Numero 61

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L A DOMUS

MEDICA

DEL TERZO MILLENNIO ANNO X XI - periodico di informazione scientifica a dif fusione mirata

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IN QUE STO NUMERO La nuova Allergan Aesthetics,

da 30 anni impegnata nella ricerca sulla Medicina Estetica

L’evoluzione della luce

come cross-linkante naturale: I biostimolanti total green del futuro

Radical Night Repair

di ZO Skin Health, retinolo 1% topico, nel trattamento del fotodanneggiamento cutaneo

L’innovazione di Therma D.A.S. con la procedura Intralifting

Polinucleotidi Altamente Purificati PN-HPT™

Dall’America i nuovi fili in PDO di Croma Pharma

Less Is More! Approach: 2.4 o 3.6? Acido ialuronico: ad ogni età, la giusta quantità

Nuovo Filler con tecnologia XTR™ per una proiezione efficace e un supporto tridimensionale dinamico

n. 61 gennaio-aprile 2021, anno XXI - Aut. Tribunale Bologna n. 7071 del 05/12/2000 - Sped. a.p. 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Poste Italiane Dir. Comm. Imprese E/R Spedizione riservata ai soli abbonati non acquistabile in edicola. In caso di mancata consegna, restituire all’editore che si impegna a pagare la relativa tassa c/o CMP di Bologna - Contiene I.P.


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LA DOMUS MEDICA DEL TERZO MILLENNIO periodico di informazione scientifica a diffusione mirata ANNO XXI - GENNAIO-APRILE 2021

SOMMARIO

Autorizzazione Tribunale di Bologna n. 7071 del 05/12/2000

ARTICOLI

Direttore responsabile: Marco Montanari

Due meraviglie della Medicina Estetica

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I profili nell’estetica del viso

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Coordinamento scientifico: Bruno Giacomo Carrari, Maurzio Cavallini, Domenico D’Angelo, Maria Pia De Padova, Alessandro Frullini, Salvatore Fundarò, Federica Lerro, Fabio Marini, Giorgio Maullu, Paola Molinari, Antonio Monti, Isabella Pia Palmieri, Franco Paolini, Maurizio Priori, Paola Rosalba Russo.

Dall’America i nuovi fili in PDO di Croma Pharma

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Radiofrequenza frazionata con microaghi Ellisys Plus nel ringiovanimento cutaneo

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L’evoluzione della luce come cross-linkante naturale: I biostimolanti total green del futuro

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Coaxmed One: integrazione e tecnologia

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Radical Night Repair di ZO Skin Health, retinolo 1% topico, nel trattamento del fotodanneggiamento cutaneo

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Endolift®: il punto d’incontro tra approccio medico e risultato chirurgico

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L’innovazione di Therma D.A.S. con la procedura Intralifting

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Due novità interessanti: Alexa e Perfoskin Complex

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Polinucleotidi Altamente Purificati PN-HPT™

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La nuova Allergan Aesthetics, da 30 anni impegnata nella ricerca sulla Medicina Estetica

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Hanno collaborato: Francesco Paolo Alberico, Clelia Barini, Matteo Basso, Giulia Cattarini Mastelli, Maurizio Cavallini, Andrea Corona, Angelo D’Alessandro, Domenico D’Angelo, Emanuela Di Lella, Chiara Faso, Elena Fasola, Riccardo Forte, Salvatore Fundarò, Andrea Lazzarotto, Federica Lerro, Francesco Marchetti, Giorgio Maullu, Lucio Miori, Paola Molinari, Chiara Mucciante, Augusto Pinazzi, Andrea Platamone, Maurizio Priori, Ilaria Proietti, Antonella Quaranta, Fabio Rinaldi, Paola Rosalba Russo, Adele Sparavigna, Anna Trink, Massimiliano Vandi, Nicola Zerbinati. Segreteria di redazione: VALET s.r.l. Via dei Fornaciai 29/b - 40129 Bologna Tel. 051.63.88.334 - Fax 051.32.68.40 - segreteria@valet.it - www.valet.it Immagine & comunicazione: Elisa Fantini - elisa.fantini@valet.it

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Ecco perché è utile frequentare un corso di tecniche Laser

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Realizzazione grafica: Matteo Nuti - matteo.nuti@valet.it

Less Is More! Approach: 2.4 o 3.6? Acido ialuronico: ad ogni età, la giusta quantità

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Stampa: Poligrafici il Borgo s.r.l. - Via del Litografo, 6 - Bologna

Il potenziale degli enzimi ricombinanti nella dermoestetica

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Nuovo Filler con tecnologia XTR™ per una proiezione efficace e un supporto tridimensionale dinamico

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La Flebologia: una disciplina veramente ambulatoriale

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Un nuovo filler ad azione dinamica e funzionale per il trattamento del codice a barre

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Tutti i segreti della Semeiotica

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A me gli occhi!

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Combattiamo l’invecchiamento facciale

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Thermage FLX : l’evoluzione della tecnologia a radiofrequenza

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Non mandate in fumo la bellezza

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CO2 ad alti flussi controllati: razionale di impiego in Ginecologia

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Full-face Rejuvenation: dal Filler al Biofiller

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L’alimentazione che verrà

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Il professionista deve lasciare un’impronta. Digitale...

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È vietata la riproduzione, totale o parziale, di ogni contenuto di questa pubblicazione senza esplicita autorizzazione dell’editore. Tutti i punti di vista espressi in questo periodico sono quelli dei rispettivi autori e non riflettono necessariamente quelli delle imprese alle quali appartengono, dell’editore e delle istituzioni. Nulla intende rappresentare un consiglio o una raccomandazione su cure e metodiche; l’editore non da garanzie sui protocolli terapeutici citati e non riconosce alcuna responsabilità su eventuali danneggiamenti causati da nozioni riportate sulla rivista. La rivista è spedita in abbonamento postale. I dati anagrafici dei soggetti interessati alla spedizione della presente rivista provengono da elenchi pubblici e vengono trattati in conformità a quanto previsto dal “Codice Privacy” (Digs. 196/2003). Le finalità del trattamento riguardano la spedizione in abbonamento postale della presente rivista, di altre pubblicazioni, invio di cataloghi ed eventuali altre comunicazioni inerenti le attività promosse dal titolare del trattamento. L’interessato può in qualsiasi momento richiedere informazione sul trattamento dei propri dati, ottenere modifiche od opporsi in tutto o in parte, facendone richiesta via fax, lettera o e-mail, al titolare del trattamento. II titolare del trattamento è VALET S.r.l. - Via dei Fomaciai, 29/b 40129 Bologna (BO). Alla data della presente pubblicazione, il Responsabile del trattamento è il Sig. Daniele Morini. L’informativa integrale, completa di finalità, modalità del trattamento, diritti dell’interessato e soggetti a cui potrebbero essere comunicati i dati, è consultabile sul sito www.valet.it alla sezione Privacy. Diffusione Nazionale: Medici specialisti in: anestesia e rianimazione, angiologia e flebologia, chirurgia generale, chirurgia plastica, dermatologia, dietologia, endocrinologia, fisiatria, malattie reumatiche, medicina sportiva e patologia vascolare, centri di medicina e chirurgia estetica, estetica medica, medici di base, studi privati di agopuntura e mesoterapia, infermieri professionali, ambulatori di chiroterapia, fisioterapia, fisiokinesiterapia e massaggi, centri estetici, poliambulatori, case di cura e cliniche private, direttori sanitari: A.S.L., ospedali, stabilimenti termali, associazioni e istituzioni sanitarie, istituti scientifici e di ricerca, docenti e corsisti Divisione Didattica VALET: CPMA e C.E.D.A. Distribuzione: 140.000 copie

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RUBRICHE & SPECIALI

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Multimed risolve i problemi

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Perché CPMA?

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L’ambulatorio al tempo del Covid

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Digital SIES Days 2021: The progress must go on

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DUE MERAVIGLIE DELLA MEDICINA ESTETICA

MEDICINA ESTETICA

Medical Division - Baldan Group Ricerca & Sviluppo

NOBLEEN è l’ultimo innovativo ritrovato tecnologico che combina le straordinarie qualità della sorgente laser ad Alessandrite (755nm) con quelle del laser Nd:Yag (1064 nm), sia a lunga pulsazione che frazionata. LE SHAPE, invece, è un laser a diodo ipertermico a 1060 nm per un body contouring non invasivo, unica alternativa alla liposuzione

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OBLEEN è l’ultimo innovativo ritrovato tecnologico che combina le straordinarie qualità della sorgente laser ad Alessandrite (755nm) con quelle del laser Nd:Yag (1064 nm), sia a lunga pulsazione che frazionata. Questa combinazione permette di avere il miglior sistema di epilazione laser al mondo per comfort, velocità e potenza, abbinato al miglior sistema laser vascolare e di Medicina Estetica (rejuvenation, tightening, discromies). La tecnologia è supportata da un innovativo doppio sistema di raffreddamento (RCS) che permette di proteggere la pelle, effettuare trattamenti in sicurezza, abbattere il dolore e garantire una maggiore efficacia.

EPILAZIONE

Con questa tecnologia è stato sviluppato un innovativo protocollo di lavoro che permette un’epilazione progressivamente permanente in pochissime sedute su qualsiasi tipo di pelo (spessore e colore) e su qualsiasi fototipo (Fitzpatrick I-VI), garantendo la massima protezione della cute. Il laser, grazie ai cromofori tessutali (acqua, melanina, emoglobina), agisce selettivamente sul follicolo pilifero con un elevato assorbimento termico, in grado di favorire la fototermolisi. Grazie alla penetrazione in profondità con impulsi lunghi, il pelo perde la sua capacità rigenerativa.

MEDICINA VASCOLARE

Il trattamento si basa sull’assorbimento ottico del principale cromoforo endogeno (emoglobina), l’energia si trasforma in calore determinando un danno termico mi-

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rato alle strutture vascolari target, evitando il coinvolgimento di quelle sane grazie all’azione selettiva. Il laser Nd:Yag long-pulse è in grado di penetrare in profondità nella pelle, consentendo di eliminare le principali lesioni vascolari (teleangectasie, couperose, rosacea, angiomi più o meno estesi, vene reticolari profonde, vene blu, acne, emangiomi, spider nevi, cicatrici ipertrofiche vascolarizzate, cheloidi).

MEDICINA ESTETICA

È una tecnologia non invasiva per i trattamenti laser di dermatologia estetica. Anomalie Discromiche: l’iperpigmentazione è un’eccessiva produzione di melanina in alcune aree del viso e del corpo, causata dalla presenza di determinati fattori (esposizione al sole, squilibri ormonali, genetica, terapie farmacologiche) e include, oltre alle macchie solari, lentiggini, efelidi, melasmi, macchie senili. La lunghezza d’onda di 755 nm frazionata ha un elevato assorbimento non solo della melanina, ma anche dei melanociti e dei melanosomi, distruggendoli in modo selettivo ed efficace. Dopo un solo trattamento, i pazienti possono apprezzare un miglioramento del tessuto, insieme a un rilevante effetto whithening con una durata, tra una seduta e la successiva, di gran lunga superiore rispetto a quella ottenuta con un laser Q-Switched. Ringiovanimento: il laserNd:YAG migliora l’aspetto e la consistenza degli strati della pelle. Grazie agli impulsi lunghi, stimola la produzione di collagene ed elastina per il ringiovanimento cutaneo, generando una lieve infiammazione che induce il processo riparativo. Il laser Nd: YAG a impulsi lunghi è lo strumento ottimale per

migliorare l’aspetto e la consistenza della pelle nei suoi diversi layers, penetrando molto più in profondità rispetto ad altre metodiche (IPL, diodo, ecc). Tonificazione: il processo di invecchiamento del volto comporta un cedimento verticale a opera della forza di gravità e della lassità cutanea, generalmente unita alla perdita di volume e alla presenza di rughe. Il trattamento con il laser Nd:Yag a impulsi lunghi costituisce pertanto un’ottima alternativa ai trattamenti invasivi di lifting facciale.


UNICA ALTERNATIVA

LE SHAPE è un laser a diodo ipertermico a 1060 nm per un body contouring non invasivo, unica alternativa alla liposuzione. Le adiposità localizzate costituiscono un argomento di grande interesse, perché coinvolgono indistintamente uomini e donne, diventando con il passare dell’età sempre più evidenti. L’accumulo di grasso può dipendere da vari fattori: da una predisposizione genetica allo stile di vita sedentario, dall’alimentazione scorretta ricca di grassi e zuccheri e, non ultimo, dallo stress. La Medicina Estetica si è adoperata per poter offrire soluzioni efficaci e all’avanguardia, in grado di eliminare il grasso in eccesso. Nello specifico, si evidenzia l’impiego del primo laser a diodo ipertermico a 1060 nm, una metodica di nuova concezione non chirurgica e non invasiva approvata dall’FDA, che utilizza con successo e in sicurezza gli effetti termici per alterare il tessuto adiposo.

COME AGISCE

La lunghezza d’onda di 1060 nm ha una particolare affinità per gli adipociti. Questa lunghezza d’onda è in grado di penetrare a una profondità appropriata, al fine di interagire con gli adipociti, pur avendo un assorbimento molto basso all’interno del

derma. Una temperatura controllata di 42-47°C viene mantenuta nel sito degli adipociti per 25 minuti, mentre la temperatura di raffreddamento a contatto con la superficie della cute è impostata a 15°C. A questa temperatura ipertermica, le membrane cellulari degli adipociti impattati perdono la loro integrità strutturale. Le cellule adipose avviano un processo di morte cellulare programmata (apoptosi) mediante il quale vengono gradualmente eliminate dall’organismo per mezzo dei naturali processi metabolici. Lo strato adiposo si ridurrà gradualmente nelle settimane successive, le risposte tissutali a breve e lungo termine sono state valutate a livello istologico per evidenziare la riduzione dell’adiposità e la produzione di collagene fino a sei mesi. Attraverso la modulazione dell’energia, Le Shape è quindi in grado di riscaldare in modo specifico e successivamente alterare gli adipociti indesiderati, preservando la pelle sovrastante e le strutture annesse per l’azione di un efficace sistema di raffreddamento di ultima generazione. La melanina è minimamente interessata con questa lunghezza d’onda, e per questo Le Shape può essere utilizzato in sicurezza su tutti i fototipi, garantendo un graduale cambiamento senza rapido svuotamento.

VANTAGGI

DIFFERENZE RISPETTO ALLA CRIOLIPOLISI LE SHAPE

CRIOLIPOLISI

SUZIONE - applicabile ovunque perché per contatto - solo 25 minuti senza alcuna suzione

Prima

- tonificazione (tightening)

- possibilità di trattare solo zone suzionabili - necessità di suzionare per 1 ora (possibili ecchimosi) - nessuna evidenza di tonificazione

I vantaggi dell’utilizzo di Le Shape sono molteplici: il trattamento dura solo 25 minuti, non è richiesto operatore, i risultati sono progressivamente permanenti, la sicurezza è massima, bastano uno o due trattamenti a distanza di 45 giorni e il contenuto rilasciato dagli adipociti è riciclato naturalmente e utilizzato sotto forma di energia. ◼︎

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I PROFILI NELL’ESTETICA DEL VISO

MEDICINA ESTETICA

Dr. Maurizio Cavallini Spec. in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica - Milano Membro del Comitato Scientifico SIES Docente CPMA VALET - Bologna

L

’approccio iniziale a una progettazione di intervento correttivo di tipo estetico effettuato sul viso non può prescindere da un corretto inquadramento di proporzioni delle diverse unità estetiche del viso: questo infatti dovrebbe rispondere a criteri che spesso vengono considerati nelle cosiddette “proporzioni auree”, che regolamentano i rapporti di proporzione fra le tre unità (superiore, media e inferiore) del viso. Il viso, infatti, viene suddiviso in tre macroaree generali : il terzo superiore, che va dall’attaccatura dei capelli alla base delle sopracciglia; il terzo medio, che va dalle sopracciglia alla base della columella nasale; infine il terzo inferiore, che va dalla base della columella alla punta del mento (pogonion). Nella valutazione del quadro estetico del viso, si è spesso indirizzati a valutare il paziente in posizione frontale e si è meno abituati a guardare l’aspetto delle proporzioni e del profilo della persona.

Come migliorare l’estetica e le proporzioni del viso seguendo le cosiddette “proporzioni auree”

In tal senso, quindi, è molto importante valutare il profilo laterale per capire le anomalie che coinvolgono il viso, avendo l’opportunità di valutare le alterazioni di proiezione e quindi l’armonia dei vari distretti e unità estetiche di riferimento. Nella valutazione di profilo, infatti, bisogna anche considerare particolari angolature che forniscono un’armoniosità adeguata e che vanno valutati prima del trattamento: in particolare, l’angolo fronto-nasale (che deve essere di 12-14 gradi), l’angolo labio-columellare (che nell’uomo deve essere di circa 90 gradi e nella donna di 100 gradi circa), l’angolo naso-mentale (che deve essere di circa 130 gradi circa) e l’angolo cervico-mentoniero (che deve essere di circa 85-90 gradi).

LA FRONTE

La fronte rappresenta un primo distretto su cui poter intervenire, infatti esistono pazienti che nella visione laterale presentano una variazione della normale rotondità di curvatura, con presenza nella porzione media o medio-inferiore di un solco corrispondente a depressione ossea; in questo caso ci si può avvalere dell’uso di acido jaluronico che, attraverso infiltrazioni eseguite con cinque o sei piccoli boli (0,1 ml ciascuno), o in alternativa con cannula con accesso laterale, può riempire la solcatura mediana.

IL NASO

La piramide nasale ha un ruolo molto importante nella definizione di caratteristiche del viso e di caratterizzazione del profilo. In questo caso è necessario fare una precisa valutazione degli angoli fronto-nasale e di quello naso-labiale (angolo di Fomon), che nella donna deve essere di circa 100 gradi, mente nell’uomo di circa 90; il discostamento da questa proporzione porta rispettivamente a un naso a sel-

la o un naso “cadente “, con evidente alterazione di proporzione e di bellezza sia del profilo nasale che del viso in generale. Una correzione di profiloplastica medica (chiamata rinofiller) consente un riequilibrio del profilo nasale volto ad addolcire la forma e le proporzioni della piramide nasale. La selezione della paziente, in questi casi, è molto importante e prevede un’attenta analisi delle strutture ossee e cartilaginee e della dinamica di posizione statica e dinamica della punta nasale, soprattutto per quest’ultima da valutare durante il sorriso, dove si deve valutare se la punta cade o meno durante il movimento: in questo caso è ovvio che vi sia anche il coinvolgimento muscolare del muscolo depressore del setto, che spinge la punta a ruotare e abbassarsi con ulteriore aggravamento dell’inestetismo. Se si decide in base a queste valutazioni che la paziente è una buona candidata, si può procedere con una profiloplastica che prenda in considerazione l’eventuale riempimento della depressione craniale con acido jaluronico inserito con ago perpendicolare a piccoli quantitativi (0,1 ml) in profondità sul piano sopraperiosteo e ben massaggiato per calibrare un suo preciso assestamento di posizionamento: ciò corregge la parte alta della piramide nasale, mascherando l’eventuale gibbosità del dorso e/o l’eccessiva concavità dell’angolo nasale superiore. Se si vuole intervenire per la correzione della punta, abbiamo due opzioni di scelta di procedura che a volte possono anche essere combinate: o con acido jaluronico, se si vuole dare sostegno alla punta, con inserzione e iniezione alla base della columella per dare sostegno, e/o alla punta per dare sostegno e correggere la caduta. Oppure, se la punta ha una caduta ulteriore durante il sorriso per causa di coinvolgimento muscolare, si può fare 7


ricorso alla tossina botulinica tipo A (ricordando che è un trattamento off label e che può dare, in caso di tecnica scorretta, alcuni effetti collaterali sgradevoli, fra cui asimmetrie del labbro superiore): questo approccio permette di andare ad agire sul depressore del setto mediante infiltrazione alla base della columella con poche unità (due, in genere), che permette un rialzo della punta stessa laddove nel sorriso la punta tenda a cadere. Si ricorda che il trattamento del profilo del naso rappresenta un trattamento non scevro da possibili complicanze, fra le quali si segnalano necrosi del dorso nasale o della zona glabellare o la più temuta compressione o embolizzazione retrograda sanguigna arteriosa, che nei casi gravi e rari può anche condurre a disturbi visivi o addirittura cecità. Per tale motivo le regole di good practice devono prevedere: uso del prodotto di acido jaluronico adeguato (corretta concentrazione e grado di cross-linkaggio), quantità da iniettare (piccoli boli da 0,05/0,1 ml), sede di profondità corretta (profonda sopraperiostea), protezione della piramide nasale con le dita della mano controlaterale (per evitare diffusioni indesiderate di acido jaluronico e coinvolgimenti vascolari) e corretta conoscenza dell’anatomia, il tutto supportato da un training pratico specifico. È sempre importante avere a disposizione le jaluronidasi per poter porre rimedio immediatamente a questi inconvenienti che rappresentano un’urgenza di trattamento, dovendoli eseguire nel più breve tempo possibile rispetto al momento della infiltrazione e dell’evidenza della complicanza.

LE LABBRA

Altra zona da considerare nelle profiloplastiche mediche è rappresentata dalle labbra. Per la loro valutazione bisogna considerare non solo la loro forma generale (a cuore, a nastro, a ellissi, rotonde, ecc), ma anche i loro gradi di proiezione e proporzione, considerando che il labbro superiore deve rappresentare circa 1/3 del totale e l’inferiore circa 2/3. Tracciando una linea chiamata di Steiner (che congiunge la base della columella al punto più estremo di proiezione della punta del mento), dovremmo valutare una pro8

TECNICHE AMBULATORIALI DI DEFINIZIONE MEDICA DEL PROFILO DEL VOLTO

corso teorico-pratico

Obiettivo del corso Alla scoperta delle nuove frontiere della Profilometria. Quello che fino a ieri era possibile solo grazie alla chirurgia, oggi è alla portata di chirurghi e medici estetici. Tecniche di utilizzo comune nell’ambito ambulatoriale, quali Filler, Tossina botulinica e Fili, saranno protagonisti del corso dove verranno definiti gli ambiti delle singole metodiche e le applicazioni sinergiche per ampliare le vostre competenze e soddisfare le aspettative dei vostri pazienti. DIDATTICA A CURA DI: Dr. Maurizio Cavallini DATA DEL CORSO: maggio 2021 ECM: 8 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it

trusione di profilo del labbro superiore di circa 1-2 mm rispetto al labbro inferiore. Se tale proiezione di profilo non rispecchia questi canoni, è possibile eseguire una profiloplastica labiale sia del volume che delle proporzioni con acido jaluronico crosslinkato con diverse tecniche (lineare retrograda, a ponfi seriali, transmucosa, trancutanea, ecc).

IL MENTO

Nel caso invece del mento, la situazione più frequente riguarda una sua scarsa proiezione, data da un’ipoplasia della porzione sinfisaria dell’osso mandibolare e a volte dei tessuti sottocutanei, e/o accompagnata da un’iperattività del muscolo mentale. Tale condizione porta a un mento “sfuggente” e alla visibilità estetica di un inestetismo chiamato “a buccia d’arancia “ o “a pallina da golf” del mento, con evidenti alterazioni di proporzione ed estetica del mento. Nella valutazione globale del mento è importante valutare anche l’area sottomentoniera nella quale spesso l’angolo cervico-mentoniero (in genere dovrebbe essere di 85-90 gradi) è alterato per la presenza di grasso sottomentoniero associato a lassità cutanea, cose che portano l’angolo a subire delle importanti modificazioni di angolatura sino a riduzione a 6050 gradi. In questo caso la correzione del profilo in quest’area prevede l’utilizzo di infiltrazione iniettiva con sodio desossicolato (un acido biliare come quelli che produciamo fisiologicamente), che è in grado di produrre

una adipocitolisi, cioè una rottura della membrana cellulare degli adipociti che produce una riduzione del numero di cellule adipose presenti e quindi una redifinizione del profilo dell’area sottomentoniera. È una procedura che in genere genera un intenso edema post trattamento per qualche giorno e che necessità di quattro-otto settimane per produrre l’effetto di assestamento finale.

CONCLUSIONI

Dall’analisi della valutazione generale del viso, quindi, da un lato si è sottolineata la necessità di una nuova “visione” dell’invecchiamento che prenda in considerazione la valutazione di profilo e non solo in visione frontale, e dei rapporti di angoli e misurazioni di proporzione fra le diverse unità estetiche del viso, mentre dall’altro emerge la possibilità di correzione statica (fili di sostegno e rivitalizzanti), volumetrica (acido jaluronico cross linkato) e dinamica (tossina botulinica tipo A), calibrate in trattamenti combinati fra le diverse tecniche e con timing differenziati da conoscere. Ritengo che la selezione del paziente e il suo corretto inquadramento di valutazione all’atto della visita pre-trattamento sia molto importante per fornire i risultati di correzione desiderati e considerando che, laddove i rapporti anatomici e di proporzione si discostino in maniera importante da quelli normali o in caso in cui le condizioni tissutali siano insoddisfacenti, la correzione chirurgica rappresenta la scelta di indicazione adeguata. ◼︎


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MEDICINA ESTETICA

CROMA PHARMA Ricerca & Sviluppo

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razie a joint ventures, partnerships, dodici filiali dirette e il costante sviluppo o registrazione di prodotti strategici, Croma vuole portare nel mondo non solo saypha®, la sua linea di filler a base di acido ialuronico, ma categorie diverse di prodotti per una perfetta sinergia terapeutica. Per arrivare a raggiungere questi obiettivi, ogni giorno un numero importante di esperti si dedica alla ricerca, alla produzione, al business development e al marketing; basti pensare che, nonostante la battuta d’arresto provocata dalla pandemia, solo negli ultimi mesi Croma ha inserito nel suo portfolio Elure e pure HA e ha depositato all’inizio di luglio 2020 il dossier completo presso l’Istituto Federale Tedesco per i Farmaci e Dispositivi Medici per la registrazione e conseguente introduzione in Europa della sua tossina botulinica. Ora sta per lanciare attraverso le sue filiali la nuova linea di fili in PDO.

DA UN PROGETTO SVILUPPATO IN AUSTRIA A UN PRODOTTO MADE IN AMERICA: LA LINEA COUNTOUREL®

Nel 2018, Croma Pharma e Hugel Inc. hanno stipulato una joint venture importante: Croma ha ottenuto la licenza per commercializzare la tossina botulinica di Hugel in Europa e la Hugel, insieme alla sua tossina botulinica, si è impegnata a introdurre e congiuntamente commercializzare i filler saypha® e i fili in PDO di Croma negli Usa, in Canada, Australia e Nuova Zelanda. La decisione di Croma di sviluppare una linea di fili PDO è nata a seguito di un’analisi del mercato globale, dal desiderio di avere un prodotto esclusivo di Croma anche in questo

DALL’AMERICA I NUOVI FILI IN PDO DI CROMA PHARMA Da oltre 40 anni impegnata nello sviluppo di prodotti farmaceutici e di medical device a base di acido ialuronico, l’Azienda ha messo le basi e continua a consolidare la sua presenza a livello mondiale con il progetto di una Medicina Estetica Minimamente Invasiva

settore e, ovviamente, in previsione di introdurre nel mercato americano due tipologie distinte di medical devices: i fili e i filler. Già nel 2017, infatti, gli analisti stimavano che il mercato dei fili per la Medicina Estetica dovesse crescere anno su anno dell’8% e che nel 2025 il volume d’affari sarebbe raddoppiato. Un altro dato importante rilevato da Fiormarket Research nel 2018 segnalava come il 64% del mercato dei fili fosse dominato da quelli riassorbibili e di questi i “barbed” erano i preferiti dalla classe medica con il 46,7% del volume, seguiti con il 32,67% dai fili “screw” e con il 20.60% dai fili lisci. Croma ha deciso di sviluppare la linea Countourel® in stretta collaborazione con un pool di medici esperti e provenienti da diversi Paesi del mondo, per creare una linea di prodotti non solo di alta qualità ed efficaci clinicamente, ma anche maggiormente maneggevoli e sicuri da applicare. La linea Countourel® è stata quindi sviluppata in Austria, ma viene prodotta dalla compagnia americana Surgical Specialties in un sito produttivo FDA approved ed è registrata con marchio CE 0123 da Croma, rispondendo già alle nuove normative che regolano i medical device (MDR). I fili riassorbibili in PDO Countourel® sono divisi in tre tipologie: PLAIN, SCREW e BARBED. Mentre le prime due sono disponibili con ago e in due misure/calibri ciascuna, la terza è sia con ago che con cannula e assicura un maggiore “grip” rispetto ad altri fili simili, grazie alle spine corte e meno flessibili e al loro andamento elicoidale e bidirezionale.

Foto 1

Le spinette per creare trazione ed elevare i tessuti vengono create tagliando superficialmente il filo in PDO e sono ravvicinate, a secondo dei modelli potranno infatti avere una distanza di 0,95 mm l’una dall’altra o di 0,61 mm.

MANEGGEVOLEZZA OTTIMALE

Durante la fase di progettazione, secondo il parere degli esperti era importante garantire una maneggevolezza ottimale e per questo sono stati studiati supporti per gli aghi o le cannule dalla forma e superficie ideali per una presa sicura anche quando si usano i guanti. A differenza dalla scuola coreana, che prevede l’inserimento in varie parti del corpo con un numero importante di fili lisci per ottenere un risultato clinico apprezzabile, e in considerazione che vengono utilizzati in circa il 21% dei casi, Croma ha deciso di proporre solo due referenze di Countourel® PLAIN, confinando il suo utilizzo al solo trattamento delle

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re un moderato scivolamento dei tessuti e aiutare a recuperare il profilo giovanile del viso.

RISULTATI OTTENUTI

Foto 2

aree più delicate e che presentano un tessuto sottile, come l’area perioculare. La qualità del filo, il calibro, la lunghezza dell’ago e la speciale presa antiscivolo, permettono di inserire i fili lisci in PDO facilmente, minimizzando i rischi e ottimizzando i risultati clinici. Intorno agli occhi sono particolarmente indicati i fili con ago da 30 G/30 mm o quelli da 29 G/50 mm (Foto 1). Con quasi il 32 % di impiego clinico, i fili Screw vengono normalmente prescelti in quanto offrono la possibilità di inserire una quantità superiore di PDO e di aumentare e prolungare la stimolazione tissutale. Countourel® SCREW è stato valutato dagli esperti e viene indicato come filo adatto a trattare l’area glabellare (per esempio utilizzando l’ago da 27 G/50 mm o 29 G/40 mm) (Foto 2). Infine, i Countourel® BARBED sono stati sviluppati per rialzare lateralmente le sopracciglia (per esempio utilizzando l’ago da 23G/60mm) o per risollevare e alleggerire l’area centrale del viso e/o ridefinire il profilo mandibolare (Foto 3). A seconda della preferenza e delle indicazioni da trattare, il medico può scegliere tra fili con spessori di 3 , 4 e 1 USP con dentellatura a spirale più o meno fitta e inserita nell’ago o nella cannula. L’elevazione e riposizionamento dei tessuti con i fili dentellati rappresenta un sistema facile, immediato e sicuro per contrasta-

L’area mediana del viso viene normalmente trattata per contrastare il cedimento e attenuare la visibilità delle pliche nasolabiali. In questo caso il modello consigliato è quello con ago da 23G /60 mm, mentre per trattare la linea della mandibola si possono preferire i modelli con aghi o cannula più lunghi, come 21G/90 mm o 19G/90mm. Il trattamento con questi tre tipi di dispositivi è semplice. Per prima cosa il medico valuta gli inestetismi e decide quale tipo di filo è indicato, segna poi con matita dermografica sulla cute del paziente le linee da seguire. L’ago o la cannula devono essere inseriti a livello del tessuto sottocutaneo. Per il successo delle varie tipologie di impianti bisogna tener presente che, con i fili lisci PLAIN, una volta inseriti, bisogna ruotare l’ago di circa 180 gradi, esercitare una leggera pressione sopra l’impianto con le dita per poi sfilarlo lentamente. Con i fili SCREW, dopo l’inserimento, si sfila semplicemente l’ago, mentre per i fili dentellati BARBED il procedimento, pur essendo semplice, richiede una cura maggiore: dopo l’inserimento dell’ago o della cannula nel tessuto sottocutaneo, si “mantiene” il filo nella corretta posizione esercitando una leggera pressione sull’area trattata mentre si rimuove l’ago o la cannula; l’estremità esposta del dispositivo

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Foto 3

deve essere tirata fino a ottenere l’effetto di sollevamento desiderato; ciò consente al filo Barbed di ancorare il tessuto sottocutaneo tramite le spinette e risollevare la cute dell’area anatomica desiderata. L’estremità esposta del filo viene quindi tagliata con cura.Il PDO è un materiale sicuro, biologicamente inerte e che si dissolve completamente nell’arco di 180-210 giorni. La sua degradazione avviene per idrolisi e viene completamente eliminato dall’organismo sotto forma di acqua e anidride carbonica. Il PDO viene impiegato per contrastare i cedimenti cutanei e contestualmente per ridensificare i tessuti grazie alla sua proprietà, durante il processo di riassorbimento, di provocare una lieve reazione tissutale che stimola la produzione di collagene. Ma oltre alla qualità e performance proprie dei materiali, è importante sapere come utilizzarli al meglio. Per questo la divisione cromaismore di Croma organizza incontri “live“ o virtuali per approfondire la conoscenza dei distretti anatomici e consentire ai medici di ottenere risultati superiori con quantità moderate di filler e fili in PDO, in tutta sicurezza. ◼︎ Referenze bibliografiche 1. Shimizu, Y. & Terase, K. (2013). Thread lift with absorbable monofi lament threads. In Thread lift with absorbable monofi- lament threads. 2. Costan, V.V., Popescu, E., Sulea, D. & Stratulat, I.S. (2017) A new indication for barbed threads: static reanimation of the paralyzed face. Journal of Oral and Maxillofacial Surgery. 3. Suh, D.H., Jang, H.W., Lee, S.J., Lee, W.S. & Ryu, H.J. (2015) Outcomes of polydioxanone knotless thread lifting for facial rejuvenation. Dermatologic Surgery, 41(6), 720-725. 4. For barbed threads. Ali, Y.H. (2017) 2 years outcome of thread lifting with absorbable barbed PDO threads: Innovative score for objective and subjective assessment. Journal of Cosmetic and Laser Therapy. Journal of Cosmetic and Laser Therapy, Volume 20, 2018 - Issue 1. 5. Cotofana S. Schenk Tl. “ The anatomy behind the facial overfilled Syndrome”. 6. Schenck TL. Cotofana S. “The functional anatomy of the superficial Fat compartments”.


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Acido Ialuronico senza distrazioni Non è fantastico poter disporre di una formulazione che rende la pelle più idratata e luminosa, fornendole solo quello di cui ha bisogno? Pure HA è una liquid skin mask concentrata a base di acido ialuronico all’1,8% messa a punto per rivitalizzare e favorire la naturale idratazione dell’epidermide. Pure HA è composta da ingredienti “medical grade”, permettendo oggi di trattare anche la superficie cutanea con la stessa elevata qualità dei prodotti impiegati negli ambulatori medici di tutto il mondo. Dagli esperti dell’acido ialuronico www.cromapharma.it - Tel.: +39 02 67101093

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MEDICINA ESTETICA

Dr.ssa Emanuela Di Lella Dr. Matteo Basso Specialisti in Dermatologia e Venereologia - Roma

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RADIOFREQUENZA FRAZIONATA CON MICROAGHI ELLISYS PLUS NEL RINGIOVANIMENTO CUTANEO

er chi utilizza tecnologie come noi, dai laser… alle luci di ultima generazione, parlare di radiofrequenza è un po’ come tornare agli inizi del nostro “cammino tecnologico”, quando la radiofrequenza fu uno tra i nostri primi strumenti di lavoro, popolarissima e amatissima perché di grande aiuto nella stimolazione fibroblastica e nella produzione del collagene. La possibilità che un manipolo applicato sulla pelle emettesse una microcorrente capace di produrre un calore profondo, tale da indurre un riarrangiamento delle fibre collagene del derma e una loro contrazione, ci aveva da sempre affascinato e il suo successo antietà sui pazienti era assicurato… Ma il successo della tecnologia laser frazionata distolse la nostra attenzione dalla radiofrequenza e, presi da un “turbinio tecnologico”, ci lanciammo nel mondo di questa nuova Era: dal laser CO2 frazionato ablativo al diodo frazionato non ablativo, il concetto di frazionamento del danno dermico e rigenerazione cutanea soppiantò la “dolce” radiofrequenza… Con la tecnologia frazionata avevamo troppi vantaggi per non usarla: non temevamo più cicatrici acneiche, cicatrici chirurgiche, smagliature, rughe. Tutto migliorava inducendo un danno controllato, oseremmo dire raffinato, perché il frazionamento dell’energia laser portava risultati incredibili, scarsissimi effetti collaterali e rapidità di guarigione. Nel laser resurfacing occorrevano circa trenta giorni di recupero e molte medicazioni, a fronte di solo sette giorni di recupero dopo un laser frazionato. Insomma, il frazionamento dell’energia ci aveva conquistati e pensammo che anche la radiofrequen-

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Una Radiofrequenza con la R maiuscola

za dovesse aver bisogno di un salto tecnologico come questo. Ed è finalmente accaduto: in Ellisys Plus c’è la tecnologia frazionata che ci è sempre piaciuta tanto e possiamo affermare che oggi la radiofrequenza frazionata è di nuovo un qualcosa di cui non possiamo fare a meno.

DUE TIPOLOGIE DI TESTINE

Ciò che ci ha colpito della radiofrequenza Ellisys Plus è la possibilità di impiegare due tipologie di testine con microaghi (25 PIN isolati o 49 PIN non isolati): un letto di microaghi con emissione di radiofrequenza, o solo sulla punta o lungo tutto il corpo dell’ago, in grado di penetrare delicatamente e più o meno profondamente nel derma (da 0,5 mm a 3,5 mm).

genera un effetto termico nel tessuto lungo tutta la lunghezza dell’ago, colpendo epidermide e derma (Fig. 1). Con tale manipolo, gli impulsi a RF vengono emessi da ogni singolo microago nella microarea cutanea corrispondente, ottenendo una risposta immediata sulla contrazione del derma (lift-effect) e una risposta a lungo temine sulla stimolazione di collagene. Gli effetti sono molto evidenti sulle lassità di viso, collo, interno braccia e interno cosce. Ottimi risultati si ottengono anche su cicatrici cutanee acneiche e non, smagliature e rughe. Il breve tempo di recupero e il minimo danno termico dell’epidermide minimizzano i problemi di pigmentazione e gli effetti collaterali. I risultati sulle nostre pazienti sono visibili già alla prima seduta e migliorano nelle sedute successive.

Fig. 1: manipolo di radiofrequenza frazionata con microaghi. Il medico sceglie intensità di energia e profondità di lavoro potendo spaziare da un effetto peeling superficiale (0,5 mm) fino a un trattamento di profondità nel derma (3,5mm).

Esistono due diverse testine: la prima con 25 Pin a microaghi isolati, dove la RF genera un effetto termico nel tessuto uscendo solo sulla punta dei microaghi e colpendo solo il derma; la seconda con 49 Pin a microaghi non isolati, dove la RF

PROTOCOLLO

Abbiamo stabilito un protocollo di lavoro per tutti i distretti cutanei: tre sedute distanziate da 30-40 giorni l’una dall’altra. Il trattamento ovviamente potrà essere modulato nell’energia in base al


Evidente lift-effect a 30 gg da un solo trattamento con Ellisys Plus. Miglioramento della linea mandibolare, della texture cutanea, pori dilatati e delle micro-rughe area zigomatica e malare. Foto eseguita con sistema fotografico tridimensionale VECTRA.

tipo di problema cutaneo da trattare. Le sedute sono ben tollerate dai pazienti e lasciano un fugace eritema e nel caso di potenze alte di lavoro un lieve edema della durata massi-

ma di 24 ore. La terapia domiciliare post trattamento deve essere fatta con una crema a base di acido ialuronico e antisettici per circa cinque giorni e uno schermo solare SPF

50+ la mattina. Riteniamo i risultati della radiofrequenza frazionata con microaghi paragonabili a quelli delle altre tecnologie frazionate. Brillanti i risultati sul viso per quanto riguarda il lift-effect (Foto a sinistra), il trattamento delle cicatrici da acne, i pori dilatati, le rughe e il tono. Ottimi i risultati su collo e décolleté. Molto buoni i risultati per lassità interno braccia e interno coscia. Non ci sono particolari controindicazioni all’uso di Ellisys Plus: tutti i tipi di pelle possono essere trattati e le sedute possono essere eseguite tutto l’anno, potendone modulare la potenza. Si aggiunga che l’apparecchio è compatto e trasportabile in una comoda valigetta, nel caso il professionista avesse più studi da gestire. Ellissys Plus si può combinare con altri trattamenti di Medicina Estetica avendo l’accortezza di posticipare al trattamento gli eventuali impianti di acido ialuronico. Finalmente una piccola grande Radiofrequenza… con la R maiuscola. ◼︎

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Lassità viso - collo - corpo Smagliature Rughe Esiti cicatriziali e da acne Pori dilatati Aging

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MEDICINA ESTETICA Dr.ssa Anna Trink Medico Chirurgo, esperta in Dermatologia e Tricologia - Udine Dr. Fabio Rinaldi Specialista in Dermatologia e Venereologia - Milano Chief Officer R&D di Giuliani SpA In collaborazione: Dr.ssa Anna Chiara Leogrande Medico Estetico - Taranto

L’EVOLUZIONE DELLA LUCE COME CROSS-LINKANTE NATURALE: I BIOSTIMOLANTI TOTAL GREEN DEL FUTURO

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Monodermò HA

l potere della luce è noto fin dall’antichità: già egizi, indiani e cinesi utilizzavano il sole per curare svariate patologie, attribuendogli un potere quasi taumaturgico. Oggi sappiamo che l’interazione luce/ tessuto biologico è regolata da precise leggi della fisica, riassunte in un processo chiamato fotobiomodulazione. In particolare, la Low Level Laser Therapy (LLLT) è stata oggetto di recenti importanti ricerche in ambito dermatologico per le sue naturali proprietà di interagire con la cute promuovendo fondamentali reazioni biologiche in senso anti-infiammatorio e rigenerativo, dimostrando una potente azione anti-aging per stimolazione diretta dei fattori di crescita per fibroblasti, cheratinociti ed endotelio vascolare.

STUDIO E BREVETTO

Il gruppo di ricerca Giuliani ha studiato e brevettato l’effetto della LLLT applicata all’acido jaluronico lineare con una sorgente LLLT specifica (emissione contemporanea di tre lunghezze d’onda) in grado di crosslinkare l’acido jaluronico in situ. In oculistica si utilizza la luce laser a bassa intensità per ottenere un

Le 4 lunghezze d’onda di Monodermà Laser

Monodermò Laser

cross-linking a livello corneale che permette di correggere il cheratocono; sulla base di questi precedenti è stato effettuato uno studio in vitro su campioni di cute ricostituita in cui è stato iniettato l’acido ialuronico lineare a medio peso molecolare Monodermà HA e i campioni sono stati poi esposti a specifiche lunghezze d’onda di LLLT. È stato dimostrato, attraverso spettrometria di massa su campione istologico, il cross-linking dell’acido jaluronico, che si ottiene mediante l’esposizione a una specifica luce, immediatamente dopo l’esposizione e si mantiene nel tempo. L’effetto ottimale della LLLT nei tessuti target dipende dalla giusta combinazione tra dose, irradianza, intensità e tempo di trattamento; Monodermà Laser emette tre lunghezze d’onda (450/650/1064 nm) che possono essere emesse singolarmente, ma solo la combinazione delle tre lunghezze d’onda contemporaneamente consente il cross-linking ottimale dell’acido jaluronico, non soltanto di quello iniettato, ma anche di quello endogeno. Inoltre, la formazione in 17


un duplice effetto, BIOSTIMOLANTE (grazie alle proprietà intrinseche dell’acido jaluronico e alla fotobiomodulazione) e VOLUMIZZANTE (grazie al photo-crosslinking dell’acido jaluronico).

EFFICACIA DEL TRATTAMENTO 1

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1) Prima del trattamento. 2) Subito dopo il trattamento in dinamica. 3) Subito dopo il trattamento in stativa. 4) A 2 settimane dal trattamento con l’utilizzo del solo laser MonoDermà Tech + siero Calecim - Photo Courtesy: Dr.ssa ANNA CHIARA LEOGRANDE

situ di una struttura tridimensionale consente di aggregare la matrice extracellulare, determinando l’effetto volumizzante.

DUPLICE EFFETTO

I biorivitalizzanti comunemente presenti sul mercato della Medicina Estetica sono in grado, grazie alle proprietà intrinseche dell’acido jaluronico lineare, di interagire con il tessuto in cui vengono iniettati promuovendo idratazione e biostimolazione cellulare, ma non possiedono effetto volumizzante; viceversa, i filler “tradizionali” di acido jaluronico cross-linkato hanno proprietà volumizzanti, ma perdono la capacità di interagire con la cute. Peraltro il cross-linking è ottenuto con l’aggiunta, durante la fase di produzione del filler, di sostanze attivatrici esogene chimiche (esempio: 18

BDDE, divinilsulfone), potenzialmente immunogene e per le quali non sono noti studi di tossicità cumulativa nel lungo termine. La tecnologia Monodermà HA + Monodermà Laser permette di iniettare acido jaluronico lineare, che viene poi cross-linkato in situ attraverso l’esposizione delle sedi cutanee trattate alla luce laser; si ottiene quindi

Monodermà HA è un acido jaluronico lineare non cross-linkato a medio peso molecolare, con elevato grado di purezza, scelto per le sue caratteristiche strutturali che lo rendono il migliore in termini di capacità di interazione con la luce. L’efficacia del trattamento si manifesta con miglioramento della texture cutanea, dell’elasticità, dell’idratazione e della luminosità, con miglioramento delle rughe da perdita di volume. Le aree di indicazione di questa tecnica sono viso, collo, décolleté, mani, ma il suo effetto volumizzante ha dato risultati estremamente significativi nel trattamento delle braccia, delle gambe e dell’addome. Il protocollo suggerito prevede tre sedute, a distanza di tre settimane l’una dall’altra. La sicurezza del trattamento è assoluta grazie alla sua struttura fisica e al fatto di essere lineare, sia per la completa assenza di sostanze chimiche potenzialmente allergizzanti. Il crosslinking in situ, inoltre, evita i rischi associati ai comuni inettabili a effetto riempitivo, sia probabili (formazioni di piccoli granulomi o noduli) che rari (da iniezione intravascolare, come la Sindrome di Nicolau). La tecnica Monodermà HA + Monodermà Laser si è dimostrata una scelta efficace nel correggere i principali segni di invecchiamento cutaneo, sicura e completamente naturale, aprendo il mercato della biostimolazione verso le nuove e molto attuali frontiere green. ◼︎

È MAIN SPONSOR DEL DIGITAL SIES DAY Fare virtù di necessità: ecco quello che VALET e SIES hanno fatto di fronte al dilagare della pandemia. Come avrete sicuramente apprezzato nella seconda parte del 2020, i DIGITAL SIES DAY ci permettono di continuare ad aggiornare – a distanza, ma con la stessa professonalità – i medici. E nel 2021, potete esserne certi, saremo ancora una volta all’altezza della fama che la Scuola di Bologna ha saputo conquistare in questi anni. Continuate a seguirci: rimarrete soddisfatti!

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MEDICINA ESTETICA

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e state leggendo questo articolo, allora non c’è dubbio che avete pensato o state considerando una procedura medica ad ampia versatilità, che sia efficace e sicura allo stesso tempo. Le procedure medicoestetiche più richieste sono quelle per il ringiovanimento della pelle e per la scultura del profilo corporale. Sono ormai note e disponibili in numerosi studi medici le procedure di criolipolisi, radiofrequenza, ultrasuoni e laser. Molto prima che questo tipo di tecnologie fossero disponibili, la Chirurgia Estetica era l’unica opzione, con l’utilizzo di procedure più complesse, tempi di inattività lunghi, effetti collaterali imprevedibili. COAXMED ONE con tecnologia Flexi è stato sviluppato per fornire trattamenti di face e body sculpting su misura per le esigenze specifiche del paziente. La nuova tecnologia offre al medico uno strumento d’avanguardia che soddisfa appieno le esigenze dei pazienti di oggi, tenendo conto delle indicazioni cliniche e delle specifiche aree del viso e del corpo.

MASSIMA SODDISFAZIONE

COAXMED ONE: INTEGRAZIONE E TECNOLOGIA Operatività eccezionale attraverso l’integrazione di un sistema di modularità tecnologica di ultima generazione, con dispositivi di comprovata efficacia clinica in grado di trattare gli inestetismi di viso e corpo COAXMED ONE, sono ora in grado di personalizzare il trattamento in base alle esigenze di ogni paziente, ottenendo il risultato desiderato». L’interfaccia del sistema, facile da usare, è dotata del riconoscimento automatico della tecnologia che si vuole utilizzare. Per gli inestetismi del viso viene utilizzata la radiofrequenza di superficie, di media o alta profondità, oltre al sistema frazionato, particolarmente efficace nel trattamento di cicatrici da acne e nel ringiovanimento della pelle. Nel trattamento di definizione dei contorni del corpo viene utilizzata la CRYOLIPOSCULPT, la recente tecnica che ha dimostrato essere l’evoluzione della criolipolisi, la radiofrequenza di profondità, combinata con l’ultrasuono e il massaggio endodermico, il laser combinato con la cryoterapia e il massaggio endodermico. COAXMED ONE è la piattaforma che garantisce la più ampia varietà di applicazioni medico-estetiche.

«Un unico approccio clinico non va bene per tutti. Ecco perché abbiamo rivoluzionato l’offerta clinica con COAXMED ONE» afferma Fulvio Ferrari, CEO di Biotec Italia. «Siamo partiti dalla necessità di una soluzione che potesse soddisfare le esigenze cliniche di medici e pazienti nelle procedure non invasive del viso e del corpo, affidandoci a tecnologie di comprovata e documentata efficacia clinica». «Sempre più pazienti cercano di scolpire, rimpolpare, levigare la pelle di viso e corpo, oltre a ridurre i depositi di grasso, nelle aree più ostinate e difficili da trattare» testimonia il dottor Vincen- Dr. Vincenzo Bucaria zo Bucaria. «Grazie alla tecnologia Chirurgo Plastico Ricostruttivo 20

Fulvio Ferrari CEO Biotec Italia

Le tecnologie possono essere integrate al dispositivo in tempi diversi, offrendo a noi medici la piena versatilità e autonomia nella gestione dell’acquisto.

FOCUS SULLA TECNOLOGIA

Quali sono le tecnologie disponibili nel dispositivo COAXMED ONE? Per il viso: Ablaze, la radiofrequenza intelligente. • Modalità Cooltec, che refrigera la testa del manipolo e protegge la superficie della pelle, mentre la pelle in profondità raggiunge sino a 65°C. • Modalità 3Density, che modula in automatico la frequenza del campo elettrico emesso nella pelle, per una penetrazione tridimensionale e omogenea della radiofrequenza. • Propatch: patch in gel salino monouso che garantisce sterilità e sicurezza, oltre a garantire uniformità nell’emissione della radiofrequenza, eliminando i rischi da ustione, conseguenza della concentrazione della corrente in un unico punto. • EndoShape: azione sinergica di aspirazione ritmica e radiofrequenza che aumenta il flusso del sangue e il drenaggio linfatico, ringiovanendo i tessuti e agendo in modo mirato sul rilassamento cutaneo.


• SkinTite: la radiofrequenza monopolare è emessa per mezzo di microaghi su tutta la lunghezza dell’elettrodo e agisce con il vacuum ritmato per favorire lo scollamento sottocutaneo e una penetrazione dell’ago in assenza di trauma. Gli elettrodi, microaghi, sono monouso, sterili da 0,25 mm a 2,5 mm a seconda della zona da trattare. Per il corpo: integrazione per un’efficacia clinica ineguagliabile. • Applicatore Duoshape: - Modalità 3Density, che modula in automatico la frequenza del campo elettrico per una penetrazione tridimensionale e omogenea della radiofrequenza nella pelle e nel tessuto adiposo. - Modalità PerfectTune, con raffreddamento ad acqua dell’ultrasuono che garantisce efficienza, sicurezza e comfort. - Frequenza dell’ultrasuono stabile a 28 kHz. - Vacuum ritmato, che migliora l’accoppiamento dell’applicatore con la pelle ed enfatizza gli effetti della radiofrequenza e degli ultrasuoni.

• Applicatore Vaculase: - Laser: il riscaldamento prodotto dal laser riattiva e amplifica la microcircolazione arteriosa, venosa e linfatica e favorisce la neoangiogenesi dei vasi intradermici. L’energia della luce laser produce inoltre effetti positivi sull’attività dei fibroblasti. - Cryo: il sistema di raffreddamento localizzato riduce l’edema e ottimizza il riassorbimento dei fluidi in eccesso, stimolando l’attività vascolare. - Vacuum ritmato: il massaggio endodermico migliora la circolazione sanguigna, favorendo il drenaggio linfatico e quindi promuovendo una riattivazione metabolica a livello del tessuto adiposo. Ne risultano uno straordinario miglioramento della texture cutanea e una notevole riduzione delle circonferenze. - Applicatori Cryoliposculpt, l’evoluzione della criolipolisi. - Cryo: la plica di tessuto aspirata all’interno dell’applicatore viene mantenuta a una temperatura costante di -10°, costantemente monitorata da un sistema di sicurezza. - TissueActive: preserva la vascolariz-

Tecnologie intelligenti che rivoluzionano le performance ed i risultati.

zazione del tessuto grazie alla sinergia delle tecnologie Coolfrequency® e Vacupulse®. - Coolfrequency: stimola lo scambio ionico intra ed extracellulare, consentendo la corretta funzionalità delle cellule e contribuisce all’eliminazione dell’effetto “blocco di ghiaccio” nella porzione di tessuto trattato. - Vacupulse: aspirazione attiva che provoca lo scollamento dei tessuti e modifica la resistenza e l’elasticità del tessuto connettivo mantenendo in mobilità i tessuti e stimolando il microcircolo.

QUALI LE INDICAZIONI D’USO?

Le indicazioni terapeutiche: PEFS (panniculopatia edemo fibro sclerotica). Le indicazioni estetiche: Trattamento adipe, Protocollo acne, Invecchiamento pelle, Trattamento per la riduzione della lassità cutanea, Trattamento linfodrenaggio, Trattamento lifting, Trattamento adipe sul petto dell’uomo, Trattamento rimodellante della pelle (contour), Trattamento riparazione pelle, Protocollo smagliature, Protocollo lassità cutanea e muscolare. ◼︎

Prima (Skintite)

30 giorni Dopo/4 sessioni

Prima (Duoshape)

60 giorni Dopo/4 sessioni

Prima (Ablaze)

30 giorni Dopo/4 sessioni

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MEDICINA ESTETICA

Dr.ssa Ilaria Proietti Specialista in Dermatologia e Venereologia - Latina

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RADICAL NIGHT REPAIR DI ZO SKIN HEALTH, RETINOLO 1% TOPICO, NEL TRATTAMENTO DEL FOTODANNEGGIAMENTO CUTANEO

uando si parla di fotoinvecchiamento o fotoaging ci si riferisce all’invecchiamento cutaneo causato dall’effetto cumulativo delle radiazioni UV, soprattutto UVA, che rendono la pelle ispessita, ruvida, secca, desquamata e che favoriscono la comparsa e l’accentuazione delle rughe e delle macchie ipercromiche. Le radiazioni ultraviolette infatti, del sole o delle lampade abbronzanti, causano danni alle strutture della cute, aumentando i processi ossidativi e l’instabilità delle cellule: questo si traduce in modificazioni profonde del nucleo con uno squilibrio nella produzione di collagene e nella sostituzione delle fibre del connettivo. Il derma si irrigidisce, le fibre elastiche si riducono, cosicché la cute perde tono ed elasticità. Le esposizioni ripetute ed intense ai raggi UV determinano una risposta simile alla cicatrizzazione con la deposizione di collagene di tipo I scarlatto, piuttosto che la consueta

miscela di collagene di tipo I e III. Si osserva anche uno stato di infiammazione cronica che negli stadi finali porta ad una “disintegrazione” della matrice di supporto: il derma si ispessisce a causa delle ghiandole sebacee che si allargano e c’è una grande quantità di fibre elastiche ispessite, attorcigliate e degradate che degenerano in vere e proprie masse amorfe (elastosi solare). I melanociti – le cellule responsabili della produzione di melanina – aumentano di volume e si raggruppano, la pelle assume così una pigmentazione irregolare e compaiono le macchie, che possono essere diffuse su tutta la superficie corporea, ma che si manifestano soprattutto sul viso e sulle mani. Talvolta, nelle zone maggiormente fotoesposte, si può osservare anche la presenza di efelidi, lentiggini e teleangectasie, ovvero piccoli vasi sanguigni dilatati e si possono trasformare, soprattutto in età avanzata, in cheratosi attiniche, che si

Prima e dopo 12 settimane

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questi processi e dell’ossidazione attraverso la fotoprotezione, l’applicazione di sostanze topiche attive come i retinoidi a base di vitamina A, oltre che attraverso trattamenti laser. La vitamina A topica si può trovare nella forma di retinolo e di acido retinoico. In questo articolo analizzeremo il ruolo di Radical Night Repair, formula messa a punto da ZO Skin Health by Dr. Zein Obagi e che contiene Retinolo nella percentuale dell’1%. Il retinolo è la scelta migliore per il trattamento cutaneo nel lungo periodo perché la pelle riesce ad “allenarsi” all’uso e, passato l’effetto dell’infiammazione acuta che si genera nel primo periodo di applicazione si evitano irritazioni a lungo termine che invece continuerebbero nel caso di utilizzo di acido retinoico. È in grado a livello epidermico di restaurare la funzione barriera cutanea e promuovere il rinnovamento cellulare attraverso la corretta maturazione dei cheratinociti delle cellule dello strato basale. Può, inoltre, ridurre l’iperpigmentazione inibendo la melanina attraverso blocco della tirosinasi (monofenolo monoossigenasi). Questa particolare formulazione nel derma stimola i fibroblasti nella produzione di collagene, sopprime collagenasi e matalloproteinasi determinando la riduzione delle rughe sottili e migliora l’idratazione aumentando la presenza di GAGs (glicosaminoglicani).

IL RUOLO DEL RADICAL NIGHT REPAIR CON 1% DI RETINOLO NEL FOTODANNEGGIAMENTO

Prima e dopo 12 settimane

manifestano prevalentemente sul cuoio capelluto e su orecchie, labbra, mani e decolleté e che possono progredire. Il trattamento del fotoinvecchiamento è volto al rallentamento di 24

Nel Radical Night Repair (retinolo all’1%, Zanthoxylum bungeanum, Helianthus annus, Rosmarinus officinalis) la particolarità è l’inserimento del retinolo in oleosomi. Questi ultimi sono costituiti da sfere microscopiche di olii di piante emollienti e vitamina E, circondati da una membrana di fosfolipidi e uno strato di proteine A contatto con la pelle collassano e rilasciano il loro contenuto sulla superficie cutanea gradualmente: si ottiene così un rilascio controllato

e gli attivi rimangono presenti per lunghi periodi di tempo. L’effetto primario sarà sulla superficie cutanea quindi quello di indurre esfoliazione con conseguente riduzione della pigmentazione superficiale oltre che levigazione di linee sottili e rughe. L’effetto secondario sarà quello in profondità, per andare a risettare il funzionamento cellulare corretto.

DATI CLINICI

È stato condotto uno studio comparativo in cieco su gruppi paralleli. I 40 pazienti affetti da fotodanneggiamento da lieve a moderato sono stati randomizzati (rapporto 1:1) per ricevere, una volta al giorno, Radical Night Repair all’1% di retinolo per due mesi o una sessione di terapia laser CO2 frazionato e applicavano fotoprotezione SPF50 ZO Skin Health e crema all’ossido di zinco/aloe in entrambi i gruppi. Sono stati valutati efficacia, sicurezza e tollerabilità al giorno 0, dopo 1 settimana e dopo 12 settimane sulla base di segni clinici di fotoinvecchiamento cutaneo e valutazione morfometrica digitale con Observer520. Scopo dello studio è stato valutare se un prodotto topico a base di retinolo all’1% come Radical Night Repair applicato una volta al giorno per due mesi abbia risultati comparabili con una singola sessione di laser a CO2 frazionato nel trattamento della cute fotodanneggiata. Le valutazioni di confronto dell’efficacia clinica hanno mostrato che entrambi i trattamenti non differivano significativamente per quanto riguarda la valutazione clinica dei seguenti criteri: fotoinvecchiamento cutaneo globale, rughe periorbitali, efelidi / melanosi, rughe sulla fronte e cheratosi attiniche. Radical Night Repair ha mostrato un’efficacia non inferiore alla terapia laser come trattamento per la pelle fotodanneggiata, con un profilo di sicurezza migliore. Il prodotto ZO Skin Health a base di retinolo 1% può quindi essere considerato un’opzione sicura ed efficace per il trattamento del fotoinvecchiamento lieve o moderato. ◼︎


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MEDICINA ESTETICA

Dr. Riccardo Forte Perfezionato in Medicina Estetica e Master in Chirurgia Estetica, Docente presso Università degli Studi di Napoli

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ENDOLIFT®: IL PUNTO D’INCONTRO TRA APPROCCIO MEDICO E RISULTATO CHIRURGICO Il dottor Riccardo Forte, utilizzatore di Endolift® da 4 anni insieme al dottor Romano, con il quale vanta una delle maggiori casistiche al mondo, ha perfezionato le linee guide al corretto utilizzo di tale metodica, diventando uno dei più esperti trainer internazionali

empre di più i nostri pazienti ricercano nella Medicina Estetica il raggiungimento del loro ideale di bellezza; non sorprende che un percorso non invasivo sia più allettante, rassicurante e conveniente rispetto a un approccio chirurgico. Per questo motivo, sia i medici che la ricerca biotecnologica investono molte risorse nel continuo perfezionamento e potenziamento delle tecniche non o minimamente invasive. Il paziente, d’altronde, ripone sempre più aspettative nell’approccio medico con l’ambizione di emulare il più possibile risultati chirurgici. Se la Medicina Estetica è sempre stata il riferimento assoluto nelle procedure di miglioramento della qualità della pelle e della cura e prevenzione dell’invecchiamento, così come nelle tecniche di “aumento” tissutale, molto spuntate erano le frecce a disposizione del medico estetico nel perseguire obbiettivi di “riduzione”. Quindi, approcciare la lassità cutanea, così come le adiposità localizzate, comportava spesso risultati modesti, se confrontati alle tecniche invasive. Tutto questo almeno fino a quando l’intuito di due professionisti, i dottori Pier Antonio Bacci e Roberto Dell’Avanzato, supportati dall’esperienza di Eufoton®, azienda specializzata nella ricerca e produzione di tecnologie laser medicali, ha portato alla realizzazione di una nuova tecnica per ottenere il rimodellamento di pelle e grasso: nasce così Endolift®.

LA METODOLOGIA

La sorgente è un laser a stato solido operante con lunghezza d’onda 1470 nm (LASEmaR® 1500), la cui emissione viene applicata direttamente nel tessuto sottocutaneo grazie all’utilizzo di speciali e dedicate microfibre ottiche FTF® (fiber-to-fiber) Eufoton® che, attraversando la pelle con la facilità di un ago, permettono di portare la radiazione laser direttamente a contatto con le strutture di sostegno della pelle (i retinacula cutis), con lo strato più profondo della stessa (il derma) ed eventualmente con il tessuto adiposo, che rappresentano i veri target di tale metodica. La particolare lunghezza d’onda 1470 nm permette di far contrarre i setti, che mantengono la pelle nella posizione corretta, determinando una vera e propria azione “liftante” mentre, contestualmente, si attiva il meccanismo di stimolazione del derma che, generando un effetto di rimodellamento dell’architettura delle fibre di collagene, consente un conseguente “ringiovanimento cutaneo”. L’operatore può modificare la profondità di lavoro della microfibra laser spostandosi dall’ipoderma all’adipe e, con una corretta variazione dei parametri di emissione, può contemporaneamente ottenere anche una riduzione del tessuto adiposo con un effetto “slimming” immediato grazie a una vera e propria laserlipolisi.

LE AREE TRATTABILI

Endolift® può essere eseguito su aree di viso, collo e corpo. Viene oggi considerato il gold standard nel trattamento non invasivo degli inestetismi del profilo mandibolare e del collo, soprattutto quando è presente il cosiddetto doppio mento, ma risulta molto efficace anche nel trattamento 26

della lassità della palpebra inferiore, così come nelle adiposità medie e piccole del corpo, ove permette precisi modellamenti anche di aree difficili come l’interno della coscia, le caviglie e il solco che può presentarsi nel sottogluteo. Tali aree spesso risultano critiche anche per l’approccio chirurgico, in quanto il semplice svuotamento potrebbe aumentare la lassità e peggiorare la situazione. Il laser interstiziale, al contrario, oltre alla lipolisi determina un effetto elasticizzante e tonificante. Rimasi sorpreso quando, ancora alle prime esperienze con Endolift®, cominciai a osservare risultati che non avevano molto da invidiare a tecniche chirurgiche ben più invasive, sia in termini di efficacia che di durata nel tempo. Ovviamente il candidato ideale di tale metodica è un paziente che presenta iniziali segni di cedimento tissutale e adiposità medio-piccole, ove un intervento chirurgico potrebbe essere ancora non indicato; ottime anche le situazioni di pazienti che per motivazioni varie rifiutano l’approccio chirurgico oppure soltanto per un ritocco a perfezionamento di un intervento.

I PROTOCOLLI CLINICI

Ho personalmente contribuito, negli ultimi 4 anni, alla creazione di protocolli clinici specifici per indicazioni cliniche diverse nell’ottica di ottimizzare e standardizzare maggiormente la tecnica, rendendola ancora più efficace e selettiva.


Endolift® non deve essere considerata una metodica traumatica o dolorosa, infatti è eseguibile in assenza di anestesia locale o con il supporto di un sistema di raffreddamento epicutaneo ad aria; in casi particolari di ipersensibilità del paziente o per necessità di utilizzare energie maggiori (ad esempio per adiposità del corpo più voluminose), può essere fatta una leggera anestesia locale che faciliti il trattamento. Le fibre ottiche sono disponibili in due varianti (frontali e radiali) e in calibri diversi, che vanno dai 200 ai 600 micron. Le più delicate (200-300 µm) sono preferite per il trattamento di viso e collo e di solito non necessitano di alcun tipo di anestesia, mentre le 400 e 600 µm sono destinate al corpo ed è più frequente che l’anestesia locale in tale occasione sia preferibile.

RISULTATI E DURATA

Gli effetti collaterali che il paziente può aspettarsi sono temporanei e fugaci e i più frequenti sono la comparsa di eritema e/o di un leggero edema; più raramente può manifestarsi una sensazione di sensibilità alterata (iper o ipoestesia) successivamente al trattamento, con risoluzione spontanea nel corso di pochi giorni. Il paziente subito dopo il trattamento torna indisturbato alla sua routine quotidiana. I risultati sono considerati da molti esperti utilizzatori come i migliori ottenibili grazie a una metodica non invasiva per la quale, al contrario di altre, è sufficiente quasi sempre solo un trattamento. La seduta dura circa 30-40 minuti e i risultati compaiono gradualmente nel corso dei primi due o tre mesi per quanto riguarda l’azione liftante e di

riduzione del tessuto adiposo, mentre il miglioramento della qualità cutanea è costante fino a sei-nove mesi dopo. Endolift® da ormai 15 anni è riuscito ad affermarsi con successo a livello internazionale grazie alla sua non invasività e all’efficacia e stabilità dei risultati: caratteristiche uniche di tale metodica. ◼︎

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L’INNOVAZIONE DI THERMA D.A.S. CON LA PROCEDURA INTRALIFTING

MEDICINA ESTETICA

Dr. Andrea Lazzarotto Specialista in Chirurgia Maxillo-Facciale, esperto in Chirurgia-Medicina Estetica e Anti-Aging - Como, Milano, Udine

T

herma D.A.S. è un’unica piattaforma che combina la radiofrequenza termoregolata endodermica e la tecnologia del plasma; il suo utilizzo, in combinazione e non, permette di migliorare la texture cutanea riducendone la lassità e permettendo il trattamento di inestetismi di viso e corpo. Therma D.A.S. è un dispositivo medico che si struttura in due componenti: - Endo D.A.S.: sfruttando il principio della radiofrequenza termoregolata, agisce a livello sottocutaneo andando a migliorare la texture e a ridurre la lassità cutanea. - D.A.S. ProPlasma: sfruttando la tecnologia del plasma, permette di migliorare la texture cutanea e di eliminare inestetismi di viso e corpo. L’azione congiunta delle due tecnologie, caratterizzate entrambe da una minima invasività, permette di offrire un trattamento completo, che permette di ottenere un progressivo ringiovanimento cutaneo.

ENDO D.A.S.

Endo D.A.S. è una radiofrequenza endodermica termoregolata e la sua funzione si basa sull’emissione di onde elettromagnetiche che provocano un innalzamento controllato della temperatura a livello dermico e ipodermico. L’incremento della temperatura provoca una denaturazione delle fibre collagene (in una percentuale compresa dal 5 al 30%), con la conseguente immediata contrazione delle fibre stesse che si protrae per i quattro-sei mesi successivi. Inoltre, l’incremento della temperatura ha un’azione di stimolazione dei fibroblasti con successiva nuova sintesi di collagene, elastina e acido ialuronico; l’azione sinergica di tutti questi aspetti riduce la lassità cutanea con conseguente “effetto lifting”. L’energia

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Photo Courtesy: Dr. Andrea Lazzarotto

Il dottor Andrea Lazzarotto racconta la sua esperienza biennale con il sistema Therma D.A.S

Esecuzione “ventaglio” a livello del terzo medio e inferiore del volto

trasferita a questa profondità non solo contribuisce alla riduzione delle rughe e al miglioramento della tonicità cutanea, ma permette anche di ridurre il grasso sottocutaneo. Dal punto di vista tecnico, la procedura risulta molto semplice e scarsamente invasiva, tanto da non richiedere particolari forme di anestesia se non una minima anestesia locale nel solo punto di ingresso dove scorre, a livello sottocutaneo, la sonda. Questa particolare sonda, unica ed esclusiva sul mercato, ha solo un centimetro terminale che genera calore; questa viene spostata con movimento retrogrado nella zona di trattamento al fine di coprire interamente tutta l’area interessata. Tipicamente si esegue un “ventaglio” e la durata totale del trattamento è variabile e dipende dall’estensione dell’area che si vuole trattare. La sensazione riferita dalla paziente è quella di calore diffuso; il grado di percezione è variabile ed è influenzato dalla temperatura impostata durante il trattamento, che può avere un range tra i 40° e i 57°C.

D.A.S. PROPLASMA

La funzione D.A.S. ProPlasma si basa sullo sfruttamento della tecnologia plasma (quarto stato della materia creato dalla ionizzazione dei gas naturali presenti nell’aria), in modo non invasivo o minimamente invasivo, con l’obbiettivo di migliorare la texture cutanea e/o eliminare inestetismi del viso e del corpo. Il principio è molto semplice: il plasma generato da D.A.S. ProPlasma sublima gli strati superficiali della cute senza andare a creare ingenti danni termici e l’istantanea sublimazione dei tessuti, con conseguente assorbimento quasi totale dell’energia liberata dal sistema. Ne consegue che il danno termico risulta circoscritto e quindi i fenomeni avversi come dolore e necrosi cutanea risultano estremamente ridotti. Sfruttando questo principio è possibile ottenere gli analoghi effetti positivi del comune laser CO2 come proliferazione dei fibroblasti, stimolazione delle fibre di collagene, angiogenesi, coagulazione e velocizzazione dei processi di guarigione.


Photo Courtesy: Dr. Andrea Lazzarotto

Esecuzione del singolo “ventaglio” a livello della regione submentale

LA PAROLA ALL’ESPERTO

Il dottor Andrea Lazzarotto, Specialista in Chirurgia Maxillo-Facciale, esperto in Chirurgia-Medicina Estetica e AntiAging, ci descrive la sua esperienza con Therma D.A.S. e ci illustra dal punto di vista pratico le varie applicazioni cliniche possibili. Il Dottore ha conosciuto il dispositivo Therma D.A.S. circa due anni fa ed è diventato un dispositivo che utilizza quotidianamente nella sua pratica clinica ambulatoriale, essendo rimasto particolarmente affascinato dalla funzione Endo D.A.S. che gli ha permesso di trattare, con grande successo, la lassità del terzo medioinferiore del volto e del collo. «Di fondamentale importanza è un’attenta valutazione clinica, che permette di identificare l’area meritevole di trattamento e il grado di lassità, al fine di valutare se la paziente è candidabile a questo tipo di procedura ambulatoriale. Una volta identificata l’area che si vuole trattare, la si demarca generalmente disegnando un “ventaglio” e si tracciano le linee lungo le quali si vuole far scorrere la sonda a livello subdermico, generalmente 4-5 linee per ventaglio. La procedura è assolutamente ambulatoriale, previa disinfezione della cute, e si effettua un minimo di anestesia locale solo a livello del punto di inserimento del-

la sonda. Con un ago da 18 Gauge si esegue un foro di ingresso attraverso il quale si va a posizionare la sonda da radiofrequenza monopolare, lunga 7,5 cm con un calibro di 0,8 mm, nel piano tissutale prescelto indicativamente a livello subdermico. Sul dispositivo si imposta la temperatura che si vuole utilizzare durante il trattamento, compresa nel range tra i 40° e i 57°C. Tendenzialmente maggiore è la temperatura applicata, maggiore è l’effetto ottenuto, ma questa deve essere impostata in considerazione della compliance del paziente». «La sonda viene lasciata in posizione per il tempo desiderato, così da raggiungere la temperatura impostata e poi viene retratta. Una volta terminata la procedura, nel punto d’ingresso verrà messa una semplice medicazione a piatto. Per le caratteristiche del dispositivo, oltre a utilizzarlo largamente, come già noto e ampiamente descritto, a livello del terzo medio e terzo inferiore del viso, esso trova sempre maggiormente impiego a livello della regione submetale e del collo». «Il trattamento della regione submentale è una richiesta sempre più diffusa e ho avuto il piacere di notare come un trattamento in questa zona, mediante un singolo ventaglio con un unico punto di accesso, permette di ridurre

Photo Courtesy: Dr. Andrea Lazzarotto

Confronto Pre-Post a un mese da singola seduta a livello del terzo medio-inferiore e regione submentale (52-55°C)

la lassità cutanea, riducendo anche considerevolmente la componente adiposa. Una medicazione compressiva mantenuta in sede per 24 ore permette di ottenere un’ottima adesione tissutale con netto miglioramento del fastidioso “double chin”». «Nel complesso, quindi, stiamo parlando di una metodica mininvasiva che garantisce risultati immediati e duraturi nel tempo, anche con una sola seduta. Grazie alla selettività dei tessuti bersaglio, utilizzando anche temperature elevate, non si corre il rischio di danneggiare le strutture nobili adiacenti. Il trattamento, a distanza di 5-6 mesi, si può ripetere, così da migliorare ulteriormente il risultato e garantire una stabilità dell’esito finale nel tempo. Si tratta dunque di una procedura ambulatoriale, facilmente eseguibile senza la necessità di particolari competenze chirurgiche, che non richiede l’esecuzione di esami pre-procedurali di alcun tipo. Dopo l’esecuzione del trattamento, la ripresa sociale è immediata senza particolari accorgimenti da seguire, se non l’evitare sforzi fisici intensi per le 24 ore successive. Gli ottimi risultati estetici ottenuti anche solo dopo una singola seduta, la facilità della procedura, la sua sicurezza e la possibilità di tornare immediatamente alle proprie attività quotidiane, rappresentano solo alcuni dei vantaggi di questo dispositivo». ◼︎ BIBLIOGRAFIA 1. Görgü M, Gökkaya A, Kizilkan J, Karanfil E, Dogan A. Radiofrequency: Review of literature. Turk J PlastSurg2019;27:62-72. 2. Belenky, Inna & Margulis, Ariel & Elman, Monica & Bar-Yosef, Udi & Paun, Silviu. (2012). Exploring Channeling Optimized Radiofrequency Energy: a Review of Radiofrequency History and Applications in Esthetic Fields. Advances in therapy. 29. 249-66. 10.1007/s12325-012-0004-1. 3. Hiragami F, Motoda H, Takezawa T, et al. Heat shock-induced three-dimensional-like proliferation of normal human fibroblasts mediated by pressed silk.IntJ MolSci. 2009;10(11):4963– 4976. Published 2009 Nov 12. doi:10.3390/ ijms10114963

PER INFORMAZIONI

TECHNOLUX Srl Via Punta Licosa, 19 - 20156 – Milano www.technolux.it

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MEDICINA ESTETICA

Dr. Augusto Pinazzi Country Manager Hyalual Italia

A

ottobre 2020 sono stati presentati sul mercato italiano nuovi Dispositivi Medici classe III CE0373 prodotti da Diaco Biofarmaceutici srl, Trieste: 1. Alexa Volume, Alexa Medium e Alexa Smooth – acido ialuronico cross-linkato. 2. Perfoskin Complex – microneedling con redermalizzante (acido ialuronico e acido succinico).

La forma nativa di HA utilizzata nei filler Alexa è di origine biosintetica (i batteri dello streptococco zooepidemico producono ialuronato) con il più alto grado di purificazione, per la massima sicurezza e risultati prevedibili di correzione volumetrica. Il processo di reticolazione avviene per reazione tra HA+H20 e BDDE, con un residuo <1 ppm, ovvero due volte più sicuro dei requisiti FDA. Alexa sono filler dermici a base di acido ialuronico monofasico reticolato. La tecnologia di produzione di Alexa sfrutta i gel monofasici e bifasici. Dopo aver completato il processo di reticolazione, la rete macromolecolare viene tagliata in particelle di varie dimensioni, creando una linea di prodotti distintivi adatti a diverse indicazioni: • Alexa Smooth 15 mg/ml (dimensione particelle 300µ), per il riempimento efficace delle rughe superficiali di fronte e glabella, area temporale, solco nasolacrimale, collo e braccia e area periorale. • Alexa Medium 17,5 mg/ml (dimensione particelle 600µ), per il miglioramento naturale delle labbra (correzione del solco nasolacrimale e delle pieghe nasolabiali). • Alexa Volume 20 mg/ml (dimensione particelle 800µ), per rughe profonde e correzione volumetrica dei contorni del viso. La stabilizzazione del filler Alexa, 30

DUE NOVITÀ INTERESSANTI: ALEXA E PERFOSKIN COMPLEX Lo Hyalual Institute, fondato in Svizzera nel 2007 e in forte crescita nel mercato italiano, ha lanciato a ottobre alcuni prodotti interessanti per il ringiovanimento cutaneo con un sistema tampone per la purificazione (Fig.1), raggiunge la massima stabilità fisiologica dell’idrogel con un pH tra 7,2 e 7,4 e l’osmolarità dei filler Alexa è vicina ai valori fisiologici (≈300 mOsm/ kg): questo mi assicura l’assenza di sensazioni spiacevoli e dolorose durante l’iniezione e nessuna reazione infiammatoria nell’area di iniezione, riducendo così il rischio di edema del paziente.

EFFICACIA CLINICA

In uno studio di efficacia clinica e di sicurezza sui filler Alexa sono state coinvolte sedici pazienti di sesso femminile con un’età compresa tra i 25 e 65 anni. Le aree di correzione sono state solchi nasolacrimali, labbra, zigomi e mento. Nel 100% dei pazienti esaminati tramite ultrasuoni, sono stati riscontrati frammenti sottocutanei del gel Alexa (Fig. 2). La loro posizione negli strati epidermici e ipodermici della pelle era definita in modo chiaro e sono rimasti per più di sei mesi nei tessuti. Inoltre, gli ultrasuoni hanno mostrato lesioni non fibrotiche nel 100% delle pazienti, dimostrando un elevato profilo di sicurezza. La nuova siringa dei filler Alexa fa-

Fig. 1: tecnologia di produzione Alexa

cilita il test di aspirazione e il luer lock monopezzo assicura il blocco dell’ago al 100% per un’iniezione sicura.

PERFOSKIN COMPLEX

Altra novità molto interessante, perché quasi unica sul mercato, è Il Perfoskin Complex, che unisce i vantaggi del classico microneedling all’effetto riparatore della redermalizzazione. Il Perfoskin Complex si basa sulla stimolazione degli strati cutanei della pelle per produrre un forte effetto anti-aging. La stimolazione tramite aghi cutanei porta alla riorganizzazione delle vecchie fibre di collagene e alla produzione di nuovo collagene, elastina e riattivazione del microcircolo, il tutto con un effetto di rafforzamento della cute e a supporto dei processi naturali di rivitalizzazione della pelle. Con il Perfoskin Complex si può trattare viso, collo, décolleté e corpo (pelle del corpo senza tono e invecchiata, smagliature, cicatrici incluse quelle post-acne, iperpigmentazione di diversa eziologia, rughe profonde e superficiali, cellulite). Durante il microneedling viene rilasciato un redermalizzante a base di acido ialuronico al 0,55% e acido succinico all’1,6%. La redermalizza-


zione è una procedura di ringiovanimento cutaneo che, a differenza di altre procedure di ringiovanimento, agisce su tre livelli diversi: 1. Contribuisce alla regolazione dei processi biochimici delle cellule. 2. Ripristina l’equilibrio idrico. 3. Contribuisce a bloccare attivamente i radicali liberi. L’acido ialuronico ad alto peso molecolare (2,5 mln Da) presente nei prodotti Hyalual ripristina e mantiene l’equilibrio idrico, contribuisce alla sintesi delle proteine strutturali principali, fornisce supporto meccanico ai tessuti e assicura un effetto molto più durevole nel migliorare la qualità della pelle. L’acido succinico è un componente naturale presente in tutte le cellule del corpo ed è un elemento fondamentale del ciclo di Krebs, in cui glucosio, acidi grassi e amminoacidi vengono ossidati per produrre energia chimica utilizzabile sotto forma di ATP. In pratica, l’acido succinico blocca l’azione dei radicali liberi con un effetto antiossidante, prevenendo

Fig. 2: US Esaote, sei mesi dopo la procedura

così l’invecchiamento cutaneo e migliorando la qualità della pelle; aiuta a ripristinare l’attività fisiologica delle componenti strutturali della cute; modula il processo di pigmentazione mediante la chelazione degli ioni di rame (centro attivo della tirosinasi) esercitando un effetto “sbiancante” e riducendo l’iperpigmentazione (blocca meccanicamente la produzione di melanina) [2]; aiuta a migliorare la qualità

della struttura della matrice extracellulare, contribuisce a normalizzare la microcircolazione, il drenaggio linfatico e lo scambio di energia cellulare. ◼︎ BIBLIOGRAFIA 1. Rayahin JE et al. Biomater Sci Eng. 2015; 1(7):481-493. 2. Berezovsky V.A et al. Ukrainian Journal of Dermatology, Venereology, Cosmetology 2011; 3: 9-14.

NOVITÀ 2020 ACIDO IALURONICO CROSS-LINKATO

MICRONEEDLING CON RILASCIO DI ACIDO IALURONICO E ACIDO SUCCINICO

Diaco Biofarmaceutici s.r.l. - via Flavia 124, 34147 - Trieste - Italy - www.hyalual.it - email: info@hyalual.it - N° VERDE: 800129780 -

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POLINUCLEOTIDI ALTAMENTE PURIFICATI PN-HPT™

MEDICINA ESTETICA

Dr.ssa Giulia Cattarini Mastelli Specialista in Dermatologia e Venereologia Direttore Medico Mastelli S.r.l.

I

Polinucleotidi Altamente Purificati (PN-HPT™) sono macromolecole derivate dal processo di estrazione e purificazione del DNA da gonadi di pesce. La procedura di estrazione, unica e soggetta a segreto industriale [1], è stata alla base dello sviluppo di dispositivi medici di classe III che si sono dimostrati efficaci nella guarigione delle ulcere venose degli arti inferiori [2], nella prevenzione della genesi di cicatrici ipertrofiche e cheloidee [3], nella capacità non solo di attivare i fibroblasti, ma anche di stimolarne la crescita e il trofismo tissutale [4]. Le caratteristiche reologiche di igroscopicità e induzione dell’idratazione immediata, seguite poi da un’azione trofica successiva [5], hanno aperto la via per lo sviluppo di dispositivi medici di classe III a base di Polinucleotidi Altamente Purificati (PNHPT™) in Medicina Estetica. Dallo sviluppo clinico al raggiungimento di Consensus nel Collegio Italiano delle Società Scientifiche di Medicina Estetica (SIME, AGORÀ, SIES). I dispositivi medici di classe III a base di Polinucleotidi HPT™ si sono negli anni dimostrati efficaci e sicuri nel ringiovanimento cutaneo del viso e del corpo. Nel viso, uno studio del 2016 [6] ha dimostrato un marcato miglioramento nella dimensione e nel numero dei pori cutanei in soggetti di 30 anni, mentre nei soggetti con età superiore ai 40 anni si sono verifcati significativi miglioramenti nel tono della pelle, nella rugosità e nei cedimenti cutanei. Un altro studio del 2007, svolto su 143 soggetti che si sono sottoposti a biorivitalizzazione di viso collo e decolleté, ha mostrato significativi miglioramenti nell’elasticità cutanea e nell’idratazione, unitamente a un elevato livello di soddisfazione sia da parte dei pazienti che dei clinici.

Il Priming cutaneo come strategia di preparazione profonda del derma, propedeutica a successive procedure in Medicina Estetica I polinucleotidi si sono anche rivelati efficaci nel trattamento dell’alopecia femminile non androgeno dipendente [7] e nel trattamento delle lassità cutanee delle braccia [8] e nelle smagliature [9]. Ogni pubblicazione fino al 2020 disponibile forniva protocolli di approccio al distretto cutaneo che veniva interessato dal trattamento, ma dopo dodici anni dal lancio del primo dispositivo medico di Classe III in Medicina Estetica, l’esigenza di fornire protocolli dettagliati e strutturati per l’utilizzo dei PN-HPT™ in Medicina Estetica era forte.

IL METODO

Un Board di otto esperti, con elevata esperienza nel ringiovanimento e nella rivitalizzazione cutanei, ha integrato le migliori evidenze disponibili con il proprio giudizio clinico partendo dalla revisione della letteratura, con focus speciale sulla rivitalizzazione cutanea, per discutere poi face to face i benefici e i meriti dei PNHPT™, al fine di elaborare un questionario strutturato su risposta multipla riguardante le comuni pratiche dei trattamenti estetici con i polinucleotidi HPT™. Il questionario è stato compilato da 40 esponenti delle tre società scientifiche di Medicina Este-

tica e il Board si è di nuovo riunito per analizzarne i risultati ed elaborare la pubblicazione finale di Consensus [1].

I RISULTATI

Le iniezioni intradermiche di Polinucleotidi-HPT™ sono raccomandate dal Board per un utilizzo efficace e in sicurezza nell’ambito dei trattamenti di Medicina Estetica volti al ringiovanimento, alla rivitalizzazione, alla tonificazione della cute del viso e anche del corpo. Le iniezioni intradermiche di PN-HPT™ normalizzano l’ambiente fisiologico e ricostituiscono l’efficienza fibrocitaria (Tabella 1).

IL PROTOCOLLO DI PRIMING

I PN-HPT™, grazie alla loro attività di innesco della riattivazione dei fibroblasti [4], agiscono come Priming, ovvero come promotori di una più forte e più veloce risposta a un secondo stimolo di rivitalizzazione cutanea. I PN-HPT™ sono da considerarsi promotori della preparazione di fondo del tessuto, prima dell’esposizione a successivi altri trattamenti, per raggiungere migliori risultati estetici finali. Il trattamento di Priming con PN-HPT™ andrebbe effettuato prima di altre strategie di trattamento quali l’utilizzo di strumentazioni laser o che emettono altre fonti di energia/luce,

Tabella 1 33


o prima di effettuare sedute di filler, peeling, needling o interventi di chirurgia (Grafico a destra). Dati preliminari di uno studio tuttora in corso, confermano come il trattamento con PN-HPT™ Priming prima di esporre le pazienti a Filler con Acido Ialuronico Cross Linkato abbiano dato migliori risultati sulla correzione della profondità delle rughe nasolabiali e sul mantenimento della correzione a 3 e 6 mesi post trattamento rispetto al solo trattamento con Acido Ialuronico Cross Linkato [10].

LE TECNICHE INIETTIVE

La tecnica d’elezione è quella a microponfi, molto precisa nel raggiungere lo strato dermico. L’ago viene fatto avanzare molto lentamente e una pressione costante viene applicata sullo stantuffo fino al comparire di una piccola papula bianca sottocutanea (Tabella 2). Alcuni specialisti, specificamente per il contorno occhi, hanno anche indicato di optare per l’utilizzo della microcannula (ago 27G, 40 mm), così da poter distribuire il prodotto uniformemente e in modo omogeneo sotto la palpebra inferiore e nel canto laterale.

UTILIZZO COMBINATO

Oltre all’utilizzo sequenziale dei PNHPT™, il Board ha supportato l’utilizzo combinato dei polinucleotidi assieme all’Acido Ialuronico nello stesso dispositivo, per fornire nella stessa seduta idratazione e stimolazione dermica in modo congiunto e sinergico [4]. Numerose esperienze pubblicate hanno inoltre sostenuto l’utilizzo dei PN-HPT™ in combinazione con radiofrequanza [11], Carbossiterapia [12] e Laser CO2 [9]. I polinucleotidi HPT™ si dimostrano quindi valida strategia di innesco e sostegno della rivitalizzazione del derma, sia nel Priming che nell’approccio combinato con altre tecniche della Medicina Estetica. ◼︎ BIBLIOGRAFIA 1 Cavallini M, Bartoletti E, Maioli L et al. Consensus report on the use of PN-HPT™ (polynucleotides highly purified technology) in aesthetic medicine. J Cosmet Dermatol. 2020; 00:1–7. https://doi.org/10.1111/jocd.13679. 2 De Caridi G, Massara M, Acri I, Zavettieri S, Grande R, Butrico L, de Franciscis S, Serra R.

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Grafico Trophic effects of polynucleotides and hyaluronic acid in the healing of venous ulcers of the lower limbs: a clinical studyInt Wound J. 2016 Oct;13(5):754-8. 3 Klinger M, Forcellini D, Cornegliani G, Maione L. Trattamento topico delle cicatrici – Come prevenire l’iperproliferazione connettivale Hi Tech Dermo 2011; 53-55. 4 Guizzardi S, Uggeri J, Belletti S, Cattarini G. Hyaluronate increases polynucleotides effect on human cultured fibroblasts Journal of Cosmetics, Dermatological Sciences and Applications, 2013, 3, 124-128. 5 Vanelli R, Costa P, Rossi SM, Benazzo F. Efficacy of intra-articular polynucleotides in the treatment of knee osteoarthritis: a randomized, double-blind clinical trial. Knee Surg Sports Traumatol Arthrosc. 2010;18(7): 901-7. 6 Park KY, Seok J, Rho NK, Kim BJ, Kim MN. Long Chain polynucleotide filler for skin rejuvenation: efficacy and complications in five patients. Dermatol Ther. 2016; 29:37-40. 7 Gianfaldoni R, Gianfaldoni S, Nannipieri A, Lotti T. A polynucleotide-based product to treat female hormonal hair loss. Prime July/August 2014;4(5): 30-36.

Tabella 2

8 D’Aloiso M.C. Efficacia della biorivitalizzazione con gel fluido intradermico di polinucleotidi nel trattamento della lassità cutanea delle braccia. La Medicina Estetica 2016; 40(2):102107. 9 Matera G., Dodici N., Raichi M. Improving on laser: biorevitalization of stretch marks, the polynucleotides infiltrations combined with CO2 laser option Aesthetic Medicine / Volume 6 / Nº2 / April - June 2020. 10 Araco A. Studio prospettivo split face sull’efficacia clinica e la sicurezza di PolinucleotidiHPT™ e Acido Ialuronico ad alto peso molecolare crosslinkato per la correzione dei solchi naso genieni Agorà 2020, 22 Congresso Internazionale di Medicina Estetica, Milano 15-17 Ottobre 2020. 11 Cavallini M, Papagni M. Long Chain Polynucleotides Gel and Skin Biorevitalization. International Journal of Plastic DermatologyISPLAD. 2007; 3(3): 27-32. 12 Palmieri I. P. L’utilizzo della Carbossiterapia e dei PN-HPT™ per l’atrofia vulvovaginale menopausale Agorà 2020, 22 Congresso Internazionale di Medicina Estetica, Milano 15-17 Ottobre 2020.


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Intervista al Dr. Salvatore Fundarò Specialista in Chirurgia Generale, Chirurgia Plastica Direttore Sanitario MultiMed

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Multimed risolve i problemi Un Poliambulatorio che vanta strutture all’avanguardia, con una naturale vocazione alle Medicina e alla Chirurgia Estetica, all’interno del quale tutti possono trovare la giusta risposta: anche i medici in cerca del meglio per i loro pazienti

mmettiamolo: l’emergenza da Covid-19 ha rischiato di far passare in secondo piano tutto il resto, come se non vi fossero altre patologie al di fuori del tristemente famoso Coronavirus. Questo – per quanto legato a un’emergenza grave e sovranazionale – è un concetto sbagliato e i medici lo sanno. Man mano che ci si allontana dai picchi della pandemia, è giusto riportare la questione sanitaria alle sue dimensioni pre-crisi. Non solo strutture Covid, quindi, ma anche luoghi dove la salute quotidiana possa trovare le giuste soluzioni. In quest’ottica, riveste un ruolo di grande importanza il Poliambulatorio Multimed, che da qualche anno affianca l’attività della Scuola CPMA-VALET in sinergia con la società scientifica SIES. Il Poliambulatorio & Day Surgery Multimed è un centro d’eccellenza, all’avanguardia per funzionalità e disponibilità, sorge a Bologna su una superficie di oltre 500 mq e dispone di attrezzature di ultima generazione e impiantistiche aggiornate per garantire comfort e sicurezza ai propri pazienti e ai professionisti che lì prestano la loro opera. Struttura dotata di ambulatori specialistici e Day Surgery, predisposta quindi per effettuare interventi chirurgici in regime di ricovero giornaliero in anestesia locale, loco-regionale o generale che consente quindi un precoce ritorno al proprio ambiente familiare, riducendo al minimo il disagio generato dall’ospedalizzazione. All’interno di Multimed, le aree specialistiche prevalenti sono Medicina e Chirurgia Estetica, Flebologia, Oculistica (Chirurgia della cataratta), Dietologia e alimentazione

personalizzata, Dermatologia, Ginecologia, Ortopedia. Essendo nato secondo i moderni concetti di Medicina e Chirurgia, il Poliambulatorio Multimed non solo dispone di tutte le soluzioni più innovative sul mercato, ma è aperto a ulteriori professionalità eventualmente interessate a utilizzare la struttura per offrire ai propri pazienti un trattamento all’avanguardia. Multimed ha la propria sede in posizione comoda ai maggiori servizi pubblici. Facilmente raggiungibile dalla Stazione Centrale, dalla Tangenziale e dalla viabilità ordinaria, il Poliambulatorio Multimed offre ai propri visitatori un ampio parcheggio riservato. Ne parliamo con il direttore sanitario, il dottor Salvatore Fundarò.

Dottor Fundarò, quali sono i fiori all’occhiello del Poliambulatorio Multimed? «D’acchito mi verrebbe da dire che l’intera struttura è un fiore all’occhiello, perché è stata pensata e realizzata secondo criteri all’avanguardia. Dovendo scegliere, parlerei della sala operatoria e dell’organizzazione per preparare il paziente. Anche in tempi di Covid questa organizzazione è stata perfetta: ci siamo adeguati alle nuove normative, coniugandole con quello che definirei un “gold standard”. La cura della sicurezza del paziente prima del ricovero, durante l’intervento e nel periodo – seppur breve – di degenza, per noi è fondamentale. Infine, mi piace sottolineare la professionalità dei medici che frequentano Multimed: in questo senso, la collaborazione con la Scuola CPMA-VALET-SIES è la migliore garanzia che offriamo ai nostri pazienti».

Le porte di Multimed sono aperte anche a professionisti che non hanno a disposizione una struttura così ben dotata: che cosa deve fare un medico per iniziare un rapporto di collaborazione con voi? «Il medico che cerca supporto, all’interno di Multimed trova strutture all’avanguardia e un’organizzazione sanitaria già ben rodata. I liberi professionisti di Bologna e dintorni che cercano un appoggio ambulatoriale o chirurgico in day hospital, per trattare al meglio i propri pazienti, pur senza disporre di un ambulatorio ben strutturato, possono mettersi in contatto con noi per verificare la disponibilità delle nostre strutture nel periodo che interessa loro».


Avete la necessità di appoggiarvi ad una struttura di Day surgery a Bologna? MultiMed, il poliambulatorio del Gruppo VALET, mette a disposizione i propri spazi, il personale, l’esperienza e l’entusiasmo che state cercando... ZIONI A M R O F PER IN orini NI: na.it M MAZIOlo g ed ER INFORe LetizPia o b d a teri Multim re m g i e t S l i u n ri o Mm ia@ tizfo Lein logna.it o2 d.b6 e8 lt2im mu 0 @1 . info5 3 2 Tel: 0 Tel: 051 32.08.6


2° CONGRESSO INTERSOCIETARIO Società Italiana di FleboLinfologia

Società Italiana di Flebologia Clinica e Sperimentale

sclerotherapy.it

Associazione Flebologica Italiana

E E TH V A S ATE D

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Segreteria Organizzativa VALET Conference - Via dei Fornaciai, 29/b - 40129 Bologna | Tel. 051 63.88.334 | 051 02.16.405 | www.valet.it • congresso@valet.it

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AFI - Associazione Flebologica Italiana - P.zza Caduti di Pian d’Albero, 20 - Figline Incisa Valdarno (FI) | info@associazioneflebologicaitaliana.it

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MEDICINA ESTETICA

Allergan Aesthetics Ricerca & Sviluppo

LA NUOVA ALLERGAN AESTHETICS, DA 30 ANNI IMPEGNATA NELLA RICERCA SULLA MEDICINA ESTETICA

Al fianco di quanti desiderano migliorare la qualità della propria vita anche grazie a un’immagine di se stessi in cui riconoscersi e che dia benessere psicofisico. Ricerca scientifica, corretta informazione e innovazione sono i pilastri di questa azienda, impegnata nell’elevare la Medicina Estetica al campo medico scientifico che le spetta

O

ggi, in un mondo iperconnesso, i contatti e le relazioni quotidiane si sono moltiplicati e c’è una maggiore attenzione al proprio aspetto. Da una ricerca di mercato globale commissionata da Allergan Aesthetics, ad esempio, è emerso che l’86% degli intervistati ritiene importante il modo in cui si appare agli altri per raggiungere una dimensione di equilibrio e positività, e l’87% è convinto che esistono soluzioni concrete per ottenere un’immagine migliore di se stessi. La Medicina Estetica può aiutare a offrire una soluzione a queste esigenze eliminando quel velo di stanchezza ed eccessivo stress dal volto, migliorando la qualità della pelle, sconfiggendo una volta per tutte i cuscinetti adiposi. Ma da dove cominciare? Rivolgersi a medici specializzati e adeguatamente formati ponendo loro le corrette domande, affidarsi a mani esperte dando fiducia a prodotti di qualità è sicuramente il primo passo per ritrovare sicurezza in se stessi e migliorare la qualità della propria vita.

UN NUOVO LOGO CHE RISPECCHIA IL CAMBIAMENTO RECENTE

Allergan Aesthetics, presente in 86 Paesi con 4.000 dipendenti, produce, sviluppa e commercializza un portfolio di marchi e prodotti leader nel settore della Medicina Estetica per il trattamento del viso, del corpo e la cura della pelle. Dall’8 maggio

scorso, Allergan fa parte del Gruppo AbbVie e l’Azienda ha assunto una nuova identità e un nuovo logo: Allergan Aesthetics. Eccellenza, impegno costante nella continua ricerca scientifica, formazione e innovazione: la nuova Allergan Aesthetics è tutto questo per offrire qualità e sicurezza ai propri clienti e avere un impatto positivo sulla qualità della vita di ciascuno. Secondo recenti ricerche di mercato, il 45% degli intervistati ritiene che prevenire i segni dell’invecchiamento sia la prima motivazione che li spinge a considerare un trattamento di medicina estetica.

Numero che giustifica l’abbassamento dell’età media in cui per la prima volta ci si rivolge a un medico di Medicina Estetica, ossia 36 anni. Centrale è pertanto l’attenzione a ricerca e sviluppo - in cui Allergan ha investito per tutti i suoi prodotti, solo nel 2019, circa 1.8 miliardi di dollari - senza dimenticare innovazione, formazione e collaborazione con la comunità medica a livello globale. A questo proposito, attraverso Allergan Medical Institute® (AMI), l’Azienda è in grado di fornire formazione continua alla classe medica, grazie alla collaborazione di esperti riconosciuti a livello inter-

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VISO: TRATTAMENTI CON FILLER INIETTABILI A BASE DI ACIDO IALURONICO E FARMACI MIORILASSANTI A BASE DI TOSSINA BOTULINICA Il sogno di un viso ringiovanito, ma che mantiene un aspetto naturale: Allergan Aesthetics produce filler dermici a base di acido ialuronico crosslinkato con tecnologia Vycross adatti, a seconda della tipologia scelta, a trattare volto, mani, décolléte, collo. Con l’avanzare dell’età, tutti siamo soggetti a perdere elasticità e compattezza della pelle, si formano rughe sottili nel contorno occhi, solchi profondi ai lati del naso, le labbra si assottigliano, il contorno della mandibola diventa meno netto e definito. I filler a base di acido ialuronico crosslinkato aiutano a risolvere queste esigenze, assicurano risultati naturali dal momento che si integrano con il tessuto sottocutaneo. I risultati dei trattamenti sono variabili a seconda della tipologia del filler utilizzato e in generale la soddisfazione dei pazienti è molto elevata. Ovviamente, i risultati possono variare da paziente a paziente e la tecnica utilizzata dal medico esperto è fondamentale per assicurare questi risultati naturali. Per le rughe del volto presenti nella parte alta del viso esistono anche trattamenti farmacologici miorilassanti a base di tossina botulinica. A differenza dei filler, che hanno una funzione riempitiva, questi ultimi attenuano la contrazione dei muscoli responsabili della mimica facciale prevenendo la formazione di nuove rughe e migliorando l’aspetto di quelle esistenti.

nazionale. Tra gli obiettivi primari di Allergan Aesthetics continua a esserci la corretta comunicazione con chi si avvicina alla Medicina Estetica. Fondamentale per orientarsi nella fase di consulto con il medico, infatti, è porre le domande corret-

te per un approccio consapevole al trattamento. Ricevere informazioni e chiarimenti, a partire, ad esempio, dalle differenze tra la Medicina e la Chirurgia Estetica. Allergan, in modo innovativo, ha introdotto il concetto di “attributi emozionali”

CORPO: ALLERGAN AESTHETICS E LA CRIOLIPOLISI Fare la dieta o esercizio fisico, soprattutto dopo un periodo in cui si è esagerato con le calorie, è ormai un’esperienza comune. Ma la silhouette non sempre ne esce migliorata, perché si potrebbe dimagrire in alcune zone (per esempio le culotte de cheval) e non nella parte superiore del corpo, o viceversa. I risultati possono non essere soddisfacenti. Una soluzione a questa esigenza la può offrire la criolipolisi, una tecnologia che congela il grasso in eccesso per eliminarlo in modo naturale. La criolipolisi di Allergan Aesthetics è basata su una tecnologia valutata scientificamente, certificata in Europa (CE) e approvata anche dalla Food and Drug Administration americana (FDA), che permette di eliminare definitivamente gli antiestetici cuscinetti adiposi. Un approccio avanzato che, senza chirurgia e invasività, aiuta a ottenere un aspetto più definito e armonioso. Il metodo della criolipolisi si chiama “frozen” e, attraverso un raffreddamento localizzato, controllato e testato clinicamente, congela le cellule di grasso sottocutaneo che verranno eliminate in modo naturale dall’organismo. I risultati sono definitivi, dal momento che le cellule adipose non si riformano nella zona trattata.

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nella fase del consulto. Il medico approfondisce con la paziente quali emozioni negative nota sul suo volto: un’eccessiva lassità, stanchezza o un volto che tende a mostrare segni di tensione. È evidenziando queste emozioni negative che il medico traccia un piano di trattamento specifico per la singola paziente.

BEAUTY TALKS: INFORMARE VIA SOCIAL

Ed è in questa direzione che, oggi, nasce Beauty Talks, il primo progetto di video storytelling di Allergan Aesthetics dedicato al mondo del benessere a 360 gradi. Attraverso un approccio positivo e consapevole, si discute di benessere e fiducia in se stessi con il supporto di professionisti qualificati. Ciascuno di loro, nei brevi video per i canali Instagram e Facebook di Allergan Beauty e Allergan Crio, racconta la bellezza ma anche l’autostima e l’importanza di stare bene in modo olistico, fornisce il proprio personale contributo alla riscoperta della bellezza, all’analisi di come essa sia cambiata nel corso degli anni, alla percezione diversa che se ne ha nel tempo. ◼︎


Per il trattamento del del terzo terzo inferiore inferiore del delvolto, volto, un nuovo gel strutturale strutturale progettato progettato per permodellare modellare e definire l'area del mento mento ee della della linea lineamandibolare. mandibolare.1–31–3

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DIVISIONE DIDATTICA

L’eccellenza bolognese nell’aggiornamento e la formazione del Medico Scelgo CPMA, la Scuola di Bologna perché… … Negli ultimi quarant’anni ha formato ottimi medici provenienti da tutta Italia … La Scuola di Medicina e Chirurgia Estetica è strutturata in moduli didattici tematici …O gni modulo è composto da corsi monotematici teorico-pratici di immediato apprendimento …U na volta usciti dall’aula, si riescono ad applicare in ambulatorio le tecniche imparate …P osso decidere di frequentare l’intero modulo tematico o il singolo corso monotematico … I corsi si tengono nel week-end e non intralciano la mia attività professionale

Scelgo Medicina e Chirurgia Estetica perché… … È il settore che ha ancora oggi i maggiori margini di diffusione … I pazienti non sono “malati”, ma persone che desiderano stare bene con loro stessi … Non devo stravolgere la mia attività abituale per ampliare i miei orizzonti … La gente vuole sempre più spesso eliminare gli inestetismi … Anche nei momenti di crisi, questo segmento ha continuato a crescere … Posso coniugare nel mio ambulatorio il Bene e il Bello


Procedure di Medicina e Chirurgia Estetica in Italia (stima annuale 2019 statistiche SIES)

1000000 800000 600000

800000 700000 600000 500000 400000

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300000 200000 100000 0

Procedure complessive: 1.045.000 nel 2018 | 1.115.000 nel 2019

I nostri PARTNERS La Scuola CPMA, nel 2020, si è avvalsa del contributo non condizionante delle seguenti aziende:

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CMYK 100 91 25 15

Aggiornato al 9 dicembre 2020

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ECCO PERCHÉ È UTILE FREQUENTARE UN CORSO DI TECNICHE LASER

MEDICINA ESTETICA

Prof. Domenico D’Angelo

Skin Laser Clinic Perf.to in Chirurgia Ambulatoriale Perf.to in Flebologia Membro del Comitato Scientifico SIES Docente CPMA VALET - Bologna

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Eseguita la diagnosi, il medico si trova a dover fare spesso i conti con una moltitudine di regolazioni a cui, se non già esperto, non è avvezzo: fluenza, potenza, durata di impulso, raffreddamento, lunghezza d’onda appropriata. Noi vi spieghiamo come muovervi...

e tecnologie in Medicina Estetica sono una realtà nota e rispondono egregiamente alle domande che il paziente pone al suo medico: eliminare o allontanare la necessità dell’atto chirurgico. La tecnologia laser, in particolare, viene proposta come “best solution” nei centri più avanzati, quelli che possono permettersi di spendere maggiormente e avere il meglio per trattare peli superflui, lesioni pigmentate e vascolari a manifestazione cutanea, processi sinergici di aging cutaneo viso e corpo, cicatrici, rimozione tatuaggi, ecc. Una delle molteplici finalità del corso è quella di permettere al medico che vuole approcciarsi a questo tipo di percorso terapeutico nella sua vita professionale di operare al meglio con apparecchiature medicali certificate e di conoscere le ultime novità in campo laseristico mondiale, escludendo argomenti non avallati dalla Evidence Based Medicine e non supportati da riferimenti bibliografici ufficiali nella letteratura mondiale, prestando attenzione sia al decorso e alla cura post-operatoria, sia a quelli che possono essere gli effetti collaterali o avversi (importantissima è soprattutto la gestione della fase pre-operatoria). Benché infatti tali apparecchiatu-

re debbano essere sempre corredate da parametri di trattamento che ne facilitino l’impostazione d’uso, non va mai dimenticato che alla base di un risultato ottimale e sicuro va sempre messa al primo piano una corretta diagnosi.

PROCEDURE DIAGNOSTICHE E TERAPEUTICHE

In base alle diverse patologie, verranno quindi prese in esame tutte le procedure diagnostiche e terapeutiche, in modo da creare una pianificazione degli interventi da effettuare sui pazienti. Fondamentale, infatti, è l’esatta scelta dei vari parametri di trattamento per ogni problematica patologica o estetica. Eseguita la diagnosi, il medico si trova a dover fare spesso i conti con una moltitudine di regolazioni a cui, se non già esperto, non è avvezzo: fluenza, potenza, durata di impulso, raffreddamento, lunghezza d’onda appropriata... Anche le migliori aziende laser non riescono a condensare nel solo manuale d’uso tutte le indicazioni necessarie per la corretta esecuzione dei vari trattamenti. Sono tante, infatti, le variabili che pesano sull’utilizzo del laser, anche quando viene eseguito lo stesso tipo di trattamento, ma su due regiocorso teorico-pratico

TECNICHE LASER PERCORSO BASE PROPEDEUTICO DIDATTICA A CURA DI: Dr. Fabio Marini e Dr. Domenico D’Angelo DATA DEL CORSO: aprile 2021 ECM: 20 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it

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ni anatomiche o su due pazienti differenti, per cui capita che il medico perda entusiasmo nella metodica, ripiegando su soluzioni alternative ma molto meno efficaci. Il corso serve proprio a ridurre il tempo di apprendimento del corretto utilizzo dell’apparecchiatura: vengono chiariti gli aspetti teorici e tecnici da riconosciuti esperti del settore, spiegati trucchi “segreti” circa le corrette modalità di trattamento. Si può assistere a sedute laser in diretta e anche toccare con mano la metodica, imparare come combinare la tecnica laser con altre che si hanno a disposizione, scambiare informazioni con utilizzatori esperti, chiarire aspetti tecnici con i rappresentanti delle aziende, affrontare e risolvere la gestione fiscale di tali apparecchiature. Non meno importante, il mettere a disposizione dei corsisti dispositivi audiovisivi, oltre alla possibilità importante di poter frequentare gli ambulatori dei docenti per continuare la loro formazione professionale. ◼︎


MEDICINA ESTETICA

Dr. Francesco Marchetti Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica Ph.D. in Anatomia, Dermatologia e Chirurgia Plastica Roma - Milano - Lugano - Dubai

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LESS IS MORE! APPROACH: 2.4 O 3.6? ACIDO IALURONICO: AD OGNI ETÀ, LA GIUSTA QUANTITÀ

utti ne parlano, pochi lo conoscono, ancora meno sanno cosa sia veramente. L’acido ialuronico oggi è pubblicizzato e commercializzato in sieri, compresse, creme e fillers, ma quando e come è veramente efficace? E soprattutto, a quale età iniziare a utilizzarlo? L’acido ialuronico, elemento chiave del tessuto connettivo nella cute e in altri organi, funge da riempitivo degli spazi intercellulari, dona supporto metabolico e contribuisce al mantenimento del turgore e della struttura per lo scheletro del tessuto. Il progredire degli anni comporta un graduale ma costante impoverimento del contenuto di acido ialuronico che, insieme alla degradazione dell’elastina e delle fibre di collagene, causa la perdita di tono e luminosità del tessuto cutaneo e la formazione delle rughe.

Oggi è pubblicizzato e commercializzato in sieri, compresse, creme e fillers, ma quando e come è veramente efficace? E soprattutto, a quale età iniziare a utilizzarlo? GIUSTA CONCENTRAZIONE

Ristabilire la giusta concentrazione di acido ialuronico dei tessuti cutanei e sottocutanei e migliorare la qualità della pelle oggi è possibile grazie ai protocolli FIllmed, principalmente suddivisi in due classi: trattamenti di rigenerazione e biorivitalizzazione con mix di acido ialuronico non reticolato e ingredienti essenziali (aminoacidi, vitamine, minerali, antiossidanti) uniti a fillers con minore G prime e trattamenti con fillers ad acido ialuronico reticolato della gamma ART FILLER®. I protocolli Fillmed forniscono allo specialista la possibilità di migliorare la “skin quality” grazie all’utilizzo di NCTF® e SKIN PERFUSION e di contrastare l’aging del volto utilizzando l’ampia gamma degli ART FILLER® a tecnologia TRI-HYAL®. Caratteristica distintiva dei protocolli Fillmed è

quella di permettere una correzione naturale e senza distorsioni, tanto nell’espressione statica quanto in dinamica.

INNOVAZIONE

I protocolli che utilizzano NCTF® (New Cellular Treatment Factor) comportano un miglioramento dell’idratazione della pelle, donando un aspetto più luminoso e giovane grazie all’aumento delle fibre collagene che comporta un aumento pari al 20% circa dello spessore cutaneo. L’innovazione del “Less is More Approach” per il protocollo Full Face (2.4 o 3.6) deriva dalla coniugazione dell’esperienza tra i differenti protocolli Fillmed e la mia esperienza pluriennale di Expert Injector. L’idea alla base di questo approccio innovativo è quella di evitare la distorsione dei tratti personali distintivi di ogni volto, prediligendo invece l’iniezione della giusta dose in precisi punti chiave. La differenza tra il protocollo 2.4 e 3.6 consiste principalmente nell’utilizzo di due piuttosto che di tre fiale di filler di acido ialuronico, numeri che richiamano la quantità in millilitri di prodotto utilizzato e, in secondo luogo, l’età consigliata per iniziare ad approcciarsi a questi trattamenti. È importante sottolineare, infatti, come l’età sia un fattore imprescindibile per la decisione del giusto protocollo o trattamento. In realtà, l’età della prima richiesta di consulto o trattamento di medicina estetica oggi si è ridotta molto rispetto agli anni precedenti ed è per questo che il medico deve saper assistere al meglio le giovani pazienti per non compromettere la naturalezza 45


e l’equilibrio del risultato estetico nel tempo. Il processo di invecchiamento alla base dell’aging del volto consta di tre livelli principali a cui si associano tre effetti interconnessi: - Cute: la pelle si assottiglia, perde idratazione ed elasticità dando luogo alla formazione delle rughe. - Sottocute: impoverimento e assottigliamento dei compartimenti adiposi e rilassamento dei legamenti che interconnettono gli stessi. - Osso: riassorbimento e mancato turnover cellulare. I tre livelli sono alla base del deterioramento della skin quality, della perdita di definizione del profilo e del sostegno strutturale ai tessuti cutanei. La procedura da noi proposta è attuabile in una o in diverse sessioni e può essere abbinata agli altri protocolli a nostra disposizione, in relazione al grado d’invecchiamento del viso e della qualità della pelle. Il protocollo 2.4 rappresenta il trattamento ideale come primo approccio alla Medicina Estetica ed è indicato per pazienti di età superiore ai 2425 anni, in cui con l’utilizzo di due singole fiale (2.4ml) possiamo armonizzare lievi difetti presenti dalla nascita, come l’incompleto sviluppo delle labbra, la ridotta proiezione della regione malare o l’insufficiente espansione della regione mentoniera e dell’angolo mandibolare. Il protocollo 3.6, adatto per pazienti over 35, suggerisce invece l’utilizzo della combinazione di tre fiale, per contrastare i segni di invecchiamento lievi-moderati del volto attraverso la correzione volumetrica nei punti dove il riassorbimento osseo risulta più evidente (regione malare, angolo mandibolare), garantendo il ripristino del sostegno alle strutture cutanee grazie alla tecnica a boli e alla ridefinizione di zone chiave, come il solco lacrimale e la regione periorale. I risultati ottenuti dalla mia esperienza nell’utilizzo di soli 3.6 ml a seguito di una precisa analisi volumetrica del viso, possono essere ben visibili anche se comparati all’iniezione di grandi volumi di acido ialuronico. L’invecchiamento cutaneo marcato, insieme a un ele46

vato grado di riassorbimento osseo, frequente in pazienti mai trattati prima dei 55-60 anni, può porci a volte di fronte alla difficile scelta di quale sia il protocollo più indicato da attuare. In questo caso specifico, il mio consiglio è quello di trattare il paziente con 3 sedute di protocolli 2.4 o 3.6, suddividendo il volto in tre terzi e programmando più sedute a distanza di massimo 30 giorni, per poter raggiungere un risultato ottimale nell’arco di 3 o 4 mesi. Suggerirei di iniziare il trattamento dal terzo medio rivolumizzando l’area malare, che dona effetti benefici immediati sul solco nasogenieno e sul solco lacrimale, e continuerei indirizzando l’effetto lifting mediante la tecnica a boli multipli nell’arco zigomatico per completare la definizione di quest’area, potenziando così l’effetto del trattamento in regione malare. Dopo un intervallo utile di almeno 21 giorni, è quindi consigliabile trattare il terzo superiore, con particolare attenzione alla regione della tempia e della coda del sopracciglio; utile di solito un ritocco al solco della lacrima, dove preferisco correggere in un secondo tempo la quantità piuttosto di un overtreatment iniziale. Il terzo inferiore è l’ultima area del programma di trattamento, non per importanza quanto piuttosto perché l’aver trattato le zone superiori precedentemente aiuta molto

il miglioramento del jowling (la pesantezza della “guancia che cade”), grazie alla trazione effettuata dalla precedente infiltrazione dei compartimenti craniali. In questo step andremo a trattare con il protocollo 3.6 la regione mentoniera, la ruga della marionetta, il profilo mandibolare e in ultimo la zona della guancia in regione preauricolare. A differenza delle tecniche che prevedono l’utilizzo di grandi quantità di acido ialuronico (oltre 15ml anche in una sola sessione), che nel lungo termine possono portare problematiche di accumuli indesiderati e reazioni edemigene per intrappolamento delle sostanze in aree a lento riassorbimento, come la comparsa di festoni malari o dell’effetto Tyndall, la proposta di un Full Face 3.6 in più steps riduce al minimo la possibilità di comparsa di queste complicanze, anche se effettuata da medici meno esperti. Proprio per questo motivo, Fillmed è da sempre una delle aziende più attive nell’ambito dell’educazione in Medicina Estetica e nel prossimo futuro ulteriori e innovativi programmi di formazione (Fillmed Medical Training Lab) garantiranno di elevare ancora di più gli standard qualitativi e di sicurezza per l’utente finale che deciderà di affidarsi al medico per esaltare la propria bellezza con i prodotti della gamma FIllmed. ◼︎


APPROCCIO PRO-AGING A 360°: POLIRIVITALIZZANTI, FILLER, COSMECEUTICA PREVENIRE- RIMODELLARE-RIGENERARE

L A B E L L E Z Z A È U N ’A R T E , N O I N E A B B I A M O FAT T O U N A S C I E N Z A 47


IL POTENZIALE DEGLI ENZIMI RICOMBINANTI NELLA DERMOESTETICA

MEDICINA ESTETICA

DB COMPANY Ricerca & Sviluppo

La terapia enzimatica sta diventando sempre più popolare tra i nostri medici

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egli ultimi anni c’è stato un notevole sviluppo di nuove terapie nel campo della Medicina Estetica. La terapia enzimatica sta diventando sempre più popolare tra i nostri medici, possiamo utilizzare enzimi ricombinanti per trattare diverse patologie fibrotiche cutanee, quali la lassità cutanea e l’accumulo di grasso.

CHE COSA SONO GLI ENZIMI?

Gli enzimi sono proteine che catalizzano specifiche reazioni metaboliche, trasformando specifici substrati in prodotti. Grazie allo sviluppo tecnologico della biotecnologia, è stato possibile sintetizzare enzimi in organismi in cui non si trovano naturalmente, dove le proteine sono note come proteine ricombinanti. I principali vantaggi degli enzimi prodotti dai batteri? Possono essere ottenuti rapidamente in grandi quantità e con la massima purezza. Questi enzimi ricombinanti sono progettati per essere meno immunogenici, riducendo al minimo il rischio di effetti collaterali come reazioni allergiche. PBSerum Medi-

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cal è composto da tre enzimi ricombinanti: lipasi, collagenasi e liasi. Questo articolo presenta i principali vantaggi dell’applicazione di questi tre enzimi insieme quando si tratta di rimodellare lo strato dermico e anche il tessuto sottocutaneo.

LIPASI

La lipasi riduce il volume degli adipociti, abbattendo quei trigliceridi che si accumulano all’interno di queste cellule adipose. Questo enzima risulta essere estremamente utile quando si tratta di ridurre il

grasso nelle terapie lipolitiche. La lipasi umana è regolata da ormoni come le catecolamine o l’insulina e il suo effetto dipenderà da questi ormoni. Tuttavia, la lipasi ricombinante proviene da origine batterica, quindi non è sensibile alla regolazione ormonale, il che la rende molto efficace in qualsiasi momento. Questo è l’enzima più importante quando dobbiamo rimodellare il tessuto sottocutaneo nel terzo inferiore del viso o quando dobbiamo ridurre il doppio mento e il grasso localizzato nel corpo.

Meccanismo d’azione degli enzimi nel rimodellamento dei tessuti


LIASI

COLLAGENASI

La collagenasi degrada le fibre di collagene deformate e disorganizzate che troviamo nel derma dei tessuti fibrotici e cicatriziali. Questo enzima ha un ruolo cruciale nel trattamento di diversi tipi di cicatrici (cicatrici da acne, ipertrofiche, atrofiche, cheloidi, ecc.), smagliature e anche il setto fibrotico nella cellulite, dove abbiamo bisogno di rimodellare la matrice di collagene.

La collagenasi ha un ruolo importante anche nella flaccidità e nei trattamenti anti-età. Nei tessuti invecchiati, questo enzima promuove l’attivazione e la proliferazione delle cellule dei fibroblasti, che sintetizzeranno fibre di collagene nuove, più spesse e più forti, che saranno in grado di fornire impalcature strutturali, recuperando compattezza ed elasticità nella pelle del paziente.

La liasi degrada i polisaccaridi extracellulari, responsabili della ritenzione idrica nella matrice extracellulare. La liasi rilascia il liquido intrappolato che si accumula nei tessuti, rompendo queste molecole. Ecco il motivo per cui questo enzima fornisce la soluzione per ridurre l’edema e il gonfiore in diverse patologie, come ad esempio la cellulite. Inoltre, riducendo la ritenzione di liquidi, questo enzima facilita anche la diffusione degli altri enzimi attraverso la matrice extracellulare, aiutandoli a raggiungere il loro sito di azione.

CONCLUSIONI

In sintesi, possiamo sfruttare l’effetto sinergico di questi tre enzimi, in quanto ci consentono di ottenere i risultati migliori nei nostri trattamenti antifibrosi e lipolitici. Si presentano come un’alternativa totalmente efficace e sicura alla chirurgia o ad altre procedure invasive al giorno d’oggi. ◼︎

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NUOVO FILLER CON TECNOLOGIA XTR™ PER UNA PROIEZIONE EFFICACE E UN SUPPORTO TRIDIMENSIONALE DINAMICO

MEDICINA ESTETICA

Dr. Andrea Platamone Specialista in Dermatologia e Venereologia - Agrigento

Quelli a base di acido ialuronico (HA) sono i materiali iniettabili non permanenti più popolari oggi disponibili per la correzione dei difetti dei tessuti molli del viso

I

l tempo influisce sull’invecchiamento del viso, producendo cambiamenti cellulari e anatomici con conseguente perdita di volume dei tessuti molli. Con l’avvento delle nuove tecnologie, il medico ha l’opportunità di contrastare in modo efficace questi cambiamenti. I filler a base di acido ialuronico (HA) sono i materiali iniettabili non permanenti più popolari oggi disponibili per la correzione dei difetti dei tessuti molli del viso [1]. Di tutti i riempitivi disponibili, solo l’HA ha soddisfatto la necessità di una sostanza biologica che sia facile da maneggiare, sicura, conveniente ed efficace nell’affrontare le condizioni indicate dal punto di vista medico e con un minor rischio di indurre una risposta allergica. Le principali proprietà dei filler a base di HA valutate in letteratura includono la reologia, il grado di reticolazione, la resistenza allo stiramento/ schiacciamento e la coesività. Il grado e il processo di reticolazione cambiano la struttura tridimensionale delle catene di HA e influiscono sulla consistenza del riempitivo. Questa struttura “alterata” può però influenzare l’accettazione immuni-

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taria del filler, quindi è necessario che la reticolazione, e quindi l’alterazione della struttura lineare iniziale, sia efficace per dare stabilità al filler, ma non eccessiva e tale da comprometterne l’accettazione biologica da parte dei tessuti. La coesività è una caratteristica essenziale degli impianti in gel ed è definita come la capacità di un materiale di non dissociarsi, quindi di rimanere “attaccato” a se stesso. Questa proprietà è naturalmente importante per la distribuzione del prodotto nei tessuti della zona trattata ed è considerata necessaria per l’integrazione di un gel nei tessuti [2]. Se un materiale è altamente coesivo, tenderà a rimanere lì dove viene iniettato, a dare un efficace supporto al tessuto, ma a non integrarsi con esso. Se, al contrario, un gel è poco coesivo, si integrerà bene nei tessuti, ma non darà sufficiente supporto e proiezione. Una coesività di grado intermedio permette dunque una certa versatilità, mantenendo un equilibrio tra proiezione verticale e al contempo facile modellabilità e integrazione nei tessuti [3].

TECNOLOGIA XTR™

I molteplici sviluppi recenti e le nuove tecnologie di produzione dei filler a base di acido ialuronico hanno progressivamente spostato l’attenzione sulla ricerca di un equilibrio correttivo del profilo del volto. Risultati visibili ma naturali sono divenuti imprescindibili nella Me-


dicina Estetica attuale, e la struttura molecolare dei filler più innovativi punta a soddisfare questa crescente richiesta dei pazienti. Definisse™ Filler, il nuovo filler a base di HA di RELIFE - Menarini group, prodotto con esclusiva tecnologia XTR™, è stato ideato e costruito con specifiche caratteristiche che permettono di ottenere un’efficacia visibile nella proiezione tissutale, ma al contempo una facile estrusione del gel dalla siringa. Quindi, pur essendo un gel ad alto G’ e ad alta efficacia liftante, esso non risulta duro nè difficile da maneggiare. Definisse™ Filler è stato analizzato mediante test standard utilizzati in letteratura per testarne le proprietà reologiche, il grado di crosslinking e la coesività. I test reologici sono stati eseguiti in laboratori indipendenti e hanno confrontato Definisse™ Filler con alcuni acidi ialuronici già noti e utilizzati sul mercato; in particolare, le proprietà viscoelastiche sono state misurate usando lo sweep test di ampiezza e frequenza. I risultati ottenuti hanno dimostrato che, grazie all’innovativa tecnologia XTR™, questo filler possiede un elevato grado di cross-linking per garantire una matrice tridimensionale solida e stabile, un elevato G’ (modulo elastico) e un G’’ (modulo viscoso) intermedio, per coniugare l’efficacia volumizzante alla precisione e alla definizione della correzione, e una coesività di grado medio, per garantire sufficiente adesione intermolecolare e proiezione verticale dei tessuti, non trascurando però l’integrazione negli stessi. Inoltre, il balance tra il G’ e la media coesività dei filler Definisse™ risulta indicato per un supporto dinamico tridimensionale, che ben si sposa con le necessità attuali di correzione visibile ma che rispetti i volumi e i contorni naturali del viso e la sua continua mobilità [2].

TECNICHE ED ESPERIENZA PERSONALE

Prodotti utilizzati: 1 fiala di Definisse™ core + 1 fiala di Definisse™ touch. Paziente: donna di 49 anni, non sottoposta a precedenti trattamenti di Medicina Estetica.

Obiettivo: Correzione del terzo medio del volto (mid-face) e delle rughe periorali (“codice a barre”), rispettando la volontà della paziente che richiede un effetto “naturale”. Ottimizzazione della quantità di prodotto da utilizzare. Tecnica: Per correggere la discesa dei compartimenti adiposi del midface, è stata sfruttata la notevole capacità di sollevamento dei tessuti di Definisse core, dovuta all’elevato G’ del prodotto, che è stato posizionato sull’arco zigomatico, in sede sovraperiostea, mediante tre inoculi “a bolo”. Il volume creato al di sotto del legamento zigomatico-cutaneo ha determinato una tensione verso l’alto del ligamento stesso, permettendo una leggera risalita delle guance e uno stiramento laterale dei tessuti. L’eccezionale resa di piccole quantità di Definisse™ core ha permesso un consistente risparmio di prodotto, che è stato quindi posizionato in corrispondenza dello spazio piriforme, mediante un inoculo “a bolo” a contatto con l’osso, consentendo così anche una iniziale correzione delle pieghe naso-labiali. Per la successiva correzione delle pieghe naso-labiali e del “codice a barre” è stato utilizzato Definisse touch, un prodotto sorprendentemente robusto ma modellabile, attraverso un unico accesso a circa 1 centimetro dagli angoli delle labbra da cui, una volta inserita la cannula da 25G, sono state praticate infiltrazioni retrograde delle pieghe nasolabiali e del vermiglio. L’utilizzo della cannula mediante un unico accesso, in aree così delicate come il vermiglio e l’area periorale, ha consentito di ridurre al minimo il discomfort per la paziente, dove invece infiltrazioni multiple mediante l’ago da 27G in dotazione avrebbero potuto causare maggiori disagi e fastidi. ◼︎ REFERENZE • Brandt F, et al. Hyaluronic acid gel fillers in the management of facial aging. Clin Interv Aging 2008;3:153-9. • Salti G, Fundarò S. Evaluation of the Rheologic and Physicochemical Properties of a Novel Hyaluronic Acid Filler Range with eXcellent ThreeDimensional Reticulation (XTR™) Technology. Polymers (Basel) 2020;12:1644. • Pierre S, et al. Basics of dermal filler rheology. Dermatol Surg 2015;41 Suppl 1:S120-6.

PER INFORMAZIONI

RELIFE Italia Srl Via Alessandro Marchetti 13 - 50131 Firenze www.relifecompany.it

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ANGIOLOGIA & FLEBOLOGIA

Dr. Alessandro Frullini Specialista in Chirurgia Vascolare Presidente Onorario AFI - Figline e Incisa in Val D’Arno (FI) Docente CPMA VALET - Bologna

O

ggi si dà per scontato che andare nello studio di uno specialista (e in particolare dal flebologo) significhi che il medico, in un unico luogo, faccia diagnosi ed eventualmente la terapia del caso. Un tempo le cose non stavano così: dal medico si andava al massimo a farsi fare una ricetta o un’impegnativa, ma poi iniziava un simpatico girotondo di appuntamenti tra uffici, radiologia e tanto altro. Alla fine di tutto questo, bisognava recarsi in ospedale o in clinica per sottoporsi alla terapia. La Flebologia è stata il mezzo perfetto per rivoluzionare il meccanismo: oggi i flebologi lavorano solo con un ecocolordoppler in studio (senza di questo non si può più fare una flebologia degna di questo nome) e questo, se si hanno le competenze, è sufficiente per fare una diagnosi precisa.

Prima della Scleroterapia

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LA FLEBOLOGIA: UNA DISCIPLINA VERAMENTE AMBULATORIALE Un tempo si andava dal medico al massimo a farsi fare una ricetta o un’impegnativa, poi iniziava un girotondo di appuntamenti tra uffici, radiologia e tanto altro...

corsi teorico-pratici

SCLEROTERAPIA DELLE VARICI ED ESAME ECO-COLOR-DOPPLER DIDATTICA A CURA DI: Dr. Mario Forzanini e Dr. Alessandro Frullini DATA DEL CORSO: 15-16 e 29-30 gennaio 2021 ECM: 42,8 crediti

LA SCHIUMA SCLEROSANTE

DIDATTICA A CURA DI: Dr. Alessandro Frullini DATA DEL CORSO: 5-6 febbraio 2021 ECM: 17,5 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it

TECNICA DA APPRENDERE

Sul fronte della terapia, poi, sono state sviluppate procedure che permettono di ovviare alla necessità dell’intervento chirurgico nella quasi totalità dei casi: scleroterapia ecoguidata con schiuma, ablazione termica o chiusura con colla. Tutte queste terapie possono essere effettuate in uno studio medico realizzando la vera ambulatorietà. La scleroterapia ecoguidata, in particolare, permette il trattamento di una safena con facilità (attenzione non dico sia “semplice”, perché occorre apprendere la tecnica e serve una supervisione). Ambulatorio è un termine che viene dal latino, sull’enciclopedia viene descritto come “luogo dove si va camminando a farsi curare” ed è proprio questo che fa la flebologia moderna, cercando di coniugare efficacia delle cure con quello che gli anglosassoni chiamano Quality of Life, o forse è meglio dire, con un

termine molto più nostro, “rendere la vita più semplice ai pazienti”. ◼︎

Dopo la Scleroterapia


MEDICINA ESTETICA

Dr. Lucio Miori Specialista in Dermatologia e Venereologia, Medico Estetico Peschiera del Garda (VR)

UN NUOVO FILLER AD AZIONE DINAMICA E FUNZIONALE PER IL TRATTAMENTO DEL CODICE A BARRE

Si valuta l’efficacia del CG-Styler600, un nuovo filler a bassa reticolazione con PEGDE a base di 10 mg/mL di acido ialuronico e caratterizzato fortemente dalla presenza di un complesso di 2 peptidi biomimetici che garantiscono la permanenza del prodotto e controllano l’attività muscolare delle aree soggette a mimica quali il codice a barre. I risultati ottenuti sono in linea con le caratteristiche del prodotto

L

’analisi dei tessuti, della loro mobilità e della loro struttura ha portato ad adattare i prodotti utilizzati con tecnica di riempimento in maniera tale che risultino sempre più naturali nel risultato prodotto. Sempre maggiore è l’attenzione che si presta alla funzione dinamica che il compartimento muscolare del viso produce sulla cute e sugli effetti che questo determina nel tempo. A livello periorale, il sottile spessore dello strato adiposo superficiale e le continue contrazioni della cute, poco separata dal piano muscolare, determinano una progressiva e ingravescente frantumazione del collagene, con conseguente comparsa di rughe a prevalente disposizione verticale. Questo inestetismo, definito “codice a barre”, vede la tecnica di riempimento quale protocollo correttivo maggiormente indicato. La valutazione delle rughe, in statica e in dinamica, indirizza il tipo di trattamento: riempimento lineare seguendo verticalmente le singole rughe oppure una volumizzazione del labbro per aumentare la pastosità del labbro stesso, che oppone resistenza alla contrazione mimica del muscolo orbicolare della bocca. Quest’area, tuttavia, è del tutto particolare e di diritto si inserisce nel novero delle aree difficili da trattare, in quanto i risultati spesso determinano ipercorrezione non desiderata, depositi a effetto cordoniforme, asimmetria delle labbra (depositi differenti per quantità di prodotto e per numero di rughe trattate), sbiancamento della cute, formazione di nodulini o aree a eccessiva fibrosi residua. In generale, per piccole rughe superficiali

e maggiormente soggette a mimica si deve preferire un filler a base di acido ialuronico (HA) debolmente reticolato. L’ideale sarebbe riempire in modo naturale per volume e consistenza la ruga radiale (azione funzionale di riempimento) e limitare l’attività motoria del muscolo orbicolare (azione dinamica).

MATERIALI E METODI

Per il trattamento del codice a barre si propone l’utilizzo del CG-Styler600, un filler a base di acido ialuronico chimicamente reticolato con PEGDE (polyethylene glycol diglycidyl ether), stabilizzato e sospeso in tampone fosfato salino a pH 7, con concentrazione di 10mg/mL di HA e presenza di un complesso peptidico ad azione miorilassante [CG PTx (=sh pentapeptide 12 SP) e Octapeptide-11]. La reticolazione con PEGDE permette di mascherare il polimero al sistema immunitario, proteggere il gel dalla digestione enzimatica e aumentare la sua resistenza agli stress meccanici. Il CG-PTX (=sh pentapeptide 12 AS) “mima” il comportamento della tossina botulinica di tipo C, che scinde sia la sintassina che lo SNAP25 a livello del complesso SNARE e inibisce il rilascio di acetilcolina, con conseguente rilassamento muscolare.

I dati di laboratorio confermano che questo peptide biomimetico è in grado di inibire il rilascio dei messaggeri endogeni della contrazione muscolare. La sua sicurezza è dimostrata da numerosi studi di laboratorio in vitro e in vivo effettuati su matrici cellulari e da test condotti in centri di ricerca internazionali. L’effetto principale dell’Octapeptide-11, invece, è quello di inibizione della biodegradabilità dell’HA da parte dell’enzima ialuronidasi, ritardando la degradazione del filler. Per valutare la sua efficacia si è provveduto a trattare pazienti che non avevano mai effettuato in precedenza trattamenti filler per il codice a barre. L’inserimento del prodotto ha seguito le linee verticali dettate dalla mimica sul piano cutaneo, partendo dall’esterno verso il bordo del labbro in modo da creare un modesto deposito nel vermiglio, in grado di apportare turgore naturale senza aumento volumetrico importante. La quantità di prodotto per inoculo è dipesa dall’effetto di riempimento ottenuto (0,05 - 0,1 ml). Il risultato prodotto non doveva sovradimensionare la superficie cutanea (in ogni caso facilmente plasmabile e modellabile). I pazienti trattati sono stati valutati immediatamente dopo e a tre mesi di distanza dal trattamento.

RISULTATI

In tutti i casi trattati, l’effetto distensivo del piano cutaneo era immediato, sia in valutazione statica che dinamica. Il post immediato mostrava un riempimento naturale con un’aumentata luminosità della cute (Fig. 1) e nella procedura di corrugamento non si apprezzavano più le rughe dina-

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corso teorico-pratico

miche (Fig. 2). Per il trattamento del codice a barre, la quantità di prodotto utilizzata era sempre in proporzione al numero di rughe/plicature presenti e all’effetto immediato di riempimento. Non si è mai provveduto a effettuare un’ipercorrezione. Il turgore del labbro immediatamente dopo era assolutamente naturale (Fig. 3) e a distanza di tre mesi la distensione delle rughe, anche in fase mimica, era mantenuta (Fig. 4).

CONSIDERAZIONI

Le caratteristiche funzionali e dinamiche del prodotto lo rendono specifico e selettivo per il trattamento del codice a barre (rughe radiali del labbro) che sono di natura statica e/o dinamica. Il trattamento riempitivo di quest’area non sempre porta a un risultato soddisfacente o in linea con le aspettative dei pazienti. Spesso i prodotti che utilizziamo determinano un effetto volumetrico oltre le aspettative e la sensazione di depositi cordoniformi è molto frequente. Poter disporre di un filler con esemplare adattabilità al tessuto cutaneo e con ottima capacità riempitiva costituisce un sostanziale aiuto alla nostra pratica correttiva per un’area così importante. Una caratteristica fondamentale, da attribuire in gran parte al processo di bassa reticolazione con PEGDE, è quella della totale assenza di edema successivo al trattamento. Possiamo considerarlo un filler DINAMICO, in quanto si integra perfettamente nei tessuti dove viene posizionato, si adatta ai tessuti stessi e al loro movimento e non viene percepito come un ostacolo. È inoltre un filler FUNZIONALE grazie all’azione miorilassante e neuromodulante dei peptidi

biomimetici, che avviene nei giorni successivi all’iniezione e prosegue nel tempo. Una valutazione strumentale con ANTERA, a distanza di due mesi, testimonia come la trama cutanea soggetta a mimica sia notevolmente migliorata e le plicature ridotte (Fig. 5). Le peculiarità del filler (visco-elasticità, ridotta reticolazione, facile inserimento superficiale, moderato effetto volumizzante, perfetta adattabilità al piano cutaneo soggetto a mimica, modellabilità e azione rilassante peptidedipendente) lo rendono apprezzabile anche per tutte le aree difficili e/o soggette a mimica, quali rughe glifiche e glabella (Fig. 6), zampe di gallina, rughe frontali, collare di Venere con effetti duraturi a tre-quattro mesi di distanza, come confermato dai dati preliminari della multicentrica in corso su sessanta pazienti. Una considerazione deve essere fatta anche in termini di durata e si deve uscire dal comune e abituale concetto di “filler”, in quanto le caratteristiche del prodotto lo configurano come un dispositivo iniettabile completamente nuovo. Quello che si propone è un trattamento che ha sia le caratteristiche dei filler morbidi e delicati (solo lieve incremento volumetrico), ma soprattutto fornisce le caratteristiche funzionali dei bioristrutturanti (lavora nel tempo e migliora la pelle con un’azione prolungata e duratura).

FILLER CORSO BASE DIDATTICA:

Dr. Salvatore Fundarò Dr.ssa Paola Rosalba Russo Dr.ssa Michela Zazzaron

DATA:

marzo 2021

ECM:

8 crediti

RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI CPMA - VALET Div. Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 www.valet.it - info@valet.it

CONCLUSIONI

Lo si considera un filler per trattamenti precisi, delicati, superficiali, poco volumizzanti, grazie alla nuova reticolazione con solo 10 mg/ml di HA e trova indicazione dove i filler tradizionali sono meno indicati. L’associazione con un complesso peptidico ad azione prevalentemente rilassante indirizza la scelta del trattamento. Le aree mimiche con conseguente e inevitabile formazione di piccole rughe sono il bersaglio ideale senza timore di riempimenti dislocanti o visibilmente “cordoniformi“. Questo nuovo concetto di filler può aprire un nuovo orizzonte nella sempre più discussa problematica sull’impiego dei filler nelle aree difficili del volto e soprattutto sottoposte all’azione intensa della componente muscolare. ◼︎

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MEDICINA ESTETICA

Dr.ssa Elena Fasola Specialista in Microchirurgia e Chirurgia Sperimentale, Medico Estetico - Milano Membro del Comitato Scientifico SIES Docente CPMA VALET - Bologna

N

onostante l’etimologia del termine sia identica a quella di semiotica, la parola “semeiotica” viene utilizzata solo per definire quella branca della medicina i cui oggetti di studio sono i sintomi (soggettivi) e i segni (oggettivi) di una determinata condizione patologica e di come entrambi debbano essere integrati per giungere alla diagnosi e quindi, successivamente, alla terapia. In senso lato, la semeiotica è l’insieme dello studio dell’anamnesi del paziente, dell’esame obiettivo, dei reperti dagli esami di laboratorio e dalle indagini diagnostiche speciali [1].

CENNI STORICI

Prima del XIX secolo, la diagnosi consisteva nel colloquio con il paziente, il quale forniva un resoconto personale, inevitabilmente soggettivo, della propria esperienza sulla patologia. Benché il medico osservasse segni e sintomi esterni, il contatto fisico non si estendeva oltre la misurazione del polso. L’esame del corpo mediante strumenti volti a individuare la sede della malattia era un evento eccezionale e poco frequente. La prognosi si basava sulle informazioni che i medici ricavavano dall’incontro con il paziente e sulle inferenze che era loro possibile trarre in base alle esperienze precedenti. Diagnosi e previsione del decorso della malattia costituivano l’aspetto più importante della funzione dei medici, soprattutto prima che venissero sviluppate procedure terapeutiche efficaci. Questo modo antico e autorevole di praticare la medicina perdurò fino agli inizi dell’Ottocento quando, con l’avvento delle tecnologie diagnostiche, la medicina subì una profonda trasformazione. Lo stetoscopio, l’oftalmoscopio e il termometro clinico, presto seguiti da un’intera collezione di strumenti 56

TUTTI I SEGRETI DELLA SEMEIOTICA Una parola che deriva dal greco e significa, letteralmente, “relativo al segno”: impariamo a conoscerla meglio

diagnostici, accrebbero la capacità di udire, osservare e misurare i segni di malattie e di lesioni. La tecnologia diagnostica, dunque, conferì alla medicina e alla chirurgia una precisione maggiore e diede l’opportunità di ottenere ulteriori informazioni oggettive rispetto al passato. Medici e chirurghi interessati a rimanere all’avanguardia nella loro professione dovettero necessariamente cominciare a utilizzare i nuovi strumenti tecnici [2].

SEMEIOTICA MEDICO-ESTETICA

Ovviamente, con la Medicina Estetica* nasce anche la Semeiotica medico- estetica che, anno dopo anno, struttura un iter piuttosto preciso di analisi obiettive e indagini diagnostiche, anche strumentali, volte alla diagnosi e alla terapia delle maggiori condizioni para-fisiologiche con risvolto estetico e, successivamente, percorsi volti alla prevenzione dell’invecchiamento e del sovrappeso, suggerendo così la nascita della Medicina Estetica Preventiva e Anti-Ageing. La visita Medico-Estetica prevede un esame anamnestico che non si discosta molto da quello Medico propriamente detto (raccolta dell’anamnesi familiare, patologica, abitudini di vita, dinamica psicologica**), ovviamente, nel soggetto sano, terrà in considerazione maggiormente la raccolta dei dati volti alla correlazione con la condizione para-fisiologica che genera l’inestetismo per la quale il

paziente si rivolge al Medico Estetico. Il secondo step è sicuramente l’esame obiettivo, che invece è orientato alla ricerca delle predisposizioni, ad esempio, costituzionali, ormonali, circolatorie e posturali che sottendono all’inestetismo, avvalendosi anche di esami strumentali. Oltre alla valutazione morfologica visiva, ispettiva palpatoria, potremmo avvalerci di alcuni esami strumentali che rilevino la composizione corporea in modo quantitativo e predittivo (con vari limiti) come la plicometria e l’impedenzometria o analiticamente e scientificamente in modo anche qualitativo come l’ecografia dell’ipoderma. I quadri clinici delle condizioni parafisiologiche, che sottendono alla maggior parte degli inestetismi del corpo, devono essere posti in diagnosi differenziale tra loro per similitudine semeiotica, sono: •A DIPOSITÀ LOCALIZZATA • P .E.F.S. (Pannicolopatia EdematoFibro-Scerotica) • I POTONIA MUSCOLARE •A BITUS GINOIDE • S OVRAPPESO-OBESITÀ Completano la visita medico-estetica finalizzata alla diagnosi e al trattamento dei maggiori inestetismi a carico del corpo, la valutazione posturale e la valutazione angiologica. In aiuto all’esame obiettivo medico vengono utilizzati spesso il podoscopio e il doppler acustico, o si richiede la consulenza dello specialista compe-

SEMEIOTICA CLINICA, STRUMENTALE E ANALISI DELLA COMPOSIZIONE CORPOREA

corso teorico-pratico

DIDATTICA A CURA DI: Dr.ssa Elena Fasola DATA DEL CORSO: aprile 2021 ECM: 8 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it


tente e pertinente. Per quanto riguarda il volto, sarà necessaria un’approfondita analisi cutanea che prevede l’esame clinico e la misurazione dei parametri fisiologici fondamentali, oltre che l’analisi del dato ottenuto dall’utilizzo eventuale di un corneometro, un sebometro, un pHmetro e un termometro. Anche in questo caso non sono da sottovalutare però pure altri aspetti, spesso in correlazione con l’età del paziente, come: • L a masticazione. • I l riassorbimento osseo del massiccio facciale. • L a lipodistrofia del volto. • L ’ipotonia o ipoatrofia dei muscoli facciali.

La Semeiotica clinica e strumentale in Medicina Estetica, come in ogni branca della Medicina, è tutt’altro che disciplina semplice, prevede innanzitutto un buon “intuito medico”, un’ottima conoscenza dell’anatomia, della fisiologia, della patologia generale, della biochimica e della fisica applicata alla medicina. Nello specifico, La Semeiotica Medico-Estetica è disciplina ancora più ampia, come lo è la Medicina Estetica d’altronde, perché deve tenere in considerazione anche il senso estetico del paziente e del medico, la conoscenza di tutte le future e potenziali strategie terapeutiche pur non essendo chiamata ad applicarle, ma essendone l’anticamera essenziale per un buon risultato medico estetico. ◼︎

RICHIAMI *La Medicina Estetica nasce nel 1973 dall’intuizione del dottor Jean Jacques Legrand, endocrinologo di Parigi, e in Italia nel 1975 con la fondazione, a opera del professor Carlo Alberto Bartoletti, geriatra di Roma, della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME). Ha inizio così un movimento culturale medico-estetico che farà, nel tempo, da nocchiere della Medicina Estetica internazionale [3]. **Valutazione psicologica: una serie di test, inserita nel colloquio e finalizzata alla definizione di un profilo psicologico globale dell’utente, evidenzierà la risposta emotiva procurata dall’inestetismo in esame, anche nei suoi riflessi socio-ambientali.

SA BEL

BIBLIOGRAFIA 1 - https://it.wikipedia.org/wiki/Semeiotica. 2 - https://www.treccani.it/enciclopedia/lottocento-scienze-mediche-strumentazionemedica_%28Storia-della-Scienza%29/. 3 - https://it.wikipedia.org/wiki/Medicina_ estetica. 4 - Corso di Semeiotica Medico-Estetica - Elena Fasola - CPMA Valet.

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UFFICIO LEGALE

Avv. Federica Lerro Legale SIES e AFI - Roma Dr. Maurizio Priori Presidente SIES - Firenze

La pandemia ha imposto nuove regole all’interno dei posti di lavoro, studi medici compresi. Il Collegio Italiano delle Società di Medicina Estetica ha licenziato le “Buone Pratiche Comportamentali Medicina Estetica & Covid19”

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al 31 gennaio, data in cui è stata dichiarata l’emergenza Covid19 in Italia, la vita di tutti noi è gradualmente cambiata. Il cambiamento ha certamente raggiunto il suo apice con il confinamento imposto dal Governo Centrale il 10 marzo 2020. Siamo tornati a una vita più o meno normale nella parentesi estiva, ma dall’autunno le limitazioni sono tornate. Già, ma come è cambiata la gestione degli Studi di Medicina Estetica ai tempi del Covid-19? Ci siamo dati delle regole, e le fonti alle quali abbiamo attinto, così come ogni parola che ci siamo detti, è stata caratterizzata dalla responsabilità giuridica che ci siamo assunti. Dopo un confronto molto serrato e di lavoro intenso con i presidenti di SIES - AGORÀ - SIME, i Consigli Direttivi e i Board Scientifici e Legali, il Collegio Italiano delle Società di Medicina Estetica ha licenziato le “Buone Pratiche Comportamentali Medicina Estetica & Covid19”, che sono state pubblicate nell’Osservatorio Buone Pratiche di Agenas e hanno ricevuto la Certificazione dei Processi dal prestigioso Ente IMQ. Le indicazioni ivi contenute sono riferibili a un riscontro bibliografico di norme, circolari, raccomandazioni e letteratura scientifica, perché mai come in questa fase l’improvvisazione ci è nemica!

LA VITA NEGLI AMBULATORI

E poi ancora dobbiamo osservare le norme del Governo Centrale e ancora di più quelle del Governo Regionale ad averci orientato allora, e a orientarci adesso, e poi le preziose produzioni dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute, insieme alle pubblicazioni scientifiche sul Covid19. Ma come è cambiata la vita negli ambulatori? Innanzitutto la gestione del rischio Covid19 è entrata in ogni struttura, commerciale o sanita58

L’AMBULATORIO AL TEMPO DEL COVID ria che sia, come rischio biologico ai fini della tutela dei lavoratori. Questo è avvenuto da poche settimane, ma dalla primavera abbiamo imparato a gestirlo e a prevenire questo rischio, a normare i nostri comportamenti. Per il resto, non esiste la regola giusta per tutti, ma esiste la regola d’oro: il rischio va valutato in concreto e le misure di protezione e prevenzione devono essere proporzionate e incrementate in base all’esito dell’analisi che ognuno avrà fatto. Perché? Perché sulla gestione del rischio “biologico” del Covid19 si incontrano e scontrano esigenze di tutela dei dipendenti, dei collaboratori, del personale amministrativo e degli accompagnatori (che, seppur limitati nell’accesso agli studi e agli ambulatori, saranno necessari nel caso in cui si andranno a trattare pazienti minori di età o incapaci). E allora, “How do I do?”. Ecco alcuni consigli. 1) Garantire il personale che opera in Struttura adeguando costantemente il nostro Documento Unico di Valutazione del Rischio adottato ai sensi del D.Lgs. 81/08. 2) Garantire i pazienti che accoglieremo in studio o in ambulatorio: verifichiamo la normativa regionale di riferimento e osserviamo le regole preziose ivi contenute, consapevoli che saranno regole da “declinare” nella specificità

di ogni singola organizzazione di spazi e servizi, e adottando le Buone Pratiche Comportamentali Medicina Estetica & Covid19 che troverete sul sito www.collegiomedicinaestetica.it 3) Garantiamo la sicurezza degli operatori: adottiamo le misure di protezione più adeguate secondo quanto disposto dall’Istituto Superiore di Sanità in base al rischio: distanza dal paziente < 1mt, potenziale contatto con “droplets”, potenziale contatto con “aerosol”, ecc. Le misure sono incrementali rispetto all’incremento del rischio. Non assumiamo alcuna ulteriore responsabilità rispetto ai tempi del non Covid, cambia il rischio e cambiano gli adempimenti. Ricordiamo che le coperture assicurative individuate come già obbligatorie dalla Legge 24/2017 ci offrono protezione rispetto a tutti i rischi connessi all’esercizio delle attività anche in questo delicato momento: responsabilità professionale (RCP), responsabilità verso terzi (RCT) e responsabilità verso i prestatori d’opera (RCO). Auguriamo a tutti buon lavoro: la convivenza forzata con questo virus ci costringe a mantenere alta l’attenzione, ma le regole le abbiamo e dobbiamo solo declinarle nella singola realtà organizzativa. E se avete bisogno, la SIES, come sempre, c’è! ◼ corsi teorico-pratici

L’AVVOCATO NELL’AMBULATORIO DI MEDICINA ESTETICA Obiettivo del Corso Aspetti organizzativi, amministrativi, regolamentari, autorizzativi nonché l’analisi della normativa posta a disciplina dei prodotti utilizzati in Medicina Estetica (farmaci - dispositivi medici - preparati galenici). Ampio spazio dedicato agli aspetti assicurativi e ai profili di responsabilità professionale in un approccio di gestione del rischio. DATA DEL CORSO: 12 (pom.) febbraio 2021 DIDATTICA A CURA DI: Avv. Federica Lerro ECM: 4 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it


MEDICINA ESTETICA

A ME GLI OCCHI! L’estetica del contorno degli occhi rappresenta una grande preoccupazione, in quanto le percezioni riguardanti il grado di stanchezza di una persona e l’età si basano principalmente sull’area periorbitale

Dr.ssa Adele Sparavigna Specialista in Dermatologia e Venereologia - Milano

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’estetica del contorno degli occhi rappresenta una grande preoccupazione, in quanto le percezioni riguardanti il grado di stanchezza di una persona e l’età si basano principalmente sull’area periorbitale. Le occhiaie periorbitali, le borse e le rughe contribuiscono a definire un aspetto stanco, invecchiato o persino malato. Le occhiaie svolgono un ruolo centrale nell’aspetto dell’invecchiamento e della stanchezza visiva sulla parte inferiore della palpebra e sono molto difficili da cancellare completamente. Sia i filler che le tecniche iniettive sono di fondamentale importanza per un trattamento di successo. La qualità della pelle infraorbitale contribuisce fortemente all’invecchiamento di questa zona. La pelle della palpebra inferiore è molto sottile e permette la visibilità di caratteristiche subdermiche sulla superficie. A questo livello, quando il tessuto sottocutaneo rappresentato è minimo, la pelle ha un intimo rapporto con il muscolo e i vasi orbicolari. Cambiamenti anatomici legati all’età nei tessuti molli includono atrofia del grasso sottocutaneo e perdita di volume nella zona malata, ipertrofia del muscolo degli orbicolari oculi, pseudoerniazione del tessuto fibro-adiposo di sub-orbicolaris oculi.

ANATOMIA E TECNICHE INIETTIVE

Poiché la pelle periorbitale è una zona difficile da trattare, una dettagliata comprensione dell’anatomia facciale è fondamentale per iniettare in maniera corretta questa zona (Fig. 1). Entrambe le palpebre possono essere suddivise in due parti: mobile e fissa. La parte mobile della pelle è molto sottile e il prodotto deve essere iniettato molto superficialmente, perché si trova sul setto orbitale (Zona A su Fig. 1). Poco oltre il setto orbitale c’è tessuto grasso, con bassa vascolarizzazione. La tecnica iniettiva proposta tiene conto della differenza tra la parte mobile e la parte fissa delle palpebre. La parte mobile viene iniettata con una tecnica lineare retrograda superficiale (Fig. 2). Un ago 30G deve essere inserito parallelamente alla superficie della pelle e deve essere visibile attraverso la pelle, mentre rilascia una piccola

quantità del prodotto. La parte fissa è iniettata, rilasciando un bolo di 0,2 ml direttamente sulla superficie ossea sottostante. Un ago 30G deve essere inserito perpendicolarmente alla superficie della pelle per colpire l’osso e rilasciare il prodotto (Fig. 3).

OBIETTIVO DELLO STUDIO

L’endpoint primario è stato quello di valutare clinicamente e attraverso strumenti e misurazioni non invasive le performances estetiche sull’area intorno agli occhi del trattamento iniettivo con SUNEKOS® 200. Sono state effettuate tre sessioni di microiniezioni con un intervallo di quindici giorni l’una dall’altra utilizzando tecniche iniettive periosteali e subepidermiche: utilizzo di un micro-siero da 0,2 ml appena sopra il periostio e un microsiero da 0,1 ml molto superficiale, proprio sotto l’epidermide. La quantità di

INIETTIVO PER OCCHIAIE E BORSE

Particolari problemi dermici e anatomci nell’area periorbitale meritano prodotti iniettivi speciali. Il targeting della Matrice Extra cellulare (ECM) è una reale soluzione avanzata nel trattamento della zona periorbitale, in quanto è basato sulla bio-rigenerazione fisiologica della pelle perché stimola la produzione di nuovo collagene ed elastina insieme all’HA. SUNEKOS® 200 iniettivo è un trattamento mirato dell’ECM contenente HA a basso peso molecolare. Fig. 1: zone d’iniezione

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RISULTATI

Le variazioni percentuali ottenute rispetto al T0 per ogni valutazione clinica, sono riassunte nei e hanno evidenziato: - Un’importante riduzione nel punteggio visivo delle zampe di gallina (almeno di 1 grado) in 48% dei soggetti a T3i+1d, in 71% a T2M e nel 76% a T3M. - A partire da T2M, una significativa riduzione delle occhiaie (di almeno 1 grado nel punteggio visivo) si è vista nel 52% dei soggetti a T2M e nel 71% a T3M. Questi risultati confermano l’efficacia del prodotto dopo il trattamento e un miglioramento progressivo con il tempo fino a 3 mesi dopo nella zona intorno agli occhi.

VALUTAZIONI STRUMENTALI Figg. 2 e 3: tecninca iniettiva

prodotto da iniettare era di 3 ml (1 fiala) per ogni sessione di iniezione (1,5 ml per ogni lato del viso). Le valutazioni mono-laterali sono le seguenti: - Baseline (T0). - T3+1d - 1 giorno dopo l’ultimo trattamento iniettivo. - T2M - 2 mesi dalla prima iniezione. - T3M - 3 mesi dalla prima iniezione. Sono state effettuate cinque visite: una visita basale, due visite intermedie e due visite successive (dopo la fine del protocollo di trattamento).

VALUTAZIONI CLINICHE

La valutazione clinica è stata eseguita come segue: Un voto clinico assegnato all’area circostante gli occhi (zampe di gallina). Valutazione eseguita secondo una scala fotografica interna di riferimento (punteggio visivo da 0 - nessuna ruga, a 7 - rughe molto marcate). Occhiaie e sacchetti infraorbitali sono stati valutati secondo un punteggio visivo da 0 (assente) a 4 (molto marcato). Valutazione strumentale non invasiva: Profilometria delle rughe utilizzando un dispositivo portatile compatto Primos, Gfmesstechnik, Germania. Valutazione del colore della pelle dell’area perioculare per colorimetria ottica (Chroma Meter CR-200®). 60

Profilometria cutanea: L’analisi dell’immagine dell’area intorno agli occhi (zampe di gallina) ha confermato i risultati della valutazione clinica: è stata dimostrata, a partire da T3i+1d, un’importante e progressiva attività “antirughe”. Si è notata anche una riduzione del Ra (rugosità media dell’analisi profilo) del 15,4% a T3i+1d, del 24,6% a T2M e del 26,8% a T3M (figura 6). Misurazione del colore della pelle: I risultati del trattamento evidenziano un aumento statisticamente significativo del parametro L*, che indirettamente rappresenta la luminosità della pelle, a partire da T3i+1d (Holm-Sidak - Wilcoxon Corretto rank test P0.05, T3i+1d, T2M e T3M vs T0); la luminosità della pelle risulta migliorata del 4,2% a T3i+1d, del 7,7% a T2M e del 7,8% a T3M. Inoltre, è stato dimostrato un aumento clinicamente/statisticamente significativo di un parametro* (rossore della pelle) corrispondente a 16,4% a T2M (HolmSidak - Wilcoxon corretta P0.05 vs T0) e a 10.9% a T3M: è un indice di miglioramento del microcircolo cutaneo e una riduzione della stasi vascolare.

DISCUSSIONE E CONCLUSIONI

I risultati clinici e strumentali hanno mostrato chiaramente importanti performance estetiche di SUNEKOS® 200 come trattamento iniettivo sulla zona intorno agli occhi.

PRIMA

DOPO La tollerabilità finale del prodotto è stata giudicata buona/eccellente; nessuna reazione avversa inattesa si è verificata durante lo studio. Il risultato più interessante è il progressivo miglioramento dei risultati nel tempo (fino a tre mesi). Questo è il primo trial clinico sull’uso di un protocollo con AA e HA naturale a basso peso molecolare. ◼︎

PRIMA

DOPO PER INFORMAZIONI

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MEDICINA ESTETICA Dr.ssa Paola Rosalba Russo Specialista Chirurgia Generale, Medico Estetico - Modena Prof. Nicola Zerbinati Specialista in Dermatologia e Vnereologia - Pavia

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’invecchiamento facciale è un processo complesso e multifattoriale, che comporta la perdita del supporto osseo, l’allungamento dei legamenti facciali, lo spostamento dei compartimenti adiposi, l’attenuazione dello strato del sistema aponeurotico muscolare superficiale (SMAS) e l’assottigliamento del tessuto sottocutaneo e dermico (Ozdemir et al., 2002). Il ruolo di questi legamenti è quello di sostenere i tessuti molli facciali contro le forze di gravità. L’attenuazione del sostegno da parte di questi legamenti porta allo spostamento verso il basso dei compartimenti adiposi superficiali e profondi, responsabili di molte stigmate che si verificano con l’invecchiamento. Ciò si traduce nella discesa dei tessuti e nella comparsa di rughe cutanee. I legamenti ritentivi del viso sono importanti per comprendere i concetti di invecchiamento e ringiovanimento del viso. Si trovano in posizioni anatomiche costanti, dove separano gli spazi facciali e i compartimenti adiposi. Possono essere classificati come veri e falsi. I veri legamenti di ritenzione sono una serie di bande fibrose che vanno dal periostio al derma. I falsi legamenti di ritenzione legano tra loro gli strati di tessuto facciale intermedi (Stuzin et al., LaTrenta). Attualmente, i legamenti orbitali, zigomatici e mandibolari sono accettati come i veri legamenti di ritenzione del viso (LaTrenta). Il legamento

COMBATTIAMO L’INVECCHIAMENTO FACCIALE Un processo complesso e multifattoriale, che comporta la perdita del supporto osseo, l’allungamento dei legamenti facciali, lo spostamento dei compartimenti adiposi, l’attenuazione dello strato del sistema aponeurotico muscolare superficiale e l’assottigliamento del tessuto sottocutaneo e dermico orbitale si trova tra il bordo orbitale supero-laterale e la fascia temporale superficiale (Knize). Il legamento zigomatico è il più significativo dei legamenti di ritenzione nella metà del viso e ha origine in corrispondenza del margine inferiore dell’arco zigomatico, appena dietro l’inserimento dei muscoli zigomatici.

ARCHITETTURA DEL VOLTO

Questi legamenti giocano quindi un ruolo imporante nell’architettura del volto, formando colonne fibrose che corrono dal periostio attraverso lo SMAS e si diramano verso lo strato sottocutaneo della pelle, sospendendo tutti gli strati facciali sovrastanti. L’allungamento dei veri legamenti provocherà la discesa dei tessuti sovrastanti e quindi il cedimento della pelle. La “Til tecnique” (Touch, Inject, Lift) è una procedura non chirurgica che consiste nel ridare tensione a questi legamenti ritentivi. Ciò si ottiene posizionando un acido ialuronico a elevato G’ alla base del legamento, che si traduce in un irrigidimento diretto dei legamenti e conseguentemente in un sollevamento indiretto dello strato SMAS. Esistono quattro principali legamenti di ritenzione del viso che formano le principali strutture di sospensione architettonica del viso (punti di iniezione sono identificati dalle rientranze palpabili sull’osso che sono l’origine Prima dei legamenti):

1. legamento di ritenzione orbitale (ORL); 2. legamento di ritenzione zigomatico (ZRL); 3. legamento di ritenzione vestibolare-mascellare (BMRL); 4. legamento di ritenzione mandibolare (MRL) (Peter Huang, MD, Dalvi Humzah). Punto 1: il legamento orbitale è identificato come una rientranza sulla cresta sopraorbitaria mediale alla cresta temporale e laterale al forame e ai vasi sopraorbitali. La rientranza rappresenta il punto di origine dell’ORL. I punti 2 e 3 rappresentano la ZRL. Punto 2: rappresenta il punto di origine tra zigomatico minore e maggiore. Punto 3: è laterale rispetto allo zigomatico maggiore e mediale all’inserzione masseterica sullo zigoma. Questo può essere chiaramente visto e palpato se il paziente apre la bocca. Punti 2 e 3: tecnica di iniezione dei legamenti di ritenzione orbitali (punto 1) e zigomatici (punti 2 e 3) determina l’elevazione della pelle e dei tessuti molli in questi punti (Peter Huang, MD, Dalvi Humzah). Punto 4: L’iniezione alla base del legamento vestibolare-mascellare determina una pronazione verticale e una distensione della ruga nasolabiale. Punto 5: Il legamento di ritenzione mandibolare viene trattato in modo simile al legamento BMR. L’iniezione in bolo viene posta alla base di

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Prima

A 30 giorni

A 60 giorni


Prima

questo legamento appena mediale alla linea della marionetta vicino alla base del bordo mandibolare. Questo punto di iniezione eleva la linea della marionetta e delinea ulteriormente la guancia mediale e il bordo mentale laterale (The PMFA Journal, JUNE/ JULY 2018, VOL 5 NO 5).

LA TECNICA

Le tecniche per il ringiovanimento e il miglioramento estetico del viso sono in continua evoluzione (vedi foto). Per eseguire questo trattamento abbiamo utilizzato un filler basato su una tecnologia unica, che conferisce al prodotto un elevato profilo di sicurezza e tollerabilità e che consente

A 30 giorni

all’acido ialuronico di intergrarsi perfettamente nei vari piani anatomici. Parliamo ovviamente dei filler NEAUVIA. Questi filler di nuova generazione sono indicati per il rimodellamento degli zigomi, per la correzione di asimmetrie del volto e per le labbra. Un bolo di 0,1-0,2 ml di Neauvia Intense viene iniettato perpendicolarmente al periostio nei punti sopradescritti utilizzando un ago del 23 G per garantire un posizionamento accurato alla base dei legamenti. Il risultato che si ottiene andrà migliorando con il passare del tempo grazie alla perfetta integrazione di questi nuovi filler. Sarà possibile, con una singola fiala di acido ialuronico per lato (1 ml),

A 60 giorni

dare un effetto di risollevamento dei tessuti e un ringiovanimento naturale del volto utilizzando l’acido ialuronico di nuova generazione (crosslinkato con PEG) per la regione sopraccigliare, l’area zigomatica e malare, il mento, la mandibola. La PEGilazione sembra offrire notevoli vantaggi sia da un punto di vista di biosafety che di comportamento reologico della matrice polimetrica. Da un punto di vista farmacologico, il PEG ha una caratteristica peculiare estremamente interessante, ovvero quella di modulare l’agente a cui si lega al sistema immunitario ospite con conseguente riduzione di immunogenicità e antigenicità. ◼︎

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MEDICINA ESTETICA

Dr.ssa Clelia Barini Medico Chirurgo, Medico Estetico Formigine (MO)

THERMAGE FLX®: L’EVOLUZIONE DELLA TECNOLOGIA A RADIOFREQUENZA

Un nuovo strumento in grado di emettere una radiofrequenza monopolare capacitiva che, a oggi, rappresenta in Medicina Estetica la tecnica più promettente per contrastare la lassità cutanea e ottenere un ringiovanimento cutaneo di tipo non ablativo in una sola seduta

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hermage FLX® rappresenta l’evoluzione della tecnologia a radiofrequenza (RF) Thermage®, una tecnica ben consolidata grazie alla sua affidabilità, approvata da FDA per il trattamento non invasivo della lassità cutanea di tutte le aree del corpo e del viso, compresa la zona perioculare e palpebrale. Arrivata alla quarta generazione, con migliorie che ne hanno ampliato ulteriormente il potenziale terapeutico, la tecnologia Thermage® è coperta da più di 70 brevetti internazionali e 50 pubblicazioni scientifiche che ne garantiscono l’efficacia e la sicurezza. La RF monopolare è un’onda elettromagnetica che, attraversando il tessuto e incontrandone la resistenza (i.e. impedenza locale), viene convertita in energia termica (effetto Joule). Tale energia genera un gradiente termico inverso: mentre l’epidermide rimane fredda grazie al continuo raffreddamento della superficie, a livello del derma medio-profondo la temperatura aumenta progressivamente fino a raggiungere 55°-62°C. Tale incremento termico è responsabile di 2 azioni: 1. Rompe i ponti H che tengono uniti i tre filamenti che costituiscono la molecola di collagene e, di conseguenza, si ha un riarrangiamento stechiometrico tale per cui il collagene si accorcia e denatura, determinando un marcato effetto tensore rilevabile sia ispettivamente che palpatoriamente (i.e. skin tightening). Le molecole di collagene sono disposte nel nostro derma in tutte le direzioni dello spazio come i rami di un albero: la loro retrazione ha come risultato finale una riduzione dell’estensione della superficie cutanea e un significativo ancoraggio della cute agli strati profondi, con evidente riduzione della lassità.

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2. Esercita sui fibroblasti una forte biostimolazione in grado di indurli a incrementare la produzione di collagene tipo I (con conseguente effetto contouring): tale neocollagenesi indotta dalla temperatura è stata dimostrata da esami istologici eseguiti a distanza di qualche mese dalla terapia strumentale. Mentre la denaturazione del collagene è un fenomeno piuttosto precoce, la neocollagenesi si esplica in tempi più lunghi ed è per questo che si deve valutare l’effetto della terapia con Thermage® a quattro-sei mesi dalla seduta ambulatoriale. Il trattamento si esegue seguendo scrupolosamente le linee guida operative, che consentono di trattare più intensamente le aree che presentano maggior lassità sfruttando l’effetto tensore che lo strumento favorisce (Fig. 1).

EFFETTI E NOVITÀ

Gli effetti del trattamento sono una riduzione della lassità con ridefinizione dei contorni e un aumento del tono cutaneo per neocollagenesi. Thermage FLX® presenta interessanti novità rispetto alle versioni precedenti: • Grazie alla tecnologia AccuREP™, che misura a ogni impulso l’impedenza locale, è possibile regolare con precisione la quantità di Fig. 1: Procedura di trattamento Thermage.

energia da erogare, in modo da riscaldare uniformemente l’area trattata, garantendo una maggiore efficacia. • I trattamenti sono più rapidi ed efficaci grazie ai nuovi trasduttori che, a parità di colpi, permettono di trattare il 33% dell’area in più, con un incremento dell’energia erogata per singolo trattamento. • La tecnologia è più versatile dato che è possibile trattare tutte le aree del corpo con un manipolo unico dotato di vibrazione multidirezionale, la quale permette di attenuare la percezione di calore avvertita dal paziente, secondo la teoria del Gate Control. Esistono efficaci alternative per il trattamento della lassità cutanea, come gli ultrasuoni microfocalizzati, che però esplicano la loro azione retraente solo a specifiche profondità del derma, a seconda del trasduttore impiegato. La RF monopolare, invece, sviluppa un gradiente termico inverso in grado di fornire una omogenea retrazione tridimensionale a tutto spessore (i.e. dal derma medio fino alla fascia superficiale, Fig. 2). Inoltre, il trattamento con la RF monopolare può essere effettuato in tutta l’area del volto, dalla fronte alla regione sovrajoidea, mentre gli ultrasuoni microfocalizzati non possono essere impiegati in alcune aree del volto, utili


gravitazionale, riducendo in tal modo la tendenza alla ptosi che si manifesta con il passare del tempo. La terapia con Thermage® prevede un solo trattamento e un downtime minimo o nullo: gli effetti persistono per circa due anni e mezzo, anche se si può rieseguire un secondo trattamento quando sono ancora visibili gli effetti del primo. Il trattamento può essere associato sia a differenti terapie ancillari (e. g. fillers, biosti-

da trattare per contrastare la lassità cutanea. È doveroso sottolineare che il trattamento Thermage® non offre risultati sovrapponibili a un lifting chirurgico, e non deve essere inteso come una terapia per eliminare le rughe. Il trattamento con Thermage FLX® ha invece un ruolo attivo nell’aumentare il turgore del derma e può ridurre la profondità di quelle pieghe cutanee che sono amplificate dalla ptosi dei tessuti. La retrazione cutanea tridimensionale evocata dalla RF è infatti in grado di agire in senso

PER RITROVARE LA VERA IMMAGINE DI SÉ. Thermage FLX® è un dispositivo medico CE 0344 TRM-IT-2011-1494 - Materiale ad esclusivo uso dei Sigg Medici.

A pioneer in non-invasive skin tightening *

Fig. 3: prima e dopo 3 mesi dal trattamento con Thermage FLX®

Photo Courtesy: C.I. Jacob, MD.

Fig. 2: schematizzazione del meccanismo d’azione impiegato dalla tecnologia a RF

molazioni e biorivitalizzazioni), sia ad altre terapie strumentali (e. g. laser e RF frazionata), utili a magnificare l’aspetto della pelle. Il trattamento può essere eseguito in qualunque momento dell’anno su qualsiasi fototipo, anche su cute abbronzata, e rappresenta un’ottima alternativa per coloro che desiderano un miglioramento progressivo e naturale, con riduzione della lassità, aumento del turgore e della definizione dell’ovale (Fig. 3). ◼︎

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EXPERIENCE

* Pioniere nel trattamento non invasivo della lassità cutanea. 1. M. Fritz et al. Radiofrequency treatment for middle and lower face laxity. Arch Facial Plast Surg. Nov-Dec 2004;6(6):370-3. 2. E. Finzi, A. Spangler. Multipass vector (mpave) technique with non-ablative radiofrequency to treat facial and neck laxity Dermatol Surg. 2005 Aug;31(8 Pt 1):916-22. 3. R. Fitzpatrick et al. Multicenter study of noninvasive radiofrequency for periorbital tissue tightening. Lasers Surg Med. 2003;33(4):232-42. ®/TM sono marchi registrati di Bausch Health Companies Inc. o società affiliate. ©2020 Bausch Health Companies Inc. o società affiliate.

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THE PROGRESS MUST GO ON La pandemia ha sconvolto le abitudini di tutti, ma il progresso medico-scientifico deve andare avanti. Per questo, SIES e VALET hanno coinvolto un team di esperti in divulgazione digitale e dato vita a una serie di Masterclass Digitali che stanno incontrando il favore di Medici e Aziende

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n tempo, quando tutto era più semplice e delle pandemie si occupavano i libri di storia, non i telegiornali, si diceva “fare di necessità virtù”, ovvero trasformare un impedimento in un’opportunità. Oggi, l’evoluzione della situazione sanitaria mondiale costringe tutti a trovare soluzioni divulgative in linea con i tempi e con le tecnologie. Noi, per esempio, eravamo pronti con l’edizione 2020 del nostro SIES DAY, appuntamento autunnale che da anni occupa un posto importante nelle agende di Medici e Aziende. Ma la collaudata formula del SIES DAY, format da sempre vincente sia per i partecipanti che per le aziende partner, alla luce delle restrizioni imposte tramite DPCM, non poteva essere “trasferita” sic et simpliciter nel mondo digitale, bensì andava riscritta in maniera radicale salvaguardando lo spirito “storico”. Ecco il motivo per cui il SIES DAY 2020, programmato inizialmente in formula BLENDED (presenza e online), non è stato realizzato seguendo lo schema classico, ma non per questo ha rinunciato a svolgere il proprio ruolo di aggiornamento preciso e puntuale per quello che riguarda le nuove tecniche e i nuovi ritrovati nel campo della Medicina Estetica, come dimostra l’alto numero dei medici che si sono iscritti per partecipare (gratuitamente i soci SIES, a fronte del pagamento di una quota gli altri) alla MASTERCLASS DIGITALE andata in onda – è davvero il caso di dirlo… – lo scorso 21 novembre.

loro importanza nell’armonizzazione del volto. Inquadramento, indicazioni, metodiche, tecniche non chirurgiche di trattamento”), al NASO (“Quando i suoi inestetismi si possono trattare senza la chirurgia”), alla BIOSTIMOLAZIONE FISICA, CHIMICA E MECCANICA (“Tecniche di biostimolazione più comuni, dalle tecniche iniettive passando per i peeling biostimolanti e i topici, fino ad arrivare alle tecniche meccaniche di needling e radiofrequenza”), alla GESTIONE DELLE COMPLICANZE (“Lavorare serenamente, sapendo che potremo prevenirle e affrontarle con competenza”) e allo SGUARDO (“Quando i suoi inestetismi si possono trattare senza la chirurgia”), per i primi mesi del 2021 sono già in rampa di lancio nuovi interessantissimi MASTERCLASS DIGITALI: BODY CONTOURING, IL TERZO MEDIO DEL VOLTO E I VOLUMI, LE AREE DIFFICILI, IL TERZO INFERIORE DEL VOLTO (PROFILO MANDIBOLARE E COLLO), UOMO VS DONNA e IL TERZO SUPERIORE. A questo punto, non vi resta che consultare il sito www.valet.it per essere aggiornati sulle date e sulle novità che vi proporremo: il nostro viaggio alla scoperta delle nuove frontiere della Medicina e della Chirurgia Estetica continua. Cambia solo la modalità, per il momento, non certo la professionalità... ◼︎

IL FUTURO, CON NOI, È GIÀ ONLINE

Perché viste le difficoltà imposte dal momento, e convinti che comunque il mondo debba andare avanti, ancora una volta ci siamo rimboccati le maniche coinvolgendo il Comitato Scientifico della SIES e una squadra di esperti in comunicazione digitale per offrire a Medici e Aziende un momento congressuale – per quanto “a distanza” – all’altezza delle nostre tradizioni e delle vostre attese. I numerosi webinar organizzati nei mesi del lockdown più duro, oltre a ricevere il consenso dei partecipanti hanno spianato la strada verso una formula comunicativa che era sconosciuta ai più, ma che oggi avvicina molte generazioni all’era digitale. Partendo da queste considerazioni, abbiamo così avviato la ricerca per inventare un NUOVO FORMAT, organizzato secondo MASTERCLASS DIGITALI, diverso, dinamico, che possa servire per offrire un valido aggiornamento per i Medici che partecipano all’evento. I primi risultati, come detto, ci hanno dato ragione. E allora, aspettando che arrivi il 15 aprile, data d’inizio del prossimo CONGRESSO INTERNZIONALE SIES 2021, che vogliamo ovviamente vivere “in presenza”, confidando in un miglioramento generale della situazione sanitaria, dopo aver organizzato, nella parte finale del 2020, sessioni dedicate alle LABBRA (“La

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LA NAZIONALE SIES IN CAMPO PER LE MASTERCLASS DIGITALI ◼︎ ◼︎ ◼︎ ◼︎ ◼︎ ◼︎ ◼︎ ◼︎ ◼︎ ◼︎ ◼︎ ◼︎ ◼︎ ◼︎ ◼︎ ◼︎

Dr. Eugenio Maria Amato Dr.ssa Clelia Barini Dr. Francesco Bernardini Dr. Carlo Bonuccelli Dr. Filippo Brighetti Dr. Giovanni Brunelli Dr. Omer Bushem Dr. Bruno Giacomo Carrari Dr. Maurizio Cavallini Dr.ssa Antonella Cimino Dr.ssa Cristina D’Aloiso Dr. Domenico D’Angelo Dr. Roberto Dell’Avanzato Dr. Davide De Rossi Dr. Salvatore Fundarò Dr. Fabio Ingallina

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Dr.ssa Dora Intagliata Dr. Ivano Iozzo Dr.ssa Teresa Lacava Avvocato Federica Lerro Dr. Fabio Marini Dr. Giorgio Maullu Dr. Lucio Miori Dr.ssa Paola Molinari Dr.ssa Maria Grazia Patalano Dr. Maurizio Priori Dr. Massimo Renzi Dr.ssa Paola Rosalba Russo Dr.ssa Cristina Sartorio Dr. Ugo Simone Urso Dr.ssa Michela Zazzaron Dr. Nicola Zerbinati


L’aggiornamento v3.0, per i medici, firmato SIES e VALET La chiamano RESILIENZA, ovvero “la capacità di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà”. Di fronte agli impedimenti dettati dalla pandemia, SIES e VALET ne hanno fatto buon uso, ideando un NUOVO FORMAT, DIGITAL SIES DAY, organizzato secondo le MASTERCLASS DIGITALI. Un modo diverso, dinamico, che offre un valido aggiornamento ai medici che partecipano all’evento, come ampiamente dimostrato dal successo ottenuto dai primi appuntamenti, andati online nella seconda metà del 2020. DIGITAL SIES DAY è un grande successo: vivetelo insieme a noi...

www.digitalsiesday.it

SI RINGRAZIANO LE SEGUENTI AZIENDE PER IL CONTRIBUTO NON CONDIZIONANTE

Segreteria Organizzativa: VALET Srl - Via dei Fornaciai, 29/b - 40129 Bologna | +39 051 6388 334 | +39 051 0216 405 | segreteria@valet.it 67


MEDICINA ESTETICA

Dr.ssa Paola Molinari Specialista in Chirurgia Generale, Medico e Chirurgo Estetico - Modena Dr.ssa Chiara Faso Medico Chirurgo - Modena

NON MANDATE IN FUMO LA BELLEZZA L’abitudine alla sigaretta determina inestetismi che permangono anche dopo averla abbandonata, come per esempio la ruga del “codice a barre”

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ccoci giunti al terzo e ultimo dei tre appuntamenti che ci hanno portato ad analizzare più nel dettaglio lo smoker journey, cioè quali sono i danni provocati dal fumo di sigaretta sul benessere in generale e cutaneo in particolare, e come poter proporre ai fumatori valide alternative e strategie per migliorare il loro stato di salute e di bellezza. Da medico, credo che non smetterò mai di perseguire la lotta contro il fumo, così come contro altri fattori che influenzano costantemente l’aspetto fisico e in particolare quello del viso. Si spende tempo (oltre che denaro) a proporre e sottoporre i pazienti a trattamenti sempre più individualizzati e, come una battaglia senza fine, il fumo corrode di pari passo la riuscita del risultato finale. Non solo: l’abitudine al fumo determina inestetismi che permangono anche dopo aver abbandonato la sigaretta, come per esempio la ruga del “codice a barre” che mi conferma il sospetto anche ad anni di distanza [Rajagopalan P. et al. How Does Chronic Cigarette Smoke Exposure Affect Human Skin? A Global Proteomics Study in Primary Human Keratinocytes. OMICS: A Journal of Integrative Biology. Vol. 20, No. 11. 2016]. Sospendere completamente l’abitudine al fumo – o non iniziare mai a fumare addirittura... – sarebbe la scelta più sana, ma sempre più spesso mi trovo davanti fumatrici incallite, che non hanno assolutamente voglia di smettere. Che cosa proporre, quindi?

PEELING CHIMICO

Uno dei primi trattamenti che consiglio a chi entra nel mio studio è un peeling chimico di viso, collo e

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Principali costituenti in commercio e loro azione. HA = acido ialuronico; DMAE = dimetilaminoetanolo.

décolleté: infatti, a causa della nicotina, la cute si presenta con un colorito tendente al grigio-giallastro, oltre a essere intrinsecamente più opaca, più secca e meno elastica. Preferisco trattamenti illuminanti a base di alfabetaidrossiacidi con effetto cheratolitico, stimolatore dermico, schiarente indiretto [Tang S-C and Yang J-H. Dual Effects of AlphaHydroxy Acids on the Skin. Molecules, 23, 863. 2018]; tendo ad associarli ad altri principi attivi schiarenti e antiossidanti, tra i quali acido tranexamico, vitamina C, tretinoina, e sempre faccio seguire una gestione domiciliare con idratazione e protezione solare.

BIOSTIMOLAZIONE INIETTIVA

Un altro grande trattamento utile al fumatore è quello della biostimolazione iniettiva: il suo razionale è di riequilibrare la normale fisiologia cutanea con azione antiossidante, idratando e fornendo i costituenti necessari alla “ricostruzione” del derma [Iorizzo M. et al. Biorejuvenation: theory and practice. Clinics in Dermatology. 26, 177–181. 2008]. I nutrienti in commercio sono numerosissimi e ognuno contribuisce in modo complementare alla salute cutanea; tra gli altri, ad esempio, ricordo il glutatione, la N-acetil cisteina e l’acido alfa-lipoico, il primo con importante azione antiossidan-

te, gli altri deputati alla sua sintesi e protezione [Monnier G., Chaudiere J. Metabolism and antioxidant function of glutathione. Pathol Biol. Jan;44(1):7785. 1996; Packer L. et al. Alpha-Lipoic acid as a biological antioxidant. Free Radical Biology & Medicine, Vol. 19, No. 2, pp. 227250. 1995]. Altri fattori biostimolanti sono aminoacidi essenziali, sali minerali e vitamine (la vitamina B6 è nota, per esempio, per il suo ruolo di attivatore metabolico), in grado di stimolare i fibroblasti. Le zone più trattate sono sicuramente il viso e il collo, ma anche le mani e il décolleté possono giovare di questo trattamento. Viene effettuata in genere una seduta ogni 15-20 giorni a seconda dell’età biologica, del danneggiamento cutaneo del paziente e sulla base del protocollo suggerito dalle varie aziende. Io personalmente tendo ad associare la biostimolazione con altri trattamenti, primo tra tutti il peeling chimico sopracitato, per sinergizzare le azioni benefiche e avere un risultato visibile in minor tempo. Sempre presente nei miei trattamenti biostimolanti è l’acido ialuronico, libero o blandamente cross-linkato, per la sua grande capacità idratante e per l’interessante azione stimolante sulla sintesi di collagene [Papakonstantinoua E. et al. Hyaluronic acid: A key molecu-


le in skin aging. Dermato-Endocrinology 4:3, 253–258. 2012]. Con il trascorrere del tempo, infatti, la qualità dell’acido ialuronico della nostra pelle si modifica, le sue catene si frammentano, accorciandosi, ed è noto quanto questo giochi un ruolo cruciale nell’invecchiamento del viso [Longas MO et al. Evidence for structural changes in dermatan sulfate and hyaluronic acid with aging. Carbohydr Res. 159:127-36. 1987]. Riuscire a reintegrare questa carenza può certamente essere un interessante “punto di partenza”.

TOSSINA BOTULINICA

Per le labbra, invece, e per le “rughe dei fumatori”, ovvero i segni che si formano in zona perilabiale a codice a barre, la tossina botulinica è un’eccellente soluzione temporanea. Andando a distendere in modo selettivo il muscolo orbicolare della bocca, si ottiene una riduzione dei solchi e un rilassamento dell’area trattata. Il trattamento del terzo inferiore del volto con tossina botulinica è considerato off-label, anche se numerosi studi sul farmaco ne dimostrano la sicurezza e l’efficacia [De Maio et al. Facial Assessment and Injection Guide for Botulinum Toxin and Injectable Hyaluronic Acid Fillers: Focus on the Lower Face. Cosmetic 2017].

ACIDO IALURONICO

Sempre sul codice a barre si può proporre in modo sinergico e/o alternativo alla tossina botulinica una correzione con un filler di acido ialuronico, ideato in modo specifico per le labbra e l’area periorale. A differenza di quanto accade con l’acido ialuronico libero con effetto biostimolante, quello crosslinkato del filler viene utilizzato come riempitivo per le rughe, in particolare a partire dal vermiglio: se correttamente utilizzato restituirà turgore, senza però modificare l’espressività intrinseca del soggetto. L’area perilabiale è una delle aree più dinamiche e al contempo sottili del viso: per questo motivo sono ideali fillers morbidi, semi cross-linkati (o con cross-linkaggio basso), caratterizzati da un’ottima bio-integrazione tissutale e, soprattutto, da un’elevata capacità di “stretch”, senza il rischio di antiestetiche ipercorrezioni [Gold MH, et al. Clinical Interventions in Aging. 2(3):369–376. 2007; Breithaupt AD, et al. Cosmet Dermatol.25:184-19. 2012]. A tutto quello che possiamo fare all’interno dell’ambulatorio medico si aggiunge il trattamento domiciliare: è importante che la paziente fumatrice utilizzi principi attivi idratanti, eventualmente associati a blandi

esfolianti; a volte vi è anche l’indicazione all’assunzione di integratori a base di sostanze antiossidanti – quali vitamine, polifenoli e carotenoidi – per contrastare la formazione dei radicali liberi favorita dal fumo. Fin qui il trattamento estetico dei danni provocati dal fumo di sigaretta, ma non dimentichiamoci che il gold standard dovrà essere sempre la disassuefazione; alcuni fumatori, però, come detto non vogliono proprio smettere di fumare. Per loro, dopo attenta valutazione personale e motivazionale, un’alternativa perseguibile potrà essere il suggerimento di iniziare l’utilizzazione di quello che viene definito “fumo digitale”, cioè la sigaretta elettronica o i prodotti a tabacco riscaldato, prodotti che in assenza di combustione producono una quantità nettamente inferiore di sostanze dannose o potenzialmente dannose. Degna di nota la notizia apparsa qualche settimana fa che la Food and Drug Administration, l’Agenzia statunitense responsabile della regolamentazione dei farmaci e dei prodotti del tabacco negli Stati Uniti, dopo un processo di valutazione durato oltre tre anni, ha riconosciuto che l’utilizzazione assidua del Tobacco Heating System (THS) induce una “esposizione ridotta” dell’organismo dell’utilizzatore rispetto al fumo di sigaretta [https://www.fda. gov/news-events/press-announcements/fda-authorizes-marketingi q o s- t o b a cco - h e a t i n g - s y s t e m reduced-exposure-information], classificandolo quindi come prodotto del tabacco a rischio modificato, confermandone la fondamentale differenza rispetto alla tradizionale sigaretta. Nel rilasciare questo riconoscimento, la FDA ha rilevato come il THS, seppur non privo di rischi, “sia appropriato per la promozione della salute pubblica e che possa giovare alla salute del popolazione nel suo complesso, considerando fumatori e non fumatori”. ◼︎

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MEDICINA ESTETICA

Prof. Francesco Paolo Alberico Specialista in Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica, in Farmacologia Clinica e in Medicina Legale e delle Assicurazioni Docente Master II° liv. Medicina Estetica Università di Napoli Dr. Angelo D’Alessandro Specialista in Ginecologia e Ostetricia - Agrigento

CO2 AD ALTI FLUSSI CONTROLLATI: RAZIONALE DI IMPIEGO IN GINECOLOGIA

C

on il termine carbossiterapia, introdotto da Parassoni, nel 1995, in occasione del XVI Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME), viene sancito l’impiego dell’anidride carbonica a scopo terapeutico. La terapia con CO2 iniettiva trova fondamentale impiego in tutte quelle patologie nelle quali è presente una condizione di sofferenza del microcircolo (microangiopatia), per l’effetto riabilitante a livello di arteriole e di metarteriole che essa riesce a svolgere o in tutte quelle condizioni che possono trarre beneficio da una migliore ossigenazione dei tessuti. Infatti l’aumentata concentrazione di CO2, dopo iniezione nei tessuti, a scopo terapeutico, attraverso quegli stessi meccanismi fisiologici propri della respirazione, si traduce, in sostanza, in un maggiore rilascio di O2 dall’emoglobina: quindi tanta CO2 viene iniettata, tanto O2 deve essere rilasciato nei tessuti, con conseguente migliore ossigenazione e maggiore attivazione di tutti i metabolismi cellulari che vengono ottimizzati. Per tali ragioni, la pratica della CO2 iniettiva ha visto nel tempo sempre più ampliarsi i settori di impiego. L’evoluzione della metodica, infine, ha visto affermarsi in maniera indiscutibile l’impiego degli alti flussi controllati (brevetto DTA Medical) grazie ai numerosi vantaggi che si ottengono in tal modo e cioè maggiore e migliore diffusione del gas (aumentata vis a tergo) senza ristagno dello stesso, marcata meccanostimolazione della ECM, rapidità di esecuzione, minore disagio per il paziente e migliore gestione del dolore, durata dell’effetto terapeutico probabilmente prolungata. Per quanto fin qui esposto, ci è sembrato logico ragionare sull’impiego della CO2 ad alti flussi controllati anche in ambito ginecologico. 70

L’aging (o invecchiamento) è un fenomeno naturale che inizia già dopo i 35 anni. Ecco come sconfiggerlo INDICE DELLA SALUTE VAGINALE (VHI) 1

2

3

4

5

Elasticità complessiva

nessuna

scarsa

discreta

buona

eccellente

Secrezione

nessuna

scarsa

superficiale

moderata

normale

6.1

5.6 - 6.0

5.1 - 5.5

Ph Mucosa epiteliale

petecchie presenti prima del contatto

sanguina al contatto lieve

Idratazione

assente, mucosa infiammata

assente, mucosa non infiammata

4.7 - 5.0

< 4.6

sanguina allo sfregamento

non friabile, mucosa sottile

non friabile, mucosa normale

minima

moderata

normale

Il punteggio totale può variare tra 5 e 25. I punteggi bassi corrispondono a maggior atrofia urogenitale Se il punteggio è < 15 la vagina è considerata atrofica

FENOMENO NATURALE

L’aging (o invecchiamento) è un fenomeno naturale che inizia già dopo i 35 anni. In altre parole, se durante l’invecchiamento la pelle va incontro a una progressiva atrofia, secchezza, perdita di elasticità e fragilità, nella vagina si assisterà ad atrofia, secchezza, dispareunia e, a livello della vulva, atrofia, prurito intenso. L’Atrofia Vulvo-Vaginale (AVV) consiste nella progressiva modificazione della struttura del tessuto vaginale e vulvare, in conseguenza della carenza di estrogeni dovuta all’avanzare dell’età. Prima della menopausa, infatti, l’organismo produce estrogeni che aiutano a mantenere le pareti della vagina elastiche e lubrificate, contribuendo a

Fig. 1

mantenere l’equilibrio della flora batterica vaginale, proteggendola dalle infezioni. L’AVV si manifesta con maggiore frequenza dopo la menopausa, quando la quantità di estrogeni nel corpo diminuisce e di conseguenza le pareti della vagina si assottigliano, diventando più fragili e meno lubrificate. Tuttavia l’AVV si può manifestare anche in situazioni nelle quali vi è una carenza di estrogeni dovuta a fattori esterni, ad esempio quando il ciclo mestruale si interrompe a seguito di un intervento chirurgico o per chemioterapia o radioterapia. Si verificano cambiamenti nella vulva, con diradamento dei peli pubici, riduzione del grasso sottocutaneo, assottigliamento della mucosa, ridotta lubrificazione con tendenza alla secchezza (atrofia della mucosa) con sintomatologia di prurito e bruciore. La mucosa è più facilmente irritabile e più sensibile alle infezioni, soprattutto nelle donne già predisposte.


Nelle donne in post-menopausa soggette anche a incontinenza urinaria, compare spesso una dermatite perineale con notevole impatto sulla qualità della vita.

CINQUE PARAMETRI

Anche la vagina mostra sostanziali cambiamenti: la mucosa vaginale si assottiglia, appare più asciutta e meno elastica. Alcune donne manifestano irritazione, bruciore e pruriti. La vagina impiega più tempo per umidificarsi durante i rapporti sessuali: il maggiore attrito può causare disagio e/o dolore (dispareunia); il pH vaginale aumenta, i batteri nocivi presenti nel perineo possono aumentare e prevalere rispetto ai lattobacilli, con conseguente aumentata frequenza di infezioni urinarie e vaginali. L’AVV interessa fino a circa il 50% delle donne in menopausa ed è ancora molto sottovalutata, trattandosi comunque di una condizione cronica destinata a peggiorare con il tempo. Con il Vaginal Health Index (Tabella) vengono valutati cinque parametri (elasticità, secrezione, pH, mucosa e idratazione vaginale) cui as-

segnare singoli punteggi che consentano di valutare la presenza, il livello di severità e l’efficacia nel tempo di terapie adottate. L’aging a questo livello coinvolge quindi tanto i genitali esterni che la stessa vagina. Già da un po’ di tempo la CO2 iniettiva è stata impiegata con successo da sola o in associazione con altre sostanze iniettate (acido ialuronico, polinucleotidi, PRP o grasso) o applicate (TCA combinato con perossido di idrogeno) per trattare l’aging dei genitali esterni. Con l’avvento della CO2 ad alti flussi controllati (150cc/15sec ossia 600 cc/min.), riteniamo si possa semplificare di molto e facilitare l’utilizzo di tale sostanza per questa patologia. Come stiamo facendo già da tempo, alle iniezioni multiple a basso flusso nelle grandi labbra, aggiungiamo due iniezioni singole ad alto flusso con ago da 12 mm nel sottocutaneo ai due lati della regione clitoridea a circa 2 cm (Fig. 1), un volume di 50100 cc per lato; in virtù dell’alto flusso controllato, il gas diffonde facilmente lungo le grandi labbra con minimo disagio per la paziente. Associamo

Fig. 2: device brevettato per insufflazioni endovaginali di CO2

sempre un’insufflazione endovaginale con device dedicato brevettato (Fig. 2) per un massimo di 30 a 90 sec ,pari a 300/900 cc. Alle prime esperienze incoraggianti acquisite, abbiamo intenzione di far seguire un preciso e specifico trial clinico, numericamente più significativo. ◼︎

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MEDICINA ESTETICA

Dr. Andrea Corona Specialista in Urologia, Andrologo Medico Estetico - Milano Dr.ssa Paola Molinari Specialista in Chirurgia Generale, Medico e Chirurgo Estetico - Modena

L

a bellezza è un fenomeno universale, presente in molte specie e a tutte le età [1], che influenza il nostro comportamento e i nostri rapporti sociali. Fin dall’antichità gli studiosi e gli scienziati hanno cercato di indagare sulle sue origini e sui suoi effetti, definendola in modi diversi [2]. Tuttavia, la bellezza è un mistero che ci accompagna da secoli: possiamo riconoscere un bel viso in un istante, ma è difficile darne una definizione precisa. La bellezza di un viso dipende da vari fattori quali l’etnia, l’età, il sesso, oltre che dalla simmetria e dalle proporzioni ideali. Esiste infatti una precisa proporzione tra le varie aree del viso - fronte, naso, labbra e mento - che deve essere rispettata per poter avere un effetto armonico e piacevole alla vista. Un’altra caratteristica essenziale della bellezza è l’attrattività, in quanto definiamo bello qualcosa che il segmento di elaborazione visiva del sistema nervoso trova attraente [1]. Il naso, data la

Fig. 1: [a] angolo fronto-nasale - [b] dorso nasale - [c] punta del naso - [d] columella [e] angolo naso-labiale

LA NUOVA FRONTIERA DEL RINOFILLER

La bellezza di un viso dipende da vari fattori quali l’etnia, l’età, il sesso, oltre che dalla simmetria e dalle proporzioni ideali. Per la correzione del naso, utilizziamo un acido ialuronico caratterizzato da un alto peso molecolare e una tecnologia brevettata RHA™

sua centralità e prominenza, ha un ruolo fondamentale nell’attrattività e nella bellezza di un viso; apportare anche piccole modifiche al naso può cambiare l’intera fisionomia del volto di una persona, migliorandone l’aspetto complessivo oltre che il profilo. Per decenni la rinoplastica è stato il gold standard terapeutico per la correzione degli inestetismi del naso. Negli ultimi anni la rinoplastica non chirurgica con filler iniettabili ha ottenuto una crescente popolarità, in quanto rappresenta una valida alternativa per chi non desidera sottoporsi a un intervento chirurgico. Prima di sottoporre un paziente al rinofiller è necessario tenerne in considerazione anche i punti di debolezza: 1. Non è permanente. 2. Non è esente da rischi. 3. I risultati potrebbero non rispondere alle aspettative dei pazienti.

LA TECNICA

Per la correzione del naso utilizzo un acido ialuronico caratterizzato da un alto peso molecolare e una tecnologia brevettata RHA™ (Resilient Hyaluronic Acid). Questo filler dermico, a base di acido ialuronico resiliente, ha una concentrazione di 25mg/ml con un piccolo grado di reticolazione (cross-linking) e possiede caratteristiche reologiche tali da poter essere iniettato e modellato con facilità per ottenere il risultato estetico desiderato, con una durata e una stabilità più alta della media. Le tecniche per il rinofiller sono principalmente due [3]: la prima prevede l’utilizzo di ago cannula con un solo punto d’accesso al livello della columella [d], portandosi verso l’angolo

naso-frontale [a] o verso la punta del naso [c] o verso l’angolo labionasale [e] (Fig. 1) in cui viene impiantato il filler. Il volume totale di acido ialuronico iniettato va da 0.2 a 0.5 ml, a seconda delle necessità e dell’inestetismo da correggere. La seconda tecnica, invece, prevede l’utilizzo di un ago 30G/12mm che consente di impiantare l’acido ialuronico direttamente sull’angolo naso-frontale [a] o sulla punta del naso [c] o nell’angolo naso-labiale [e] o sul dorso del naso [b], seguendo la spina nasale dando le proiezioni di cui si necessita. Ne esiste poi una terza, essenzialmente utilizzata per piccole correzioni, che prevede l’utilizzo di un ago 30G/4-6mm per iniezioni di piccole quantità di acido ialuronico su un piano più superficiale rispetto alle precedenti. La tecnica che prediligo è la prima menzionata: in particolare utilizzo una micro-cannula da 25G/60mm e un filler RHA™ da 25mg/ml. L’introduzione della cannula avviene esclusivamente attraverso un unico punto d’accesso posto 5-6mm al di sotto della punta del naso, a livello dell’inserzione della columella [d] (Fig. 2), creato con un ago del 21 previa ampia e accurata disinfezione. Fig. 2: inserzione della cannula

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Attuando uno scollamento dei piani sottocutanei, si crea una cavità virtuale nella quale si impianta il filler, in quantità variabile a seconda del difetto da correggere. Per trattare la punta del naso [c] è sufficiente introdurre la porzione distale della cannula variando l’angolo di incidenza; in quest’area è preferibile un’infiltrazione più superficiale, al fine di ottenere un risultato proporzionalmente ottimale. Per favorirne, poi, la proiezione anteriore, è spesso opportuno posizionare l’impianto alla base della columella, al di sotto del punto d’accesso. Per poterla trattare è necessario cambiare ulteriormente l’angolo d’incidenza della cannula: ponendo quest’ultima perpendicolarmente al volto (Fig. 3), si arriva agevolmente sino ad essa. La gestione del post-trattamento è altresì importante ai fini del risultato finale: fino al primo controllo (10-15 giorni), si raccomanda di non utilizzare occhiali o altri accessori che, poggiando sul naso, potrebbero indurre una dislocazione dell’impianto. Dal 1906 al 2015, i casi di cecità dovuti a impianto di acido ialuronico sono stati 1464. Nonostante i dati pubblicati dalla FDA (Food and Drug Administration) americana vedano in crescita i casi di cecità causati da iniezioni di filler a base di acido ialuronico5, questo rischio resta estremamente basso se rapportato al numero totale di trattamenti eseguiti. Tra i possibili rischi del rinofiller ci sono necrosi, formazione di cisti, infezione e/o rigetto dell’impianto, tuttavia, nei trattamenti da noi effettuati in questi anni non sono stati riportati casi di complicanze severe di questo tipo. Tra dicembre del 2014 e luglio del 2020 sono stati trattati 1.780 pazienti (1.270 donne e 510 uomini) con diversi inestetismi al naso. Al primo follow-up, dopo 10-15 giorni, è stato effettuato un piccolo touch-up con 0.1-0.3 ml di RHA nel 12.9% dei casi. Nessun trattamento, invece, è stato necessario durante il follow-up a 3 e/o 6, dimostrando la perfetta stabilità del prodotto. Dopo 12 mesi, nel 92% dei casi persisteva l’effetto del trattamento, mentre nel restante 8% è stato effettuato un trattamento di 74

LA RINOPLASTICA MEDICA CON FILLERS, TOSSINA BOTULINICA E FILI

corso teorico-pratico

Argomenti principali del corso Anatomia del naso - Valutazioni morfometriche nasali - Rimodellamento nasale con filler Rimodellamento nasale con tossina botulinica - Rimodellamento nasale con fili - Sessione pratica su pazienti DIDATTICA A CURA DI: Dr. Salvatore Fundarò DATA DEL CORSO: maggio 2021 ECM: 8 crediti

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mantenimento con una quantità minima di RHA (<0.2 ml). Quasi la totalità dei pazienti ha presentato un lieve sanguinamento nella sede di accesso, risoltosi rapidamente mediante emostasi compressiva. Non sono state riportate reazioni avverse severe, con un’elevata soddisfazione da parte dei pazienti.

CONCLUSIONI

Il rinofiller è una procedura medica ambulatoriale veloce, poco costosa, non permanente, con il minimo downtime, che permette di ottenere risultati naturali soddisfacenti e di lunga durata. Il rinofiller rappresenta un’ottima alternativa alla chirurgia plastica, anche se, prima di sottoporre un paziente a questo trattamento, è importante tenere in considerazione le sue aspettative di risultato. Non è una tecnica esente da rischi: un’approfondita conoscenza anatomica è un requisito essenziale per evitare il verificarsi di eventi avversi gravi. In considerazione dei risultati sopra illustrati, si può concludere tuttavia che l’impianto di acido ialuronico con la tecnica descritta si è mostrata sicura, ripetibile, predicibile e ben tollerata dai pazienti. Inoltre, i risultati ottenuti sono durevoli e pienamente in linea con il nostro scopo di non stravolgere l’estetica caratterizzante del volto di ogni paziente. BIBLIOGRAFIA 1. NE (2000) Beauty is only skin deep. J R Soc Med 93:89–92. 2. Atiyeh BS, Hayek SN (2007) Numeric Expres-

Fig. 3: variazione dell’angolo d’incidenza della cannula, posta perpendicolarmente al volto sion of aesthetics and beauty. Aesth Plast Surg 32:209-2016. 3. Massirone A. (2010) - Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova Libraria s.p.a, Padova. 4. Beleznay K., Carruthers Jean D.A., Humphrey S., Carruthers A., Jones D. Update on avoiding and treating blindness from fillers: A recent review of the world literature. Aesthetic Surgery Journal (2019) VOL 39(6) 662-674. 1. American society of Plastic Surgeons. 2017 Plastic Surgery Statistics report. http://plasticsurgery.org/documents/News/Statistics/2017/ cosmeticprocedure-trends-2017.pdf.


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MEDICINA ESTETICA

Dr.ssa Antonella Quaranta Specialista in Chirurgia Generale Medico Estetico - FIrenze Docente CPMA - VALET - Bologna

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ggi la Medicina Estetica deve essere principalmente curativa, con effetti anti-aging, mininvasiva, senza downtime, a effetto i mmediato con risultati naturali e duraturi. I nuovi trattamenti devono essere tailor-made, personalizzati, sicuri ed eseguiti da mano esperta. Non solo filler riempitivi, ma curativi e preventivi dell’aging, mirati al ringiovanimento. Il risultato deve avere un duplice effetto: liftante, per riposizionare in modo naturale i tessuti nella loro sede originale, e riempitivo, per cancellare ombre, colmare depressioni e ripristinare i volumi persi. Per ottenere questo risultato, nasce l’esigenza di aggiungere al filler comunemente usato, a base di Acido Ialuronico, un fattore determinante che possa permettere la rigenerazione tissutale le Adipose-Derived Stem Cells (ADSC). Infatti, la Medicina Rigenerativa rappresenta una scienza multidisciplinare che si sta sviluppando in parallelo con le recenti scoperte biotecnologiche. Questa combina biomateriali e cellule staminali per vari scopi, come ad esempio riparare e rigenerare tessuti e organi danneggiati, offrendo un’ulteriore possibilità in ambito della

Fig. 1: Ingrandimento al microscopio delle ADSC 76

FULL-FACE REJUVENATION: DAL FILLER AL BIOFILLER Il risultato deve avere un duplice effetto: liftante, per riposizionare in modo naturale i tessuti nella loro sede originale, e riempitivo, per cancellare ombre, colmare depressioni e ripristinare i volumi persi chirurgia plastica e rigenerativa [1-3]. In particolare, le cellule adulte staminali mesenchimali, e nello specifico le ADSC, sembrano essere una popolazione di cellule staminali ideali per praticare la Medicina Rigenerativa [3]. Infatti, dalla loro prima descrizione nel 20024, vi è stato un crescente interesse nell’utilizzo di queste cellule staminali dato il loro potenziale (Fig. 1) unito alla facile reperibilità in grandi quantità (il tessuto adiposo può essere rimosso causando una morbidità minima), alla facile purificazione prima dell’utilizzo, all’efficacia e alla sicurezza dimostrata in vari studi clinici e preclinici [3-5-6].

OBIETTIVI DA CENTRARE

In Medicina Estetica, la rigenerazione si esprime attraverso il miglioramento dell’idratazione, elasticità, compattezza e tono dei tessuti. Questa rigenerazione porta a un ringiovanimento complessivo dell’aspetto dovuto proprio alla combinazione dell’acido ialuronico con le ADSC. Quando parliamo di Medicina Rigenerativa, per ottenere un risultato di ringiovanimento ottimale, dobbiamo porci degli obbiettivi: - C orrezione dei volumi. - R idefinizione delle forme. - R ipristino dei contorni. - E liminazione delle ombre. -M iglioramento della texture. - R iduzione delle rughe. - C ontrasto della ptosi e del rilassamento cutaneo. Molte sono le soluzioni per realizzare e ottenere questi obiettivi. Sempre di più ci affi- diam.o al New Concept Balance: questo concetto prevede l’equilibrio tra il rimodellamento totale dei contorni e il ripristino dei volumi full-face. La soluzione ottimale dal mio punto di vista è rappresentata dal Biofiller. Possiamo raggiungere questi risultati utilizzando filler sostanzialmente a base di acido ialuronico.

Strumentazione del B.A.F.F.I. Kit

Con il Biofiller possiamo ottenere un trattamento e due azioni: 1) Azione riempitiva, grazie all’effetto di AFG e HA. 2) Effetti di biorigenerazione, grazie alla presenza di stem cells e growth factors.

LIPOFILLING STEP BY STEP CON B.A.F.F.I. TECHNIQUE

Anestesia: wet technique con Klein solution, con micro cannula spiral holes, per ottenere intumescenza. Aspirazione: eseguita con cannula sharp-edged multi holes. Decantazione: per separare la parte liquida dal tessuto adiposo. Purificazione: il tessuto aspirato deve essere trattato con attenzione, può essere utilizzata soluzione salina per lavare (fredda, perché diminuisce il metabolismo cellulare), questo passaggio facilita la separazione del grasso dal sangue, dalle scorie, dalla lidocaina e da molecole infia mmatorie che potrebbero interferire sulla vitalità e sull’attecchimento. La parte oleosa va rimossa con una garza sterile. Trasferimento: distribuire il tessuto adiposo purificato in siringhe da 3ml luer lock.


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Emulsificazione: passaggio attraverso griglie per la preparazione di Macro, Micro e Nano Fat. Processo di arricchimento: 20% PRP, per diminuire edema, gonfiori ed infezioni. Il mio protocollo prevede l’aggiunta di AH free 15mg/ml con complesso dermoristrutturante per eseguire biostimolazioni oppure arricchimento con Structured HA dinamico cross-linked structured 23mg/ml, lidocaina 0,3%, BDDE 4,0%. Grafting: impianto full-face con cannule specifiche del Kit B.A.F.F.I.

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B.A.F.F.I. Kit aiuta a ottimizzare i tempi e le procedure. Il kit si compone di un box autoclavabile che contiene tutto l’occorrente chirurgico per eseguire il

LA MEDICINA RIGENERATIVA: CORSO PRATICO DI IMPIANTO IN MEDICINA ESTETICA

Obiettivo del corso Alla luce delle più recenti conoscenze il riposizionamento e rigenerazione dei tessuti ed il ripristino dei volumi, sono da considerarsi i tre principali obiettivi nelle procedure di ringiovanimento del volto. Acquisizione degli strumenti teorico pratici per eseguire la terapia rigenerativa con cellule staminali di origine adiposa nel proprio ambulatorio in modo sicuro, semplice ed efficace. DIDATTICA A CURA DI: Dr.ssa Paola Rosalba Russo Dr.ssa Antonella Quaranta DATA DEL CORSO: maggio 2021 ECM: 8 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it

lipofilling: n. 1 cannula da infiltrazione 70 mm - diam. 1,0 mm, 5 fori ad andamento spiraliforme di diam. 0,8 mm, n 1 cannula da infiltrazione 150 mm - diam. 1,5 mm, 7 fori ad andamento spiraliforme di diam. 0,8 mm, n 1 cannula 75 mm, - diam. 2,0 mm, per aspirazione, 3 fori a spirale di diam. 2,5x1,0 mm, n 1 cannula 140 mm, diam. 2,0 mm, per aspirazione, con 4 fori a spirale di diam. 2,5x1,0 mm, n 1 cannula 90 mm - diam. 1,0 mm, per innesto, 1 foro da 2,5x0,8 mm, connettore accessoriato con n 3 griglie da 0,6 mm, 0,4 mm e 0,2 mm per preparare Macro, Micro e Nano Fat. Il tutto autoclavabile, sterilizzabile, facilmente pulibile, riutilizzabile, interamente in acciaio, microforato a laser. ◼︎

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Area periorale prima e dopo trattamento con B.A.F.F.I Kit

BIBLIOGRAFIA 1. Gimble JM, Katz AJ, Bunnell BA. Adipose-Derived Stem Cells for Regenerative Medicine. Circ Res. 2007 May 11; 100(9): 1249–1260. 2. Butler DL, Goldstein SA, Guilak F. Functional tissue engineering: the role of biomechanics. J Biomech Eng. 2000 Dec; 122(6):570-5. 3. Naderi N, Combellack EJ, Griffin M, et al. The regenerative role of adipose-derived stem cells (ADSC) in plastic and reconstructive surgery. Int Wound J. 2017 Feb;14(1):112-124. 4. Zuk PA, Zhu M, Ashjian P, De Ugarte DA, Huang JI, Mizuno H, Alfonso ZC, Fraser JK, Benhaim P, Hedrick MH. Human adipose tissue is a source of multipotent stem cells. Mol Biol Cell 2002;13:4279–95. 5. Gimble JM, Katz AJ, Bunnell BA. Adipose-derived stem cells for regenerative medicine. Circ Res 2007;100:1249–60. 6. Tobita M, Orbay H, Mizuno H. Adipose-derived stem cells: current findings and future perspectives. Discov Med 2011;11:160–70.

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SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE

Prof. Giorgio Maullu Specialista in Scienza dell’Alimentazione - Sassari Coordinatore e Docente Master di II Livello Università di Sassari - Membro CRISMENC Coordinatore regionale SIES Sardegna Docente CPMA - VALET - Bologna

L’ALIMENTAZIONE CHE VERRÀ Il boom del “bio” deve essere assecondato. Perché, come diceva Ippocrate, il cibo è medicina...

I

n un’epoca travagliata quale quella attuale per le molteplici avversità, colpisce - nel campo agroalimentare - la decisa svolta “verde”, che in tutto il mondo industrializzato sta prendendo sempre più piede. Infatti, tra le poche attività commerciali che crescono in maniera esponenziale dal punto di vista economico, quelle ortofrutticole “bio” sono senz’altro ai primi posti. In questo quadro, il fallimento della globalizzazione su larga scala basata solo sul profitto, che ha alterato i vari ecosistemi in tante parti del mondo, è sotto gli occhi di tutti. Un solo esempio che riassume l’entità e la pericolosità di quanto appena scritto: l’uso insensato di pesticidi in agricoltura ha falcidiato, nel corso degli ultimi 10/15 anni, oltre a tante specie di insetti utili, miliardi di api il cui lavoro, si sa, è indispensabile per la sopravvivenza del pianeta, in quanto favorendo l’impollinazione garantiscono la riproduzione del mondo vegetale. Ebbene, oltre a questo danno creato dall’uomo, sempre grazie alla sua smodata ingordigia, dai Paesi asiatici è stata importata la vespa cinese, che ha come pasto preferito proprio le api europee. Già agli inizi dell’anno 2019, la strage di api assumeva preoccupanti dimensioni, in quanto in Europa tale vespa non ha predatori naturali. Se si aggiunge a questo scenario il fatto che i repentini cambiamenti climatici stanno determinando alterazioni sostanziali sui prodotti dell’agricoltura con ingenti perdite quantitative, il quadro diventa tragico.

IL CIBO COME MEDICINA

Il dato che dà speranza, e questa speranza deve essere sostenuta, è appunto l’aumento di attività biolo-

giche in cui vi è la ricerca di preservare tutto il patrimonio agroalimentare che i Paesi soprattutto mediterranei hanno, Italia in primis. La riscoperta delle specie autoctone di ortaggi e cereali, il modo di prepararli, la coltivazione dei campi con fermentazioni naturali senza uso di additivi chimici, se non i casi selezionati come se si debbano usare i farmaci, sta riportando in auge la consapevolezza di ciò che si mangia non serve solo per riempire lo stomaco, ma soprattutto per nutrire il corpo e allargare la mente. Ritornare al concetto di Ippocrate, il cibo come medicina, non nella ristrettezza etmologica del termine, ma come rimedio ai mali fisici e mentali. È ridicolo, ma molti preparati multivitaminici hanno tra i loro eccipienti prodotti chimici che inibiscono processi cellulari fondamentali come il ciclo di Krebs. Quindi si assume una compressa di vitamina C sintetica addizionata a tanti altri prodotti tossici pensando di farsi del bene, quando sarebbe più semplice e più salutare mangiare un’arancia senza trattamenti, dove

oltre la vitamina C ci sono tante altre sostanze benefiche. Da quanto sin qui esposto si evince che parlare di Alimentazione può avere un ampio spettro di problematiche, implicazioni e anche diversità di approccio metodologico e deontologico. Per questo motivo il modulo di Scienza dell’Alimentazione e Dietoterapia dell’Obesità della scuola di formazione post universitaria della VALET CPMA di Bologna rappresenta un’eccellenza nel panorama italiano e non solo. Infatti durante il corso verranno sviscerate le caratteristiche fisico-chimiche degli alimenti con le loro caratteristiche strutturali e funzionali, inserite però in un quadro molto più ampio, al fine di entrare nell’attualità del tempo presente, con le ripercussioni che possono avere sia sulla Medicina Tradizionale sia sulla Medicina Estetica. Per esempio, l’alimentazione da somministrare a pazienti con malattie croniche dell’intestino hanno anche effetti mirabolanti sulle alterazioni strutturali del pannicolo adiposo quali quello della cosiddetta “cellulite”.

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Immagine di Elionas2 da Pixabay

corsi teorico-pratici

SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE

PROPEDEUTICO A DIETOTERAPIA DELL’OBESITÀ Obiettivo del corso Fornire una preparazione completa nel campo della Scienza dell’Alimentazione, dalle nozioni di biochimica e di fisiologia della nutrizione alla digestione, assorbimento, trasporto e trasformazioni biochimiche dei nutrienti energetici, con particolare attenzione al reale fabbisogno energetico (basale e di riposo; di utilizzazione degli alimenti; di svolgimento delle comuni attività di vita, professionali e sportive), fino ad arrivare alla personalizzazione della dieta. DIDATTICA A CURA DI: Prof. Giorgio Maullu DATA DEL CORSO: aprile 2021 ECM: 26,8 crediti

DIETOTERAPIA DELL’OBESITÀ Obiettivo del corso Far acquisire ai corsisti le conoscenze teorico-applicative di base per formulare diete personalizzate nei confronti di pazienti in eccesso ponderale. DIDATTICA A CURA DI: Prof. Giorgio Maullu DATA DEL CORSO: maggio 2021 ECM: 27,8 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it

VISIONE GLOBALE

Quindi una visione globale del problema, dove la giusta alimentazione o la precisa assunzione di certi alimenti nella precisa quantità e volume hanno la stessa valenza di una terapia farmacologica. In Epoca Covid 19 è tornata di primaria importanza l’efficienza del sistema immunitario, per cui si è assistito a un aumento vertiginoso di integratori più o meno validi, che hanno tutti quanti il denominatore comune di aumentare le difese immunitarie. Facendo un salto indietro di 40/50 anni fa, si può vedere che lo stile di vita e l’alimentazione dei nostri nonni di fatto erano molto più protettive di quanto non lo siano le attuali. Anche la dieta del digiuno intermittente non è altro che una rivisitazione in chiave moderna di quello che vivevano appunto i nostri nonni. Un apporto giusto in termini quantitativi di nutrienti, mai eccessi, e con altrettanta variabilità di essi garantiti dalle molteplici varietà di frutta e verdura, senza mai eccedere in proteine. E per finire la giusta quantità di sonno, almeno sette ore, con modalità di andare a letto presto e alzarsi presto la mattina, in quanto le giornate lavorative erano molto intense. 80

Ovviamente oggi le condizioni sono cambiate e bisogna adattarsi ai ritmi che impone la modernità, ma il sapersi riprendere gli atteggiamenti corretti nel mangiare e nel gestirsi sicuramente comporta benefici a tutto l’organismo. Durante lo svolgimento del corso verranno prese in esame le metodiche di indagine diagnostica (esempio, l’impedenzometria per la valutazione della composizione dell’organismo) e le modalità di indagine anamnestica al fine di capire le abitudini e/o gli atteggiamenti scorretti da modificare e per monitorare il risultato ottenuto. Valutazione degli atteggiamenti psicologici del medico nei confronti del paziente obeso, in quanto esso quasi sempre ha patologie associate. In questo caso, la richiesta di una dieta per dimagrire può essere la chiave di svolta per diagnosticare una sindrome plurimetabolica e/o un diabete mellito tipo II ancora misconosciuto. Il grande plauso che la VALET ha nel suo concept di formazione è quello di dare la possibilità al discente di integrare il suo bagaglio culturale e la sua specifica formazione con l’attualità del momento, seguendo le ultime linee guide ministeriali e mondiali al fine di avere una formazione il più completa e cosmopo-

lita possibile. È superfluo aggiungere che il Corso di Nutrizione non è calcolare tramite una calcolatrice quante calorie ci sono in un piatto di pasta, ma capire se è necessario assumere quel piatto di pasta e come assumerlo, tenendo conto della composizione dell’organismo in quel momento, e quale sia il suo metabolismo. Più della quantità è importante la qualità del cibo, e soprattutto la qualità del nostro intestino che è deputato a trasformarlo. Per tale motivo, tra gli argomenti, c’è quello inerente al macrobiota e microbiota. La conoscenza della popolazione batterica del nostro intestino è fondamentale, per mantenere l’omeostasi funzionale di tutto l’organismo. La sua alterazione comporta sempre una disfunzione generalizzata, anche se spesso permangono sintomi localizzati. Per esempio, molte vulvovaginiti ricorrenti sono il frutto di una grave disbiosi intestinale che raramente viene indagata in quanto non sintomatologica. Invece si abbonda di trattamenti vaginali quasi sempre inefficaci nel garantire la guarigione nel lungo periodo. Alimentarsi bene vuol dire gratificare il corpo per nutrire l’anima. Vi aspettiamo per fare questo meraviglioso viaggio di conoscenza insieme. ◼︎


MARKETING

Dott. Massimiliano Vandi Laurea In Scienze Psicologiche, Consulente esperto di Marketing Docente CPMA VALET - Bologna Dott.ssa Chiara Mucciante Account Manager Oniricum - Roma

V

IL PROFESSIONISTA DEVE LASCIARE UN’IMPRONTA. DIGITALE... I pazienti si presentano in ambulatorio sempre più preparati e con idee chiare. Ecco che cosa deve fare un medico, sfruttando la Rete, per farsi preferire agli altri

i siete mai chiesti perché un paziente dovrebbe scegliere voi rispetto a un vostro collega? Perché la vostra attività è migliore o maggiormente apprezzabile rispetto alle altre? Che cosa vi distingue e, soprattutto, come potete riuscire a far comprendere ai pazienti il vostro valore? Ogni persona che si presenta, parte sempre dal dire chi è e cosa fa. È innegabile che in questo modo si possa fornire all’ascoltatore una chiara e precisa descrizione di ciò che si offre. Ma siamo sicuri che questo sia sufficiente? Siamo sicuri di stimolare non solo l’attenzione, ma il meccanismo che fa decidere al potenziale paziente di sceglierci?

damentalmente le stesse (non siamo in grado di abituarci in così poco tempo a cambiamenti repentini), per cui abbiamo comunque bisogno di interagire, di socializzare, di relazionarci, secondo quello che il nostro cervello è abituato a fare. Siamo partiti da una situazione di costruzione del rapporto (che è alla base della fiducia) in maniera diretta, senza alcun tipo di filtro, e quindi da una forma di marketing relazionale (di cui il passaparola è uno dei modelli di divulgazione) centrata sull’interazione reciproca. Oggi le nuove disposizioni hanno cambiato sia il modo di comportarsi che il modo di percepire l’altro.

PRESUPPOSTI

APPROCCIO

Procediamo con ordine. La scelta di affidarsi a un medico piuttosto che un altro parte da diversi presupposti che risultano essere una combinazione tra: • l ’esigenza della prestazione da parte del paziente; • l a chiarezza della comunicazione; • l o sviluppo di un rapporto di fiducia; • l ’identificazione valoriale tra medico e paziente. Nel corso del tempo, tutto questo è stato possibile in maniera libera, diretta, e le relazioni si sono costruite nel modo classico dove è sempre esistito un rapporto tra il paziente e il medico e dove non ci sono state limitazioni di sorta, come invece è successo nel 2020. Che cosa cambia quindi oggi, a seguito delle recenti vicende, in cui si sono limitati molto i modelli relazionali (causa disposizioni di protezione e distanziamento), nella relazione tra medico e paziente e nel modo di fare marketing? Le esigenze delle persone rimangono fon-

In clinica il medico non viene più visto “apertamente”, si trova a lavorare dietro tute, visiere e mascherine. In un contesto comunicativo, dove le parole costituiscono solo una parte minoritaria della relazione, mentre il tono e i movimenti (facciali e corporei) rappresentano quasi il 90%, il paziente e il medico si trovano a disagio

perché devono riconsiderare il loro normale approccio (per il quale tutti geneticamente siamo predisposti). In questo, poi, un ruolo non secondario viene svolto da sensazioni di paura e diffidenza, che la situazione Covid-19 sta creando a livello emotivo generale. Come professionisti del marketing, della comunicazione e dell’organizzazione in ambito sanitario, da anni lavoriamo con i medici per far comprendere loro le grandi opportunità che si possono cogliere, utilizzando i mezzi tecnologici moderni che la società ci mette a disposizione in modo etico ed efficace. Dobbiamo considerare come ormai il paziente, che possiamo definire postmoderno, abbia caratteristiche ben precise: ha autonomia di giudizio, è competente e informato, possiede discrezionalità di scelta, ad oggi partecipa attivamente alle conversazioni avendo libero accesso a tutte le piattaforme digitali come ad esempio blog, forum, produce esso stesso contenuti all’interno del web e li elabora. È quindi una persona autonoma che arriva dal professionista già informa-

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to e spesso sa già quello che vuole. Ecco perché oggi il compito del medico è più complesso rispetto al passato, perché deve raggiungere un grado di fidelizzazione prima ancora di conoscerlo. Rispetto “a ieri”, comunque, l’utente finale si lascia trasportare molto di più a livello emotivo. Il paziente vuole unicità.

LA STRATEGIA CORRETTA

Così entrano in gioco non solo i mezzi che quotidianamente utilizziamo per supportare la nostra vita lavorativa, ma anche le occasioni che tali mezzi (il mondo digitale, il mondo della comunicazione) ci possono offrire. Oggi più che nel passato abbiamo il vantaggio costituito dal fatto che le persone, per poter soddisfare la loro necessità di interazione, utilizzano maggiormente le risorse di cui dispongono. Che cosa fare, quindi? È necessario riuscire a trovare il corretto engagement prima ancora di conoscere il paziente. Ed è qui che entra in gioco una corretta strategia di comunicazione e marketing. La prima deve essere necessariamente integrata, cioè ogni elemento che va a formare la figura del professionista agli occhi esterni deve avere un’unica linea guida, sinonimo di fiducia e affidabilità. La seconda funge da coordinamento di tutti gli strumenti necessari per garantire il massimo impatto informativo e persuasivo. Un mix tra contenuti di livello (shooting fotografici, creatività video, illustrazioni, testi strategicamente impostati per arrivare al paziente in modo diretto e accattivante, etc.) e una strategia corretta, per poter comuni82

care il giusto valore del Professionista. Secondo i dati raccolti da Data Reportal nel “DIGITAL 2020: ITALY” (fonte www.datareportal.com - Grafici nelle immagini) notiamo che in Italia: • a gennaio 2020 erano 35 milioni gli utenti di social media; • i l numero di utenti dei social media è aumentato di 2,1 milioni (+ 6,4%) tra aprile 2019 e gennaio 2020 (dati in costante aumento); • l a penetrazione dei social media era del 58% a gennaio 2020 (e anche questo dato è in potenziale aumento).

LA RICERCA INTELLIGENTE

Che cosa cerca nel web il paziente? Soluzioni e giusta informazione. Dove lo cerca? In primis, sul sito internet che deve essere non solo accattivante dal punto di vista grafico, ma intuitivo, veloce e ben indicizzato. Avere un buon sito garantisce visibilità,

accessibilità 24 ore al giorno sempre, credibilità e risulta essere strumento importante per il monitoraggio degli utenti e dei loro comportamenti. I social network sono una realtà comunicativa che ormai tutte le aziende e i professionisti utilizzano e che, a differenza di altri canali digitali, riescono a raggiungere l’utente finale in un momento in cui ha i filtri abbassati. Questo perché banalmente gli utenti aprono le pagine social quando si vogliono rilassare, quando hanno tempo libero e vogliono fermarsi a curiosare, momento in cui possiamo ottenere la loro attenzione e farci notare. I social non sono tutti uguali: hanno caratteristiche diverse e target diversi. Per questo, l’analisi iniziale è fondamentale per capire che tipo di comunicazione stabilire con il tuo pubblico e come poterlo raggiungere. Successivamente bisogna capire come parlargli, come incuriosirlo e come portarlo a essere interessato ai nostri contenuti e servizi. Il mondo del digitale non è solo una corretta indicizzazione del sito, un corretto utilizzo dei social attraverso campagne a pagamento, ma è soprattutto una corretta comunicazione, che sta alla base del marketing in sanità: comunicare il giusto valore del professionista dandogli la corretta visibilità. Ecco perché abbiamo deciso di dare al medico la possibilità di formarsi, crescere, evolversi per superare le difficoltà e cogliere le opportunità che la situazione odierna ci offre. Seguici su www.resilienzadigitale.com e contattaci per qualsiasi curiosità. ◼︎

MARKETING AMBULATORIALE

corso teorico-pratico

Obiettivo del corso Offrire un percorso per acquisire maggiore consapevolezza dei principi chiave della comunicazione, migliorare l’efficacia delle proprie tecniche di consulto ed aumentare la soddisfazione dei pazienti. La partecipazione al Workshop darà la possibilità di: • Condividere scenari recenti, evoluzione ed opportunità del mercato della Medicina Estetica • Ottimizzare la comunicazione esterna per aumentare i contatti con nuovi pazienti • Massimizzare l’esperienza positiva dei pazienti che entrano in contatto con lo studio medico • Migliorare la fidelizzazione dei pazienti dello studio. DIDATTICA A CURA DI: Dott. Massimiliano Vandi DATA DEL CORSO: 12 (mat) febbraio 2021

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