni, né svilupparsi con bruschi sbalzi di gittata, ma articolarsi in successivi alJungamenri del tiro, effettuati con gradualità per precedere Ja f<U1teria sull'obiettivo. Affinché la coopera:tione tra le due armi t-isultasse efficace, le batterie di piccolo calibro sistemate in posizione a\'anzata erano poste alle dipendem:e tatti.c he dei comandanti dei reparti eli fanteria, mentre in trincea dovevano essere presenti osscnratori d'artiglieria in collegamento telefonico con le batterie da campagna c con quelle eli medio e grosso caLibro. Sul fronte italiano, come su quello "sud-occidemale" russo, si continuava a proporre uno schema d'attacco sostanzialmente rigido, c di conseguenza debole, perché l'avversario ne a\·rebbc presto riconosciu ro le carattet:istiche e individuato le contromisure, ma esso conteneva già l'idea dell'attacco per infiltrazione? 1l La sorpres::t e i rovesci che esso procmò agli austro-ungarici soprattutto nel corso delL'l battagJia di Luck ne sono una restimonianza eloquente. Non si può non rilevare come rra le direttive di Cadorna e quelle di BrusiJov vi siano molte analogie, a dirnostrazione di un'evolu;cione della rattica della fanteria secondo lince di tendem~a comuru, accelerate o rallentate d:-l fattori dipendenti dalla strutrura e clall'organinnione dci diversi eserciti nonché dalle diverse condi;cioni soci.::tli.
L 'attesa dei difimsori. Di fronte a quanto sta,-a accadendo davanti alle loro linee, in realtà fin dal termine dell'inverno, ai difensori non i suoi risultari. Deve cioè essere formulato un vero progetto d'anacco, completo in tutti i suoi particolari, che tenacia inflessibile e fiducia incrollabile devono tradurre in atto ar.traverso t]tmlsii!si difficoltà" BrusiloY non avrebbe trovato alcunché da ridire! 2 1 ~ Così Cadorna: ''Tn ognj modo occorre incunearsi decisamente nei. tratti sfondati cd accerchiare i centri di resistenza. T riparti che così riescano aù avanzarsi, non :;i devono preoccupare se quelli vicini siano rimasti p iù ind ietro. L'avanzata propria favorirà anche la loro." 153
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r:i.mane\'::1 molto altro da fare che restare i.n vigik: attesa. J .c scontìtrc in cui sarebbero incorsi avrebbero fatto cadere su di loro una lunga serie di accuse, che facevano m~v1amenre risalire a <.]uesti mesi di attesa la ragione dei clisasrri successi\'i. D elle alternaùve erano cerramenre possibili, e i comandi tedeschi, Luut ''a lta assunta la responsabiliLà della maggior parte del fronte, o nel caso deU'.-\nnata del Sud fin dall'inizio, Io dimostreranno. .-\nalogameme però molte deiJe critiche risultano gratuite, interessate o fuori da ogni seria contestuali:t.7.azione. -on di rado Yerranno mosse da chi aveva responsabilità anche maggiori in guanto accaduto (Conrad), o da chi fino a pochi giorni prima dell'offcnsi,·a non aveva troYaro Jlulla da ridire, se non m·e,·a acldititrura lodato ht sistema7.ione difensiv a messa in atto dagli aus troungarici (,·on l .insingen), nella fattispecie dai rurenopolacchj della 2a Divisione di fanteria k.u.k. al centro dello . ., " sclueramento della 4" Armata.-4 - Cotne osserYant un testimone non c~to sospeno c.li simpaùe filo-austriache, guale il tedesco Gen. 11ax Hoffrnann, corrunentando 1::~ crisi iniziale generata dall'offensiva di Brusilov: " nemmeno il comando del Gen . von L.i.nsingen e del suo capo di Stato ì\ laggiore P aulus von Scol;unann fu all'altezza della situazione, falli ed ebbe una pane non trascurabile nell'cncirà della sco n fitta. " 2 13 ')
142 \. \\'atson, Rit{g ()/ Jleel, op. cit., p. 303. Per i riferimenti archi,·isrici, si ,·eda 2. lnfanrcric Truppcn Di,ision, Op. ~r. 142/S. RcsetTat \hfcrtigung, 21 ~lay 1916, in K..-\.\\'., c ue;: Fcld .\krc (d'ora in poi 1\-l,.:\),Karton 12 1. 1H ;'\L lloffmann, Dl'r Ktirg, op. ci t., p. l Ol. La srcssa affermazione ,·ie;:ne ripresa e ribadita dal plenipotenziario tedesco prcs~o .il comando di 'l'cschen, Gcn . .-\l1g ust vun C ramon, no n cerro sosperro eli ecccssiYc simpatie per Conr:~d, cominto peralrro che le informa7ioni rassicuranti sulla renura della Unca davanti a Luck aveqtno avuto il pieno avvallo proprio dal comando tedesco: .·\ . vo n Cramo n, P. Flcck, DmtsdJim;d S'tbicksn!INmd IJiil OsllmiciJ.(_ ·llgam, \ ' crlag fur Kulmrpolirik, Berli n 1932, nota a p. 138. 154
A tale riguardo non sì può non partire dall'Arciduca Giuseppe Ferdinando. Su di lui infatti, più che su chiunque altro dei protagon.is ci della battaglia dell'estate 1916 sul fronte orientale s1 appuntarono le critiche dei contemporanei e degli storici successivi. La prima di cali critiche era relaciva al fatto che, appunto in quanto Asburgo, gli erano sta ci garantici una carriera c un incarico eli comando che non avrebbe meritato sulla base delle sue semplici competenze. Giuseppe Uerdinando (omettiamo gli alr..ri 11 nomi!) d'Asburgo era nato a Salisburgo il 24 maggio 1872, ed era quindi, con i suoi 44 anni, uno dei comandanci d'Armata più giovani sui teatri di guerra dcl1916. Allievo a Wiener Neusradr, iniziò il suo servizio nei ] 'iroler Kaùetjaeger e dopo essere transitato in di,~ersi reggimenti eli fanteria, passava nel 1903 al prcstigioso 27° fanteria di Graz col grado di tenente colonnello. Comandò in seguito, sempre in fanteria, il reggimento e la brigata. Nel 1911 otteneva il comando della 3" Divisione fanteria di Linz c, allo scoppio della guerra, quello del XlV Corpo d'Armata, inquadrato nella 3" Armata del Gen. von Bmdermann. Il 1° ottobre 1914 sostituiva il Gen . [v[orirz Auffenberg al comando della 4a A1n1ata. Sia pur con l'inevitabile tara, cipica peraltro anche di altri esercici in campo, del favore concessogli in quanto .figlio eli Ferdinando lV di Toscana, non era esattamente uno sproV\'eduro, mi.litarmente parlando, t1uello che come colonnello generale guidava la 4a Armata del Gruppo d'esercito von Linsi.ngen nella primavera del 1916. Il citato Theodor von Zeynek, che aveva prestatO servizio al comando eli questa grande unità, descriveva così i rapporti al suo inremo: Il l 0 OEtobre 1914 arrivarono da noi il nuovo comandante d'Armaca ed il nuovo capo del reparto operazioni, Col. von Paié. L'arçiduca guadagnò eli slancio il nostro cuore. Il suo giudizio sicuro, chiaro, espresso sempre apertamente c il suo 155
essere sobrio, amichc,·olc, comprcnsivo erano affascinanti. Da mattiniero egli si preseman già alle 05.00 dall'ufficiale addetto al comand o, che aveva presLato servizio di notte, per informarsi. Dato che aYeYa ricoperto turri i comandi a partire da guello di compagnia, avenl w1a piena comprensione per le truppe, e clara che era sraro alla Scuola di guerra, non gli era per nulla cso:aneo il se1vizio di Stato Maggiore. Come scalatore ed esperto aYiarore non gli manca,·a l'audacia, mentre gli era estranea ogni fom1a di burocrazia. 1-.:ra lUHl gioia servire ai SLLOÌ ordini e poiché, per un caso fornùro, :1\-e\·a al suo fianco la persona ideale nelle vesri dd Col. von Paié, la calma si w1iva con la decisione, la risexvatez7.a con la franchezza, l'i.ntelligcn7.a con La sinccrilà, in modo che si a,-c,·ano le condizioni migliori per la,·orare. Il Magg. Gcn. Rudolf Krauss non lasciò il suo ruolo ui capo ili Stato l\Iaggiore d'.\nnata, ma così come in pr\cedcnza le operazioni erano sLate guiuace dal Ten. Col. YOn So6s, così ora le uirige'"a~o 1:. \.rciduca ed il Col. ' 'o n Paié. li comanuo della 4' Armata funzionava ora i.n modo impeccabile, e morale e spiriro tornarono presto alli,·cllo desiderato . ~ 44
Della sua uifficolrà, e di quella non minore del suo capo di Srato Maggiore, Gen. Otto Bcrnclr45, ad accettare la suborcl.inazione au un comandante tedesco, come YOn Linsingen, abbiamo già accennato, ma certamente il profilo tracciaco da ,·on 7.cynek mal si concilia con quello, di marca e di ispirazione eli Conrau, delinearo da Karl owak, nel suo T..a IJ!arcia ctl!tt tatastrqfe. Dopo aver messo in luce tutti gli aspetti positi,-i clelia carriera milicare dcll'.-\rciduca - per quak ragione altdmenri Conrad ne anebbc con sentito
244 T Ritter YOI1 Zeynck. Ei11 0./Jìt]er, op. cit.• p. 19-. Ticfcnbach 1865-Yicnna 1957, per una biof;rafia ~i n :tla https:/ / www.cnvalleric.at/ bernd[-Otto/ !ultimo a<.:ccsso 9 maggio 20~0 1 , per i suoi difficili rapporti con \ o n Linsingen. \. \'\"atson, Ri11g oJ Steel, op. CÌL., p. 306. w
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prima la nomina, guincli il pennanere al comando della 4" Armata? - egli infatù osservava: Il suo [dell'Arciduca Giuseppe Ferdinando] spinto irrequieto cominciò a desiderare i cambiamenti. Egli dimenticò affatto che guerra e morte non sono organizzazioni di divertimento, egli cominciò ad annoiarsi e cercò di ·vincere la noia con serate musica.Li che a poco a poco si mutarono in piccole orgie rsic]. Voleva essere popolare tra le truppe, e vide con piacere rappresentare le gaiezze vicnnesi nelle trincee delh gaia Quarta Annata, Giuseppe Ferdinando fraternizzava con ogni tenente e insieme bevendo e cantando criticavano e dicevano roba da chiodi dei generali. Prima degli alrri 'ittima dei loro frini era Conrad che pretendeva che le eruppe al campo si esercitassero solo militanneme. l· .. J Era e divenne il comando deUa spensieratezza. Quando Giuseppe Ferdinando era stanco eli banchetti e di amici usciva a caccia. La caccia era un divertimento pri.ncipesco. - Il Granduca divideva col suo circolo i piaceri deJJa caccia.246 Holger Hen:vi.g, che peraltro non indica la Stla fome, sostiene che in queste cacce, cvidcnremente non solo alla selvaggina, era accompagnato da nobili plqj:bqy, come i.l fratello Enrico e Renato principe eli Borbone-Panna.247 Quel. che è testimoniato unanimemente a suo riguardo era la mancanza eli formalità, se non addirittura la bonomia con cui si rivolgeva ai subordinati, compresi gli uftìciali inferiori se non addirittura i decorati era gli uomini eli truppa. inutile
C. F. owak, L7 IJ/an-ia et/la mlaJJroje. Il crollo rl.ei/'AIIS!ria-L.',{~heria, L. Cappelli, Bologna-Rocca S.Casciano -T1~ este 1922, pp. 165-166. 2-17 H. H. f-ferwig, The Firsl Il'/or/d 11'/m: CmJJall)' a11rl Ar.rflia-T1111~~my 191.f.1918, .\rnold, Loodon et al. 1997, p. 21 1. 246
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dire che tale atteggiamento ne a\T\a incrementato la popolarirà. 1 ~8
C'è in queste critiche forse qualcosa dj più di un semplice pizzico di im·idia e di malafede da pane di eh~ come Conrad (e lo stesso Nowak lo ammette candidamente, sia pur giusùficandone la scclra 24'), ben di\'ersamcnte in questo :td esempio d:t Cadorna - come abbiamo ossen·at·o in preced c n:~.a - era tutto fuorch é uso aù ispezionare i propri fronU C nemmeno allla\'a parUcolarmcnte ÌnconLrare i Sll OÌ comandanti d'.\rmata e confrontarsi con loro né presso le loro sedi né tanto meno al Comando Supremo.29 1 Preferi,·a sicuramente scri,ere e trasmettere ordini e din:tti,·e piuuosto che parlare e discut·crc delle proprie idee . •\ Teschcn poi non era noto per ,.i,·crc o imporre ai suoi stretti collabonuori un'esistenza monacale. Il Ten. Col. Karl Schncller, gui responsabile delle operazioni sul t_fatro eli guerra italiano, sosteneva a proposito della ,-ita che ,-i si conduceva che i "sc>nni im·ernali, le donne, la caccia e il tennis" assorbinno gran pane delle energie di Conrad e dei suoi collaboratori."51 - é è giustificato conrrapporre la ~~M Si veda a riguardo guamo sostenuto da Rudolf Czemin ).[ooin, scssanrenne Yolonrario di guerra, assegn~ro nel 191S quale ufficiale d'ordinanza automuniro Q'auromobilc era di ~ ua proprietà) al comando della -1• .\rmaH1 k.u. k., nel citato Kril:grei11dliirkr 1111d Eri111mm{~l'll, p. 76, c hc pure non cela la pas~ ionc s pe~~o smodata, c non di rado inopportuna, tlcll'. \rei duca per la cacda (i,i, pp. 150, 158-159). 24'1 C. l;. owak, La 111tmia alla mlarlrqfe, op. ci t. , pp. 158--159. ~;o K. Leppa, Das letze jabr. op. ci t.. p. 806. h l K \W', Kadùass Schndler, ll/ 509. ,-ol. 11, sotto la clara dell'8 giuh111o 1916. LI confronto con RmsilO\ non porrebbe essere più stridente. '\on solo egli non abbandonò mai il fronte dallo scoppio della guerra alla ri,·oluzione d.i febbraio, ma non consenù in una sola occasione alla moglie che anda,·a a \'Ìsitarlo d.i trattenersi per un periodo maggior<: di CJUcllo conscncito alle mogli degli ufficiali pitl gi(n•ani. _].IL Cockfic.:ld, fvr.r.ritt ~r lro11 Gemmi, op. cit., p. 5. D'altro canto critiche non moho di ve rse ve nnero mosse dai franccsi al (;e n. Sakharov, accu~;llo d i trascurare i suoi dm·erì m ilitari ne l corso dd la campagna eli Roman ia,
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presunta "dolce \ira" di Giuseppe Ferdinando all'assoluta dedizione alla causa che ancbbe connotato i pari grado tedeschi; se si dc,·c dar credito a quan m affermato da Heinrich \XIandr nel suo Erotik 1111rl .5j>irmcw, i nobi li tedeschi nelle retrovie belghe non aYe\ano certo condotto un'esistenza più morigerata di lJuella arrribtùta all'.\rciduca, se mai il conrrario.1' 1 In realtà, come ben pumualizzano sia Dowling sia 13uuar nei loro conLriburi, l'Alro Comando austriaco (r\OK) il 21 maggio aveva diramato a ruttc le grandi mutà in subordine uno studio suJI'offensiva russa del marzo 1916 contro la 10• r\ nn ara tedesca (L::tjàlmn~ge11 am der m.r.ricb A[àrzojfèllsire 1916 ge.,~e11 die deutscbe l O. /lrmeef"·\ il documento cosrimin una sona d.i ,-ademecum rclari\o alle misure da adottare per debellare qualsiasi ulteriore attacco. Nulla sta a dimostrare, né alcuno ebbe a rirnarcare che lr1 4" 1\rmata non vi si fosse attenu ta, o lo <wesse facto in modo più superficiale delle r\rmate conrermini. 254 Certo nemmeno il suo comando face,·a eccezione alla com-unione generalizzata, sinrelli:zara peraltro da un promemoria proprio di Falkenhayn al Kaiser dm·c era ~ raro c h i~ma LO a wstitu irc Z}tyunc.:h.km·sky, per l>adnrc alla gim·an.issima moglit.:. ~i veda \L \ -. Os'kin, l'et!)!)' Pott~,glarkomm, op.cit., p.~~-
l L \\'andt, Erutik 1md Spio11agr in dn· Etappe Cm!. /Jmt.rdJt Brsatz!"!f,Shmcht![t in Btlgim 1viihrmd du E rslm ll "dtkri~ a cura tti J Schi.itrumpf, Karl Dierz \ 'crlag, Berlin 20 1-1. Si rratta di una st:elta d1111c edizioni originali del 1926 e dd 1928. Per la presenza del sesso e l'orb>anizzazione ck:lla prostituzione sull'opposto front<.: russo, si rimanda nl citato S. l [carne, Se.'-' onthe h·onl. '>1 K .. \.\V, .\dTK, '\.t. 187 7 : K.u.k. 7_ \mlcckommando, Eifalmmgm bti der mssischm Jlorzo.ffmsire fili der dmtschm .\.'ordos(/ro111, 8.-+.1916, cui (armo riferimento 'l .C. Dowling, Thr 13mstlor 0./Jmsire, op. ci r., p. 51 e P. Burtar, Rl1ssia~r L,rtsl Gasp, op. cit., p. 132. N Si vedano a proposito la circo1llrc "\'erschiedenes i.ibcr S tciJungskampP' del comando della ..f ,\nnnta k.u.k. e le "F.rf:1 hrungcn aus der "Jcujahrschlachr 191G bei Toponrcz-Rnanczc" del Cmpo d' \rma ta Szurmay in 1<. \.\\'.,~F.\, Karron 121, nonché il commcnro di .\. \\'atson, Ri11g oJ Stfrl, op. ci r. pp. 303-30-1.
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Guglielmo l I del25 dicembre 1915, in base alla quale non si dove,·ano nutrire timori di sorta: Secondo nme le informazioni le difficoltà interne del giganresco Impero frusso] aumentano rapidamente. Quand'anche non debba arrendersi forse una ri,·oluzione in grande stile, si può ::l\·cr fiducia che h1 Russia sarà fra non molto cosrrerta dalle su<.: condizioni interne a cedere, sempre quando beninreso nel frattempo non le riesca di rialzare la sua reputazione militare. Ma anche di questo non è il caso eli preoccuparsi: al contrario è probabile che ogni rcntati,·o eli tal natura acceleri il disso l ,~imento interno 25" . Se Giuseppe Ferdinando are\a rassicurato il comando dj Teschen sulla solidità del suo apparato clifensi,·o, il comando tedesco ,da cui teoricamente dipendev~ non era stato da meno. Il capo eli Stmo Maggiore dj Yon Linsingen, il Gen. \On Srol7.rnann, ave,·a dettagliammence chiaritO a Conrad l'impossibilità di uno sfondamemo russo, spingendosi fino ad affermare (lo avrebbe faLLO anche Badoglio alla vigilia di C:aporetro e più rarili l'inglese Gen. Gough prima dell'inizio dell'Operm~ione Micbae~ di non desiderare altro che un attacco russo, per poter dimostrare al collega austriaco l'in,·iolabilità del fronre alle dipendenze del suo comimdo.156 Non molto dj\'CrS::t era l'opinione del Ten. Col. Rudolf Kundmann, che pure era perfettamcme conscio del fatto che i russi considera\ano comunque l'esercito austro-ungarico come l'an·crsario più facile da attaccare c non aYe\·a mancato eli registrare i segn::tli che
F.. von Falkcnhavn. // COIIJflllriO SHprmJo ltt!uro, op. cit., p. 138. C. F. :-\owak, Lnlllfllria allr1mtastroft, op. ci t., p. 159. Ciò non impedì pcralrro all' \rciùuca di riYcrsarc in se~1.Ùto la colpa dello sfonÙiltnento subito sul Coma ndo Supremo che aveva indebolito ecccssÌ\':tmenrc le forze della 4" \nnata: si veda J. Recllich, Dru politisd.Je 7 iw!JIIch Jos.;f
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H.ed/ich, 11, 1915 /919, a cura ili F. Fellncr. Rohlaus \ 'erlag, Graz 1954, in ùata l 4 giugno 1916, p. 121. 160
indicaYano come imminente una ripresa offensiYa russa proprio sul rrarro meridionale del fronte orientale. cl comment.'lre la cominzione di Conrad che non esiste,-ano i rapporri numc1ici ormai richiestj per un'offensin, egli osservava che anche in caso di an acco i russi sarebbero staLi certruncnrc respinti, perché lo face,-ano srupidameme, a masse serrate, privi com'erano d i addcsmunento. 257 Per no n parlare del fatto che erano guidati da ufficiali la cui principale preoccupazione sembnn-a essere quella di impedire che i propri Ltomini scappassero, piuttosto che di guidarli alla Y:Ìrtoria, quando non prefcri,ano resrarsene al sicuro nei propri ricoYeri itwcce di affrontare l'alea del combart:imenro .~ 58
E in effetti, stando a tmte le apparcn7.e, L'intera linea dalle paludi del Pripjet al confme tumcno non poteva non ispirare fiducia o non giustificare le preoccupazioni c i dubbi dei comandanti d'ArmaLa di BrusiJ.o,·. L'idea della sua impenetrabilità era talmente radicata negli stessi difensori da spingcrne qualcuno ad affermarlo con con,inzione, persino dopo essere stato fatto ptigioniero.~w Come l'intelligence tussa era riuscita a ricostruire, ,·alendosi in particolare del scni.zio offerro dai legionari cechi (Ceska Drufflla) organizzati fm dall'ottobre 19 14 sono la guida di r\lois Tucck, il "Garibaldi ceco""(·<~, di fronte agli attaccanti si m 1'-.\\X", r\achlass Kltndmann, citato in T.C. Dowling, Tbt• l3msi!ot• Ojji•Jtsin, op. cit., p. -1-8. 258 P. Blaskuvié, .\Iii dm llosJiiCikm i111 IF''ellktieg, [rraduzionc di ,Sa 8o1fÌt11ÙIIa l" Stjrtsko111 Rntil'j, \'\ien ~00 l, p. 5~. 2!>'1 l. '\.cmchinov, ZIJarkf!)'t le/o generala Bmsi!ota lLa calda c~tarc del generale Rrusilo,·l http:/ / portai kulrura.ru/ sYoy/ arriclcs/ naukapobczhdat / 132~02-zharkoe-lcto-gcnerala-brusilova / dove n:ngono riportare le dichiarazionj di un ufficiale osscrYarorc dell'artiglieria. 26n 1.. \ '. \ ·croslùnov, Bmsi!ot:s~: f>tV!J'' '• op. cir., p. 49. 1on va dimt:nticato eh~;; f:i n dal settembre 191+ il muùstro degli esteri russo Sazo nov a vcva indicato fra gLi scopi della guerra del ~ uo pae~c la creazione di un regno boemo (da dare evenmalmcntc ad un sov rano russo) esreso fi no alla
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srendeYano sempre almeno due, n'la in certi casi, anche quattro sisterni trincerati, separati di alcuni km uno dall'alcro. Ogni sistema prevecb·a minimo due lince di trinceramenti, precedute da ampie fasce di reticolari non di rado integrati da mine accuratameme predisposte o percorsi da eletrricità ad alta tensione, con grossi bunker in cemento, rafforzati in qualche caso nddiritwra con spezzon i di binari, per le mitragliatrici e i pe7.Zi da 37 mm o i i\linmwcrfer (bombarde) da 90. Poco più indietro erano piazzate le batterie di artiglieria campale con reciproca azione fiancheggia me, in modo da costituire una "cintura di fuoco" pressoché automatica nella "110 man:r lt~~td'. Si tTatrava, in questo caso almeno, se non eli un errore certo di Ltn elemento di debolezza, perché tale posizionamenw, pur garantendo l'efficacia c la tempesù,•ità del loro intCJTemo, le avrebbe esposse tamo alia preparazione di ~rriglieria,
Slovacchia (.\. Piahanau, 1:-ùmgarùm IVar / Jj111.r Dmi11g 11''11-..1: Br!JWm n.'\fJCIII.fÙJIIÌS/11 a !Id Sepam/ÌSIII, in "Cenrral Europcan Paptd', 20 14, pp. 9510~, <-JLU p. 99.) Sull'apporto dci \·olonrari cccoslm·acchi al sen-izio infonnazioni msso !:'i vedano: Oeurschnarionalcn Gesdli.iftsrcllc (a cura ùj), Das T'erbtlitm drr Tsd.JedJrll, op. cit., pp. 233, 311 e ,;s., in parricolare p. 325 dove $i ricorda come 1:3og-dan Padu, ~à redattore dd " arudnf Listy", una volrn passato ai russi con tutto il ~uo 1:eparto, a\ CVn ass un to la direzione del wornalc 'Tschccho-S\owak", pubblicato in Russ ia, dove a\·eva narraw a più riprese le sue atri\irà spionisrichc a fa\·orc dell'esercito russo, ~Yolte prima della dist•rzione; G. Zupéan, Der Tscbrcbos/ou;akirrbr f-<;gio11iir i11 R11.rslrmrl /91 .f.-1920, Diplomm·bc it \Vie n Uni versitii r, 2008, pp. 6 1 c ss. Sull'atteggiamento d ci bm:mi al frome, rnccira di essere riportato <.[uanro rispos to a G~'orgy Uts;do da un \'olomario di guerra ceco che era staro aggregato al suo reparto alla domanda sul perché delle rcsc a massa dci suoi connazionali: "lE \·oi] perché non considerate tradi10ri quei soldari italiani che nel 1849, in occasione dcll'assedio di Huda, han no aiu tato gli ungheresi a superare i bas tiorù, oprure guei soldari magiari che nel 1859 sono pas~a li Delle file di GaLibaldi?" "Capu" fu il commento di Laszlò: F. Pollmann, Die Os(/irmt, op. ci t., p. l 02. 162
quanto all'attacco diretto deUe fanterie avversarie.261 J ,o schicra.n1cmo eccessivamente a\ranzato anche dei pezzi di medio c grosso calibro, mantenuti in p osizione "offensiva" anche nell'imnùnen za dell'offensiva austro-ungarica, fu non a caso uno dei fattori chiave dci rovesci italiani nelle prime fasi della cosiddetta Strqfe.vpedition.262 In una posi7-ionc particolare, c1uale il saliente occupa to dalla 2" Divisione del X Corpo d'Armata, questa dislocazione esponeva più che altco,re le artiglierie alla possibilità di essere tagliate fuori troppo presto dal combattimenro. Il Col. Eduard Hcller, che vi operò guak capo eli Srato i\la&,oiore della Divisione, avrebbe osservato in un suo articolo del 1926: L'eccellente cotnandante l'artiglieria divisionale, Magg. Geo. von Rosenzweig, il miglior sostegno al comando di Divisione, richiese per le battaglie successive di effetmare iJ fuoco di sbarramento solo frontahnente, cosicché anche in caso di ripiegamento della fanteria e di un contrattacco fosse sempre facilmente possibile tma coopera7-ione; inoltre stabili che il nostro fuoco di arciglieria già durante quello nemico fosse aperto stilla sua linea di partenza c successivamente accresciuto, in quanto l'intervento del fuoco di sbarramemo soltanto acl attacco nemico i.n corso giungeva quasi sempre troppo tardi; dne proposte che dettero ottima prova e che
G. Kralowetz von H ohcnrccht, O(ykCI L11ck 19 l 6, in K-\.W, ~L 54-7 \fanusk ri pt, accessibile al siro wkl.staatsarchiv.at/ opcrativekli.egsfuerung/ 1916-brussilowoffensivc/ , p. l 7 [ultimo accesso 2 aprile 2020]: " Il comando della 4• \nnata, bensì non sono fonna di ordine, m~ comunque con insistenza, aveva avanzato la richiesta di una vast;~ azione sul fianco da parte dell'artiglietia dei singoli tratti di fronte e controllato l'attenzione a dcrra richiesta sui derragliati schizzi <.li artiglieria per singola batreria che gli erano stati inviati. La tichiesta in se sressa giustificata e razionale poré essere evasa in ceni casi~ dopo accurate ticot,rnizioni, ~ol o ammassando le baueti.e in vicinanza della linea della fan teria." 262 \ ' . Murari-Brà, Slfila fro nte della 34" Dilisio11e collo BtigClla '1weo'~ Altopicmr1 di /1.rit{~O 1915-19 t 6, Casanova, Torino 1922. pp. 66 e ss. 26 1
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m seguito tro,·arono generale applicazione mediante la direttiva tedesca "La battaglia difensint".263 D'alLro canto i pezzi da campagna austrO-tUlgancl possedevano una gittata inferiore, di quasi 1.000 m, rispetto a quelli russi c ciò, o ltre ad un handicap reale, aggravato dalla scarsa dimestichezza dei loro SClTenti col tiro indiretto da posizioni defilate, fllliva per rappresentare una sorta di crampo mentale dal quale per i comandi non era faci le liberarsi. 26-l La prima linea era in genere molro profonda, prc,·cdc,·a anche prmezioni per il lancio di bombe a mano cd era fornita eli appostamenti inU_i,·iduali per i cirarori. La seconda era provY ist~ dei bunker rico\'ero per la truppa di cui abbiamo già fatto ceru10 c ai guali ,·ennero dedicare nel corso dell'inYerno le anem:ioni maggiori. Lo stesso Brusilo,· li dcscriveYa così: ·
'
I ripari sotterranei erano molto ampi, nonché profondi e proteggevano i loro occupanti dalle gra nate dell 'artiglieria pesante. Il loro soffitto consisteva di due file di tronchi, coperte da uno strato di terreno di almeno 2m di spessore, in qualche caso rinforzaw col cemento, c molti erano stari aUcscici affmché fossero conforte,·oli: le pareti e iJ soffitto erano r ivestiti di tavole o assi come pure il pavimento (. .. ] c doYc possibile erano state rica,·ate finestrelle Yetrare. Alcuni erano forniti di stufe eli ferro e c'erano letti a castello c 263 E. llellcr. O!ykt1 Lltt'k, app~::nilice a G. 1-.Jalo\\'erz \ ' OH l lohenrecht, O!Jko L11rk 1916, op.cit. :6-l K \ \'\', B/203, ì\.r. 3: O. Bcmdt, Eifalmll(gw mrs rfelll ll ..elt/.:.rirg /9/.J/9/8, senza da ta, p. J 76: B/ 1466, · r. 1: Holm1-Ermolli, Kricgstage buch, 08/ 09 l 191 4. Si \'eclano inoltre P. Broucek, Ein Gmem/ iiJI 7.wie/ir1Jt. Die E1ùmmmgm Glaises l 'Oli l lor.rtmo11, Ccnerals~rabsoffizier unù Histotiker, Bohlau \'crlag, \'\'icn-Koln-\'\'eùnar 1980, p. 305: "Come sempre ci sentiamo indifesi davan ti all'incredibile t,rirtara dell'artiglieria russa."; T. Hadlcy. Mililmy Oiplo/11(/(Y i11 the D11al A lliance: Cen111111 Mi/ilei!)' ;-1tklchf Rtpor1i11gfiv111 l 'inmo 1906-191-1. in "\'\'ar in l lisLOry", a. 17, :w l O, pp. 29+-312, qui p. 306.
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scaffali Gli ufficiali clispone\·ano di ,-eri c propn "appanamenti" di tre o quallrO camere con cuC111a, pa,-i..tnenti ,-erniàtti c pareti decorare~ 65 Camminamenti di collegamento anebbcro clontlo garantire in caso eli auacco il rapido afflusso degli uomini, usciti indenni dal bombardamento iniziale grazie appunto ai rì tcbslocber, a guarnire i parapetti della trincea a'.·anzata c ad aprire il fuoco sulla fanteria ancora impegnata ad attraversare la Lerra d i nessuno c a superare i retico l:ui. Solo là dove il terreno acquitrinoso non consenriva scavi in profondità, si era rinunciato alla realiz:~.a:~.ione dci bunker a fa,·ore eli postazioni il più possibile rafforzate con tronchi o blindate, soprattutto per le anm eli reparto, che presentavano peraltro il gra,·c difetto eli spiccare chiammentc sul terreno essendo di ffìcilmente mlmeLi z:~.abiJi. La tata maggiore dell'intero complesso sla\'a però principalmente nel facto che esso costicui,·a, non diversamente da quanto capiterà alle linee italiane a Caporeuo, non la scclm della migliore opzione difensiva, ma " la risultante della situazione conclusi,•a degli ultimi altacchi che non erano maturati con una \'tttor.ia decisiva."266 Un ulteriore problema era poi rappr<.:scnmto dalla dllui:~.ionc delle forze. ~\lle Divisioni austro ungariche -l'annota:>:ione è del Geo. Ernst ,·on Horsctzky, in quel momenro già sul fronte imliano, dO\·e a'.·rebbe guidato il XXVI Corpo cl'1\rmata sul Grappa nell\ùtimo anno di guerra- era stato assegnatO un mmo eli fronce così ampio che nelle trincee di prima linea stavano i tre quarti dci fucili; cosicché reparti cd unità non potevano contare come risen·e che su di un quarto della forza complessi,·a. Ogni mese ciascun uomo poteva eli regola star lontano solo una settimana daUa prima linea e in tale se t timaoa essere assegna m per soli tre giorni alla riserva divisiona le, po::;ta fL1ori dal raggio d'azione 26; . \ . . \. I3n.lsilm·, ,\/oi /YJspoJI/ÙiaH!Ja, op. dr., p. 197. 2M· C. K.ralowctz YOn lloheruechr, 0/ykt~I..Jtck 1916, op. cit.
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dell'artiglieria nemica. Ne consegui,•a che l'intero fronte difensivo si reggeva c rischiava di conseguenza di cadere con la prima Linea ed il suo sfonuamento.16" Si ironizzò a lungo in seguiro su di una sistemazione difensin'l che im·1rava truppe e comandi a prh~ilegiarc appunro l'incremento delle comodità, se non addirittura i vezzi decorativi, c li irnpegnan in cerimonie c parate, in buona sostanza a fare mttO fuorché addestrare i reparti alla battaglia difensiva che si andava co.rnungue deLineando. Washbnm1 nel ,•isirare le posizioni appena conquisrate <.li fronre a Luck ossen·a,·a che "gli austriaci dO\·e,·ano aver vissuto Lì .in modo guanto mai confortC\ole." 1('8 n Gen. Art:hur .\rz, all'epoca comandante del VT Corpo della T' ~-\rmata, ricorda,·a nelle sue memorie senza riscontran·i aiCLm serio problema il fatto che " ... chi non Ja,·ora,·a in trincea, costmiva muretti e ceste di vimini; sorgevaQO piccoli giardini tra il labirinto delle trincee, aiuole fiorile ciJ:condatc da staccionate di b~nca betulla." 26Y Un ufficiale subalterno del 99° reggimento fanteria (Znaim) della 4'' Divisione (.Magg. Gen. Karl Rudolf Pfeffer), che i combattimenti sul Grappa della prim~n-cra estate del 1918 anebbcro consacrato come una sorta di "super eroe", Orto Gallian, nel libro dedicato alla bamtglia di Luck annota,Ta, a p.roposito degli ultimi giorni di maggio: L'intero fronte è in attesa di tm'offcnsi,-a nemic~t - e non si può &re che questa eterna artesa sia tanro simpatica. Noi siamo cresciuti alla scuola dell'"attacco", i.l nostro intero pensiero militare è basato sull'offensi,·a. Ecco perché uscircnuno molto più ,·olenticri dalle nostre u-incce - che
F. Neubaucr, Orslm-eidJS 1/rldmk.tllll/?{ 191+-1918. (kmzg~ft~s.rlt' Gesrhirhle drs rVr/tklie._~e.r), im \ 't:rlagc cles Gendam1cric-) ubiliium, \'\iien 1936, p. 126. 268 S. \X'ashbum, Tbe fVI.f.fiall O.ffi11sin, op. cit.. p. 25. 26?. \. \. \rz, Zlfr G'r.rrbirhlr. op. ci r., p. 98. y,·
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attendere con pa7.ienza. Purtroppo i gusti personali qui non contano nulla.:no Mentre il capo di Stato Maggiore della T' Armata, al termine di un'ispezione alle linee che gli aveva dato l'impressione che esse non avrebbero resistito ad un severo bombardamento e nemmeno offerto la possibilità di alimentare efficacememe il combattimento, osservava con an1arezza: I bisot:,rni della vim si erano dimostrati spesso più forti che il mirare consapevolmente al successo in combattimento. Poiché si trattava eli allestire una linea di più di 150 km in linea d'aria e non c'erano a disposizione che i primitivi mezzi delle truppe, i risultati non potevano essere buoni; [. . .1Le mie impressioni erano negative, ma si poteva fare ben poco, poiché le u·uppe vivevano in pessime condizioni. Le u:incee eli collegamento a causa dello sciogliersi della neve in primavera erano spesso colme di mezzo metro di fango, cosicché le loro pareti continua,"ano a crollare ... Tutto il lavorio delle truppe bastava a malapena a conservare lo status quo." 271 Eberhard barone von Scblorheim, nella sua ricostruzione del coinvolgimento dell'Armata del Sud eli von Botluner, dopo aver rilevato come mesi eli guerra di posizione avessero "infiacchito" le tmppe, aasformando il loro in un "conflittO di carta", rivendicava alla sua un.i.tà il fatto eli rappresentare un'eccezione. In essa, mediante piccole n ioni, colpi di mano ed attività di pattuglie era stato mantenuto alto lo spirito combattivo c di iniziativa deHe Opje1;gcmg bei L!trk, op. cir., p. 35. T. R.itter von Zeynek, Ei11 C!ffìzjel~ op. cir.. p. 242. S. \'X1ashbu.rn, The R11s.ritm Of/i'll.rire, op. cir., pp. 50 e ss. esprimerà le stesse vaJutaziooi di von Zeynek nell'esaminare gucstc posizioni, una volta coO(ltu~ratc dai russi.
2?u O . Gallian, 27 1
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truppe c lo si era trasmesso ai numi arrivati.::-:! el rimarcare a sua ,-olra il diverso atteggiamento dei tedeschi, una ,·olta che furono i loro comandi a prendere in mano le rcctini del combarùm.ento, Constantin Schneidcr, gionnc ufficiale di Staro l\laggiore austriaco, anebbe ossen"ato a proposim delle linee di Brod,·: Il tempo Yiene dedicato principalmente aJI'addcsu:amcmo e non a formalità inmili. Nieme, quindi nenuneno lavori inutili o meramenre decoraù,·i: i soli ammessi sono <.Juelli per il miglioramento delle lince, alu:imcnti esercitazion i di tiro. Si tratta di risparmiare il tempo e di fare rutto il possibile per accorciare la guerra. l· .1 Ogni comandante anche ai minimi li,-elli do,·c,·a sapere cosa fare in caso di attacco e di sfondamentO. Gli istruttori tedeschi davano la massima i11~powmza all'artiglieria; mtro di,·emava dh·erso e più pratico. Le batterie do,·e,·ano .saper sparare anche senza l'ausilio del telefono, un semplice razzo luminoso dove,·a bastare per far tirare sul sctrore minacciato. Tra richiesta ed esecuzione non doveva passare che mez:w minuto (sul Carso occorre,·ano almeno l 5 minuti). I tedeschi introdussero poi gruppi di esperti nella misurazione della distanza delle batterie avversarie, il cui impiego risultaYa per gli austro ungat1ci complcramenre nuoYo. Concezione strettamente unitaria anche per l'allesti.menlo delle trincee: re ticolato profondo di,·crsi metri, non mancandone mai, ricm"eri in cemento a pron di bomba. Aon t•enira creato 1111!1a di strpe~flllo. lcorsi•o nostrof 1 Anche se forse "qualcosa di superfluo" i tedeschi, o almeno i loro comandi sul fronte orientale, non l\\'C\ano manca w di rcalizzarlo; il cirato Karl Inzinger descri,·c,-a così il comando pmssian o che ave,-a anllo modo di visitare a m L. E. von Sch.lotheim, Die K.ni.rerlicb Dmtstbe Jiidamm, op. ci L., p. 8. ~: 1 C. Schm:idcr, Oie Klir,~millllmfiJgt~~, op. ci t.. pp. 432- B3. 168
Maniewicze (oggi Mancvyci in Ucraina), a un'ottantina eli km da Kovel: La nuova j\tfaniewicze era la sede del comando tedesco e sembrava una moderna città di villeggiatura in legno in stile svizzero. Ciasctma casetta ave,·a il giardinetto davanti circondato da una staccionata eli legno eli bentlla. Le strade tracciate diritte, provviste del nome delle vie e numeri civici. Ovunque regnava un'imbarazzante pulizia. TI villagt,l'Ìo sembrava una località rermale. Un cimitero militare collocato in modo idilliaco sorgeva al limitare della località costruita dai prussiani. Una piccola cappeLla, croci tombali dipinte di bianco, poste con cura, passaggi coperti di sabbia correvano tra le tombe decorate con fiori di bosco e eli campo. Tutto ciò conferiva al luogo dell'ultimo riposo un'im.maginc colma eli sentimento."274 Alla "moderna città tedesca eli villeggiatura" aveva conferito - nel corso della visita dell'autore - tUl tocco di ul teriore, poco m.ilitaresca, leggiadria l'elegante giovane moglie di un generale, accompagnata neLla sua " passeggiata" da uno stuolo di giovani ufficiali adoranti. Va d'altro canto osservatO che per la carenza, tJUanto meno comparativa, eli meni che affliggeva l'esercito austroungarico, con l'attenzione del comando di Teschen polarizzata sul teatro di guerra italiano e l'esplicita raccomandazione a non consumare int1tiln1ente il muruzionamenro, specie dell'artiglieria, indispensabile all'offensiva in Italia, non sarebbe stato facile operare diversamente. Anche se effettivameme testimonianze dell'epoca, di carattere fotografico, documentano che non poco leg11ame veniva utilizzato non tan to per i lavori eli 74 2 K Tn7inghcr, Fiiltj ]abn , op. ci t., p. 11 6. ~o n molto diverse le armo tazion.i. di R. Czernin-i\ Iorzin, K.Jiegsei11driickr tmd E tùmmmgm, o p. cit., pp. 1 14-115, che a proposito degli al loggi uffi ciali di w1 aeroporto tedesco pari::~ di "qun ciere d.i villette" c di "colonia estiva".
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rafforzamento della linea, guanto per leziosi allestimenti degli alloggi dci comandi, fin dai livell i minor?" , si rrarta di un difetto che accomunò molti dei fronti in c ui la guerra di trincea finin1 col dar ,-ita a lunghi mesi di tregua, se non di "pace separata". ~on è poi nemmeno del tutto Yero che, almeno per l'impiego dcll'aniglieria, non si fosse farro nulla da pane au~tro- ungarica per m iglioJ:arne l'effì.cacia nella battaglia <.lifcnsÌ\'a. 11 Col. Alois 1\dlcr, comandamc la 53" brigata di artiglieria di riserYa, giunro nell'arca di KO\-cl, qtùndi ncll'ambiro deiJa "discussa" 4• \rmata, nel febbraio del 1916, ossc1Yava a riguardo: Per risparmiare il mlllli.zionamenro ausu-iaco c sfruttare anche la maggiore gittata dei pezzi russi di preda bellica ,-eniYano impiegati nei confronti a fuoco soprarruuo i pezzi russi da 100 e da 150 nun, d ue dei quali \'ennero tal\·o lta fa tti ~1\-anzarc fino in prossimità della linea della fanteria, per disturbare i mO\·imonci ad est dello Styr. In generale le giornate rrascorre\'ano tranquille, se si cccetruano piccoli duelli di artiglieria e gcontri nella terra di nessuno. Corsi per ufficiali, esercizi di direzio ne del ciro, esercitazioni eli combattimento, l'inserimento dì numerosi osserYatoJ-i eli artiglieria nella linea della fanteria cd infine l'impiego di singole barrerie nel corso delle azioni di pattuglia diedero l'occasione per preparare i due reggimenti ili artiglicl'ia per combattimenti eli maggiore encità. 27<' ~Ientre il cimro Gallian ricordava così il mese dì lTh'lfZO trascorso in JlSerYa ncUc posizioni della 4a ,\nnata,
r; \\'. Czem1ak, /11 dtillflll Ligl'r wrll' Ostm'l'irh. /Jie ostt'm•idJisrb 11/{f!,fllistbe A mm, wie !l/fili .rie 11irht ken111, \'\'.G. Korn, Bn:slau 1938, p. 91. 2 76 . \. ,\d lcr, Ehre11tr w i11 W'o!llJIIÌfll /9 l 6, iJl H. Kcrchnawe, F.. OttcnschHigcr (a cura d i), Elmm!JIIrh IIIISI!Il!l' Artilll'!ie, Il, Rc ich$bundc der .\rtilletie\·crcinigungen Osrcrrcichs, \'\'ien 19.16, 271-T-l, qui pp. :271 .,~,
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sottolineando come le pw: dw:e corvée non avessero mi11ato più eli tanto il morale: Con il fango che arriva alle ginocchia i nostri uomini lavorano eli notte la rin fmzare i parapetti delle u-.incecl interrotti solo dai sempre più frequenti interventi dell'artiglieria russa. Di giorno dalle 1O alle 16 esercitazioni, a sera alle 22 partenza per il lavoro notturno, c1uindi lavori fino alle 2, eli nuovo un'ora e mezza eli marcia per tornare, arrivo verso le 3.30 - c poi alle 1O di nuovo SLtl terreno eli esercttaL:lOne. Questo è iJ "rccupero" nel periodo in riserva. E ciò nonostante - quando la :wna degli acquitrini è alle nostre spalle e i russi non ci possono sentire, marciamo verso casa cantando esuberanti come degli scolaretti.:m Quanto poi accadde alla 2' Divisione fantet-.i.a del X Corpo d'.Armata k.u.k. alla fine di marzo (dunque ben prima della conferema di Mogilev) o alla r Divisione del Gruppo Szurmay aUa fine di aprile, entrambe schierate nel tratto di fronte che sarebbe stato poi investito dall'S' Armata russa di K.alcdin, contribuisce a spiegare l"'i.ncrzia" mttica austroungarica. I raid condotti nottetempo dai reparti eli fanteria di queste due unità contro i lavori eli approccio degli zappatori russi erano riusciti bensì ad interromperli, con la cattura di nn buon numero eli prigionieri, ma non erano stati in grado né eli distruggere quanto già fa tto, né eli impedire che gli scavi venissero quindi ripresi. Nel secondo eli tali colpi cJj ma11o poi una ritirata men che tempestiva era costata non poche perdite, in seguir.o al pronto contrattacco russo. t\i comandi in linea appa.tiva chiaro che il. gioco non valeva la candela ed era opinione condivisa che fosse più 277
O. Gallian, Opftrgcmg bei Lffrk, op. cir., pp. 18-19. Un dettagliato rapporto delle attiùtà costnutivc e dci necessari supporti (cementifici. seghetie etc.), in CJUCStO caso delle retrovie della za Armata k.u.k. (Gen. Bohm-Ennolli), può essere visto in C TT. Bacr (a cura eli), Der Viilhrkri~l!, ~' op cir., pp. 180-182.
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opportuno affidare il compito agli artiglieri, quando questi ultimi avessero avuto i me:.~z ì c la disponibilità ad inten·cnire. Sì limitarono quindi a segnalare guanto il nemico staYa facendo davanti ai loro t.ratti di linea, lasciando che ad occuparsene fossero i superiori comandi. 2 ~8 Per guanto la ricogni?.ione aerea continuasse a segnalare una consistente att.i,·irà di sca,·o finalizzata alla cosm1zione di ricm·eri son:erranei (in russo plat.rdani!J~, e di camminamenti d'approccio, nulla o guasi venne fatto in maggio per disturbarla. l documenti di impianto austro-ungarici sulla sistemazione difensi,·a sostene,·ano, del resto, che anche una distanza di soLi 100 m tr:l le due lince potesse essere considerata suffìcìcme a garantire i difensori in caso eli attacco, dato il \'ohune c la celerità di tiro delle armi moderne, in particolare delle mitragliatrici. Scmbra,·a così confermata la battuta di un soldato russo del marzo 1915, ' secondo cui "Da una tJincea ben costruita è dannatamente difficile muo,·cre ~ll'attacco. Dai nostri ldei russij miseri buchi siamo sempre pronti a fado."n Ci si astenne anche dall'organizzan: qualsiasi seria attività di pattugliamento notturno nella terra di nessuno, con il risultato che sul fronte si instaurò un clima da "pacifica com-ivenza", confermato dal fatto che sull'intero settore della ..J.' ...\nnara si registrarono in maggio meno eli 500 morti su una forza di 100.000 uomini. 28(' Così il Gen. Kralowctz anebbe ossen·aco nel dattiloscritto dedicaro alla battaglia di OlykaLuck e conservato al Kriegs Archiv:
n .\. Bollari. I rvresri pitÌ raraltm.rtiri, op. cir., p. 353 dove si sottoli.m:a come il pur ipotiz7.abilc arretramcnto dclJa prima linea a fronrc dei la vori di approccio russi si scontrasse con l'eccessiw> sgombero di marcriali che ciò a' rebbe comportaro; conseguenza dd resro ine,irabile di una prolun~ara guerra di trincea. Per i riferimenti archivistici di molti corpi k.u.k. sui Ja,·ori di approccio russi si \'eda J.R. Schindlcr, Sten!IJro!leml in Caliàa, op. cit., pp. -t 1--+:2, in particolare la nora 36. 279 F. Stcpun, Als ùiJ, op. ci t., p. 9-t. 2111' 0.. Stonc, Tht Easkm firmi, op. ci r., p. 2-t l. 172
L'approccio tecnico per diminuire la distanza di sbalzo era
già cominciato di fatto alla flfle dell'inverno con l'avvicinamento delle trincee russe soprattutto ad ovest di Olyka. Le azioni condotte per prevenirlo costarono sangue senza ottenere l'effetto duraturo che d si era proposti. Restava C]uale solo mezzo per togliersi di dosso i russi un'efficace azione dell'artiglieria. Ma le muni%ioni a ciò necessarie non erano state ottenute a dispetto di ripetute, pressanti richieste. In tal modo i russi fino agli LJtimi giomi poterono reali;,zare nuo·vi rrarci di trincea d'approcòo.:: 81 i\ncora Gal lian, dal suo punto di vista di ufficiale trincerista, commentava icasticamente cp.tanto stava awenendo davanti alle linee austriache di Olyka: ... Olyka, dove i russi hanno già spinto notte e giorno in avanti le Ioro trincee d'approccio e a poco a poco hanno fatto nascere un incero siscema di trincee-basi di partenza simile ad un alveare. Da un giorno all'altro la distanza tra i due sistcnu di trinceramenti si fa minore, alla costruzione di avamposti non è più il caso di pensare, una ripulimra delle israllazioni russe in considerazione della scarsità di munizioni non è proptio opporruna. Così la fanteria se ne sta impotente e con le mani legate a guardare i preparativi d'attacco del nemico. 282 La scarsità di munizioni di cui parla Gal.lian, non era legata ad tm'effettiva carenza delle scorte, guanto piuttosto alla raccomandazione ricevuta dai comandi di artiglieria di le granate disponibili con "estrema impiegare parsimonia".283 Per l'offensiva che si stava preparando stù fronte italiano era infatti prevista una preparazione quale non era mai stata effettuata in precedenza, c non era quindi 28 1 G.
Kralowetz von H ohcnr.cclu, O!Jka L11ck !916, op. ci t. , p. 3. O. Gallia n, Opfi~-gm~g bei Llrrk, op. cit., p. 39. 283 G.A Tunstall, Airstria-1 lmz~my, op. ci r., p. 38.
2a2
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da escludere la necessità di dover ricorrere anche illle scorre de l fronte oriemale. Era certo im·ece che iniziali,·e muiche locali anebbero tischiato eli innescare combattimenti su larga scala non pianificati, che sarebbe stato poi necessario giustificare - soprattutto a proposiro deUe perdite, in un eserciro già a cono eli rimpia:ai - dan..m i a comandi superiori che, come abbiamo osser,·ato, erano Ùl\·ece convinti che nessuna scna mmaccia russa Sl stesse pro6lando. 2g.1 11 clima da '\·i,l. c lascia YÌ\·erc" che caratterizzil~·a soprattutLO le u-incee austro-ungariche e che ha spinto !'\orman Srone a parlare - forse con un po' di esagerazione - <li "atmosfera da campeggio", contribuisce a spiegare anche il basso numero di diserzioni c nel con tempo il morale rclativamenre alto dcHe truppe k.u.k., a prescindere di!Ua loro nazionalità. èll~' Non mancarono neppure episodi eli aperta fraterninazione, soprattutto in occasione JeUa Pasqua, come è .ricordato in una lettera ai genitori dell' ungherese Gyorgy Làszl6 del 22 aprile. 286 In proposito è an'l.i significati-\·o che, a dispetw delle recriminazio ni successi'e dei memotialisti e delia stessa sroriografia militare austriaca, nei comandi non si nutrisse nella primavera del 1<) 16 alcuni\ seria preoccupazione, nemmeno per i reparti di nazionalità sla,·a. Nulla emerge nel carteggio delle armare -1-·' e 7• che possa ri,·elare moti,·i di allarme. Se questi c'en111o 28~
l riferimenti archivistici c il contriburo di Jcrabck in P. Bunar, Rm.rin's op. cir., p. 13:2. m La calma nei comunttirnenti 110 [) escludC\'a infaui l'arriYità d ci cecchini, an.i'-i da ambo le parci del fronre e documentari. per t)uanto riguarda i russi, nella s tampa tedesca, nella farrispecic nella " urddeutschcn . \ llgcm<.:Ìllen Zcitung" del 23 marzo 1916, riporta ta in C. l l. naer (a cura di), On· r olkerlui~g, X, op. cit., p. 1 8~. Per una Yalutazione analobra a <.JUClla di Ston<'. si ,-eclano Il. \[i.inkl cr. Der Cro.r.rt Krieg, op. cir., p. 435 c ~L Rauchcnsrcincr. Der Totl dt•.r Doppelntl/rrs. O.rtemidJ-l"11gam tmd der L!,,:r!r tl7dtk,;~~. Sryria \ 'crlag, G raz-\X'ien 1993, L.<l.fl Casp,
p.
3~9.
11<1·
Riportata in F. Pollmann, Die Ostfronl, op. cit., p. l Ol.
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stati in precedenza, soprattutto nel settembre del 1915, il rateo di diserzioni era ora inferiore alla media, con i dati relativi alla 4aArmata che per il periodo dal 15 al 30 aprile testimoniano di 439 morti c feriti, 2.476 malati e 39 dispersi su un orgarùco eli oltre 100.000 uomin.i. 28ì Di contro in un solo giorno si erano contati 129 disertori russi e la media non doveva essere di molto infe riore. Insieme al. ridotto mm1cro dei disertori, l'altro indice della saldezza morale della trupp a era quello dei malati, che a sua volta non dava particolari moti,yi di allarme . .È: vero che il 22 aprile il comando d'Armata rilevò un numero sorprendentemente alto di malati nella prima metà del mese nel II e n el X Corpo d'Armata, ben 1.048 nel solo X Corpo d'Armata forte di 30.000 uomini, ma la ragione stava probabilmente nel tempo inclemente, dal momento che in maggio, con l'anivo della buona stagione, il daco calò a 689 nella prin1a quindicina c a 674 nella seconda. Non è un caso guiJ1di che alla metà di maggio il comando della 4" Armata valutasse positivmnente lo spirito combattivo delle m1ppc, arrivando poi ad additare come esempio una Di·vi.sione di fanteria, la 25", composta in larga pane da cechi. Recenti contributi storiografici hanno evidenziato come l'esercito della Duplice Monarchia a dispetto del suo carattere m ultietnico, delle sconfi tte subite, e dell'incombenre cns1 dci rifornimenti non fu affetto da anunutinamenti e clise.r7-.i oni m nusma maggiore degli altri eserciti europei prima del 191 7 .~88
287 N. Stone, 'Jhe Eastm; Front, op. cit., pp. 240-2-n. D i "geho bcnc Gcmutes" (morale alto) nell'attega ùell'attacco t·us:;o parla anche Ll Cen. :L\.. . hz, Z11r G'eJt!Jicbte, op. cit., p. 98. 288 D . Strigl, Srhmidige .HttSafll/1 /Jra11f Bomiakm, jei,_~e Trd;eche11: Nationale 1 lvfy1he11 1111d S!motypm i11 der k.tt.k . /Jmm, Ln E. fTiirs e t al. (a cura di), Ze11trm, Perip!Je1ie11 mid kollektù>f ÙÙII!ilatell i11 Osterrtitb-l '11gam, Franckc, Tubingen 2006, pp. l29-143 e J Leonhard, Mlllti-Eifwir E11;pù-es mid NatÌ011-Buildi11g· Còmpam/Ì/;e Per.rpertirn 011 t/;e /all' l:\'illeleellth CellhiiJ' tmd tbe rirst World fVcu; in A. :\iiller, S. Berger, Ntttiollalizing Empim, Centrai
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Non c'er~lno quindi segnali premonitori di un crollo del morale, e anche se non si può escludere che i comandi in sorrorcline abbiano e' itaro di registrare i pur presenci segnali negacivi per ev itare problemi, è alquanto improbabile che un tale comporlamento sia sLato così generaliz:t.ato. Le ragioni dello sfaldamento che molti reparti anebbcro sofferto come vedremo - durame l'offensiva sono pwbabilmeme da ricondurre non solo e non canto a Lensioni di carattere na7.ionale, ma anche se non soprattutto a tu1 problema di leadership. Là do,·c i soldaci furono ben guidati si batterono bene, indipendenteme nte dalla loro na:t.ionalità, altrimcnt.i si sbandarono, con un processo disgrcgati,-o dei reparti accelerato dalla dis\anza di classe tra ufficia]j e sokhti nonché dal problema della Lin&rua. Endemica in un esercito mult.inazionale e plurilinguc, la difficoltà eli comunicazione era stata ulteriormeme aggravata dalle pcrdile ~ubile nei primi. anni di guerra c daiJ'ccatombc che si era a\"Uta tra gli ufficiali regolari. I complemcnci non poLerono infarti affluire sen1prc dai distretti di reclutamento ai ùspetti\'":Ì coq)i, costretti com'erano a ripianare le perdite c.lci reparci maggiormenrc prontci.289
European l ' nivc:rsiry, Budapcst-:'-:cw York 2014, pp. 629-6-+6. CJUi p. 6-+0. \ 'a poi ricordato che se all'ini:tio del conflitto molte formazioni :weY::Ino un carattere nazionale prc,·alcm e, quc:-ro venne largamente compromesso poi dalla necessità di sostituire le perd ite. ?\!el caso dc i cechi, se nel 19 1-t risulta\'ano presenti in 29 corpi c rcparri di fanrcria. alla fine della J.,>uerra lo saram10 in Il U! Si ,-eda ::1 rigtL'Irdo R. Kuèera, l :11!/JI'/mmg 1111d :VrtliollalisJJIIIS, op. ci t., p. l 2-t. 2 1 ~' L'esercito russo, che pure era composto d i cli"er:>c nazionalùà, risentiva meno di quesro problema per il carattere tcrriroriale del rcclutamenro dc!Ja maggior parre dei corpi. 176
1-15 cn ·c1\0 1916
Il l 0 giUgno a Vcrdun il bosco della Callerte cadeva ftnalmeme in mano tedesca. Su lla dorsale del Thiaumom i bavaresi della 2" Divisione inciamparono oei cadaveri di molti aiLri reggimenti che li avevano preceduti dalla fine di febbraio. Il solo 1o reggimento di fanteria bavarese si impadroninl della posizione, cali urando 8 mitragliatrici c 350 prigionieri, quanto restanl di un intero bauaglione francese. l niziava così il mese che ancbbe ,-isto la caduta del Forre di Vaux e LUla delle più profonde penetra:~.ioni tedesche ,·erso la cittadella. :?'l<• Lo stesso giorno le truppe del XX Corpo d'Armata k.u.k. veni,·ano sanguinosamente fermale a Seghe di V cio d'Astico. L'erede al trono Carlo d'1\sburgo, o per meglio dire il suo capo di Stam Maggiore, Col. Egon von Walds tauen, decide,·a di scard inarc lo sbarramento della valle per alto, muovendo sull',\ltopiano dei Serre Comuni. L'epopea del Cengio e dei suoi difensori, i granaueri c i battaglioni di varie brigate di fanteria, si a\'Yiava al suo cu.IJ.n.inc. Ca doma giudica,·a la situazione sugli i\ lripiani poco meno che cririca. 291 ~\l contempo, nel decidere di impiegare le tmppc della 5' Armata, predisposta nella p ianura v1ccnrina, per comenere ùcfi.nitivamente lo sfor:-:o av,·ersario sui monti e poi contrattaccare, lasciava intendere di a\-cre la cenezza che l'offen sin1 di prìmavera in Trentine fosse ormai in via di csaurimenw. Oltre al graduale dìmi.nuire della pressione a\Tcrsarìa, a dargli qucsra conYinzione erano le informazioni che da,·ano come cessata l'afflusso di grancli unità dalla linea ferroYiaria del Brennero. Tra il 2 c il3 giugno aYrebbe quindi assegnato alla J·' ..\..rmara lvn C;. \XIcrth, Verdm1. Dic SdJim-IJI 1111tl dtlr Afy!!Jo.r, Gusta v Li.ibbe \'crlag,
Rcgcnsbl•rg 1979, p. 243. .Haj-.\IacaÒO, La "Jin!fe:-.:perfi/i0/1 1 : Corbaccio, ?\filano 193-1-, pp. 329-33--1-.
2<J I (; •
L'oj}Ì'IIStl'fl 01/Sinat"fJ
de/ 'fit!llliiiO,
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due Corpi d'.\nnata per rinforzare il suo schieramento sull'Altopiano di ..-\ siago, c sempre il 3 giugno avrebbe delineato il suo concetto d'azione per la prossima controffensiv a. 292 J ,a richiesta che il Regio Eserciro passasse al più presro aiJ'o ffensiva, c poss ibihnente non oltre il l Ogiugno, era stata intanto aYanzata il 31 maggio dal generale ,\lckseyc·v, nell'ambi to del dialogo sempre più serrato fra i due comandi supremi, per il tramite del capo missione italiano in Russia generale Romei Longhena.è9 ~ Inoltre YeniYa chiesto all'lralia di appoggiare in ambito imeralleato la p roposta russa, coerente con il disegno strategico che . \lekscyey accarez:;,ava tla lungo tempo, di un'azione offcnsint da Salonicco nella ren':a· decade del mese. Il 3 giugno Cadorna rispose con un amtlogo telegramma confetmando l'intenzione di intraprendere di li a pochi giorni una ... 'energica q/Jimsit'ct intesa migliorare l/OStra sitllaiJrme mffct zolla Ot"t"lljJa!a da/ 111!/Jlico e inca/mare q;til'i Ili/te le .r11e jòrze che già .ri lrol'ano .wl/a noJira fronte". Quanto all'offensi,·a da Salonicco, Cadorna ne condivideYa la proposta, tanto più che in quel tea tro opentti,·o le forze dell' Inresa erano da rem po sosranzialmcme ino perose, e l'avrebbe appoggiata presso le controparti francese e britannica. n 5 giugno, atua,-erso i capi delle missior1i n'lilitari all eate, Cadorna informò effctU\'amcme ]offre c Robcrtson, in coerenza con la sua ''isione della guerra come sfor:w interalleato, confermando ad entrambi l'inren%ione di at,rire offensi,·amente in T ren tina 292 0 Ii.ni stt~ ro
dclJa G uerra, Coma ndo ùc l Corpo di Staro Mag.(!,Ìo re, Ufficio Stotico, L'Esmilo flaliallo llflla ( , nmd( G11nm (1915 1918), \ ol. Tll , L.e fJ/Jfm'{joni dd 1916, To rno 2°, OJJìm.ril'rt awtrinm e t'()lllnljfèn.riPa italia11a i11 Trm/ÙJO - Crmlrtii/JOI"(JIIte opera:;jo11i .wl rufo tldlr1 fronlt (/Jiaggio IJ{~Iio 1916), Tsuwro Poligra fi co d ello Staro, Roma, 1936, pp. 178- 179. 2•!1 SME U fficìo SrOtico, L 'l~.rmilo l k!litmo 11ella Gra11r/( Glll'rm (19151918), Tlln, !..R oprra'{jo11i dr/ /916, p. 158. 11 relegrnmma di lZomei Long hena, compihllo il 3 1 rn ~gf.,rio, fu s pedito il l 0 giugno, probabilrneme per esigcnzt: di cifratura: in .\L1 SS.\ffi, Repertorio 1.- 11 bus ta R9 rase. 2.
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alla metà di giugno c aggiungendo di essere disposto a ordinare a7.ioni dimostrative in Albania a partire dal giorno 10. Fondamentalmente convinci dell'assoluta preminenza del fronte occidentale su tutti gli altri teatri di guerra, entrambi archiviarono la proposta c, per il momento, nulla sarebbe accaduto nei Balcani I russi non potevano aspettare ancora molto a muoversi. A Berdichev Brusilov era disposto ad attaccare fu1 dal giorno precedente, quello che serviva era già stato predisposto; un giorno o una settimana in più non avrebbero fatto alcuna differenza. Kuropatkin ed Evert erano di av-viso diverso. Per loro nessuna azione offensiva avrebbe potmo avere inizio prima della metà del mese. Il 31 maggio, lo stesso giomo in cui a\·anzava all'l tali a la sua proposta di collaborazione i.nteraUeata, Ale.kseyev ruppe gli indugi ordinando che il "fronte. sud-occidentale" sferrasse. ''utt poderoso attacco sussidiario mnlro gli austriaci" iniziando le opera7.ioni il 4 giuf.,rno, domenica di Pentecoste. L'attacco principale sarebbe staro lanciaro in seguito, non prima di dieci giorni, stando almeno alle assicuraziorù dci rispettivi comandi, dalle truppe dei fronti "occidcmale" e " settentnona . J.c " -? 94. Per Bnrs ilov c1uesto mtcrva . lio non era 295 esattamente l'idcak. Egli temeva giustamente che i tedeschi, che disponevano eli un sistema logistico decisamente migliore, fossero in grado di spostare comro eli J.ui le loro forze, avendo quindi tempo e agio per ridislocarle a nord del Pripjet e affrontare g.li attacchi di Evert con un esito non diverso dall'offensiva di marzo. Soprattutto se la ritrosia espressa a MogiJe,, a,-csse spinto il comandante del "fronte occiden tale" - a dispetto delle assicurazioni in tal senso date acl A lekseyev e da questi "girate" al comandante del "fronte sud-occidentale" - a posticipare ulteriormente la 2 4 ~ .0: . Sto ne, TIJe Eas!em Front, op. cic., p. 247 e J. :\ . Sanborn, Imperi(!/ Apocaf.ypse, op. cit., p. 125. 2 95 _-\ .M. Zayonchkovskv, PeniO'tl lvfyrot'qya T_..qJII(I, JLa Prima G uerra .:\Iondialel Polvgon, .:\[oskva 2002, p. 16.
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cl:-~ra di inizio; av rebbe scoperto eli essere buon profeta. Dato il ,·ia all'offensin1, il Capo di Stato ~ l aggiore dello zar a\·en
però fatto un estremo tentati,·o per conYincere Rrusilo,· ad adottare uno schema d'attacco più ortodosso, concenu·anclo lo sforzo sul fronre di un'unica armaLa, ma la riclùesta era s rata respinta. G li ordini erano sta ti emanati e mmarli, a quel pumo, oltre a creare una peticolosa confusione, anebbc a\'llro un pessimo effetto sul morale dei comandi e delle truppe. Marsengo, che il 3 giugno ancbbe lasciato Mogilc\· per raggiungere in treno - \ia [(ie,· il comando dcU'S" r\ rmata a Rowno, ci ha lasciato un' interessa nte testimonian7.a di q uest'ultimo colloquio Lelefonico, i clÙ roni e il cui contenutO aYe,·ano ben p oco di segreto negli ambienti del quan ier generale: Poclù giorni or sono egli rAlekseyc,·l ha ancora (entato di far recedere Brussiloff dal suo disegno c per poco non gli faceYa cambiare abbieui,·o obbligandolo a raggruppare tur·tc le sue forze e a com·eJ:gere l'attacco in un solo punto, an7.iché s u turto il fro nte. Brussiloff ha minacciaLo di abbandonare il comando e a.Uora Alexcieff gli ha telefonato che questo eJ:a l'ordine dello Zar. «Chiamatemi lo Zar in persona» ha soggiunto eccitatissimo Brussiloff. «Lo Zar dorme». «i\fc n e infischio, svcgliatelo» . .. \lexcicff ha dovuto cedere e, riattaccando il microfono, ,-i ha soffiato denuo un «che Dio \-i protegga!» raccoho in tempo dall'orecchio di Brussiloff. L'aurcnticit:-1 di questo episodio da me subiro risaputo alla Sta\·ka, ancor prima di parrire per Rowno, è documentata dallo stesso Brussiloff nelle sue mcmoric?'1D ' ella sua ricosrruzionc del confronto, Buttar insiste nel sottolineare t.ma differenza di ved ute tra Bmsilov c il suo diretto superiore rclaciYamente agli obiellÌ\-i dell'azione che
2'JI• .\L \[an;cngo, F.lvi smza
lllt<',
roSjXJIIJÙtrmfyll, op. cit., p. 200.
l80
op. ci t .• pp.
-3 -~~
e -\. \. BnL.;iJm, Jloì
non c1 sentiamo di condividere del tutto.:m Secondo lo stOrico inglese, Alekseyev vedeva quale scopo dell'azione la conquista di città o meglio di nodi ferroviari importanti, per costringere così le Potenze Centrali a restimire una parte consistente del territorio occuparo nell'estate del 1915, mettendo a f.rutto un suo vecchio progetto del 1915. Il suo ordine d'operazioni del9 gìugno - giusta la letmra che ne dà il Gen. Golov:i.n -indicava Rava-Ruska (in direzione sudovest rispetto al saliente appena occupato) quale obiettivo dell'S. A.rmata, che avrebbe cosi ampliato ulteriormente la riconguista della Galizia. 298 Brusilov privilegiava invece l'idea che il suo compito fosse di vincolare e possibilmente disuuggc.rc il maggior numero possibile di unità avv ersarie, fatto sahro che battaglie decisive, anche solo secondo il modello ormai mitico di Ta1u1enberg, non avrebbero più potLlto verificarsi. Che le cose non stessero realmente cosi, a dispetto delle stesse affermazioni eli quesr'uJtimo, lo dirnostrerà come vedremo l'incapacità da un lato di sfruttare adeguatamente gli sfondamemi ottenuti, dall'altro l'insistenza nel puntare stù nodo ferrm'iario di Kovel, pur sapendo che a difenderlo erano schierate le migliori forze tedesche. Quanto ciò sia dipeso dalle condizioni e dai presupposti iniziali di un'azione pensata come sussidiaria, dal condizionamento dovuto agli ordini successivi di Alekseyev o da un concatenarsi di circostanze che trasformarono troppo ta.rdi gli attacchi delle i\rmate di Brusilov nell'azione principale è c1uello che cercheremo di capire analizzando la battaglia.
297 P. Buttar, Rlt.r.ria~r
La.rt Ga.rp, op. ci t., p. 138, che non fa che riprendere un'opinione diffusa nella storiografia anglo-sassone del primo dopoguerra: P. I-l. Simonds, 1-fi.rltJ!)' ofl he Wodd I.Vm; JTT, op. ci t., p. 230. 29 ~ Gcn. :-r.N. GoloYine !r.ecre Golovio l, .La bataille de Calù:ie de /916, Il, i.n "Revue Miliraire hançaise'', a.103, 1933, pp. 221 -240, (jui pp. 225226. .\ riguardo si vedano anche le annotazioni. di r\.. \' alori, La ymra dei tre lt;;peti, op. cir., p. 242. 181
-f. ,gi11gno: Ji Jcatel!ct la tempe.rla.
Alle 01 .00 dcl4 giugno le stazioni di incercetta:done austroungariche rcgiswwano c tt:aduceYano qut:sto messaggio radio, in,·iato da BerdicheY ai comandi d'.\rmata, per un pronto inoltro ai rcpani dipendenti: "F: arrivato il momento di cacciare il clisonore,·ole nemico. Tuue le .-\rmaLe sul nostro fronte suw no attaccando in contemporanea. Sono convinto che alle nostre r\rmate c.li ferro auiderà la ,-iuoria.""''' D ala la prudenza milinara nelle settimane preccdenli nella rrasmissione degli ordini c nel l'uso della radio in panicolare, è indubbio che Brusilm· fosse pcrfettamcme a conosccn:ta di dare in tal modo la diana non solo, e forse nemmeno principaln1ente, ai suoi reparti quanto alle unità delle Potenze Centrali che da giorni erano in aLcesa di una sempre più probabile a7.ione :wve~saria. 3( hJ .\ questo punto è forse opportuno ribadire che il successo dell'offensi,·a non era per nulla scontato, e che secondo mrti i canoni delle battaglie di materiale ne mancavano le
2'''1
\..\l Schoss, l 'trk lm{grlll' Tage. Kri~gmimtem'W" ei11er Atillnistm, \\'ilhclm Bnllm1i.illcr, \\lcn-Lcipzig 1933, p. 393. J•••T. C. D owling, Thr 13msilor Q§r11sirt, op . ci r., p. 6~. Per il pumo tli ,·ista russo sull'nffe nsiv~ si vedano P.Y. Cbcrkasov (a cura di). ,Uim/'(/irl mina /9/..f.-1918: "Lttskii ptvty", Rabo!J• i 1/Jaloia!J boy!J'kh diJ'Sit'!J• ytgozaprulnogo frrmta l' lllf!)'f·Q'Ifl/1' 1916 g.. ILa prima guerra mondiale: "Lo sfondamento di Luck" . L:wori c matc ri;~ li dd lc o permdoni del fro nte sud-occiut:nralc in giugno-luglio 19 1Gl, \' ysshii voenn~ i redakLsionnyi SOYCI, .\foskva 1 92~, h t tp:/ / www.donvrcm.tlspl. ru/ filcs / img / rnar/ pe rsona/ generali/ Il' ts kr _ proti\·.pd f; . \.~. H.cdk in-Rymash.e,·skiy, DIJ'Sfl~)'tl lridJ.wl' rlorogo korp11Ja r T..ttlslw"' pmon. .\ltf)' 1916 - !J•tm', (\ oyenno-tstoricheshaya bibliorcka: \'yp.2), ILe o perazio ni del X..,'(.~IT C.d .. \ . durllnrc lo sfondamen to di Luck nel gi ugno l 91 6J ~ foskva 1926 m hrrp:// elib.shpl.w/ ru/ nodes/ ~3993 rcdkin-rymasheYsJ..iy-a-nderstviya-tridtsa r- qowgo-korpusa-Y-Iut~kom-prorvve-may- 1916- i ~· un s-6-yu-shcmami-m-1- l 926-,·ocnno-istoticheskaya-bibliote ka-\-nJ-2 !ultimo accesso 15 maggio ~0201; L.\'. \ ' etoshnikO\·, Bmsi/o,~rk!J• pmryr, op. cit. 182
premesse. l ,e difese erano solide e ben organizzate e l'W r\nnata russa, con i suoi 200.000 uomini c 704- pezzi d'artiglieria non aYCYa certo una superiorità sclùaccianrc sulla ..j.•. \rmata austro-ungarica, che contava 150.000 uomiru e circa 600 bocche da fuoco. 3" 1 Più della metà dei pezzi dell'Armata di Kaledin era perah ro schierata nel settore dei tre Corpi d'Armata di centro, XXXIX, VIII e XL, che occupavano un fronte Jj o ltre 45 clùlomeui con una forza totale di circa cento battaglioni. Del materiale d'artiglieria a disposi7.ionc di queste tre grandi mùtà 206 erano cannoni da campagna, ai quali si aggiunge,·ano 4-4 obici da campagna, 48 obici di medio calibro, dei quali 4- di preda bellica, 44 obiei c 24 cannoni di grosso calibro, con una percenruale dj medi c grossi calibri e di bocche da fuoco a tiro CUlTO che era insolica nell'esercitO russo. Romei Longhena, nel suo telegranuna del 3 giugno al Comando Supremo esprimev~l la preoccupazione che il munizionamenro disporubile per qu e~ù pezzi non fosse ancora sufficiente a garantire un successo, ma a fare la differenza sarebbero state sopratturro le innO\·azioni inuodottc o approYatc da Brusilo,-. 302 E,·geny Vladisla,-o,ich Tumilmrich, un ,-olomario di guerra nelle file del 326° reggin1ento dj Belgoraisk, che face,-a parte dell'82a Divisione (Gen. 7\l.N. Pronrov) della 9" Armata, ricordava così l'i.tm11edia1a vigi lia dell'attacco: L'ulti.tno giorno, quando la cos rruzione delle gallerie sotto
i reticolati fu completata, mcnrrc cammi.t1avamo luogo le lunghe trincee di collegamento l·. ·l aYvertimmo un mO\·imenm insolim dietro alle nosrre posizioru sulla collina. CompruYero carri trainati da ca,-alli f.. .]. Le capanne erano piene di artiglieri, li si pote,·ano riconoscere dall'età, dalle potenti figure e dalle facce barbute e concentrate. Carrell i con mitragbatrici, montagne di proietti li c altre '\1. Srone, T!Je Ea.rtem Fmnl. op. c it., p. 2-1-7 . Comuni.c azionc di Romei Lungb(;na al Comando Supremo italiano del 3 giugno :tUe 09.00 in .\USS:-- [F,, Rcpcrrorio L-1 l busta 89 fa~c. 2. Jlll
M
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attrezzature militari riempi,-ano i prati c i fossati delle no~mc reb·ovie. In di,-crsi tratti del fronte, l'artigheria sparò colpi distinri alle trincee e alle retro,'ie del nemico, a cui guesr'ultimo rispose con un massiccio fuoco conLinuo. ì\Ia la nostra artiglieria non rispose ::.Ila sfida e non cambiò ritmo. 1:u una sera memorabile, i so ldati furono riempiti di munizioni c al plotone granatieri, di cui faceYo part·e, fmono date 6 granare rotonde in ghisa con capsule e fu ordinato di controllare le forbici. f.. -l .-\lcuni nuovi morrr1i, a noi sconosciuri, fecero la loro comparsa, con proiettili simili a enormi barbabicrole. , \nche se non capi,-o ancora c non conosccYo le ragioni di questi mO\i.mcnti incomprensibili e mistcrios~ l'istinto non mi faceva dormire, bri,·idi mi attra,•ersanno il corpo, tremavo in rurro mc stesso. Per l'intera notte '\ci fu un silenzio monale nelle nostre Lrincce - non LLO singolo raz;w, né un singolo colpo ruppe guesta misteriosa formidabile pace. ;\la lo spazio morto ua le uincee era inondato dalla luce inu1terrorta di molti razzi nemici e dai coni di luce dei suoi proiettori. Fino a dove arriYa,·a il nostro sguardo insonne su entrambi i lati lungo le trincee, onmgue la luce fredda dci razzi c le luci dci proicrrori rompcnno l'oscurità di una notte di allarme e rormenm,·ano, con pesanti presagi, l'eccitata coscienza delta "Regina delle b:ntaglic"_,.'3 Tre ore dopo il messaggio radio, alle 04.00, la " pace della notte" venne imerroua: i cannoni russi aprirono il fuoco lungo l'imero fronte c lo proseguirono per tre ore. Le valut~tzioni a riguardo della sua intcnsil"il sono discordanti. l\ [arscngo, che si troYa,·a sul fronte dell'W _-\rmua, fu buon
iz
"'3 E.'·. T umilmì.ch, J>m·qya I)Jinu~ry: r=<:!!J·ad okopa. J ·ospoiJ!illaiiÌ)'n E l ·. 'JÌtlllilotitb, lJ .a Prima guerra moncliak: uno sguardo dalla trinct'<L .\Iemoric eli F:YT.I, ~cswr jsroria, .\lok~,·a-Saint Pctcr:;hurg 201 ~.pp. 71-72. 18~
testimone dell'inizio dell'offensiva c le sue parole lasciano intendere non solo che la 1-isposta dell'artiglieria austroungarica f1.1 fiacca, ma anche che il tiro dell'artiglieria russa non era affatto LUl bombardamento a tappeto: li primo colpo di cam1onc riga il cielo ancora nero c minaccioso. l· .. J Il proiettile compima la sua lunga traiettmia, è caduto ed è scoppiaro al punto giusto. Una telefonata a\'Yerte che il segno è stato colto. Di lontano, come ovattata, giunge la sorda eco della cannonata di risposta. Gli Austro-Ungarici devono essersi svegliati male. Il loro tiro è fiacco c non aumenta con l'atm1entare del giorno. Che veramente abbia giuocato l'elemento sorpresa sul CJualc il Generale Bmssiloff fa tanto assegnamcmo?30+
Downing, che cita a riguarJo diverse fonti di entrambi i contendenti e numerosi contributi storiografici (Knox, Berndt, Stone, Jerabek), nega che si fosse cratcato di una " tempesta di fuoco", o anche solo di una preparazione paragonabile a quella cui gli austro-ungarici erano stati abir:uat:i dagli italiani sull'Isonzo. Inoltre il terreno, per la presem:a di numerosi acquitrini, contribuin a ridurre l'effetto deLle granate, per la mancanza del fattore di moltiplicazione costituito dal suolo roccioso del teatro di guerra italiano. Il citato Wi11ogradsky osservava per concro: Il cadenzato, continuo fuoco dell'artiglieria fece una notevole impressione alla nostra fanteria che in precedenza non aveva mai avuto la chance di vedere e sperùnentare gli effetti di una preparazione potente e prolungata da parte dell'artiglieria amica. Sotto il tonante sillabare delle cannonate, la fanteria acquisì una forte e consolidata fiducia
}t)~ i\f. proty!J,
i\hrscngo, Eroi smza lllte, op. cir., p. 73; A Bobrov, .Bmsi!OI'Sk!J op.cit., pp. 218-219.
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nel potere distrutti\O del suo supporto, in grado eli spianare la strada per la ;·ittoria. 105
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Un artigliere austriaco, che anebbe concluso la sua guerr;~ prigioniero degli italiani, all'epoca in forza alla 12" Di,-isionc eli fanteria del VI Co11Jo d'.Armata, ricordava l'inizio dell'offensin .il4 giugno con "i l frastuono ili un tiro sempre più intenso", aggiungendo che "con un'intensità ili tiro ancora mai supposta il nemico martellò per rutta la giomata le nostre posizioni."·1' 16 Sul fronte della 9" .Armata russa di Lechitsky al tiro con le granate ad ccrasite era stato abbinato fin dall'inizio quello con proiettili a gas, che procurarono alcune perdite ai croati nelle fLlc del Gruppo Bcnign.i. 3''- Non di,-crsameme il ri.ro a gas, peraltro non di grande efficacia, compare nei ricordi del Col. Hans Ritter Koch YOn l ,ocpringcn, comandante di w tre le batterie , schierate dall'ansa eli Samuszyn fin giù allo Czarny Potok sul fwme di Okna. 308 Il diario , del 1° reparto obici pesanti campali registra\a per <]Uelle prime ore delia domenica '\m fuoco di distruzione fino ad allora sconosciuto sull'intero fronte \<15 . \.'\J. \ViJH>gradsk)', rfi G lfmlJ, op. ci1., p. l 65. -\ sua volw il fante TtunilO\ ich ci n::>riruisce comunt1ue un'impres$ione ùi porcnza cd efficacia dcv:lstanrc: "Proicu:ili d:1 sci pollici distrussero spietar::unenrc.: 1~ prima c la seconda linea di d ifesa del nemico. l nsiemc al fuoco e nUe colonne di rcrra nera, Yolarono tronchi. lerti, peni di Ji,;se c cada,·eri. G: difficile dii dc~ crive re c ilncor piLI elifficile iJnmaginare pc.:r chi no n abbia \ 'ÌSto questa terribile opera dcUa no::rra bella :1rciglieri:l . . \lcune terrificanti c~ plosioni di c.:nor.m.i bombarde si uniro no al S\.IO frenetico uragano. L'artigliet;a austriaca ave,-a cercato di rispondere in modo scomposto, ma non a\'c,·a a\·uw alcun effetto sul ritmo del nostro fuoco, è stata rapichunenrc so pprcs~a e d.i ~truua. l.a li.nca J i fortificazioni austriache si tiasfoonò grauuahneme in una specie di terreno appena arato da un i1wisibilc, col oss~le ararro". Perl'IJ.)'(I/11/roJ -q)', op. cit., p. 7'2. "'(o .\.l\1. Schoss, l 'erklmiJ!,tlli! Tiw, op.cit., pp. 39-1-395 . .~•7 ì\.. Tominnc, Ilmtti 11 Bm.riloJ'(jmj, l, op. cit., pp. -127-428. 'r'~ li. Ri ttcr Koc h von l.copringcn, A.11.r dm Ktimpjm bei Ok11r1, in f l. Kerchnawe, F.. Ottcnscblagcr (a cura di). Ehrmb11rh murt-rr / 1rtillnie, op. cit.. pp. 2G0-26 1, (]Ui p. 260.
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bessarabico davanti a Rarancze fino a Toporoutz c Dobronoutz, che intorno alle 10 perse un po' di intensità".309 E il capitano magiaro Desider l'"uleki, del 23° reggin1ento k.u.k. (Zombor), che si trova,-a in linea a nordovest di Tarnopo l, lungo la linea ferroviaria di grande rilevanza strategica Lemberg-Podwoloczyska, commentava così la conclusione, in realtà solo temporanea, registrata intorno alle 9 del mattino, del fuoco dell'artiglieria stessa: Il pericolo eli un altro attacco nemico sembrava sventato. I russi nel corso delle S ore di bombardamento delle nostre pos1z1oni avevano impiegato una tale quanntà di muni;;:ionamento che, stando alle precedenti esperienze, dovevano esserne ora a cono. Le cose doYevano pero rivelarsi diverse. Alle l 0.15 l'artiglieria russa riprese il tiro con inaudita violenza. Tutte le idee presenti fino a quel momento sull'intensità eli un "fuoco tambureggiante" vennero superare da quamo si abbatté sulle nostre posizioni. Granate e .rbrapnei eli rutti i calibri samrarono letteralmente i nostri ripari. ln un attimo la linea del ll battaglione venne avvolta in una impenetrabile nuvo la di polvere, fumo e fuoco. 3w Su Ltn p Lm to invece storici e fonti dell'epoca si trovano p ienamente d'accordo. Il tiw "a pioggia" privo di direzione che aveva connotato .le precedenti p reparazioni eli artiglieria, fino a c1uella di mar;;:o sul Lago Naroch, era uno sbiadito ricordo . Le batterie russe tiravano secondo uno sch ema prcordinato c con grande precisione, mirando con l pezzi da
ZJJJùdmt Dt!J"ester u11rl Karj;atm - SthJveJe 1-'è/dhaubitzabtei!tmg l. Spàter SchMm .fddclltilletie-RcgillJCIII 5, in K . Leppa, Sl/(le/el/(lelltsche i7ll IVeltkJi~g, op. cit., pp. 319-323, qui p. 319. 310 D. Fulcki, Der :J. l 11d 6. ]11/Ji 1916, in Kun Jozsef .J eno (a cura di). Kriegs Albll!ll cles k .11.k . !JifaHtetie-1\egiiJiellls 11. 23/A t:r. Ès kù: 23. qplogeiJ<'d l-/adi 1-/a/buma, Frank.lin-Tlirsula t Nyomcllija, Budapest 1916, 309
p. 292. 18ì
1111
campagna alla distruzione dei ret:icolaci c con quelli di calibro maggiore a inLcrrompcre i colle~memi c a isolare i reparti in Linea dai superiori comandi e dalle riserve, nonché - in misura minore - a neurrali;o:are l'artiglieria a\TCrsaria. Un altro testimone oculare, il giornalista Washburn, osselTa\'a: " ... che il fuoco era così lento c sistc:marico, e così di'·erso dalla tempesta di scoppi di esplosi\·o che precedc,·a usualmente gli attacchi, che di\·ersi comandi austriaci non nutrirono alcuna preoccupazione su quanto Sta\·a accadendo nelle ptime ore del bo m bardamcmo." 3' 1 • \nche là do\·c gli austro-ungarici anebbero sapuro opporsi con efficacia anche nei giorni seguenti agli attacchi dell'li • A.rmata russa di Sakharov, come nel caso di gran parte della 2• ~-\rmata k.LLk. di Bobm-Ermolli, il bombardamento ebbe comw1que effeu.i deYastami. Non eliYetsamente danni significati,·i \·cnivano segnalati dall' ..-\l:mata del Sud, in particolare sul fronte della 32• D i,1sione del TX Corpo d'At1nata. '' 2 Scconçlo le disposizioni della dirctti\·a 1039, gli artiglieri russi sostiruiruirono al tiro per sah·e eli batteria quello per singolo pezzo con concentramenti eli fuoco non superiori ai 15-20 minuti c successiva pausa nel tiro e verifica dei tisultati ottenuti. Id corso eli tali interruzioni i loro ossen·atori acccna\·ano i bersagli maggionncntc colpiti e proccde,·ano quineli a dirigere il fuoco sulle posizioni e le fortificazioni canlpali rneno danneggiate. I fanti austroungarici che i11 quei frangenti corre\·ano a guarnire i 111 S. \\'ashburn, Tbc RltSsinll 0ff1'11sit-e, op. cir., p. 10. 1 el suo studio eleU'offensi,·a, \lex:mdcr BobrO\', conunenra a tale proposito: " ... con forze relarinmenre piccole, sfrurranclo la sorpresa, l'artiglieria ru:-.sa aveva ottem1to tlll ~uccc sso scn~a pn.:ccdenti. La complctc~za della preparazione, il piano perfctramentc S\-iluppato per l'impiego elci pezzi, iJ law>ro preciso c coraggioso degli artigheri compen ~a rono lo scarso muncro dell'arriglieria russa, renelcndo inutile la preparazione eli molte settimane c l'enorme ùispcndio di proicnili. Un fuoco imp rovviso di otto o re fu Sllfficienrc per sopprimere la porenz:-t eli fuoco nemica c a\'cr ragione delle sue posizioni fortificare." Bmsilorskj)' proa•r, op. ci r., p. :120. H2 L. l::. \ "Oll Schlo tbc.im, Die Kaimlirhe Oettfrrhe Siidamm, op. cit., p. l O.
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parapetti dell e trincee, vetùvano quindi sorpresi dalia ripresa del tiro. Oltre ad infliggere perdite sensibili e non previste, ciò creò LU1 senso di incertezza che avrebbe avuto in sq.,rtùto ben più grav1 conseguenze. Nell'insieme l'azione dell'artiglieria russa non aveva nulla in comLule con <-1uanto era stato sperimentato fino a pochi mesi prima, ciò fece nascere la comrinzionc che vi fosse una presenza massiccia di "consiglieri" militari e tectùd francesi, peraltro non suffragata dalle fonti 11.1sse. 313 Nonostante tutto, quando a metà giornata la fanteria russa mosse all'attacco, spesso arrivando ad occupare le posizioni avanzate del nenùco, la reazione della difesa fu pronta e in larga parte efficace. Tutto sembrò funzionare: l'artiglieria campale aprì tempestivamente il fuoco di sbarramento fermando o disgtegando le ondate d'attacco, i fanti austrotedeschi, con la parziale eccezione di un settore della za Armata, a\rcvano guarnito a tempo i parapetti e condotto una difesa ordinata, le perdite erano contenute. La comparsa di 1.ma squadriglia di autoblindo nùtragliatrici, messa in campo dal Col. Dobrzansky, almeno una delle c1uali - la Tsarevich - mon tata su binari, al modo delle trami ci Porsche dei recentissimi obici da 380 mm ausuiaci schierati in Tremino - aveva creato uno sconcerto tale da garantire ai russi un successo itùziale che non venne poi sfruttato ed ampliato. Troppo poco per .impensierire i comancli austro ungarici. 31 .1 Forse il solo disappunto nasceva dal fatto che gli L.\'. \'e Loshnikov, Bm.rilovsk!J' f>tVI)'''· op. ciL, p. 158. Ribadita bensì nelle rico;;truzioni austriache: ~\1. l-loen, Die Kti111pje i111 Osten, op. cir., pp. 226-227. Ji.l P. Buttar, furssia's Las! Ga.rj), op. c ir., p. 143. Riportiamo, a titolo di esempio, (jUanto riferiva il :X Corpo d'.-hmata al comando della 4': "Dall'inizio della bauagfut la nY<tttina dd 4 giugno al mattino dcl S giugno era110 stati portati :J 2° reparto di sanità della Di-..~sione 137 ferici, alla 3T Divisione d i fa nteJia nello s tesso periodo le perclite ammontavano a 105 uomini, quasi la metà dei q uali appartene nti a] ·18° reggimento fan teria Ho11Ped. Queste cifre dei feriti. fortunatamente basse in rapporto
313
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ufficiali xussi indossanno una cli,-i.sa del rutto simile a quella dci loro fanti , non precede,·ano le ondate d'au acco e non gesticolavano particolarmente in modo da farsi riconoscere: ciò rendeYa difficile ai cecchini ausu:o-ungarici, già orientati a tale compito, indi,·iduarli ed abbatterli.\1 5 r reggimenti della 2" Di,·isionc k.u.k. (Magg. Gcn. l~:duard J emrich \' On der Bresche) comunicavano con orgoglio che non solo tutti gli att.acchi erano snno respinti, ma erano falliti anche i tentati,; russi di a ,·er ragione della difesa con mnu alla resa in tedesco farri dalle prime ondate.3 H' ..-\.yvertito dei primi, parziali e ridotti rovesci, Conrad a Teschen si rifiutò di lasciare il castello dell' ,\rciduca Federico dO\'e stant. partecipando al pranzo di gala o fferto per il compleanno di questi; sarebbe stato un at to assolmamcme indelicato nei confronti della pailiona di casa, l'Arciduchessa Isabella , che era in dolce attesa. L~az ione di Brusilov, si premurò di assicurare al suo staff, non rappresenta,·a nulla di serio, i 1ussi sarebbero stati presm respinti, al più si "sareb bero pexse poche centinaia di meu:i di terreno" .w Il suo pensiero andaYa piuttosto al fallim.e nto dell'attacco dei Kaisetfaegera i\1onte GioYe o a come sfruttare la conquista del Cengio sull' .-\lLOpiano dci Serre Comuni. Non era quello il momento per distogliere l'attenzione da l frome italiano. Oal camo loro i tedeschi non si mostrarono
alla violenza l: aJJa d llra ta del fuoco d'artiglieria russo poterono esse r~ a ragione artribuire alla renuta delle "mne di ,-olpc" Il numero dei morti non era srato accerta ro" : c;. Kralowetz, Of)'kel L11fk 19 l 6, op. ci t. p p. 5, 12. Pe r t)ua nro concerne l'impiego delle autoblindo belghe sul frome orientale, si veda E..J. SergCC\', R11sslrmdr 1\.rirg.rnfoiJnll{gm, op. ci1., p. 308. >ts . \ n notazione tiLiesta dd comandante del ::wo reggimento fante ria k.u.k .. Col. \ladar Rugsch, riporrara in F. Pollmann, Dir O.rifnmt rln "Ctvjim Kriegd'- (11/J tmgmisr!Jer Perspektù·e. in Fl. Bach inger, \V. Dornik (a eu m di),jm.reits rln SdJiitzmgrnbm.r, op. ci r., pp. 87-104, qui p. 9 7. 116 Così il telegramma "D cha 70" delle 16.00 e i successi vi "Kalif l O" c " Dclt:t 2", ri~pettivamentl: delle 18.48 c delle 19.30 dd 4 giugno, citati in \. \'\"arson, Rit{~ ~(Sted, op.cit., p. 633, nota -s. 117 J l. l ferwig, 'f!Je r:irst r orld lVt~r, op. cil. p. 209. 190
molto più in ansia. Erich von Falkenhayn riconosce sinceramente nelle sue mem.o.rie che, data la brevità nella preparazione dell'artiglieria, a\'Cva ritenuto non potersi trattarsi di un vero e propl'io atmcco, ma mtt'al più di una "poderosa esplorazione offensiva" che non aveva altro scopo che dimostrare agli icalian.i che la Jtavka non era rimasta insensibile alla loro richiesca di aimo. 318 ll problema era che l'azione del 4 giugno era stata più una ricognizione massiccia, una sorta di "prova generale" di metodi e dj fattibilità dei procedimenti tattici, che ave,Ta lo scopo appunto di trarre in inganno i difensori sulle principali direttrici d'attacco. Ed in effetti diverse fonti austriache registJano l'afflusso delle proprie riserve sulle linee arretrate; la cosa non dO\'Ctte sfuggire al Gen. von Linsingen, tanto da indurlo nel corso della mattinata ad inviare alle gt:andi unità dipendenti un ordine che, olr.re a chiedere .l a resistenza ad oltranza, "si chiudeva con l'istruzione, in caso di sfond~unento nemico, di non impiegare le riserve anzitempo, tna per un contrattacco concentrato c condotto fino alle linee nemiche".319 Si trattava in realtà del pilastro di ogni difesa manovrata, ma al contempo il precetto più difficile da seguire per chi era abituato a pagare caro qualsiasi insuccesso tattico che comportasse una perdita significativa di terreno o l'abbandono di posizioni vantate fino a pochi
318
E. Falkenhayn, 11 C:olllallrlo Strpre!Jlo, op.cit., p. '1.78. T. C. Dowling ('l'ile TJmsiloJJ OJ!ensil'e, op. ciL, p. 63) accormU1a a questo giudizio l'affermazione <.li Ludendorff secondo cui avJ:ebbe LiquidaLo gli attacchi iniziali come insignificanti dopo aver letto i primi rapporti. T.a sua citazione (E. Luclendorff, IVar MeJtJnties, p. 219) non trova però riscontro nella traduzione italiana: E . LuclendortT, I mil'i 1itvrdi digmnYI. /914-1918, Garzanti, ,\:lilano 1940 (quarta edizione). F. viceversa accettata come corretta da B. H. Liddell f [art, I....a Pri111a C:m1n·a MoJJdiale /914-1918, Ri.zzoli, ~Wano 1968, p. 294. .ll9 G . Kralowetz, O!)'kaL!rck 1916, op.cit. p. 6.
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giorni prima come "imprcnclibili":1.?<' Fu così che il Gruppo d'esercito di Bohm-Ermolli impiegò alcune Jclle sue risern.! migliori, segnmamenrc due battaglioni (il II c il lV) dcll'84° reggimento di Vicnna per un contrattacco destinato a sanare l'inflessione verificatasi il 4 giugno Wl le ali inrernc del ~'ll ll CoJvo d'_-\rmata (Gcn. Klaudius Czibulka ,-on Buch land) c il Gruppo Kosak. Te era seguiLO un sanguinoso combattimento nottUrno, in ctù si era spesso giunti agli scontri all'anna bianca in un contesto reso più difficile daiJ'aver trovato la base eli partenza, ritenuta saldamente nelle mani del 16° reggimento T.tmdJvebr di Cracm·1a, gi~ occupata dai russi. Non si aarta che della prima delle molte denunce da parte di combattenti eli nazionalità austriaca dello scarso spiriw combatti,-o dci corpi di reclutamento slaYo, segnatamentc nei confronli della mancata ilifesa opposta dall'l l' QiYisionc k.u. k. del Magg. Gcn. ~·on Bauer (composta di ruteni). 321 Qui, come i.n altri casi, soprattUtto guelli relatiYi a,t cecoslonKchi, una ricosauzionc documentata dell'accaduto non risulra semplice c, quando possibile, non sempre a,rvalora accuse di tradimento o di resa incliscriminata c prematura, che setTiYano del resro da ottima scappatoia per i comandi k.u.k. chiamaci a rispondere
or.
121 ' lo realtà, come ossen·:~ _I.R. Schindler, StMII!rollc•rrd in Ca/ida, cit., p. -13, la "robustcua" della lint:a non a\-cva farro una grande ùifferem:a c la r · Di,;sione Honrrrl (composra di ungheresi e slo\'acclu) :1\'C\"3 ceduto le su~.: formidabili posizioni esamunemc come la :2' Divisione k.u.k. (composta di ungheresi c polacchi), che ne difendeva ùi molro più deboli. 111 Si ,-cd:~no a riguardo le rifles~ioni di .\. \"011 Pitreich, Drro.rtmr~irhisrh lll(~misthf 8ffllrleJgmosse Ì!IJ Spenjetm~ .\ nur Ko llit~ch, K lagenfun J 930, p. ~-8, che riconosce apertamente che: "affidabilirà e nazionatit~ non giocarono alcun ruolo nella rotta" della -1' . \rmam c quelle in parti.: aurocritiche, di R. Kiszling, Die Bm.rsi!oii'·Offomire hti f..Nk-O!ykLt, in "Osterrcichische 1\ JLlitiirische Zeitsch.rift", l 966, p. 310 nonché i riferimemi archivistici citati in J.R. ~·chindler, Stemmvllrred i11 Ca!iria, op. cit., p. -17, nota 52. Sulle "voci" relaci\·c al fallimento dell' l l' Di\;sione circolate nell'iJ1m1cdiato c nel primo dopoguerra, si ,-cda . \. Bollati, l nJH'Sci piti CCII'tl//f!Ù!Ìd, op. CÌr., pp. 355-35'7.
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delle sconfitte patite. Resta il fatto che una volta giorno, perso il loro comandame Ten. Col. Czulik, rimasto ferito, pnv1 ormai di munt7.ioru c "incapsulati" dal tiro dell'artiglieria pesante m ssa, gli attaccanti rischiarono realmente l'annientamento: Si tolgono le cartucce ai morti, ma la scarsità. di munizioni sta diventando un dramma: come ci si difenderà da un nuovo attacco? Da ogni pane del fronte si ahano urla di "Hurrà!". N uovo attacco r usso difeso ormai solo più con le baionette. },traccati anche alle spalle dai russi penetrati nella nota fa lla, solo in pochi riescono a mettersi in salvo. Cadono prigionieri il Magg. ìv1er,;,:ger, il Ten. Neumann, comandante del II reparto mitragliatrici , ferito, muore eroicamente il Cap. Lehner slanciatosi al contrattacco, il Cap. Willy è fet.i[o e catturato, come il Ten. della risenra Wimmer. Gli scampati si schierano nuovamente a difesa e di frome a loro anche i russi si arrestano, costrettivi dalle feroci perdi[e subite. 322 In realtà l'intenzione del comandante la l" .Armata, Gen. Puhallo, era di condurre una reazione dinamica (il termine tecnico del "contrattacco") con forze molto maggiori. A tale scopo era statO richiesto il rinforzo della 25" Divisione, che doveva essere ceduta dalla 4" .Armata. Fu una fortu na che, anche in seguito aLl'esito dell'azione dell'84°, egli desistesse da c1uesro proposito, rinunciando alla riconcp.:Lista di un saliente esposto e mal. difendibile. Presto la 25" Divisione si sarebbe resa nuovamente necessaria più a nord! 323 li tratto di fronte dove i russi misero a segno il successo maggiore, inaspettatamente anche per loro, fu però c1uello tenuto dal Gruppo Benigni della 7" Armata k u.k., R. 'Vlichel, V. \.V olli, Das Vimmdacbtzjger Blll:!J, a cura del Karneradsc hftverband ehemaliger 8+er, .\dol f Holzhausen, \.'{ficn 19·19, p. 161. m C. Rcisoli, J...t, Crcmde G11m~1, op. cit., p. 379; T.C. Dowling, T/;e Bmssi!OJJ O.!ftwire, op. cit., p. 62. 322
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all'csrrernità meridionale del fronte sud occidenta.le324 . Qui la 79• brigata T-lom,ed aYev:~ ::;offerto in modo particolare per le riprese del tiro effettuare a sorpresa dagli artiglieri russi, anche perché il suo organico sonadi1nensionat0 non ave,·a tro,·ato posto nei ricm·eri disponibili e non c'era stato il tempo materiale per realiz;r.arne altri. Inolnc la tattica d.ifcnsi,·a basata fmo ad allora sull'accurato impiego degli sbarramenti di fuoco dell'artiglieria risultò decisam ente meno efficace che in gennaio . l\Lolte delle b~meric pesanli con gittata ed effetro maggiori erano sul lontano frame trentina, menlre i riri ad incrocio dei pezzi da campagna sopraYYissuci :~l fuoco deUe non numerosissime batterie di l ,ecl1-itsl-:y non trm·arono il bersaglio cui erano abiluati. . \Ile masse compatte che a\·anzavano da grande distanza si erano sostiluite ondate più rade, che muo\-c,·ano da basi eli partenza molro più Yicine alle linee dei difensori e~gli asiatici della Y Di,·isionc guardie di frontiera del T rans-.\mur non erano noti per ,il quartiere concesso agli avversari, sopratttlltO agli ungheresi. :\d age,·o lare ulteriormente gli anaccanci ci furono i calanchi che caratteri7.ZaYano la " no man's lanci" del la striscia d'attacco e sottrassero spesso alla ,·ista le righe degli anaccanti. G li ung heresi, che si erano co nsideraci fino ad allora una delle componenti na;r.ionali più solide dell'impero, vennero semplicemente travolti. L e unità del XLI (3" Di,·isionc) c dell'XI Corpo d'..-\rmara (11 2 e 32~ Di,·isione) cam1rarono quasi il 90% deU'org;1nico della brigata, che ccssa,·a così di esistere come unità combarrenrc. La fase cruciale della battaglia, che portò alla caduta del '·illaggio di Okna, è così riassuma da Jikola T ominac nel ::;uo studio sul conrribuw cro~1 to :
l n torno alle 14, in diversi trarti delle li nee delia pianura, tra i ,-il.Jaggi di ~ Iitki,· e Onut, i russi riuscirono a penetrare nelle ' 2~
La rico:;truzionc di questa azione, ripresa dagli srudiosi successi,;, è offerra da .·\. Knox, IVitb IIJI' Rltssùm ,4YI(J', lL op. ciL., pp. .f..J.3 444. 19-1
trincee delle difese croate, in particolare quello lungo la riva del Dnies ter, riuscendo a spingersi per oltre 5 km al centro del Gruppo Benigni. Presto allargarono la breccia, costringendo il28° reggimento a ripiegare su Mitkiv e il27° su Onm. Sebbene questi reggimenti non si perdessero d'animo, la 3" Divisione russa del Transamur ebbe presto ragione di loro. D iverse centinaia di morti furono lasciati sul campo di battaglia c più di 4.000 dei nostri soldati furono cattunti. li resto ripiegò nelle retrovie. Okna cadde alle 17 e le riserve che accorrevano ebbero il loro da fare per mettere un argine alle masse di fanteria e cavalleria russe.325 Spingendosi oltre, prima del la fine della giornata, i russi si impadronivano anche di quattro batterie austro-w1gariche. Nelle mani degli uomjni del Feldmarschallmtnant Lukas Snjarié restavano solo i. due importanti capisaldi 458 (Obczyna), temtto dalla 3" D ivisione di cavalleria, e l'almra di Czarny Potok, nelle mani del 26° reggimento .Honved di K arlovac. Pf1anzer-Baltin era in quelle ore inunobilizzato a letto da 39° di febbre; il suo primo impulso fu di mandare sul posto il suo capo di Stato Maggiore, ma von Zeynek gli fece notate che, a parte il fatto eli non avere il grado per dare disposizioni ad un J7eldze~gmeìstercome Siegmund conte von Berugni, con l'autorità richiesta in quel frangente da Pflam~er-Baltin, egli non era abbastanza orientato su terreno e situazione. Infine, fattore ~mcor più importante viste le condizioni menomate del comandante L\rmata, 11011 era il caso che il capo di Stato Maggiore si separasse da lui. E cco il racconto di quelle ore al quartier generale d',-\rmata a Kolomea:
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N. T omina c, J Jmlli 11 BriiJi!or!Jemj ofmzf,ri, (II), op. ci t., p. +29. Per tUla tescimoo.ianza russa della presa dj Okna, s.i veda .il di.a ri.o di TL. Dubinskara, l11the Tmuhes: A Rm~ria11 l!?'oltll711 So/dùr's SIOIJ' qfll?'orld fV'ar I, a cur<1 di l ..i\f. [<:aplan, Universi!)· of l cbr<1ska Press, f.iJ1coln 2020, pp. 32 e ss. '1 95
1\Iettemmo a disposizione del Feldzetwlleisler Benigni, ch e godcya della piena fiducia eli Pflanzcr, Lutte le nostre tisen·e (una brigata eli Felcfjaege'; i reggimenti fanteria 16°, 97° ril cotpo che reclutava nella zona di Triestcl, 25° LandJve/)l) per la conduzione di un rapido contrattacco. Questo sembrò riuscire, ma nel pomeriggio Pirreich lJ\Iax Pirreich, il capo di Stato Maggiore dj -von Benignìj comunicò che il fronre era completamente infranto, in q uanto i russi si erano spinti o ltre Ok.na. Ogni quarto d'ora egli telefonant per comunicare una cattiva notizia dopo l'altra, mentre gli altri comandami eli Corpo d'~\nnaLa richiedenno con urgenza rinforzi.-'2<> Il vero colpo di maglio dove,·a ancora arrivan.: e sarebbe stato vibrato dall'8" :\..nnata di Kaledin ai danni dcUa 4" dcll'.Arciduca Ferdinando. Lì il comando eli 13erdiche,- aYeva concentrato le sue risc.n·e mobili (la 4" Di,-isionc finnica, la l 2" Divisione di c;a,'alleria ProJkttroJ; c la 24" DiY isione di artiglieria pesante) ed oltre la metà della sua artiglietia: oltre 200 pezzi da cmnpagna, cd oltre l 00 cannoni ed o b ici di calibro maggiore. L'urto no n era pe raltro inatteso: un disertore, prescntarosi alle linee del X Corpo d'.c-\rmata (Gen. Hugo ~Iartiny von Malasrow), ave\·a annunciato l'attacco per la sera seguente, dopo un'intera giornata di bombardamento.·m La martina del 5 infarti il ciro di preparazione dcll'arriglieria riprese e qucsla volra sen7.a lasciare dubbi sul suo carattere di abbrutimento . Con qualche concessione a.lla retorica, iJ Ten . .. \ngcnetter, del 1° reggimento Schiit:zyn di \'ienna, ricostruiva così. que llo che defìtù "il giorno della dtroria dd do,-erc": '\
... un fuoco ramburegg.iamc in ferna le di calibri pesanti e pesanLissimi si abbaLté sui ,-ienncsi del 1°, inmuncre,-oli 11l• T. 12
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G.
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R.irrcr von Zeync!.., Ei11 Offi'{jer, op. cit., p. 2+8. l< ralowcr~, O!yka L!ttk 1916, op. cit. p. 8.
fucili e nùtragliatrici crepitarono, martellarono ininterrottamente e spedirono rn.ilion.i. e miliotù di sibilanti messaggeri di morte, innum erevoli sbrapml, granate e bombarde ad abbattersi su eli noi. Fu spaventoso e terribile, deprimeva e paralizzava gli animi. I brividi correvano lungo la schiena per l'orrore.32R Anche se gli attacchi al centro dello schieramento della 4" Armata k.u.k. si erano suss<.:guiti durante l'inrera nottata, con scarsi risLdtati, fu alle 9 del mattino, che a confermare le affem1azioni del disertore msso: "Una grandine eli fuoco di intensità mai provata si abbatté sulle Linee della posizione difensiva, sollevando dense colonne c nuvole di fumo giallastro, che poi gravaYano inm1obili sul terreno" , come ebbe ad annotare il capo di Stato Maggiore del X Corpo d'Aunaca, Gen. Kralowetz:129 Menrre il Ten. Gallian descriveva il fuoco iniziato alle 05.00 contro la 70" Divisione, oltre che contro la 2", come un "tiro di distrm~ione pa?.Zesco di UJtti i calibri", sulla cui accuratezza la sua testimonianza non dà adito a dubbi: "Presto .le linee sono completamente interrare, i reticolati presentano ampie brecce, gli accessi alla maggior parte delle 'tane di volpe' sconvolti."330 Non fu necessario attendere la sera per r icevere le prime notizie allarmanti. Alle 9.30 il comandante della 2" Divisione di fanteria (Feldmantballeu/1/cml Edmund Edler von Sellner) commùcava l'ampio sfondamento delle linee nel settOre deiF82° reggimento fanteria (battaglioni II, III e TV). Si trattava della prima falla di una diga destinata presto a crollare. 1\i danru dei magiari deU'82° funzionò alla GiN .Sieg der Trem. Das IP'ie11er k.k. Jc/;iitzmre._~iJIIeJJt N t: 1 i11 der S'cblacbt bei Obtka. jtmi 1918, in H ugo Kerchnawc (a cura di), l111 Felde tmbesiegt. Er!e!JIIisse it11 Weltkrieg erziib!t?JOII Mitkiillrpjem, Ili, Ostemirb, J. F. I.ehmanm Yerlag, .\Ji.iochen 1923, pp. 197-208. (]Ui p. 198. 3 29 C. K.talowetz, O!yka L11ck 1916, op. cit., p. 12. 330 O. Gallian, Opfot,P.,mzg bei f...tt<'k, op.cit., p. 126. 328 , \ . . \ngenetter,
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perfezione il num·o metodo di attacco della fanrcria russa. Arri\·ando nelle loro trincee immediatamente dopo il termine ùcl bombardamento, se non con la sua ultima sah-a, i gruppi d'assalw del XJ, Corpo d'r\ nnara russo (Gen. Kashralinski) sorpresero i clifensnri mentre staYano appumo guarnendo la linea, se non ancora all'imerno delle "rane di Yolpe" che li aYe\·ano proren:i dal bombardamento solo per intrappolarl_i e condannarli ora alla resa. Una restimon iam~a ausLriaca a _riguardo sostiene che non erano trascorsi che 8 secondi dalla fine del bombardamemo alla prima intimazione eli resa da parte russaY 1 Va notato d i passaggio che gli stessi austriaci faranno tesoro di lJUes ra lezione, applicandola alla p~rfezione con i Kai.rersrblletzm nel corso della riconl]UÌsta deÌl'Orrigara il 25 giugno 191 7. Tutti gli eserciti avrebbero del resto p ercorso un canunino analogo, incluso il Regio ~serciw che dell'a\·anzara "sotto farco delle traiertorie" fa rà nel 1917 uno dci punti fermi dell'azione dei reparti d'assalto. L~ nuvole dj po lvere sollentte dalle granate, mescolate al fumo delle esplosioni non solo impediva no alle batterie a rreLrate di comprendere quamo stant accadendo, costringendole solo ai tiri pianificati in precedenza 131 , ma consentirono ai fanti russi di reirerare la sorpresa anche ai danni del secondo complesso di trinceramenti, tenuto dalla 25" brigata Sc!Jifetzen. Lo testimoniava senzn nascondere né la sorpresa in cui i comandi austro-ungarici erano caduti, né la lo ro r esponsabilità a riguardo, il Gen. Kralowetz: La fanteria russa, protetta dalle pressoché impene trabili cortine di pokere, era penetrata nella linea senza essere \-ista dagli osservatori della fanterin c dell'artiglieria dopo aver
" 1 Tcstimonian%c a 1iguardo in R. ,lcrabl!k, Die Bm.rsilowo!fmsil'l', I, op. ci t., p. 259, riportata anche in . \ . \'\'atson, Tbr Ring o[Sirel, op. ci t., p. 30-L
m O . Galljan, Opjn;ga11g bt•i Lttck, op. cir., p. 12G: "] ,c nostre batterie sparano a casaccio sulla terra di nessuno, prendono sotto iJ loro tiro le basi d i parrcnza per l'attacco loro norc; a cm.•sa della mancanza d i ogni possibilità di osscn azione ogni riro di sbarramento miraro è reso impossibile."
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,·areato i reticolati e ,.i a,·ent sopraffauo il presidio. Il presidio delle trincee venne tntYolw, coloro che sra,•ano in attesa nelle "tane di ,-olpc" della chiamata dei commilitoni si videro spesso sbarrata senza sperann l'uscita dai russi. Ne vennero tirati fuoti o uccisi col lancio all'interno di bombe a mano. Anche se si de,·e riconoscere che una simile rapidità di ixru7.ione giunse completamente inaspettata, si dm·e,·a comunque prc,-cdere un'irruzione nella linea, tenendo conto dci continui progressi russi nei procedu11cnti d'attacco. La domanda da porsi cm soltanto se in tal caso c.rano state poste le premesse per la guida an·eduta di una battaglia dccisiYa susseguente ad una simile irruzione, o in caso contrario che via di uscita si prcscntaYa ai difensori per CYitarc la sconfitta. m Se il Gen. Martiny era stato convinto Ji poter reagire con una pronta reazione dinamica a qualsiasi cedimento della difesa avanzata, ora si rro,-a,-a nella condizione eli do\'er puntellare proprio le forze ad esso deputate. 33'1 .\J incrementare il caos, clifficilmcmc evitabile in una situaY.ionc di combattimento non prcvenci\<ata, si aggiunse la circostanza per cui il comando della 1Y Divisione Lcmdwe!Jr col Pelrlmar.rdJallettlllant Gusrav Yon Szekely de Doba (poi
m G. J<t-alowetz, O(rka L11rk 1916, op. cii. p. 13. Si Yeda a rigua rdo qw1nto so~tenuto da '\l. ~tone, The li(IJ/111'11 hrmt, op. cit., p. 2~9, cb e souolù1ea come le "tane d i \'olpe" finissero così per trasformarsi i.n altrcrrame piccole Pr7.crnysl. 11-l La 2s• brigata era srara posra dal comando della ~· . \rmara a disposizione del Gcn. \larriny come risen·a fin dal 2 giugno c ~clucrata alle spalle della t9• brigata, "col 24° rcggimcnro di fanreria L. da Dcrno alla strada Pokaszczewo-Oiyka, col l 0 rcggiJnento eli fantetia l,. spinto a sttd fino alla Q. 2~0 a sud-ovest di ~f. I l. Odcradskij." Si era provveduto a condmre in linea, nel settore minacciato, la btigata da guide a conoscen?.a de l rcrreno: G. Kralowcrz, O(yk<1 TJtl'k 1916, op. ci t.
p. S. l99
l\[agg. Geo. Franz KalscrYon ~raasfeld 135)- composta rurra di tedeschi c sui ctù -+ forti reggimt:nti \'Cni,-a riposta la massima fiducia·u<>_, che era stata messa a disposizione del X Corpo d'""\rmata alle l 0.45 dclS giugno, colpito in pieno dai cannoni a lunga gittata russi, tenra,·a di tiorclinarsi ad O\·esr di Chorlupy al m:lrbrinc del bosco ad est di Q. 238 (ad est di Romano'-). PriYo di collegamenti, c1uamo restava del suo staff yenne raggiunto dall'ordine di contrattacco itwiaLO dal comando del Corpo d'1\ rmata solo poco prima eli mezzog1orno. Tl persistere dell'azione d'attacco r ussa staYil inoltre rendendo critica la s1tuazwne del muruz1onamento soprau-utto dell'artiglieria, che, avendo impicgaro b uona parte delle sue scorte nella fase difensiva i@iale, si trm·aya a non essere in grado di supportare adeguatamente le reazioni dinami<;he ordinate. _\nchc perché la, fine ùe!Je tmuùziooi disponibili divenne non di rado L1. ragione addotta dai comandami di, batteria per il fatto eli aver abbandonato le loro posizioni anzitempo, posizioni trm·ate in seguito
Gorizia 1860-\'icnna 19-1-~, per um biografi:~ , si veda htrp5:// dc. wi kipedia.org/ wiki/ 1:ranz_ Kalscr_ m n_,\ faasfdd lultimo accesso 5 maggio 20201. w. l cl cor5o del suo tipicgam cnto, 1'8 giugno, cm srara risospinta in annri col supporto di alcuni banaglioni tedeschi, che ave,rn peraltro poi tra~ci naw nc ll':lrrerratncnto \'Crso il fiume Sierna: _-\. Bollati, [ ron.rri pitì mmllni.stiri, op. cir., p. 358. È imeressantc rilevare che nell' inchiesta che seguì la debacle d i questa Divisione, dci CLIÌ 13.0()0 uo mini se ne snh·arono solo poco più di 1.-oo, nelle Ji,•erse critiche. che non ris parmiaron o il suo com ando, nessun o tirò in bal.lo la qu~.:s tione della nazionalità: riferimenti an:hi,;srici in J.R. Schindler, Slta1111VIImrl in Gllliria, op. cir., p. -t6, nora 50. Su come iJ p roblem ~ d elle nazionalità pesasse sull'eserc ito austro-ungarico più che su qualsiasi altro dei paesi belligeranti, compresi gli altri imperi tmùrictnici, c sulle responsabilità a riguardo dell'_\ O K, si ~:eda J.C. Engle, "T'his JJIOIIS!ro!l.rjronlll!i!J rlelom· 11s all" The /JIIS!ro-Hm{gmimt Jo!tlirr l:... . petimrcl, l 9 f..l.-19 l 5, in G. Bischof, F. Karlhofcr, S. R. Wi!Li am~on (a cura di), 19/·t. .r'JJIStritl-llmtgal)'• tbe 01igins, tmrlthe 1-ir.rt i ·wr o( ll"orlrlll"ar I, l lni\'ersit) of , ew Orleam Press, ~cw Orlcan~ 2CH 4, pp. H S- 16-1 , in p articolart..: pp. 1 6~-Hi-t. H>
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appunto già \ruote dalle colonne inviate a rifornirle di granate.33ì lmpietosamenre Graydon r\.T unstall osserva, sulla scorta di una serie eli fonti archivistiche (Nachlass Conrad e Kundmann etc.), che: "T ,c 1iservc austroungariche vennero proiettate nella battaglia in numero così piccolo c con una tale mancanza di acw11.e tattico che si dimostrarono totalmente inefficaci."·' '3 Il comando del X Corpo d'Armata inYiava a c1uello d'Armata alle 13.15 la seguente ineqtù,·ocabi le richiesta: Op n. 605/Vl i\ dispetto di <.1uanto promesso, fino alle 12.45 non sono giunte a Palcza le munizioni per i cannoni da campagna da 80 nun Mod. 5; esse necessitano con urgenza. I colpi disponibili per ciascun pez7o sono scesi in certi casi a 50. La richiesta è stata inviata come Op. n° 605/l alle 05.10. Il comando del X C.d.A. chiede un sostanziale sostegno.3 ' 9 L'avia:t.ione ausn·o-ungarica faceva incanto del suo meglio per garantire la ricognizione lontana e informare i comandi sulle possibili direttrici d'attacco, ma gl.i austro-ungarici si trovavano sempre un passo indietro rispetto all'ùùziativa avversaria. Le perdite subite dai fanti tussi, a dispetto dei nuovi metodi d'attacco, non erano inilevanti, anche, se non soprattutto, per il reirerarsi degli attacchi segnalatO da mtte le fonti austro-ungariche. Per una \rolta però il tenace mt{gik tusso vedeva che i suoi sacrifici avevano un senso. l contrattacchi ordinati dal nemico, e che si erano cfunostrati tanto efficaci nel corso della battaglia di gennaio, portavano ora intcn reparti ausrro-ungarict ad avanzare sconsidcratatnente, senza nemn1eno p iù il minimo sostegno da pane dell'artiglieria. Le colonne di prigionteri (t;oemtoplem!JJ) avYiati verso le recrovie e destinati a.lmcno m .-\. Watson, H.ù{g ofSteel, op. cit., p. 304. T unstall, AJIJl!ia-I l!t~{gaq, op. cit., p. 40. 339 G. Kralowetz, 0/yka Tjtck 1916, op. cil. p. 15. 3J8 _\.
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iruz.ialmeme, nella maggior parre dei casi, al campo di raccolta di Darnica, non lonrano da Kie\' '~'\ rende,·ano loro palese la cli.mensione della ,·irrmia ottenma come le enormi guantità di materiale bellico eli cui si erano impadroniti. Del clima che si rcspiran nei comandi e tra le truppe dell'W Atmara russa è ancora una ,·o lra pre:~.ioso testimone ill\Iagg. l\1arscngo, che la sera del 4 giugno aveva raggiumo il XL Cmvo d'.-\rmata del generale Kashtalinski: .\Uc no,·e del martino seguente le truppe truztnno l'offensi\·::t. In ,•emi minuti la 2a Didsionc ciragliatori occupa due linee di trincee nemiche mentre la -t• Divisione raggiLmgc la terza linea. Ci viene comunicato che la 9a ~-\nnata ,·erso Czemm·irz ha fatto prigionieri 240 ufficiali c 10.000 soldati. Sembra che il successo si delinei rapido su rutt? il fronre del settore Sucl-o,·esl. Discendo daU'osscrYatorio e mi reco al Comando della , -1-J Di,·isione riragliarori comandata da D cnikin. Le retrovie sono ingom.bre eli prigionieri, eli cannoni, mitragliatrici, lanciabombe e riflettori abbandonati dal nemico che batte disordinatamente in ritira ta. T roYO il Generale tra i suoi soldati che appaiono addirittura esahati daUa \rirto ria e mi compiaccio con lui esprimendogli mtta la mia ammirazione. [... ] I 134 pezzi appartenenti al XL c all'VIII Corpo d'Armara sono ormai tutti in azione. Alle guiodici i due Comandanti di Di,·isione hanno già spostlHO avanti i loro osservatori. l· .. 1Alla sera s fùan o tra le trincee ormai abbandonare, sGn·alcando i reticolati di,·cltj d~ill'arciglieria e le buche aperte nel terreno dai grossi calibri, altri 3. 500 prigionieri. w \'. .\[orir:.:. Kriegs,g~frmgc?I/StVtffi a/.r E~falmmg. / 11/J Beispiel dl'r Dett/srMstmrirher i11 nmisdtelll Gflvahrsa111, in B. Bnchingcr, \\'. Domik (n cura di), ]<'llsrits dt•s .\rhiitzoz~rabms, op. ci t., pp. 19--220, qui p. 200. .Hl .\1. .\ fa r~cngo, rf.1vi m'zt' l11re, cit., p. 7-J.. G li fnce,·a eco il suo di n.:tto superiore, l'ancora Col. Romci Longhena che in un telegramma del 6 3J"
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Col senno di poi, iJ capo di Stato Maggiore del X Corpo d'Annata condannò senza riserve guesca difesa sconsiderata del terreno, condotta irrigidendosi sulle linee avam:ate, tichiesta peraltro anche dai comandi tedeschi, insistendo sull'opportun ità di un immediato ripiegamento che desse modo di guadagnare tempo cedendo spa:tio, in attesa deli'arrivo di risenre strategiche in grado di ribaltare la situnione:'~ 2 Queste riserve però non c'erano, e l'unico fronte a cui l'Austria-Ungheria avrebbe pomto attingere per metterle assieme era quello italiano, dove avrebbe dovutO rinunciare all'offensiva dal Trentino. Conrad però non era delio stesso avYiso. Linsingen sì ostinava a chiedere un impiego diverso dei reparti ancora disponibili, in un contrattacco organico e concentrato su uno dei fianchi delia penetrazione russa; l'Arciduca Ferdinando, p ressato dai comandanti iJ1 subordine e incapace di condurre un'azione manovrata, concedeva loro il poco che ancora gli restava. Alla richiesta del Gen. Marriny di consolidare la difesa sul ter:w sistema di trinceramenti, il che avrebbe richies to tm ripiegamento quanto meno dell'ala meridionale del Il Corpo d';\nnata e di c1uella settentrionale del Gruppo Szurma/43, il comandante della 4" .A.rmata non seppe fare di meglio che scaricame la responsabilità sul subordinato! Ogni fonte austriaca, tanto del X Corpo d'Armata, guanto delle altre
giugno al Comando Supremo italiano scriveva: "Sulla fronte dell'H-va .limata è continuata \'Ìvacc preparazione di artiglieria nella notte dal 4 al 5 giugno, e l'avan<:ata irùziata alle 9 dd mattino del 5 giugno ha ottenuto no tevole successo presso O berad (nord-ovest del lago Olika) ... .-\nche in altri punti di lluesta fwntc si sono occupa te sino a tre linee di trincee nemiche. Dubno, che cxa per tre quarti degli austriaci, è in fiamme. Ottava annata nel mattino del giorno 6 ha continuato acl anaccarc; in vari punti nernico si titim; molti si dan no prigio1ùeri." In AUSS:.VIE, Repertotio L-11 busta 89 fase. 2. 342 G . Kralowetz, O!Jfe<, Lmk !916, op.cit., p. l3. 3 43 Sanclor (.-\lexander) Szurmay barone di Uzsok (1 860-1945). Per la sua biografia, si veda T. Balla, /1 Nqg)' Hcibonl, op. cit., pp. 301 -303.
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due grandi unità limirrofe, parla di combattimenti durissimi e t! i tenaci difese, che n on trO\'ano peraltro conforto nei dati delle perilire. La sola 2a DiYisione :weYa perduto l'85°•o della sua dotazione di artiglieria, la 70" del Corpo Szurmay nel rardi\o ripiegamento nomuno (eli olrre 20 km) si era ridotta a 5.400 uomini, lasciando sul terreno o in mano russa il66°·o della sua forza. Olto Gallian colpe\·olizza il40° reggimento fanteria k.u.k. di Rzeczow, OYYiamenrc di recluramcmo na:àonale polacco c non "tedesco", per la breccia di 4 km che fini col segnare il tlcstino dei magillri dell'82° c c1uindi dell'imera 2" Di,·isione. Vale anche in guesto caso quanm osscrnro in preccdenzll a proposiro di gucsro genere eli accuse, ma non vi è dubbio, daro il numero dci prigionieri dichiarato dai russi e riconosciuro dagli stessi ausrroLtngarici, che non turLi i corpi si batterono cfferti\·amcnte fino all'csrremo delle loro possibilità. ' Se a nord la 4" . \rmara era costretta col suo centro sulla terza linea (la co;;iddcrra "Linea \'erdc'') e iniziavano le recriminazioni tra i comandi - del Gruppo d'esercito nei confronti dcll'.\rciduca, ma non meno del comando del X Corpo d'Armata nei confromi di quello d'4-\.rmatll -a sud, sLli fronte della 7" Annata Pflan:.::er-Baltin poteva ancora nutrire sens:lte speranze di chiudere la falla apertasi al Gruppo Benigni. Fino a che le sue truppe rene,'ano la collina di Czarny Porok, che domin:n·a la riYa sud del Dniesrcr, c una piccola resta eli pome oltre iJ fimne a nord della stessa, esiste,-a la concreta possibilità di prendere sul fianco i russi e costringerli a sgomberare il terreno occupaw ..-\ sua YOlta Lechitsky sape,-a che dal possesso dell'altura ilipcnden1 la possibilità di dare ben alrro valore a quello che rcsraYa, al momento, un mero successo tattico. Il 5 giugno Czarny Porok cambiò quanro \·olte proprietario c anche se alla sera rimase in possesso degli uomini di von Benigni, ciò non SClYÌ ad alrro che a far loro rompere con maggior facilità il contatto con i russi e a ripiegare verso ovesl su di una linea più corta e facile da eli fendere. Tra i protagonisti dell'ultimo, 20-1
decisivo contrattacco ci fu un battaglione del 54° reggimento k.u.k. di Olmiirz, la cui azione '\'lene così sinreti;;,zata nel volume di Konrad Leppa: Sul contrattacco condotto dal IV battaglione agli ordini del Magg. G ottlicher non erano giunte notizie. Quando però alle 20 ..30 i russi fecero irruzione ai danni del25° reggimento Hom,ed, esso ebbe senz'altro inizio. Iniziahnente l'avanzata avvenne attraverso il fuoco di sbarramento russo che provocò forti perdite al 54°. Solo durante c1uesta avanzata il IV battagJjonc venne a sapere che era avvenuta l'irruzione 1ussa a sud di Q. 272, tra il 97° reggimento e il 25° Honved. Di conseguenza il battaglione m utò fronte e direzione. Poiché il nemico si stava consolidando e sistemando nella prima linea appena conllLlÌStata, una prosecuzione del contrattacco data la situazione ancora non chiara e col sopraggiungere della notte era temporaneamente priva di scopo. 1noltre non fu p ossibile stabilire il collegamento verso destra. n battaglione aveva la sua ala destra completamente nel vuoto. Per parare un attacco sul fianco o un agg.i ramcnto, il reparto ripiegò la sua ala destra c trascorse la notte con questo dispositivo sul campo di battaglia.344 Il ripicgamcnto venne completato senza problemi c lasciò i.ntravvcdere la possibilità di condurre a termine vittOriosamente la battaglia difensiva; anche le truppe russe avevano subiro perdite tali da far supporre che n on sarebbero state in grado di i.ncab:are con decisione, ma nel frattempo l'Annata aveva quasi esaurito le non moltissime riserve a disposizione. 345 Teschen ne era stata informata e non avrebbe potllto latitarc ancora a lungo.
Die Heldett l'Oli Okna - l!~faJJteritl 1\~gimml 54 (.f.. bis l O. Jmti 1916) in K. Lcppa, SlldetelldmtJchr im lf/eltkrieg, op.cit., pp. 314-318, qu.i p. 3 15 14S T. C. Dowling, Tbe Bmrilo1' 0/}èH.rii•e, op. cit., p. 72.
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In parte per le ragioni che la distingue\'ano dalle alc.re Armate, c a cui abbiamo già accennato, in pane per la precisa convinzione di Scberbatcbev che il suo compito principale era di vincolare le forze a-v·vcrsarie lasciando a Kaledin l'azione decisiva, o forse soltanto perché meglio comandata e più fortunata, l'Armata del Sud non registrò situazioni di crisi nei prll1ll due giorni di battaglia. n 4, dopo aver procmaro seri damu ai reticolati e a parte della linea a Cedrow c a Q. 389 (ad ovest di Worobijowka), i mssi riuscirono bensì a penetrare, verso le 1O, nella lille.a della 32n Divisione fanteria per l'ampiezza di due o tre compagnie. Non riuscirono però né ad ampliare la breccia, né a spingersi in profondità. ll co:o.trattacco, condotto con sufficiente tJanquillità, li resp.insc, tranne un bre\·e seltore, suLla base di partenza. J ,a lotta riprese nel pomeriggio nello stesso settore, ma andamentO ed esito furono ~naloghi. L'indomani 5 giugno un pesante fuoco di artiglieria investi dalle 07.00 ad est di Sokolniki-Sokolov la serie di capisaldi del Cmpo d'Armata Hofmann346 , all'ala meridionale dell'Annata, senza peraltro arrecare agli ostacoli e alle trincee danni tali da rendere poi possibile un attacco . 3~ Il Gruppo d'eserciro di Bòhm- Ermolli, oltre al già citato rovescio subito dall'84° reggimento non aveva dov uto registrare i11flessioni significative delle sue lillee, dalle cui retrovie la 25a Divisione aveva anzi tipreso la via per L uck, da dove non avrebbe in realtà dovuto essere allontanata. Alla sera del secondo giorno dall'iJ.uzio dell'offensiva, Brusilov aveva ottime ragioni per essere soddisfatto. Ne aveva non meno per essere preoccuparo. Le lezioni che aveva appreso dalle operaziotu precedenti, o ricavato dalle notizie i11 arrivo dal frome occidemale, si erano rivelate efficaci nella pratica. I nuovi metodi di attacco avevano 7
3~r. Pctcr Frciherr von flofmann (Bécs l865-Becs l 923), per la biografi a si veda T. Balla, A Nagy J-Iribonl, op. cit., pp. 158-159. 3 ~7 I ..E . von Schlothcim, Die Kfliserlicb DmlsciJe Siirlamm, op. cit., pp. 911.
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dimostrato la loro nlidirà. Le prime due Linee di una difesa ritenuta insotmontabile erano stare sgrerolate; le risetYe :wversarie lJU:lSÌ compleramcntc assorbire e in molti casi g1à consumate; il numero dei prigionieri catturati risulrava considerevole. Cosa ancor più imporrame, e che non a caso sarebbe stato uno degli argomenti portanti della propaganda hitleriana nel 1940, le perdite - con la sola eccezione della seconda fase della battaglia di Okna - risulranno nettamente ìnferioti a qualsiasi azione offensiva precedente. Non c'era da stupirsi se il fante r usso, da sempre abiLUato ~ld essere considerato carne da cannone, si sent.isse ora mori,·aro a reitcrarc gli attacchi c guardasse con soddisfazione a quanto aye,·a realizzato. Come ancbbe ricordaro l'ormai Magg. Gen. Romei Longhena in un telegramma a Cadorna la sera dcll'8 hriugno, la <.Juantirà irwero notevole eli fucili c munizioni abbandonati dagli austro-ungarici in ritirata :n-eva consentito ai reparti russi di completare le docazioni dci non pochi complementi ancora pri'~ di fucile. 348 ' el '-isitare il campo di battaglia sul fronte dcll'8~ .-\nnata di Kaledin, l'artigliere Winogradsky, dopo aver ammirato la robustezza della linea ne.mica e ~n·erc espresso la soddisfazione per le dimensioni e la rapidità del successo ottenuto, a\'anzava questa considera:t.ionc a proposito delle Yittimc: Come c'era da attendersi, era stata la fanteria a soffrire magg1ormente. T nostri morti si potc,·ano Yedere solo nella si retta zona tra la nostra linea c lJUCIIa degli austriaci - sul fi lo spinato - appesi con i visi t"Ì\"Olti i.n avanti, vittime di qualche mitragliatrice che non em Stata neutralizzata dal fuoco delL-. nostra artiglieria. J,c trincee nemiche non conrene,-ano quasi morti russi, erano in,-ece piene di austriaci uccisi dalle baionette o dal fuoco delle artiglierie c deLle bombe a mano. 1 tÌCO\'eri avC\"ano sofferto ed erano >4 K Romei Longhena al Comando Supremo italiano, telegrammi'! Jelle 23.00 del 9 giugno in .\ USS,\ lE, Repertorio L- l l busra 89 fase. 2.
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colmi di corpi, farri a pezzi dalle granare di grosso calibro o - con le enu:ate chiuse dal bombardamento prima dell'attacco - erano rimasù ,·irtime dei nostri granaLieri. 149 Una successiva analisi anebbe accercato che nelle prime due lince della posizione a\'anzara guasi 1'85°; n dcUe perdite austro-ungariche si era an1ro per effetto del tiro dell'arLiglicria e nei combattimenti a distanza nn·Yicinata, nel chiuso deUe trincee, mentre nella terza la quasi CO Lalità era cosùtuita dai prigionieri catturati dai russi, a signiftcare che i demoralizzaci superstiti della prima fase dell'azione non solo non erano riusciti a riorganizzarsi sulla terza linea, ma 1 avevano travolto anc*e i rincalzi accorsi a presidia rl.a.35' Le preoccupazioni comunque non mancaYano al comandante del "fronte sud-occidcnrale" . l ,a principale riguardava le noù;.,ie in arrivo da Alckscyev. .:\ disp,eti:o delle reiterare assicura~:ioni precedenti, E,-en aveva ulteriormente posticipaw l'ini;,io - di quella che era ancora considerata l"'azione prinòpale". Per il momento si tralta\'a di soli cingne giorni, dal 13 al 18 giugno, ma non occorreva fare i profeLÌ di svcnrura per immaginare che non si sarebbe r.rawno dell'ultimo r:inno. 351 La mancanza di un ,-ero comandante supremo dell'esercito, che tale non poteva essere considerato lo zar N icola II, digiuno eli quesri.oni militari, eternamente indeciso e in balia degli umori della corte, da,-a di farro un'autonomia inusitara ai comandami dei singoli fronri, se non addiJ·ittura a tjuelli d'I\ rmata. Su c1uesta situazione Alckseye\', nella sua posizione di Capo di Stato Maggiore, non poteYa incidere più di tanto, per ragioni che a\·e,•ano a che ,·edere soprattutto con i rapporù personali e di an7.Ìanirà. Non a caso Brusilov aveva cercalo di Ottenere l'aiuro della 3" ,\rmata del Geo. Leonid Vilgelmm·ich Lesh mediame un appello personale, quasi si w>A .• . \\'inograds ky, La G!letTr, op. ciL., p. 170. 351 1 ~ . Sronc, Tbe Eastmr FroNt, op. cir., p. 250. 3;1 I3unar, R11s.ria'.r Lt.ut Gn.rp, op. ci r., p. l 53.
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mtttasse di ottenere un fa,·orc da un ,•ccchio commilironc! 352 Se Gatti, lo storico del Comando Supremo italiano, poteva lamentare eh<.: Cadorna non era in grado di influire sull 'andamento dcUe battaglie condotle dalle singole Armate, sar<.:bbe probab.ilmcntc inorridito di frome all'anarchia decisionale della carena di comando russa, a partire dai suoi Yertici. La YOCC italiana più ,-icina agli C\' enri di cui stiamo parlando, quella eli Marsengo, che si muove,·a con disim·oltura negli am bicnti della .rtaJ'ka, ci con ferma che in quel momemo a Hcrdichev il clirna era tutt'altro che tranquillo: Brusilm· è fuori daUa grazia di Dio c grida a Yoce alta c ai quattro ,·enti che è statO eraclito. Non vuole rinforzi, di soldati ne ha fin troppi c le forze nemiche che lo frontcg__gj.ano sono or.mai così esigue c he egli può ::~xerne ragione come e quando crederà. Egli vuole che enu:ino in azione al suo fianco il Generale E,·crth c il Generale Kuropatk.ine. Perché non si muovono? . \rtcndono forse che il nemico, sicuro eli aver di fronte niente altro che degli inetti, si concentri rutto quanto sul suo settore c muova alla riscossa? E la Stavka, il Gran Quarlier Generale, che cosa fa? E Alexieff e lo Zar cosa fanno? J,a Russia ha la vittoria in pugno. La Yiuoria decisiva, e se la lascia sfuggirc:;53 "-\nni dopo un oscuro colonncUo avrebbe scritto a riguardo aiJ'ex-Capo di Stato ,\,Iaggiore: " l !attacco dimosr.rati,-o era riuscito oltre ogni aspettativa c senza riserve - l'intera forza austriaca era quasi annientata. E tutt~n-ia ci si rifiuLÒ di lanciare l'aLlacco ptincipalc!!! Perché?
m Telegramma ùi Brusilov a Lesh dd .30 maggio ·1916, riportato in San horn, 1111perir1l Apotaj)'pse, op. ci t., p. 126. "hl \larsengo, Eroi .m'i!' Im-e, op. cil., pp. 76--.,_ 209
Per la codardia di Enn e K.uropatkin? Per intrighi contro Alekseyev? Per l'opera di ch i voleva 111 ri,·oluzione?"·'54 In realtà proprio il successo di J .cchirsky a sud apri,•a la possibilità di una !,>randiosa manona a tenaglia che aYrebbe potuto prendere alle spalle e t.agliar fuori il gruppo d'esercir<.> di Bohm-Errnolli e l'Armata del Sud, con effctri decisivi sulla continuazione del conflitto da parte austro-ungarica. Una sùnile operazione non rientra\'a però nel piano iniziale c soprattutto non poteva conrare ::;u forze adeguate. " ... l'aspetto negath·o di questo metodo [d'actaccol era che la dispersione delle forze rcndeYa difficile lo sfnmamcmo strategico del successo tattico ottenuro."m Come abbiamo ricordato Brusilov aveva acc<.:tmto come condizione preli minare il m~mcato arrÌ\'O di rinforzi. Del resto se anche fossero at-rintci rempesriYamenrc altri Corpi d'Armata, il eh c. era reso pressoché impossi~i le dalla situazione più che deficitaria del sistema viario c di quello dei trasporci della Russia, non sarebbero ciusciri a modificare l'assunto srraregico sulla cui base l'opcrazionc era nata, ,·aie a diJc .l'idea di una pression<.: pressoché u11ifonnc dal Pripj et al confine rumeno, per ,·incolarc le foo:c aY\'ersarie c impedire il gioco delle risctYe, permettendo lo sfrurrarnemo del successo lungo le direttrici più promettenti, che nell'ottica dclht Jtm;kct non si u:ovavano sul fronte di Brusilov. l ntcrprcti odierni, Buttar su tutti, criricano la sonabbondanza di DiYisioni di caYallcria, a loro dir<.: pletoriche c che comportavano un notevole aggrm-iu
.1;~ l .cttcra del Col. ScrgceYsk ij riportara in Sanborn, IIJiperial ,. 1pot~1fyp.re, op. cit., p. l '27. 355 GoiO\ ine [recrc Golo\-lnj, L11 balnille dt Calitù, Il, op. ci r., p. 22-L Si \'edano a riguardo anche le considerazioni di Sanborn, l111pni(l/ /Jpocrtbpsr, op. ci r., p. 126, dove peraltro si insiste, a nostro parere rroppo e comtmquc i.n senso opposto a quanto so~rcnu to da ì'\clipoviè, ~u U a subordinaziooe di Bru~ilm· alla preminenza assegnata da . \Jckscye\' alla conytùsra di Ko\'eL
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logistico, lamentando poi che non siano state quasi ma1 usare per sfmttare le vinmie conscgtùre dalla fanleria. Riguardo allo s'\·iluppo dell'offensiva, si rischia eli dimenticare che l'obietti\"O finale eli un'operazione condi7.iona i comnndi più di qualsiasi altro fattore. La capacità eli adattarsi a lla situazione puntando ad obictciYi finali assolutameme ambiziosi sarà non a caso una delle caratteristiche del sistema eli comando e controllo tedesco che, sperimentata sul piano tattico nel primo conflitto mondiale, verrà imp lementata - causando lo sconcerto decisivo degli aYversari - su quello operativo poco più eli v·enr'anni dopo.' 56 Nel 1916, anche se l'imposca;~,ione eli Brusilor era senz'aluo inno,·ati,·a, una cale capacità eli adattamento a liYello opcratiYo era al di là di LU10 strumento militare come quello msso, e in generale di un t]ualunque esercito del tempo. Quanto alle polemiche sull'impiego della cavalleria, dato per assodato il m::~ggiorc onere logislico associato alle grandi unità a ca,·allo, c riconoscima la loro scarsa utilità nella guerra eli posizione, non si può dimenticare che la Prima guerra mondiale si concluse sul fronrc italiano proprio con un fondamentale impiego delle quattro Divisioni eli ca ,-alleria. 35Il comando eli BcrdichcY si crovava c1u.incli nella condizione, affalto semplice, eli doYer gestire un successo che, per l'inadempien7.a di altri, aYe,·a ottenuto un decisivo ,-ancaggio tattico che non sarebbe srato sfruttato. Per il momento, in attesa degli s,·iluppi della situazione, non gli
J;(, Esemplari a riguardo le memorie ùi l krmann Ralck, Onli•r in ChtlOJ. 'J'he .\ltmoir.r of Gmeral of Pnnztr Troops Hm11n1111 Balk, edited br .\l.G. Da' id T.Zabecki and l.. C Dierer J.Biedckarkcn, CniYcrsity Prcss of
KcnnKky. Le,..;ngron 2015. "' P. Pozzaro, l 'illorio T/melo. Lflci ed o111!J/r di 1marittrJiia, Gasp:m, L.: dine 2019 e Phillips, 'IWbo S!Ja/1 SrtY· op . ci t , pp. 6, 32. Per una discussio ne w ll'obsolcsccnza o meno dell'impiego della cavalleria relatinunentt.: al con franto u:a ca\':tUcria austro-ungarica c cavalleria russa. si veda Schmitz, Als ob dir ll"r/1. op. cit., pp. 185 c s~. 211
resan·a che continuare ad attaccare e cercare di onenere almeno lo sfondamento a nord e a sud .
Lo sfondamento. Il frame ausr.ro-ungarico-tedesco era stato intaccato con una rapidità e un livelJo certamente inattesi, ma non era crollato. r\1 cemro dello schieramento ave,·a anzi respinto con successo tut ci gli ~macchi Lussi. 4\ ,-enl però pressoché esaurito le sue risc1....-e e questo fano richiede'a ai rispetti\i comandi supremi decisioni che comportan 10o un ripensamento sia su Vcrdun, dove la partit·a sembrava ancora aperta, sia sul)'offensiva in l ralia, dove l'obierù,-o di raggiungere la pianura sembra,·a im·ece essere ormai SYanJ.to. Il 6 giugno B i giorni immed.iaramente ~ uccessivi l'avrebbero impost:a. Sul fronte dell'Sa Armara l'azione d'auacco si eslese \erso sud. ;\d essere im·cstiw dali'\'III Corpo d'Anmua russo (Gen. Vladim.ir J\1. Dragomirov) fu il Co11)0 Szurmay, segnatamenre la sua 70:' Divisione FTotll'ed (Magg. Gen. r\nton Goldbach EcUer \'On SuliLLabo rn). Ques t'ultima era ripiegata nel corso della notte sulla citara linea ",•erde" in seguito all'Op. n° 1266 del Gen. ~lartiny. L'artacco condotto di prima mattina Yenne respinto, ma anche in quesm caso .il primo in successo non fece desistere i russi. Il nuoyo urto disgregò anzi a tal punto il fronre difensh·o, che nemmeno l'impiego dell'ultima cisernl d'.\rmata disponibile, il 95° reggimemo fanteri a, composto dai rutenipolacchi di Czortkov, messo a disposiziont: del Gcn. Szunnay aUc 08.45, riuscì a ristabi.lirc la sirua7.io nc. "-\d una richiesta inYiam telefonicamenre dal comando del X CoJp o d '~-\rmata ad Ostro7.cc, dm'e al comando del G ruppo Szunnay era rimastO solo un capirano, venne rispos to: "70" Divisione (includente l''! l" di fanteria) è stata fatta ripiegare sulla linea Wierchowka alture ad csr d.i Ostrozec Piane. La 212
7" Di,;sione ha corrispondcnrcmenre incun-ato la sua ala settenrrion alc." HK Anche il comando d':\rmata ''eniva così a sapere che l'ala nord del Corpo d'A rmata Szurmay era stata colpita da una "catastrofe", nel cui turbine era slato mwolto anche il 95° reggimento fanrcria, ultima risetTa d',\rmara, c che la 70a e 1'11" Di,;sione di fanreria (di Lemberg) in quel momento erano ripiegate già 6 km dietro iJ fronte di combalùmento del X Cmpo d'Armata. Le ormai rituali recriminazioni dci comandi austro-ungarici, a carico ancora dei ruteni del1'11• non si trattennero dall'affermare che "aveYano mostraro ben poca \' oglia <.li sactificarsi per una causa persa contro gen te della loro stessa etnia." 359 Si apri,-a così una falla tra le ali inrerne dd X Corpo d'~\.nnara e il Gruppo S7.unnay, ma cosa ancora più gr~n-c cre~ceYa il caos .. \nche se il Gen. Linsi.ngen insisteva sull'opponuni rà di lanciare un contrattacco Ja nord sul fianco dell'offensiva russa, per il quale erano state riunite al comando del Feldmarschal/wtllalll Smckal360 1'89° brigara di fameria in anixo da Zurawicze ( l+ km a suo di Kolki) e la brigata tedesca Jachma.n.n in afflusso per ferrovia a E .St.Kiwercy, nonché + batterie dal X Corpo d'Armata, l'Arciduca G iuseppe Ferdinando si vedeva. costretro ad ordina re di predisporre quanto necessario al ripiegamemo dietro lo Styr. ')Jella sua ricoslru7.ione di queste fasi della battaglia, lo storico ed archiYista del Comando Supremo, l\ fax ,-on I loen, commenta\'a unpictosameme nei confronti del vertice della 4" ,\rmara:
Kralowctz, Ob•k n L11rk /9/6, op. cir. p. 26. .\1. 1Ioen, Die 1&111pft im Ostm, op. cit., p. 228, dO\·e manca ,;cc,·crsa qualsiasi armorazionc circa il ceclllnento dci magia ri della 70", il cui crollo viene indicato come paradigmarico del c:-.os subentrato nella 4' .\nmHa da \ . \\'arson, Ri11g ofJteel, op. cit., p. 305. %o Gustav Smekal (7..ara 1863-Graz 192 1), per la biografia si ,·cda T Balla, /1 i\.'qgr 1-/ri/;on/, op. cit.. pp. 293-294. l:.X C..
Wl
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Una scomposta massa eli reparti privi di coesione c eli salm crie si spostava ,·erso Luck. La calura soffocante, il terrore dei cosacchi, occasionali spararotie, o rdini e contrordini, manc~una di chiare:t7.a circa le imem~ioni dci superiori comandi, che a causa del franunischiarsi di rulli i .reparù non erano in grado di raggiungere i comandi in subordine, minarono la tenuca interna. •A. quel punto infhù negaLivameme il fatLO che il comando d'},rmata m·e,·a abbandona co il suo quartiere a Luck, troppo vicina al fronte. Ciò avvenne nella confusione della riùrata, si dO\rette c1uind.i pensare a spostarne neLle reu:ovic il grosso apparato proprio nel momemo più critico.361 Poco dopo, nel corso della giornata, su pressione cb Linsingen e nella speranza si pronw1ciasse il fantomatico contnntacco di v0 n SmekaP61, il comando d'Anl{ata cercò di arrestare il movimento cui a,·e,·a dì fatto dato aYYio, nel timore che l'inflessione del centro e dell'ala meridionale aptissero un'tùteriore breccia, stavolta a nord ùcl II Corpo d'1\nnata (Peldmar.rc/wl/mt11alll Julius Kaiser 363). Alle 18.00 anche questa grande unirà i.n.izia,·a a ripiegare, sono la decisa pressione russa e col fuoco delle arùglierie av,·ersarie che, battendo la zona di rtttrara, i.mpedi,-~1 CJWllsiasi a,-,·icinamenro dei carriaggi; importante materiale bellico do,·e ne così essere abbandonato o distrutto. La narata offriva questo quadro ad LltlO dei suoi testimoni:
,\l. Hoen, Dit Kii111pft il11 Ostm, op. ci t., p. 228. Su cui cotll:tvano anche i combartcnt.i in linea, così ad esempio O . G nllinn, Opji!ly,rmg bei Lml~, op. ci t., p. 99: " -. \rcivedcrci (rn due !,riorni! - P<.:r allora il nostro conrrattacco pcneuerà fino ad Olyka, allora torneremo aù :1\·anzare fin qui e cacceremo i signori moSCO\iti ... '' "'l Per tm profil o particolarmente critico c)j ( )UCsto g-e nerale ausrroun~rarico ( l 860 l 925), accusato ùi no n visi rare mai il fronte per Yigliacchecia c di voler solo fare carriera sulla pelle dci suoi uomini, si n :da S. Dcklcva, c·"'(/Jìdalf asb11rgiro, op. cit., p. 85. l{, l
3~:!
2 1 -~
Giunto stilla strada principale per Kolki, mi si presenta un quadro davvero anjmato. Dm"'tlnque escono dal bosco le compagnie, le lunghe colonne di animali da soma dei plo toni mitragliatrici. Un'immagine davvero inusuale nella guerra di posizione. Lentamente si forma la colonna di marcia, vi si inseriscono le compagnie, i portaordini corrono da una pane c dall'altra, poi ci si an-ia di carriera \erso le retrm-ic. f...1 La "seconda linea" costruita facicosamente resta alle nostre spalle, deYe essere lasciata al nemico sem:a alcuna difesa - una sensa:t.ione di amarezza. [. ..1Una volta scesa l'oscurità raggiungiamo la "terza linea", a circa 4 km ad est del guado sullo Sryr di Kolki. [... J La nostra nuon linea di difesa - una trincea profonda appena fino alle ginocchia, senza reticolati, l'aJa desrra, solo abbozzata nel terreno con l'asportazione di zolle erbose, scompare in un acquilrino. Vcrso destra nessun collegamento. 164 E comunc1ue era ormai rroppo Lardi per arrestare il ffiO\imenro ucl Corpo d'. \onata di Maniny. l'orrunaramenre per i comandi austriaci e i loro reparti in ritirata, la \'ittoria a,-c,·a sorpreso anche i mssi. O meglio il successo non spingeva affatto Kaledin a rischiare di puntare a raggiungere la resta di ponte di J .uck prima delle for:t.e ncnùchc in ritirata. Per la prima Yolra i fanti mssi ave\·ano sperimentato i nntaggi di un suppono di fuoco mirato c coordinato, nonché guelli di una disponibilità di munizionamento che non imponeva cautele di impiego. Non stupisce <.Juindi che, in possesso anche della terza linea avYersaria, l'Sa Annata sostasse quanto meno il tempo necessario a trasferire in avanti la propria artiglieria e a garantirsene eli nuoYo l'appoggio. Il Corpo di caYalleria del Gcn. Jako,· Fcdorm·ich Gillenschmiut su cui si era puntato origina1i.amcmc per lo sfrurtamemo ùcl successo, resun·a fra l'altro per ordine di Brusi lo,·, che temeva appu mo
'<• 1 O.
Gallian, Opft'l.m{~ bfi L11t'k, op. cit., p. l Ol . 215
l'inte1Tcnro ùi Linsingcn - a protezione eli un lìanco nord ora p<.:ricolosamente scoperto. Può darsi, com<.: avrebbe sostc..:nuto in scguiw Liddcll Hart, che "i l modo nùgliore per prot<.:ggersi il fianco fosse di nùnacciarc rempcsri,amcmc quelli dell'aYYCrsario", ma 1'8~ . \rmata non era in realtà nelle condizioni per farlo. Perché la fanteria potesse condurre un'operazione di sfondamemo in profondità, sopratrutro negli immensi spazi del fronte orientale, sarebbero stati necessari altri mezzi, in grado eli coniugare velocità, protezione c poten%a eli fuoco, ma il can:o armato era solo in fase di ideazione e non sarebbe smro impiegaro, e sul fronte occidemale, che l'a nno dopo.w' Solo nei giorni seguenri. XL e VTU Corpo d'~-\rmata sarebbero :;;tati spinLi con decisione su Luck, intanto però il 6 giugno \·en.i,·ano messi a segno significari,ri progressi anche dai Corpi d'ala dell'8" .\rmara. r\ -darcene tcsl-iJnOJuanza è ancom,una volta Marsengo che nel frattempo si era portato a Kb·an, presso il comando del Cot"po d'. \rmara di destra: Sono ricevuto cordialmente dal Comandante del ~"\:..'\: 1 X Corpo d':\rmara, Generale Steln.izky. Le sue due ùi\risionj, la l 02·' e la 125", procedono così rapidamente che è impossibile tener loro clier.ro.
>6'>
Per una di,•ersa ,•alutazione, basata peraltro sulla cominzione che la
coiKJuism di Luck a\·csse compori:Hu il crollo completo dcUa ~· .\nnat11 c sul! ~ mancara considerazione della minaccia rapprese ntata d:1
Linsingcn, si pronunciò ~\le;:k~andr .\ndrcevìch ~,·cehin in una confercm~a tenuta a ,\lo~ca nell'agosto del 1920: riportata in P.\·. CherkaSO\' (a cura di), ,\Jiroraia roina, op. ci t., CJUi p. Il; si ,·eda a riguardo D.R. Stonc, Misrmdi1{~ JnciJi11: AlliÙÌoll, A 111ihilatio11, and 1/istoritislll, Ul "'fhe journal of.\ fili tary History'', a. 76,20 1:2, pp. 673-693, <.p.ti p. 691. Tale criùca \iene ripresa e ampliata da S.G. '-clipovìc, ~'\aslllj>lm!J'I' >'ltgo· Zapadno,go, op. cit., che parla, a tale proposito, di una clifferem~a di Yedutc tra .\le kseye' · e B1·u~i l ov, che avrebbe d isatteso gli ordini del prùno a proposito della prosecuzione de ll'offensiva cd ignorato l'mTcrrirncnto del Gcn. t\. ..1:\:. :-;rogo,· di non puntare su Ko,·el, per le difficolt:ì presentate dal terreno.
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Le opere eli forcificazionc campale così ben cosr:ruite dagli ,\usu:iaci cadono le une dopo le alr:re come giocattoli inoffensi,·i. Sulla porta dei rifugi blindati i difensori dci quali accennano a qualche resistenza, si appostano i soldati lanciabombc e, dopo aYer intimare la resa, se questa non viene subiro accettata a braccin in alto, seminano denrro quelle u:agiche gabbie da topi la morte c la distruzione. [.. ·l I soldau del 406° reggimen to rl 02~ Div1sionej che CJUCSta mattina sono entrati in St<lYOk, invece eli riposare, come ne anebbero aYlJto diritto, hanno Yoluw seppellire i loro ..J.OO morti e raccogliere il ricchissimo borrino. l soklari si preoccupano specialmente delle cartucce e dei fuci li poiché manca,·ano da tempo delle une c degli altri. [. .. J Alle I..J. la 102" Di\' isione entra in Mosccniza, prendendola quasi eli sbalzo c Pokache,·o viene occupata dalla 2" Divisione ti raglin tori [XL Corpo d'Annatnl È un gran peccato che, prop rio in L]uesto momento così critico per il nemico, non poss11no essere impiega re perché ancora troppo ilistanci, le due l)j,·isioni di cavalleria, la T' e la 12", che arriYcranno probabilmente nella notte oppure domani mattina. f.. ·l ~\lle sedici 1'.\rmara del Generale Kaleclin ha raggiunto completamente il suo obietci,·o. l· .. J .-\Ile clicianno,·e un porraordini entra trafelato nella cucina della casupola annuncianuo che le lince m·an:tate sono a 15 chilometri da l ,u%k e che la VIII Armata, tra ieri e oggi, ha fatto 15.000 prigionieri, catturati 50 cannoni, 74 mitragliatrici, migliaia di fucili, montagne eli proieLtili, di cartucce, di granate a mano. il nemico si ricira 0\'llUque facendo saltare i magazzini. 366 11 6 giugno arrise molto meno alle alr:re _-\rmate russe, che pur contribuirono a tenere sotro p ressione il fronte austroteucsco. ,\ sud Lechitsky tentò con l'Xl C01-po d'Armata l(.(o i\ l. i\ la r5engo, Emi .rm=?ç' l11ce. o p.cit., pp. 7;:.-76. Delle due Divisioni di ca,·allcria me nzionate, h1 7" era ÌlKJ li ~HJram nel IY Cm110 di Cavalkria, alle dipcnden:te d ell'S• . \m1ata, la 12' faceva parre della riservn del "fronte sud-occitlentalc".
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(Gcn. JVlikail .-\lexandro,'ich Ba ranrsov) di for;~,arc la nuo,·a linea scelta da \'On Benigni ad 0\·est di Czarny Pmok, solo per scoprire eli nuo,-o che attaccare con i mcrodi u:adizionali, cioè senza tLn'accurara ricog11izione e la consegueme precisione del sostegno dcUe batterie, garami,·a solo un aumento delle perd.ire anche a fronte eli una Di,'isione, come la 3" eli cavalleria k.u.k., decisamente più debole delle analoghe grandi unità eli fanteria. Anche i reparti eli fanteria ripiegari da Okna si batterono con Yalore a dispetto delle condizioni nwlro difficili in cui si r.ronvano a latrare. Il diario dcl54° n:ggimento k.u.k. registrava che: "Le u:incee erano molm deboli e sempre im·ase dall'acyua. Non esistcntno rip~ri e ancor meno ricoveri. ca; uomini furono presto completamente fradic i c le armi - sopratlurro fucili e mitragliatrici - di,·cnta,·ano inurilizzabili per il fango." E prosegui,·a lamentando: "L'artiglieri~ non era potuta Ì11tCIYCoire, in quanto non c'erano ponti disponibili, che rendessero possibile alle barrerie cambiare posizione nel terreno paludoso. Così il reggimento rimase affidato alle sue sole forze.,_,67 Il totale delle perdi ce della 9AArmata salì a 13.000 uomini tra morti e ferici, e Lech.itsky si com'inse che era tempo eli interrompere l'offcnsi,·a, portare m·anci l'artiglieria c riorganizzare il dispositivo d'attacco. Subito più a nord la 7" . \.nnata di Scherbatche,·, che a,·e,·a au_accato la !Sa DiYisione k.u.k. del Xl ii Corpo d'~-\rmata (Gen. Ado lf Rhemen zu Barcnsfeld)368 col suo II Corpo, non incontrò miglior formna. Le truppe msse crearono un saliente poco profondo e largo soli 3 km, batmro da tiri d'u1 fi lata che impedirono c.1ualwKluc ulterio re moùmento c causarono la perdita di almeno 6.000 uomini. Nonosranre, secondo il suo costume, il comandante avesse cercato eli mettere a fmtto gli insegnamenti la t tici delle esperienze Die HeldmJ'OII Ok11a, op. cit., pp. 315, 316. Nato a Ras ratt nel1855, guindi di una generazione più anziano ddla maggior parte dci colleghi, morì a Rcka\\Ìnkcl in . \usrria nel 193~. Per la biogrnfia, si ,·eda T. Balla, A Xa~· Htiboni, op. ci r., pp. ~53-~S..J-. ' 1•7
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francesi, con l'a,·anzara a scaglioni c le unità fiancheggiami chiamare a sostenersi reciprocamenre, scopri una \'Olra di più che il supporto dell'artiglieria costirrùva un f:mon: insostituibile e dO\·cva essere puntLlalmente orgatU/.% ~W> per ridurne al massimo la durata nel tempo e non mettere quindi sull'an-iso i difensori. Decise quindi di non ripetere il tentativo e di sospendere per il momento gli attacchi dci suoi fanti. ,\n cora peggio le cose andarono all'11 a Annata di Sakharov. Tanto il tentativo di sfondare a Tarnopol l'Armara del Sud di von Bothmt:r, quanto quello di for%are il fronte della 1• e della 2a r\tmata k.u.k. naufragarono contro la tenacia dei difensori. Il riassumo della giornata da pane di Ludwig Eberhard suona come un amentico peana di ,·inoria nei confronti di ogni rcnrati,·o 1usso di approccio. 369 11 citato Cap. Ftùek.i non è meno entusiasta nel celebrare le gcsrn dd suo 23° reggimenro: Quando la fanteria russa si gettò all':macco, l'intrepido presidio, rafforzato dalle \'Ìcine riscrYC reggimentali, le si oppose e ricacciò il nentico in un sanguinoso scontro raYYic.inato, uomo contro uomo. La cosa si ripeté consecutivamente per tre YOlte, fino a che i wssi compresero l'inanità dci loro sforzi e sospesero i loro allacch.i alle 16.00. Le perdite che il reggimento subì .in questa giornata furono pesanti. Esse ammontarono a quasi 500 uomini tra morr.i e ferit.i. Quamo più gravi dovessero configurarsi le perdite russe, si poteva intwxc dal numero dei cadaveri che giacevano da,·anti alle nostre trincee. Lo confermarono anche le affennazioni dci prigionieri c, da tùtimo, il fattO che i russi dopo questa giornata non si azzardarono più a nuo'-i seri attacchi.y:o Wl
L. E.
\'O
n Sdùuù1cim, Die Kai.rer/i(/;e DmlsdJe .\'iir/(lr/llee, op. ci t., pp. 11-
12. \'Il
O. Fulcki, Der -1. l '/1(/6. ]11bi 1916, op. ci t., pp.
~95-:~96.
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I comandi austro-ungatici c tedeschi si com'i.nsero quindi che iJ problema principale era costimlro da qu::lnto era accaduto ad Olyka, e che P flam:cr-13altin sarebbe stato in grado di rLmcdiare da solo aU'iniziale cedimemo di 'ron BenigniY 1 Cercarono qLùndi di OYYiare alla scarsità di risen-e chiedendo aiuto al tratto dj fronte che ritenevano ormru sicuro; se i russi poteYano ancora npianarc senza affanni le perdite subite, questo non si pote,·a dire dei difensori. Presto sarebbe staro necessario ricorrere ad altri fronti.
All'irKJuietanre np1egamento su J ,uck, i giorni seguenti aggiunsero infatti num·e preoccupa7.ioni per altri Lratti del fronte soprattutto della r :\rmata k.u.k.. 11 7 giugno, ridato fiato ai reparti più proYaci, Kalcdin riprendeYa la spinta offensiva contro la ntiOYa occupa:~. i one avv~rs aria. Il dilemma che si pon<.:\·a alle armi :~.ariste, e che anebbe connotato l'intera. condotta succcssi,-a della campagna esti,-a, ,-iene perfettamente fotografato da \Vinogradsky. L'8a ~\rmata poteYa fermarsi e per sfondare il sistema trincerato della testa di ponte di J,uck mettere in atto la stessa metodica prepara%ione che a\·ent garantito i successi iniziali. Corrent però così il rischio di dare ai difensori il tempo e l'agio per riattare le ,-ecchic trincee, rafforzare il loro fronte e soprattu tto pron·edere a liberare il campo di tiro soprau.utto nella 7.0na di I<rupy. 372 Oppure poteYa n Per un dettaglio dci combarrimcnù di Olika si n :da Strnlf)!,Ìcrski)• Orhrrk T' q)'l!)' f 91 +-1918 (;. C .• !Saggio SI rategico sulla guerra 191-l1918], )Ja rte 5", cap. 1\', m http://www.grwar.ru/librar}'/Strilrc~Essay_S/SE_05_04.h tml rulrirno acce~ so -l maggio ~0~01 . n Sulle cond1zioni della difesa, si Yeda \ . Bollari, l roruà più mrnllrristici, op. cir., p. 356. \'a ricordato comunque come ];J manona di arresro di rruppe in riti rara anche su di una linea predisposta, ma Ol'\'lllmcntc non ben conosciura, costituisca una dcUc opcrazioni pitl diffic ili di un confliHo. on a caso i comandi rcdeschi aHanno modo di lodare, con
~20
cercare eli forzare la difesa an·crsaria senza darle il tempo di rafforzarsi, approfirrando delle condizioni faYore,·oli offerte dal terreno, ma dovendo non eli meno rinunciare al "metodo Brusilcn·", affidandosi alla manovra e allo slancio delle truppe, il che signific~rva rinunciare in larga parte al sostegno dell'artiglieria. r 3 Per parte sua il ' 'erùce della -la .\rmata, di cui J .insingen stava chiedendo a gran ,-oce l'esonero, si tro,-a,-a a sua volta di fronte ad un dilemma: attestarsi sulla nuo,-a linea di difesa, lasciando al comando di Gruppo d'esercito oneri e onori dell'arresro della spinta nemica, oppure chiedere aU'imprO\\'Ìsato gruppo Smekal il mi.racolo di sfondare con un contrattacco il centro dell'ayanzlua di Kalcdin. n ll residuo orgoglio austro-ungarico imponeYa di optare per il secondo corno dell'alternativa, anche se, come osscn·ava amaramente il Gen. Kralowetz, il comando d'r\rmata scmbra,ca non avere alcuna esatLa percezione della consistenza della pressione a,-versaria.n ,\ile 7.15 Smckal comunica...-a che il ritardo nell'arriYO dci corpi della brigata tedesca Jackmann non permette\'a dj attaccare prima di mezzogiorno, mentre continuavano ad essere segnalati un':urunira:àone tutt'altro che scontata, la capacirà italiana d i imbastire la difesa stù Pim·c c ~ul Crappa nell'autun no del L917. ' ' \. '\.. \XrUlogr.ld$k}', l.Jl C11m'1', op. cit., p. ~-~. 171 Op. n° 1307 del comando della -l" \1mam delle 2~.15 dd 6 giugno 1916: "Le condizioni della -l• .-\m1ata non consentono di aucndere l'arri,·o di tutti i rinforzi. 12 peraltro imlispensabilc che il contrart:1cco ve nga inizi:Ho fin dal ana i.ÒJ1o presto ad o pera della D ivisione Smekal. 11 Il e il X C:otpo d'.\nnata si uniscano al movimcmo della Di,isionc Smekal. . \ qucst'ulùma vanno messe a disposi:àone tutte e 6 le batterie leggere e una pesante già depurare allo scopo fino alle 05.00 di domani. Smek:tl $Ì trova a F..Sr. Kiwercy": G. Kralowcrz, Ob•ko Llttk /916, op. ci1., p. 3-l. Come delle truppe in ritirata da due giorni, con 1 sCr\-izi scompaginati e il morale a terra, potcs~e ro invcrri.rc l'inerzia del comhMtimcm o c passare all'attacco più che un mistero costituisce la pi.ù esplicita clemmcia del fn tro che il comando della -t• .\ rmata era o nnai completamenrc a\'I.Jlso dalla realtà e dalla barraglia. 1 'G. K.ralowetz, Obkn Lltck 1916, op. cn., p. 31. 221
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ccdin1enci parziali da parte eli singole unità. r\lle 11 .00, per la perdita del contatto diretto, il com~ndo dd X Corpo d'. \nnata assegnan a Smckal il comando anche sulla 37• l)i,i.sione Ho11red (Magg. Gen. Koloman Tabajdy von l(uliste), eli cui peraltro solo la brigara scnentrionak risultava ancora capace eli suss.idla.re l'azione offcnsi,-a preventi,•ata. .\zione che per~utro aborù sul nascere. C~mbiando ancora opinione, l'. \rciduca Giuseppe Fenlinando alle 11.35 annullava il conrractacco; per lui diYenta,·a ora fondamemale mamenere le linee ancora occupate. n, Tcmmeno questo risu ltò però possibile. Nel pomeriggio non solo il Gruppo Smckal, preso d'anticipo dall'attacco russo, ripiegava, salvando a stento guanro restaYa della 3r Homul, ma tale moYimento apti,-a una brecci~ tra il suo fianco meridionale e guello settentrionale della 13a Di,·isionc del X Corpo d'Armata. Poco prima' del le 14, inrerpell~•ti dal Gçn. t\Iartiny, i suoi subordinati danno guesta ntlutazionc della situazione: 11 FerdiJim:rhallmlllanl Sellner rirene,·a priYa di prospcrù,·e una lunga resistenza. Il Ferdmarsballmlncmt Szekcly rifeti,·a di a\-ere il pieno possesso del settore assegnato, ma che le sue truppe completamente esaurite, gualora duramente bombardate dall'artiglieria pes~nte russa, non avrebbero opposto una lunga resistenza. Egli chiedeva di poter mand~re fin d'ora indietro l'artiglieria superflua. >76 La di,·ersa L-ico~rru:àone pwposra da P. Buttar, Rlmir1's Last Casp, op. ci t., p. l 58 non lro,•a risconrro nelle fonù austro-ungariche, yuanto meno nella ricostruzione di 1'-ralowcrz. Si n :da inoltre l ladròrténelmj J.c,•élrar, Budapest, (d 'ora in poi f JLB), (.\rc hi vio ungherese di storia militare], Tanulm:inygyiijtemény 996. jRaccolra di saggi!. S. L:iszl6, Lomslai!Jarltl.r kirédrsr. a l'Q/t 111. ki1: 3 7. !Jolll'frl .!J'nlo!!,harlos'{ftiD' barrai a 13mssilowo.ffi'11ifm fll(//1, 1916. jlini11s +IO. ILa d ifesa da un attacco di ca,•alleria, i combarrimenri dell'ex 3"'• Di,isione reale ungherese nel corso dell'offcnsi\'a Brusi]u\' 4 1O gwgno l 9161 .
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li ~[aggior Gcn. Tabajdr spiegò di a\·er occupato il fronte Huszcza-Zydyczyn solo con singoli gruppi di formazione e ptivi di ufficiali. 11 settore al momento non era sotto au.acco, cg.lì peraltro non era cerro che le sue truppe, completamente esauste, sarebbero state in grado di resistere in quella condizione ad un serio attacco nemico, specialmente una ,-olta scesa l'oscurità. Egli stesso non a,-e,a ancora alcun collcgamemo con le ttuppe e a questo scopo a\·eva in\'iaro .. . . ,-tuttl 1 suo1 sottoposa. · Alle 15.45 il comando del X Corpo d'Armata veniva informato eli essere stato esonerato. l,a responsabilità della grande unirà passa,·a ora al Gen. Smckal, che sarebbe srato sostinùro ftno al suo arri,·o dal Gen. Sellner, in quel momento responsabile della soL1 resra di ponte di Luck. J,ìnsi.ngcn a\·eva ouenuro quanto richiesto al comando di Teschen; dopo non molto avrebbe po1uto rivendicare anche lo scalpo di un ,\rcìduca di casa tl',\sburgo. Non anebbe an1ro invece - nonostante l'appoggio di Falkenhayn - il richiesto comando direuo su tutte le forze austriache del settore. Si sarebbe semplicememe rrovaro davanti un diverso imerlocutore; al posto di Giuseppe Ferdinando avrebbe avuto "ai suoi ordjni" il Colo.nneUo Generale Karl Tersztyanszky von Nadas, un veterano della campagna serba che era stato messo in disparre dopo a\-er comandato la Y _-\rmata nel 1915.n 11 pomeriggio del 7 giugno la linea d'a,-anzata russa corre,·a da Kolki, a nord , a Sokul (oggi Sokal) e Jozyszcza (do,·'cra ripiegato il Il Cotl)O d'Arm::tta k.u.k.), ad est, per poi incentrarsi su J,uck, dove già i ponti sullo Scyr erano stati minati in via cautclati\'a (X Corpo d'~-\.rmata k.u.k.), e renninare a sud ~ 'l'argowica e ~ Uygow (Corpo Szurmay). J russi aYeYano rc::tlizzaro una penctrazione che nel pumo più annzaLO raggiunge'ta i .35 chilometri, un tisultato che sul 177 C;, Kralowetz, Ofykcl f-ttrk 1916, op.cit., p. 46. n Szakolca 1854-Bées l 921, per la biogra fta si \'cda T. Ralla, A J\ 'agy 1/tiborti, op. cit., pp. 305-306.
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frome orientale non aveva precedenti se non nella battaglia di Gorlice-Tamow, ma il peggio per la 4" Armata clm·eva ancora ,-eni.re. La resta di pome eli Luck era protetta da tre lince di trincee, con postazioni costruiLe in cemento armato ed ampie fasce di reticolato, ma potenl essere difesa con speranza di successo solo mantenendo il possesso delle alture più a sud, a l<.iupy. Tali ahurc erano state però abbandonate precipitosamente il 6 giugno dal Corpo Szurmay, che aveYa così permesso ai russi eli schicratTi La loro artiglieria e martellare da li Je difese austro-ungariche. Quando nd primo pomeriggio del 7 giugno la fanteria russa era passata all'attacco muO\·endo tra l'erba alta c riuscendo ad ap rirsi un varco tra i reticolati, sia pu.r a caro prezzo, le tre linee di trincee erano cadute una dopo l'altra. Tra i difensori si era scatenato il panico e a centinaia prima, a migliaia poi, si erano rÌ\'ersaLi sui ponti di barche .,artraYcrso lo Sryr. Le stesse fasce di reticolato delle difese accessorie, stese per proregger)i, a\'evano ostacolato la fuga, rallentando iJ deflusso c intrappolando yuindi molti soldati dei reparti arretrati, ironicamente guelli che si erano maggiormente barruti, costretti così ad arrendersi. La testa di ponte cadde (1uasi senza combattere, la città ,-enne occupata in serata c quel giorno il totale dei prigionieri catntrari dall'inizio dcll'offensin1 sali a 50.000, e quello dci cannoni a 77.:rc1 La 4' ;\rmara, pur con i rinforzi riCC\'Uti, poteYa mettere in .linea non più di 27.000 uomini, e S;mnnay a'·rcbbe ammesso che sulle r.ruppe non si pOtc\'a più fare affidrunemo. J\Iarsengo, che il 7 giugno arrivò a Palcia, ùove si era u:asfcrico il <-]Uartier generale del X..~\: l X Corpo d'Armata, ancbbe puntualmente riportatO la presa di Luck sul suo diario, annotando a fme giornata: "J ,a barraglia proscbrtle violentissima. L'VIII Corpo è entraLO a Krusift sullo Styr e di là minaccia la tesm di ponte di Luck, che poche ore dopo infattj è srara occupara".JSA' Da Palcia, dm·c guella notte rY ·. Stonc, Tbe f:!.mtem fro nt, op. CÌL, p. 250. ;\l. "\larsengo, Eroi !rll~ttlllcr, op. ci r., p. - 6.
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dormì nella sua automobile, raggiunse l'indomani Luck che poco aye,-a sofferto dall'artiglieria wssa perché •olutamenre risparmiata. Lì si sarebbe fermato per un paio di giorni, continuando a seguire da osse.rvaLore privilegiato e partecipe le vicende dell'offensi\'a senza dimenticare quamo avveniva in lmlia: Passeggiando per Luzk incontro Dcnikin fresco e riposaro come se ''enissc da nozze. Egli mi dice che in queste guatrro giornate ha pc.rdllto soltanto 2.000 uomini, pur avendo incontrato la maggior resistenza. ~li annuncia che anche Kolki e Ciartorisk sono state occupate. Sono segnalate nel fronte nuo,-c uuppe austriache sottrarre da quello italiano. l Reggimenti 89° c 90° che, destinati all'altipiano ùi \ siago, erano già imbarcati, sono tornati prectpttosameme inuietro.381 Per quella conc.JLLÌsta, che .replica,·a Cjuella del scucmbre p.rccedeme da pane della "ferrea" -l' DiYisione, il Gen. Denikin anebbe riceYuto la Croce di San Giorgio con diamanti. Linsingen chiedeva i.rnperiosamente, a quel punro, che atmeno la ri,·a occiuentalc dello Sry.r venisse tenuta e Jifcsa, in attesa dei rinforzi segnalati in arrivo. Dal rapporro trasmesso al Comando di Teschen due mesi dopo dall'excapo di Staro Maggiore della -l• ~\nnata, Gen. Otto Berndt, parrebbe che i soklari austro-ungarici, non meno dei loro comandanti, fossero caduti vitLima di un autentico "terrore dci .russi". "AlLri con'landanà, con ali re truppe - proseguiva la sua impietosa autocritica - in condizioni analoghe, avrebbero tenuro testa all'impero russo, o quanto meno anebbero arginato lo sfondamcnro in modo tale da non consentirgli di esercitare un'influenza così malaugurara
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i'. L i'.larsengo, l ;,vi Sl'llzn /m·e, op. ci t. . p. 7 6.
l'l sull'intero fronte oricntale". 38 ~ Secondo il parere di ,·on Sccckr'83 essi non pro,-w,Tano nei confronti del nemico russo quell'odio che li a,-c,·a motintci in 13 mesi di guerra sul fronte italiano, guando non fini,·ano addiritrura per ammirarne la resistenza alle fatiche, la mancan za di pretese, l'insensibilità allo suess c a perdite non di rado sanguinosc.·18~ La decisione di Kaledin eli non attendere c eu optare per iJ proseguimento dell'azione ave,·a pagate; non sarebbe st~lro sempre così nelle settimane c nei mesi successlYJ. Alla perdita della res ta di ponte di Luck, che si sarebbe completata l'indomani, ancora una ,-olra grazie al sacrificio dci fanti russi chç sembravano, per detcrmù1a:;:ione c intraprendenza, lontani parenti di quelli che solo u e mesi prima erano morti sen:;:a costrutto da,·ant.i alle lince tedesche del Lago Naroch, si aggiunse il 7 ~tn nuO\·o rO\·escio, molto pjù a sud. Schcrbatche,· a,·en\ infatti ripreso il suo attacco alla 15a DiYisionc a Jazlowiec, srayolta co ntando più sull'accuratezza dci tiri dell'artiglieria che sulle aslui'.ÌC tattiche dei fanti. Non so lo si impadroni,·a così delia cinà c dei rihcn che la fianchcggiaYano, ma impiegando dirc ttamem e la caYa ll c~i.a de l II Corpo infrangeva anche l' ultima tenue linea di difesa imbastila, in fretta c furia, dalle risc.tYe del XIII Corpo d':\tmata k.u.k. )Jel primo pomeriggio c1uanro resta,·a dei difensori, che aye,·ano 'K2 K ..\ .\\'., B/203, ~r. 2: O . Rcmdt, Betmrblungm iibrr dit• Schlnrblron OjykaLmk 1916, 29.9. 1929, p. 13. Parzialmenrc riporta to in :\ . BollnLi, I rore.rd più mmlle!i.rtid, op. cit., p. 360.
Schlcswig 1866-Rerlino 1936, per una biografia l'imenea si ,·cda ILùtimo acces~o 26 aprile 20201. Per um biografia a nalitica I l. ..\Ieier-Welcker, Smkt, Bcrnard unJ C racfc \'edag, hankfurr am .\[ain 196'7. Per un'analisi dcU'opera di ,-on Seeckr quale capo di Stato \laggiore ~i veda 'd l. Gawo rek, Hn11s t 'Ili/ Serrkl in D.T Zabecki (a cura ùi), Chiif ofSk1f, op. cit., pp. '136-1-1-8. 1~ K . \. \\·., B/892, ~r. 32: Il. ,·on Sccckt, Dmk.rdlliji 1ibrrdas k.11.k. 1/rrr, 191-, p. -1-1; C. Sclmeidcr, K1ifgmilmmmgm, op. ci t., p. 35-1-. 38'
http~: //it.wikipcclia.org/wiki/Han~_voo_Seeckr
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lasciato in mano mssa 9.000 uomini, ripiegan in disordine. Pflanzer-Ralrin, o meglio il suo capo di Stato Maggiore (stando alle cui memorie il comandante d'_-\.rmata rientrò in setYi::do solo il 13 1), non poté far ~litro che chiedere a \'On Benigni ùi resrituirgli le risen·e che gli a,·eva appena fatro giungere proprio da nord, per cercare con esse di stabilizzare la situazione del XIII Corpo d' :\ rmata sullo Strypa, ad ovest dija7. lowiec.'85 Ma la breccia si allargava rapidamente e non era affarro certo che, anche con l'arri\ro di queste truppe, sarebbe stato possibile pon·i rimedio. :\. sera il Gen. Rhemen, in linea con le valmazioni di Kralowetz a proposito del X Corpo d'.\rmata sullo Styr, rifetin\ aJ comando della .\rmata k.u.k. "che secondo lui la battaglia per lo Strypa era perduta, perché il Xl! l C.d .. \. era in stato confusionale, demoralizzato ed incapace di ulteriore resistenza." 386 Anche per h1 grande unità di Pflaozcr-I3alrin si stava pwfilando una crisi che i giorni successivi, con l'intervento della 9• Armata di Lech.irsky, ayrebbero reso drammatica. Di fronte alle notizie sempre più im1uieranti che si accumulaYano sui ta\oli di Teschen, a Conrad non rimase che rivolgersi all'alleato Ledesco. L'8 giugno ebbe un colloquio per nulla piace,·ole con Falkenhayn. Come confidlwa alla moglie Gina, egli ritene\'a che non poche delle responsabilità nel crollo di Luck ricadessero sulle spa.Ue dello stato maggiore di Linsingen, che si era dichiarato certo di poter arrestare qualsiasi offensiva russa.387 Dato poi che il fronte orientale era comune, mentre quello italiano era rucro sulle spalle clell' :\ustria-Ungheria che Yi sra\-a ottenendo la ' 'ittoria, egli ritencn che !'0/m:rte TIeereslcifllllg, oltre all'opportunità di innare forze in loco, a,-esse l'obbligo
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JH5 11Ll3, Tamùmanygyiijrcmén) 866. F Odon, A Bm.rsi!oJJJ-q/Jmf?!m a jaslol/)ifi.! rillrlsok rlott, 1916. jtiltÌits 5 7 !L'offensiva Brusilov dalle lince di .J asl uwi c~ 5-7 giugno 1916]. J8G T. C Dowling, The Bm.rilot• q[/i•IIJh•e, op. cit., p. 73. l8 ì 1.. Sondhaus, Co11rad t'Oli Iliitzmdolj. L'tmli Cadoma, LEG, Gorizia 2003, p. 262.
morale eli sostenere l'allc·a ro in difficoltà. 388 , \ ,-e,·a però r.roppo bisogno dei tedeschi per punta re il di to contro di loro o aYanzare ti,·enclicazioni eli principio, soprattuuo perché a Vienna era chiaro a turri guanto il fronte oriemale fosse stato indebolito per in seguire il sogno "ami-italiano" dd Capo eli Stato .i\!faggiore. 1'\el. corso del colloguio assecondò guindi la proposta eli Linsingen, eli lanciare un forte contrattacco da nord sul fianco di Kaledin, nanualmcnte con unità tedesche, da sottrarre al fronte settentrionale, se non adclirittura a quello occidentale. falkenhayn non era dello stesso an-iso. _-\d un alleggerimento del fronte tedesco a nord del Ptipjct non era nemmeno il caso di pensa re. Il Capo eli Stato .i\llaggiore tedesco a\T\a ben presente la preponderanza di forze msse che lì fromeggia,·ano le sue .\rmate c la mancanza alle loro spa lle di consist<..'nci ostacoli naturali cberro cui ~poggiare un'c,rcntuale nuova linea meno estesa e più facilmente difendibile. " Inf111e Le difficoltà tecniche dello sgombero dell'attuale fwme, in faccia ad un an·ersario uiplo di forze c promo a slanciarsi, erano tamo grandi che si doveva temere ad affrontarle."389 L'alrernati,-a di licorrere al fronte occidentale lo com,i.nce,·a ancora meno . .. \usrriaca si era riYeh1ta la fa.Ua, austriaco ancbbe dovuto essere l'onere di rimccliatYi. Tra Verdun e il Tremino non esisteYano per lui paragoni possibili, in guanto una ripresa offensin an·crsaria sul fronte occidentale avrebbe rappresentato un pericolo e comportato dci rischi decisameme ma~tiori rispetto ad un'analoga azione italiana. 3') • E,·entuali rinforzi tedeschi non 1
~8 .-\.
\ "alori, La guerra dci tre Jmpcri, op.cit., pp. 2.J1 -252. E. l ~alkenhayn, TI ( Ò111a11do S11prt111o, op. cit., p. 181. 190 R. Lcin, Ei11 Biilldlli.r, op. cit., p. 8-: "Falkcnhayn non lo facc,·a però, come pure in seguito è stato affem1::tto, per puro egoismo, ma ne veniva costrClt(J in certo t] UHI modo dalla consct1ucnzialità dci suoi piani. Secondo nuo\'e ricerche, egli ,·o lcva infatri pron>earc col suo auacco a \8?
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sarebbero poi arrivati in tempo e "inoltre, uno spostamento del centro di gravità della condotta della guerra non avrebbe mai potuto compensare gli svantaggi inevitabili cui avrebbe dato luogo il cessar bruscamente dalla pressione sul nemico in occidcnte".391 Soprattmco se si teneva conto dei segnali premonitori, onnai fin troppo num erosi, di una prossin1a offensiva britannica sulla Somme. J,ein riporta nel suo conui buto l'estratto del promemoria im"iato dal Capo di Stato .Maggiore tedesco a Conrad il giorno dopo il loro i.ncont.ro, a tcstiJ.nonianza di clLwnto poco tale scambio di vedute fosse riuscito a conciliare i modi di affrontare la crisi dei due capi militari: Per escludere fraintendimenti, nassumo nel modo seguente il nostro collO<.Juio di ieri, così come l'ho recepito io [sottolinearura di Coorad]: sulla serietà della simazione al fronte galiziano l· .. ] non sussiste alcuna divergenza di opinioni [integrazione m.anoscritta di Conrad: 'Certo!). La situazione è così set:ia che rutte le forze comunque disponibili devono essere proiettate sul fronte minacciato. Naruralmeme L-\ustria-Ungheria, trattandosi della parte del fronte generale che deve essere tenuto da lei, vi è renuta in prima linea ed è anche tenuta a posporre turte le opera?:ioni offensive contro l'Ttalia alle misure difensive in Galizia [integrazione manoscritta di Conrad: 'Tutte? No! Ho detto
'Verdun con rnmacchi. precipitati da parte francese c britannica, che dovevano arenarsi di fronte aJJa resisren:~;a tedesca. Ciò avrebbe cosrituito la premessa per uno sfondamento deci~ivo di una propria fone J:iserva o a ·verùw1 o nell'Artois." In pieno accordo con Fallenhavn tisulra anche guaruo sostentuto da \Vatson sul diverso valore operativo delle due o ffensive. in Francia e sul fronte italiano: Rù(g ojSteel, op. cit. , p. 301. ·191 E. Falkenhayn, // Comcmdo Slljm:I!Jo, up. ci l., p. 181.
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esplicitamente cbe l'attacco ttt!tora de1•e essen! proseg//ilo.' ]392
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cot:ro all'Altopiano di Ariago
I\llo stesso tempo, dopo che in tre giorni eli lotta l'allcaro aveYa subitO perdite nell'ordine delle decine, se non delle centinain di migliaia, c in cui il solo "raggio di luce" era stata la cattura eli un migliaio di fanti russi dal parte del Gruppo FatJym a nord della 4" .\rmara, non ::.ccorrcre in suo aiuto avrebbe.: potuto causarne il crollo non solo militare, ma anche politico, soprammo se i successi russi a\·essero spinro nelle braccia dell'Intesa anche la temennanre Romania. l'alkenhayn si ,-ide quindi costrerto ad imiarc 5 Di,·isioni tedesche (una dal gruppo del Principe Leopoldo, una dal gruppo J [indenburg, rre dal fronte occidentale) da porre agli ordini di ,-on Linsingen per la progettata offensiva in direzione sud-esi. Nel tentatiYo d.i porre sotto coni rollo tedesco i comandi e le unità austro ungariche, 'egli fece il nome di ;\lackcn~en quale unico responsabile di tutto il frome meridionale, trovando la neua, quanto scontata opposi:t.ione eli Coruad.1'!4 Questi ceelerte rutta,·ia sul nome del Gen. Hans ,-on Seeckt quale sost·ituto eli ,·on Zeynek, non certo nelle corde di Conrad, a fianco di Ptlam:er-13altin, così come sul fatto che nessuna iniziativa austro-ungarica sarebbe più stata presa senza informarne prevenù,-amenre il Comando Supremo tedesco. 3 ~ 5 Non stupisce se .in seguiro 1'12 ".-\bmachtmgcn %wischcn Ex. r.onrad u.nd l~x. Falkcnhayn am 8 juni in Beilin", \OK Op. n° ::!5.9-W, 9 giugno 1916. allc!{~Ho l. OeSL-\K.\/.\01< R- Gruppe, Knr1non 490, 1iporr:no i.n R. Lein, Ein fliind11is, op. cit., p. 88. " 13 Gen. di fa m. llcinrich Fa rh, Klauscnburg 1863-\ ·ienna 1929. per una biografia, si \·eda htq1s: / / de.wi.k.ipcdia.org/ wiki/ 1Ieinrich_ Fath llùtimo accesso 4 n1ag_~:,rio 20201. Wl E. Falkenham. f/Coll/ol/(loSIIprrlllo, op. cir., p. 183; .\. \ "alori, l.ng11rrm tiri In: I111prri, op. dr., p. 254. w; Lo s rcsso von Sccckr ne l dopogue n:a avrebbe lamentato, facendo riferimento alla sua esperienza prima a fianco di Pflani'Cr-Balun c poi
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Conrad affermò che anebbe preferito essere preso a schiaffi piuuosto che affrontare un altro simile "\'iaggio a Canossa". Pur non rinunciando ancora al sogtlO italiano, quel giorno il III Cotv o d'Armata si era impadroniro di l'donte Fior all'estremità orientale del fronte d'attacco, a mczzanorte dello stesso 8 giugno orclinan1 al fedele, e prc.:occupaw Schneiler, di rimandare da Tremo ad est la 61" Dh·isione fanteria, che sta\·a ancora scendendo uaiJe tradotte. ' 96
Sempre un passo troppo indietro. Porrebbe essere t)UCsra la sintesi delle opera%ioni che seguirono lo sfondamemo del fronte della 4a e della 7" \rmata k.u.k. Perché l'imerTento della Staz•ka inteso a garantire a Brusilo\' i rinfor%i che gli erano stati ncg--tti ad aprile, o a spingere Evert ad agire offensivamente, sfruLtando l'imposs.ibi.lità anche per .i tedeschi Ui ricorrere a qualsiasi aiuto da sud, tisultò tardiYo rispetto agli svilu ppi della situazione. E tale ritardo, accentuato dall'arriYo "a spizzico" delle nuo,·c grandi unità, separare una dall'altra da grandi intctTalli di t·empo, anche per il condizionamento ucrivante dall'auesa dell'entrata in a%ione di Even, non consenti di dare ai successi tartici del "fronte sudoccidentale" una dimensione suaregica, o quamo meno dell'erede al rrono \rcìduca Carlo, che ncll'esercìro k.u.k., a ùifferem:a di quello tedesco, la responsabilità maggiore venisse a ffid:ua ai comandami piutrosro che ai capi d i Sr:~to ;-. !aggiore, che a ~uo parere ,.l,Jc,·ano decisamente di più: rl. ''on St:<:ckt, Gedcmkm eims .Soldrttm, \ 'erlag fUr Kultuq;olirik, lierlin 1929, ora ' l"radition Classics, sen7.a da ta,
P· '8. l% K Schneller, 1916 .\ lrmtò 1111 sl!!fìo. Diatio medito della Strt!ft.'-t>fdition dal Pas11/Jio all'Altopiano dn 7 COIIIIIIIÌ. a cura di G. Pìeropan, .\reana, \lilano
198-1, p. 304. ln realt1Ì :mio la componenre di fanteria, in lJU:1nto l'artiglieria si trovnva ancora nell'ambito dell:1 s• .\rmara. il che compo rtò no n poca confusione nei respou~abil i del traffico ferro\.; ario. Per le reazioni di Conracl all'incontro con FaU(erlhayn, si veda la testimonianza del Cui. Kagencck, citata in I l. Hàwig, The l7irst IForld lr(tr, op. cir. p. 211.
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l'auspicatO rilievo operaÙ\'0. Il Gen. Danilm·, all'epoca al comando del L"\' Corpo d'.\rmata sul "frome occidemalc", lo ribadi,·a in poche, quanto significati,·e righe dciJa sua monografia sulla Russia in guerra: "Purtroppo le risc1Te più che insufficienti del Gen. Hrusilcn· ,·ennero lllttc impiegare fin dai primi giorni; quamo ai rinforzi farti giungere dagli altri fronti, giunsero bensì, ma solamente ad aliquote c le n tamemc. Lo sfru ttamcmo del successo non fu di conseguenza abbastanza Yelocc." 1" Eppure se non la sconfina dcfmiLiva, con la consegucmc richiesta di Ltna pace separata da parte di Vienna, La ncutralizzazione dell'esercito k.u.k. non era affatto un u·aguardo uropico. 398 "Semp.rc un passo troppo indietro" potrebbe essere nondimeno la dcfmi:t.ionc della risposta austro-tedesca. In particolare l'idea di Linsingen di rispondere agli auacchi russi, affidati via \'Ìa seml?re più alla fanteria, con manone di reazione dinamica, capaci di sfi1.mare a proptio ,·anraggio il carauere di moYirnenro assumo oum·amentc dal conflitLO, si concretiz:.::ò sempre in ricardo sul campo Ji battaglia . .·\Lia fme anche l'imen:cnw consisreme di untta tedesche Yalse solo a fissare nuovamente la guerra in una logica di posi?.ione, sohanto a un cencimtio di km di terreno martoriato più ad O\' CSt risperw ad aprile. Intamo llllri i comandi, da una parte c dalJ'altra del fronte, doYevano fare i conti con l'eYoh·crsi C.]UOLidiano degli Y. Darulov, 1--..tt RlwiP rlrms la Crrt'l1l' Mondialr, op. cit., p. 503. Lo srcs>o Conrad riconosceva, in uno scambio episrolnre co l leader magiaro lsrdn Tisza, che data l'impossibilità di sconfiggere l'Jnglùlrerra occorrent a1cr ragione della Russia, perché un'atte~a troppo lunWJ dclJa pnce sarebbe cy uivalsa alla di.sgregazione dell' \usuia Ungherin o alla sua sopranivc nza quale smto sarcllite della Germania: K. Srone. Tbe J::.astrm Fro~l. o p. ci r., p. 2-U. Si rraLLa\·a di una prospetri,·a cbe era ~ta ta anticipata dJ un militare, quale l'arrigliere Ccn. H. Kc rchnawe, L'nstr /etzer Ko111pj rlr1.r Vem;iitbtniJ eims (1//en lwisedirben Soldalm, C.\\'. Stcrn \ ' crlag, \'\'ien und Leipzig 190- . ora anche in pessima riproduzione anastatica. 1 9'
l'IX
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a\'Yenimenti. . \ partire dal mezzogiorno dell'8 giugno, la situazione maggiormente critica si stava delineando nel settore più meridionale, dm'e la 7" "\rmata k.u.k. appariva prossima al crollo. Una serie dj rapporti all~:u;mati, c non giustificati, su LLna merà della 36" Di'dsione del Xl Il Corpo d'"\nnata e il suo possibile ripiegamento, spinge,-a il Gen. .Arz, subim a nord, a cercare il collegamento con il XIII Corpo d'.-\rmata k.u.k. solo sulla seconda linea dj quest'ultimo a Barysz. La preoccupa%ione di mantenere il contatto con l'Armata dj Yon BoLhmer era stata infarti più pressante degli ordini di consen'are l]ueUo col Corpo di Rhemen. Seguire ulteriormente il ripiegamcnto Yerso sudovest del XIII premuto dal XVI Corpo d'.-\nnata russo appunto stilla giun%ione col VI anebbe finito con lo scoprire il fianco destro dell'Annata del Sud. li Gcn. r\rz modjficava così la sua direttrice di marcia in dire:r.iom: oYcsr, allontanandosi di fatto dal resto della 7a i\J·n1.ara. 399 Il comando di \'On Borhmer non anà sctupoli a denunciare un ffiOTimentO rCtrO!,t rado COSÌ COnfuso C pasticciam, av\'enuto senza alcun collegamento con la sua unità ed effctmato sulla scorta dj ordini di Pflanzer-Baltin che ignoravano palcsememe le conseguenze che ne sarebbero derivare per il fianco n1eri.dionalc dcll'.r\rmata del Sud: Da rutt:e le disposizioni della 7a .\ rmata si rican1 che il problema del suo comando era quello di ricondurre i due Corpi d'. \nnara che si trovavano a nord del Dn.iester sul fronte dello Strypa dietro il Dniestcr, senza preoccuparsi dei contJ:accolpi per l'Armata del Sud. Lo si ricava dall'ordi_ne dato al VI Corpo d'I\rmata di consernre ad ogni costo il collegamento con le Lruppe in \'clocc ririrara del XIII Corpo d' .-\rmata. Dunque anche quei rcparci che non erano immediatamente sotto attacco dm·e,·ano, come già detto, aLwwerso un graduale ma conunuo sganciamento 19? Si n:ùano le ci r., pp. 99- 100.
ossctY:l7.ÌOI1Ì
dello stesso . \.. \. _\rz, Z11r GeJt"bithte,
op.
233
abbandonare le loro linee, talvoha anche sen7.a combattere, concedenc..lo così al nemico una viLtoria a buon mercaw. 1' '" Forrunatameme per le coronarie del genera.lc bava.rcse, egli non era informaro della convinzione di Pflanzer-Balùn, tenuta celata anche al suo capo di, taro Maggiore 1" 1, che l'opzione migliore fosse un 'ampia ritirata strategica che avrebbe portato il centro della 7• .r\rmara dietro i fiumi Dniesrer e Prud1 - circa 80 km più a sud-o,esL- ed anebbc garant.iro l'unitarietà delle forze dell'~ \rmata, da impieg~11·c c1uindi coni ro ffens.i\'::tmenre dai Carpazi \Trso nord-e~L Il fatto che in tal modo si sarebbe creara una breccia spm-cnrosa tra la su ~ ala seuentrionalc c guella meridionale dell'Armata del Sud gli pare;•a evidcmementc un male minore. Il 9 giugno comungue ;-on Bothmer si ri,·olge;·a sem:a mezzi t~rmin.i al1'1\0K a Teschen, ,Fhiedcndo l'assegnazione dd V I Corpo d':\rmata o guanto meno la possibilità di regolarnc il m o,-imcmo di rip.iegamemo in accordo col gruppo Hofmann alla sua ala destra. li che corrispondeva fra l'altro a guanto già farlo fino a quel mo mento dal Gcn . •\rz .' ~ L'amori7.7.azione sarebbe giuma a mezzogiorno del 1O, assieme ai rinforzi chiesti con Ltrgcnza alla 2• Annam di Bo hm-Ennolli per consolidare la 32a Divisione, la cui ab nord era ridotta ad appena un migliaio di uomini, c alla riserva d'esercito, che mise a disposizione il 223° rcggimcnro fanteria, per garantire un supporto al Gmppo Hofmann. l el frattempo, pur incal7.ato daUe unità di canllcria di Scherbatchev, iJ Corpo eli von Rhemen riuscì a improvYisare 111
4" 1
L. E. von Sclùotheim, Oie Koi.rer/ir/Jr Dmtsr!Je Siidamm. op.cit., p. 13. T Ri ttcr ,·on 7.c\'n<.: k, E ilr OJ!i'{jer, op. cit., p. 249: "Lfn p iano così a\'YCnruroso, d i riri.rare la scompaginata 7' \rmata ùicrro il Pru1h, dunque 100 km a sud dell' -\rmata del Sud non ,·erule mai discusso con me da sua Ecc. P fl~n zcr-Balrin. l'\on è m:-~ i nemmeno stato pn.:so in esmnc a li\'ello rcorico e no n ha eserciraro alcun influsso sLÙ comando c sugli an·enimcnti relativi alla 7' . \rmata." M. \ .. \ .. \ rz, GmfJiriJir, op. ci r., p. l 00. Wl
z,,.
23-t
un abboz:w eli linea elifensi,ra dietro il fiw11e Koropiec, Lm affluente del Dniester, ad una trentina eli chilometri ad ovest dello Strypa, miracolosamente ancora a contatto a nord con i\n11ata l'ala destra ripiegata del VI Corpo eli .Arz. La aveva già perso 16.000 prigionieri, ma sembrava aver in tal modo i.lcostituito una linea difensiva in grado eli tenere. Si erano però fatti i conti senza Lechicsky e La sua 9" Armata. Tre delle sue Divisioni di fanteria dopo tre ore di bombardamento investirono i cavalleggeri eli von Benigni tra le alture di Czarny Potok e Okna. 11 prinlo sforzo offensivo russo, condotto alle 10, venne respinto, al prezzo però di assorbire gli ul timi 5 battaglioni austriaci di riserva; la seconda ondata condotta aiJe 10.30 del 10 giugno sbriciolò, in forza della semplice superiorità numerica di 3 a 1, la 5" Divisione di cavalleria Ho11ved, ala sinistra del Gruppo Benigni. I l elisperato tentativo dell'Sa Divisione eli cavalleria Honved di mantenere il centro della linea ed impedirne il crollo non fece che consegnare ai russi altre centinaia di prigionieri, c non poté impedire che essi dilagassero nelle ret.rov'ie, rnjnacciando il fianco dei elifensori eli Okna. Nel pom.eriggio un altro attacco ponava alla corHJuista delle alture Ji Czarny Potok e della stessa Okna, determinando la rotta anche deLla 42• Divisione eli fanteria k.u.k., all'ala destra dello schieramento di Benigni. A questo pumo, nonostante a sud della breccia l'XI Corpo d'Armata k.uk. tenesse ancora la linea, la 9~ Armata aveva la possibilità eli spingersi verso nord su Stanislau, minacciando di accerchiamento il Gruppo Hadfy e prendendo alle spaLl e la linea appena imbastita dal XIII Cotpo d'Armata. Pflanzer-Baltin era a quel punto deciso a ritirarsi, consapevole che il Gruppo Benigni rischiava altrimenti l'annientamento, ma era conYinto di doverlo fare piegando a sud-ovest, a difesa dei passi dei Carpazi e a parare una possibile minaccia diretta all'Ungheria. Il problema del collegamento con l'Armata di von Bothmcr e del mantenirnento della continuità del front.c non sembrava
r
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Il angustiaxlo, in forza delle sue precedenti espcrien;r,c di difesa "manovraLa" della Bucov1na. Conrad era dcll'a\' \iso opposto, anche se non per ragioni squisiuuncnre militari . •-\bbandonare l'Armata del Sud al suo deslino sarebbe equi,•also a compromettere l'aiuto tedesco che era appena riuscim ad ottenere. Inolrre, per una Yolra almeno, il problema operativo prcndeYa il sopr::~vvenlo ai suoi occhi su quello tau-ico e anche l'e,•cntuale perdita eli C:t.ernowirz, se non addirittura di Sniaryn olrre 20 km più ad O\TSI, gli pare\·ano meno gra\-1 del dover abbandonare ai russi il nodo fe rroviario di. Scanislau. Se una ritirata era it1evitabile, essa anda\'a condotta YCrso nord-o,·esr. 11 risultato dell'accanJJarsi di ordini e comrordini, in truppe già scosse per l'abbandono di una linea sempre proclamata come itnprendibile e in disordinaro ripiegam enro, fu. l'apertLtra di una breccia u·~\ il Corpo l:kni!:,l'IU, o meglio quanro ne res tava, i11 ritirata verso o,·cst, e l'Xl Corpo d'_-\rmata del Gen. di cavalleria Ignaz ,·on K orda, che si ritirava verso sud-ovest. w.> I rcparli di cwalleria cosacca di Lechicsky, la cni presenza è tanto criticata da Huttar 10 ', incalzarono i reparti austriaci in riùrara seminando onmque un terrore quasi viscerale. 1,a sLessa Relazione Ufficiale austro-ungarica descrisse in seguito così lo spertacolo offerto dalle nuppe di ,·on Benigni e von Korda: E ra uno spenacolo pietoso quello offerto dal mm'imenro sulla srrada per Kounann . Imenninabili colonne di Yeicoli a ~" 1 Josefstadt
1858-Uècs 1918, per la biografia, si Yeda T. Balla, A St(g)' /-1{/borti, op. cir., pp. 187 188. 4' 14 P. B uttar, RliJJia's UISI Gasp, op. c.:it., p. 180, da notare un'esplicira conrraddi.:àonc nella ricostruzione dello studioso inglese, che nella stessa pagina, dopo a\'cr criticato lo scarso peso cscrc1taro dalla ca,·allcria rus~a, annota come proprio ai cosacchi si dovette lo scarclimuncnro de lla ~..J.· Divisio ne k.u.k. alla quale il Gc n. \ '011 Korda a\·eva afLìdato il compito, im·cro non semplic~ di mantenere il contano con L1 di,·crgcnte ritirata del Gruppo Benigni.
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traino animale (PiihrwerkJkolonmn) in una fila dietro l'altra con l'artiglieria sistemata in mezzo. I carriaggi da combattimento delle Divisioni sciamavano dietro da tutte le parti, spingendosi insieme su Walawa. Le truppe arrivavano da ogn.i dove, stanche e sconvolte, i battaglioni della 42" e della 51" Divisione Honved, della 30" e della 36" Divisione fanteria, e ua di loro i reparti della cava.Ucria appiedata .~ 05 Solo il sacrificio di una compagnia zappatori che trovò il coraggio di opporsi ai cosacchi, difendendo i reticolati clelJa linea intermedia, c obbligando i cavalleggeri av-versari a piegare in. un acquitrino in cui mo lti di loro vennero disarcionati, consenti di salvare l'intrico a dir poco caotico delle sa.l.tTteric.406 Del resto quanto anche solo la fama di combattenti spietati che circondava i cavalieri cosacchi, alimem ata dalla stessa propaganda russa 41) 7, fosse sufficiente a seminare il panico in reparti in ripiegamento è testimoniato da un episodio, pur r iferito ad un altro tratto del fronte, narrato da Karl ln7.inghcr: AU'improvviso un urlare in preda al panico dalla città. Poi fragore di cani - dci colpi. E già tul carriaggio tedesco si Ostemirh-L'IIgams /etzer K.rie,g 1914-19/8, hr~g YOrn osterreichischen B u.nclesmi.nisterium f(ir Landes,·ercidigung und vom Kriegsarc hiv, TV Band, K1ie.,g.rjahr 1916, Erste Teil, \ ' erlag der .'\Wita Lwissenschaftl.ichen J\liueilungeo, Wien 1933, p. 445. ·IDG _-\.. Litvinov, M)'sk!:J' Pm:J"' lX A nl!ia l' 19!6g, [L'o ffensiva della 9' Ao n ar::1 d i :\[insk nel '19161\'oeni:Gdat, :\loskva 1923, p. 58. 407 Fin dall'illitio del conflitto l'eroe più celebrato i n tutti gli ambiti della propaganda russa era srato infatci il cosacco Koz'ma Kriuchkov accredita to deU'uccisione, da solo e con la sciabola, di undici cavalleggeri tedeschi: si veda K. Petrone, The Great IIVar, op. cit., pp. 75-76, 96-97. La crudeltà cosacca nei con fronti della popolazione civ-ile dei paesi occupati costituiva Llll LOpos anche della memmi alisrica russa del dopoguerra: K. Levin, ZqJiski i:1. plma [:'I o te dalla prjgionia l, Federatsiia, ,\ loskva 1931, pp. 13-J. c ss. c D .•-\.. FmmanoY, Dm1111ik 1914-19 15-1916, IDiariol 1\.-loskovsk.i.i rabochii, :..foskva-Leningtad '1929, pp. l8S ss. Si ved~mo inoltre le considerazio ni di K . Petrone, The Great Wm; op. cit., pp. 149 e ss. 40 "
2.37
Il\! a\-ricina,·a con una fretta incomprensibile stilla strada e dietro in fuga disordinata delle carrette ausa:iache, tra le quali si rrovanno un pruo eli pezzi sconosciuti. Ci passarono dm·anti a ,-elocità pazzesca . .Accanto ru cannoni galoppa,·a un legionario polacco senza berretto, i lunghi capelli sciolti al ,-emo. gli occhi sbarrari, con la mano destra spara,-a senza sost.a col fucile colpi in aria e gtidava: "Cosacchi, arrivano i cosacd1i!" ln quella fuga disordinata, un capitano meclico cadde da ca,·allo c ''enne tramlro, LU1 soldato delle salmerie si slanciò sul suo C~l\·allo e inseguì l'altro. Sul carro i soldati cercarono di mgfuu:e i finimenti Jel ciro, bal%arono sui cantlli liberi. Lo spettacolo superava ogni limi te, il rumore era terribile. Qualcuno cadde da.i card, rimase a terra o fu trascinato via. In una corsa indescri,~ibile andò a,·anti quella caccia selntggia. f... ] Un picco h rcpano di ca,·alleggeri polacchl era stato scambiaw dagli ussari ungheresi che s1 tro\·avano a Trojanowka per . cosacchi e a"cn1 proYocam quel quaramotro. ans Proseguendo la ritinW1 davanti alla 9" ,-\rmata, le forze dell'ala mcriclionale il 12 hri.ugno disrm·ano ormai 30 km dal più Yi.cioo reparto del Gruppo I Iadfy. l el frattempo Scherbatchc,- impegnaYa e respingeYa aJtcrnatin1meme la 12• e la 39" D ivisione (01agg. Gen. Blasius von D~ni) del VI Coq'o d'A rmata c tmle le riserve disperatamente inviate tlaLI'.-\rmaLa del Sud, pro,•ocando il perentorio ordine eli ,·on Bothmer di "resistere c sacrificarsi" sul posto. 11 13 rinnovanl la sp.i.nra e riusci,·a ancora a ricacciare ,·crso m·cst
~·IH K. lnzinghcr, Pii11jJahre, op. cit., pp. 163· 164. Sulla fama di cnadchà dei cosacchi, come delle truppe caucasiche, si \'cda quanto osscn·:no da j..\. Sanbom, l111perirtl Apomb'fm, op. cit., pp. GJ-63, nonché, più ampia mcnrc, il contributo di ,\J. U bJ, lJif Kosaken i111 l:rsten ll''e/tkrir~ /9/.f-1917, in H. Stadlcr, R. Steiningcr, I<.C Bergcr (a cura d i), Die Kosakm i111 Fi.rste11 mul Zu;àtm ll "eltk,it;g, Studic n \ ' crlag. lnnsbruck- \\'i c n
~008,
238
pp. 69-9~.
le unità che lo fromeggia,·ano. I corpi austro-tedeschi a,·e,·ano messo a segno non poclù successi parziali c le perdite russe risulta\at10 ingenti, ma l'inerzia della battaglia era ancora dd rurro a faYorc del "frame sud-occidentale". lltmrtino del 14 giugno Lcclùrski doYette dividere le sue forze per conservare efficacia all'inseguimento, lanciando tre Divisioni - la 3" di fameria e 1:-t 1" e la 2" di cavalleria del Trans-r\ mur - ,·erso ovest dietro le forze di Betùgni c Hafcly, c altre sette (da nord a sud: la 74\ la 17 •, la 19\ la 5", la 12~, la 32• e 1'82•) in direzione sud contro l'Xl Corpo 11 1 d'~\rmata di \on Korda. " .\nchc l' 11 • .-\tmara an.:Ya guadagnato terreno, pur senza ottenere i risultati eclatanti delle grandj unici contermini, e sul fronte dell'W.·\ rmata si erano aYuÙ ~,·iluppi importanti con il forzamcnto della linea dello SLyr c la conguista della posizione di Dubno, risultati che ampliavano <.]uello ottenmo con la p resa di l .uck. .1\'l arsengo, insrancabilc nel Yisicare il fronte del l';\ rrnara di Kaledin, seguì queste '-icende portandosi il pomeriggio del l O giugno a l\folodm·a, sede del comando dd ... ~"'\.II Corpo d'Armata, le cui due Di,·isioru, 1Ol a c l 05\ rinforz~ne dalla 126\ tratta dalla risern del fronte, espugnarono nella notte il forre caposaldo di Dubno. L'attacco condotto in particolare dai finlandesi del 5° c del6° reggimcmo del Col. s,·echin, dopo che un pesante ac<.1u:1zzone ave,·a allagato l'intera n lllc dcU'Ikwa, costò perdit e sanguinose, m a catturò agli austro-ungarici, che si erano com unlJUC battuti con dctcrrTlina7.jonc, circa 3.000 pLigionicri. 11 11 Il giorno segueme un sopralluogo nella localiLà confctmò ancora una Yolta la cura con cui ne erano state realizzare le difese: "Trincee fatte con binari di fcrro,ia, scudi, sportelli, rastrelliere, lampade pownili, rutto moltO
ln<J"f( ' l)OW 1mg, · . ..
TZ ., C))r:r, . · op. Cll., . p. ""'6 . ~e B17/SfiO/' 'J}l?IISII'P, ! •
Rcd ki n-Rym:Jshcvskiy, D~y.rtli)lfl Tridtsat', op.cit., pp. ~l c ss. i.H http:/ l militcra.lib.ru/ h/ 0/ pdf/ rcdkin-rymashcvsky_anOl .pd f [LJtimo accc~so ~-1 maggio 20~0] .
• 10 . \. i .
239
~l acc urato" .~ 11 L'ufficiale italiano riportò nel diario che il 10
giugno la 102• Di,·isione del .X..~'\]~ Corpo d'.-hmata a,·cva forzato a sua Yolm la line::~ dello Styr a Rojistcc, a nord eli l ,uck, e che anche sul fronte dcl l'l1 • "\ rmata il nemico era in ritirata. on gli sfuggì poi, e lo annotò punmalmenre, il grande entusiasmo dci soldati, decisi a prosc6llure l'inseguimento. Un tale stato d'animo, che rappresentava una notevole clifferen7.a rispetto al passato, e che è tanto più significati\'Operché le perdite erano stare comunque pesanti, trova,·a alimento sia nei guadagni terriwriati reali7.Zati, sia nei numeri di un bottino che si faceva sempre più consistente. 1\iarsengo, su lla base dei daci in suo possesso, lo quanùfìca alla data dell'Il giugno in 1.650 ufficiali e l 06.000 Lra solwfÈiciali e truppa. 124 cannoni, 190 mirragliattici e 58 lanciabombe. Riferit.i a tuno il "fronte sud-occidentale", questi nurncri sono significaLi,·i, anche se p'<lrziali e sottost imati. Con riferimento infatti a rutto l'arco temporale dal ..J. al .15 giugno, il totale dei prigionieri sale a t]uasi 200.000 e allo stesso modo crescono i numeri reh1tivi al materiale catrurato. orman Stone, attingendo a fonti russe, ne propone una riparùzionc Wt le ~\rmate che dà anche la nùsura c.lcl successo della loro azione, rnettendo al primo posto eli una ipotetica classifica 1'8" .\rmata eli Kalcdin c subito dopo la 9·' di Leclùrsky: 4 1 ~
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2-10
Nel frattempo Falkenhayn annunciava l'arrivo della 1os• D ivisione tedesca dalla Macedonia, a ribadire però che i reparti tedeschi andavano impiegati unitariamcntc e non dispersi a colrnarc vuoti e lacune, pretese che si completasse l'operazione "von Sceckt". Puntualmente il 13 giugno l'excapo di Stato Maggiore di Mackensen si presentava a Pflanzer-Baltin per affiancare von Zeynel< che, colta al volo la situazione c gli intendimenti. tedeschi, sgombrò volontariarnentc il campo.
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·..
15-30GnJGNO 1916
.A prezzo di gravi perdite entro il 15 giugno l'XI Corpo d'Armata, Gen. eli caY. von Korda, ed il gruppo eli von Benigni riuscirono ad attestarsi sulla linea del Pruth dal confine con la Romania .6110 a Zablotov (oggi Zabolotiv, in Ucraina), il gruppo del Feldmarshalletmtnaf!t Haclfy, fino a quel momento schierato sul Dn.iester, asstmse un fronte volto acl es r. prendendo posizione tra questo tìmne e il Ptuth sulla linea Nie7.wish-ZabJoto\V. L'impressione eli c1uesta serie eli sconfitte, nonostante nulla eli strategico fosse ancora compro.messo, fu tale che il comando supremo di Teschen decise di impiegare la 61 a Div·isione di fanteria (P'eldmamha//('1-t!nant Artlmr Winckler ,-on Hermaden), riclùamata dal frome italiano per il progettato attacco sul fianco russo tra Kovel e Rowno, come rinforzo della 7a Annata.-~ 1 3 Pflanzer-Baltin, che cominciava a sperimenrare le clif.6coltà della conviven;;:a col suo nuovo capo eli Stato Maggiore, ricever.Le l'autorizzazione, nel caso eli una pressione nemica clivenr.am insostenibile, a ripiegare - in conformità alle citate convinzioni eli Conrad - col grosso \'erso Kolomea (Kolomyja) e Sranislau (Tvano-Frankivsk).m L'ala destra si sarebbe appoggiata ai valichi dci Carpazi che afferivano alla Bucovina. Contemporaneamente l'aliquota della r Armata che si trovava a nord del Dn.iester, quincl.i anche il XIII oltre al \71 Corpo cl> i\ nnata, ,·enne posta agli ordini dell'Armata del Sud. Von Bothmer a\'Cva clichiarato a chiare .lettere che solo avendo il controllo delle forze operanti stù suo fianco meridionale gli sarebbe srato possibile garantire che anche la sua Armata non fosse costretta a ripiegare, per evitare
.\U.a fine io realtà la Divisione venne farra scendere dai treni molto più a nord, a so~tegno dclJ.'ala sinistra della 1" :\rmata: ;\{. Iloen, Die KàltljJje it;; Ostm, op.cit., pp. 230-231 ·11·1 ~ L Hoen, Die Kiimpje i111 Ostm, op. CÌL , p. 231. -! I l
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l'avvolgimento sulla desrra. 415 In mi modo i comandi austrotedeschi mostranmo, una ,-olta di più, di non sapersi adeguare rapidamente alle n ecessità di una guerra di morimcnro. Una difesa ancorata al terreno su un fronre sempre più esteso c con una catena eli comando poco flessibile rischiava di imporre alla \rmata k.u.k.. pronta dai precedenti combattimenti, perdite e rm-esci che anebbcro potuto comptomettcme defmiti,-amente la tenuta. La compattezza cl.imosuata dall'_ \nnata di YOn Borluner, rinforzata dalla 48" Di,-isione ledesca del Cemra//mtt!allt I letmann Yon Oppeln BronikO\Yski, già duramente irnpegnam, conùnsc i due comandi supremi a schierare ali<.: sue spalle anche la l osa DiYisione tedesca e la 48" ausrroungarica, richiamata a sua volta dal Tirolo, doYe srmrano 01mai sfmnando anche le residue speram:c di mantenere ,·iva l'offensin contro gli italiani.
r.
'
L · esitai}o11e di 13m.fi!o,t•. Mentre a sud l'. \rrnata di Pflanzer-Baltin rischian1 di disintegrarsi sotto gli attacchi congiun ti della 7" c delia 9" ~limata zaristc e fu probabilmente sah-ata solo dalle perdite che costrinsero anche i russi a rifiatare, per la scarsità di risctYC disponibili alle loro spalle, a nord la conquista d i Luck sembraYa ayer modificato il quadro in senso oppOStO. l mrecc di proseguire la spima oltre lo Slyr direuamencc ,·erso m·est su Vladimir- \' olinsk·y o addiritmra ,-erso nord-m ·est, puntando sul fianco eli l ,insingen, o v1ccversa eli spingere a\·anti l'ala meridionale dell'8" _\rmara, per aYYolgere Szmmay e staccare la 43 ..-\ rm:ua k.u.k., ora agli ordini di Tcrs7.tyanszky,
11s L. T:::. von Sch lothcim, Die Kt~isedi(he De11tscbe Siidamm, op. ci.t., p. ::?-0: "T .a richìc!'ra fu moriYata ùaU'inUicazionc che il rcner fc.:nno dc.:Uc forze.: schierare a nord del Dnicster dm·eva c$~cre >isro come iJ più efficace degli aiuti alla 7·' _\onata, ma che la pennanenz;l del XT LJ C.d.-\. a srrctto comano con la -• _-\ onata contcne,·a in sé il pericolo che 'enissc coitwolto nella continua ririrar:1 ùei suo i Gruppi." 2-1-1
dalla l" di Puhallo, annientando le forze ad ovest del fiume, Kaledin si fermò. O meglio arrestò la punta centrale del suo schieramento offensivo in arresa di coprirsi adeguatamente i fianchi, i.n particolare quello settcnnionalc dm·e cresce,-ano i segnali di un possibile comrattacco an·ersario e dove il Corpo di cavalleria di Gillcnsclunidt non a\TVa fu1o a quel momento ollenuto alcun risultato di ti lic,·o. Si trattò di un eccesso esi:&iaJe di prudenza, che sarebbe stato pagato molto caro in seguito dal Corpo Speciale della Guardia che tentò im·ano la conquista. di Km·el, oppure - come sostiene Max von Hoen 41 c'- della giusta cautela che impedì a Kaledin di infilare il collo in un cappio che si sarebbe srreuo da nord c da sud? Un'analisi della situazione sembra dare ragione al comandante dell'8" Armata, sostenendo l'opportunità eli una sosta. Le moriYa7.ioo.i c'erano Luttc. 1\l di là del problema del fianco destro, potenzialmente esposto, la pur vitcoti.osa grande unità di Kaledin soltanto tra il 4 e 1'8 giugno a\·eva perso 35.000 uomini, per un terzo caduti sul campo,4 1- e le file degli ufficiali erano state falcidiare, con le conseguenze del caso sulla capacità operativa e sulla salde:oa dci reparti. li solo XXXII Corpo d',\rmata l' 11 giugno lamcnrara la perclita del 15° o degli ufficiali di fametia c ne chiedeva 200 di rimpiaz%o.m Le dotazioni di munizioni cl1e ave,·ano permesso la conquista di l ,uck c di Dubno si erano esaurite, e ripriscimttle non era semplice perché nell'avan:&ata \'eJ:so e oltre lo Sryr l'Annata si era allontanata dalle sue basi logisciche. Infue, con l'entrata in linea sulla destra del XXXII Corpo d'.L\nnata della 4• l)i,i.sione fu1landese, già agli ordini
1H• 41 -
.\L lloen, Die JV'impft i111 Ostm, op. ci t., pp. 229. K Srone, T!Je Eastem Front, op. cit., p. 255. V~ . Golovine lrecrc GoJo,•inl, LT /Ja!ail/e de Galicie, rr. op. cii., P· 226 insiste SlÙ farro che nella scelta d i l<aledin vi era una maggior consap evolezza Jispeno al suo d iret to superiore della minor i mportam~a srrarq,rica eli Kovel rispcrm a \'la<.lin1ir \'olimky. m :\ L ;-. ra rs engo, Eroi Se/1!'(!1 Imi!, op. cir., p. 80.
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dell',\rmata, c della 126' Di,-1sione, messa a disposizione dal "fronrc occidentale", si erano esamice le risen·c disponibili. Jn realtà l'azione offensiYa dell'Sa . \nnata non si arrestò completamente. Come sostiene sempre Hoen, essa procederrc piuttosto eli spillata in spallata sia Yerso nord, doYc ebbe m eno fortuna contro il frome del TT Cotpo d'.\rmarn e del Gn•ppo affidato al ,-ccclùo Gen. Friedrich ,-on Bernhardi, più noto come scrittore che come comandante sul can1po41'\ nel seLtore tra Kolki e la ferrm1a di Rowno, sia ,-erso suù-onst Qui, dove a,·cya potuto sfruttare anche l'appoggio d'ala dell' l l .l Am1~1ta, le cose erano andate meglio. La 7" Di,·isionc k.u.k. (composta da tU1ghercsi e croati) (l\Iagg. Gcn. . \dalbert ,·on Felix) e schierata all'estrema ala destra ùcl Gruppo S:mrmay e della 4' .'\.rmata, in collegan·)cnro con la 1•, ,-cniva scompat,rinara a Torgowica dalle forze del XX.."\11 Corpo d'.-\.nnata russo, deciso ad impadro1Ut:si eli Dubno. H commttacco coq,dmto con le ultime riserve, compreso iJ Gruppo Haas, destinato inizialmente ad attaccare da sud 1'8" \nnata, non onennc risultati c il ~'llll Corpo d'.·\tmara (Feldmcll:rciJallml!ltllll K.lauclius Czibull<a. 121) della 1" ,\rmata k.u. k. venne costreLto il 9 giugno ad arretrare, abbandonando così Dubno c incm-vando la sua ala settentrio nale. Ritirandosi verso m ·cst, PuhaJlo contra-vveniva apertamente alle tassati,·e disposizioni
o"'
m \urorc in p:micolare eli V lmrligen Kliw (19 t 2) c, nel dopogue rm, eli f 'o111 Krie._~e der 'L11km![t. Nacb der Eif(lhrtmgm rles W'eltklirges ( t 920), ave,·a sostenuto che la guerra non era solo una necessità biologica, in quanto clcmemo regolari,·o nella \ira dell'uomo, ma anche un' obbligazione morale c <jllindi un fa ttore essenziale d ella civilrit. (~ intcrcssante notare che hiecl ric h ,·on Tkrnha rdi era nato nd 18..J.9 a San Pierroburgo da una famiglia nobile di origini tedesche, che nel 1851 si sarebbe lrasferita in Germania. Cai antichi lcg.mli russo-tedeschi, part icolarmentc forti nella rcgion<;: baltica, facevano si c he non poch i ufficia li e funzi o nari a,·essero amenari germani ci e ne avessero ereditato la cuhura. Per una biografia si veda www. tre.ccani. it/ enciclopedia/ fried ric h-v o n- b<.: rnh ard.i_(Enciclopedia. Ttnliana)/ [ulumo accesso Il aprile 20201. -121• 'lcuùschein 1862-KarlO\'}' \"ary 1931, per la biografia si veda T. BaUa, A St~gy Htibonr, o p. ci t., pp. 107- 108.
2..J.6
di Conra~ deciso a consCLYare assolutamente l'inregtirà della linea, e anebbe pagato qualche settimana dopo con l'esonero <Juest-1 sua scelta. Cosa ancor più g1·ave però la ritirata del XVTIT Corpo d'Armata e il concomitnnte ripiegan1cnro su tllla cliretu1.ce divergente della 7' D iYisione aprivano una vasta breccia tra la l a C la -t" I\.rmata. )'a ledi n aveva perÒ rinU11CÌaLO alla forza di penecrazione che ne a,·eva connotato l'azione anche solo un paio eli giorni p1ima. 1 é Sakharov mostrò l'intenzione di voler sfruttare questa nuo\'a siruazione eli crisi dell'avversario per spingersi in profondità ,-erso ovesl. J.<: per questa scelta artenelista non mancavano le ragioni. Giocarsi l'azzardo di una manovra strategica non rienrra,·a nei compiti iniziali del fronte "sud occidentale" e non erano disponibili forze adeguate che autorizzassero i comandanti tussi sul campo a tischiarlo. I successi ottenuti fino a quel momento non erano sufficienti a resùtuire una fiducia provata da una lunga serie di sconfitte. Se Brusilov aveva soprattutto il compito di impeelirc che da ~md ,·enissero spostate risen·e \"erso il fronte di l ~ve n, ora che la ricogtùzione aerea russa, ancora ben presente nei cicli, segnalan l'arri,·o da nord di due intere Di,-isioni e che altre fonti davano per imminentc l'arrivo di clne Corpi d'Arma m, uno dalla Serbia, l.'altro dal fronte franco-belga121 , appariva chiaro che le sue unità m'c\·ano fatto ben più di quanto era stato loro inizialmente richiesto. L'azione decisi,·a toccm·a ora appunto al "fronte occidentale", sempre che E,·crt si fosse deciso a manrcncrc le promesse fatte ad .Alekseycv. Inoltre le stesse ragioni che spiegavano i successi tatua ottenuti erano in buona pane responsabili detl'i.mpossibilità di struttarne l'intera poten;àalità opcmtiva.422 \L .\[arscngo, Eroi sm'{fllllrr, op. cir., p. 81. '" l. :"\emchino,·, 'Lharkf!yt ltto gl'llmtln Bmsilom, op. cir. Secondo \moo Ker~nm·sky, (aurore di una Storia ddl'e.rerrito msso): "il frunrt: sudoccidemale doveva aptirc la campagna csth·a con una dimos 1r~z i.o.ne dalla regione di Rivnc. Un'offensi,·a ùcci ~i\·a doveYa aver luogo a nord di Polesie. li "fronte occidentale" doven1 sferrare il colpo maggiore dal
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2-P
Dal momento che nme le "'-\rrnare m'eYano attaccat0 conremporaneamenrc, per ingannare gli m'Versari sul luogo di irruzione c la direttrice d'attacco prescelta, era risultato impossibile posizionare riscn•e consisrcnù là dm·e sarebbero state necessarie per sfturuu:c la vittoria. La mancanza di lince ferro,'iaric che corressero da nord a sud nelle inunediate Yicinanzc del frome rcudc,•a poi impossibile un rapido ridislocamemo di grandi unità da un settore all'al1·ro.~ 23 Ma perché il "fronte occidentale" non artaccaYa? n 15 giugno f<:yert aYYerti:.-a la Stal'ka di m·er rinunciato al progettato attacco su Viln.ius. T tedeschi - a suo dire - a\·e,·ano ulteriormente raffono:ato il loro .clispositi,·o, accrescendo il nwncro già alto di artiglierie d i grosso calibro e dislocando numi reparti in risen·a. Gli parc,·a più opportuno spostare il centro di gra,itnione dell'offcnsi\a più a sud, a J:3aranm-1clù. Questa scelta gli a\'rcbbe infatti consenà.w di op,erare più vicino allo sforzo principale di Brusilm· c, a sfondamento riuscito, sarebbe sta.tO in grado di in'·cstire Yilnius da sud, eTitando così le difese tedesche del Lago 1 aroch contro cui si era infranta l'o ffensiva del m::trzo precedente:' 2~ disrrerro di ~folodcchensh· l'U Oshnwany c \'ilnius, il "fronte scncmri.onale" uno augiliario dal di~rrctto di Dvinsky e su SYcntsyany. Everr doveva colpire, K uroparkin supponare, 11rusilov a~,'irc dimoslr<lUYamenrc" 123 .-\. 13obr0\, Bmsi!oi'Sk!J•p1V!y·, op. ci t., p. 221, dove si o5scn·a come la riluttanza di BrusiJov a chiedere rinforzi per il proprio fronrc c la sua insi.sten:r.a pc1: un'a:r.ionc da parre eli Evert ll}lSCevano proprio dalla consapc\·olezza che il tempo necessario a ~posta re anche un solo Corpo d'.\nnam sarebbe rornaro rutto a ,·amaggio della maggiore capacità delle ferro,ic tedesche c P. 13uttar, R11ssin's Lari Casp, op. ci r., p. 1"'-t T.e stes~e osservazioni vetù,·ano in effetti avanzate da O. Gallian, Opfl!J!,tll'!, bei Llkk, op. cit., p. 155. H 4 E\'(;rt era e,i.denrcmeme preoccupato di C\'Ìtare un'altra azione fallimentare quale yuella del marzo precedente, che gli avrebbe procurato solo "l'odio dell'opinione pubblica" esaltata in CJUcl frangente dai successi ùi Brusilov: così ] .rl. Cock fi eld, RJmit~ ~r lro11 Ct'lleml, op. cir., pp. 181 - 182, cui si rimanda anche per la documentazione arch.i,isrica
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L'argomentazione non era pereg1i11a, a parte il fatto di comportare un ulteriore timcio della data dell'attacco, giustificato inoltre dalle abbondanti piogge che avevano trasformato le strade in pantani impercorribili. E proprio tale rinvio coscittùva per il comandante del " fronte sudoccidentale" il fattore esiziale. Come osservava nelle sue memorie, tale ritardo avrebbe consentito al nemico di radtulare truppe da ogni serrare, segnatamente appunto dal Comando Est eli Hindenourg (Ober Est) e dal Gruppo d'esercito del Principe Leopoldo di Baviera, e di impiegarle contro le sue !\n11ate che sarebbero sr.ate <[LlÌndi costrette a fermars i. Le settimane necessarie a predispone il nuovo attacco che lo stesso comandante incaricato, Gcn. Ragosa, considerava inopportuno avrebbero potuto compromettere l'esito dell'intera operazione o c1uanto meno, dando tempo e modo all'm'Versano di attrenarsi p er para1·e il colpo, causare perdite non necessarie. T_.n 4" Armata, alla guale era affidata l'offensiva, avrebbe dovuto sganciarsi dal rratto di fronte occupato e, con una complessa manovra logiscica, sfi lare dietro le spalle della 1O" Armata per raggiungere le nuove posizioni di partenza 180 chilometri più a sud .'125 Era una soluzione che molto doveva sia all'impressione lasciata in Evert dalla fallita offensiva di marzo, c dalla volontà di evitarne <Jui.ndi una prevedibile ripetizione, sia ai. rapporti personali tra Evert e Kuropatkin, entrambi più anziani di Alckseycv e pertanto difficili da controllare per il Capo dj Stato :Magt,>iore russo, che oltretuttO poteva fare ben poca leva sulla superiore autorità dello zar, un comandante della corrispondenza intercorsa tra B rusilov, Evert c la Stm•k<1 (note 186191). m Lo stesso Gen. Rago~a si lamentò con Evert ill 6 t,>iugno dello stress che guesro trasferimento aveva procurato a lui c al suo comando, chiedendo un alLro mese per la preparazione delJ'operazione condannata altrimenti - a suo avv; so- al fallimento: Stmtegicbe Qcberk Pq)''!Y 19/.f.-1918 G.G., Chast'\' rsagg-io Strategico della Guerra 19 1 -~- 1 918, Cap. '1 in hrtp:// www.grwar.ru/ library / Stra tcg_Essay _5 / SE_ Q.) _04. html [Lùtimo accesso 8 maggio 20201.
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supremo che in effetti era tale solo sulla carta. P<.:r c1uamo fureme, a BrusiloY non resta,'::\ che fare buon ' 'iso a cattiYo gioco, e accettare i rinforzi che gli S[m·ano per arri,·are come il segnai<.: che anche a J\Iogile'' era cambiato l'aLteggiamemo nei confronti dell'operazione da lui condotta fino a quel momento e delle sue prospetti,'e. 1 ~ 6 Eve.t:t e Kuropatkin, quasi come con tropartita per l'ulteriore rlll\"ÌO ottenuto, acconsemirono infatti a cedere alcune delle loro t,'Tandi unirà eli Liscrn. Al V Corpo d'Armata siberiano (Gcn. Vorono,·) pro,·eniente dal "frome occidcnrale" di E''ert, il cui movimento era iniziato già il 12 giugno, prima ancora del ramo discusso rirwio, si sarebbero ir1fatti aggiunti il 18 giugno il X ~JII e il Corpo d'.·\nnaca Granati<.:ri, ceduti da Kuropatkir1, c il 24 giugno il T Corpo d'. \rmata turk<.:stano della risetYa della Stal'k.tt. ~T Per l'azione prc,\'Ìsta originariamente come suss~d i aria era persino troppo; per un'operazione che, come rutto scmbrm·a onnai indicare, sta,:a ribaltando il suo peso rispetto al piano origir1ario, ass LU11endo le camtteti st:iche eli sforzo principale, era troppo poco. Troppo poco e troppo tardi! Anche i russi ftnivan o con l'essere "un passo indietro" rispetto a quanto sta\a accadendo.
L.JJ Jlallo reciproco: il tratto .retten!Jionale delfronte. Il 1-+ giugno il saliente occupatO dall'W _-\ rmara russa s1 cstende,·a per un centinaio di chilometri, da Kolki a nord fino a Kopusno a sud. _-\1 cemro, superato lo Sryr, il fronte corrent lungo una Linea che, appoggiandosi al fimne Stochod e alle localiLà di Kisiclirl e s,-uùuki, lll corrispondenza del \-illaggio di Chorostow arrivan1 a meno di una decina di chilometri da ~U>
Sensibilmente diversa la h.:uma che dci rapporti tra i ùiYcrsi comandami dci fronti e b Stark11, decisamente meno favorevole a Brusilov, '~cne offcrm da S.G. "-'elipo,~è, Na.rt11plen~re 'ùgo-'/.c,padHogo, op.cit. 127 N. Stonc, T/le Ea.rtem FmHt, op. ci r., p. 257. 250
\'lauim.i.r ,~olinski (Volodimir-\' olinsky), l'antica capitale della Volinia, il che equi,-alen ad una penerrazione eli circa 60 chilometri. Ora però era il momento per gli austro-ungarici di riprendere l'ini;.iativa. Il X Coq)o d'Armata assieme ad un nuo;-o comandante, il l ;e!dmanciJallett!nanl Friedrich Csamldy von Békésm, m·c,·a ricenito un'importante serie d.i complementi. Ciascuno dei Corpi d'. \rmata di Tcrszryanszky a\'eva w1 organico pari al massimo a quello eli una Dh·isione, ma i reparti an;Yano ritrO\-ato ordine e coesione e ciò ,·alcva più dci molti fu cili in preda al caos dci giorni precedenti. Fattore ancora più imporrante la 4" Annata k.u.k. a\'C\'a poruro accorciare la fronte: tra essa c il Gmppo Bernhard.i, si era infarti .inserito un nuovo Gruppo, guidato dal Gen. tedesco Georg ,·on der J\lanvitz, cui Linsingen affida,·a il compito di sp ez%arc il fronte d'attacco di IG'lledin con una reazione dinamica che avrebbe dovmo avere ini7.io il 16 giugno. 4:!9 A comporlo \' Ì erano le 4 Divisioni tedesche promesse da L'alkcnhayn a Conrad 1'8 giugno, cui ancbbero dO\~to aggiungersi il Il Corpo d':-\nnata k.u.k., la 29a Di,risione di fanteria ausuiaca (h/dmamhallelllllaJ/1 Josef Schon) e 1'89" Brigata di fanteria. Linsi11gen ancbbc potuto dimostrare stù campo quanto i rm·e:;ci subiti d:ù fronte fino ad aliora fossero da imputarsi pressoché esclusivru11en re all'ì.nsufficienza tat rica-operaciva di unirà austro-ungariche o, meglio, dei loro comandi. Non a\·eya però tenuto conto di guamo efficiente fosse ancora il sistema informativo russo 4 ' ') e del contributo senza ux Lubiana 18Gl-Huc.lapcsr 1937, perla biografia si veda T. Balla, ANc~g}' l lri/Joni, op. cit., pp. 293-29~. 11'1 C:. Reisoli, t.r1 Cmlllll' GmTTa, op. clt., pp. 382-383. Hn È natur.tle che non si sappia molto sull'organiz7.a7.Ìone dcll'intelligence mssa. Ù prassi generale che gli archivi d ci servizi (U inrelligence diventino accessibili agli storici solo dopo un petioc.lo di tempo consic.lcrevolmcnlc piLa lungo rispe tto, ad esempio, ag li arch.ivi. polirici. :-.[a nel caso dci se.tYÌZÌ segreti 7.atisti la situazione è
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precedenti della ri cogni~ ionc aerea, uno dei fatLori che erano staci decisi\-i nella fase iniziale c che si ti,·clan anche più importante ora che lo scenario era quello di una guerra manovnua. BrusiJm· era sufficiememcnte al corrente di quanto sra,·a per accadere e aYCYa le forze per oppon·isi e pre,·enirlo.431 l ,~1 3" Armata r ussa del Gcn. Lconid Vi.lgeln10\-ich Lesh 432, che si era fatto una buona fama durame la guerra russo-giapponese ed era considerato un'autorità nella lattica della fanteria, all'estremità metidionale del "fronte occidenlalc", era stata momemancamenrc tolm al comando di EYert: c messa ai suoi ordini. Egli dispose quindi che essa attaccasse il 19 giugno in direzione di Pinsk, im-esrendo le posizioni del Gtuppo Gronau (X.'\X...'J Cmvo d'Armata della Riserva). Ques ta a?.ione verso nord, o quanto o meno i suoi preparati,-i, sarebbero bastati a far remcre a Li.nsingen che srcsse per pronunciarsi un'offensiq, anche da parte di Evert, condi7.ionandone le mosse. Secondo un cosrumc cui il cot;nando di Bcrdiche\' do\e,·a a\er farto l'abitudine, anche l'operazione richiesta a Lesh ''erltle
ulrcriormenrc complicaLa d nlla rivuluzion<.: c dal1>1 g L1crra ci,·iJc; la maggior parte delle proYe doctm1enwli è srara infatri distmtta o in CJUalche modo è scomparsa. Sembra che rrc organizzazioni separare siano sra re impet,rn~t e in :HLività d i intelligence nella Russia za rista: l'inte lligencc \ "Cr<l c propna (Rtl:{!'tdk.-1). il controspionaggio (Kouflrozmlkn) e la pulizia politica segreta (Okbrnua). È anche e\idcme che l'organizznionc cii comrospionaggio cr~ s tata c rea ta solo allo scoppio della g uerra e che I'Okhrana cl'crcitò una supt:rvisione generale sulle alrrc due organizzazioni. che eompren:-ibilmenrc ne risentirono. Tutta\'Ùt, non vi era alcun comitato di imclligcnce centrale rusw o un comitato di coordinamento a controllare lt: rre organizzazioni, e di conseguenza non mancarono le inuomissioni politiche e gli inrralci o rgao.izzarÌ\'Ì. Si veda, a riguardo,J.FS. Braclley, TIJI' Rt1.r.rirm Serre!/ .l"m·icr iu 1/.Je Firsl fl'/orfd ff'/flf; in "so,·iet Srudics", a. :20, 1968. pp. :2-t 2-:2..J.8, t]ui P· :24:2. Hl _\ .. \. Brusi!O\-, ,\ loi rospotllillrlll!)'a, op. c it., p. 395. m Russia 186:2-Jugolsa\~.a 1934-. per una biogra lìa :-1 \·eda hups: / / milirary.wikia.org/ wi.ki / T.coniJ_Lesh !ulrirno accesso Il maggio 20201.
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posticipata. Kaledin in ogni caso anebbe spinto le sue forze a nord-m-est conuo il nodo ferrm-iario di Kovcl, richiamando anche qui l'attenzione a\\Trsaria, mentre 1' 11• r\nnara di Sakharov avrebbe nuovamente impegnato la 1• Arm:ua k.u.k., passaLa a sua volm alle dipendenze di Linsingen, c la 2" di Bohm-Ennolli, ricondotto al ruolo di comandante d'.\nnam, ampliando possibilmente a sud il salienre oltre Kopusno. "\d affronrare infine direttamente l'urto di \On der Mru.wirz diretto presumibilmente SLl Luck, Brusilov schierò il V CoqJo d'./~.rmata siberiano appena giuntagli in rinforzo, c guindi ancora imegro e fresco. ll pomeriggio del 14, dopo una prcpara7.ionc d'artiglieria bre,-e, precisa e \-i.Olcnta, il XX:Xll Corpo d'Armata zarista artaccaYa la 252 Di,-isione k.u.k. a nord-m·est di Brody, ampliando l'occupazione verso sud c causando a \OO Puhallo la perdita di altri 10.000 uomini. Nonostante i russi non riuscissero a sfntllare adeguanm1cmc il successo a causa delle gnn-i perdite subile, la sconfitta subim dalla 1' :\tmata austroungarica riduceva di molto b forza del braccio meridionale della tenaglia che a\Tebbe doYuto schiacciare le forze di Kaledin. Linsingen era comunque deciso ad attaccare in modo concentrico su tutta la fronte della sacca russa, fiducioso che la presenza di unità reucschc - da ultimo era giunto il X Corpo d'~-\nnata del Tcn. Geo. Wald1er von l .i.ìrm·irz (19a: Ten. Gen. Eberhard ,-on Schmerrau c Di,-lsione, in arri,·o da Verdun non a pieno organico, ma composte da ,-crcrani) - anebbe trascinato con sé anche 1c nnit~ austro-ungariche, secondo la teoria, già sperimentata negli anni precedenc.i, delle cosiddette "stecche del cOL·scrro" (KorsettellJtangm) . 133 Gli obiettivi erano quanto mai ambiziosi;
zoa
:)imcrizzara così dal Gen. ,\1. nm J loffmann, Drr 10ieg, op. cit., pp. l 0+- 1OS. "Gli awcnimcnri pregre~si aYc,·ano C\idenziato la poca idoneità della catena d i comando, e non meno la necessità di mescolare ancor più la linea di [rome dci due alleari. Ovunque si trOYavano truppe tedesche. oppure dm'e le tntppe austro-ungatiche erano controllare da
111
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non si chiedeva ai \'at:Ì comandi e alla truppa semplicemcme di respingere l'anrersario il più indietro possibile, ma eli giungere alle posi:doni dell'autunno 1915, se non di superarle. ~\ila prova dei farri i risultati furono molro eli,·crsi. 1 successi iniziali, ottenuti oltretutto più dalla 4" Armata k.u.k. e dalle fon~e di Puhallo, rafforzate dalla 61" Di,·isione giunta dal teatro di guerra tremino, che dalle unicà di ,-on der 1\[arwirz, che pure penetrarono per alcuni km nello schieramento russo, si do,•ettcro principalmente a.lla scelta di Kalcclin di consetYme arretrali i grossi delle unità. Come già nel corso de.ll'offensi,·a eli 1\fackensen, ma questa Yolta a li,·ello op erati,·o c non di teatro, i comandanti russi scelsero consapc,rohnente di cedere il terreno conquistato p er guadagnare tempo e sfruttare posizioni difensi,·e migliori. Quando le aliquote principali delle loro unità ,-enncro iovcscitc, si dimostrarono capaci non solo eli resisre~e ad ogni ulteriore sforzo, anche dci migliori reparti. tedeschi, ma - forli eYidemementc della superiorità morale ormai acquisita sul campo - anche eli operare a loro ,-olra comroffensivamente. In ques ti contrattacchi si disLinsero part.icolarmcnte la 24" Divisione di fame tia c il 96° rcg.~ento dj fanteria Dashkc,·ich-Gorbat s\.>-y..l 14
quelle tedesche, gli :macchi mssi \'Cnnero rc~pinri c il frome consen·aro. Là do\'e l'allearo tene\·a da solo un frome di una certa lunghezza finiva col EtUire." Da notare che, opponendosi politicamente a rate teoria, il 'J'cn. Col. von Zeynek (Ei11 O.lfi~!n; op. cit. , pp. 230-231) riponan1 nel suo dilaio che quando i.l 9 maggio 1915 il fronte a\·cya riscltiato di essere infranro per la mancara resistenza di una Di,isione di ca,·allcria tedesca, la s• ( ren.Gen. l l cydcbreck), i suoi ufficiali, l'I l momenro dell'attacco, non si trovavano nemmeno in tdnceal no~ . \ .. \ . Brusilov, i\loi I'OS/J011JÙ!mi!J'f', op. ci r., p. 395. Sull'esaltazione del "11as!Jvmil' (il remùne russo per indicare non solo il morale, ma il complesso stato d'animo dei soldati al fronre), riJe,·ara dalJa censura militare nella corrispondenza in parrcnza dal fro nte, si ,·cd;l l'accurati! documentazione di W.G. Roscnbcrg, ReadÌI(~ Joldiers' i\1!1orl: RJfS.rir111 Militai)' Cmsorship a11d tbt Co1!fìg11mlioll of Feeli11g i11 IP'orld Il' l, in "Thc . \merican llistorical Re' iew", a. 119, 201-l, pp. .., l-l-- -lO, qui p. - 2-l.
or
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Ne offre un esempio eloquente la ricostruzione di una di queste azioni di contenimento e reazione ricavabile dalle memorie di Winot,'Iadsky: . . . La nostra D ivisione ~a l4al ebbe tmo scontro con i tcdesch.i che av-evano piazzato diverse batterie digrosso calibro (150 c 21 O tnm) dietro il bosco di Korytnitka e aLle 11.00 bombru:darono il 56° [reggimento fanter.iaJ nel settore di Ot.u:n~tnctz. Tricoveri erano stati costruiti in fretta o mancavano del tutto, le sue u:incee vennero naturalmente distrutte in breve tempo, cosicché il nenlico fu in grado senza sovercbie difficoltà di occupare la nostra prima linea alle 14.00. Ma a quel punto i tedeschi finirono in trappola: attacchi sui fianchi da parte della 15• Div'i.sione di fanteria e del 55° reggimento, supportati dai tiri a Jbrapne/ del mio primo gxuppo d.i cannoni., li rovesciarono infliggendo loro pesanti perdite; essi ripiegarono in tuna fretta sotto la copertura deUa foresta di Kotytnitza. 435 D'altro canto soprattutto alle forze austro-unga.Lichc veniva chiesto molto, in rapporto soprattutto ad un supporto di artiglieria che era stato troppo impovc1i to dalle esigenze dell'offensiva in Trentino e non aveva ancora potuto avvalersi dello spostamento stù fronte orientale di un nwnero sufficiente di batterie, dato lo staw di pam:oso sovraccarico delle ferrovie imperiali. La loro scarsa portata verso il teatro di guerra itali<UlO, soprattutto per quanto concerneva il ctmeo tremino, che aveva indott:O Cadonm a sottovalutare- non da ultimo per considerazioni di carattere operativo e logistico - il pe1.icolo di 1.m'offcnsiva alle sue spalle, impediva o.ra un rapido trasferimento delle forze verso la Galizia c la Voli.n.ia. Inoltre nei piani di carico, per fa:r fronte a richieste di aiuto sempre piLì pressanti del fronte mu1acciato, si finiva con il privilegiare unità di fanteria, piLL rapidamente movimemabili, rispetto a c1uellc d'artiglieria con i loro pesanti e ingombranti materiali. Quanto m
; \.)J.
Winogradsh·y, ÙJ G111mtJ, op.cit., p. 187.
255
potesse contare, neg~ti\·amentc, il mancato o l'insufficienlc apporto dci loro pezzi in guesra fase eli com:.ra!Uicco è testimoniato dai diari di una setie di rcparò di obici e cannoni J:accolò nella citata antologia di Konrad Leppa: L'artiglieria si dimosLrò - non per sua colpa - troppo debole per numero, cipo e dota~.:ionc eli colpi per sostenere vittoriosamente la fantetia. In particolare non le riuscì di neucralizzarc due batterie Jusse ben mascherate a Fiszno c i\Iarianowka, che arreca\·ano gnwi danni alla nostra famcri ~l all'attacco di Rajnuasto e di Perechody. Il 20 g1ugno gli uomini dcl9..J. 0 e dd 92° reggimento attaccarono ancora una volta verso Niemier. Però iJwano. L'artiglieria disponc,·a in raJ caso di 25 pez~.:i leggeri e due pesanti c, per ovyi_are per guanto possibile alla carenza di pezzi a tiro curYo e pesanti, Yennc schierata in modo rak da poter bersagliare la Linea n~mica con tiro d'infilata. Essa non riuscì a danneggiare in modo tikn1n1c i mssi. La dispersione dei colpi era eccessiv-a e Ycnne spiegam col logoramento delle can11c. Gli ultin1i combattimenti avenmo ridotto il numero deUe canne utili%%abili del reggimento cannoni da campagna a 14 e del reparto o bici a 9, cioè del 50%. ,\nche un attacco notturno a Tiemer alle 02.00 del 21 giugno falli. Il Gcn. Schon riferì quindi al Gcn. eli caY. ,-on der Ì\ [anvitz che La sua DiYisione non potcYa attaccare senza LU1 aumento dell'arriglieJia. 436 Da sud, come ,-edremo, non c'erano speranze di ottenere aiuto vista la situazione sempre peggiore della 7a ,\rmat.a di Pflanzer-Baltin, e le richieste avanzate aJ comando <.li Teschcn si scontrarono con la recisa affermazione che non era più disponibile un solo battaglione di rinforzo. Slù fronte italiano Cadorna a,rçva di fatto sciolto la s• Armata, costituita in ,1,sra di Lm'e,·enmale battaglia per lo sbocco in piano, c ne sta,·a schierando parecchie unità ~~ sua ,·olra per un'a%ione 436
r:rldkolloJJt'II-Rrgilllml 26,
Leppa, S11detmdmt.r(be i111
256
spater
1/ ~dtkrieg,
Ftldballbitz-l{t,l!,itJJml 29, fl al., in K. op. cir.. pp. 3-l-7-351, gui pp. 348-349
controffensiva ai due lari del saliente austro-ungarico: al margine o1:iemale dell'.Alropiano dei Sette Comuni e stù massiccio del Pasubio. Pressati a loro volta dall'VIII Corpo d'Armata russo (Ten. Gen. Vladimir Dragomirov) c m.inacciaci sul fianco m iemale dall'l l" Annata eli Sal<harov, gli austriaci in Volinia ripiegavano, a volte in pieno disordine, sulle loro basi di partenza. Tra le unirà coinvolte nella ritirata, che segnava il fallimento della controffensiva, c'era anche la citata 61" Divisione k.u.k. Impegnati in combattimento nei pressi eli Svin.iuki, i suoi tre reggimenti avevano perso parecchi prigionieri, come puntualmente evidenziato da Marsengo nell'unica annotazione del suo diario riferita a c1uesta fase della cm1pagna.431 ~-\ nord le Divisioni di von der Marwitz avanzavano solo contendendo ogni metro di terreno e subendo perdite non inferiori a quelle che infliggevano. I russi non erano evidentemente più i coraggiosi quanto sprovveduti combattenti del '14, ma nemmeno l'esercim stùl'orlo deUa dissoluzione di Gorlice-Tamow dell'estate precedente; come osserva Jerabck "Il semplice mostrare il Pù:kdbattbe fil caratteristico elmetto di cuoio "a ch.iodo" che la fanteria tedesca impiegò fino al 191 GJ oltre il parapetto dclh trincea non era più sufficiente a seminare paw:a cd orrore tJ:a imssi."+38 Ne è un esempio elOlJuente quanto riportato nelle sue memorie da Denikin. Dopo aver cercato invano di sfondare le linee tenute dalla 4a Divisione tussa a Kiselin, la 20' tedesca, che stù Vosgi si era metitata l'epiteto di ''Divisione d'acciaio" (StahlditùiOJZ), espose un cartello con la scritta "È un fatto che il vostro ferro russo vale l'acciaio tedesco. Ciò nonostante vi batteremo!". La risposca russa non si fece attendere e fu non meno eloquente: "Allora prm·ateci!".439 All'estremità nord-orientale del f.romc d.i Linsingen i Gruppi Fath e Bernhardi passarono fu1o al 18 giugno alternativamente da essere all'attacco a doversi a loro volta 137 -1.\H
-139
:\1. :\larsengo, Eroi se11za l11ce, op. cir., p. 86. R. Jerabek, 13rttssi/owoffmril;e, op. cir., p. 368. _-\..L Dcniki.n, The C.,(m:er, op. cit., p. 240. 257
difendere dai ritorni offensivi dd V C01vo di cm·alleria (fen. Geo. Veliarshe\") e del XXX C01po d'.:\rmata (fen. Geo. Zayonchkm·sky) tussi. La -t.a" \.nnata eli Tersz t:y~ nszky non si ~rm·a riYclando molto più affidabile di quella dcll')ucicluca Giuseppe ferdinando, che se non \'Cniva per questo rivalutato, poteva guanro meno rivalersi <.!cl m odo con CLlÌ era sraw scigmatizzato ed allomanato <.!al comando.44" La battaglia non a-.;·c,·a nuUa da imi.cliare alle peggiori louc per una singola trincea delle Fiandre, dell' r\rtois o della stessa Vcrdun, c al termine i comandi austro-tedeschi anebbero dovuto registrare che un'ayanzara ili pochi chi lom erri e la c~ttnlfa di circa 2.000 prigionieri erano state pagare al prc7.Zo di altri 40.000 uomini fu01i combarr.imenro.441 Come opporn tnamentc rico rda Buttar, i pochi successi offensivi della Prù:na Guerra Mondiale, anche sul fronte orientale, erano nati stù presupposti di un'accnrata .. ricognizione, di un'efficace c costame cooperazione tra fanteria cd artiglieria e della debolezza del difensore c delle sue linee. A volte nemmeno con questi presupposti la '-irroria era stata raggiunta, ma sicuramente non lo era mai stata scn~a di essi. L'offensin di Linsingen, se non abbonacciata, certamente era scata organjzzata in fretta, senza tulta l'artiglieria pesamc che sarebbe srnta necessaria, priva (li tul accurato studio del terreno su CLU molLe unità aYrebbero operato c contro corpi c reparti russi con"inti della loro for~a e decisi a non cedere facilmente quanto ottenuto dopo troppi insuccessi precedcnti. m Linsingcn non demordc,·a ancora, ma si rcnde,·a conto di non poter proseguire con le forze c l'organi%zazionc dei comandi già sperimentate. Dagli austriaci non poteva aspe[tarsi alctmché. P umò quincti a riorganizzare il fronte per T.C. Oo\\'ling, Tbf Bm.rilor Offi11JÌI'I', op. ci1., p. 96, don~ ,·cngono 1--iportati i giudizi indignati del Col. J.-:undmann a Teschcn std compurramcmo degli ufficiali dd l' .\nnara. Hl K. Stonc. Tbe Easltm J7rolll, op. ci t., p. 259. W P. Butrar, RIIS.ria:r Las! (,a.rp, op. ci t., p. 2 l 4. 44"
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un num·o attacco da cffetruare il 21 1-,riugno con altre due grandi unità tedesche, assegnando l.' Il a DiYisione ba,"arese 113, arriYata dal fronre occidentale solo 4 giorni prima41 \ al Gruppo Bernharùi a nord del suo schieramento e la 43" Divisione tedesca della risen~a (1\iagg. Gen. von Runckcl) alla sua ala meridionale. 11s Nei confronti dei tedeschi, non sempre guardaci con simpatia dai camerati austro-ungarici, a \'Olte anche da quelli di nazionalità tedesca che ne sopporta\·ano a facica l'arroganza c il senso di superiorità, si registrarono in guesro momento sebrnali di una sincera "fratellanza d'armi" non disgiunta d::t un certo sollic,·o: "\lei corso della notte giunse della fanteria tedesca da K.o' el ed occupò subito le trincee. Giunsero a marce forzate, le di\i.Sc aperte, il fucile appoggiato al petto nudo, affaticaci, perché proYe11ÌYano dalla Sonune e sarebbero dm-uti andare all'est .i n riposo. Le cose però erano andate diversamente." 11 6 Memre Bemhardi avrebbe continuato a guidare il suo gruppo, incorporanclO\-i semplicemente i baYarcsi, a sud il comando non poLe\·a più essere assegnaro agli austriaci dopo le ultime " magre" contro un nemico che - erroneamente - i tedeschi a\-e\Tat10 gi.udicato più debole e demotivato dì quello affrontam dai loro corpi. La 43' Dh·isione, assieme aUa 61" Di,·isione di fanteria k.u.k. c a uniLà di cavalleria austro+~• Su questa grande unità si ,-eda la monografia di C. Srachclbeck, .\lilitruisdJr Effikliriftlt, op. cit. o l'articolo che ne ria~sumc le resi principali Sh'affgy ''i11 n tl!irroco.rm", o p. cit., dt:dicando peraluo ben poco ~pnzio :~i
cornbattimcnri de11916 s ul fronte oricmale. Dove si era tiisrint~ ~ Héthincourr, si veda Uaycrischc l<riegsarchi\' (a cura tli), Die B(I)'CI'II Ìlll G mum K.rirge, op. ci t., pp. 2-+9-25-.J.. 4H \lcrira ricordare che l'arri,·o di ttucsre due divisioni fu tempesti,·amenrc segnalato dal servì.,do informazioni russo. ~far$engo, infarti, aUa data dd 22 giugno scrisse ~ul suo diario: "Ycrso Xo,·cl JKo\'elJ sembra sia giunta la 11• Divisione bavarese provenienre da \ 'e rùun. [... ] L'L'fficio lnfonna~àoui segnala che tutta la ..J.3J Divisione di riserva tedesca, proveniente da Yerd un, $i trova sul fronte russo." (Eroi swza llfCI', op. cit., pp. 87 -88) Hl> FddkaJJOJJI'JJ·&._~immt 26, spater Feldhrm/Jitz-fugùnmt 29, el al., in K. Lcppa, S!fdetmdmtsdlt Ì/11 W'eltkri~g, op. cit., p. 35 1. 4+1
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Lulgariche c tedesche, andarono gu.i.ndi a cosriruire un num-o Gtuppo d'attacco affidato al Ten. Gen. Eugcn \-on FaJ.kenhayn, fratello del Capo di Sr.ato ;\tfaggiore generale. Con.rad non era affatto com·imo deHa fattibilità e dell'opportunità <li questa azione offensiva e chiede\ra uwccc nuo,-e fo rze tedesche per consolidare il fronte della 4" e della la Annata k.u.k.; ma i suoi non erano altro che consigli di c.1ualcuno che non poteva dare altro. l d frattempo i combartiJ.nenri prosegui,·ano cotTH.: pura lotta di ~Httito fra le opposte fol'i~e, soprattuttO ~ù nord tra il Gruppo Fath e il . ~ C01-po d'. \rmm.a russo, con centinaia di perdite per la conquist.a c la successi,·a ccssionc di poco più di un km eli terreno. Di qucsri dUJissim.i combattimenti sullo Styr della terza serùmana di giugno la penna di Otto Gallian ha lasciato un'efficace descrizione dal punto di Yisra dei minori li\Tlli di COJ.llando:
' Anche gli alui barraglioni del reggimento [99°1 finirono u1 una sii uazionc estrei:namcn te difficile e dO\Tttero aprirsi la Yia per tornate a lla base di parlenza per l'attacco solo con una lotta corpo a cmpo. Scompaginate e con pcrdiLe terribili le compagtùc ti.guadagnarono la \·ecch.ia linea. Ciò nonostante- alle 15.00 gli uon:ùn.i del99° assieme a dLte compagtùe di tedcsch.i elci Sudeti dd II/ 9-1° e due bawlglioni 1-Jom;ec/ crano pronù all'attacco. ~-\nchc in C.Juesto caso i siberiatù opposero una decisa rcsisren7.a, da ogni macchia <li vegetazione si abbau c\·a sugli attaccanti u11 micidiale fuo co <.ti mitragliatrici, contro il quale il piatto terreno paludoso non offri\-a alcm1a prmezìone. Poiché anche l'attacco dci reparti tedeschi a Percspa a fronte della superiori[à nemica non riusci\·a a fare progrcss~ i battaglioni dovettero alla fi ne essere falti cipiegarc su l.la più fa,-ore\·ole posizione difensi\'a.'w
117
O. G::~llian, Of?fi''ll''{~ bri Ù1ck, op. ciL, p. 222.
260
La sintazione complessi,-a del fronre i.n \'olinia c Galizia e i dubbi su come fermare una spinta offensi,·a zat-ista che non sembrava destinata ad esaurirsi in fretta, anche se n on ave\'a ottenuto risultali strategici, riproponeva il problema del comando unico, m·viamente a tuLLo vantaggio dei tecleschi. 448 Conrad oppone,·a una strenua resistenza, ma la sua non poteva ormai che essere una battaglia di rerroguarùia. Alla richiesta del collega redesco eli porre almeno la parre meridionale Jel fronte (Armata del Sud e T' ku.k.) sotto il comando di Mackcnsen, egli ne condizionò l'acccmtL:ione all'ctltet-iore invi.o di for:r.e tedesche.~ ' 1 9 Falkenhayn tornò alla carica proponendo il "nome magico" di 1-lindenburg al posto di ì\ lackensen. ignorando - o forse no- che quest'ultimo non anebbe accettato un comando che rappresenta,-a in buona sostanza una dtiJJÌ!utlio, quando il suo "partito", all'in terno dell'establislunem Leuesco, mirm·a propJio a sostilllire un sempre più screditato Falkenhayn col vecchio generale, c il suo dinamico capo ili Sta[Q i\Iaggiorc.4 'n Non gli restava quindi che proporre lo stesso nome per il comando dell'intero fronte OJicmale, un incatico molto più difficile da declinare e che ::wrcbbe vincolato il maresciallo, tencndolo lontano dalla sua "sedia", sapenuo peraltro che l'opposizione di Conrad sarebbe Stata stavolta da t:tltin1a spiaggia. Accettare, per il Capo di Stato :t\Iaggiore k.u.k., già in gravi difficoltà a Vienna, sarebbe equiYalso ad ammettere per l'Impero degli .\ sburgo lo status di realtà satellite di Berlino, declassalO al rango di alleato minore su di W1 piano non molto di,·erso da quello deiJa Bulgaria. H~
\riguardo si n:da l'analisi eli G. Beyerhaus, Eillbeitlicher Oberbeftbl. Ei11 Proble111 des IF'ellkJieges. F. Bruckmann \ 'crlag, ~fiinchen 1938, pp. 32-33 . .~.~., La ricostruzione proposra da R. Basscu, Por God tmd l01istr. The fiii/Jèlial AlfStlirm .rJnl()'. Yale Cniversity Prc~s, "Jew llaH:n London 20 15, p. 504, secondo cui Falkenhayn an ebbc semplicemente imposto !\h1ckensen t1uale comandante del fronte dal Prip jer al. confmc rumeno, dopo di che avre bbe "ignorato completamcnre Conracl" per iJ rc~ ro dclhl guerra è, a di poco, fanrasiosa. 1511 • \. Cram on, P. J:lcck, Dmt.rcblrmd SchickJt~!blllld, op. cit., pp. 139- 1-W. 261
Dal21 al 23 giugno ci fu una n umra serie eli incontri tra i due generali ai ,·ertici dei rispeu:i'-i eserciti. Le loro preoccupazioni enmo diYerse. Falkenhayn intende,·a liquidare la minaccia su Kovcl, a nord , sostenendo e portando a tenninc l'azione eli contrattacco di Linsingen, che nella peggiore delle iporesi av-rebb e comunque dovuto garanrire l'imcgrir,1 eli Cjucl nodo ferroviario, non meno importante di quello di Lemberg a sud. Conrad chiedcn urgentemente misure di sostegno alla 7• .Armata k.u.k., per evitare che la sua rolla fosse l'elememo decisi\o per l'entrata in guerra della Romania, e propone,·a in alrernatin una graneliosa controffensin a tenaglia ad est eli J .emberg 151• A prescindere da questa di,•crgenza eli ,-edme, c'era poi il problema eli indi,-iduare il fronte da cui preb·are le forze necessarie. L'Obers/iJ 1-Leeres/eilmrg avc,·a piCt eli tm motivo per non indebolire tùreriormente il suo dispositi,·o sul fronte occidentale. }.. \ ~erdun i bantresi dd Leib-~egiment tra,•olgevano la p rima linea francese e giunge,·ano sorto le mura eli l·"lcw:y, ma i, francesi si difendeYano con una tenacia tale che nessuno di loro si lasciò ca1rw·are senza essere feriro452; i comandi redeschi sul campo non erano affatLO elisposti a Yedersi prin1ti eli altre riser\'e. I preparati,ri inglesi sulla Somme, conrro i q uali i prelievi di trupp a già effettuati rendevano ardua un'azione pre,·enùnl, cost.ituivano un'altra buona ragione per non farsi distrarre dalle richjeste di aiutO dell'alleaLo. In ILalia il l Cotp o ù'i\.rmaLa k.u.k. (1 e 34. Di,1sione di fanteria, assieme alla 43• Di,-isionc di fameria Ho11red) era pronto a lasciare le momag11c per il fronte orien1ale, ma si trau ava on-iamente dell'ultima informazione che Coruad imendc,·a ri,·eLrr_re al colleg,l tedesco. ~-\lla fine 'enne raggiumo un accordo sull'operazione propugnata dal cormmdo di Teschcn per ristabilire la sjcuazionc in BucO\-ina.
o·
Conrroffcnsi,·a per la t]ualc non :l\"C\"a pt:ralrro grandi unirà da mcrrcrc a di$posiziont.:, si vcd:1 I l. Hcrwig, T"he 1·/rsJ !Fodd lf'"ar. op. cit. p. 213. H2 (; . \\ crth, l ',rd!fll, op.cit., p. T3.
hl
262
Di nuoYO però i dissensi supera,•ano le com·ergenzc. I tcdesclù propendevano per un attacco da nord Yetso sud, sul fianco desu:o di Scherbalchev, ad opera dell'Armata del Sud e dci due Corpi d'Armata k.u.k. (VI e X l I l) che le erano stati assegnati. Oltre alle opportunità mLùchc di colpire lince di rifonùmenro ncnùche che si allungm·ano giomahnentc, per i tedeschi cale opzione garamiva il conrroUo c la conduzione delle operazioni e un miglior raccordo con \'on Seeckt presso LI comando della T' .\rmata k.u.k.. . \ sua \'olta Conrad proponcn w1a controffensiva lungo la ,·alle del Dnicster, in sostanza da ovest ,-erso nord-est, m.cdi.anre il sosranzi-'lle rinforzo della stessa 7" Armata. },nchc in guesro caso non era difficile comprendere il sotLOfondo politico del piano: l'azione sarebbe rimasta - almeno nominalmcnrc, ma anche i nonù a quel punto erano impananti - sotto la direzione austroungarica e le direttive del comando di Teschen. Sen7.a contare le considerazioni di piC1 ampio respiro strategico, legate all'inderogabile necessità per l'Impero degli .-\sbuJgo di tenere la Romania fuori della partita c scongiurare qualsiasi minaccia diretta al suolo ungherese. Alla fine comunque un pw1to di contatto, in grado di salvate sostanza cd appru:em:e, venne tro,·aro. Sarebbe stata cream una nuo,-a Armata, la 12", ~ù cui comando sarebbe stato chiamato l'crede al trono \rciduca Carlo, reduce da quello del XX Corpo d'.·\ rmata nell'offensi,-a in Tremino, che avrebbe naturah11e11Le fatto turro fuo rché esercitare cffettivan1entc il comando. l.c ultime u:uppe in arrivo da oltralpe e gli indispensabili rinforzi tedeschi, finalmente concessi da Falkenhayn Qa 119a DiYisionc di fanteria tedesca e la l a Dh'isione fanteria della riserva, inviare il 27 giugno453), sarebbero staci agb ordini effettivi del capo di StatO Maggiore, che non sarebbe staro W~ùdsracren come in Ttalia - che pure timasc al fianco del gim·ane erede al trono in una posizione non esattamente chiara - ma il granitico von Secckt. Questi avrebbe lasciato un comando, quello di
l >.\
R. Jerabek,
llm.rsiiOI~'Offinsirt,
op. ci r., p. 358.
263
Pflanzer-Baltin, con il quale era del resto sempre mancaca l'intesa, e J'auto1ità del quale sarebbe stata ridimensionata patallclamcme alla riduzione ùclle forze che compone,·ano la umata. La nomina di Carlo a comandante rirolare ~wrebbe garantire i tedeschi che, in caso eli difficoltà, Vienna anebbe farro rutto il possibile per impedire che il futuro imperatore salisse al trono con la "macchia" di aver subito una sconfitta sul campo.454 D'ah:ro canta, Conrad poteva consolarsi al pensiero che un'Armata creata su proposta tedesca non ancbbe ponuo essere flbbanùo nat.a dall'alleato al suo destino. Come misura compensati,·a egli comunque ottenne dal collega che tanto il quanietmasrro generale della nuova grande unità, quamo il capo di SG\to 1\[aggiore eli P flanzer-13alcin fossero :lUStriaci; al COmandante della ~\rmata sarebbe StaiO COSÌ 0 rcstimiro, il l luglio, il fido ,·on Zeynek, col ,;arico consolatorio delle c.ongrarulazioni dj Coruad.455 ' Il 2 l Mentre i capi discute,·ano, le truppe si bar-tc\'ano. giugno il nuovo Grqppo Falkenha~·n muo\eYa contro l'VIII CotlJO d'r\rmara russo che aven sgomberato le sue Linee :l\·anz:~re; e all'attacco torna,·ano anche il G mppo Szurmay c la 4a Armata k.u.k. , o meglio quanto ne rimaneva opcrati,·o:"6 .\nord Bernhardi impegnava il nemico con l'l1a baYarese c
r.
r
R. Basse t l, For C od rmd 1\.nim; op. cir., p. 505. 15' T. RitLer \·on Zeynek, Ei11 C)jjìifet~ op.cit., p. 25 1. HG Secondo la ricostruzione di G. \. Tunstall, / lllslria-1-lllllgar)', op. cit., pp. -W-~1, 1:-r ~· .Arrnara k.u.k. aveva sac1i6caro il 5~% delle sue forzc nella resistenza iniziale. 11 ~giugno l'organico dell' \rmata arrunoma,·a a 11 7.800 uomini; gu:Htro giorni più iarùi CJucl numero era sceso a 35.000. Contando le ttuppe aggiunte all'unità durame quel periodo. le perdite ammomarono a 89.700 uomini. l dati scomposti per singola Divisione res riLuiscono con drarTl.maricità anche maggiore 1n siruaz1o ne: il -t giugno la ~o• di,i.sione di fanteria 1-lonred (composta prevalenrememe di ungheresi) avC\'a un o rganico di l ~. 000 soldati.l'8 giugno ne annm·cra va solo -1.000. t\.el frarrcmpo i X.'\J hattaglioni di marcia rimpia7.z:wano 2.900 uomini, ma il 20 giugno l'organico della Divisione ne contava 111 ruLLO solo 3.600. La 2' D i,·isione fa nteria il~ giugno ann m·erav:r 13.1 00 cfferti\ ~ 1'8 giugno 1.500. \nche dopo l'arri,·o ùi :\.000 complementi, il 20 giugno questa Divisione non superava i ~{){)0 uo mini in organ.ico. -1>1
la Di,-:isione tedesca Rusche, di nuo,·a formazione, assieme all'ala destra del II Corpo d'.\rmara k.u.k.. Kalcdin più di Bmsilo,·, che veùe,·a le opera7.iorù da una prospettiva più ampia, che incluùe,·a in quel.la fase i successi delle .Armate meridionali, era in ansia per il costo in \ritc mnanc c il consumo di munizioni che gli era costata fino a quel momemo la controffensiva di Linsingcn. Le preoccupazioni del responsabile dell'Sa _-\ m1ara erano del resto rutto fuorché peregrine. ,\lla richiesra dd comando del "fron1c sud occidentale" di farsi asschrnare lune le munizioni che 1'inclusn1a russa era in grado eli produrre, Alekseyev aveva infaLti dato una tisposra niente affatto rassicu.rame: Finora, tutte le carLuccc per fucili prodotte dalle nostre fabbriche, che ammontano a 4 milioni al giorno, sono stare messe a vostra disposizione. Non c'è modo per man darvene dj più. l .c risetYe Jcl "frome settentrionale" c di quello "occidentale" sono già ridotte. ~~ necessario chiedere che si proceda al recupero sistematico delle carrucce abbandonare sul campo di battaglia. 45 ~ l(aledin aveva fatto quindi ripiegare le sue Lmi tà su di una linea maggiormenlc difendibile e YÌ ~1\·eva inserito il XX lll Corpo J'Armata, relativamente fresco. Fu così che dopo solo due giorni di cauta a,·anzara, il 23 giugno, Je tre Di,-:isioni di Falkcnhayn (-tY c 108• tedesche c 61• k.u.k.) andarono ad urtare comro la nuova posizione difensiva russa. Ne catrurarono una pane rile,·antc, facendo un buon muncro di prigionieri, ma ancora una volta ciò non determinò la ritirata delle unità zru:.iste . •\nchc se provati da 15 giorni passati all'offensin c dal logorio della difesa, i fanti dell'W \.unata mossero num·amenrc al contrattacco delle for7.C della l a ,\ rmara k.u.k., sul fianco destro del gruppo d'attacco à\TCrsario. A dispetto delle recise disposizioni di Linsingen,
W Riporrato in S.G. ~clip<l\ic, J.Yastllplm!Jt ) ·,fl,0-7.rrparlllogo, op. ci t.
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di proseguire l'offcnsi\·a fino al crollo ru~~o, Fall(enhayn si ,·ide costretto ad ordinarne l'an:cs[Q fino a che l'artiglieria pesante non fosse giunta ed avesse preso posizione. ~-\ ,-on der l\larwirz e a Terszryanszk·y le cose erano andare anche peggio, col X Corpo d' r\rmata k.u.k. che m·e,•a risch.iaLO a sua ,·o Ira di essere ricaccia ro indietro. - é miglior fortuna era arrisa a Bernhar& sul lato occidentale la DiYisione Ruschc non aYe\·a raggiunto l'obiercivo a~segnarole, mentre 1'11" ba,·arese era srara costretta a cedere quamo congLÙStato a fronte delia rca7.ione di due Di,risioni russe, lasciando sul terreno 2-l ufficiali e 1263 uomini.N Il Gen. Romci Longhena riassmne,"a in questo modo, per il comando di Udine, le impressioni che l'azione dcJ "fronte sud-occi.dem alc" gli a\'<.Ta fatto fino a quel momento, che egli ritene,·a essere l'~io di tma num·a fase operari,·a, finalmente sostenuta dall'offensint di E,·cn e con essa coordinata: '\ COì\I . \~DI.- Hanno funzionato bene, senza inwppi, con screnilà c ordine. ARTIGLIERI.\. -Ottima la preparazio ne per l'a,·amara; obietti,.; defuuti, distanze accertare, terreno inquadrato, tiro calmo efficace senza spreco di mu@ioni. Cel<.:ri gli spostamenti. Ogtù Corpo d'.\nnata ha una media di 120 pezzi; inoltre con le numerose artiglierie tolte al nenùco (fra cui parccclù obici modcnùssimi calibro 1Ocm K.rupp, Essen) si sono formare nuove batterie. Ù già stato rimpiazzato il muni7.ionamenro adoperato nel primo periodo. E-\NTERlA- Ottima; spixi[Q eb·atissimo. Deficienza di ufficiali, specie capitani e tenenti; molti gim·ani ufficiali di complemento. Ogni reggimento conta 3.500 fucili più l .000
~'~
Die Btfyem Ìlll CIVSsml\riege, op. c ir., pp. 2%-297. Per l'esperienza dei bm·arcsi sul fronrc orienrale, si \'Cda J. Scluniùr, Cbm{~ingjorltmrs: The jmlltlùtee.\tmimre ojthf Ri?J·rtl Hamria11 A mo· 1m tbc Ea.rlmt Ptvnt 1915 !9 f 8, in E. :\ goston-1\:ikolo,·n e t al. (a cura di) , CllkiiiJJJJ/1 T'ro111.r. Tbe ''/ !as/em T11m" in Firsl ll'odd lfar Ili.rtoo•, >:cdcrland-Rusland Ccmrum, Cironingcn 2017, pp. 127- 148.
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uomint disarmati per supplire le perdire. Per ora non mancano fucili c munizioni. C \ V, \LLERB.. - Non si è mostrata all'altezza della sua fama. Se i capi m·essero spiegato più iniziativa e slancio, se qualche Corpo d'Armata l'a,·essc meglio impiegata, i tisultati dell'anu12ata e dcll'inseguimemo sarebbero stati assai maggiori.459 •\nche Linsingen, dal canto suo, pur detcrm.inaro ad attaccare, comincia,·a n chiedersi se la ~ce lr.a fatta era quella giusta. Continuare l'azione fronrale comro le difese n..1~sc, se anche a\esse a\-uto alla fine successo, a\Tebbc richiesto un prezzo così alto in rcnnini di vite umane da impedirne qualsiasi sYiluppo in profondità. Non re~t.a,·a - ai suoi occhi - che sfrurr.are la parziale nttoria del G ruppo meridionale, meglio se 1infon:andone b strmtura con altre tJ:c Divisioni e le ou.ime artiglierie pesanti austro-ungariche in arrivo dall'l calia e assegnandone il comando ad un uomo deciso come ,-oo der Marwit7, cui Falkenhayn veni,·a ora subordinare . L'attacco a\Tebbe dovuto essere sferrato al più tardi il 30 giugno, col compito di trascinare nuovamente in a\·anti anche la 4a r\ rmata k.u.k., che peraltro contU1WI\·a a chiedere consistenti afflussi di munizionamento c rinforzi, che v:ice,·ersa manca,·ano. ll Gruppo ,-on der Marwit:t. ancbbe anacc.'\to rra le due Annate k.LLk., tenendo le sue DiYisioni all'ala destra c quelle d.i Falkcnhayn alla sinist.ra. Le wùt?t tedesche si sarebbero ovviamente intervallate a lJUCllc aus1ro-ungari.chc: le "stecche" a sostenere il "corsetlO". J ,a Relazione U ffidale redesca avrebbe m-uto mollo di cdcicarc puntualmente la controffensi,·a austro-germatùca condotta da Linsingen. {\ parte la sua organizzazione affrettata, che aYen conòotto ad un impiego "a spizzico" dei rinforzi in arri'·o, essa giudica,·a difeuosa la scelta iniziale di mandare il Gruppo von der !\l arwitz ad attaccare H'1 Telegramma al
Comando Supremo italiano delle 23.00 del 21 giugno in . \ CSS:\ ffi, Repertorio L- l l busta 89 fase . 2.
fronralmenrc linee russe già consolidate c proterce da L111 0 schieramento di ca,·allctia con funzioni di \'ero c proprio "scaglione di presa contano e frenaggio". Oniamentc col senno di poi, si osseLYava come uno sfor;;~o condotto direttamente da nord, daUe linee del Gruppo Fath, \'erso sudest su Luck, avrebbe incomraw meno resisrenLa c cosrretto i ntsst. ad una cliff:ìtct·1.c parata. ~()H Il prudente Kaledin, con la sempre più massiccia presen:La in ciclo della caccia tedesca ad ostacolare la sua ricognizione, era ormai dell'av,·iso d.i do,·er passare alla difensiva, meglio se su di una linea ultcrìmmcme accorcia m e robusta. Qualora si fosse tirenma ine,·irabilc una ripresa offensin, egli sostenuto in questo an'Ì.so da 1-.Jemboq;ki - proponc,·a di attaccare \'erso ovest la 4' ~-l11n~ra k.u.k. già più ,·olrc battuta e eli mirare alla conquista di Vladimir \ ' olinski. Brusilov era di aYYiso differente. Il ,22 giugno Iarsengo testimonia che era "\ ancora mo lto preoccupato per il comportamcmo del comandante del "frol}.te occidemale", temendo adtliritrura di essere costretto dalla sua inazione a far ripiegare l'R·' 61 A.rmata;~ nel giro di pochi gjorni peraltro si sar ebbe rasserenato. Lesh e la sua 3' Annata erano finalmente pronti ad atmccare a nord Yctso Pinsk c, ancora più a settentrione, E \'Crt sembrava avere ormai completato il concentramento delle forze con cui Ragosa do'e,·a muoYere su Baranmich.i. Una ripresa o ffensiva dell'Sa . \ rmara su Km·cl, c1uindi, impegnando direttamente il Corpo d'r\.nnata tedesco lasciato a coptirla, a\rebbe in ogni caso ,·incolato imporranti forze a\Tersarie, consentendo di ignorare la minaccia esercitata da sud dal Gruppo d'attacco austro-tedesco. Sakharov avrebbe potmo puntare con le sue truppe su Brody, mentre le alcre Annate nel tratto m etidionale dd fronte sarebbero state agevolate in un'avan:Lata resa peraltro Jifficile dal sempre maggior allungamemo delle linee di rifornimento.
4
r~ ·
161
C. Rcìsoli, L1 Gnmde GNerra, op. ci t., p. 385. \f. ?\larsengo, Eroi SeJtifl INrr, op.cit., p. 87.
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Tn quei giorni il comandame della in fatti a Brusilm·:
r .\rmata russa scriYent
Mentre la rnia ,\.nnata muove in aYanti, le sue retroYÌC nun sono protette. Il nemico ha un sistema ben S\'Ìluppato eli ferrm·ie a scartamento ridotto aLLra,·crso i Carpazi fino alla BucO\;na. Inoltre due ferrm·ie a scartamento normale daU'Ungherìa alla l~ucm·ina . l- .. J Dobbiamo presumere che gli austriaci non resteranno indifferenti ai nostti progressi e che cercheranno eli concentraJ·e truppe a difesa dell'Ungheria daUa Bucovina. Da parte nostra sento che le tre Divisioni stese su di un frome di 190 km sono troppo deboli c non potrebbero che SL<'\rc a guardare w1'offcnsin nemica. Ho bisogno di riserve per una difesa atrint c non ne ho alcuna disponibile ... 462
Lo .rta/lo reciproco: il fratto JJJetidionctle del)i-onte. ~-\i
combattimenti "stile occidentale" che si erano succcduti dopo la conquista russa di Luck, col ritorno della guerra di LtÙlcea e il sacrificio, per lo più prÌYO di cosuutto, delle opposte fanterie, dal 15 giugno in poi a sud si era contrapposta una guerra di manovra c di movimento. La 7' ;\ rmam k.u.k., chiamata a fronteggiare due Am1ate russe in piena a\·anzata, dm·c,·a fare i conti con una situazione degli organici drammatica, mentre il suo comando abbandona,·a Kolomea per Bohorodczany a sud di Sranislau, aggrm·ando così le difficolcà nella trasmissione degli ordini463. La 24" c la 30" Divisione fanteri::t avevano solo 3.500 uomirù ciascuna; la 42" Di,-isione fameria, cui si attribuiva la nomea eli "Di,isione del Dia\·olo" e che a\'CYa assorbito guanro resta\·a della s· e della Sla, non ne conra,·a che 5.200. ,\ smencire le tante ,·oci sulle nazionalità "infide" che erano circolare prima, durame e 6Z Tgenrral'ny \'oycnno- l SLtniche~ki y . \rkbiv ,\ Ioscow, 53 12, pp. 16917() cirato i_n P. Buuar, RH.r.rirt~r Las! Gasp, op. ci t., p. 225. l(·' • \. : \. BrusiloY. i\loi rospo111i11a11!Jt', op. ci t., p. 395 c T. Rittcr 'on Zcynck, Ei11 OJ!ìifn; op. ci r., p. 250. 1
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dopo la bauJtglia, i nume1i indicano senza tema di smentita che le perdite delle "inaffidabili" unità ceche (inclusi i prigionieri) erano state .infcrioti a <-JUCllc delle DiY:isioni o delle brigare "sicure", a reclutamento croato o polacco. Nonostante quesLO salasso ci si aspettaYa comunque, almeno a [i,·ello di dichiarazioni ufficiali, che la 7• ..-\nnara k.u.k. reggesse ed impedisse.: sia la penetrazionc in Ungheri::t, sia un an·olgimento da sud ddl'1\rmata di Yon Botluner.. \ f~n·ore della grande Lmità giocm·a il fatto che, pur accomunaci dall'acrimorlia nei confronti di Pflanzer-Baltin, i comandami in subordine non aye,·ano mai perso 1-l resta come era accaduto a non pochi colleghi della 4' r\..rmata e aye;·ano sapmo agire eli ini;;:iati,·a, anche quando si erano t:ronti pri'1 eli precise direrri\T dal comando d'.\ rmata. 464 La situazione si prcsemm·a però oggcttiYameme difficile, come il suo num·o capo di StaLO J\Iaggiore riferi\·a, a chiare lcttcre, in un rapporto dellG.,giugno: La posizione deLla ,7• ~ \rmata, per il compito che le si è posw, è da,•ycro difficile. .\!on è certo se essa abbia ancora l'imerna capacità di resislcre ad un attacco forte, ben preparato c globale. Temo che dato il compito di coprire l'area tra il Pruth ed il Dniester con L't sua forza principale c di garantire la sicurezza della l3ucm·ina con l'altro b'l.·uppo, 1'~-\rmata ,-crrà sfondara nel centro.465 1..: che l'analisi di von Sccckt fosse addirittura ottimistica ,·enne dimostrato dal cedimcnto dell'XI Corpo d'Armata di ,-on Korda, il 17 giugno, attorno a Czcrno\\·it7.. Di fronte alla facilità con cui i russi erano riusciti a distruggere le ridotte a difesa dei ponti a nord della città c ad aver ragio ne dell'ostacolo rapprcscmato daJ fiume Pn1th, posizioni rilenute prima imprendibili, allo sconfortatO comandante non restò che ordinare un\ùLeriorc ririraca a marce fon~~Hc dietro
1(.~1 :\ .
Bollati, l nmsti più mmlkris!iti, op~ ci r., p. 370. F.. \'\'issh<lllpt. Vie Krise der 7 o.rlemirhiscb-tii{WiriSChelll/arb der Srhlarbt bei Ok11a +.-IO. }tmi /916Amm. \'\\'\", 19~6. p. ~0. l l>3
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il Sereth.466 11 modo in cui il corso d'acqua venne forzato da parte dei reparti dell'82" Divisione del Gen. Promov assume toni di impresa epica nel racconto di uno dei suoi protagonisti: i\ Ila fine della giornata, le compagnie di mitragliatrici raggiunsero il fronte c aprirono un fuoco feroce sulla prima linea della difesa nemica. Sotto la loro coperru.ra, i genieri si precipitarono in acqua e .iniziarono a costruire strette passerelle sen;;:a ri.ngbiere, e sebbene gli amaversamenti non fossero ancora completati, la fanteria s1 slanciò irresistibilmente all'attacco. Pocenti "hurrà!", ondate fonnidabili, senza sosta, ondeggiavano su] Prut annerito. In lunghe file wrtuose, i combattenti si precipitarono verso gli attra•:ersamenti ancora incompiuti. Vi corsero attraverso, saltarono in acc1ua, salirono i pendii, disuussero i reticolati. l'violci caddero dai ponti nelle acque in rapido m ovimento del fìmne e scomparvero silenziosruneme, porcari via da onde fangose e boiJenti. E t]Uando forze sufficienti si acnunu.larono sotto la copertura della ripida sponda del fiume, l'attacco tiprcsc. Esplosio1ù di bombe a mano tuonarono oltre la scarpata. Le baionette si spinsero freneticamente in avanti, e di nuovo il potente e irresistibile russo "hurrà!" ruonò attraverso i campi di Galizia e Bukovi.na.4c.7
1l 18 giugno anche la città, capoluogo regionale, cadeva in mano russa dopo una sfortunata difesa da parte della Brigata Papp (un'unità composim che includev·a anche rep<uti della gendarmeria), decimata poi nel corso del successivo ripiegrunento 468. Il comandante del 326° ceggimento, il Col. N .K. Chizh evsky, si fece consegnare le chiavi della città da un'autorità civile il ctù principale timore era che i vincitori Hoen, Die Kampfi Ìlll Oslnt, op. cit., p. 233. E. V. T um.ilovich, Pem!J'Otllirort!)l, op. ci r., p. 72. ~G& E . Ortenschhiger, Die ,gl7use ms.risc/;e O.ffeJtJire cles }Cibres 1916, ill H. Kcrchnawc, F . O ttenschlaget (a c ura di), Ehnmbm!J !11/serer A rti/ferie, o p. cit., pp. 233-257, q ui p. 239. 4M> (vf.
4<•7
271
aggiungessero nuove violenze a yuclle che a,-e,·ano caratterizzalo l'occupazione del primo anno di guerra. È il diario del l ° Felc/IJattbitf?:pbtei!tm,g (Reparto obici pesanti campali) a restiruirci uno scorcio di c.1ucsra ritirata ~1\Tenuta sotto l'ù1eubo della caYallctia russa: 20 t,rìugno. Nell'ambiw della brig}'l t·~, Papp la ricirata prosegtù lLmgo la valle della Brodina \·e rso Saden, poi oltre la 13rodina Yerso Baltin, dO\·c venne effettuata una bre\·c sosta. Poi si prosegui per Breaza. Li ci raggiunse L-t notizia che la 32 batteria del rc~l"].memo era andata perduta. Ufficiali c sc1Yenti [uùrono in parte prigionieri dei russi. 1\ mezzogiorno il corpo riprese la marcia attra\·crso T\toldo\v-i. c Lud\\1-lgsthal Yerso Po:wtira. Qui, a causa delle voci che si diffondc,·ano che la brigata Papp, stretta in una mmsa, ripiega\·a, si generò un terrore di massa nelle se:-:.ioni c nelle colonne, che si .flicdcro alla fuga \'erso Jakobeni. Grazie all'energico inlen·cnto di ufficiali e soldari del rcggù11emo, l'ordine Yennc presto tistabiliro. Le batterie si diressero a .Jakoben.i, dO\·c presero posizione. Le ' 'oci si dimostrarono Jcl runo i11fondare:' 6'' Quello che von Korda non poren1 immaginare, nemmeno nei suoi incubi peggiori, era che si trattava solo dell'.ini.:-:io di un mmirnenlo all'indietro che, sotto l'incalzare dci mssi, sarebbe durato per i sci giomi seguenti, arrestandosi solo con i CaJl)azi alle spalle, dopo aYer ceduro l'intera Bucm-ina meridjonalc. Il Gruppo d'attacco msso appositamente cosriruito, agli ordùu del Gen. Pramonrm-, che a\·cn superato iJ 20 il Sereth ~wcndo la meglio dell'opposizione dciJa 10• Brigara di fameria k.u.k., il 22 giugno prendeva Kuly, sulla linea ferroviaria KolomeaCzernO\vilZ c minaccian da '-icù10 Kolomca. Il giorno dopo obbligm-a i rcsri della Btigata Papp a sgomberare le sue posizioni di KimpoJung, oggi la rumena Chnpolung 46'! Zwisr/;m Dt!ffsler 1111d Kmpatm Jd,were fdri!Jrmbilzabtl'illlll!, l. Jpaeltr Sdnveres rèldmti/lerie-Regi"'ml i, in K. Leppa, .l'llrlelmrlmlsd;e i111 11"(/tkrit;~ op. ci r., pp. 319-323, qui p. 321.
~loldovenesc, a 15 km in linea d'aria dal confine ungherese.no . \ guidare l'inseguimcmo e tenere in allarme le colorme in ritirarn era il III Corpo di Ca,·allcria del generale Fedor ..\rrurovich Kcller, figura di,·enura leggendaria dopo che la sua 10• Divisione di cavalleria a\·eva travolto in Galizia la 4" di cavalleria k.u.k. il 21 agosto 1914 in quello che fu il maggiore combau:imento eli cavallc.:ria dell'incero con flit1n~ 7 1 , e non è un caso che i maggiori successi della cavalleLia zatista siano venuù proptio in questo settore del fronte. l .'.\tmata di J .echitsh.·y venint così a trm·arsi su di una linea che corre,·a da Kolomea a nord attraverso Kuty fino al confme rumeno, minacciando sia i passi montani che conducevano in Unghctia, sia le retrm"ie del Gruppo Had~·, già duramente in1pcgnaro. 1123 giugno si ebbero i combattimenti iniziali della battaglia per Kolomea nella zona di Kuty sul Czeremosz e ~t Roznow, dove in un primo rempo il C01vo di cavall eti~t lhudcrmann (3•: l ·eldmot:rcba/lelltmllll Adolf Brudennann e sa Divisione di cavalleria: 1\lagg. Gcn . . . \.dalbert Fluck von Raggamb) c reparti della 24• e deUa 30• Dhrisione di fameria al comando del l,èldmat:rcballmtllalll Hugo von I Iabennann respinsero gli arracchi.n Peraltro oltre ad a,-er allungato le linee di ùfon1Ì01ento fino al limite della rotrura, le unità msse non si tronnmo più, sulla maggior pane del fronte, nella condizione di poter m anm'fare in pianura aggirando i renmtivi di resisten7.a avversari. Lì infatti la loro nw11.erosa cavalleria - che comunque, e fu sicuramente tm errore, non venne impiegata come una forza d'uno unitaria poteYa giocare un Juolo rile,-anrc, ramo più contro reparti in ritirata, come quelli austroungarici, che, abituaci da mesi alla guerra in trincea e condi/.ionati dal "dogma" del manrenimcmo del commto sui fianchi, cr~mo in seria difficoltà nell'ada trarsi alla lotrn in campo aperto: "Una simile situa7.Ìonc era quanto mai fa,·orevolc all'esercito russo: la loro forte ca,·alleria penetrava in tutte le ·1711 1~.
Otrcnschlagcr, Die gro.r.re m.r.ri.rdJI' Q(frwil'e, op. cit., p. 241. •\nùoltnko, .'ìttJ/ia, op. ciL., p. 3-tl. (\[. l locn, Die 1\iilllpft ÙJI Oste11, op. ci r., p. 23-t.
471 S. 172
T3
zone non difese, aprendosi la ,-ja ,·erso le impananti città di tanislau e Kolomea."n Davanti alle uniu'l comunque pronue della 9" Armata infarti si stendeva ora il pettine delle v~tlli che conducevano ai Carpazi, un teatro operativo che obbliga,·a ad una suddi;-ìsione dei reparti e alla conseguente dispersione degli ordini e delle dipendenze organiche, che anda,·a a nmo ntmaggio dei difensori. Se fin dall'inuio dcll'offensint fosse st:uo assegnato alle •\rmate di Lechitsk y c Scherbatchc,· m1 obiettivo strategico - l'il1\'asi.one dell'Ungheria, o la ca11Ura del nodo ferrovi~u:io di Lembcrg- e non il scrnplice impegno del maggior nw:ncro possibile di forze an·ersaric, i.twece delle "spaliate" conrro le Di,·isioni k.u.k. o di parziali conquiste territoriali di dubbio ,-alore, sarebbe forse stata condotta un'nione in profondiuì realmente dccisi,·a. 1 -~ L::. conquista di I<!olomea il 29 giugno, propiziar~ da un nuovo cedimento sul Pruth dell'ala destra del Gruppo Benigni, e che pcrmisc la cattura di altri 40.000 uomini (dci Gruppi Snjarié, F-labermann e Hadfy, nonché dcll'8" Di,·isione di canlleria)~-", dm·ent di fano rappresenta re l'ultima Yitroria della 9" .Armata russa. Essa non aYen più né gli uomini né il muniziona.mento necessari a forzare i pass i dei Carpazi o a trarre vantaggio dallo spa?: io virtualmente indifeso che ancora si apriva subito a nord, tra le forze di Benigni e quelle di Hadf) . . \nche le perdiLe russe ammontaYano a quasi 300.000 uomini, olrrcrurto quelli che erano stati addestrati all'offensi,·a con i "metodi di Brusilov"; i rim piazzi e le n um·e unità in arrivo da nord come ossetYa Bu rtar potevano bensì garantire
Tominac. l ln·tlll 11 flmsilor/jtrOJ oft11:(jli, (TT), op.cit., p. -lr. Bollari, T rormi più mmttnistiri, op. ci t., p. 3 7 ~. Sull'imporranza strategica di Le.mbcrg (!.copuli) e sulla scelra austru-unt,r:Jrica di ùifc.:ndcrla con l' -\.rmata del Sud, giudicata 1~ pili robu~ ra c.: affidabile delle grandi unità schierare ~ul fronte me.ritlionale, si veda 1 .N. Golovin, l3m.ri!OI<r O.ffi11.rÙ•e, op. cit., p. 57S. ~ ·, Ostmricb-C11gams letzer Krieg 19/.J-1918, l\', op. ci r. p. 560. ~
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un'accettabile difesa, ma mancavano delle caratterisciche e delle capacità che avevano connotatO i primi giorni dell'offensiva.4 ì 6 Più a settentrione, sul fronte dcUa 7a.l\..rmata mssa i ristùrati erano stati certamente meno spcttacolari. Il 15 giugno un attacco condotto in forze contro l'ala sinistra del VI Cotpo d'Armata, costituita dalla 39" Divisione Honved del Fe!dmanchal!ettlnanf ;\dalbert Darli von Gymmara und Magyar-Cséke c da reparti della Divisioni tedesche Oppeln c Hiokc era stato respimo, anche se solo dopo feroci contrattacchi che avevano esaurito la capacità con1battiva degli ungheresi, i cui reggimenti do,cet..tero essere ritirati dalla linea.m Il giorno dopo, a fronte di una specifica richiesta del comando di T eschen, von Botluner sintetizzava tma situaLione con più ombre c timori che luci: .. .i protratti tentativi di sfond~une.nto da parte mssa sono stati fino ad ora S\'entati, peraltro solo con tma consistente perdita di forza dcUe truppe tedesche. Nel caso i russi proseguissero in tali temativi, senza il supporto di truppe fresche la situazione non si presenta affatto rosea, anche con l'utilizzo parziale dei rinforLi in attivo. Si è progettato un contrattacco dopo l'arrivo di tali D ivisioni, appunto con due Divisiorli tedesche ed una k.u.k. per alleggerire la 7a Armata. Nel caso di inserimento di citeriori mùtà msse o di altti
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P. Butta r, &mia's Las! Casp, op. cit., p. 226. Il tlisperaro bisogno di nuO\·e reclute ave,·a indotto il governo russo, i.l 25 giugno 1916, ad allargare la coscrizione obbligatoria- anche se solo per il. lavoro coatto nelle vicinanze del from e - alle popolazioni nomadi dell'. \sia centrale che uno a quel momento ne erano esenti. ~e nacque una rivolta che si sarebbe protratta fino alla l'ivoluzione e allo scoppio della guerra civile: J. Leonhard, Die Biid.m, op. cit., p. 5-J.S. Si veda inoltre J.A Sanborn, l111peria/Apotab'fm, op. ci t., pp. 175-1 R3. m .\ .. \ . :\rz, L!fr Ge.rc!Jic!Jte, op. cir., p. 100. ..-'ilio stesso .-\.rz si deve un dettagliato rapporro inviato all'.-\OK l'anno seguente s ui combatti men ti sostenuti contro i russi (OP 400 Sef,rteto datato 3"1 agosto 1917). Sul combattimcmo si vccb il diario dell'artigliere K. lstvan, Kato11ai életmJ"\P'''· IBiogn1fia miltarel cipOJ:taro in F Pollmann, Die OstfroHt, op. cir. , p. 95. 275
ripiegamenti della 7• , \.rmata è problema ti ca la consen·a7.Ìone della posizione. ll successo dei nostri nuovi rinforzi YÌene così a dipendere dalla consistenza e dalla di;-e7.ione d'auacco delle forze russe."178 :\ dispettO Ji questi cimaci, nei giorni seguenci la siruazione non peggiorò. SchcrbarcheY si limitò infarri a coprire il fianco seuenu_ionale dell'a,·anzata della 9" .\nnata e a tentare di otlenere semplici correzioni parziali delle linee, soprammo da,·anci al VI c ~ù XIU Coq1o d', \.rmata k.u.k L'.\.rmata del Sud ebbe cosi modo eli s[ruLtarc la situazione relat:ivamentc tranquilla per recuperare la capacità operatn·a delle truppe, riordinare i reparci, sollecitare la cooperazione tra fanreria ed artiglieri;t e chiarire i rapporti di comando _,-., • d suo diario di quei gionu l'artigliere Schoss, della 12" Di,-isione del Y'l C:otpo d'4\nnata, poteva azzardare eli scorgere ".la luce alla [Ule del tunnel":
' Dobrowody, 20 gùtg!fO /916 Guerra di oincea. Il nemico pronuncia alcuni attacchi; quesù ,-engono però stroncati sul nascere. Si può presumere che l'intera offensh"a di BrusiJo,· si sia esaurita. "-\ chi osserva sembra appunto che egli abbia chiamato a raccolta le sue uJrimc fov~e, ma tutù i suoi attacchi, condorti con la più aspra ,-iolenza contro le nostre lince, si infrangono senza cost1urto ..!811 . \i due Corpi d'.Annat.a ottenuti dalla 7• 4-\nnata, VI e Xl Il, ,-enne anzi ordinato di considerare la linea occupata fino a <.]UCI mo.rncnto come una posizione di n~sisren:.:-:a ad oltranza, eh<.: ùovc,-a essere sussidiata da una seconda linea fornita di isralla7.ioni c rico, ·eci. Nel suo settore, a Oles7.a, la 12a Di,;sionc sarebbe arrivata a realizzar e in profondità ben quattrO Complessi trincerati per la fl.nc del mese.JRI Jl 19 m 1.. E. von Schlo t hòm, Di1• IV7i.redicbe /Jmtgbr Siidmmee, op. ci t., p. '27. 1.. 12. von Scb.lutb~::im, Di1• KttùerlidJt' Dmtsd.JP Siidarmee, op. cit., p. 29. '~0 .\ .M Schoss, Verklmtgme Tage, op.cit., p. -102. m K \\\'/"-'E \, l"as;-:.73-k k.u.k. 12. Tnfamc ric Division Kmdo.
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giugno la 48" Divisione k.u.k., in arrivo dall'Italia e che aveva già scaricato sei delle sue tradotte, veniva tolta a von Bothmer, appunto in considerazione dello stabilizzarsi del suo f.wnte, e assegnata all'ala meridionale di Linsingen. Svaniva cosi il. progettato contrattacco, non senza c1ualche recrùninazi.one c un tentativo presto abortito di rilanciarlo in extremis con obiettivi più limitati, ma l'Armata del Sud poté pm sempre contare sull'importante rinforzo rappresentato dalla 105" Divisione tedesca. La mancata pressione sulle sue linee consenti all'i\nnata addirittura di rispondere positivamente - il 25 giugno - ad una richiesta di aiuto da parte eli ' 'on Seeckt, l'invio fu .lll1litato ad un regt,>imento fanteria, wl reparto mitragliatrici c tre batterie; non molto in termini assoluti, ma abbastanza tenendo conto del fatto che l'unirà di von Botbmer resisteva da sola da 20 giorni a tutù i temati''i avversari di sfondamento, autenLico "scoglio in un mare in tempesta". Il racconto di uno degli attacclli delle truppe di Schetbatchcv alla nuova posizione di resistenza austro-ungarica, tenuta dal già citato 28° reggimento .fdJiitzm di Pisek, consente di confem1are che anche in questa fase, diversamente da quanto sarebbe accaduto in segLLito col Co.q1o Speciale della Gmu:dia dm•:-111ci a Kovel, i "metodi" di attacco implementati dal" fronte sud-occidentale" erano ancora operanti. Al contempo rivela come, dopo un petiodo così lungo passato all'offensiva, anche tra le file tusse non faceva difetto la disponibilità a disertare, quando se ne offriva la possibilir.à: Il giorno dopo i n1ssi si spinsero con la trincea fino a 20 passi dal reticolato secondo il sistema delle trincee d'approccio francese del1915. Quelli che si erano spinti più avanti vennero però invitati med1'lnte alCLuli richiami gentili e il lancio di c1ualche ben piazzaca bomba a mano a darsi ptigionieri, cosa che effettivamente fecero. Da loro - 36 uomini sul fronte della 5" compagnia - si venne ora a sapere che un intero battaglione aveva attaccato gli avamposti. Poi però i tussi bloccarono la 277
diserzione dei loro uon11111. e1 gionli successtYl t n1ssi compktarono le loro basi di partenza per l'assalto. Quando il Sottorenente 1\[ocker chiese all'artiglieria tli contrastarne la costruzione, tJuest'ultirrut non poré oLtencrc alcun tisnlrato a causa della scarsità di munizionamenro. l n ogni caso c'era quindi da aspettarsi un attacco russo nei giorni seguenti. l .e compagnie rafforzarono, per guanlo possibile, i reticolati, sistemarono le trincee e posizionarono a portata di mano munizioni e bombe a mano. 1R1
Il 29 giugno il cedimento del Gruppo Tladfy costrinse ad un ulteriore ripiegamento l'ala J esm1 del xrn Corpo tL\rmata affidam al i\Iagg. Gen. Joscph Leide \ "011 Dolina ( 15~ Di,1sionc k.u.k.). Fbcrhard l"reiherr \·on. Schlotheim, nella sua ricostruzione degli aYYenimenti, ne lamenLa,-a l'impatto sul piano m orale piunosto che su quello tartico. E sempre il diario del 28° Scbiitzen annot~wa: "Tutto paret·a in ordine. Poi alle 1..)0 giunse l'ordine eli ricirata, perché a Kolomea turco era andato perduco. Ufficiali e uomini furono come colpiti da un fulmine. i\la LU1 ordine è un ordine, c i bravi JciJiitzm levaJOno le te nde."~ 8 -~ Il XIII CoJp o d';\ tmata ~l\·cva infmti respinto in prcceden;;:a ogni attacco russo senza cedere un merro di terreno cd a\"Cnt abbandonato la sua linea a sud. di Dolina solo per consc1Tare il contatto diretto col gruppo Had fy.-184 Sulle nuO\·c posizioni comunque le truppe di Leide respinsero attacchi a massa condotti dalla c<walJeria
Bt'i 0/m"()'ll, in K. Lcppa, J/1(/etelldmtsrhe i111 Jl"'dtk1ieg, op. cir., p. 32-+. Per quanro riguarda il problema delle discoion.i russe. ~i \CÙ:tno le rcsrimonianzc lcncrnric di\". Dmirric,-, Dobroroltl.r, op. cit., pp. 18-21; L. \ ·oitoloYskii, J>o .rll'd(I/11/'0Ù!J': Pokhor/,!}'C :?f1Piski l 9 l .f.-19 l 7, I, [l n bal.ia della w •crra. Note di campagna l Gos. izd-vo, Lcningrad 1925, p. l-l c il relativo commcnro d i K. Petronc, The Crea/ ll "'ar, o p.cit., pp. l Ol c ss. l&1 fJei Oberty11. in l(. Leppa, Slldelmrfelllsrhe Ù11 ll'i>llk.lieg, op. ci t., p. 328. m T•. F. ,·on Sch.lorheim, Dit• Koiserlirhe Dmlsrhe S11damm, op. ci r., p. 39. 4K2
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russa, secondo una fonte tedesca con addi.tittura 150 sc1uadroni su sei ondate su eli un fronte eli 3 soli km. 485
L 'fmpero zarùta e<~li alleati de!l1ntesa. Il 24 giugno sulla linea della Somme i tedeschi si chiude-vano nei loro bunker per resistere ai primi tiri eli una preparazione eli artiglieria che si annuncian senza precedenti sul fronte occidentale. l .'offensi\Ta che l'avrebbe seguita si sarebbe impressa ncUa rnenwria anglo-sassone come il paradigma stesso della Grande Guena: un immane sacrificio di vite umane, oltr.ctutto dci volontari, dci "Kitchener people", il cui scopo ultimo, S''atuti ben presto gli obiettivi strategici, sarebbe stato - cotne a Verdun - il logoramento dei difensori in LUla gigantesca battaglia di attcito. 486 Pochi giorni dopo in un telegramma indaro al suo addetto militare a Roma, i\lekseycv ribad_i,ra le richieste da inolcrare al Comando Supremo italiano. La comunicazione recitava testualmente: Entro domani 28 corrente sarà inizam sulh fronte anglofrancese una llmga e vigorosa a~.:ione di artiglieria, Col giorno 2 luglio calendatio it-'lliano noi anemo ultimato i movimenti eli uuppa e di matetiali necessati per rafforzare il Gmppo Annate Bmssilov, le quali tiprenderanno subito energicamente la loro avanzata. S.M. l'Imperatore ed io preghiamo vivamente il Comando Supremo italiano di appoggiare la nostra azione continuando la controffcnsiYa (già cosi felicemente iniL.iata) con +ss Tcn. c-;·en. von Hofacker, Der J l7eltkrie~!(, \'\'. Kohlhammers Veclag, Snmgan 1928, p. 151. Eberharcl :\.lfred Konrad Karl von 1-Tofacker, fu uno dei generali p russiani protagonisti a C:aporetto; il figlio Caesar tenente colonnello della IVebm;arbt, amico c cugino di von Stauffenberg, venne coinvolto nell'attentato a Hider, arrestato e giuswiato nel dicembre ·1944. Si veda \V\vw. prus~ianmachine.com / aka / hofacker. h tm [Lù timo accesso 13 giugno 20201. 4 X6 G . Gross, Attlitio11 or A.1111ibitatio11? T!Je battle of !be .'ìOIJIJJN ;,, the ro11text rifGmJJaJ/11 s/ralegy ù1 /916, i11 1-J.. Srrohn (il cura di), Tbe T3t~ltle riftbd'oi!JI!Je, Osprey Publishing, Oxford- ;ew Yod;. 2016, p. 51.
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,;gore c forze tau da impegnare e logorare nel Tremino su una larga fronte le for..:e ed i mezzi del nemico.~ 8Ncl Jicordare i successi messi a segno dall'S. 1\1111ata, con la relativa m inaccia a Kovcl e Vladimir \'oli.nsky, e ignora ndo srranamcnre la CO!ll)UÌSra della lktCO\Ì.na, egli rìcordaYl'l a Cadoma la necessit~ di conser\'are '-igore alla ripresa offensiva già iniziata dagli italiani. Trattenere il maggior muncro di reparti ausa:o-tmgarici a sud delle Alpi non era affatto nel mero inrertsse russo, ma in quello dell'imera causa alleala. Un auacco contro il nemico comune che riguadagnasse al Regio esercito possibilmeme il terreno perduro in Trentine, ma soprattutto infliggesse alla s· .-limata k.u.k. sull'Jsonw il maggior numero di perdite possibile, era il contributo richics[O dalla causa dell'Intesa. Un secondo rclegrrunma, ul\-iato due giorrù dopo, anebbc comenuLO una riclùesta ancor più pressante, concludendosi icasticamente con un "ora o.~mai" !.188 Se si considem l]Uanto stava accadendo in quei gionù sul fronte it.:iliano, si ha ·la riprou che (adorna non it,rnora,·a affatto questa esigenza, ma paga,-a piurtosro lo scotto - non sempre riconosciuto dai suoi critici anche arruali - della fedelt~ agli impegni presi con gli alleaci. Dal 2 1giugno avc,·a impartito le diretljve p er una comroffensiYa in Trencino, c la decisione di proseguirJa a più riprese fm o al 25 luglio - con quella che Lussu anebbe condannato in Cn t iiiiiO sii/l'Altipiano come " la ,.j,-a pressione sul fronte dello Zcbio"J11'', priYa a suo parere di <.1ualsiasi plausibilità ratr.ica - nonosrame l'intenzione di tiprenùere quanto prima l'ini~:iatiya sull'Isonzo, può essere ,·ista, almeno in parte, come una risposta alla richiesta di Telegramma ili Romei Longbena :li Comando Supremo italiano delle 23.00 del 27 giugno 1916, in .\ USS\ rE, Repertorio L-l l busta 89 faK
4 Hi
2. 1111i Tscmral'ny Yoyenno- l storicbe~kiy \rkhi' \!oscow, 1299, pp. 18~ ci raro in P. Buttar, futssttl:r L1st Gasp, op. ci t. , p. 226. Tn reah~ dj quc ~ro te legramma, invia ro ap pu nto il 29 giugno, non rimane traccia ne l c itato rcpcrrorio clell'.·\U~Sl\11:: .\USS\rE, Repe rwrio L- I l busta 89 Case. 1. IH'J E. L ussu, l ·Il mmo SIIII'A/tipimw, E i naucli, Torino 1945, t1ui nta cdi7.ionc, in panicolarc cap.:\.\'.
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_-\lekseyer. \Jl'appello cioè -lanciato dal comando di ~ Logilev - che l'Intesa non lasciasse da soL1 la Russia, ma esercitasse, a partire dai primi giorni di luglio, nna pressione concenttica sulle Potenze Centrali. Per quanto aLroce gucstr1 logica possa apparire al lettore odierno, o la si possa imputare alla "cicca" dctcnninazione di Cadoma rispetto ai comandami degli altri eserciti europe~ essa rispondera alla sola strategia che l'Intesa aYeYa saputo S\' iluppare alla fine dell'anno precedente a Chantilly. Nessuno era stato ancora in grado di offrire una prospettiva cau:ica promettente, al di là della crescita esponenziale della potcm:a di fuoco e alh1 sovrabbondanza dei materiali belJici garanuta dall'apparato industtiale. Lo stesso Romei Longhena do\·ette in questa fase considerare cccessh·e c poco realistiche le richieste annzate dalla Starko al Regio esercito, se in una comunicazione a Udine deUa metà appunto del mese di luglio osservava: G li è che qua si ignorano le grandi dif.h.colrà delJa nostra guerra 'alpestre', difficoltà che nonostante quanto narrano i comwucati ed i giornali italiani e guanto noi riferiamo, questi circoli militari non riescono a concepire, abituati come sono a considerare ogni teatro di guerra alla stre!,rtlll dci loro, piani e facili, e dove per la natura c la conligurazione del terreno i 12tvori di di fesa non presentano ncppur lontanamente i caratteri di resistenza che si incontrano sulla fronte it:alo-austriaca. Per com-incerc di tali cose sarebbe opportuno che ufficiali russi competenti fossero imiraci a risirare la fronte italiana. '')(' A
~on va poi dimenticato come, a dispetto anche dei successi messi a segno fino a quel momento da HrusilO\·, il morale del popolo tusso, ma spesso anche dci rincab:i che \'Cnivano mandati al fronre, fosse onnai lontrmo dagli "entusiasmi"
1
')11 Telegramma ùi Romci Longhena al Com:tntlo Supremo del 14 luglio 19 16 in .-\CSSi\f.E, Repertorio L- l i busta 89 fase. 2. Per un giudizio impicto~o t] uamo iJlgiusto suUa presunta "im:ttucidine" italiana c il con~cguente scarso apporto offerto all'l m esa, si veda \.I. Denikin, Tbl' Cm'i'rr, op. cit., p. 262.
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dell'esLate del 1914. Nelle retro,-ie i ùfiuri di obbedienza e le diser-/.ioni in gran nwnero nei reparri destinaci a ripianare le penJite delle tmicà combattcmi crcsce,·ano eli settimana in sertimana. L'impossibilità per gli a!Jeaci dell'Intesa eli fornire iJ suppono richiesto, spesso \'ÌSlO come miracolistico, le rassicurazioni sempre meno conYinccnci a livello politico c le promesse di affaristi senza scrupoli ~l\'evano fatto il resto, alimentando un sentimento di disillusione e malcontento generali. Dal canw loro gli ambienti finanziari reuescb.i ln·e,·ano faLto il possibile, anche munire incontri diretti con esponcmi dell'econonùa e dell'industria russa mTenut.i. a Stoccolma, per spingere l'Impero zarisra ad una pace scparaLa.1'J I F.,·geny JSergee,· nel suo contributo sull'"csperienza mssa eli guerra" osseJTa: li senso di delusione e eli affronto, che avevano .preso il posto del pauiottismo e della <.lisporubilità a sacrificarsi, Ycnnero Lenuti desti mecliante la critica agli alleati [promossa con ogni mezzo dalle PoLenze Centrali], cui si imputm•a la passi,·i.Là durante le operazioni offensi\e stù fronte oriemale, le loro strategie clilawrie nella fornitura di sostegno tecruco c materiale, persino una consapc,·olc diffusione del conflitto, attraYcrso cui la Russia e le Potenze Centrali doYe\'ano annientarsi reciprocamente, in modo che la pace potesse essere dettata a condiziotù fa,·ore\·oli per Londra e Parigi. 492 Era quin<..li indispensabile per " \lckse~·c,· poter mostrare che la Russia non era la sola a sactificarsi per la causa comune c che gli sraci dell'Intesa - l' l nghiltcrra in p ti mis che aYeva trauo gioYamenro in ·Mcsopotanùa dalle vittorie zarisre comro i turchi- non sta,·ano mandando a motire la giovenrù russa per i loro egoistici interessi se non addirittura
11obrov, Rmsilol'sk!_y ptVI)'I', op. c ir., pp. 228-229. m E.J. Scrgccv, Rlm/cmds Kn~~Jeifllbnmg,eJI, op.cit., p. 315 c i rifcrimenri
-191 \ .
hibliograCici d eUa nota 26.
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pet la suprema~.:ia economica britannica sul continente, tasto su cui batteva con insistenza la propaganda 1.edesca.493 G . Cigliano, Gttem:l, impem, op. cir., p. 180. Si vedano inoltre le tes timonianze di E. \' andcrvekle, T/mc A-pcds, op. cit., p. 133: "L'essen~a della propaganda tedesca è sempre la stessa; essi tentano di com~i ncerc i russi che sono vittime dell'impetialismo francc~c c britatlO.Ìco, per il quale stanno commettendo il grave cnore di farsi uccidere. È soprattutto conrro l'Inghilcerra che sono orientate le loro argomentazioni." Tn https: l l archi ve .org/ details/ tlu:eeaspectsofruOO,,and.iahl/ p age/ n8/ m od e/ 2up rultimo acce oso 13 maggio :2020] c \ . l ,obano\·-Rostovshy·, Tbe Gri11di1{~ Mi//, op. cit., pp. 165~166: "l ptincipali argome.mi contro gli :\Jlcati erano i segucnri: dallo :;coppio della guerra il fron te rus~o aveva conosciuto una gigantesca battaglia, praticamenre senza un giorno di respiro. I .à dove la Francia, dopo la "battaglia della l\[arna" e la cosiddetta "corsa al mare", si era sistemata comodameme nelle t1incee lasciando il compito a noi. [.. ·l Ogni volta che la F rancia si è trovata in clifficolt~, è srara sostenuta, noi abbiamo attaccato; ma quando l'aiuto l'abbiamo chiesto noi la Francia non si è mossa. li ris ultato fu che mentre la Francia accumulava mu nizioni c granare, noi ~ravamo consumando le nostre. Se la l,.rancia avesse attaccato mentre noi sravamo vincendo brillantemente sui C:arpazi, la guerra sarebbe probabilmente stata vinta; ma niente è sta to farro c la mancanza di munizioni ci ha costretm alla grande litirata. [.. .] Le voci secondo cui i britannici si d icevano "disposti a battersi fino all'ulrima goccia di sant,ruc dei soldati russi" sono a loro volta di dubbia origine." Si veda inoltre B.l. Kolonickij, Po/ìtiéeskc!)afimktija a11glojàbiì ".~or(y Pen>oj miro l'f!/ I'(!JI!J' [La funzione politica dell'anglofobia durante la Prima guerra mondiale!, in: Ross!Jtt i Pm•t!)a !I!ÙVI'tlja vojna: Mc!!erjab: IIH;?dtmmvduogo lltlllé!IIWJ kolloktùrtllrt !La l\.ussÌ<l e la Prima Cuena "\ londialcl, Sr. Pctersburg 1999, pp 271- :287, t ttù p. 273. Il tema venne ripreso alla vigilia del secondo conflitto mondiale da Tu. Velvet, Proryl', in F...\ . Boltin, L\' . Z higarev, .\L\1. Kaplun (a cura di),A'Iillerìs(J•, op. cir, pp. 1 19~1 36, qui p "136. \'a derro che :\lekseyevpmeva peraltro comare sulla corrente intellettuale dci nco~slavo fi li , che faceva della solidatiecà con i popoli p rogrediti di E uropa (francesi, britannici, belgi) la base per la sua idea palingeoctica eli una " nuova E uropa" che sarebbe nata dal conflitto: .E.J Sergeev, &rsslmtds K1ie,gmjàhnmgeu, op. cit., p. 311. C:osì come, del resto, non mancavano posizioni eli radicale rifìu to dell'intera E uropa " industriale": r. Srcpun, Als icb, op. cit., p. 224: "In generale però l'imera energia indusuiale dell'Europa ci è profondamente ostile. Passerà ancora molta
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·..
acqua sotro i ponti prima che noi imp:triamo a ,.;,·ere senza ~offrire con l'Eumpa. T.o sai, dall'inizio della guerra non ho mai smesso di temere c he alla Cint: tutti i popoti d'E uropa - ranto i nostri alleati l)Uanto i nostri nemici - in 1.111 senso cbc al mo mento ancora m i sfugge si tmirmmo tOIIItv la .ifottllllala TVtSSia. J>m.w tt q11ulf 111ie parole!' (cor~iYo dell'autore, ufficiale di artiglieria, gui in una lcrrera ad un amico del ~3 aprile 1916).
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A cambiare dalla fine di giugno agli inizi di luglio non fu la tattica di cornbattirnento, quanto a livello operatiyo e strategico gli obiettivi c i p iani dei comandi superiori. Sia pur mantenendo un tuolo non certo di gelida autore,rolc nei confronti dci responsabili dei diversi fronti, la S'tm;k,cl aveva preso atto tanto del successo dell'azione del "fronte sudoccidentale", quanto della sopraggiunta improponibilità dd piano ongmano. ,\nche se i fronti "occidentale" c "settentrionale" - come Brusi lov avrebbe lamentato nelle sue memorie - continuavano a godere di un'inutile sonabbondanza di forze, che i loro comandanti parevano poco intenzionati ad impiegare, molto del materiale bellico c soprattutto delle non esorbitanti scorte di munizionrunento avevano preso la strada delle Armate meridionali. Ciò aveva offerto a Evert e I<uropatkin altre ragioni per dilazionare e modificare i progetti delle loro previste operazioni offensive che, col passare delle settimane, se non dei giorni, perdevano ine\ri.tabilmente il carattere di "principali". Alla fine se ne convinse anche Alekseyev. Evert avrebbe comunque sfen:ato il suo attacco su Baranovichi, il che avrebbe vincolato le forze tedesche e in1pedito che andassero a rinforzare Linsingen. L'azione principale sarebbe però stata quello di Brusilov. li semplice spostamento del centro di gravità, con tutto ciò che implicava in termini di movimenti di uomini e mezzi, non sarebbe però stato sufficiente a dare alla ripresa offensiva del "fronte sud-occidentale" un carattere risolutivo. Il non aver creato fin dalla fme di maggio una riserva strategica alle sue spalle, che avrebbe potuto essere proiettata da sud verso Lemberg o i passi per il confme magiaro oppure da Luck nuovamente verso Lemberg o, alternativrunente verso Kovcl se non addiritmra in direzione nord, aveva impedito ai russi di ottenere quella vitroria che 285
non era negli intenti eli BrusiJo,- ma che, daLi gli sviluppi della situazione, sarebbe srato possibile orrcnere . 1 9~ Ora i rinfor;-:i che gli erano stati garanLiti, per guamo consistenti polessero essere, e per guanto presto potcssero giungere dare k difftcoltà di trasporto russe, non gli ancbbero più conscntito di ambire ad alcun tisulcato strategico . •-\.1 più, dandogli modo di entrare in a7.ione in contemporanea con l'inizio della battaglia della Somme, c nell'imminenza della pre,-ista offensi,·a eli Cadorna suLl'l ::;onzo, sarebbcro scn·iti ad nlimcmare uno sforzo rispondente alla stessa logica Jella guerra eli "logoramento" che avcnt fwro col canntcrizzare il lungo ciclo opcrati,·o eli Verdun . •\nebbero garantito ai russi ulteriori successi contro iJ rracco cemrale del frame a'Tcrsario, ai danni eli ,·on Bothmcr c eli Bohm-Ennolli, ma il costo di quella che ogni giorno eli più si trasform~n-a in una "battaglia di materiale" U\tfateriaùclilr~ciJI) e la creazioqc eli un ulteriore "tritacarne" umano, sta,•olra davanti a Kovel, avrebbero finito col lGgorare l'esercito russo non meno Jellc forze an·ersarie, soprattutto quelle ausLro-ungariche. ·•·~~ .\Ila fine dell'est:~te nemmeno l'entrata irL guerra della Romania, peraltro tanto disastrosamente condona da fUJire col peggiorare anziché migliorare h1 condizione dell'Imesa ad Oriente, o la predicazione dci 5.000 pope mobili tati all'inizio del conflillo per com·irtccrc i contadini russi che non vi era nulla di blasfemo nell'odio com ro i tedeschi, d aro che ci si batten\ per la ''liberazione" dci fratelli shwi dell'. . \ustria-Unghcria, sarebbero più bastati a far credere ancora nella 'rittoria finale. Prima di arri,·are a quel punto si sarebbe continuato a combattere aspramente nella canicola dell'estate.
\ "lllo ri, L1gm11't1 dri In• I111peri, op.cit., p. 2+6. cririco nei confronti dcU'os cinazio nc d i l:3rusilov :t pumarc su Kon:l im·ccc che~ sfru ttare i ~ucccssi orrcnuti da Sakha ro\ c Lcchitski è S.G. '\!clipO\-ic, .'\'astlfplm!re ·1-llgo-Znpadllo<~o, op. ci t. ~·!~ \. 1'''
P~1 rri col anncnte
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Fermat:ri o proseg11ire? Per Brusilo,· l'ahemati,~a semplicemente non si pone\'a. Per lui, più che per i suoi comandanti d'..\nnara, la questione era piurmsro come proseguire e come completare guanto era già stato ottenuto a J .uck, a O kna e olLre. E questo non perché egli fosse il "macellaio'', pronto soltanto a mandare i suoi uomini all'attacco, come pw-c era stato decro dopo le operazioni contro Przemysl, guanto piuttosto per non rendere ,·ani i sacrifici facci fino a quel momento. L'iner:da degli alai comandami di frome rischia-'a infatti di ridurre il risultato dcll'offensi,-a alla conquisLa, sostanzialmente inutile, di qualche decina, o anche di diYerse decine di km, di territorio de,-astato dalla guerra. Nei termini delle definizioni odierne, si trattava per ltù di irnpadronirsi della "zona critica" del nemico, ahneno eli quello austro-ungarico, cioè di quclh1 città o di quella posizione la cui perdita avrebbe costretto l'a,Tersario a cedere spazi sigrùficatiyj se non addirittura a rinunciare alla lotta. Il problema era piuttosto indiYiduare quella zona e tronre il modo per in1padronirsene. _ cnuncno per i suoi aYYersari però sembrava porsi l'aJtematiYa tra fermarsi e proseguire. •\nche se a nord si delineanmo chiaramente i preparaav1 da parte della 3" 1-\ rmata n1ssa, messa a disposizione del "fronte sudoccidentale", c della 4a, incaricata di puntare sul nodo ferroviario di Baraoo\'ichi, l ,insìngen era deciso a riconquistare Luck. ,\ farlo a\'rebbe dovuto essere ancora von der l\Ianvitz, muorcndo da sud. L'attacco ebbe inizio i11 realtà l'ultimo giorno ùi giugno, nel caso dell'.Armara di Tersztyans.b..·-y il29, ma il successo più significaci\O si ebbe il 1° luglio ad opera dd Gmppo ~ I anvir:z. La DiYisionc k.u.k. mosse attraYerso i\Iichailo"·ka, le due DiYisioni tedesche si spinsero in aYanti su Dubowyja Korczny c la 48" D.idsione di fanteria k.u.k. si portò a G ubin. 496 Il XLV
r
l'H>
E. Oucnschhigcr, Dii' gms.rl' m.r.ri.rrbt 0./fi'llsil'e, op. cir., p.
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Corpo <L-\.nnam russo ,-enne così cosrreno ad arren·arc per una profondità dì 5 km. I russi fecero runo il possibile per superare la crisi, spinsero contro i tedeschi e la 48' k.u.k. la loro cavalleria, schierarono sLJ fronte le loro ultime riserve, ma presero al contempo in considerazione la ritirata dietro la Leniewka. Nemmeno l'esercito tedesco, .in guesta sw1 spima offensi,-a, sembra,·a a,-er farro pienamente Lesm·o delle lezioni precedenri. Se ora poten contare su eli un buon numero di batterie pesanti, non a,·enl condotto una dettagliata ricogni;~,ionc delle posi;~,i oni avversarie, né si era prcoccupaco che appunto i pez;r, i appena giunti fossero orientati su bersagli precisi, in modo da e-.;·itare un'inurilc dispersione dei colpi. La ricchezza c la portata di un sistema logiscico decisamente migborc di guello wsso operarono io questo caso come un fattore di debolezza, impedendo quella "cura del dettaglio"· che era stata alla base dei suq:essi eli Mackensen c delle recenti conquiste dell'S" ArmaLa russa.497 •\giocare contro gli uomini delle Pocenze Centrali- com'era accaduta ai mssi sul lago -aroch nel marzo - furono anche le condizioni mctcreologiche. Se in precedenza era stata la polvere sollevata dalle esplosioni c dal vento a impedire la visibili[à e addirittura ad ostruire gli ommuori dei fucil i, in quei giorni furon o la pioggia e iJ tt.:rreno allentato e fangoso a rallemare l'arri,'o del munizionamento e a ridurre numero ed efficacia delle.: esplosioni, con un alto numero eli granare inesplose. .Mentre i rcdesclù vede,-aoo i loro sforzi coronati almeno da un parziale successo, lo stesso non poteva dirsi degli austro-Lmgarici clell '4" ,\nnata. l\'Ianclate all'attacco sotto la pioggia barteme con gli ufficiali subaherni in testa ai reparci per t-iconquisLare l'onore perduw rre settimane ptima a Luck, le truppe in particolare del X Corpo d'I\.rm:na ora affidato al Gen. Csanady subirono perdite crudeb, scn:la riuscire ad aver ragione della ù.ifcsa ayversaria. I nlteni
~·1
P. Rurrar, Rtmill :r / .t1JI Gnsp, op. cit., p. 229.
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dell'l l • Divisione (passata agli ordini del Magg. Gen. Rudolf von Obauer), accusati- a torto o a ragione- di aver ceduto senza battersi nei passati combattimenti, furono mandati all'attacco pel: espressa indicazione di Conrad a dispetto della rjchiesta in senso contrario avanzata dal loro comandante. /'>.. nord del saliente russo, la 107' Divisione tedesca (Magg. Gen. Hahndorff) del Gruppo Rernhardi riuscì ad affermarsi sulle posi:t.ioni russe e per il 2 luglio si dispose la prosecuzione dell'attacco. La speranza era che tale az1one concorresse in modo determinante al comcmporaneo progresso degli uomini di \ron der Marwitz, costringendo i mssi ad abbandonare buona parte della zona occupata. Il rischio era di incorrere in una decisa reazione da parte avversaria, xesa possibile dalle forze che un'esplora:àone aerea sempre più massiccia dopo l'arrivo di altre squadriglie tedesche, a'.reva chiaramente individuato. Ai due lati di Bernhardi erano stati quindi messi sull'avviso i Gruppi l'ath e Hauer. l tussi da parte loro si aspe[tavano esattamente questo duplice attacco e avevano predisposto le opportune contromisure. Come già u1 precedenza, 1'11 " Armata di Sakharov - certamente meno provata dell'8" di Kaledll1 ebbe l'u1carico di attaccare con l'ala settentrionale il fianco ot-ienr.ale scoperto deUe forze tedesche che avanzavano da sud. Per consentirgli di farlo senza mettere a rischio il resto del suo fronte, il comando di Berdichev trasferì a Sakharov il V Corpo d'Armata siberiano. Contemporaneamente la 3" Annata di Lesh venne incaricata di attaccare il braccio settentrionale della tenagJia concepita da Lu1singen segnatamente in direzione del Gmppo Bernhardi, per esercitare la massima pressione sul lato orientale cleU 'offensiva austro-tedesca su Luck. Nella partita a scacchi che sj stava giocando tra le fronti opposte, alla mossa tedesca di attaccare a tenaglia il saliente russo, Brusilov rispose muovendo le sue forze al contrattacco sui due
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fianchi della spinta ay,·ersaria, con preponderanza per quello oriental<.: maggiormente esposto. Agli inizi di luglio anche il "fronte occidentale" di 1-<:vcrt finalmenre si muoveYa. l .o faceva in realtà mettendo a frutto ben pochi degli insegnamenci maturati fino a quel momento. La 4" _.-\rmatil del Gen . Ragosa (ùa nord a sud: Corpi d'ArmaLa XXV, IX, X, con La Divisione granatieri imperiali; con i Corpi d'Armata X.'\ XV, III siberia no, II e li l caucasici come risen·a) 1911 concenl!a\·a quasi tutta La sua for7.a d'u.rw su di un fronte ristreno, secondo il principio deiJa massa parcicolanncnre caro ad .. \ lekscyev, nella conYinzion c che la rn.cra quanti tà del fuoco di artiglieria, piuttosto eh<.: un tiro accuratamenre predisF>os lo, fosse sufficicme ad a,·cr ragione della difesa aYTersana. 01Lretuno senza che al concentramento dei corpi di fanteria corrispondesse un analogo schieramento dci pezzi necessari deiJ'aJti~lie ria di grosso calibro. Da parre loro le forze austro-ungariche a\·e,·ano 'i.ceYersa fat to tesoro deUe sconfitte subiLe a sud, alleggerendo note,·olmenre la prima linea e posizionando il grosso dei reparti u1 modo da potcrli riportare tempestivamente in ava no al termine del rixo di preparazione russo e prima che le trincee potessero essere occupate dall'ondata d'attacco iniziale.499 HaranoYichi costitui,-a di per sé un obiettivo remunerari,-o, e non soltan to un'opera:t.ionc di supporto allo sforzo difensi,·o deU'8" .twna t.a. Ta le nodo fe rroviario consenti,·a infatti ai tedeschi di sen-irsi di una bnea di arroccamento a ridosso del frame; perderlo avrebbe comporlato lo sgombero della parte centra le del loro scbieramenro, mentre i russi avrebbero ricucito lo strappo tra il "fronte occidentale" c guello "sud-occidcmale" rappresentato dalle paludi del Pripjer, ottenendo a loro \'Oita un rapido trasferimento deUe ~·IR
T. C. Dowling, Tbe Bmsilor q[fi'IISÙ•e, op. cir., p. l 07. T.C Dowling, The Bmsilot• OJ!msire, op. ciL, p. 107, anc he per la resùmotùanza a tiguardo di un ufficiale austciaco rraua d a R . .Jcrabek, Bnm·i/owo./Jèllsirr, op. cit., pp. 389-390 u. 83. I'J~
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riserve da un settore all'altro. Il Gen. Remus von Woyrsch500 lo difese con abilità ed accanimento, mentre da pane russa si ripeté in sostanza l'inutile massacro dell'operazione stù Lago Naroch. Il Gen. EYert vi vedeva la conferma, se ancora ce ne fosse stato bisogno, che attaccare lo schieramento tedesco ec]uivalcva a voler "prendere il toro per le corna", senza altro risultato che guello di accmntùare inutilmente altre perdite. TI 3 luglio, ai danni comun<.]UC sempre eli unità austroungariche, segnatamente della 16" Di\·isione eli fanteria del Xll Corpo d'A.r mata (Gcn. Johann Nepomuk von Heo.ri<.Jucz50 1), contro cui avevano spinea le usuali ui.ncce d'approccio, le fanterie russe tiuscirono ad impadronirsi della seconda linea, ma non poterono spingersi oltre in quanco non supporlate a tempo dai J:inforzi, malamente posizionati dal comandt.tnte la 4" Armata. Le perdite subite erano state comun<.JUC altissime, soprattutto se paragonate a quelle dei corpi di Brusil.ov. Il contrattacco condotto dalla 35a Divisione del rèldmarscballwtnattt Eugen von Podhoranszky non riuscì comunque che ad arrestare la penetrazione russa. Alla fine lo stesso .Alekseyev comrenne con Evert che: "Forse lo stesso risultato poteva essere ottenuto spingendo con cnc1·gia in avanti alcune nostre posizioni, stabilendo deUe teste di ponte, impadronendoci d.i. una parte delle fortificazioni nemiche, in una parola convincendo il nemico che sarebbe presto seguita una ripresa dell'attacco."502 Se anche non aveva nemmeno lontanamente raggiunto il suo obiettivo e non era stata condotta come avrebbe dovuto e potuto, l'azione degli uonùn.i. eli Ragosa era comunc1ue riuscita ad inquietare tanto sm Pilsnit:!. 1847-1920, per la biografia s1 veda https:/ / en.wikipedia.org/ wiki/ Rcrnus_von_Woyrsch [ultimo accesso 12 aprile 2020[. 50 I Belovar 1861 -Budapesr 192·~, per una biografia si veda T. Balla, A Nc{gy Htibonl, op. cir., pp. 155-156. 502 S.(;. 'elipovié, N ast11ple.njye ·y,~~o-Zapadnogo, op. ci r.
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lo stesso ,·on Woyrsch quanto il suo supeti.ore Principe Leopoldo eli Baviera;o;. La loro richiesta di rinfor~i, thra la siwazione comp lessin del fronte oriencale, non poteva però essere facilmente soddisfatta. ~ ella sua monografia sull'offensiva BrusiloY, Dowling ricostruisce così guel frangente: Di &onte ad un possibiJc disastro, il principe Leopoldo di Ba,·iera, comandante della confinanre 9• .-\tmara tedesca, uwiò la sua sa DiYisionc eli fanteria di risern e due batterie di artiglieria pesante dal Th\' CoqJo d'"-\nnara eli risetTa, rneotrc Hinclcnburg mandava tre battaglioni di reclute costituiti in fretta c altre ue batterie eli artiglieria dal proprio gruppo d':\rmarc. Tutto clipende,·a dal fatto - fu quanto Henriguez disse alle sue uuppc- che il XH Co11Jo d'. \rmara austriaco tenesse la· linea quella notte. 5'H , A dispeuo di tale scarsità di rincalzi, comandanti c truppe austro-ungarici non si persero d'animo. Sopratruuo con l'aiuto delle batterie tedesche appena giunte, il -1 luglio respinsero l'aLtacco del 111 Corpo d' ;\rmata del Caucaso, immesso nella battaglia dalla 4a ,\rmata con la stessa impreparazione ratùca che aye,-a connotato gli auacchi precedenti c sosranziah11eme con lo stesso esito: limitati succcss1 locali che ,·ennero presto vanificat:i dai contrattacchi dei difensori. Né risulLari maggiori vennero ottenuti dalla ripresa offensin del 7 luglio. Il lungo e pesante bombardamento di artiglieria, non suppowHo da una ricognizione aerea adeguata, ottenne solo di consumare inutihnenrc una quantità enorme di munizionamentO, pressoché l~\ sressa 1 \fonaco di Baviera 18+6-1930; per una biografia, ;;i \'eda htrps: / / it.wikipcclia.org / "viki/1 ,copoldo_ùi_ Ba\'icra lulumo ncccsso 13 maggio 20201. Per un ~uo prolilo militare. s i \'Cela ~I. l foffmann, Der Klieg, op. cir.. pp. ll2-ll3. >o<J ' LC Dowling, Tbe Bmsilor Offmsìrr, op.cit.. p. 108.
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impiegata dalle A rnute eli Brusilov nell'intero mese eli giugno, senza spianare la strada alla fanteria. Le forze dei difensori potevano non essere sufficienti a condurre contrattacchi decisivi, ma erano abbastam~a, soprattutto perché ben comandare e impiegat:e, per impedire qualsiasi sfondamento russo. Quando il9 lugljo Evert intervenne per ordinare la sospensione di qualsiasi ulteriore conato offensivo, le perdite degb attaccanti (80.000 uomini) erano almeno cinque volce maggiori di quelle dci difensori; e tutto questo per un guadagno territoriale che non si spingeva olu:e i 5 km. Il tanto atteso intervento dd "fronte occidentale", che ùùzialmeme avrebbe dovuto rappresentare lo sforzo prù1cipale, si era cramw:ato in un fì.asco colossale, che aveva semplicemente garanti to all'W 1\.rmata eli Kaleclin eli non dover affrontare altre unici oltre a quelle contro le quab si trovava t,rià impegnata. Se Evert aveva mancato il suo obiettivo, Kuropatkin a nord non aveva saputO fare di meglio che montare un attacco contro 1'8' Annata tedesca che si esaurì senza ottenere alcun risultato il5 luglio. 1\tlotivando la sua inazione con le UIÙtà e le artiglierie che gli erano state sottratte a favore eli Brusilov, il comandante del "fwnte settentrionale" lasciò cranquillamente cadere anche Ulla proposta azione anfibia, che avrebbe dovutO aggirare da nord, con uno sbarco nel golfo di Riga, le linee tedesche. Anche se i russi avrebbero condotto a renrune il l8 aprile 1918 un'operazione analoga contro il porto mrco eli Trebison.da (Trab:wn) con ottù1ù risultati, la scarsa propensione alle innovazioni dci comandi zaristi di questa parte del fronte e l'attenta sorveglianza della Flotra d'r\lto Mare tedesca non lasciavano sperare Ù1 un esito analogo. 505
505 Sulla preparazione dell'operazione di Riga e le ragioni del suo annullam ento da parte della S/a/lko, si veda Y. Danilov, La &ts.rie dans lc1
G11em i\l!.omlia/e, op.cit., pp. 517-518; sull'operazione di Trebisonda, si rimanda a :\.:\L Uzefovich. R11ssia in t/;e ll~odtflf'l'ar, op. cit., p. 328.
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_\ll'indomani del fallimcnro non mancarono O\Tiameme le recrimina:dorù reciproche tra i di\·ersi comandi interessati, né l'indiv1duazione - abbastanza caoLica- delle cause di una sconfitra tanto più bruciante in guamo subira attaccando per lo più gli stessi austro-ungarici che Brusilov aveni sapmo travolgere. Secondo il comandante del TX Corpo d'.\rmara russo, Gcn. Abram Mikhailm·ich Dragom.i.rov (da non confondere col quasi omonimo Vladim.i.r i\lil<hailo,-ich), oltre che su di un fronte troppo risu-etto, si erano schierate le forze parallelamente al frame d'attacco senza alcun scaglionamento in profondità, lo sfor:t.o era stato alimentato in ritardo c con un impiego a spizzico dei rincalzi. Per Ragosa, comunclue fautore del "metodo ossidionalc" per l'attacco alle posizioni forcificate, di per sé lento c metodico, c quindi poco adatto a guidare un'operazione che per a\·cre successo doveva rcRlizzare in tempi rapidi LU10 sfonç;lamcnro iniziale, il nocciolo del problema stava nelJ'impreparazione degli ufficiali a mtci i livelli c nella mancanza di generali all'altezza. Su guest'ulLimo punto a-.;-rebbe trovato concorde anche lo zar Nicola Il, che peraltro lo sun·a forse includendo nel novc.n.> .'('6 A cruestc c altre carenze, guali il mancato coordinamento degli sforzi, sia a hello rattico sia su un più amp1o piano operari,·o, o la scarsa preparazione dell'offensiva soprattutto in rapporto al rempo che essa aveva richiefilO, faceva riscontro la c.i.rcosram~a che ufficiali e truppe dello stesso esercito avc,·ano ouenuto, e stavano ancora ottenendo, sotto una guida diYersa risultati ben • • "lltlmaggton. lntamo a sud il2luglio anche il Gruppo ,-on der t-. Jarwitz aveva ripreso la sua pencrmzione .in profondità e, gnzie soprattutto alla migliore copcrmra aerea e alle numerose >•l(• J.T. Furhm11nn (a cura di), Tbl' C.Ò/1/f!lt!!e
lr (n1ÙJJI'
Comspollf/('lla t!{ Trar
Nic!HJ!tls Il r111d l br E 11TjJr1'ss / 1/e.\'r/1/dra. Ap1il 19/..f..,\ lmrh l 9!7, C rcnwood Prcss, Wcstport l 999, p. 51..J..
Knox, Jfi!IJ the RIISsirm / 1rJJ()', TI, op.cit., pp. 45 1-45-+. c i <.:ommcnri di P. Butt11r, lvtssio's uTsl Gasp, op. cit., pp. 233-236. ;,7 .-\.
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batterie pesanti di cui ora disponeva, aveva messo a segno un buon progresso iniziale (una decina di km su di un fronte di 20) e messo in seria difficoltà Sakharov. L'11" Armata anche solo per impedire ulteriori avanzate ai corpi tedeschi, di contrattacchi in grado di respingerli non era nemmeno il caso di parlare, non solo m·eva sofferto durissime perdite, ma si era vista costretta acl immettere nella lotta pressoché tutte le riserve disponibili. A''eva anzi donHo chiedere a Kaledin il rinforzo eli due Divisioni. Più a nord la martoriata 4" Armata k.u.k., una volta otcenuca da von Linsingen l'autorinaziooe a sospendere gli attacchi che le erano costati solo inutili, enormi percliLe, riusciva almeno ad ampliare il fronte difensivo che comrolla,,a lungo la linea Stochod-Styr fino a Va cyn, consentendo così lo spostamento della 61a Divisione k.u.k. a t;nforzare l'avanzata di von der Marwitz.508 A nord del saliente dopo un tentatiYo iniziale con relativa penetra7-ione di 5 km, anche il Gruppo Bernhardi aveva ciQ\ruto fermarsi davami al villaggio di Perespa. Il forte bombardamento di artiglieria cui erano fatti oggetto i G1uppi Fath e Hauer alla sua sinistra c la costrm~ ione di passerelle sullo Styr nei pressi di Kolki lasciavano presumere un alcro atracco in forze dei russi, per fronteggiare il quale mancavano adeguate riserve. L'11" Divisione bavarese (Gen. Paul von Koeussl) dovette essere guincli ritirata dalla linea per fronteggiare Of,>ni possibile evenienza. Con il passaggio sulla difensiva del Gruppo Bernhardi, il peso del.l'offensiva. ricadeva in coco SLÙ Gruppo von der Marwi tz, .in un c.1uadro che appariva ogni giorno meno favorevole. E in effetti le preoccupazioni di von Linsingen erano tutto fuorché infondate. L'attacco condotto dalla 3" Armata russa e cla!Je for7-e a settentrione dell'S., tra il 4 e il G luglio, imccsù con g-rande violenza i due Gmppi citati. Il terreno in larga parte paludoso non era esarcameme il più adatto ad 508
Ostem:idJ-C11gams /etzer Krù;g 19/4-1918, IV, op. ci r., pp. 539-545; T .C. Dowling, The Bmsilor Q_lfmJire, op. ci t., p . 98. 295
un'azione offensi,-a, ma l'efficacia della preparazione di artiglieria consenti l'apertura di alcune brecce <.:, com'era accaduto il mcse precedente, la poh·ere solle,·at:a dalle esplosioni accecò gli osservatori austro-ungarici. l nolrre, smndo aLla cirata testimonianza del colonnello di :u-tiglieria •\lois "\dlcr, i primi reparti inYesriri dall'awtcco non dimostrarono una particolare combarrh·ità: "Si trattava di territoriali ungheresi, geme am~iana , indebo li ta, non picnameme aLl'altezza nemmeno di un semplice sctYizio di sicurezza, al punto che il peso principale graYant sulle spalle degli esploratori dcll'aniglieria." ~' ll diario deU.'8° reggimento dci tedesco-boemi di I3runn ricordaYa così l'inizio di quella giorn,ara: 51
Poi giunse il -J. luglio. ln questa giorn~na i russi radunarono forze ampiamente-superiori per un blocco d'arrac"o contro la 4• DiYisionc fanteria c la 26• Di,•isione SciJiif-i,IJII. La loro artiglieria aprì am.pi ;varchi nei nostri deboli teticolali, fece a pezzi trincee c ricm~eri ed ap1i all'arma sorella, la fanteria russa, con un'accurata preparazione la via all'assalt o. L'8° reggimen ro fanteria si 1rovava all'ala sinistra della 4" Divisione c si collegava all'ala destra della 263 D ivisione J cbiitzm, coU' Il o reggimento Scbiitzell. Verso mezzogiorno del -J. luglio i russi penetrarono nelle linee dell ' l l o ) cbii!zm. "li si tnCLmearono così profondam<.:me che aiJa fine la 26" Divisione Jcbùtze" dm·ette ripiegare rutta la sua ala. r\muralmeme ciò coinvolse anche il con tiguo 8° frcggimentol. Anch'esso doYettc rompere il contatto della sua ala sinistra dal nemico e incurvarla all'indictro.'i 11' ~~) -\. -\.dlcr, Ehrmtage i11 w·off!Jwim in H. Kcrchnawe, F.. Oucnschliigcr (:-. cuxa eli), E.brwhlftb 111/Smr A rlillnil', op. cit., p. ?.7'2.
Drei111ttf 8n:' - fl!limtflie- l~cgi111ml 8, in K. Lcppa, .'ìlldetellriMI.>rhe i111 IVe/tkrieg, op. cir., p. 313. Da notare che c1ut:s1o cmvo di [anteria non avrebbe nemmeno più dovuro esistere, in t1uamo fin dalle p1irne fa~i 5 Ht
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Gi.:1. alle 8 del mattino i turchestani del I Corpo d'i\rrnata (Gen. Sergei Mikhailovich Scheidemann) sfondavano le linee di t ,.ath e minacc1avano di avvolgerne lo schieramento.:; 11 1n.iziava a quel punto una serie di tentativi da parte austro-ungarica di bloccare la penecrazione russa e ristabilire il fronte il più ad est possibile nonché di ritirate successive per mantenere il comatto col Gruppo Hauer, messo a sua volta in c1isi da una breccia apertasi tra le Legione Polacca e la 53' Divisione di fanteria austriaca (Magg. Gen. Heinricb von Ponhrracz de Szenr-l\1ikl6s et Òvar). Nel corso della ritirata la Legione Polacca, che contava poco più di 7.000 uomini al comando del Gen. Jozd Pilsudski, ,~issc il suo momento eli gloria nella difesa di una collina (la Polska Gora: collina polacca) che sarebbe passata alla storia come la battaglia di l(ostiuchn6wka.512 Attaccati dai reggimenti del XLVI Corpo d'Armata russo (11 o• e 7T' Divisione eli fanteria), polacchi resistettero e contrattaccarono disperat~uncnte fino al 6 luglio, anche a fronte del ripiega mento dei reparti della Honved a fianco dci quali si battevano. L'episodio venne misconosciuto o liqtùdato come fantasioso dalle versioni russe degli avvenim.enti, ma divemò in seguito ano dei pil.astri del processo di costruzione dell'identità nazionale polacca da parte del giovane partito na:àonalista. i\ncbe se il loro odio per i russi rappresentava Ltna motivazione alla Lotta indubbiamente più solida della "fedeltà" alla causa dell'Impero asbmgico, 1 corpi polacchi avrebbero rivendicato nel dopoguerra c1uesti loro combattimenti come dell'offensiva su Luck veniva indicato come "arresosi in massa": H. Herwig, Tbe First J.f?or!d il?a~; op. ci r. p. 212; {L J\llin.kler, Der Grosse !6ie,g, op. cit. , p. 436. SI I P. Burtar, R!ISsia's Las! Gasp, op. cit., p. 242. 51 2 M . Gòrny, Polmlmg, op. cir. e hnps:/ / encycloped.ia.1914-19l RonJine.net/ articlc/ kosriuchnowka_battle_of [ulrimo accesso 12 aprjJe 2020]; per una testimonianza austriaca di gucsti combaLTimemi si veda K. l nziugher, Fiùifjalire, op cit., pp. 147-1+8. 297
l~ dllnostrazione del f~rro che i popoli shn-i si erano battuti a fi anco di Vienna, spesso con coraggio e determin~zìone maggiori dei tanto csalraù corpi dì reclutamento nazionale redesco o magiaro. 511 Uno dei memorialisti della Legione, 1\ f~lian D~bro\\·ski, nella sua opera pubblicata a Vars~wia nel 1919, osscr\'ava: "Era una cotwinzione mù,·ersalmente diffusa tra i legionari che noi ,-eni,·amo sempre usati per arrestare il panico che si cliffondc.:n tra le mùtà austroungaxiche, fu1o a che non arri,-a,·ano i rinforzi ba,·~rcsi o ptussiatù suUe posizioru minacci~ te". 514 Una ri,·endica:òone questa che risulta pienamente comprensibile solo alla luce del fano che gli stessi polacchi, non meno di altJ:i coqJi eli ,·olomari, non esclusi i famosi Sc!Jiitze" ùro lesi, erano non di rado accusati eli una disciplina approssimatiYa o di entrare a fa r parte di tali formazioni solo per sottrarsi al reclutamento nei corrispondenti reggi menti dell'esercito comun(,{.·m >t 1
J.R. Schinùlcr, Jtemmvllt'l-rtl in Ga/icùJ, op. cit., pp. 30-31 . Sui
rapporti
tra il nazionalismo polacco e l'occupazione tedesca dei tenirori ex-russi
della Polonia si rimanda a S. l)ombrowski. LI'! e111pire.r rm/1~111.'-' el la l11llc' po11r le red!lll'lllflll polo11ais /Jfll({rwt l'ocmpatioll ( /91-1- 1918), in " l .es . \rchiY dc la Gnmdc Guerre", a. 1·, 1922, pp. 769 814, 953-998, 1120- 1141 , 1225- 1276; 5 ( 1923). pp. 68-85, 187-199, 31'-350 c -\. Stempin, Da.s J'l'rge.r.rme Gmem/gollrtmmtml. Dit Dmtsrht BI'Stlfr;:JII'!,SptJiitik 111 f..:o,{gri'Ssopolm 191-1--1918, Feròinand SchòniHg, Paòebom 2019. 5 1~ .\ L D:tbrowski, Z (yk/11: L.ol11mze l Bryg(l(b'· KOJJtpaHja 11a ll'o(y11ilt (2 L-"\ 1915 - 8 X 1916 1:), [Solda ti della l'' Brigata. Campat,>Tln in \'olinial Wydawnictwo Ksiçgarni \\'ojskowej. \\'an>%awa, 1919 p. 109 ciraro in ~L G6rny. Po/mbug, op. cir., nota 24. 5l5 T. Ritrcr ,·on Zeynek, cm q!Jiifer. op. ci t., pp. 210-211: "- .. i lcgionati vendevano spesso le loro calxature ai contadini e ne doYcvano essere costantemente forniti di nuovo, c molti di loro marcavano spesso visita c sortolinc:n ano il fatto che la loro era una partecipazione volo maria. In seguito ,-enni a sapere che la maggior pane dei legionari non prO\·eninmo dalJa Polonia russa, ma erano OLiginari della Calizia c sarebbero guindi stati tenuti ::~1 n01male senizio militare." \ proposito dci rapporti 1m rruppe austrO-tUlgariche c legionari p olacc hi da una ùiversa p rns pcrtiva, si ,·eda P. Szlarua, C111fr rlem si11kmrlen Jtem dN/-1,-,bsbmget: Die Ostfi·o/1/e!fillmmg poiHischer k.ll.k. 5o/da/m, in n. Rachingcr,
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Fortunatamente per gli austriaci, il pnmo ad essere sorpreso dal successo ottenuto sem brò essere proprio il comandante della 3" Annata russa. Lesh infatti non incab:ò il nemico in ripiegamenro, ma si liJ.nitò a consolidare le sue posizioni sulla riva occidentale dello Stochod. Va comunguc detto che il terreno non facilitava certo i movimenti: esisteva una sola strada percorribile che si snodava fra le paludi e, anche se non incalzata da presso, l'artiglieria dei difensori dovette rinunciare a metter in salvo non pochi pezzi pesanti. 516 I gruppi Fatb c Hauer avevano così guadagnato del tempo prezioso che però poterono sfruttare solo in parte, perché non ricevettero in rinforzo che pochi reparti bavaresi, insuffici cmi non solo per organizzare il contrattacco ordinato da Linsingen, ma anche per dare alla nuova linea la solidità necessaria. Quando il giorno dopo il XLVI Corpo d'Armata e guello di Btùarov attaccarono a più riprese la 7.0na di saldatura dei due gruppi, polacchi c ungheresi verso sera cedettero sia pm dopo una tenace resistenza. Lcsh non riperé l'errore del giorno precedente: prosegui nell'azione. Ben presto le sue forze si incuneawno tra le ali interne dei Cmpi d'Armata austro-ungarici, separando una dall'altra la 45" Jchiitzen (Magg. Gen. Karl von Stolu:) <.: la 26' Divisione Jchiitzen (Feldmarscha!!ell.tncmt E1nil Lischka von Hanring, poi Magg. Gen. Heinrich Wieden Edler von .r\lpcnbach) ed ampliando la zona d'irruzione. Entrambi i Corpi erano così minacciati di essere aV\~uppati ed annientati. Qualche reggimen to si trovò costretto a contrattacchi disperati condotti con " ... scrivarù, telefonisti e ordinanze, il reparto pionieri, gli attendenti degli ufficiali, a mala pena arm.ati, persino i medici e gli umnirù del pronto soccorso ed infine i ferici leggeri, che ancora riuscivano a
W. Dorn.ik (a cura cli),]mseits rlu Srbiitzn{~m/;ms, op. cir., pp. 139-156, qui pp. 151 -152. 516 , \. :-\dlcr, E:brmtag1' i11 IY/oll!)lllil!ll, op. ci t., p. 272.
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reggere un'arma". 51 - .\1 Gen. Fath non rimase che ripiegare a sua volta, cercando di mantenere il contatto col Gruppo contiguo 518, né valse la disperata richiesta eli aiu!o al II Corpo d'i\.rmata del Gen . Kaiser, a sua ,-olta durameme impegnato a mamenere le proprie posizioni. Gallian lo ricordan con comprensibile orgoglio: "Dopo tre giorni cb difesa sanguinosa di tutti gli arracchi nemici, nel corso dci quali non \renne ceduto al nemico un solo metro della li nea affidataci, sebbene la Di,·isione an.:sse dm-uto combattere col fianco sinistro esposro, i reggimenti della -+• Di,·isione la sera del 6 luglio con ti.nua,·ano a tenere le loro 1rincee a Gr7.uziatvn"' 19 l russi m·evano incli,·iduaro con precisione il settore più debole c non desistcnero dall'azione. , pinscro ancora più indietro l'ala occidcmale della -+5" Di,;sione Jcbiifijll e respinsero i polacchi così come l'ala settentrionale., della 53• DiY1sionc fameria lungo la ferrmia per Konl. ll 7 luglio sotto la pressione della 3• .\rmata russa la linea austriaca dello Sryr si clisimegrant: i polacchi si ririraYano a nordovest, la 43" Divisione k.u.k. verso OYcst, con il che veniva meno il collegamento tra loro. lJ centro del Gruppo Fath, rimastO isolato e con le due ali in ripicgamento, rischia,•a la clistrw~ione. La Rela7-ione Ufficiale baYarese, in rapporto all'impiego dell'11 a l)i,;sione ba,·arese, sintetiz:cava così c1uestc ultime fasi del ripiegamento: J
Dreil//rtl St>r.' - lHjallletiP-Rt.gÌIIIC/11 8, in 1<. l.cppa, Slldi'letidmtsd.J<! i111 if7r/tktieg, op. cit., p. 3 l 2. SIR Così ,\1. l loen, Die k:rilllflfl ù11 Ostm, op. cit., p. 234: " ... il FtldiJtarstba/lmllltllll Fath, circondato da due lati da l O Di,isioni di fameria, doYcue cedere l'ansa dello Sryr nei pressi ili (zarrorijsk. Riccvcue l'ordine di ritirata dietro lo Srochod, che lui e l l auer, fa,·ori ti dai vigoro~i conrrauacchi c.lcll' l l' Divisione: di fanteria bavarese a r<opvb, dal sacLificio dei pohtcch.i e chLila rcsi~ t cnza costata molte perdite della cavallt:1Ìa 1-lomul, pormrono a tcrmint: tra il 6 c il 7 luglio.'' 9 51 O . Gallia n, Opfl~J.mtg brt I.Jitk, op. cir., p. 228. 5l7
300
L'11a Di,-. bantrcsc in conformità agli ordini ~n-eva rmw il contatto col nemico nella no t le seguente il 6 luglio, contemporaneamente al II Corpo d'Armata k.uJc, schierandosi però nuovamente al n1argine del bosco ad ovest della palude di Dymenez. Un violento attacco russo condotto la sera del 7 luglio conuo questa posi7.ionc venne ribuuato. Vice,·ersa il nemico riuscì a sfondare all'ala sinistra del II Corpo d'.\ rm:ua k.u.k. e ad allargarsi ,-erso destra. Fitte masse fecero la loro comparsa all'impron~so alle spalle delle truppe ba,ra.rcsi. La Il baueria del 21° artiglieria da campagna bavarese che stava appumo per allontanarsi, staccò gli a•antrcn.i ed arginò la marca irrompente mediante il suo tiro accclcraw. Inoltre i battaglioni disponibili (lii/3° fanteria bavarese, 111 e l / 13° fanteria bavarese) si geLLarono subito su coloro che irrompe,·ano c li abbatterono. 11 gra\'e pericolo, che nlinacciava soprammo il II Corpo d',-\ rmata k.u.k., era sLaLo !'ventata. Nella notte dal 7 aU'8 luglio le u-uppe occuparono complerameme la linea da lungo predisposta dietro lo Stochod. L' 11 a Di,·. ba,·aresc superò il fiwne a Ugly c occupò il senore da Sclzo a Sitowitschi. Il I e illi/ 22° c il II/ 13° si trovavano a Gulcwitschi. ~elle fùe del Gruppo Fath i battaglioni avC\'ano vissuto dure giornate di combattimenLo, con alterne vicende e siLUazioni . l ,,,, penco ose...\ Linsingcn, che non vole,·a farsi aggirare da nord proprio mentre cercava di eliminare a sud il saljenre del.l'8" .\rmata russa, non rimase che ordinare il ripicgamemo dell'intera ala settentrionale, per un'estensione di quasi l 00 km, dietro lo Stochod, a 30 km dalle posizioni originarie e ad altrettanti da KO\-cl. Da nord a sud lo schieramento prcscnta,•a il gruppo d'Armata Gronau, il Corpo d'.\rrnara di ca,·alleria H auer, il Corpo d'i\nnara fa rh, e il Jl Corpo d'. \nnara k.u.k.
52"
Das BE!J·rmb11rb, ll , op. ci r., pp. 299-300. 301
Dal tro,·a.rsl costretto a rtp1cga.re all'eufolia dell'inseguimento di un nemico in ritirata: Brusiluv ebbe pwbabilmenrc l'imp ressione eli essersi ridestato da un incubo. Quando sta\·a già per cedere aiJa richiesra eli Kaledin di ripiegare 1'8• Armata su Luck di frume alla pressione da sud delle furze di von der i\Ianvitz, si troYÒ im'ece nella condizione di lanciare i Curpi d'1\ xmara di Lesh c l'ala nord dell'8" aLl'inseguimenw eli u n nemicu in chiara difficoltà. La ritirata dci reparti di Linsingen gli offriva arl7.i la possibilità di una manona d'attacco su Km·cl da nord, il che, oltre alla conguisra del terminale ferrmiario, gli anebbe conscntiro un'ulteriore spinta verso sud-est. Ancora una volta però n on si erano fatti i conti con l'esaurimento dci reparti lHtaccanti e la necessità di spostare in avanti artiglierie e terminali di rifornimento; senza munizionj c supporto di fuoco si sarebbcw richiesti alle truppe sulo sacrifici in.ptiJi. 521 l l comando di Ber dichev avrebbe cercato affannosamente di porri rimedio, chiedendo di li a qualche giorno alla Jtarka 35.000 la,·orarori e 5.300 carrelli per la realizzazione di una nuova linea ferro ,·iaria nelle sue retrovie.522 11 9 luglio ci furono attacchi d'assaggio dei russi nel gomito dello Stochod conlro la 4 1" D i,·isione di fanre ria Homrecl. lnolrre colonne msse ll\·anza.rono lungo la ferrovia e due Di,ision.i di cavalleggeLi mossero contro il corpo di cavalieri:~ Hauer. Pur non Lrattandosi ancora di un altacco in fo rze, la 9" Divisione d i canlleria Ledesca (Niagg. Gen. von Heuduck) ebbe subiLo bisogno eli rinforzi per respingere il nemico oltre lo Swchod. -el frattempo, come sosregno per il suo fronte, il Corpo di ca,·alleria Hauer aveva riceYuto la 37" brigata di fa nteria tedesca, la Divisione di cavalleria b~l\'arese
P. Buttar, /{IIJ.ria's Las! G'a.rp, op.cit., p. 242. Telegramma dell'1 1 luglio l916 cirato in /lpoca!ypsr, op. cir., p. 141.
52 1
522
302
J.-\. Sanborn,
l111peria/
del Ten. Gen. P hilipp von Hellingrath523 e la Legione Polacca. Se erano stati sicuramente sconfitti, gli austrotedeschi. non erano stati però bactuci. Dietro lo Stochod riuscirono a recuperare le capacità operative e a ri.ordin.are la catena di comando (il Gmppo Farh passò ad esempio agli ordini di Bcr.nhardi); se i russi avevano pensato di poter facilmente aver ragione anche del nu0\'0 ostacolo fluviale scoprirono presto di essersi illusi. A sud Linsingen aveva cullata fino aU'ultimo l'idea di poter infrangere la resistenza russa, costtingendo alla ritirata Kaledin, e ancora la sera del G, con la sua ala settentrionale in ripiegamento, aveva spinto il Corpo d'Armata di cavalleria di Leonhardi al.l'attacco lungo la riva sinistra dello Styr, senza peraltro ottenerne alcun vantaggio decisivo. l ,a necessità di consolidare la resistenza del nuovo fronte apertosi a setterlb·ione lo costrinse finalmente a desistere. Ludendorff nei suoi Rjcorcli eli gum"a annotava: Non avevamo la cenezza che le truppe austro-ungariche riuscissero a tenere la linea dello Stochod e ci arrischianuno ad indebolire in loro favore il nostro fronte. Sebbene gli attacchi russi potessero ad ogni momemo riprendere vigore [da parte di Evett o Kuropatkin], mandammo nostri reggimenti a tinforzare l'ala sinistra del gruppo l jnsjngen a nord-est e a est di Kmrel, perché un nuovo ripiegamento di cruest'ala ci avrebbe portato a conseguen?:e estremamente dolorose. Passammo giorni bruttissimi, mandanuno sempre tt·uppe di riserva pur sapendo che nessuno ci avrebbe aiutato in caso eli bisogno.524 Q uanto la situazione rimanesse fluida viene ribadito anche da parte ausUlaca, set,rna tamente dalla 29" brigata di 52'
Monaco eli Baviera '1862-1929; per una biografia, si veda prussianmachinc.com/ aka / hellingrath.brrn [ultimo accesso 14 maggio
20201. >2·1 E.
Ludendorff, l 111Ìei ricordi, op. cil., p. 1-t2.
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artiglieria che ricorda,-a come, al momento della sospensione del contrattacco, '·' ... tutte le bauerie della prima linea doveuero circondarsi tli reticolati, per essere pronte in caso di combattimenti r:wvicinati." ~25 A nche perché sullo Stochod le unità zariste svilupparono anche nei giorni seguenti una ,,,,ace arti,·ità, che nel periodo fino al 15 luglio si estrinsecò in una serie tli ~macchi locali di varia intensità. La maggior parte venne respinta prima che i russi riuscissero a meuere piede sulla rin\ sinistra dello Stochod, negli altri casi il contrattacco delle riserve li costrins(~, dopo combattimenti più o meno ,-iolemi, a sgomberare i luoghi di irru'l.ione. Il citato Col. ,\dler ricord~wa come il14luglio era sraca l'artiglieria a dm·er ricacciare i nemici che, sulla riva ocòùentale del fiume, erano giunti a meno di 300 m da una fanteria ancora lonmna dall'a,·er recuperato le sue capaci tà combatti,·e.526 Su ll'opposto ' 'ersanre un u fficiale, russo cll complemento di ongme contatlina, Dimiu·i Os'kin , descriveva così uno dei combarrimenti che tischia,·a Ji essere mbricaro con un "niente di nuovo sul frome orientale": Duram e la norte del 13 luglio ricevemmo l'ordine ù.i avanzare di nuovo. lclloti sanguinari. G li austriaci a\'cvano ormai rafforzato la loro posizione. Sta,·olta incontrammo una fiera resistenza. Per la prima Yolra nell'intera guerra ci fu uno scontro con le baionette nella nostra nincea. Gli ausuiaci si batterono con tenacia. l nostri soldati pure, attaccarono in preda all 'esaltazione fino a che loro non si ritirarono nella fores La, dove per noi non fu così facile usare le baionette. ll com bartimenro dh·enne così crudele che i nostri uomini iniziarono ad usare le nmghe per spaccare la resta agli austriaci. Solo col cader della notte terminò quella macelleria. m feldkmtOIIfll·l{~~ÌIIJI'III 26 el al., in K. l ,cpp~, Strtle!eitrlfiiLrrhe Ù11 op. cir., p. 349. ' 11• \. \dler, EhrrnltW in lr'ol~rnim, op. ci t., p. T3. 304
I F'ellktie,~,
J\U'alba, non vedendo alcun movimento dal lato austriaco, iniziammo ad esplorare con cautela la foresta. Una scena orripilante si dispiegò davanti ·ai nostri occhi: pile di corpi russi davanti alle nostre trincee, e quasi altrettanti austriaci morti dietro di Joro.127 Se i fronti "occidentale" e "settentrionale" avessero esercitato effettivamente una pressione preoccupante, le Potenze Centrali si sarebbero probabilmente trovate davvero sull'orlo del baratro, o sarebbero state costrette ad un travaso delle riserve dal cearro di guerra franco-belga con conseguenze imprevedibi li su]J'jntero andamento del conflirw. Brusilov però rimase solo. L'addetto m.ilitare francese, Col. Jacques Langlois, in un rapporto dell'ottobre 1916 avrebbe sintetizzato così una critica non molto dìversa da c1ueLta avanzata dal comando dì Berdìchev: "Qtù, cioè sull'intero fronte dal Baltico al Pripjet i russi non attaccano, ,.,-i regna anzi la calma più assoluta. Alcuni giornalisti sono rimasti tre giorni in linea nella regione di Krevo e del Lago Naroch e non v--i hanno udito spa.rare un solo colpo di cannone." 528
Combattere per la BliCOPÙJa. j\tlentre a nord i combattimenti si erano svolti in spazi relativamente ristretti riducendosi spesso, salvo l'azione della 3a Annata russa, a scontri per poche migliaia dì metri, non diversamente da quanto accadeva sugli altri fronti europei, a sud l'cnornùtà dello spazio continuava a rappresentare .iJ. fattore clùave dì un'avanzata, quella della r Da S. Palmer, S. Wallis, A U:?ar i11 U,.onls: Tbe 1'ii'St lf~odrl Jl:7ar, Simon & Schusrcr, l .ondon 2003, pp. 281 -282. 5l8 Citato in J.H. Cockfield, Rtmia~; fro11 Ge11eml, op. cir., p. 190. La stessa valutazione del peso dcU'i.naz.ione di Evert sull'arenarsi finale dell'offensiva Brusilov è espressa da I\ L Hoffmann, Der Kti~f!,, op. ci t, p. 115. 527
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e della 9• .-\nnala russe, giunta al suo limite fisiologico. J,a .Stcl/)ka aveva peraltro deciso che se uno sfor%o anclant conclorto, esso tlm-cn essere affidaLO a chi StaYa già ,~incenùo. Diede quindi anche alle .\rmatc metidionali di BrusiiO\· quei rinforzi che sarebbero stati determinanti anche solo l 5 gtorni prima. Dopo una serie di rimaneggiamenri, la r di cherbatche,- rice,·e\a la 1083 DiY1sione, con forze fresche c ranghi compleri, a sostituire la 47" Divisione del suo ÀVl Corpo d'.-\.rmata, ceduta a Lechitsky che, \~Sto l'ampliarsi a semicerchio del suo teatro opcraci,·o e le sue caratteristiche montuose, ne a\-eYa urgemc bisogno. Ciò garamin alla 7" :\rmata un totale di 157.000 uomini a f~onte di 87.000 a\.IStro-tedeschi. La 9:1 russa, i1111nediatamente a sud, \Tni,-a rinforzam anche dalla DiYisione dei cosacchi deli'Ussuri, in arriYo dalla 2• Annata del fronte occidcnrale, il che garanliva a Lechitski· 144.000 uomini nel suo sc ctore di fronre, contro soJj 89.000 degli aYYersari. 1'\on ci si srupiscc se con questi rapporti di forza, e '~sci i risultati precedenti, Ja Stat·ka si aspettasse la \'ittoria in una " battaglia decisiva", un successo dj cui il fronte interno e l'opinione pubblica russi anvano bisogno non meno di quello combarrenrc.' 2'' Anche da parre deiJe Potenze Centrali la bilancia dcll'atlenzion c c deiJe preoccupazioni si era spostata Ycrso sud. • onostanre la \'i ttoria della 3" ,\nnata russa a\-csse componato la perdita della linea dello Scyr, c,·idem:iando ancora una volta le debolezze della difesa che erano costate la sconfitta di Luck, la nuo,·a linea dello Stochod tisulta,·a certamente più robusta c fin dai primi combattimenti appan·e e'-idente il ristabilirsi di ordine c fiducia in comandi e truppn. La coni roffensiva tenacemente condotta da von Linsingco non a\·cva bensì ottcnuco lo sgombero del salienrc di Luck, 1na a,·e,·a completamente arrestaLO l'offcn si,·a di due Annate russe e di quella che - con ogni
'>l'l
T.C. Dowling. Thr 13m.rilor Offinsire, op.cit.. p. 111.
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evidem>;a ormai - era la punta eli lancia del dispositivo eli Brusilov, 1'8" 1\rmata eli Kaledin, infliggendoJe perdite tali da fame supporre una prolungata stasi operativa. Falkenhayn poteva guindi affermare con t}ualche ragione che, ai primi di luglio, la situazione tn Volinia e Galizia poteva considerarsi stabiliznta. Il problema maggiore era quindi rappresentato dalla Bucovina. E per ragioni politiche ancor prima che rn.ilitari. Da un lato infatti la nùnaccia russa ai passi dei Carpazi, dove l'arrivo della 119" Divisione tedesca am:iché ribaltare le sorti del composito XI Corpo cl'~-\nnata di Pflanzer-13altin aveva dato adito ad accuse di scarsa combattiYità proprio da parre austro-ungarica (il "corsetto" che per una volta alnìeno ardiva lamentarsi delle "stecche"!), metteva seriamente a rischio un'Ungheria già fìn troppo critica nei confronti della conduzione imperial-regia del conflitto. Dall'altro ogni singolo successo tattico russo finiva con l'essere un altro chiodo piantato sulla bara della neutralità nunena. Il rischio che la temennante Romania rinunciasse alle simpacie filotedesche di una parte consistente della corte, per scendere in campo a fianco dell'Intesa e gettarsi appcmto sull'Ungheria, era scongiu.raco solo dalla necessità per i comadi.ni-soldaci che ne componevano l'esercito di mettere prima in salvo il raccolto escivo. Un deterrente in ctù Falkenhayn soprattutto poneva una fiducia che doveva costargli molto cara; avrebbe poi avuto modo di vendicarsi del "tradimento" rumeno t,>1.ùdando la de,·astante campagna delle Potenze Centrali contro Bucarest.530 Le truppe di Pflanzer-Balti.n non si erano mai sbandate nel corso della ritirata. E rano srate indubbiamente aiutate in questo dai molti corsi d'acqua che scorrev~ano perpendicolari all'avanzata russa e dovevano essere forzati con inev-itabili battute d'arresto, com'era del resto successo a parti jnvertite Lo storico Michacl B. Barren l'avrebbe definita il "preludio" della ne 1916 /JJfstro-Gmncm Cat11paig11 iJI RtJ11Ja11ia, Indiana Univcrsif}' Prcss, Bloomington 2013.
530
Blitzkti~g hitleriana: Pre!Jfde to Blitzkrie,g: 7
307
l'anno precedeme.531 • \lcUtù dei suoi reparti - ad esempio il 26° battaglione .Jaeger - si distinsero particolannenre nella difesa delle loro posizioni.532 L'inrc.:ra 7" :\rmara era però grm"emente scossa in nme le sue strumLre. Dal 4 al 6 luglio a''en1 subiLO ancora una serie eli roYesci nella zona di Kolomea. Qui il Corpo di cavalleria di Brudcrmann c poclù altri repar1j dell'ala meridionale erano appena riusciti ad assicurare una linea ad est ili Oslawy Bialc, richiamandm"Ì peraltro quasi tutte le risetTe disponibili, quando il pomeriggio del 5 luglio i russi a,-e,-ano la meglio a nord del Gruppo del Fefdmmrchalle!ttnant Lukas Snjarié, imperniato suJJa 42" Divisione 1-:l.om•ed, la cui coesione e capacità combattiYa erano ai milùmi rcnnini~ 33 Un nuo,·o frame difensi,-o \"CtlÌ\·a comunque imbastiro a sud del Prurh ad opera dd comandame della 30• Didsione fanteria, J\lagg. Gen. Moritz von ]esser, che però presto dovette ({tre i conci con un nuovo ced.imenco ai danni proprio della sua unirà e chiedere a Benigni eli ripiegare la sua ala meridionale su D~ùatyn (oggi Dcliat)·n, in Ucraina) a 12 km. da KolomeaY"' Marsengo, da Berdichev, seguiya con attenzione i progressi delle w1ità di Brusilov in Bucovina, registnmdo puntualmente i nomi delle località conquistate e aggiungendo anche qualche annotazione che lo riponan agli a\Tenimenri sul fronte iraliano. Il 5 luglio, nd ricapitolare gli ulcinU a;-Yenimenri e fo.tnllc così un q-uadro sintetico della sin •az1one, scriveva infatri:
\XIashburn, Tbe RIISsitlll O.ffonrire, op. cit., p. 13. M. Hocn, Die Kalllp} ù11 Oste11, op.cit.. p. 236.
>1 1 S. 532
Su questa unirà composta ùa solùati della Croazia-SiaYouia, che a\'e\·a raccolro buona parte ùegli chrci di que~re regioni della Tmnsleuania. si Yeda: J .. Dobrovsak, F. Il amcrsak, Croatirm.Slaronian }m1s ilt lhf First w ·odd lf"(lt, in '~JournaJ uf CEDEC Founda tion", a. 9, 2016, pp. 9-l--1 -l-1 , q ui pp. l 00- 1() l , in www.qucst.cdccjournal.it/ focus.php?iù=378 iu1timo accesso 14 mamo 2020]. 4 " E. Ottemchl:igcr. Dit grosse ms.rùrbe Olfmsirt, op. ci r., p. 2·B.
:iH
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Kolomca è passata nelle mani dci Russi. Il Come KeUcr, brillanrc Comandante il Corpo di C~rntllcria, è rimasto ferito. f...1Le operazioni ad (),·est di Luzk sono alquanro arenare: i Tedeschi oppongono una resistenza accanita. Pranzo col Generale Brussiloff, egli si sente ormai sicuro di non do,~cr indietreggiare con la sua VIII . t\nnara che era la più minacciata. f...] La 18" Brigata da montagna della 59" Divisione proveniente dal Tirolo è arrivata su guesto fronte. Il14 giugno era ancora sul fronte iraliano, il16 essa è parLita per Tremo-Innsbruck- Vicnna-Prcsburgo-BudapesrStanisla\'OY-Deliatin, do,·e è giunra il + luglio. Il 5, cioè stamane, ha preso parte alle azio1ù a 0Yesr di Kolomca c subito sono stati fatti prigi01ùeri. .-\ tmt'oggi Brussi.loff ha attrattO al suo fronte 4 Divisioni .\ustriache e 10 Di,•isioni tedesche. m Poco meglio andava - a nord-est - al X lii Coxpo d'..t'u:mata, ormai alle dipcndcn<:e di von Bothmer, che vcnin a sua volta sfondato il 4 luglio dalle for7.e d'attacco di Schcrbatche,-, a dispetto dell'inserimento in linea della riserv-a rappresentata dalla 39" Di,·isione di fanteria Hom'fd. Dopo che a Barysz era stato respinto il contrattacco, inizialmente vincente, dei rincalzi, ,·on Rhemen era cosi cosucuo a ripiegare dietro il Koropiec (Koropcts) in dire%ione di Monas terzyska (oggi Monastyry::>ka), trascinando con sé anche l'ala mcridionale del VI Corpo d'Armata con cui il contatto venne faticosameme risrabiliLO a Burkanm·.536 r ulla può rendere meglio il clima che si \'Ìven in quei giorni tra le forLe austro-ungariche dell'episodio, citatO da , -on Zeynek'3 • e riportato in tutte le monografie come un m ~1. ~ larsengo, Eroi smza l11ce, op. ci r., p. 88. :;.)(.M. l locn, Die Kéimpft Ì111 Osll'll, op. cit., p. 236. 537 "( . Rittc r \"on Zeynek, Ei11 OjJìifer, cir., p. 253, che aggiunge a mo' di commento: "La terribile pusillanimità che era subemraia nella 7• .\nnata
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fano rotalmeme inaudiw sui fronù della Grande Guerra, che '-iùc proragomm il Feldze;w;;eister Viktor Yon Scheuchcnsruel538 c il suo capo eli St;:t tO J\Taggiorc Magg. Gen. Ludw.ig Siioùermartn53? . Giunti da ll'T talia per assumere il comando dell'ex-Gruppo Benigni, rinominato VIII Coxpo d'"-\rmata, declinarono l'incarico, ritenendo la situazione irrimediabile e non \'Olendo assumersene la responsabilità. So lo l'intervento di Fntncesco Giuseppe avrebbe e\·itaro ai due un esonero definicivo c consentitO così al primo di assumere in seguito il comando dell'l 1• Armata sul fronte ,-cneto-Lrenrino. La loro reazione ùh·iene comprensibile, se non giustificabile, al la luce delh1 tcsci.monianza del 2° re&,o-i.men to Landrtllr!tl in arri,·o dal fronte italiano al comando del Col. von Unger, che ricorùa,·a così le sue pri.me ore sul nuO\'O teau·o di lotta:
' I carri che rientra,·ano stracarichi di popolazione e di profughi scacciati. dalle loro abitazioni daUa furia della guerra, che conduccntno il loro bcsciame, offri\·ano lo stesso quadro di disperazione come due anni prima ad est eli Le.mberg. Nella serie di carrette di.rcctc ad ovest si trontvano parecchi feriti gra,•i. Ri.mbomb:n·a il ruonare dei cannoni. Gra,·ari da cupi pensieri gli Schiitzm del 2° marcia,·ano in direzione opposta attra\·erso quel caos e raccoglievano
si rilevava dru fatto che i comandanti dpit:gavano al semplice prcsentar~i di una debole: prcssiont: nemica. La maggior pane di loro rift:tÌYa di un esaurimcnro da parte delle truppe c molti ne chiedevano il riposo; ci furono eli conseguenza ~piaceYoli conflirri personali come nelle primissime senimane eli guerra." 5 'R Y iktot conte di Sclwecht:nsmcl, ;\niluisch Ostrau l 857- Bécs 1938, per una biografia si veda T. Balla, A Nt(g)' l friboni, op. ci t., pp. 273-27-+. 53? T.udwig ~i.indermann, 1869- 1936. per una biografia ~i veda P. Broucek, Ein Cmtrol im L.1vie/irht, op. ci t.. p. 1-8 nota l r. 310
accanto ai ferici leggeri i dispersi ai bordi della strada per ricondurli di nuovo in avanci. 540 Tutti i rapporti di combattimento del 1° c 2 luglio di questo cmpo dell'Austria superiore, in panicolare quello estremamente dettagliato deU'aiutante maggiore in 1a, Tcn. Langorh, suonano come un atto d'accusa nei confronti del 300° e del 305° reggimento della I-lom·ed, ripetutamcnte sfondati dai russi c accusati apertamente di scarsa combatcività. Sarà necessario un Ordine permanente (il n° 1430) della 12" D ivisione del 5 luglio per ribadire a tutti i comandanti quella che sul frome italiano anebbe preso il nome, sul Grappa, di "teoria Bencivenga": che cioè nessun comandante poteva sentirsi legittimato a ripiegare per la rottura del fronte limitrofo. I "tronconi" avrebbero viceversa dovuto resistere per consenlire appunto ai rinforzi di chiudere la breccia; chi avesse considerato troppo critica la propria situazione avrebbe dovuto chiedersi se, abbandonando le sue posizioni, non avrebbe reso ancor peggiore quella dell'intero setrore. 5'11 La reazione dei comandi superiori, austriaco e tedesco, era stata iniziahnente affidata ad un conu:attacco in forze, che avrebbe dovuto essere condotto da sud verso nord-est dalla nuova 12a _,-\rmara del duo Arciduca Carlo-von Seeckt. L'idea rientrava nei grandi piani strategici tipici di Conrad, ma aveva trovato - per una volta almeno - l'assenso di Fall\.enhayn, ilL}Uale ne sintetizzava così l'inrento: Una nuova Annata austro-ungarica, la 12", doveva costituirsi al principio di luglio sul Dniesw: a monte di Halirsch, con piccole sotr:ra%ioni dal tì:omc italiano, s~n Die Zl/leimrbii!zm illl Weltkri~ge /9/..f--1918, lll Hefr, hrsg. von Kamerad se ha fts bund ehemaliger Z weiersc h uetzen, T,i nz a m Donau o ..J ., p. 138, visibile in rete w\vw.landcsbibtiotck.ar. / lulri.mo accesso l ~ aprile
2020] 5·11 ~\.i\!.
Schoss, V erk/111/gem Tage,
op. ci t., pp. 404-405. 311
daJJ'occidemale c dal settore settentrionale di quello orientale e con maggiori sottrazioni dal Gruppo Linsingen rche si supponeva avesse concluso \'ittoriosamenLe la sua azione o, in O!:,l1Ù caso, la sospendesse] e dalle .. \ rmate 2" ausrro-Lmgar:ica e del Sud, per conmmaccare possibilrneme di sorpresa lungo il Dniesrer, insieme con le ali interne delle Armate del Sud e 7". Per la necessaria azione comtme delle tre .i\rmalc, esse furono raggruppate in lUl unico gtuppo d'esercito ldcl Dtùesterj, il comando del qual<.: fu affidato all'erede del rrono d' \usrria rcneme feldmaresciallo Arciduca Ca rlo. '~ 2
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Il fatlo che Carlo consctTasse, al comando di ben quattro Annate, un grado equi,·aleme a quello di un comandante di Divisione (Fe/dmarscbal!ettll!a/1/ da non con fondere con quello di l•'eldma1:esciallo) è indicati,·o di quantq, poco egli lo awebbc effettivamente esercitato. Come FaU<enhayn ammette\"a senza .nascondersi dietro alle com·cnienzc, la sperama dd Capo di Sraro Maggiore tedesco era che tale nonùna spingesse gli austro-Lmgarici ad uno sforzo per la difesa di quel tratto di fronte che fi11o ad allora, dal suo punto di visra, era affatto mancaro. Carlo giunse a Chodoro\\' (oggi l(hocloriY) alle l 1.00 dd 5 luglio per assumere il comando della 12a "\rmara, costltutta inizialme nte da due Di,·isioni austriache c due tedesche. In realtà il progettato au.acco, che ancbbc dovuto allontanare la minaccia dai Carpazi c obbligare la Romania a restarscne nell'angolo, non giunse mai ad esecuzione. Fu in fa t ti l'orso russo a colpire per primo. O per meglio dire lo stava già facendo al momen to dell'arrivo deU'crcde al trono d'AusLria c Unghcrìa. Il 5 luglio infarti Benigni, dopo il roYcscio subito dalla 4-2" DiYisione di fameria l fom"ed (Feldmar:rcba!fettlllalll Snjarié) a nord di Sadzawka (oggi Sadzhavka), si stava ritirando col
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E.
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Falkcnha~ n,
Il Collllllldo S1rpm11o, op. cii., p. 186.
suo neo- VIII Corpo d'Armata davanti alla rinnovata pressione del X..,"<.,Q Corpo ci'~Armata di Lechirsky. Il suo ripiegamento si stava peraltro rapidamente trasformando in una rotta, per sventare la llualc Pflanzer-Baltin dovette gettare nella fornace tucte le sue ult:llne riserve: una dozzina di battaglioni raccolti su tutto iJ fronte.543 Il citato diario del 2° Lcmdsturm raccontava così una fase dei confusi combattimenti della ritirata in guei primi giorni eli lugho: Nel ftatternpo il gruppo del Col. Unger era coinvolto in aspri combatt:llnenti. Da ogni reparto giungeva la comwùcazione che il nemico lo attaccava. Il nostro fuoco di artiglieria e fanteria non era in grado di fcm1arlo e nel settore alla nostra destra guadagnava rapidamente terreno. Non giovò che intere ondate nemiche venissero abbatmte dal fuoco delle nostre mitragliatrici. Le seguivano sempre nuove righe e sempre più fitte si facevano le masse che si abbatte,·ano su di noi. Il 45° reggin1ento fanteria era ripiegato f.m dalle 11 .20; il collegamento verso destra era quindi perduto e l'ala destra del 2° era gravemente minacciata di avvolgimento. Si era già allo scontro ravvicinato, ma i nostri continuavano a resistere. Alla f.me p erò si dovette cedere aJJa superiorità numerica, se l'ala destra non voleva essere catturata, in guanto i mssi lì si erano spinti già o ltre la linca:'44 Il possibile aggiramento venne così impedito, ma il giorno seguente l'XL Co.tpo d'Armata russo riuscì a r.L'lprire la breccia e costrinse ancl1e l'ala meridionale di Benigni guanto restava delle Divisioni 51" Honved (Magg. Gen. Joseph L'oglar), 24'1 (Magg. Gcn. Adolf Urbarz) e 30a - a mettersi in salvo oltre il Pmth. Le forze destinate al progettato contrattacco dclJ'.Arciduca Carlo diventavano ormai le ultime riset-ve disponibili in teatro (la 1os· e la 109a su M. Hocn, Die Kiilllpfl i111 Oste11, op. cit., p. 236. 5 +-~ Die Zweierschiitzm, op. cit., p. 1-+8. 313
tedesche) o ,·eni,·ano necessariamenre proienare a puntellare l'estrema resistenza (44• Sch11etzm e la 593 k.u.k.: Magg. Gen. .J oseph Edler \ ' On KJoupa). 545 J.c perdite che subirono fin dal momento in cui entrarono in azione c le condi7.ioni delle altre DiYisioni della 7" ,\rmata, ridotte all'organico eli poco più di un reggimento ciascuna, indussero subitO il comando della 12a . \rmata a rim·iarc la prc,'ista reazione dinamica e a chiedere con urgenza a Conrad l'invio di un\ùteriore Di,'isione. \'enne così sbloccata dal Tremino anche la 34" Divis10ne (.l ·'eldmat:rcballelllllanl Rudolf Krauss·i·lf'), che comunqt~c non sarebbe giunta prima del12 successi,·o . Ine,;tabile qLtindi la richiesta di un ulteriore tempcsci,·o contributo tedesco, che si scontrò però contro il rifiuto irrem0\1bilc di Falkenhayn c Hindeoburg, concordi nel ritenere che il proprio fronte non poteva essere ulterionnente indebo.lito. Le operazioni, pLtr aborrire, di l ~ve n c KuropaLkin avevano comunque ottenuto lo scopo di preoccupare i comandi ledeschi che li fronreggiaYano: nessuno poteYa escludere che im·cce di attaccare con le ,·ccclue, fallimemari modalità, anche li i generali mssi facessero tesoro delle esperienze del "fronle sud-occidenlale". I noltre, soprattu l to FaJl,en hayn era convì.nto che Ltn maggior sostegno Ja parte tedesca non avrebbe fatto che alimentare la com·i_n;,:ione dei comandanà austro-ungarici che il loro compito potc,-a essere s,·olro meglio dalle più combatcire UIUtà germaniche. I responsabili Jellc unità k.u.k., fu la risposta che il Capo di Stato;\ [aggiore redcsco diede all'enncs.i.ma richiesta di Conrad, ancbbero dovuto semplicemente trm·are il modo di accrescere lo
; ,; T.C Dowling, TIJr Bmsi!OI' 0../Jim.rire, op. CII., p. ll.J. i 4 r, Fratello del capo di StlHo ~Laggion: dcll'.\rc iduca E ugcnifl c piLJ famoso . \lfred, era nato 'rl Zilra nel 1863 c morì a Oberzell bei \\'egscheid nel 1943, per una biografia ~i veda T Halla, A :\ 'ag)' 1-ltiboni, op. ci r.. pp.
l !)7·198. 314
spu:tto combarti,·o (Kampf),eùl) dci reparo di cu1 dispone,·ano. 54" Per e,•irare che nell'ansia di do,·cr resistere con forze troppo rido[[e sia alla puntata Jussa diretra sempre più a nord-ovest, oltre Kolomea ,·crso Sranislau, sia alla difesa dci passi dei Carpa:ò, Pflam~cr-Haltin finisse con l'assohrcrc mal.c entrambi i compiti, trascurando il problema del collegamento, già precario, tra le due parti del suo fronte, venne deciso di sdoppiare il comando dell'Armata. Il 9 luglio, il comando del terzo meridionale delle forze residue rimase affidato a Pflatl%er-Balti.n, col compito specifico della sola difesa dei passi dei Carpazi. I due terzi, centrali c sertenrrionau, con la nuont denominazione di 3a :\rmara, vennero affidati al Gen. Hcnnann barone ,·on Ko,·ess \"On Kovesshaza5'18 , che a,·c,·a comandato la grande unità con la stessa numerazione in Serbia all'inizio del conflitto c aveva quindi prestato servizio con successo agli ordini di Mackcnsen. .All'interno di Lluesra grande unità il I Corpo d' Am1ata, al comando di un altro reduce dell'offensi,·a in Trentina, il Gen. Karl ,·on K.irchbach auf Lauterbach '~9 , assorbiva l'ex-Gruppo Snjarìé. Stando ai ricordi di ,·oo Zcynek, nuovamente al suo posro a fianco di PflanzerBaltin, che si attribuisce la paternità della proposta, la decisione non si perfezionò che il 16 successivo, il 20 per guanro conccn1eva Kovess. 5 ~0 Da LJUel rnomcnro il comando della difesa dei Carpazi c deUa T Armata "ridotLa" si trasferì a Maramaros-S7.igct, oggi Sighetu MarmaLiei, 1n 547
T.C. Oowling, The Bmsilo1 O.ffinsirr, op. cir., p. 116.
1854-Bécs 1924, per una biografia sintetica si ,·cda T. Balla, A .Àng>• 1/tibonl, op. cit., pp. l91-193, per un profilo mawom1CI11C analirico, si veda la monografia ùi R. Pccrz (a cura di), Die Cmrmlr du Kaisers 1111d Ko//{~.r Kad T, Feldtllfii'Stha/1 Baron Kijr~ss, Yerlag tler Blarrcr, 5l8 Tcmcs,·ar
Wien o..J. 5·19
Gyongyos 1856-Scharn:;rein 19:?9, pe r u na bios•rafia si veda T. Balla, /l Na.!!J• l ftibonl, op. ci t. , pp. 18 1- 182, per un breve profiJo su eli lui, G. Baj-~ la cario, La ''Strqft:;..peditio""· op. cir., pp. 70-7 1. ;so T. Rirrcr ,·on Zeynek, Ein Offt'{/1'1·, op. cir., p. 254. 315
Romania, a più di 30 km dalla cresta ui confine tra Bucm·ina ed Ungheria, dm·e i rapporti con l'ufficiale eli coUcgamemo redesco, Magg. . \dolf Herrgou, peggiorarono prcsw al punco da renderne neccs:saria la sos riruzione. Più che i pro\'Veuimenti dei comandi dell<.: Pocen%e Centrali, ad arreslare la spinta russa furono altri farrori, quali la mancanza di riserYe fresche da gettare nella lotta a rempo debito, l'allungarsi delle linee di rifornimemo, iJ rapido esaurirsi delle scorte di munizionamemo, l'enrirà delle peruite subite e la necessità eli riordinare e far riposare i reparti. Ne conseguiva la necessità di una sosLa opcrati,·a, che impedì una ,·olla di più che la sconfitta austro-reucsca si rramurasse in una totta. li Gen . . \lexander Lukomsky, all'epoca nelle flle della 9a .Annata e quindi testimone diretto di questi combauimenti, lamentanl che anche qundo i rinforzi arrivavano, giungevano sempre troppo .,tardi e in numero inferiore a quelli su CLLi porc,·ano contare gli austrotedeschi. L'offcnsi,·a così non porcnt che arenarsi.' " Tra il 4 e il 7 luglio le 1\rmate eli BrusiJo,· - sia pur consideranuo con cautela cifre spesso discordanti nelle di'erse fonti a,-e,-rano catturato 40.000 prigionieri e 63 cannoni, portando jl totale dall'inir.io uell'offensiva un mese prima a quasi 260.000 prigionieri c 330 cannoni, n1a anche Je loro perdite erano state molto alte, con 5.000 ufficiali fuori combattimento, c in rmto 60.000 caduti, 370.000 feriti, 60.000 dispersi, nonché complementi sempre più carenti in termini di addesuamento.'' 2 Nonostante quest'ultùno elementO .in particolare rendesse sempre piò difficiJc il ricorso alle solm:ioni tattiche avan%~lte della pri111a fase dell'offensiva, 1\larsengo, dalla sua posizione eli osservatore pri,-ilegiato, Yede"a che al quart.ier generale eli Berdichc\' si continua\'a a respirare un clima di fiuucia, motiYato appunto "" CiLato in J.ll. C()ckfic ld, &wia'v lro11 CmmTI, op. ci t., pp. 19-t- 195. m N . Stonc, Tbe C.rtslem Fro11t, op.cit., p. 26 1 c J.I-L Cockfield, 1\ll.rJiaj· lro11 Cmera/, op. cir., p. 193, che ~otrol inca appunto la difficoltà ncU'imlicare a riguardo daci realmente precisi.
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dalla stima delle perdite inflitte all'avversario. Inoltre le muni?.ioni erano in generale sufficienti, tranne quell.e di grosso calibro, delle quali si sperava di ripianare a breve le scorte. Brusilov si riprometteva mollo dalla numerosa cavalleria che aveva a d.isposi?.ione, ma pareva che il momento perché essa sostituisse in scena la fanteria non dovesse mai realmente arri,·are. Non gli restò guind.i che riequilibrare Ja forza delle sue Armate e riordinare i Corpi alle loro d.ipenden%e.s:i>
Brorjy: la nuova minaccia. Prima di tiprendcre un'offensiva che gli sembrava ancora l'opzione migliore, dopo il ripieg<unenco nemico dietro lo Stochod c nonostame il fallimen to dei p rimi tcntati''i d.i varcarlo, Brusilov n ecessitava di rinforzi consistenti ed aveva ora la certezza d.i pocerl.i ottenere. Tn una delle le[tere alla zarina, sempre troppo Ji cche eli informazioni sull'andamem o delle operazioni, Nicola Il scriveva: "Turte le tl:uppe disponibili vengono ora mandate a Brusilov .. . Tutte le riserve di Evett c Kuropaddn saranno spostate lì." 55 ~ I Corpi d'Armata della Guardia imperiale, le truppe fisicamente e moralmente migliori c1.i cui ancora clisponeva l'impero zarisra, a riposo da <.]uasi un anno e forti di 60.000 uom.in.i, gli vennero messi a disposizione ed inseriti tra la 3a Armata c1.i Lesh, a sua volta irrobustita da due Cotpi d'Arma ca, e l'Sa di l<.aledin. Come vedremo, e come Bn1silov
;vr. i\ [arse ngo, Eroi swzo /m't', op. ci t., pp. 89-90. T,a 3" . \_nn::tta di Lesh schierava il X.,'(,\], il XL\ 1, la ì 8" Divisione e il. I\· Corpo di Caval.lcria, l'8"di Kalcdin il TT urkcs tano, il )C~"\:, il XXXIX, il ~X::\'X, il 'J , il )G\:.JJl e il \ ' Corpo eli Cavalleria, 1'11 ·•di Sakharov 1'\' lll, il X-\:..'\11, il XLV, il V, il \' Sibcriano, il XYll., il \'.Ll e due divisioni d i cavalleria, St;odllaia e Zmmmk aia, la 7•cli Scherbatchev il VI, il X\' UJ, jJ X \ '1, la 113• Divjsione e il li C:oqx> d i Cavallcrja, la 9• eli Lechitsky il XII. l'Xl, il XXXJ.ll, .il. XLI, le divisioni 108• e 11 7a, la D ivioionc di CavaU.cria Ussari e il III Corpo tli Cavalleria. 55 ! Cita w in J.IT. Cockfield, Rm-sìa's Tron (;emrctl, op.cit., p 185. 553
31ì
sospetla\·a, il problema era dato dal fatto che i loro ufficiali in comando ave,·ano impiegato il tempo più in parare e in cerimonie che ad addestrare i reparti ~Llia luce delle tùtime esperienze· belliche. 555 L'ala nord del "fronte sudoccidemalc" non a,-e,·a comunque mai goduto di una tale superiorilà di forze (2: l) sul &ome di Ko,-cl (comunque lontana dal 3: l richiesto norrnalmeme dai manuali eli tattica). Per tU1a YOlta almeno anche Alekseye'' pOLe,•a essere sinceramente com·imo di aYer fornito al comando di Berdiche,- i mezzi per rra,·olgere la linea dello Srochod e occupare Km·el, se non addirittura per battere definitivamente le forze aus t.ro-tcdcsche. Grazie all'intensificarsi della ricognizione aerea e alle crescenti difficoltà incontrate dai ,·eli,·oli russi nel garantire una regolare esplorazione del clisposich·o a\TCrsario, nonché al massiccio utilizzo dell'.imercettazione tclefç>rlÌca 556 , i comandi delle PoLenzc Cenuali concordavano stùl'imminenza eli \IO nuo,-o attacco tusso, ma su ben poco altro. PuhaUo, dopo i precedcn ti :ma ecru dell' 11 a :\rmata russa contro la sua ala sertentrionalc, era com·inro che Brusilov a,•csse ideato ~una straregia diversa. Tmmagina,-a infarti che sarebbe stnro attaccato in forze da un CLLOeo offensiYo che anebbe punraro su Lemberg, prendendo così aUe spaUe o la za :\rmara di Bohtn-Ermolli o le forze di YOn der 1-larwiLz e Ters7.tptnszky, piC1 a nord. Era certamente un'opzione in teressante, ma Puhallo sbagliava ad attribrLirla ai suoi an·crsari. SakharoY non aveva rice...-uro rinforzi significati,; c le unità a sua disposizione erano a mala pena sufficienti ad impegnare l 'a ~Yersario, non cerro per portare a termin e uno sfondamento di tali proporzioni Golovin anebbc indi,riduato in questa scelta, che privilcgia\·a le "'' Si veda la testimoniatv.a ùi \. Lobanov-Rostovsky, TIJe Cri~~tlù{g t\li/1,
op. cir., p. 174. ;,6
Si veda a ciguanlo il prcoccuparo tdegramma di Romt>i Longhena a
C: ad orna delle 1/ dcl25 luglio l 9 16 in \ USS,\ lL, Repertorio L-ll busta 89 fase. 2. 318
possibilità di un più facile successo tattico che si presentavano alle al ere Armate all'importanza dell'obiettivo strategico, che sarebbe dovuto spettare appunto all'Amuta di Sakharov, il difetto più gntvc dell'intero piano operativo di Brusilov. 557 l jnsingen, che stava per rinunciare al suo capo di Stato Maggiore, Gen. Scolzmann558, ma poteva contare sulla tìducia di Fall\.enhayn se non su quella di Hindenburg, era v-iceversa convinto che il comando avversario avrebbe continuato a p remere con la Y Armata e avrebbe cercato di spingersi su Kovel da nord. In realtà, sopratrutro dopo l'assegnazione dei Corpi della Guardia, B1Usilov aveva in mente solo di riprendere l'azione miginaria dell'Sa Armata spingendosi su Kovel da sud-est. La sua intenzione era eli muoversi c1uanto prima, non oltre il 15 luglio, ma i ritardi nello schieramento della Guardia prologo delle tante incomprensioni col suo comandante, Geo. V1adimi.r M.ikhailovich Bezobrazov - lo costrinsero a rinviare l'inizio dell'azione aJ 20. Era peraltro al corrente, grazie alla sua rete spionistica, che l'essere riusciti a mantenere le posizioni conquistare nella parte centrale del fronte aveva ingelosito i comandi avversari. Un'azione offensiva condotta contro 1'11• Armata russa su Tarnopo.l avrebbe cenamente alleggerito la pressione a nord e a sud c, nella migliore delle ipotesi, avrebbe completamente invertito l'inerzia delia lotta, costringendo il nemico a ripiegare precipitosamente da entrambe le sue penetrazioni, sopratnmo dalla Bucovina. Come sottolinea Dowling: "Bn1silov perciò ordinò all'l ! a Annata di Sakharov di prevenire l'urto austro-tedesco. Egli non aveva, lo avrebbe sostenuto in seguito, né la speranza né l'intento eli sfondare
557
N .N. Golovin, Bm;i/(lr's Qffmsin, op. c.ir., pp. 578-579. Che sarebbe sr<1ro sostituito dal CoL Hell, si veda \L Hoffmann, Der Krieg, op. cit., p. 114.
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la linea delle Potenze Cenu:ali." 559 Rcsra\·a peraltro fedele al suo assumo secondo cui la miglior difesa consisLe\·a sempre nell'attacco o c1uanto meno nella conservazwne dell'inizia ri \'a. Le intem~ioni dei comandi austro-tedeschi u:O\·ano un preciso riscontro nel ricordo di uno dci protagonisti, nella fattispecie un ufficiale clcl 10° reggimento dragoni, clelia 7" Di\·isione di cm·alleria (Feldmarscballelllnalll Siegmund Ritter von i\licewski) del Corpo di \'On Leonhardi: Il mattino del 15 luglio la nosrra artiglieria inquadrò il tiro sulle linee nemiche, perché nella notte sul 16 luglio, alle 00.30, dO\'Cnt essere condotta dalla fanteria che si collega\·a sulla sinisrra un'azione contro i russi. Questa yennc però in segtùto sospesa per un duplice moti\'0. Per prima cosa la nostra ruTiglieria · era n corto di munizionamqao, e in. seconda isrnnza l'artiglieria russa mantenne dalle 02.00 alle 9.00 un tiro tamburegbYiame sulle nosrre lince . •·\.causa della siccirà le esplosioni solle\':\\·ano terra e poh·ere c l'intero serrare fu anrolto in un'impenetrabile nuvola di poh-cre. Ciò non fa\'Oriva naturalmente l'impiego delle armi, in quan to gli otturatori minaccianmo di bloccarsi. onosmnce alcuni colpi in pieno i dragoni non lamentarono perdite. f 11\'eCC le trincee erano interrare e impercorribili. 560 ss~ T.C. Dowling, Tbe Bmsilot' Ofji!ltSiPe, o p. cit., p. 117. Essenziale CJLÙ il s uo rimando al ~achlas~ Bohm-Ermolli presso il 1<. \.\'\'. e al dau:iloscritto IJil' Kà111pj da l lmugmppe C. O. Boblll-linllolli 1"\JI'· 2. -"lmm Ìlll So!llllll'r 1916, una parte del gualc è appunro dedicata alla barraglia ili Brodv. Pt•r lo schieramento difen~i vo si Yeda E.iN tapfirer T'ttehrerstabsoJ!i~!er - Gmemlstab.rkotps. (16 INglio 1916), in K. Leppa, SNdetmdmtsdJt i111 Jr?eftkrieg, op. c iL, pp. 33+ 3+5, gui p. 335. !.'ufficiale in questione era il Cap. Fticdrich Kromer, capo Ji Stato ;'\faggiorc dell'Il" Brigata della 4R' DiYisionc, ;"\bgg. Gen. E u!!.c n von Luxardo, nei giorni seguenti passato al comando della stessa Divisione dopo l'incidente automobistico subito da ,·on Cabriel. ' 60 ZIVei srhwere 1111d nrlusln•id; Tage - Drctgoner·RI'gÙJlflll l O, (! 6 !t~,glio e } l agosto 1916), in K. Leppa, Sll(/ttendmtsdJe Ùll IJ''e/tktieg, op. cir., pp. 328334, gui p. 329.
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Nella notte dal 15 al 16 luglio la preparazione d'artiglieria russa, condotta con la precisione onnai consueta per il "from e sud-occidentale", a dispetto dell'oscm-ità accrescima dalle pessime condizioni meteo, .Ì.11\·esLiva il centro del fron te della 1a Armata k.u.k. c spianava la srxada ai siberiani del V Corpo d'Annata. Puhalio era com·into di do,·er respingere un attacco alia sua ala destra, sulla congiunzione con la 2~ Armata, e non reagì con la donua promezza.•-\Ile prime luci del marcino del 16 luglio i fanLi della 50" Di,-isionc russa travolsero le lin ce della 61" Divisione di fan teria k.u.k., così come l'ala o rientale del gruppo di candlctia Leonhardi (T' D i,1sione di canUeria k.u.k., 2" brigata di caralleria della G uardia c la 18" brigata di cantlleàa k.u.k. rafforzata da un battaglione tedesco) e a,·anzarono subito e rapidamente verso sud. 561 l dragoni in fu1ea, pur non minacciati direttamente, rischiarono di essere aggirati per il ripicgamento dci territoriali ungheresi con i quali , problema questo che affliggeva i corpi k.u.k., non riuscivano nemmeno a comunicare in modo rapido c unj,·oco a causa dell'ostacolo linguistico.56:! ll Col. Ludwig Rittcr von Stepski-D o liwa, all'epoca al comando di un gruppo "misto" di artiglier ia (2:' batteria della 4'~ Di\-isione di artiglieria a cavallo, la 9a del 43° reggimenro obici leggeri campali tedesco e 2" tedesca della Guardia a cavallo) Yisse così l'artacco russo: La n ostra zona di com battimcnro era un amenùco paesaggio della Volinia. Terreno ondula to, ampie prat.erie di lussmcgt,rianLi sterpaglie, sparse macchie boschive, depressioni, aunwcrsate da piccoli corsi <.l'acqua, fiancheggiati da ricchi prati e gruppi di pioppi. l·.. ] . . \mezzanotte del 16 luglio si scatenò il sabba delle streghe. Tutti i calibri presero di nù.ra La ,·icina 61 a l)i,-isionc fanteria ma anche il fronte ad essa collegato ne fu dunl mcnte 561
562
E. Onenschliigcr, Die grosse mssistbe Offillsire, op. cit., p. 244. Zu!fi sc/)IJ!t'/7 /111(/ rerl11slreirh Tt!ge, op. ci r.. p. 330. 321
colpito. Un inimerrotto rimbombare, tÙLÙare, sibilare cd esplodere faceva o:enare la terra. Lampi ed esplo~ioni per ogni dove, come se si fossero scatena ci rnigliaia di temporali. Le bombarde, in nwnero considerevole, rappresentavano i bassi di questo coro. Per metà della notte la 2• l +• Dh·isione arciglieria a cavallo (Cap. Ernst Ouenschlaegcr) comrobarté una batteria di bombarde, che mettenl a dura pron1 la fanteria tedesca a Pustornity. Per ore infuriò un rumore infernale sul campo di battaglia, che serie interminabili eli razzi illuminanno a giorno ora qua ora là. I nen-i erano resi al massimo, il minimo mm·imcnro del nemico facen già chiudere gli otmratori dei fucili, c le o:uppe in linea erano sul punto di esaurire ITC'>ppo presto le munizioni delle baueric con richieste intempesti,·e di fuoco di sbarramento. 'C'3 Nonostame LU1' tenuni,·o di riorgani7.Zarsi s~1 di una posizione arretrata da parte dci cavalleggeri di Leonhardi c della 61", il rm·esoio n"'ette,·a subito in crisi anche la 48" D.i,·is.ione k.u.k. (Fefdmarsc/;a/le~~tnanl Franz Gabriels64) che si era ftno ad allora disimpegnata con efficacia. Il I batraglione del l 0° reggimento, il III del3° bosno-erzegm·ese e il l\' del 77° do,·crtero sacrificarsi ftn quasi all'annienramenro per consentire il ripiegamento dell'ala destra dcll'unità.-' 05 Il suo comando a Ulgowka dm·et te essere sgomberatO, nella con fusione più completa, me n rre già le raffiche delle mit-ragliatrici russe investivano il paese: una gran parte dci carri~ggi delle salmerie e la panetteria campale, in gucstO c~so troppo ,·ìcin.i alla linea di combarcimemo, caddero in mano ntssa. 566 La sola nota positiYa sarà poi che qualche Srep~ki-Doliwa, Pwtollli!J'- in l l. Kerchnawc, F. (a cura di), Ebrmb11c-b tmrmr, op. cit.. pp. 2-;'7<~80, (jUi p.
-.<,, Col. L Riner ,-oo Ottt:n~chlager
277. C he curiosamcmc vcm1e to lLo dal campo eli bauaglia non ùa un c:vcn i'O bciJjco, ma Ja un inciùcntc ~wtomobi l i stico che gli cosrò la rouu ra di più di una costola. •1•' l :i11tapfmr T-mbrmtabsr1fi~{/ft; o p. c iL., p. 338. w. Z1wi sdJivmt tmd arlllstrl'it-b Tflge, op. cir., p. 331. 5c>l
reparto zarisca interruppe l'a,ranzata per impadronirsi dei viveri, e ancor più dei liquori, su cui poteva mettere le mani. La peneu:a~.:ione raggiunse presto gli 8 km eli profondità, sorprendendo forse g.li stessi comandanti russi, che sembrarono paghi del risultato conseguito. Sempre il nostro testimone annotava: "Alla fine si riuscì, ad appena 2 k.m davanti al gruppo di artiglieria, ad imbastire Lma ser1e di posta~.:ioni che era a maglie talmente larghe che il nemico avrebbe potuto span'tlrla via in un soffio se alle sue spalle l'artiglieria non avesse fatto attenta guarelia." 567 Poco più a sud, la 10a Diùsione di fanteria siberiana aveva avviluppato alle 06.00 l'ala dell'"! l • brigata da montagna austriaca cd aperto una falla di 5 km tra la 61" e la T DiYisione di fanteria k.u.k.; la pronta reazione eli quesc'ultima riuscì però a rallentare note,roJ.mente la penetrazione avversaria. Ancora una volta tedeschi ed ansrro-ungariò si trovavano a dover reagire, e affannosamente, ad un'iniziativa russa non solo vincente, ma che stava andando oltre g.li stessi obiettivi iniziali. La ritirata delle truppe austro-ungariche era molto prossima a degenerare nel caos. Ne è buon testimone il Cap. Schneider:
È notte fonda quando raggiungo il ponte assegnato per la ritixata. Sono sul punto di crollare per la scanche~.:za. Dov'è il nùo comandante? Mi chledo in continua~:ionc; ero 56 7
L. Stepski-Doliwa, P11slo111ìty, op. cìr., p. 278. Questa, come altre rivcndicazioni di corpo o specialità, va presa ovviamente con cilutela, se non altro perché può sempre trovare smentite analoghe. ln Z1JJei .rrh1vere tmd lierl!lstreirb 'l'age, op. ci t., p. 330, si può leggere, ad e~empio: " l dragoni proseguirono la ritirata e si im barrcrono a circa ] .300 passi dietro la linea in una batteLia di vecchi obici da 100 mm, i cui serventi ceceno le sentinelle erano bellamente adùonnenrari c non avevano né visto, né sentiro nulla di <-Juamo era accaduto. DestaLO dal sonno ad opera dci dragoni, un assonnato ufficiale uscì finalm ente dalla sua renda e chiese stupito cosa stava accadendo:> I ~uo i pezzi erano in banetia su tre lati. TI Cap. Gewinner lo in formò brevemente e gli ordinò di aptire il fuoco a mitraglia sui russi che stavano arrivando."
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com-1nro eli trO\·arlo qui. 1 :: liuscito poi a salvarsi? Da tutte le parti sono già arrivaLe truppe che si affrettano ,·erso la nuova linea che dovrebbe trovarsi dietro il torrente. Non si sa ancora nulla di quanci siano riuscici a sah·arsi, si continuano ad incontrare solo piccoli reparci. Raramente si scorge un ufficiale. Occorre occupare la linea al più presto possibile cd impedire che gli uomi11i ripieghino più di quanto no n è strettamente necessario. È UJ~ scncimenro generati7.7.ato la paura eli una fuga disordinata di questi uomini sconfirri, una fuga che non si potrebbe più sperare di arrestare. 568 l ,a richicsLa a Falkenhavn di ulterio ri rinfor7.i si scontrò con un reciso diniego, la Somme non gli lascia\·a agio di operare altri sposramenri: Linsingen dm•e-.;-a parare il colpo con le for7.e a sua disposizione. Egli tentò, di farlo rafforzando con la l 08" Divisione tedesca (Ten. Geo. Beckman) le unità di \"On der ~[am·ir.z, che anebbero don1t0 sorprendere sul fianco l'azione dell' 11" .\rmara russa. Nei giorni seguenti i redesclù cercarono effettintmence di conrrattaccare, ma Sakbarov aveva già proYvcduto a schierare for%e consistenti per proteggere il tratto di fronte minacciato. cl corso della successi\·a ritirata anche i gennanici doYertcro abbandonare pez~i di grosso calibro, che ,rennero fatti saltare. 569 Se il comandante d'A rmata avesse ml!tO l'intenzione eli puntare su Lcmberg e a\'esse por:uto disporre delle urutà fresche necessarie a farlo, quello sarebbe sraro il momento. L'l l" ~.-\ rmata, oltre a consolidarsi sulle posizioni conquistate, impiegò piuttosro g uei giorni per ridare capacità offcnsi,·e al suo dispositivo. Così gli austro-ungarici ebbero il tempo di tiordinarsi c di i.mbascirc una nuon posi~ionc eli resistenza su lla riva occidentale dei fiumi Lipa c Sryr. La crisi scmbran contenuta, se non addiriuura supcraca, ma la nuon1 linea 5/ol\
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Schncidcr, Die l0iegserÌIIIImiiiJ?,ell, op. cil., r- -+27. Illiri redl/slrri rh .l f(gt', op. cit., 331.
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presentava il risdùo eli un aggiramento da nord. Non è chiaro a clù spettasse la responsabilità eli non aver provveduto a un ripiegamento su posiziorù p iù solide; Puhallo e Coruad se la sarcbbew addossa m reciprocamente e gli interpreti oclierni offrono ,~ersioni dell'accaduto addirittura oppostc.57'ì Il 20 luglio, in conconùtanza con la prima data presunta dell'azione d'attacco della Guardia, le urùtà eli Sakharov con un rapporto di forze di guasi 4:1 - dopo ripetuti tentativi che le esposero alla reazione dell'ar tiglieria austroungarica, passarono lo Styr nei pressi di \'Verden, l'attuale Verben. Le premesse di questo riuscito forzamento del fiume, che ispirò a Washburn l'epico racconto della morte del Col. Tatarcn571 , vengono così s.in tetizzatc nel eliario reggimentale del 4° Det~tscbmeùter, il co1po impcrial-regio che reclutava nel distretto eli Vienna: Quello ch e i russi non riuscirono ad ottenere da noi [cioè contro le linee della zsa D ivisioncl, lo misero a sq.,r.t1o con tula completa vittoria il 20 luglio a Werben, provocando in questo caso una crisi che investi gran parte del fronte. Lì esisteva dal 30 giug1w una resta eli ponte stilla riva orientale dello Styr, difesa con successo dagli uomini del42° e dal 31° 57 0
T. C. Dowling, TIJe BrmihJJ• Ojjim.rù:e, op. c it., p. 1 l 8 ne amibuisce la colpa all'eccessivo o rrimismo di Puhallo, fiducioso di conservare un::~ linea ritenuta troppo debole "sia da Linsingen, sia dall'alto cmnando ausrriaco", cioè da Conrad; P. 13uttar, R11ssi(/'s Las! Casp, op. c.it., p. 248, sostiene che il comandante della l" _-\ m1ata non poté ritirarsi per "l'adamantino" ri6.uto da parre del C:apo di Stnto (..h &,oiorc auslroungarico. \'a eletto a riguardo che la pngina della Re la~ione Ufficia le austriaca cui entramb i fanno riferimento (Ostenì'icb-C,{gamr letzer K1ieg, IV, op. cù., p. 632) non è affatto chiara. V i si attribuisce infa ni contemporaneamente a Puhallo h volontà di ripiegare su d i una linea più arretra ta e meno esposta ai riri dell'artiglieria russa con i reparti delle Divisioni Bamngartner c U rbamkì - decisamente rifiutata da Conrad e la convim:ione di poter sem'altro mantenere le proprie posizio ni, il che "tolse a Teschen t1uals.ia~ i preoccupa;.done circa la ~ona del Lipa" . 571 S. \Vash burn, TIJe fuwi.a11 O.ffi,siJJe, op.cit., pp. 1-!6- 147.
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Lt:mdJvebrw Teschn, fino a che il17 luglio non ne erano stati ritirati, aUo scopo di rendere disponibile un maggior numero di truppe per la difesa de l guado minacciato dai russi a Beresceczko [oggi Berestecko, in UcntinaJ. I russi im-cce si diressero su Werben.n Ili
Reparti del XXXII Corpo d'.\rmara russo sfondarono nel tardo pomeriggio le linee della -l-6a Di,·isione Scbiitzen (ì\ [agg. Gen. .:\ ugust Julius Urbanski ,·on Ostrynuecz), costringendo la 25• (l\Iagg. Gen. _-\ dolf ,-on Boog) a flettere la sua ala settentrionale. Y ennero temporaneamente arrestati daU'accon:ere delle riserve, ma si inf1ltrarono, dopo la mezzan otte, con un secondo gruppo anche rra la 46" DiYisione Scbiitzm e la r Divisione fantcria. n Di guella giornata vittoriosa per le arnli zariste si trO\a puntualmente un'eco nel diario di 1\Iarsengo, dove , compare un'annotazione rclaàYa alla saldezza delle truppe della Duplice Monarchia: "L'X I .\rmaca presso Beresriccko (sic) ha fatto 12.000 prigionieri, più 300 ufficiali, un Colonnello e un Generale. Uno dei reggimenti, il 13° Landwehr, composto in mass ima parte di Czechi, si è arreso in massa. Cionondimeno la battaglia è stata aspra. E' sraLO preso un deposito con 35.000 proiettili d'aniglieria." 5"~
;·2 ?d. lloen, J. \'\ ':~ldsratten, J. :-;eiferr, Dir Dmt.rrhllleislt'r. Tatm tmd Sr/.Jick.wlt des lll{cmterim:gilmlll l forb-mtd DetttstbllleÙ!Pr N t: +iH.rbeso11dcn' Ù11 IV/eltkrit;t;, \'crl:~g der iistcrreich.iclu.:n S taat~druckcrei, Wicn 1928, p . 664. 57 1 K.L. G il'cheYski}', Blij'e~ve tl~ysltiJ~' rtorootbmdt!)'kh diri:?:IY r IJJÙYJf'l!)'" l'i!JIIII. • \1., l~-\zi01ù ùi combatumcmo delle Diùsioni di risern nciJ:~ Guerrll mondiale], 1•.: Gosuùars1Yennoyc izdarel'srvo otdel Yoycnnoy Moskva 1928 p. 11 6-117 an literarury, hnp:/ / rcgiment.ru/ Lib/:\ / 6/ l.hr !ultimo accesso 15 maggio 20201 c bstmrirb l'11gams lrtifr Krieg /9/.f-1918, IY, op. cir., p. 634. >7~ \1. ì\Larsengo, bvi SCII:{fl l11a, op. cit., p. 90. Su t:Jie genere Ùl conside;:rnzioni "nazionali" occorre peraltro - come:: abbiamo g1~ o~sen·:~ro - mantem:rc un;~ cerla cautela, si.a pcrchè mo ri va te a loro ,·olta da r:11,rioni " politiche", si:~ perché spesso sme::nrire dalle odierne ricerche d'archi,;o.
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Linsingen chiese a ,·on der ì\Iar\\'itz di fare il possibile per sostenere la ,·acillantc t• A.rmata e Conrad ordinò il trasferimento \'Crso nord di una brigata della 33• Divisione di Bohm-Ermoll i, temendo in ogn.i caso di indebolire eccessivamente un fronte che fino a quel momento si era sostenuro bra,·amcnrc. L'ala $ini$tra dell'.-\nnata di Puhallo, cosranrememe pressata dal V (Ten. Gen. Voronm·) c dal k~'VI (fen. Gcn . Inn Innm·ich Fedotm·) C01vo d'Annata, dovette cedere l'intera ansa dello , tyr a Beresteczko e la l ,ipa fino a Lobaczewka. Di conseguenza diverme necessario il ripiegamenco anche del centro da Siestratyn dietro la stessa Lipa.n L'inseguimento condom) da Sakharo,- non brillò per efficacia e decisione . . \.i difensori riusci pertanto di mcnere a segno qualche impresa al limite dell'incredibile, come nel caso degli ulani dcl4° J'chiit~11, che in numero riclo uo e senza mezzi adacti riusciro no a distruggere LUl ponrc sullo Styr t,rià presicl.iaco dai russi:
li ponte sullo Styr risulran però occupato dai russi. "-\lla sua estremjtà sta\·ano anzi due mitragliau-.ici russe. Gli ulan.i mossero abilmente all'attacco dopo essere appiedati, ingannarono il nemico SLtlla loro forza e diedero fuoco al ponte a dispetco dell'intenso fuoc o delle mitragliatrici russe, sebbene non disponessero di alcun esplosi,·o. D o,·cttcro arrangiarsi con mezzi incendiari di fortuna, come paglia, legno, stracci c lenzuola, che trascinarono a\·anri nonostante il fuoco delle mitragliat:rici e colloca rono sotto il pomc, dove diedero loro fuoco. 576 La sera del 2 1 Sakharov cessant di incalzare la l" Armata in ritirata per Yolgersi direttamente a sud contro la 2". Sta,·a per ini:tiare l'ultima fase della battaglia che anebbe condotto alla conquista di Brody. 575 ~l. Hocn, Die f<li111pj i111 Osten, op. cir., p. 239. 576 Bei Solo11ieJvo 1111d Strzm;ilcze- Keilwdes SdJiitzm-Regilllmt .J.,
i.n K Leppa.
S11detmdtJtlsche i111 lf 'eltkti~?.· op.cit., pp. 346-3-r, qLÙ p. 346.
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'Il l
Dopo un paio di giorni di riposo e rifornimento, indispensabili per riorganizzare c tifornire i reparti, e nel corso dei quali l'uso al solito "disim·olro" del mezzo ratlio consenti ai decriLtarori austro-u ngarici di confermare a Bolun-Ermolli l'imminenza di una nuova a7.tone russa, Sakharo\ riprese l'offensiYa tn aderenza al ruolo BrusiloY nel quadro generale asscgnarogli da dell'operazione. Come ricordaYano i Yienncsi del -l- 0 reggimento, l'accorrere delle riseJTe, sopratrutro di artiglieria, e il fai to che a nord il fronte si fosse mantenuto tranquillo aveva ridotto notc,·olmente i.l precedente ner\osismo e indotro comandanti e rruppa ad un cauto otci.m.ismo.s-- Il 25 luglio 1'11" .\nnara lanciò due potenti ~macchi contro Bohm-Eonolli. Jl primo im·csà e conquistò Je trincee dell'ala nord della 25" Di,·isione di fanteria (Magg. Gen. /1..dolf von ' Boog), nella nuova linea eli L,es:-miov; il secondo venne lanciaro contro il gruppo del rèldmarstballmllltlJit F crdi.nand Kosa k"'R a RadziwilO\" (oggi Radyvyli,·) , secondo il più tipico dci procedimenti tattici del "fronte sud-occidentale". La fanteria dopo essere pcncrrara nella prima linea austriaca, inseguì i difensori 111 ripicgamento sulla seconda; un'uiLeriorc ondata di ~lttaccanti approfondi rapidamente il varco, consentend o alla terza aliquota eli att r~l\·crsarlo e di allargarsi alle sue spalle, a\Tolgendo le ttinccc nemiche a nord c a sud. Entrambe le azioni ebbero pieno successo.5 - 9 Il 26 luglio tutte le risetTe austro-ungariche 1isulravano impiegare e solo il loro sacrificio impediva ai reparti del X.LV (G cn. di fan L Leimin.g) e del XV li Corpo d'}, rm ara (Gen. di fant. Jakodev) russi di peneLrarc a Brody muo,·cndo sui due lati della linea fcrrm-iaria. t.: ancora il diario dei De111scbmeister a resritu.i.rci la dran1maricità della situazione: .\1. 1-Joen, .J. \\lnl ds r~ rtcn, J. Seifert, Die DeiiiJthlllei.>ln~ op. ci t., p. 665. 1932, p er una biugr;1tìa si veda T. Bal1:1, ./11\ 'agy Hti/Joni, op. ci r., pp. l 90- l 9 1. 1 ""' T. C. Dowling, Tht IJmsilot• O.ffi11sire, op. cit., p. 120. ' '7
;~~ 1:3Lirgstein 1856-G n1z
3:28
"Premuti ora da nord e presto anche da est, dungue da tutti i lati, i difensori non potevano più prendere alcuna efficace misura difensiva. Ogni tratto di fronte doYeva contare solo su se stesso e impiegare in contrattacchi improvvisati le p iccole nserve ottenute mettendo ass1eme gruppi eterogenci."580 All'improvviso l'adamantina fiducia sempre dichiarata da Bohm-Ermolli nei confronti della tenuta delle sue unità sembrò venir meno eli fronte alla cruda realtà delle cifre: con poco più di 30.000 uomini e 170 cannoni doveva fronteggiare uno schieramento russo da due a tre volte supenore. Conrad, che non poteva certo accettare un nuovo rovescio a nord mentre in Bucovina il previsto grande contrattacco ai due lati del Dniester si allontanaYa come un miraggio, chiese al suo subordinato di tenere la città ad ogni costo. Bohm-Ennolli si appellò alle Armate contermini, ma né von der Marwitz né. Bothmer erano in grado di fargli avere alcunché di significativo"8 1• Il 26 c i.l27 furono giornare di lotta durissima. Da un lato le formazioni russe, dmre om1ai i veterani del "fronte sud-occidentale" erano un'autentica rarità e i nuovi comp lementi conoscevano solo la tattica abituale cleU'uno frontale io massicce formaziotù, si gettarono contro gli avversari un'ondata dopo l'altra, incuranti del bveiJo sempre più preoccupante delle perdite. D all'altro le Divisioni austro-ungariche - 43• e 2r cui si aggiunse la 106a LandsttmJt (l\1agg. Gen. Karl Kratkv) in arrivo clall'Isonzo- passavano subicaneameme dallo spettro della sconfitta all'esaltazione di singoli contrattacchi. Il Cap. Schneider, che era sceso dalla tradotta solo poche ore prima, osservando gli eventi dal posto di comando della 11o• brigata (Col. K no flet), ne sintetizza lÙ meglio la complessità: Se la nostra azione offensiva non riesce, siamo perduti, o come minimo siamo costretti a fuggire- dunc1ue tutto deve 580 581
M. Hocn,J Walclstarten, J. Seifert, Die Dmt.rrbmei.rter, op. cir., p. 669. LE. von Sclùotheim, Die Kaiserlicb Dmtsrbe Jiidcm11er, op. c.ir., p. 62. 329
essere predisposro per una partenza affrewna. Sono tahnente esausto che attendo guanro sLa per accadere con tora le apatia, anche il mio comandante è tranquil lo. Noi però ci tro,'iamo in una situnione spaven tosa, solo le nosrrc u·uppc, le uniche sull'intero frome, hanno ancora i neni a posto. 1\la ciò che accade auorno a loro c a noi è assoluramen1e p azzesco: i comandanti che vedono pericoli ovunc1ue, che si ,-edono aggirati c non pensano che a mettersi in sah-o, e le truppe che non sanno più resistere, che cercano ogni possibile ragione per scappare. È un'aanosfcra ardente dì febbre t1uella che ci cì_rconcla, rutto sembra in preda del "panico". [.. ·l l n questo caos di stati d'animo c di avTenimenri Le nosu·e truppe ,·engono mandate all'attacco. !'\e attendiamo con ansia l'esito. I vecdù combattenti del Carso \1nceranno, perché si tro,·cranno di fronte a condizioni Ji lotta più favore,·oli, o , cadranno anch'essi \'Ìttimc della for~:a disgregante del panico?58:: Fino alle 16 del 27 luglio il miracolo sembrò compiersi: rutti gli attacchi russi si infransero contro le ultime linee Ji difesa. Un rinnovato sfo cw a massa prodotto dagli uomini di Sakharov ad es t della strada Leszniow-Broth- diede la s,·olca decisi,·a alla banaglia. Qui però a tlifferenza di guanto accaduto alla +aArmata c a qualche urutà di Pflanzcr-Baltin, e a dispetto della rcstirnonianza di Schn cider, allo sfondamento non seguì il crollo. Valga per tutti il ricordo del fante .~\lexander Kraft: Quando gi unse l'ordine di ritirata, m uj ,-olcnno scappare a piccoli gruppi, ma l'energico intervento del S.Ten. Johann Pikall e del cadetto Otto Burgarell impccli il panico. Cos ì ci mettemmo a correre ,·crso le retro,·ic un uomo dietro l'altro lungo la a:incea di collegamento c la linea, che trOYammo già occupata dai russj. Questi ultimi erano però così esrcrrcfatti
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C:. Schncidcr, Dir Krit;~.rnillltfl7111,gfll, op. ci r., p. -+2-+.
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che li superammo senza esserne ostacolati. Solo quando eravamo a 50 passi dietro eli loro si misero ad inseguirei ed ebbe .inizio una caccia selvaggia. Parecchi di noi caddero o vennero catturati. 583 Béilun-Em1olli ruppe il contatto c fece ripiegare i suoi reparti ad ovest della cinà, che i russi, che certo non erano in condizioni molto migliori, avrebbero effettivamente occupato solo l'indomani, mettendo peralrro le mani su tre enomli depositi di mmùzioni, almeno 200.000 proiettili secondo Washburn58\ accumtùati in vista della progettata grande reazione dinamica. Nel diario dell'84° reggimento fanteria è riportato l'estrarro eli Llll articolo, a firma M. Lembitsch, pubblicato il 31 luglio SL1IJa rivista "Ruskojc Slowo" [La parola russaJ a proposito dei combattimenti per Brody: Ho avuto occasione di ossexv·are da vicino sul campo e presso i comandi. Devo ammettere che mai prima avevo assistito a combattimenti così violenti. Gli austriaci si lanciavano contro le ondate dei nosrri tiratori con una furia selvaggia c animalesca. Anche quando venivano circondati da ogni parte, si batterono fino all'ultimo e si arresero solo su ordine dei loro ufficiali. [. .. ] Gli uomini del gruppo d'Arma ta del Gen. Kosak che difendevano iJ settore di Brody, stando alle afferma?:ioni dei prigionieri, avevano promesso di morire p ur di difendere Htody fino all'arrivo dei rinforzi dall'Italia. E i reggimenti cosacchi fecero tutto quanto umanamente possibile. [... ] Non ci sono parole per desct:ivere anche solo approssimativamente queste lotte da tirani, ch e hanno in furiato senza sosta per sci giorni negli acquitrini e nei boschi lungo il tranquillo corso della Slonoiwka.585 M. Hocn, J Waldstanen, J. Seifert, Die Dettt.rcbmeÌJter, op. cir., p. 67-1-. T!Je Rll.f.rÙm Ojjà!Siue, op. cit., p. 145. 585 R. ;\lichel, Y . \Xlo hl, Das T/iem11dac!Jt'{jger Bm-b, op. ci t., p. 206.
583
sx.~ S. Washbum,
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Le perdite subite c la loro tipcrcussionc sul morale non andavano però trascurare. Il solo 4° reggimento k.u.k. in sci ore di lotta m·eva perso 12 ufficiali e oltre 300 uorninì su di Ltn organico di 30 ufficial i c 600 soldarì:'Rr. Il Gen. Kosak, ctù il comandante d'Annata a'-cva affidato il comando di tutte le unità coinvo lte nella battaglia di Brody, ritenne che lll sua posizione fosse ancora troppo esposta c chiese il permesso di mettere fnl. sé e i russi altri 7 km . Si trattò <.ti una scelta oculata, che venne fortunatamente accettata, anche se significan porrare le punre a\·anzatc nemiche a non più di una trentina di km da Lcmberg. Qua ndo il 30 luglio 1'11 • .Armata t·cnrò nuovamcme la sorrc, fidando troppo nella crisi mo rale degli avversari, \enne sanguinosamente respinta. Dannti alle linee dei difensori il solo Gruppo Falkenhayo riferi,·a di aver contato almeno 2000 cada,·eri russf;87 li terreno di battaglia si era trasfonn~to in un cnoxme cimitero a cielo aperto, con amici e nem ici uno a fianco all'altro, morti e moribondi. Per gli austro-tedeschi la crisi porenl dirsi superata, ma si era andati molto '-icin.i al punto di rottura. Bolu11- Ermolli, ch e solo il 26 l.uglio in un prochuna alle rruppe della 2' Armata ave\·a affermato "L'idea che uno sfondamento nemico dd fronte imponga la ritirata deYe essere completamente allontanata", giu nse a dare l'ordine di sgombero - peraltro rc\·ocato subito dop o - della stessa Lemberg che distaYa llncora 30 km dal fronte. 188 La B11corina Ira il ti.rchio del tracollo e le prospe!tire di ti.rco.rJa.
In Bucovi na, neUa seconda metà di luglio, gli sfo.r:~.i russi di proseguire l'~n·anzata su Stanislau, ,·crso nord, e sui Carpazi , ·erso sud si anda\·ano Yia Yia affic,·olendo, senza che con ' 111'
,\ f. l locn,J. Waldstanen, .J. Scifcrr, Dir Dml.rdllmùter, op. cir., p. 672. w P. Butta r, R11ssin's Las/ C:arp. op. cit. , p. 261. 581\ T. C. l )owling, Tbe 13mssilor 0./JeJJsire, op. ci t., p. 12 1, in particolare le
norc 17 e 18 per i riferimenti archi,-isuci.
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questo le preoccupazioni delle forze austro-tedesche in riordino e riorganizzazione fossero terminate. Scherbatchev effettuò in fa tti alcuni teotati' ri contro l'ala meridionale dell'Armata del Sud. EgUcercò ancora una ''olta di sfondare la linea di contenimento tra iJ torrente Koropiec e lo Srrypa, una linea che nel frattemp o era stata notevohnente rafforzata con l'approntamento di ben quattro successive importanti "posizioni di resistenza". Per averne ragione sarebbe stata necessaria una preparazione accurata come agli inizi di giugno, il chr non era chiaramente più possibile. Non stupisce quindi se l'attacco al VI C.d.A venne infranto . ADa fanteria austro-ungarica venne ordinato - su indica7.ioni dci tedeschi - di proteggere l'artiglieria ad ogni costO, mentre agli artiglieri venne raccomandato di non pensare alla salvezza dei propri pez7.i al punto da abbandonare la fanteria al suo destino. 589 Questo accorgimento, finalizzato ad integrare al meglio L'azione delle due anni nella difesa, permise alla grande unità austro-ungarica di mantenere le p osizioni. Solo a nord di Olcsza il II Corpo d'Armata russo, rafforzato e reintegrato delle perdite subite in precedenza, riuscì ad avere la meglio c a respingere il presidio del paese. Ondate eli b<lttaglioni d'assalto di tre Divisioni russe (3 7", 41" e 3" t urk.mcna), protette dallo sbarramemo di artiglieria, emersero dalle loro trincee, a soli 100 metri dalle trincee asburgiche, travolgendo rapidamence i difensori del 57° reggimento 5 ~0 e minacciando la distruzione più a sud anch e 589
Segnatamente si era trattato dello stesso problema che aveva consentito lo sfonclamenro iniziale da parte austro-ungarica nel corso dell'offensiva di ptit11a\·era in T remino e qui, come stù fronte ira]jan.o, il diverso atteggiamento clell'aniglicria comportò l'arresto dell'offensiva avversaria. 590 J.R. Schindler, Stetllmvlled i11 Gcliida, op. cir., p. 52. Tl cedimemo eli questo reggimento di reclutamento polacco suscitò non poche perplessità, sia perché era ben trincerato, sia perché perse inspiegabiJmcnre ben 1ì mirragliarici . Una fonte russa affermò che il reggiJnento tntLunatizzato non aveva manrenmo sentinelle in
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del 56°, entrambi della 12" DiYisionc fanteria (.Feldlllar.rcba!lmtNattt Alfrcd von Hin ke/'11 • 11 settore attaccalo era molto importante, poiché comcnc,·a tre ponti principali ama,·crso il Koropiec, incluso uno nella cma di i\Ionasrcrzyska abbastanza robusto da sostenere l'artiglieria pesante. Il conlratracco subito organi%7.ato, , ·iene descritco nell'opera di Ebcrhard sulle ,;cende deU'.-\nnata del Sud: Con le risen·e disponibili ven ne <.]uindi lanciato un contrattacco. 11 l c il 11 1 barraglionc del l 0 rcggimenco fanteria e le riserYC della 12" DiYisione fameria mossero da Sawaluski verso Olesza. Il III battaglione del 221° reggimento tedesco Q_i fanteria c il20° battaglione Jaegerdella risernl della 48" DiY:isione attaccarono Olesza al comando del ì\ [agg. Se\'e ti n Yon Dobrowocly passando per Folw. Vis7.niki rsic.J da· do,·e uascinarono con sé i t;,cggimenù fante ria 56° e 57° che si erano ritiraLi sulla seconda linea. I combattimenti durarono fino a sera. Intorno alle 22la linea corrc,·a ai margini senemrionale e orientale di Olesza c si collegava con .l'ala destra del J00° reggimento fante ria, la cui ala ripiegata era avanzata sua volta cd aye,·a guadagnato terreno. Con l'aimo di 4 banaglioni tedeschi era sta Lo quindi possibi le sah·are la situazione e riconquistare le posizioni perd utc. 592 La linea difensi,·a di I linke era stata così in gran parte rip tistinata e occupata da reparti ausLri::tci c tedeschi, che si trovarono in t}ll modo completamente frammisch iati. ~<> ' osserYazione, e molri soldati era no rimasti semplicemente seduti nelle loro posizioni in aucsa di arrendersi. l .a ~ ucce~siva inchicsra cld l~1 Di,isionc dimusLIÙ che il fanurc essenziale;: fu la mancata presenza o il difeno di intetYenro da pane della catena di comando. 5?t Sul comandante c la su<~ unità si veda il s<~ggio di J.R. SchimUcr, Jtemmvllrd ÙJ Galicia, op. cit., che sul.lc sue;: '~ccndc è incenl'nHo. ;n L.E. \'On Schlothcim, Uie k'rtisnlir!J Dl'lltsdt~ Siidamm, op. ci t., pp. 53· 5-+. 5'1>J.l{. Schindler. Slrt~lllrollrd i11 Cnlirin, op. ci r.. p. 53. 334 .
Quello che Ebcrhard non dice è che le residue autonomie di comando c conuollo da parre austro-ungarica sui propri settori difensivi finivano in ral modo per essere c1uasi completamente annullate. Fortunatamente per i difensori, anche le unità del II (Ten. Gen. Vasili Pflug) e del XVI Corpo d~Annata russi (Ten. Gen. Sergei Sergeyevich Savich) avevano esaurito le loro capacità operative; diversi reggimend che avevano preso parte ai combattimenti fino al 14 luglio si erano ridotti su due battaglioni. Il settore meridionale dell'Armata del Sud rimase così tranquillo fino alla fine di luglio. ln C]uesto periodo di stasi arrivarono importanti rinforzi tedeschi nella zona di Stan.islau e vi v enne riordinato lo schiermnento delle batterie austriache, come testimoniato dal già citato diario del1 ° Reparto o bici pesanti campali. 59 ~ A ridosso dei Carpazi Lcch.itsh.l' non era più in grado di condurre un'operazione offensiva sulla scala di giugno, ma le sue uupp c si uovavano pericolosamente vicine ai passi che conducevano .in Ungheria. Era quindi indispensabile per il comm1do di Teschen n on solo rinforzarne !.e difese, ma anche allontanare il più possibile i russi da quella che rappresentava comunque una porta d'accesso al cuore della Monarchia danubiana. Lo era ancor più per Conrad. Il capo di Stato maggiore k.u.k. non stava cerro atuavcrsando una delle fasi più felici della sua carriera. L'incontro a Berlino con Falkenhayn, il 1 R luglio, invece di attenergli i rinforzi senza i quali l'operazione offensiva assegnata inizialmente alla 12• Armata di Carlo d'i\..sburgo non avrebbe mai potuto avere inizio, gli procurò l'ennesima, poco brradira lezione di strategia da parte del collega e lo vide nuovamente coinvolto in una discussione sui ruoli eli comando. Anche in forza del sempre più ridono potere contrattuale eli Conraù, i due alla fine giunsero ad un accordo. Come già era accaduto con Mackensen, Hinclenburg avrebbe assunto jl comando dei 594
ZwischeN DNje.rter tmd Katptlfett, in Lcppa, .'ùtde/eJI(/mtsche i111 lVi!ltkrieg, op.cit., p. 322. 335
~l fronti e deU<.: Armare di Linsingen , Bi"ihm-Ermolli, che non a,·eva ancora subilO la perdita di Brody, e ,·on Bothmer; formalmente la sua dipendenza sarebbe srara dal comando di Teschen, ma ogni decisione anebbe JO\'l Jto godere dell'approntzione deii'Obet:rli! 1:-leree.r/eilllllg. Questa soluzione avrebbe m:mrenuto anche l'astro sempre più in ascesa del duo Hindcnburg-Ludendorff sorto il diretto controllo di Fall<enhayn, o almeno ciò era quanto questi sperava. 0Jon era l'ultimo dei paradossi iJ farro che per arrestare la corsa al suo posto dci sempre più pericolosi rivali, il Capo di S1::~to !'Vfaggiore Ledcsco dovesse sostenere ulteriormenrc il collega austriaco Ji cui non a\-e\a alcuna sti.m::~. 59:> In cambio quesr\iltimo <-Jualcosa comunc1u<.: ottenne. I tedeschi gli promisero la creazione Ji un nuo,·o Corpo dei Carpazi al comando del T en. Gen. Richard \·on Cont:~ w' , da costiruire attorno al nucleo JeUa 2" brigata )i(ger deU'AijJenk01pJ' ba,·arcse, force di una decina di bauaglioni al comando del CoL ,·on Belo\\' e corroborato dalle prime esperienze di gue.rr::~ ÌJ1 montagna fatte, più o meno sq:r> retamenrc, sul fronte italiano l'anno precedente. O ltre agli Jager ne facenmo pane numerose formazioni di mirragUarrici, nonché di artiglieria da montagna, campale c "a piedi" (Flts.rarti/lerie), secondo <-}uella logica di "rarefa7.ione" della fameria sul Gtmpo di battaglia a favore del "fuoco" che dm·C\' a connora.rc gli sviluppi ulteriori del conflitto. Un orienramenro tattico questo che si slava affermando più faùcosamente tra gli austro-ungarici e non era esattamcnre "nelle corde" dci russi. Entro pochi giorni la difesa dci passi rninacciati avr<.:bbe così avuto un
:i9S SuJI' inrcrl'l lJuestione LH1 q uadro molto chiaro è ancora (]UClio offerto dal Ccn. Buar, Le.r rc11J1pagms d'l-linrlmbm;g·l..Jtdmdo~tf sm· le jrv11/ 01imta/ (Fili}, in "Rc\'UC .\lilitaU:c Française", a. 92, l n~. pp. T3-288, qlll pp.
284 c ss. T uchel (Prussia occidcnralc) l !:!56-19-1 1, per una biografia ~i \'Cd a www.prussianmachine.com/ aka/ conra.hon !ultimo accesso 16 aprile
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.importante rinforzo. L'l l 0 battaglione }Ci,gcr dell'Assia, che faceva parte dei reparti tedeschi appena ricordati, giunse alla stazione ferroviaria eli Maramarossz-Szigct alle 7.15 del 27 luglio: La stazione offriva un quadro bellico variopinto. Accanto alle truppe austriache e a numerosi profughi c'erano .Jagcr tedeschi eli tutti i possibili battaglioni. Da lontano ci sbirciavano i boschi dei Catpazi. Durante la disttibuzionc del rancio fece la sua comparsa un ufficiale tedesco d'ordinanza che ci trasmise la lista di carico, iJ piano dei ricoveri, le carte belliche del nuovo teatro di. guerra cd un ordine del Corpo dei Carpazi. Ora dum1ue sapevamo che la cresta dei monti dei Carpazi che ci staYano davanti era occupata a destra dall'Xl C01po d'Armata austriaco, al centro - cioè da Popadia ftno a Tmlml - dal Corpo eli cavalleria austriaco di Brudermann e a sinistra dalla 34a Divisione di fanteria austriaca.597 Quanto la presenza tedesca fosse in grado di mutare, in meglio, i normali quadri di riferimento organizza civo austroungarici è testimoniato dai ricordi di una crocerossina austriaca, giunta in quei giorni dopo una lunga esperienza al fronte italiano c nei nosocomi dell'interno. Così ne ricordava l'espressione di sorpresa la collega Suse von Hoerner-Hcitze: Ovunque segnavia e tabelle orientative. Le osserviamo quasi con devozione. Questa è aria tedesca. E Gret.c mi guarda felice e mi sussurra poi: - Ho sempre pensaro che le sinfonie di Beethoven e i quacù:i eli Botticelli e Rembrant fossero il vertice della bellezza, ma in questo momento non so cosa possa essere A Orw (a cura di), Kri~l!,.rtcwtmch des Klrrhessischm.Jàgerbalaillo!ls N r. 11. 1914-1918, .G. Elwer~che VerlagsbuchhancUung, i\ larburg-Lahn 1938, p. 68.
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pm bello di guesro ordine autcnacameme prussian o garantito dalle rabellel 59~ Inoltre la 1• Di,-isione redesca e altre formazioni di territoriali sarebbero state trasferite in Galizia ad affrontare il sempre più pwbabile urro russo. Non era molcissimo 59'J, ma in quella fase Coruacl dm·cya guardarsi anche dal "fronre interno" c in particolare dagli tmgheresi, njcnre affatto soddisfatti delle perdite subite dalle unirà magiarc sul fronte oriema lc. Il deputato al parlamento ungherese che, ai primi di luglio, a\-e-\a dichiarato che "i mali presenti hanno otigine, con poche eccezioni, nei nostri leader", non a,·eya esattamente in mettte il Come Tis:ML E il minisuo degli esteri k.u.k., come Stephan Burian, chicdeYa il 20 luglio se era possibile "che iln1orale delle truppe sia così basso che le nosLre unità sul f.rome russo non siano capaci di._ tencn.: nel modo che ci si era aspetmto prima?". 6lll' Un sosriruto del Capo di Stato ~Iaggiore, nella figura di s,·ctO\·ar YOn Boroc,'Ì.é o del comandante generale in Bosnia, nonché
S. von l loerner- ll citze, 1\ lritlds i111 10i~gsdimJ'I. Eis Stm'ie l Amt, Hasc & Kochler \'crlag, Lcipzig l 93-+, pp. :273-27-+. S9'J Sul piano numerico. ma anche a Ji,·ello morale, l'arri,·o eli reparri esperri della guerra in momay;rL'l, forrememc dererminati c supponati da w1 ottimo ma rerir~le - il 257° reggimento di arriglicmt da campa;,111~ aveva pezzi nuovi di fa bbrica - ebbe un t:ffctro 9 uasi miracoloso: \. Orro (a cura di), Klit;~slt~,gelmrb. op. cii., p. 69. La superiorità dell'armamemo tedesco, soprarruno in termini qualitam i, di recente prodw:ione e scarso 1mpiego prccecleore. \~cnc ribadita nei suoi ricordi del Eronrc da S. \\'11~hbu rn, Th11Hll.f.sia/1 Offimril•e. op. cit., p. 135. (,("' T.C Dowling, The Bmsi/or Ojfi'llsire, op. cir., p. 122. Per tm'analisi dcll'a;àone ungherese nel corso dcll'offensi\'a e delle $Ut: ripercussioni in patria, si ,·eda D. \. Ligeti, '/ 111.S'?Jiiallak 111'1/Jc.sak I!Ja..~lrim, halll'lll ka.r:?çif·'!J'rija is ''f!g)'llllk .' " A Bmsiilot•-offmzfm 11/(lg)'tii'Ors'\r{~i kò.trtke:ìfllél!yei 19/6-!Jmr. ' o n siamo solo iJ g ranaio dell' \ustria, nl(l anche 111 $Wl caserma". Le conseguenze dcll'offensi\'a 13rusilo\' sull'L' ngheria nel 1916] in "\'eritas É\'kon~"·", a. 3, 201 - , pp. 129-l-l6. 598
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vincitore del Montenegro, Stephan Sarkotié60 1 era stato cercato, 1nediance. contarti estremamente discreti; forse solo il timore dell'autentico terremoto che ciò avrebbe creato in un esercito ancora formato "a sua itru:naginc e s01niglianza" impedì che Conrad venisse rimpiazza w. Per guanto riguarda la 9" Annata russa, Brusilov si aspettava che la sua azione offensiva continuasse, anche se non era ben chiaro in <.Jualc dire.zione. 602 Tanto più che, a partire dal 20 luglio, giornate eli pioggia torrenziale resero quasi impossibile il posizionamento delle batterie e il loro tifornimento logisrico. Anche se le sue unità minacciavano seriamente tanto il Passo Tataren c1uanto la sella di Prislop, Lechitsky era consapevole che non avrebbe avuto alcun senso impegnarsi seriarnentc in. un attacco ai passi. Su di essi, come abbiamo visto, il magro dispositivo di PflanzerBaltin si andaya rinforzando, il Corpo eli cav alletia di Brudermann e il nuovo Corpo dei Carpazi, che ne facevano parte, si sarebbero din1ostrari capaci, alla fme di luglio, di avanzare a loro volca fino ad intaccare la posi7.ione di resistenza principale dei russi. 603 i\ ncora ptima, singole resistenze dei reparti austtiaci in ripiegarnento, come nel caso del 16° battaglione Fe!cfjaegr:r ad est del Scred1 il 18 luglio, erano riuscite ad imporre importanti batmte d'arresto alle unità all'inseguimento, con sanguinose perdite per gli attaccanti. 61 H Daw che il compito di puntare su Stanislau era stato dato ~ùl'Armata di Scherbatchev, non ave'i"a molto 60 1 Godeva infatti del predicato \ "011 Lovéen, Jove si era consumara appunto la sconfitta dell'esercito montenegrino. Sinac 1858-Bécs l939, per una biografia si veda T. Balla, A Nc(gy Hclbonl, op. cii., pp. 265-267 e la monografia di F.. Baucr, Der le!ze Paladi11 des R.l'iches: Gmem/obmt Steph011 Smkolii l'Oli Lo1Jà:J1, \'erlag Styria, Wien u.a. 1988. 602 Per le pressioni esercitate stù comando della 9" , \rmara russa ranto da Brusilov, quanto dalla Starht, si veda T. C. Dowl.ing, Tbc .Bmsi!OIJ Offi11si1-e, op. cù., p. 134. 603 E. Ottcnsclùager, Die grosse mssisrbe O/fe11sù•e, op. ci t., p. 245. 604 Die schkricher Fek!Jaeger bei Dtmilo!JJ- r:elt!Jaeger-.Batail!oll 16, in K. Leppa, Sttdetet!detttscbe it11 lf/e/tkrieg, op. cit., pp. 345-346.
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senso nemmeno impiegare i rre Corpi della 9a _-\rmara in una peneu·azione ,·erso m·est, che a\'rebbe ulteriormente al lungato le sue lince di rifom.imenw, esponendole appunto aU'azione sul fianco che Pflanzer-Baltin sembra.Ya deciso a ,·olcr condurre, appena il nwnero e il morale dci suoi uomini lo avessero consentiLO. Lccb.itsky diresse comunque i suoi sforzi soprattutto contro l'ala nord della 3" ..:\ rmata eli Ko,ress tra Molodylo\' cd il Dnicstcr, a nord eli Ko lomea. Nel combarrimemo d.i Chocimicrz (Chotymyr, in Ucra.ina) il 28 luglio i russi riuscirono anzi a respingere quest'ultima, infliggendo grav1 perdite al gruppo del Tcn. Gen. Richard von Kraewd~'; c all'ala settentriona le tli Had fy, le cui forze copri,·ano il ,·asto fronte tra la :->" ,\ rmata e la molw r1dorta r di Pflan7.er-Balrin. Visto l'interesse e le energie che il comando di Bercliche,· stava riscrnndo · a Kovel piuttosto che alla B~,!cm·ina, il comandante della 9" Arm:ua 1ussa ritenne di non dm·er fare molto più di questo, mcritandosi in seguito aspri rimpro,·cri da parte del suo direuo superiore.
Sagan 186 1 Bedil1 1943, per la sua progressione di canien1 si veda kraewel. hun, per la biografia https:// de.wikipedia.orgh \iki/ Richard_ mn_ K.raewel [ultimo accesso 16 aprile ~0~01.
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ACO.STO 1916
L'agosto del 1916, l'agosto "bdlico" del 1916 era in realtà iniziato fin dagli ultimi giomi di luglio. Parafrasando la nota immagine del "secolo breve" proposta da Eric Hobsbawm per l'inte.tprerazione del XX secolo, si potrebbero definire le settimane cruciali deLl'offensiva Brusilov come il "mese lungo". Molti degli avvenimenti che avrebbero caratterizzatO la fase centrale dell'estate del teatro di guerra orientale si erano svolti o avevano comunc1ue anlto inizio alb fine di luglio, a partire dalla conferema tra i 1ispettivi comandi supremi organizzata a Berlino il 27 luglio. Si trattò del primo confronto tra i rispettivi yertici militari delle Potenze Centrali in cui si ebbe tma pesante ingerenza dei politici, tanto sul versante tedesco a tutto favore di Hi.ndenburg, quanto su c1uello austroungarico a danno di un Conrad mai così impotente come dopo la rott.a di Brody, al punto che Falkenhayn, di cui era stata accantonata l'ennesima proposta di compromesso sulh distribu:r.ione dei comandi606, trovò LU1a scusa per non dovervi ll 23 luglio Falkcnhayn aveva infatti elaborato un'ingegnosa nuova proposta: I Iim!enburg avtebbe a>:sun ro il comando dell'in tcro fronte tra il Pripet ed il Dniestcr, mcnrrc all'~\rcid uca l :ederico cl'.-\sburgo - o a tm altro comandame k.u.k. - sarebbe stato daw un comando nella merà settentrionale del fronte. Si veda T. C. Dowling, The Bmsi!otJ Offill.;ù:e, op. cit., p. 124. La precarietà della posizitme di C:onrad, che restava al suo posto solo per la mancanza di un sostituto "credibile", risaliva in realtà alla fine eli giugno, quando Friedricb von Wiesner, il rappresent.antc del Ministero degli Esteri a Tcschcn, aveva inviato al ;\{uùsrro Burian un rapporto "top secret" in eu~ ribadendo che le accuse di cedimento ai reparti cechi e boemi alrro non erano che scuse accampare ad arte, demoliva di fatto il Capo eli Stato Maggiore sorto tutti i punti di vista: professionale, umano e politico. Si vedano r r. l rcrwig, T!Je Firsl !World Wm~ op. ci.t., p. 214 e H . \.lunklcr, Der Grosse K.tieg, op. cit., pp. 443-445. n problema del comando unico in tm.'l guerra di coalizione costituirà, non a caso, uno dei temi della tillcssionc mi.Jjrarc tedesca del dopoguerra: Col. C. Liebmann, Die .E11twiddtt1;g der Fmge ei11es eiHIJeitlidmt Oberbefebl.r i111 We/tktiege (1 . Tei/), in "Wissen tmd Wehr", a. R, 192ì , pp. 1-36. <>or.
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nemmeno partecipare. 1\ I lindcnburg60- fu affidato il comando dell'intero fromc orientale dal 13alcico fino alla 2• "-\rmara di Bolun-E rmolli inclusa, menu:e il comando di Teschen a,·rebbe coocinuato ad esercitare la sua auroril.à sul Gruppo d'esercito dell'"-\rciduca Carlo d'. \sburgo (. \nnata del Sud, 3a .\ rmata k.u.k., 12• . \nnata auso:o-tedesca, 7" "'\ rmara k.u.k.).603 Namralmeme il Feldmaresciallo avrebbe m-uro le unità necessarie a soddisfare la richiesta di Conrad, ~ccondo cui scn"Ìvano "m.1oYe DiYisiorù" piuttosto che "n.uod generali". Gliene furono assegnare altre 6 che anebbe aYuto a sua disposizione entro la prima quindicina di agosto: due in arrivo dal fronte occidentale, c quindi da impiegare solo in caso di estremo bisogno sal,~o un periodo di riposo c riptistino; due di nuova cos cirw~ione con corpi rratti do\'lmgne si poLC\'ano recuperare e infine due messe a disposizione dal Comando Supremo ru.rco, otmai libero dall'impresa di Gallip'<li, e già in radunata a Sarajcvo.(>l)9 ulla carta il umo sembra,·a costiuùre w1 buon compromesso, rmt'altro che sfavorevole a Vienna, nella rea ltà, direttarnenre o indirett amente, sarebbe staLO pero Posen 18-P-Gut ~euclcck 193-L Per una biografia, si ,-edano J. \\ 11eder Bcnnetr. /liNdmbmg The ll··oodm Tila/1, :\Iac~lillan. LonJon, 1967 c \X'. Ciii rli r~, lli11dmbm,1!,. Ei11 Ldm!Jbild, .\ thcuiilU11 \'ctlag, Bonn 1953; per un'analisi del milo che si intrecciò per tutta la guerra col nome Jcl Feldmaresciallo, si ,-eda \. \·an der Golz, R. Gildea, Flawed Sm-irllfrs: tl1f Myhs t!f Himlellb!IIJ!, a11d P/1ai11, in ''Europe:1n llistory Q ua rtcrly", a. 39, 2009, pp. -1-39-46-1-, 'J lÙ pp. -1--l-1--1-42. l .a necessità di un comune comando supremo ad O ricmc, in grado di scongiurare i.l sempre più tcmmo collasso aus tro-ungarico tra stllta prospettata a Guglieh11o dal capo del gabinetro ci\-ile nm \ ·ruentini fin dalla fine di luglio. \ deua di \\"alter Gòrlit:t (T lilldmb11rg, op. cit., pp. 116- 117) già a Plcss (30 lugJjo) il l( aiser :1vcva chiarmnentc fa uo inte ndere a Falkenhayn cbe le sue preferenze anda,·ano sempre più ncttamemc a fan> re del Juo l l indenburg-Ludenclorff, per cui anche la nuova nomina andava inrcsa solo come una tappa intermedia per la sua sostituzione al verricc della gLlcrra. ~>~«C Reisoli, LL1 Gm11de GHm'n, op. ci r., p. 389. ,,.•, E. Falkcnhayn, il Co11Ja11do Sllf>mllo, op. ci r.. p. l 98. 6"7
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l'Oberste Heeresleitung a c.lirigere le danze sul frame orientale: i comandi austro-Lmgariò sarebbero stati chiamati solo ad eseguire, meglio se adeguandosi alle domine e agli ammaest.nunenti tattici tedeschi. Visto il settore assegnatogli, il nuovo Comando dell'est affidato ad Hindenburg si sarebbe trasferito a Bresr-Lirovsk, dove giunse il 3 agosto, giusto in tempo per affromare l'ultimo colpo di maglio c.li Brusilov. Il 28 luglio sull'intero "fronte sud-occidentale", infatti, in una sorta dj ripetizione "impossibile" della sorpresa del 4 giugno precedente, tutte le .,'-\.rmat:e di Brusilov passavano nuovamente all'attacco. I successi tattici che esse riuscirono comunque ad ottenere, per non parlare c.li quello policico legato alla scelta nunena di scendere in campo a fianco dell'Intesa, flltono abbondantemente compensati dall'insuccesso strategico finale. Un po' come era successo alla Flotta d'Alto Mare tedesca all'indomani della battaglia dello Jutland, che aveva potuto rivenc.licare l'affondamento di un numero maggiore c.li navi da battaglia avversarie e il dato c.li fatto di ~wer inflitto più perdite c.li quelle che aveva subite, ma aveva dovuto abbandonare il mare alla Royal Navy ftno al termine del conflitto, anche l'esercito di Nicola li non poté vantare che le perdite inflitte all'mrversario. Non solo però tali perdite non valsero a piegare l'esercito austr0-LU1ga1-ico, anche solo a livello operativo, e non ottennero guadagni territoriali tali da giustificare lo sforzo profuso, ma le perdite subite dalle unità r usse e il crollo morale dci loro uomini all'indomani di un vero e proprio bagno eli sangue, oltretutto inconcludente, contribuirono a far precipitare la situa7.ione anche sul fronte interno, spianando h via alla rivolu7.ione. La Guardie! all'attacco. Mentre 1'11• Armata russa - com.e abbiamo visto - ricacciava indietro la 1a Armata di Puhallo fino a determinarne il 25 luglio lo scioglimento c l'assegnazione del suo À."VII Corpo d'Armata (Geo. Czibulka) alla 2' ancora integra di Bohm343
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Ermolli6 111, e si accingeva a conquistare Brody, il comando eli BerdicheY prcparanl un nuo,,o urto dal saliente di Luck su Ko,·el. Anche se condotto s.imulrancamcme dalla 3" 1\rmar.a di Lesh, dall'Sa di Kalcd.in e dall'~-\rmara Speciale - la denominazione di 132 che le sarebbe toccam non sembraYa convincere le autorità n1sse per ragioni. non del wtro ch.iaré ll - composra dal I (Di,-isioni 2Y e 242 ) e dal X)(X Corpo d'.-\rmata (DiYisioni 80" e 71a), c dal V di canllcria, oiLre che dai due Corpi della Guardia, questo awtcco sarebbe passato alla storia come l'azione della Guardia, o meglio come la sua abnegazione c il suo sacrificio, tanto amrnire,·oli quanto inuuli c inconcludenti.r. i~ .-\ p roposi w del suo impiego, così diverso dalle azioni condotte fmo ad allora dal "fronte sud-occid enrale", non si sono risparmiace le critiche, sopratturro, omamcnte, al suo comandanre.6 13 Critiche che, fatto sako il ritardo nell'inizio ~eU 'a ~ ione ampiamente deprecato da l3rusilo,·, appari\·ano, ed appaiono, quanto mai giustificate. l !unità combanenre l .a pane ad on~s r del.lo ' tyr passò agli ordini del Gn.1ppo ,·on der ,\ larwitz, che ne assegnò la responsabilità al Tt:n. Geo. ,·on Dieffcnbach: M. l roen, Dir IVi111pjc ù11 O.rti'll, op.cit., p. 239. M I P. Ruttar, Rmsia's L1.r1 C(IJp, op. ci t., p. 25 7, che esclude da e~~e la ~uperstizione relati\'a al numero 13, a suo dire non p:~nicolarmcnte sc.:ntira in ambito ru~so . l> l 2 Per un'analisi della Guardia Lussa. della sua forn1a:t..ionc, dci ~uoi pri,i.Jegi ~ un confronro con le alrre unirà deU'cs~rciro ru~so, si rim:mda a . \.\V. W ildrnan, Th1• E 11d offile R.!tsSÙIII, op. cir., pp. .5- 1O, 85. 1•11 \.G. T unstall, r 111.rltia.f-lllllgm)', op. c ir., p. -1-9: "Brusilm· rornù alla tattica screditata dt:gli attacchi a massa, che non faceYa che distruggere il morale della rrupp:1". Dove lo studioso ùcll 'U ni,·ersit~ della Fi<>Lida no n fa che ripre ndere il giudizio di un osscrYaLOre britannico rifctiro da R. Jerabek, Bm.r.rilowoffillsirr, TI, op. cir., p. -1-25. Brusilo\' srcsso replicò a guesre osscrYazioni nelle sue memorie: . \ .. \ . Brusilov, t\ foi rorpoi!IÌIIaiiÌ)'a, op. cit., p. 2 10: "Per l'autorità c he mi derivava ùd l 'ess~re;: comandante in capo del fronte, aYC\O il diritto di rimuO\'ere i comandano delle \nnare, i comandami dei Corpi d'.\rmara e turri i comandanti ùcll'eserciro di rango inferitnc, ma la Guardia e i suoi comandanti erano fuo ri dalla mia ponata. Lo zar li a,·e,·a scelti personalmente, li nomina\'a c li l'osrirui,·a, t:d era impossibile cambiarne inunecli:mnne nte un munero consistente." l>IU
migliore e più riposata dell'intero teatro beLlico orientale, e forse del complesso del conflitto, venne ù1fatti "consumata" senza mettere in atto alcuno dei procedimenti tattici che avevano assicurato le vitt.otie precedenti, ma fidando esclusivameme sulla forza fisica dci suoi uo1nù1i, guasi non si stesse combattendo la prima guerra "di materiali" della storia, ma un romantico conflitto da ùùzi '800, con le divise sgargianti e gli attacchi a sciabole sguainatc. 6 14 Un conflitto che soprattutto gli ufficiali erano pronti a combattere secondo il codice d'onore che seguivano dai tempi di Pietro il Grande o di ~>\J.cssandro I: "A Diett mon dme, ma ?Jie att roi, mon couer au.-v: dames, /'bonnettr pottr moi." A ttribuendo al comando dj Berdichev e al suo vertice questa sorta di trasforma;~, ione da Dottor Jekyl a ìvtister Hyde, si è ignorara peraltro una serie di fattori di importanza tutt'altro che trascurabiJe. 615 In realtà nulla sull'intero "fronte sud-occidentale" russo, ma soprattutto nel saliente di Luck, poteva pi ù essere come agli inizi di giut,tt10. La ricogruz10ne aerea che, pruna dell'offensiva, aveva consentito ai comandanti russi dei settori d'attacco eli conoscere le posizioni avversarie "meglio dei loro stessi occupanti" non poteva più avere la stessa efficacia. Mancava il tempo per Lll1 rilievo accmaro delle linee di difesa, il terreno non era più c1uello familiare agli equipaggi e soprattutto la libertà di manovra di cui i ricot,l11itori mssi avevano goduto nella tarda pri.tna,·era era ormai un ricordo. Molti dei velivoli risultavano vecchi ed usurati e non poterono essere sostittù1:i pmna del 9 agosto.6 16 Sulla Stotia deUa c u~rdi.a imperiale russa si veda D.R. Jones, Tbe lntjmial RJ1Ssia11 Lift G11mdr Gre11adier RI'J~Ùmllt, 1906-1917: Tbc Di.riutegratiou ofall E/ile L"uit, in R.R. Recse (a cura di), Tbr R11ssia11 !1!1perial A mry i11 Peace, IWàr rmri I'CI'OIIItioll, University Press of Kansas, Lawrence 2019, cap. X \ ' 11 1. 6 15 Un'inteqnerazionc questa decisamente avversata da .J. [L Cockfield, Russia~r l ro11 Gmeml, op. cir., p. 193. 6 16 B.V. Gerua, VoJfJOli!Ìl!JIII!JICl "'V'~Y zf;izpi, [Ricordi della mia vita], TT, in «Tanais», Paris 1970, pp. 126-127. 6 14
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L'allontanarsi del fronte riduce\·a il tempo a disposizione dei velivoli nell'area di interesse e 1':-wiazione recksca face,·a sen tire sempre più la sua presen7.a, schierando un numero tutt'altro che crascurabile di letali monoposw da caccia. T combatti.mcnci aerei, c di conseguenza le perdite, potevano essere poca cosa se rapportati allo srandard dd fronte francese o anche eli guello icaliano, ma rapprescnravano comunque un significati,•o cambiamento rispetto al recente passatO. Troppo lo spazio aereo da percorrere, troppo accurata cd efficiente l'inrerdizione esercitata dalla caccia tedesca, micidiali soltO il profilo morale i suoi raid nelle retrovie russe. ~-\nch c i non molti drakm disponibili \'eru\·ano insistentemente cercati dagli aviat01i auscrorecleschi, ben consapc,·oli dell'imporranza della loro fun:tionc di son·eglianza c scoperta, nonché di ossernzionc del ti ro dell'arciglieria1' 11 • La minore inrensirà dqla guerra aer~ sul fronte orientale è peraJuo confermata dal fatto che nessun aviatOre tusso poré fregiarsi della qualifica di "asso dei palloni", ~\\·endo distrutto almeno cinque draken, c anche Ù1 campo mTerso solo un paio di aviatori tedeschi si qualificarono come tali. Dd resto su un fronte relativamente dinamico i "palloni" pote\·ano m·ere un impiego limitare, c non è un caso che da parte russa lo ebbero soprattutto nell'imminenza dell'offensi,·a Fhusilo\', all'inizio di giugno, e poi ancora nella seconda metà di luglio, in prepar::~zione dell'attacco dell'Armata Speciale. In un tale scenario, ruLtaYia, l'alzarsi dei pa lloni finiva con il mettere in allarme l'avversaJÌo, illdicando che si srava preparando c1ualcosa, mentre in Francia e sull'lsonzo, come più tardi sul Pia,·e, i drakm erano una presenza abituale. In un rapporto del Gen. Bczobrazoy a Brusilo'· all'indomani della mancata conquista di Km·el, il comandante della Guardia, di CLÙ BtUsilov aYrebbc chiestO fin da subito la sostituzione, impula\·a iJ fallimento dei suoi P. Srrong, S. :'-.larble, / liti/leo•, op.cit., p. Il.) c F. Terre, »Dif Dtlllsrhm rl'rbrollrhm, op. cir., p. I·H.
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reparti alla mancata individuazione aerea delle linee avversarie, con la conseguente deficiente se non nulla neutralizzazione dcll'aniglieria e delle difese passive.6111 La possibilità di realizzare nelle retrovie modelli dei principali capisaldi da conquistare ad opera delle ondate di fanti, amm.esso si fosse nuscm a conoscerne l'esatta configurazione, era negata semplicemente dal poco tempo disponibile. ll coordinamento tra fanti ed artiglieri, che aveva giocato in precedenza un molo tanto importante, non rientrava nella pratica addestrativa di reparti - della Guardia ovviamente - che non avevano preso minimamente in considerazione le lezioni rratre e promLLlgate da Scherbatchev l'inverno precedente e sulle cui basi l'offensiva del "fronte sud-occidentale" era stata costruita. La lontananza dalle opera;;:ioni, che ne a,-eva consentito un'accurata ricostitm:ione c la pienezza degli organici, giocava negativamente sotto questo profilo. Ancor meno sj addiceva a co1pi fin b:oppo compresi del proprio orgoglio e della propria tradizione l'articolazione delle forze attaccanti su più ondate, con compiti diversi e prome a darsi reciproco supporto, in funzione del mutare della situnione tattica 6 19 . La lontananza dal frome, se da un lato aveva consentito di 6t8 Riportato inJ.H . Cockfield, R11.rsio's lrr;H (;emml, op. cir., p. 19 7, no ra 344, dove peral rro la da ra del 21 luglio appare del rutto incongrua rispetto allo svolgersi degli avvenimenti. Per la tichiesra eli Brusilov, si veda il diario dello stesso Bezobrazov: \ ' .'YL Bezobrazov, Diary of lf;p Comt11a11der of the R11ssicm lmperial C ~~arri, 191-f.-19 l 7, Dramco Publishers, Boymon Beacb 1994, p. }..\'l. 6 19 La 1• Di,.i sionc della Guardia era composta dai reggimenti: 1° Preobrajcnsky, 2° Semionovsky, 3° lsmailovsJ...1· e 4° Jagersky. La 2" Divisione comprendeva il ·1o rcggimemo rvloskovsky, 2° Granatieri, 3° Patùovsky, 4° f itùandsky. La Y Divisione contava il 1° reggimento Litovsky, il 2° Kegsgolrnskv. il 1 Perrogradsky c il 4° Volinsky. La 4' Divisione infine schierava i reggimemi "tù·agliatori" l 0 , 2°, 3° e -+0 • Le Divisioni di cavalleria costinrivano un autentico campionario di tutte le specialità: guardie, corazzieri, dragoni, ulani, granatieri a cavallo e cosacchi. Si veda il citato "rappmto \farsengo", in _\ USS;\-iE, Repertorio L-11 , b. 88, fa~c. l.
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riportare a numero gli organici e eli rinsaldare la compagine dei reparti, dall'alu:a a,·cva impedito di percepire l'c,·olversi della dinamica deUc bartagbe di maLeriale e di andare oltre le com-inzioni e le procedure del 19 14. Se si aggiunge a ttllto ciò una seti<.: di comandanti, da quello d'.:\ rmata, Bezobrazm·, m responsabili del l (Divisioni l 'c 2•), Granduca Pa,·el .\lexandrm·ich, c del lJ Corpo della Guardia (Dh·isioni 3• c .f~), Ten. Gen. Georg Ottonm·ich Rauch, che occupan1no il loro posto per lignaggio nobiliare c buone enu:aLUrc a corre, o non poteYano abbinare all'imelligcnza e alla disponibilità ad apprendere alcuna reale esperienza bellica, non ci si può s tupire del fallimento dell'azione. Si app bcava perferramentc a loro quanro Alckseye,- aYen serino alla moglie all'indomani del fiasco dell'operazione sul Lago aroch: "Essi non imend0no imparare né dali::~ propria c~perienza , né da quella degli altri, a dispetto della riccb et~za e del carattere istrmti,-o fdi tali espe1ienzej. ~: una cosa difficile, vergognosa e in cerro qual modo disperata." 6 ~' I ,o stesso Brusilov nelle sue memorie ancbbe giudicaLO in rennini negativi non solo i comandanti d'A rmata e di Corpo d'Armata, ma anche i loro più diretti collaboratori, a cominciare dal capo di Sraco Maggiore, conte _-\lexej -ikolayc,·ich lgnatie,-, che "non sapen nulla del lm·oro di statO magF:,riore", per finire con il comandante dell'::u-tiglieria, duca di 111ecklenburg-Schwerin, "perso n::~ degna, ma che turnnria non a\'eYa compreso l'imporcanza dell'a r riglicria". 6~ 1 1 11
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Lettera <.lei 21 maao 1916, ci rata ìn J..\. Sanborn, l111prtio/ Apot't!lypse,
op. ci t., p. l l G. '/ve l ittstem r:ro111, op. cit. , p. 26 1. \ 'a de tto peraltro che non Jo stato maggiore della Cuarilia era composto di incompetenti ed incapaci. li colonnello, poi generale Gerua, ricorda, ad esempio, l'arrivo a capo del reparto opcra;,.ioni <.lell'.\nmm del Tcn. Col. '(ikolai Vladìm.irovich Sollogub, proveniente dall:t l' .\rmata di cui afferma: "Era W1a persona Ultelligcn tc, ben ulform~l}), delicata, cquilibrara e un cccellerue organizzatore. Con ma ni abili. a\'C\'a rapidamente rral'formaro
1.2 t
ì _ Stonc,
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Perché allora il comando di Berdichev accettò questo tipo di situazione, a fronte olr.retutto di un nemico sempre più "tedesco" o rafforzato, nelle file austro-lulgariche, da unità di veterani richiamate dall'Italia e con una dotazione crescente di rnitragliatrici, la cui efficacia nella difensiva era onnai ben nota? Sostanzialmente perché non aveva alternative. O meglio la sola alternati\":\ che g.li si poneva era di trasformare le posi7-ioni ragg1unte lll non facili sistemazioni difensive, deludendo un comando, una corte e Wl paese che si aspettavano che i successi ottenuti fino a quel momento parlot~ssero una vittoria di d.llncnsioni ancora maggiori. Secondo LUla massin1a napoleonica, che era certamente nota a Brusilov, la guerra anda,ra fatta con i soldati, e ancor più i comandanti, che si avevano e non con quelli che si sarebbero voluti avere. Anche perché sia il terreno, che presentava una prima zona paludosa, seguita dall'ostacolo del fiume Stochod ed infine una profonda fascia boscosa ed acclLLÌtr.inosa, che obbhgava ad utilizzare per l'attacco le poche ~:onc asciutte, sia la presenza onnai preponderante di unità tedesche, sosrenme nel solo fronte d'attacco della Guardia da 49 batterie di artiglieria leggera e 24 di artiglieria pesante, non offrivano molte prospettive all'avanzata su larga fronte utilizzata in precedenza daU.e unirà di Kaledi.t1 e Lech.itsky.622 Tanto valeva CJu.indi lasciare che
la sua sezione dello sraw maggiore col personale disponibile, guadagnando gradualmente auLmiLà e riconoscimento univer~ali." B.\'. Gerua, r;ospollJÙfYIII!Ja, op. c.it., P· 126. 622 Su t1uesta valutazione concordano sia i rapporti inviati in F rancia nell'ottobre del 191G dal Col. Laoglois, portato come c1ua~i turri gli osservatori francesi a sottovalutare le forze austro-ungariche rispetto a quelle tedesche, sia l'aurore della più recente biografia di Btusilov: J.r r. Cockfield, futssia's lron Gweml, op. cit., pp. ·181, 191. Per un confronto si veda il citato " rapporto Marsengo" in _-\USS.ME, Repertorio L- 1·1 busta 89 fase. l. Per la diffusa imputazione a Rrusilov di un incomprensibile mutamento di tattica, si veda, a mero titolo eli esempio, J. Leonhard, Die lliirhse, op. cit, p. 476.
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Bezobrazov e le sue guardie au.accasscro nel modo che conoscevano e per il quale si erano addestrati. ~Icglio se lo avessero faLr:o senza perdere alrro tempo, il prima possibile, C]uando si poteva sperare che le forze avYersarie fossero ancora scosse dagli ultimi ripiegamenri. Il piano fU1alc d'attacco preYedeva che la 3• _\rmata mirasse a Pi.nsk da sud-est, aggimndo le principali difese tedesche che sbarranno la via più diretta per raggiungerla (G ruppo Gronau), ma con l'onere eli dm·er muovere a sua ,-olta attraYerso un terreno acguirrinoso parricolarmcme difficile. Una YolLa occupata la città, l'.i\rmat:~ di Lesh anebbe potuto supponare t'attacco a Kovel o muovere direttamente su Brest-Litonk, anche se la clistam:a non era certo rrascurabile per le Lmità c i mezzi dispon.ibili.(,.:?J L'8~ .-\rmata, chiamata ad attaccare su eli un fronte più ristretto che in passato, avrebbe sos tenuto l'azion<! deli'.Annata Speciale su KoxcL, dove Brusilov· contava di porcr giLmgere, con un po' di formn a, enrro una scttimana1 come confessò a Knox624. Di fatto la sua conquista rischia,-a da\Tero eli diYenrare una sorta di ossessione non giusrificata dalla reale importanza operaci,-a del suo nodo ferrm·iario e ancor meno dal suo valore strategico; parafrasando George Bernard Shaw si potrebbe dire che Ìl1\·ece eli adattarsi all'obietù,·o che aYc\·a dantnri, il generale za1isra stava piuttosto adattando l'obierrivo aiJc sue aspettative.62 ' L'l 1' .-\m1ata, cui spellava all'inizio la ventilata avam:ata su Lemberg, in considera:>:ione anche delle molte perdite subite anebbc dmLJro limitarsi a vincolare le forLe che la fromeggia,·ano ed i.tnpedirnc il trasferimento altroYe. Come abbiamo '-isro, la sua azione portò invece alla conguisra di Brody andando ben oltre le prospettive iniziali e C·!~ ~-~- Go IO\ 111, Bmsilor~r 0/fm.rirf, op. ci r., p. s-s. Sul piano d':macco complessi\ O ideato da Rru~ilo\', si Yeda .-\. Bobrm·, Bmsi!ot•sk!J' ptV')'I'. o p cir., pp. 231 233. 62·1 :\. Knox, Wltb tbe &rssittll /Imo·, 11, o p. c ii., p. 460. 625 Così ~- . Golovinc ircctc Golmin], baltlillf de Cnlirit, 11, op. cir., p. 230 e .\.G. Tunsrall. AliSirin J-/mtga'.)', op. ci t., p. -1-4.
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dimostrando a posteriori che lh-usilov aveva puntato sul cavallo sbagliato. A sua discolpa bisogna però ammettere che a prima vista le premesse per iJ successo dell'offensiva c'erano tutte. Nell'insieme l' t\.tmata Speciale, la 3" e l'Sa .Armata schieravano 250.000 uomini contro i 11 5.000 degli avversari, con una superiorità in termini di artiglieria che a qualche comandante tedesco ricordm"a le condizioni de.l fronte occidemalc.626 A supporto dei due Corpi d'Annata della Guardia c'erano infatti un centinaio di bocche da fuoco di grosso calibro, quando i tedeschi sul fronte orientale non erano mai riusciti a raggruppamc più di una quarantina, e in termini di mun.biooi per l'aniglieria la disponibilità dei russi era di sei volte magt,YÌ.ore, con la presenza anche di granate a gas627. In ciclo anche l'attività aerea a\'eva wl'intensità fino a t}uel momento sconosciuta, in Lul contesto però in cui gli austro-tedeschi potevano far valere la migliore qualità delle loto macchine e la superiore aggressività delle StJua<h:i.glic tedesche. Nonostante turro Brusilov guardava con fiducia all'itru'l'Ùnente offensi,Ta, il cui piano era pronto da diversi giorni. Il 23 luglio Marsengo, dopo essete stato suo ospite a colazione, ne diede chiara testi1non.i.anza ne.l suo diario, fornendo anche una visione d'insieme del suo disegno operativo e delle difficoltà che stava it1contrando per metter! o m atto: Cola7.ione con Brussiloff. !Vii dice che l'XI Armata inizierà un'azione per cercare di distrarre forze nemiche dalla difesa di Xovcl [Kovel]. E ra sua intenzione di attaccare Xovel senza aspettare l'entrata in lit1ea della Guardia, ma dalla 62 6
N. Stone, T/x .E.astem fi·o11t, op. cit., p. 262. Stando al citato "rapporto J'vlarsengo" detto munizionamenro si sarebbe rivelato particolarmente efficace sul fronte del Il Corpo d'Armata della Guardia contro due bauerie tedesche, la cui posizione era peraltro stata individuata con preci~ione in precedenza dalla ti.cogo.i:àone aerea, la cui imporranza trova qui un'uh e1iore riprova. 627
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San·ka gli fu telegrafato che s.r.L l'l mpcrarore prcfcriYa si cardasse fmo al gitillgerc della Guardi}"!. Un solo ordine del "Generalissimo" e anche quesro intempesti,·o! Ora le piogge hanno fatto ingrossare il fiume Stochod c forse i guadi non saranno più praticabili. Brussiloff ne è impensierito. [... ] L'azione che doveva iniziarsi oggi de,-e essere rùmtndata di alcuni giorni causa il cattivo tempo. 628 11 26 luglio l'uffic1alc italiano, deciso ancora una Yolta ad essere ,-icino al cuore dell'azione, si trm·a,·a a Rozhyshche, Rozysèe, io Ucraina, guanier generai delL\m1ara Speciale. Lì ebbe subito l'il11pressionc eh<.: le operazioni non sarebbero iniziate né quel giorno, né il giorno dopo, nonostante i quattro Corpi d'4-\mata russi non avessero di fronte che cinque DiYisioni, dalla forza complessiYa ,·aiutata in "38.000 baionette con 49 batterie leggere e 24, pes}lnri". Nell'attes~t ebbe però modo di essere prcsenle a l gran rapporto in cui Be:wbrazm· illusLrò il suo piano d'opera%ioni, di cui riporta non solo lo schema generale, ma anche alcune specifiche soluzioni srudiate per risoh-erc il problema del terreno paludoso: Sul frome da T1-istien ITrysrenl a KasciodGt i Corpi sono schierati nel seguente ordine: II Corpo Guardia, l Corpo Guardia, l Corpo e X~"'( Corpo. Data la natura del t<.:rreno, l'attacco donà essere condotto con molta pruden%}\ perché Yi sono paludi pro fon d<.: fino a 4 mel ri. ,\d Est delia strada c.u .\L ,\larsengo, /:imi SPIIif' /11rr, op. ci r., p. 9\l. Per un'tùreriorc con ferma si veda il telegramma di Romci Longhena in data 25 agosto in cui sono riportati i contenuti del coliOt)uio e \Ìene anche forni ta una brc\ c ~intesi tlella situazione comples$iva. TI rclcgram.ma reonina\·a con una significatiY:t annotazione rclariYa all'arci,ità clcll'aYinione nemica che, approfittanti<> della dcbolc:!za di t]uella russa c tlella inadeguatezza del.lc difese conlr:tcrce, continu:tva a bombardare le sedi dei comandi c i centLi più importanti, causando dattili cilevanri. (Repa rto O perazioni, L1fficio Segreteria. Telegramma in arri,·o n. 51 GS tic l 25 agosto 191 G, •\ lJSS~lli. Repertorio L- Il, b. 88, fase. ~). 352
di Xovel, i Russi hanno collocato fra le erbe degli accp.liuini 140 ponti di legno per potere avanzare. L'inizio dell'azione era fissato per il 28 luglio, all'alba. Dopo una prcpm:azionc d'artiglieria inizialmente stabilita in sette ore, le fanterie avrebbero iniziato un'avam:ata dimostrativa su tutto il fronte, e mentre il I e il L'XX Cmpo d'Annata sarebbeto rimasti in posizione, limitandosi a vincolare le for7.e contrapposte, i due Corpi d'Armata della Guardia, e in particolare il TI, avrebbero sferrato l'attacco principale su Trysten. Se fossero riusciti a sfondare, le ere Divisioni di ca,·a.lleria della Guardia raccolte nelle retrmrie ad ovest di Ro7.hysl1Chc avrebbero dov1.no irrompere attraverso la breccia c puntare su Ozeriani, per prendere alle spalle l'avversario c costringerlo a ritirarsi. 62 ~ ln realtà più di qualcuno, all'interno del comando d e U' Armata Spccùùe, nutriva non pochi ch1bbi e giudicava il comandante troppo supino alle disposizioni impartitegli da Brusilov: "Se al posto dì Bezobrazov ci fosse stato un altro, diciamo, Vasily Gurko, non si sarebbe sottomesso così facilmente a risolvere il problema per lui [Brusilovl e avrebbe insistito per una diversa imposca;r,ionc 6nalc."630 Dopo i troppi ritwii, dovud al maltempo nonché al rimaneggiamemo degli opposti dispositivi, finalmente il 28 629
li disegno operativo ideato lht Bezobrazov è tiassunto con precisione nel Hcrpporto del Ma~~giore Mm;rmgo, op. cit, "L'intenzione del Comandante della Guardia, Generale Bezobrazov, era di agire dimosrrati.vamcnte con i corpi l e XX~, c di avanzare invece per l'ala sinistra con il l Corpo della Guardia e più ancora con il II della G ua rdia in modo da fare una convct:sione verso destra. Tmanto il ~'.XX TX Corpo dell'S" .-\rmata doveva avanzare su \' oroncin; e l'ala sinistra della 3" . \ rmata doveva avanzare verso sud-ovest in modo da tagliare le comunicazioni e cogliere alle spalle le Divisioni austriache 4'' e -H" Honved. Le tre D ivisioni di cavalleria [della Guardia! a suu ternpu avrebbero dovuro irrompere attraverso la breccia che i CoqJi X"'\'XTX c TT deLla Guardia dovevano fare nel tratto Tristicn-Voroncin, la ncùu:si su Ozeriani e piombare così sulle retrovie nemiche." 630 B.V. Gerua, VosfJOI!IÙ!)'lii!Ja, op. ci t., p. 12.9. 353
luglio l'offcnsi,·a su Km-el e Piosk a,-c,·a inizio. Sclùcrati a nord contro i 5 Corpi d':\ rmata della Y .\nnata di Lesh (due dci quali peraltro di canlleria, c yuindi con organico inferiore) eran o schierati iJ gruppo tedesco Gronau, n nord, il Corpo d':\rma m di cavalleria I Lauer, al cemro, c il Corpo d'. \rmata l;ath, all'estremità meridiona le. Quindi si tratta'\'a di un Corpo ancora integro c im·ino, quello tedesco, c due austro-ungarici, pro,ati dagli ultimi ro\·esci, m a tinfrancati dai complementi e dalla ptima resistenza ,~ittori osa sullo Stochod. 1\ fronteggiare i 134.000 uornini dell'Armata Speciale, quartier generale che da O lyka sì era portato, come detto, a Rojishché 31 , si appresta,·ano la Di,·isione di formazione del :-.Lagg. Gcn. Rudolf Rusche, la 29" Di,·isione k.u.k. della Boemia scrtenu:ionalc, la 121• DiY-isione di fanteria tedesca (1\ fagg. G en. Wilhcl.m \ ' 011 Ditfunh), ult.ima giunta su <.lucsto· fronre, il II Corpo d'Armata., k.u.k. (in precedema gruppo Bemharili) cd il X Corpo cl',\rmata redcsco di Liittwitz (in precedenza al comando di 1\larwitz), ormai 'eterano delle lotte contro il saliente russo di Luck. Era un complesso di forze che, con l'arriYo della 121\ ancora non identificata dai serT.ixi informativi russi, risultava superiore alle cinque Divisioni srimace dal comando clell'.A rmata Speciale (Rusche, l 07" tedesca, 4" c 29• k.u.k., 41" T-Tonl'ed). All'es tremità meriilionalc del cuneo d'attacco russo si trovava ancora 1'8" .\rmata di Kaledin, forre di 5 Corpi d'.Armata di fa nteria c uno di ca\•alle1ia, col compito ~pparcmemente più facile. Ancbbc infatti dm·uto anacc:Lre la 4" Armara k.u.k. (;\ CoqJo d'r\rmata e Gruppo S%urmay), che ftno acl allora non era riuscita a mctLere a segno una sola vittoria c le cui unirà erano imbortitc eli complement.l, c l'ala settentrionale della ormai ex- P .. \.nnata k.u.k. (Corpo di ca,·allelia Ostcrmuth e Di,ision.i 61 a e r), a sua YOlLa reduce dalla sconfina subira da Sakharo,· una Ycnrina di giorni Col Gen. conrc lgnat.iev come C:apo di Stato \laggi()rc, l'excomandante del reggimento Prenbrajmsk:J•ddlc g uardie, e il Gcn. Ct.:rois quale quarùerrnastro generale. (>1i
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prima. La sua meta era Vladimir-Volinsky, da sempre la cfuezione d'anacco preferita dal suo comandante. La preparazione di artiglieria ebbe ini:>:io alle 04.00 e alternò il tiro ad alto esplosivo con c1ucllo a gas, indice del fatto che, nonostante le non trascw:abili dotazioni di munizioni, gli specialisci del comando di Berclichev nutrivano più di qualche dubbio sulla possibilità di neutralizzare le batterie av\·ersarie con la stessa efficacia dimostrata il4 e 5 giugno precedente. E ciò nonostante quel giorno il tempo fosse bello e la visibilità buona. Non a caso Wi.nogradsky descriveva il bombardamento iniziale sottolineando le novità che erano state adottar<.::
n tiro di prepara;;:ione dov<.:va com.i.ncùuc alle 04.30 del 28 luglio al ritrno di due colpi al minuto: dopo 10 minuti il ritmo sarebbe stato incrementato. Alle 04,50 ci sarebbe stata una pausa molto btevc c guindi una tiprcsa dd fuoco sulle retrovie a simulare un attacco, dopo di che avremo ripreso il tiro di distruzione, aumentando progressivamente l'intensità fino a mggiungere la massima celerità di tiro un po' prima dell'attacco (alle 05.15). Alle 05.00 tre batterie avrebbero tirato a gas contro le numerose artiglierie austriache annidate tra le pieghe del terreno attorno a Linev e al villaggio di Roubmov, dove si supponeva trovarsi un alto comando, c aLle 05.15 il tiro avrebbe creato una cortina di fuoco davanti alla fantcria.632 AJl'l\nnata Speciale toccava fin dall'inizio un compito nient'affatto facile. Superare l'ostacolo naturale costituito da un fiw11c, soprattutto se fortemente difeso, era stato c fu per tutto il confli tto uno dei compiti più difficili per ot,rni forza d'attacco: Cadorna poté seriamente illudersi di riuscire a fermare prima addiritrura al Torre poi al Tagliamento i
632
AN. Winogradsky, ut (;!letTe, op. cir., p. 194. 355
vincimri di Plezzo c Tohnino; cc l'anebbe poi fatta sul Pia,•c. .A Ila fine eli luglio, e prima eli punrare su Km·cl le guardie russe anebbero do,·uco appunro forzare lo Stochoù su passerelle eli fonuna, un fiume non solo difeso dalle mjgliori unità sul campo, ma ingrossato dalle piogge deUe ultime setrin1ane. Anche una volLa posto saldamente piede sulla sua riva occidentale, le più orgogliose truppe russe avrebbero dovuto addentrarsi in una .r egione costellata di boschi ed acquitrini, che prescnnwa soltanto tre "corridoi" asciuu.i lungo i guaii sYìlupparc una veloce azione in profondità. Se guest'ultin1a non fosse riuscita, le banerie ausuo-redesche di grosso calibro anebbero facilmente pOLuto interdire l'arriYo degli indispensabili rincalzi e dei rifornimenti. La perdita della superiorità aerea, cui abbiamo più volte fatto cenno, si face\·a m gucsto caso particolann ente sentire ed impediva in buona sospnza non solo la direzione .in tempo reale del fuoco dell'artiglieria, comun<.1ue semprQ difficile per i russi, ma fin anche la Yeriuca ucll'efficacia del ùro effettuato. La 29a bJjgaca di artiglieria k.u.k. annotava per la giornata del 28 luglio: " ... i russi aprirono alle 5.30 un fuoco di artiglieria sulle lince della fanteria, ma anche sulle barterie. Il tiro non era particolarmente intenso. AppariYa molto frammcmato. " 633 Veniva così a mancare, a supporto dei reggimenti di Bezobrazov, guella precisione nel fuoco di preparazione c di appoggio all'avan:tata della f~lmcria che in passato era stata determinante nell'aprire la strada agli attaccanti. Nelle sue annorazioni diaristichc, in data 2 agosto, Knox anebbc non a caso osse1Yato:
J,'attacco a Vitonej di ieri è completamente fallito, il vjJJaggio è staro trovato fortificatO con molte mitragliatrici. Le fortificazioni non erano arrese, perché i nosu:i aeroplani non erano stati in grado di forografare nulla neiJc rctrovie de l r•.l 1 l·e/rlkrmomJJ-Regimmt 26 l'l al., in K. J,cppa, J!ldetmdmtsrhe Ù11 ll "e/lkli~!(, op. cir.. p. 3+9.
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nem.ico in forza del suo comp.leto dominio dell'aria. L'artiglieria è stata così irrimediabilrncntc handicappata nella sua opera dalla mancan:r.a di osserva:.>:ione aerea. C'è un gtande bisogno di granate ad aho esplosivo da 3 c da 4.8 pollici. Lo sfortunato X..'G~ Coq)o chiede granate ad alco esplosivo, ma sono stati mandati solo sh.rapneJ.634 Lo storico russo Oleg ;\ yrapetov rileva- a sua volta - come i difensori tedeschi ayessero tempestivamente occupato le postazioni delle ann_i di reparto, rinunciando fin dall'inizio alle "tane di volpe" che non potevano essere realizzate dato il tipo di terreno e che si erano rivelate in precedenza delle vere e proprie trappole. Di conseguenza il fuoco incrociata sui tratti di terreno percorribili li ave,•a di fatto interdetti, infliggendo già alla prima ondata d'attacco perdite sanguinose.635 Eppure inizialmente la fortuna sembrò anidere ancora ai russi. Sempre Ayrapetov può spingersi ftno al punto di parlare di "vittoria" russa, mentre nei suoi ricordi Gerua ai1notava l'arrivo dai diversi reggimenti di comunicazioni quali "abbiamo sfondato la seconda linea" o "ci siamo impadroniti della terza posizione di resistenza". 636 La 7" Divisione del XXX Cotpo d'Annata (Gen. Bulatov), assegnato come rinforzo all'Armata Speciale, al centro dello schieramento delll Corpo d'Armata si trovò ad attaccare la sabbiosa riva occidental.e dello Stochod. Abituati agli elaborati e robusti. lavori sul campo di battaglia che ave,·ano caratterizzato il loro fronte agli inizi di. giugno, i difensori del 63·1r\. Knox, lf:7itb !be R;tssiaii.A m!)', 11, op. ciL., p. 463. L'attacco a (JUesto villaggi o fortificato, per il q uale era stata appiedata la cavalleria della Guardi a e sch ierate tre grosse D ivisioni, c le ragion i del suo fallimento sono cfficaccmcn rc descritti in G . .J uke~, Tht Ji'irsl IF'orld IVar, op.cit. p.
49. O . Ayrap etov, C·chmtjye Ro.rJiy.rkoy i!J1perii t' PenJI!_)I 111imvvy l'~)'J/C (1 91·/.1917). 1916 goti. 5Perkbflrr/JQW{jmt()'e, IPattecipazione dell'Impero russo
635
alla Prima guerra mondiale ( 1914-1917), 1916. Il sovraccatico di stress], Li tagen t K uc h kovo Campo, senza luogo 2015, p. 123. 636 B.V . Gcrua, V oJ/JO!ItÙ!)'IIJ!)a, op. cit., p. 132. 357
20° reggimento Homul JeJI~ 41 ~ Dh'isionc eli Budapest (Magg. Gcn. Schamschula6l) si trm·arono ad affromarc l'assalto in sistemazioni prccatie c poco profonde, rica,·ale a faùca nel terreno cede,·ole. Finirono così col cedere al primo uno c a ripiegare sulla seconda posizione, dccisameme più robusta, senza peralu:o che il regt,,.:imemo venisse annien!MO, cornc preteso appunto Ja ,\ yrapetm' 638. Le successive ond~rc.: russe non poterono però avanzare con la tempesti,·irà che in altre occasioni ave,·a loro consentito di raggiungere la seconda linea subito dopo, se non contemporaneamente ali<.: truppe in ripiegamento. L'arùglietia tedesca delle unirà contenruru, soprarrutto quella della 10r l)i,i.sione, intctTenne col tiro d'infilata secondo un procedimento tatùco consueto c sperimentato, senza lasciarsi inguietc1re dalla minaccia mssa. Gli austriaci riuscirono cosi a conservare le loro posizioni per l'intera giornata. , l due Corpi d'~-\rmata della Gua.rùia, lanciati a loro volta all'attacco, ,·issero un'cspcrien%a analoga. Al successo in.izialc, con l'occupazione della prima linea an·ersaria c L'l conquista delle batterie a,·anzate, soprarrurto tedesche, che non ave,·ano mai cessato di sostenere col fuoco la propria fanreria, correndo appunto l'alea di cadere in mano aYYersaria, non era subentrato alcuno sfondamento. .Alle truppe nemiche che ripiegavano - come BrusiJoy anebbe poi lamentato - era stato lasciato il tempo per riordinarsi sulla linea arretrata tcnu ra dalla 121' D i,1.sione tedesca, dove avevano opposto una nuova, più solida resistenza. 11diario del 94° reggimento eli fameria k.u.k. ne offre un'immagine paracligmatica: Di nuovo la guardia passm·a all'auacco della 1-ta c della l sa compagnia._\ \'e\·ano visto i loro fratelli aYYolgere l'ala sinistra c fare la loro comparsa già alle spalle delle due compagnie. ''" Rudolf Schamschula von Symontorn)•:t, \.ze rnowiLz 1866-Li n;, 1936, eh non confondere col cugino omonimo, mfl privo di predicato, pt:r unfl
biografia si veda https:/ hvww.oocitics.org/ vcldcs l / kaiser.html ]ultimo acCC$SO 5 maggio 2020]. ~J~ O. \ yrapc rm·, CdJast(.ye Ross!y.rkqy, op. cit., p. 123.
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Presa da tre lari, si spense presto l'ultima resistem:a della 1.4• e della 15• compagnia. Chi non si volle arrendere cadde sotto i calci dei fucili. Il resto venne radunato come un gregge di pecore e sospinto oltre la palude verso la linea russa. A fitti gruppi le masse russe si infilarono nella bxeccia. [... ] Trysten era comp letamente nelle mani della guardia, che cominciava ad aggirare dal fianco c alle spalle il frome del nostro reggimento. Alle 14.00 però le schiere d'attacco russe si infransero contro i nostri T e III battaglione. Le compagnie del 1 battaglione e la nosu:a 9• compagnia li ricevettero salde col loro fuoco. Le mitragliatrici ancora intatte completarono la sanguinosa opera. L'attacco naufragò con enonni perdite.639 La descrizione trova sostam:iale conferma neLle fonti n tsse. Così ad esempio Gerua: Nelle reu:ovie i tedesch_i a'revano collocato capisaldi e pos121oni fortificate, che nuscuono ad occupare tempestivamente con Le riserve. QuantO di buono l'attacco aveva ottenuta impro,rvisruncnte venne meno. Tutto era stato predisposto per fenn:uci c Jc nostre stesse risetYe non furono sufficienti per sup erare questi sbarramenti collocati in profonilità dal nemico. Il quanìcr generale del fronte, da pa.rte sua, non ci sostc1me e aiutò a sufficienza perché conservassimo c sviluppassimo la nostra vittorìa64'1 Se Alekseyev si era illuso che gli austro-tedeschi non avrebbero fatto alcun serio tentativo per difendere Kovel, si era clamorosamente sbagliato: ovU11que attaccarono, i russi incontrarono difese tenaci . 6>~ 1 I.l nemico <weva occupatO ordinatamente Je linee arretrate cd approfittato di ogni 639
Der 'làg JJOII T1)1J/m- !Jifantelie-lv.gitllml 9-f., in K. Leppa, S7!dtlelldett!J'cbe irn We/tktieg, op.cit., pp. 351-358, gui p. 355. 640 B.V . Gcru:1, Vospo!t!Ù!JIII!!Ja, op. cù., p. 135. M I A Knox, Witi.J ti.Je R11Ssia11 Anra', II, op.cit., p. -+62. 359
Il difficoltà posta dal terreno, e d~ l fiume in piena, per frenare lo srr~ordinario ardore aYYersario cd infliggere all'arraccanrc perdite rilc,-anri. _-\l termine del primo giorno di combatrimenci, il reggimento delle I-,'Uardie finniche a\'C\'a perso tutti i comandanti eli compagnia e 2.700 dei suoi uomini; il 3° reggirn<.:nto era ridotto a Lla forza dì un battaglione; l}Uanto restava dei reparri impiega Li dd reggunemo Preo brazhemky faticava a raggiungere l'org~nico di una compagnia.642 ,\questo pre7.Zo spaYentoso il Il Corpo della Guardi~ era riuscito ~ sfondare il centro del X Corpo d'_-\ rmam tedesco eli Lliuwit:t., mettendo inoltre in crisi la 292 DiYisionc austriac~ e la DiYisionc Rusche, mentre il I Corpo era riuscito a prendere sul fianco la 19a Divisione tedesca c le altre unità austro-ungariche limi trofe. Le guardie si erano im padronite di tre villaggi (Raemyesto, Shcwin ~ Trysten), avevano catturato 46 cannoni e G5 mitragliatrici, fatto 11.000 prigionieri. Le succcssh'e, numerose ondate dci magnifici fanti russi di alta stamra guidaci da ufficiali con l~ sciabola sguainata, sprezzanti eli qualsiasi sacrificio, vennero decimate ulte1"iormente dal fuoco di un'artiglieria decisa a resistere sul posto, ma com·inra al contempo che col suo supporto anche la fanteria in linea ancbbe "retto". La c~n\lleria, schiera m in allesa dì sfruttare lo sfondamento eli cu i rutti i comandanti si erano dcrti certi, non ricevctr<.: mai l'ordine eli m· am~are. Uno dci suoi ufficiali annota,-a: "Ogni giorno, le speranze legate a questa offensiva S\-aiU''ano. La nostra eroica fanteL"ia aYanzò con difficoltà, subendo enormi perdite, respingendo i contrattacchi del nemico, soffocando nelle paludi c nel pantano dello 'rochod."643 Brusi10\· nei giorni seguenti lamemò con turri i comandanti coin,-olti che "nelle banaglie degli ultimi giorni essi si fossero discostati sia da quamo appreso dalle precedenti esperienze, sia dalle sue speci fi che disposizioni". l n particolare egli l amcnt~n'a ~>·'" O. 4 " '
\yrapcro,·, Cthast!)'e Russb•.rkqy, op. ci r., p. 123. Citato in O ..·\yrapetm·, Cdwstf)'P Rosslj•sk~y, op. cir., p. 12-t, nota 36.
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che fosse mancata un'adeguata ricogn17.1one, col conseguente insufficiente coordinamento tra fanti ed artiglieri che avenl portato ad un inutile spreco di munizioni; criticava inoltre il fatto che il timore delle perdite aveva spinto alcuni (Kaledin?) ad interrompere l'azione prematuramente, dando così al nemico il tempo per riordinarsi, che era mancato l'intervento a sostegno delle unità bloccate dalle difese av·versarie con un attacco sul fianco; sottolineava, infme, che i compiti assegnati ai singoli reparti erano risultati spesso r.roppo vaghi, mentre ]e for~e erano state diluite sull'intero fronte d'attacco invece di concentrarne il peso S LÙ punti maggiormente sensibili. 6'H Nel suo diario Bezobta%ov avrebbe comunque rivendicato con orgoglio, rispondendo a c1ueste critiche, c1uanto ottenuto dai suoi uomini, lamentando che tale risultato non avesse trovato il riscontro - per l'evidente censura esercitata dal comando di Berdichev - "di una voce, di una sola riga in alcuno dei guotidiani."645 Un testù.uone oculare, certameme nelle vesti del cronista "militante" per le for~e de!J'lntesa, ma chiamato comunque a scrivere per gli smali~iati lettori del "Times", come Stanley Washburn, nar.rava così i primi giorni di lotta per la conqt.ùsta di Kovel: Questi primi giorni di operazione sono stati testimoni di uno straordinario eroismo. Avendo osservato le posiz.ioni [nemiche) dal posto di osservazione dell'artiglieria russa, VetoshoikO\·, Bmsilo?;skiy proty, op. ciL., pp. 140-14"1; A. Bobrov, Bm.rilovsk.iy proryt', op. cit., pp. 234-235. D i guell'incontro, avvenuro i.l 3 agosro, Gema con~erva il vivo ricordo dell'imbarazzo dimosrrato da Be:wbrazov nel trovare argomenti da MI L V.
contrapporre alle serrate eti tiche del comandante del " fronte ~ud occidenrale": B.\'. Gcrua, Vospol!lÙ!JIII!Ja, o p. cir., p. 135. 645 Citato in J.F-L Cockfidd, RttJJia'J Inm Gmeml, op. cit., p. 196. ~on diversamente R\'. Gen1a, VospotiiÙ!YIII!yr', op. cit., p. ·140, che con testa UJ1'analoga mancanza eli equità t-ispetto al resto delle forze eli Brusilov agli stessi bollettini della Stm•ka.
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posso dire con una cena autore,-olczza che esse appari,-ano imprendibili. .i\la le u-uppe superbe del Generale Z. [Zayonchkovsky), incuranr.i del fuo co nemico, hanno atcraYersato il fiwne, in molti casi guadandolo immersi nell'acqua fino al collo, e ricacciarono quindi il nemico da posizioni incredibilmenre forti. rt carattere piatto della regione rendeva l'osservazione estremamente difCicilc. Essi trm-oJgentno m·Lul<.JUC le posizioni di cui erano a conoscenza, ma erano obbligati a sospendere la loro a,·anzata daYanti a quelle mimetizzare nelle retroYic che non erano stare ancora localizzate.('46 I tedeschi soprattttLlO sra,·an o già applicando alcuni degli accorgimenti che sarebbero di,·enrari in seguito canonici nella conduzione da parre loro della ''batragtia difensi,-a", che si b~t sava appun to sul principio di frenare c !ogorarc la spinta offensiva anrcrsaria c1uan ro più essa a'·anzava in pro fondità, per poi ricacciarne le u-uppe rimanenti con dei contrattacchi. Bloccaw quindi daYami alla seconda o alla terza linea di difesa c cos Lrette ad attaccare posizioni che si svelavano alle loro spalle, non di rado di fronte a reticolati intatti, le guardie che erano sopraY\'issure all 'artiglieria ,-cnnero falciare dai tiri delle mitragliau-ici. Molti dci feriti, nell'impossibilità di rice,·ere soccorso, finirono con l'annegare negli acguitri.ni non din:rsamentt: da <.Juanto era accaduto in marzo sul Lago Naroch . .i\larsengo seguì l'azione dal posto di ossnTazionc del Il Corpo della Guardia, in una giornata che nde le a\'iazioni degli Imperi Centrali, e quella tedesca in particolare, impegnate a colpire le seui dci comandi e i centri nevralgici dcll'.Armala Speciale con un'insistenza insolita per il fronte orientale. _\ Rojishche la S\"eglia era stata data dal pti.mo degli attacchi aerei di quel 28luglio c aUe 09.00 alt.re bombe a\e,-ano salutato il gruppetto di ufficiali delle missioni
(..!6
S. \'\'ashburn, Thr 1Vmit111 O.ffi11sire, op.cit., p. 185.
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alleate all'arrivo all'osse.tYatorio, preso eli mira anche nel corso della matcinata. 11 racconto dell'azione lascia intendere che fu subito chiaro quanto fosse forte la resistenza. Il Generale Rauch, Comandante il II Corpo della Guardia, è net-vosissimo. r.. ·l A lle tredici l'inizio dell'attacco della fanteria è segnalato da un uragano di fuoco: i pezzi d'artiglieria sparano come mitragliatrici. .Alle tredici e mezza si ha nocizia che Tristien ITrystcnl è occupato per metà. Più tardi si apprende che Sciurin [Shcurin] e Triscien [Trysten l sono prese. [... j Sembra che il I Corpo della Guardia abbia avuto perrute considcrevoli.6 '17 Alle 18 Marscngo e gli altri lasciarono l'ossetYatorio per rientrare a Rojishche, che dopo mezz'ora fu di nuovo bombardata dall'aviazione avversaria. Si tramnra del guinto e più pesante attacco della giornat.a, tanto preciso nell'individuazione e nella scelta degli obiettivi da far subito pensare all'opera di infonnatori. L'indomani Bezobrazov avrebbe infatti riferito di Lul docLm"lento trov-ato su un prigioniero, da cui risultava che due soldati del Reggimento Volinsky, passati al nemico pochi giorni prima, avevano rivelato la dislocazione c.lei com:u1di dell'.A..rmata, pennertendo agli aviatori tedeschi di lanciare le loro bombe a colpo sicuro. Gli effetti, in particolare nel caso dei 40 ordigni sganciati nel corso dell'incursione del r.ardo pomeriggio, erano stati devasr..mti, soprattutto dal pm1t0 di vista del disordine c della confusione, scopo non ultimo deiJ'incmsione: Da tutte le parti si corre, si grida, si in1preca: sangue, feriti, molti morti. La sera pranziamo col Generale Bezobrazov e col Granduca Boris. 6~ 8 fV[olti ufficiali sono pallidi. Il 647
M. iVlarsengo, Uroi smzy !!Ice, op. cit, pp. 92-95. li granduca Boris \ 'ladimirovich <.U Russia era LU1 cugino dello zar. Nato ncl1877, aveva seguito la carriera milirarc un po' pct doYcrc, un
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Generale im·cce è magnifico. I morri c ferici sono stati 75, o:a cui il mio ,-icino di camera, Tenente ChiLro,·o. Le bombe hanno pronKato parecchi incendi, cosicché il nostro pranzo all'aria ri,·clm·a qualche co~a di macabro: siamo attorniaci da colonne eli fumo c lingue di fuoco. Ognuno si blindaggi di fortuna per l'c,•cnmale prepara bombardamento di domattina. w · Gli ada tori tedeschi si presero però u11a pausa e tornarono su Rojishche solo il mattino del 30 luglio, alle 07,00 c alle 08, 15, accolLi questa ,·olta da un ,-ince riro contraereo che ne ostacolò l'a:t.ione impedendo che avesse la stessa efficacia di due giorni prima. Non sarebbe scara l' ultima incursione e la sede del quarticr generale dcll'.Armata Speciale non era l'unjco obicrù,·o. Tn quei giorni, come confermano anche i ricordi di alLri ufficiali alleati, gli aviatori auslt;p-rcdeschi furono infatti particolarmente atci,·i, certo in osset]UÌO a un disegno operaci,·o che mira,·a a creare il caos nelle rerroYie russe, colpendone i gangli ,·itali.65' Questi bombardamenti, per la loro frequenza e intensità senka precedenti sul fronte orientale, alimentarono l'accusa di crimini di guerr11 a carico dell'aYiazionc tedesca. Le ,-crrà in fatti impura w di aYer bombardato sistematicamente i yiJiaggi in cui ,·en.ÌYano soltanto curati non solo i feriti russi, ma anche quelli austroungarici c tedeschi. L'intenzionalità degll attacchi agli ospedali da campo rimane peraltro tutta da dimostrare, mentre è certamente probabile che, nel colpire località di po' per passatempo, ranro che dopo il comando di un reggimento di cavalleria ricoprì solo una ~cric d i inca richi non ben clefmiri. c così fu anche dun1ntc la guerra, più interessato alla \'ira c alle trame di eone che al servizio. Con la O\'oluzionc iniziò il capitolo più avvcnturo~o della sua ,;La, che lo ,;dc infu1e approdare in esilio :1 Parigi dove morì nd l9-t3. Può essere considerato l'archetipo dell 'ari~1ocratico msso dei primi decenni del '900. 6~'! M. 1\Iar~cngo, Eroi sell!(fl l11tc, op. cit., p. 95. 6S•• Se ne veda la testimonianza russa di \. LobanoY- Rosto,·sk~·, Thr Gd11di"g Jli/1, op. ci r.. pp. t-s- 1-9.
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accantonamento delle truppe nonché sedi di depositi c comandi, le bombe siano cadute anche su obiettivi protetti dalle convenzioni internazionali.651 Gli scarsi guadagni consegwu furono comunque sufficienti a spingere rutti i comandanti russi, a partire da Brusilov, a continuare anche nei giorni seguenti ad attaccare a testa bassa le linee dello Stochod, incuranti eli perdite che, come scriveva Falkenhayn, " secondo tutti i rapporti pervenuti dovevano essere state enormi".652 Nel pomeriggio del 29 luglio anche l'ala settentrionale del Corpo d'Armata Bernhardi veniva sospinta indietro, ma gli attacchi russi non riuscirono ad aprire la breccia cui ayeyano mixato a cavaliere della linea ferroviaria est-ovest che segnava il limite di settore tra il li Corp o d'Armata e il Gruppo Fath. Quest'ultimo fu d'altro canto costretto a gettare nella mischia fino all'ultima delle sue risenre. Il Gen. Kaiser, pressato sui due lati dall'artiglieria del XXX Corpo d' ArnYJ.ta msso e attaccato dai suoi fanti nel pomeriggio dcl29 luglio, dovette abbandonare c1ualsiasi velleità di contrattaccare e fece ripiegare iJ suo 11 Corpo d'Armata oltre la terza linea eli difesa, ormai lontano dallo Stochod. Nessuna delle due grandi mlità però cedette, anche se il II Corpo dovette essere "puntellato'' con tutti i reparti che von Bernhardi era riuscito a radunare e a mandare a nord. Il costante arrivo in linea di battaglioni tedeschi freschi accrebbe anche le 651
S. \Xlashburn, The RJtSsiall O_(fo11sire, op.cit., p. 174: "Sempre ho cercato di vedere i loro atri e le loro operazioni nel modo più spassionalo possibile, c di conciliarli come derivami, per quanto è plausibile, da necessità militari. Ma i giorni c he ho trascorso in t]uesto villaggio mi rendono estrcmamcnrc di fficile no n gua rdare se non con orrore le azioni degli aviatori nemici." R. Czerniu-.'vlorzin, l0iegsei11driicke 1md Erilmenmgm, op . cit., p. 111 si fa portavoce di un comportamento complctamente diver~o c imp ro ntato aUa massima cavalleria reciproci! da parte delle aviazioni austro-unga rica e russa, relativo peraltro ai primi due anni di guerra. Si tratta ovviamente di una singola testimonianza priva di riscontri docurncnrali 652 E. Falkenhayn, Il Co11!a11do SttpreJIIO, op. cit., p. l 98. 365
capacità e la Yolomà eli resistenza delle truppe austroungariche. T successÌ\'Ì attacchi russi ,-ennero scnz'alr.ro respinti, tanto il l 0 , quanto il 3 agosto, nonostante una crisi momentanea della 4" DiYisione k.u.k. l baYarcsi che erano accorsi a sostegno deLla minacciata Legione Polacca, tributarono que~ro omaggio agli atraccanti: Salimmo in linea sulla collina dci morti sotto la luce argentea della luna. , \Jtro non era che una grossa duna. sa bbiosa. Slll suo laro occidentale si trovava la nostr::t linea; il netnico teneva solo eli notte un a\·amposto sul ,·crsante orientale. L'altura a,-e,·a assistito a combattimenti terribili. Sei volte era stata espugnata in un giorno solo per essere num·amente perduta, quando i russi aYe\·ano ccrcaro eli sfondare. Come sciami di cantllctre erano giunti i russi, una colonna dopo l'altra, uornini grandi, grossi e ber\ piantati, i migliori della legione siberiana; ~i faceyano strada con l'acqua fino al petto nelle acque dello Srochod c nelle paludi. E per quanti ne abbatte,·ano le Jnitragliatrici, altrettanti giunge\'ano ad attaccare l'alrura, che dornina,·a gran pane della zona. Essi Yennero però sempre respinti; quanto non venne abbattuto dall'a.niglieria con la sua tempesta d'acciaio, venne respint·o in duri combattimenti .r a,Ticinaù con le bombe a mano . Ora regnava la ca lma in quell'enorme campo di cada\·ed'·"' Le differenze ùi addestramento tra le uuppe con cui Brusilov m•eva attaccato in giugno e gli orgogliosi reggimenti della Guardia si facenlllo ora sentire a rutto
<.; ; 1(. l<rafft von Dcllmcnsingcn, F.J ·. l ;éi!$Cr (a cma d i), DIIS Bqyrmb11d1 r0111 1 17eltkn~~ 19/-J. / 9 18. Eùt l 'olk.rl111rh. unrcr ~lit:wi rkLmg- cles
Baycrischcn Kric.:gsardù vs, C hr. Bclscr \.C. - Sturtgnrr l 930, pp. 3:25-
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discapito di questi ultimi. 65.1 Be7:obrazov aveva scoperto a sue spese, o meglio a c1uelle dei suoi uomini, che le Potenze Centrali erano decise a tenere Kovcl almeno quamo i russi a impadmnit:sene. Il suo procedere .in modo ossidionale poteva garantire il successo solo con una forza di artiglieria soverchiante, olu:c che ben diretta, di cui non avrebbe mai potuto disporre c il ricorso puro e semplice alla forza d'urto della fanteria, fidando nel peso della massa, non poteva essere una valida alternativa. È ancora una volta il Gen. Gema a compendiare l'inevitabile fallimento eli questa scelta di fatto obbligata: Tre Corpi d'Armata [I della Guardia, inserito tra il X.X.X ed il Il su un terreno di circa 8 verste l8,5 kmj sembravano essere un martello abbastanL:a forte. ]\Ifa ave\'ano ancora solo la loro artiglieria da campagna, non c'era un solo aereo, e il numero di baionette, rispetto all'inizio dei combattimenti, era signifìcativarncnte ridotto. Avevamo subito gravi perdite nelle battaglie precedenti. La grande percentuale di perdite si spiega facilmente con la superiorità del nemico nel fuoco: cannoni, bombarde e mitragliau:.ic.i; ciò che fu raggiunto fu raggiunto col valore e con lo slancio della fanteria, che marciava in avanti nonostante questo fuoco falciasse le nostre fì.lc.(';5 Di fronte all'insuccesso Bczobrazov non m'rebbe saputo fare altro che lamentare con lo zar il fatto che Brusilov non gli avesse concesso anche il V Corpo d'Armata siberiano; se lo avesse farw non sarebbe probabilmente riuscito che ad aumentare il numem dei morti c dci fcriti. 651i Come 654 P. Buttar, R11ssia~f f--<tst GCisp, op. cit., p. 270. Risulta cliftìcile comprendere come uno storico del calibro ùi 1:3. LiddeU 1-lart, La Prillla Gmm'tl, op. cit., p. 295 potc.s se sostenere che 1'1\.rmara delle Guardie fosse "da tempo addesn:ata per i compiti più impegnativi." 655 B. V. Gerua, T/o.rpoi!JÙ!)'Ili!J'O, op. ci t., p. 136. 656 ].H. Cockfield, RlfsSiCIS /rQII Gmeml, op. CÌl., p. 197.
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commenmn1 amaramente Knox di fronte a perdite che avevano raggiunto in a lcuni casi il tasso s pavenro~o del 70% : "l comandi russi a\'tTano speso rurto il loro lempo acl insegnare ai loro uomini come morire, piuttosto che insegnar loro come congwstare." c,:;· :\ sua volta il Gen. ~lichail Dmitriyev1ch Bontsch-lhujewitsch, che sa rebbe poi passato nell'.Am1ata Rossa come 13rusilov, ossen•a,·a nelle sue memorie: "Enl\·amo grandi nelle marce, ma quando \'eniYa il momento di combattere il nemico, ristdta,·a chiaro che la Russia era ancora il colosso dai piedi d'argilla che era stata durame la guerra di Crimea"618• \fronte dei circa 5.500 prigionieri e dei 54 cannorti catturati, la Guardia avc,·a perso oltre 30.000 uomini, un salasso che non le anebbe consentito di rinnm·are lo s forzo con lo stesso slancio c b stessa ùuensità. 659 Tra le truppe russe Ko,-cl cominòò ad essere indicata con cpireù c1uali " la strage degli ~ocenti" o "destinazione rnassacro" e tra gli addetti delle missioni alleate quella di Knox era solo una delle ,-oci critiche.()('" •emmen o a ~Jarsengo s fuggì l'entità della traged ia che si consumava davanti ai suoi occhi, c il 3 agosto, rientrato a Berdichev, in poche righe riassunse con efficacia la situazione: Brussiloff è di pessimo umore c dice che no n è punro soddisfatto dell'azione della Guardia. Tre giorni. or sono le u·uppc del Il Corpo della Guardia hanno dov uto tentare ben 5 attacchi per occupare LLO'a ltura sulla sinistra del loro fronte. Il rirardo ad iniziare l'offcnsi,·a di Bezobrazoff ha dato tempo ai Tedeschi eli far giungere la 1 21 ~ 1Ji,·isione r.s~
_\. Knox, Jr'itb !be Ru.rsim1 /lm:J - , 11, op. ci t.. pp. 465-+66. L'espressione cit:ua dall'cùizione inglc~c. rro111 Tzmirt Cent'mito Rtd .4171()' Cotlllllnllrll'l; Prog,Tes~ Puhishers, .\loscow 1966, p. ::?3, manca Ùl guclla tedesca, ma ne rappresenta efficaccmcnrc le nume rose critiche mosse a non pochi comanù:m ti d' -\nnaHl, si \'eùa ad o.:sempio M. D. 13onrsch-Drujcwirsch, Pelro,w'flrl, op. cit., pp. -W 4 1. l >5<l N. Stonc, 'f'he /Jastem Proul, op. cir., p. ::?6::?. c.rd> O. _\ yrapcrm-_ Ccbast[ye Ro.rsjy.rkv·, op. ci t. , p. l ::?3. (,'>l\
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dalla Somme. I soldati della G uardia, a malgrado del basso concetto in cui ingiustameme li tiene Brussiloff, sono morti eroicamente. Poveri eroi senza luce! 661 Il primo uno non aveva prodotto risultati, almeno non risultati di rilie\ro. Alekseyev ne chiedeva ansioso rahri.one a Brusilov, insistendo che la sua tattica di attacco sull'intero fronte di lotta era r.roppo clispencliosa c c01mmgue non aveva prodocto risLlitati. Nella prossima ripresa offensiva le altre Atmate, di cui veclrcmo in seguito l'azione, avrebbe.r o dovuto dare tutto il loro sostegno a BezobrazoY, cui sarebbe toccato lo sforzo principale con i Corpi d'Armata della Guardia, che avrebbero ripianato le perdite appiedando la cavalleria. Il comando del "fronte sud-occidentale" si era reso perfettamente conto del fatto di aver perso la superiorità aerea e la conseguenza più preoccupante di questa inversione di tendenza non era tanto il moltiplicarsi delle incursioni aeree sulle loca.lirà di retrmria, c1uanto l'impossibilità di ditigere con efficacia il tiro dell'artiglieria oltre il campo visivo degli osserYatori a terra, e quindi oltre le prime linee di trincee contro le zone di radunata dei rincalzi e di schieramento delle batterie ausrro-tedesch e.6c. 2 In primavera l'aviazione imperiale russa era stata in grado di operare con una certa .libertà d'a7.ione anche grazie all'entrata in linea delle prime squaclrigJie da caccia, costituite a partire da marzo in misura di una per Armata, con un processo reso molto lento dalle clifficoltà dell'industria e dai problemi che incontravano le importazioni di materiale bellico, incanalate in .l arga parte attraverso l'eccentrico e mal
Gr,J M. Marsengo, Eroi senza Im-e, op. cit., P· 95. B.V. Genia, V o.rjJolllÙ!JiliiJtl, op. ci t., p. 136, che sostiene ap punto che davanti al I Corpo della Cuard.ia e al X.'\.-'\ la foresta costituiva w1a sorta di schermo insoanontabile p er gli osservatori dcll'artigli.criil che solo
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un'adeguata, c non più possibile, ricognizione aerea avreb be potuto sollevare.
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co lle~ re porto eli .t\rcangelo. 6c'' L'efficacia della ricognizione
aerea, c in parte dell'au:i,·irà di registrazione e direzione del tiro, era stata uno dei fat:tori detenninanò per i clamorosi successi delle p rime settimane di giugno, ma nel corso dell'estate, e con il progredire deiJ'"offensiva Brusi]o,·", h• situa:l.ionc si era complicala. •\Ila tìne di luglio i rapporti dal fro nte erano unaninù nell'indica re che i tedesch i ave,rano conccnrraco nel settore pi Ct minacciato, quello di J<.o,·cl, un gran numero eli veli,·oli moderni, e in particolare mo lLi monoposro da caccia. 66'1 Grazie alla loro superiorità, non solo numerica ma anche qualitalÌ\'a, erano ora le squacltiglic Ledesche a godere della massima libertà d'azione, e il controllo del ciclo sull'area deUa bauaglia cr:l passato nelle loro mani. Brusii O''. forse estremizzando la situazione, an·ebbc scri tto nelle sue memon e che le forze aeree tedesche risult~l\·ano
' Si Ycda a ciguardo Huamo ~os rcn uro daUo stesso \ .. \ . RrusiJo,·, ,\/oi I'OS/JOIIIÌitnllfya, o p. ci t., p. 21 0: 'T no dci moti,.j che no n ha permes~o di prendere Km·cl, olrre ai forti rinforzi prodorri dai tcde~chi . è che avenno un •mmero enorme di aerei, squadroni di ~O o più \'Cli\'oli c non permette,·ano ai no~rri aerei di condurre completamcnre la ricognizione, né per correggere il tiro di artigljccia pesante. cd era impossibile pensare di solle\'are i palloni per l'ossen·azione. Per tutte le mie richieste di aumenmre il numero dci nos tri aeromobili in particobrc per 1'.\nn ata Speciale c la Y, t-iccn: tti la risposta inva riata che gli aerei si trcJ\·ava no in un<1 certa yuantità giil ad .\rkhangclsk, ma che la C:'l pacitil d i 1 raspon o d elle fe rrovie no n conscnci,•a al momenro il lo ro lmsporro c, in gt:neralc, no n a nei d o\"Uto as pewmni iJ Iom arrivo più o me no. nel hrc,·e periodo." J\on cli,·ers:um:nre il c iraro rapporto di .\ fa rscngo in cui :;i sostenc,·:l che: "L'a,-iazione ;J\'\'crsaria era ora in grado di incrociare inilisrurbara sul fronte c sulle immediate rctrm-ie c ne approfitta per artaccarc due ,·olre al giorno, al martino rra leSe le 9 e alla sera rra le le le 19. i concenrramenri di truppe, le sedi dei comandi le colonne di carreggio c anche gli ospedali da campo. Oa pane russa si sta cercando di provvedere, f.1cendo ani va rc una decina di nuovi Yelivoli u·:~ \'oisin c • ieup on n el setto re d c ti' :\ nnata Speciale c raffo rzando l'artiglieri:1 contraerea, m::t la situa;à o ne rim ane d iffi cile." .-\LS ME, Re pertorio Ll i , b. 8~, fase. l. 61•·1 Y. Kulikov, R11ssia11 Aces of ll''orld ll'i11· l , Osprey Pub lishing l .rd., Rodey (Oxford) 20 13, p. 9. MI
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oltre 10 volte superiori a quelle russe e non trovavano ad ostacolarle che una sola battet-ia cont.raerea.665 Riguadagnare la superiorità numerica era impossibile, ma nel tentativo di contrastare l'aviazione germanica fu deciso di concentrare i piloti e i velivoli miglim-i in Ltnità speciali, a disposizione dei comandi di fronte, da impiegare là dove fosse necessario conquistare almeno temporaneamente e local.mcnte la superiorità aerea. Era la stessa logica che i tedeschi avrebbero seguito nel1917 sul fronte francese creando glijagc~e.rciJwader, stormi da caccia, primo fra tutti il celebre "circo Richthofen", e p ortò alla creazione dci BAG, BoetJaja Aviat.riomtqya Gntppa o gmppi di aviazione da battaglia, il primo dei quali fu attivato in agosto nell'ambito del "fronte sud-occidema le" riunendo tre dci miglim-i Korptt.moi AJJiat.rio;m!J Otryad, distaccamenti d'aviazione di Cotpo d'Annata, i lr \0 1, 4 c 19. La sua presenza nel cielo della battaglia cominciò a farsi sentire nell'ultima decade di agosto, quando nell'arco di m1a settimana e inclusi tre giorni di condizioni proibitive per iJ volo, tra il 24 c il 31 dd mese, i suoi piloci sostennero 14 combattimenti aerei abbattendo m1 velivolo e danneggiandone diversi altri senza subire perdite. Per gli standard del teatro bellico orientale erano munet-i significativi e gli aviatori austro-tedeschi si videro costretti ad una maggiore cautela, cominciando ad operare in pattuglie più 665 ,'vLV . Os'kin, J3msi!oPsk!y proryl', op. cit., p. 193: "Durante il mese tli agosto, il Comandante in capo del " fronte sud-occidentale" non abbandonò i tentativi di migliorare la siruazione nella direzione eli Kovel. No nostante i successi delle altre _-\ rmate, in particolare la 9•, il 18-22 agosto, 1'8" :\ m1ata a~salì ancora c ancora scm:a successo la piazzaforte di Kovel. .A sua volta, i.l nemico, perfettamente consapevole del fatto che la superiorità mUJ1et:ica sarebbe sta ta dalla parte dci russi, aveva cercato di difendersi non solo con un vanraggio tecnologico, ma anche Ottenendo informazioni. •-\i primi di agosto, solo a Kovel si concentrava un importante gruppo aereo, secondo gli standard del fronte oricnrale, .fino a settantacingue aerei. Di conseguenza, gli austto-ledesch.i, che raggiunsero la supremazia aerea, difesero sempre i loro ragg-ruppamenti dalla ticognizionc aerea 1ussa, conducendo contemporaneamente la propria ricogni:àone."
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muncrose, ma per rilanciare l'offcnsi,-a delle . \rmate del saliente eli Luck era troppo tardi. Ancor una ,-olta il tempo gioan·a conrro BJusiloY c lo obbliga\'a a giocare un azzardo lontano dai suoi princìpi tattici. _\nche perché clall'allra parre del fronte, a Brcsr Litovsk era ora pienamente opcraiÌ\'0 il num•o comando di Hindcnburg-Ludendorff e il duo wwa già mostrando come "generali diversi" fossero in grado di comandare con maggior ascendente e eli infondere ben altro spirito combatti,-o anche nelle "vecchie" Di,-isioni. L'8 agosto, dopo una preparazione di artiglieria concenrrara sugli ostacoli passi,-1, la Guardia tiprcndeva la sua a:-:ionc d'attacco che sarebbe stata dircLta contro le posizioni dello Stochocl dai 3 Cotpi d':\nnaLa 0, XXX c I delle guardi<.:) su di un fronte ristretto c con una larghissima sup<.:riorirà muncrica. Quella· che ne risu lr·ò fu un'opera~ionc mal congegnar·a c ancor peggio condotta. Nel tcntari,·o di impadro nirsi con un urto combinato del saliente dd Yillaggio di Kukl1ary, difeso da 9 battaglioni tedeschi c dalla 41 a Di,·isione Hom,ed, i reggimenti russi non furono in grado di coordinarsi e darsi appoggio reciproco. La seguem:a di assalti slega li che ne deti'ò anebbe anno il solito strascico di accuse reciproche tra i comandi interessati, pronti a 1imprm·erarsi l'un l'altro di non a\·er attaccato con la dovuta energia o di essersi ritirati anzitempo senza garantire il supporto richiesto. Nonostante il devastante tiro di sbarramento dell'arLiglicria tedesca, i reggimenti della Guardia riuscirono acl altra\'er~~u·c il terreno acc1uiuinoso e, superate le prime linee, a pcncrrare nel terreno boscoso che si srcndC\'a più oltre. Qui però i reparti persero ulrcriormenle compattezza e, dopo una noLLc di furiosi combattimenti, nelle ptime ore del9 agosto furono cosLrctti a ripiegare sulle lince di partenza. Tn meno di \'enùquattro ore l'Armala Speciale perse altti 7.000 uomini, quasi il 20% della sua residua cap~1cità operativa. Il II Corpo d'J\rmat.}l che avrebbe dovuto sostenere l'azione dci tre Corpi d'.,-\rmata in p.t ùna schiera non riusci nemmeno a raggiungere
le posizwm di partenza, ostacolato dalla confusione nelle immediate retrovie e dal ciro delle batterie tedesche. Secondo un osservatore attento come Knox, era l'intera catena di comando ad ayer fallito, con una colpa proporzionale al grado. BrusiJov si era piegato alla richiesta di Alekseyev pwmetteodo un successo per cui era conscio mancavano alcune premesse fondamentali. Bezobrazov aveva dato delle diJ·ettive d'attacco talmente generiche da non avere alcuna attinenza con le condizioni reali del campo di battaglia; i comandami di Divisione si erano mostraci troppo incerti sul da farsi o semplicememe si erano aslenuti dall'attaccare; i comandanti di battaglione o di compagnia, abbandonati in sostanza alla loro iniziativa, si erano fatti per lo più uccidere senza costrutto, lasciando privi di guida uomini che, per la mancanza di un solido ceto dì sottufficiali, non erano in possesso di alcuna autonomia tattica, specie in attacco. C'è forse un timido tentativo di giustificare l'operato dello stato maggiore dell'Armata Speciale là dove il Gen. Gerua sostiene che l'incapacità a battersi nei boschi costinùva uno dei difetti cronici dell'esercito russo. Non a caso, poche righe dopo, è lui stesso a riconoscere che: Poiché il compito inu11ediaro del nostro attacco era quello di impadronirsi del margine orientale della foresta di Kukhary e di attraversarla, la battaglia della foresta fu iJ primo atto dell'azione della fanteria. Il quartier generale delia Guardia diede delle brevi istruzioni in questa occasione una o due pagine - con un promemoria delle principaJj caratteristiche delle operazioni nei boschi, la natura delle linee, come tenersi in contarto, ecc. Ciò fu fatto più per un fatto di coscienza, perché non si poten sperare nel potere magico deiJe parole, anche se ricavate dai ,-olmru sugli scaffali un giorno o due prima della battaglia. Gli uomini in combattimento agiscono secondo le abitudini apprese durante l'addestramento e se le tecniche 373
con:ette non sono state instillare da eserc1z1 costanti, l'istruzione impartita all'ultimo minuto è inutile666 Poteva essere "tmllliante" pensare che le splendide Guardie "p~yJical!y tliejùze.rt /m;natl animais in Europe", forse i m igliori di ogni tempo, erano state respinte da "mezze cartucce" come i tedesch_i che Knox aveva visco prigionieri, ma si rrattava delia legge imposra dalla novità della Guerra f\1londiale. 667 1\ nch e perché alla prestanza fisica gli uomini della Guardia abbinavano una determina7.ionc a battersi che si esprimeva in un rapporto tra morti e feriti da un lato e prigionieri dall'altro (91 a 9) che trovava riscontro solo nelle truppe cosacche (94·41 6), mentre nella maggior parte degLi altri reparti di fanteria lo stesso rapporto risultaYa di 65 a 35.668 11 Gen. DeniJòn, .in quei giorni al comando .., deii'VTIJ C01po t!'i\rmata, sintetizza,,a così quello che doveva essere l'epilogo dell'offensiva Brusilov per questo tratto del fronte: C'erano già segni d_i una cena decomposizione: prim::~ dell'attacco, tutte le trincee ili comunicazione erano piene d.i soldati di unità frammischiate ed erano necessari enorrni sforzi per far avanzare i battaglioni contro un vero e proprio muro di ghisa e di p iombo, senza potersi fermare Ltn istante, e c1uesto solo per farli andare a sbattere sui reticolati, dai quali pendevano i cadaveri maleodoranti, non rimoss.i da.i giorni precedenti. Ma Brusilov era implacabile e Kaledin ordinò di ripetere gli. attacclù. Arrivò al posto di osservazione dd mio Corpo d'Armata, vi rim ase per ore c si (,(,(, B.\'. Gerua, V ospoJJ!Ù!)III!!)I(.f, op.cit., pp. 137-138. n giorno scgucnre gli austt:iaci fecero sapere agli uomini del reggimento Tzmailovsky, che uno dci loro ufficiali caduti neU.'azione, iJ Cap. Obruchcv, era stato sepolto con gli onori militari, l Ul piccolo ma signi ficativo segno del sostanziale "rispcrto" reciproco di austro-ungalici e mssi sul fronte orientale. 6G7 A K nox, 1/Yitb tbe RJtSSÙJII A ma:, 11, op. ci t., p. 472. M·S ~ . :\ndolenko, Storia, op. cit., pp. 322-323.
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allontanò poi senza parlare a nessuno eli noi, più scuro delle nuvole. Brusilov non poteva ammettere che 1'8" Armata - la sua .A..rmata - stava fa llendo, mentre altre A rmate, Scherbatchev e Lechitsky, continuavano il loro movimento vittorioso ... Brusilov credeva che la ragione del fallimento risiedesse nell'insufficiente perseveram~a del suo successore, e più volte per iscritto e nei coJloc1ui con il suo staff gli aveva mosso duri, offensivi e ingiusti rimproveti.669 Poco dopo BrusiJoy decise la sospensione dell'offensiva su Kovel. J / 1\rrnaut Speciale non aveva però ancora terminato la sua oclissea. Con un num·o comandame, in quanto il 1O agosto anche lo zar si era convinto della necessità di affidarla ad un generale competente, nella fattisp ecie Vasili Josifovich Gurko, che aveva lasciato il comando della s• Armata sul "fronte nord occidentale", essa venne posta ora agli ordini eli Even, e guincli alle dipendenze del " fronte occidentale". 67 Continuò assieme alla 3" ad attaccare in direzione eli Kovel, ben oltre la fine eli agosto, senz'altro risultato che quello eli accumulare cumuli eli cadaveri sui reticolati. tedeschi. E ciò a dispetto del fatto che il nuovo comandante annotasse:
°
L'ispezione del settore che era stato scelto per l'attacco mi rivelò che esso offriva al nemico troppi vantaggi nella difesa. Ciò era dovuto al fatto che dopo la nostra precedente rapida O. Ayrapetov, Cchastfye Ross!Jsk~y, op. cit., p. 124. rllia decisione dello zar non dovette essere estraneo i.l cLima crea tosi a San P iettoburgo, d i cui è u n esempio eloquente la letrera del Grand uca Nikolai 1vW,: hailovich, che a proposito di (jUanto accaduto all',\rmara Speciale affeunava: "Sono sinceramcme addolora to per le perdi re della Gua rdia e p er i risultati negativi delle sue a:àoni eroiche, a causa della mancanza di orcline e della carenza di leadership dei leader. Quasi tutti gli ufficiali accusa no aU'unani.r.nirà .il generale Bezobrazov, che, per la sua incredibile testardaggine e la convinzione di essere un comandante eli talento, pe.t la terza volta ha perso migliaia di preziose Yite senza alcun risultato." Riportata in B. V. Genia, v;spo111Ù!Y"~!Y(I, op. cit., P· 142, not<l. 669 670
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avanzaLa gli austro-tedeschi erano timasti in posizioni che aYevano scelto, non solo molLO ben fortificare, ma adattare in modo ccccllcme alla regione. . \ parte quesw, era e'-ideme che in ogni caso la nostra a\·anzata sarebbe potuta aYYenire solo su una scala relativamente piccola, una decina di km circa, dopo di che il terreno si prcsenrava così cede,·olc: da rend ere impossibile condurvi operazioni serie. Vi avremm.o trovato i cosiddetti acc1uirrini di K m·el. Una marura considerazione a riguardo m i comri.nse che la p rogerrara a,·anz::tra non a,·rebbe antto ::tlcuna chance eli successo c, ,·olenti o nolenti, anemmo clon1to rinunciare a tale piano. n L'esito dei testardi tentatiYi di raggitmgere Ko,·d anche nelle settimane successi,·c è.; docmnenrato ancora dai b;waresi del 13° reggimento:
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faceva freddo; già si mostrantno le prime croste di ghiaccio - in agosto! Talvolta un colpo di cannone, a ,•olrc il sibi lo di una pallotrola, altre in lontananza il crepitare delle mitragliatrici. Era orrendo: ,.i,·ere rra i morti. lnjzimnmo a scppellirli. ~ la donmque prOnl\·amo a scaYare emergevano \.l. CulkO, ff7anmd &ml11tirm, op. ci 1., cap.)..\' Qerrura da kindlc). Si n :thmo a riguMdo le osscrvaziolli di \. \ . Brusilov, Moi ms(!OIIIÌIIriii(J'a, op. ci t., p. 2 1 l: "il presidente dcl1:1 Duma di Stato Rodzianko ve nne ~ l mio fro nrc c chiese i.l pcnnesso t~ vi~i ra rlo, vale a dire d i i ~ pezio n a rc l' \ rmara "speciale". _-\ l ritorno, mi inviò una lettera che informava che lUtlll la gu~rdi a era fuori d i sé dall'indibmazio nc, che era guidnra da persone incapaci in un momento così cruciale, che non ci credevano cd erano 1crribilmenre rrisri di aver cercato im·ano senza beneficio la gloria milirarc per la Russia. Questa lettera era nelle mie mani, la inoltrai quando scrissi ad _-\lekseye,·. con una richiesta di riferire al SO'- rano che ttucsw srato di cose era intollerabile;- c che chiedevo urgentemente di nomina re a capo di guesta •\nnata scclra le migliori personali tà che si crnno già dis tinte in guerra mostrando le pro prie abilità . . \ Ila fine. lU LLc le pcr:;onc sopra menzionate fuJono ~os riruìrc e G ur.ko fu nonùn:no comanda nte d i gucsra Arma u:t, un uomo che certa mente conispondc\'a a c1ucsLo incarico, ma, sfortunatamcnrc, era troppo tardi, c non tullc 1c persone cimo~se furono sostiruitc con altrettanto ~ucccsso . " C·' 1
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cadaveri. Volevamo spingere una trincea di ossexvazionc al sommo della collina: a volte ci cadeva addosso un cadavere, a volre un braccio, un teschio e poi di nuovo uno di coloxe grigio; poi un altro; la peiJe era incartapecorita come in una Jnlunmia; e poi ancora un altro, questo ponava ancoxa i capelli. Era difficile resistere al disgusto. A poco a poco gli uomini erano prossimi allo sfinimento; chi non doveva montare di guardia, crollava per la stanchezza. Non badavano più al fatto di essere stesi a fianco di lll1 cadavere, testa a testa, spalla a spalla. Qualsiasi cosa fosse, chissà quanto tempo sarebbe occorso fino a che anche noi non saxemo rimasti stesi, morti nella sabbia. Me ne stavo in silenzio e guardavo fuori odia notte illuminata dalla luna. "Là! Cosa c'è neiJ'acgua? Non arrivano delle sagome? Sembra si muovano c poi si fermano ancora. Si tratta di nemici? Sono i fantasmi dei morti, che vengono a ch.iama_re anche noi?" Si trattava di cadaveri russi che giacevano sul fondo dell'acqua e veniYano smossi dalle pallottole. Ci guardavano ghignando, come se volessero schernirei. - Poi gualcosa si mosse sul vicino reticolato. Di nuovo un inganno. Nel vento notturno le divise dei mmci che vi si trovavano continuavano a sbattere. Lì un braccio era appeso al reticolato, uno portava ancora il fucile in spalla. Se ne stavano li come se volessero dire: "Aspetta solo un po', presto, ben pres to verrai anche tu! 672
L'aifone delle altre Armate galiifane: !et 3" e 1'8 '~ Abbiamo visto come nel piano di Bmsilov, alla fine di luglio, un ruolo di appoggio all'ala, ma di notevole importanza era stato assegnato alla Y Armata di Lesh, che venne più volte rinforzata. Se un appunto si deve muovere al comandante 672
K. Krafft von Ddlmensingen, F.F. F eeser (a cura cii), OaJ Bt!)'enJ!)ffriJ, op. cit., p. 326. Per um dura critica all'ostinazione di Brusilov, considerata .in questa fase decisamente esiziale, si veda . l . Golovin, Bmsilot/s O.lfeiiSÌIJe, op. cit., p. 587.
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del "fronte sud-ocòdenralc", è di a\·er definito in rcrrrum troppo vaghi il compito asscgnam all'estremità scrtenrrionale del suo dispositi\·o. L'obien:i,-o di Pinsk, atrribuiwle inizialmente, richieden una direzione d'atlacco del Lutto divergente rispetto a Kovel. Sperare che uno sfondamento riuscito fosse in grado eli trasfonnarsi in una pencrrazione di profondità tale da consentire a Lesh, prin> O\'Viamcnre eli for;~e motorizzate, di mutare lo schicramcnro dc iJ c sue forze per a\Tolgere Ko\·e l da OYesr o minacciare le rctrovie dell'intero fronte ftno a Pinsk era davyero chiedere troppo. ·essuoo degli sfondamemi riusciti nel primo conlli1 LO mondiale, e studiati tanto da Bollati guamo da Linnebach c Dellmensingcn, fu mai in grado di an·icinarsi anche lontanamente acl un esito strategicamente decisÌ\'O.n Indubbiamente sulla scelta eli BrusilM p esò la facilità con cui la 3" Armata ave\'a in precedenza respinto... fino allo SLochod i Corpi d'Armata di Fath e Hauer, ma anche in quesco caso - pur <wn la scusante eli peso della mancanza di urùtdeguam ricognizione aerea - il comando eli l:krdichcv conunise l'errore di sottontlurarc sia la forza della nuo,·a linea dello Swchocl, sia la capacità degli ausrro-ungarici di riorganizzarsi nel tempo loro concesso. Un errore tanto più gnwe se si tiene conto della stessa esperienza dell'anno precedente, quando i russi, ben più gravemente scossi, ~wc,·ano saputo riprendersi dopo la "Grande RitiJ:ata", all'allent arsi della pressione avversaria. Anche gu i comunque l'inizio dell'offensi\·a, il 28 luglio, sembrò favore\·olc agli attaccanti. J·: rale continuò acl essere fino al raggiungi mento dello Srochotl: i finlandesi della 4• DiYisionc e aliquore dd I Corpo d'.\rmata rurkestano spinsero la 26• ::;i vcd~ .\. Bollaci, I !'OI'esri piiÌ tamllnistiri, op. ci r.; K. Linncb:1ch, Der Dmrhbmrh. Eine k riegs,gmvicbtlidJt' Lntmnr/11111g (/ . Tàl), in "\X'du unJ Wi s~c n ", a. Il , 1930, pp. -+-1-8-47 1 c l<.. Krafft vo n DeJJmensingcn, Dtrr Omrblmttb. S!ttdie and l-fr111d der l 'oiJ!,rilw des I Peltkn"l(~es l 91 +-19 l 8, l lanscarischc \ 'erlagsansralt, llamburg 1937, che significari\·amCIUC
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all'offensiva Brusilov dedica uoa sola pagina (p. 71).
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Divisione k.u.k. con le spalle al fiume, stù quale esisteva una sola passerella utilizzabile. Gli austro-ungarici .riuscirono a servirsene per mettersi in salvo sulJ'altra t:Ì\'a, i russi che tenm.rono eli seguirli vennero falcidiati dal fuoco delle mitragliatrici e dell'artiglieria, che finì col disuuggcre la passerella obbligando Lesh a far ripiegare i suoi. 674 Tl giorno seguente i turkestani riuscivano ad attraversare il fiume e a costituire una testa eli ponte incentrata sul paese dì Zarzecze. Il generale tedesco Hcrmann Clausius del Gruppo Fath , al comando della Divisione eponima, ''i .impegnò le sue riserve in una battaglia che prosegui nei giorni seguenti fino ad una situazione di stallo: i russi non riuscirono ad ampliare la testa di ponte, i tedeschi c le sopraggiunte forze austro-w1gariche non riuscirono a ributtarli nel fìume.6i5 L'artigliere, Col. Adlcr, eli cui abbiamo già utilizzato il memo.tial.c, ci offre questa testimonianza deUe fas i più ctitiche dell'azione: Cosi il nemico riuscì alia fine eli luglio a costituire tma tesra eli ponte a Zarzecze e ad ampliarla progressi\"aJ.ncme verso sud. A nord invece tutti i suoi sforzi indirizzati su Subarka [sic] il 29 luglio furono respinti, da ultimo con scontri ravvicinati, daUe batterie del 53° reggimento eli artiglieria campale, Col. Ganner. A questa battaglia seguirono tre tentativi eli riconquisca delle dune sabbiose alte alcuni metri che sporgevano al centro del fronte, che peraltro fallirono per l'ìnsufficiem~a delle forze c dei mezzi. n tentativo intrapreso il 30 luglio provocò anzi il caos nell'intero settore settenuionale, caos nel. quale venn ero coinvo lte anche 4 batterie e che fece temere la fme delia nostra resistenza. l ,a fanteria tedesca intervenne giusto in tempo a ripristinare la situazione e a recuperare i nostxi morrai da 150 mm che erano caduti nelle mani del nemico. La fanteria tedesca ebbe così modo dì 6
u T. C. Dowling, Tbe TlmJiloL' O.fftllsù;c, op. cil., pp. 132-133. P. Buttar, R!ISsia's ùst C(l.rp, op.cit., p. 264.
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tenere fede alla promessa fatta w Serbia di ricambiare il nostro sostegno.r,-6 Num·i contrattacchi del Gruppo l'arh ,·ennero s ferrati il ~ e il 4 agosro e riuscirono a strappare le dune sabbiose che dominaYano la ll\"a occidentale, solo per perderlc nuovamente il 1O successivo dopo l'cnnesin1o attacco russo condotto con un dispendio altissimo di Yitc umane, secondo uno schema destinato puru:oppo a di'·entarc consucro. Più a nord il rentati,-o di sfondamento promUlciaro daUc rruppe di Lesh conu·o il Gruppo Gronau falli sul nascere, ponendo lennine all'offensiva c consentendo così a '·"'• .-\. . \dlcr, F.brmlagr 111 W'ol~)'llifll, op. ci r., p. T3. La conquista Je6niriva della testa di ponte russa aYYcnnc il 18 settembre successivo. ll racconto di come• avvenne, fano sempre dal Col. . \Jlç_r, mcàta di essere riporlmo integralmcnlc i.n quanto c~cmplifica l'cvokt:t.ione ranica della manovm d'attacco ausrro-ted~;;:~ca dopo la conclusione Jell'offcn~Ì\'a russa: "li più bel fano d'armi della brigata d'artiglieria durame <1uesra dura battaglia fu però la conquisra dell'ultimo caposaldo russo ad ovest dello Stochod, la pesantemenrc fortificata rcsu1 di ponte di Zarzcczt: il 18 scrtcmbn.:. c ciù tan to piLt in quanro iJ c.:omnnclanre di bàgata fu In forza e l'anima rrainame dt::U'azione che alla lu1e \·enne condona viuoriosamcntc a termine anche con l'aiuw delle forze tedesche. ~lcnrrc l'artiglieria preparava l';lltacco con 106 peni, 38 dei ttuali pesanti, e :27 bombarde, la nostra fan teria rcrroceJcrrc di un centinaio di metro per non c~!'erc messa in peticolo. L1n pallone frenato e due velivoli completarono lil ricognizione dell'artiglieria c l'osscn·a:~ionc del tiro. Soprattutto i \'Clin>li diedero un grosso contributo all'orientamento SlÙ sistema rrinceraw russo molto ramificato c facilitarono con ciò la direzione del fuoco. T,c battetie nemiche, sulle quilli da sellimane le nostre :IYCYano aggiustato il 1·iro col p~ùJom: frcnaro e )!:li aerei, \'Cnne.ro inves tite da un forre tiro a gas, cosicché abbandonarono presto le loro posrazioni c l'artacco della nostra fanteria non Yenae più disrurbato dal riro di sbarramento. L'arracco si pronuncicì il 18 se::ttembre dop<> due. ore c mezza di riro di prcpara1.1ionc alle 11 .1O c riu~cì completamente, con le nos rrc pertlite che supcmrono eli poco i 100 uomini. La linea russa Yennc semplicemente tra\"Oita fino allo StochoJ; \'cnncro cattuxati 3 1 ufficiali c 2-100 uomini, nonché 16 mitragliauic.:t." 380
Hindenburg di affidare il controllo di questo tratro eli frome al Gruppo d'esercito di Leopoldo di Baviera e di utilizzare la grande unità di Gronau come un comodo deposito di riserve cui attingere per la difesa eli Kovel. Dmvling in particolare stigmatizza la successiva inattività della 3" Armata, r.itendendola responsabile della libertà concessa così agli avversari di trasferire le riserve nei punti maggiormente minacciati. Resta da comprendere come, falliti nel sangue questi prin1i tentativi di varcare lo Smchod, e con una difesa tedesca in rapido rafforzamento grazie all'impulso del nuovo comando e ai repani in continuo arrivo, Lesh avrebbe potuto davvero vincolare le unità avversarie che lo fronteggiavano. Qualche responsabilità in più può sicuramente essere .imputata a Kaledin. l ,a sua 8" 1\rmata doveva affrontare l'avversario più debole, quella 4• .Armata k.u.k. che non si era di fatto mai ripresa dalla rotta di Luck cd era considerata, non a tono, la "sorvegliata speciale" del fronte difensivo della Galizia. Se i suoi Corpi erano stati riportati all'organico precedente, tutti gli altri fattori - artiglieria, leadership e di conseguenza il morale - lasciav~u10 ancora a des.iderare. 6n Fin dalle 05.00 del 28 luglio la 70• Divisione eli fanteria austriaca vedeva sfondate le sue linee dalle truppe di Kaleclin, che si impadronivano anche delle batterie a supporto. La 3" Divisione di cavalleria cosacca di Orenburg sfruttava questa ' 'o lra con tempestività la breccia avvolgendo le retrovie austriache. Szmmay si trovò così nell'impossibilità non solo di chiudere la breccia, ma anche di rompere il conratto col nemico prima che la 10• venisse scompaginata e la limitrofa 13" Divisione austriaca, che si era fatta onore tenendo la pwpria Linea, fosse }1 sua volta coinvolta in una ritirata caotica. Si trattò di una delle poche occasioni - il commento è di Buttar - in cui le truppe montate si comportarono esattameme come ci si attendeva
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P. Buttar, R11.r.ritt~r Lmt Ga;p, op. ci t., p. 270.
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facessero: ro\·csciando le batterie, Lra\·olgendo i comandi e aV\·olgentlo i fianchi delle unità di fantcti.a che rencYano il fronte. 6' 8 L' 11" Di\·isione, che per la sua composi:òonc etnica era considerata la meno affidabile in assolmo, poco meno di una "ycrgogna" per l'Armata secondo iJ Gcn. Tersztyans%ky, cedette a Silll ,-olta, anche perché colta sul fianco, do\·e il suo 312° reggimenro l-fom •ed ,.eru1e carmraro pressoché al completa. Il disperato tentativo di S%urmay di contrastare la cm·alleria russa con l'impiego dei reggimemi di ussari a sua disposi7.ionc venne vanificaro dal flltto che il S LlO ordine non poté raggiungcrli in quanto già u1 ripiegamcnto, lontani dal fronte. Sulla sinistra del Corpo di S%L1rmay era schieraro il ~ Corpo d'A·\..rmara, ma il Gen. Csanady si rroYÒ a combattere [m dalle prime ore con un'ala destra prÌ\'a di collegamento c con il AX..:-~ Corpo d'Armata di Kalcclin che f~ce\'a ogni sforzo per a\'Yilupparlo, avendo presto ragione del lll resistenza della 37" Di\·tsione k.u.k. c minacciando La cauura dell'intero Corpo. :\nche gui le risetTe non solo non riuscirono a passare al contrarracco, ma nemmeno ad occupare ordinarameme e con efficacia le linee arretrate. Per sfuggire all'accerchiamento il X Corpo d',\rmata non m·eya altra scelta che ri tirarsi fino a che era ancora in grado di far lo, mantenendo un ceno ordine nonché la speranza di ri1-,ruadagnare più indieuo la sua capacità operati\·a. Il fronte della 4a ,\ nnata k.u.k. al primo uno an·ersario a\-e\·a ceduto su tutta la linea per una profondità che anda,•a dai 3 ai 5 km, rischiando seriamente eli compromettere il collegamento con le unità 1·cdcsche. Solo il tempesti,ro, disperato contratracco da parre della 1O" Di\'Ìsione di can1 lleria, sostenuta da nord da alcuni corpi germanici, riusci a comenere la pressione russa c a consen·are la continuità della linea. Il messaggio che Tcrs%1 yanszky rice\·ette da Linsingen fu per lui lJUanto mai an•ilence: il collega rcdcsco,
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l \'l, p. 271.
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da cui dipendeva tatticamente, gli faceva amarameme osservare che la sua 1\ rmata era stata attaccata esattamente dalle fov•,e che ave,ra previstO, che non risultavano affatto superioò alle sue e condividevano con l'Armata Speciale gli stessi prob lemi nella preparazione dell'artiglieria. Eppure la sola grande unità escl usivamente austro-ungarica era anche l'unica ad a\·er ceduto, rischiando di crolliu·e c consentendo a Kaledin di raggiungere Vtadinur Volinski c di rn.i.nacciare Kovel da sucl.679 ln un solo giorno di battaglia, la 4• Armata k.u.k. aveva perduto 15.000 uomini - circa il 60% della sua forza - lasciando in mano russa 90 mitragliatrici c 45 pezzi di artiglieria: Brusilov potc,·a seriamente e1·cderc che si stessero ripetendo le giomate di Luck. In realtà l'W Armara aveva raggiunto illinlite delle sue capacità operative e ben difficilmeme avrebbe potuto spingersi oltre, anche se in un incontro avvenuto a Luck Kaledin si vide accusato dal suo diretto superiore di non aver daro sufficiente impulso all'azione del XXX CoqJo d'Armata sul fianco sinistro di Bezobrazov. Tn una lettera alla moglie, B1usilov avrebbe scritto: "Kalcdin è l'eterno indeciso e solleva continue questioni. Già in questa fase dell'offensiva sembra un pappamolle [ttiapka] ."68u Da parte austro-ungarica la consueta attribuzione della resp onsabilità deJ cedimento ai corpi a prevalenza rutena, sulla cui motivazione "politica" da parte dci redattOri austriaci di nazionalità tedesca - della Relazione Ufficiale abbiamo già av1.1to modo di mettere in guardia, si lega al riconoscùnento, in questo caso corretto, che le perdite dell'artiglieria, anche in termini di prigionieri, erano un segno di coraggio e non eli vigliaccheria. G li artiglieti in questa occasione non avevano abbandonatO i fanti ed avevano difeso i loro pezzi, tirando acl alzo zero sugli attaccanti o ricorrendo addirir.tura aUo scarso armamento individuale, per difendere l.e loro posizioni fino all'ultùno 6 9 ì
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T.C. Dowli.ng, TI.Je Bmsi!or Offewù,e, op. cir., p. l28. Citata in J.H. Cockficld, 1\ttJJÙt:r lrrm Gwerctl, op.cit., p. 197. 383
istante. Te dà una testimonianza direrra il diario della 29" brigata di artiglieria da campagna dcscri,·endo l'azione delle sue barrcric durante l'attacco delle rruppe di Kalcd.i.n: Tutte le ban erie della prima linea si circondarono di reticolati, per essere pronte i.n caso di combatt.imenri rm•v1cmaa. li 28 luglio i m ssi apriro no alle 5.30 un fuoco di artiglieria suUc lince della fanteria, ma anche ~nlle batterie. Il Liro non era paràcolarmente intenso. Appari,·a molto frammentaro. \' crso le 11 il fuoco dei 1ussi si imerruppe. l\[a alle 12 le loro b:mcric imerrennero nuonmeme l... J. A\llc 13,20 ini%iò l'attacco della fanteria russa. Da sud-m·esr fino a nord-m·csr di Szczuryn tira,•a la forza principale della 29a brigara di artiglieria. l· .. ] Quando alla fine la fa n tcria nemica sfondò le lince della n ostra·fameria e giunse fino alle nos tJ~c batrcric, la 1a batteria del 29° cadde nelle m atù dei russi. Essa non a\·eva fatto aY\-icinare in tempo i cavalli da tiro e gli antntrcni rimasti a Babic lsicl c \' enne qLtindi sorpresa c catturata. ;\ nche la 2" bancria resistette fino all'ulrimo sparando dalla sua postazione. Essa poté agganciare gli a,·anueni all'uJt:imo istante, ma perse però i cassoni perché i russi si scagliarono sulla baueria in pan cnza e, nonostanrc la ,·alorosa reazione, separarono i serventi della sezione dai conducenti degli animali da tiro. Il comandante della l a ba tteria voleva già subito uopo l'inizio della ritirata de lla fanteria alle 24.00 [del 28 lugJiol mettere in sah-o i pezzi con i cavalli recuperaci. Non poté più porrare a termine la sua inrcm~ionc, in quanto la fanteria si era già allontanara.<>lS 1
.\1 racconto aggiunge,·a la sua personale esperienza il sergente K.rcìsler:
FdrlktiiiOIIell-&;gill!elll 26, .rpiiter Fddhrlllbitz-RegùJJeJ/1 29, el (1/., in l.cppa, Sllrletmdtlll.rd.Je i111 ll' eltklieg, op. cit., p. 3-1-9.
(oK I
r<.
La 3" batteria eli obici pesanti del 29° sparava ancora attraverso il parco, dm19ue più in direzione orienta.le e non aveva a sua volta alcun sospetto che 1 ntSSl stavano arrivando dietro eli noi attraverso ]'altura. Urlai con tutte le forze, "direzione di tiro l'almra meridionale", e subito i bravi cannonieri compresero il pericolo, orientarono i pezzi verso i mssi che attaccavano e tirarono una salva di batteria dopo l'altra, e chi non era impegnato imbracciò la carabina c si mise a sparare tra un pezzo e l'altro contro il nemico ormai vicino. Noi corremmo alla nostra batteria. Il maggiore mi mandò al comando di brigata con la comunicazione che la posizione non era tenibile. Il Ten. Col. Reitler ordinò: "Fino all'ultimo uomo!" Tornai indietro eli corsa senza berretto e trasmisi l'ordine. All'ala destra v idi come i russi si erano già impadronici della batteria degli obici, che erano stati fatti saltare dai serventi fede li al loro dovere. Quanto spesso e con quale insisten%a è stata sollevata la c1uestione della protezione dei pezzi, ma in c1uci momenti decisivi non c'era nessuno che i:ntervenisse. 11 collegamento tra fanteria ed artiglieria in tal caso fu carente e l'azione di comando non sufficientemente unitaria, così da mettere in salvo gli ultimi pezzi mediante il sostegno reciproco. 682 D'altro camo la difesa a tutto campo del comportamento della fanteria di naziona.lità "austro-tedesca" contrasta col fatto che inteJi reggimenti, come il 25° S'chiitzen, che reclutava gli stiriani della zona eli Krems e a cui erano state aggregate due compagnie eli marcia del4 7° k.u.k. impegnato sull'Altopiano dei Sette Comw1i, vennero scompaginati c in qualche caso fatti prig1onieri dall'attacco deli'S• .Annata, anche se dopo aver subito gravi perdite c comunque non
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Feldkallollm-Rcgùllmt 26, spater Feldba!lbit'{:Rcgillletrl 29, et ti!. , in K. Leppa, S11detel!dmt.rt"he i711 U1eltkri~~, op. ci t., p. 350. 385
senza battersi. m Basti c1tarc a riguardo direttamente i ricordi dei moraYi del corpo: G li uomini del 25° si difesero con valore. Con vivacilà c una buona mira essi replicarono al fuoco nemico. Speravano in tal modo d.i imporre un alt all'avanzata russa. f russi però erano superiori d.i muncro. Essi attaccarono alla fine, a ranghi serra ci, il battaglione dalle due ali. Il Magg. Hermann come contromisura impiegò il suo rincalzo, la 2" compagnia, allungando le due ali estreme jdello schieran1enro1 . li combattimento crebbe così fino alla massima intensità. I due nemici si accanirono sempre più uno contro l'altro c non cessarono fino a che non si scatenò LU1 ,;olemo acqunzone che ridiede agli Stbiitzen libertà d.i manona. Essi si gcrrarono all'assalto su.i russi sconcertati dalla pioggia, peneuarono nelle loro file e li vobcw .in fuga. Tmssi rim::~sero allmet1_te s01vrcsi che si diedero alla fuga sen7.a particolari reazioni e lasci1lrono 4 sLÙ campo di barmglia parecchi morti e feriti.c,s ~~ buon duino il reggimento poten ri,·enilicare in seguito, nonostante la sconfitta subita, il tributo reso dal Gcn. Karl Litzmaru1, che pure accenna ad un cedim ento finale del 25°, a d ue dei suoi componenti - iJ caporal m aggiore Danck c il soldato Pcichal - per come si erano battuti a fianco dei camerati tcdcschi. 1'g'
r.K.\ L. von \'ogclsang (a cura di), Dr1s slriliJriJr llljallfnim?J,illlwl N 1: .fl i/)/ 1/"'e/tklieg, J.; Le}'kam ì"crlilg, G rai.l 1932, pp. .150-351. , o n si Cit pisce da
dove T.C:. Dowling, TIJt> BnJJi!or Offmsin, op.cit., p. 129, che pure cira il resto in questione come fonte, ricavi la notizia che iJ reggimenro si arrese "senza combattere". l .'annotazione è comraddena dal fauo che almeno un ufficiale del r o reggimento che ,; prese parte, il cadcrro Johann Sojka, vi meritò la medaglia d'argenro di 1• classe per aYer re~i~riro per tre ore col suo plotone aiJ'attacco nemico. ~>R4 Bei SzelwoJJJ - Jrhmt:zy11 Regimmt 2i, in 1,. Lepp a, S!fde/e/1(/0/ll.rd;e il11 IF'eltkn'eg, op cit., p. 359. i·K> 1<.. Lirzmann, I .ebm.rnùmmllt,_~m, Il, IC F isenschmidr \ cdag, Berli n 1928, pp. 1 l O- l l l.
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L'attacco dell'8" Armata di Kalcdin aveva, secondo il piano eli Brusilov, solo lo scopo di sussidiare da sud il cuneo d'attacco eli Bezobra:wv e Lesh su Kovcl, ma visti i riS11lmti ottenu ti il primo giorno sarebbe stato lecito attendersi che egli insistesse nella sua a%ione offensiva. Tanto più che, come faceYa notare un furibondo Linsingen a Tersztyans%ky, nel corso del loro attacco i mssi non avevano impiegato che 5 Divisioni e mezza e consenravano quindi la possibilità di alimentare lo sforzo. Kaleelin invece ime11Jretò alla lettera il suo comp.ico e si ritenne pago di quanto ottenuto. Ciò diede modo a Linsingen sia di fare affluire riserve tedesche, sia eli apportare- sostenuto in c1uesto dal previsto arrivo del nuovo comando di Hindenburg a BrestLitovsk - una radicale modifica ai rapporti di dipendenza sul campo. Alla pratica delle "stecche di corsetto", che non si era rivelata suHiciente a garanti.re la tenuta delle mùtà k.u.k., venne sostituito un approccio "radicalmente" tedesco. Corpi e .reparti tedeschi sarebbero stati inseriti in unità austro-ungariche a "comando e controllo" rigorosamente germamc1, che avrebbero implementato ovunque l'addestramento al combatci.mento e il regime disciplinare richiesti dall'Oberste J-leemleittmg. È al diario dell'allora capo di Stato Maggiore della 2" Armar.a k.u.k., che dobbiamo l'illustrazione eli e1uesro mtovo approccio da patte di Ludendorff'86 : A lla flne giunse la domanda assolutamente diretta, recisa, breve: "Cosa pensa, Sig. generale, dell'ipotesi di una fusione dei reparti ausu·iaci c di lJUclJi rcdesclù?" Risposi: "Credo che una fus.ione all'interno delle ttuppe e delle Divisioni sia sbagliata. Non sarei favorevole nemmeno ad un reciproco scambio di ufficiali all'interno dei corpi di truppa. Sarebbe invece auspicabile che i Corpi d'Armata e le Armate fossero composti di DiYisioni austriache e tedesche." Ludendorff 86
Kruszewnia 1865-Ttm.:ing 1937. Per una biografia, si veda ;\/f. Nebelin, Llldcfldorff. Diklator im b :rtm IFeltkJieg, Siedler, :'IILinchen 2010.
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replicò: "Sono soddisfaLLO che condi,idiamo la stessa idea".c.8~
Il comando della -1-" .-\rmara non avrebbe potuto essere nuontmente sostimiw, per ragioni di equilibrio "politico" che nenuneno Hindenburg an·ebbe pocuto ignorare, ma venne "esonerato" il corm1ndanre del Gruppo Szunnay, sostiruito dal Ten. Gen. Karl Litzmann688, comandante del XL Corpo d'~Armata germanico, che si era guadagnato nel 1914 a Lodz l'appellati,-o di " leone di Brzeziny". Più di qualche comandante austro-ungarico si sarebbe lamentato, come ripeturameme documenmro da ,-on Zeynek nel caso della 7" . \rmata k.u.k., della "mancanza di tatto", per non dire della brutalid, con cui le o perazioni sarebbero state gestite dalla nuo,-a catena di comando, ma nella ~ua monografia Jerabek documema nondimeno la seQsazionc di sicurezza che tanti ufficiali in subordine pro,·arono rro,·andosi gtùdati•dai "signo ri de Lla guerra".6s9 r.a ripresa offensin di Kalcdin, il30 luglio, resa necessaria per continuare a supporca rc la lotta degli uomini di 13czobravoz sullo Srochod, incomrò già uno scenario di,·crso. Le unità del X Corpo d'Armata k.u.k. - 2" e 37" Divisione I-lom·ed - cedettero anche in questo caso, ma i reggimenti lanciati al conmmacco c guidati con pugno di ferro dai comandanti teucschi, non solo chiusero la breccia , ma garantirono la nuova lin ea conrro tutti i successivi sforzi delle truppe dell'S" "-\rmaca. Tei giorni successivi Kaledin limitò le sue operazioni a merc arti,-ità di patruglia. L'atùmo fuggeme della YÌttaria era passaro defuuti\·amenre.
C. nm Bardolff, Joldat i111 nltm Oskm•irh. Erùmmmgm a11s llleillf/11 Ldm1, Dicderichs Yerlag, Jena 1938, p. 259. <·~8 l(aJ:l Lirzmann, 1'\ieuglob:;ow (Rrandcbw:go) 1850- Nc uglobsow 1936, per ~ma biogmfìa si - vcda h! 1ps: l / forum.axishis wrr.com (,;c,vmp ic. php~t=8778 !ultimo accesso 24 aprile 2020]. ~>M R. Jcrabck, T3mssilowojfeJJsire, li , up. ci r., pp. 422-423. (.l!'
l ~ugcn
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Le operazjoni in Bucovina. L'attacco delle .rumate di Luck a Km·el avrebbe dovuto essere sostenuto dalla ripresa offensiva anche del tratto meridionale del "fronte sud-occidentale". Al centro deLlo schieramento austro-tedesco l'Armaca del Sud sembrava inamovibile c anche la 2• Armata si opponeva con accanimento, nonostante tùteriori ripiegamenti, alla spinta delle unità di Sakharov. La 7" di Scherbatchev e la 9" di Lechltsky erano a loro volca riluttanti sia ad attaccare sia a coordinare i propri sfor:~.i, tanto che il comando di Berdichev intervenne nei confronti eli entrambi i sottoposti, ricordando loro che "solo a condizione di una srxerta collaborazione e della sincronia nell'impiego delle forze siamo in grado di ottenere flutti copiosi."690 Il28lugl.io anche il U cd il Àvl Corpo d'Armata russi della Armata, dopo un bombardamenro breve ed intenso (un'ora e m ezza di fuoco) secondo la procedura ormai usuale per le grandi unirà di Brusilov, che dovevano comunc1ue gin fare i conti con una consistente riduzione delle scorte di munizionamento, attaccavano la 36" Divisione k.u.k. Ne sfondarono anche stavolta la linea e si attestarono ~mila riva occidemale del fimne Koropiec, senza peraltro riuscire n el corso della giornata a penetrare ulteriormente nello schieramento del Xll l Corpo d'A rn1ata, che dalla metà di luglio iJ Geo. R.hernen aveva ceduto al Fe!dmar.rchal!ctttnanl Maximilian Csicseric von 13acsany691 , o a
r
690
J. Il. Cockfi.eld, RJtSsia's IroJJ Gemra/, op. cit., p. 202.
1865 Aracl-1948 "-\ gratn, per uno studio-biografia su c~ic$erics, che era stato addetto militare presso il comando russo nel corso della guerra msso-giapposese, e comandante della 15" Divisione ddla 2" :\n11ata fino al giugno 1916, si veda H. F.dcr, Der Gwerale der k.11.k. /lm;ee tmdgebl'i"'e Rat M.a.-.·imilicm Csir..-oits /J0/1 Brn'Scii!JI, .Dissertation, \Xiien Universiti-it, a.a. 201O e http~ :// www.oociries.org/ veldes1 / csicseri.cs.html [ultimo accesso 5 maggio 20201. Lo stesso Csiscserics aveva lamentaro all'inizio del conflitto l'infet-iorità delle ta ttiche austro-ungariche nei confronti 691
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'l'
compromenere la rcnma dell'..-\rmata del Sud. ~ é la situazione mutò il ~uccess i,·o 29. Il solo risultato ottenuto dal sacriftcio degli uorn_ini d_i Schcrbatchev, contro una d_ifesa che face\ra della reciproca coUaborazionc tra le unità minacciare una sorta <.li credo, fu iJ coin,·olgimcmo di tutte le risetYe locali, che - anche in considerazione di quanro srava accadendo a nord - non consentiva a von Bo1 hmcr la cessione eli qualsi,·oglia reparto. 11 rapporto im·iato aii'.\OK non ne face,·a certo mistero: L ', \nnara ha consctYato il completo possesso delle proprie lince a fron w dei forti attacchi russi del 2R grazie all'impiego solo par7.iale delle riscrn m Corpo d'.·\rmata, sema tale impiego <.li frome a quelli del 29, spera di poter resistere ancora, dato che ftno a questo momento non sono comparse nuove ·formazioni russe. Il ripiegamen.,LO della 2" Armata sulla riva occidenL:'lle del Screrh interessa l', \m1ata del Sud in tanto in quanto la relati,·ameote sicura ala sinistra dell'Armata è esposta in misura maggiore all'an·olgimemo c richiede guindi lo spiegamento d_i riserve, finora disponibili per l'altacco che va sicuramente alteso conrro LI fronte del IX Corpo d'r\nnata. l n questo momenro le misure nemiche all'ala sinistra dell'..-\rmara possono essere considerare non solo come preparati,; d'attacco, ma anche come rnisLu-e difensive comro temuti attacchi su Tarnopol. Il comando d'Armata non è in grado di valutare se l'occupa:-:io nc della linea del , ereth da parte della 2• •\rmata è una possibilità concreta, srando alle precedenti esperienze essa appare garantita solo dall'immediato passaggio alle dipendenze della 12a 1\nnata e dall'impiego di truppe tedesche anche in
ùeU'eserciro russo do,·ura al mancato srudio, da parte di Conraù, delle esperiem~e appunro del con Oitro asiatico dd 1904-05 (l vi, p. 238). Su questo temn s i rimanda a P. Rtoucek, '1"(/k /isdJt' Erkmntnisst a11s de111 mssi.rtbjttprmisrbeJJ !Vieg tlllrl derm 13Mc!Jimtg in OstenvidJ·( 't{~tmt, in ",\litLeilung<: n cles Osrerreichische n Staatsarchi,·s", a. 2"7, 1 9~4, pp. 191 220.
390
questo settore. Va però sottolineato che i mezzi gravemente indeboliti dell'Armata del Sud consentono bensì la difesa nelle attuali posi7.ioni, rafforzate per un intero anno e a notevole distam:a dal nemico, non possono peraltro bascare per una rcsistcn7.a durevole nel caso del loro abbandono. Secondo il comando dell'Armata del Sud, si deve guindi fare tutto il possibi le per evitare che venga messa in crisi la consenrazi.onc della posizione di djfesa ad oltranza dell'Armata solo a causa della pressione esercitata dal nemico soprattutto sulle forze alla sua sinistra. Come .tilcva Schind le.r nel suo contributo sulle vicende della 12a Divisione del Xlll Cotpo d'1\..rmata k.u.k., il comando baYarese d'Armata an~va analizzato costantemente i num·i metodi d'attacco messi in auo dalJe forze di Brusilov e ne aveva tratro le dm-ure conseguenze per le unità austro-Lmgariche ai suoi ordini.69:c Non era più possibile affidarsi passivamente alla consistenza delle sistema7.ioni difensive c ancor meno all'improvvisazione. L'azione difensiva, come guella controffensiva, andava pianificata in anue1po settore per settore, curando particolarmente la coopexazione delle armi e il tiro di controbattcxia per attenuare l'efficacia del bombardamento di preparazione. Le perdite della difesa, che non potevano essere facilinentc c tempestivamente ripianate, erano molto più gravi di guelle degli attaccanti, che pocevano sempre .immettere nella lotta nuovi reparti. Occorreva contenerle con un'idonea ripartizione delle forze sulla posi:r.ione di resistenza. 693 692
J.R. Sdùniller, Steamro//ered Ù1 Ga/iàa, op. ci t., pp. 55-S!i. J.R. Schindlex, Steatnrollmd i11 Ca/iriCI, op. cit., p. 57: "Le perdite complessive degli :\.sburgo furono leggere. E ra evidente che la tattica austro-ungarica era migliorata. Sebbene i problemi con il "fuoco amico" persistessero, il coordinamento lra fanteria e artiglieria era molto più efficace rispetto a due settimane prima. li successo della 12' divisione fu 693
Wl
Con l'impiego della 362 Dh·isione k.u.k., Yon Csicserics conduceva w1 fortunato contranacco che metteYa in pratica molte di queste disposizioni sulla cooperazione delle armi c ricaccia,·a, dopo un preciso fuoco di preparazione, i russi sulla riva oriemale del Koropiec. Fermo restando l'obierri,·o di respingere l'ala destra dcll'~-\nnam eli von Boduner sulla Zlota Lipa, la palla passavH quindi a Lechitsky. Le pressioni maggiori per LHla npresa offensìnt riguarda,•ano appLtnto la 9• .\rmata. :\bbiamo già ossetYatO che nell'insistenza Utnto di . \lekse) e,· quamo di Brusilo'' sembrava mancare una chiara percezione della situazione in cui l'. \rmata più meridionale del fronte d'attacco era ,-cnura a trovarsi. Portare l'offensi,·a in Ungheria attran:rso i Carpazi era assolutamente al di là delle sue possibilità, c per rcndcrsene conto bastaYa riandare con la mente alla prcpara:o::ione messa in atto da Ivanov l'anno Rrcccdcme prima della <'Grande Ritirata" in1posra dall'attacco d ì Mackenscn al cent>ro del frome russo. J,udcndorff, appena giunto nelh sua num·a sede di Bresr-Litm·sk, che rro,·ò ralmcnrc mal ridotta da dm·er continuare ad alloggiMc nel ,-agone fcrrm-iario del comando, se ne rese perfettamente conro: La possibilità che i russi tentassero di accerchiare la nosrra estrema ala destra, infiiLrandosì fra il nostro fronte c la Moravia nei Carpazi, non sì era ben delineata: j loro collegamenti colle rerrovie erano pcssinli e il pericolo non poteva essere grande; ad ogni modo era sempre possibile C\-itarlo a tempo nonostante l'incredibile condizione delle ,-je dell'Ungheria ~asciate peraltro in quelle condizioni nell'anteguerra proprio per ostacolare un'c,·cnrualc penctrazione russa). J\Ia il Comando Supremo austroungarico a Teschen reme,·a un'incursione russa in Ungheria clogiaro da l comando dt: U'.\rmara <.Ici Sud, che notò :mche un miglioramento dell'azione d i comando a livello di reggimento c
battaglione nella Di,;sione."
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e le sue richieste di aiuti erano sproporzionate alle esigenze militari. 694 Occorreva poi tener conco del fatto che proprio contro la sua ala meridionale si stava preparando un attacco austrotedesco che si sarebbe sviluppatO lungo tre direttrici agli inizi di agosto, materializzando uno dei peggiori incubi di Lecbitsh:y, quello cioè di vedersi attaccato alle spalle dopo aver perso ogni collegamento con Le lontane retrovie. L'attacco alla 3• Arma ta di Kovess per raggiungere Stanislau, anche in caso eli successo, se non fosse stato accompagnato dal cedimento dell'Armata di von Bothmer non anebbe avuto altro risultato che l'ulteriore ampliamento del fronte che l'An11ata avrebbe dmruto tenere. Il28luglio com1.ll1CJUe u:e Corpi d'},rmata russi (XII, XLI, XJ\....:"U.II) attaccavano con LU1a preparaLione d'artiglieria prolungata e articolara anche sull'impiego di munizionamento a gas, nonché con trincee che, nel precedente periodo d.i srasi operativa, erano state spinte il più avanti possibile, in certi casi a soli 50 m, dai difensori dell'ala nord della 3" 1\rmata. t\ Chlebic7.yn Lesny (oggi Lisnyi Khllbychyn, in Ucrai.na) i reparti del XII Corpo d'i'u:mata russo si incuneavano profondamente nel fronte del Gmppo Hadfy, travolgendo il6° reggimento Schiitzen di Eger, anche in questo caso un corpo sul quale il comando faceva pieno affidamento, ed avendo la meglio anche SlJ.i 5 battaglioni della 21• Divisione Scbiitzen mandati a chiudere la breccia. Né andava molto meglio ai cavalleggeri della 6• Divisione, all'ala sud del Gruppo K raewel, che venivano sfondati a Puzniki intorno a mez:r.og10rno e costretti a ripiegare su P rzybylow.cm 1,e vicende che videro 694
E: Ludendorff, I 111iei litotdi, op.cit., pp. L-+6-1+7. Ostem:ich-Uugams letzer K.Jieg, Band \', op. cit., pp. 151-152. Nel dettaglio si veda l :. Schrmnm-Schiessl von Persrorff, Die Ge.rcbichte de.J K.tt.K Miihrisdm1 DmgoHer-RJ?gÙ11CIIIes .Fril'!ltirh I'ra11z IV Crosslmzog l'Oli 695
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proragon.isra questa grande unirà Yennero narrare dal FeldmaJ:rcballcllillalll lmre YOn Suhay, all'epoca dci farci capo di, raco J\ [aggiore della DiYisione, che ,-j uibura un semito, quanto tutt'altro che scomato omaggio all'artiglieria: La mattina del 28 lugbo un fortissimo fuoco di arti gli e ri ~' im·esciva di nuoyo l'intero fronte, ma soprauuno l':lla sinistra della 6" Di,·isione e crtrro le 10.00 si trasformò in un tiro rambureggiante. .\nco ra nel corso della marriuata ' 'enncro respinti due ,·iolcnri attacchi; parecchi cada,·eri giace\'ano da,·anci al nostro fronte . . \ile 12.00 il fuoco dell'artiglieria mssa Yenne allungato sul bosco e sul paese di. Puwiki c si scatenò quindi un attacco contro il nosrro intero settore con masse tali che iJ fuoco della 2" balleria dell'8°, che pure colpiva din.:ttamcnrc la linea nemica, risll'ltanl troppo debole per arrestarlf. A grandi masse, simile ad un rullo compressore, l'attacco russo avan~ava inarrestabile. Lc nostre linee erano statc come spa~~ale ,·ia dal tiro di distruzione, le perdite subite erano state enormi. on era più possibile mantenere il collegamento col fronte, persino quello con la battc1ia costò pesanti perdite. l· .. J l n C]uel frangente- erano le 14.00 -la Di,·isione non dù;poneva più di alcuna riscrnt. ln Lale momento critico il comandante della 2' batteria dell'R 0 fece avanzare i suoi pc%zi fino alla linea di crest.Jì e con un tiro a .rlmrpnel accelerato riuscì acl arreslare i russi. Se il Ten. Pauly non a\·esse intrapreso questa audace azione, probabiJmcnrc l'intera 6a Di,-isione di ca,·allcria sarebbe s[ata catturata c si sarebbe aperGl una breccia larga G/ 8 km. 696 Jlerkl.•nlmrg Jrhwnin N r. 6: 1906-1918, \ liliniiwissenschaftlich~r \ · crlag, \\'icn 1933, pp. 7 55 c ss. (,'1(, l. von Suhay, Die r~itmde bol/rrir 2/6 0/mft'llt//a!ll Pri!IQ' Ì111 Cefidtk bei Ptt:<;!tiki tl/11 28 .fu/i 1916. Ci11 Ehmtlag der &.itwdm /lttillerie, in l l. l<.c rch nmvc, E. Ouenscbl~igcr (a cura di) , Ebrenb!lcl; llll.fl'ter A1illeril•, op.
39-1
Pure qui, come già accaduto alla 4" Armata, i reparti che si videro superati alle ali, nella fattispecie la sa Divisione di cavalleria H.om;ed, invece di consencare la linea, ripiegarono. Non sarà l'ultima delle ragioni per cui, al cermine di questo ciclo operativo i tedeschi chiederanno la "testa" di altri comandanti di grandi mutà austro-ungariche: t\nche perché le Divisioni tedesche schierare ad est di Jezierzany (oggi l'ucrai.na Ozeryany) - La 105" e la 119" - scoprirono di avere già i russi alle spalle e dovettero guadagnare faticosamente quest'ultima località, lasciando nelle mani degli attaccanti 4 delle loro batterie. l ,a reazione del comando del Gruppo d'Esercito - Carlo d'Asburgo, ma in realtà von Seeckt - fu l'invio di quattro battaglioni tedeschi destinati al contrattacco, contrattacco che morì ancor prima di nascere perché la contemporanea ptesstone delle forze di Scherbatchev su Olesza minacciava anche da nord la 119" Divisione. I num·i battaglioni vennero cosi schierati a difesa e una nuova posizione di resistenza p oté essere costituita dai Gruppi Kraewel e Hadfy a una dozzina di km ad est di Stanislau, in collegamento con la 2" Divisione di cavalleria (Magg. Gen. Albert Abele von und zu Lilienberg) del Xlll Cotpo d'i\.rmata. La Relazione Ufficiale austriaca attacca a questo proposito duramente Leclu tskr, accusandoJo di essersi lasciato sfuggire, come in precedenza ad Okna, il. mon1ento per sfondare definitivamente un fronte che, soprattutto alle spalle del Gruppo Hadfy, non presentava più alcuna posizione già predisp osta a difesa. Il comandante della 9" Armata russa ordinava infatti ai suoi reparti di consolidare le posizioni in vista di un attacco a Stanislau da preparare ex-novo, dando così modo a Kovcss di rinforzare ed ci t., pp. 268-271, t]UÌ pp. 268-269. Si veda i.noltrc I'ILB, Tam.l.lmanygyujtcmény 905. Tlodaszy l stvan, Az orosz tittiirés Pttifiik.illél
1916.jtllitts 28-dll a Bmsst!ow-1!lfè11'if1'ajiJ/yallltTII. Cs. fs kJr. 6. Lol'tlsbadoszttily [Lo sfondamento russo a Puzniki del 28 luglio 19 1G nel corso dell'offensiva Brusi.lov. Divisione eli cavalleria k.u.k.J
o•
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lSpcssJ.rc una linea in quel momento pericolosamente sottilc.697 on va però dimencicaw che la cavalleria russa, iJ III Corpo cosacco, era già duramente impegnata a conservare e difendere le linee di approv~·· igionamento, che saranno non a caso attaccate di Lì a poco dai CaJ.lJaZi, c che Lechitsky disponeva solo di foo:e già duramente provate e in grado di attaccare i tedeschi unicamente con un adegua co supporto di artiglieria. Per prosct,rtùrc l'attacco egli avrebbe dovuto necessariamente adq.,JUare il proprio schieramento. In sostanza si riproponeva per lui il dilemma che aveva caratterizzato l'azione di Nlackensen l'esrate precedente: l'avanzaca era bensì possibile solo a patto di procedere metodicamente e lentamente, ma proprio cosi si otteneva di comprometterne definitivamente le prospettive. La Jtavka dava quindi ordine a Brusilov di rafforza.re per CfUamo possibile la 9a Annata a spese della 7", che non app.ari, ·a neUe condizioni di aver ragione delle difese di von Hothmcr. Si trattava anche in guesto caso di una buona mossa tattica, che non poteva però avere alcun reale peso operativo. Per affrontare l'attacco che i russi avrebbero certamente portato alle difese della :3a Am1ata agli ini7.i di agosto, von Seeckt decise che non era il caso di attendere oltre perché le fot7.e schierate SLLi Carpa7.i lanciassero la loro offensiva. Quest'ultima non anebbe a~·uro la foo:a desiderata, ma avrebbe in ogni caso alleggeritO la pressione sulle tmppe di Kovess, pronunciando sul tìanco meridionale la rninaccia così temuta da Lechitsky. 11 3 agosto fì naùneme il nuovo Co11J0 dei Catpazi, che aveva raccolto cd incorporato quanto restava delle for:t.e del Magg. Gen. Brudem1ann, investiva la principale linea di 1:esistenza mssa nella valle del Czcrcmos. Contemporaneamente la 7" Armata k.u.k. eli Pflanzer-Baltin a sud-est lanciava all'attacco i transilvani della 40• Divisione Honved da nord di Kirlibaba. Infine il 5 agosw sarebbe stata la volca del G ruppo del Gen. Rudolf
rm O.rtmricb-L"ngamr letzer Krieg, Band ì', op. cit., p. '154.
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Krauss attaccare con due brigate più ad ovest dal Passo Tata.ren (Jablonlca) nell'alta vaJJe del Pruth. Sj trattava chiaramente di una puntata offensiva condotta con mezzi limitati, anche se all'ultimo momento von Sceckt cercò di rinforza.rla assegnandole la 1a Divisione tedesca (Magg. Gen. Paschen), e che non poteva svolgere se non una funzione di alleggerimento. Pflanzcr-I3altin era non a caso convinto che, date le forze jn campo e l'impossibilità per ciascuno dei gruppi d'attacco dj sostenere quello contiguo, non sarebbe stato possibile obbligate Lechirsky alla precipitosa e pericolosa ritirata che il comando di Teschen si ostinava a chiederé98 • Il tcncno olrremtto, date le enormi difficolrà di riforuim.enw che poneva, non era affatto favorevole ad un attacco, anche per delle truppe addestrate alla guerra in montagna come quelle eli von Conta. Lo attesta efficacemente il citato diario dell'1 1° batl:agljone piger tedesco: Anche il 5 agosro il corpo rimase all'attacco, mentre il battaglione, dopo aver lasciato la 2a compagnia col Cap. Thielmann quale comandante di località a Szybcny, aYanzò alle 5.00 verso l'altura di Watonarka e lavotò alla squallida, impaludata, stretta strada di fondovalle interrotta da enormi buche e dal fango che aniva,·a alle ginocchia, in modo da renderla petconibile alle artiglierie. Solo a tarda sera i carretti superarono la sella monrana, lasciando le cucine da campo alla sella di Watonarka, cosicché ci si dovette sfamare con le casse di cottura portate dai muli e il rifo.rnin1ento rimase difficile, in più non c'era un goccio d'acc1ua. 699 Non mancaJ:ono successi tattici anche di un certo rilievo; i tedeschi, ad esempio, si impadronirono di Jablonica e nella zona del Monte Ludowa fecero prigionieri avversari che risultarono ottimamente equipaggiati: "320 prigionieri del 698 699
Ostmeicb-l'ngams letzer lvi~g, Band V, op. cir., p. 180. A. Otro (a cura ili), KriegJ!agell!lc!J, op. ci t., p. 72. 397
314° reggilncnto dj fanteria russo ri.masc.ro nelle mani del. mezzo battaglione ldell'l l 0 ]age~ .. . I prigioni.eri erano ben egtùpaggiati con materiale num·o, provvisti in parte di fucili. giapponesi c maschere antigas inglesi." 700 Non c'erano però le forze per alimentare tùceriormente una puntata offensiva a parare la quale Lechitsky, che chiaramente l'attendeva, spostò rapidameme dal Dnietser a Kuty .la 79" DiYisione che costituiva la sua riserva d'Armata. ,\Jia fine la tiifficile situazione della 9" Armata fu compresa anche da Alekseyev. Le venne così consentiLo di posticipare eli alcwli giorni l'attacco su Stanislau e le fu messo a disposizione l'intero XVIII Corpo cl'~-\ rmata, ceduro dalla 7", nonché la 64" Divisione, che sarebbe affluita da Odessa sul Nlar Nero. La S'tat'kct conta,ca sul fatro che la Romarùa fosse sul punto di decidersi ad entrare in guerra al fianco della Russia ed attribuiva di conseguenza alla B\lcovina e all'espansione dell'occupazione da parte delle truppe di Lechitsky un'importanza finalmente pari alla conquisca di Kovel o alla puntata offensiva di Sakha.rov su Lemberg.701 Dall'altro lato del fronte, la pressante richiesta di von Seeckt di garantire rinforzi consistenti alla 3" Armata ottenne da 7 1 " ' .-\.
Orto (a cura eli), Ivùgsttlge/J/frb, op. cit., p. 75. Sugli sforzi portati avanti dall'ambasciatore lUSSo a Bucarest, S.Pok.lcvs!.--y-Kozell, per sovvenzionare la stampa rumena filorussa e contrastare quella filotedesca, documentati nella sua corrispondenza riservata col ?\.[inistro degli csrcri Sergei Dmitriev.ich Sazonov, si veda il diario di .1\ fikbaiJ Konstaminov.ich Lemke, in data 1° giugno 1916 in Soderzhaniye «Yoyennaya Litera tu.ra>> Dnevni.ki i pis'ma http: //militcra lib.m/ db / lemke mk / 2ì .html [ultim o accesso 25 aprile 2020J: "Per quanro riguarda la stampa locale indipendente, che viene presa seriamente in considerazione in Romania, la nostra sitLJazione attuale può essere considen\ta molLO favorevole, da.l momento che cinque di (jUesti giornali "Un.ivcrsul" , ".r\deverul", "Deimineanza" c " i acionalizc" sono dalla nosrra parre, mentre la natura del "Drentate~t" è filo gem1anica. ,-\bbimno già fatto notevoli sforzi per mantenere questa stampa dalla nostra parte, ma forse in futuro dovremo fare sacrifici ancora maggiori, la cui dimensione non può essere determ inata in anricipo." 70 1
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Hindenburg l'assegnazione del XV Corpo d'Annata ottamano (19" e 20• Divisione), destinato iniziahnente a Kovel, il cui arrivo era pre'i1sto per l'l l agosto. Falkenhayn da parte sua provvide all'assegnazione della l 0" Divisione eli fanteria bavarese, deLla 2" eli cavalleria tedesca e della 2" Divisione ciclisti da B.reslau (Breslavia).")2 A pesare, più che l'entità eli questi ru1forzi, fu la tempestività del loro arrivo, un risultato a cui contribuiron o sia la nota efficiem:a dell'intero sistema dei trasponi, sia la vicinan:r.a dei teuni.nali ferroviari al nuovo fronte. Il 7 agosto, con il viatico dell'inizio dell'offensiva italiana sull'Isonzo che avrebbe portato due b>1orn.i dopo alla conclLtista di Gorizira, una perdita quella della "perla dell'Isonzo" che incise sul morale delle forze linperial-regie molto più della cessione eli tante ciLtà del fronte orientale703, iniziava la battaglia per Stan.islau. Il Cap. Schneider, impegnato con la 106" D ivisione Landstt1r111 (Magg. Gen. Kratky) - che ricordiamo proveniva appunto dall'lsonzo nella nuova linea imbastita ad ovest di Brody, lo annotava con un auten tico grido di. dolore: Ben p resto riceviamo dal fronte italiano la notizia peggiore che potevamo temere. Il 6 agosto le n otizie uliziano acl essere inquietanti. Dapprima la lotta per l'Altopiano di D oberdò, poi lo sgombero del Podgora - l'almra che si trova ad O\'est di Gorizia sulla riva destra dell'lsonzo - che significa an che la cadura di Gorizia. Il giorno 11 la città è perduta e nello stesso momemo anche Sranislau viene abbandonata al nemico. [... ) Dai bollettU1i non si ricava
702
T.C. Dowling, Tbe Bm.rilov Oflim.rille, op. cir., p. "143. Le relazioni degli opposti eserciti sulla battaglia possono essere viste in S. Chersovani (a cura di) , La bat!t~glia di G(}ri:?/a. /lgu.rto 1916, L ibreria Editrice Goriziana, Gorizia 2006, con la prefazione del compianto ~Antonio Sema. Per una testimonianza di patte britannica della p resa della città, si veda Lord . orthcliffe, Al tbe W'(l/; fiodder and Swughton, London-New York-Toronro 1916, pp. 189 e ss. 703
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nuUa di più preciso. In ogni caso tutto è stato vano, t1.1tt.i i sacrifici di queste inmunerevoli giornate di guerra - mtti i dolori! J ltoslti .fo!dati avvertono u11a projò11da sqfferenza per la perdita di Gori!(ia. lcorsivo nostrof 04 L'artigJi.eria di Lechirsky iniziò la sua preparazione alle 04.00 del 7 agosto, mentre la fanteria non mosse all'attacco flno a mezzogiorno, impiegando rutti e 4 i Corpi d': \rmara (da nord a sud: XXXIII, XLI, XII e :1.1} .-\!l'ala .meridionale della 3• Armata austriaca, l'VIII Corpo d'1\rmata si difese bravamente, respingendo sanguinosamente mrti i tentativi xussi. L'urto principale venne però condotto contro l'ala settentrionale, dove n.el pomeriggio i fanti mssi penetrarono nelle linee deiJa 5" DiYisione di cavalleria TTom1ed c costrinsero a ripiegare anche il 13° reggimento k.u.k. schierato sulla Jestra della 6" Divisione di ca'qtl leria. 1\ dispetro dei tempestinJ intervento delle riserve del G ruppo Hadfy, l.'inu;;:ione non poté essere contenuta. Le forze di cavalleria russe si spinsero in profondità, anche i tedeschi della 105" Divisione aLl'ala destra di K.raewel vennero sfondati e il disperato tentativo di costruire un argine con due sparuti battaglioni tedeschi a Okniany non poté reggere alla pressione avversaria. Ad onore delle truppe tedesche la stessa Relazione austriaca riconosce cotne il loro r.ipiegamenro venne condotto senza mai interrompere il combattimento e cercando di rallentare il più possibile la progressione delle forze russe.705 Un a sorte non molro di\'ersa toccava anche alla 109a Divisione tedesca ad est di Tl wnao~. 7n(, Di fronte alla 704
7";
C. Schneider, Die Krie,gserinmmmgm, o p. cit., p. -1-31 . Ostmrirh-L.11gams letzt:r Krieg, Band \', op. cit., p. 181.
7
nr, Si veda a proposito la tcstimoni:1nza del 122° regs>i.me nto fameria del \Vurrtemberg io O. von Moser, Die IViMteJ!I!mger ù11 Weltkri~~· bi11 Geschichls-, EriiiiiCI1fl{§f· tmd V olksb11th, Chr. Belser ;\ .G ., Sruttgart 1927, p. 455 che ripiegò dal 7 all' l] ::1gosto, da Jezierzany, ad est di llmmc, dov'era giunto per via orclinatia iJ 28 luglio, a Jezupo l, una decina di km a sud-est di I Tal.icz.
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velocità di progressione delle punte avanzate nemiche e soprattutto al cedimento delle unità tedesche sulla cui assoluta tenuta aveva basato la sua difesa, Kovess decise la ritirata. Se non perse completamente la testa, il celebratO comandante della :?a r\rmata ccrt;mìcntc non brillò per la saldezza dei nervi e .la fiducia nei suoi mezzi. La confusione tra i suoi reparti era massiJ.na c, anche se fosse stato possibile ristabilire l'ordine - cosa a cui non sembrava affatto credere - lo stato in cui si trovava la terza linea non era tale da assicurare che ttuppe in ripiegamento sarebbero state in grado di occuparla e difenderla con efficacia. Il timore diffusosi fu evidentemente conragioso, perché il comando del Gruppo d'esercito ordinò anche aU'invitta ~-\rmata di von Bothmer di ripiegare la sua ala destra, che non era stata seriamente impegnata e ancor meno sconfitta dalle forze di Scherbatchev. La ricoscwzione degli. eventi da patte di un incredulo comando delL-\nnata del Sud è a dir poco telegrafica e lascia intuire, neLla sua Jaconicità, un profondo disappumo: "Su ordine del comando di gtuppo d'esercito dell'Arciduca Carlo, come si chiamava dal 6 agosto l'ex-12• Armata, l'ala destra dell'Armata dd Sud dovette retrocedere sulla linea O lcsza-Zrembowka. I ponti sul Dniester vennero minati, l'ansa del Dniester a sud di Koropiec venne sgomberara." 707 A complicare LUla situazion e già diffi.cile, il comando di Teschen sostituiva "azione durante" il comandante del VI Cot1JO d'Armata, Gen. Arz, destiJ.1ato ad assumere m Ungheria il comando dell'Armata in costituzione in vista dell'ormai sempre più probabile concretizzarsi della miJ.1accia rumena, col l'eldmarscha!leutnant Ludwig von Fabini, altro "reduce" del fronte italiano.708
707
LE. von Schlotheim, Die K11iserlicbe De1d.rd1e Siidamm, op. cit., p. 71. Medgyes 186! -Tcmcsvar !937, pcJ: una biografia si veda T. Balla, A Nagy I-.ldbonl, op. ciL., pp. 115-117. Con Arz si allouranò anche il. suo capo di Stato Maggiore, Col. Huber, lasciando così il fronte del Cot1JO d'Annata privo eli ufficiali che lo conoscessero a fondo. 708
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La ripresa offensiva n1ssa dell'8 agosto confermò peraltro le previsioni di Kovess, che si era visto coscretto ad arren-are il suo quartier generale da Bohorodczany a Kalusz. L'XI c il Xll Cotpo d'Armata russo svilupparono l'attacco contro le nuove linee fin dal me7.;;:ogiorno e stavo lta fu la sa Divisione k.u.k. a cedere e ripiegare su Winograd. Nel pomeriggio anche la 119" tedesca venne respinta daUe sue lince c il L'\XIJl Cotpo d'.r\rmata russo inseguì supporti. logi.sti.ci c reparti in ripiegamento su Stanislau. La ritixata notturna lasciò la 3" .Armata austriaca a difendere una linea che correva a sud-m·est lungo la linea ferroviaria per l<o lomea, a poca distanza da Stanislau, e poi a sud-sud-est lungo un'altra linea ferrovi:llria fino al fiume Pruth nei p ressi eli Delalyn. Com'era già avvenuto in giugno alla 4• ,\rmata, le grandi unità eli Kowess non riuscirono a darsi sostegno reciproco e alterrratiYamente il cedimento di u~t di loro obb ligò l'altra a ripiegare. Hindenburg e Coru:ad inviarono tutti. i Jinforzi che fu possibile raccogliere dalla vicina .A.J.:.mata del Sud e dal lontano Gruppo Woyrsch. Quella che iniziava era una corsa contro jJ tempo, in ctù non si può non ammirare la tenacia dei fami mssi all'offensiva da 4 giorni contro un nemico che cedeva terreno, senza peraltro mai crollare. Contro gli attacchi del l O agosw il G ruppo .H adfy, a.l centro dello schieramento della 3' i\.rmata, riusd a reggere la pressione avversaria, ma a nord il Gruppo Kracwel fu costretto ad arretrare, mentre a sud l'VIU Corpo d'Annata k.u.k. doveva sgomberare la riva sinistra dd Pruth e veniva poi inseguito dall'XI russo nei boschi della riva occidentale. A sera anche il Gmppo Hadfy doveva rassegnarsi a ripiegare e cedere ai russi guella Stanislau che aveva giurato di tenere ad ogni costo. L'.,-\rmara del Sud dovette ripiegare ancora la sua ala destra. La pericolosità di questa m isura, che lasciava l'unità di von Borhmer sempre più isolata in avanti e con il concreto rischio che le truppe austro-ungariche sempre p iù indebolite del suo fianco meridionale ;Tenissero sfondate, -W2
veniva stigmatizzata Schloù1eim:
ne1
ricordi
di
Eberhard
von
11 comando di Gruppo d'esercito espresse la sua determinazione709, tenuto conto della 2" Armata, di far ripiegare l'Armata del Sud solo in caso estremo dalJa sua linea di resistenza ad oltranza, senza riconoscere il rischio insito nell'allungare sempre più l'ala meridional.c dell'Armata. f... ] Con tale disposizione si incrociò una richiesta dell'Armata del Sud; in seguito a quanto accaduto alla 3" Armara, che pone,'a seriamente a rischio anche il fianco meridionale dell'i\rmat:a del Sud, essa era del parere che fosse giunto il momento per abbandonare la linea di resistenza ad oltranza. L'Armata dd Sud chiese al comando di Gruppo d'esercito di regolare in conformità ai suoi ordini le tn.isurc a ciò necessarie. 71 0 Che non si trattasse di una preoccupazione eccessiva fu dimostrato dagli attacchi che i russi avevano ini:àato fin dal giorno 8 contro Zrebowka e Velesniov e proseguir.ono nei giorni seguenti, impegnando seriamente la difesa ausrroungarica.ìll Le Armale delle Potenze Centrali sembrarono per un momento sull'orlo di LLn nuovo crollo, non meno disastroso eli l}uello di L uck. Due fattori inten'ennero però a stabilizzare a loro favore la situazione. H primo era relativo al fatto che al momento di titi.rarsi sulla linea ad ovest di Stanislau, al riparo deU'ostacolo naturale costituito dai fiumi Zlota Lipa e Bystt.-yzyca, il Comando d'esercito dell'Arciduca Carlo era al corrente dell'imminente arrivo di consistenti rinforzi, e quindi riteneva superata la fase più
709
Heeresgruppenkomando E rzh. Ka rl, Op. n° 799, 10\'III (R.\ .\m1ata del Sud 24 42057 / 18584). 710 L.E. von Schlotheim, Die K.niserlithe. Dmt.rthe Siidm71!ee. op. cit., pp. 7475. 711 Ehrc11tage im l '11gltrk, l'a eh den .-\ngaben der Gescbichte der Rei.Lenden r\.ttillerie-Division ~r. 5, in H. Kcrchnawc, F . Ottenschlager (a cura di), Elmmbl!ch tmserr!rAJtilleril', op. cil., pp. 268-271, qui pp. 26 1-262. 403
acma della crisi. Quanto al secondo, Lechitshl' era in grado di inse):,l1lire forze nemiche .in ritirata, sia verso OYest con il XL~III Corpo d'A1111ata, sia verso sud con l'XI, ma non certo di esercitare un nuovo consistente sforzo offensivo. I suoi reparti avevano un assoluto bisogno di riordinarsi e rifornirsi, a parle il fatto che comlmgue le loro forze non erano sufficienti ad alimentare due puntate offensive oltretutto radicalmente divergenti. Solo l'entrata in guerra della Romania avrebbe potuto modificare la situal':ione, ma alla metà di agosto essa rappresenta\ra ancora solo una speran:~-a. Come osserva Dowling nella sua monografia: Benché i reparti ·.russi avanzassero, c in almeno due occasioni rnettessero piede sul suolo w1gherese nell'agosto del 1916, le tluppe eli Lechitsky non avevano più i numeri e la forza bastanti à superare le difese delle Potenz,e centrali. Anche un tentativo di varcare la Bystryzyca il 12 agosro, usando l'artiglieria ·a cavallo e alcmù veicoli blindati, venne sventaw piuttosto facilmente. La minaccia russa 111 Bucovi.na era essem:ialmeme alla fine. 712 La ritircrta dell'Armala del J11tl.
A nord dell'Annata di von Botluner, 1'11 • di Sakharov, che abbiamo 'risto csawi.te la sua spinta offensiva dopo la conquista di Brody, riprese a sua volta le operazioni agli liùzi di agosto, anche se a dire il \'ero scontri e combartlinenci, sia pur eli dll11ensi.ooi minori, erano proseguiti senza soluzione di contilluità.713 i\.Ua vigilia dell'attacco russo il comandante della 2" .Armata e il suo capo di Stato -Maggiore si incontrarono a Lemberg col nuovo comando tedesco da ceti dipendevano. Ludendorff lo annotava così nei suoi ricordi:
7 12
T. C. Dowling, Tbe 13mri!tJJ' Offimsit;e, op.cit., p. 144. Ju Osterreid;-C'Hgams letzer Krieg, B:md Y, op- ci t., PP- 148- I.J.9_
40-.J.
Conoscemmo li il generale von Bohm-Ermolli e il suo capo di Stato Maggiore generale Bardolf lsicJ, soldati di. vedute chiare e giuste coi c1uali i tedeschi hworarono sempre con piacere. Non ci ingannarono suLla poca capacità di resistenza delle loro truppe; la loro armata io seguito all'attacco ll.ISSO deLla fine di. luglio, si era ritirata dietro Brody c il corso superiore.: del Serc.:d1. I due ufficiali si rallegrarono quando promettemmo loro un reparto di truppe tedesche perché temevano una continuazione dell'attacco msso. 7 14 Mentre Cari \"On lhrdolff, uno dei più fieri a''Yersari di Conrad per la sua antica freguc.:ncazionc con l'Arciduca Francesco Ferdinando, chiosava l'esito dello stesso incontro con un sincero stupore: "E l'impressione dci due nuovi superiori? La loro fede nella vittoria era profonda, la loro fiducia non temeva scosse, la forza di volontà e di carattere originariamente tedesca. L'effetto di questa impressione su di noi fu una grandissima fiducia, con tutte le sue conseguenze psicologiche e reali." 7 15 L'obiettivo deiJ'offensiva russa restan Lemberg, che Brusilov continuava peraltro a ritenere una meta troppo ambiziosa per 1'11• ;\rmata, anche dopo le vi.ttorìe della settimana precedente. In ogni caso la spinta da essa esercitata avrebbe creato una preoccupazione in più al comando avversario, impedendogli di spostare da sud altre forze per la difesa di Kovel. I Corpi d'Armata XVIII, V e IV di Bohm-Ermolli, vennero attaccati dal V siberiano, sui due lati della ferrovia Brody-Lemberg, dal À.'VII e dal VII mssi. Lo sforzo principale venne diretto da Sakharov contro le ali interne della 14" (Nlagg. Gen. Ladislaus I-1orvath) e della 31• Divisione k.u.k. (Magg. Gen. joseph Lieb) a Ratyszcze, l'odierna Ratyshchi in Ucraina: i russ1 non riuscirono a sfondare, ma si affermarono sulla riva 714
715
E. Ludendorff, lllliei rirmli, op. cit., p. 1-1-6. C. Bardolff, So/dal ÙJJ al/m Ostemit:h, op. cit., p. 259.
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occidentale del Sereth. ""- \nche se le truppe austro-ungariche si eran o batrute bravamente, con una capacità combattiva francamente inaspettata dopo gli ultimi rovesci subiti, voo Bothmer vide con preoccupazione il forzamento del. Sereth da parte russa, al punto da distaccare a favore dell',\ rmata contermine il IV battaglione del 35° fa n teria e il III del 75° 716 . Tali riserve, cm~e quelle predisposte daLlo stesso Bohm-E nnolli, giunsero però rroppo tardi e troppo stanche per condurre il contrattacco risolutivo, che era stato affidato al comandante della 14• Divisione. Alle ·u.oo del 5 agosto i russi ri lanciavano l'azione offensiva lungo l'intero fronte della 2" ,\ rmata k.u.k., stavolta le difese austro-w1gariche, travolgendo impadroncndosj dei villaggi di Hnidawa e Zal6sce ed infliggendo gravi perdite alla 66a brigata e ai reggimenti 2o0 e 48°. Il Gen. Hòtvath cercò di arginare l'irruzi<;me russa impiegando rutte le riserve a sua disposizione, tre battaglioni in tutto. La battaglia infuriò per alcune ore, ma intorno alle 17 la 14" D ivisione dovette ripiegare, perdendo oltretutto il contatto con le rruppe che ancora resistevano suUe alture ad ovest di Reniow. A salvare la situazione, che stava per risolvers.i in un ulteriore sfondamento che ancbbe segnato il destino deUa 2" 1\rmata k.u.k, giunsero, al comando del tedesco Ten. Gen . Thcodor Melior tre battaglioni, 9uartro batterie ed uno sguadronc della 34" brigata, arrivati in mattinata da Pinsk a Lemberg: un'ulteriore dimos trazione dell'efficacia e deU'importanza del sistema di collegamenti delle retrovie delle Potenze Centrali. Non solo il fronte venne così stabilizzato, ma il mattino del 6 un comrartacco condotto dai 5 battaglioni posti agli ordini del Col. Alfred von ZeidJer chiuse la breccia apertasi al centro della difesa e L. E. vo n Schlotheim, Di;! Kaùerlù-be Dmlsr-bc Siidamm. op. cit., p. 69. La richics(a di tali rinforzi e ra giunra dire tame nte dal comandante il T\' Corpo cl'.--\rmara ku.k., Gcn. di fam . Schmid r von Gcorgcnegg (Poscn 1861-I3ad-lschl 1930) per una biografia, si veda T. Balla,ANagr TTtib017i, op. ci.t., pp. 278-279.
7 16
-+06
ris tabilì il collegamento con le m1ppe che ancora resistevano all'ala destra sul Sereth. Il consolidamento del fronte necessitava con urgenza di rinforzi ben p iù consistenti, che stavano comunque giungendo con la 197• Di,risione tedesca. I russi però colpirono prima. A mezzogiorno del 6 agosto, galvanizzati dal successo fin lì ottenuto e con uno sforzo a.nunirevole, i battaglioni di tre Divisioni russe (Y, 13" e 34•) investivano l'ala destra di Bohm-Ermolli. Secondo la ReL'lzione austriaca i difensori, pur gravemente frammischiaci, si batterono eroicamente, arrivando a riconcJLÙstate l'importante Q . 375, ma impiegarono a tale scopo fmo all'ultimo uomo ancora disponibile. Nel frattempo però era il centro del IV Corpo d'Armata (Gcn. di fam. .Albert Georg Schmidt von Georgenegg) ad inflcttcrsi, dando così modo agli attaccanti della 13• e della 34• Divisione di allargarsi sui fianchi c di costringere al r ipicgamc:.:nto l'intera difesa del Sereth. Se l.a vittoria non si trasformò in una rotea della 2a Am1ata ciò si dovette, ancora una volta, all'impiego di altri reparti dell'Armata del Sud, che vedeva sempre più prossimo il momento in cui sarebbe scata costrerta a ripiegare a sua volta, e all'arrivo di altre due Divisioni tedesche, la 195• e la 197". Queste ultime, poste gli ordini del Gen. di fant. Johannes von E benw , inglobarono quanto restava della 14• Divisione ku.k. (Magg. Gcn. Horvath) e stabilirono la nuova linea difensiva dietro la Z lota-Lipa, dove sarebbero state .raggiunt.c di li a poco dalle unità di von Botluner. Dal can to loro tutte le forze di Sakharov avevano il fiato corto. I tentativi fatti il 7 agosto p e.r spingersi ancora ad ovest non ottennero risultati c i.l comando dell'l l • ..:\.rmata si convinse che senza un u lteriore Corpo d'Armata fresco, che nessuno in quel momento era in grado di fargli giungere, non avrebbe avuto senso insistere. 717
PreuBisch 1855-Mark Baudittcn ·t924, per una biografia, si veda https: / / en.wikipeclia.o rg / wiki/ .J o hannes_ von_ Eben lt Lltimo accesso 26 aprile 2020]. 407
Von Botluner, prendendo atto del fatto che ad entrambe le sue ali i russi erano avanzati in profondità ·verso ovest e che gli attacch.i, soprattutto sul fianco sud, si facevano sempre più n'linacciosi nonostante i due Corpi d'Armata k.u.k. si fossero battuti bene, comunicò al comando del Gn1ppo d'esercito la sua iJ1tcnzionc eli ripiegare. La parte conclusi;·a di tale comunicazione recitava: . . . Date tali. ci_rcostanze fsopratturto c1uanto accaduco a nord dell'A.rmatal c nell'impossibilità di garantire una svolta neJJa situazione con la ripresa dell'offensiva a sm-1 del Dnicster in tempi prevedibili, è stato deciso, dopo un coJJoquio tra il Gen. ~on Seeckt e il Ten. Col. von Hemmer, eli ritirare l'intera Armata del Sud sulla linea eli alture di i\11agsa-ZawaloY sulla Zlota Jjpa-Poturory-Zboro'', dove solo è possibile offrire una resistenza. I movim<;nti verso tale obiettivo si sono finora svolti in conformità ai piani; per la martina del13 agosta l'Armata spera di aver raggiunto col grosso la nuova li.nea. Questa p er guanto riguarda l'ala meridionale è ratticamente favorevole, fino all'll agosto non era però predisposta. 1\ l centto appare sfavorevole, ma parziahneme rafforzata dal 1915, aU'ala nord è par:cialmente preparata e in generale tracciata in modo favorevole. Le truppe turche sono state schierate ai due lati della ferrmria Podwysokie-Kozowa, uno dei settori più arti alla difesa del fronte della Zlota Lipa; la 4W Divisione tedesca della riserva potrà il 13 agosto essere messa a disposizione del gruppo d'esercito dell' t\rciduca Carlo nella zona eli Bolczowce. [... ] L'impressione generale è che le opera:cioni del nemico neJJa scorsa settimana mirassero con la massima forL:a aù impedire dai due fianchi la ritirata dell'Annata del Sud." 7 1R Nella notte dall '1 1 al 12 agosto le sue unità si sarebbero attestate sulla Linea Maryampol-Toustobaby-Podhajcem L. F.. vo n Schlothcim, Di,• K.aùerlidJe Dmlsc!Je Stidamm, op. ci r., pp. 7879. -108
Kozowa-Zloczowka-Jezierna e nella notte dal 12 al 13 avrebbero occupato la linea eli resistenza successiva indicata dal comando eli Gruppo d'esercito. Von Seeckr e 1'~-\rciduca Carlo si dichiararono d'accordo. La rottura del contatto col nemico avvenne senza che i russi esercirassero una pressione significttiva, salvo all'ala nord dell'Xl Corpo d'Armata, dove la 32" Divisione dovette respingere la sera dell'l l agosto forti attacchi. I reparti ebbero guindi modo non solo di organizzare al meglio la fase eli ripiegamenro, ma di fare anche in tal caso tutto il possibile per rendere la vita difficile agli inseguitori. ll6° banaglione Felcfjdger, inguadraro nell'Annata del Sud fin dal gennaio del 1915 e facente ora parte della 38' Brigata di fameria k.u.k. (Magg. Gen. Karl Steiger), ne documentava così le fasi saliemi: In seguito a tale ordine il battaglione ordinò che la 4• compagnia e il comando cacciatoti coprissew la titirata lungo l'intero fronte del settore del battaglione fino alle 02.00 del 12 agosto, simulando il presidio usuale. Lo stesso valeva anche per le soUte sparatOrie delle sentinelle ed il lancio di segnalazioni lwni.nose - come avveniva nelle no tti di trincea. Nel frattempo vennero dismltte oppure predisposte per la disu·uzione al momento della parten:.r,a tutte le istallazioni in linea. Tucti i ricoveri vennero resi inutilizzabili. Bombe a mano vennero piaz7.ate a mo' di m.ine nel terreno intermedio fra le trincee c alle porte dei ricoveri, trasformati cosi in trappole ad azione rapida. Nessuna attrezzatura bellica ancora utilizzabile dm·eva cadere in mano ai russi. Essi dove,·ano trovare ostacoli ovlmclue e dovevano pagare con delle perdite la ripulitura delle trincee. ; 19 Le tmppe in ritiraca dovevano portarsi in un primo tempo sulla terza linea difensiva, che esisteva peraltro p iù sulla carta 719
Der 13. Atg11J"l - Felrljoeger-Batail!oJI 6, i.n K. Leppa, S!lde./elf{/e/1/srhe i111
Weltkrie,~, op.cit., pp. 360-363, C[ui p. 361 .
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che nella realtà. J,a pos1z1one principale era costituita da trincee poco profonde, in cert.i u:at ti contrassegnate tla una semplice serie di paletti piamati neJ terreno. E come ostacolo passivo lungo la trincea corren solo un semplice reticolato! AIJe spalle di guesta linea male io arnese scorrent poi lo Su ypa, fiancheggiato a destra e sinisa:a da \':tStc paludi, difficilmente accessibili, da nord ,·crso sud, e solo 1 k.m separa vano le nuon: posizioni tlaJ fiume, ,·arc~ICO oltJ.:ctutto da pochissimi ponti. Se i mssi aYessero auaccato con forza e decisione anebbcro potuco sospingere pane dci difensori nelle paludi dello Suypa dO\·c non sarebbero sfuggiù all'annientamento.-), Lasciando c1uindi a Hofmann iJ compiro di proteggergli le spalle, il comandante d'.Armala diede ordine alla 19• Divisione turca c alle formazioni di marcia in arri,·o di imbastire la difesa sulla Zlota Lipa c sr.abili il coll~ga m cnw wn il Gtuppo di von Eben <lÙ Albinowka. Anche CJUCsta nuova linea presemaYa non pochi punti deboli in quanto a difese predisposte, ma offri,-a condi7.ioni tattiche e di terreno decisamem.c migliori. Qui, come sul fronte di Bohm- t<: rrnolli, la notte del 13 c il martino del 1-1- agosto i russi remarono bensì per cinque ,-olte, fa,·oriti da!Ja fitta nebbia, di inflenere le ali interne della 15• (1\lagg. Gen. Hcinrich Tcisinger von TUllenburg) c della 36" DiYisionc (Magg. Gcn. ~Iaximilian von Nohring) tra l( rymido'T c Konczak.i Nowc, peraltro senza succegso. '"21•Dtr l J. ./IJtgiiSI - felt!Jaeger-Batailloll 6, in K. Lcppa, Sl!de!mdmt.rdJe ÌIIJ lf'i>/tkrieg. op. cit., p. 361. Lo stesso 12 agosro, con l'aiuro di un sold:uo ili nazionalità ceca, Joscf ~[rnak, peraltro profw11atameme paWJW, il Ce n. T.an Ccorgic,-ic Kornilo', che era ~mro catturato dagli au$rriaci nel 1915 mentre combatte,·a ndlc file dell'W \m1ata ili Brusilm, riusciv:1 a fuggiJ·e. Sarebbe rientrato nclk linc<· russe solo il ~ settembre successivo, ma la sua fuga rappn:sentù ll11 duro smacco per l'appa r:IL() eli sicurC44a k.u.k. Si veda: Deutsc h n~ IÌ o n a l cn Ceschaftstellc (a cura di), Das l 'l'd.wltm der Trched11m, op. cit., pp. 357-358. Com'è no to, Kornilm· avrebbe poi sostituito lo stesso 13rusil0\' quale Capo J.i Stato i\ laggiorc ddl'csercim ru>so del governo Kcrcnsky. ~lO
Altrettanto poco raggiunsero il loro scopo gli sforzi profusi dalle truppe di Scherbatchev ai due lati di Kozowa contro il fronte del Corpo d'Armata Hofmann. l turchi respinsero un'azione offensiva contro la stazione ferroviaria di Potutory. Soltanto a Koniuchy e Augustowka (19• Divisione turca) i russi .riuscirono a mettere provvìsoriamente piede nelle trincee, con un forre attacco condotto da tre reggimenti. Dopo qualche ora doveLtero però sgomberare nuovamente il luogo dell'irnt%ione con la perdita dì 320 prigionieri. Anche c1ui la spinta offensiva :;.arista era giunta al termine. 721 Con un ordine del giorno di cui va dato merito a von Bothmer, in un momento in cui il morale austroungat-ico non avrebbe potuto essere più basso, il XIII Corpo d'Armata k. u.k. e in particolare il 18° reggimento di Koniggrat% vennero ringraziati per il valore dimostrato.
L 'intm;ento in guerra del/et lvmtanicr. La seconda quindicina di agosto non fu segnata da altre grandi battaglie sul "fronte sud-occidentale". Oltre alla forza, l'esercito russo aveva esaurito anche le idee. Non era oggettivamente possibile chiedere di più a unità che erano ormai imbottite di complementi necessariamente poco addestrati, perché tratti largamente dalle fila dei "territoriali", che si erano illusi di non dover mai combattere in guanto addetti alla sorveglianza delle retrovie. Gli Ldti.mi attacchi su Kovel avevano trasformato le brillami vittorie di giugno in quella che cupamente gli ufficiali russi chiamavano la "fossa"; le fomi austriache, che pur vanno utilizzate con cautela per il loro chiaro intento agiografico, parlando dell'impiego dell' lla Armata a Brody, l'avevano definito senza mezzi termini il "mattatoio" della fanteria zarista. Inoltre l'ancora possibile, e temuta, conquista di Lemberg, a parte diventare ogni giorno più difficile per l'energica 721
LE. von Schlotheim, Die Kaiserlicbr Dmtstbe Siidctmm, op. cit., p. 80. ~11
riort.,l'11nizzazione delia difesa condona da Hindenburg c Ludendorff, fini,-a con l'aYere un'importanza solamenre poliùca. Dal punto di ,·ista strategico anche la sua occupazione non a\rebbe spinto che di qualche altra decina di km iJ fronte ,-erso m·est, senza che le grandi unità del "fro nte sud-occidentale" a,-essero alcuna possibilità reale di tlare respiro operacivo a tale conquista. L'cserciro russo non rin1ase inerte. L'iniziati,ra pa!'SÒ però al "fronte occidentale" c a quello "settentrionale", senza peraltro che i nuo'i sacrifici imposti all'.-\nnata Speciale negli attacchi del 18-21 agosro contro l'aJa destra del Gruppo d'esercito del Principe Lcopoldo di Ba,iera, o l'auacco del Geo. 1ikolai VhHlimirmich Ruzsky, che il l O agosto era stato chiamato a sostituire Kuropatkin, contro l'W :-\ rmata tedesca tra Riga c Friedrichstadt della fine del mese ottenessero' altro che un ulteriore, inutile, aumento delle perdite. ,\mmesso che i procedimenci tattici adottati da Brusilov avessero • comrimo i rcca lcirranci coll eghi, essi a\·e\·ano perso tutti i fattori di nO\-ità c sorpresa essenziali per il loro successo c i repani tedeschi erano in grado di contrapporre contromisure assolma.mcme efficaci. Le sconc di munuionamenro disponibili erano poi ad un livello così basso da rischiare di mettere in serissima difficoltà la difesa, nel caso di una ripresa offensiva da parte delle Poten%e Centrali che non si po [e\ra escludere a prio ri. Kovel in particolare com.lnuava ad esercitare una grande forY.a di attrazione su Alekseye,· e la S tcwka, il che porta,·a ad alimentare con sempre nuO\'C forze L\rmata Speciale e le . \rmate 3a e sa operanti ai suoi fianclù. Per quanto la cosa possa oggi apparire insensata, nell'ottica di una guerra di coalizione in cui il gioco delle risen-e si climostra,·a fonda mentale, l'insistere ad auaccare Kovel era ritenuto conwnc.]UC " pagante" , .lo un momento in cui i tedeschi erano duramente ÌJ:n pegnati sulla Somm.c oltre che a Verdun, gli austro-ungarici dmrevano contenere i rinnovati attacchi italiani suU'l sonzo e l'entrata in guerra della Romania -112
prometteva di mettere ulteriormente sotto pressione gli Imperi Cenu:ali e i loro alleati.722 1115 agosto, tJuando Romei Longhena e Marsengo ebbe.ro un colloc1uio a Mogilev con il Capo eli Stato 1\tlaggiore russo, nel corso del quale affrontarono il tema del prosieguo deLla campagna, Alekseyev si dimostrò poco fiducioso sull'esito della prevista concornitante offensiva delle forze alleate in Macedonia, c alquanto scemco anche stù valore dell'intervento n.1meno.123 Inelipendentemcme da guamo avrebbe fatto la Romania, intende,'a perciò continuare ad agire lungo guattro direru:ici, nme ben note: KolomeaMarmaros Szigeth, con obiettivo i valichi dei Carpazi per coprire il fianco sinistro russo e fornire appoggio ai nuneni qualora si fossero mossi, Stanislau-Lemberg e LuckLemberg, miranti entrambi alla concjtÙsta di c1uesto nodo ferroviario, e Rozhyshche-Kovel. Secondo Marsengo, l'importanza degli obiettivi individuati era sottolinema dal fatto che lungo tutte quattro le direttrici le forze austroungariche erano state rinforzate da truppe tedesche. Quanto a Kovel, a elifesa delle vie d'accesso alla città gli austrotedeschi avevano concentrato ben 14 Divisioni. Quest'ultima annotazione, fatta tJUasi eli passaggio, come del resto l'accenno agli onnipresenti rinforzi tedeschi, evidenzia ancora una volta l'importanza del controUo centrali:c.zato delle riserve. Fu t}uesto fattore, insieme ai fronti fortificati, che condizionò l'andamemo del conflitto e permise agli austro-tedesclù dj resistere alla pressione concentrica dell'Intesa. Se in giugno c.tano arrivate su l fronte orientale una dozzina eli Divisioni, in condizioni dj rdativa efficienza, entro la metà d_i agosto il travaso comp lessivo eli forze verso i campi della Vohnia, della Galizia e della Bucovi.na era equivalente alla consistenza dell'esercito austro-ungarico in 722
La convenzione militare fumata dal governo rumeno il l 7 agosto con gli alleati dell'Intesa è riportata in sintesi in Y. Danilov, La Rm:rie dans la Gtterre Mo11ditt!e, op. cit., p. 507. 72 -' M. Marsengo, Eroi se11za /11,-e. op. cir.. p. 96. 413
Galizia nel 1914: 30 DiYisioni di fanteria e tre Di,-lsioni e mezza di ca,·aUeria. Questi numeri erano più che sufficienti a bilanciare llLHtnro nello stesso periodo ave,·a ricevmo il "fronte sud-occidcmale", \'ale a dire tre Divisioni entro la med di giugno, lS entro la metà di luglio e altre R entro la metà di agosto ."~4 Nel contempo i russi aYe,·ano progressinuneme abbandonato il "metodo Brusilm·", che ranti successi ave,•a portato nella prima metà di giugno c poi ancora nella prima rnetà di luglio, per tornare - sopntttutto nello sforzo offensivo su Km·cl - allo schema delia "falange": ~tttacc hi a massa su fronti ristretti con un massiccio supporro d'artiglieria. Il cambjamento era stato in qualche modo imposro dalla declinante qualità del materiale umano, con i sempre più numerosi complementi e reparti di rimpiazzo, che non potevano' avere la prepara;t.ionc necessari~ dal venir meno del fattore 1empo, indispensabile presupposto per organizzare un'offcnsi,-a su ''asm scala con la cura dei particolari che a,-e,·a contraddistimo gli sforzi iniziali, nonché dalla più o meno recondita com·inzione che contro i tedeschi le tattiche che si erano climosrrate efficaci contro gli austro-ungarici non avrebbero funzionato. Tnfllle l'attacco su ampi tratti di fronte utitizzato in precedenza richiedc,-a w1a disponibilità di forze che non esistc,-a più: se alla fine di agosw le perdite dell'esercito austro-ungarico assommavano a 614.000 uomini e quelle dcll'cserciLO tedesco ad ah11eno 150.000 uomini, non molto minore era il sa lasso subito dall'eserciro russo. ·25 Tutto questo congiurò a dctcnninare u11 radicale cambiamen1·o d'impostnione, che
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'\.. Stooe, Tbr li astem Front, op. cit., p. 269. ì'\. Srone, TIJr E nslem Front. op. ci t., p. 266. T.a nuncuranzn russa nell'impiego dcllt: vite umane è, come abbì:1mo visw. una cosr:mtc se non un vero e proprio topos della memorialistìca, non esclus~ ncmmeno ljliCLl a russa.. Per un:'l tcstùnon.ianza di pane ungherese, sì n:dn \. Székcly, A 38-tiS :(!lsz/d a/att, [Sotto la bandiera del 38°j, J ,égn\dy Tesl'\'érek Kiadiisa, Budapest 1916 [?j, pp. 100-101. ·2;
puntava soprattutto sulla superiorità numerica locale, ma che in seguito ad Lma serie di fattori, geografici, climatici c tattici andò incontro ad un sant,>uinoso fallimento. Lo schema dell'attacco con ondate lineari, che per l'esercito russo era peraltro innovativo, rispondeva all'esigenza di facilitare l'azione di comando anche nei confronti di coscritti addestrati solo sornmariamente, ma era prevedibile, mancava di flessibilità ed era sempre più dipendente dal supporto di fuoco aderente, assicurato da quelle armi di reparto- bombarde, lanciabombe, cannoni per la fanteria, lanciafiamme - ancora poco presenti nelle dmazioni dei fanti russi. Il ricorso alla "falange", oltre a 1-ispondere ad esigem:e contingenti, era più nelle corde dei loro comandi, ma in termini di risorse era ancora più dispendioso. Con un tasso di perdite che rimaneva spaventoso, c scorte di munizionamcnto in rapido esaurimento, gli attacchi verso Kovel p ersero rapid;u11ente di forza e convinzione.726 Ne seguì un adeguarsi reciproco alla guerra di posizione che Lobanmr-Rostovsky, ancora nelle file della Guardia quale comandame delle sezioni da pom e, ricordava cosi: Occasionalmente avvenivano ancora aspri combattimenti, ma per lo più di natura locale. Un saliente del fronte, che per la sua configurazione era soprannominaco "i baffi di
726
Ciò porta a guardare con occhi diversi anche le considerazioni di Bmsilov, farte proprie da J\I.V. O s'kin, Bmsilottsk!J proryt', op. ci t., p . 194: "Nel suo rappo rto del 22 agosto, alla Stm;ka, \ . .\. I3tusilov sottolineò l'impossibilità di "ottenere grandi successi dal fronte sud-occidentale" con una "modalità di azione tigorosamente passiva" delle _\ rmate del fronte occidentale. 11 Comandanre del fronre sud-occidemale giustamente credeva che la "natura protratta e incerta" della lotta che si sviluppava nella parte del fron te orienralc sullo Stokhod, sarebbe radicalmente cambiata se entrambi i fronti avessero attaccato." Q uando il 30 agosto Bmsilov chiese nuovamente alla Stm;ka un'azione di supporto verso Kovd da parte di Everr, a parriJ·e dal 3 serrembre, si scontrò coo l'aperto scetticismo di Alekseyev, ormai convinto che sul fronte dello Stochod non sarebbe più srata possibile alcw1a Yittoria. 415
Guglielmo" era l'obiettivo di duri scontri. !\'l a ques te battaglie non duravano mai più di un giorno ed a\·e,ano come risultatO solo w1a breve avanzata o una ritirata di poche centinaia di.pmfs. Una ferroria a scartamento ridotto venne cosrrtùta W t Luck c il fronte; i rifornimenti erano abbondanti c le YOCÌ che circolanmo dicc\ano che saremmo rimasti li per tmto l'im'erno fin o ad una nuova offenSÌ\'a che ancbbe anHo inizio in prima,·cra.- 27
Il
il
Il solo fartore che anebbe potuto rilanciare a favore dell'Intesa le operazioni sul teatro bellico sud-orienrale era l'entrata in guerra della Romania. Il sen•izio di informazioni redesco a,-e,·a lanciato un grido d'allarme a proposito del fatto che le \'Ìttoric russe in Buco,•.ina, a partire dalla metà di luglio, avenmo orienrato l'incerto governo <.li Bucarest ati optare per l'cnrrata in guerra. Del res to, oltre a._ finanziare una campagna eli stampa pro-lnrcsa che face\"a [e,·a sul rerna deUa G rande Ron1arùa e <.Iella liberazione deUa Transilvania dal giogo ungherese, w ccando corde sensibili de l 'animo LUmeno, la Russia a\·eva prom esso un sostegno materiale c ili cruppc, n nendo in parte inco ntro alle richieste dd prim o ministro Io n Brat.ianu che conrinuant ad alzare la posta. Conrad, dal canto suo, em profondamente comrinlo che l'ennesimo " tradimento" di un ex-membro della Triplice _-\Ucanza ci sarebbe Stato c, come abbiamo \'Ìsto, era giunto a togliere all'1hmata di von BoLhmcr uno dei generali che gli <..la,ano maggior affidamenro, . \rz 'on Straussenburg, per cos tituire ai suoi ordini llna nuova Armata da schierare a difesa del confine ungaro-rumeno. Secondo una linea di pensiero che gli era cara, avc,·a anzi chiesto ai tedeschi dato che l'.\ usrria- Ungheria non a\-eYa le for7.C per farlo un attacco preventi;·o, per "punire" la prevista iniziati,·a rumena. Falkenhayn da pane sua non credc,·a la Romarùa proma a colpire, sostenuto in questa com·in zione dal parere
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.\. l.obanoY-R.osto\·sl-.·y, Tbe Gri11dÙ{V, Md/, op. ciL., fl· 192.
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dell'addetto militare tedesco a Bucarest, che ancora alla metà di agosto riteneva improbabile la scelta a favore del conflitto. La minaccia rappresentata dalle mire bulgare sulla Dobmgia era per lui ancora sufficiente ad indurre alla cautela il governo rumeno, a dispettO dell'iniziativa intrapresa dall'eserdto di Sofia in :i\IIacedonia, che vi aveva impegnato il grosso delle forze bulgare. Un esercito composto pressoch é esclusivamente da contadini non avrebbe comunc1ue attaccata prima della fine del raccoltO, anche perché una p~ute consistente dei cereali da mietere era già stata venduta alla Germania. Infine la diffidenza nei confronti di Coru:ad non era affatto d.im.i.nuita e Falkenhayn sospettava che il comando di Teschen avrebbe ingigantito qualsiasi minaccia pur di costringerlo ad impiegare altre for7.e tedesche sul fronte oriemale.'=~8 Il 27 agosto però la Romania dichiarava guerra alle Potenze Centrali e dava il v1a ad una delle campagne più disastrose condotte da un paese belligerante nel corso del conflitto, che, richùummdo in quel teatro di guer.ra eccentrico forze zariste sempre più consistenti, segnò la fine definitiva dell"'offensìva Brusilov".729 1\ cascata si ebbero una serie di eventi non meno decisivi. I-''alkenhayn, screditato agli occhi di Guglielmo Tl da una serie eccessiva di insuccessi, conclusa appunto dall'abbaglio preso nei confronti della Romania, veniva sostituito come largamente 728
Nel suo volume sul Comando Supremo, Falkcnhayn dà ovviamente una versione totalmente diversa, sosrcncndo di a\·er previsto l'entr;lta in guerra della Romania c di aver preso provveùimenti adeguati fin dal 29 luglio: si veda E. Falkenhayn, J/ Coma11do SupreJ!lo, op. ci t., pp. 208-209. 729 Sulle premesse di CJuesro intctvemo, si dmancla a S . •-1àure, IIJe RIISsiaii-RolllciiiÙJII Diplo111atir Negotia!Ù!IIJ behvem 19/4 cmd 1916 jor Ron;ania's ENtry i1110 tue Fil:rtiJYrnfri i.J'l'ar, iJl "Bylyc Gody", a. 54,2019, pp. 1907-1917 (in russo) c A. I-lan.uig, AJtS!ria-Illll(gary mtd RtJ11Jt711ian E 11try into tue J,V'ar t 9 t 6. A Sttlffy rif Vien11ese P11blir Opi11ion, in C.-T ... ' l'opor and .r\.. Rube! (a cura di), 'T/le tfllkiiOJ/lJI war" jro1t1 Eastem E11rope: llillJtmia beflvmr al/ics cmrl ettetJJies {19/6-19 t 8), Ia~i 2016, pp. 93-11 ], qui pp. 93 c ss. 41 7
previsto nell'eserciw imperiale tedesco dal duo Hindenburg-Ludendorff. La Germania premette quindi per la creazione eli un comando unificato e, per rogliere ogni dt1bbio a riguardo a Francesco Giuseppe, fece presente all'allearo che daJ 28 agosto, al termine di un mese eli crescenti tensioni tra i due paesi, si rro\aYa a sua ,·olra in guerra con l'Italia: il fronte italiano cessava cosi eli essere di esclusiYa pcrtinem~a del comando di Teschcn. L'esito si sarebbe avuto un anno dopo a Caporetto, ma per Conrad si trattò di un boccone mo.lco amaro da trangugiare.-'" li "terzo" Comando Supremo tedesco si rapportò sem~a dubbio con maggior rispeno ,·erso il Capo eli Staro Maggiore k.u.k., ma la sua valutazione dell'esercito austroLLngarico, così come della sua leadersuijl era però non meno critica eli quella eli Falkenhayn. In certa misura, secondo la formulazione eli un osse1Tamre conre~poraneo, Hindenburg e Ludendorff misero ugualmente a Conrad "l'anello al naso", solo lo fecero in modo più elegante e correse.--' 1 D ue pagine dopo <wer ricordato le circostanze del suo esonero dall'incarico eli Capo di Stato ~Iaggiorc dell'eserciw tedesco, Fall<enhayn riassumeva in questi terrnmt la condizione dell'i\ustria-Ungheria e del suo esercito:
' 141 In un rapporto a Frnncesco Giu~cppe, Conrad arri,·ò ad affermare cht" iJ solo sC<>po d ella Gc nnania c.: m d i completare la su11 cgemuni~t i> ulla Duplice .\Ionarchia. L)';~ltro camo l'ambasciatore tc:dt"sco a \"ienna, r lcinrich ,·on Tschirschky und Bogcndorff, nfcri,·a di lui nc:l seuembre 1916 che Cumad sapenl solo immaginare pi~ni grandiosi per cui gli m:mca\'<UlU le fo rze, non aveva alcuna fami liarità col fro me e difcnava di llu:dsiasi conoscenza personale delle zone dove tali piani anebbcro ÙO\'Uto essere anuari: Il. llen\ig. T/N Pirstll"orld ffar, op. cit. pp. 21621 7. 7 " Lein, Ei11 BiiJJdJJis, op. cit .. p. 9..J. e R.L. Di :-.lardo, D.J. l J ughcs, Gmllfli!J alld Corllitioll w~rlifare ili lbt ll"orfd lri n:r: A (OIIIpnmtire Jt/I(!J', in "\'\"ar in fTistory", a. 8, 200 l, pp. 166-190, l JlÙ pp. 1- 2, l T - J79.
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Nelle relazioni di servizio con guel Comando Supremo vi era peraltro un limite oltre il guale alle intese amichevoli doveva subentrare una certa costrizione: e cioè quando si trattava di mantenere nei confini resi necessari dai concetti della condotta generale di guerra i piani particolari dell'Austria-Ungheria oltrepassanti le sue for7-e c i suoi mezzi. E la do/oro.ra es;Jerienza degli 11/timi tempi avevc1 reso necessario accentrare in modo t1ficiale in mani tede.rc!Je la condotta generale della ,guerra. 732 corsivo nostro]
r
Alla fine del mese un altro dei promgonisti indiscussi, suo malgrado, dell'intero ciclo operativo del fronte orientale dell'estate del 1916, il Gen. Pflanzer-Baltin, veniva allontanato su esplicico "suggerimento" cedesco. Aveva così inizio una fase del tutto nuova della guerra sul teatro bellico orientale, incenerata appunto sull'intervento della Romania, sull'aimo russo e sulla successiva, devastante controffensiva condotta dalle Potenze Centrali. Nella convenzione militare russo-nm1ena siglata il 17 agosto la Russia si era accollata l'obbligo, g1.à durante la mobilitazione e la radunata dell'esercito rumeno, di garantire con un'Armata la DobJugia da eventuali iniziative bulgare c di dispiegare un'attività estremamente energica sull'intero fronte austro-ungarico. Ciò spinse Brusilm· appunto a chiedere nuovi sforzi alle sue Armate meridionali, ormai esaurite da tre mesi consecutivi di campagne offensive.m Questi ulteriori sforzi, che non si pronunciarono che a partire dal 31 agosto e non ottennero risultati rileva n ti, avevano ben poco a che vedere con l'offensiva lanciata i.n giugno con tante speranze cd esulano pertanto dai limiti di questo conuibuto.714 732
E. Falkenhayn, 11 Coma11do .Sttpre111o, op. cit. , p. :211. M. Hoen, Die Kii111pft i111 Ostw, op. cit., p. 254. 73 ~ Così, ad esempio, G. 13uchana~, lv!y ivli.rsio11, op. cit., p. 2. Per un parere diverso si veda Jl L Cockfield, R!ISsia'.r Iro11 Gmeml, op. cir., pp. 733
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Vale allora la pena di chiudere il racconto di qucll'csta[c di sacrifici e di sangue con le parole che -:\Iarsengo scrisse sul suo diario alla daLa del 2 settembre, parole che, pur ccrramenre riviste prima di darle aUe stampe, consetTano rutto il sapore di un funesto presagio : Fino a c1uesto momemo le cose sono andate bene. "-\ nebbero potuto andare benissimo c forse l'offensin t eli Bwss iJoff si sarebbe decisa con la ...-inoria decisi,·a c schiacciante. Se E\·crdl e Kuroparkin aYessero fatto il loro dO\·cre. l dieci milioni di soldan russi sono ancora tenuti saldamente in pugno da ~-\lexcicff, ma imamo siamo nel mese di settembre c la campagna è fuùta, e si a\TCrtono simorni preoccupanti. È cominciato il maltempo. Piogge torrcm:iali colmano di acqua c fango le trincee. 11 poderoso esercito comincia a sneJTarsi nella l\1elanconia del prossimo inverno. Lo Zar festeggia ancora al lo Stm·bt il suo compleanno, •ma le Yoci che lo salutano sono come strozzate da un'angoscia indicibi le. ,\ lcxcieff è scuro in ,-olro come il cielo che fa pesare su :'.Ioghjlcff la sua cappa eli piombo.- 35
204-20?, ~econdo cui l'"offcnsÌ\'a Brusilo\·" si protrasse fino au ottobre. Tale :1rgomcntnione appare bas:m1 più ~ulla continuità dcll'a:-:iom: di co m:~ ndo esercitata dal "generale.: di ferro" c he su convinccnli cagioni J i carattere opcratiYo. ' 15 1 \ L ~ l arscngo, Eroi se~~~ l11re, np. cir., p. 97.
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CON CLL -swt,rE
Per un conflitto de.lle dimensioni, della durata e della complessità delia Prima guerra mondiale è difficile indicare con precisione momenti decisivi o punti di svolta. Il rischio è ad un tempo c1uello di trasforma1·e singoli eventi politici o militari, se non addirittura aspetti specifici alloro interno, in momenti essenziali il cui veri ficarsi condi?:ionò, o avrebbe potuto condizionare in caso di esito diverso, l'andamemo dell'intero conflitto. O al conuario è possibile trascurare la dimensione globalinante delle intcrconnessioni che esistevano ua i diversi teatri operativi, e sortovalmare di conseguenza la portata di avvenimenti e decisioni che, in modo più o meno palese, condizionarono nelle sue molte sfaccettature e negli esiti ftnali uno scontro titanico senza precedenti nella storia, anche per l'evento pandemico l'epidemia di febbre spagnola - che gh s.i sonappose nel 1918. L'ovvia constata?:ione, spesso proposta con troppa superficialità, che si tt:attò del primo conflitto radicalmente industriale della storia, in cui la vittoria doveva per forza premiare il complesso economico-finanziario -induscriale maggiormente attrezzato ad affrontare la lotta, può indmre ad ignorare, nel suo pur fondamentale richiamo alla dimensione economica, il peso specifico deUe singole battaglie e dei diversi fronti. L'odierna analisi storica non può però rimanere confmata in un tale ambito, anche perché la scelta del teatro operativo su cui concentrare gli sforzi catalizzò la discussione all'interno delle alleanze e a ben vedere fu l'elemento che più eli ogni altro condizionò non solo l'andamento e la durata del conflirro, ma anche gli sviluppi socio-politici del dopoguerra, in particolare l'affermarsi del "nazionalismo". Altri fattori, spesso indicati dalla swriografia o resi "popolari" dai media, sopramHto nel corso del centenario appena terminato, risultano cenamente meno connotanti, e in fondo meno innovativi di quanto si porrebbe credere. La +21
na\·e corazzata e il sommergibile a\·e, ano fauo la loro prima comparsa nella Guerra di Secessione americana degli anni '60 dell'800, e quel confliuo aveva \· isto anche l'impiego della mitragliatrice c sancito l'.i.mpo rt:a n ~:a del Lelegra.fo c delle ferrm ·ie, ribadita dalla g uerra franco-prussiana dd 1870. La trincea, il rcricolaw, l'artiglieria a tiro rapido con proiettili ad alro esplosivo, ave,·ano anlto largo impiego nella guerra tusso-giapponese del 190-J.-1905, e negli anru succcssi'-i gli srati maggiori delle di,·ersc potenze europee, t]tH.:llo russo in pr.i.mis (nell' Akadcmiia Gmerai'11q~o sbtabc1f Y•, a\·rcbbero cercato eli int]wtdrarli Ln un contesto dottrinale comunque impernialo sul primaw dell'offensin1. 1 proiettili a shrapnel. risalenti cqme concezione addiriuura alla ftne del '700, con la seconda ri,·oluzione indusuiale erano d.iYentati più affidabili c letali, ma anche in gucsta forma erano comungue già stati impiegari nella guerra aqglo-boera all'alba del '900. Q uanto alle armi chimic he, almeno concettualmente, erano già note e temute prima della Grande Guerra, tanto da ispirare la letteratura pacifista (da :\ngell a Bloch) c figurare all'ordine del giorno alla conferenza dell',\ja del 1907, propiziata proprio dallo zar. Delle due novità assolute, una, il ca rro armato, ebbe un ruolo .i.J11pon antc ma n o n riso luti\'O nell'ultimo anno di guerra, l'altra, l'aeroplano, pOLenzialmente ancora più inno,·aci,-a, che a\c\·a anlto il suo bar tes.i.J11o del fuoco nella guerra italo-turca in Libia, a dispeno di uno S\'iluppo espo nenziale non fu mai in grado, da sola, di far pendere la bilancia straregica a favore di uno dei conten denti. T utte q ueste itmovazio ni nel campo degli armamenti tro\·arono una nuoYa dimens ione nell'arco del conllirto, ma p ur " 16
Si ,·cda a riguardo lJUanto so~rcnuro c.Ia ,\ l. :-.tayzel, The Fom~r~lio11, op. ci t., pp. 308-309. Sulle principali SYOltt: di tale emluz ionc, .J. Leonhard,
U. Yon f-fi rsch h ~ uscn, Does tht Et"p;,., .rt1iki• /Jrl(.·k? Tbe Modi'/ r!fthe Nfltioll i11 Anm as a Chalh'llge Jor Mlflti-lit/)I!Ìt E111pires i11 !be Nilll'll'mlb 171/(lfm!J; 'Jivmtietb Cm!IIIJ. in ·:Journal o( ,\Iodcrn r:.uropcan [ Jistory", a. 5, :2007, pp. 196-?23, qui p. :20"'. .Q2
diset,mandone lo scenano non riuscirono, prese singolarmente, a deciderne l'esito, un esito che fu il risultato di più fattori, mareriali e concettuali, intendendo con gucsro anche la capacità eli utilizzare al meglio le nuove :umi, impostando su basi diverse la domina d'impiego c quindi l'addestramento dei reparti. È poi significativo che anche due e\'enti epoca.Li per l'imera storia comemporanea non ebbero un impatto immediato sul conflitto. La rivoluzione russa del febbraio 1917 e la successiva pace di Brest-Litovsk del marzo 1918 non fecero che consacrare - con l'intermez:w dell'offensiva Kcrcns.b.7 - una situazione di "tregua d'armi" sul fronte orientale che consentiva da mesi mmai al "ter7.o" comando supremo tedesco di Hindenburg-Ludendorff di concentrare l'attenzione ad ovest. La Germania poté così riprendere l'iniziativa, ma il suo effetto fu compromesso dalle scelte fatte nel definire gli obietti,-; delle nuove offensive, lanciate su direttrici divergenti e senza una chiara visione operativostrategica.737 11 secondo di tali eventi, destinato a condizionare la storia europea fino ad oggi, fu l'entrata in guerra degli Stati Uniti. Ncnuneno essa modificò per mesi gli equilibri strategici, per i tempi richiesti dalla creazione e dal trasporto di un esercito in Europa nonché per il rifiuto del comandante statunitense, Gen. Pershi.ng, a consentire l'in1piego delle truppe a.i suoi ordini nell'ambito degli eserciti della coali7.ione c pLima di w1 adeguato addestramento al nuovo tipo di guerra in corso.738 Nel corso degli studi che hanno cosrellaro il .lungo "centenario", tanto numerosi guanto troppo spesso inutilmente ripetitivi, l'attenzione p er gli aspetti politicoeconomici del conflitto, c di contro l'indagine a volte perfino troppo minuziosa degli e\renti sul campo di 737
D .T. Zabecki, The Gmeral'.r lr"m: Opem!Ìollal L're/ C(}mlllcll!d (}Il the I.I:Y"estem Fro11t i11 1918, Tn diana Un.i.vcrsity Press, Bloomi.ngton 2018, cap. 8, 9, 10. 738 DT. Zabecki, 'l'be Gmeml's IVc11; op. cit., cap. 12 c ss. 423
battaglia, ramo l'una quanro l'alrra indirizzate alle specifiche realtà nazionali, se non regionali, non hanno contribuito a cogliere la reallà dj un confliuo che ha nsto una forte in tcrdjpendenza Lra i vari fronti. .\Je sono state spesso trascurare la dimensione straLegica e quella do minale, destinate entrambe a n:10dellare i decenni successi,·i ben oltre il 19-f.S e la definitiYa sconfina della Germania. _\l tempo stesso i remati,;, molti dei quali di assolmo pregio, dj andare oltre le YÌcende di uno specifico teatro dj operazioni hanno por tato tanto gli studjosi quanto il gmsso pubblico a soffermarsi soprattutto sul fronte occidentale e su <-]UCÌ campi dj battaglia della Champagne, di Piccardja c dcUc Fiandre, già noti da secoli per essere l'arena di combattimento d'Europa. Questa ,·isione, sosremna da una sroriot,rrafia tanto forte guanto strunurata qual è quella di ma rrice anglosassone e in parte anche francese c ~cdcsca, ha portato a relegare sullo sfondo gli altri fron ti, fornendo una ,·isione djstona del conflitto. Ben poco fuo ri d'Italia è stato serino sul frome italo-ausrriaco, c anche in Italia ci si è concentraci su un tipo dj approccio, quello dell"'inutile strage", che sortolinca dO\·erosameme il sacriftcio dci combattenti , ma aggmnge relativamente poco alla comprensione degli eventi. ~-\ nche la storiografia locale, viva c presente sopratnuto nel Triveneto c alla quale mo lto si de,-c in tennini di ricerca d'archiY1o c sul territorio, solo in qualche caso è riuscita ad andare oltre la ricostruzione di quanto accadde in uno specifico serrare o a un determù1ato repa rto. Si mutn di tasselli preziosi, ma che devono essere necessariamente compos ti in un riù ampio m osaico se non ~i \'uole che il low s.iguificaLo ,·enga irri.medjabilmcntc distOrto. Quanto agli altri fronti il quadro che si presenta è ancora più deficitario: se la sroriografia anglosassone lascia qualche spazio alle campagne de.i D ardanc.Ui c dj P alestina, anche per il loro sapore esotico e per l'innegabile collegamento della seconda con la sempre presente questione mediorientale,
ben poco è stato sctitto a proposito dei Balcani, del Caucaso, della Mesopotamia. Per non parlare dell' Africa, a cominciare dalla già allora turbolenta Libia, ed anche eli quel teatro bellico orientale che ebbe caratteristiche sue proprie e tischiò eli diventare anzirempo la tomba dell'Impero austro-ungarico. A determinare tUla tale trascuratezza hanno contribuito diversi fattori, dalla lontananza geografica alle difficoltà linguistiche, ma soprattutto vi si può vedere l'effetto della rivoluzione del 1917, che portò la Russia ad uscire da tluel contesto europeo al quale si era affacciata in ritardo. La stessa storiografia russa eli matrice sov1etica era eli conseguenza interessata a fornire del conflitto c dei suoi antefatti un'interpretazione funziona le alla costtuzione eli un nuovo mondo e eli una nuova società, cancellando o quasi l'esperienza della compagine imperiale a favore della nuova Russia comunista. Dopo il fervore rivoluzionario dci primi anni, o addirittura dei primi mesi successivi all'instaurazione del regime dei soviet, almeno in campo 1nilirare gli elementi eli cont:imtità si rivelarono più numerosi eli quelli di discontinuità, e come tali vennero riconosciuti dalla ricerca. Il clibattiw molto acceso sul tipo di strumento militare di cui avrebbe dovuto dotarsi il nuovo stato fu r isolto una volta per tutte ncll920, come conseguenza della sconfitta subita in Polonia. L'Annata Rossa, accamonata nei fatti se non a parole l'esperienza della milizia popolare e delle Guardie Rosse, venne ad essere costrtùca sulla solida intelaiatura fornita da ufficiali e sottuffi.ciali che avevano servito nelle i\rmate dello zar. Identificati in un primo tempo con il termine eli "specialisti", quasi a sottolineare che la loro presenza era un male necessario, guardati con sospetto e affiancati dai "commissari politici" con funzione di controllo ideologico, tanto che molti dì loro avrebbero poi a\ruto una tragica fme nelle purghe stalin.iane del1937-1 939, furono gucsti uomini a cosuuire un esercito di nuovo modello. Questo esercito e la forza aerea destinata ad affiancarlo accinsero a piene mani
aIl'esperienza ma nua ta tra il 19 1-1- e il 19 17, riYisca su ila base degli insegnamenti deUa successiYa guerra ciYile. Tra le esperienze belliche nessuna ebbe a li,·ello dottrinale lo stesso Yalore fondame deU'"offensi\·a Brusilo\·", a lm1go studiata con attenzione nelle principali scuole militari soYieti.chc-''1 e alla quale si può in ultima analisi far risalire l'origine del concetto di " battaglia profonda". Un con cetto che, sv iluppato negli anni '30; 1" c messo in atto nella fase conclusiYa della Grande Guerra Patriottica conLro l'inn1sione nazi-fascista, fu rilanciam nella seconda meri\ degli anni '60 in contrapposizione alla dottrina ·.\ TO della "risposta flessibiJe" . .Al di l~ della sostanziaJe u:ascunnczza che la storiografia iLal iana le ha risen·aro, almeno negli ultimi decenni, l'"offensin 1 Bms.ilm·" costituisce indubbiamente uno dci momenti c delle battaglie chimTc delle vicende ~ l ari del I9 14-18. Il suo successo dipese in larga misura, come anebbe suggerito •15 anni dopo Liddell Han, dall'"esscrsi posta obierti,·i alternati,i'' anziché un'unica meta, in quanto "un piano deYe a\·ere dci rami come un albero, se si \·uolc che dia fmrti.-41 E ciò a disperro e non io forza dei suoi m Si pensi ;1i riferimenti all'espetienzn fnrll dall'artiglieri a nelle battaglie dcll'c~ tate del 1916 eù analiz:;:ua in J ~.z. Barsukov, Artil/elis(y ,\ /imroi, o p. ci t. pp. \>H e ~s . c Tu. \ 'clvet, PtOfJ'''• op. cir. p p. l32 e ss. . \ ll'offcnsiva cond otra d a R rusil.ov n o n mancò del rcsw nemm en o, n el corso de l ~cco nd o conllitto mondiale c ncll'irnmèd iato secondo ùo pogucrr:l, il ric..:o noscimcnro lctrcrario: S.~. S(:tgcc,·· 'l'scnskii, Bmsillll:rkii pro!J'I', l- Il, SO\·crskii pisnrcl, .\loskva 19-+3 19 1-t c Y. Slezkine, TJmsi!oJ. So,·cr~kii pis:H el', Leningrad 19-P. -,.. Si ,·cda, ad esempio, GS lsserson, Tht Erol11tio11 ojOpemtio11nl .rlrt, a cura di B.\'\·. .\!enning, Combat StudJCs In~rirutc Pn:~s. Forr Le:l\·cnworrh 20 13, pp. 53 e ss. 1 1 4 1:::. singolare che il crit:ic..:o britannico che diede un c..:ompcndio perfetto dclJ'opcrazio ne m essa in a n o da BrusiJov, lì1 d ove scrisse: " ... se è cerro d cll'obicrrivo :'Il q uale mirate, il ne m ico ha tut te le p ossib ilit8 di di f<.: ndcrsi c di sp untare la ,·ostra nn na. Sc, invec..:c , sc..:eglic tc una lin<.·a c he m iuacci p iù o b icttiYi comemporancamcm c, getterete la c..:onfusionc nel
intenti c dei suoi stessi esiti: troppo ridotti, i primi, e largamente imprevisti, i secondi. "LJn piano con un solo obiettivo - sono ancora parole deiJo storico britannico - è come uno sterile p::~lo." lo buona sostan:&a, come pure è stato osservate, sul fromc orientale nella primavera-estate del1916 gli austro-ungarici uscirono sconfitti in una grande battaglia che i russi non avevano vinto.m Mutuando l'espressione da Munklcr, si potrebbe dire che c1uella della primavera-estate del 1916 fu "una battaglia decisiva sen:&a decisione". Ncnuncno i tedeschi del resco poterono arrogarsi il titolo di vincitori, anche se si vantarono, giustamente, di aver arrestato l'offensiva russa, salvando così dalla dissoluzione il loro principale alleato. Se una vittoria il comando tedesco ottenne, fu piuttosto una vittoria su Vienna e sul Annee Ober Komcmdo di Tcschcn, che non sulla Jtavka. Se ci fu uno sconfitto, non fu Falkcnhayn, che pure venne sollevato dal suo incarico guando la Romania entrò in guerra, ma Conrad, che v-iceversa lo conservò ancora per c1ualche mese. Si trattò in ogni caso di un successo di Pirro. La fine dell'offensiva lasciò i tedeschi signori assoluti del fronte orientale, ma scaricò sulle loro spalle il p eso maggiore deLla lotta. Da quel momento l'esercito austro-ungaxico non avrebbe più condotto alcuna operazione di rilievo senza la prcvia approvaziorle c i.l consistente appoggio tedesco. Persino il suo "camo del cigno", la battaglia di mezza estate sul fronte italiano nel 1918, sarebbe star.a condotta principahnente per supportare il fronte occidentale e l'ultima seLie di offensive del Reich suo spirito e nelle sue forze." (L'arie dd/a g11erm, op. cit p. 122) l'abbia poi stronca[a nella sua storia del conflitto mondiale (La Ptillla G!ferra, op. cit., p. 293): " un vero compendio degli obiettivi illusori, degli errori che portarono al successo e dei successi che portarono alla catastrofe." 742 Si vedano a rigu<1rdo le critiche a Brusil(_n- di t\leksandr ~-\nclreevich Svechi.n. Secondo lo storico e teorico russo il comandante del fronte sud-occidentale non era riuscito a trasformare una riuscita "fase di attritiotl' (i:{!liOr in russo) in una di "tlcstmclio!l' (snkm.rbenie) quando ne aveva la possibiJità: N. Stone, Nlisreadi11g St~echin, op. ci t, p. 691. 427
tedesco. L'unico obierci, ·o squisitamente austro-ungarico fu infarti. quello di sfamare, con il contenuro dei magazzini saccheggiati agli alleati in Italia, un esercito che non si reggeva più in piedi per la fame. Tale dominio operativo, che sottintendeva eli fatto quell'unicità di comando ramo fat.icosamente perseguita dalle forze dell'Intesa, era sottolineato dalla totale dipendenza finanziaria, economica, produttiva e appunto militare dcll'.\ustria-Ungheria dall'Impero tedesco. Dopo l'o ffensiva dc.ll'csta re del 1916 appan·e ch.iaro ai germanici, certo come n1ai prima, che si stavano battendo "legati ad un cada,·ere" o, peggio ancora ad un moribondo, che costanti cure premurose non sarebbero valse a mantenere in '-ita. L'accettazione anche formale del comando w1ico, cui \ ·ienna si ,;de cos rret.ta dal 7 settembre 1916, la m ette\·a di fatto agli ordini· di Berfu1o p er quanto con~e rncnt le questioni milicari, creando una dipendenza soffocante anche so tto il prof.ùo politico, da cui il gim·ane imperatore Carlo l a\·rcbbe poi cercato di liberarsi con l'infelice proposta di pace separata di Sisro di Borbone. 11 costante, notc,·olc sforzo della storiogra fia miljtare austriaca ed unghe rese dd dopoguerra di ribadire e valorizzare ogni contribut·o ewico di guesro o quel reggimento, come dc.ll\ma o dell'altra brigata eli artiglieria nel corso dell'o ffensiva russa o nella difesa dagli attacchi italiani dell'estate del 1916, non face,-a che riproporre l'affidabilità sempre minore dell'appa rato militare imperi.al-rcgio nel suo complesso. Sul \·crsantc russo va ri levato, come già osserva,·a il Gen. Danilov, ripreso dal Ten. Col. Reisoli ne.lla sua monografia, che dci tre obiettivi operativi - Ko,·el, Lemberg c Sranislau -fu raggiunto solo l'ultimo, la cui rchlci\·a importanza Yenne ampiameme dimostrara dalle scarse ripercussioni esercitare sul prosìeguo delle operazioni, e qucsro nonostanrc nel giro di tre mesi le grandi. unità di Brusilov a\·essew spinto \·erso ovest la linea del fronte di quasi 50 km nel settore cemra lc c
eli oltre 125 kn1 in guello merielionale, occupando un'area delle din1ensioni del Belgio.-43 Il carattere sussieliario dell'offensiva Brusilov rispetto all'azione dei fronti "occidentale" e "settentrionale", aveva impedito 111 soscanza al comando di Berdichev di inelividuare con chiarezza la premin enza operativa di Lemberg e eli agire prima, e con maggior risolutena, con 1'11 a Annata in <.]Uella direzione. 744 L'obiettivo strategico di disr.ruggere l'esercito austro-ungarico al punto da consentire agli altri fronti, soprattutto a c1uello italiano, di attaccare a loro volta con buone probabilità di successo, era stato raggiunto in misuJa ancora minore. Il comando msso non .riuscì infatti a sfruttare i ripetuti successi a livello tattico, e a far quindi crollare il fronte oriemale, per l'impossibilità di app rofittare fino in fondo delle brecce eli volta in volta aperte nel dispositivo avversario . Esso non riuscì in sostanza a chiudere completamente il gap tra tar.tica e strategia che pure aveva conu:ibLùto a ridu.rre come nessun altro fino a quel momento. A. d impedirlo furono la capacità di reazione dell'O bente J Jeeresleitung e la possibilità per gli austro-tedeschi di utilizzare al meglio le loro efficienti reti ferroviarie per un abile gioco delle riserve.745 Gli Imperi Centrali sul fronte orientale avevano comunque perso 1.500.000 uomini; le sole unità austroungariche avevano lasciato in mani russe 420 .000 prigionieri, 600 cannoni e non meno di 2.500 mitragliatici. Anche se è indubbiamente un errore leggere questi numeri, 743
Y. Danilov, La &wie da11s la C11enr 1\ttoNdia/e, op. ci t. , pp. 501-502 e C. Reisoli, La Gm11de Gmm1, op. cit., p. 392. 7 4-1 È questa, come abbiamo osservato in prececlenzfl, la tesi del Gen. Golovin che rileva apptmto come un qualsiasi respi.ro strategico dell'azione di Brusilov verso nord-ovest, addirittura su Brest-Litovsk, le era negato fin dal principio dalla mancanza di adeguate riserve: :--J. ' . Golovinc lrecte Golovin], L1 bataiffp de Gcilicie, T, op. ci t., pp. 10+-105. 745 Per tma sintesi delle possibili ragioni del "fallùnento" strateg1co dell'offensiva, si veda S.G. elipoviè, Nt~st11plmiye r'l{~o-Zapad11ogo, op. cit.
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l'' come è wuo fatto ùalla maggior parte ùcgli imcqneci, come indice probame dcll<l scarsa propensione a banersi dci difensori, piutrosro che dell'abilità russa ad aggirarne i fianchi c a rendere inutile ulteriori rcsisrem~c, essi segnano senz'altro la crisi del sistema difensi,·o se non dell'intera organizzazione militare austro-ungarici. 1'\on meno graye delle perdile fisiche e territoriali fu però l'effetto psicologico di quesLe sconfitte. Mentre ufficiali e soldati k.u.k. prima dell'ultima offensh·a zarisca si erano i.ntimamenre c sinceramente sentiti su perioti al nemico canto sul piano fisico qua oro su quello morale, questa autoscirna fu sostituita fino all'autunno dd 1916 da una ~orta di letargia c da un senso di inferiorità. Da questa "sindrome cleprcssi,~a" l'esercito austro-ungarico non riuscì più a scuotersi fmo al tcmùne dci combattimenti sul fronte russo.-~ 6 _ on a caso i rovesci subiti nd corso dell'offensiva Kercnsky,,guando il sistema d i comando c control lo era saldamenLc in marù tedesche c l'esercito russo si era ulterìormcnre indebolito, almeno sotto il profilo morale, poterono essere attribuici ancora una volta e con qualche ragione all'insufficiente presta:..:ionc c allo scarso spirito combattivo deUe b·uppe aus tro-w1gariche. L'esercire dello zar '-ì.ce,·ersa a\-c,-a dimostrato, tra il giugno e l'agosto del 1916, il ,·alore delle ampie riforme messe in atto dal nùnistro Polivano,· c dei provvedimenti da lui presi c di cui ci siamo occupati all'inizio di questo Yolume. Se il comributo del "fronte sud-occidentale" non era stato dccisiYo nell'arrestare l'offem;i,·a austro-ungatica in Iralia, come molta srorio&rrafia soprattuttO di matrice anglosassone si osrina ad affermare, ebbe però un peso rilevante nel garantire alla ripresa offensiva italiana sull'l sonzo la conquista di GOti7.1a.-4- Gli studi più recenti hanno bensì 74!> R. Lein, E.i11 Hii11d11is, op. cir., p. 9-+. m Yalg-1 per na ti _1. .\Io:;icr. Tht JÌl_)'t/; rif tbfl G rda! IPiu; l la rpcr Collins. Ncw York 2001, p. ~51, eh<: ~i presenta nd sortolitulo com<: la "nuoYa"
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messo in dubbio la portata dell'apporto msso nell'ostacolare L'offensiva tedesca su Verdun, ma non \'a d.ilncnticato quanto affermato nel dopogucna dal Gen. Foch: "Si la France" 'a paJ étf ~flade d(! la cmte de I'Emvpe, c'nt ttVatlt tottt à la Rtt.rsze que nott.r le det,om". Il comandante in capo delle forze alleate aveva certamente in mente sopratmtto il 1914 e la lvlarna, ma certo non dùnenticava l'estate del 1916. 7'18 Si era trattato di una delle poche circostanze in CLLÌ la coordinazione e la contemporaneità degli sfon:i degli alleati dell'In tesa aYevavano prodotto risultati di m1 certo rilievo, e Brusilov poteva solo essere compiaciuto della circostanza di aver condotto un'opera7.iooc in cui nessun altro, dal suo diretto superiore ai comandanti in sottordinc, aveva seriamente creduto. Egli poteva ri,-cndicare il fatto che a novembre del 1916 a fronteggiare le sue Armate erano schierati più di 2.000.000 di uomini, a fronte dci 450.000 della primavera, c che la differenza era stata per lo più sottratta ad altri fronti, a mtto vantaggio dcU' lntcsa. 749 Con tutto ciò però l'esercito austro-ungarico non era stato distrutto, il fronte orientale non era stato .infranto c nemmeno il frome occidentale era staro indebolito al punto tale da consen tire ai britannici d). conseguire la vittoria sulla Sormne.750 storia della Grande G ucrra. ~o n peraltro dalla srotiobl'fafia ausrriaca, che almeno negli ultimi anni si è allineata alle affenna~ioni degli storici militari italiani che avevano rivendicato al Regio Esercito i.l meriro di aver arrestaro la spima di Conracl prima che raggiungesse la pianura. Si vedano a rigua rdo R. Jerabek, Bnmi!OJJ!ojftllsil:e, l, op. ci t., p. 247 e L. Sondhaus, Fnmz Co11rarl, op. ci t._ p. 262 n. 65, cui si rimanda anche per le ulteriori indicazioni bibliografiche dei coruributi di Gerhard _-\.rtl e Kurr Peball, nonché G . E. Rothenberg, 'J'he A m!J', op. cit., p. 195 e G .. \ . Tuostall,Ausl!itt-.l-fm{ga!J', op. cit., p. 53. 743 AM. Uzefovich, futSSia /11 t!Je 11/or/d fWm; op. cit., p. 331. 749 JH. Cockfield, !Vts.rirt~r lroJJ Gmeml, op. cit., p. 190. 75 Come giustamente rileva T. C. Dowling, T!Je .Bmsi/01' O.ffiwsiw, op. cit., pp. 166-167: "Delle 25 Divisioni trasferite per aiutare le forze k. u.k. in Galizia e in Bucovina durame l'offensiva Brusi.lov, solo 8 gitmgcvano
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Il "generale di ferro" pote,·a giustameme ranu11aricars1 della mancata collaborazione dci fronri "occidentale" c "nord-occidentale", che, non impegnando seriamente le Armate tedesche schierate dava n LÌ alle loro lince, avevano consentito quello spostamento delle rise1Te che egli ave,·a scongiurato di evitare fm da aprile. Tl Gen. Hoffmann ne condi\-ide il parere quando osserva che "se i russi allora [cioè nella seconda quindicina di giugno! avessero atraccaw la fronte tedesca con lutte le loro forze, senza badare alle perdite, avrebbero impedito al Comando delJ'I-<:sc d i forn ire truppe per sostenere gli alleati e, senza il concorso tedesco, il completo tracollo dell'esercito austro-ungarico sarebbe sLaLo probabile." 51 Bmsilov potcnt inoltre ri\·enclicare di a\·er ottenuto più di qualsiasi aln·o comandante russo nel corso della guerra, con molto meno in tetmini eli uomini c materiale, avend0 fatto tesoro, a differem~a de~a maggior parte dei colleghi , delle dure lez ioni del l 914 e del 19 15 e avendone applicato con coerenza gli insegnamenri.-'2 Nel farlo, come abbiamo ,·isw, non fu né il primo (anche tra i russi), né il solo, in quanto il processo di "apprendimenro" di rettamente Llal fro nre occiùentalc, c $olo due di esse. furono ritira te prima della condusiont: delle principali operazioni a \'erdun. l)dlc altre, due \'en.ivano tl:Llla ,\ faccùon.ia, due erano turche, una era ::rara lasciata libera dal XTT C.d. \. austriaco, c una veni,·a dal gruppo d' \m1ata del principe Leopoldo nei pressi di Pinsl-... Otto erano Di,·i~ioni k.u.k. prcle\·ate dal fronte italiano e G erano Divisioni di tiserY:l o appena co~riruire suddividendo formazioni già nei settori rcdcschi del fronte orienrale." Si vcch no a riguardo le osservazioni sul tic hiamo ùi forze delle Porcnze Centrali sul fronte otielltale da parte di um1 fume non cerro sospetta di ecccssi,•a simpatia nei confronti di Rrusilo\·; \. Knox, Cmtml /l.A Rmrilor. op. ci t., p. 14-. ')l \f. r loffmann, Otr Klieg, op. cit., p. 1~6. Con la nluta:-IOOe del generale reùesco concordano sia);. Sronc. Enslmt 1-ìrJIIt, op. CÌI., p. ::l55, sia T. C. Dowling, Tltf Bmsilor• 0/fellsire, op. ci t., p. 17 5. 752 . \ d ifferenza di ( [Uflnto sostenuto da S . . \ndolcnko, S!otitt, op. ci t. , p. 372, riren.iamo sia s raro in foua ù.i quest:l riflessione c dci conseguenti ada ttamenti ra trici c non a causa del m o r~le deUe rmppc, di cui pure non si n.10lc sortoYalutarc l'imporranz;-1, che Bru~iloY onenne tali ri-;ulrati. ~32
e eli affinamento tattico aveva riguardato, con misure e modalità diverse, soprattutto sotto il profilo del "disJ·emincmting learning' caro ai britannici, rutti i bel]jgeranti e tutti i teatri eli guerra, non 1ùtimo l'Italia e il nostro fwnte. 713 Certamente egli fu il comandante russo che batté <.juesta strada con maggior coerenza e volontà di innovnionc. D'altro canto, come abbiamo ossen·ato, ncn1rr1eno Bmsilov era slato in grado di libenusi del presupposto iniziale secondo il c1uale lo scopo della sua operazione era solo c1uello di supportare lo sforzo principale, affidato alle Armate di Evcrt.154 Né la sua \'Ìsione stra(egica fu sempre all'altezza della sua abilirà mttica. L'obie(tivo per il <.]uale si era costituito il processo eli apprendimentO era mutato durante la sua messa in pratica c mancò il tempo per adattarlo ad un obiettivo più ambizioso, o forse più semplicemente risultarono insufficienti i mezzi, vism la distanza che le truppe russe avrebbero comunque dov·uto coprire.755 l l colonnello sm·ietico Leonid V.Vewshnikov, nella monogt:afia dedicata alla Bnrsii01Jsk!J' pro:J'v, ne concludeva il bilancio osservando: Il motivo principale rdel mancato successo strategicoJ era che il guartier generale e il comando del fronte . . . non svilupparono una chiara idea dell'operazione, non la pianificarono in profondità e non coordinawno rapidamente le azioni dei diversi fronti e del.le loro Armate. Tutta l'attenzione del comando russo era rivolta alla risoluzione di problemi tattici, senza tener conto dci mezzi e dei metodj pet: convertire il successo tattico in op erativo. Il piano operatiYO del "fronte Sud-occidentale" ha SoffertO proprio di c1uesta carenza. Il comando del "fronte sudSi veda a tiguardo .-\. Fox, L.eamil~g to Fight. i\!lilitary illllll})afioll aJJd C!Jcmge i11 the Brilish AmQ~, 191-t./918, Cambridge University Ptess, Cambridge 2018. 754 Così anche G.A. Tunsrall, Allslricr-1-lm~,ga!y, op. cit., p. 37. 755 E. Ten:e, Diti DetttsdJen rerlmmrlmt, op. cìt., p. 146. 753
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occidentale" non ha pianificato le opera:r.ioni in profondità, non ha tenuto conto eli quali mezzi e forze sarebbero stati necessari per portare l'operazione a un 1·isultaro decisi,·o c quali difficoltà si pme\ano incontrare dopo lo sfondamcmo della eli fesa nemica."56 Come ossclTa,·a il Gcn. :\lfrcd Krauss a proposiro di Caporerro, una volta posto un o bicttiYo tattico e orientate ad esso forze e m odalità eli impiego, di,~entav a estremamente difficile, se non impossibile per gli eserciti delle dimensioni c dell'iner%ia del primo conflittO mondiale, coglierne e sfruttame le implicazioni strategiche una volta consct,ttlitolo.757 Cos,a sarebbe stalo della guerra in ltalla se, proponendosi di \Wcerla c non semplicemente di respingere gli italiani al Tagliamento, la 1-1-2 :-\rmata anssc inseguito gli italiani con repa.l)ti mobi_li o m·esse raggiunto il .,fiLm'lc con una sufficiente dotazione di equipaggi da ponte per \':UCarlo al più presto? Oppure come si sarebbe evoluta la sitwlzione balcanica se da subito Francia ed Inghilterra a,·cssero dato all"'csercito di Salonicco" la forza di peneLra7.ione c l'artiglieria di cui esso ,·enne dotato nel 1918? lnfìnc quale ancbbe poturo essere l'esito finale dcll'"operazionc l\Iichael", se alle noY1 tà tattiche inu·odone da L udendorfl fosse corrisposro un assunto strategico alu·cnanlo chiaro c consape,•olc? Tornando al fronte orientale, pur riconoscendo i grandi risultati ottenuti dall'offensiva Brusilov, non si può non notare come l'aver privilegiato l'a~ionc dell'8" A rmara sulle altre ab bia impedico al comandante del "fronte sud-occidentale" di cogliere l'opportunità che gli Yeni,·a offerta dal successo deLla 9• .Anna ra di Lech irsky in Hucovina. La Relnione Ufficiale austriaca ossCJYa, non a caso, che se fhu silov a\-essc :;r, L.\'. \ 'eroshino,·, /3msilorsk)l Pro~yr, op. cit. , p. l +7. 757 Per l'imposta7.ionc del problema, sia a livello opcralÌ\'O sia a livello strategico, si \'eda J. Shirnshoni, TmJOiogy. Jlilitmy Adl'fmltiJSf, op. cit, p. 193.
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impiegato a sud una parte almeno delle for;;~e che impegnò nel vano tentativo di raggiungere Kovel, "avrebbe potuto avvolgere dalla parre meridionale il tratto di fronte dell'esercito austro-ungarico sclùerato a nord sullo Strn)a c, in concomiranz;t con l'azione di Kaledin da nord, farlo cadere con doppio avvolgimento lla vecchia lezione di Canne consacrata da SclilieffenJ."758 Lemberg avrebbe potuto essere occupata per l'a~ion e tanto da nord-est quanto da sud-est, con tre intere Armate che sarebbero state così catturate per agt,,.Uamento. La possibilità eli decidere la guerra sul teatro di guerra orientale, o comunque di infliggere w1 colpo mortale alla compagine mi litare austroungarica, si era effettivamente profilata, ma i russi non avevano saputo approfittarne. Inoltre i rislÙtati raggiunti erano stati pagati ad un prezzo non di molto inferiore a guello fatto pagare agli avversari, analogamente a quanto accaduto ai tedeschi nel loro tentativo di logorare l'esercito francese nella difesa di Verdun. Mancano purtroppo dati atrendihili e comunque univ oci, ma le perdite russe al termine del ciclo operativo dell'estate dd 1916 furono comunc1ue spa,remose. La storiografia oscilla tra i 500.000 e il 1.500.000 di uornini che finirono per mancare complessivamente alle Armate russe. In ogni caso si trattò di w1 salassa da cui nenm1eno l'esercito zarista, a dispetco di una popolazione all'interno superiore a quelle delle potenze occidentali, fu più in grado di
Ostemic/J-e,~,gams letzer Krieg, Band 1\', p. 438 e A.. von Schlieffen, Ccn111ae, Mirder & Sohn, Beclin 1925. Cn'c)SServazione que~ra ti presa anche da un semp lice ufficiale subalterno, come Ono Gallian che nella sua opera riportava appunto una cartina di questo possibile e temuto esito opcxativo: O . Gallian, OP.fèrg(]l~~ bei L!ttk, op. cit., p. 1-+9. Con ralc critica concorda TC. Dowling, The Bmsilol' O.ffe1!JÌ1-'e, op. c.ir., pp. 175176, con cui peraltro non ci troviamo pienamente d'accordo a proposito delle accuse rnosse a Bmsilov sull'improvviso mutamento eli metodo tattico, per le ragioni clJia,-ire i.n precedenza. 758
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riprendersi, s1a quant:icauvamentc sia qualitaLi,·amcme.-5') Nelle sue flie, come in quelle degli altti eserciti europei, affluivano clementi sempre più anziani, gim'anissimi o di categorie in precedenza esentate dal serYizio militare, più sensibili alla propaganda ami-bellicista e comunque connotati da una sempre minore propensione al famlismo c aU'accelU=t:t.ionc passi,·a cui facevano cenno Marscngo o Washbmn nei loro ricordi.iw La proporzione de lle lettere dci soldati dal frome che la censura classificò come "indice di depressione" crebbe nella seconda metà del 1916 fino al 50° o, al termine dell'anno anche al più analfabeta dei contadini-soldati russi appar.i,ra chiaramente che " il gioco non ,·ale,·a più la ctmdeld', e che la pace era preferibile alla ",-irtoria" . Tn una lettera alla moglie, scritta in occasione del rirorno alh propria batteria schierata in Gali%ia da un ospedale moscovita, il 12 novembre 1916, Feclor Srepun racconta\'a di come un fante gli avesse tram1ui ll amente descritto l'assassinio da parte della tmppa di un ufficiale di Stato i\Iaggiore, reo di a,·eJ· condotto erroneamcme il repartO SOUO i) fuoco tedeSCO. 11 SUO COmmentO è indicaOYO di come era cambia to il morale dell'esercito russo: ''L'uccisione di un ufficiale è naruralmente sempre possibile; ma un'runmissione così esplicita sarebbe stata completamente impensabile solo un anno prima." ·c>~ Si aggiunga a ciò il discredito che si era andato accumulando attorno alla figura di N icola II, di cui si era arti,·ati a mettere in dubbio persino la \'Ùilità, accusandolo 7 1 ''
Era quesm b ragione della critica a Bn.~sil m mossa lì n dagli ann i '30 da O.t . Ch~lnd:H:\·a, .\'oldntskif pù'111a r gorb· 111Ùvroi I'OÙfJI ( l 9 l 5· l 9 l 7gg), IT,crrcte dal fromc durante la c;ucrra i\lumlialcl "Krasnyi nrkhiv", 6S-66 ( 193~), pp. 11 8-163, tlui p. 119 e ripresa da ~.G. Nelipovi(, IJmsilobsk!J proryr, op. ci1., p. -U. ' 1•" P. . J'-rasnoff, Drill'nqHiln i"'/Jfrinle, up. cit., p. ~28: ''F.rnnu rimasti tutti sui campi di battaglia c ora l'esercito era composto di giovan i thi diciotto :~ i vent'anni c di vecchi soldari della riserva quasi rutti sopra la quarantina. Potevano considerarsi ,-eri ~oltlari?" -l.r F. Stepun, A/s irh, op. ci t. pp. 2~3-:~~ -1. ~36
di "non essere padrone nemmeno a casa propria" (on sa~yi posledtryi khozjain 11 dome), con evidente riferimento al molo che Raspmin aveva potuto giocare nella corte grazie alla zarina. i 62 La crisi investiva anche il corpo degli ufficiali, la cui stru ttura - se si eccettua la compatta componente dei Gmsbtabis!J' - e composizione era ben diversa da quella del 1914, come avrebbe osscrvaro, tra gli altri, il Gen. Petr Nikola<.T ic V rangel, in segu.ito uno dei principali capi militari dell'Armara Bianca comrorivoluzionaria durante la Guerra civile russa: La composizione dell'esercito in due anni è mutata in modo significativo; la maggior parte degli u fficiali di carriera e dei soldati, speciahnente nella fameria, non era più al fronte. Gli ufficiali di nuova f01ma%ione, che non avevano ricevuto un addestramemo militare adeguato, erano estranei allo spirito militare e n on potevano essere educatori di soldati. Come gli ufficiali di carriera, sap evano morire in T. D>~vidian, Tbe .R11ssir111 Solrlier's Morale from tbe EIJir!mti' of Tzari.rt Military C.ìmsorsbip, in H . Cecil, P. Liddle (a cura di), Fatù{g /lm~t~geddo11: the Fùoi U7or/d IIYitr E \.pnimced, T,co Coopcr, London 1996, pp. 425-433, qui pp. 429-432; C. Gaudin, Rl11al Ed1oes, op. cit., pp. 397, -100 e J. H. Cockfield, Ivmia's fro11 Gmeml, op. cit., p. '181. ì\iel suo saggio, Elfssian Peasauts, op. cit., pp. 69-70, .John Bushneil sostiene la tesi, avvalorata dalle recen ti ricerche russe negli archivi periferie~ che " fronte interno" e combattenti si influenzarono reciprocameme neLla "ccisi" morale della seconda mct~ del 1916. Su t>~le "l'lpporto" da pan e delle famiglie alla depressione del morale dei combattenti., ~ i veda D . Bcyrau, Kriegsszmell, op. cit., p. 34. Sui limiti anche del cuho della figun1 dello :.::ar, si veda A\XI. 'Wildman, Tb,? E mi oj !be Rlwir111, op. cit., p. 37 : "Si trattava della inillenaria visione nl.Ìtopoietica di una cultura illettcrMa soggetta a vincoli, non del coerenrc sistema di lealtà isti.llaro dail'ed uc~o ne e dalla propaganda della piena cittadinanza di uno srato moderno." D'altro canto non va dimenticato che proprio l'ufficio censura del "fronte sudoccidentale" continuò fmo al renni.ne del 1916 a segnalare lettere in ctù anche soldati semplici, a mala pem in grado d i scrivere, rivendicavano di essere disposti a morire per lo zar e b "madre Russia" in cambio dell'immortalità nella memoria collettiva che ciò avrebbe loro assicurato: K Petrone, Grea/ !V'm; op. cit., pp. 168-169. 762
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modo meraviglioso per l'onore della loro patria c per la bandiera, ma, separali dalle loro occupazioni c dai loro interessi, profondamente estranei allo spirito dell'esercito, sopporta,·ano con difficoltà le incYitabili pri,·azioni della \'Ìta militare, ogni minuto di pericolo, fame, freddo c sporci7.ia. Si persero così rapidamente d'animo, subirono moralmcnre la guerra c furono completamente incapaci di solJc,·are c mantenere alto lo spirito dci loro soldau.-61 Krasnoff, cx-apparrcncnre alla Guardia, nel suo romanzo, e Lobano,·-Rosto\·sky, nelle sue mcmotie, gli facc,·ano eco quando sos tenevano, rispeLtintmcnre: Quanto agli ufficiali, Lu conosci la teoria moderna: ogni gioYinetro intelligente può essere un buon ufficiale. Sono scolari di liceo, s-ono srudenti, la cui isttuzione J"Q-ilitare non è durata c he quattro mesi. È sparcnroso! E sono tutti conn·o la guerra; non comprendono e non accettano la disciplina. I migliori di essi si interessano dei soldati, li lusingano, fanno loro le massime concessioni, s'inteneriscono sulla loro sorte. Gli altri cercano eli salvare la pelle c non si preoccupano d'altro. 764
C:ita ro in O . . \yrapcwv, l rbe~si(J'C Hns.rjy.rkqy, o p. ciL., p. 124. degli ufficiali nei confronri dei solda ti in rapporto alle due rivolu7.ioni wsse, si \·ed n :-.r. Rendi e, Fof!.i"g ti Rei'OIIIIÙJlla!)' A m()·: The Al/ /lm9 .Hilitmy c·lliOII i11 1917, in "\'\.ar in llisrory", a. l 9, ::!0 l::!, pp. -W71, gui soprartuno ~9-S l; ~ulla trasfom1azionc dell'esercito ùn "nazione in armi" a compagine di comaùini/lllvorawri sempre più roliticiz7.at1'1, si rimanda ad .\. i\ ljJlcr, Tb1• /{ol!lfi!IOI' E 111(Jin• r111d tbd RllSsirlll Natio11, in .\ . .\Wler, S. l~c rgcr, l\'atiollali::;jllg E111pim, Ct.:ntral Eu.ropt!;lO Un.i1·ersity Press, !;uùapcst-Ncw York 2015, pp. 309-368, qui p. 363. -CH PS. Krasno(f, Dall'aqllila i111pnie~le, op. ci t., p. ~26. );on diversamente F. Srcpun, A/.r icb, op. cit. p. 2-16: "Gli alf.ìc1i sfornati in sci settimane non valgono nulla. Come u[Gcinli sono dci l'eri anl'l lfabeti, corne ùci vitel.Lin.i, cui non s i è ancora asciugato il latte sulle labbra, non possiedono alcuna aurorirà nei confronti dei soldati. Possono ben morire dn eroi, ma non condurre razionaiJ11t!mc la guerra." i63
S ull'a neF.~,ria mcnto
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Quando mi capita di parlare di pol_itica ad un ufficiale effettivo, egli mi f,l1.larda con sospetto e .replica seccamente: - Non ho opinioni politiche. Sono un servitore dello zar ed il mio dovere è di obbedire agli ordini dci superiori. - E questo mette fine alla questione. Con gli ufficiali di complemento invece - un tempo ingegneri, avvocati, atmr:i, laureati all'università - le cose vanno iJ1 maniera molto diversa ed essi sono atrenti ad ogr1i voce su guanto sca accadendo all'interno con appassionato intcressc.765 Fra quanti si occuparono dei loro uomini dimostrando capacità di leadership, non pochi avrebbero poi sposato la causa della rivoluzione, più o meno convintamente, andando a costituire l'ossatura dell'Armata Rossa, ed è a loro che si deve la sostanziale cominuità in Cjuella che, mutuando un'espressione anglosassone, si potrebbe def.l.1Ùrc "the Russian way of war", così come era nata sui campi, sulle dolci colline e tra i fiumi di Vol..inia, Galizia e Bucov.ina nel giugno dd 1916.766 Messo alla p.roYa durante le grandi manovre dell'estate del 1936 nella regione di Miosk, il concetto eli "battaglia profonda" fu poi accantonato come conseguenza delle purghe staliniane, di cui nel1937 fu vittima lo sresso Mikail Nikolayevich Tukhachevskii, e per u na errata valutazione 7 5
~ A. Lobanov-Rostovsky, ]!le Gri11di11g Mi!!, o p. cit., p. l 67. Si vedano a riguardo anche le annotazioni di i\. W. Wildman, The E 11d ojtbe lvrssirm, op. cit., pp. 106-107, e B.D. Taylor, Polìtù:r tmd tbe F.lfssicm A m(J· CiPii-Mililm)' Re!atùms, 1689-2000, Cambridge UniversÌL)' Press, Cambridge 2003, p. 82 secondo cui le ultime leve, anche di ufficiali, portavano a contatto del fronte la mancanza ili disciplina e i pt:ablemi politici cleJJ'intemo, mentre i veterani rrasmettcvano ai nuovi ;:~rrivari i traumi delle battaglie combamtte e la fine delle sperame. L'amalgama ili questi elemcnri produceva LUla combinazione mortale, che mi nava la capacità di banersi deU'eserciro e acc.resceva il pericolo nel caso d i una crisi politica. 766 "Lo sfondamento realizzato da Brusilov è un'anticipazione dei grandi sfonclamenti realizzati dall'.\n11ata Ro:;sa nella Gra nde GuetTa Patriottica", i\1. G alaktio nov, Prefa'<Jo!le a _-\.:\. Brusilov, 1\lfoi t;ospo!llillaHiya, Moks\·a 19+6.
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dell'.impiego dci carri armaci in Spagna."c.~ Venne poi ripreso e sviluppato a partire dall'aumnno del 1942, anche a fron te della " lezio ne" subita ad opera dci tedesch.f68, per trm-are la massima espressione nell'Operazione Bagracion del 194-t c in l\lanciuria ocl 1945. La dimensione di queste operazio ni, tanto in ampiezza llmH1lO in profondità, così come il concetto stesso di "frome", inteso come gtuppo di _-\rmatc ma con un preciso riferimento a uno spazio geografico, le proietta olue il campo della tattica c le a\'\-icina a lJuello della strategia, di cui però ancora non fanno parte, e si presta ad introdurre quel ter7.0 u,-ello della guerra, il livello operaci,·o, inteso appunto come anello di congiLtnzione tra la cattica c la strategia, che venne co ncermalizzaw negli anni tra le due g uerre in Germania e in Unione So,·ictica. -69 ,\bbiamo 'isw su quali principi tattici Bn1siloY a,·cn o rganizzato la sua offensiva e iJ sue;:cesso che essi gli garantirono. J>er andare oltre e dilagare in profondità, replicando a lungo raggio lo stesso schema, avrebbe do,·uro dispo rre di unità altamente mobili c potenti, una canmcristica quest'ultima che la sua pur nwnerosa cavalleria non possedeva, anche se le va riconosciuto di aver spesso giocato un ruolo tuLr'altro che trascurabile. Se si analizzano questi aspetti c li si proietta a u,-ello dottrinale, non è d.ifficiJc riconosccn-i gli clementi !lo?
\nche se un'applicazione del concetto di "operazione in profondit:'t "
è sta w sosrcnuto a proposito del conflino so,icrico-giapponese del l 939 in ;'d ongolia: O . Nozdrakov, .r1f>Piicatioll qftbc Soriel Tbeoo' of 'Vrrp OpmiiÌOII" Dmil(fl, !hl' /939 Jo,,il'l:fapanese Militmy CiJiflirl in Mo11golia. t\ lastcr in ;\fili ta r} l l istory, Fon h Lca,·enwocd1, Kansas a.a. 2010-20 l l. -r,s Si ' 'eda, ad esempio, l L Balck, Orrler i11 0Jllos, op. ci r. pp. T l e ss. -m Per quamo concerne la teorizzazione rus~a . o ltre al citato Jsserson, si ved ano N .E. \ 'nr[olom eev, Kh11mkter opemt.rii SOIIt!'IIII'III!Jkh rm11ii. Gos,·ocni zdat, Moskva 1936 e \". 1<.. Triandafillo,·, '1/u• '0!alm-e of !ht• Opem!ÌOIIS of .\lorlem Am;ies, rrank Cass & Co. l .cd., li ford 1994 0'edizione originale russa è del 1929), un testo quest'ulrimo ancor:~ ampiamcmc usaLO nella U.S. ,\ nny's Scbool of .-\dvanccd l\Witary Stuùies. P er un'analisi complessiva, si ti..manùn a R.J.C. :-- lcl<.crcher, ;\ l. \. TTcnncssy, The Opemtio11al Att: Dn·e!op111e11ts i11tbe Theoties of 1/'ar, Pracgcr Publishcr:', \\ estport, London l 996. -140
costimìtivi della "battaglia profonda" (~l11bok:Y bot), teorizzara dal maresciallo soYietico Tukhachevskii, già ufficiale della Guardia, negli anni '30_-- , Il concerto, che il regolamento del 1936 (PU-36) riassume,•a con le parole "iJ nemico de,·e essere paralizzato per l'intera profondità del suo schieramento, circondato e distrutto", ancbbe potuLo essere c01wintruneme sou.oscrirto da Hrusilm·, il quale, morto dieci anni prima, avrebbe certo approvaLO l'organizzazione delle forze d'attacco in quattro scaglioni e i compiri loro assegnaci. I vem'amli crascorsi, e l'attenzione per la meccanizzazione che cararrerizza,·a l'Annata Rossa, merte,ano però a disposizione di Tukhache,·skii mezzi che il "generale di ferro" poten soltanto immaginare. Il primo scaglione era infatri cost:.imiro dall'aviazione d'assaltO, con il compito di assicurarsi il dominio dell'aria c dare il via al martellamento delle posiziotli m"·ersarie, il secondo da una combinazione di carri armati, fameria c arriglicria per lo sfondamento iniziale, il terzo da unità meccanizzate chiamate ad agire aggressi,·ameme nelle retrO\-ic aY\·crsarie neutralizzandone i centri 'rirali e chiudendo le Yic di ritirata, il quarto dalle risetYe dest:.inate a sostenere c rilanciare l'azione del terzo scaglione."71 I dieci principi costim ti,·i della " battaglia 770
U n legame ques to no n sempre colto anche da studi militari rccc.:ntj, si veda ~td esempio la silloge del maggio re sta tllnitense B.M. J\Iahcr, Tl1e Origi11s oj Opemtùma/ Depth i11 1/;e Firsl lf'fodd IV'"ar, Sc hool of \d,·~nccd i\IWira ry Srudics, Fonh Let\'~nworth , Kansas 2016, che trascura sempliccnte l'apporto msso o l'artico lo del Ten. Col. \'CC. Blrrhc Jr., ,-1 History ojOptmtio11al Alt, in ".\lilitary Rc,icw", a . 98, ~0 1 8, pp. r-48, che ignora appunto il legame tra la riflessione so,·ierica di T ukhachc,·sky, Tciandaillo\' c Tsserson e l'csperi~n;.m ùi BrusiloY, ribadita esplicitamente dallo s tesso Tukhachevsb·. 771 P.J. \'lakancic, ,\/anbaiTIIkbarbìlt•sk:y mtrllbr '~lfep batt/e': A 11 a11a(y.ri.r ~( optmtiolllil lerci soliet la11k a!I(/N;etballized dortli11e 1935-19.J.5, "J11c lnstitutc of J.and Warfarc, . \ssociarion of rh c United Stares Anny, •\.rlington (Virgin ia), 1992. L' tile il. confrunlO con <1uanw sostenuto da von Sccckr sono il titolo Alodeme 1-feere, in C t•dailkm, op. ci r., pp. 39-49. L1 "ba ttaglia
-Hl
profonda", e quindi del li\-eUo opcrari,·o deUa guerra, sono rutti in qualche modo identificabili in embrione già nel concetto d'operazioni del comando di Ben.lich,T: sirrml taneità degli sforzi, imegrnione delle varie armi, soq)fesa, tempo clell'azione (inteso come rapidità SC<-]UCnziale), massa, shock (inrcso come forza d'urto paralizzante), comando, controllo c imeiJigencc, quali clementi funzionali clell'a%ionc del comandante caratterizzala da un fone accentramento, profonclità, mobilità, inseguimenro.772 Q uesti principi, opportunamente declinati, furono aLla base delle Yi.rrorie dell'Armata R.ossa nella seconda fase della Gmnde Guerra Patrìou.ica, e anebbero costituito l'impianto dottrinale alla base clcgli "Operational i\ fanocu,er Group" degli anni '70 e '80. -3 Ln profon<.li tà" è: <.[ualcosa ùi di\·c r~o dalla più nÒtn "tattica dell'infilrrazionc", come nuraro con acume da B. Liddeli l lart, L 'm1e della ,g11nm, op. cit. p. 36: "La num'a ranica dc U'infi lrrazione si era Jimosrrara sufficiente a penetrare una sola posizione, ma non a far sì che l'avanzara consen'assc iJ suo impeto per mtta la profondità del sistema Jifensh·o nernico. che pott:\'3 anche essere eli <]UaJchc chilometro. F.r::1 gues to il problema che ncssumt ùclle due parti bell ìgcr~ n ù era riu5cita a risoh-crc dur~ l1lC il conflitto, n<:ppure nelle ~u c uilimc fa~ i». Si veda inoltre il com rib uto di D.E. ~ h owaltcr, T!Je Tsarisl aJI(/.'ìo1ie1 Opem/io11fli/ 111, in J. :\. O lsen, \Janin \ 'a n Crcvckl (a cura di). T/Jr El'()/lftioll o.fOpemliOII(I/ / 111, Oxford Uni\·ersity Prcsg :2011, pp. 6-1--95. ··1 K ..\L Tirisson, Tm ptimiples tif soml oprmtio11nl ari: &d /1171()' oprm1io11.r i11 t!Jcoo• a11rl pmrlirt· 1936 19-12, Cc n m.: for ,\liJitalY and Suate~ic Studies, L' nivcrsiry of C:alga ry, 1992. P l Un documento (k:classificato della Cl ·\ del 1983, anali:tzando le fo nri sovietiche, J is ti nguc,·n i compiti di un'.\rm:nn corazzata, form n ione di secondo scaglione deStinata allo sfruuamemo deciSÌ\'O ùello sfondamento iniziale realizzato ùaUe forze di primo scaglione, dai compiti di un OpenuionaJ .\laneuYer Group (0.\lG), destinato ati essere inserito nella batt~gli~ per uno sfrurramenro preliminare dello ~fontlamcn to, cogliendo le opportunit~ che si presenta\'ano più rfl pidamente di tlWlnto un'.-\.rmata <..:orazz:~ta avre bbe potuto fare, e i.ncrcmcntando così il "tempo dell'azio ne". Colloca to in posizio ne d'arresa a l'idosso del fro nte e costituito da almeno Juc di\·isioni
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Paradossalmente anche il principale risultato politico ottenuto dall'offensiva Brusilov, l'entrata nel conflitto della Romania alla fine di agosto, cui corrispose la dichiarazione di guerra del Regno d'Italia al Reich cedesco, non fece che contribuire ad aggranre tanto le perctice, quanto la crisi morale dell'esercitO russo. Lrmgi dal garantire un apporto tale da consentire quanto meno alle forze della 9a Armata di Lechitsky di aprirsi la scracla ILmgo i valichi dei Carpazi e di portare quella minaccia diretta aU'Unghetia che era sempre stata negli intenti della Stm,ka, l'esercitO rumeno diede alle Potenze Centrali l'opporrun_ità per condurre a (erm.ine la corazzate o meccanizzate, e quindi cqt1ivalcntc ad un Corpo d'.·\nnata, se costituito in seno ad un'_-\rmaLa, o ad un'.·\.rmata stmtturara su tre o quattro Divisioni, se costituito a livello di "fronte". un Oi\lG doveva evitare di farsi ingaggiare in combattimento dalle forze di prima schiera o dal grosso delle forze N_-\TO, compito lasciato ~tllc forze di secondo scaglione, e ptultare in profondità su obietti'~ di livello operativo e strategico, a comjnciarc dalle zone di schieramento dei sistemi d'arma con capacità nucleare, per proseguire con i centri logistici, gl.i aeroporti, i punti di attravcr;;amcnto sui corsi d'acqua, le sedi dei comandi. La sua entram in azione avrebbe avuto anche l'effetto ili attrarre le riserve mobili della )J . \ TO, impedendo che accorrc~scro a rampon~u:e le brecce nel fronte, c di rendere più difficile il processo decisionale per l'impiego delle anni nucleari tattiche, dal momento che neLla sua avanzata sarebbe arrivato ben all'inrcrno del territorio dell'Alleanza. Per far ciò l'OMG doveva avere sufftcieme <HHonomia logisrica da potersi spingere in avanti anche per 300 km senza contare su alcuna Jine::~ di rifornimento, a differenza delle forze di secondo scaglione che dovevano rimanere in contatto con la loro SLruttura logisrica. Si trattava in essenza di uno stnunenw desrinaw a sviluppare il concerto di profo ndità ilLtaccando dil:ettamcnte gli elementi più vulnerabili della struttura ili difesa della NATO, mentre le forze di jìLUllO scaglione "fi s~avano" le forze dell'Alleanza -\tlantica di prima linea e quelle eli secondo scaglione ingaggiavano le r.iset-ve mobili. JJ maresciallo Tukhache\·ski.i vi avrebbe riconosciuto i principi della "battaglia profonda" reorizzari nel regolamento del 1936. (Directorate of ·1ntclLigcncc, The Soriet OperatioJicd Mcwttfller Cro!fp, CL·\ Hisrorical Review Program Release as Sanitized 1999, https: l l www. eia .go v/ Li brary / readingroom / docs / DOC_ 0000498534-.p dt) [Ultimo accesso 15 giugno 2020j. 443
campagna militare forse più brillante dell'intero conflittO. Non si esagera nel dire che il bottino di cereali e petrolio dai giacimenti di Ploie~ ti, ottenuto a sp ese dei rumeni consenti soprattuttO aJl'~-\usu:ia -U ngheria di affrontare e superare un altro in,·crno di guerra, guello che nell'impero tedesco passò alla storia c01ne "l'im·crno delle rape", evitando il tracollo dell'intero sistema po litico e sociale.--~ I soldati russi dovettero così com battere a fianco di un aUeato che impararono presm a c.lispr ezzare, subendo perdite che ritenenlno inutili e smarrendo quella carica morale, frutto delle precedenti vittorie, che era sopraYYissuta, almeno in parte, anche alla "matcanza" di Kovel. La crisi nel \'ctto,·agliamento ·ubenu:ata tra il dicembre 19 16 c il gennaio succcssi,-o c il crescere dell'inflazione all'interno compromisero tùteriormente lo stato d'animo dci reparti al fronte. Riprendendo un'immagine efficace p 1~oposta da N ikita Bari.t1o\·, l'impero zarista c C.J uello degli :\ sbmgo erano come due acrobati sullo stesso filo, ognuno intenzionaro a far cadere l'altro, senza rendersi como che la caduta dcU'uno non sarebbe an-cnura sem~a trascinare con sé anche l 'a ltro . '~5
D . Src,·enson, Tht Firsl 1/"odd 117or os J>!Jfitiml Tmgedy, nasi c Book ~. Cambridge \l\ 200+, p. 139; P. l larr, u t,~rm1rle J"!oria dellrt PriiJ!a G11om Mo11dialt'. ::-..Jcwto n Complt>n, ;\ filano 20 14, p. 288 e ·. Barino''• Bmsilorsk!J propryr: pop11!;amù!J ocerk. IL'offensi\'a eli Bru~ilo\': saggio popolare!, p. 35 in hrrps:/ l scepsis.net/ library / iù_3822.htnll [ulrimo accesso 2 maggio 20201. Secondo :\'onmn Stone (Thf Et~slrm hv11t, op. cit, p. 265), l'occupazione di buonn pnrrc della Romania fruttò alle Potenze Centrali un mil ione di tonne llate d i petrolio. o ltre due milioni di tonnellate di grano, 200.000 ro nnellatc di legname, l OO.DOO bm-i.ni, 200.000 tm ovini e suini, o ltre a quanto 'enne requisito per ali mentare le u:uppe d'occupazione. -:--; l'. Barino,·, Rmsilorsk!J fi!V/)()'1', o p. cit.. p. +O. L na lcnura, l JUCSta, che viene ap pro fo ndita e svilLippa ta da J. Lt:onha rd, Die Biidm, op. c ir., pp. 477-+78 an ra\'e rso un pa r:1gooe della crisi delle comp;~gi n i imperiali russa e au~rro-ungarica confrontata con le condizioni interne degli altri contendenti. - -4
Il fatto innegabile cb c gli esiti dell'offensiva Brusi.lov hanno spianato la strada allari\'Oluzione per l'esercito zarista non le impedisce, fattore guesto ribadito fors e con eccessiva enfasi da molta della storiografia russa successiva al crollo del regime sovietico, di rappresentare la maggior vittoria dell'esercito zarista nel corso della Prima guerra mondiale, se non la maggiore delle forze dell'Intesa dai tempi della Marna.71r, Sottrasse infatti l'iniY.iativa deiJe operazioni alle Potenze Cemrali e innescò una crisi de.IJ'intcro frome orientale quale nessuno dci contendenti, probabilmente nemmeno i russi, en1no convinti si sarebbe prodotta nel 1916. Che p oi queste prospettive siano scate cancellate dagli erroti co.rrunessi sul campo, dalle diatribe interne ai comandi e alla corte imp eriale e non da ultimo dal gioco delle riserve con cui soprartu rto l'Oberste Heere.rleitung seppe risp ondere alla crisi, nulla toglie alla sua importanza nella sto1ia della Grande Guerra e semmai ne ribadisce il significato nel quadro degli avvenimenti che portarono al crollo della Russia imperiale e alla fase conclusi\·a del conflitto.
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In realtà fln dall'apparizione d el pam p hlcr di (\(. Rozhdesrvenskii, Lllskii PI'O?J'I', Yoenizda r, n:..o sfonclamemo eli Luckl, 1\lovska 1938 a cura del Commissariato per la ùifesa dd popolo e, più di recente, con S.r . Bazanov, Alek.r~j /1/ek.rmii TJmsiiiJII, ~fovska 2006; .-\.T. Utki.n, Pemaja 1llirotlc!Ja t!(!/llct, p:.,a P rima guerra monclialel Movska 2013 e .-\.\'. Olejuikov, J(ampaNia 19(6,~oda liti msskolllfronte, [La campagna del 1916 sul fionre russo], in " \' TZ", a. l, 2016, pp. 23-29. Da parre ang lo-sassone La resi è sostenuta da D. SteYenson, ]ì;e FiTJ'I Wodd 117m; op. cit., p. 136.
4-1-5
Il
Basilio eli Marcino L'ATI]AZJON .Ei 11\tiPERl/lLE RCSSA
La Russia ave,•a urilinato palloni da osservazione tipo drachen a Pon Arthur durante la guerra russo-giapponese (1904-1905), ma lo sviluppo di una con1.ponenre aerea "pi.C1 pesante dell'aria" ini~iò soltanto nel 191 O, quando alcuni ufficiali furono inviati a fre(luentarc corsi eli pilotaggio in Francia e vennero artivate le prime due scuole eli volo, una per piloti dell'esercito a Gatchina, nei pressi eli San Pietroburgo, l'altra per piloti dell'esercito e della marina a Sebastopoli, in Crimea. Al primo corso organizzato a Gatchina presero parte trenta ufficiali del genio, con un programn1a d'addestramento che comprende,-a una c01posa pane teorica e lUla fase di istruzione pratica intesa a far conseguire prima il brevetto da osservatore e poi quello da pilota nell'arco di un anno, anche se era possibile un percorso acceleraro di l]uattro mesi. Le atti,rità aeronautiche facevano capo alla Sezione Servizio E lettrico del Dipartimento del. Genio del Ministero della G uerram . Nel 1911 l'esercito zarista organizzò una prima manifesta7.ionc aerea a Gatch.ina, utili~~ata anche come vetrina e terreno di compecizione per i costruttori aeronautici, c impiegò alcuni di quei velivoli nel corso delle grandi mano-vre che nel settembre di quelJ'anno si S\rolsero in Ucraina, presso I<iev. O ltre a svolgere compiti eli ricognizione, i piloti assegnati ai due paniti contrapposti ebbero anche il compito di contrastare l'azione dei mezzi aerei dell'avversario. Fu così. che quando il 2 settembre, all'inizio delle esercitazioni, un dirigibile "nemico" sorvolò repatii del partito "metidionalc", due piloti del partito "settentrionale", i tenenti di marina Victor Dybovskii e 777 R .r\.. Kilmarx, Tbe Rtmicm lt!I/JCrial A ir T-om•s qf f!Yor!d ll~arl, in ""J11e Ai.r Power lJistorian", _l uly 1963, pp. 90-95.
..:J.47
BuksgeYden della scuola di Scbasropoli, decollarono per inrercenarlo, porrandosi sopra l'acrona\'e e orbirando per di,·ersi minuti in guclla posi%ionc. l giudici di campo, nel dccrerare la disrru7.ione del dirigib ile, sotrolincarono nel lo ro rapporto che si trartava del primo caso di combau.imento aereo dalla nascita dell'aviazione: -~ Per dare concreLena a questa ipotesi sarebbe però sen-iro un armamento di bordo che ancora non c'era. Tra le macchine presentate a Garchina, c utili:t:t. ~ue poi nelle grandi manovre, si distinse.: il biplano monoposto S-5 ch e un gionme ingegnere naci,-o proprio di K.ie,·, lgor Sikorskii779 , ;n·c,·a finito di costruire in aprile, capitali%zando le esperienze poco forrunare fatte con quattro precedenti progerti a partire dalla primanra del 1910.-1!1' Il ,-cli,·olo, i'~
\'. Kuliko\', H11s.rirm AuJ oflt;'orld ll"rtr l, Osprey Pub0shing Lrd., Ro rley, Oxfortl, 2013, p. 7. '"'1 Igor Sikors kii ( 1889-1972), nato a Kie,· da una famiglia di origini russo-polacche e di scnrimemi fortcmcmc religiosi c monarchici, fret1uemò il collegio della marina Ji San Pierroburgo. La sua pass10ne per il volo naC<jUC nel 1908 guando, òurantc un Yiaggio J'istni%Ìone in Ccnnania, ebbe modo di leggere su un !-,riornale delle impresl' di On'i.Ue \\' righ t decide ndo yuindi <.li approfondire le sue conoscenze in rmHetia, cos;1 che fece nel 1909, pa~sando di,·ersi mesi a Parigi, allora capitale monJialc dell'a,•i:J7.ione. Tornaro in Russia sul tini.re di <.1uello stesso anno. nel 191 O fu assunto dalla R-BYZ. F.migrato negli Srati l.11ULi nd 1919, modificando il !>UO cognome in Sikor~ky, ,; ancbbc fonùaro nel 19~3. con l'aiuto di :.lrri emigraci rus:.i, la Sikorsky _-\ero-Engineering Company, poi Sikorsky \ircraft Corporarion, des tinata a di,·cnlare una delle maggiori indListrie elicotteristichc del mondo. Oltre c he agli dico rteri, ai c1uali si dedicò a partire dal 1939, il suo nome c le~Ho ai grandi idroYolanti pe r irasporto passeggeri degli anni Trenta. 7X" Dei precedenti <.Juarrro vcli,-oli costruiti da Sikorskii, l'S-1. un biplano con elica spingente, remò inutilmente di al7.arsi in ,·olo nel maggio del 191 O, I'S-2, un biplano a elica rraenre, \ olò più n>!te per brc'-i trani nel giugno del l 910 e andò distrutto il30 ~iugno, <JUando Sikorskii lo mjsc inmYcrtiramentc in Sl::dlo precipitando da un'altezza di una \'CntiJhl di met ri, I'S-3, sostnn:tialmenre idenrico ma con un motore da 40 cv invece che da 20 c,·, fece c.1ualche promettent<.: ,·o lo nel dicembre dd lo stesso
dalla fusoliera a traliccio priva di rivestimento in tela, montava un motore Argus raffreddato ad acqua con una potenza di 50 cv ed elica rraentc, c a differenza dei precedenti modeLLi riuni\ra le due b-e utilizzate per il controllo .laterale e longih1clinale in un'unica barra di controllo, su cui era montato anche il bottone che pem1etteva di controllare in qualche modo la potenza erogata dal motore, disattivando e riartivando l'accensione. Queste soluziorù avevano dimostrato la loro validità il 17 maggio, ernando Sìkorskii aveva completato con l'S-5 il pt'i.mo circtù to chiuso in un volo durato soltanto quatrro minuci, e nei mesi seguenti dmata c quota erano diventate sempre più significative, tanto da pennettergli di prendere ufficialmente il brevetto di pilota e di ben figurare sotto gli occlù dell o zar durante le manovre di sette.mbre. 781 Poco dopo l'S-5 andò disttutto in un incidente causato da un moscerino che ostrui l'ugcllo del carburatore, togliendo alimentazione al motore, ma Sikorskii ne uscì senza danni e sempre più deciso a farsi srrada nel nasceme mondo dell'aviazione. Il 12 agosto 1912 fu ufficialmente costituita la lmpera!ot:rkjj vomno-vozdtrfl!J!f.flot (IVVF), Flotta Aerea .Militare Imperiale, inizialmente ancora inquadrata nell'anna del genio. L'organizzazione faceva capo alla Divisione Aviazione dello Stato Maggiore Generale, rerta da un maggior generale e articolata Ù1 due dipartimenti, uno competente in materia dì addestramento e impiego, l'altro per gli aspetti tecnicologistici. Questa suuttura fu rivista LH1 anno dopo sdoppiando la Divisione Aviazione in una Divisione Tecnica, inquadraca nel Direttoraco Tecnico .tvlilitare anno ma do pu pochi giorni si sfasciò in atterraggio, posando le rume su uno stagno ghiacciato in cui sprofondò, l'S--t non volo mai c venne smantellato dopo essere sta to presentato in fonna smtica a una mostra a Kharkov nella primavera del 1911. 78 1 L Sikorskii, Tbc Slot)' o/ t/;e W/ùtged-S, D od d, 1\Jcad & Co., _ ew York, 1944, pp. 41-44. 449
Centrale, c una DiYisione Organizzazione c Serrizio delle Truppe inserita neUo Stato Maggiore Generale. ;\ (i,·cllo periferico, nell'ambito dei distretti militari, l'unità amministrativa era la compagnia d'a\'Ù'lzione, articolata in gu~mro o cinque disraccru.nenti, ciascuno su sei ''elivoli con almeno altri due Ji tisctTa, assegnati ai corpi d'armata o ai comandi di fonezza. Tra il 1910 c il 191-J. il numero di \'Cti,·oli in dotazione aumentò di setrc ,·olte, passando dai 32 conteggiati alla fine del 1910 ai 24-J. dell'estate del 191-L Questa crescita non era stata però costame, cd era significativamente rallcncata nel 1913, <.Juando in apri le era stato ragt,tiunto il picco di 250 macchine delle <.Juali peraltro solo 150 pOLe\'ano dirsi di una gualche utilità-~2. •-\ dcternùnare quesra im·crsione di tendenza furono in pane le restrizioni di bilancio e in parre le conseguenze dell'affermarsi del la dottrina deJJ 'offensi,·a acl oliTnnza eli matrice frances e, che portò i comandi mssi a sotrontlutare l'importanza del la ricognizione aerea, allora ritenuta il compiro principale, se non l't11ùco, dell'aviazione. In generale, a dispeno delle apparenze, e dell'interesse per le artiYirà aeronautiche della corte .imperiale e della srampa, le ombre prevalevano sulle luci Non c'eta infatti una vera cultll[a aeronautica, nemmeno sorto forma ili fenomeno sportivo dal momento che, dopo un .itùziale entusiasmo, tra il 191 0 c il 1912, i soci dell',\ero Club di Tune le Russic erano rapidamente diminuiti, passando da 1.874 a 360: 11•1 Gli acroclub locali di Vilna, Riga, Orenburg, N.izhny O\'gorod c del Caucaso cessarono l'attiYità nel 1913 e all'inizio del 1914 n e rim.a ncvano activi so ltllnto l l, a fronte dci circa cento operanti in Germania, e anche questi sopr:nTi\'CYauo grazie alle sm-v-cnzioni go,·crnati\e, che includcYano l'assegnazione dj un piccolo nt11nero di ,-e!i,·oli per scopi addcstratiYi, e all'entusiasmo dei singoli La popolarità dell'aviazione era in fntti molto grande nell'élite della società ~S2
IL\. Kiln'llt[.'(, Tht• Rll.fsicw lmpetiol, op. ci t. Knox, !riti! tht R11ssio11 Aflll)', op. ci r., p. 2-L
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zarista, tanto da rappresentare per la nobiltà la moda del momenro, e non soltanto fra gli uomini. Alcune nobildonne presero il brevetto di pilota c una eli loro, la principessa Evgeniya 1\11. Shakhovskaya, grazie alla sua posizione sociale, nel 1914 riuscì ad arwolarsi nella lVVF c secondo qualche fome avrebbe eseguito pcrflno missioni eli guerra, prima dom1a al m ondo. 78 '1 L'interesse per l'aviazione ~nreva investito anche il mondo universitario e dipartimenti eli studio specializzati erano attivi già nel 1912 nell'università di K.iev, nei politecnici di San Pietroburgo e Riga e nell'lstitmo Tecnico Imperiale di Mosca, particolarmente attivo nel campo dell'aerodinamica e in quello delle cosmlhioni aeronautiche sotto la guida del professor N ikolay Yegormricb Zhukovskii (1847-1921), tra i primi al mondo a spiegare il concetto eli porranza e uno dei padri delle sc1enzc aeronautiche. Queste atttv1ta contribuirono alla costruzione eli una solida base teo rica ma in mancanza di un'efficace azione eli coordinamento ebbero limitate ricadute pratiche, così come fu poco finali;;;7.ata 7R4 Evgeniya ~lichailovna Shakhovskaya (l 889-1920), appartenente a una nobile e ricca fam iglia di San Pierroburgo impat:emara con lo &ar, consegui il brevetto eli pilo ta in Geonania, a Johannisral, presso Berlino, il16 agosto del 1912, e collaborò poi con lil Wright Company in una serie di voli dimostralivi nella sua città natale, finché 1'11 aprile 1913 il suo copilota e istruttore non timase ucciso in un incidente di volo . .:\.IJ.o scoppio delle osrilit<Ì chiese e o trenne eli essere arruolata nella [V\'F come ufficiale subalterno. el novembre del 1914 fu asset,mata al K•.l..O 1 operante nel settore del F ronte t ordoccidenrale e sembra, ma le fonti sono discordi, che ab bia effettuato alcune rischiose missioni eli ricognizione venendo decorata dallo zar con l'Ordine di San Giorgio. Tn guel petiodo c nei mesi successivi avrebbe intrccciaro rela&ioni sem.imenra.li con diversi alti ufficiali e t ] uesta repu tazione, nel contesto della Russia del 1915, insieme ai suoi vecchi rapporti con la Germania, le fmttarono tma condanna a morrc per spionaggio da cui la salvò lo zar, commutandola ncll'imprigionamenro in convento. T.iberara dai bolscevichi dopo la Rivol uzione d'OLtoGJ:e, ne sposò la causa cliventando uno dei capi della Ceka, la famigerara polizia politica del regime. In quesra veste mori a Kiev nel 1920 in una sparatoria scoppiara dtmmte un festino tra colleghi, a t]uanto sembra a base di alcol e droga.
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l'azione delle società aeronautiche costituite in almeno una decina dl città russe per organizza1·e, incoraggiare e sostenere iniziative eli carattere aviatorio. Per guanto riguarda il matet-iale eli volo i programmi di acquisizione mrviati dal Ministero della Guerra, e le competizioni annuali che si erano succedute tra il 1911 e il 1913, avevano decenninato una situazione a prima \~ista soddisfacenre. }dla data del l 0 aprile 1913 figuravano infatti in linea 150 velivoli potenzialmente utilizzabili e 13 dirigibili, diventati rispettivamente 244 e 14 nell'agosto del 1914, ma nel caso dei velivoli si trattava di un amentico campionario di macchine di diversa provenienza, con una disponibilità molto lù.nitata di parti di ricambio, e dei dirigibili solo quattro potevano dirsi impiegabili l...:ntro l'autunno anche questi furono accantonati, .recuperandone i materiali riutiliaabili e trasferendo il. personale ai reparti ~lerostieri. L'attenzione degli organi tecnici dell'aviazione Sl era indirizzata soprattutto verso guanto poteva offrire l'industria francese, ritenuta la più avam:ata in campo aeronautico, senza però trascurare guanto erano in grado di offrire la Gran Bretagna, la Germania e gli Stati Uniti, in c1uesto caso limitatamente al settore degli idrovolanti. Dopo aver puntato ocl1912 sul monoplano N ieuport, l'anno dopo la preferenza era andata in rapida successione ai modelli Farman, Morane-Sauln.ier e Deperdussin, tutti eli concezione francese. Il Ministero della Guerra non aveva una cbiara politica di acquisizioni e e1uesta mancanza di indirizzo si traduceva in una flotra eterogenea, in cui figuravano 16 tipi diversi eli macchine, con i probletni logìstici del caso accentuati da Ltna base industriale i.nadegua ra. Analoga era la situazione dei piloti. Dato il gettito l.llnitato delle due scuole eli volo mihtari, per la loro formazione si faceva largo affidamento sui cors.i all'estero e sulle scuole di volo civili, il che si traduceva in mancanza di unifot1nità negh standard c1ualitativi. A fronte di un program ma +52
accademico sulla carta ili tutto rispetto, l'addestramento al volo occupava uno spazio molto l.i.mitato e la prova principa le di brevetto prevedeva m1 volo di meno.ra ad una guota ili 1.000 metri. A dispetw di w1a durata dei corsi che nella pratica spesso non superava 1 sette mesi, i_l numero di allievi brevettato era molto basso, non più di dieci o C.JtÙtl.dici per corso, e pochi di loro potevano dirsi piloti provetti. Nel marzo del 1913 c'erano 72 piloti m ilitari e 40 pil.o ti civili, e come per i velivoli esisteva un programma tanto ambizioso guanto velleitario che avrebbe dovuto moltiplicarnc il numero portandolo a qualche centinaio. Nel marzo del 1914 il Direttorato Tecnico Militare Cemra1e, responsabile dell'approntamento dci reparti in termini di mezzi e personale, selezionò tre dci modelli francesi prodotti su licenza, Deperdussin D, MoraneSauhùer L, Voisin I l I, puntando a standardizzare su queste macchine la linea dj volo. La valutazione, a ClÙ molto avevano contribuito il prestigio della Francia in materia di aviazione, e le entrature a corte e nel governo dei referenci delle industrie francesi interessate, portò ad ordinarne in maggio un totale di 262 esem plari. Le fornitme avrebbero avuto tempi lunglù, data la necessità dj attrezzare gli stabilin1cnti e preparare le maestran7.e, ma la scelta di pm1tare sulle produzioni su licenza era funzionale al tentativo di recuperare il gap tecnologico e rifletteva una tendenza consolidata. Tutte le ditte russe costruttrici eli velivoli erano in fatti. già impegnate n ella produzione su licenza eli macchine di concezione francese. Lo stabilimento dj Mosca della Duks, nata nel 1893 com e fabb.ti ca di biciclette e convertita nel 191 O alle prodw~ioni aeronautiche grazie a un'iniezione di capitale francese, costruiva il BléJiot Xl, i modelli MF.TV, MF.VII, HF.l6 c HF.20 del biplano Fam1an a trave eli coda cd elica spingente, il Voisin TII, sempre con architettura a rrave di coda ed elica spingente, c i monoplani Morane-Saulnier G cd J ,, la J .ebedev, di San Pietroburgo, che aveva anche la licenza di prodm:ione del 453
Sopwith Tabloid britannico, costrui,·a il Deperdussin D, il Fam1an, in diverse varianti, i Morane-SaL1lnier G cd L e il monoplano a fusoliera ~ieuport lV .M, la Shchyetinin, sempre di San Pietroburgo, Farman e N ieuport. Intìne la RIISsko-Baltiiski Vagon Zat/Od (R-BV?.:), Officine Ferroviarie Russo-Baltiche, pure di San Pietroburgo, dal 1914 Pietrogrado, costruiva Farman e Voisir1, come pure, almeno fino all'inizio delle ostilità, modelli tedeschi delle ditte .r\.lbatros, Aviatik e L VG. Una cale frammentazione di capacità produttiva era di per sé un elemento di debolezza, c ad aggnlVarc la situazione era il fatto che le fabbriche erano poco più che officine, con la possibilità di fornire, nel loro insieme, non più eli 30 o 40 velivoli al mese, di una qualità di solito inferiore ai modelli originali. Particolarmente gra'T era poi l'incapacità di realizzare un ' ralido morore nazionale, il che accentuava ·la dipendenza dalle fonÙtlll'e d~ll'estero c dalle produzioni su licenza, accemrate nello stab.ilin1cnto attivato a ~l'Losca nel1912 dalla francese Gnome Rh6nc, con una disporùbilità cornplessiva mensile di appena 5 motori. Per quanto rif,ruarda la capacità di progettazione, la Russia poteva contare sopractutto Stll giovane Igor Sikorskii., classe 1889, dal 1912 a capo della sezione aeronautica della R-BVZ per la c1uale aveva realizzato una serie di prototipi, identificati dall'iniziale del suo cognome e da tul nnmero progressivo, alcuni dei quali prodotti in piccole serie. Dopo il successo di in1magine ottenuto nel 1912 con l'S-5, Silwrskii ne aveva rip reso la formula costruttiva con l'S-61·\ , equipaggiato con un rnotore t\rgus da 100 cv che dopo una laboriosa messa a punto dimostrò di poter raggiungere la velocità di 113 km/h, per l'epoca un record mondiale, e si comportò molto bene alla manifestazione aerea di .t\losca del febbraio 1912, aggiudicandosi il primo premio. Questo risultato contribui a far sì che quella primavera Sikorskii. venisse assunto dalla R-BVZ, per la guale sviluppò una versione della macchina, denonunata S-6-B, caratterizzata da un carrello più robusto e da un dispositivo 454
che permettc,·a al pilota di accendere il motore dall'abitacolo. Pilotato dallo stesso Silw.rskii, il velivolo si impose neUa competizione aerea organinara in settembre a San Pietroburgo, confermando la velocità massima di 113 km/h c dimostrando di pocer salire a 1.500 metri in 15 minuti e di avere un'autonomia di un'ora c mezza. Con la vittoria arrivò anche una commessa per poche macchine, che valse solr.anto a incrementare il campionario dei tipi in dotazione alla 1\TVF. A quclla competizione Sikorskij presentò anche J'S-7, un monoplano che danneggiò il carrello in attcnaggio e non completò quindi le prove, c nello stesso periodo completò l'S-8, un biplano da addestramento a due posti affi ancati di cui, come del resto dell'S-7, ftJ realizzaco un solo esemplare. Ancora peggio andò nella primavera del 1913 con l'S-9, un monoplano triposro dalle linee anreniristiche che si rivelò pesante c poco manovra bile, ma Sikorskii si riscattò subito con l'S-1 O, un idrovolante a posti affiancati da ricognizione c addes tramento che riprende•·a l'architettura deJJ'S-6-B c poteva essere convertito in velivo lo terrestre sostituendo i galleggianti con un carrello convem~ionale. L'S-10 si aggiudicò la competizione per velivoli militari del 1913 e venne acquisito in 16 esemplari. l ,o stesso successo, a onta delle buone prestazioni, non ebbe il monoplano a due posti affiancati S-11, classificatosi al secondo posto ma rimasto allo stato di prototipo, mentre sarebbe stato costruito in 12 esemplari, destinati a rimanere a lungo in servizio, un altro monoplano presenrato nel settembre del 1913, il monoposto S-12, che montava un nlotore rotativo Gnome Lambda da 80 cv. Sempre nel 1913 il v1ùcanico Sikorskii lavorò anch e a due progetti, S-13 c S-14, mai completati per mancanza di morori, e realizzò l'idrovolante biplano a scafo S-15, costruito in un solo esemplare. Una produzione tanto abbondame di prototipi in un così breve arco temporale, se da un lato conferma la vivacità dell'ingegno del giovar-ie progettista, dall'altro sottolinea l'incapacità del "sistema" 455
militare e aeronautico eli indidduare con chiarezza le lince di sviluppo da perseguire, e questo nonostante lo strumcnro delle competizioni aeree, le cui indicazioni furono sfrurtatc poco c male. l ,a realizzazione più imporrante di Sikorskii, che gli nlse la laurea honoris causa i11 ingegneria del politecnico di San Pi.en:obw:go cd era destimw1 a essere una p ietra miliare nella storia dell'aviazione, fu I'S-21, meglio noto come Bo!fqy Baltiskii (Grande Baltico). Si crattava di un grande sesquiplano da 28 metri eli apenura alare propulso da quarrro mowri tedeschi ~-tigus da l 00 c,- a cilindri in linea, disposti a coppie in randem, con un peso massimo al decollo di +.9+0 chilogratm"Iti e una ,-clocità massima di 90 km/ h. Prim.o quadrimorore al mondo, c con una capacità di carico di oltre 700 kg che surcl;'JSSa\'a l'allora record mondiale di 600 chilogrammi; il Bolfoy JJaltisk.ii, volò il 13 maggio 1913 pilOLato dallo stesso Sikorskii. Dopo i primi ,-oh, Sikorsk ii decise eli sepamrc quattro motori montandol i singolam1eme ù1 altrettante gondole, e così moclificalO il ,-clivolo fu ribattezzato RltsSÀ:J' l /i(J•a z (CaYalicrc Russo), tornando a volare il 23 giugno. Tll 0 agosro il quadrimotorc si aggiudicò il record di durata ,-olando per un'ora e quattro minuti con sei passeggeri, sistemati in una spaziosa cabina \'Ctrata su polrroncine disposte a coppie alle spalle dci due pilo ti, una prestazione che trovò grande eco su lla srampa specializzata c fece conoscere Sikorsky nel mondo anglosassone c più in generale nella comLuuta aeronautica internazionale. 85 .\n che le autorità militari russe, dopo l'iniziale scetticismo,
-s; Tbr Sik.orsJ~J .4r LilliOtlrim, in" \cronautics", 13. n. 3, Scncmbrt: l<) 13,
p. l06; Thr Biggest I:b•ùtg .\farbi11r i11 !br JJ"orltl: TIJr Rr;Narkablt• 13iplam· oJ SikorsJ?)•, il1 "Scientific .\mcrican", 109, n. IS, 1 1 o ttobre 19 13, p. 280.
Sono e ntrambi arri.coli di rcclazion<:, dci q uali non è indicato l'autore, c he, o ltre a fo rnire un'accmat:1 descri zio ne dcJJa macchina, propongo no un interessante rin·atto del progt:ttista, sotrolinca ndo la gi<l\·am: enì, 23 anni, c Ln maniera \·elata, la mancanza di riroti accaùt:mici. 456
si accorsero delle notevoli possibilità del velivolo e lo acquisirono immettendolo nei ranghi della flotta aerea imperiale. Nel.l'occa.sionc gli attribuirono una classifica eli segretezza che non aveva più senso, come non mancò eli sotto lineare qualche osservatore straniero, aUa luce delle informazioni c delle fotografie nel frattempo divenute eli dominio pubblico.786 Anche Nico la Il si interessò al quadt:imotorc, e sempre nell'agosto del 1913 Sik.orskii lo portò da San Pietroburgo a Krasnoye Selo pet esibirlo in volo alla famiglia imperiale e permettete allo zar eli ispezionarlo. L'l l settembre, mentre eta parcheggiato ai margini clelia pista del campo d'avia;;:ione di Korpusnoi (San Piecroburgo) al termine della manifestazione aerea in cui Sikorskii aveva presentaro anche il biplano S-10 e il monoplano S-1 1, il Rttss~y Vi(yaz fu seriamente danneggiato dal motore Gnome Monosoupape (monovalvola) da 100 cv staccatosi da un Moller No.2 in fase eli atterraggio.7117 11 velivolo, un monoposto a trave di coda pilotato dal polacco ;\drun Haber-Vli.nsk.i, atterrò incredibilmente senza problemi, mentre il guaclrimorore riportò gravi danni aU'ala sinistra. L'incidente, che vedeva un velivolo russo semidisu:utto dal motote francese di llll veLivolo di costtuzione mssa, può essete considerato emblematico sia dei problemi eli qualità che condizionatono durante rutra la guerra l'attività G W/. Lebedeff, ( ·" RmJruqtta/J/i!Aéropla11e IVwe: L~ "Gra11d" de .\)korsAy, in "L': \érophile", vol. 21, n. 17, l" setrembre 1913, pp. 391.-392. L'autore, non ancora afferma tosi come. industriale ma già ben noto negli 78
ambienti aeronautici, sottolinea nell'articolo di aver conosciuto Si.korskii l'anno prece.denre, e di averne tipOl:tato un'ottima i.mpressione. 787 G .L. Stampcr Jr., Tbc Sikors~y S. /6, op.cit., p. 63. Il i\foller o. 2 era un prororipo derivato dal Farn1an X'i'T, di cui riprendeva la configurazione a rrave di coda, concepiro dal fondatore della D uks, Yulius .A. Mol.ler, che non ebbe ulteriori sviluppi, come non li ebbero il No.1 che lo aveva p receduto c il No.3 che lo avrebbe seguito. La Duks, tutto.ra attiva in campo aeronautico, du.rante la guer.ra avrebbe costruito su licenza modelli francesi e britannici. 457
dell'industria aeronautica russa, sia della forte dipendenza dalle fornimre francesi per i morori, mai disponibili in misura adeguar:a. hwece di riparare lo sformnaro Ca,·aliere Russo, Sikorskii preferì recuperare tutto guanto poteva essere riutilizzato, e in parùcolare i p re7-iosi morori • \ rgus, per completare il suo successore, un vebvolo da trasporto di dimensioni ancora maggiori che poteva essere adattaco aU'impicgo militare. Nacque così il Sikorskii S-22 llya Mm omets, dal nome eli lln eroe del medioe\'O tusso, con un'apertura alare eli 3-1-,50 metri e un peso massimo al decoUo di -1-.650 kg, che, dopo un rcmaci\·o fallito nel dicembre del 1913, effettuò con successo il primo volo nel gennaio del 19l-l-.-11ll Questo primo esemplare, noro come tipo ,\, con allesùmento passeggeri, venne acguisito dalla ma rina imperiale, trasferico a lla base navale eli' Libau (J ,iepaja), in Letto nia, e lr~sfo rmato in idwvolanre, senza però che \"Ì fossero lÙterio ri s\·iluppi. Un secondo esemplare, con allesti.memo mili tare c identificare come Ilya !\ ruromers tipo B, nel giugno dcll9 l 4 fu souoposro dalla Tmperatorskfj romllo-rozçlt~fi!Jjf/ot a un ciclo di prm·e che lo \;clero raggillngcre i 2.000 metri con no,·c persone a bordo il giorno -1, volare per 6 ore e 33 minuti l'indomani c il 30 giugno porrare a termine il raid San Pictroburgo-Kiev e ritorno percorrendo 2.600 km in 26 ore, un exploit che gli fruttò il no n1ignolo di K.ie1'Ski. Nell'aprile del 1914 l'esercito ave,•a intanto ordinaro aUe Officine F errov·ia rie Russo-Baltiche 1O quadrimotori Silwrskii, e alle altre industrie aeronautiche un totale dj 3 dirigibili e 326 \·eli\·oli, nwneri incompatibili con le loro e ffetti,·e capacità, ma che dimostrano quanto i Yertici militari fossero sensibili al problema dell'a\-iazione. Ciò che 7~R .\. \ .\'Y. , Storia de/1'/lria=?:ione, Fra td Li h1bbJ:i Edirori, ..\lilano 1973. \'nl. '\' T, pp. 89-96. L'llya 1\Iurom<.: ts a\·t:va un peso a vuo to inferio re a que llo del Cavaliere Russo pe r unn serie di modiiìche c he ne a,·cvano allcggt:rito struttura e riYcs rimcn to di fusoliera, i.n tela c non in legno compens:tro meno che nella parte anteriore.
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mancava, come sarebbe presto risultaro evideme, non erano le idee e neppure i progcttisti, ma la struttura tecnicoindustriale necessaria per passare in modo rapido ed efficace dal tavolo da disegno alia linea di produzione, struttura che richiedeva LUla mentaLità c una cultura organizzativa ancora di là da \'enire. L'assenza di una vera industria automobilistica condi7.ionò negativamente soprattutto lo sviluppo eli una capacità motoristica, dal momento che, a differenza di quanto avveniva non solo in Francia e in Germania, ma anche in Gran Bretagna e più tardi in l tali a c negli Stati Uniti, non erano disponibili le competem:c tecniche e organi7.Zative necessarie, con conseguenze disastrose per la crescita dell'industria aeronautica e per l'efficienza della a\"Ìazione imperiale. L'illusoria convinzione di poter attingere in misura illimitata al mercato estero fece il resto, rendendo la situa:t.ione insostenibile per il concomitante crescere del le esigenze degli altri belligeranti e per le sempre maggimi difficoltà nelle comunicazioni con la Francia. Subito dopo l'inizio delle ostilità, nell'agosto del 191 4, l'alto comando, Stm;ka, divise i mezzi aerei clisponibilj tra il "fronte sud-occidentalc"789 e il "fronte nord-occidentalc"' 90 , ponendoli agli orilini nel primo caso del granduca
n "fronte sud-occidentale" era responsabile di circa 615 chilometri di fronte, dalla Bielorussia met:idj.onalc al confine settentrionale della Romania. Dall'estate del 1914 al marzo Jel 19 16 fu agli ordi.ni del generale l ikolai I vano v, poi dal m;~ r:w del 19'16 al maggio del 1917 dd generale . \ leksci r\ . RrusiJov, dopo il quale si sarebbero aVY-icendati ben otto generali fino al gennaio del l 918. 790 Il "fronte nord-occidcnmlc" aveva la responsa bilità eli un settore che andava dal Baltico alla Bielorussia, comprendendo l'ampio salienre polacco. Lnizia.lmente agli ordini del generale Yakov Z hi.Li.nskiy fino all'inizio d i sertembre, poi del genemle :'-Jikolai Ruzsky fino ;u marzo del 1915, fu retto dal generale J\.li.khail Alche~'e'· fin o all'agosto del 1915, quando il suo settore venne diviso tra il "fronte settemri.onale" e il "fronte occidentale", entrambi di nuo\·a cosrimzione. 789
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Ili
Aleksandcr MikhaiiO\-ich-91, nel secondo del generale Aleksande.r Wilhelm ,\ndreas Frcihcrr \'on Kaulbars -92, che li impiegarono in compiti di collegamento e soprattutto di ricognizione in un raggio di un centinaio di chilometri dalle prime linee.•,,3 Ì\[olti dei comandanti sul campo non a\·entno grande fiducia nei rapporti degli aviatori e una delle cause del disasLro di Tannenberg può senz'a l. rro essere individuata non solo nella diversa efficienza delle rispettive aviazioni, ma anche nella sufficienza con CLti il comandance della 2·' Annata, il generale Samson0\·-9 1, u·anò le infom1azionj che Il granùuc:~ \ lcksandt:r ,\fikha.i.IO\i.ch (IRoG- 1933), cot,rnaLO de llo z:~r :\!icola TI c suo ascoltat~consigliere, con una significativa caniera neUa marina imperiale di cui rin:sri,·a il grado di ,;ccammiraglio, a\·cva anno un molo imponame nella nascna dell'a,iazionc imperiale, adoperandosi in parl.icolart: per la creazione della scuola di \"olo dì St:basropoli. ;-:e) dicembre tlel 19"15 ancbbe assumo l'iucarico eli Ispettore Generale dell'.\ Yiazionc l mperiale. •n .\.leksander \\"ilhcl.m . \ndreas Freiherr \ 'O n Kaulb:m ( 18~~-1925), nato io F.sronia da una famiglia di antica nobiltà tedesca c d1 rradizion..i milirari, :t\ C\'~ avuto una lunga e pres1igiosa carriera nell'esercito impeti.alt: pre~ta ndo servixio nelle campag11e che ass icurarono alla Russia il possesso dell'. \sia Cc n trale, ne lla gue rra russo-turca del 18771878, durarlle la spedizione in Cina del 1900 c nella gucrra russogiapponese nel 190-1-1905, in cui la sua ~' . \m1ata fu rra,·oha nella banaglia di À lukdeo nel febbrato dd 1905. ì\.cll'agosro dd 191-1- gli fu affidato il comando dell'aviazione del hontc Nordoccidentale c .in ottobre venne posto a cnpo dell'intera org:tnizzaziooe dell'aviazione imperiale, incarico che tenne fmo al dicembre del1915, per p<>i assumere la carica ili gm·ematore milirare di Odt:ssa. Dopo la Riw>luzione d'Ottobre, nonostante l'erà a,·anzatn si Lmì alle forze comrorivoluzionat1e nel sud della Russia, Fuggito in Francia nel 1919, lavorò fino alla morte come impiegato di Lilla compagnia relcgratìca a Parigi. ' 9 ' J.l J. ~lorrow J r., Tht Grtal lf'{,r Ù!lht• air. .\ lilital)' arialio11 frolli /909 lo 1921, .\irlifc Publish.ing Lrd .. Shrewsbury, 1993, p. 81. "'4 .\leks:llldr \' asilie,ic SamsonoY (1859- 191 ~) , :l\·eva alle spalle una prestigiosa carriera di. ufficiale di cavalJeti:t c he lo a\"e\·a \~ Sto prendere parte alla g uerra russo-turca d d 1877- 1878, ;tUa spcdixiont: in G na del 1900, :dia guerra russo-giapponese del 190+-1905. \ll'injzio deiJa 7'11
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i suoi aviatori gli fornirono sui movimenti delle forze tedesche e in particolare del XVII Corpo d'Armara del generale Mackensen795. A discolpa dello sfortunato Samsonov bisogna però diJ·e che i 42 velivoli eli vario tipo di cui disponeva la sua Armata erano in buona parte bloccati a terra da inefficienze di ogni genere, uno staco di cose che non incoraggiava certo ad avere fidu cia nelle possibilità dell'aviazione. 796 Di contro non pochi generali r ussi con incarichi di responsabilità i.nclividuarono nella carenza dj mezzi aerei un problema a cui dare urgente soluzione, data la fondamentale importanza della ricognizion e dal cielo. Stù "fronte sud-occident:ùe", ad esempio, il comandante dell'S" Armata, generale 1\.lcksey A . Brusilov, ebbe a osservare, già nelle plim.c settimane eli t,JUerra, che "a causa del numero limitato e della scarsa gualità dei velivoli, la ricognizione aerea era piuttosto inadeguata, e mttavia rimaneva la nostra pdncipalc fome di infonnazione". Poco dopo, in settembre, Btusilov, che pure non era un entusiasta sostemtore dell'aviazione, ebbe a dire che solo la
Grande G uerra gli fu affidato il comando della 2" .-\.rmara, nella Prussia Oùentalc, che, dopo alcuni effuneti successi iniziali, venne acccrchiara e distrutta nella battaglia di Tannenbcr.g (26-30 agosto 1914) con la perdita di 140.000 uomini rra morti e prigionieri. 1130 agosto Samsonov, rimasto isolaw e con un piccolo seguito, ~ i uccise con un colpo di rivoltella, non sopportando la vergogna della sconfitta. 795 .'\ugusr von \fackcnsen (18-1-9-19-l-5) aveva svolto il servizio militare durante la guerra franco-pru~sia na met;tandosi la promozione a sottotenente e la croce di ferro di 2" classe. Entraw nell'esercito nel 1873, arrivò a prestare servizio nello st\lto maggiore generale c nel 1914 comandava Ll À-YII Corpo d'.\tmata inquadrato ncll'8" Annata in Prussia. Tl 2 novembre ass unse il comando della neo-costituita 9' r\.rmata, poi nel mar<:o 1915 dell'l l', che avrebbe guidato nella barraglia di Gorlice-Tarnow. Come corna ndanrc d',-\m1ata combatté anche sul fronte serbo e su quello rumeno. l'el dopoguerra si avvicinò agli ambienti monarchico-nazionalisci c fu considerato dal nazismo una icona nazionale, fatto questo che lo salvò da accuse di slealtà quando protestò per le atrocità commesse in Polonia e Unione Sov;etica. 796 N. Stonc, The EC1slt?m Fro11t, op. cit., p. 51 . 461
ricog1ÙZ10ne aerea avrebbe potuto fornirgli rapporti così accurati come queLli che nella battaglia di Gorodok gli permisero di schierare al momento giusto le sue riserve, per contrastare con successo la controffensiva austro-ungarìca che si s''iluppò tra il 5 e 1'11 serrembre 191 4. In uno scenario di guerra manovrata, c1ualc fu quello della battagba di Galizia (23 agosto-11 settembre), nel cui contesto si inserisce quella di Gorodok, i velivoli da ricognizione giocarono i_nfarti un molo essenziale, identificando i movimenti di truppe che potevano costituire Lula minaccia o indicando le situazioni da sfruttare, e questo nonostante gli aviatori dovessero sfidare anche il rischio del fuoco anùco, dal momento che molti soldati russi n..on avevano mai visto un aeroplano e ri tenevano che so.lo i tedeschi ne disponessero. Nel complesso l'aviazione russa si dimostrava però inferiore a quella avversaria e questo stato di ,cose, ben evidente a tutti i livelli eli comando, portava ad amare riflessioni. .Al riguardo il generale V asily I. Gurko 797 , nel 1914 al comando della 1• D ivisione di Cavalleria, operante nella Prussia Orientale con la 1' r\rmata, avrebbe in seguito scritto che .. .come conseguenza della ntancanza di un numero sufficiente di velivoli, il nemico poteva manovrare a suo piacimento sfruttando la sua ben sviluppata rete ferroviaria nella cenezza che non saremmo riusciti a scoprire tanto presto i suoi piani. Al tempo stesso, grazie a una ben maggiore disporùbilità di me~.:z i aerei, era in grado di osservare le nostre mosse nella p iù completa impunità.-98 797 Y asily
l. G urko (1864- t 937), generale di cavalleria, d urante la guerra aveva comandato una brigata di cosacchi. "ella Grande Guerra comandò in successione la l • D ivisione di Cavalleda e il \'l Corpo cl'.-\rmata nell'ambito del " fronte nord-occidentale", la 5·' .\ rmata Speciale del "fronre sud-occidemale", e dal marzo al maggio del 1917 il "fronte occidentale". Rimosso per i suoi sentimenti monarchici ed esiliato, visse i suoi tùtimi ann i a Ro ma. 7 '!~ \XI.H. T.incoln, PttSJt(J!,f throt~,gb Atmageddoll, op.cit., pp. 57-58. rus~o -giapponese
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Le grandi distanze proprie del fronte orientale fecero sì che l'orientamento iniziale di mantenere i reparti di volo in basi permanenti, già attrezzate dal punro di vista tecnicologistico, venisse accantonato il 30 settembre, quando la Stavka ordinò al comando dd "fronte sud-occidentale" di distribuire i suoi reparti aerei tra le armate dipendenti, sotto il controllo del capo di Stato Maggiore di ciascuna grande unità. r\.nche questi moYimenti furono un problema, in quanto i mssi, come del resto i loro avversari austroungarici, in quel periodo utilizzavano sopratmtto carriaggi trainari da caval.Li o da buoi per il trasporto di armi e rifornimenti di ogni genere. Peraltro, dato il pessimo stato delia rete 'riaria, c il fango che rendeva spesso le strade impraticabili per gli aur.oveicoli, <.]uesta non era necessariamente una limita%ione. Per quanto riguarda l'organizzazione, l'unità base dell'aviazione imperiale r:ussa era l' otryad (distaccamento) con una dotazione nominale di 6 vcli,-oli, più tardi portata a 1O, con altri 2 di riserva, dipendente per l'impiego dai comandi di Corpo d'Armata. Non ci fu mai alcun serio tentativo di standardizzare la dotazione dci singoli reparti, per cui Lma stessa sc1uadtiglia poteva schierare due o tre tipi di velivolo, con le inevitabili conseguenze tectùco-logistiche. Allo scoppio del conflitto erano in linea 28 distaccamenti da campagna, o meglio di Corpo d'Armaca, e 9 da fortezza, gestiti dal punto di vista tecnico e amministrativo da 6 compagnie di aviazione, che agivano come depositi e centri di mobilitazione. Entro l'estate del 1915 i distaccmnenti da fortez7.a vennero assimih ti ai distaccamenti da campagna, identificati come Korp11.rnoi Al'iat.ronnjy Ot1yad (KAO), distaccamenti di aviazione di Corpo d'Armata. Nel frattempo era emersa la necessità eli assicurare m1a qualche forma di protezione ad obiettivi particolarmente sensibili e in febbraio erano stati costimiti due distaccamenti speciali di aviazione per la difesa aerea di Varsavia e della residenza dello zar, primo embrione della specialità da 463
caccia. L'esigenza eli disporre eli reparù dedicati per il contrasto a i ,-elivoli a\'\•ersari sulla linea del fronte sarebbe però stata riconosciuta più len tamente e soltan co un anno dopo ,·eru1cro organizza ci i plimi Al'iatsonllj)' Otr)'tJd fslrebitelei (.\.OI), disLaccamenri di aviazione da caccia, ben disrinri dai K01p11.fi/Oi A 1•iatsonn!y Otryad (K:\0), distaccamcnri d'aviazione di Corpo d',\.rmata, che avevano soprattutto compiti di ricognizione. Entraci in linea dalla prima,•era del 1916, alla fine dell'anno gli AOl sarebbero scati 12, uno per , \.rmata, e altri tre, numera ci in SC(JUCnza, ' 'ennero cosrimiti nel 1917."'''' ln bre,•e ci si rese conto che l'estensione dei settori d' r\ rnuta non pote,•a essere.: cfficaccmeme coperta dalla mezza dozzina di \'e livoli di un .\Ol, e che al tempo stesso la scorra dei ticogn.itori richiedc'a Lma maggiore aderenza con i K..:\ 0, spesso dislocati su campi ùiscanù da quelli degJi ,\OI: Nel dicembre del 1916, con ! ~Ordine n . 1658 de lla Jtavka, fu così stabilito di atti,·are in seno ad ogni IC\0 una sezione· da caccia, con una dotazione di un paio di \'eliYolilil~•. Inoltre la stessa direuinl. prescri,·enl. anche la costituzione di una sezione d'artiglieria, con l'obictùvo di potem:iare l'atti,·ità eli ogservazione del tiro, ancora caren te nella lVVI', attr~n·erso la presenza capillare di c lementi specializzati. Un pro,·,·edimcmo di portata ancora maggiore, in funzione della condotta di operazioni aeree e del nasceme concetto di potere aereo, si era av-ueo durante l'es tate di quello stesso ·1 9l6 con la decisione di creare reparti aerei più consisrenti dci distaccamenù, m essi a disposizione dei comandanti di fronte, li,·ello di comando assimilabile al gruppo d' t\rmate, come strum enti di. manovra da utili:o:arc per conquistare alrncno localmente c temporaneamente la superiorità aerea . . \ tal scopo alcuni J(..-\0, scelti tra i meglio equipaggiari c i più sperimentaù in combattimento, vennero riuniti in Bom:r.Ya AliÙJIJionnt!JCI Gmppa (BAG), gruppi di N~
Y. KulikO\', &1SSim1 Acu, op. cir., pp. 6, l O.
R••• \'. Kuliko\', RJJS.ria11 Atu , op. cir., p. Il. 464
aviazione da battaglia, messi a disposizione dei comandi di fronte. La limitata disponibilità di mezzi e eli piloti condizionò però lo sviluppo eli questi reparti di innovativa concezione, e nel 1916 ne fu attivaco uno solo, iJ BAG 1, comandato dallo Sbtahs-Rotmistr (capitano di cavalleria) Alexander A. KozakoY80 \ costinùco il 9 agosto 1916 con ì KAO 2, 4, 19, ed entrato in azione nel settore eli Luck, in Galizia, nella terza settimana eli agosto. Pur eCJLli.paggiaro con una pluralità di m.acchine eli caraneristiche diverse, Farman, Nieupo.rt Ni.1O c Ni.ll, Morane-Saulnier G ed L, e SP.AD A.2, grazie anche alle doti eli leader del suo comandante, il Bi\G 1 fece immediatamente sentire la sua presenza, togliendo agli aviatori auscro-tecleschi la libertà di manovra eli cui avevano goduto fmo a quel momento. Il cambiamentO forse più significativo imrodotto da Kozakov fu un pattugliamento aggressivo condotto in formazione e non da singoli velivoli, percorrendo la stessa strada imboccata su altri fronti del conflitto. La bassa disponibilità di macchine impecli che, nonostante gli i.ntend.imenti, vi fossero nell'immediato tùteriori sviluppi, e del resto la crea;r,ione del BAG 1 molco doveva anche alla necessità eli sostenere l'ultima fase dell'offensiva Btusilov, ma alcri tre Bi\G furono attivati nel 1917. ln aprile venne mobilitato il BAG 2, affidatO al KapitatJ (capitano) Y. N . _'\.lexaoder _-\.l~xanclwvich Kozakov ( 1889- 1919), di nobile famiglia del Governatorato del Chersoneso (Ucraina), ufficiale di cavalleria, consegtù il brevetto eli pilota ~ùla scuola di volo di Garchina nell913. Ottenuta la ptima vittoria aerea iJ 31 mar:to 1915, speronaoùo LUl biposto tedesco con il suo J'v!oraoe-Sauln.ier G, si aggiudicò le altre <1uatrro vittorie oecessatie per quali ficarsi come asso tra il 27 giugno e il 21 dicembre 1916. Il numero totale de.Ue sue vittorie è incerto, vatiando a secondo delle fonti tra 16 e 20. Dopo la Rivoluzione d'Ortob re, si unì alla forze anti-bolsceviche prestando servizio con il contingente della Royal Air Force britannica dislocato ad .\rcangelo, con il grado di maggiore. i\lorì il 1° agosto 1919 schiantandosi al suolo con il suo Sopwitb Camel durante una manifestazione aerea, secondo alcuni intenzionalmente, nella convin:àone eli combattere per una causa ormai senza speran:ta.
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Kruten 81':\ con i K..:\0 3, 7, 8, inyuadraro nel "fronte sudoccidentale" e posto alle dipendenze d eU' l l" :\nnata. Quello stesso mese entrò in linea alle djpcnclcn:le dd comando ùcl "fronle occidentale" il BAG 3, con i K_\0 l, 11, 22, agli ordini deJ Podpolkol'llik (tcnenre colonnello) h·an ]. Zemitan, c in giugno fu la Yolta ùcl BAG -+, del capitano Ktùvinskii, creatO raggruppando gli t\ O I 5, 13, 14, 15 c inquadrato nella 5" Armata del "fronrc se rtentrionale."803 In agosto fu an.;ara la formazione del B/ \G 5, che anebbc dm-uto comprendere gli .\01 2, G e 7, guesr'ulrimo uno dei distaccamenti da cacda di maggior successo operante in seno alla 7" ArmaLa dalla primavera del 1916, ma le mrbolentc condizioni interne della Russia e il precipitare degli e,·cnri impedirono che il processo si complcrasse. La Russia dispone,·a di un me%7.0 aereo d'ccccllem:a nel qLtadrimorore Ilya J\Iuromets, ma solo due ~ dj questi 111 '2
Ye\'f,TJ:af '\;ikolae,;c'h Kruten ( 1890-19 l-), ufficiale d'arriglieria, nato a Kie,- d:~ una famiglia di rracl.i%ioni militari, si accostò al mondo dell';wiazionc nel 1913, guando gli fu affidato il compito di condurre un ciclo di pn)ve in merito alla possibilità di dirigere da un velivolo il ri ro dell'artiglieria. Dopo an:r pre~o parte come ufftcialc o~scrva tore dall'aeroplano alle grandi manone del 19 J3, prese il brc,·cno di pilota a Garchina nel $Crtembre dd 1914. Durante la guerra, dopo aver prestato sen;zio con biposto da ricognizione del K .\0 21, nel marzo clel19l5 fu assegnato al di~taccamemo aereo della 2" .-\rmara di cui prese il comando nel maggio del 19 16, gu})ndo c1ucsto diventò l'. \OT 2. l n quel periodo l'-rutcn cominciò a \'Olare con il Nicuporl N i. il , il \'eli volo con cui in luglio ortenne le sue prime due ,-inorie. Dal novembre 1916 al marzo 1917 fu in Francia, per familiarizzare con i ,-eli\·oli più moderni dell'lntesa c maturare esperienza di combatrimemo volando sullo SP.\]) \ ' Il con la l.i.rmdri//e 3. Rientrato in Russia, ebbe il comando del Boera_)'t' Atiatsiollllf!)'" Cmppa 2, io Galizia, e ai comandi di un l\: i.l 7 si aggiudicò in maggio altre tre ,;none aeree ticono~ciute ai danni di altrettanti [)i posto da ricognizione. L'no dci primi teorici del combanimemo aereo, morì il 19 giugno 1917 per le fetite ripomue in un incidente in atterraggio con iJ suo 1 i. 17, avendo all'attivo 5 '~ rrorie ticonosciute e aln1eno altre due p robabili. !«l3 C. Cham, Cii assi allsi/'O·IIII,gtllià dd/a Gm11de Gtmnt, LEG, Gorizia 2012. p. 33: \ '. Ktùiko,-, FVmimtAre.r, op.cit., p. 12. -166
innovacivi velivoli, con un raggio d'azione che andava dai 300 ai 400 chilometri, erano operativi all'inizio dell'osdlità, e il 26 agosto 1914 uno di gucsti fu assegnato al "fronte nord-occidenta le" per compili di ricognizione. Per quanto l'alto comando fosse ancora piutmsto scerdco in merito alle possibilità della macchina, il2 ottobre il Direttorato Tecnico Militare Centrale affidò alla R-BVZ lula commessa per 32 esemplari di una versione migliorata, identificata come tipo V, la terza lenera dell'alfabeto cirillico, o S-23, concepita come bombardiere. J.'inizio delle consegne era previsto per l'agosto del 1915 e per facilitare il rispetto delle tempistiche fn concesso alla ditta un anticipo di 3,5 milioni di rubli. La R-BVZ aveva appena iniziato a ingrandire i suoi impianti per far fronte alla commessa quando, dal comandante dell'unico guadrimotore allora operativo, arrivò un rapporto fortemente critico in cui si affermava che il velivolo non raggiungeva la quota prevista e che i motori erano inaffidabili. Le carti,·e condi7.ioni atmosferiche e l'insufficiente addestramento deg.li equipaggi avevano senz'altro contrib u.ito al cattivo rendimento di un velivolo che richiedev a cure costanti, ma il comando del "fronte nord-occidentale" ne prese spunto per rifiutare il secondo Ilya Muromer.s. Il 29 ottobre <.]uesta presa di posizione, a cci non erano estranei i pregiudi7.i nei conf_ronti delle macchine di concezione russa, ritenute comunc1ue inferiori ai modelli francesi, e le perplessità sui grandj velivo]j, giudicati troppo costosi e complessi, spinse la Sta1;ka a ordinare la cancellazione della conunessa e la restitli7.ionc dell'anticipo. Poteva essere la fine di un progetto comunc1ue innovativo, ma Sikorskii riuscì a convincere il presidente delle Officine Ferroviarie Russo-Baltiche, .M.V. Sh.idlovskii, che vantava un passato di ufficiale di marina, a rivolgersi direttamente al Ministro della Guerra, il generale Vladimir A. Sukhoml.inov, e allo stesso zar Nicola II, per far riconsiderare la questione. Nell'ammettere l'esisten7.a di un probl.e ma di presta7.ioni, a cominciare daUa massima guota operativa che nei primi 467
modelli non superan i 2.000 metri, Shicllovskii insistcrrc sul farLo che macchine di quel tipo do'-c,·ano essere gestite da personale con una specifica preparazione tecnica, c propose che la nuo,·a \ersione del quadrimorore, l.a \'di cui Sikorskii st~l\'a ultimando la messa a punto, fosse a ffi.dara a tm reparto sperimentale equipaggiato a spese e con personale della dittn , posto agli ordini dello stesso Shicllovskii. Grazie all'appoggio dello L:ar, la propost·a fu accolta, e la squadra aeronavi, o Eskadra l /ozdmb11ik Korbablei (EVI-.:.), ' ·enne costituita il10 dicembre per poi essere rrasferit~ sul "fronte nord-occidentale" a Pskm·. 11 15 febbraio 1915 il capitano .. \. Gorshkm· eseguì la prima missione di ricognizione del reparto e ue settimane dopo, il 6 marzo, anche la prùna missione di bombardamemo, sganciando 1O bombe da 16 chilogrammi su \Villenberg, neUa Prussia Orientale, oggi \XIielbark, in Polonia, nel corso di una sortita J.i olt;re guallt:o ore.~11 1
Nello scenario dd frome orientale, dove gli ampi spa~i e la relati,·a densit.à di truppe consentivano una capacità di manona impossibile sul fronte occidemale, il potere aereo um·a,·a la sua principale espressione nella ricognizione c nell'ossen·azione del tiro, oltre che in occasionati missioni di bombardamento. l combattimenti aerei erano rei a t ivamenrc rari, come con ferma il farro che, delle 7.425 vittorie aeree rivendicate tra il1914 e il1918 dall'm·iazione t·edesca su tutti i fronti, solo 358 siano state registrate in Russia. I rischi maggiori per i piloti russi, almeno fino al t~trdo 1916, erano rappresentati dalia scarsa affidabilità dci motori, tipica dei loro ,-eli,,oli, o dal dm·er ,·olare su un terreno con CLÙ non a,e,·ano a\·uro modo di familiarizzare, con pochi punti di riferimento c con l'ausilio di carte topog:rafiche spesso approssimati,·c c imprecise. La possibilità di un incontro con ' 'eli,·oli aYversari non poteva però essere esclusa, c per affrontarla, oltre a fucili c
xoq R. Cross, TIN BombeJJ, o\[acmill:ln Publiching Co., "icy Yutk, p. 38. -+68
carabine di proprietà personale, gli aviatori mssi ebbero inizialmente a disposizione solo la pistola scmiautomatica Mauscr C96 calibro 7,63 mm, un'arma da fian co prodotta in Germania che poteva essere mwlita di calciolo cd era molto apprezzata per la sua affidabilità. 11 valore di gueste soluzioni era soprattmto psicologico, data la scarsa efficacia, e h frustrazione che ne derivava essa poteva spingere a decisioni estreme. L'S settembre 1914, nei pressi di Zolk.iev, oggi Z hovkva, in Gali:.::ia, il capitano P yott N . N csterov805, comandante del KA O 11 , che nei giorni precedenti aveva inuriJmeme tentatO di costringere all'atterraggio qualche velivolo austro-ungarico, deciso ad arrecare il massimo danno al nemico, spcronò con il suo monoposro MoraneSaulnier G un Brandenburg B II della J7/i~~erkompanie Il (Flik 11). Dopo l'impatto entrambi i velivoli precipitarono al suolo e ='Jesrerov morì nella cadLita come i suoi due avversari, il pilo ca Franz Malina e l'osservatore barone
8os Pyotr Nikolayevich Nes rerov, na to nel1887 a Nizhny NO\·gorod da una farniglia di tradizioni militari, ufficiale d'artiglieria, en trò i.n contatto con i.l mondo del volo nel 1909, quando fu assegnato a un reparto aerostieri, appassio nandosi poi al volo librato al punro da costruire un suo alianrc. Preso il brevetto di pilota nel 1912 a Garchina, si distinse subito per l'abilità nel pilotagg1o. Il 9 settembre 1913 fu il primo a eseguire un looping ai comandi di un monoplllno · ìieuport l\' sul campo d'aviazione eli Syretzk, presso Kiev, un gesto che sul momen to gli costò ùieci giorni di arresti, poi revocati, e sub iro dopo gJj Vll!sc la promozione a capitano. Jcstcrov fu tra i primi in .Russia a sottolineare l'importl1nzl1 di un addestramento al volo più intenso e meno accademico di quello che veniva proposto, dctt.a.ndo un prog:ram.ma che comprendeva anche navignion.i di lunga d ura ra c le prime manovre acrobatiche. ln s uo onore l'Unione Sovietica istitl.Ù la Coppa Nesrerov, per il miglior team di volo acrobatico, trasferita nel 1962 alla Federazione .A.cronauticll lmernazionalc c turwra atrribuira al team primo classificato nei mondiali <.li volo acrobaùco, e oel1 951la cittadina di Z hovkva, presso la <.]ualc era clldutn, fu cibattezzata ~esterov, c rale rimase fino al 1992. 469
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Friedrich \'On Rosemhal, nmaso tra rottami del loro biposro.8o6 Il gesro ùi Nesterov Sl mctse profondamente nell'immaginario collettivo, c non pochi pilo Li. russ i ne avrebbero seguito l'esempio ~opramttto nella Seconda Guerra Mondiale, ma anche considerandola un rischio calcolato la tattica dello spcronamemo, o tarcm come l'a,-rebbero chiama m i russi, non pQ[e\'a essere la soluzione. Q uesta potC\'a ' 'enire solo dall'armare i YeliYoli dj mitragliatrice, come aveva sperimentato già nel 19 13 il Pomchik (sottotenente) V .R. Pop la\'ko, m ontando una mitragliatrice ~lax i m sulla prua di un Farman J\.\'. A dispetto della penuria di anni automatiche negli arsenali imperiali, il 17 gennaio 1915 la Starka decise quindi dj trasferire all'aYia?.ione tm'aliyuota delle 1.250 mitragliatrici leggere Madscn, <::alibro 7,92 nun, acquistate in J:<animarca, per :umarnc Lnnam~itu tto i Morane-Saul.nier G e l ,. Con il ricorso ad amù di importazione, la decisione confcrmaYa implicitamente la forre dipendenza dall'estero anche in guesto setrore. Nonostante i combattimenti fossero rari e inconcludenti, le perdite dell'a,riazione imperiale erano di gran lunga superiori alle previsioni, a causa no n solo di probJcnù tecnici, ma anche di un addestnuncnro dei piloti che lascim·a spesso a desiderare. I ei primi tre mesi di guerra, nel settore del "fronte sud-occidentale", in Gali%ia, i reparLi. aerei delle annate 3", 4', 5'', 8~ e 9 3 persero 91 dei 99 \"C]Ì\'Oli in dota%Ìone, in buona parte per incidenri, mentre si rivelava impossibile raggiungere il prc,•isto rapporto di 2:1 tra piloci in sen17.io c macclùne in linea. 11 15 ottobre 1914 il comandante supremo, granduca 'ikolai ìikolac\·ich, autorinò così l'arruolamento di piloti Yolonnuì, a 8° 6
Srando alla d<.:os rruzione dcll'accaùuro da parte d i Bonu;chKrujewitsch, J>etnw-ctrl, op.cit., pp. 31 <B, rm i wtrami del velivolo ven ne rim·cnuro solo il corpo ùel pilo ra. L"ossern1rorc era in efferri caduto dall'aereo prima che qucsro wccasse il suolo (h ·i, nota 6 p. 299).
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cond.izione che portassero con loro i velivoli di proprietà personale. Anche se alcuni reparti del "fronte sudoccidentale" schieravano già piloti civili volontari o sotto contratto, con una retribuzione che in dicembre sarebbe stata fissata per tutti in 300 rubli al mese, il ricorso a questa tipologia di personale si rivelò di scarsa utilità c vi si rit1w1ciò già all'inizio del 1915. La situazione era comunque tale che, nel dicembre del 1914, tUla sc1uadrig.lia assegllata alla 9a fumata disponeva di quattro velivoli ma soltanto di due piloti, con la possibilità eli esegLtire non più di due missioni al giorno. Il gettiw delle scuo le di vo lo non riusciva a compensare le perdite, da cui la decisione di contrarre i tempi dell'addestramento, con l'inevitabile conseguenza eli abbassare gli standa.rd gualitatiYi e, in ultima analisi, di incrementare i_l tasso di perdite, una situazione che altri belligeranti avrebbero a loro volta spet-imentaco in circos tanzc analoghe. 807 Jl 1° settembre 1914 rimanevano in servizio soltanto 145 velivoli dei 244 in dotazione un mese prima, c un t~ùe stato di cose, aggrava w da una prodm:ione nazjonalc insufficiente e a cui non potevano ovviare le forniture dalla Francia, comunque molto limitate, condi7.ionava pesantemente la capacità operativa dell'avia7.ione imperiale. Dci velivoli francesi costruiti su licem~a, il monoplano Depcrdussin si era rivelato troppo lento e fragile, con un'architettura ad ala media che ostacolava la visione verso il basso, c la sua produzione fu c1uindi arrestata dopo i primi 63 esemplari, concentrando lo sforzo sui tipi Morane-Saulnier c Voisin. La capacità produttiva rorale era però di non più di 30 velivoli al mese, con una disponibilità di motori .insufficiente s.ia 111 termini quantitativi che qualirativi, da ClÙ l'impossibilità per l'industria di soddisfare le esigenze dei reparti.
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J.H . èvlorrow Jr., The Crea/ War, op. cir., p. 83. 471
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1'\ell'ottobre del 1914, in un momemo in cui si era alla disper:ua ricerca di nuove sol uzioni per equipaggiare le sc1uaclriglie al fronte, Shidkwskii chiese a Si ko rskii un ,-elivolo da ricognizione, agile e 'clocc da proporre al Ministero della Guerra in sostiruzione del biplano S- 1O e del monoplano S-12. Entrambi infatù, nonostante si fossero distinu nelle manifesrnion.i aeree d'anteguerra, aveYano a-nHo un successo limi.taro in termini di ordinativi. Pur molw impegna w con il suo quadrimorore, Sikorskii preparò un progerro di massima, delineando l'architctrura e la disu-ibm~i onc dei pesi della num·a macchina, per poi affidarne la defmi%ionc e lo sv iluppo ad _'\na roliy Anarob·ich Serebrennikm' , tm compabrno di srudi con il quale a ,-ent progettato I'S- 1O e al Por11cbik Fiola (sorrorenemc di vascello) Giorgi l. Lanov, ,·ecchio amico c pilota cJj talento. , Il piccolo team sfruttò l'esperienza maturata con l'S-I O apponando,·i una. serie di modifiche ispirate dal Sopw1th Tabloid, un idrm·olamc biplano a elica traente che si era aggiudicato l'edizione ùcl1914 dell}l. Coppa Schncider, un<t competizione che muovcnt allora i primi passi. Il nuo,·o velivolo, che aveva un'arch.irettura aerodinamicmneme più curata c utilizzava gli alerwni im·ccc dello srcrgolamenro delle estremità alari per il conrroiJo laterale, dm"ertc subito affrontare il problema della mancan:t.a di motori. La costruzione dei primi tre prototipi, ini%iata in noYcmbre, corse infaLÙ il rischio cJj essere inrerrotra per il \·eni.r meno della fornitura dello Gnome ~ Ionosoupape da 100 C\, e poté riprendere solo quando fu deciso di udlizzarc lo Gnome Lamba dn 80 cv, un m otore rotativo meno moderno e m eno potente ma pro ùotto da una fabbrica eli 1\Iosca, modificando di conscguem~a il progeuo. lJn alu·o ostacolo era il diYieto di nuo'te commesse per la R-BV7., un di,·iero causalo dalle difficoiLà iniziali dell'Jiya 11uromccs e ancora in ,·igo re. Per superarlo Sbidlm·skii propose al DirettOrato Tecnico Lilirare Centrale di sostituire i pochi S- 10 ed S-12 472
ancora da consegnare con altrettanti esemplari del nuovo velivolo, identificato con la sigla S-16, e data la pressante necessità di ·velivoli moderni la proposta fu subito accolta. 308 Il primo S-16 fu consegnato dalla R-BVZ nel gennaio del 1915, sul campo di Tallinn, allora Reval, in Estonia, ancora privo di motore perché anche la società moscovita era in ritardo con le consegne. Per le prove di volo Lavrov decise quindi di utilizzare un Rhone 9C, pure da 80 cv ma a nove cilindri :itwccc che a sette, ottenuto in prestito dalla marina e ritenuto più affidabile del Gnome Lambda, oltre a essere più ccononùco in termini di consumo eli carburante e lubrificante c ad offrire una maggiore possibilità di controllo del regime dci g.Ui I risultati ottenuti furono giudicati incoraggianti, ma le nevicate di febbraio imposero la sospensione dell'attività. Durame l':itwerno le condi7.ioni m.e teorologichc c le caratteristiche stesse dei velivoli, Ì11adarti a operare in condizioni estreme, linùtarono di molto l'attività di volo da ambo le parti, c Ì11 mancanza eli adeguati ripari a soffòxe erano non solo i motori ma anche il rivestimento in tela delle ali. Il 5 gennaio 1915 la Jtm;ka pose tutti i reparti aerei alle dipendenze del granduca i\leksander Mikhailovìch, creando così tll1 comando unificato dell'aviazione, almeno per gli asp etti tecnici, ammjnistrativi c organizzativi, in quanto per l'impiego la competem:a rimaneva dei comandi di t,r:rande tmità. In febbraio, in considerazione della tipologia delle operazioni condotte dai quadr:itnotori, sempre meno vincolate alla situazione sul terreno flno ad assumere una caratteri7.Za7.ionc che aDdava oltre il livello tattico, questa decisione fu però rivista, trasferendo l'E\lK alle dirette dipendenze della S"tr.mka, con l'obietti,,o di risolvere così anche i contrasti per l'assegnazione delle risorse tra la squadra aeronavi e il resto dell'aviazione. Il granduca Aleksander TYiikhailovìch non ne fu enmsiasta, ma si 8os G.L. Stamp er Jr., Tbe Jikot:rky: 5.16, op. ci t., p. 70.
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adoperò lealmente per gesrire al meglio la situazione e fare in modo che l'EVK potesse contare su ciò di cui ~wcva bisogno . .Non era un compiro facile, il 1915 è passaro alla storia come l'anno deHa crisi delle mLtnizioni, una crisi de terminata dal rapido esaurU:si del le scorte, calcolare in tempo di pace sulla base di presupposti basati sull'esperienza dei passati conflitti e presro ri,,elatisi errati. Nella guerra lUSSOgiapponese del 1904-1905, in Manciuria, in tln anno di operazioni, la l n r\.rmata a\·eya consumato U11 migliaio di proiettili per cannone, c nelle altre due anmne russe il consumo era staro rispcrti,·amente di 708 e 944, per cui i 420 colpi per bocca elfi fuoco che cosC.ÌLLLivano la dotazione iniziale della l " .\ rmata di Rennenkampf nell'agosto 1914 sembra,·ano ampiamente sufficienti. 8"' La realtà sarebbe stata ben diversa, c già in settembre la .Star,ka ani,·p a stimare un fabbisogno mensile di 1.500.000 proiettili, salito nei mesi successi\'1 a 2.500.000 per poi stabilizzarsi a 3.500.000, numeri ai guali l'industria russa non era in grado di far fronte. Poco como si poteva fare anche sul contributo degli alleaci alle prese con una crisi analoga c con problemi di non facile soluzione nei trasporti. cl 1915, infatti, la Russia produsse in tutto 11 .200.000 proiettili d'artiglieria e ne impo rtò 1.300.000, un decimo di quanto era statn pianificato nell'illusoria cenezza di poter sempre contare sul mercato delle imporrazioni.810 é le cose sarebbero cam bi a te nel 1916, dal momento che nel novembre di quell'~nno, a fro nte di commesse aU'estero per 40.500.000 proiettili, ne sa rebbero arr:i\·ati soh:anto 7.1 00.000. li problema non riguarda,·a solo le munizioni ma im"cstiva tutte le categorie di armamenti c di equipaggiamenti, e questo nonosrame i lauri contratti aggiudicati ai più disparati interlocurori. I el frattempo l'idea di potersi rifornire sui mercati stranieri di tutto quanto serdva allo sfor~o bellico sr•J N. Sronc, The Easlem Fro111, op. cir., pp. -1-S·-1-9. 8 11• '\. Swne, Thr l :aslml Fro111, op. ci r., p. 15:2.
ritardava in modo irrecuperabile la mobilitazione di un'industria che, già non particolarmente avanzata, non era neppure adeguatamente sollecitata c guidata. Anche per cruanto riguarda l'aviazione i programmi di potenziamenr.o non diedero i risultati sperati. Nel 1915 la produzione industriale dai 37 velivoli al mese del1914 sali a uo massimo di 205, senza con c1uesto poter soddisfare le richieste che venivano dal fronte. l ,relivoJi in linea, che erano 350 in htiugno, si erano ridotti a 145 alla data del 1° settembre, per l'impossibilità eli compensare le perdite subite durame la cosiddetta "Grande Ritirata", con w1 successivo recupero che li avrebbe portati a essere 553 alla fine dell'anno, anche se non è chiaro qtlante di queste fosscw efficienti e ucilizzabili m macchine combattimento.811 A rutto il 1915 furono comunque consegnati solo 851 dci 1.970 velivoli ordinati a partire dall'anno precedente, con la conseguenza di non avere le macchine di riserva necessarie per rimpiazzare quelle andate distrutte o comunque raeliate.81 2 I\nche il futuro destava preoccupazione, e il Direttorato Tecnico Militare Centrale prevedeva eli a\'ere in servizio, alla fine del 1916, 55 7 macchine in meno delle 1.99 5 previste, una previsione che si sarebbe rivelata anche troppo ottimistica dal momento che i velivoli effectivameme i.n Linea al 31. dicembre 1916 sarebbero stati 724. l .a carenza di ingegneri e tecnici esperti, come pure di operai specializzati, era tale da impedire un'espansione deJla base industriale, mentre b decisione di procedere all'acquisizione eli nuovi velivoli con procedure di gara invece che con contratti diretti causava uo allungamento dei tempi di fornitura. n tentativo di risolvere almeno in pane il problema con acquisizioni all'estero, e in particolare in Francia, risentiva delle difficoltà nei trasporti in quanto, interrotta dal 1914 la C. Chanr, Gli assi a!fslro-tmgmià, op. cit.. p. 32, _).H. ;\lforrow Jr.. '/"be Groat Wm~ op. ci r., p. 124. 812 j.H. Morrow Jr., T!Je Crea! War, op.cit., p. 125. 811
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linea di comunicazione del Mar Nero per la chiusura degli stretti, e bloccata dall'autunno del 1915 anche la \-ia di Salonicco per l'entrata in guerra della Bulgatia e li croll o della Serbia, le sole altemauYc rimaste erano due terminali mariu.imi molto eccentrici, collegati con il cuore della Russia da lince ferro,-iarie di capacità limitata, nel caso di Vladi,•osrok, con la Transiber.iana in grado di com·ogLiru:e non più di 280 ,-agoni al giorno, o chiusi dai ghiacci per sette mesi all'anno, nel caso di . \rcangelo, che oluerutro a\-c\'a anche w1 collegamento molro precario con una capacità giornaliera di un ccnrinaio di "agoni soltan10.81 \ . \ rutto questo si aggiungeva la scarsa l.jualirà deU.c fomirure, ramo e\·idente da far sospellarc che affaristi senza scrupoli destinassero alla Russia gli scarti della produzione Eranccse. 8 "' _-\nche se è probabilmente ''ero che moltJ fornitori sfruttarono a loro \'antaggio una situazione tale da lasciar ampio spazio di manoYra ad affacisti e intermediar-i senza scrupoli, non si può dimcnt.icarc che il lungo viaggio per mare c per fcrroYia con ripcrut.i trasbordi fi.nj,·a spesso con il danneggiare i materiali più delicati. Nel corso del 1916 a fronte dei 586 Yeli,·oli ordinati in Fmncia ne sarebbero comunque arrivati soltanto 306, uno staro di cose che in giugno portò alla decisione di cosLruire i Farman, c sopramttto i nuo'ri m onoposto da caccia Nieuport, in fabbriche russe, peraltro non ancora ndegLtatamentl' a mezzate. Ancora peggiore era la siruazione dci motori. I cl J 915 la filiale di l\ifosca della francese G nome fu in grado di consegnare mensilmente una quindicina di motori rotati,•i tipo Lambda, arri,·ando a un massimo di 30 esemp lari al mese nell'ultimo periodo dell'anno, ma in assenza di un ufficio tecnico e di procedure per il controLlo di '-JUalità l'affidabilità rimanC\'a molto bassa, e l.]Uesw nonostante i toni sempre più aspri del con franto tra gli organi tecnici Mn :--1. Sronc, Thr CfiSirm Front, o p. cir., p. lS~. ~Il N. Srone, TbP I:CIStem h·ont, op. cit., pp. 152- 153.
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militari russi e i rappresentanti della Gnome et Rhòne francese, che deteneva il controllo dello stabilimento. In guesto scenario si inserisce la vicenda dell'S-16, il cui sviluppo doveva proseguire a Jablonna, poco a nord di Varsavia, nuova base operativa della EVK, dove Lavrov si trasferì all'uùzìo di marzo con il primo prototipo, segtùto nell'arco di pochi giorni dagli altri due. J tre S-16 vi giunsero però via terra, in guanto la matjrta ~n'eva preteso la restituzione del prezioso Rhone da 80 cv, c i motori per gU altri due prototipi non erano mai arrivati. Shidlovskii non si perse d'animo e facendo leva sul suo grado e sulle sue conoscenze riuscì a ottenete dal deposito centrale ere motori rotativi ini;t.ialmente destinati ai Fannan HF.20 prodotti dalla Duks.815 T due Gnome Lambda da 80 cv furono facili da installare, ma il terzo, un K alep da GO cv/1 ~e; pur se più affidabile, 1ichiese qualche modifica al velivolo per comp ensare la mÌlwre potenn, con un ÌlKremento dell'apermra dell'ala superiore da 8,4 a 1O metri. Inoltre, per aumentarne la manovrabilità, vennero runossi gli alettoni dall'ala inferiore aumentando le <lin1ensìoru di guelli sull'ala G .L. Stamper Jr., Tbe Sikor.;~y 5'.16, op. c.ir., p. 71. La Kalep, prima fabbtica n.tss<t di moLoti. aeronautici, aveva iniziato l'attività a fuga nel dicembre 1911 e nel 1914 aveva una capacità eli d ue o tre mototi. al mese. Prendeva nome dal suo fo nda tore T heodor Ferdinand Kalep che, fallite le tra ttative pe r la produzione su Jicem:a del Gnome da SO c v, aveva deciso di mettersi in propào, realizzando un mo tore rorativo a selle cilimL:i più leggero c men o complesso dell'originale avendo un minor munero di parti. Con la Gnome di Mosca, opera tiva dal 1912, la Kalep e.sallliva le capacità dell'industria russa nel campo dei motori aeronautici fin o a quando, ncll917, sempre a Mosca, non iniziò l'arrivirà una filiale della francese Salmson. Nel 19l S anche la Kalcp fu trasferita a .i\losca, dove. continuò la produzio ne del suo motore da 60 cv, K-60, e del successivo K -RO da 80 cv. Kalep, Gnome e Salmson, come rutta l'industria aero nm.ltica, furono nazionalizzate nel dicembre del 1918 e nel tempo hanno cl<tto origine all'odierna Salyut, t,>-rande cost.mttrice di motori aeronautici con sede a Mosca. (.·\. Knox, W/if/.1 tbe R1mia11 A m:J', o p. cit., pag. X.,'{\'; www. theaewdxome.com, Early Russian E ngines).
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superiore. Queste modifiche, che sarebbero state poi mamenme sw Yel.i,·oli della piccola serie di produ~ionc, migliorarono le prestazioni della macchina ma ne allungarono anche i tempi eli s\·iluppo, in un periodo stotico in cui il progresso della tecnica aeron:wtica era ramo rapido da condannare rapidamente all'obsolescenza anche i modelli più indovinati. I tre prototipi, co.mplctata la messa a punto, durante l'estate furono utilinat i come addestratori presso la scuola di ,-olo dell'EVK e la buona impressione suscitata fece ipotizzare un loro impiego in moli più opcrari,·i, a cominciare dalla scorta ai quadri.mowri dello stesso reparro, menrre anche 1'1\'\,TF guarda,·a con interesse a quella piccola e agile macchina. L'S-16 dimostrò di poter raggiungere i 140 km/ h in con figurazione alleggerita e i 128 km/h in configurazione sta ndard con una capacità di satira d.i 250 meui ~a l mtnu ro, prestazioni che se erano inferiori a quelle del monoplano da caccia Fokker, peraltro presente solo in piccoli numeri su l fronte orientale, pote,·ano permenergli di confrontarsi con successo con i biposto Albatros e Brandenburg delle Yersioni allora in linea. I tre prototipi, ancora d.i proprietà della R-HVZ, erano desùnati a rimanere a lungo i soli esemplari in scn-izio perché la prima commessa per l 8 macchine, c un lotto d.i parti di ricambio cqw\'aleme ad altri tre velivoli, si concretizzò so lo il 24 ottobre, e soltamo dopo tipctuti interventi di Shidlovskii presso la S'tcllJka. I lre S- 16 già in uso all'EVK sarebbero stati i prunt rrc, rcgolarizzandone così la posizione amministraù,·a, c la consegna dci 15 Yelivoli di nuon\ costtuzione era prc\"ÌSra entro il -l- d.iccmbre, una tcmpistica serrata che riflcttc\'a l'urgenza di disporre quanto prima del maggior numero d.i macchine possibile. Il Direttorato Tecnico l\lilirnre Centrale avrebbe fornito i motori, Gnome <.la 80 o da 100 C\ ' , c le eliche, secondo la prassi corrente. Nella primavera del 1915 l'aviazione imperial<.: russa cominciò a .impiegare i ,-cli\'Oli per l'ossetYa7.ionc dd tiro -r'8
dell'artiglieria, ma nel complesso durante l'anno si dimostrò inferiore alle aviazioni degli Imperi Centrali, e a quella tedesca in particolare. Questa clifferem:a di rendimento, con ciò che comportava per la capacità dei comandi di apprezzare correttamente la situazione, apparve evidente prima e durante la trip lice offenSÌ\'a che, a partire da maggio, vide le armate austro-tedesche avanzare in profondità in Curlandia verso R.iga, in Polonia oltre la liJ1ea del Narev e in Galizia, sfruttando al meglio la superiorità della loro artiglieria, spesso opportunamente diretta d~ù ricognitori, finché aUa tìne di settembre l'allungarsi delle linee di comunicazioni, l'esaurimento delle truppe c l'irrigidirsi della resistenza russa non portarono alla stabilizzazione del fronte. La gestione delle operazioni da parte della Germania, e di un'r\ustria-Ungheria sempre n'leno in grado di mantenere un'elevata autonomia rispetto all'alleato, fu ispirata da un concreto realismo c dalla consapevolezza che gli obiettivi tattici e strategici dovevano essere commisurati alle possibilità della logistica. A partire da maggio si susseguirono così una serie di offensive locali, pianificate in funzione della disponibilità di materiali, e sopratmtto di muni:t.ion_i, secondo direttrici che tenevano como degli assi ferroviari di alimentazione ed erano orientate alla cattura dei nodi logistici dell'avversario, impossibilitatO così a riprendere l'iniziativa c costretto a successivi ripiegamenti che Jo logoravano marerialmeme e mora1Jnentc.817 Agevolato dalla debolezza del sistema dei riforn.imenti dell'esercito russo, alin1entato da un'industria che nel1915 riuscì a onorare a stento il 10% deUe conunesse, il piano, ideato nelle sue linee essenziali. dal capo di stato maggiore dell'esercito tedesco, generale Erich von Falkenhayn818, K. Mackscy, /-"or 1/Jallt qf a 11ail. T be ÌflljJrJct 011 war l!f logistirs a11d co?Jmtllnic(/tiolls, Brassey's Ltd., Londoa 1989, pp. 69-70. AlS E rich Georg Seba~tian .\nron vo n Falkenhayn (1861 - 1922) fu capo di stato maggiore dell'esercito tedesco, dal sctten1brc del 191..J. all'agosto
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raggiunse l'intento eli impedire per molti mesi qualunque ritorno offensi\'O delia Russia, guadagnando nel conrempo lo spazio di manona necessatio per assorbirlo. La "Grande Ritirata" cos tò all'esercito msso quasi due milioni di uomini e ne ancbbc paralizzato a lungo l'iniziativa, permettendo agli Imperi Cemrali di concentrare le loro forze contro la Serbia per farla uscire eli scena entro la fine dell'anno, c di preparare le successi-.;-e offcm>i,·c a Vcrdun e in Tremino. Durante quei cruciali mesi della primavera e dell'estate del 19 15, i Voisin c i Moranc non furono in grado di fornire una capacità di ricogrmione pari a quella assicurata ai loro comandi dalle aYiazion.i tedesca e austro-ungarica, e anche l'incremcnro del numero delic ot~yad, salito a 49 in scrtembre, si dimostrò insufficieme per tenere il passo con .la crescita delle forze aeree aYYersaric, meglio etJuipaggi'}ltC c con LLO migUore suppor"o tccnicologiscico.819 La dimensione di lJUCWI superiorità era data più dalla Ubertà di m~1nm•ra di cui godc,·ano i ,-cli,·oli austroungarici che dal risultatO eli combatcimenti aerei ancora occasionati cd episodici. l /aliora tenente ~Ianfred ,-on R.ichrhofeo, che era il giugno c l'agosw del1915 ,·olò come osservatore nei ranghi del rè!r!flieger Ahteilff11g 69 (L·V.\ 69) operante in appoggio alla 11" ArmaLa cb Niackensen, n d suo diario non riporta alcun incontro con ,·elivoli russi nel corso delle missioni di ricognizione effeuuatc durante l'a,·anzara su Bresr Litowsk.11:?<' • \ilo stesso modo è significarh·o che la prima YÙtoria aerea documentat::t ottenuta da un ,-clivolo da caccia sul fronte orientale sia datata 18 ottobre 1915. Quel giorno il sottorcnenre Karl Odcbrett, ai comandi di un
òel 1916. Sosriruiro da lfindenburg. ebbe ancora imporranti ruoli di comando guidando la 9> . \ nnat;l ncU:t campagna di Roma1ùa dcll'autumlo-inn:rno del 191 G, le forze turco-redesche in Palestina nel 19 17 c la 10·' \m1ata in Bielotussia nel 1918. ~t·J J. l L i\lorrow Jr., TIJe Greti! War, op.cit., p. 12·1-. K2•• t\1. voo Richrhofc n, L'asso 1/WJÌ({) (Oi{/rio di C11erra), F.d. ,\larangoni, Milano 1932. pp. 38-·B.
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monoplano Fokker E . f del Fli~ger-Abteilung 215 (l'A 215) rivendicò l'abbattimento di un biposto russo a trave di coda, un Farman o un Voisin, vicino allago Dryswiary (Druksiai), nei pressi eli Dtillabu.rg (Dauga'1Jils), in Lettonia.82 1 É da notare che il Fi\ 215 era una normale unità da ricogni:Gione in quanto a c1uelJa data non esistevano ancora squadriglie da caccia e i monoposro Fokker erano assegnati in ragione di uno per FA, imcgrandone la normale dota:Gione di sci biposto. L'aspetto più interessante delle operazioni condotte nel 1915 dall'aviazione imperiale russa è rappresentm:o dall'impiego dei quad.riJ110toJi eli Sikorskri, riuniti in un repano, la EVI<., autonomo anche d~ù punto eli vista dell'addestnunenco degli equipaggi. Questa situazione di privilegio, insieme al fatto che la EVK fosse agli orelini del presidente delle R-HVZ, richiamaw in sen'izio con il grado eli maggior generale, non facilitava i rapporti con il resto della SU'Uttura dell'a,riazione e alimentava un clima di imr1.clie e gelosie. Con tutto questo il reparto diede significative dimostrazioni eli capacità operativa fin dalJe prime missioni di ricognizione fotografica e a vista c di bombardamento, eseguite tra febbraio e marw sulla Prussia Ot.i.cntale. Gli Ilya Muromets deiJa versione V erano infatti in grado eli volare a 3.200 metei di c1uota per cinque ore con un equipaggio di tre uomini e un armamento di due mitragliatrici e 500 chilogrammi di bombe. A fronte di queste prestazioni in marzo la Stat;ka pose la sc1uad.ra aeronavi ille sue dirette dipendenze, accentuandone il ruolo strategico, c revocò la disposizione con cui il 31 ottobre 1914 aveva cancellato l'ordinativo eli 32 macchine. Al tempo stesso ne ordinò altri 30 esemplari, del tipo G (S-25), con un armamento difensivo porcato a cinque mitragliatrici, LUla macchina fotografica planimetrica in instillazione venerate e una
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N. FranJ:s, Sharks ai!IO!Jg JJJiiii!OJvs, Grub Srrccr, Loodon 200 l, p. 15-l-. -l-81
di,·ersa motorizzazione, richicdcndone la consegna entro ottobre. Con la disponibilità di un numero crescente di macchine in primavera [u r)ossibilc distacca re una sezione di due \relivoli a Labowa, in Polonia, nel settore del "from c sudoccidentale", mentre la base principa le della EK\' rimancn a Jablonna. Questi due quadrimorori diedero un'ulrcriore dimosrrazione della Yalidit.à del pwgeno di Sikorskii, svolgendo imporranci missioni di bombardamento e soprMtutto di ricogni:òonc a supporto della 3" . :-\ rmara durame la ritirata dalla Galizia a seguito dello sfondamento realizzato nella :wna di Gorlice-Tarnow dall' 11·' :\rmata tedesca e dalla 4·'. \n;nata ausLro-ungarica. Grazie anche agli accorgimenti adottaci in fase di progeno per i serbatoi c il posto di piloraggio, gli Ilya 1\Iuromet:s erano ottimi incnssatori, come appatYe e'·iden,re fu1 dal primo comba t cimento aeJ:eo che il 6 luglio 1915 vide uno di questi giganteschi n Ji,·oli respingere i ripetuti attacchi Ji tre biposto tedeschi tipo Brandenburg. [ onosrame i due motori di sinistra fuOti uso e i serbatoi del carburame forati, il pilota, capitano Bashko, pur ferilo alla testa e a una gam ba, riuscì a disimpegnarsi rivcndic~111do anzi l'abbau.imcnto di due avyersari e a ripassare k lince. Con non meno eli 60 fori di proiettili, il malconcio ,-cliYolo, che nel frattempo a,·c,·a ,-isto ,-eniJ· meno anche i due motori di desLra per l'esaurimento del carburante, atterrò in emergenj!a in un pascolo ncll.c ,-icinanze di l(hol.m, do,·e poré essere recuperato per essere poi rimesso in ser-vizio. 1\ Ua fl.ne di ~gosto, dopo che l 'an:etr~mento da Jablonna a Pskov della base principale a\·cnt comportato l'abbandono c la distruzione di qualche velivolo non in condi:lioni di ,·olo, e dopo l'e,·acua:òonc anche del campo di Labowa, l'EVI( aYeva in lù1ea sci quadrimotori c rapprescntant un'eccezione iJ1 un panorama desolante. A :fine anno si configLLrava come una piccola forza amonoma da bombardamento pcsame con un organico di 1.350 uornini,
proprie officine, una sua scuola di vo lo, un laboratorio fotografico, una stazione meteorologica e w1a b atteria con traerea. l\.ll'atci,·o m·eva un totale di 100 sortite e 20 tonnellate di bombe sganciate su stazioni, snodi ferroviari, ponti e depositi di carbLmmte, senza aver subito perdite in comba tcimen ro .822 l c1uadrimorori complessivamente ordinati erano nel frattemp o saliti a 76, mentre stava per arrivare in linea il tipo G che, risp etto al V, monta\'a sulle gondole interne motori Sunbeam Cossack da 170 cv o Renault da 220 cv, e sulle gondole esteme copie deiJ'Argus costruite dalle R-BVZ, nelle versioni pocen~ia te da 125 o 140 cv . La ritirata dalla Polonia e dalla Gamia portò a una riorganinazione della IVVF che si concretinò in un aumento dei reparti di volo, diventati 58 grazie anche alla trasformazione in I<..:\ 0 dei reparti da forte7.za. Fra questi ebbe un momento di celebrità c1uello di Novogeorgievsk823, oggi Modlin, in Polonia, che il 20 agosto, poco prima della capitolazione, decollò portando in salvo gli stendardi dell'antica fortezza, dando poi vita al KAO 33. In autunno, dopo lo stabilizzarsi del fronte e con il .ripristino di un minimo eli supporto logistico, l'aviazione mssa tornò gradualmente operativa, nonostante con l'abbandono di molti campi di \'Oio fossero andati perduti materiali di ogni genere e non pochi velivoli inefficienti. Nelle retrovie le scuole stavano preparando n uovi piloti, secondo un iter che cercava di incremen tare i num eri anche a scapiro della qualità. I programmi in cludevano una consistente parre teorica, r elativa alla meccanica del volo e agli aspetti tecnici
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R. Cross, T'be Bom/mr, o p. cit., p. 38. L'assedio eli ·ovogeorgievsk, storica piazzaforte a nord di Varsa·via
alla confluenza del Bug (ì"arew) c de lla V isrola, durò dallO al20 agosto 1915. La fortezza capitolò nelle prime ore clel20 agosto per effetto della superioxe potenza di fuoco degli assedianti. Con la sua resa i tedeschi si assicurarono il to tale con trollo della Polo nia centrale c catturarono 90.000 p rigionieri, 1.600 cannoni e un milione di proie tùli d'artiglietia. 483
delle maccl1ine, e una parte eli addestramento al volo che prevedeva tre o c1uarrro ore con l'istrmcore, non sempre a doppio comando per l'inclisponibilirà eli macchine idonee, e mezz'ora da solo, durante la quale l'allievo doveva eseguire una serie eli figw:e a otto per poi atterrare in un punto prestabilito del crunpo. Questo sforzo non dette però i risultati sperati dal momemo che l'aviazjone im peliale inunise in servizio durante il 1915 soltanto 190 piloci, per eli più malamente preparati. Secondo Vladimir Al.eksand.rovic Lebedey824, citolare e fondawre della omoruma ditta ~2~ \ ' ladimir . \lek~androvic Lchcdcv, nato a San Pieu:oburgo nel 1879, laureato in legge, campione di ciclismo, si appassionò al YO!o nel l 908, in Francia, quando assis tette rùl'esibizione di un \vrighr. L'anno dopo, insieme con il fratello . \ leksandr, professore del politecnico della sua città na tale, costruì ,un aliante che provò in volo con successo, un Lisu.ltato che gli facilitò l'iscrizione all'. \ero Club d i · l'uttc l e~ Russ i.e. ·el 191 O prese il brcverro d i piJora in F rancia, presso la scuola di volo d i 1-lenry Fam1an, c tornato in Russia con un r:arman TV iniziò l'artività di istrurrme d i volo e pilota collaudatore. l ,o stesso anno fondò con il fratello e altri la Compagxùa d'_·\.via<:ione eli Pietroburgo (Peted;m;g.rkqye IOI'rllislxhestm tll'iafsii, PT. \), impegnando~i a real.i.zzarc per l'esercito un biplano smonrabilc che doveva poter essen: assemblato in due ore. Tl velivolo fu effettivamente costruito in un paio d i esemplari, poi acguisraci claU'aeroclub, .ma Lebedev aveva pi:ani più ambizioni, e nel l 912 aprì una propria ditta aeronautica impegnata nella produzione di eliche, carrelli e componentisùca, ptima di fare nell'aprile del l 914 il passo de6nitivo con la crenione della /lktsiommoe obshcheslro J'ozdtrkhoplarmtiqy f ~A Lebedn·a (Compagnia Aeronautica Lebedev Sp. \), con ~ede e stabilimenti presso il campo <.l'aviazione di l(omendantsky, a San Pietroburgo. \Ilo scoppi.o della guerra assunse come caph progettista l'ingegner Leopold ì\lilhailovich Shkulnjk, che aveva lavorarn per la .-\GO redesca, e da una forza lavoro iniziale di 7 operai, la Lebedev crebbe fino a contarne 1.500 nel 1917, con una capacità di produzio ne d i 30 velivoli al mese. Tra il 191-t c il 191 7 la produzione totale fu eli 673 velivoli di non meno di una trentina di modelli d iversi, in parre costruiti su licenza e in parte di concezione o riginale, pri.m o fra rutti iJ Lebcd XTT, realizzaro in 216 cscmph1ri. Con l'avvento al potere dei bolscevichi tuue le proprietà di Lebeclev furono confiscate e lui stesso venne dichiarato "nem.ico del popolo". Fuggiro nel sud dell'l
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aeronautica, una delle poche fabbriche eli aeropla1Ù attive in Russia, meno eli Llll c1uinto dci piloti era davvem in grado eli svolgere in modo efficace i compiti richiesti, e il limitato addesuarnento era la causa principale eli un tasso di perdite che raggiungeva il 30<Yo.825 Con tutto questo i piloti russi si fecero la fama eli combattenti aggressivi e temerari, eli un coraggio che sfiorava l'incoscienza, come emerge da questo commento pubblicato su un giornale eli Budapest: "I piJ.oti russi sono avversari più pericolosi dei francesi. Nei loro attacchi non c'è forse tulo schema premeditato ma in cielo sono eli nna deternùnazione a tutta prova e possono sostenere forti perdite senza farsi prendere dal. panico".826 Se la clisporubilità di personale di volo e di terra addestrato rimaneva insufficiente, tanto da portare a impiegare come meccanico c1ualche prigiotùcro di guerra austro-ungarico, anche l.a catena logistica continuava a essere inadeguara. Il problema dci morori era particolarmeme grave e condizionava anche l'efficienza degli Ilya Mu.romcts, per l'inclispOiùbilità dei motori r\rgus di produ7.ione tedesca, sostituibili solo in parte con i francesi Sa.lmson e i britannici Sunbeam, e a poco valse utiliz7.are una configurazione mista, montando sLille gondole esterne le copie dell'Argus prodotte dalle R-BVZ, di un livello qualitativo molw vicino a quello degli originali DLuamc tutto l'arco dd conflitto per l'allestin1ento di queste fortezze volanti ante litreram, sarebbero stati utilizzati non meno eli 11 modelli diversi di motore. La commessa per 18 S-16, soltanto 15 dei quali di nuova costruzione, non era certo imponente in un periodo in cui quelle assegnate alla Duks, alla Lebedev e alla Shchetenin Russia, nella zona contwllata dai "bianchi", vi rimase fino alla loro definitiva sconfitta ncl1920, quando andò io esilio prima a Belgrado e poi, dal. 1926, a Parigi, continuando a lavorare in campo aero nautico con diverse ditte francesi . 'vforì a Parigi nel 1947. 825 J.H. ì'vl.orrow Jr., Tbc Crea/ War, op. ci.t., p. 125. 826 Cornmentatore militare del Pester Loyd, 1915.
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prevedevano cenanrua eli velivoli, ma le R-BVZ ebbero comtmque difficoltà a farvi frome. Il grosso delle risorse della ditta erano infatti impegnare nella produzione deU'llya Mu.rometz e il settore che si occupava deUe altre macchine non aveva mai beneficiato di inYestimenti consistenti, anche per la mancanza eli ordini significativi, ed era assimilabile più a un'officina per la cosr:rm~ione di prototipi che a una linea di produzione. C'erano poi serie difficoltà nell'ottenere i semilavorati necessari, come tubi, viti, bulloni, che dovevano arrivare dalla s,,czia, c Sikorsk.ii fu costrecro a organizzarne in tutta fretta la produzione, con un ulteriore impatto negativo sui tempi, mentre si face\'ano sentire anche le consegu~12e della carenza eli manodopera specializzata e eli una serie di scioperi. Solo l)Uattro nuovi \'elivoli poterono essere consegnati entro la scadem~a prevista del 4 dicembre, e ormai la fmesr:ra temp~ra le in cui I'S-16 avrebbe potuto avere un significativo impa tto sul.le operazioni aeree si•stava chiudendo per l'entrata in scena c.li macchine più avanzar.e nei reparti di volo austro-tedeschi L'esigenza di velivoli da caccia rimaneva però una pr.iorità, non solo p er fornire una scorta ai CJtiadrin1otori della F.VK, che incontravano Lllla crescente opposizione, m.a anche per consentire all'lVVF di asstunere un atteggiamento più aggressivo al fme eli garantire libertà di manona ai propri ricognitori e contrastare il passo a quelli avversari. Si trattava in altri termini di conquis tare La superiorità aerea, almeno temporaneamente e local.menre, e a c1uesto scopo il tenente Lavrm' già da tempo sosteneva la necessità di creare reparti da caccia. :Fu proprio sul tìnire del 1915 che la EVK fu autorizzata ad avere una propria componente da caccia per poter all'occorrenza scortare gli Uya ~Muromcts, e fu sempre in quel periodo che La\'J:OV porrò a termine un progetto a ctù lavoraYa da gualche mese. Insoddisfatto delle soluzioni adottate per l'armamento dei velivoli, sin dall'ottobre del 1915 si era dedicato a studiare il prob lema del tiro sincronizzato attraverso il disco dell'elica , un passo 486
obbligaro se si voleva fare deii'S-16 un vero caccia, e il 1° elicem.bre sulla base dei suoi studi le Officine Ferroviarie Russo-Baltiche furono in grado di depositare un brevetto per il prllno dispositivo russo di sincronizzazione mitragliatrice-elica, presto adattato alla mitragliatrice Vickers calibro .303, con una cadenza eli fuoco eli GOO colpi al minuto. 82; i\ LI'inizio della primavera del 1915 la IVVF aveva otganinato due elismccamenti da combattimento, ma si era trattato di un prm'Vedi.memo frurto dell'emergenza, finalizzato alla difesa aerea di Varsavia e della residenza imperiale, e realizzato utilizzando macchine già in linea. Nonostante piloti esperti come i tenenti Y. N. Kruten e Ivan A. OrlmT828, che già si erano fatti un nome al fronte , o come G.L. Stamper Jr., Thf Sikor.rf<vr .'ì./6, op . cit., p. 74. l va n. \Jck~androvich O rlo\' (1895-1917), nato da una nobile fam iglia di San Pictroburgo, sviluppò un forte interesse per l'a,~az ionc assistendo alla manifestazione aviatoria del 19 12. Dopo essersi cimentato nella cosu:uzionc di aliand, nel 1913, grazie alle risorse economiche di famiglia, costruì un monoplano cc1uipaggiato con un motore .-\nzani da 35 cv e ncll914 prese iJ brevetto di pilota presso l'_-\eroclub ili T utte le Russie. _-\ilo scoppio del conflitto si anuolò come soldato semplice e fu , destinato al K.\0 5, monrato su Farman F.22 c inquadrato nella 2• Armata di Samsonov, dove prestò servizio volando inizialmcnrc con un Fannan ~IF.7 di sua propricrà. Per il coraggio dimostrato in missioni di ricognizione e bombardamento ottenne in rapida sectuenza una sc1:ic di decora:àoni e promozioni, c nel. dicembre del 191+ ini.:àò l'addestramento sul \ ·oisin, macchina su cui avrebbe volato nel 1915 con il K\0 l. ~el genmio del 1915 conseguì il rango di ufficiale, con il grado eli sottorenentc, conti nu<t ndo a distinguersi in missioni di ricognizione spesso mollo rischiose, come quella che il 15 agosto, sotto un tetto eli nubi molto basso e sfidando un inrcnso fuoco di armi leggere, lo vide ponarsi per due volte su un deposiro di muni;òoni nascosto in una foresta per locali.zziulo con precisione e attaccarlo con le sue bombe. J\. fine anno, promosso tenente, venne inviato a Odessa per il passaggio sul biplano r-;ieuport _ 'i. l O e nel mar~o del 1916 il granduca Aleksaucler ne premiù l'abilità e il coraggio affidandogli il comando cle]J.a AOI 7, una delle prime due squadriglie da caccia costituite a seguito &2
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LavrO\', fone della sua csperien7.a con le R-BVZ e con la EVK, avessero ben chiaro il problema c sostenessero da tempo 1-1 necessità di \'elivoli c reparti dedicati, fu soltanro nel marzo del 1916 che venne :n-viaca la costituzione di ol!yud da caccia, gli . \OI, operazione di difficile arruazione per la mancanza di ,-elivoli di cararreristichc adeguare. Nemmeno I'S-16 poteva risoh·ere il problema, la produzione procede,•a lentamente e i pochi esemplari disponibili furono "requisiti" dalla E\' K, forre della sua condizione di corpo separato c dei suoi rapporti con il ministero e la eone. Nel gennaio dell916, infatti, il generale Shidlovskii, ordinò aUc R-BYZ di merrcrgli a disposi7.ione gli S-16 già cosrrmu, senza nenuneno attenderne l'accettazione fonnale da parre del Direttora[Q Tecnico Milimre Centrale. Quamo di questi \'eli\·oli furono così trasferiti a Zcgevokl, nei pressi eli Rjga, dove a 1~darono a formare la prima squadriglia da caccia della E\ rK agli ordini di La no,·, un qtùnto a Tarnopol, sede operati,·a della EVK nel settore meridionale del fronte, c qualche altro andò a Pskov, dm·c si tront\'a la scuola di volo della squaura aeronavi. Gli S-16 suscitarono una buona impressione, per la man.onabilirà e l'armarnemo sincronizzato, e ben presro dell'( hdine n. 300 emanato dallo St:l\·ka il18 marzo 1916. Orlov ottenne la ~w• prim::~ ''itrmi a :-~crea 1'8 giugno. ai danni di un biposw au~t ro ungarico, e a quesra m: a\·rebbe aggiunte :1ltrc quattro. una delle llwdi ottcnura il24 gennaio 191- in Francia, a Fre~noy, \'olando con gli SJ> \D \'Il della Esmdrillr J nel periodo in cui, rra iJ novembre del 1916 c il gennaio del 1917, insiem<.: ad altri piloti russi fu inviato a Care espcri<.:lWI sul frome occidenralc. Odm· si aggiudicò la l' ua <-]Uinta c ultima ,;ttoria ufficiale abbartendo un biposto tedesco il2l maggio 191- ai comandi di un "\:ieuporl 'Ji.IL Comandante e leader ispirato, con un fo rre atic~.: ndcnte sui suoi uomini, tradusse 1:-~ sua esperienza in una st:ric eli manuali sul combattimento aereo. \ lorì il -+ luglio 19 1- per il cedimento strurrurnle dell'ala inferiore del suo ::\ieuport ::\i.21 in una fase di combattimenTo manonato. (P. Dmirricv, Tbe lfi!CffHal batlle.r dlnm Or/or. Thl' /rt{~Ìcfate dtO/JII!Jtllldl'r d Jhe jirsl R1mia11j{~bli'r sq;1t1dro11, in ''Vojcnnoje Obozrcnije" (RasSt:).,'Tla ~lilirare), 13 marzo 201-1, https: // en. topwar.ru/ hismry/). 488
i piloti della IVVF non tardarono a reclamare qualcuna di quelle macchine, e anche Krurcn, non appena assunto il comando del I-.:...-\0 2 in febbraio, scrisse in tal senso al granduca . \lcksander. cl 1916 la guerra aerea sul frome orientale non lWC\'a certo il lh·cllo di intensità di quella che si combatte,•a nei. cicli di Francia, nei suoi immensi spazi la probabilità di incontrare velivoli avversari era piurrosm bassa c gli equipaggi tedeschi considcra,-ano un lllmo di scnizio in Russia quasi come un periodo di recupero . •\lla data del l 0 giugno 1916 l'anazione imperiale mssa schierava 383 ,·cli,·oli, 250 dei quali efficienti, c in settembre il totale sarebbe salim a 716, distribuiti in 79 distaccamenti ma con appena 502 piloti disponibili, a conferma delle difficoltà del sistema di formnionc. R19 L'esigem:a di veli'i'oli da caccia si era fatta pressante già all'ini:tio dell'anno quando, in attesa dei monoposto di conce:tione francese che sttwano per entrare in linea c in risposta alle soUecitazioni che gli veniYano dal fronte, il granduca . \ lcksander a,·cya chiesto al capo di statO maggiore della Stat•ka, generale ~likhail Vasil>•c,·ich .\lckseyev, di assegnare gli S-16, che erano i ,-elivoli più ,-cloci disponibili, alle armate 7J e 12', la prima del "fronte sud-occidentale", la seconda del "frome settentrionale", aggiungendo che in mancanza di ' 'elivoli da caccia presto non sarebbe p iù smto possibile eseguire missioni di ricognizione. J,a richiesta si inseriva nel confromo sempre più aspro che co ncrapponeya la EYK all'JV'/F, e infatti Shidlm·skii si oppose. ella sua ,-isione gli S-16 dm~enno rimanere in esclusi,·a dotazione alla squadra aeronaYi, per la scorta dci quadrimototi c l'addcscramemo dei piloti. Preso tra due fuochi, c sapendo di aYcre a che fa re con due personaggi che avevano importanti cncramrc nella corre e nel governo, Alckseycv cercò di mediare, respingendo la richiesla del 82<> J.fT. l\lmrow Jr., Tbe Grmtll'ilr, op. cir., p. 187. ~89
~:,rranduca,
ma suggerendo a Shidlon;kii la possibilità di considerare una fornitura di S 16 per l'JY \ 'F in un prossimo futuro. Il presidente delle R-BYZ ,.i \ide L'l possibilità di nuove commesse e ammorbidì quindi h sua posi7.ione. L'8 febbraio scrisse alla Jtarka che gli agili biplani armati dj mitragliatrice potevano essere una seria minaccia per i \'elivoti nem1c1 e che.: riteneva possibile.:, senza compromettere le capacità operarive deii'EVK, cederne () aii' IVVU. Tre giorni dopo, l' l l febbraio, d'ordine della Slarka, t]ueste 6 macchine vennero messe a disposizione del gmnc.luca . \.lcksander che assegnò la prima al rencn te Konsrancin Kostaminm·ich \ 'akulo,·skii83' , un abile pilora in sen;zio con il }(_-\.0 33 che si era distinto in ùnportanci missioni di ricognizione ed era destinato a di,·enrare un asso della caccia. Il veli,·olo che gJj fu consegnato il 26 mar:w montava un motore Rh6ne da 80 cv ed era armato con una mitragliatrice Vickers .303 sincronizzata con l'c.:lic~1 , prima macdùna di questo. tipo in dotazione all'avia~:i one imperiale. ~
Konstantin Kosranrino,;ch \ akulm~ku (189+-1918), figlio ùi un generale, :~Ilo scoppio della guerra prcsran ~crvi;ào in w1 rcpnrro acros(icri nella fortezza ili J\"oyogeo rgicv~k, in Polonia. . \ppn~sio na10si aJ. volo, prese il breverro di pilo tagf_riO nel ~ugno del 1915 c o uenJle la t1ualifica di pilotn militare. Il 20 ago~to, poco prima che la fortezza cadc:ssc: nelk mani dei tedesc hi, decollò c s fidando il tiro comracrc:o c il maltc:mpo raggiunse le lince russe: coll la bandiera di guerra dcllll piaz7.a fo ne, un'impresa che lo rese un eroe popolare e gli \'alsc l'Ordine di S. G iorgio ili -.J.a C:lasse. Con gli altri piloti sfuggili alla <.::mum. Yakulovskii ,·enne inquadrato nel K .\0 33 c rra l'aunmno e l'im·erno ponò a tennine di,·erse importanti missioni ili ricogn.i7.ionc premiate dallo zar con la concessione di una ~pada d'onore. Promos~o tenente t] 16 luglio 1916, il 22 gli fu dato il comando dcll'.\OT l, su espliciw imlicazione del granduca \lcksander. Come pilota da caccia, ottenne b primll '~nori a aerea ufficialmente riconosciuta il 7 settembre 19 16, ai comandi tli un N ieuporr 1 -i. l l c c hiuse il con fl itto con 6 s u ccc~s i a<.:e reditMi, gli ulcimi due il l 0 st:trcmbrc 191 7, guanclo piloranr un '\:i.23. ,.\ lo d in un incidt:nte aereo nell'csmle del 19l 8. (\'. Kulilmv, &mir111 Aa.r, op. cir., pp. 88-90) . 8"
..J.90
L'indomani Vaktùovskii portò per la prima volta in azione il suo S-16 e tra Kreuzburg (I<..tustpils) e Kokenhausen (Koknese), nel sudest della Lettonia, attaccò un bipostO da osservazione tedesco di cui rivendicò l'abbattimento sen7.a però trovare conferme. TI 2 aprile tornò in volo per una rruss10ne di ricogrnzionc, durante la c1uale su Stockmannshof (Plavinas) la sagoma poco familiare del velivolo attirò l'attenzione di una batteria contraerea russa. Nel suo volo regolare Vakulovskii era un facile bersaglio e prima che potesse tentare una qualche manovra evasiva il terzo shrapnel scoppiò poco sotto il suo S-16 mettendo fuori uso il motore e danneggiando i cavi di comando degli alettoni. Stordita, riuscì a tiprendersi in tempo per riuscire a controllare in qualche modo il velivolo e ad atterrare in un terreno acclLutrinoso dove venne soccorso da una pattuglia di cosacchi. L'S-16, che nell'impatto aveva rottO l'elica c qualche montante alare, fu inviato in riparazione ma la carriera del piccolo velivolo progettato da S.ikorskii non era finita, anche se continuava ad essere travagliata. Nel frattempo il granduca Alcksander aveva ripartito gli alui S-16 tra la 7' "-\rmata del "fronte sud-occidentale" e la 12• Annata del "fronte settentrionale", con l'obiettivo di equipaggiarne i prirni due reparti da caccia dell'aviazione imperiale, gli A viatJ'onn!y Otryad I.rtrebite!ei contraddistinti dai numerali 7 e 12, gli stessi delle grandi unità alk quali appartenevano. Il comando dell'i\Ol 12 fu affidato a un vecchio amico di Sikorskii, il tenente Max German von Lehre, quello dell'AOI 7, in approntamento a KieY, al tenente Orlov, una scelta che premiava due piloti esperti e con provate capacità di lcadership.831 La AO I 7 fu dichiarata pronta a entrare in azione dal suo comandante già il4 aprile, e venne quindi immediaramente trasferita su un campo d'aviazione nei pressi della città galiziana di Yablovna, con una dotazione eli tre S-16, armati
831
C.L. Stamper Jr., The .'likmky .'ì./6, op. ci t., p. 76.
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eli mitragliatrici Vickers .303, ai quali si sarebbero
ag._~unti
gudlo stesso mese alcuni lieuporr ' i.9 e ·i.lo. Il reparro fu subiw atci,-o nel quadro della preparazione dell'offensin1 dj p.cimavera, passata alla SLOria come offensin Brusilo,·, che ,·idc una intensa attirilà dell'aYÌa7.ÌOne imperiale in grado di sfnmare al meglio sia una disponibilità di m acchine sen%a precedenti, nonostann: i perd uranti problemi di qualità, sia l'atteggiamento eli sufficienza degli aviatori austro-tedeschi , che in base alle passate esperienze sottovalutavano i loro an·ersari. ' ella seconda metà eli apti lc gli S-16 delia . \.01 7 furono in ,·olo quasi tutti i giorni e la loro aggressi,·ità fu una sorpresa per i ricognitori crociati di nero, spesso costreni a interrompere la missione e a ripassare le linee, cosa che si ,·erificò spesso nel settore del "fronte sud-occidemalc", rappresemando un indubbio successo degli m·iatori russi c rialzandone il morale, anche se pochi f~ono gli abbattimenti accertati. 11 rendimento dell'S- 16 continuava però a susciLarc perplessità, pur nelle mani di piloti cspen:i. Un caso Lipico si ,·erificò il20 aprile, quando il Prapor.rhchik (alfiere) Sergei E. [atYcc,rich attaccò un biposto •\lbacros tedesco impegnato in una missione di ossctTazione del tiro . •-\.ssorto nel suo compito, e forse troppo sicuro di sé, l'equipaggio ,-enne colLO ui sorpresa C si accorse Jj essere SOtto atUl.CCO soltan to CjWlndo t\1atveevich apri il fuoco. r\ q uel punto il pilota dell' t\.lbatros effettuò una brusca manovra eYasiva c si ilircsse verso le proprie lince, c ncll'incal7.arlo Matvee,·ich si espose al fuoco di risposta dcll'ossen·arore, che con um1 lunga raffica della sua mimtgliatrice brandeggiabile cti\·eUò di colpi la fusoliera e le ali dell'S 16 e ne mise fuori uso il motore. Coscreuo a inrcrrompcre il combau.irnento, 1\Iarvcedch riuscì a rientrare al campo, ma per i danni tiporrari il suo S-16 era o rmai i.nsetYibile. ci giorni seguenti le cose sembrarono tornare alla no rmalità, con u11a serie di combaLLimenti ft.mzio nali allo scopo di guadagnare la superiorità aerea sulla linea del fronte
pur senza eYenù eclatanti, fino al27 aprile, quando una serie di circostanze portarono alla fine dell'impiego deU'S-16 da parte delia lVVf a nemmeno LU1 mese dal SUO iniz.ÌO. Q uel giorno il tempo era brutto, con forti raffiche di vento, ma la cosa non sembrava preoccupare l'eclLLipaggio di un ticognitore austro-ungarico AlbaLrOS B. m della Flik 20 la cui missione era cddcmememe di osscn ·are e fotografare le posiz1onj della 7" .\rmara nei pressi della città di I3urkanm·, in Ucrai.na. IlKomel (cornetta) Yllli V. Gilschcr832, a sua volta m \'uri \ 'laclirotl.ll\"ÌCh ( ;ilscher ( l 89+ 19 l 7) , nato da una nobile famiglia moscm;ra, ~i arruolò in C:t\·alleria il 30 no\·cmbrc 1914, c ill 0 giUgno 191 5 completò con successo il cor~o ufficiali u~cendone come aspira mc. \ppassionarosi all':winionc, ottenne di frequentare il corso di pilotaggio presso la scuola di \·o lo di G:nchina c. orrenuto il brevetto, in ortobre fu assegnato al T< \0 4 momato su Yoi,in. Da novembre a marzo fu di~mccato presso gli 'rabilimenri Duks di \ losca, dove.: si occupò dell'acccmtzionc de lle parri di ricambio prodotte dall'a7.icnda in artesa di riprendersi dai posrumi di una fracrura all'avambraccio destro causata da un banale incidcme in linea di ,·olo durame l'an1amemo di un motore. ì'el gennaio del 1916, com·imo di poter fare di più, chiese di porcr iniziare ù passaggio sui modelli icuporr, .\loranc-Saulnier e Sopwith che s ta,·ano per cnn·arc in l in~a . l n marzo, picnamenrc ristabilito, fu assegnato alJ':\01 7 i.n via di formaz ione a f' iC\". l)oclù giorni dopo il rcp:mu fu trasferito al fronrc c il 20 aprile Cilshcr, nel frattempo promos~o cornetta, grado della cavalletia con;spondcnrc ad alfiere, sostenne il :;uo primo combattimcmo aereo ai comandi dt un S16, e il T' si aggiudkò la prima ,;nona. :\lcnrrc rientrava al campo il blocco improvùso dci comandi di volo lo fece entrare in 'ire c precipitare al suolo. Gilshcr e il suo os~crva rorc. alfiere K\·asnikov, sopnwvissero allo schianto ma con gnn1 fe ri te, c Gilshcr dove uc subire l'amputa:àone dcli:L gamba sinis tra fino al ginocchio. La sua determinazione gli permise di tornare a ,•olarc con l'aiuto di una protesi c con l'appoggio del granduca \lcksandcr, c il30 ottobre 1916 rientrò al reparto, impegnandosi poi in missioni di ricognizione c di crociera. Sosricw Orlov al comando dell'. \O l 7 <.JUando gucsri tra no,·cmbre e marzo fu in tnis~ionc in Francia. c pur nel crcsceme caos interno della Russia continuò fl battersi con tenacia c coraggio, aggiudicando~i cinque vittorie aeree ufficialmcnrc riconosciute, l'ultima il 7 luglio nel cielo di Tarnopol, pochl minuti prima di cadere a sua \'o lta in combatrin1cmo.
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in \'Olo nonostanre le condizioni atmosferiche accompagnato dal Praponhcbik (alfiere) \ 1adinùr Knsniko,come ossetYal·o re, si accorse dcU ~1 presenza del ricognitore c fece rapidamente quota p er attaccarlo . Portato~i in una posizione che lo poneva più in alto c in cod a al suo an·ersa1-io c con il so le alle spalle, ap rì il fuoco con la sua Yickers cogliendolo di sorpresa, per poi ponarsi nuO\~amente in posizione per un secondo attacco. Questa volta l'ossetTatorc era pronto a fronteggiarlo ma G ilschcr riuscì a sfuggire :1llc sue raffiche, c mentre il bipos1o si dirigeva verso le sue linee si rnisc all'inseguimento sparando in totale 120 colpi c cessando il fuoco solo guanclo lo ,-ide emenere LU1 denso fumo nero dal morore e precipitare al suolo. Il pilota austro-ungarico, seJ·geme . \ lexander GalbaYy, riuscì a compiere un atterraggio di fortuna all'interno delle linee russe, dO\·e lui c il suo o~scrnuore, cadetto dcUa riscrnt Julius Horak, furono catturati da una p:utuglia di canllcggeri prima di riuscire a dare alle fianune il loro ,.eJi,-oJo.P.H Era la pti.ma ,-inoria dj Gilsch er, c per l'S16 fu anche l'ul tima nei ranghi della lV\'F. ~Ientrc infatti rientrava al campo nei pressi del villaggio di Kluneb·ka, G ilscher tro,·ò imprm·Yisamcnte forti difficoltà nel controllo degli alettoni. Mentre lottava con i comandi che sembravano bloccaci, il velivolo rollò fuoti. controllo cd entrò in Lma ,·ire da cui non sarebbe più uscito, schiantandosi al suolo. I due aviatori, no nostante la caduta fosse inizi.'lta da quasi 800 metri di guo ta, ne uscirono in credibilmente vivi pur se malconci, ma trucsro e altr.i incidcnci dalle conseguenze meno graY1 p enarono il comandante della t\01 7 a segnalare che I'S-16 era inaffidabile c non idoneo per impieghi di prima linea. 4\ questo pumo, il granduca 4\leksandcr chiese (\'. )(ulikov, Rlfssirm /lres, op. ci t., pp. 70-7-J.; l. Stùimov, Am ~/!hP Fir.rl World lf7ar - ì 'mi l / fadilllirorid; Cilsher, in \' ojcnnoje Obo?.rcnijc" (Rassegna ;\ (ili rarc), 22 settembre 2012, hnps:/ / en.ropwar.ru/ hi::tory/) ~~~ \ '. Kuliko\', RlmiaJJ Arts, op. cit., p. -l.
il parere della AOI 12 che, per c1uanto non ancora entrata in azion~, si espresse negarivameme, anche se in termini meno perentori, sulla base eli guanto osservato nei voli di familiarìzzazione e adclescramento. Il granduca, non certo ben disposto nei confron ti dj ShidJovskii e delle R-BVZ, ordinò che i velivoli rimasti neLle due AOI venissero ritirari dal servizio e versaci al deposito di San Pletroburgo. f\ temperare il provvedìmenro inte1vcnne la Stavka, che ne dispose l'assegnazione alla EVK dove forse avrebbero pom to essere eli qualche utilità, almeno come addestratori. Finiva così la carriera di un \-cli,·olo dalle buone poten;òahtà il cui descino era sr.ato segnato dai lunghi tempi di messa a punto, dai problemi di c1ualità, con la conseguente necessità di frequenci inten·enti manutentivi, e dalle so luzioni estemporanee adottate per la motorizzazione.834 L'S-16 era stato progettatO per montare motori Gnornc o Rhòne da 80 o da 100 cv, ma se i primi motori, appartenenti a lotti di produzione d'anteguerra, non avevano dato problemi, cosa di cui avevano poturo giovarsi i prototipi, e anche l'esemplare affidato a Vakulovskii per una sona dì valutazione operativa, ben cuverso era stato il comportamento dei motori prodotti su licenza dopo lo scoppio del con flitto. Gli stessi problemi dì qualità de!Je lavorazioni avevano i.nteressato le eliche, quando quelle tipo NEZh, disegnate dal Prof. N .E . Zhukovskii e costruite nelle officine del suo istituto tecnico di Mosca, erano state sostituite con eliche costn ùte daLla Gnome, una ditta che com e le R-BVZ aveva serie difficoltà a mantenere elevati standard p rod uttivi in uno scenario caratterizzato dalla mancanza di materie prime e semila:vorati e turbato dai f.tequenri scioperi. Anche il dispositivo dì sincronizzazione studiato da Lavrov risentiva di una situazione che lo 'Tedeva accoppiato a motori di modelli diversi e di qualità differente. In un . tal contesto non sorprende che le prestazioni delle 83
~ G.L. Stampel: j r., Tbe Sikors~y J./6, op. cit., p. 78.
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macchine eli serie fossero inferiori a queUe dei protocipi, con una ,-clocità massima compresa tra i 120 c i 125 km/ h, laddo,·e l'esemplare utilizzato da Vakulovski.i, particolarmente curato, aveva dimostrato di poter raggiungere i 150 km/ h, c una ,·clocicà di salita che si era ridorta a 60 meu:i al minuro. Non si può poi ignorare che l'S- 16, potenzialmente un 'elivolo d'annguarclia nel 1914 c anche nel1915, nella prima,era del 1916 era ormai superato. Gli Imperi Cenrratì, pur non disponendo ancora di sqt1adriglie da caccia, potevano schierare un autentico monopostO da COlT'tbartimento <.jualc il monoplano l;okker, presente in qualche esemplare delle ,·crsioni E. II ed 1•:. I I f in di,·ersi Flieger-A/Jtei!ttJJg tedeschi, munito eli tul efficiente sisrema di sincronizzazione e in grado di superare i 140 km / h, c nJidi biposto da ricognizione e osseJYazione del tiro come l'.Albau:os C. !Il, J'Aviaril< C.I, i DF\'(1 ç.1 c C.l l, l'L VG C.II o il Rumplcr C.I, messi in campo dalla Gcnnania, con \'elocità comprese tra i 135 c i 140 Km/ h, e il Brandenburg C. I, \'Cro ca,·allo da battaglia deiJ'a,•iazione austro-ungarica, con di\'erse mmorizzazioni ma comunque capace eli superare i 125 km/ h. Prestazioni analoghe, se non superiori, avevano anche i nuovi caccia della IVVF, i monoplani Moranc-Saulnier N e soprartmto i biplani Nicuport )Ji.ll, che stavano emrando in linea e da maggio sarebbero staci disponibili in numeri significati,-i, affi.ancaci dai primi r i.l 7. Costruiti su licenza, non erano superiori al Sìkorskii S-16 in tem1ini di qualità deUe lavora:r.ioni c gli concedevano l}Ualcosa in lJUanto a manovrabilità, ma erano più veloci, avevano un n1iglior rateo di salita cd erano prodotti in larga serie, tutti fattori che, insieme al marchio di fabbrica francese, li rendc,·ano meglio accetti ai comandi e ai pilori dcU'a,-iazione imperiale. 11 Morane-Saulnìcr ~. un agile monoposto dalle lince fi lanti a ctù un motore roraciYo Le Rhonc 9C o Gnome da 80 cv permertcnl di raggiungere i '[ SO km/ h con uJUl <-JUOta o perativa massima di 3.000 metri e un'autonomia di un'ora -196
e me:?.;;;a, era apparso nei cieli di Francia nel 1915. Pr.imo velivolo dell'Intesa espressamente concepito come caccia, era annato con una mitragliatrice che, almeno in una prima fase, non era sincronizzata con l'elica ma protetta da cunei deflettori fissati alle pale. Nonostante la buona velocità, caratteristica comune a tutti i monoplani Morane-Saulnier, e l'altrettanto buona manovrabilità, non fu troppo apprezzato dai piloti per l'impegno richiesto dal sistema dei comandi di volo, basato suUo svergolamemo delle estremità alari, e dall'alta velocità in atterraggio. 835 I francesi già nel 1915, e i britannici nel. 1916, gli preferirono altre macchine, a cominciare dai biplani Nicuport, e per rilanciarne la produzione, comunc1ue limitata a qualche decina di esemplari, non servì migliorarne le prestazioni con il motore da 11 O cv montato suUa versione I, che portava la velocità massima a 17 5 krn/h. N cl1916 una dozzina di macchine del tipo N e c1ualcuna del tipo I furono acguist.ate dal la Russia, e altre 50 del tipo N risultano prodotte su licenza dalla Duks, in larga parte con dispositivo eli sincroniz7.a7.ionc clicamitragliatrice.R36 L'aviazione russa le avrebbe utilizzate a partire daU'estatc del 1917, assegnandone la maggior parte alla K t\0 19, c alcune sarebbero rimaste in azione dopo l'armistizio c durante la guerra civile. ll rapporto della IVVF con la Sot'Z"élé A.!tOt!Jme de.r Établissements 1\Tieuport, già forte nell'anteguerra con il monoplano Nieuport IV, si consolidò nel 1915 con il Nieuport Ni.lO, un piccolo biposto dall'arch.itetcura sesgtùplana, che intendeva conciliare la rigidità strutturale e la maggiore robustez%a del biplano con la buona visibilità offerta dal monoplano ad ala alta "parasol". Nel progetto di Gustave Delage, dal gennaio del1914 capo progettista deUa Nicuport, a un'ala superiore dalla strutrura a due longheroni se ne accoppiava infatti una inferiore a un solo longheronc e di corda ridotta. Il N i. l O, concepito in ftmzione del trofeo 83s A-\. \ rV., 836
Storia rleii'A ria'{jolle, op.cit., pp. 105-1 [2. 1Vloram-Smrlllitr aeroplams in Rrt.r.rit1, http:// wio.ru/ wwJ.a/ gall. htm.
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Gordon Bennet del 1914, compem~ionc cancellata per lo scoppio del conflitto, entrò in senrizio con l'a,•iazionc francese all'inizio dell'estate del 1915 c fu prodotto in due \'arianti, differenziate dalla posizione del pilota che pore,·a sedere ncll'abiracolo anretiorc o in quello postctiore, con soluzioni diverse per l'installazione dell'armamento. Ln confi~-:,rurazione più comunemcmc adottata, in particolnrc quando l'osservatore sedeva d ietro il pilota, preYedC\':1 l'impiego di un affusto gire,·ole tipo Etevè, n1:1 un'nlternntiva che si affermò abbastanza rapidameme fu quella della mitragliatrice fissa sul dorso dell'ala supetiorc, inclinata leggermente ,-crso l'alm in modo da poter sparare al di sopra del disco·dell'elica. Le prime due macchine in questa configurazione furono assegnate nel l'agosto 1915 alh prima unità da caccia francese, il Groupo de Combcll de Malzet'i/le, ma in qu~slo ruolo le p restazioni del piccolo bipos1o, con una velocità massimll di 140 km/ h, risenti,-ano della pOlcnza insufficieme erogata dal motore rotati,-o, un Le Rhone da 80 G\\'alli, un problema a cui si mise parziaJmentc rin1edio rrasformando il \·elh·olo da biposm a monoposro, con conseguente rispannio di peso. Chiuso con una carenatura l'abitacolo dcU'ossctTarore, a utilizzare l'arma era il pilma che poten comandarne il fuoco con un ca,·o di trasmissione metallico tipo Bowden collegato al grilletto, mentre più di ffìciJc era cambiare il caricatore deLla mitrHgliatrice, una I-l otchki~s o più spesso una Lewis, dHl momcnro che per effettuare questa operazione occorrc,·a alzarsi i.n piedi. Il biplano 1ieuport fu adorraro nella rarda estate del 1915 dall'a,'Ìazione mssa che ne mise in Linea oltre un centinaio, cosu'Uiti su licenza dalla LebedC\' e soprartmto dalla Duks, seguendo lo sresso percorso di quelL'l francese, con la trasformazione in monoposro c l'installazione di un armamento fisso " in caccia" sul dorso deiJ'ala superiore. 8 r
x1 • Sie~~porl ili futSSia, http:// wio. ru/ ww l a/ nicupon.ht:m.
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Kozakov, all'epoca al comando del. KAO 19, ottenne due delle sue vittorie ai comandi di un Ni.lO, il27 giugno 1916 sul lago Drisvjaty (Dmksiai) e il 29 luglio su Dunaburg (Daugavpils) ai danni di altrettanti ricog.nitori tipo Albatros, quando sul fronte occidentale il velivolo era già da tempo relega co a compiti di seconda Linea. A prenderne il posto era stata un'altra creazione di Delage che nell'aumnno del 1915 ne aveva messo a punto una versione monoposr.o e ili dimensioni ridotte, il N i.11. Questa piccola e agile macchina dalle buone presta:r.ioni aveva ben presto dimostrato di potersi efficacemente contrapporre al monoplano Fokker, nonos tante non disponesse di un'arma sincronizzata e il pilota potesse contare so.ltanto su una Hotchkiss o una Lewis fissata sul dorso deU'ala superiore e alimentata a caricatore, con una cadenza di tiro c un'autonomia di fuoco inferiori a quelle del suo avversario. Il Nieuport Ni.11, ecJuipaggL:'ltO con un motore Le Rhone 9C da 80 cavalli, poteva salire a 4.600 metri, aveva una velocità massima di 156 km/h e un'autonomia di due ore e mezza, caratteristiche di tutto rispetto alle c1uali si aggiungeva una notevole manovrabilità. Il suo punto debole era la relativa fragilità della carattet~stica sttuttura alare, evidente soprattutto nell'ala inferiore che, a causa del forte allungamento, poteva essere interessata da pericolosi fenomeni vibratori, mai del tutto eUminati nonostante successivi imerventi di irrobustiJ11ento. È comunque un fatto che guesta macchina, nota con il nomignolo di "bebè" in ragione di un'apertura alare di neppure otto metri e di una superficie alare di appena 13 metri quadrati a fronte dei 18 del Ni.10, nella primavera del 1916 permise all'aviazione francese eli riguadagnare il controllo dei cieli di Verdun.838 Nel1916 la Russia ne Jnise in campo alcuni esemplari importati dalla francia e 100 838
B. Di Martino, L'et'O!tt'?_fOJJe deln!lirolo dci raccia llellci Cmndr G11m'C1, in Fmucesco Barcm:a tra sto1ia, tllilo e /emologia, Ufficio ' torico 'tato Maggiore 1\eronautica, Roma 2008, pp. 71-74.
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coscnùti su licenza dalla Duks, che pesa\"ano 350 kg rispetto ai 320 kg del modello originale, per il fatto di utilizzare legno eli pino c non eli abete rosso nella smmura c tela eli Lino nel ri,•csrimemo. . onostantc questo, e nonostante i problemi eli qualità che penalizzantno la produzione dell'industda aeronautica nazionale, il n .:li,·olo fu molto apprezzaLO dai piloti della IVVF, e Kozakov, che nel frattempo a\·en1 m;::;unro il comando del H1\C l, ottenne con un Ni.ll sci vittorie, due nel 1916, in settembre e in dicembre, e quattro nel ma~rio del 1917.859 .\1 i.ll seguirono in rapida successione il ~i.l6 c soprammo il Ni.l 7, entrato in linea in Francia nel maggio del 1916 con I'Escad!il/e 57, quando in Russia si ,·olaYa ::~ncora con il .t\i. l O. Delage, insistendo con la formu la sesquiplana, cercò eli superare l'i ncom·eniente della fragilità anravcrso l'irrobustimento della stnHt.um alare, ~ persegui nel comcmpo un miglioramento delle prestazioni con nn incremento della potenza insmlhua, passata a 110 C\' , c una aerodinamica più pulita. Di dimensioni maggiori del "bebè". il · i.l7 a\"e\"a un'apertura alare di 8,20 metri e una superficie alare di 15 metri quadrati, porc,·a toccare i 177 km/ b c salire a 5.300 metri, con un':wronomia eli due ore. .\ cararrcrinarne la superiorità tispctto al predecessore cr::t pcrò 1 ::~ soluzione adottata per l'armamento. Dopo i primi esemplari, ancora eqLùpaggiHti con una l ,ewis sul dorso dell'ala superiore, fu infarr-i in stallata una m.itragliau:icc Vickcrs tlH)ntata sul cofano motore, alimentata a nasLro c munita d i dispositivo eli sincronizzazione tipo .. \lkan. l n Russia, do,·e fu cosrnùro in 300 esemplari dalla Duks c in SO dalle R-BVZ, incluse le ,·atianti r i.21 e ·i.23, ,·enne utilizzatO a partire dal 1917, affiancato nel tempo da circa cemo tra 1i.24, Ti.25, i.27, rutti dcri,·ati dal Ti.17. Ttwece della Vickcrs da 7,7 mm usata in Francia, Gran Bretagna e Italia, la .m.in:agliatrice standarc.l montata in posizionc fissa xw IU .. \\'illcrt, A/eksallrlr Kozakor: !hP T:rar's Are, in ".\,;ation nlllr'/.(l ~008.
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l li~tory",
era La r-. taxim t\Iod. 191 O da 7,62 mm, che della Vickers era la copia russa. Con un ·i.17 K.azakm·, sempre al comando del B AG 1, si aggiudicò 12 viuorie Lra l'estate e l'aumnno del 1917, l'ultima iJ 26 o ttobre, c il vclh·olo, con le sue varianti, rim ase in linea anche dopo la Rivoluzione d'Ottobre, Yencndo largamente impiegato nella guerra ci,·ilc. Sul finire del 1915 il tenente di vascello Vìcror Vlaclimirm·icb Dybovskii1140 , in forza al IG-\0 20 e distaccato presso gli stabilimenti Duks, ave,•a ideato e realizzato un prototipo di dispositi,-o di sincronizzazione per il tiro attraYerso il disco dell'elica che in nm·embre era stato sperimentato con successo in combinazione con un motore roraùvo Le Rhòne. Prima di aniarnc la produzione in serie, il dispositivo era stato installato per una valutazione in condizioni operaLive su un Nlorane-Saulnier G arm::tto con una mitragliatrice Vickers c assegnato, sempre in novem bre, al KAO 30 della 9• .\rmata. U Pomcbik ~'likhaiJ Shadskii tentò inuùlmeme di prO\'arlo in Yolo in dicembre, ma in entrambe le sorùte effettuate il gelo bloccò l'arma c per avere qualche speranza di successo Shadskii fu costretto ad asperrare l'aprile del 1916. In <-]Ud mese e in maggio il pilota russo ingaggto una decina di combaLrin1enti acre1, a~.,.i_udicandos i due YÌttorie probabili, ma nel secondo di questi, fu a sua Yolta ferito seriamente e morì nello schianto del veliYolo.1141 Della produzione in serie del disposiù,·o di sincronizzazione non si parlò più, come del resto accadde per <-Juello utilizzato sull'S-16. Nel frattempo però Dybovskii era stato inviato in G mn Brcrat,>na, dove ebbe \ 'ictor \ laùimirmich DdJo,·skii, ( 1890-1953). pioniere dell'aeronautica rus~a. a\'e,·a preso il bre\'etto di Yolo nel 1908. \ capo eli una missione deU'aviazione na,·ale in Gra n Bretagna, vi perfezionò ncl1 916 il dispositivo di sincroni zzazione Sca rff-D~·bovskii, rimanendo poi attivo nel sctrore aeronautico anche nel dopoguerra e S!.!mprc in Gran Bretagna, dove si stabi.lì al crollo d cll'imrero.
8-ln
(www. ilickr.com/ phoros/i mperialwamlU~eurn/7 19-1-897 612). Kulikm·, RltSsirmAm, op. cit., pp. 13-I .J..
841 \'.
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occasione eli incontrare il sottuffìciale del Royal Naval ..t\.ir Service F. W. Scarff, ideatore del suppono ad aneLlo per m itragliatrice brandeggiabile che porta i.l suo nome, e insieme realina.rono il clispositi\'O di sincronizzazione Sca.rff-Dybovsk.i.i, montato sui primi Sopwith 1 1/z Strutter. 8" 1 ~ Questo biposto dall'architettura convenzionale a elica rraente, che alla Lewis brandeg_Q;i.abile dell'osservatore aggiungeva una Vickers montata sul cofano motore, servì da vero e proprio banco di prova per svariati dispositivi di sincronizzazione, con i.l sistema Sopwith-Kauper prescelro per la maggior parte delle macchine destinate al R l 'C c all'aviazione francese, mentre il RNAS preferì il VickersChalienger e lo Sçarff-Dybovskii, adottato anche dalla 1\TVF. La Russia, infatti, tra il tardo 1916 e il 191 7 ne acquistò 148 esemplari dalla Gran Bretagna e alcune decine dalia Francia, mentre altri 100 furono costruiti ~su licenza dalla Duks e 5 dalla Lebedev, che pure si era aggiudicata un contratto per la fornitura di 260 macchiné13 • 11 motore rotativo Clerget 9B da 130 cv gli consentiva eli raggiungere Lilla velocità di 1GO I< m / h con un'autonomia che sfiorava le CJuattro ore, presta;àoni di tutto rispetto per il 1916 che ne spiegano una carriera relativamente lunga. Pur irnpicgato anche co.m e caccia per mancanza di soluzioni più idonee, e in tal caso spesso riconfigurato come monoposto, il Sopwith 1% Strutter fu utilizzato dalla I\7\Tl-' soprattutto come ricognitore e bombardiere leggero, dal momemo che poteva portare fino a 60 kg di bombe. Utilizzato durame la guerracivile su entrambi i fronti, il Sopwith 1 Y2 Stnmer era ancora
8 2
~
C Chant, Gli assi allstrO-!II~gmiri op. cit., p. 36. L'impossibilità eli far fronte alle commesse era una conseguenza non solo della ILmirata capacità produttiva degli stabilimenti rna anche de Ua mancanza eli motori. Un altro fattore era poi l'accavallarsi delle commesse. ·\ parte il caso eclatante del Sopwitb l 1/ 2 Strutter, la T,cbcdev consegnò solo 20 dei 60 Morane-Saulnicr C che le furono commissionati, e -12 dci 40 iicuport i. 10. (\ '. Kulikov, A ;•mplanes qf Le/Jedn•'s FattO!)', in " .-\ir Power Histot-y", \Vinter 200·1, PP- 4-17). 8-13
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in linea con l'avia;;:ione sovietica durante il conflitto russopolacco del 1920. All'inizio del 1916 il velivolo più diffuso tra i reparti di volo della lVVF era il biposto Farman HU.30, una versione del celebre biposto a elica spingente di concezione francese che fu milizzato c1uasi esclusivamente dall'aviazione russa che a c1uella data aveva relegato il Farman MF.11 a compiti di seconda linea e all'addestramento. Equipaggiato con un m otore radiale Salmson 9 da 150 n · che gl.i consentiva una velocità tta i 135 c i 140 km/h rispetto ai 105 km/h del predecessore, dopo essere scato in1piegato anche come velivolo da caccia, con l'entrata in linea dei Nicupon Ni.11 e Ni.17, e dei Morane-Sm1h1ier N, fu progressivamente destinato alla ricognizione, ruo lo che avrebbe ricoperro anche dopo il191 7 e fino alla definitiva radiazione nel 1924. Cosu1.1ito in 400 esemplari dalla Duks,R+~ come mtti i veJi,·oli a trave di coda era molto vulnerabile agli aLtacchi in coda, una v ulnerabilità che lo accumunava a tm'altra macchina dalla stessa architettura molto utili%7.ata dalla IVVF, il Voisin. Questo robusto biposto dalla st.ruttura a traliccio in tubi ili acciaio, fu ordinato dalla Russia in 800 esemplari nella versione Voisi.n Ill, entrata io linea nel1914in Francia, con altri 400 costruiti su licenza da Duks, Lebedev, Schchetenin e Anatta, fornitura e produzione che ù1clusero un certo numero di Voisin V, la versione più potente app arsa nel1915. Il. motore radiale Salmson ~M9 da 120 cv consentiva al Voisin III una velocità tra i l 05 e i 115 I<.tn/ h, che saliva a 120 km/ h per il Voisin V con motore Salmson P9 da 150 cv. L'armamento era costituto da una mitragliatrice brandeggiabile in prua, a disposizione dell'osservatore come sul Farman, e da un massin1o di 150 kg di bombe, il che ne consentiva l'.i.o1piego come bombardiere oltre che come ricognitorc.
844
FamJa/1 aùplam.r ;,, Rlmia11 .renire, http:/ / wio.ru/ wwl a/ fannan.hrm.
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Il Un'altra macchina di concezione francese che corro m linea con la T\'VP nel 1916 fu lo SP. \D A2, un originale biposto a elica aaen te in cui l'ossen·arore prendc..:nl posto in una sona di n~rdcella, o "pulpito", montara davanti all'elica mossa da un morore rotati,·o a nove cilindri Le R hone 9J da l l O C\' . Questa soluzione, che garamin1 un ampio campo di Yism e di tiro c giustificava l'impiego del Yelivolo anche come caccia c..: non soltanto come ricognitore, din1i.r1ui,·a l'efficiem:a dell'elica e causaYa un ele\·aw li,·cllo di Yibrazioni, non cerlO gradevole per J.'ossen·arorc, olae a rendere impossibili l.e comunica;;-;ioni tra l'equipaggio. Questi incom·enienri, e le non eccezionali prestazioni, caratterizzate da una ,·clocirà massima eli 140 km/ h e da una limitata manonabilirà, ne condizionarono la carriera nei reparti clell'aYia;~,ionc francese, esauritasi nell'arco eli pochi mesi con non più di 42 esemplari consegnati, m~ntre le 5~ macchine fornite alla Russia, c le 50 costruite su liccnza,R·I) sarebbero rimaste .in sen·izio ben più a lungo, con t)ualcuna di queste ancora in uso durante la guerra tra "bianchi" e "rossi". J :utilizzo prolu11garo di una m::~cchina come il biposto SP.:\D, se da un la to è un'implicita conferma della mancanu di altre soluzioni c della necessità di. utilizzare rutto quanto fosse clispooibilc, dall'alao rafforza la sensazione, all'epoca molto diffusa in Russia, che le forniture francesi, oltre a lasciar desiderare in termini di qualità, fossero comunque relative a materiali superati c non utilmente impiegabili sul fronre occident~le. Gli equ.ipaggi erano ben consapevoli dci limiù del .,-elivolo, limiti schc..:rzosamente sottolineati dal fat[O che l'acronimo SPr\ D, Joàélé Pour I'Ariatio11 el ses Dhùù, in russo significa caduta o schianto, ma non a,·c,·ano SPAD oirmift i11 R11.rsio, bttp:/ / wio.ru/ ww lahpad~.hu11. L':l\iazionc imperiale russa utilizzù anche la successiva vers.i one . \ ...J. c he ulilizza\·a un motore da 8ù C\" per ridurre le Yibrnzioni a scapito della velocità, tidotta a 115 km/ h. t c furono import:lli l O c~ernplari e aln·i G furono cosrruiri su licenza.
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altra scelta c lo utilizzarono al meglio delle loro possibilità, riuscendo ad aggiudicarsi anche un paio di \ittorie in com ba ttimenro. Nonosrame queste difficoltà, la componente aerea dell'esercit o fu in grado di giocare un ruolo importante in occasione della cosiddetta offensiva Hrusilov, sfruttando al meglio proprio la scarsa densit à di forze che caratterizzava la presenza delle aviazioni contrapposte sul fronte orientale per S\olgere con relati,-a libertà compiti di ricognizione tattica, allo sco po di ricostruire la sistemazione difensi,·a dcll'aYYersa.rio, e di osser..-azione del tiro, per localizzare c inguadrare gli obietti\-i da battere, con una speciale attenzione per le postazioni d'arciglieria e le sedi dci comandi ptmtualmentc identificare suiJc carte topogra fiche. 8~ 6 Era una modalità o perativa che non a,·eva preceden ti per l'esercito russo c per compensare la carenza di ufficiali osservatori esperti andarono in volo anche ufficiali di stato magt,tiore e d'artiglieria. .Alexandcr ikolayc\·ich Winogradsky, che all'i11izio del 1916 a,e,·a assunto il comando di una brigata di aniglicria dell'8·' Armata, a gucl tempo ancora agli o rdini di Brusilov, scrisse in seguiro che non appena arrivato dovette impegnarsi al massimo per migliorare l'addestramento dei suoi uomini c incrementare l'efficacia dcll'a7.ione delle sue bocche da fuoco, c quesm pur potendo fare poco affidamento sull'apporto dell'aviazione. 847 Nel giro di qualche settimana le cose sarebbero però migliorate, almeno per llucl che riguarda le missioni di ricognizione e eli localizzazione degli obictti,•i. Questa atti\ità contribuì infarti in larga misll[a all'efficacia del bombardamento di preparazione del -+ giugno, aprendo la strada all'irruzione della fanteria prc,Tenth·amente addestrata nell'auaccare una 1-icostruzione della sistemazione difensh·a au:>l ro-ungarica tipo, allestita nelle rctrm·ie proprio sulla base delle fotografie.: ac.:rc.:c. ..:\1 4 8 6
8-1?
' . StOnc, The E astem Fnml, op. cir., p. 238. P. 8urrar, RIISSÌ(I S Las!Carp, op.cit. pp. 128, 131. 1
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riguardo, come è stato sottOLineatO da più fonti, va detto che non si r.rartò di tm bombardamento eseguito a zone ma di un'azione di fuoco nùrata a specifici obiettivi e eli durata relativamente breve, una soluzione che cercava di combinare .l'efficacia con la necessità di rispannia.re munizioni, e che era resa possibile proprio dall'attività preliminare di ricognizione aerea.848 Anche una volta iniziata l'azione, i veli,·oli russi furono una presenza assidua sulla linea del fronre, impegnati a clirigere v ia radio il tiro delle loro batterie durante le fas i iniziali dell'offensint. 849 Per guanto poi la cooperazione aero-terrestre fosse un rema pressoché sconoscimo, tra la pt1ma\·era c l'estate il "fronte sud-occid.entale" pianificò le mtsswni di bombardamento in concomitanza con gli attacchi sferrati dalle sue ttuppe, nel tentativo dj realizzare una qualche integrazione degli sforzi. In maggio, ncJJq, fase di preparazione, due guadrimotori Ilya MLttomets eseguit:ono missioni di ricot,lflizione e bombardamento su stazioni ferroviarie e depositi. Durante la ripresa offensiva di agosto che ponò le armate russe a guadagnare ancora terreno in Galizia e in Bucovi.na, spingendosi alle falde dei Carpazi, un fatto re sign.ificacivo fu poi l'entrata in linea del HAG l. Come sul fronte italian o, anche su que!Jo orientale il 1916 vede svilupparsi b specialirà della caccia, con un rimxdo di mesi rispetto al fronte occidentale, il che rispecchia la minore intensità delle operazioni aeree. Fin o a quella primavera vi erano stati occasionati combatcimenti aerei, e qualche velivolo era stato abbattuto dall'una e dall'altra parre, dando modo a qualche pilota o osservatore di iniziare il percorso che lo avrebbe portatO a iliventare un asso, ma è nell'aprile del 1916 che fecero la loro comparsa i pritni monoposto da caccia e i dueJ.lj aerei si fecero più letali. Q uesto fenomeno si manifestò inoanzitutto proprio nel
s~s 8-I'J
T.C. Dowling, Tbc Bmsilot' Q[ft11sirr, op. cir., p. 187. G.L. :)r.amper Jr., Tbe Sikorslq S. l 6, op. cit., p. 76.
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settore del "fronte sud-occidentale" , come conseguenza dei preparativi per l'offensiva Btusilov, c non passò inosservato. Nonostante Sl fosse cercato di mascherare la concentrazione di meni su quel fronte, diluendo nel tempo il trasferimento di reparti c anche di singoli velivoli, agli aviatori austro-ungarici c tedeschi. non sfuggì l'inevitabile incremento di attività aerea determinato dalla presenza di un maggior numero di ricognirori, e non passò inosservata nemmeno la loro aggressività. Se la vittoria aerea ottenuta da G ilscher il 27 aprile era la prima ottenuta da un caccia russo, quella conquiscata il 6 giugno dal sergente (Z11g.ifìihre?) Kurt Gruber ai danni di un biposto Morane-Saul.nicr L nei pressi di Dolcock, fu la prima di un monoposto austroungarico85u. ll suo i\.lbatros B.I era stato infatti modificato chiudendo con una carenatura l'abitacolo dell'osservatore, in modo analogo a quanto · veniva spesso fatto con il Nicuport Ni.lO. Gruber, che era alla sua terza vittoria aerea e se ne sarebbe aggiudicate altre otto sul fronte italiano, era allora in forza alla F lik l, LU1 reparto i cui ruoli principali eran o la ricognizione aerea e l'osservazione del titO, come del resro per la maggior parte dei reparti aerei di entrambe le p arti, ed el]uipaggiato con velivoli biposto di diversi modelli, due camtteristiche che lo accomunavano ai KAO della IVVF. O perante dall'i.tù zio del conflitto sul fronte orientale, e all'epoca dislocata in Bucovina, la Flik 1 era agli ordini del capitano Otto Ji.tKlra, un valido pilota e un leader carismatico che avrebb e concluso il conf1icto con nove vittorie accreditate e ne a,~ev a già all'attivo cinque, ottenute volando con un b iposto Albatros B.I prima come osservatore e poi come pilota. Il 12 aprile, sempre ai comandi eli tm B.I, avendo come osservatore il tenen te God,vin Brumowski, destinato a diventare un asso sso C. Chanr, Gli t~.rsi tlll.rlm-lll(f!,tlrici, op. cit., p. 97. Non è stato possibile individuare J.a localir~ di Dolcock, citata da rutte le fonti come teatro del combattimento, e non è da escludersi un errore della fonte primaria ripreso poi d::t tutte le altre.
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accreditato di 35 vittorie, 32 delle quali sul fronte italiano, Jindra sot-volò a bassa quota il terreno di parata a Chotin (Khotyn), in Ucraina, dove Nicola II stava passando in rivista le tmppe e le SLle sette piccole bombe crearono il caos. Inseguiti da c.1uattro J\iforane-Sac11nier L, Jindra e Brumowski ne abbatterono due 1ipassando indenni le linee. !l loro raid era una conferma della maggiore intensicà delle opera7-ioni aeree, destinara a crescere con l'arrivo dei primi veri velivoli da caccia, e la pronta anche se sfortLmata reazione ribadiva l'aggressività e la dcrcnninazionc dei piloti russi. Hans Schroder, LUl pilota tedesco anch'egli io servizio sul fronte orientale con iJ Felc!flie,ger-Abtei!ttJtg 58, così ne scrisse nelle sue 1nemoric: "L'attività di volo era molto vi,'ace, in cielo ronzavano gli aerop lani, anche qLtelli russi, diventati all'in1provviso insolitamente aggressivi."811 Dopo l'iniziale successo la spinta russa, si andò progressivamente esaurendo. Con un prodigioso sforzo organizzativo Brusilov era riuscico ad accmnulare artiglierie e m unizioni sufficienti a sfondare in più punti, ma l'avanzaca, come di norma accadeva su mtti i fronti, perse di slancio man mano che le u·uppe si allontanavano dalle loro basi logistiche, arrestandosi quando cominciò a farsi sentire l'a7.ione delle Divisioni austro-Lmgariche e soprattutto tedesche, rapidamente affluite per ferroYia. Il fattore logistico condizionò ancl1e J'a7-ione dell'aviazione imperiale, non in grado di sosteoeJ·e uno sforzo prolungato, e quando sarebbe stato necessario organiz:t.are una nuova azione di sfondamento non fu possibile replicare lo stesso livello di p.teparazione raggiunto nei primi giorni dì gi ugno. Nel corso deU'estare inoltre, se è vero che la lVVF ri uscì a mettere in campo nuovi velivoli come i caccia N ieuport di ultimo modello, è anche vero che lo stesso, e in misura maggiore, poterono fare gli Imperi Centrali. Oltre aLle più recenti versioni dei biposto Albatros, DFW deiJ':'lYiazione tedesca,
&SI
H . Schrodcr, /1 Gemm11 aimm11, op. ciL., p. 65.
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Brandenbu.rg e Lohner dell'aviazione austro-Ll0ga1ica, ru monoposto da caccia Fokker si affiancarono gli Halberstadt D.ll e soprattutto gli .Albatros D.I, messi in campo dalla Gennania c in grado di fronteggiare i più recenti veli,Toli dell'Intesa. L'intervento tedesco a sostegno del vacillante alleato ebbe quindi un nocevo le impatto anche in campo aereo, annullando quel margine dj superiorità che la IVVP aveva sapuro conquistare. J,a guerra aerea avrebbe av11to un'intensità maggiore che in passato, ma l'iniziativa sarebbe rimasta agli austro-tedeschi, un esito a cui non erano certo estranee le debolezze strutturali dell'aviazione imperiale russa. Tra queste non ultima era la scarsa djsponibilità di velivoli da caccia muniti di dispositivi dj sincronizzazione tra elica e mitragliatrici, un problema che si sarebbe trascinato a lungo, tanto che ancora aJJa data del 1° aprile 1917, le macchine in linea così ec1uipaggiate erano meno di una trentina. Un'idea di quello che era nel frattempo divemata la lotta nei cieli stù fronte orientale, con un'implicica conferma della superiorità delle Potenze Centrali, si può avere anche da testin1orlianze con1e quella del sottotenente della riserva Rudolf Tschlam rner, un ufficiale osservatore dell'aviazione austro-ungarica, già decorato di medaglia d'argento, che in una letrcra del 20 dicembre 1916 ha lasciato una vwace descrizione di una missione di bombardamento: Avemmo l'incarico di sganciare delle bombe su un accrunpamento di truppe russe, che ospitava circa 4 reggimenti, 20 km dietro il fro nte. La nostra Llnità mandò una pattuglia di sei velivoli, ognuno armato con djeci bombe. Io partii per ultimo. Il sovraccarico, le dieci bombe pesavano 200 kg, non consentì al nostro velivolo di salire oltre i 1.500 m., e dovemmo attraversare il fronte a una quota così bassa. l russi tiravano come forsennaò contro la nostra squadrigLia e le nuvolette delle esplosioni rni indicavano la rotta presa dai miei camerati. Anch'io venni 509
accolro come merita,·o. Yirammo il più streno possibile in mezL:o a tutti quei botci. Dopo 15 minuti scorgemmo il nostro bersaglio: tende, un comp lesso di baraccamenti, ric0\·er1, rifugi . c\ 3.000 m di yuora i m iei cameraci incrociayano sopra l'accampamento. Fontane di terra, nuvole di fumo indicavano la precisione delle nostre bombe: un centro dopo l'altro. Sra,·o appunto per sganciare anche le mie bombe, quando il pilota mi an·crù che due punri grigi \'eni,·ano Yerso di noi dalle reLroYie nemiche: aerei da caccia. Se ne aggiunse un terzo. Sganciai in fretta le bornbe. Scambiai un pnio eli cenni e qualche parola co l pilota. Puntammo contro i caccia russ i. . \ Ucggerim, la nostra macchina guadagnò quota. Fummo fonunaci. li primo vel.i,·olo, LU1 \ ' oisin di fabbricazione francese, era arri,•ato a distanza utile di tiro c il mio pilota gli tirò una raffica di sal uto con la mimtgliatrice fromale. Trascorsero~ secondi di paura. Non ,·i so Ji.rc la nostra gioia quando il nemico fece una stretta ''irara .c si allontanò. el frattempo il secondo russo ci a,-e,·a aggirato e ci anacca,·a dall'altro lato, ma anche questo Voisin Yirò all'improHiso c si allontanò. r on tiusci,·amo a spiegarci questo miracolo, ma quando prendemmo la via del r ientro capinuno chiaramente il morivo: sei nos1ri vel i,~oli si sta,·ano avvicinando c davanti ad Lula cale superiorità aerea i russi avevano pensato bene di battere in ritirata. Col morale alle stelle ,-olammo verso casa. l· .. 1 Era...-amo sopra le posizioni dcll'arciglieria russa, quando scorgenuno sopra di noi un ,•eli,·olo nemico, che ci piomba,·a acld os~o come un uccello da preda. Signore dei cieli! Il russo sapc,·a volare. Puntava proprio su di noi. .:-\ve\·o caricato la mia mitragliau:ice. Il tusso sopra di noi facen lo stesso. Sparammo rtlllÌ i colpi consentiti dai nastri. :\ttorno le esplosioni dei cannoni antiaerei. I pezzi russi a,·evano aggiustato il ciro al pumo che un paio di ,•olte volammo <\l'traverso la nuvoletta dell'esplosione della granata. li vcli,·ol.o r usso aveva a sua volta aggiustato il tiro c distingue,·amo il rumore delle pallottole quando colpi,•ano 510
le parti metalliche del nostro velivo lo. ì\!Linuti eli terrore, di orrore. Ci vedevamo già precipitare in fiatn.me. Ero steso sulla schiena e sparavo mirando al meglio contro il russo, mentre il mio piJota inanellava una virata dopo l'altra, per offrire al nemico un bersaglio più difficile. Ne andava della vita e della mone. Le due macchine volanti erano ormai così vicine che potevo chiaramenre distinguere il pilota nemico. O lui o io, all'imprmrviso il suo velivolo si impennò, l'ala sinistra si staccò verso l'alto . . . Rovesciandosi, il velivolo russo precipitò nell'abisso spaventoso. Il sudore mi imperlava la fronte di grosse gocce. Non mi restavano che 20 cartucce. In basso i.l ,-cl.ivolo russo si schiantò in un campo. Può capire ciò che provammo io e il mio pilota solo chi si è trovato in una situazione simile. l nervi, tesi un quasi allo spasimo, anche dopo la victm-ia. fvf inuti terribili. E con l'orgogli o anche pena per il valoroso avversario. Si trattava della rnia terza vittoria aerea. l i m.io pilot<l cd io ricevemmo la medaglia d'oro per questo difficile combattimento. 852 All'inizio del1916 il granduca Aleksander aveva lamentato una scarsa artenzione per la componente aerea dell'esercito, nn atteggiamento che si tifl.ctteva sul progresso delle carriere e incideva sul morale del personale. Il casso di perdite rra .i piloti rim aneva molto alto, oscillan do mensilmente tra il 25% e il 50%, e la disponibilità eli velivoli, motori e mitragliatrici continuava a essere .insufficiente. Per superare almeno il problema del personale, verso la metà dcl1916 il Ministero della G uerra decise eli impostare su basi diverse l'addestramento al pilotaggio, prh·ilegiando l'aspetto pratico su quello teorico, istittù la posizione di comandante delle scuole, con .il compito eli standardizzare prog.ramn1i e livello qualitativo, e aggiunse alrre due scuole di volo militari impiantate a Odessa e ìvlosca alle due di Sebastopoli c
852
Felc!flieger ÙJJ Oste/t - Altjklaem11g.ifliç~n; in K. Leppa, Oie.'ìHdetmdmtstbe/1 op. cit., p. 375.
Ì111 Weltkrie"~r,
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Gatchina.85·' fl generale Li,·ello di arretrate7.7.a della Russia limira,·a fortemente il bacino di personale con precedenti esperienze a cui attingere per forma re i quadri di specialisti c tecnici necessa.ri al buon funzionamentO dello st.r1.1menw aereo, e la situazione era t:ùe che alla fine del 191 G meno di un terzo dei meccanici in Sel.YÌZÌo a\·eva un curriculum in cui figurassero competenze tecniche . .\nche la disponibilità di ufficiali ossernwri, sempre più necessari per il sen-izio d'artiglieria, era insufficiente, ma solo il 31 agostO il capo di stato maggiore c.lcJJ'esercito, general. e r\Jekse.yev, atti,rò uno speciale percorso formativo a cui l'IYYia.re alcuni sotto tenenti d'artiglieria, arrinmdo così ad ~\\·ere ai reparti, :ùla fine del 1916, un totale di 132 ufficiali con il bre,·etto di osserntore. Riguardo al materiale, quasi il 50° o c.lei nli,·oli in linea \TOÌ\a m ensilmente radiato per cause ,·arie, .m combattimento f> per i.ncidenù, un tasso di perdi,te a cui era difficile far fronte anche tenendo conto delle fo rniture francesi, oltrelutt@ spesso di qualit.--1 scadente. Tra i11 914 c il 1917 queste ammontarono a circa 1.500 ,-eliYoli, c.lci <.Juali peraltro una quota parte non t.rascurabile non arrivò mai al fronte e rimase a deperire sui moli c nei magnzini eli Arcangelo e l\lurmansk per le diffico ltà nei trasporti da questi terminali marittimi. Delle macchine arri,·ace a destinazione in buone condizioni non poche erano poi di modelli superati o che non a,-c,·ano anno successo sul fronte occidenrale, come nel caso dello SP..\D À~ . 2 . Le fornitu.re britanniche fu.rono di ct.rca 200 ,-eliYoli, aggiungendo ai 149 Sopwi.th l Yz Strutter, poche alu:e macchine e qualche decina di Vickers F.B.19, un biplano mo.nopo~ro da caccia in grado di raggitmgerc i 165 km/ b e armaro con una mitragliatrice Vickers sincronizzata che non a\·e,·a anno fonuna con il Royal flying Coll)S. ~~ila metà del 19 16 i Yeli,·oli di fo rnitura francese erano quasi il 30% del toutle, con il resw prodotto in Russia da. xs>J.f L :.\lorrow Jr.. Thf Gmtt 511
lr ~tr.
op. ci1., p. 189.
una base industriale che si espandeva molto lentamente anche per le di.fficolrà a reperire atu:czzature, materie prime e manodopera specializzata. Nel corso dell'anno furono costruiti 1.769 velivoli ma appena 666 motori, oltretutto di. sette ripi diversi, il che spiega Ia bassa efficienza della flotta aerea. 85~ Nell'estate del1916, nel tentativo di. standardizzare le linee di. volo su un mune.ro liJ.Tlitato di. macchine, la S tcwka dettò le specifiche per un velivolo da ricogni~:ionc e bombardamento, Lln velivolo da ossetvazione del tiro e rico!,l'llizione tattica per le squadriglie eli Corpo d'Armata, e un velivolo da caccia, nella convinzione che un vero sviluppo dell'industria aeronautica sarebbe stato possibile solo concentrando .la produzione su pochi tipi da produrre in grandi muneti. Per far questo si sarebbe però dovuto favorire l'adeguamento degli impianti con finanziamenti ben superiori ai 500.000 rubli messi a disposizione alla fine dell'anno dal Consiglio Straordinario per la Difesa dello Stato. Le nuove commesse, pari a 61.000.000 di. rubli, avrebbero infatti richiesto un'espansione delle capacità di produzione che andava ben oltre le possibilità di un'industria aeronautica costretta a confrontarsi anche con la crescente richiesta di complementi per il fronte. Solo a novembre del 191 G, in fatti, gli operai impiega ti nelle fabbriche aeronautiche vennero esonerati dalla chiamata alle armi. Una qualche priorità nell'accesso alle materie prime c al sistema dei trasporti fu un altro risultato di una prolungata battaglia coJnbattuta all'interno della macchina statale, ma fu mancato del tutto l'obiettivo fondamentale dell'uniformità degli standard tra i diversi stabilimenti. Le cinque aziende attive in campo aeronautico nel 1916 erano Russko-Baltiiskii (R-l-)VZ), Shchetinin, Lebedev, Duks e Anatra. Quest'uhima era stata fonda ca a Odessa nel 1915 dall'imprenditore Artur 1\.ntonovic .t\narra e con tma forza lavoro di 1.500 operai era in grado di fornire 854].H. \(orrO\.V Jr., The CrMI IVar, op.cit., p. !90.
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rcoricamcntc 50 ,·eliYoli al mese. O lrre a produrre su licenza il \'oisin nelle versioni UJ c V, nell'estate del 1915 aven amato lo S'.·ilL1ppo di un ricognÌtOfC progettato da] francese Elysée Alfred Descamps che riproponeva La classica formula del biposto in randem con cellula biplana e archìtetmra a fusoliera. L'AnaLra D, equipaggialo con un motore rotaù,·o Gnome l\Ionosoupapc da 100 c\· e armato con una mitragliatrice brandeggiabile a disposizione dell'ossetYatorc c in segu.iw anche con una fissa in caccia sincroninata con l'elica, volò per la prima ,·alta nel dicembre del 1915 ma si rivelò troppo instabile c con una preoccupanre fragilità scrutturale. l ,c modifiche necessarie ne ritardarono l'c n crata in sen·izio fino al maggio del 1916. Costruito in 170 esemplari, il biposto .-\narra non era in grado di tener testa ai caccia austro-tedeschi, pur potendo svolgere con buona eftìcacia i suoi compiei di ri ~ogn.itore, e neppure lo era la successiva n :rsione DS, o ,\narra Salmson, da cui il nome ''..\nasa!", equipaggiata con il più potente motore Salmsoo 9C, un radiale in grado di erogare una potenza di 150 c,· consemendo una ,-clocità massima superiore ai 140 km / h. Il proLot.i po \·alò nell'agosto dd 1916, ma a conferma della confusio ne che dom.ioa\·::t nelle s trutture govermuivc e industriali i primi ordinat:i,·i si ebbero solo all'ini:r.io del 1917 . •Allo scoppio della Ri,·o luzione d'Ottobre ne erano stari consegnaci soltantO una settanrina di esemplari, con significari,·c differenze di allcscimenro tra l'uno e l'altro, e alui 114, a fronre di un ot:dinarivo di 200, sarebbero stati costHtiri per l'.r\ustria-Unghcria nel 191 R r\lla fine del 1916 le R-BVZ impiegavano un mig liaio di operai e la,·o ra\·ano al 40° o della loro capacità, una limirazione che era conseguen%a non solo di carenze orgauizzat.iYe, ma anche della mancanza di risorse ftnanziarie, poiché alla data del 17 o ttobre 1916 il go"crno aveva pagato solo 3 dei 40 quadrimotori consegnari. La produzione c.lcll'l lya Muromet~ vcc.lcv::~ un molt.ip licarsi di ::tllestimenci e ,·ersioni che rende problematico parlare di 1
51-l
produzione in serie, c in parallelo le Officine Ferroviarie Russo-Baltiche continuavano a sfamare procotipi disegnaci da S.ikorskii e nel rnigliore dei casi riprodotri in piccoli nwneri. La prodm:ione romle dell'S-1G fu infatti inferiore alla trentina di esemplari e del monoposto da caccia S-20, armato di nùtragliatrice sincronizzaca, ne furono costruiti sei, rnentre del rnonomotore biposto S-17 e dei bimotori S18 e S-19 furono realizzati solcamo i prototipi, in un chiaro esempio di dispersione eli risorse. La Duks eli :Mosca, che contava 1.600 operai, costruiva Morane-Saulnier ripo L e tipo N, Farman HF.30, Voisin e biposto SP. \D r\..2, ai quali si aggiungevano i monoposto da caccia Nieuport, nelle versioni Ni.17 e N i.21, una varietà di ripi che si scontrava con una capacità che era di SO velivob al mese. Ancora inferiore e pari a 30 velivoli era la capacità media mensile della Shcherinin c della Lebedev, con la prima impegnata nella produzione degli idrovolanti a scafo progettati da D.P. Grigorovich (M-5, lVl-9, M-11) urilizzati dall'aviazione navale, e la seconda impegnata nella produzione su licenza del Voisin e dei Morauc-Saulnier G ed L c nella costruzione del Lebed XIT. Questo biposto, derivato dall'Albatros B ed ec1uipaggiato con momre Salm.s on 9U da 150 cv, con una velocità massima eli 133 km/ h, entrò in servizio alla fine del 19 16 c tra il 191 G e il 1918 ne sarebbero stati reabz:tati 2·16 esemplari. La ditta era poi impegnata nella riparazione dei veli.voli catmraci, in parricolare dei biposto Albatros e ;\viatik, una trentina dei quali., identificaci come Lcbcd XI, furono immessi in servizio con diverse motorizzazioni, con una ulteriore diversitìca;,:ione dei tipi di velivolo in linea.855 855
V. f(ulikov, A eroplams, op. cit. I modelli costruiti dalla Lebedcv erano identificati con la parola "lebed", cigno, scguira da un numero romano, denominazione che fu ado uata anche pe~: il Sopwith Tabloicl, Lebecl VII, costruito peraltro in soli 5 esemplari, e per i velivoli catturati rime~~i in condizioni d i volo, L{;bed Xl. ...\ complicare iJ quadro la stessa
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Il vero punto debole dell'industria aeronautica mssa rimanevano i motOri. La maggior parte dci caccia monoposto e dei biposto d'impiego generale momava motori rotativi importati dalla Francia o i Kalep da 60 e da 80 cv derivati dai Gnome e costruiti dalla Compagnia Mo toristica di Riga, mentre alrri velivoli utilizzavano motori in linea raffreddati ad acqua I-Iispano-Sui:ta o FL-\T di costru:àone francese o italiana. I 100 operai della Gnome di Mosca producevano motori di dubbia affidabilità, ma il governo non poteva iotcnrenire nazionalizzando lo stabilimento perché il know !Jow dci trattamenti utilizzati era sconosciuto e la dipendenza dalla casa madre era quindi totale.856 Dall'inizio~ del conflitto al l 0 novembre 1916, la Russia imporrò 883 velivoli e 2 .326 motori, con LUla produzione na:tionale di 1.893 velivoli e 920 motori. Gli l.lya Muromets operarono durame il 1916 ~ungo tutto l'arco del frame, nell'area di Riga, in quella di J\1insk e i.n Galizia. La relativa impunità di cui q uesti giganti dell'aria avevano goduto in passato era ormai un ricordo per la sempre più decisa azione di conrrasto della caccia c dell'artiglieria contraerea, ma .la loro capacità di incassare c reagire stava diventando leggendaria. l i 26 aprile, durame il bombardamento di una Sta7.tone ferroviaria presso f'riedrichsradt, oggi Jaunjclga,ra, m Cudan dia, il c1uaclrimotore li\!!- l Ovenne colpito dal fuoco contraereo che ne ferì il pilota, ma il copilota riuscì a riprcnderne il controllo e a farlo uscire da una picchiata apparentemente denominazione fu attribuita anche a un monoplano dalle linee ftlanti del"ivato dlll Depcrdussin e rcal.inato nel 1917 in un unico esemplare, poi accillÌStaro dalla scuo la eli volo di Ga tchu1a. Le macchine prodotte in maggior numero dalla LebedeY furono i monoplani :-- forane- Saulnier G ed L, rispettivamente con 20 e con 30 esemplari, e Deperdussu1, con 63, c i biplani Voisiu, con 153 esemplari, e Lebed X IT, con 216. Questo biposto fu utili zzato il nchc dai "rossi" durante hl guerra civile, acl o ma di prestazioni e qualità di volo nun entusiasmami, e gli ultimi d ue esemplari furono rad iati soltanto nel. ·1925. ~SU.[. H. l\IorrowJ r., T!Je Crea! W/ar; op. cit., p. 191.
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.inarrestabile per riportarlo alla base. Il 9 settembre anche l'IM-6, benché colpito da non meno di. 293 proiettili in un combattimento aereo sulla baia di. Riga, riuscì a rientrare al suo aeroporto, ma tre giorni dopo, sul fronte occidentale, l'ILVI-16 fu ab battuto .in fiamme da quatrro caccia tedeschi, due dei quali sarebbero stati a loro volta abbattuti, durante un'incursione condotta da una coppia di questi velivoli su Bomn, a sud-est di. Lubli.no, nella Polonia Orientale.1157 La località, a una dozz.ina di. chilomerri olrre le linee, sede di un comando di. Divisione, di. LUl aeroporto e eli depositi, o ltre che terminale di. una linea ferroviaria a scartamento ridotto, era il tipo di. obiettivo regolarmente assegnato a lJuesti bombardieri, l'azione dei CiUali rimaneva crLUndi. COnfinata al livello tattico e operativo, senza salire allivello strategico. r\ .in1pedirlo era anche il numero dei velivoli disponibili, che obbligava a farli operare in piccole fom1azioni di non più di due o tre quadrimomri, impedendo eli prendere in considerazione obiettivi più lonr.ani e più significati'1 per il funzionan1ento complessivo dello strumento nlilitare dell'avversario. Nonostante questo la macchina aveva delle indubbie poten?.ia.lità, che, se potevano essere compromesse da un impiego a spt7.7.Ìco e fotse sfuggivano a osservatori stranieri, non potevano non suggerire .interessanti e interessate considerazioni a guanti .intuivano il significato del potere aereo. L'Ilya Muromets era. poi morivo di orgoglio, io quanto espressione della più av~nzata tecnologia nazionale, e fu proprio l'insieme di questi fattori a spingere un giornalista russo arnwlam neU'esercito britannico a
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L'equipaggio dd t) Uathimotore, il cui coraggio fu cclcbraro dalla stampa russa, era composro dai renemi Dimi.rri Dmiuiyevich ;\iaksheev, Nlitrofan :\lekseye.vich Rakhlin, Farrukh Gayibov e Oleg Sergye.vich Karpov, curti periti ncUa cadura del velivolo c sepolti nel cimitero di. Boruu. Gayibov, nativo dell'_-\.zerbaigian, è rico~:dato come il primo pilota di quella nazionalità. (https:// en.wi.kipeclia.OJ:g/ wiki/ l ;arrukh_ Gllyibov). 317
scm·eme 111 tennini emusiasrici, e,-idenziando i nuon scenari che flotLe di queste macchine pore\·ano aprire. Siamo lontani dalla lucida ,~isio ne di Giulio Douhet c anche dall'approccio forse più pragmntico ma non m eno meclitnto di Hugh Trenchard, o dall'applicazione dell'idea eli bombardamemo straregico che tentò di fare l'a,·iazione tedesca nell'estate del 1917, ma le parole del tenente colonnello Boris Rousram-Bek Tagee,.sss dimosaano come il concetto di potere aereo si facesse srrada un po' donUlyue:
É assolmameme chiaro che l'aeroplano avrà un molo sempre più imporrante nelle guerre del fmuro. f.. -l E si è già compreso che una macchina ,-olame è il mezzo migliore per artaccarc le basi del nemico e i suoi mezz.i eli comunicazione. 'Le operazioni nell e rer.rovie de~'aYn:rsario sotto forma <.li brillami raid di ca,·alleria sono ormai impossibili. Il loro posto è stato preso dalle incursioni di flottiglie aeree, grazie alle quali si possono ortenere i risulraci auspicati anche con mezzi limitari. Gli strategh.i russi hanno compreso che questo cambùuncnw è imm.inen tc e che è necessario procedere alla ~-~ Roris LeunidO\;ch TageeY, noto anche come Boris Roustam-Bek Tagee\' (18-1 1938), nato a San Pietroburgo, prestò scrYizio ncll\:st:rcito imperiale in _\sia Centrale, in Turkcsran c nel Pamir, sfruuando la sua conoscenza dd persiano c dcll'usbcco. Congedatosi nel 190 l con il t,rrado di rencmc, d''P<> a\·er combauuro al fianco ùe~Li insorti contro i rurclù i.n \[act.:do n i::~ nel 1903, rientrò 1n servizio ncl b guerra russogi:~ pponese come ufficiale addetto al quartit:rgenerale.l 'aliU prigioniero, una volta rilascialo \~aggiò a lungo nell'arca del Pacifico, dalle Filippine, all'_\ustralia, alle I lawaii, per poi srabilirsi negli Srati l' niri_ \Ilo scoppio della Grande Guerra si am•olò volontario nell'esercito britannico_ in cui rivesò il grado di rcncnre colonnello c fu corrispondcmc del Oaily Express. Nel dopogU<.:rra concinuò n hworarc come giornalista prima negli Stati Cniri, poi nel 1920 i..n Russia c dal 1922 in Cina, prima di stllbiJ.in i i11 Unio ne Sovietica. 1\iel 1937 ve nne arre~tato c condannato a morte per lltti\-ità comroriYo]uzionaria. (jiustiziato l'anno dopo, fu in seguito riabiliraro.
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creazione di tali flottiglie sulla falsariga di c1uanto ha fatto la marina. Come i marinai di oggi sono srat.i concoxdi nell'apprenare al massimo grado la validità del concetto di Dreadnought [corazzata monocalibro], così, sulla base dello stesso principio, la Russia ha curato con la più grande attenzione lo sviluppo del gigante dell'aria di Sikorskii. E ' ovvio che questi potenti incmciatori aerei, armati di mittagliatrici pesanti e in grado di raggitmgere un'alta velocicà, sono destinati ad an:re la massin1a importanza a livello sia tattico che strategico nella guerra nei cieli.R59 Nel settembre del 1916 la consistenza della IVVF era di 75 distaccamenti tta Kt\0 c AOI, con 716 velivoli, c 36 compagnie aerostieri, ma una significativa quota parte di queste macchine non era impiegabile, e questa linea di tendenza si sarebbe mantenuta nei mesi seguenti, senunai con una costante riduzione del livello d.i efficienza. Nel febbraio del 1917, c1uando la situazione del fronte interno precipitò e alcune fonti indicano in 1.039 il totale dci velivoli in linea860 , l'aviazione imperiale russa schierava 91 squadriglie con 545 velivoli efficienti dei c1uali l 05 sul "fronte settentrionale", 112 sul "fronte occidentale", 222 sul t'fronte sud-occidentale", 83 SlÙ frome rumeno c 23 nel Caucaso. 861 Per quanro riguarda i tipi in servizio, i quadrimotori di Sikorskii, operanti aJie dirette dipendenze del quartier generale, erano 38, e tra gli altri tipi di ' relivoli in linea si contavano 118 Nieuport, 90 Farman, 11 Voisi11, 66 Morane-Saulnier, 37 SPi\D, numeri che a dispetto della cresceme disponibilità di biposto Anatra D c Lcbcd XII, presenri in svariate decine di esemplari, confermano quanto
859 B.
Rousram-Bek Tageev,Amà/ RJfSsia: Tbe Rottlalltt tjTIJe Gia11! A ervplcme, 1916, .in A/exrmder Palmì! Time Mctrbine, 13ob _\rchison, . \ustin (re.xlts), 201 l (http:/ / www.alcxanderpahlcc.org/ acrialrussia/ conclusion.html). 860 R...-\ . Kilmarx, Tbt &tSSia11 I111perial, op. ci t. 861 J.l-1. ,\-lorrow .J r., Tbe Gnwt Wm~ op. cir., p. 258. 519
la IVVF fosse clipendente dalla tecnologia aeronautica d'importazione. Se si escludono i poch_i esemplari di Vickers F.B.1 9 arrivati al fronte, la macchina di più recente acquisizione in quel vero e proprio campionario dell'industria aeronautica dell'Imesa che era l'a,·iazione imperiale mssa, era lo SP r\ D VII. Questo monoposm da caccia, il cui p rototipo volò nella prima,rera del 1916, fu il primo velivolo francese concepito sin dal tavolo da disegno per montare un'arma sincronizzata, una m.it.ragliattice Vickers alimentata a nastro con sistema di s.incron.izza7.ionc Birk.igt. Utilizzata nel tempo anche da britannici, italiani, belgi e russi, questa robusta macchina si dimostrò in grado di competere alla pari con i più moderni caccia tedeschi, con l'ruùco serio svantaggio di una potenza di fuoco inferiore, in quanto gli / dbatros e i Fok.ker di modello più recente montar ano due mitragliatrici. Per annullarlo nel corso del 1917 la Vickers sarebbe stata dotata del dispositivo Hazelton, un rafforzarore di rinculo che ne aumentava la cadem:a di tiro rendendo la addirittura più alta di quella della l\lfaxim tedesca, ma un vero incrcn1ento del volume di fuoco si sarebbe av1.1to soltanto con lo SP !\D XIII "bim.irralleuse" che raddoppiava il numero deiJ.c anni Il progectista LoLlÌS Becherau della .Societé pom· I'Aviation et ses Dérù;èJ aveva clisegnato il monoposto SP1\D intorno a un motore a otto cilindri a V raffreddato a liquido mediante w1 radiatore pressoché circolare, con persiane verticali di regola7.ionc, l'Hispano-Suiza 81\a da ISO cavalli, sostituto nella seconda serie eli produzione dal modello 8Ac da 180.862 Aveva gu.i.ndi uti.li~hato il robusto castello motore per alloggiarvi anche il scggiolino del pilota collegandolo a ordinate lignee altrettanto robuste tmite da elementi trasversali con cliagonali in ftlo d'acciaio e realizzare così una fusoliera dall'elevata rigidezza saunu.rale. Il motore era però guardatO
~(·2
B. Di Martino, L 'ewlm;jo11e, op. ci t., pp. 77· 78.
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con sospeuo dai piloti, abimati ai motin rotatiYi dei Nicuport, che non avcnu1o forse le stesse prestazioni ma che anche co lpiti continuavano a funzionare sem:a prendere fuoco, come succcdc,·a im·ece ai motori in linea quando veniva colpito il circuito di raffreddamento. Un rale alleggiamcnto mentale, insieme con i problemi di messa a punto del motore c del dispositivo di si..ncronizza;~, ione, ritardò l'immissione in senizio della macchina, che però quando anivò ai reparti all'.ini:ào del 1917 riuscì a farsi rapidamente apprezzare. Tra le sue doti figurava innanzimtto la robustezza, frmto delle scelte fatte in merito non solo alla fuso liera rna anche aLla ,-datura, con una struttura alare a scaLOla imperniam su due longheroni tanto per l'ala superiore quanto per l'ala inferiore, collegate da due montanti per pane ai quali si aggiungevano due coppie fa lsi mom anti rompitrau·a i.n corrispondenza dell'intersezione delle crociere. Le lince acrodi..namiche della fusoliera dalla sezione arrotondata, insieme con il forte allungamemo delle ali c l'ele\·ar.a potenza del motore da 180 cv, garantivano alle macchine della seconda serie, prodotta in circa 6.000 esemplari una velocità ori7.7.0ntale di 196 km/h con una quota opcrati,·a massima di 5.300 metri. Lo SP,\l) \'II non era un velivolo semplice da pilotare, soprattutto alle basse ,-cloc.irà dm·e em facile allo stallo, ma anche nel \'olo manovrato gli \'Cniva in soccorso la robustezza strutturale che consentiva al pilota di av,·enmrarsi in tutta sicurezza in manm·re molto accentuate nel piano ,·crticale, eseguendo con relativa tranquillità decise affondate c repentine rìchirunate che sarebbero state pericolose per altre macchine. In Russia fu costruito in 100 esemplari dalla Duks, inizialmente ncUa versione da 150 cv poi converÙLa in queUa 180 C\', e rimase in linea anche dopo il 1917, volando con le insegne dei "bianchi" e dei "rossi", e deLl'effimera repubblica di U craina. La pur limitata disponibilità di velivoli della primavera del 1917 non si traduce,·a per la lVVF in un'equiYalente
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capacità operativa. L'inadeguatena dell'organizzazione manutcotiva e della catena dei rifornimenti faceva sì che ;ùcuni reparti disp onessero soltanto di due motori per i cinque o sci velivoli, spesso eli modelJi diversi, schierati in UJlea di volo. I piloti per la maggior parte poco addestrati e n-.alc equipaggiati, erano circa 500, con un tasso eli perdite che àmaneva rnolto alto, tra il 25% e il 30% . Con queste premesse l'atti,·ità eli volo era maleo ridotta e da\'a scarsi risultati, nonostante proprio nel 1917 i pi loti da caccia l-ussi collezionassero il mag6l'Ìor numero eli vittotie.861 A risentire di tma simazionc tecnico-logistica sempre più difficile furono anche gli ilya i\tfuromers che pure fmo al mese eli aprile diedero prova çli una buona efficacia. Poi però le cose peggiorarono rapidamente, anche a causa deUa decisione del governo provvisorio eli congedare Shidlovskii, tagliando così il legame diretto che la sc1uadra aeronavi av~va avutO con la R-BVZ. l n giugno, in r>reparazione alla cosiddetta offensiva Kereoskii, i rep arti aerei del "fronte sud-occidentale" produssero l'ultimo significativo sforzo con 52 sortire al giorno, nonostante la superiorità deUa caccia tedesca, ormai eqtùpaggiata con l'Albatros D. I11 , e un'efficienza sempre più p roblematica, in particolare per i motori. Non è un caso se proprio quel mese, il giorno 19, la Russia perse uno dci suoi non molti assi, Yevgraf N . Kruten, con 5 vittorie riconosciu te, schiantarosi al suolo al rientro da una missione. Quando l'offensiva ft.1 finalmen te lanciata il 1° luglio con ~<·3 Nei ranghi dell'aviazione imperiale russa 13 piloti si qualificarono come assi della caccia con cinque '~.rrorie ufficialmeme ticono~c i ure, anche se sul numero esatto le fonti sono discordanti: _-\lexander Kozakov (16), lvan Smirnov (10), \'a$i]ii Yanchcn.ko (9), Grigory Stù.: (8), h r<1 n Loiko (6), \ 1adimi.r Srrzhizhevskli, ì.' evgrf Krutcn, Konsamin \'ak ulovsk.i.i, lvan Orlov, Yury Gilscher, _\leksandr Pishvanov, ~ikolai Kokorin, Donald i\lakijonek, tutti con 5 virrorie. Pavd .\rgeev ottenne in Ru~s ia 3 virtoric ind ividuali c 3 Lll collaboradone, ma le 9 conquistare volando con l'avia:lione france>e nel l91R co n il nome di Paul d'_-\rgueff consentono di aggiungerlo a buon diritto a guesro elenco.
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obiettivo Leopoli, i repartt acre1 del "fronte sudoccidentale" concorsero allo sfondamento iniziale che ridusse a mal panico la 2" Armata austro-ungarica e minacciò i campi petroliferi di Drohobycz (Drohobych), ma quando dopo c1uìndici giorni l'offensiva perse slancio per mancanza di rifornimenti, per la stanchezza delle truppe e p er il venir meno della loro volontà di combattere, anch'essi poco poterono fare per resistere all'inevitabile controffensi,ra, che portò alla disintegrazione dell'esercito tusso a sud delle paludi del Pripjat'. A fine luglio, per effetto delle perdite e del crollo della produ:t.ione, la disponibilità di velivoli su turto il fronte, dalla Romania al Baltico, era di 461 macchine in totale. 86~ Nel corso dello stesso ciclo operativo la EVK operò con i suoi r.re reparti di vo lo a supporto del " fronte occidentale", in coordinamento con il BAG 1 di Kozakov che assicttra\ra la scorta ai c1uadrimotori. I ristùrati furono modesti, anche perché la disponibilità media giornaliera era di quattro velivoLi, e il collasso dell'esercito russo trovò la sc1uadra aeronavi a Yinn.itsa (Vinnytsia), in Ucraina, dove uomini e mezzi fuwno travolti dal turbine della rivoluzione. Dal191 4 erano stati cosuuiti circa 80 quadrimotori di almeno sei diverse ' rersioni, da S-22 a S-27, che avevano compiuto 450 missioni, sganciato 80 tonnellate di bombe c scattato circa 7.000 fotografie, con la perdita di tre velivoli in azione e di altri due per cause tecniche.865 Dopo l'annistizio del 15 dicembre 19 17, i tedeschi si impadronirono di 15 liya Muromcts, e un'alr.ra trentina di macchine fu distrutta dal personale dell'EVK I quadrimotori Sikorskii rimasti furono utilizzati sia dai "bianchi" che dai "rossi" durante la guerra civile, e almeno un esemplare sarebbe rimasto in servi:t.io fino al 1922, restituito al ruolo originale di velivolo per trasporto passeggeri. Allo stato dell'arte dal pL1nto di vista 86•1 J. H . .\Iorrow .J r.,
The Grea! Lf'/(lr, op. cir., p. 258. R. Cross, The Bombers, op. ci t, p. 39; R.. \. Kilmarx, The fut.r.rùmfl!lfmial, op. cit.
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tecnologico, pesantemente annato e dorato di un traguardo di puntamento per i tempi molto avam:ato, l'Ilya Murmnets avrebbe potuto avere un ben maggiore impatto a livello opera livo se il suo rendimento non fosse stato condizionato da una manutenzione molto impegnativa e da difficoltà pressoché insonnontabili in termini di disponibilità di morori e parti di ricambio. Dopo la fu1e deU'offensiva Kerensk:ii gli aviatori russi continuarono a battersi cercando di sfruttare al. massimo le macchine ancora disponibili, e tra gli eventi di <.]uei mesi tumultuosi si può certamente ricordare l'utilizzo di razzi incendiari per attaccare e distruggere i palloni frenali da osservazione. Nell'a.gosto del 1917 l'alfiere Alexander Vasilievicb Kvasnikov, destinato a una btillante carriera di scienz1ato specializzato ne1 sistenu di propulsione aeronautici, armÒ'il suo Ni.17 con c1uattro tubi la11,ciarazzi eli sua invenzione fissati ai montanti alaxi, riuscendo così a distruggere.: un pallone osservatorio.866 La documentazione del fatto è andata perduta, ma si sa che almeno un altro pilota russo lo imitò in settembre, e anche in questo caso con successo. Nel 1917 l'industria aeronautica russa contava 16 stabilimenti con circa l 0.000 operai, e lo sforzo espansivo avviato nel 1916 portò la produzione da 205 velivoli al mese ai 352 del febbraio del 1917.867 Questo processo però si arrestò con i moti rivoluzionari di mar:w e la produzione ebbe un rapido declino che in alcuni stabilimenti arrivò al 50%. Allo stesso modo i 5 stabilimenti ua i quali era distribrùta la produzione dei motori, che secondo i piani avrebbero dovuto p rodurne dai 11O ai 150 al mese ciascuno, nel 1917 fmono in gi:ado di. produrne non più di 450 in tutto, mentre anche le forniture dall'estero subivano un bmsco tracollo. Anche senza l'impatto devastante della ~M -\.Y. '1-( vasnikov. George K11~gbt a/1(1 sàr.Hiisl, in " \ 'ojennoje Obozrcnijc" (Rassegna iviilitare), l2 marzo 2015 Qlttv s:/ / cn.ropwar.ru/ history/ ). ~67 J. n. ~rorrow .J r., Thl' G reat lf7ar, op. cit., p. 260.
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riYoluzione, la simazione deU'industria aeronautica era fortemente compromessa per ragioni di carattere tccnicoorgarùzzatiYo e anche per la scclra fatta a suo tempo di affidarsi in larga misun1 alle in1porta:àoni dall'es tero che, comunque insuCCicienri, non ebbero neppure il risultare di favorire un effetLi\·o trasferimento di know bow, se non quando fu ormai troppo tardi. lL 26 agosto 1917, in un discorso tenutO a 1\ losca, al Congresso -azionale, il generale Lan Georgie,·ic f( o rnito,·, da poco no minaro comandante supremo, n el denunciare le condizioni disastrose dell'esercito e nel soll ecirarc il ristabil imento della disciplina e dell'autorità degli ufficiali, si soffcrman1 anche sul crollo della produzione industriale che lasci~wa intravYedcre una nuo,·a crisi del munizionamento c compromette' a in particolare l'efficienza della componente aerea. Le consegne erano calate a 1O velivoli da caccia al mese rispetto ai 50 previsti, c a 40 biposw da ricogni7.io nc in,·ece di 130: "Con tale quanrità di aeroplani non si arrin1 né a coprire le perdite giomaliere, né a istruire nu0\1 m·iarori, e nella prima,·era ventura la nostra flona aerea non esisterà più." 868 11 discorso di J\losca segnò il momento più alro dello scontro tra Korrtilm· e Kerenskii, che di lì a p ochi giorni avrebbe visto il generale scendere decisamente in campo con Lill malriusciro tentari,·o di colpo di stato, ma la sua analisi era con·ena. Le origirù della crisi dell'aviazione erano però più lontane nel tempo e la ti,·oluzione non aYe,·a fatto altro che accelerarla. rin dall'inizio del confli tto le ditte costruttrici di cellule e motori non erano riuscite a tenere il passo con i progressi fatti perfino dall' r\ustria-Ungheria, che in tenni.ni di capacità di progettazione c di produzione si dimostrò di gran lunga inferiore a Francia, Gem1ania, Gran Bretagna e 1tali a, c nell'arco di tre anni la produzione totale, probabilmente stimata per eccesso, fu di ciJ·ca 4.700 Yeli,·oli. In gueste condizioni l'azione dei rep atlj di 'rolo non po reva
868 ~l.
.\ [arsengo. E1vi sm::;r1 l11te, op. ci t., p. ~--.
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che risulrare insu fficicnce, nonostante il coraggio c l'abnegazione degli a,-iarori. La RiYolm~ione d'OtlObrc dererminò La disintegrazione dcll'a,·iazione imperiale e ben poco della struttura creata durame il conflitto poré essere sah-~no .
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.-\sburgo, Federico :\rc iduca 192, 343 . \sburgo, F nmcesco Ferdinando .-\rciduca -1-07 _·\sburgo, Francesco G iuseppe 312_,4 20 :\ s burgo, (;iuseppe Ferdinando . \ rciduca 14, 49, J09, 157, 159,161,162, !98, 205,215,224,225,260 :\sburgo-Teschen, Isabella _-\n:iduchessa 192 A~tashov. .-\leksanclr Borisovich 16. l02, 122, 529 . \uffenbcrg, Ì\[oritz von 38, 39, 157 _\yrapetnv, O lcg 359, 360, 362,370,377,440, 530 Bachinger, Bernhard 17, 20, 35, 51, 5-J., 1-1-1, 192,204,300, 530, 541, 543, 546, 547, 550, 552,553,556 Badoglio , P ietro ·131, 162 naer, C .J l. 25, 47, 53, 58, 76, 77,106, 153, 173, 176,530 Baj-Y[acario, Gia nni 179. 31 7, 530 Balck, Hermann 213, -J.-1-2, 530 BaiJa, Tibor 17, l l J, 112, 205, 208,215, 220,225,238,248, 253, 293, 312, 316, 31 7, 330,
341,403,408,530 BarantsO\·, ,\likail . \ lcxandrovich 220 Baratov, •ikolai N iJwlaevich
89 nardolff, C:arl von 390, -W7, 530 Barinov, ~ikita 96, 446, 559 Bnrctt, 1\lichael B. 309, 530
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Barsukm·, F..7.. l ~6, 1-1-3, l +l,
B1cdckarken Dicrcr,J. 213,
-l-28, 53 1
530
Bashko, Cap. -1-8-1 Basseu. R..ichard ~63. ~66. 531 Batiu~hin., ~i.kolay S. --1-. 531 Bauc r, Erncst 3-1- 1, 53 1 Baucr vo n Gen. 19-1 Baumgarrncr Gcn. 3T B:l\ icra/ \\'iuebbach, Leopoldo ptÌlKÌpc di 232, 251,
Bischof, Glinrhcr 202. 536 Bht;km;é, Pero 163. 532 Bloch, h·an Stanishl\·m;c -l2..J. Blurnt· vo n c;cn. 58 Blyrhc, \\'ilson C. Jr. -1-43, 532 11obrinskii, conte l-IO Bobrm·. .\lexandcr 8-1-, 95, 99,
29-1,3R3. ..J. I-1,43..J. Bazano,·, Sergej '\.56, 9 1, l-Il, .u-, 531,559 Bechcrau, T.ou1s 522 Bcàman Geo. 326 Belkovich (;en. l 08 Bclow mn Col. 338 Below, Otto ,-on ..J.6 B cloy, \lcksandr SorgereYich
120,529 Benci,•cnga, Robcrro 31 l Benigni in \fii.IJcnbcrg, SiegmunJ Riu er von I l 2, l 8R, 195, l 97, 198, 206, 220, 222,
229,237, 238,2..J. I.2-1-5,276, 3l0, 312,31-1-,315 Bergcr, Karl C. 2-10, ssBcrgcr, Srcfa n 177, ..J...J.O, 5-J...J., 5..J.7 Berndr, Orro 158, 166, 18', 221,228 Bernharc..l.i, Friedrich von 2-1-8, 253,259,261,266,29 1, 297, 305,356,367,531 Best, Paul I..J.O, 531 Beycrhau~. G isbcrr 263, 531 Rernw, D ie trich 77, 78, 152, -1-39,53 1 Bezobrazo,·, \ 'ladim.ir ;\li.khailo\'ich 22, 321, 3-1-8, 3-1-9, 350, 352, 35-1-, 355, .)58, 363,365, 369,37 1,375,385, 389,532 BiaRirù, . \moncUo T, 530
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12() 123, 187,250,28-1. 352, %3,532 Hogdan, Pm·lu l G-1Bi)hm F.nnolli, Eduard nm
3R. ..J.S, Il O, l 66, J-:"3, 190, 19-1-, :w!>, 212, 23ii, 255, 288, 320, 322,329-33 l,333,334,33il. 3T, 3-1-4,3-1-6, ..J.O~, -108,-109. ..J.l2 Bolhri, .-\.mbrogi<>, 1-J., 113, 17-1. l94, 202, 22~. 228, 272 , z-6.380.532 Bolrin, E._-\. 126, 285, 531 Bonaparte, Napoleone 90 Bunda r', ;\ [ccr 139 13onrsch-Brujewitsch, \Iichail L). ..J.-,58,89.3-o,-1-2,532 1:3oog, . \dol f m n 328, 330 Borbone-Parma, Rena to principe c..l.i 159 Borbone-Parma, Sisto c..l.i ..J.30 Boris \ "ladimirovich, c;r.md uca 365 Borocvié von Bojna, s ,·ctnn r
..J.S, II O,I 19.3..J.O Borchkare,·a, ;\laria 68, il9, 80,
532 Borh mer, Felix von 45, l l l ,
169,22 1,235-237,240,2-1-5, 2-2.2-- .2- 9,288,311 . 331. 338,392,39-l,396,398,..J.03, 40-1, -106, -1-08-..J. IO, ..J. l3, 41 8 Bradlcy,John F r:~ ncis "cjez
25-1-,532
Bratian u, Ton 4 18 Bri_ncken von der Gen. 107 Brisson, Kevin l\ L 44-+, 532 Bronzuoli, .-\naclero 13 Broucek, Peter 18, 112, 166, 312,392,532,559 Bruchmi.illcr, Georg 13+, 144, 151,553 Brudetmann, Rudolf 38, 157, 275,310,339,341,398 Brumowski, God\\~n 507, 508 Brusilm·, . \lcxandcr 7 Brusilov, :\Jeksej :\. 7-18, 20, 21,27,38,41, +2,45,48,50, 55, 56, 63, 64, 71' 83, 84, 86, 90-103, 105, l 06, l 08, li O, 1 1-1-118, 120-12ì, 129,131, 133, 134,136, 138-1+0, 142, J..J.3, l·r'i, 146, 148, 149, 151, 152, 154-156, 160, 161, 163, 166,167, 181 - 185, 192,193, 207,208,210-213,217.218, 223, 224, 229,233,234, 241, 246, 249-252, 254-256, 260, 267, 270, 271, 276, 278, 283, 287-289, 291 -297,304,3073 10,316-322,327,330,340, 341, 343, 345, 346, 348-353, 355,360,362,363, 367-381, 385,388,389,391,393,394, 397, 398,401' 406, 407, 4 12, 41-t,-+16,41 7, 41 9,421,42843'1' 433--138, 4+ 1--~43, -+45+47,461,463,467,494,507510, 531-536,538,542,544, 545,548,549,552-555,557, 559,560,561 Brusilov, :\lehej ;\, Jn_ 27 Brusilov, Boris 7 Brusilov, Lev 7, 91 Brusilov, :\fikolai l vanovich 90 Brusi.lova/ :Ghclilzhovskaya, •ade:r.hda \'ladimirovna 92, 152
Huat, Edmoncl 338, 533 Buchanan, George 82, 421, 533 Rudnicl-.ij, Oleg 139, 140, 533 Bugsch, _\ladar 192 Buksgcvdcn Ten. 450 BularO\' Gen. 301, 359 B urgarell, Otto 332 Hurian, Srcphan 340, 343 Bushnell,John 36, 122,439, 533 Buttar, P rit 17, 37, 71, 75, 81, 85, 94, 96, 122, 125, 161, 176, 182, 183, 191, 2·1O, 212, 224, 238,250,260,271,276,277, 282, 290, 296, 299, 30-1, 327, 334, 344, 346, 369, 381, 383, 507,533 Cabiari, -\.ldo 14 Cadorna, L tùgi 67, 70, 86, 97, 118, 120,133, 153-155, 160, 179, 180, 209, 211, 229, 257, 258,282,283,288,320,357, 543,554 C:unpbell. "Ronnic" 4 1 Cappellano, Filippo 61, 79, 129,533 Carlotti, , \ndrca di Riparbella 117 Cecil, lc-lugh 439, 534 Chaadacva, Ol'ga . 438, 533 Cham, Christopher 468, 477, 504,509,533 Chcrkasov, Pavel \ l adimirovich 18+, 218, 533 C hcrkasova, ì\iatalya N. 26, 541 Chersovani, Sergio 401, 53+ Clùtrovo Ten. 366 Chizhevsky, :\f.K. CoL 273 Chursin, ,-\lcksandr .A. 135, 541 Cigliano, G iovanna 12, 24, 282,532 563
Clausius, rTcnn ann 379 Cockfield, .J arnie 1-J., 1-1-, 17, 30,-1-8,56,63, 68,90-92,95, 96, 99, l 00, 121, 1-1-0, 160, 250, 307, 318,319,3-1-7,349,351 , 363, 369, 385, 391' -1-2 1, -l-33, 439,53-1C:on.rad von Hotzendorf, Franz 13, 17- 19, 38--1-0, 42, -1-3, 48, -1-9, 52, 55, 63, 70, 7 1, 100, 109, 11 2- 114, 156, 158-160, 162,163, 192,203,205,229, 231-21-1-, 238, :245, 249, 253, 262-266, 29 1' 313, 316, 327, 329,331,337, 3-f.O, .Hl,, 343, 3-1-4, 392, -~0-+, -1-07, 4 1 8~420, -1-29, -1-33,539,544,55-1Conra, Ric hard ' '0 11 338, 399 Cornish, N ik 57, 11,5, 134, 534 C:ormvaU, ì\Iark 1-1-2, 559 Cramon, :\ugusr von "113, 156, 263, 53-+ Cross, Robin 470, -+85, 525, 534 Csanady von Békés, Fricd rich 253,290,384 C:sicsetic von Bacs~iny, ,\ laximiJian 391, 39-l-, 536 Czeonak, Wilhelm 172, 534 Czcrn in-ì\Io rzin, Rudolf 53, 135, 141, 171,367,534 CzibuU-;;a von Bucblancl, Klaudius 194, 248, 3-1-5 C:wlik Tcn. CoL '195 D~browski, ;vrarian 300, 53-1Danek cap oral maggiore 388 Dani von Gvannata und j
.'viagya.r-Cséke, "-\dalbert 277 Dani, Blasius von 240 Danilov, Yow·i 16, 50, 68, 234, 295, 415,430,-1-31,534 Dankl, \'i ktor 37 -39, 55, Ili Davidian, lrina 439, 534
564
Dekd-Chen, _l onarhan 140, 540 DckleYa, Stanislav 4-1-, -1-5, 112, 132, 216, 5.)5 Delagc, Gusravc 499, 501, 502 D ellmensingen, Konrad Krafft von 368, 379, 380, 535 Dcn iki.n, .-\nton J. 16, 27. -1-7, 56, 57, 64, 96. 106, 107, 123, 1-l--1-, 204, 22ì, 259,283,376, 535 Descamps, Elvséc ,-\ lfrcd 516 Di ,\ h-mino, Basilio 6 1, 79, 129, 132, l33, 136, 137, 153, 449,501,522,533,535 D i iardo, Richard L. -1-7, 420, 535 Dicffenbach von Gen. 3-1-6 D imitrovs kij, -\ 1f.~ 78 D itfurth, Wilhelrn von 356 Dm.itriev, Pavel 490, 559 D mi u.icv, Radlw 48 Dmitriev, Y. 29, 280, 536 DobroYsak, LjiJia n a 310, 536 Dobrowody, SeYetin von 336 Dobrzansky CoL 191 DohJc, Oskar 18, 553 Dombrowski, Stéphane .?00, 536 Dornik, \Volfram 17, 20, 35, 51, 5-1-, 1-1-1 ' 192, 20-+, 301, 530, 541,5-1-3, 546,547,550,552, 553,556 Douhet, Giulio 520 Dom11er, Paul 1\ L 68 Dowling, Timothy C 17, 19, -+1, -+2, 114, 115, 151, 161, 163, 184 , 193,195, 20ì , 229,24 1, 260,292,294,297,308, 316, 317,321,322,327,330,334, 3-+0, 34"1, 343, 381, 383, 385, 388,401, -1-06, 433, 4 34,437, 508, 536
Drngom.irov, :\bram .\likhailO\·ich 296 Dragomirm·, \ 1adimi r \likhailo\·ich 105, 1-1--1-,2 1-1-,
259,296 Dubi.nskaya, Tat:iana L. 197, 536 Dul..honin, ~il..olay ~ikolayeùch 123 Dybovskii, Yictor 1-19, 503, 50-1~ben, Jo hannes von 409 l' .dcr, f lans 39 1, 536 Eichorn, Herrnann von -1-6, 75 Fkc~parrc -17 l :1-.k Gcn. l 06 r:llcrshaw CoL .n Flmcr Gcn. 70
l ~ nglc, Jaso n C. 202, 536 E nkcl Col. 11 7 E vcn, .·\lcksci Errnolacvich 38,60, 72,83,8- ,88-90.9-198, Il-, 181,210-212,233, 2-1-9-252,25-1-,268,270,28~.
292,293, 295, 305,307,316, 319,377,-1-17, -1-22,-1-35 fabini, Luùwig- \ '0 11 403 l' a hcy,John F.. 40,536 htlkenhayn, Erich \'on 18,-1-9, s2, ss, 5', 63, 69, ~5, tl3. 120, 161, 162, 193.225,229-233, 2-1-3,253,263-266,309,3 13, 31-1-,316,321,326.337,338, 3-1-3, 3-1--1-, 367, -1-01, -1- 18-421, -1-2~-1-81,536,537,51-1
htlkenhayn, Eugen von 262, 26-,268, 269.33-1 bm1an, He~ -1-86 Fath, f feinrich l09, 125, 232, 259, 262, 270, 29 1, 297, 299, 30 1-3m, 305, 356, 367, 380382 'federo\· Gen. 105
Fcdorécnko ZacharO\\ n a, Sof'ia S-1-, 537 Fcdotov, 1van IYanmich 329 Fccscr, Fdcdrich l'ram~ 368,
379,535 Felix, .\da.lhcrr ,-on 2-1-8 Fcllncr, Fritz 162, 559 Fife, l l ami! ton l 00 Flcck, Pau! 156, 263, 53-1F\cJ.., \'\'alter 76, 82, 537 Fluck von Raggamb. \dalbcrt 275 L'och, Ferilinand 73, N. 433, 537.5-18 Foglar.Joseph 315 Folcy, RoberrT. 52, sr h>x, \iméc -1-35, 5r l'ranb, orman -183, 537 F rcnch, John 69 Fulck.i, Dcsidcr 189, 22 l, 537 h1 Ucr, \'(.'illiam C. 30, -1'. 83,
sr l'urhmann,Joseph T. 296, 5r Omini \ndrcycvich 239, 537 Gabrid, F ranz 322, 32-1
~unnanoY,
Gagcmc i ~ tcr,
[ lcnricua
_\ntunovna 7
GalaktionoY, ;\L -t-1-l Galanrai,Jòzsef 1- , 53~ Galba\'y, .\lexander -1-96 Galli ::~n, Orro 1-1-0, 168, 169, 172, 173,175, 199,200,206, 2 16, 217' 250, 262, 302, -137, 537 Garibaldi, Giuseppe 163, 16-1 Giirtncr CoL 381 GatrcU, Pctcr 1-1-0, 53Gatti, . \ngelo 21 L Gaudin, Corinne 86, -1-39, 537 Gaworck, '\Jorbcrr r·1. 228, 538 Garibov, Farrukh 5 19 Gcmpp. O. Gen. 125 Gerois CoL 356 565
Gcrua, l3oris \ 1aùimiro\'Ìch 3~-.350,351,355,359,361,
363,369,371,375.377,538 Gcwinncr Cap. 325 G iJ'cbevskiy. ((.L 328, 538 G ildca, Robcrr 34~. 538 Gillenschm.idt, JakO\· Pcdoroùch 21-,24Gilschcr, Yuri \ 'laJiromi,·ich ~95, ~96,509,524
li
G ilyazov, l ~kanùcr l 6, 538 Coldb~ch Fdlcr vun Sulittaboru, .·\nton 2 14 ColfD.F., :\[ajor 58,538 Goll, J\.icolc-~lclan.ic 138, 540 c;olm'Ìn, ~ikolaj "· ..3-. 84, 86. 9~. 95. 98, 102, 10-, 116, 120, 123, 133, 142, 149, 183, 2 l 2, 2~ 7, 276, 320, ..."12 1' 352, 379, ~31,538
Golz, :\nna ''an <.kr 344, 538 Gòrny, \[aciej 20, 1 -~ 1 , 299, 300,559 Gorlitz, \\'alter 3-14, 538 GorshkO\·, \. Cap. -170 Golllicher Magg. 207 (;ough, Hubcrt 162 Grigor.iC\', \'l ~climir 57 c;rigorovich. D.P. 517 Gronau, Ilans \' 011 254, 303, 352,356,382, 383 Gross, Gcrhard 281,538 G ru ber, Kurt 509 G ucrrini. Trene 129, 550 G urko, \'asil~· l. 16, 88, 355, 377,378,-+6-l-, 539 Gutor Gen. 106 l laas Geo. 2~8 1 labcnnann, l lugo 'o n 2'"'5, 276 l Tabcr-\'linski, \da m 459 ll ac kl, Dictcr -l-3, 539
566
lladfy wm l jyno, Emmcrich 112,23 7 ,2~0.2~5,2-5,2 ..6, 280, .)42, 395, 39-. 402, 404 fl~dlcy, Timorhy 166,539 l lahndorff Gcn. 29 1 l laici, Flis~beth 132, 539 llajdu. Tibor 17.539 llamersak, Filip 308, 534 l lammcr, \'era 139. 533 llammer Yon Tcn. Col. Ili llampc, Frich 19, 539 r la nnig, ..-\lma -l-19, 539 l l:mly, Petcr 138, 539 l l:irs, Fndre t-:- 7 • 555 l l an, Petcr -146. 539 llaucr, Leopold 109, 291. 29-, 299, 301 -30~, 356, 380 ll:wunann, H ans 132, 539 llazemalj, Oavid 31:$, 539 l lcarne.Siobh\illÌ39, 16 1.540 l lcU CoL 321 l ldler, Eduard 165, 166 l lcllingrath, Philipp ,·on 305 llcmmer nm Te n. Col. 41 O llenncssy, :\lichad .\. ~-l-2, 546 llcnriquez,Johattn epomuk \'011 293, 294 r lenna nn ~1'\gg. 388 llcrrgorr, . \dol f 3 18 l fcrwig, I 1olger l l. 159, 192, 233,264,299. 3~3,420,540
llcuduck von, Gen. 304 l lcyùebreck, Gcn. 256 l k)'Wood, }u1lhon~ 122, 152, 531,540 l ligham, Robin 57. 5-l-6 llindenburg, PauJ YOI1 12, r, 40.42,59,63, -9,232,251, 263,29~,316,3 21,33 7 ,338,
3~3-3 45, 374,383,389,390,
40 1, -J.0-1-, 41 3,420,425, -l-82, 533,538,558 llinke .\ lfrcd \'On27 7 , 336
llirschhausen, Urikc nm 42-t
544 flitlcr, -\ dolf281 J lf>bch, Lorhar 17, 5-1-0 l lobsbawm, Eric 343 r locn, !\fax von 14, 139, l 9 1' 215,216, 2-1-5,2-1--,2-1-8,273, 2~5,302, 31 0. 311,315.328-
331,333.334,346,-l-21,540 lloerner-HeiLze, Su~c , ·on 339, 3-1-0,5-1-0 llofackcr, C:1csar 28 1 llofackcr, Eberhard 28 1, 5-J.O lloffmann, Gcorg 138. 5-1-0 lloffmann, ~Iax 7 5, 151, 156, 255,29-i-,30-,321,43-1-,540, 553 l lofmann, Peter ,-o n Ili, 208, 236,4 12,413 l lohcnzollern, von Gl•glielmo n 152. 162,3-1--1-.417.41 9 l fo lquisr, Pcrcr 140. 540 Horak, Julius 496 r lorscr7.k-y, F.m~t \"011 167 l lorva Ll1, Ladislaus -1-07-409 f l ubcr Col. 403 l l ugbes, D aniel J 420, 535 l l ug hes, \ Iatthew 2 1, 537 llughcs, ..\lichad 52, 89, 5-H llutier, Oskar ,-oo -5
Jackmann Gen. 223 Jako\-ina, T\Trko 20, 541 .J akm·lcY Gcn. 330 .J ankowsky. Paul 8-1-, 541 .J cmrich von de r Brcschc, Eùuarù 192 .Jcno, Kun_l. 189,537 Jcrabck, Rudolf 15, 11--1, 1-6, 18-,200,259. 265. 292,346, 390, --133,5-1-1 .J e;:s~cr, .:'\Ioritz 310 Ji ndra, Otto 509, 510 .Joffrc,Joseph 65, 69, 7 1, 126, 180 Joncs, Da viù R. 347, 54! Jukcs, Geoffrcy z-, 359, 541 Kagan, hederick \\'. s-, 5--16 Kagcncck Col. 233 Kai$cr, .J ulius 216, 302, 367 l<~ lcdi.n, ...-\ leksej Ì\ fahimovi.c 8, 19, 99. 105, 106,109, 115, 151, 173, 185,198,208,209, ~1-,219, 222.223 . 228,230, 2~1,242,247,~49,253,255,
256,267,270,29 1,295,297, 30~, 305, 309, 319, 346, 35 l' 356,363,376,383-386,389, 390, 437. K:tlcp, 'l11codor FcrclinanJ
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lanushkc,-ich, "\ ikobi
Kalscr ' 'on \faasfcld, han/
'\Jikolaevich 53, 139
202
lj.,>11a r'ev,Pave1 137, 138
Ka plan, Lawrence :\I 197, 536
lgnati.cv, .-\lcxcj •iJw layevich 350, 356 fnzinghcr, Karl 125, 137. 1-1-2, 1-1,239,240. 299,54 1 IO\, archimandrita 1-1-3 hscrson, Gco rg1i SamoiJo, ich 6 1, 428,4-1-2,443,54 1
Kaplun, 7\Lr.f. 126, 285, 531 Ka raracv, \ ·ladimi.r B. 26, 135, 54 1 Karjalaincn, ;'\fikko 93, 555 Karlhofer, Ferdinand 202, 536 Karpov, Oleg Sergye;:,-ich 519 Kash ralinski Gcn. l 05, 200, 204 Kauu-nann, David 68, 92, 5-1-1
l srv~ln,
K. 277
h ·nnov, ' ikolai ludovich 48,
60, 71, 72, 83, 92, 93, 102, 121, 123, 394, -161
Kaul har~,
. \ leksandcr \X'il hclm \ndrcas hci.herr \ ' 011 462
567
l
l
KnnakO\· Gen. 108 Ke ller, Fedor .\rruro,;ch come 108, 275, 311 Kc ncz, Petcr :?6, 5--l-2 Kerchnawe, flugo 172, 188, .199, 234, 273, 298, 32-t 396. 405,529.536,542,549,555 Kerensky, .-\leksandr Fcdorovic 412, +25, 432, 52+, 526,527 Kershaw, Ta n l +O, 542 Kcrs novsky, . \.mon 2+9 Kh.lynina, Tatiana P. 16, 543 Ki lmarx, Roben .-\.. +49, 452, 521,525,542 Kipp, Jacob W. 122, 54'2 Kirchbach auf l ,autcrbach, Ka rl vo n 317 Kirey, \ ·.F. Col. 146 Ki.szling, Rudolf 194, 542 Kitchener, l..loratio f,T. T.ord 33. 28.1 Klembovskv, \ladislav l'\apoleonovich 146, 270, 560 Kncussl, Patù von 297 Kno fler Col. 33 1 T<nox, .\lfred 16, 21, 50, 58, 82, 9 1, 106- 108,121, 12+, 187, 196, 296, 352, 3.18, '>59, .36 1,
370,370,375,376, 434, 452, 479,542 Koch \"0 11 l .cop ringcn, l Ians Ritter 188, 5+2 Ko ko rin, l'\ikolai 52+ Kolonickij, Boris T. 285, 5+2 Kolonskij, .Boris 16, 543 Kondruss, Hans 81 Korda, lgnn von 238,241 , 245,272,274 Korn.il.ov, Lavr Gcorgicvic 1O, 412, 527 KosaJ,, Fcrdinand 194, 330, 333, 334
568
Kovcss von Kovesshàza, l Jermano 11.3, 317, 342, 395, 397,398,403, -IN, 549 f<ovcss, Géza 112 Kozakov, . \ 1exancler .·\Jexandrovich 467, 501, 502, 524, 525.558 Kraewd, Richard von 342, 395, 397, -W2, 40+ I<ra ft, .-\.lcxander 332 Kralowetz von f-Io bcnrecht, Gottlicb 165- 167, 174, 175, 192, 193, 198-201' 203, 205, 215,223-225,229,560 Krasnoff, Petr :.likolaevié 53, 153, 438, 440,5+3 l<.ratky, Karl331, 401 Krauss, ,\lfred 436 I<J·auss, Rudolf l ~8, 316, 399 Kreisler sergente 386 l< tilov, Gcn. 108 K.t.i.tnO\·, .-\lexanùer l 08 J<rinko, Fvgcny F . 16, 543 K.riuchkov, Koz'ma 239 I<romer, Friedrich 322 Km ncnbitrcr, Gi.in rhcr 49. 543 Kro upa,J oseph Ecller von 316 Kruten, Yevgraf iikolaevich 468,489,491,524 Kw%ens tern Gen. 106 I<r-ylow, +7 Krvmov, l(osrami.n 99 K ucera, R uclolf 20, 178, 543 Kulikov, \'ictor 372, 450, 466, 468, 492, 496, 503, 504, 517, 543 K ulvinski i Cap. 468 Kun,JozsefJ. 189,537 l<.undmann, R uclolf 162, 163. 203, 260 K.untz Cap. 97, 543 KuùoY Ten. Gcn. 54
Kuropatkin, _\lckscj '- ikolac,;é 83, s-, 88-90, 9~,
95, 98, 107, 181,211,212, 250-252, 287, 293, 305, 316, 319, -+1-+, 422 Kusmanek, Hermann von -+5 K Yasnikov, \lcxandcr
Yasilie\.1ch 526, 559 K ,·asniko,·, \ 1adimir 495. 496 Laguiche Gen. marchese 59 l.amendola, f=ra nc.:csco 13, 560 Langlois,Jacgucs 307, 35 l Langoth Te.u. 313 L\s7,l6, G\'orgy 16-l, 1..,6 L:is;d6, S. 22~ Lanm·, Giorgi l. 4-4, ~-s,
-J.!C), 488, 490, 49Lcbcde.ff, \\laù.imir -+59, 543 l .cbcdcv, -\lcks:1 nd r -186 Le.bedev, \ ·tadimiJ· \ leksam.lrm1c -+86 l.cchirsk·y, Plaron \lcxc~·c,;ch
38. -o. 99, 108, 151, 188, 196, 206,212,219,220,229,237, 238, 241,2-+2,275,276,288, 308,315,319,337,3-1 1,342, 35 1,377,391,394,395,397400,402. -+06,-l-36,-f.-l-5 Lcdingcr, Jlanncs 138, 5..W l.chner Cap. 195 l.dtrc, Gcnnan \fax \·on -1-93 Lddt: ''orl Dolina, Joscph 280 l .ciming Ccn . 330 Lcin, Richarcl 18, 43, 121, 1-+ l, 230-23 1-232, -+20 432, 543-54-1Lembitsch, .\L 333 l ..emkc, \ f.ikhail Konstamin0\1ch
-o, 400, 54-+ Leonhard, _Iom Il, -1-7,52, 177,277,351. -+24, -146,544 l.conhardi 305, 322-324 Leppa. Konrad 11-1-, l 50. 151, 160. 189, 207, 258, 26 1, 274,
280,298,302,306,322,329, 3r, 3-u, 358,361,386 388, 411,-1-12,513, 5-+-+ Lcsh, Leonid Yilgdmo\'ic h 210-21 1,254,270,291 ,30 1, 30-l,319,3-+6,352,356,379383,389 l.csiak, Philipp 138, 5-1-0 Lc,-iJl, Kirill 239, 54-+ Liddcll H art. Basic r f. 52, 128, 13-1-, 193. 218. 369, 428, -+-1-4, 5-+-+ Licldlc, Pcrer 439, 53-lLic.!b,Jost:ph -W7 l.icbmann, Curt 343, 54-+ l.igcù, Dh;d .-\d:im 3-1-0, 5-1-5 l.incoln, \\'illiam Brucc 39. 48, 46-1,545 Linncbach, Ka rl .380, 545 l.insingt:n, .\lexandc r von 18, 45, 6-+, 109, 111 ' 156-158, 162, 193,205,215,216,218,223, 225.22-. 229,130,232,234. 246, :253-255, 259,260, 26-1-. 267,269,279,287,289,291, 297,.301,303-305,308,314, 32 1.326,327,329,337,38-+, 389 Lischka, nm Harrring P.mil
301 Lit\illoY, _\. 239, 545 l ,ir%mann, Karl 388, 390, 545 Lloyd George, David 52, 68, 5-15 Lobanov-Rostovsky, .\ndrci
147, 1-18, 285. 320, 366, 417, -+18,4-1-0,4-1-1,545 Lohr, Eric 139, 140, 5-+5 Loiko, h·an 524 l .oi:t.cau, T.. Col. 55, 57, 5-+5 Lomoovskii Gen. 96
Longu, Giorgio 128, 5-+5 l i)~c hnig,_)osef 135, 5-15
569
L udendorff, E rich 7, 12, 42, ~5, 57,193,305,338,344,374, 389,394,395, 406,407,4 1 ~,
~20, 425, 436,533,546,5~8
I .ukomsky, . \lcxandcr 3 18 Luss u, Emilio 282, 5~6 T.Lirtw itz. Walther von 255, 356, 362 Luxardo, E ugen von 322 \ fackcnscn, .\ugust von 46, 47, 49-51, 55, 86, 94, 100, 114, 13~, 232, 2~3, 256, 263, 290, 317,337,394,398,463,482 ,\ l acksey, Ken.neth 481, 546 Maher, Benjamin M. -'1;4 3, 546 i\ fakhrov, P.S. Ten. Col 123 Makijonck, Donald 524 l\ faksheev, Dinùtri Dmittivevich 519 ~laksirn ovich, Karl 7 .\Ialina. hanb 471 \ fannerheim, Carl c;'.E. 93 \lanste.i.n, E r i.c h von 9 :\fansyrev, ptincipe 30 0 (arblc, Sanders 13-J., 144, l +6, 348,556 i\ farkov Col. 56 i\larsengo, f..faurizio 14, 21, 28, 29, 33, 34, 59, 60, 62, 66, 67, 88, 89, 93, 94, 97, 98, 102, 11 7, 11 8, 136,137, 18~ 186, 187, 204, 21.1 , 2'18, 219, 226, 227' 241,242,247,249,259.261. 270, 310,311,318,319, 328, 349, 351, 353-355, 364-366, 370-372,+15,422,438,527, 546 ,\larshall, :\lex 74, 87, 138,546 ;\·Iartiny von i\lalastow, J-Jugo 198,201,205,214,2 17,224 i\f:uwi tb, Georg von der 253, 255,256,258,259,268,269, 289, 291, 296, 297, 304, 320, 326,329,331,346,356 570
0Iatvee\;ch, Sergci F.. 49+ .\favzcl, i\ larir.iahu 108, +24, 546 \ fcKcrchcr Btian,.J.C +42, 546 ,\ fecenscffv, ;\rthur vo n 141 ,\.lecklenbmg-Schwerin, d uca 350 ,\ lcicr-\X.'clcker, 1-Jans 228, 5+6 ~ [eJior, Theodor 408 i\·lende~, Sam 126 i\fenning, Bruce W. 1. 2, 26, 57, 122, 428,542,5-1-6 Mentzel, \\!alter 54, 1-12, 546 \fctzgcr ;\l.agg. 195 \Liasoedov, Sergei i.kolae\ich 47 0-licewski, Sicgmund Rirtcr von 322 .\liebe!, Roberr !95, 333. 5+7 <\liller, .\lcxci l ì7, 440, 544. 547 1\locker Sten. 2RO i\liiller, Ytdius A 459 .\ loltke, l-Jelmuth w n j r. .13 Morahst, Ernsr 68, 547 Mordvinov Col. 142 MoJ:Ìtk, \'erena 20+, 547 \forrow,John 1.1. Jr. 462,473, 477 ,482, 487, ~91 ,514, 515, 518,521,525,526,547 .\loser, O tto vun 14, 402, 547 .\losier, Joh n +32, 547 i\lrnak, Josef +l 2 Mliller, Clnis rian 'l'h. 19, 39, 89, 151, 5+7 Ml.iukler, Herfricd 82, 176, 299,343, 429,547 l\lurat:i-Brà, \'irrorio 165, 548 ;akayi.ma Gen. 33 't:belin, J\lanfred 389, 548 'eiberb, .\ lichacl S. 73, 548 .1'-:eilson, Keilb 67, 122, 540, 548
~eJipoviè,
Sergei G. 16, 95, 102, U3, 212, 218,232,267, 288,293,431,438,548 ).iemchi.nov, l. 163, 2.:J.9, 560 ).ieste.rov, Pyotr J\iikolaycvich 471,472 ).ieubauer, hanz 168, 548 ).ieumann 'J'cn. l95 , icsscl, rJ enri- -\lben Gen. 91, 5-l-8 0Jikolai ì\.fagg. 39 Nohring. i\la;-;.imilian von -l-12 Northcliffe, Lord ITlarmsworrh :\ lfred C.W.] -l-01, 548 Nowak, Cado Federico l..J., 109' 158-160, 162, 548 lozdrakov, Oleksiy 442, 548 Obauer, Rudolf von 291 Obruchev Cap. 376 O debrett, Karl 482 Odon, F. 229 O lejnikov, .\ leksej \'. 447,548 0 \scn,Jonh .\ . 44..J., 55-J. Oppeln-Bronikowski, Hcrmann von 246, 277 Orlov, Jva n .·\leksandrovic.h 489,490,493,-l-95,524, 559 Orl.ovski, Dcniyel 92, 548 Ortner, .\L Christian L7 Os'kin, Dmitrii 35, 306, 549 Os'kin, Maksim Vik.torovic.h 16, 66, 68, 76, 82,107, 161, 373, .:J.17, 549 Osrem1uth Gen. 356 Orte, 'Jl10ma~ G. 122, 540 O((cnsclùagcr, E rnst 172, 188, 273,275, 289. 298,310, 323, 324,341,396,405,529,536, 5-l-4,549,555 Otto, .\dolf 339, 340, 549 Paié '·o n Col. 157, 158 Palmcr, Svedana 307, 549
Papp Gen. 273, 274 Pares, Bernard 25, 33, 70, 81, 97,549 Paschen Gea. 399 Patùy Ten. 396, 556 Piiv cl .-\le xa ndrovich, . \reiduca 350 Pavlov, .-\ nd rcy 16, 549 Peball, Kurt -l-33 Peerz, Rudolf 317, 549 Pcichal soldato 388 Pershing, John 425 Pérain, PhiJippc 8-J., 344, 538 Pc(rone, Karen 16, 17, 92, 147, 132,239,280,439,549 Pfcffcr, Kad R udolf 168 Pflaazer-Halrin, Karl von 14, 18, 'l l 2, ll3, 197, 198,206, 222, 229,232,235-237,243, 2-l-5,246,258,266,272,309, 315,317,332, 34'1, 342,398, 399,-l-21 Pflug. Vasili l07, 337 Ph.i.llips, Gervase 91, 213, 550 Piahanau . \ liaksandr 142, 164, 550 Pichlik, Karen 142, 550 P ieropan, G ianni 233, 553 Pierro, il Grande 10, 347 Piirainen, Lassi 93, 555 P ikal.l,Johann 332 Pilsuclski, _luzef 299 Pinter, \Valte r i\-1. 151, 550 P irro 429 Pishvanov, _\leksancù· 524 Pitreich, _\nton von 1-l-, 194, 550 P i(rcich, i\[ax 198 Plaschka, Richard l. ..J. l Plelwe, Pavel :\ d amovich von 38, 4 1,89 Plesh kov, 1\ l.iJd1.ail ~Iikhailovich 81 P luviaao, \!arco 129, 550 571
Poclhoranszky, Eugcn von 293 Podorozhnr, N.E. 71, 77, 127,
550 Pobhuann, .\larku!' 125, 132, 550 Poklevsky-Kozell, S. 400 Polivanov, .\ leksei . :-\ ndrevevich 25, 33, 5-J., 82, 85,
1+8,432 Pollmann, 1;erenc 17, 164, 176, 192, 277, 530, 539, S50 Pongracz de Szcnt-l\G.IJ 6s cr Òvar, rTcinrich \'OU 299 Poplavko, \ ·. R. Srcn. -1-72 Porro, Carlo S9, l 20 Porsbneva, Olga S. 86, 55t:l Pototski i, S.Ki. Col. 87 Poz<:ato, Paolo 135,213, 551 Pramontov Gen. 27 4 P rourO\', \f. r Gen. li:l5, 273 Puhdlo von Brlog, PatJ.\ Il O, 195, 2+7, 248,2S5, 256,320, 323,327,329, 345 Ragosa, _-\ lexander Franzevich 73, 81 ,25 1,270,292,293, 296 Raklilin, Mitrofan ,-\ l.ckscyevich 51 9 Rappo port, Solo mon Z. 1-J.O Ra~putin, G rigorij 439 Rauch, Georg Ottonovich 350,365 Rauchens reiner, 1\lanfr:ied 17, 176, 551 Redclel, Ca d W. l 51, 550 Rcdkin-Ryrnashevskiy, .\ ndrian N ikolayevich 184, 2-n, 551. Redjjcb, Jo~ef 162, 55 l Reese, Roger R. 36, 347, 533, 541,542 Rci:;oli, Ces~ne 14, 50, 55, 71, 195,253,270, 344,+30, 431, 551 Reitlcr Tcn. Col. 387 572
Rcndle, \[atthcw -+40, 551 Rc nd ulic, Lotbar 92 Re nnenkamp f, Pan:l Karlovich 37, 476 R hemen <: u Barensfeld, .-\ dolf 220,229,235,236 Richthofcn, Ma nfrcd \'On 373,
-+82,551 Rùbcrr, Heonann 18 Robcrrson, \'\'i.Uiam 180 Robinson, Pau.] 58, 108, 551 Rodz ianko, ;\ likhail \'ladimirovich 378 Ro hr, \\ìilly 1 l Romanm·, . \Jex:wder Mikhailovich 462, 475, 489,
491--+93, 495, -+96, +91, 513 Romanov, ,\ lessandro I 347 R01muov, .Nicola LI 8, 22, GO, ' 62,82, 8+,87, 117,210,296, 3 19,345,+38,4559,462. 469,
510 Rom~moY,
1\;icolai M ikhailov:ich Gra nd uca 377 Romanov, N icolai l'\ikolayevich 26, +8, 53, 60, 92, 108 Rornanov, Sergei Mikhailf)\icb
8+ Ro manova .-\.lcssandra Fedorovna 25, 296, 537 Ro me i l ,ong hc na, G iovanni 21, 28, 29, 59, 97, 11 7, 11 9, 120, 180, 185,204.209, 26i:l, 282,283,320,354,415,532 Rommel, E rwin 11 Ro polo, Edoardo 28 TZoscnbcrg, Wil.liam G . 256,
551 Rosemhal, Ftiedrich von 472 R.oscnzweig von Gen. 165 Rossi, 1viarina 45, 535 Rothcnbcrg, Gunrhcr F . 45, 433, 551
Rothkirch, Leonhard G rafw111 Roustam-l3t:k Tagcc,·,
236,240,265,276,278,279, 308,311,319,335,3~1,349,
·P,55 1 Bori~
520, 52 1' 560 Ro:thdem·enskll, .\L 447, 552 Rube!, . \Jcxandcr -H 9, 539 Runckcl \ ' On Gcn. 261 Ruokonen, Raimo 93. 555 Rusche, Rudolf~6"', ~68, 356, 36~ Ru~in .. \.L, .. \mm. 8~ Ruthcford, \'\'ard 136
Ruzsk), ~iculai \'ladimiro' ic 38,48,41-+,461 Sacillo, Kornclij F. 5-l, 552 Sakharo ' , \ 'ladimir \ . ik rorovich 99, 106,107,160, 190,221 ,249, 255,259,270, 288,291,297,3 19-321,326, 327 ,32~33~ 332.356,39 1, 400,406,407, 409 . 5~9
Samsonm·, . \Jcxand cr \'assiJicvich 37, -16~. 463, 489
Sanborn, .J oshua .\ . 30, 46, 47, 49,50,54,58,59,64, 70, 85, 89, 94, 99, 101, 134, 138, l-W, 142. l-D, 153, 181. 21 1, 21~, 240,27-.30~,350,552
::)arkorié, Stcphan ,·on Lm·écn 3~1 . 531 Sa,i.ch, Sergci Scrgcyc' ich 10',337 Savoi.1, \ i1rorio Emanuele Ili ùi 117
Sazonov, Scrgei l )mitrie,;ch 163, 400 Scarff, F. \'C 503, 50-1 Schamschula von Svmonrornya, Rudolf 360 Scheidemam1, St:rgci ,\'fikha il m-ich 299 Scherbatchev, Omi.1ri (~·rcgorm~ch 41 , 7 l , 93, 99,
3-7,391 .392,397,403,41 1 Scheuchenstuel, \'iktor ,·on 312 Schilinsh Gen. 66 • chinunclpenninck ,·an der Oye. Daùd 122,542 Schindlcr,John R. 16, 1- , 29, 141,146,1-:-4,194,202,300, 335,336,393, 352 :3chlicffcn, \.lfrcd \'011 r, 53, 4r,SS2 ~ch1orheim, \'0 11
Ludwig F.bcrhard
1.1 1, 169, 170,190,208,
2~1,236,246,278, 280,33 1 ,
336,403, 405,408,+10,+13, "" ? ;:,;:,_
Schmctrau, F.bcrha rd von 255 Schmidr Yon Georgeneg:g, ."\Jbert Georg 408, 409 Schmidt, .Jcrcmias 266. 550 Schm.itL, .\lanin +3, 51, 92,
138,213,552 Schneidcr, Constanùn 18, 170, ~28,325,326, 331 , 3 32,401,
4lJ2,550 Schneller, Karll60, 233, 553 Schon, Jo:;ef 253, 258 Schonowsky-Schonwies, .\la.x 140,553 Schoss, .-\J frcd .\lichacl 184, 188,278,313, 553 Schramm-Schicssl Yon
Perstorff, l :erdinand 395, 553 Schr òùer., Hans 510, 553 Schiinw11pf, .Jorn 161, 558
Schwan e, .\lax 139, 540 Scccia, G iorgio 151, 553 Sccckt, l l::~ n s von 47, 228, 232, 233,243,265, 272,279,313, 397-400, 41O, 411, 443, 538, 546,553
103, 107, 153, 208, 220, 228, 573
Se.iferr, Joscf 328, 330; 33 1, 333,334 ,540 Se.ligman, ;\[anhew 52, 537 Selivanov, .-\odrcy '\!ikolayevi.ch l08 Se.U11cr, Rdmund Eùler von 199,224,225 Sema, _\ntonio 401 Semcnov, . \ lcksamlr S. 135, 541 Senjavskaja, E lena S. 141, 553 Scrcbrenni.kov, :\natoliy _\natolcvich 474 Sergeev, Evgeny .J 35, 122, 152, 1 92,28~,285,55~ Sergecvskii Col. 212 Sergeev-Tsenskii, Scrgci N. 428,553 Shadskii, l\illd1ail 503 Shakhovskaya, Evgen.i.ya ,\ l. ~53
Shaw, George Berna;·d 352 Sbicllovski i, MY. ~69, ~70, ~74, 479, 480,490-492, 497, 52..j. Sbimshoni,Jonathan 26,436, 553 Sbishhvich Gen. 106, 107 Shku.lnik, Leopold M.i.kh.aiJovich 486 Showah e.r, Dcnn_is E. 31, 37, -+7, 51, 53, 75, 79, 44-J., 554, 560 Shuvayev, \ ' laclimir \'iktorovi.ch 83, 84 Si.gg, ;\,[arco 78, 79, 554 Sikorskiì, Igor l vano vie J 36, -150,451,456-460,469,470, 474,483,484, 488, ~93, ~98,
517, 521, 525,55-J. Simmons, Jo lu 1 122, 554 Simonds, Frank 1'-I. 26, 183, 554
574
Skalon, Georgii :\ntonovich 9l Sle~kine, ì'tui 16, 99, 100, l 22, ~28,55..J.
Smckal., C usrav 2 15, 216, 223225 Smirnm ·. Tvan 52-J. Smirno\", \ 1l'ldimi.r Yas iJ yevich
72.73 Snj:trié, Lukas 197, '276, 3 1O, 314, 31 7 Sojka,joh:1nn 388 Solgcn.itsin, -\Jcksan dr 139, 554 Sollogub, ~ikol ai \'ladi.m.irovi.ch 350 ~ondhaus, Lawrence 229, ~33, 55-1 So6s von Ten. Co.l. 158 Stachelbeck, c:!uiscian 18, 19, 79, 1 -~9, 261' 544, 554-556 Staclle.r. Harald 240, 557 Stadler, Karl R. 132, 5.39 S talin,Josef\'. 9 Stampe r. George Lee. Jr. 136, 459,475,479,489,-J.93,-J.97, 508,555 Steiger, K:.~rl ..j.l l Steinberg, ,l obn W. 36, 555 Sreininger Rol f 24U, 557 Srelnirski Geo. 105, 218 Stempin, .\rkadius 300, 555 Srensrrom, Erik 93, 127, 555 Stepski-Doliwa, Luùvvig Ritter von 323-325, 555 Stepun, Fed or40, 51, 174 , 285,438,-140,555 Stevenson.. Da vici ..J.~6. 4..J.7, 555 Ste>gov, ~ . N . 218 Stòhr, Karl \ ' 011 301 Stolzm ann, P aulus von 156, 162,321 Srone, David R. '218, 553
..
Srone, Norman 15, 27,30-32, 36, -+0, 46, 58, 62, 76, 77, 11 5, 174,176,177, 181, 185,187, 201, 210, 226,234,242,247, 252,260,316,350,353,370, 416, 429, 434, 446, -+63,476, 478,507,551,555 Stresemann Gus tav 53 Strigl, Daniela 177, 555 Stroh.n, ~.(a rthì as 281, 538 Strohsch.nitter, \ 'alenrìn 69, 556 Strong. Paull34, 14-+, 146, 348, 556 Strz hizhevskì.i, \ 1adimir 524 Srubbs, Kevin D. 32, 556 Suhay, l mrc von 396, 556 Suk, Grigory 52-+ Sukhomlin Gcn. l 05 Sukho nilinov, \'ladì.m ix Alcksand rovich -17, 82, 469 Stilimov, lgor -+96, 560 Sùndctmann, Lud wig 312 Suppan, .~\rnold 141, 543 Svechin, .-Deksandr :\ ndrcc\"Ìch 21S, 429, 555 Sveclùn Col. 241 Szekely de Dol>a, Gustav vo n 201, 224 Székdy, .-\.urél 4'16, 556 Szbnra, Piotr 20, 300, 556 Szurmay, Sandor 109, 161, 173, 205,206,21 4,21 5,225, 226,246,248, 266, 356, 383, 384,390 ' l'abajdy von K ulis te, Koloman 224, 225 Tataren Col. 327 Taylor, l>tian D. 441, 556 Teisinger von Tiillenburg, Hcinrich 412 Terre, F milic '18, 94, 95, 97, 121' 348, 435, 556
Tcrszt:y~ n szky von ' adas, Karl 225, 246, 253, 260, 268, 289,320,3S4,389 Therm.es, .-\ttiJjo 129, 130 'll'lielm ann Cap. 399 Ticp ohno. Serena 140, 560 T isza, 1s tva n 232, 338 T odero, Roberto 45, 535 Tominac, "JLkola 20, 188, 196, 197,276,561 Topor, c.Jaudiu-Lucian 419, 539 Toscana, Ferdinando JY di 157 Townshend, Sir Charles 89 T rcnchard , Hugh 520 Triandafillov, \'lacl:imir K iriakoviè -~2, 556 Trozky, Lcv 8 T nu11peter, UlLich 39, 556 TschiJ·sc hky und Bogendorff, Heinrich von 420 Tschlammer, Rudolf 51 1 T ucek, ..\lois 163 T ukhache\'skii, 0-likhail 'i.ikolayc\'ich 441, -+-1-3, 4-+5, 557 T m11ilm"ich, Evgeny \ 1.adislavovich 185, 186, lSS, 273, 557 'J'unstall, Graydon A 17, 40, 175,203,266,346,352, 433, 435, 557 T uschcl, ,\ fan fred 112 Uhl, Mathias 240, 557 Cngcr von Col. 3 12,315 L:rl>anskì., .-\.ugus t Julius von Ostrymiecz 327, 328 Urbarz, ,-\dolf 31 5 Utkin, .-\natolij l . 447, 557 Uzefovich, :\.J\1. 32, 54, 295, 433,557
575
l,
l
\ 'akulo\·skii, Konstantin Kostaminov1ch ~92, ~93, ~9-,
\'\"ilùman, _\llan \'\. 29, 148.
498,52~
\\'illett, Roben L. 502. 558 \\"ìl lìamson, Samucl R. 202, 536 \Vìllv Cap. 195 \\'immer Te n. dcUa riscrn l 95 \\'incklcr \·on lleonadcn. \rthur 2-1-5 \\'inogradsky, .\lcxander ~16, 1-W, 1-1-6- 1-19, l iF, 188, 209, 2 10, 1:22,223,257.357, 507, 558 \'\ 'isshaupt, L:rn~ t T2, 558 \\ 'ittc, Scrgci .Jul'c\;è 92 \\'ohl, \'il-:ror 195, 3.U, sr \\'oyrsch, Remus von 293, 294,-W..J. Wright, OI\ illc· -1-.?U Yako,·lcv Gcn. l 06 Yanchenko, \' a~il ii 52-l 7.abecki, Da\;d T. 61, 213, 228,-125,530,538,558 Zalessky, Konsramin 92 ZayonchkO\·sky, . \n d re i i\lcdardovich 96, 105, 161, 181, 260, 364, 559 Zeidler, _-\1fred von -108 Zemi.tan, l ,·an J. ~68 i'.cynck, ·n1codor Ritter ''on 18, 112, 113, 15"'. 158, 169, 197' 198, 232, 236. 243. 256, 266, 27'1, 300, 3 11' 3 17, 390, 559 Z higarev, L.\'. 126, 285, 53 1 Z hiJinskiv, G. Yakm· -161 Z bukoYskll, '\. ikolay Ycgormi.ch 453, -1-9Z ulfugarzadc, Tcymur E. 26, 541 Z upéan, Gabricl 16-J., 559
Yalenti.nj, Rudo lf von 3~4 \ 'almi, .\klo 13. 38, ·H, ·1·4, 120, 183, 230, 232, 28S, 557 \' andervelde, Emi le 122, 285, 557 Yan Cre\·elù, \larrin 4~. 55~ \ ·arfolomccv. 0: ikolaj r.fimmi.è -1--1-2, 55'"' \' clian;hev C;t: n. l 05, 260 \'elvet, lu. P. 285, -1-28 \ 'croshnikov, Leonjd naùim.irovich 121, 13.3. l~.
163.18-1-.191,363,-1-35,-1-36.
ss-
'i'Jakaocic, Pcrcr .J. l D. 55.., \ ' ogclsang, Lud wi!( \' O Il 388,
558 \ ' o i roloYskll. J .. l -l l •. 280, 558 \ · oronoY Gcn. 252, 329
\" rangel, Pcrr 'Jikolae\"Ìc -1-39 \'\'alds tane n, Fgon von 1'9
263 \'\ialdsriirrcn-7.ìpperer, Josef 328,330,331,333,33-1-,5-1-0 W'nllis, Sarah 307. 5-19 \'\'andr, rTeimich 161, 558 \\'ashburn, Sr:mlcy 83. 8-1-, L68, 169, 190,310,32~,333,3-1-0, 363,364,367, -1-38,558 \\'atson, .-\ lcxandcr 132, 156, 158, 161, 192, 200,203, 215, 23 1,558 \\'erth, German l 79, 26-1-, SSS \\llcclcr-Bennen,John 3-1-1, 558 \'\'icden Edler \ '0 11 .\ lpcnbach, l lei.nrich 30 l \XIìclcmens, Félì.:-: 69 \'\'iesner, Frìcdrìch von 343
346. -139,~1,558
L\.DICE DEI Ll"OC/1/
\frica 427
n crdidlC\'/ Berdyèi\ 99, 105,
.\ja 424 \llxmia 18 '1 \lbi11mvka 4 1~ \lpi l-l l, ~82
12 1, 12-t, l H , 151, 181, 1 8c~) l 98, 2 1 l ' 213, 25-t, 291, 30-+, 307,310,318,320,342.346, 3-l"', 351, 35 7 , 363, 370, 3l:!O, 391, +31, -+H Bcrcsteèko/ Beresrcczko 328,329 Bc rcs ticcko 328 Be rlino 87, 228, 263, 337, 343, ·BO, 453 Béthincourr 261 Hiala 39 Bidocussia 8, -+61, -+82 131izniki 81 Bncmia 356 Bohorodczany 27 1, 40-l Bolcwwcc -t 1O Borodino 90 Borun 519 Bosnia 3-+0 13oubmoY 357
'Utopiano dei Sette C01mmi/ .\siago 129. 165. 1- 9, 180. 192, 227, 232. 233, 259, 38-,548 \ltopiano di Doberdò ci·Ol \rcangcln/ \rkhnngdsk 37~, 46-.478,514 \ nncnia ntrca 26 \ rrois 52, 63, 231. 260, \sia Centrale 8-, ~7"', 462, 520 \ ssia 338 . \uguston> -+6, 64 \ ugus rowka -l l 3 . \usualia 520 \ustria 13, 1"', 29. s-, 122, 132. 159. 175. 202. 203. 205, 220,229.231,23-+.266,288, 313,314,3+0,3-+6,352. -+ 18, 419, 420, 421, 430, 433, 435, +46,481,516,527,536,539, 540,545,548,552,55-,558 Aabic 386 Balcani/ Balkam 12, 39, 66. 67, 18 1,427 Baltico 14, 50, 307, 3+4, 458, 46 1,525,551 Baranovichi 33, 250. 270, 287, 289,292 Barysz 235, 311 Bassano del Grappa 61, 128. 533.545 Belgio -+31 11dgorai~ k 185 Fklgrado +87
Hrc;,za 27-t Urcnnero '179 Brcsl ~u/
Breslavia 172, -+01,
53-t 13rcsr-l.iroYsk 5', 345. 352,
3--+,389,394,425,431 Brcziny/ Brzcziny ·12, 390 Brodina 27-t 1:3rody 5, 18, 170, 255, 270, 3 19,322,329,330,332,333, 33+,338,343,3-t6,352,-t01, -106,-107,+13 l~runn 298 Bucarest 309, -+00, -t 18 Buchclinsky 80 BliCovina 5, G, 9, 11, 1-1-, 15, 18,20,21,42,5-t, 103, 11 6, 154, 238, 245, 26-l, 27 1, 272, 2-4,282,307,309,310,318, 577
321,33 1 ,334,342,39 1 , ~00, 406, ~ 15,~18,433,436, ~41 ,
508, 509, 561 Budapcsr/ 13uda-Pesth 17, 18, 66, 65, 111 ' 178, 189, :224, 253, 293, 311, 360, 4 16, -l-40, 487, 530,537,539,544,547, 556 Bug/Narev/ ).Jarc\v 6+, 481, 485 Bulgaric 67 Bu.limov 43 Bmkaoov 31 1, -+95 Bys rr~·zyca 405, 406 C.aiJette bosco della 179 Can ne 37, 437 Caporerro l'l, 14, 65, t62, 167, 281,420,436 Carpazi 7,-1-2, 43, 48, 53, 66, 70, 236, 237, 245, }n-!' 274, 276, 285,309,314,317,334, 33 7,338,339,341 ,39-1-,39~
4 15,445.508 ' Carso 18, 129, 133, 170, 332 Cmcaso 7, 59, 90, 294, +27, 452, 521 Ccdrow 208 Ceng-io 179, 192 Champag ne 63, 126, +26 C:hautilly 6 ~, 65, 66, 70, 71, 283 C:hlebiczyn l .csny / Li~nyi K hl.ib ychyo 395 Chocimierz/ Chomnyr 342 Cbodorow/ Khodoriv 31 ~ Chorlupy 202 Chomstow 252 Cho ri n / Khotyn 51 O Ciarrorisk/ Czartotijsk 227, 302 Cina 462, 520 Cracovia 39, 40,42, 110 , 194 Crimea 370, +49 Croazia 1 10,310 578
Curland ia 4·8, 49, 481, 518 Czarny Porok 188, 197, 206, 205,220,237 Czcrcm os/ Czcrcmo~z 275,398 C:zernovitz 204 Czcsrochowa .J.Q Czortkov 214 Dalatyn / Deliatyn 3 10 Danimarca 87, ..[. 72 Danube 67 DardaneJJi 6+, 426 Darnica 204 Ddì.ati.n 3'1 1 Demo 20 1 Dniepr 33 Dni.cstcr 63, 197, 206, 235, 236,237,245,2~6,265,272,
313, 31+, 331. 3-h 343,403, -1-10 Dnbronoutz 189 Dobrugia 419, +2 1. Dolcock 509 Dryswiaty / Drisvjary/ D ru ksiai lago 483, 501 Drohob ych/ Drobobycz 525 Dubno l 05, 110, 2ù5, 24 1, 247,:248 D ubow-yja Ko rczny 289 D unab urg/ Daugavpils 483, 501 D Liuaburg/ D vi.ns k 76 D unajec 39 Dymcnez 303 E . St. KiweJ:cv 215, 223 E rzerum 26, 54 l ·1::::5tonia +62, -1-75 Europa 140, 285, 286, 4 25, 426, 542 F iandre 260, +26 l :iJi ppine 520 Fiszno 258 Folw. \'iszni~; 336
Forte di \ aux 1'9 Francia IO, 90, 137, 231, 285, 348,35 1, +36,449, 455,46 1, +62,468,473,477, 478, +86, 490, 491,495. 499,501,502. 504. 505,518.5T Fresnoy 490 F riech-ichst~ d t/J aunjclgava 414,518 Galizia-:, 9, Il . 12, 14, 15, 16, 18.21,29,48,54,63,66,95, 122, 133. 140, 183,231, 25-, 263, 2'3, 275,300,309,3+0, 383, 415,433,438, +41,464, 467,468,47 1' 472, +81, 484, 485, 508, 518, 531 Gallipoli 34 t Gatchina +49, 450, 467, 468, -m, 495, S I+, 5 18 Germ~nia 9, 13, 26, 29, 30, 57, 65. 86, 90. 122, 234, 248, + 19, 420,425,426,442,450.452, 453, 454, 461' 4-1,481, +98, S II , 527, 557 Giappone 32, -19, 67, 87, 126 G nila Lipa 38 Gorizia s-, 131.202,229, 4tH, 102,432,468,533,534,554 Gorlicc 27, +-,50, 64, 82, 11 0, 114, 13+, 226, 259,463, 48+. 535,55 1 Gorodok 7, 464 Gm·ematoralO del C hcrsoncso 46G ran Brcrngna 454, 46 1, 502, 503,504,527 Grappa (monw) 167, 168, 223, 3 13 Grèce 6Grodno 46 G rzuziatr n 302 Cubu1 289 Gule'l.vitschi 303 llalirsch 313
llawaii 520 llnidawa +08 r lungary 17, 29, 132, 159, 175, 202,203,266,3+6,352,419, 433,435,536,539.5+0,552, 55-,558 rTUS%C%a 22S 11-.wn 24 1 Tnghilrt:rra 234, 284, 285, 436 lnnsbruck 17, 2+0, 31 1,530,
Tskorost l 03 lsonw 55, 6+, 7 1, 119, 128, 13 1, U 5, 187,282,288,33 1, 3+8, -Wl. 4 1+, 432 lralia I l, 13, 28, 48, 55, 6"", 70, 113, 119, n. 1so. 181,214. 227,23 1, 264,265,269,279, 3 12, 333,351,420,+26,430, 432, +35. +36, 4+5, 461, 502, 527 1\·angorod -JO Jablonica 399 Jablo nna ..J.79, +8+ _l<lkobcni 27+ J::~z 1 owiec 107, 228, 229 _lc;-icrna 41 1 Johanuistal-J53 Jozy~zcza 225 Juùnnd 345 Kalusz 404 Ka rlovac 197 Kasciovka 35-1 Kharko,- -J5 l 1-(hmcb -ka 496 Kho 1m 484 Ki cv/ Kiew 33, 60, 91, 93, 103, 182, 204, 449, 450, ·153, +60, 468, r1, 493, +95 Kimpolung/ Campolung .\ l.o1dovenesc 274 Kirl ibaba 398 Kisclin / Kisielin 252, 259 Klevan 218
579
Kokcnhauscn/ Kokncsc -193 KoJ.kj 215,211, 225, 2T, 2-18. 252.297 i<.olomea/Kulomyja J 97, 2-15. 27 1,27-1,275,276,280,310, 3 11,317,3-12,40-1,-115 Kulosvar 67 Komarm· 38 Komcndamsky -186 Konczaki ."o\\·c -112 Koniggrarz -113 l<.o niuchy -113 Ko pusno 252, 255 Kop:li 302 Koropiec / Koropcrs 2r. 311, 335.336,391,39-1.-103 Korpusnoi -159 Korvrnitza 257 J<.osti uclu16wka 20, ~99, 559 Kovcl/ Xovcl 57, 63, l J 6, 133, 137, 171, 172, 183,2 12,218, 2-IS,2-17,255,26 t. 26-1,2- o, 2-9,282,287,288,302,303, 30-1,305,320,321,3-12,3-16, 3-18,352,353,355,356.358, 36 1, Vi3, 369, 370, 369, 372, 373, 377, 378, 380, 383, .)85, 389, 391, -100. -10 1, -107, -1 l 3, -11-1,-115,-116,-1 17.-130,-13- . -1-16 Ko\'no/ Kuwno 5..,, 58, 105 Kozowa -Il O, -Il 1,-1 13 i<.nsn.ik 38, l lO K rasnove Selo ·159 l<.rcms 387 Kreuzburg/Kru~rpils 493 KrC\' 0 307 Krupy 222, 226 Krusia 226 1'-rymido,· -112 l<uHary 37-1, 375 J<.u ry 27 4, 27 5, 400 La bowa -18-1 Lapanow 42 580
Le ~lon Hommc 84 Lcmbcrg/ T.copoli/ Lvo\' -,56, 67,116,189,215,26-1,276, 287, 312, .)20, 326,334,352, -100,-106,-107, -108.4 13. -115, -130,431, -137,525 Lcniewka 290 T_csznim·/Leszniuw 330, 332 Lettonia 86, -160. -183, ~93 Libau/ 1,icpaja -160 l ,ibi:1 -12-1, -127 Limanowa 42 l.incv 357 Lipa 326, 3T, 529 l .ohaczcwka 329 l.odz -Il, 390 Lomja 58 Londra -18,8-1. 121. 28-l. 537, 5-16,553 LL1hlino57,519 ' Lud./Lutsk 8, 12. 20, 63, 96, 140, 1-13. 155, 156, 165, 166, 16.... 168, 169, , - 3, 1--1. 1-s. 184, 192, 193, 194, 198, 199, 200,201,203,205,208,215218,222,223,225,226,227, 228, 229, :m, 242,2-16,247, 250,255, 262,270,27 1,287, 289 291, 299, 302, 30-1, 308, 346.3-1~,356.3..,-1,383.385, 391,-105,415,418.-13-,44~ • ..J67,533,537, 542,5-18,S51, 552, 553, 560, 561 ~ f. l r. Odcraclskij 20 l \ lacedonia 243, 4 15, 41.9, 434, 520 ~ lagl'a-Zawa!m· -Il O ~Lan(;uria 49, 88, 10-, 14-. 4-12, -1 7 6 ~lar ~ero 14, SO, -100,478, 55 1 ~ b\nunaros-Szigc t l ~ faramarossz-Szigct/ Sigheru ~lannatiei 317.339
?\ fa rianowka 258 j\ latmaro>- Szige;:rh 67, -1 15 ì\[arna 285, -133, ..j.p }. laryampol -110 ~L1suri Laghi 3"' \Iesopommìa 89, 28-1, -12'"' .\lichailowka 289 .\lin~k 239. -1-11, 5 18, 5-15 \firauf lclg:l\'a 58, 86 \ Lilkiv 196, 19.\0ygow 225 ;\logìb·/ \foghilcff 5, 8, 33, 59,60,64,83,93,9-1, 102, l 18, 1-15, 173, 18 1' 182,252,283, 4 15, -+22 .\ [oklowi 27-+ ,\ lolod;1\'a 2-.J. l i\loloJcc hc n~ ky 250 Mo1ody1ov 342 Monaco di Ba\'icra 29-.J., 305 .Monasterzyska / i\ lonns1 yrysk11 31 1,336 .\longolia -1-12, 5-+8 :\fonte Fior 233 \ fonrc Giove 192 .\1ome Ludowa 399 \ Ionrencgro 3-11 \lorana 39-+ \Iosc11 16, 92, 152, 218, -153, 455,456,-1'"'-1,-1"'8,-+-9,-+95, -+9- ,513,517,518,52"' ;\ fosccnìza 219 .\1ukden 57, 87, 462. 546 .\ fum1ansk 51-l aroch Lago 5, 6-1-, 69, 70. 71,72, 7-+,82,84,85. 127. L3-l-, 189,228,250,290,293,30"', 350,364 ~eva 82 ~iemer 258 ~icZ\\~s k a 2-15 izhny '\Jovgorod -+52, 47 1 ~ovara 29
Novogeorgievsk/ \ fodlin -+85, -192 Obczyna 197 Obcrad 205 Odcssa 33, 93, -+00, -+62, 489, 513,515 Okna 20, 188, 196, 19- , 198, 20-,209,220,23- ,27 2,289, 39- ,5-+2,558,561 Okniany -102 01csza T8. 335.336.397 ,403 Olika/ Olyka (lago) L65, 166, 167, 17-.J.. L75, 192-194. 198, 199, 201,203,205,215,216, 222,223,225,228,356,529, 5-+2,560 O lm(hz207 O nut 196, 197 Orenburg l07, 383, 452 Ortigara 200 Oshmya ny 250 Oslawy Biale 310 Osrrozec 2 L-+ Osrrozcc Piane 214 Oumanerz 257 Ozcriani 355 Pacifico (oceano) 520 Palcia 226 Palcza 203 Palc:;rina -+26, -+82 Pamir 520 Parigi 14, - 2, 8- , L16, 138, 28~,366,-l-50, 462,487
Passo Tararcn 341, 399 Pasubio 233, 259, 553 Pcrcchody 258 Pcrcspa 262, 297 Piacenza 29 Pim·e 223, 3~8, 358 Piccardi(l 426 Pie tto burgo / Pietrogrado Sa n L6, 25, 28, 60, 72, 11 8, 121, 137,2-+8,377, 449, 450, 453, -+55-~60, ~86, -+89, 497,520
581
P insk 25-t, 270, 352, 356, 380, 408, +3-~ Pless 344 P ieno 358 Ploie~ti 446 Podgora 131, -Wl Podhajce +10 Podolia 103 Poclvoloclùnsk 99, 101, 102 Podwoloczyska 189 Podwysokic 4 1O Pokachevo/ Pokaszczew 201, 219 Polcsic 249 Polonia 40, 300, +27, +0-\ 470, +81 , 484,-t85,-t92,5 19 ' Popadia 339 Port r\ti:hur 449 Portogallo 28 Potutory 413 Pozotita 274 Presbmgo 31 l Pripjet (palulli) 12, 86, 105, 109, 154, 163, 18 1, 2 l 2, 230, 263,292,307 Prislop (~ell a) 3+1 Prussia Oricmale +63, 464, 470,483 Pwrh 236, 245, 272, 276,310, 315,399, 404 P rzcmysl 28, 40, 41 , -D, 45, 48, 56, 91, 92, 108,201,289,536 Przybvki\v 395 Pskov 470, 484, 490 Puzniki 395-397, 556 RadziwiJov/ Radyvyliv 330 Raemyesto 362 Raj miasto 258 Karancze 189 Rastow 103 Ratyszczc/ Rarys hchi +07 Rava-Ruska 183 Ravalowka 103 Keniow 408 582
Rcval/Tallinn 475 Riga 54, 72, 75, 295, 414, +52, 453,479,+81,490,518,5 19 Rivne 2+9 Roj ishchc / Rojlstce 242, 356, 36+,365,366 Roma 29, 55, 11 7, 119, 120, 180, 281 , +64, 501, 532, 535, 536,547 Romania/ RoumaJ1 Ìc 6, 9, 12, 28, +8, 67, 103, 107, 146, 160, 232,245,264,265,288,309, 314, 318, +00, +06, 4 13, -l-1 -~, 4 15, 4 18, 419, -~21' +29, 445, 4+6,+61, +82,525,529,530, 539, 558 Rovno / Rowno 35, 64, 103. 182,245.248 Rozhrs hchc/ Rozyscc 354, ;1,.. 4' . ., t"' l"'
.):-JJ, .... J
Roznow 2ì5 Russia 9. 12-1-1-, 17, 21, 25. 2830, 32, 35, 36, 48, 52, 54- 58, 60,62,66,68,69, 7 1, 74, 75, 81 -83, 85, 87, 88, 90-92, 94-96, 99, 10~ 1 1~ 121, 122, 12~ 132, 136, 139, 140, 142, 148, 152, 160, 161, 162, 164, 176, 180, 183, llJl, 210-212,224, 234,238,250,254,260,271, 277,282-286,290,295,296, 299, 304,307, 3"18, 319, 327, 33-1-,346,347,349,351,363, 365.369,370.378.381 . 383, 385,391 ,400, + 18,421,427, +33, 439, +-1-7,+49,450,+53, +56, +62, +68,470,471, -1-76, -J.78, 482, 486, 487, W l , 495, 499-502, 50-i--507, 51+, 518, 520, 52 l ' 523, 524, 532-534, 537-542,545,546,55 1,554, 555,557,560
Russic 50, 68, 146, 234, 295, 415, 431' 433, ·152, 486, 489, 534,558 Rzeczow 206 Sadcn 274 Sadzawka/ Saùzha,·ka 3 14 Salonicco 28. 66-68, l &J, 436. -FS Samu:;zyn 188 San 39,40 ,'an Gim·anni di Àloriana 65 Sarajcvo 344 Sawaluski 336 Sciurin /~hcurin 365 Scbastopoi.J 449, 450, ·Hi2, 5 13 Seghe di \"cio ù' \s1ico 179 Sclzo 303 Serbia/Serbie 55, 67,249,3 17, 382, 478, -182 Sereth 63. l i l, 273. 274, 341, 392. 407-409 Sesto Pus teria 44 Shcurin 362, 365 Sierna 202 Sitowirschi 303 SI:JYonia 31 O Smolensk 81 Sniatyn 238 Sofia 419 Sokolniki 208 Sokolm· 208 Sokul/ Sokal 225 Somme 9. 26, 41, 93. 128. 134, 231,261.264,281.288,326, 371, 414, 433. 538,554,555 Spagna 28, 29, 442
Stochod 28, 252, 297, 30 l,
Sranislau/ l \'ano- i"rllJlki\·~k i
265,277,327, 337,338,343, 344,394,399,403,419,420, 429 Tcschn 328 T hiatm1ont 179 Tirolo 44, 246, 311 T lumacz 402 Tolrnino 358
237, 238, 245, 27 1' 276,3 17, 334, 337, 34 l , 395, 397' 400, 401, 404,405,415,430 S tani ~ l avov 3 1 l Sta ti Uoiti/US.\ 32, 37, 65, 425, 450, -154, 46 1, 520 StaYok 219
302-306,308,319,320,35 1, 354,356,358,359,362,367, 368,374.380,382,383,390, -H-
Srockmarmshof/ Plminas 493 Strypa Ili, 229,235.237,335,
412,4r Styr 63. 1-2, 215. 21-. 225-
22-,229,241,242,246,24-, 252,262,29',302.305,308, 326,327,329,346 Subarka 381 Sudeti 151, 262 S\'enrsyany 250 S\'czia 87, 488 Sviniuki 252, 259 Syrcrzk 471 S~CZ LilYil 386 Szigcth 67 Szybeny 399 Tagliame nto 357, 436 Tannenberg 31. 37, 46, 47, 51, 53, 57, 74, 75, 79, 183, 462, 463,546,554, 560 Targowica 225 l'arnopol -, 34, 103, 106, 111, 189,221,321,392,490,495 Tarnow T ì, r, 50, 64, 82, ILO, 114, 13-L 2T, 259. 463, 484, 535.551 lbilisi 90 Teschcn 49, 63, 64, 69, 111114, 11 9, 135, 141, 156, 160, 162. 171,192, 207,225,227, 229,~36, 245,258,260,264,
583
Toporo u t~ 189 Torgo\\rica 2+8 Torre 357 Tousrobaby -l-l O Tra ns-. \mur l 06, 196, 2-1 1 'l rans-Caspio 87 Transih ania -118 Transleitarua 31 O T rebisonda/ Trabzon 26, 295 ' J rcnrino 8, 9, 13,-1-3,69. Il-, 119, 135, 1 ~9. 180, 191,205, 230, 25-,265,282,316,31 ~. 335,-182,530, 5-t';" Trèoto 233, 311 Trieste 159, 198, 5+8 TLislicn/ 1rys rcn 35+, 355, 36 1' 362, 365 T rivc ncto +26 Troj:111owkn 2-l-0 Ts:1rskic Kolocltsy 90 Turkcs ran 87, 520 Turkul 339 Ccraina56,99, 106,133,17 1, 2-l-5,310,328,3+2,35+,395, -l-07' -1--l-9, -1-6"' -195. 5 1o, 523, "?:>-:>
Uòi.ne -1-5, 11 9, 129, 135,213, 268,283,533,535,550,551 Ugl~· 303 Ulgo\\'ka 32-1 Ung heria 1-, 18, +2, s-. 66. 70, 112, 122. l 59, 205, 229, 231, 23+ .23~.2- 1 . 272.2-s. 276,288,309, 3 1+, 3 18, 33"', 3-l-0, 394, -103, -1 18, +20, +21, -1-30, -1--l-5,-1--l-6,-l-8 1,5 16,527, 530,537, 539,5-1-5,5-l-8 Unio ne So,•ic ti c~ 9, -1-12. -lo3, -~7 1 , 520 Urali 58 Uss uri 308 \' arsavia 33, ·Hl. 57, H8, 9 1, 153,300, -165, -1-79, -185, -189 58-l-
\'a tpl297 \'clcsnioY -105 \ 'etclun 9, 26. 69, 70, 82, 8-l, 93. 97, 12o, 179, 2·1+. 230. 231, 255,260,261, 26-l-, 281.288, -1-l-1.-l33.-l-3-l,-l37,..J.82,501. 5-lL 55-l. 555, 558 \'ien na/ \.ienne 15. 1- , 65, 109, 110, 113, 158, 166, 19-1, 198,202,230,232,23-l-,263, 266,300,311,327,3-1-l,-l-20, -l-29, -l-30,539
\ ' ilkomir !2 Yilna -1-52 \ 'iJnius 86, 97, 250 \ "innirsa/ \ 'innyrsia 525 \"isdy 72 \ 'isrola -1-0, 53, -1-85 \ ·itonej 358 \ ·laùin:li.r \'o linsJ.j;\ ·olodimir\' o li ns_k\' 133, 2-1-6, 2-l-7, 253, 270,282,357,385 \ -latJi,·osto k -l-78 \ olinia 20, l 03, 253, 25 7 , 259, 263,300,309,323,-l15,441. 53-l-, 561 \ "oroncin 355 \ "osgi 259 \\"ala\\"a 239 \\"aronarka 399
\\"erden/ Yerben 3T \\"ierchm,·ka-almre 21-1\'\"illcnbcrg/ \\'icJbark -1-70 \\"inograd -l-0-1\\'orobijowka 208 \'\'"oSU{Zka J l J Yablovna -l-93 Z ablotm·/ Z ablotow/ Z abolotiv 245 7.alesziki 4-1 Z alosce ll1, -l-08 Z arzecze 38l , 382 Z borov 410 Zebio (monte) 282
Zcgc' old 490 Zhovha 47 1 Z loczowka -l-l l Z lora l.1pa 38, 39-l-, 405, ·109, -HO, -l-12 ZolkieY/ ZhO\-k,-a 4~ l Zrcbowka/ Zrcrnbowka 403, -l-05 Zura\\;czc 215 Zydyc~yn 225
585