COSTRUTTORI DI FUTURO SISTEMA EDILIZIA BRESCIA
Nel cuore della città, nel salone Pietro da Cemmo in Corso Magenta, i costruttori edili bresciani si riunirono, il primo agosto del 1945, a distanza di soli tre mesi e pochi giorni dopo la Liberazione del 25 aprile, per discutere e approvare lo Statuto del loro “Collegio dei Capomastri e Costruttori di Brescia e provincia”, al cospetto del notaio Ottorino Navoni. Già nel mese di giugno si era costituito il Consiglio provvisorio del futuro Collegio. Contestualmente, il primo agosto, si nominava l’ingegner Giovanni Zani primo presidente dell’associazione. La stessa, nel frattempo, si era già messa al lavoro nel precedente mese di luglio, iniziando le trattative con i rappresentanti degli operai edili, espressione della Camera del Lavoro. Organismo in seno al quale, nel seguente autunno si sarebbe costituito il sindacato di categoria, rispondente all’acronimo “File”, a significare la Federazione italiana dei lavoratori edili. La ricorrenza dei 75 anni dalla fondazione cadeva nel 2020, il terribile anno nel quale abbiamo incontrato nostro malgrado la pandemia. Le restrizioni alla stessa legata ci hanno accompagnato anche nel 2021, per
questo le celebrazioni della ricorrenza sono iniziate nel 2022 – ricordiamo tra le iniziative il Concorso Fotografiamo il futuro – e continuano nel 2023. Anno caratterizzato tra il resto anche da questa pubblicazione, che nasce con l’intento di rendere merito e far conoscere l’intero Sistema edile bresciano, che brilla nel cielo nazionale grazie all’intrinseca forza dei singoli e del loro insieme. Una forza oggi declinata più che mai in innovazione, rispetto delle regole, capacità di intraprendere sul versante degli impresari e grande maestria da parte dei lavoratori. Ed ancora, sguardo rivolto al futuro, forti di una solida tradizione e di una genetica capacità di fare, di progettare e costruire al meglio gli spazi dedicati a custodire gli affetti più cari in confortevoli abitazioni e di agevolare e proteggere in uffici e spazi produttivi l’innata capacità bresciana di realizzare e produrre complessi manufatti, in gran parte, ma non solo, meccanici. Un Sistema arricchito dagli enti bilaterali, vale a dire dalla capacità di collaborare sinergicamente tra imprese e lavoratori, grazie al positivo e fecondo dialogo tra Ance Brescia e le sigle sindacali Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil. Dapprima è sorta la Cassa paritetica edile di Brescia, efficace espressione di una moderna bilateralità nel settore del costruito. A fondarla, nel febbraio del 1946, furono gli imprenditori edili bresciani del Collegio dei Capomastri insieme ai rappresentanti sindacali della Camera del Lavoro. Sempre nel 1946, grazie alla lungimiranza che va riconosciuta ai protagonisti bresciani del mondo edile di quell’epoca, caratterizzata da grandi distruzioni e profonde lacerazioni ma al contempo capace di esprimere immensa volontà e straordinarie dosi di dinamismo e inventiva, prese forma la Scuola edile. Per decenni un presidio efficace della formazione per il settore, grazie
I COSTRUTTORI SONO PERSONE CHE CONTRIBUISCONO A DISEGNARE IL FUTURO, TRADUCENDO PROGETTI IN REALTÀ
all’attività di molte splendide figure, si pensi ad esempio a Franco Donati, presidente per 23 anni, coniugando esperienza e innovazione, che l’hanno resa una delle principali realtà a livello nazionale. Successivamente avrebbe preso corpo il Comitato paritetico territoriale di Brescia e provincia, conosciuto con la sigla Cpt. Dalla fusione delle due realtà, il primo gennaio del 2015, nacque l’Eseb, l’Ente sistema edilizia Brescia. Un’unificazione divenuta un esempio di efficace sinergia e di armonizzazione del sistema, che realizza i dettami contrattuali stabiliti e mette a disposizione della bilateralità un’efficiente ed efficace macchina operativa in tema di qualità, formazione e sicurezza. Oggi Eseb è un riferimento sicuro per le imprese edili del territorio bresciano, contribuendo a trovare soluzioni efficaci alle problematiche di formazione, miglioramento e innovazione delle aziende. Lavora per favorire l’ingresso sul mercato del lavoro di maestranze qualificate e organizza momenti di aggiornamento per gli operatori di cantiere. Nel 2017 in seno al Sistema Ance Brescia ha preso vita il Campus Edilizia Brescia, innovativo strumento al servizio della filiera bresciana delle costruzioni. Un’iniziativa nata anche per migliorare l’immagine del comparto e sviluppare moderni programmi di rigenerazione urbana con l’obiettivo di attrarre investitori nazionali e internazionali sul territorio. Campus Edilizia Brescia è sintesi di sinergie applicate per dare le migliori risposte a esigenze attuali. Un esempio di cooperazione che può essere emulato anche in altre province italiane per consolidare percorsi di rigenerazione urbana che partano da scelte pianificate insieme, con la partecipazione attiva delle realtà pubbliche e private che muovono la filiera delle costruzioni. Nelle pagine seguenti sono approfonditi i vari aspetti citati in questo spazio di presentazione, confidando contribuiscano a far conoscere il dinamico mondo del costruito, che rende possibile costruire, abitare e vivere applicando il meglio dell’innovazione, dei materiali e della tecnologia disponibili. Una pubblicazione da considerare un meritato tributo ai Costruttori e alle Maestranze che con gli stessi collaborano. Costruttore nasce dal latino constructor, con il plurale constructoris, e con chiarezza e semplicità definisce chi costruisce o sovrintende a una costruzione: sia una macchina, un ponte, un edificio, un mobile. Per estensione sappiamo che il termine assume un connotato positivo, indicando metaforicamente persone capaci di fare, di rimboccarsi le maniche, di superare ostacoli. E chi fa impresa, soprattutto nel settore dell’edilizia e del costruito, sa quanto siano innumerevoli gli ostacoli quotidiani da superare. A maggior ragione i Costruttori sono persone che contribuiscono a disegnare il futuro, traducendo con lungimiranza e tempestività progetti in realtà.
sommario
66-75
Lo studio promosso da Ance Brescia con Ordine dei Commercialisti e Camera di Commercio
ANCE BRESCIARAPPRESENTANZA E SERVIZI
8-9 Per un costruito innovativo e di qualità
10-27
75 anni di impegno a fianco delle imprese
28-39
Pillole di storia
40-51
Azioni e sinergie a vantaggio dell’edilizia
52-65
Edilizia green
Sostenibilità e digitalizzazione
66-75
L’analisi economico-finanziaria del comparto
CAPEPREVIDENZA E ASSISTENZA
80-81
Welfare, sicurezza e legalità
82-89
Una lunga storia nata nel dopoguerra
94-97
Le azioni in materia di welfare aziendale
98-103
Protocollo per la legalità e la sicurezza
104-113
Supporti digitali per un costruito all’avanguardia
114-119
Dati alla mano per prevedere scenari futuri
120-123
Il progetto che premia la legalità
124
ORGANIZZAZIONI SINDACALI
10-25
Un riferimento per il settore edile, con il prezioso contributo dei due enti paritetici Cape ed Eseb
104-113
Il software Check favorisce la gestione informatizzata e in sicurezza dei cantieri
154-161
Tecnologie per il miglioramento dei livelli di sicurezza e di digitalizzazione del costruito
132-133
Formazione e sicurezza
134-139
L’azione congiunta di scuola e cpt
144-153
Formare i futuri professionisti della filiera
154-161
Soluzioni per un cantiere innovativo
162-169
Promuovere la sicurezza tra i lavoratori
170
ORGANIZZAZIONI SINDACALI
CAMPUSFUTURO E RIGENERAZIONE ESEBFORMAZIONE E SICUREZZA
178 -187
Strategie e azioni per la città del futuro
188 -195
I partner del progetto
196-201
Un territorio proiettato al 2050
202 -203
Un nuovo modello per una città che cambia
204-207
Risultati e prospettive
SISTEMA EDILIZIA BRESCIA SPECIALE 750
Progetto editoriale
a cura della Baffelli Communication Srl
Via Aldo Moro, 44 - Brescia
Coordinamento editoriale
ADRIANO BAFFELLI
Redazione
PAOLO BETTONI
DONATO BIANCHI
RAFFAELE COLLICELLI
ANTONIO CRESCINI
MASSIMO ANGELO DELDOSSI
RAFFAELE MERIGO
IBRAHIMA NIANE
ENRICO PARMIANI
SARA PIAZZA
ALESSANDRO SCALVI
188-195
La parola ai protagonisti dell’iniziativa. Un mix di esperienze, competenze e obiettivi per pianificare percorsi di sviluppo sostenibile
Hanno collaborato
GRAZIANO COZZAGLIO
NICOLÒ DEPELLEGRIN
DAVIDE DIOTTI
VALENTINA EPIFANI
ANGELO GRAZIOLI
ENRICO MASSARDI
LAURA MESA
SARA MESCHINI
ALDO PALLADINI
FRANCESCO ZANELLI
Stampa: Litos srl, Gianico (Bs)
"Supplemento (non soggetto a registrazione) di “Costruire il futuro” rivista bimestrale di Ance Brescia
Registrazione del Tribunale di Brescia 5 settembre 1951, n. 54
Editore: C.E.R. srl Unipersonale
Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia
Direttore responsabile
Adriano Baffelli
202-203
Partecipazione e corresponsabilità per rigenerare Brescia
Direzione
Ance Brescia - Collegio dei Costruttori Edili di Brescia e provincia
Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia
ANCE BRESCIA RAPPRESENTANZA E SERVIZI
8 PER UN COSTRUITO INNOVATIVO E DI QUALITÀ
Il supporto di Ance Brescia per stimolare la crescita delle imprese del comparto edile
10
75 ANNI DI IMPEGNO A FIANCO DELLE IMPRESE
Un riferimento per il settore edile, con il prezioso contributo dei due enti paritetici Cape ed Eseb
26
AZIONI E SINERGIE A VANTAGGIO DELL’EDILIZIA
Servizi qualificati, accordi, convenzioni e apertura al dialogo
42
SOSTENIBILITÀ E DIGITALIZZAZIONE
Attenzione all’ambiente e innovazione i punti cardine per lo sviluppo del settore 65
L’ANALISI ECONOMICO-FINANZIARIA DEL COMPARTO
Lo studio promosso da Ance Brescia con Ordine dei Commercialisti e Camera di Commercio
Ance Brescia è punto di riferimento per le imprese edili di Brescia e provincia. Autorevole guida nel cammino che porta all’innovazione, offre soluzioni all'avanguardia e strumenti qualificati per lo sviluppo e l'ammodernamento della filiera edile senza dimenticare di garantire supporto e servizi tradizionali.
Associazione provinciale rappresentativa del mondo delle costruzioni e dell’imprenditoria edile, Ance Brescia da oltre settantacinque anni fornisce ai propri associati servizi gratuiti di informazione, consulenza e assistenza diretta, tutelandone gli interessi nei rapporti con le istituzioni, le amministrazioni pubbliche locali e nazionali e le organizzazioni economiche e sindacali. L’associazione elabora proposte utili al comparto delle costruzioni, incoraggiando un’evoluzione della filiera che premi percorsi di digitalizzazione e strategie ecosostenibili, avanzando proposte a vantaggio delle imprese edili e ascoltando le richieste di imprenditori e maestranze per fornire risposte chiare e tempestive.
INSIEME PER AFFRONTARE LE SFIDE FUTURE
Ai vertici nazionali per rilevanza e capacità di proposta tecnica e sindacale, Ance Brescia si distingue per le qualificate attività svolte sia sul piano della consulenza e dei servizi erogati, sia per l’efficace azione di lobbying che, dal livello locale a quello nazionale ed europeo, l’associazione esprime con concreti ritorni per la vita delle imprese.
PER UN COSTRUITO INNOVATIVO E DI QUALITÀ
ANCE BRESCIA
UNA REALTÀ
STRUTTURATA E
ALL’AVANGUARDIA PER RISPONDERE ALLE RICHIESTE DEL MERCATO ODIERNO
Rappresentando quotidianamente il lavoro di operatori e professionisti, Ance Brescia offre assistenza
e consulenza gratuita, impegnandosi per dare voce a livello locale e nazionale all’edilizia bresciana
L’edilizia, motore per la crescita economica, è protagonista negli scenari di sviluppo delle città del futuro e nei programmi di rigenerazione urbana che guardano all’ammodernamento di spazi ed edifici e alla sostenibilità degli stessi. Il comparto evolve negli anni e stimola l’evoluzione di nuovi canoni del vivere e dell’abitare.
Una trasformazione in cui le imprese non sono lasciate sole. Ance Brescia, impegnandosi ad essere punto di riferimento per il settore, vuole essere baricentro da cui partire per stimolare il cambiamento.
Con l’Associazione, le aziende edili del territorio possono fare affidamento su una realtà strutturata e all’avanguardia per rispondere alle richieste del mercato odierno. Rappresentando quotidianamente il lavoro di operatori e professionisti, Ance Brescia offre assistenza e consulenza gratuita, impegnandosi per dare voce a livello locale e nazionale all’edilizia bresciana. Guardando al futuro, a quelle che possono essere le possibili strade da percorrere per lo sviluppo del comparto e il benessere delle imprese, porta avanti un processo di consolidamento e crescita delle imprese edili della provincia, che passa inevitabilmente da un’evoluzione tecnologica che determinerà una definitiva digitalizzazione della filiera. Una trasformazione 4.0 che include un solido sostegno alla formazione delle imprese sui temi della sostenibilità ambientale, dell’ottimizzazione delle prestazioni energetiche e antisismiche degli edifici, della tutela della salute e della sicurezza del lavoratore in cantiere e
dell’operatività green nel rispetto dei dettami dell’economia circolare: punti chiave sui quali un’impresa deve puntare per proporre soluzioni competitive, in linea con le esigenze della committenza. Mettendo sui tavoli decisionali d’Italia ed Europa soluzioni vantaggiose per operare una rivoluzione digitale e green-oriented del comparto edile, l’Associazione struttura sinergie e strategie vincenti per stare al passo con la domanda, sempre più incalzante, di prodotti moderni, certificati e sostenibili. Promuove, inoltre, sinergie sul territorio che rafforzano piani di crescita strutturati e di medio-lungo termine, favorendo il diffondersi del rispetto delle norme e contrastando attività illecite. Incoraggiando esempi di edilizia virtuosa, un impegno che l’Associazione persegue al fianco degli enti bilaterali Eseb e Cassa edile, lavora responsabilmente per migliorare trasparenza e qualità del lavoro.
75 ANNI A FIANCO DELLE IMPRESE
L’Associazione costituisce un riferimento non solo per le proprie imprese associate, ma anche per le imprese edili iscritte alla Cassa edile, nonché per le amministrazioni pubbliche della provincia bresciana che con essa hanno instaurato un proficuo rapporto di collaborazione
UN VALIDO SUPPORTO PER L’ATTIVITÀ IMPRENDITORIALE
Oltre sette decenni di presenza sul territorio hanno permesso all’Ance (Associazione dei costruttori edili) di Brescia di essere al fianco di numerose imprese edili del territorio sin dalla loro costituzione. Costituita sulla scia della precedente esperienza del Collegio dei Capimastri di Brescia, assume la rappresentanza provinciale della categoria dei Costruttori edili nel 1945, fornendo un solido contributo allo sviluppo e al progresso dell’industria edile e confermandosi nel tempo quale interlocutore principale per le aziende di Brescia e provincia interessate dalla ripresa delle attività e dalla trasformazione postbellica delle città. Oggi Ance Brescia, seconda organizzazione d’Italia del settore per rilevanza, rappresenta efficacemente le aziende del costruito bresciano e intende continuare ad essere un compatto punto di riferimento attraverso i cambiamenti storici, sociali ed economici del Paese.
Dalla sua costituzione Ance Brescia promuove studi tecnici, economici e statistici idonei all’affermazione delle capacità realizzatrici delle imprese edili bresciane, provvede all’assistenza e tutela delle imprese edili e affini in tutti i problemi che direttamente o indirettamente le riguardano. L’Associazione costituisce un riferimento non solo per le proprie imprese associate, ma anche per le imprese edili iscritte alla Cassa edile, nonché per le amministrazioni pubbliche della provincia bresciana che con essa hanno instaurato un proficuo rapporto di collaborazione. Fornisce alle imprese edili una completa gamma di servizi di consulenza per garantire la massima efficienza e la sicurezza in ogni ambito dell’attività imprenditoriale, nel rapporto con i dipendenti e le istituzioni. Recepisce le evoluzioni legislative che interessano le imprese edili, offrendo alle realtà associate una completa assistenza per la più corretta interpretazione e applicazione delle norme e per la soluzione di ogni problematica specifica dell’attività edile, e alle imprese iscritte in Cassa edile l’assistenza e la consulenza in materia di rapporti di lavoro, di applicazione dei contratti collettivi di lavoro e di corretta gestione dei rapporti con gli enti bilaterali di settore: la Cassa assistenziale paritetica edile (Cape) e l’Ente sistema edilizia Brescia (Eseb). Ance Brescia aderisce ad Ance nazionale
(Associazione nazionale costruttori edili) e suo tramite a Confindustria. È altresì socia di Ance Lombardia. Con le associazioni sindacali dei lavoratori ha fondato i due enti paritetici e, nel 1987, in Ance Brescia è stato costituito un Gruppo di Giovani costruttori, il cui principale scopo è quello di stimolare nei giovani imprenditori edili lo spirito associativo e la libera iniziativa di cui l’attività imprenditoriale è principale manifestazione. Ance Brescia si pone come istituzione dedicata alla rappresentanza di tutte le imprese del settore edile della provincia di Brescia, che sotto qualsiasi ragione sociale, anche artigiana o consortile o cooperativistica, svolgano attività nel campo dell’industria edilizia o di quelle affini o collegate. L’Associazione assume pertanto la rappresentanza sindacale di tutte le “imprese assistite” e fornisce i propri servizi di consulenza ed assistenza alle “imprese associate”.
ANCE BRESCIA ADERISCE
AD ANCE NAZIONALE. CON LE ASSOCIAZIONI SINDACALI
DEI LAVORATORI HA FONDATI GLI ENTI PARITETICI
CAPE ED ESEB
Nella seconda metà degli anni Quaranta l’esigenza di ricostruire l’Italia ha garantito un boom dell’edilizia che dagli anni Cinquanta ha favorito, di pari passo con un periodo economico favorevole, tutte le attività imprenditoriali. Seguendo con attenzione il “Miracolo italiano” e il veloce sviluppo dell’urbanesimo del dopoguerra, Ance Brescia ha fornito alle imprese assistenza, servizi qualificati e formazione specifica: tutti aspetti fondamentali per rispondere rapidamente e con efficienza alle richieste di una popolazione in forte crescita. Già negli anni Quaranta, Scuola edile bresciana e Comitato paritetico territoriale per la sicurezza di Brescia, oggi Ente sistema edilizia Brescia, venivano incontro alle diverse esigenze formative e di sicurezza di imprese e lavoratori. La Cassa assistenziale paritetica edile di Brescia, costituita nel 1946, ha garantito ai lavoratori del comparto delle
costruzioni, in anticipo rispetto ai tempi, continuità salariale e previdenziale. In soli tre anni, dal 1945 al 1948, i costruttori fornirono circa 30mila nuove abitazioni alla comunità bresciana, ricostruendo quanto demolito dai bombardamenti. Le imprese assunsero manovalanza fornendo impiego a padri di famiglia e a chi, lontano dalle armi, voleva sposarsi e avere figli. Un periodo di crescita delle attività produttive, degli indici demografici e dell’occupazione, seguito troppo presto da una serie altalenante di rallentamenti e bruschi peggioramenti che hanno progressivamente mutato l’anatomia delle città e la struttura sociale.
INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ: LA STRADA DA SEGUIRE
L’Associazione ha seguito l’evoluzione della filiera durante tutto il processo, assistendo le
imprese edili in sofferenza e fornendo preziose chiavi di lettura delle trasformazioni in atto e dei nuovi contesti legislativi ed economici. La crisi del 2008 ha poi gravato su diverse attività imprenditoriali, non solo edili, portando a un quinquennio difficile per tutto l’apparato sociale italiano. Unendo le forze, la filiera del costruito ha affrontato con coraggio un periodo di forti incertezze e l’Associazione ha raggiunto l’attuale traguardo, spegnendo settantacinque candeline, grazie alle imprese, alla loro volontà di reagire e di confrontarsi con la propria organizzazione di settore, sulle possibili strade di crescita e sui servizi complementari per migliorare ricerca e innovazione. Se la filosofia vichiana preannuncia corsi e ricorsi storici, si attende un nuovo boom dell’edilizia nei prossimi anni e Ance Brescia sarà pronta a indirizzare le imprese verso canoni più sostenibili, in linea
con un urbanesimo “verde”, una pianificazione ecocompatibile che parta dalla riqualificazione degli edifici e dalla rigenerazione delle aree e degli immobili degradati, limitando il consumo di suolo. Una vision che non deve rimanere un’utopia irrealizzabile, ma concretizzarsi per sviluppare l’edilizia del futuro. Con il supporto dei due enti bilaterali Cassa edile ed Ente sistema edilizia Brescia, l’Associazione si è fatta inoltre promotrice di iniziative finalizzate a veicolare un’immagine positiva del comparto e, attraverso il Gruppo Giovani, ha rafforzato un’attenzione particolare nei confronti delle nuove generazioni di imprenditori e operatori del costruito.
Guida competente e autorevole, Ance Brescia fa proprie le richieste delle aziende del costruito, pianificando azioni orientate a trasformare le opportunità in vantaggi concreti e difendendo il lavoro delle realtà virtuose da episodi di concorrenza sleale. Promuove la creazione di una rete di cooperazione strutturata e inclusiva per sviluppare piani di crescita del territorio e lottare contro l’illegalità. Affiancando all’attività di lobbying e ai servizi tradizionali, specifiche iniziative di formazione e digitalizzazione, alimenta un percorso di trasformazione all’avanguardia per il rilancio dell’economia italiana.
TIMELINE ANCE
Il Collegio dei Capimastri di Brescia assume la rappresentanza provinciale della categoria dei Costruttori edili
Inaugurata la nuova sede di proprietà in via dei Mille
Esce il primo numero del notiziario mensile
Prima edizione del Prezziario delle opere edili di Brescia e provincia
PRESIDENTI ANCE BRESCIA
DAL 1945 AL 2022
1945-1946
GIOVANNI ZANI
1947-1948
EMILIO PISA
1949-1950
GIOVANNI ZANI
1951
EMILIO PISA
1952-1959
GIOVANNI ZANI
1960-1964
EMILIO PISA
1965-1973
ROBERTO PATERLINI
1974-1979
RICCARDO PISA
1980-1988
ALBERTO GIACOMELLI
1989-1997
ENRICO PATERLINI
1998-2003
ALBERTO GIACOMELLI
2004-2012
GIULIANO CAMPANA
2013-2018
TIZIANO PAVONI
2019-IN CORSO
MASSIMO ANGELO DELDOSSI
VICEPRESIDENTI ANCE BRESCIA
DAL 1945 AL 2022
1945
ENRICO ARDESI
1946
EMILIO PISA
1947-1949
ROBERTO PATERLINI
FERDINANDO TONOLINI
1950
ROBERTO PATERLINI EMILIO PISA
1951
GINO CASNIGHI GIUSEPPE TOGNI
1952-1959
GINO CASNIGHI EMILIO PISA
1960
ANGELO ARCHETTI ENRICO SILVIOLI
1961-1964
ROBERTO PATERLINI ENRICO SILVIOLI
1965-1968
ANGELO ARCHETTI ENRICO SILVIOLI
1969-1970
GIUSEPPE TOGNI
FERDINANDO TONOLINI
1971-1973
RICCARDO PISA
GIUSEPPE TOGNI
Nasce il Gruppo Giovani costruttori
Parte il progetto Campus edilizia Brescia
Uscita del primo numero del bimestrale
1987 2019 2017 2022
Costruire il futuro
Rinnovata la sede dell’Associazione di via Ugo Foscolo
1974
GIAMBATTISTA BOSCO MONTINI
GIUSEPPE TOGNI
1975
VAIFRO FARINA
GIAMBATTISTA BOSCO MONTINI
1976
VAIFRO FARINA
PIERANGELO PELLI
1977-1978
ANGELO ARCHETTI
VAIFRO FARINA
1979
VAIFRO FARINA
ALBERTO GIACOMELLI
1980-1988
GIORGIO BRUNI ZANI
VAIFRO FARINA
VITALIANO GAIDONI
1989-1991
GIORGIO BRUNI ZANI
GIAMBATTISTA MONTINI
1992-1997
MAURO ARDESI
GIORGIO BRUNI ZANI
VITALIANO GAIDONI
GIAMBATTISTA MONTINI
1998-2000
GIORGIO BRUNI ZANI
VITALIANO GAIDONI
MARIO PAROLINI
ANGELO ZILIANI
2001-2003
VITALIANO GAIDONI
MARIO PAROLINI
ARTURO DOTTI
2004-2009
MARIO PAROLINI
GIULIANO PATERLINI
2010-2012
ERNESTO BRUNI ZANI
MARIO PAROLINI
GIULIANO PATERLINI
2013-2015
ERNESTO BRUNI ZANI
ARTURO DIOTTI MARIO PAROLINI
2016-2018
ERNESTO BRUNI ZANI
PRIMO IDER
MARIO PAROLINI
2019-IN CORSO
PRIMO IDER
FABIO RIZZINELLI
DIRETTORI
ANCE BRESCIA
DAL 1945 AL 2022
1945-1968
LUIGI CARINI
1968-1973
ANTONIO GAMBARDELLA
SETTEMBRE 1973 / DICEMBRE 1973
LUCIANO DORCELLI
1974-1980
DARIO AMBROSINI
1981-2007
ANGIOLINO LEGRENZI
2008-2017
FRANCESCO ZANFRAMUNDO
2018-IN CORSO ALESSANDRO SCALVI
TIMELINE ANCE
1945-1946
PRESIDENZA GIOVANNI ZANI
CONSIGLIERI
ANGELO MARIA BATTAGLIA
GIACINTO DONATI
ANTONIO DORA
ROBERTO PATERLINI
ARTURO RAGNI
GIUSEPPE TOGNI
FERDINANDO TONOLINI
EMILIO PISA
REVISORI DEI CONTI
ARMANDO BROCCOLI
CESARE CIS
DOMENICO DEVOTI
1947-1948
PRESIDENZA EMILIO PISA
CONSIGLIERI
ENRICO ARDESI
GIACINTO DONATI
ANTONIO DORA
ERCOLE GELFI
GIOVANNI ZANI
REVISORI DEI CONTI
CESARE CIS
DOMENICO DEVOTI
FRANCESCO PAROLETTI
1949-1950
PRESIDENZA GIOVANNI ZANI
CONSIGLIERI
ENRICO ARDESI
GIACINTO DONATI
ANTONIO DORA
ERCOLE GELFI
EMILIO PISA
FERDINANDO TONOLINI
GINO CASNIGHI
REVISORI DEI CONTI
CESARE CIS
DOMENICO DEVOTI
FRANCESCO PAROLETTI
1951
PRESIDENZA EMILIO PISA
CONSIGLIERI
ANGELO ARCHETTI
ANTONIO DORA
ROBERTO PATERLINI
FERDINANDO TONOLINI
GIOVANNI ZANI
REVISORI DEI CONTI
DOMENICO DEVOTI
FRANCESCO PAROLETTI
1974-1979
PRESIDENZA RICCARDO PISA
CONSIGLIERI
ANGELO ARCHETTI
GIULIANO BETTONI
ANTONIO BONASPETTI
FRANCO CAIROLI
VAIFRO FARINA
VITALIANO GAIDONI
ALESSANDRO MAZZUCCHI
GUIDO PAROLETTI
BRUNO RAVELLI
ENRICO SILVIOLI
GIOVANNI TEDESCHI
GREGORIO BAFFELLI
MARCELLO MARUTI
PIETRO MENAPACE
PIERANGELO PELLI
GIUSEPPE TOGNI
GIAMBATTISTA BOSCO MONTINI
GIORGIO BRUNI ZANI
REVISORI DEI CONTI
ENRICO BOLDI
SERGIO BELLUZZO
ADOLFO PASINI
GIORGIO BRUNI ZANI
ENZO REBORA
TULLIO ALBANI
1980-1988
PRESIDENZA ALBERTO GIACOMELLI
CONSIGLIERI
ANGELO ARCHETTI
MAURO ARDESI
GREGORIO BAFFELLI
FRANCO CAIROLI
AUGUSTO CANGIA
GIULIANO CAMPANA
PIETRO CHINI
FRANCO DONATI
MARCELLO MARUTI
PIETRO MENAPACE
GIAMBATTISTA BOSCO MONTINI
TEODORO MOSSI
ENRICO PATERLINI
PIERANGELO PELLI
RICCARDO PISA
GIUSEPPE TOGNI
BRUNO RAZA
ANGELO ZILIANI
REVISORI DEI CONTI
ENRICO SILVIOLI
TULLIO ALBANI
ENRICO BOLDI
TULLIO TEDESCHI
ALBERTO RICCI
1989-1997
PRESIDENZA ENRICO PATERLINI
CONSIGLIERI
MAURO ARDESI
GIULIANO CAMPANA
AUGUSTO CANGIA
PIETRO CHINI
FRANCO DONATI
UGO FACCHETTI
VAIFRO FARINA
VITALIANO GAIDONI
CLAUDIO GELFI
ALBERTO GIACOMELLI
TEODORO MOSSI
MARIO PAROLINI
RICCARDO PISA
GIAMPAOLO PISA
ANGELO ZILIANI
ALBERTO SILVIOLI
REVISORI DEI CONTI
TULLIO ALBANI
GIAMPAOLO PISA
ALBERTO SILVIOLI
ALDO POLLONIO
MAURO RIZZINELLI
GIORGIO ARCHETTI
NUNZIO PONZONI
1998-2003
PRESIDENZA ALBERTO GIACOMELLI
CONSIGLIERI
GIULIANO CAMPANA
FRANCO DONATI
ARTURO DOTTI
CESARE FACCHETTI
PRIMO IDER
ENRICO MAZZUCCHI
ENRICO PATERLINI
GIULIANO PATERLINI
ALDO POLLONIO
ALBERTO SILVIOLI
STEFANO VEZZOLA
TIZIANO PAVONI
GIANFRANCO RONCHI
GIANCARLO ZANETTI
ANGELO ZILIANI
REVISORI DEI CONTI
MAURO RIZZINELLI
MAURO ARDESI
RENATO PE
ALDO POLLONIO
ALBERTO SILVIOLI
1952-1959
PRESIDENZA GIOVANNI ZANI
CONSIGLIERI
ANGELO ARCHETTI
ANTONIO DORA
ROBERTO PATERLINI
GIUSEPPE TOGNI
FERDINANDO TONOLINI
BATTISTA MAFFEIS
ENRICO SILVIOLI
REVISORI DEI CONTI
DOMENICO DEVOTI
FRANCESCO PAROLETTI
CARLO GAFFORINI
GIOVANNI BAIGUERA
ALDO FALCONI
1960-1964
PRESIDENZA EMILIO PISA
CONSIGLIERI
GINO CASNIGHI
ANTONIO DORA
BATTISTA MAFFEIS
ROBERTO PATERLINI
GIUSEPPE TOGNI
FERDINANDO TONOLINI
GIOVANNI ZANI
ALDO FALCONI
ITALO CIS
ERCOLE GELFI
ANGELO ARCHETTI
REVISORI DEI CONTI
UMBERTO BIGNETTI
DOMENICO DEVOTI
ALDO FALCONI
FRANCESCO DOTTI
GIOVANNI TEDESCHI
1965-1973
PRESIDENZA ROBERTO PATERLINI
CONSIGLIERI
FRANCO CAIROLI
GINO CASNIGHI
ITALO CIS
ERCOLE GELFI
EMILIO PISA
FERDINANDO TONOLINI
GIOVANNI TEDESCHI
GIOVANNI ZANI
GIULIANO BETTONI
ANGELO DELTRATTI
OTTAVIANO MAESTRI
GIUSEPPE TOGNI
ANGELO ARCHETTI
GREGORIO BAFFELLI
VITALIANO GAIDONI
ENRICO SILVIOLI
ALESSANDRO MAZZUCCHI
RICCARDO PISA
GIAMBATTISTA BOSCO MONTINI
ENRICO ARDESI
ANTONIO BONASPETTI
VAIFRO FARINA
GUIDO PAROLETTI
REVISORI DEI CONTI
UMBERTO BIGNETTI
GIOVANNI TEDESCHI
CARLO GAFFORINI
ARTURO RAGNI
CIRO MANGIAVINI
ALBERTO RICCI
ENRICO BOLDI
ADOLFO PASINI
2004-2012
PRESIDENZA GIULIANO CAMPANA
CONSIGLIERI
GIORGIO ARCHETTI
ERNESTO BRUNI ZANI
MASSIMO DELDOSSI
ARTURO DOTTI
FAUSTO GASPARINI
PRIMO IDER
GIORGIO BRUNI ZANI
VITALIANO GAIDONI
ALBERTO GIACOMELLI
PAOLO GIACOMELLI
ENRICO MAZZUCCHI
VITTORIO MORETTI
ENRICO PATERLINI
TIZIANO PAVONI
RENATO PE
ALDO POLLONIO
FABIO RIZZINELLI
GIANFRANCO RONCHI
ALBERTO SILVIOLI
STEFANO VEZZOLA
ANGELO ZILIANI
REVISORI DEI CONTI
RENATO PE
GIORGIO ARCHETTI
GIAMPAOLO PREMOLI
MASSIMO DELDOSSI
DARIO TAFFELLI
GIANFRANCO RONCHI
ALESSANDRO FACCHETTI
2013-2018
PRESIDENZA TIZIANO PAVONI
CONSIGLIERI
STEFANO ASSINI
PAOLO BETTONI
GIULIANO CAMPANA
RAFFAELE COLLICELLI
MASSIMO DELDOSSI
ALESSANDRO FACCHETTI
FAUSTO GASPARINI
CORRADO GATTI
PRIMO IDER
RENATO PE
GIAMPAOLO PREMOLI
FABIO RIZZINELLI
ALBERTO SILVIOLI
STEFANO VEZZOLA
ANGELO ZILIANI
REVISORI DEI CONTI
GIAMPAOLO PREMOLI
RENATO PE
MARIA MORASCHI
ALBERTO SILVIOLI
GIUSEPPE BARONI
EMANUELE PLONA
2019 in corso
PRESIDENZA MASSIMO DELDOSSI
CONSIGLIERI
STEFANO ASSINI
PAOLO BETTONI
ERNESTO BRUNI ZANI
DAVIDE CAMPANA
RAFFAELE COLLICELLI
ROBERTO FACCHETTI
CORRADO GATTI
TIZIANO PAVONI
EMANUELE PLONA
ALBERTO SILVIOLI
STEFANO VEZZOLA
REVISORI DEI CONTI
RENATO PE
GIANLUCA COLLI
ALBERTO POLA
Nell’era dell’information technology le imprese tornano ad essere competitive, anche a livello internazionale, se sono in grado di uscire dagli schemi tradizionali per sviluppare e fare propria una visione all’avanguardia. Abbandonare i supporti cartacei, migliorare l’immagine del settore, investire in formazione e digitalizzazione, stringere sinergie, possono essere alcune delle strategie vincenti per stare al passo con i tempi. Tempi che segnano profondamente economie e mercati, modificano la domanda e rendono necessari prodotti ogni giorno più di qualità, certificati e sostenibili. Ance Brescia è intermediario instancabile per la crescita e l’ammodernamento della filiera. Un compito di responsabilità che intende riunire diverse realtà del mondo imprenditoriale di Brescia e
provincia per creare un gruppo cooperante, unito contro le sfide del futuro e la concorrenza sleale. L’impegno di Ance nella ricerca di soluzioni concrete per il settore edile risiede nella capacità di avanzare proposte utili e vantaggiose, nella disponibilità a lottare per i diritti delle imprese e nella sincera inclinazione ad ascoltare bisogni e richieste delle aziende e delle maestranze, rispondendo con chiarezza e tempestività. Attraverso un’attiva e personalizzata assistenza, essenziale per muoversi con sicurezza e correttamente nel trambusto burocratico e nel caos di disposizioni normative, le realtà associate trovano concrete strade di sviluppo, potenziando la propria offerta e concorrenzialità. Ance Brescia resta, dunque, una realtà di riferimento per il settore edile, organizzata per rispondere alle diverse esigenze in maniera professionale ed esaustiva.
IL GRUPPO DEI COSTRUTTORI
BRESCIANI JUNIOR È
COMPOSTO DA GIOVANI
IMPRENDITORI EDILI CHE
PARTECIPANO ATTIVAMENTE
ALLA VITA ASSOCIATIVA
I GIOVANI COSTRUTTORI GUARDANO AL FUTURO
L’impegno del Gruppo Giovani di Ance Brescia ha come obiettivo quello di contribuire a far crescere di nuovo il settore del costruito, a incrementare l’attenzione verso il mondo edilizio, coinvolgendo soprattutto i giovani, riservando attenzione anche verso i dipendenti del comparto. È importante dare fiducia e tornare a credere in un settore penalizzato da oltre dieci anni di crisi e dalle ricadute dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Prima della recessione economica, infatti, il mattone per le famiglie e per molti operatori economici, rappresentava un investimento sano e sicuro. L’edilizia, inoltre, costituiva un’interessante fonte di lavoro e di guadagno anche per moltissimi giovani.
Il Gruppo dei costruttori bresciani junior è composto da giovani imprenditori del settore edile che partecipano attivamente alla vita associativa, promuovendo iniziative di formazione manageriale, economica, sociale e tecnica, contribuendo a qualificare il ruolo del costruttore nell'attuale società. Una realtà impegnata a diffondere e a rafforzare la validità del settore edile attraverso azioni esterne di rappresentanza, che contribuisce a fare in modo che i bresciani e gli italiani riacquistino fiducia nei costruttori e che i ragazzi tornino a scegliere percorsi professionali e di studi legati al settore edile.
E a partire dalla scuola si struttura un’iniziativa promossa dai giovani dell’Ance, un concorso che stimola gli studenti degli istituti secondari di primo grado a ideare e progettare la propria scuola ideale. Affiancati dagli insegnanti e dai tutor del Gruppo Giovani Costruttori, i ragazzi hanno la possibilità di ripensare gli spazi dove studiano sulla base delle più attuali norme di sicurezza e di efficienza energetica. Con Ance, la riprogettazione delle scuole dal punto di vista architettonico e funzionale diventa un’esperienza didattica di grande valore formativo. Il progetto, denominato Macroscuola, permette al Gruppo Giovani di confrontarsi con ragazzi di undici, dodici, tredici anni per capire come ragionano gli studenti e quali sono le loro aspirazioni lavorative e per il futuro.
L'edilizia consta di professionisti specializzati nella costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici. Le imprese del settore sono alla continua ricerca di personale qualificato.
ATTIVITÀ
z incontri con imprenditori z confronti con istituzioni e amministrazioni z visite a mostre e cantieri z seminari e convegni z eventi e corsi di formazione
AGGIORNAMENTI
z il punto su: sicurezza, qualità, fisco e ambiente z il lavoro e le sue regole z le nuove regole negli appalti pubblici e privati z supporto tecnico
z informazione continua tramite e-mail, sito internet e riviste di Ance Brescia
AGGREGAZIONE
z viaggi e visite in Italia all’estero z gruppi di lavoro z attività di svago
z coinvolgimento attivo nello sviluppo del incontri con i giovani imprenditori edili di tutta Italia
IL RINNOVO DELLA CASA DEI COSTRUTTORI BRESCIANI
Nell’ambito della ricorrenza dei suoi 75 anni di presenza attiva sul territorio, l’Associazione dei costruttori di Brescia ha anche deciso di rinnovare la propria sede per ammodernare spazi esterni e locali interni, rendendo gli ambienti più funzionali alle attuali esigenze di dipendenti, associati e ospiti esterni. L’intervento più significativo ha riguardato il nuovo auditorium, intitolato ai Capimastri, che omaggia le fondamenta su cui si basa l’anima dell’Associazione. In una fase storica sempre più attenta agli aspetti della qualità della vita e del lavoro, fornendo un concreto modello di riqualificazione dell’esistente, Ance Brescia ha riorganizzato gli spazi della propria sede per farsi esempio di un cambiamento che interessa tutto il settore, orientato sempre più alla rigenerazione, alla volontà di evolvere grazie alle moderne tecnologie e opportunità degli ultimi anni. Dalla struttura agli impianti, dall’arredamento all’illuminotecnica, da soluzioni in verde stabilizzato a innovative serre indoor per migliorare la qualità dell’aria, la Casa dei costruttori bresciani ha sviluppato spazi moderni, hi-tech, proiettati al futuro.
UNO SVILUPPO NEL RISPETTO DELLE REGOLE
L’intera filiera bresciana del costruito è pronta, e in parte già indirizzata, verso una rivoluzione digitale. Come per la manifattura, anche l’edilizia sta facendo propri strumenti e metodi di ultima generazione per potenziare la produzione, verificare la corretta esecuzione dei progetti e il rispetto delle norme, sveltire le operazioni, migliorare l’efficienza e garantire la sicurezza degli addetti ai lavori, senza rinunciare all’apporto umano, fattore di imprescindibile valore. In questo quadro, inteso è l’impegno di
"Costruire è una cosa bellissima. Costruire è l’opposto di distruggere. Costruire è edificare".Queste le parole dell'architetto Renzo Piano nel giorno dell’inaugurazione del Ponte San Giorgio di Genova. In alto una fotografia del cantiere.
Ance Brescia per prevenire possibili comportamenti illegali, che danneggiano gravemente chi lavora correttamente e in trasparenza. L’Associazione incoraggia l’adozione del Protocollo della Legalità posto all’attenzione e già siglato da enti pubblici, associazioni e ordini professionali, nonché la diffusione di criteri di valutazione che scoraggino il gioco sleale del prezzo al massimo ribasso a favore di una maggiore meritocrazia e di una migliore qualità del lavoro.
L’EFFETTO MOLTIPLICATORE DEL COMPARTO EDILE
L’edilizia ha uno straordinario effetto moltiplicatore per tutti gli altri settori dell’economia: ogni milione investito in edilizia ne genera 3,374 in più.
L’edilizia è l’unico comparto produttivo che acquista beni e servizi per oltre il 90% da tutti gli altri settori merceologici, di cui l’80% prodotto all’interno del territorio nazionale. Un euro di spesa aggiuntiva nel
settore delle costruzioni comporta un maggiore valore aggiunto (e quindi un maggiore Pil) pari a 0,32 euro. Uscendo dal campo meramente numerico, a formare il complessivo valore della produzione concorrono in diversa misura i numerosi segmenti produttivi che si riconoscono anche nell’indotto del comparto: industria, artigianato, settori commerciali e dei servizi, progettazione e consulenza tecnica che allargano spazi d’azione a campi quali il facility management, l’energia, le attestazioni di conformità e il factoring. Temi come qualità energetica, sostenibilità ambientale e sicurezza strutturale, riqualificazione del patrimonio esistente e rigenerazione urbana, vivibilità e riduzione del consumo di suolo stanno diventando sempre più le nuove frontiere di un comparto per il quale il sistema Paese deve trovare i motivi di un aiuto concreto che si traduca in una politica fiscale in grado di riportare al centro l’investimento immobiliare, senza dimenticare il rilancio delle opere pubbliche.
TIMELINE ANCEGIOVANI
I giovani imprenditori edili di Brescia si riuniscono nel primo Gruppo Giovani provinciale Costituito il Comitato Nazionale dei Giovani Imprenditori Edili
Nasce “Giovani per un progetto”, iniziativa che riunisce i giovani appartenenti ad associazioni di categoria imprenditoriale e professionale
Il Gruppo Giovani di Brescia presieduto da Emilia Ardesi aderisce all’iniziativa
“Macroscuola: progetta la tua scuola ideale” promuovendo il concorso di idee nelle scuole della provincia
1989-1996
PRESIDENZA GIAMPAOLO PISA
VICEPRESIDENTE GIORGIO ARCHETTI
MAURO RIZZINELLI
CONSIGLIERI
GIOVANNI GELFI
TIZIANO RUBAGOTTI
PAOLO TINININI CESARE TONELLO
1996-1997
PRESIDENZA ENRICO MAZZUCCHI
VICEPRESIDENTE STEFANO RICCI PAOLO TINININI
1998-2001
PRESIDENZA STEFANO RICCI
VICEPRESIDENTE ERNESTO BRUNI ZANI
CONSIGLIERI ABELE ALMICI
DAVIDE CAMPANA
PAOLO GIACOMELLI
ANTONIO LA MARCA
MARINA MARIANI
GIAMPAOLO PREMOLI
FABIO RIZZINELLI DARIO TAFFELLI
2001- 2007
PRESIDENZA ERNESTO BRUNI ZANI
VICEPRESIDENTE
FABIO RIZZINIELLI
DARIO TAFFELLI
CONSIGLIERI
ABELE ALMICI
STEFANO ASSINI
DAVIDE CAMPANA
MASSIMO DELDOSSI
GIACOMO GAIDONI
PAOLO GIACOMELLI
STEFANO RICCI
GIUSEPPE SALVALAI
DARIO TAFFELLI
PAOLO TINININI
Adesione al progetto «Selfi4.0» (Self digital assessment), avviato dal Punto impresa digitale della Camera di commercio di Brescia
Viaggio a Dubai in occasione di Expo 2020 e visita ai cantieri più innovativi della città emira
I costruttori junior di Ance Brescia organizzano “Aperi-Check”, un aperitivo per far conoscere il software Check a i giovani imprenditori edili
Brescia apre il Convegno nazionale dei giovani costruttori e organizza una gara di sci in memoria del presidente
Alberto Bergomi
2007-2010
PRESIDENZA FABIO RIZZINELLI
VICEPRESIDENTE STEFANO ASSINI
CHIARA SCALVINI
CONSIGLIERI
EMILIA ARDESI
GIACOMO GAIDONI
GIUSEPPE SALVALAI
ALESSANDRA SILVIOLI
2011-2013
PRESIDENZA PAOLO BETTONI
VICEPRESIDENTE EMILIA ARDESI
CHIARA SCALVINI
CONSIGLIERI
GIACOMO GAIDONI
ALBERTO MAZZOLA
ALESSANDRA SILVIOLI ANDREA STEFANINI
2013-2018
PRESIDENZA EMILIA ARDESI
VICEPRESIDENTE ALBERTO DI LERNIA
GIACOMO GAIDONI
ALBERTO MAZZOLA
SANTO PRANDELLI
CONSIGLIERI
SEVERINO ARICI
ALBERTO BERGOMI
SUSANNA BULFERETTI
ALBERTO DI LERNIA
LUCA PAVONI
SANTO PRANDELLI
FRANCESCA SCOLARI
ALESSANDRA SILVIOLI
ANDREA STEFANINI
NICOLA ZOGNO
2018-2021
PRESIDENZA ALBERTO BERGOMI
VICEPRESIDENTE
SANTO PRANDELLI
FRANCESCA SCOLARI
CONSIGLIERI
MICHELLE AMADEI
SEVERINO ARICI
IVAN CANCELLI
DAVIDE CASTELLI
LUCA PAVONI
NICOLA ZOGNO
2022-2023
PRESIDENZA SANTO PRANDELLI
VICEPRESIDENTE
STEFANO ARICI
DAVIDE CASTELLI
CONSIGLIERI
MICHELLE AMADEI
ANDREA GALETTI
LAURA PARIETTI
LUCA PAVONI
FRANCESCA SCOLARI
NICOLA ZOGNO
PILLOLE DI STORIA
IL PRIMO DECENNALE DEL COLLEGIO COSTRUTTORI DI BRESCIA
Nei costruttori bresciani lo spirito associativo è sempre stato molto vivo e profondamente radicato. Già prima della Grande Guerra il vecchio Collegio dei Capimastri bresciani aveva una sua organizzazione e una sede di proprietà in via Marsala. Dopo il primo conflitto mondiale, dalla organizzazione industriale unitaria, il Collegio, data la struttura corporativa introdotta dal regime e il particolare ordinamento sindacale correlativo (esclusivo della rappresentanza), fu trasformato in un semplice sindacato dipendente. Così fino alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale quando, essendo scomparso l’ordinamento sindacale-corporativo, le organizzazioni si ricostituirono su nuove basi. Nel 1945, analogamente a quanto avveniva nelle province circonvicine,
rinacque anche il Collegio dei Capimastri e Costruttori edili bresciani, testimoniando uno spirito associativo mai sopito, intraprendenza e iniziativa proprie della categoria. Enrico Ardesi, Giacinto Donati, Giovanni Gaffurini, Alberto Marchesi, Roberto Minelli, Francesco Paroletti, Emilio Pisa, Arturo Ragni, Severino Stabiumi, Giuseppe Togni e Giovanni Zani, componenti del Consiglio provvisorio attorno al quale si era aggregato il Collegio, raccolsero in quel periodo le adesioni di gran parte delle imprese bresciane allora operanti.
Formalmente il Collegio iniziò la sua storia con la prima assemblea, il 1° agosto 1945, nel corso della quale venne nominato il Consiglio direttivo che presiedette alla prima organizzazione, con l’ingegnere Giovanni Zani alla presidenza, il signor Enrico Ardesi alla vicepresidenza e il signor Francesco Paroletti nel ruolo di cassiere. Alcuni consiglieri garantirono i fondi per la presa in
RELAZIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DEL COLLEGIO PRESENTATA NEGLI ANNI POST-CONFLITTO (1955)
Alla fine dell’ultimo conflitto mondiale, nella primavera del 1945, l’industria edile bresciana, così come quella italiana, si trovava in uno stato di disagio particolarissimo: dopo una stasi quasi assoluta di lavoro, con le sue attrezzature requisite o invecchiate, con la sua vecchia maestranza dispersa in mille rivoli e non ancora formata ed istruita la giovane manodopera che avrebbe dovuto costruire i nuovi quadri, l’industria edile si trovava dinanzi a programmi di lavoro enormi.Ricostruire il distrutto: case, strade, ponti, ferrovie, stabilimenti; costruire oltre il distrutto quello che non si era potuto fare negli anni della guerra; basti pensare che le necessità italiane in fatto di locali di abitazione dovute solamente all’incremento della popolazione erano di circa 400mila vani all’anno e già prima della guerra vi era un deficit di oltre un milione di vani per poter raggiungere, dal lato igienico, una appena sufficiente proporzione fra numero di abitanti e locali di abitazione. Si capisce quindi quale programma organizzativo immane l’industria edile era chiamata ad affrontare.
affitto di due localini in via Ferramola 4, dove vennero gettate le prime basi dello sviluppo successivo condotto con lenta ma tenace opera. La sede fu successivamente trasferita in via Cairoli 18 e poi in via del Mille 18.
* * *
Il 26 marzo 1955, in occasione dell’assemblea annuale che celebrava il decennale del Collegio dei Costruttori edili di Brescia e
provincia, fu inaugurata la nuova sede di proprietà in via dei Mille. Contemporaneamente, la Cape apriva le porte della propria sede adiacente a quella del Collegio.
* * *
Uno dei problemi più gravi che si è imposto alla categoria subito dopo l’ultima guerra è stato quello della manodopera qualificata e specializzata. Per questo motivo il Collegio dei Costruttori aveva
costituito nella provincia di Brescia ben quattordici scuole domenicali per muratori.
* * *
Per le imprese edili sono seguiti anni positivi fino ai primi anni Sessanta. Il Collegio si è radicato sempre di più nel tessuto provinciale, divenendo elemento per iniziative e intese. Si registrava in Italia un vero boom edilizio, favorito da una rapidissima industrializzazione che ha visto Brescia ai primi posti a livello nazionale.
Nel 1964 e 1965 il settore è stato però investito da una profonda crisi, che ha ridimensionato circa il 20% della forza lavoro. Esaurita l’emergenza della ricostruzione, si sono affermate nuove norme legislative più complesse e vincolanti. Il Collegio ha saputo adeguarsi al mutare dei tempi e delle condizioni, individuando la necessità di una funziona maggiormente propositiva per favorire il superamento della crisi, e di una più marcata organizzazione per meglio far fronte a una attività normativa pubblica a tratti frenetica e di problematica applicazione.
VENT’ANNI DI SPIRITO ASSOCIATIVO
Il 30 aprile 1966 si è celebrato il ventennale del Collegio dei costruttori edili. L’ingegner Roberto Paterlini, alla guida dell’Associazione, dopo aver ricordato alcuni aspetti salienti della vita collegiale, ha consegnato medaglie ricordo ai due presidenti che si sono alternati alla guida dei costruttori nei primi vent’anni di attività: l’ingegner Giovanni Zani e l’ingegner Emilio Pisa.
Nel suo discorso, l’ingegner Paterlini (in piedi nella fotografia) ha ricordato un quadro economicosociale tutt’altro che roseo.
Richiamando l’attenzione sulla crisi edilizia, generata dall’improvvisa cessazione degli investimenti nel settore e dal forte calo dei lavori, l’assemblea generale dell’aprile 1966 ha indicato alcune urgenze da risolvere, utili a spingere la ripresa, purché intonate al rispetto delle leggi del libero mercato.
1945-1995
* * *
Quello dal 1965 al 1975 è stato un periodo sostanzialmente stabile per quello che riguarda la produzione edile bresciana, con fasi congiunturali cicliche, positive e negative, ma con un numero di addetti e con un fatturato complessivo che in termini reali si sono mantenuti quasi stabili. Numerosi fattori hanno spinto le aziende verso una diversa organizzazione del lavoro edile, più consona allo scenario legislativo, politico, economico, sindacale e tecnologico nel quale operavano. Il Collegio ha tenuto il passo e nel 1969 la sede è stata trasferita in via Ugo Foscolo, dove permane tuttora. Nel novembre 1975 si sono svolte le celebrazioni del trentennale. Si festeggiarono la solida situazione patrimoniale del Collegio, che aveva una sede adeguata, prestigiosa e rappresentativa, l’articolata offerta di servizi e una struttura operativa composta da 14 dipendenti, a fronte dei 3 del 1965. L’immagine esterna era garantita dal Notiziario, primario veicolo di idee e istanze della categoria. Nel 1975 si gettarono anche le basi per l’organizzazione del Comitato paritetico territoriale per la
prevenzione infortuni, l’igiene e l’ambiente di lavoro. Un organismo nuovo che diventa il terzo ente paritetico gestito dal Collegio e dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori. Sempre nel 1975 il Collegio dà vita al Prezziario trimestrale delle opere edili, ancora oggi strumento di lavoro indispensabile per le imprese del comparto.
* * * Dal 1981 la più grave e diffusa crisi del dopoguerra colpisce le aziende edili con conseguenze visibili e traumatiche. La produzione crolla di oltre il 30% e l’occupazione viene drasticamente ridimensionata. Parecchie imprese chiudono i battenti, spariscono alcuni tra i nomi più rappresentativi di aziende edili bresciane. Tutti i costruttori sono di fronte a una fase di recessione che non pare essere transitoria e si stringono nel Collegio, partecipano in numerosi alle sue manifestazioni e offrono continui stimoli nonostante gli enormi ostacoli da superare.
PILLOLE DI STORIA
IL TRAGUARDO DEI QUARANT’ANNI DEL COLLEGIO
Nel corso delle celebrazioni per i quarant’anni dalla costituzione del Collegio, avvenute nel raduno assembleare del 1° giugno 1985, se l’Associazione era in buona salute, altrettanto non si poteva dire del settore. Il presidente Alberto Giacomelli, indicando i possibili rimedi o comunque i deterrenti della crisi, ha precisato che occorreva prendere decisioni coraggiose in tema di debito pubblico, tagliare con determinazione le uscite che non si traducevano in adeguati servizi per i cittadini, consentire un diverso orientamento al risparmio e indirizzare maggiormente le risorse statali verso investimenti produttivi.
CINQUANT’ANNI AL SERVIZIO DELLE IMPRESE EDILI
Con le celebrazioni per i cinquant’anni dalla fondazione dell’Associazione, i costruttori bresciani hanno ricordato la storia e i profondi mutamenti che hanno attraversato l’Italia e la provincia di Brescia dal 1945 al 1995. Nelle parole del presidente Enrico Paterlini le difficoltà che interessarono le imprese negli ultimi anni del Novecento. Un quadro preoccupante in cui l’economia ha tutto sommato tenuto, anche per effetto della svalutazione della Lira e la conseguente ripresa delle esportazioni. L’edilizia però doveva ancora fare i conti con gravi difficoltà strutturali: le grandi opere pubbliche al palo e la lunga pausa di riflessione del settore immobiliare privato. Il Paese aveva bisogno di ridare slancio ai grandi progetti infrastrutturali, ma la macchina politico-amministrativa stentava a partire.
A preoccupare anche l’effetto benefico della svalutazione della Lira, per il suo possibile prossimo riassorbimento da parte dei mercati internazionali, e lo stop alla spinta agli investimenti immobiliari stimolata dalla legge Tremonti.
UNA SOLIDA
TRADIZIONE ASSOCIATIVA
CHE SI INTRECCIA
INEVITABILMENTE
CON LE VICENDE
VISSUTE
DA UOMINI
E IMPRESE
DEL PASSATO.
CINQUANT’ANNI
DI STORIA
CHE CONSOLIDANO
IL RUOLO
DI ANCE BRESCIA
QUALE RIFERIMENTO
PER LE REALTÀ
DEL COMPARTO
EDILE
DI CITTÀ
E PROVINCIA
1945-1995
SETTANTA E PIÙ CANDELINE SPENTE GUARDANDO AL FUTURO
Al presidente Enrico Paterlini hanno fatto seguito alla guida dell’Associazione Alberto Giacomelli; Giuliano Campana, che dopo l’esperienza di vicepresidente elettivo di Ance nazionale con delega alle aree economico-tributario-fiscale dal 2009, ha ricoperto a Roma anche la carica di presidente dell’Associazione; Tiziano Pavoni, attualmente alla guida di Ance Lombardia e Massimo Angelo Deldossi. Oggi Ance Brescia continua a erogare servizi di assistenza e consulenza gratuita ai suoi associati, dando voce a livello nazionale alle istanze del settore delle costruzioni locale. Ance Brescia si impegna da oltre settantacinque anni per sostenere la crescita delle imprese edili bresciane e per stimolare una trasformazione del comparto che propenda verso i nuovi canoni del vivere e dell’abitare, stimolando sinergie e azioni a favore di una rivoluzione digitale e sostenibile della filiera. Guardando al futuro della filiera delle costruzioni, a quelle che possono essere le possibili strade da percorrere per lo sviluppo del comparto e il benessere delle imprese, Ance Brescia porta avanti un processo di trasformazione per la crescita economica, lo sviluppo sostenibile e il miglioramento della Qualità della vita.
PILLOLE DI STORIA
GIOVANNI ZANI
UNO STRALCIO DEL DISCORSO DEL PRESIDENTE GIOVANNI ZANI
DURANTE L’ASSEMBLEA DEL 26 MARZO 1955
Il Collegio dei Costruttori edili di Brescia e provincia riunisce circa 400 ditte, cioè la quasi totalità delle imprese edili bresciane. Questo complesso nel 1954 ha dato lavoro a circa 15mila operai, ha distribuito circa un miliardo e settecento milioni di paghe e quasi un miliardo ha versato agli Istituti assicurativi e previdenziali. Le costruzioni eseguite in città e provincia possono stimarsi a un valore di sette miliardi per opere da muratore, il che ha prodotto quasi altrettanto lavoro per opere eseguite dagli affini e dai fornitori sussidiari. Compito del Collegio è assistere i soci nei loro bisogni tecnici, legali e sindacali, curare l’elevazione della categoria e soprattutto difenderne strenuamente il prestigio. Per far questo il Collegio dispone di una specializzatissima segreteria che ha ormai conquistato la stima e la simpatia di tutti gli Istituti ed Enti locali, pubblica un Notiziario mensile che da semplice organo di categoria è ormai assurto a informatore tecnico-legale apprezzato da molti Uffici pubblici e privati. I rapporti con gli Uffici statali e amministrativi, con gli Istituti e con gli altri Enti pubblici sono così entrati in un clima di reciproca comprensione e le stesse inevitabili discussioni con le organizzazioni operaie dirimpettaie sono mantenute in tono di stima e rispetto reciproco: i costruttori vivono troppo a contatto con le loro maestranze, sono essi stessi usciti frequentemente dalle leve operaie e quindi capiscono e sono capiti nei bisogni reciproci della vita e dell’azienda.
Per questo noi cerchiamo la riduzione dei costi nel perfezionamento dell’organizzazione di cantiere assai più che nella costrizione delle paghe. Il lavoro organizzativo del Collegio si appoggia su due pilastri importantissimi: la Scuola per i muratori e la Cassa assistenziale paritetica edile. Le scuole domenicali per muratori alimentate da un particolare contributo delle imprese hanno sede in città e in 13
paesi importati della provincia e nel 195455 contano oltre 1.500 iscritti, in 52 classi. Esse sono settimanalmente ispezionate da un gruppo attivissimo di costruttori. È incoraggiante e commovente visitare queste classi dove ragazzi di dodici anni e uomini di venticinque seggono fianco e fianco per elevare la loro capacità produttiva e spesso fanno cinquanta chilometri in bicicletta per accedere alla scuola. Le scuole sono totalmente gratuite, e gratuitamente forniscono sia la cancelleria che i libri di testo, danno premi di diligenza e frequenza, fanno gite istruttive, elargiscono indennità di viaggio agli allievi più lontani. L’amministrazione provinciale di Brescia ha assegnato a titolo gratuito un’area di 3.000 mq per la costruzione di aule, di capannoni per esercitazioni pratiche e per l’erezione della Casa del muratore. La Cassa assistenziale paritetica edile ha anch’essa acquistato contemporaneamente e qui di fianco al Collegio la sua nuova sede: essa raccoglie i contributi delle imprese nella loro quasi totalità per assistenza agli operai, per gratifica, ferie, festività e indennità di maltempo. Essa ha raccolto nel 1954 quattrocentoundici milioni di lire più dodici milioni di contributo paritetico, più 17 milioni e 300 mila per interessi e quote assicurative complementari.
Ha conquistato presso gli operai una fiducia illimitata e presso le imprese una rispettosa volonterosa obbedienza. Essa spende per amministrare solo l’1,40% dei capitali incassati ma questo 1,40 non è dedotto dalle somme distribuite agli operai cui è tolta la sola trattenuta di R.M. ma ricavato dall’accorso giro di capitali e di interessi. La Cassa ha inviato nel 1954 quattrocentoventi bambini al mare e numerosi operai a cure gratuite supplementari a quelle degli istituti assicurativi.
EMILIO PISA
I PRESIDENTI
Avvalendosi sia delle segnalazioni dei Soci sia delle obiettive considerazioni correnti sull’argomento, il Collegio ha indirizzato ai vari istituti assicurativi una lettera di protesta circa le evasioni dai carichi contributivi, quale già il Collegio di Bergamo aveva indirizzato agli Istituti di quella provincia. Ne diamo un estratto: “Ci domandiamo se non è il caso di consigliare ai nostri associati di “arrangiarsi” quanto più possono nei confronti delle onerosissime previdenze sociali onde mettersi nella condizione di sostenere la concorrenza delle imprese, specialmente le piccole a carattere artigiani, che tali oneri, nella maggioranza dei casi, trascurano completamente o quasi. È una piaga della quale Voi, Istituti truffati, Vi siete sempre occupati poco ed ora, da quanto ne sappiamo, trascurate quasi del tutto. Alle necessitò del Vostro bilancio sopperite aumentando le aliquote senza curarvi di reprimere le evasioni; in modo che lo svantaggio delle imprese serie, in confronto delle disoneste, diventa sempre maggiore. Controllare le fronti degli operai che riscuotono malattie inesistenti o lavorano mentre sono in integrazione, può non essere facilissimo senza una organizzazione alla quale sono poco adatte le amministrazioni a carattere statale. Ma evitare almeno le più sfacciate frodi da parte dei datori di lavoro è soltanto questione di un minimo di buona volontà e di interessamento da parte Vostra. Un Ispettore che girasse, specialmente nei paesi, potrebbe facilmente informarsi dei lavori edili in corso; una visita ai cantieri per rilevare i nominativi degli addetti e una alla sede dell’impresa. Non si perda tempo in questioni di forma, tenendo contro che le imprese edili, specialmente se piccole, non possono avere in tanti cantieri staccati e continuamente varianti l’organizzazione anche formale di una industria; ma si guardi alla sostanza e cioè se gli operai sono in
regola con le assicurazioni di Legge e se i contributi relativi vengono pagati nella giusta porzione del lavoro eseguito. Si riscontreranno evasioni di una sfacciataggine rivoltante. Si colpiscano con il massimo rigore; e se l’inadempiente non è in grado di pagare le penalità, venga privato della facoltà di esercire; nei casi più gravi di evidente malafede si dia notizia del fatto sulla stampa locale; come si dà notizia di qualsiasi altro reato. Questo servirebbe a frenare gli evasori e i profittatori di tali evasioni.
Riteniamo profittatori i committenti dei lavori affidati a imprese che non danno alcuna garanzia di serietà. Vorremmo si trovasse il modo di colpire tali committenti che, secondo noi, hanno la figura morale se non anche giuridica del ricettatore; perché quando si compra a prezzo troppo inferiore al mercato è doveroso pensare almeno a qualche cosa di irregolare. Crediamo sarebbe una meritatissima lezione almeno la pubblicazione del loro nome assieme a quello del diretto evasore. Sappiamo che la nostra azione colpirebbe anche diversi nostri associati; ma il Collegio è sorto per tutelare gli interessi delle imprese oneste e non di quelle che disonorano e danneggiano la classe. Se l’essere ossequienti alle Leggi è una minchioneria in quando l’inosservanza delle stesse è quasi sicuramente impunita, non ci resterà, ripetiamo, che consigliare ai nostri associati di non essere ancora minchioni in avvenire. Ci ripugna ricorrere a questo mezzo e preferiamo per ora rivolgerci a Voi con la preghiera di curare, come Vostro diritto, e Vostro dovere, che le disposizioni vigenti vengano rispettate a vantaggio dell’Erario, degli Operai, delle Imprese serie, della serietà della Legge”.
PILLOLE DI STORIA
ROBERTO PATERLINI
Oggi, a dieci anni di distanza [dall’inaugurazione della nuova sede di via dei Mille], che sembrava una meta, le sempre più complicate norme della vita del settore edile, le tecniche sempre più progredite, la necessità dei soci di avere un’assistenza (diretta e indiretta) pronta e sempre aggiornata, ci richiedono maggiori prestazioni, nonostante e forse anche proprio per la crisi che aggrava il lavoro portando alla superficie tutte le vecchie questioni rimaste accantonate e creando sempre più gravose difficoltà obiettive nella vita delle imprese preoccupate nella dura ricerca di continue fonti di lavoro. Nel frattempo il Collegio ha cercato di migliorare e ampliare i propri servizi: assistenza tecnica propriamente detta, assistenza varia generica, assicurazioni di malattia e infortunio per i soci e loro familiari, continuo miglioramento del Notiziario mensile di pronta completa informazione, stampa e distribuzione di opuscoli di interesse generale per gli associati, raccolte annuali dei prezzi per le pratiche di revisione, intervento economico diretto a favore del Gabinetto dell’Itis per l’acquisto di macchinari modernissimi per la prova materiali. Il Collegio non cessa poi di seguire i grandi problemi dell’economia provinciale come autostrade e canale navigabile Ticino-Mincio: esso ha sempre appoggiato tutto quanto riguardi questa opera e confida di vederne pesto l’inizio per gli effetti che esso avrebbe sull’industria edile bresciana in particolare, ma soprattutto per l’interesse primario che essa riveste per le condizioni stesse di sopravvivenza dell’economia provinciale. Quasi annualmente, con la collaborazione dell’Enpi e l’intervento dell’Ispettorato del Lavoro, ai quali organi va il nostro ringraziamento, svolgiamo dei corsi d’istruzione in materia antinfortunistica che consentono un aggiornamento degli imprenditori, assistenti e capi e una sempre maggior conoscenza delle norme di carattere antinfortunistico e della relativa
applicazione. Faccio altresì un breve cenno sulle Scuole per muratori, a noi particolarmente care. Purtroppo, pur esse hanno risentito della crisi. Infatti, gli allievi si sono ridotti da circa 800 a poco più di 600 in quanto – e non si può dar loro torto – i giovani non vedono più un sicuro avvenire nella categoria. I recenti ben noti e incauti provvedimenti hanno generato l’improvvisa cessazione degli investimenti nel nostro settore e il forte calo dei lavori. Tale improvvisa manifestazione si ebbe con evidenti effetti nel 1964 e il 1965 è stato –come purtroppo temevamo – il secondo e più pesante anno della crisi.
Tutti i dati indicativi concordano in questo: il monte salari corrisposto ai lavoratori risulta diminuito di oltre il 22% in confronto al 1964; gli interventi della Cassa integrazione guadagni per operai lavoranti a orario ridotto o in sospensione, hanno portato le erogazioni, nel 1965, a 353.400 lire contro le 194.000 nel 1964. Inoltre, le domande di sussidio di disoccupazione presso l’Inps sono state 8.700 nel 1965 e i disoccupati dell’edilizia presso gli Uffici di Collocamento sono aumentati di oltre 2.000 unità rispetto a quelli del 1964. Anche nella consistenza delle imprese associate si è avuto un movimento indicativo della crisi. Abbiamo rivelato che nel corso dell’anno 1965 ben 41 imprese sono cessate –compresa qualche trasformazione – mentre un certo numero di imprese tuttora si dibatte in gravi situazioni di difficoltà. Importanti iniziative di Amministrazioni ed Enti pubblici locali, sono venute a mitigare, seppure moderatamente, l’asprezza della crisi. Alcuni di questi Enti, però, hanno ormai esaurito, per così dire, le loro possibilità in programmi di edilizia e perciò il 1966 deve essere guardato con ancora maggiore preoccupazione per la persistente carenza di investimenti del capitale privato nel settore, fatti salvi i piccoli lavori nelle zone periferiche della provincia.
RICCARDO PISA
LA PARTE INIZIALE DELL’INTERVENTO DEL PRESIDENTE ANCE RICCARDO PISA
TENUTO IN OCCASIONE DELL’ASSEMBLEA ASSOCIATIVA NAZIONALE NEL 1987 A ROMA
DAL 1987 AL 1994 HA GUIDATO I COSTRUTTORI ITALIANI IN VESTE DI PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE
I PRESIDENTI
Ci sono aree che oggi assumono importanza strategica per la categoria e nelle quali dobbiamo introdurre una forte spinta innovativa e propositiva e se del caso provvedere a ridefinire la nostra linea politica ed a meglio finalizzare l’impiego degli strumenti operativi e delle risorse umane di cui disponiamo. Mi riferisco all’area della politica industriale, all’area dell’immagine ed a quello dello sviluppo associativo. Sono tre temi su ciascuno dei quali sempre più frequentemente mi sono trovato a riflettere sia come imprenditore sia come responsabile di cariche associative pervenendo ad alcune convinzioni che oggi vi sottopongo perché è su di esse che intendo impostare il mio mandato. Allorché si fa riferimento al settore delle costruzioni non si usa generalmente parlare di politica industriale alla stregua di quanto avviene per l’industria manufatturiera. È diffusa la sensazione, talvolta percepibile anche fra di noi, che l’imprenditoria edile operi in un contesto economico atipico, dotato di autonome regole di crescita e sopravvivenza e che non abbia le stesse esigenze degli altri settori industriali. Ebbene: è giunto il momento di riprendere pieno possesso del nostro titolo di genuini imprenditori e di rivendicare condizioni finanziarie, normative e di mercato che ci consentano di esprimere liberamente tutte le nostre capacità produttive e di contributo al benessere sociale. Quando queste condizioni esistono, abbiamo sempre puntualmente dimostrato di essere all’altezza del nostro ruolo sociale ed industriale: la ricostruzione del Paese e le primissime posizioni acquisite a livello internazionale ne sono una testimonianza indiscutibile. Negli ultimi anni la quota di mercato acquisita dalle imprese edili private è venuta via via riducendosi per le ragioni che tutti conosciamo: caduta degli stanziamenti pubblici; inaridimento del flusso di capitale privato nell’edilizia; crisi
degli investimenti all’estero; ingresso nel settore di nuovi e aggressivi operatori quali le imprese a partecipazione statale, le cooperative, gruppi imprenditorialifinanziari privati, e così via. Allargamento del mercato ed acquisizione di quote maggiori di esso al settore delle imprese private rappresentano, quindi, i primi obiettivi strategici dell’Ance perché essi costituiscono il presupposto base per lo sviluppo delle nostre imprese. Subito dopo, dovremo farci carico di iniziative e proposte verso il mondo politico per indicare le condizioni economiche, giuridiche, e tecniche per un libero accesso al mercato a tutte le imprese che ne abbiano le necessarie capacità. Perseguire questi due obiettivi: allargamento del mercato e libero accesso ad esso significa fare politica industriale per il settore delle costruzioni. Essa presuppone in primo luogo un minimo di continuità negli stanziamenti pubblici, una ragionevole dimensione degli investimenti e prezzi ragionevoli. Queste tre condizioni sono o generalmente assenti o casualmente presenti nella gestione della committenza pubblica. Noi dovremo far sì che proprio una più mirata politica della committenza pubblica diventi essa stessa un importante strumenti di politica industriale per il nostro settore. Dovremo invocare una coerenza della normativa di base che consenta ai meccanismi di finanziamento degli investimenti di funzionare in maniera più efficace, in modo da ottenere una loro pronta traduzione in cantieri. Troppe sono le leggi in contraddizione fra loro, troppe le amministrazioni competenti per la stessa materia, troppo lunghi i tempi fra stanziamenti di fondi e affidamento dei lavori. Sono questi alcuni dei vincoli storici al nostro settore che per il futuro dovranno formare oggetto non di rassegnata denunzia, ma di audace iniziativa.
PILLOLE DI STORIA
ALBERTO GIACOMELLI
DALL’INTERVENTO
DEL
L’Associazione è in buona salute, altrettanto non si può dire per il settore in cui le imprese sono chiamate ad operare. L’economia italiana ha un’autentica palla al piede, che pare inamovibile: l’ammontare della spesa pubblica improduttiva, che permane oltre i livelli di guardia. I tagli sinora identificati, peraltro non ancora completamente attuati, sono insufficienti visti i livelli del disavanzo. Devo riaffermare che sono convinto che fino a quando le gestioni assistenziali o pseudoassistenziali, nelle loro varie forme e tipologie, non verranno drasticamente ridimensionate, non si potrà realizzare un rilancio concreto e di adeguate dimensioni all’economia italiana. Occorre prendere coraggiose decisioni in tema di debito pubblico, tagliare con determinazione le uscite che non si traducono in adeguati servizi per i cittadini, consentire un diverso orientamento al risparmio, indirizzare maggiormente risorse statali verso gli investimenti produttivi. Non mancano le possibilità di governare meglio l’emergenza, di attuare alcune misure che non comportino oneri per la collettività e che, nel contempo, consentano alle imprese di operare in situazione di maggiore equilibrio.
In sede nazionale i problemi concernenti gli appalti delle opere pubbliche sono di particolare importanza e delicatezza. Le imprese italiane dispongono di strutture organizzative, professionali e finanziarie tali da garantire una quantità e qualità di produzione sicuramente non inferiore a quella di altre realtà. Guardano però con giustificata preoccupazione e si oppongono con fermezza a provvedimenti che, ad esempio, tendono a privilegiare imprese a partecipazione statale o cooperative di produzione.
In sede locale siamo impegnati costantemente a richiedere agli enti pubblici un più attento esame circa le imprese da invitare alle gare ed una estensione di metodi di gara che consentano aggiudicazioni in condizioni più
equilibrate. Non siamo favorevoli naturalmente ad una assegnazione dei lavori che segua unicamente criteri geopolitici. Non ci pare corretto né sostenibile (in particolare per lavori che richiedono tecnologie avanzate e competenza specifica nonché per infrastrutture), affermare che in Lombardia debbano operare solo imprese lombarde, a Brescia solo bresciane e così via. È anche vero però che, qualora si tratti di interventi di limitata importanza, del tutto ordinari, e che comunque, di seguito, quasi necessariamente saranno eseguiti per la loro natura da strutture del posto, non ci sembra il caso di invitare alle gare imprese la cui sede dista centinaia di chilometri. I costruttori bresciani sono impegnati a sensibilizzare gli enti committenti in merito alle modalità di aggiudicazione degli appalti. È auspicabile un ricorso più diffuso a quei sistemi che fanno riferimento alla media delle offerte. Per le opere private, che nonostante tutto continuano ad alimentare il lavoro della maggioranza delle piccole imprese, un intervento in grado di attenuare parzialmente gli effetti della crisi può essere realizzato subito: non ha costi, è auspicato in ogni frangente, viene sollecitato quotidianamente dagli associati, ma non viene approvato. Mi riferisco al progetto di legge governativo noto come “Qualificazione delle imprese”, che prevede la necessità dell’iscrizione, attuata naturalmente con la opportuna gradualità, all’Albo nazionale anche per l’esecuzione di opere private. Mi permetto di insistere su questo argomento in quanto, se è vero che in periodi di recessione anche noi, pur di mantenere in vita l’azienda, pratichiamo prezzi in linea con un mercato negativo, è però anche vero che i prezzi più bassi, assolutamente insufficienti a remunerare l’impegno imprenditoriale, vengono offerti quasi sempre dalle imprese più improvvisate, meno qualificate professionalmente e che talvolta durano lo spazio di un lavoro.
ENRICO PATERLINI
DAL DISCORSO
DEL PRESIDENTE ENRICO PATERLINI
DURANTE L’ASSEMBLEA
DEL 16 DICEMBRE 1995
I PRESIDENTI
I cinquant’anni che oggi siamo qui a ricordare sono stati anni importanti per il nostro Paese, che mezzo secolo fa usciva da una brutta guerra. Il compito che allora gli italiani avevano di fronte era quello della ricostruzione. Una ricostruzione tanto materiale quanto morale. Anche i costruttori edili si sono sentiti impegnati a questo duplice compito. Il risultato è che la categoria non solo ha operato nel Paese, ma con il Paese. E assieme all’intera nazione abbiamo vissuto momenti positivi e difficoltà, abbiamo fatto i conti con le soddisfazioni ma anche con i momenti di profondo travaglio quali sono gli anni che stiamo vivendo. Ne usciremo così come ne uscirà il Paese. Sapremo porre rimedio a situazioni politiche o economiche che sono frutto di errori o di scelte sbagliate. Dobbiamo riprendere il nostro cammino con la serietà, la competenza, la professionalità e l’umiltà che da sempre ci hanno contraddistinto. Come cinquant’anni fa, anche oggi il nostro lavoro è essenziale per la ricostruzione del Paese. Che sia uno dei momenti più difficili della nostra storia recente è fuori di dubbio. E non penso solo alle difficoltà del settore edile, ma a quelle che stanno segnando la vita dell’intera nazione. Viviamo un travaglio che dura ormai da anni e che investe tutti i gangli vitali del Paese: dall’impasse fatta registrare dalla vita politico istituzionale fino all’emergenza nel campo della giustizia, dalle difficoltà dello Stato in tema di servizi al cittadino e all’impresa per arrivare fino alla grave inadeguatezza del sistema fiscale. Insomma: il nostro Paese si trova all’interno di un tunnel del quale si fatica a vedere l’uscita. In questo quadro preoccupante però bisogna riconoscere che la nostra economia tutto sommato ha tenuto, anche per effetto della svalutazione che nei mesi scorsi la Lira aveva fatto segnare sui mercati internazionali e alla conseguente
ripresa delle esportazioni. È un fenomeno del quale si è avvantaggiata in primo luogo la produzione industriale, ma che ha avuto ricadute positive anche sul nostro settore. Buono anche l’influsso della legge Tremonti, che con un efficace sistema di defiscalizzazione ha favorito una significativa ripresa del settore dell’edilizia destinata all’industria. Al di là di alcune particolari congiunture favorevoli, però, l’edilizia deve ancora fare i conti con gravi difficoltà strutturali: le grandi opere pubbliche sono al palo e lo stesso settore immobiliare privato sta attraversando una lunga pausa di riflessione. Ed è comprensibile: il mattone è un bene alla luce del sole, facilmente assoggettabile a pesanti gravami fiscali. Abbiamo bisogno di norme chiare e univoche sull’assegnazione di commesse pubbliche, per tornare a operare in un mercato in cui le aziende si confrontino sulla base delle loro effettive capacità. E cioè anche sulla capacità di organizzarsi secondo criteri moderni ed efficienti. Un tema che ho sempre ritenuto centrale è quello della qualità. Non parlo della qualità del prodotto finito, ma della qualità del processo. Cioè della necessità di organizzare l’intera giornata lavorativa – da quando entriamo in cantiere fino a quando spegniamo le luci dell’ufficio – secondo una mentalità nuova e rigorosi criteri di ottimizzazione. È una rivoluzione a cui presto saremo costretti anche da specifiche disposizioni di legge sulla certificazione della qualità. Su questi temi si farà nei prossimi anni la selezione di mercato, e noi del Collegio abbiamo già attivato una serie di contatti concreti per sensibilizzare le nostre aziende e aiutarle a compiere il salto di qualità.
PILLOLE DI STORIA
GIULIANO CAMPANA
DALLA RELAZIONE TENUTA
DAL PRESIDENTE GIULIANO CAMPANA
DURANTE L’ASSEMBLEA DEL 2006, SESSANTESIMO COMPLEANNO
DEL COLLEGIO COSTRUTTORI EDILI DI BRESCIA
NEL 2017 SUBENTRA AL DIMISSIONARIO
GABRIELE BUIA E ASSUME L’INCARICO
DI PRESIDENTE NAZIONALE DEI COSTRUTTORI
Anche oggi potrebbero essere molti gli argomenti di dibattito, le istanze, i solleciti, le gravi preoccupazioni per il momento che attraversiamo. Non mancherebbero nemmeno le sottolineature per numerosi fatti positivi, leggi, normative, variazioni di mercato, che ci proiettano soprattutto verso forme di edilizia più consone per i tempi di oggi e di domani. Ci saranno però altre occasioni per esaminare e proporre riflessioni su questi temi. La nostra manifestazione vuole invece essere soprattutto una riunione che sappia esprimere i significati della ricorrenza, in parte anche una festa, certamente un momento di ricordi. Nel 2005 e nei primi mesi del 2006 si registra, nella nostra area, una sostanziale tenuta dei livelli occupazionali e di fatturato. Questo risulta dalle varie rilevazioni, comprese quelle recenti della Cassa edile. Il settore edile provinciale ed il suo indotto hanno complessivamente superato in questi anni le 25mila imprese, in gran parte piccole e piccolissime, con circa 80mila addetti, dei quali circa 60mila lavoratori dipendenti. Il fatturato complessivo, comunque in crescita anche nel 2004 e nel 2005, si è attestato a circa quattro miliardi di euro. Anche a Brescia il nostro comparto nel suo complesso, dai produttori di materiali e componenti, dalle imprese edili più dimensionate a quelle con uno o nessun dipendente, ha costituito un utile volano per l'economia, ha prodotto ricchezza e occupazione. Il mercato immobiliare locale è semmai rallentato, registra un allungamento dei tempi di conclusione dei contratti. Di contro, i prezzi degli immobili sono stabili. Tutti gli istituti di ricerca non individuano peraltro nella nostra provincia motivi di pericolo nel mercato. Vera nota dolente del momento è il notevole calo degli appalti pubblici, particolarmente pesante nel settore stradale per i lavori di medie o piccole dimensioni. Nel giorno del sessantesimo compleanno del Collegio desidero innanzitutto rende merito ai nostri
padri che, in condizioni drammatiche, sono stati i protagonisti di una rinascita straordinaria per impegno ed abnegazione. Gli imprenditori edili bresciani sono stati un elemento essenziale della ricostruzione, alleviando la disoccupazione, contribuendo all'istruzione professionale e creando strutture di assistenza. Si trattava di dare risposta alle enormi necessità di case dignitose per bilanciare gli spaventosi effetti dei bombardamenti e per le famiglie che accorrevano a migliaia dalle campagne alla ricerca di un posto di lavoro nella nascente industria cittadina, in assenza di adeguate strutture di trasporto. Dal 1945 al 1948 furono ricostruiti a Brescia 30mila vani. Dal 1951 al 1971, il numero delle unità immobiliari passò da 35 a 70mila. Brescia rinacque con qualche scompenso e una certa frettolosità, ma moderna ed equilibrata, guidata da uomini decisi e concreti. Pensando a quei tempi, veramente drammatici, che io ho vissuto giovanissimo sento il dovere di rivolgere un pensiero ai presidenti del Collegio di quegli anni. Per ricordare i sessant’anni del nostro Collegio premiamo oggi le 35 imprese che sono rimaste ininterrottamente associate da quel lontano 1945. A queste, alla loro attività, al loro attaccamento, il nostro riconoscimento non poteva mancare. Oggi voglio inoltre esprimere l'augurio, e la speranza, che il nostro Paese e la nostra categoria sappiano trovare energie e risorse, entusiasmi e stimoli per superare anche questa fase, difficile ma certamente non paragonabile a quella affrontata e superata dai nostri padri. Se noi, e soprattutto i nostri figli, sapremo raccogliere e mantenere questa eredità se troveremo parte di quello spirito coraggioso credo che la nostra categoria, alla quale tutti noi siamo fieri di appartenere, sarà ancora un grande supporto ed un elemento trainante per l'intera economia nazionale.
TIZIANO PAVONI
I PRESIDENTI
Il settore edile si caratterizza per una lunga e complessa filiera con una bassa incidenza di importazioni nel processo produttivo. Il comparto delle costruzioni acquista, infatti, beni e servizi dall’88% dei settori economici (31 settori economici su 36 sono fornitori delle costruzioni) e solo il 4,2% degli acquisti è importato mentre il 95,8% è di produzione interna. Inoltre, sempre in merito agli effetti moltiplicativi, i più recenti studi economici rivelano che una spesa aggiuntiva nel settore delle costruzioni genera sul sistema economico un effetto volano pari al 351%. Ciò vuol dire che 1 euro speso nell’edilizia, ne genera altri 3,5 nei settori collegati. In merito alle ricadute occupazionali, una produzione aggiuntiva di un milione di euro in costruzioni produce un incremento di 15,5 unità di lavoro nette di cui 9,9 direttamente nel settore delle costruzioni (pari ad una percentuale del 64%) e 5,6 nei comparti collegati. Considerato l’elevato livello di frammentazione della filiera, rappresentato da oltre 70 branche produttive che si interfacciano con le imprese di costruzioni per lo sviluppo, valutazione, realizzazione, gestione di un prodotto e di un cantiere, i diversi soggetti non dispongono di una semantica, di un sistema di comunicazione e trasferimento dei dati e della conoscenza univoco e condiviso, finendo col generare spesso incomprensione reciproca, disattendendo, in questo modo, un requisito sempre più fondamentale: quello della qualità al miglior costo, ovvero della rispondenza del bene costruito alle aspettative e alle richieste del cliente/utilizzatore. Il soddisfacimento della qualità unito al rispetto dei tempi di consegna e del costo preventivato è la grande sfida che deve portare la filiera delle costruzioni dalla “parcellizzazione di compiti e responsabilità” al “governo della complessità del processo produttivo”.
Ebbene è tempo di invertire la rotta, di abbandonare l’individualismo (che porta spesso alla conflittualità) tra i diversi
soggetti, per passare a un nuovo rapporto basato sull’integrazione collaborativa. Per un moderno settore delle costruzioni è, infatti, sempre più indispensabile migliorare l’integrazione delle fasi e di tutti gli attori del processo chiamati a progettare, costruire, fabbricare i materiali necessari, elevando lo standard delle competenze e la propensione alla soddisfazione del cliente attraverso prodotti sempre più “tailor-made”. È il tempo di valorizzare la catena dei fornitori e di pensarla come un valore aggiunto per le nostre imprese. È il tempo in cui riscrivere il rapporto tra le nostre imprese, i fornitori, i professionisti, le istituzioni, i cittadini, i clienti, nonché di riconoscere il fondamentale e prezioso apporto delle nostre maestranze, per far comprendere la qualità delle opere che noi costruttori realizziamo, il valore dell’essere imprenditori edili. Concreta evidenza, anche, del saper edificare a regola d’arte dei costruttori edili del passato e del presente. Una capacità che merita attenzione e che dovrebbe suscitare ammirazione. Una capacità connessa all’attività edile, che deve tornare al centro dell’interesse economico e sociale. L’impresa edile, gli imprenditori, gli addetti del settore, meritano una considerazione diversa da quella che, per lo più basandosi su visioni errate, comunemente si respira negli ultimi anni. Indubbiamente noi per primi dobbiamo essere protagonisti di una narrazione diversa e più consapevole del nostro mondo, dei suoi valori e delle sue potenzialità. E su tale versante come Brescia abbiamo l’orgoglio di esprimere qualcosa di nuovo e di innovativo. Mi riferisco al Progetto “Campus Edilizia Brescia”, un Progetto lungimirante, che anche grazie ad una adeguata campagna di comunicazione, contribuisce a restituire ai settori delle costruzioni e dell’intera Filiera Casa, immagine, ruolo sociale ed economico e dignità che meritano appieno!
AZIONI E SINERGIE A FAVORE DEL
Le imprese del sistema Ance Brescia sono spronate dall’Associazione a dare il meglio di sé, impegnandosi a modificare un’immagine arcaica di edilizia, macchiata da pregiudizi che pesano su chi fa il proprio lavoro con dedizione e passione. L’obiettivo è rafforzare la voce dei costruttori a livello nazionale e far valere i diritti di tutte le realtà che operano nel settore in modo corretto e nel rispetto delle normative vigenti. Per raggiungere questo risultato, Ance Brescia punta all’offerta di servizi e proposte innovative, che scommettono su ricerca, tecnologia, contributo di esperti e professionisti, knowhow e voglia di mettersi in gioco delle imprese per reinventare e delineare una nuova immagine di edilizia. Con un appello ad aziende e imprenditori bresciani, l’Associazione fa leva sull’impegno a lavorare
insieme al benessere, allo sviluppo e al miglioramento del territorio. Attraverso servizi di assistenza e consulenza personalizzata, sui più svariati temi d’interesse per il settore, crea occasioni per la crescita del tessuto imprenditoriale del costruito locale, promuovendo e valorizzando il virtuoso e laborioso modello bresciano anche oltre i confini provinciali.
UN RAPPORTO SINERGICO CON LE ALTRE REALTÀ DEL TERRITORIO
L’Associazione costruttori edili di Brescia stringe rapporti e stipula convenzioni con realtà del mondo associativo, cooperativo e istituti di credito, strutturando servizi appositi
ELL’EDILIZIA
Ance Brescia stringe rapporti e stipula convenzioni con realtà del mondo associativo, cooperativo e istituti di credito, strutturando servizi appositi a sostegno delle imprese, allargando la propria platea di riferimento in un rapporto sinergico con le altre realtà del territorio locale e nazionale a sostegno delle imprese, allargando la propria platea di riferimento in un rapporto sinergico con le altre realtà del territorio locale e nazionale. Diversi accordi sono nati con il fine di ottimizzare le opportunità previste dalle agevolazioni fiscali per l’edilizia, al fine di favorire il processo di rinnovo del patrimonio immobiliare esistente. La firma di queste nuove intese ha l’obiettivo di ampliare il raggio d’azione dell’incentivo, garantendo al contempo una concorrenza leale e trasparente, grazie anche al supporto della digitalizzazione e in particolare della nuova piattaforma ideata da Ance Brescia: My Bonus Now, inizialmente nata come My Bonus Brescia.
L’Associazione provinciale consolida e potenzia così le proprie attività con l’apporto professionale di realtà esterne specializzate in ambiti specifici e correlati al settore delle costruzioni per fornire a imprese e privati un quadro di servizi completi per l’accesso alle agevolazioni sui lavori edili. In particolare, la sinergia avviata con gli istituti bancari è finalizzata a facilitare l’accesso al credito delle imprese associate, accelerando tempi di istruttoria, delibera ed erogazione dei finanziamenti.
L’ESPERIENZA DI CAMPUS EDILIZIA BRESCIA
L’ambiente costruito ha, per sua caratteristica, una filiera lunghissima che comprende tutti i settori industriali, di produzione e dei servizi. Con il progetto Campus Edilizia Brescia, nato in seno al sistema Ance Brescia, si sono raggruppati enti, associazioni e imprese della filiera dell’ambiente costruito, associati allo scopo di proporre soluzioni innovative per la crescita del settore dell’edilizia bresciana.
I vantaggi per gli associati Ance Brescia
INFORMAZIONE
Comunicazioni e materiale informativo per essere sempre aggiornato sulle attività dell’associazione e sulle novità relative ai temi di principale interesse per il settore edile
CONSULENZA
Consulenza gratuita continuativa o un parere legale sulle procedure contrattuali e in materia di appalti pubblici
FORMAZIONE
Partecipazione gratuita o con richiesta di spesa minima per iniziative di formazione, corsi semi personalizzati ed eventi
BENEFIT E PROMOZIONE
Convenzioni stipulate dall’associazione con banche, assicurazioni, enti ed altre realtà a vantaggio delle imprese. Promozione del brand aziendale sui canali Ance Brescia a tariffe agevolate
FISCO E TRIBUTI
Agevolazioni, dichiarazioni e detrazioni; imposizione fiscale e precontenzioso; normativa; sanzioni tributarie; termini adempimenti; assistenza fiscale dipendenti; contratti d’appalto e mercato immobiliare
AMBIENTE
Normativa e adempimenti smaltimento rifiuti e riutilizzo Trs; pratiche Albo Gestori Ambientali; formazione al Sistri; assistenza tenuta registri carico-scarico e formulari d’identificazione rifiuti
GESTIONE DELL’APPALTO
Stesura contratti d’appalto, computi metrici estimativi e capitolati; esame preventivo contatti, interpretazione e definizione clausole; pareri legali e recupero crediti; gestione contenzioso, finanziamenti
LAVORI PUBBLICI
Accesso gratuito elenco bandi di gara; valutazione requisiti; definizione bandi di gara; costituzione associazioni temporanee o consorzi; assistenza controversie; stesura e controllo contratti di subappalto
QUALIFICAZIONE (SOA E ISO 9000)
Preesame impresa, documentazione e presentazione istanze Soa; interlocuzione con le Soa; assistenza controversie con Autorità, monitoraggio scadenze attestato; qualificazioni Iso 9000
SICUREZZA
Adempimenti e informazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; normativa cantieri; assistenza redazione Pos, Pimus e Duvri; misure di prevenzione e protezione individuali e collettive
LAVORO
Interpretazione e applicazione Ccnl, legislazioni rapporti di lavoro e gestione del personale; vertenze individuali e controversie collettive; licenziamenti; adempimenti Inps, Inail, Cape; procedure Cig
URBANISTICA ED EDILIZIA
Verifica conformità pratiche agli strumenti e alla normativa regionale e nazionale; valutazione progetti di nuova edificazione o interventi sull’esistente
TECNOLOGIA E NORMATIVA TECNICA
Verifica normative tecnologia delle costruzioni, opere in cemento armato, risparmio energetico, isolamento acustico, norme Uni, ecosostenibilità e impianti
TRASPORTI
Autorizzazioni trasporto merci; autorizzazioni circolazione veicoli eccezionali; trasporto rifiuti; agevolazioni sul gasolio; installazione serbatoi e trasporto carburanti; sanzioni Codice della strada
LE AGEVOLAZIONI FISCALI
L'edilizia vive un periodo favorevole stimolata dalle detrazioni fiscali per la riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente. Le agevolazioni riguardano in particolare la sistemazione degli edifici dal punto di vista della sismoresistenza e dell'efficientamento energetico
I BONUS PER LA CASA
Sono detrazioni fiscali previste per la ristrutturazione o la messa in sicurezza di un'abitazione. Consistono in riduzioni sui costi d'imposta Irpef versati da ciascun contribuente tramite dichiarazione dei redditi o 730 a fronte di spese sostenute in un lasso di tempo specifico per migliorare ed efficientare un immobile
MY BONUS NOW
La piattaforma ideata dall'Associazione costruttori edili di Brescia aiuta ad ottenere il massimo delle detrazioni fiscali per la Casa. Attraverso simulatori semplici da utilizzare, guida in pochi passi verso la soluzione ideale, offrendo un valido supporto nelle attività tecnico-progettuali, amministrative e fiscali. Professionisti affidabili affiancano l'utente nella raccolta e verifica della documentazione necessaria per accedere alle agevolazioni fiscali e alla cessione del credito di imposta, ove previsto
I soci dell’iniziativa sono pienamente convinti che intervenire sulla riqualificazione urbana della città e dei centri, ritenuti il cuore pulsante dell’economia locale, sia fondamentale per rendere Brescia competitiva nei confronti di altri territori che già hanno attuato tali scelte. Individuare strumenti nuovi, condivisi e negoziati, di programmazione urbanistica favorisce la presentazione da parte degli investitori di progetti e piani di fattibilità che daranno un volto nuovo a città e provincia.
Il progetto crea così opportunità economiche per il tessuto industriale bresciano dell’ambiente costruito, in un’ottica di interesse globale del territorio.
La sinergia costruita tra tutti i protagonisti che vi hanno aderito, rappresenta un carburante ad alto valore aggiunto per far camminare con decisione Brescia verso un futuro ricco di interessanti opportunità per l’intera collettività. Un futuro prossimo caratterizzato anche dalla Qualità del costruito e dal determinante contributo che il nostro settore offre in termini di miglioramento degli standard abitativi e all’insegna della tutela ambientale.
IL SETTORE EDILE È CHIAMATO
AD AFFRONTARE TANTE SFIDE, MA UNA DI QUELLE PIÙ
PREOCCUPANTI PER LA BUONA TENUTA DEL COMPARTO È LA CARENZA DI MANODOPERA
L’IMPEGNO A COMUNICARE UN’EDILIZIA MODERNA E ATTRATTIVA
Il settore edile è chiamato ad affrontare tante sfide, ma una di quelle più preoccupanti per la buona tenuta del comparto è la carenza di manodopera. Oggi si fa affidamento alle precedenti generazioni di lavoratori ancora in attività, ma con l’elevato tasso di denatalità, se non vi saranno presto inversioni di rotta, in Italia il futuro si delinea impervio e preoccupante. La nazione invecchia costantemente e la pandemia da Covid-19 ha decisamente contribuito a peggiorare la situazione. Nel 2020 sono state registrate solo 400mila nascite, segnando un nuovo record minimo storico dall’unità d’Italia.
A Brescia il settore sta assumendo nuove “leve” in grado di garantire poco più di 30 anni di lavoro. Il comparto non ha il tempo di arginare il ricambio generazionale, soprattutto se si tiene conto che l’età media del primo ingresso nell’edilizia è di 38
anni. Il dato ci permette di evincere un altro aspetto che amplifica la problematica: trovare lavoro in edilizia non è una delle principali aspirazioni da parte dei giovani. Le nuove generazioni prediligono i licei (57,8%), a seguire gli istituti tecnici (30,3%), mentre quelli professionali (11,9%) rappresentano il fanalino di coda fra le scelte dei percorsi di studio nelle scuole superiori. Il settore delle costruzioni attira nei CFP lo 0,6% dei ragazzi, mentre negli istituti tecnici l’1,58%.
C’è una scarsa considerazione del settore edile, che sembra non attirare anche gli stessi figli degli imprenditori edili. La percezione del settore è unilaterale e ancora radicata a concetti retrogradi di un lavoro ripetitivo, faticoso e pericoloso. Una visione dell’attività edilizia limitata, che non tiene conto degli aspetti evolutivi del nostro settore come l’innovazione introdotta, che ha aperto la strada a nuove posizioni e a numerose attività stimolanti, che richiedono figure professionali con
competenze in vari settori: all’organizzazione, alla pianificazione, sino alla gestione. Sullo sfondo dell’ondata strutturale di pensionamenti prevista nei prossimi anni è più che mai urgente dare un contributo positivo all’attrattiva e alle prospettive di una carriera nell’edilizia. Occorre ridisegnare una nuova immagine del settore, che sia in grado di dare risalto proprio a quegli aspetti più appassionanti per i giovani. Attività che Ance brescia porta avanti con la scuola edile. I corsi si aprono ai ragazzi, proponendo iter di studio con sbocchi professionali e qualificanti. Anche il metodo di comunicazione si è avvicinato al pubblico di riferimento, facendo conoscere ai ragazzi il mondo dell’edilizia e i corsi proposti dalla scuola con una chiave ironica e un linguaggio più vicino alle nuove generazioni, usando anche i canali digitali.
L’Associazione ha intrapreso un intenso e strutturato percorso di rebranding del comparto del costruito, un cambiamento che si è reso necessario, non solo perché l’edilizia non si riconosceva più in un’immagine vecchia e datata, ma soprattutto per diventare più attrattivi nei confronti dei giovani, preziose risorse per un futuro che guarda lontano. Occorre lavorare di più sull’appetibilità dell'accesso al lavoro, che non è soltanto un problema di salario o di carattere culturale, ma di una svalutazione complessiva del lavoro manuale. Negli anni il settore non ha saputo valorizzare i propri pregi e gli aspetti positivi. Di conseguenza, nell’immaginario comune l’edilizia non si è mai evoluta, ma è ancora rappresentata dall’operaio e il cappellino di carta ricavato dalle pagine dei giornali. Ance sa quanto questa descrizione non rispecchi la fisionomia del comparto
attuale. L’edilizia è un settore attivo, al passo con i tempi e con le nuove tecnologie, le quali permettono di svolgere il lavoro bene, rapidamente e in sicurezza. Per promuovere un’immagine realistica del comparto, l’Associazione valorizza la comunicazione quale strumento e canale fondamentale per trasmettere conoscenza e informare sulle effettive condizioni del settore bresciano delle costruzioni. Un comparto che reagisce alle difficoltà e affronta le sfide imposte dalla modernità a testa alta, che ha intrapreso la strada della digitalizzazione per migliorare prestazioni, sicurezza ed efficienza energetica, che è aperto al contributo di nuove professionalità e strumentazioni.
IL BIMESTRALE “COSTRUIRE IL FUTURO”
Alle campagne di comunicazione in corso, volte a lanciare messaggi chiari ed efficaci su un comparto in continua evoluzione, dal 2019 si affianca un moderno prodotto editoriale che rinnova il precedente Notiziario associativo: il bimestrale “Costruire il futuro”. Distribuita a imprese edili, uffici tecnici, media, architetti, geometri, ingegneri, sindaci e funzionari della Pubblica amministrazione, la rivista propone ai lettori riflessioni e approfondimenti sul mondo del mattone e della filiera della casa. Dagli aspetti tradizionali alle sfide quotidiane proposte dall’innovazione, la rivista affronta le tematiche più attuali per rispondere ai quesiti che ruotano attorno al settore
UN SUPPORTO PER I LAVORATORI E LE IMPRESE EDILI INNOVAZIONE E WELFARE
La rivista ha lanciato un inedito concorso fotografico rivolto a tutti i fotografi e appassionati, finalizzato a presentare il nuovo volto del comparto delle costruzioni attraverso il punto di vista dei partecipanti
edile, un comparto dalle grandi potenzialità, pronto ad abbracciare la digitalizzazione e nuovi orizzonti di sviluppo. Al suo interno la rivista è divisa in sezioni, titolate a seconda del tema trattato. Non mancano editoriali e interviste a protagonisti autorevoli della filiera del costruito e del mondo istituzionale. Dati e infografiche esplicative supportano i contenuti delle diverse pagine, rendendo dinamica la grafica e l’impaginazione. Nella sezione Incontri, confronti diretti con professionisti, imprenditori e amministratori, pronti a rispondere a domande d’interesse generale. Primi piani e focus mettono in evidenza temi di grande interesse per gli operatori del settore e le realtà coinvolte nella filiera casa. Supporto cartaceo dal design accattivante e moderno, il magazine dà voce a esperti e professionisti del mondo industriale, accademico e istituzionale. Testi e immagini si inseriscono armoniosamente in uno spazio dove l’analisi del presente è accompagnata da soluzioni concrete, indispensabili per costruire il futuro della nostra
società in linea con le più recenti esigenze di sostenibilità e di rinnovamento. In sintonia con questo impegno, la rivista è stampata su carta uso mano certificata, ottenuta grazie al costante miglioramento degli standard qualitativi, con particolare attenzione all’ambiente. Grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili per la sua produzione, sono ampiamente ridotte le emissioni di CO2 nell’aria.
La rivista ha lanciato anche un inedito concorso fotografico rivolto a tutti i fotografi e appassionati, finalizzato a presentare il nuovo volto del comparto delle costruzioni attraverso il punto di vista dei partecipanti. Cantieri, boschi verticali, strutture moderne e di design possono diventare soggetti d’ispirazione per rappresentare concetti quali sostenibilità, innovazione e modernità. La prima edizione dell’iniziativa, datata 2022, ha collezionato un gran numero di scatti artistici che rispecchiano i nuovi concetti cardine dell’edilizia quali: innovazione, design e sostenibilità. Inserendosi nella cornice delle iniziative in attesa del 2023,
anno di celebrazione di Brescia e Bergamo Capitale della Cultura, il concorso fotografico, patrocinato dal Comune di Brescia, ha ricordato il ruolo dei costruttori nel delineare le città del futuro, ridisegnando i nuovi spazi del vivere e dell’abitare, che riflettono il processo evolutivo, i diversi periodi storici e le manifestazioni della vita materiale, sociale e spirituale di una comunità. L’iniziativa ha presentato il volto migliore del comparto, che continua a evolvere, spronato a migliorarsi grazie alla spinta data dalla digitalizzazione e da una forte attenzione nei confronti degli equilibri ambientali.
IL PREZZIARIO DELLE OPERE EDILI
Altro strumento al servizio del settore delle costruzioni è il Prezziario delle opere edili della provincia di Brescia, indispensabile
strumento operativo per chi lavora nell’edilizia. Pubblicato trimestralmente sia in formato cartaceo, sia in versione digitale, è realizzato in sinergia con istituzioni e associazioni: Camera di Commercio, Regione Lombardia, Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, Ordine degli ingegneri e Collegio geometri e geometri laureati. Nel tempo si è rivelato uno strumento pratico ed efficace per definire prezzi, computi metrici, computi estimativi e contabilità lavori sia privati sia pubblici. Contiene i costi delle forniture e delle opere compiute, espresse in euro, accanto al valore relativo all’incidenza della manodopera espressa in percentuale sul prezzo riportato nell’elenco.
Le voci sono raggruppate in grandi categorie dove trovano spazio opere dalle caratteristiche similari.
Le moderne opportunità tecnologiche consentono di fruire quotidianamente di contenuti e informazioni. L’Associazione costruttori edili di Brescia sfrutta canali tradizionali e digitali per aggiornare associati e altre realtà della filiera sui cambiamenti normativi, sulle ultime novità d’interesse per il comparto e sulle possibili soluzioni da individuare e adottare per stimolare crescita e sviluppo del settore.
Tra questi strumenti, il sito web e i social media, canali digitali seguiti dagli utenti della rete Ance Brescia e non solo; la newsletter settimanale inviata tramite e-mail a tutto l’indirizzario dell’Associazione, i cui contenuti vengono raccolti e riportati ogni mese in
forma cartacea sul notiziario associativo; l’assemblea generale, appuntamento annuale che riporta l’edilizia al centro del dibattito sociale ed economico discutendo i temi centrali del settore e della filiera del costruito. In questa occasione, ospiti illustri del panorama edilizio e autorità portano la loro testimonianza per alimentare un proficuo dialogo teso alla crescita socio-economica del territorio. Non mancano, infine, i numerosi convegni e seminari organizzati dall’Associazione, eventi in presenza e webinar che approfondiscono argomenti chiave del mondo delle costruzioni e dalla connessa filiera, approfondendo cavilli burocratici, normative tecniche, nuovi materiali e ogni altro aspetto che può essere di aiuto a imprese, professionisti, lavoratori, tecnici e pubbliche amministrazioni nel corretto prosieguo delle proprie mansioni.
EDILIZIA GREEN
Ance Brescia è orgogliosa di rappresentare una categoria dalla grande tenacia, capace di mettersi in gioco e di evolversi a seconda dei mutamenti della società e dell’assetto urbanistico
Il processo di trasformazione green dell’edilizia è già in atto da diversi anni. Le nuove opportunità che si sono rese disponibili negli ultimi anni hanno favorito e incentivato questo cambiamento, rendendo il comparto delle costruzioni sempre più centrale per la rigenerazione urbana e il recupero edilizio. Ance Brescia è orgogliosa di rappresentare una categoria dalla grande tenacia, capace di mettersi in gioco e di evolversi a seconda dei mutamenti della società e dell’assetto urbanistico. I costruttori possono ricoprire un ruolo determinante per lo sviluppo in chiave sostenibile delle città, ma è solo guardando al futuro con un approccio più aperto e collaborativo che queste potranno davvero abbracciare il cambiamento, una trasformazione e una crescita a vantaggio della società, del tessuto economico e del territorio, per il bene delle future generazioni. Restano alcuni obiettivi da raggiungere nel breve periodo e che riguardano la pianificazione e la riqualificazione degli spazi di città e periferie, contrastando fattori di degrado e stimolando la conservazione e la tutela del patrimonio
PER LA RIGENERAZIONE DEI TERRITORI UNA MANO È DATA DAI BONUS EDILIZI, SOPRATTUTTO IN LOMBARDIA
paesaggistico ed edilizio. Questi aspetti rientrano nel più ampio discorso che contempla un costruito attento alla rigenerazione, che educa alla corretta percezione da parte del mercato del valore del prodotto edile. La qualità è infatti garanzia di sostenibilità. Una sostenibilità che, secondo il Centro Studi Ance, riprendendo i dati del Censimento permanente delle imprese dell’Istat, si attesta nelle azioni del 70% delle imprese del settore delle costruzioni in Italia (percentuale che dichiara di aver sostenuto misure volte a ridurre l’impatto sull’ambiente). Per la rigenerazione dei territori una mano è data dai bonus edilizi, soprattutto in Lombardia, al primo posto per numero di cantieri aperti, con oltre 857 milioni di euro d’investimenti ammessi a detrazione e 616 milioni a detrazione di lavori eseguiti (indagine di Ihs Markit).
IL PPP PER LA RIGENERAZIONE URBANA
L’Associazione costruttori edili di Brescia ritiene sempre più essenziale un rapporto di collaborazione tra soggetti pubblici e privati per lo sviluppo infrastrutturale e per l’evoluzione delle città in ottica smart e sostenibile, con uno sguardo di medio-lungo termine. Portando sul tavolo piani d’azione concordati e concretamente applicabili grazie alla sinergia con gli altri attori del progetto Campus Edilizia Brescia, Ance Brescia invita ad ascoltare e dare spazio all’edilizia per rafforzare i piani di riqualificazione e portare al miglioramento della qualità di vita nelle province italiane. Se per il futuro del territorio e la crescita dello stesso accordi e forme contrattualizzate di PPP (partenariato pubblico-privato) diventano uno
strumento di cooperazione e un incontro tra interessi che potenzia le capacità strategiche degli investimenti per garantire una qualità progettuale al servizio della collettività, la sinergia che si può creare tra pubblico e privato deve potersi ampliare per favorire una collaborazione al servizio sia dei cittadini sia delle imprese.
In questo contesto l’Associazione ha deciso di fornire a tutti gli altri attori della filiera servizi utili a comprendere e a mettere in atto i benefici promossi dalle detrazioni fiscali per il miglioramento del consumo energetico e della sismoresistenza degli edifici, spinti dalla volontà di fare sistema e di confrontarsi sulle opportunità delle agevolazioni per il costruito con le altre realtà del territorio. Per questo motivo l’Associazione dei costruttori continuerà sulla strada del dialogo e del confronto, stringendo, ove possibile, positive sinergie e incentivando forme di fattiva partecipazione per consentire ai lavori di procedere con celerità, supportando le imprese lungo tutto il cammino.
LIFE CYCLE ASSESSMENT PER L’EDILIZIA
Un altro obiettivo da raggiungere nel medio termine è lo sviluppo di politiche legislative finalizzate a promuovere lo smaltimento e il recupero dei materiali con la metodologia analitica dell’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment). Ance Brescia promuove questi temi e riunisce la filiera del costruito attenta alle tematiche
attuali di sostenibilità nel progetto Campus Edilizia Brescia, iniziativa nata per incentivare interventi di rigenerazione diffusa per uno sviluppo equilibrato del territorio. L’edilizia non può esimersi dal porre attenzione alle tematiche ambientali che oggi determinano una riconversione green dei diversi comparti economici. Operare in maniera ecosostenibile, adottando un approccio ecosistemico, è la chiave di svolta che permetterà alle imprese del costruito, e in generale al settore che rappresentano, di allontanarsi definitivamente da un passato che le ha segnate nell’immaginario collettivo come cementificatrici e consumatrici di suolo. Il comparto sta superando con grande determinazione, seppur con non pochi sforzi, questi pregiudizi, dimostrando di essere tra i principali protagonisti di un processo che mette al centro un approccio circolare volto non solo al recupero dei materiali di scarto, ma a una più consapevole gestione delle risorse e a un impiego sempre maggiore di energie verdi.
In questo senso, il cantiere deve diventare il cuore di un’economia circolare in cui si dimentica il metodo produttivo lineare “take, make, dispose”, ovvero “prendi, utilizza e getta”, e si attribuisce una nuova dignità e una nuova funzione ai materiali di scarto. Già durante la fase di progettazione di un prodotto edilizio si devono prevedere caratteristiche modulari e versatili che permettano di valutare in tempo deperimento, sostituzione e riutilizzo delle componenti. Tecniche e competenze per incoraggiare una trasformazione green del settore ci sono, anche se si è ancora in attesa di una forte spinta normativa che stimoli le imprese a investire in ricerca e sviluppo su materiali e aggregati provenienti dal riciclo e indirizzi le realtà neofite a proseguire su questa strada con entusiasmo. Le aziende della filiera edile che intraprenderanno, anche in sinergia, un percorso di sviluppo in sintonia con l’ambiente si posizioneranno sempre più in linea con quanto espresso dal Green Public Procurement portato avanti dalla Pubblica amministrazione, che in Italia è normato dal Pan Gpp. Una regolamentazione per favorire gli appalti verdi fornendo modalità di aggiudicazione dei bandi di gara secondo i principi di sostenibilità dettati dai Criteri ambientali minimi. I Cam, che stimolano la domanda di prodotti realizzati con materiali riciclati, si inseriscono in tempi più recenti anche nel discorso legato alle agevolazioni per la Casa, stabilendo i requisiti fondamentali che i materiali isolanti devono possedere affinché l’intervento di efficientamento energetico possa usufruire della detrazione fiscale.
Le istituzioni e la Pa introducono nei programmi di rilancio del Paese e in sede di gara pubblica questioni connesse alla “circolarità” dei prodotti, ma anche nel privato si assiste a una maggiore richiesta, e di conseguenza a un maggior impiego, di soluzioni tecnologiche a basso impatto ambientale. Le imprese bresciane devono dunque mostrarsi attente sotto il profilo ecologico per consolidare la propria competitività sul territorio. Lo stesso tema dell’efficienza energetica, legato soprattutto alla riduzione degli sprechi e al tema della qualità dell’aria, rientra nel più ampio spettro di argomenti che riguardano l’economia circolare nel settore delle costruzioni. L’ottimizzazione delle risorse energetiche e l’impiego di fonti rinnovabili sono tra i principali aspetti monitorati per la misurazione della circolarità a livello nazionale e comunitario, e saranno sempre più protagonisti delle manovre del Governo italiano.
DECARBONIZZAZIONE E CONTRASTO AL CONSUMO DI SUOLO
Cambiare visione nell’ottica strategica di orientare il Paese verso la crescita e uno sviluppo sostenibile responsabile è l’ambiziosa sfida che l’Associazione porta avanti per garantire un costruito capace di ridisegnare spazi e strutture, migliorando in modo deciso la qualità della vita per consegnare alle future generazioni città a misura d’uomo. Il punto di svolta che aiuta a delineare questo cammino è sicuramente la transizione ecologica e un piano per la decarbonizzazione e il contrasto al consumo di suolo. In questo percorso di trasformazione verso la sostenibilità, non più rinviabile, Ance
L’EDILIZIA DEVE PORRE ATTENZIONE ALLE TEMATICHE
Brescia scommette il tutto per tutto, ponendo ormai da tempo questo tema al centro delle proprie azioni e iniziative, con l’obiettivo di supportare le imprese nel processo di transizione verso modelli di sviluppo in linea con le nuove esigenze “green”. Per quanto attiene ai programmi per la transizione ecologica, l’Associazione sottolinea la necessità di affiancare un sistema di strumenti, incentivi e semplificazioni in grado di attuare azioni sempre più attente e sensibili alla tutela dell’ambiente. In altri termini, devono essere rimossi ostacoli procedurali e autorizzatori, che limitano o rallentano l’attuazione degli obiettivi prefissati e, soprattutto, devono essere adottate quelle riforme da troppo tempo attese: quella fiscale, quella in materia ambientale, nonché la legge sulla rigenerazione urbana e il contenimento del consumo del suolo.
Per quanto riguarda l’obiettivo di decarbonizzazione, il settore delle costruzioni ricopre un ruolo cruciale. Se è vero che il 40% delle emissioni di CO2 proviene dagli immobili, è evidente che occorre estendere il più possibile la durata di quelle misure, agevolazioni fiscali per la Casa in primis, che hanno avuto indubbi benefici in termini di riduzione dell’inquinamento. Il Superbonus 110%, ad esempio, ha registrato un
+28% di riduzione delle emissioni di C02 rispetto al vecchio Ecobonus. Ance Brescia vuole favorire il processo di decarbonizzazione in edilizia, supportando e accompagnando le imprese nell’individuazione di una propria strategia Net zero e premendo il Governo per l’estensione dei bonus fiscali che sono essenziali per la riqualificazione e la sostenibilità ambientale del patrimonio immobiliare esistente.
Anche la revisione del catasto può assumere un ruolo centrale nella transizione ecologica, soprattutto considerando che l’attuale normativa sembra premiare i fabbricati a rischio sismico e ad alto impatto energetico. Senza trovare pretesti per aumentare le tasse sulla casa, occorre adottare politiche che incentivano la produzione, l’acquisto o il possesso di immobili ad alta efficienza energetica, riconoscendo loro un trattamento fiscale di favore.
IL CONTRIBUTO DELL’EDILIZIA PER COMBATTERE
L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO
Dagli studi sul tema si evince che nelle aree urbane la principale fonte di emissione di Pm10 primario è il riscaldamento di case, uffici, strutture pubbliche e private, che in 88 città su 120 risulta dare un contributo superiore al 50% delle emissioni urbane, come emerge dall'ultimo Rapporto dell'Ispra su ‘Qualità dell’ambiente urbano – XIV Rapporto’ del 2018”. Nel documento citato risulta che l'emissione di anidride solforosa, altro agente inquinante, dipende per il 10% dal riscaldamento e che le emissioni dei Composti organici volatili non metanici derivano per il 19% dal riscaldamento degli edifici. Da qui la necessità che si discuta di come efficientare le abitazioni. Non solo per ridurre i costi di riscaldamento/raffrescamento delle nostre case riducendo i consumi energetici, ma anche per agire su una delle principali cause dell'inquinamento, responsabile in buona parte dei cambiamenti climatici. Dunque, gli interventi edilizi volti a migliorare le abitazioni non sono solo un "affare privato", ma una questione sociale che dovrebbe trovare
una maggior attenzione da parte delle amministrazioni, anche locali, che possono governare e disciplinare l'attività edilizia. Contestualmente l’Associazione si impegna a convincere i cittadini a riqualificare le proprie abitazioni sfruttando al meglio le molte opportunità disponibili. I costruttori sono coscienti della portata della questione e capaci di offrire tecniche realizzative e materiali in grado di mitigare e quasi annullare gli effetti inquinanti dovuti a edifici colabrodo in termini energetici. Facendo sistema, tra pubblico e privato, per informare, sollecitare, favorire interventi riqualificanti, Brescia può assumere un ruolo leader, diventando un riconosciuto laboratorio sociale ed economico. Per Ance l’urgenza è agire bene e in fretta, ricordando che a livello europeo il 40% dei consumi di energia riguardano il suo utilizzo da parte degli edifici. Anche per questo ritiene doveroso da parte dell’Associazione proporre momenti informativi ai cittadini bresciani, per permettere loro di confrontarsi con i benefici della riqualificazione energetica, che ha ricadute positive sull’ambiente e sulla qualità della vita. Non è più possibile tergiversare, la questione ambientale si deve affrontare partendo
dalle abitazioni, discutendo la riqualificazione energetica degli edifici e proponendo soluzioni pratiche e innovative.
UN’AZIONE DIGITALE PER POTENZIARE
LA RIQUALIFICAZIONE DEGLI EDIFICI
Le agevolazioni fiscali per la Casa stimolano il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati esistenti. L’impegno delle associazioni territoriali di categoria è quello di esporre con chiarezza gli indubbi vantaggi della misura e creare occasioni di concreta applicazione, continuando ad essere portavoce con le istituzioni per prorogarla nel tempo e per semplificare l’iter documentale che scoraggia l’avvio di interventi agevolati.
La provincia bresciana presenta un parco immobiliare vetusto in cui quasi 85mila immobili sono stati costruiti prima del 1969, mentre oltre la metà dei 230mila edifici residenziali presenti è stato edificato prima del 1980. Le potenzialità in termini di intervento sono ampie e non favorisce solo la categoria dei costruttori, ma è uno strumento per migliorare la qualità della vita di
tutti i cittadini. Per questo Ance Brescia è più che mai determinata a fare la sua parte, diventando un punto di riferimento attraverso l’adozione di soluzioni smart e innovative. Un esempio, utile a mettere in atto i benefici promossi dalle detrazioni in vigore è My Bonus Now (www.mybonusnow.it), piattaforma informatica ideata dall’Associazione, che mette efficacemente in contatto i singoli interessati a lavori di efficientamento energetico, di mitigazione del rischio sismico e di recupero del patrimonio edilizio, con un ampio ventaglio di aziende del comparto e professionisti. Il progetto, partito in terra bresciana con il nome di My Bonus Brescia e con l’apporto del network internazionale PwC Tls, ha ampliato nel tempo la sua rete di collaborazioni e vanta una stretta sinergia altre Ance territoriali, consulenti e studi di progettazione, banche e finanziarie. Dopo il lancio del progetto a gennaio 2021, la piattaforma continua a crescere, attraverso le adesioni di partner, enti e associazioni, che hanno permesso di allargare il network per rispondere al meglio alle necessità di un mercato attivo e in fermento. Significativa la modifica del naming che da My Bonus Brescia si trasforma in My Bonus Now per rappresentare al meglio l’obiettivo di crescita ed ampliamento ad una platea sempre più numerosa di utilizzatori e facilitare, in questo modo, l’accesso alle opportunità proposte dalle agevolazioni per la riqualifica del territorio. L’Associazione ha lavorato da subito per poter fornire alla collettività uno strumento facile e intuitivo, in grado di garantire autonomia di informazione e un supporto utile ad affrontare il percorso del
LA PROVINCIA BRESCIANA PRESENTA UN PARCO IMMOBILIARE MOLTO VECCHIO
Superbonus e delle altre agevolazioni, con assistenza qualificata delle categorie aderenti. Il portale accompagna infatti gli utenti - famiglie, amministratori di condominio e amministratori pubblici - nel complesso iter di cessione del credito d’imposta alle banche e altri intermediari finanziari o, diversamente, li aiuta ad usufruire direttamente dello sconto in fattura da parte dell’impresa. Per quest’ultima si rivela, invece, una preziosa vetrina per entrare in contatto con nuovi clienti e potenziare la propria offerta e garantisce un servizio integrato che solleva dalla gestione degli aspetti procedurali e burocratici, assicurando la migliore soluzione finanziaria e un servizio personalizzato. La risposta a My Bonus Now è molto positiva e la piattaforma è diventata un
esempio spendibile anche in altre territoriali, testimoniando come la digitalizzazione sia un’evoluzione necessaria per l’intera filiera delle costruzioni e indichi la strada da seguire per accrescere competitività e produttività delle imprese. La piattaforma consente di trasporre in versione digitale quelli che sono i reali servizi offerti da Ance Brescia, beneficiando del know how acquisito negli anni di rappresentanza del settore del costruito e affidandosi all’expertise dei propri specialisti in grado di dare supporto non solo alle imprese associate, ma anche a tutto il sistema e alla comunità. Attraverso la compilazione di un form presente sul sito mybonusnow.it, il privato indica le caratteristiche dell’intervento edile che intende eseguire. La piattaforma presenta
quindi le imprese che hanno aderito all’iniziativa registrandosi sul portale e fra queste il privato può scegliere con quali approfondire la trattativa. L’impresa non fa altro che registrarsi in modo da essere contattata attraverso il network e così acquisire nuove commesse di lavoro. My Bonus Now mette a disposizione anche una serie di servizi specialistici per aiutare a cogliere le agevolazioni e gli incentivi fiscali come: consulenza gratuita per valutare l'accesso, gestione della pratica presso gli Enti preposti, gestione del credito, assistenza su procedure, raccolta dati e pagamenti. Grazie alla semplicità del suo utilizzo si può allargare la platea di possibili fruitori delle nuove agevolazioni, offrendo un supporto concreto per la riqualifica del territorio.
E CANTIERI BRESCIANI
Per l’Associazione costruttori di Brescia il Building Information Modeling è uno degli strumenti più importanti nel percorso di trasformazione digitale delle imprese edili. Ormai da diversi anni Ance organizza, tramite Eseb, corsi gratuiti sul BIM rivolti ai tecnici delle imprese e ha promosso una campagna di formazione rivolta ai funzionari dei Comuni bresciani. L’Associazione porta avanti in parallelo anche altre proposte finalizzate alla digitalizzazione del cantiere. Tra queste “Check-Cruscotto di cantiere”, un portale online dedicato a tutte le imprese edili per raccogliere e organizzare in uno spazio virtuale i dati relativi ai cantieri, incrociando
dati provenienti da diverse fonti. Si tiene traccia di tutti gli attori che vi operano, dal committente al progettista e all’impresa, di tutte le persone che vi lavorano, della documentazione di ogni realtà e si crea un ambiente di scambio, una sorta di “giornale dei lavori” virtuale. Il tutto in un’ottica di trasparenza, tracciabilità, smaterializzazione e digitalizzazione dei processi.
UNA PIATTAFORMA UNICA PER L’AMBIENTE COSTRUITO
Ance è in prima linea per favorire la realizzazione di una piattaforma per l’ambiente costruito che integri le funzionalità e l’operatività delle diverse realtà della filiera
edile, della pubblica amministrazione e delle istituzioni pubbliche e private che ruotano attorno al mondo delle costruzioni. Brescia, all’avanguardia nel proporre soluzioni tecnologiche a beneficio dell’innovazione del comparto e, secondo dati Dedagroup, tra le città modello in termini di amministrazioni digitali, può imporsi a livello nazionale come esempio da seguire. In questo contesto, Ance Brescia non manca di avanzare strategie operative e collaborative per connettere le realtà della catena di distribuzione dell’ambiente costruito, al fine di performarne la gestione e ottimizzarne i risultati. Nel contesto europeo l’Italia ha già spianato la strada per una platformization dell’ambiente costruito, guidando nello scenario comunitario il progetto EU DigiPlace, che ha
come obiettivo la progettazione dell’architettura della futura Piattaforma digitale europea per le costruzioni. Questa supporterà la trasformazione digitale del settore delle costruzioni per renderlo più produttivo, sostenibile e incentrato sulle persone e in grado di rispondere alla crescente domanda di nuovi servizi, tecnologie e modelli di business.
Dopo l’esempio europeo DigiPlace, di cui Ance è capofila, la filiera italiana si è mossa all’unisono per delineare le basi anche di una piattaforma nazionale che dovrà prevedere la gestione digitale delle pratiche amministrative, dei bandi e delle gare; dei progetti e dei progettisti; del cantiere e della sicurezza; della catena di fornitura; degli asset e del mercato immobiliare; del territorio e delle infrastrutture. Piattaforma che potrà trarre valore anche dalla normazione tecnica volontaria Uni En Iso caratterizzata dai principi di apertura, partecipazione, consenso e trasparenza. L’iniziativa parte avvantaggiata perché può contare sulle positive esperienze di due portali già operativi e funzionanti: BIMReL, piattaforma per la valorizzazione dei prodotti da costruzione e Check, il cruscotto per la gestione semplificata delle fasi operative di cantiere. Attraverso l’elaborazione e la definizione del progetto si intende riflettere una strategia industriale che vede in una coerente transizione digitale della filiera Aec (Architecture, Engineering and Construction) e della pubblica amministrazione l’avvio di una politica istituzionale di modernizzazione del Paese. Lo stesso contesto europeo sta spingendo verso una progressiva digitalizzazione dei diversi comparti dell’economia: non mancano common data space di stampo europeo nei settori automotive, manifattura, finanzia, aerospazio o agricoltura; mentre il panorama continentale offre alcuni primi esempi di piattaformizzazione delle costruzioni, lontane però dall’obiettivo 4.0, in Germania, Francia e Gran Bretagna. Per lo sviluppo di una piattaforma digitale italiana che rifletta una strategia industriale e promuova una politica nazionale al passo con le opportunità tecnologie di oggi, Ance Brescia si impegna, in sinergia con l’Associazione nazionale, per raccogliere le esperienze locali e portarle all’attenzione del Governo. Inevitabili le ricadute positive che la piattaformizzazione registrerebbe sul nostro territorio e sull’economia nazionale: rivolgendosi e comprendendo la filiera e il mercato allargato, un’eventuale piattaforma
digitale incrementerebbe efficienza e legalità a un livello più ampio, stimolerebbe un capace ed energico rendimento tecnico-amministrativo della domanda pubblica e privata, e rafforzerebbe la competitività dei nostri operatori economici sui mercati internazionali. Nessuno deve restare escluso: è giunto il momento di garantire al settore dell’edilizia strumenti adeguati all’intera filiera, che va dalla pubblica amministrazione all’industria dell’arredamento, mondo delle professioni tecniche, delle imprese di costruzioni e impiantistiche, dei produttori e distributori, di materiali, tecnologie e macchine, e dell’università e la ricerca.
Questi sono solo alcuni esempi del percorso che il Paese deve intraprendere nel breve periodo per garantire una filiera italiana dinamica e produttiva, al passo e in dialogo con il mercato europeo. In termini di trasformazione digitale, per il momento il quadro nazionale resta piuttosto desolante: il rapporto Desi 2020 (Digital Economy and Society Index) riferisce che nel 2019 l’Italia non si è sufficientemente evoluta in termini digitali, arretrando addirittura di una posizione rispetto alla classifica dell’anno precedente. Ora al terzultimo posto, la Penisola vede allargarsi sempre più quella forbice che la distanzia da Paesi quali Francia, Germania e Spagna. La prima ha già realizzato la propria versione, come anche l’Inghilterra, mentre Germania e Spagna si stanno muovendo per tempo. In Italia i fondi necessari a costruire la piattaforma non si trovano. Ance Brescia continuerà però a sostenere il progetto per delineare le basi di una piattaforma italiana dell’Aec, che servirà da stimolo alla digitalizzazione del settore, oltre che all’innovazione e allo sviluppo delle pubbliche amministrazioni.
L’ITALIA HA APERTO LA STRADA PER UNA PLATFORMIZATION DELL’AMBIENTE COSTRUITO, GUIDANDO
L’ANALISI ECONOMICO FINANZIARIA DEL SETTORE
L’analisi è frutto del lavoro di elaborazione e di sintesi di un gruppo tecnico composto, oltre che dall’Associazione dei costruttori edili di Brescia, dalla Camera di Commercio di Brescia e dall’Ordine dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili di Brescia
Ance Brescia elabora dal 1990 una dettagliata analisi economico-finanziaria del settore delle costruzioni bresciano, al fine di fornire elementi di riflessione sull’evoluzione che interessa il comparto a livello locale. Lo studio è giunto nel 2022 al suo 33° anno di pubblicazione e, per il terzo anno consecutivo, ha preso in esame tutti i bilanci resi noti dalle aziende iscritte al Registro delle imprese di Brescia, appartenenti al settore “F Costruzioni”, ripartito nelle tre divisioni: “F41 Costruzione di edifici”, “F42 Ingegneria civile” e “F43 Lavori di costruzione
specializzati”, secondo la classificazione delle attività economiche ATECO2007, indipendentemente dalla forma giuridica assunta. L’analisi è frutto del lavoro di elaborazione e di sintesi di un gruppo tecnico composto, oltre che dall’Associazione dei costruttori edili di Brescia, dalla Camera di Commercio di Brescia e dall’Ordine dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili di Brescia, e ha il duplice obiettivo: quello di analizzare struttura imprenditoriale, andamento demografico e dinamica del settore delle costruzioni nel periodo 2012-2020 e di illustrare l’analisi delle condizioni di economicità delle imprese edili, rette in forma di società di capitali. Il lavoro svolto può essere ritenuto un’utile indicazione per l’individuazione di benchmark di settore a rilevanza locale, di cui le singole imprese edili potranno disporre per un raffronto con le proprie risultanze di bilancio, e un supporto per gli operatori economici interessati al settore edile bresciano, siano essi istituti finanziari, industrie manifatturiere o pubbliche amministrazioni. Il documento, presentato ogni anno ad addetti ai lavori, media e cittadinanza, rappresenta uno
strumento analitico utile all’interpretazione del comparto a livello provinciale e ne lascia intravedere le tendenze sia pure in un momento storico dove tutte le previsioni sono state superate da eventi che hanno influenzato l’economia su scala mondiale. Nonostante lo stop “forzato” a causa della pandemia, già nel corso del 2021, grazie anche alla spinta fiscale all’innovazione e alla crescita promossa dal Governo, gli interventi in costruzioni sono cresciuti del 16,4% e la produzione del 24,1%. I lavori in edilizia, residenziale e non, nel corso del 2021 sono aumentati di circa il 10%; medesimo andamento per gli investimenti nelle opere pubbliche, che evidenziano un aumento rispetto all’esercizio precedente del 15%. In questo roseo scenario, in fase di forte rilancio grazie alle opportunità concesse dal Pnrr e dagli incentivi fiscali, inflazione, difficoltà di
I LAVORI IN EDILIZIA
RESIDENZIALE E NON NEL CORSO DEL 2021 SONO AUMENTATI DI CIRCA IL 10%
approvvigionamento e conflitto russoucraino, rappresentano però fattori di rischio anche per il comparto edile. L’aumento del costo delle materie prime, il caro energia e una generale spinta inflazionistica potrebbero creare un nuovo arresto nella crescita del settore, impattando negativamente sulle positive ricadute che esso crea.
IL QUINQUENNIO 2016-2020
L’intensa attività di analisi consente di tracciare un quadro della struttura imprenditoriale del territorio, descrivendo lo stato dell’arte dell’edilizia bresciana, rapportata ai dati regionali e nazionali, per tracciarne i possibili sviluppi. I risultati emersi costituiscono una preziosa base di informazioni da cui elaborare successive valutazioni in merito alle ricadute che interesseranno il comparto. Lo studio che prende in esame il quinquennio dal 2016 al
NONOSTANTE IL PESANTE CONTRACCOLPO DELLA PANDEMIA, L’EDILIZIA
HA DETERMINATO NEL 2021
IL 33% DELLA CRESCITA DELL’INTERO SISTEMA PRODUTTIVO BRESCIANO
2020 conferma l’andamento positivo del comparto delle costruzioni, che si attesta quale settore primario per la crescita economica locale. Nonostante il pesante contraccolpo della pandemia, l’edilizia ha determinato nel 2021 il 33% della crescita dell’intero sistema produttivo bresciano, dando un contributo significativo alla ripresa dell’iniziativa imprenditoriale. L’effetto traino che caratterizza il settore delle costruzioni ha dato, inoltre, impulso alla nascita di attività strettamente correlate a esso. L’input di sviluppo post pandemia, anticipato già in occasione della presentazione dello studio dello scorso anno, si rafforza nell’ultimo biennio grazie anche alle misure di rilancio dell’economia adottate per contrastare la crisi. Al fotofinish del 2021 risultano attive in provincia oltre 18mila imprese, con una natalità in aumento rispetto al periodo ante-Covid. La categoria che ha contribuito maggiormente alla crescita riguarda i lavori di costruzione specializzata, che si conferma il segmento più numeroso del settore del costruito bresciano, con una quota di rappresentanza del 66% rispetto al totale delle imprese edili registrate al Registro imprese della Camera di commercio. Tra il 2020 e il 2021 il comparto della costruzione di edifici sale rispettivamente del 2,1% e
dell’1,5% rispetto al 2019, insieme a quello dei lavori di ingegneria civile, cresciuto del 4,8% nel 2020 e del 2,3% sul periodo pre-Covid. L’edilizia ha definitivamente archiviato il momento di difficoltà affrontato, consolidando mese dopo mese i numeri della ripartenza, con ampi margini di sviluppo, grazie al coinvolgimento sempre più significativo delle nuove generazioni. In provincia, il numero delle imprese di costruzioni gestite dai giovani è cresciuto del 4,6%, pari al 7,8% dell’intero settore edile bresciano.
Il rimbalzo delle attività d’impresa si riflette positivamente anche sull’occupazione con un incremento del numero degli addetti dal 2020 al 2021 del 10% e la previsione di un accrescimento della domanda di lavoro del 65,6%, con aziende pronte ad assumere oltre 11mila figure. Tuttavia, se da una parte sono aumentate le opportunità di impiego, dall’altra si evidenzia la difficoltà di reperire manodopera, in particolare specializzata. Rispetto al 2019, la differenza fra domanda e offerta è aumentata di quasi diciassette punti percentuali, a fronte dei quattro punti registrati dagli altri settori economici.
I dati consegnano una fotografia nitida di un settore in pieno sviluppo e in trasformazione, che sta affrontando con energia le nuove sfide, maturando anche sotto l’aspetto processuale e produttivo, rappresentato dal cambiamento della struttura organizzativa delle imprese. Nel 2021 le società di capitali sono incrementate del 5,8% nel confronto con l’anno precedente e del 9,2% rispetto al periodo pre-pandemico.
ANDAMENTO DELLE IMPRESE DEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI A BRESCIA
Gli effetti degli incentivi per agevolare gli interventi sul patrimonio residenziale (tra cui quelli relativi al Superbonus 110% approvato a luglio 2020), adottati per contrastare la crisi economica generata dalla pandemia, hanno stimolato l’iniziativa imprenditoriale portando un rimbalzo degli avvii d’impresa che ha permesso di chiudere il 2021 con un numero di imprese edili attive in provincia pari a 18.310 unità, in sensibile recupero rispetto al periodo pre-pandemico, ma ancora lontano dai livelli del 2012. L’aumento del 2021 è del 2,1% sul 2020, corrispondente a 382 realtà imprenditoriali in più in un anno. Il settore delle costruzioni bresciano nell’ultimo decennio ha subito un forte ridimensionamento, ma ha intrapreso, al contempo, una significativa trasformazione che riflette i cambiamenti normativi, sociali ed economici avvenuti nello stesso periodo. Dopo anni di flessioni che hanno portato le imprese edili bresciane dalle 20.148 unità del 2012 al minimo storico di 17.919 toccato nel 2019, la ripresa dell’iniziativa imprenditoriale già iniziata nel 2020, nonostante la crisi pandemica, nel 2021 si intensifica. L’avvio di nuove imprese in provincia è stato vigoroso, il rimbalzo è comprovato dal tasso di natalità imprenditoriale che tra il 2020 e il 2021 è passato dal 4,4% al 6,1%. Bisogna tornare indietro al 2010 per trovare un tasso più alto (6,8%).
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LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E DIMENSIONALE
Dall’analisi della struttura organizzativa si evidenzia un aumento nel 2021 delle forme organizzative più strutturate. Le società di capitale sono, infatti, aumentate del 5,8% rispetto al 2020 (corrispondenti a 287 società di capitali in più rispetto al 2020), per effetto di una maggiore crescita delle stesse nel comparto della costruzione di edifici. Anche le imprese individuali, dopo anni di costante flessione, tornano a crescere. Diminuiscono, di contro, le imprese edili costituite in società di persone e sotto le altre forme.
L’avvio di nuove realtà imprenditoriali e l’aumento dell’occupazione nelle imprese esistenti hanno avuto riflessi significativi sulla struttura dimensionale: le imprese di grandi dimensioni (50 addetti e più) sono cresciute del 24,5% sul 2020,
attestandosi allo 0,5% del totale delle imprese del settore (era lo 0,4% nel 2020); le medie imprese (10-49 addetti) incrementano la loro base dell’11,1% sul 2020, contando il 5,5% delle imprese edili (erano il 5,1% nel 2020). Le imprese di più piccole dimensioni, pur aumentando di numero (+2%) rispetto al 2020, perdono quote di mercato. Le imprese con un solo addetto, che rappresentano la componente prevalente, sono passate dal 61,8% del 2020 al 61,4% del 2021. Le imprese con 2-9 addetti mantengono stabile la loro quota attestandosi al 32,6% del totale.
L’IMPATTO DELLA PANDEMIA SUL SETTORE “F COSTRUZIONI”
Seppur in un contesto di cali generalizzati, il comparto dei lavori di costruzione specializzati (F43) è il segmento che meno ha risentito degli
effetti delle precedenti crisi economiche. Nell’ultimo quinquennio è cresciuto beneficiando degli incentivi fiscali legati alla riqualificazione del patrimonio abitativo esistente, adottati per dare una spinta al settore delle costruzioni. Ne deriva che le imprese che operano nei lavori di costruzione specializzati, che è il comparto più numeroso del settore delle costruzioni in provincia, hanno acquisito incidenza passando da una quota del 63,5% del 2012 al 66,5% del 2021.
Per il comparto delle attività di costruzione di edifici (F41), la crisi è stata molto intensa: tra il 2012 e il 2020 sono uscite fuori dal sistema produttivo più di 1.330 imprese.
Le imprese attive nei lavori di costruzione di edifici hanno, di conseguenza, perso quote di mercato: nel 2021 la loro incidenza sul totale è pari al 32,6% contro il 35,7% del 2012. Per il segmento dei lavori di ingegneria civile
(F42) il peso sul totale si è mantenuto sostanzialmente stabile.
POSITIVO RIALZO DEI LIVELLI DI OCCUPAZIONE
Il rimbalzo delle attività d’impresa e il miglioramento dell’attività economica si sono riflessi positivamente sull’occupazione del settore. Secondo i dati del Registro delle imprese delle Camere di Commercio, le imprese bresciane attive nelle costruzioni a fine 2021 occupano complessivamente 42.641 addetti, un numero significativamente superiore al 2020 (+10,1%) quando il numero degli addetti si attestava a 38.744 unità. Si tratta di un risultato che riduce il divario con i livelli occupazionali di dieci anni fa. Tra il 2012 e il 2020 il settore delle costruzioni ha perso oltre 6.400 addetti.
CAPE PREVIDENZA E ASSISTENZA
Dal 1946 il costruito bresciano conta sul supporto della Cassa edile, ente promotore di un modello di edilizia che guarda sempre al futuro, con un’attenzione specifica agli aspetti che guidano il presente, nel rispetto dei principi alla base di legalità e tutela del lavoratore. Sin dal dopoguerra ha assicurato alle maestranze del settore delle costruzioni una retribuzione salariale e contributi previdenziali corretti, senza dimenticare una qualificata assistenza alle imprese del comparto. Oggi, ai servizi più tradizionali, al monitoraggio delle trasformazioni che segnano l’edilizia nei vari periodi storici e alle strategie di welfare applicati negli anni, la Cassa edile affianca strumenti moderni per garantire una sempre maggiore sicurezza e legalità nei cantieri.
75 ANNI PER UN COSTRUITO VIRTUOSO
In accordo con quanto svolto dal sistema Ance a livello locale e nazionale, la Cassa edile di Brescia pone al centro delle proprie azioni sul territorio un’intensa attività di promozione della legalità per il comparto delle costruzioni, di prevenzione degli infortuni in cantiere, di tutela della salute dei lavoratori e di lotta al lavoro sommerso.
Cape: un impegno costante per la promozione di azioni di prevenzione e per una più attenta verifica delle condizioni di regolarità delle imprese edili
WELFARE SICUREZZA LEGALITÀ
RAFFAELE COLLICELLI PRESIDENTE CASSA EDILE BRESCIA
L’ISCRIZIONE IN CAPE E LA REGOLARITÀ
CONTRIBUTIVA SONO ELEMENTI CHE PREMIANO LE REALTÀ VIRTUOSE
L’obiettivo comune è lavorare insieme per tutelare lavoro e qualità del costruito, stimolando la crescita del comparto attraverso la valorizzazione di un’edilizia virtuosa, rispettosa delle
Con spirito di servizio e apertura all’ascolto, la Cassa edile di Brescia si impegna da oltre settant’anni a favorire lo sviluppo e il benessere di imprese edili, operai e famiglie. Strutturando azioni in sinergia con il sistema del costruito e promuovendo iniziative per intercettare e indirizzare i giovani a trovare un’occupazione nelle imprese edili del territorio, l’ente è sintesi del rapporto paritario tra componente datoriale e rappresentanza dei lavoratori, operando per favorire la massima sinergia e i migliori risultati per dipendenti e imprese. L’obiettivo comune è lavorare insieme per tutelare lavoro e qualità del costruito, stimolando la crescita del comparto attraverso la valorizzazione di un’edilizia virtuosa, rispettosa delle regole e promotrice di una sana competitività di mercato. Solo con un impegno comune, costante e condiviso, potremo affrontare le sfide che ci attendono nei prossimi anni, una fra tutte la ricerca di manodopera e, in generale, delle professionalità necessarie al settore. Alla storica attività assistenziale, di welfare e supporto alle imprese, ormai da diversi anni abbiamo affiancato azioni a favore della battaglia contro il dumping contrattuale, per impedire l’applicazione dei più disparati contratti collettivi all’interno del settore delle costruzioni, a tutela dei lavoratori coinvolti, della concorrenza leale tra le imprese, con maggiori garanzie per i committenti.
L’iscrizione in Cape e la regolarità contributiva sono elementi che premiano le realtà virtuose in un settore che unisce le forze per migliorare la qualità del lavoro in ambito edile e garantire maggiore sicurezza in cantiere. Impegnata a fare sistema con realtà professionali e istituzionali per favorire una leale competizione tra imprese, lontano da forme di criminalità organizzata, la Cassa edile è tra le
regole e promotrice di una sana competitività di mercato. Solo con un impegno comune, costante e condiviso, potremo affrontare le sfide che ci attendono nei prossimi anni
capofila del progetto di contrasto alla concorrenza sleale nel settore edile bresciano, assieme alle associazioni imprenditoriali e sindacali del territorio, che ha posto le basi per strutturare un Protocollo d’intesa, di cui sono firmatari istituzioni e ordini professionali.
Per garantire la regolarità dei cantieri, consentendo a committenze, imprese e professionisti di avere un quadro completo dei lavori, delle maestranze coinvolte e dei livelli di sicurezza nei cantieri, è stato inoltre sviluppato un software gratuito, Check, che permette di condividere documenti e informazioni relative allo stato di un’opera, monitorando in qualsiasi momento presenze, macchinari, attrezzature e misure di sicurezza implementate. Il sistema del costruito bresciano ha dunque colto nell’evoluzione digitale un’opportunità preziosa per l’ammodernamento della filiera. Decidendo di informatizzare dati e procedure di cantiere si è fornito agli operatori uno strumento indispensabile per lavorare 4.0, velocizzando e ottimizzando la realizzazione di un progetto edilizio.
UNA LUNGA STORIA NATA NEL DOPOGUERRA
Gli operai in attività erano 1.300 per una paga orario media che superava di poco le 62 lire. Già un anno dopo però, nel 1947, gli operai erano passati a oltre 7mila e le imprese a 131, che erogavano una paga base di 114,25 lire. Nello stesso anno, con la prima erogazione, sono state pagate 490mila lire di sussidi invernali a 47 lavoratori dei 163 che avevano fatto richiesta. A partire dal secondo dopoguerra, dunque, l’Ente si impegna per assicurare agli operatori edili un regolare trattamento economico.
Nel 1946 veniva firmato l’atto costitutivo della Cassa edile di Brescia, che da oltre settantacinque anni è espressione moderna della bilateralità del settore del costruito. In un giorno di febbraio, nell’immediato dopoguerra, alcuni imprenditori edili bresciani del Collegio dei Capomastri (poi Collegio dei Costruttori Edili e ora Ance Brescia) e i rappresentanti sindacali della Camera del Lavoro fondarono un organismo per esprimere la volontà congiunta delle parti contraenti. Da questo incontro nasce la Cassa assistenziale paritetica edile (abbreviata Cape), che aveva sede originaria in via Bassiche 32 in città. In quella stagione densa di ferite sanguinanti, reali e metaforiche, per la provincia bresciana come per l’intera nazione, divisioni e contrasti non impedirono coraggio e capacità di visione.
All’epoca le imprese edili in attività erano 85 e altrettante avevano incominciato a lavorare.
L’avvento della Cassa edile registra una novità assoluta nel campo dell’applicazione dei contratti di lavoro. La Cape ha con lungimiranza introdotto continuità salariale e previdenziale ai lavoratori spesso spostati di cantiere in cantiere, erogato gratifiche natalizie, quali la storica “cartela”, integrando nel tempo articolati servizi di welfare e di supporto alle imprese edili. All’epoca per gli operai erano infatti frequenti i cambiamenti occupazionali in vari cantieri durante l’anno. Situazione che, senza la cornice e la regia della Cape, non avrebbe consentito, per fare un esempio, agli operai di ricevere ferie e tredicesima. Con la nascita delle Casse edili venne introdotto un meccanismo attraverso il quale le imprese edili accantonavano a
La Cape ha con lungimiranza introdotto continuità salariale e previdenziale ai lavoratori spesso spostati di cantiere in cantiere, erogato gratifiche natalizie, quali la storica “cartela”, integrando nel tempo articolati servizi di welfare e di supporto alle imprese edili
favore dei propri operai delle quote di salario differito, che le Casse edili avrebbero poi erogato, cumulando i versamenti di ogni impresa presso cui l’operaio era stato alle dipendenze. In questo modo le Casse edili consentivano agli operai di ottenere quelle prestazioni che negli altri settori erano garantite dall’azienda: il pagamento della gratifica natalizia e delle ferie (Gnf) e il pagamento dell’anzianità di lavoro (Ape).
Oggi le Casse edili svolgono un ruolo di rilievo nell'assicurare ai lavoratori una parte importante del trattamento economico derivante dal contratto di lavoro, nonché significative prestazioni integrative sul piano previdenziale e assistenziale. Gestiscono una serie di sussidi e di assistenze a favore dei lavoratori e garantiscono agli operai un’uniformità del trattamento economico. Riconoscono inoltre agli operai l’anzianità lavorativa, indipendentemente dal periodo di occupazione presso la singola azienda e prevedono prestazioni anche a favore delle imprese.
Sono enti privati territoriali, provinciali o regionali, di natura contrattuale e nascono dalla contrattazione collettiva nazionale e dagli accordi territoriali firmati dalle associazioni imprenditoriali e dalle associazioni sindacali dei lavoratori del settore edile. Vengono regolamentate e gestite su un piano di parità (gestione paritetica) dalle organizzazioni territoriali che rappresentano, da un lato, i datori di lavoro e, dall’altro, i lavoratori.
L'indirizzo, il controllo e il coordinamento di tutte le Cas se edili territoriali sono affidati alla Commissione nazionale paritetica per le Casse edili (Cnce).
L'iscrizione alla Cassa comporta automaticamente anche l’iscrizione all’Ente sistema edilizia Brescia e la possibilità di usufruire gratuitamente dei servizi offerti da questo organismo provinciale a carattere bilaterale che si occupa di formazione professionale e sicurezza sui cantieri.
ESEMPIO DI BILATERALITÀ PER PROMUOVERE UN’EDILIZIA VIRTUOSA
La Cassa di Brescia è stata tra le prime ad essere istituita e ad avere la possibilità di
assolvere subito e nel migliore dei modi ai suoi compiti. Oggi è una delle Casse edili di maggiore rilievo del Paese. Diversi furono infatti i tentativi di dare vita in Italia a esperienze bilaterali simili a quella bresciana, ma in molte provincie le Casse si dovettero sciogliere. A distanza di anni, nessuno può mettere in dubbio l’utilità di questo istituto che con l’andare del tempo ha assunto e svolge un ruolo insostituibile al servizio di tutto il settore. Con intelligenza e determinazione imprenditori edili e sindacalisti hanno posto le fondamenta per la nascita della Cassa assistenziale paritetica edile che, sin dagli esordi ha anticipato esperienze bilaterali introdotte solo parecchi decenni dopo in altri settori produttivi.
Oggi, in particolare, il focus dell’ente è concentrato sull’obiettivo di garantire la sicurezza e la legalità nei cantieri, contrastando illeciti e concorrenza sleale. La Cassa edile ha contribuito ad affermare il settore delle costruzioni quale uno tra i più attenti al rispetto delle obbligazioni contrattuali e al benessere delle figure che lo animano ogni giorno, moltiplicando sforzi e impegno per difendere gli interessi reciproci delle parti contraenti e fondendo le due componenti storiche – imprenditoria e sindacato – per sviluppare azioni volte al bene comune. A parte i doveri (codificati più tardi dal Contratto collettivo di Lavoro) riguardanti gli aspetti previdenziali e assistenziali, l’Ente è
LA CASSA EDILE HA
CONTRIBUITO AD AFFERMARE IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI QUALE UNO TRA I PIÙ
ATTENTI AL RISPETTO DEI CONTRATTI
stato sempre capace di creare apprezzati baluardi di provvidenza a favore delle maestranze dell’edilizia.
A livello bresciano, la Cassa edile ha promosso lodevoli progetti a favore di un costruito di Qualità, che sappia mettere in primo piano aspetti quali sicurezza e legalità, in linea con un modello di edilizia virtuoso.
IMPEGNO PER LA LEGALITÀ E SERVIZI IN RISPOSTA ALLE ESIGENZE DI IMPRESE E LAVORATORI
L’Ente ha redatto, con le rappresentanze sindacali del costruito Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil e con l’Associazione costruttori edili di Brescia e provincia (Ance Brescia) un
Protocollo d’intesa che contrasta episodi illeciti, di concorrenza sleale e di lavoro sommerso nell’edilizia pubblica e privata, sottoscritto, fra gli altri, da amministrazioni locali, Prefettura, Provincia di Brescia e ordini professionali.
Sviluppando iniziative e servizi al passo con i tempi e in risposta alle moderne esigenze di un settore dinamico, in continua evoluzione, la Cassa edile bresciana è in prima linea per trovare soluzioni a supporto di imprese e lavoratori, anche e soprattutto nei momenti storici più difficili, come quelli vissuti nel corso dell’emergenza sanitaria Covid-19.
Impegnata con azioni di prevenzione degli infortuni, di tutela della salute dei lavoratori e di lotta al lavoro sommerso, la Cape
s’impegna a valorizzare e premiare il lodevole comportamento delle imprese del comparto delle costruzioni che operano in sicurezza, contrastando condotte illecite e deplorevoli, che danneggiano gravemente un settore in costante sviluppo, motore della crescita italiana.
Promuovendo un’attenta e capillare verifica delle condizioni di regolarità delle aziende edili, stimolando l’adozione di valide misure anticorruzione e l’utilizzo di supporti digitali per una più rapida ed efficace standardizzazione delle procedure di gara e di aggiudicazione, la Cape si riconosce nell’obiettivo perseguito dal comparto delle costruzioni di lavorare ad una maggiore interoperabilità tra le banche dati esistenti per incrociare le informazioni in possesso delle Casse edili territoriali.
L’iscrizione in Cape attesta, attraverso il rilascio del Durc o Dol (Durc online), la regolarità di un'impresa per quanto concerne gli adempimenti previdenziali, assicurativi e assistenziali Inps, Inail e Cassa edile, verificati sulla base delle rispettive normative di riferimento. Nel maggio 2020, inoltre, la Corte di Cassazione ha confermato l’obbligo di iscrizione alla Cassa per ogni azienda che
UNA CORRETTA CONCORRENZA FRA GLI OPERATORI EDILILA CASSA EDILE BRESCIANA È IN PRIMA LINEA PER TROVARE SOLUZIONI A SUPPORTO DI IMPRESE E LAVORATORI
svolge di fatto attività di natura edile (o, comunque ad essa ausiliaria) nell’ambito di un contratto di appalto pubblico, pur non essendo classificata come tale ai fini Istat. Un risultato che si frappone alle imprese che vogliono aggirare le norme ricorrendo ad escamotage, ad esempio per abbattere i costi della manodopera a scapito della legalità e della correttezza nei confronti, non solo dei propri dipendenti, ma anche dei competitor. La pronuncia della Suprema Corte, chiarendo come le imprese debbano garantire ai lavoratori i medesimi trattamenti economici e normativi previsti dal Contratto collettivo dell’edilizia, firmato dalle organizzazioni sindacali più rappresentative a livello nazionale, rema a favore dell’impegno che Cape, insieme al sistema Ance Brescia, porta avanti per contrastare i comportamenti elusivi delle norme e per tutelare l’equilibrio del mercato e la corretta concorrenza. Con l’obiettivo di favore un’edilizia che opera senza sotterfugi e nel rispetto delle regole di mercato,
L’ISCRIZIONE
A CAPE ATTESTA,
LA
REGOLARITÀ
DI UN'IMPRESA PER QUANTO CONCERNE GLI ADEMPIMENTI PREVIDENZIALI, ASSICURATIVI E ASSISTENZIALI INPS, INAIL E CASSA EDILE
abbracciando la spinta alla digitalizzazione e alla semplificazione dei processi edili, senza rinunciare a trasparenza e puntualità di informazione, la Cassa edile ha implementato nel tempo supporti informatici innovativi, quali il software di ultima generazione per l’invio delle denunce contributive mensili. Diverse funzioni sono gestibili in maniera telematica e il portale messo a disposizione da Cape consente fra il resto di accedere ai propri dati anagrafici, verificare lo storico di denunce e cantieri e monitorare la propria posizione contributiva, consultando il riepilogo degli eventi di cassa integrazione o malattia e infortunio dei lavoratori. In autonomia, imprese e consulenti possono inoltre scaricare l’attestato di iscrizione alla Cassa edile, richiedere il Documento unico di regolarità contributiva (Durc) in scadenza o ottenere gratuitamente la visura camerale, rilasciata dalla Camera di commercio territoriale.
TIMELINE CAPE
Nasce a Milano la prima Cassa edile di mutualità e assistenza
Costituzione Cassa assistenziale paritetica edile di Brescia
Dalla sede originaria in via Bassiche, l’ente si trasferisce in via dei Mille
Firmato dalla Cassa edile di Brescia l’accordo “Assistenze per malattia e infortunio nei giorni di carenza”
PRESIDENTI DELLA CAPE
DAL 1946 AL 2022
1946-1948
ITALO CIS
1949-1966
FERDINANDO TONOLINI
1966-1980
ENRICO SILVIOLI
1980-1989
GIAMBATTISTA BOSCO MONTINI
1989-1998
ALBERTO GIACOMELLI
1998-2001
ALBERTO SILVIOLI
2001-2004
GIULIANO CAMPANA
2004-2013
ALBERTO SILVIOLI
2013-2019
FABIO NATALE RIZZINELLI
2019-IN CORSO RAFFAELE COLLICELLI
VICEPRESIDENTI DELLA CAPE
DAL 1978 AL 2022
NON SONO REPERIBILI INFORMAZIONI PRIMA DEL 1978
1978
GIORGIO LEALI (Fillea-Cgil)
1979
ALDO PODAVINI (Feneal-Uil)
1980
EMILIO TEDOLDI (Filca-Cisl)
1981
GIORGIO LEALI (Fillea-Cgil)
1982
ALDO PODAVINI (Feneal-Uil)
1983
EMILIO TEDOLDI (Filca-Cisl)
1984
GIORGIO LEALI (Fillea-Cgil)
1985
ALDO PODAVINI (Feneal-Uil)
1986
EMILIO TEDOLDI (Filca-Cisl)
1987
FRANCO TORRI (Fillea-Cgil)
1988
LORENZO CORRADINI (Feneal-Uil)
Con la Legge del 9 marzo tutte le imprese edili che svolgono opere pubbliche devono rispettare la normativa delle Casse edili
Anticipando la realtà nazionale, il 29 giugno la Cassa edile di Brescia sigla l’accordo “Concordo denunce e versamenti; rilascio certificati di correttezza contributiva”
Si celebrano i cinquant’anni di Cape con la pubblicazione di un volume monografico a cura del giornalista Ersilio Motta
Entra in vigore il documento unico di regolarità contributiva (Durc)
1989
GIANCARLO GOTTARDI (Filca-Cisl)
1990
CARLO BORGOGNA (Fillea-Cgil)
1991
LORENZO CORRADINI (Feneal-Uil)
1992-1993
GIANCARLO GOTTARDI (Filca-Cisl)
1994-1995
CARLO BORGOGNA (Fillea-Cgil)
1996-1997
ANGELO FESTA (Feneal-Uil)
1998-1999
ANTONIO LAZZARONI (Filca-Cisl)
2000-2001 PIERANGELO GREOTTI (Fillea-Cgil)
2002-2003
RAFFAELE MERIGO (Feneal-Uil)
2004 GIUSEPPE BONAITI (Filca-Cisl)
2005-2006 ANTONIO LAZZARONI (Filca-Cisl)
2006-2008
FRANCESCO CISARRI (Fillea-Cgil)
2008-2010
RAFFAELE MERIGO (Feneal-Uil)
2010-2011
BATTISTA VILLA (Filca-Cisl)
2011-2012
GIANCARLO BUI (Filca-Cisl)
2012-2014
RENZO BORTOLINI (Fillea-Cgil)
2014-2016
RAFFAELE MERIGO (Feneal-Uil)
2016-2018
ROBERTO BOCCHIO (Filca-Cisl)
2018-2020 IBRAHIMA NIANE (Fillea-Cgil)
2020-IN CORSO
RAFFAELE MERIGO (Feneal-Uil)
DIRETTORI DELLA CAPE DAL 1946 AL 2022
1946-1957 PIETRO ZANI
1957-1995 PIETRO GIUSTI
1995-2006
DARIO PARONI
2006-2022
ENRICO PARMIANI
2023-IN CORSO NICOLÒ DEPELLEGRIN
Le Casse Edili della Lombardia hanno istituito Edilconnect, un portale internet che consente alle imprese di inserire i cantieri soggetti a verifica di congruità e di alimentare il contatore di congruità con l’invio delle denunce contributive
Gli uffici dell’ente si trasferiscono nell’attuale sede di via Guglielmo Oberdan
Firmato il protocollo d’intesa per la Legalità insieme ad ANCE Brescia, ESEB e Ordini professionali
Attivazione del software gratuito Check, il portale di cantiere
CEP CAPE
1946-1948
PRESIDENZA
ALDO FACELLA
ERCOLE GELFI
ROBERTO PATERLINI
CLAUDIO TEDOLDI FERDINANDO TONOLINI
1946-1948
PRESIDENZA
ITALO CIS
ROBERTO PATERLINI
TONOLINI FERDINANDO
1949-1966
PRESIDENZA
FERDINANDO TONOLINI
ANGELO ARCHETTI
ANTONIO DORA
ALDO FALCONI
ROBERTO PATERLINI
ENRICO SILVIOLI
GIOVANNI ZANI
1966-1980
PRESIDENZA
ENRICO SILVIOLI
COMITATO DI GESTIONE
GIORGIO BRUNI ZANI
AUGUSTO CANGIA
PIETRO MENAPACE
LUCIANO PATERLINI
CONSIGLIERI
ANGELO ARCHETTI
GIORGIO BRUNI ZANI
AUGUSTO CANGIA
ITALO CIS
ALBERTO GIACOMELLI
GIAMBATTISTA BOSCO MONTINI
GUIDO PAROLETTI
LUCIANO PATERLINI
BRUNO RAZA
ALBERTO RICCI
1980-1989
PRESIDENZA
GIAMBATTISTA BOSCO MONTINI
COMITATO DI GESTIONE
GIORGIO BRUNI ZANI
AUGUSTO CANGIA
VAIFRO FARINA
TEODORO MOSSI
PIETRO MENAPACE
LUCIANO PATERLINI
CONSIGLIERI
MAURO ARDESI
PIETRO CHINI
GUIDO PAROLETTI
ENRICO PATERLINI
BRUNO RAZA
ANGELO ZILIANI
Costituito Sanedil, il fondo nazionale di assistenza sanitaria integrativa dedicato ai lavoratori delle imprese edili e affini
La CAPE supporta imprese e lavoratori nella fase acuta dell’emergenza pandemica
Covid-19
Edilconnect diventa nazionale e assume il nome di Cnce_Edilconnect
Il portale Check diventa progetto nazionale
1989-1998
PRESIDENZA
ALBERTO GIACOMELLI
COMITATO DI GESTIONE
GIORGIO BRUNI ZANI
AUGUSTO CANGIA
VAIFRO FARINA
CESARE MAIOLI
MARIO PAROLINI
GIAMPAOLO PISA
MAURO RIZZINELLI
ANGELO ZILIANI
CONSIGLIERI
GIORGIO ARCHETTI
GIANLUIGI BORDOLI
CLAUDIO GELFI
UGO FACCHETTI
MARIO PAROLINI
1998-2001
PRESIDENZA
ALBERTO SILVIOLI
COMITATO DI GESTIONE
GIORGIO BRUNI ZANI
CESARE MAIOLI
ALDO POLLONIO
MAURO RIZZINELLI
CONSIGLIERI
PRIMO IDER
GIULIANO PATERLINI
2001-2004
PRESIDENZA
GIULIANO CAMPANA
COMITATO DI GESTIONE
GIORGIO BRUNI ZANI
CESARE MAIOLI
PRIMO IDER
TIZIANO PAVONI
CONSIGLIERI
GIULIANO PATERLINI
GIANCARLO ZANETTI
2004-2013
PRESIDENZA
ALBERTO SILVIOLI
COMITATO DI GESTIONE
ERNESTO BRUNI ZANI
GIORGIO BRUNI ZANI
VITALIANO GAIDONI
ARTURO DOTTI
CESARE MAIOLI
TIZIANO PAVONI
GIANFRANCO RONCHI
STEFANO VEZZOLA
CONSIGLIERI
GIANFRANCO RONCHI
STEFANO VEZZOLA
BERNARDO ZANARDELLI
2013-2019
PRESIDENZA
FABIO RIZZINELLI
COMITATO DI GESTIONE
GIORGIO ARCHETTI
ERNESTO BRUNI ZANI
ARTURO DOTTI
CARLO DARIS PELOSI
IDER PRIMO
GIAMPAOLO PREMOLI
CONSIGLIERI
BERNARDO ZANARDELLI
2019-2023
PRESIDENZA
RAFFAELE COLLICELLI
COMITATO DI GESTIONE
STEFANO ASSINI
PRIMO IDER
CARLO DARIS PELOSI
FABIO RIZZINELLI
ALESSANDRO SCALVI
CONSIGLIO GENERALE
FRANCESCO ZANELLI
LE AZIONI IN MATERIA DI WELFARE
La Cassa garantisce il vantaggio della mutualità a favore dei più deboli e il rimborso alle imprese delle quote malattie e infortuni per i lavoratori
La Cassa edile di Brescia ha articolato negli anni una ricca offerta di prestazioni welfare garantite ai dipendenti delle imprese edili e alle loro famiglie, alle quali si aggiunge il supporto continuo e strutturato alle aziende del comparto costruito. Fornire ai lavoratori prestazioni, opere e servizi con finalità di rilevanza sociale, a beneficio del dipendente e della sua famiglia è per Cape un
positivo impulso allo sviluppo di un ambiente partecipe e collaborativo, che pone al centro i valori fondamentali di impresa e lavoro. Avviando incisive campagne di comunicazione, l’ente ha promosso i diversi servizi erogati ai lavoratori, quali assegni di studio, rimborso per spese scolastiche, sussidi per visite oculistiche e acquisto protesi. La Cassa garantisce, fra il resto, il vantaggio della mutualità a favore dei più deboli e il rimborso alle imprese delle quote malattie e infortuni per i lavoratori. Assicura, inoltre, assistenze non sanitarie a favore degli operai e degli impiegati iscritti alla Cape. Per queste ultime, la documentazione da presentare e i requisiti necessari per maturare il diritto sono stabiliti dal regolamento della Cassa edile e dagli accordi territoriali (Ccpl). Ne possono beneficiare il lavoratore iscritto, il coniuge e i figli fiscalmente a carico, anche solo parzialmente.
Nel mese di maggio di ogni anno, la Cassa edile eroga all’operaio iscritto l’Anzianità professionale edile (Ape ordinaria), cioè l’anzianità di servizio stabilità nel settore edile. Per maturare il diritto all’ottenimento dell’Ape è necessario aver cumulato (anche in più Casse edili) nel biennio precedente, ovvero nei due esercizi finanziari Cassa edile appena conclusi (da ottobre a settembre), l’erogazione di almeno 2.100 ore di lavoro o assimilate.
IL FONDO SANITARIO NAZIONALE SANEDIL
La Cape di Brescia si unisce all’impegno delle altre Casse edili territoriali e alle Edilcasse per far conoscere ai lavoratori delle imprese del costruito bresciane il Fondo nazionale di assistenza sanitaria integrativa Sanedil, costituito dal sistema Ance
insieme con altre realtà associative e con le organizzazioni sindacali di categoria Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil. Si tratta del primo piano comune di assistenza sanitaria del settore edile rivolto ai dipendenti del comparto delle costruzioni e ai loro familiari. A testimoniare l’attenzione che la Cassa rivolge costantemente al tema del welfare e al benessere di operai e impiegati del comparto, nonché dei loro familiari, la promozione di Sanedil è finalizzata ad aiutare le imprese a divulgare la conoscenza dello strumento e a trasmettere ai lavoratori tutte le informazioni necessarie ad utilizzarlo nel modo corretto.
Il fondo, che garantisce trattamenti di assistenza sanitaria e sociosanitaria, è finanziato dalla quota, introdotta con il rinnovo del Ccnl nel 2018, versata dalle imprese a favore dei propri impiegati e operai. Le prestazioni Sanedil sono riconosciute su tutto il
DURANTE
L’EMERGENZA
COVID-19, CASSA EDILE HA SUPPORTATO AZIENDE E LAVORATORI DEL COMPARTO
PENALIZZATE DAI MESI DI LOCKDOWN
territorio nazionale anche in caso di mobilità. Sono previste due tipologie di piani sanitari: quella “base”, rivolta a tutti gli operai che non hanno ricevuto il pagamento dell’Ape (Anzianità professionale edile) entro il 30 settembre del precedente esercizio finanziario e gli impiegati che non hanno ancora 24 mesi continuativi di contribuzione Sanedil versata. L’opzione “plus”, invece, è indirizzata agli operai che hanno ricevuto il pagamento dell’Ape entro il 30 settembre del precedente esercizio finanziario e agli impiegati che hanno maturato già 24 mesi di versamento contributivo a Sanedil.
UN FERMO SUPPORTO ANCHE DURANTE L’EMERGENZA SANITARIA
Durante il periodo emergenziale legato alla diffusione del virus Covid-19, Cassa edile ha supportato aziende e lavoratori del comparto delle costruzioni, seriamente penalizzate dai mesi di lockdown. Cape ha, infatti, registrato un calo dell’1,91% del numero di imprese edili attive sul territorio nei mesi da marzo a giugno 2020, rispetto allo stesso quadrimestre 2019, e un forte incremento delle ore di Cassa integrazione, arrivate a oltre il milione e 300mila in aprile. Decisa ad affiancare le aziende e i suoi dipendenti nella fase di stallo e di ripresa, Cassa edile ha erogato prestazioni e servizi straordinari a favore della ripartenza del costruito bresciano, contribuendo ad alleviare le preoccupazioni delle diverse figure che animano il comparto. L’ente ha anticipato le somme relative alla gratifica natalizia e ferie (Gnf) per quasi 12mila operai e riconoscendo gli importi relativi all’anzianità professionale a più di 10mila lavoratori del settore. In totale la Cassa ha erogato 11 milioni di euro, anticipando il 50% dell’importo della Gnf semestrale previsto per fine luglio, per un totale di quasi 5 milioni di euro, relativi ai mesi da ottobre a dicembre 2019. A questa somma si aggiunge anche l’erogazione dell’Ape relativa all’esercizio 2019, assegnata nel mese di aprile anziché in maggio, per un totale di oltre 6 milioni e mezzo di euro.
PROTOCOLLO PER LEGALITÀ E SI
LO SICUREZZA
La battaglia contro il fenomeno infortunistico non può essere combattuta esclusivamente inasprendo l’apparato sanzionatorio esistente, ma devono essere individuate nuove strategie di intervento sul fronte della prevenzione
Per favorire sicurezza in cantiere e trasparenza, contro qualsiasi forma di sfruttamento delle maestranze, la Cape di Brescia è tra le realtà protagoniste della stesura del Protocollo d’intesa per il rafforzamento della legalità nell’edilizia pubblica e privata, firmato dalle Parti sociali del settore del costruito e alcune istituzioni. Il documento impegna, fra il resto, ad attuare forme di scambio di informazioni e dati, al fine di garantire la correttezza dei soggetti operanti sul mercato, di intervenire nel contrasto del dumping contrattuale e di tutelare imprese e lavoratori coinvolti. In questo senso, la Cassa edile fornisce un completo e puntuale riscontro della regolarità contributiva delle imprese, accertata per mezzo del Durc (Documento unico di regolarità contributiva).
Rafforzare il ruolo degli organismi paritetici è dunque priorità necessaria per operare in un tessuto sano e competitivo, favorire un costruito virtuoso e promuovere la cultura della sicurezza presso imprenditori, lavoratori e futuri operatori della filiera, azione che la Cape porta avanti in sinergia con Eseb, ente del territorio che fa capo alla Scuola edile bresciana.
Fare sicurezza in edilizia è sicuramente più difficile che in altri settori industriali: nelle costruzioni ogni prodotto è un prototipo con i suoi problemi specifici. La conseguenza immediata di questa situazione oggettiva è che l’impegno nella lotta ad infortuni e tecnopatie deve essere sempre più forte. La battaglia contro il fenomeno infortunistico non può essere combattuta esclusivamente inasprendo l’apparato sanzionatorio esistente, ma devono essere individuate nuove strategie di intervento sul fronte della prevenzione, che siano in grado di agire a un livello
RAFFORZARE IL RUOLO DEGLI ORGANISMI PARITETICI È PRIORITÀ NECESSARIA PER OPERARE IN UN TESSUTO
SANO E COMPETITIVO
profondo, aggredendo alle radici un problema che ha ancora dimensioni inaccettabili per un Paese moderno.
Con il progetto di contrasto alla concorrenza sleale nel settore edile, che ha portato alla redazione del documento, la Cape non vuole essere vista come organo di polizia, ma dimostra di non poter stare solo a guardare chi non ha intenzione di adeguarsi alle regole del mercato, che sono regole a tutela di tutti, della società civile nella sua globalità. I principali obiettivi del Protocollo consistono, oltre a rendere evidente che i lavori edili debbano essere eseguiti da imprese edili e non da figure che hanno poco o niente a che fare con il costruito, nel definire con esattezza cosa si intenda per lavori edili, grazie a un preciso elenco basato sui codici Ateco della Camera di commercio, sui codici di inquadramento dell’Inps e sulle categorie
della Soa utilizzate nei lavori pubblici. Tali principi non sono da considerarsi meramente filosofici, bensì capaci di generare una rilevante ricaduta operativa. Infatti, per i lavori pubblici i bandi conterranno specifiche clausole tese ad arginare, e possibilmente a impedire, che le opere pubbliche siano eseguite da chi non ha la necessaria capacità o da chi è vicino o colluso con ambienti malavitosi.
Con l’iniziativa del Protocollo per la legalità e la sicurezza l’edilizia bresciana si conferma all’avanguardia non solo per le capacità e lo storico know-how espresso da imprese e professionisti del settore, ma anche per la capacità di fare sistema e di contrastare efficacemente la concorrenza sleale. Lo strumento del Protocollo si è dimostrato efficace, tanto che dopo il primo sottoscritto con il Comune di Brescia nel 2016, sono
CON L’INIZIATIVA DEL PROTOCOLLO PER LA LEGALITÀ E LA SICUREZZA
L’EDILIZIA BRESCIANA SI CONFERMA
ALL’AVANGUARDIAPER LA CAPACITÀ DI FARE SISTEMA E DI CONTRASTARE EFFICACEMENTE LA CONCORRENZA SLEALE
seguiti i documenti sottoscritti con la Provincia di Brescia e l’Associazione dei Comuni bresciani e successivamente con l’Ispettorato territoriale del lavoro. Palazzolo, dopo la città capoluogo, è il primo Comune della provincia ad aver sottoscritto l’accordo. Parallelamente è stato stipulato anche un Protocollo d’intesa con gli ordini professionali e le parti sociali. Si tratta di un accordo di rilevante interesse per i contenuti pratici, perché favorisce la realizzazione di opere e infrastrutture edili di qualità, contribuendo a innalzare il valore del servizio offerto dai professionisti nonché i rapporti tra i vari soggetti (progettisti, direttore dei lavori, coordinatori, imprese, fornitori, committenti, pubbliche amministrazioni) che operano nella filiera delle costruzioni.
L’insieme delle particolari iniziative –probabilmente un unicum in Italia – produce ricadute economiche e sociali sui fondamentali aspetti di legalità e sicurezza nei cantieri edili grazie alla collaborazione istituzionalizzata con fini e obiettivi precisi, definiti e misurabili tra tutti i soggetti della filiera delle costruzioni: progettisti, professionisti della sicurezza, imprese, lavoratori. Il tutto stabilendo un efficace
sistema di rapporti tra i protagonisti dell’intesa stessa, nella loro qualità di soggetti componenti la filiera delle costruzioni e nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro nel settore delle costruzioni, per promuovere la formazione degli attori coinvolti, il reciproco scambio di informazioni e la collaborazione per iniziative comuni, l’evoluzione tecnica, lo sviluppo economico e sociale e la tutela della leale concorrenza tra tutti i soggetti che intervengono nel processo edilizio.
Il sistema del costruito bresciano dimostra, con esempi positivi, come questo tipo di sinergie possano portare a tutte le realtà coinvolte considerevoli benefici, evitando il verificarsi di situazioni di irregolarità in materia di edilizia, urbanistica e di tutela delle condizioni di lavoro.
Il Protocollo d’intesa promuove operazioni che, oltre a premiare le imprese oneste e a certificare l’affidabilità di queste ultime di fronte alla pubblica amministrazione, salvaguardano salute e incolumità dell’operatore in cantiere. La Cassa si apre a un collaborativo scambio bidirezionale di informazioni con le istituzioni, segnalando eventuali anomalie e difformità sia sul piano contributivo e assicurativo sia in materia di
contratto collettivo di lavoro dell'edilizia. La banca dati Cape fornisce, in questo senso, un esaustivo e puntuale riscontro della regolarità contributiva delle imprese, accertata per mezzo del Durc, e potenzia l’azione di controllo delle autorità e delle pubbliche amministrazioni, aiutando a portare avanti verifiche più mirate e circostanziate sulle realtà edili coinvolte in interventi pubblici e privati, stimolando l’adozione di valide misure anticorruzione e l’utilizzo di supporti digitali per una più rapida ed efficace standardizzazione delle procedure di gara e di aggiudicazione.
Dall’accordo tra le parti sociali del settore delle costruzioni è nato anche un programma applicativo intuitivo che semplifica, automatizza e informatizza le attività di gestione dei cantieri edili. La collaborazione di tutto il sistema edile che fa riferimento ad Ance Brescia, ha dato infatti vita al software Check, il “cruscotto di cantiere”, gestito dalla Cassa edile che, grazie alla raccolta e all’organizzazione dei dati relativi ai cantieri presenti sul territorio provinciale, ha a disposizione un database completo da confrontare con i numeri forniti dalle amministrazioni comunali in ambito edilizio, sia pubblici sia privati.
SUPPORTI DIGITALI
L’evoluzione tecnologica per un costruito all’avanguardia
La Cape promuove l’evoluzione tecnologica del comparto delle costruzioni fornendo agli addetti ai lavori validi strumenti digitali per l’ottimizzazione delle varie procedure e la semplificazione delle fasi di cantiere per tutti gli attori coinvolti. Un esempio è il software gratuito Check, che permette a imprese, professionisti e committenti di coordinare efficacemente le attività operative, consentendo di tagliare i tempi degli adempimenti burocratici. Piattaforma creata con la collaborazione fattiva di Eseb (Ente sistema edilizia Brescia) e del sistema edile bresciano, frutto dell’attuazione del “Patto di legalità” sottoscritto da Ance Brescia, enti bilaterali, sigle sindacali di categoria, ordini professionali provinciali e Comune di Brescia, il programma è un aiuto concreto per il monitoraggio e la gestione delle attività di cantiere che, grazie alla condivisione delle banche dati e alla virtualizzazione dei documenti necessari, si rivela un efficace strumento operativo di semplificazione, nonché un concreto passo nella direzione dell’edilizia 4.0.
La realizzazione dell’innovativo e complesso programma informatico ha richiesto oltre un anno di tempo e un investimento di centomila euro. Il progetto, inoltre, consente al sistema bilaterale delle costruzioni di aprirsi ai
cittadini, condividendo i dati utili al cantiere, facilitando il miglioramento della qualità dei manufatti realizzati dalle imprese qualificate, incrementando così le garanzie offerte ai committenti. L’utilizzo dello strumento informatico è un supporto anche per migliorare le condizioni di sicurezza delle maestranze.
UN’UTILITÀ PRATICA E QUOTIDIANA
Check rappresenta un apprezzato strumento di semplificazione per i professionisti, aiutandoli nello svolgimento dei compiti propri dei responsabili lavori, dei progettisti e dei coordinatori per la sicurezza, attraverso la cooperazione di tutto il cantiere e la condivisione dei documenti, con la serenità di non incorrere in sanzioni, sicurezza della quale godono anche i committenti.
È più facile, per tutti i professionisti che utilizzano Check, monitorare la situazione dei lavori, avere un quadro degli operai e delle imprese che stanno operando in quel
L'uso efficace di dati digitali rappresenta il futuro della digitalizzazione del settore edile. Infatti, l'analisi dei dati è necessaria per attribuire un significato a tutti i dati raccolti e offrire miglioramenti e benefici tangibili.
momento, condividere la documentazione e verificare le idoneità tecnico professionali del personale che accede al cantiere. Il tutto attraverso un gestionale di utilità pratica e quotidiana, capace di garantire: condivisione documentale, chat di cantiere, agenda e scadenziario, cronoprogramma. Attraverso l’accesso con credenziali personalizzate, ciascun utente, può consultare in tempo reale, dal proprio dispositivo mobile personale, libretti, verifiche e certificazioni, collegandosi ad un unico portale.
Il programma permette di caricare documenti, progetti e planimetrie, monitorare le tempistiche dei lavori, registrare e inviare fotografie delle lavorazioni a collaboratori e operatori fuori cantiere, convocare riunioni di coordinamento e molto altro.
Attraverso un sistema QR-code è stata inoltre resa più facile la consultazione delle informazioni relative ai macchinari e alle attrezzature impiegati in cantiere. Check è stato programmato per risultare un pratico cruscotto in grado di semplificare il cantiere in tutte le sue fasi e per tutti gli attori coinvolti. Le imprese, grazie al “magazzino”, alla “baracca virtuale” e all’anagrafica aggiornata tramite i dati di Cape, con un semplice click possono condividere informazioni e documenti, ad esempio libretti, verifiche e certificazioni, che consentono anche di conoscere dove siano utilizzate specifiche attrezzature, evitando di duplicare incartamenti non necessari e il rischio di perderli. Anche per i committenti questo programma è molto utile in quanto, ricevendo
CHECK È STATO PROGRAMMATO PER RISULTARE UN PRATICO CRUSCOTTO IN GRADO DI SEMPLIFICARE
IL CANTIERE IN TUTTE LE SUE FASI
A livello europeo, la scansione 3D è sempre più utilizzata, mentre l'Internet delle Cose (Internet of Things o IoT) non è ancora molto diffuso, anche se si sta sviluppando rapidamente. Il Bim è ormai comune nel settore delle costruzioni, anche se spesso è limitato alla fase di progettazione di (grandi) progetti. La realtà virtuale e aumentata e l'intelligenza artificiale sono ancora in fase di sviluppo e non possono ancora essere considerate pronte per il mercato (Ocse 2021).
IL PROGRAMMA PERMETTE DI CARICARE DOCUMENTI, PROGETTI E REGISTRARE E INVIARE FOTOGRAFIE DELLE LAVORAZIONI
informazioni che garantiscono loro di non essere esposti a sanzioni o responsabilità di sorta nello svolgimento delle opere, sono maggiormente tutelati.
Check colleziona giorno dopo giorno le diverse presenze, le visite dei professionisti, le fotografie dei lavori, le verifiche effettuate dagli operai, permettendo un monitoraggio continuo di quanto avviene in cantiere. Eliminando ingombranti faldoni e pratiche cartacee, consente alle figure autorizzate di verificare in tempo reale lo stato di un’opera, le imprese coinvolte, l’andamento dei lavori, le qualifiche dei dipendenti e delle maestranze, il livello di sicurezza e la regolarità del cantiere. Documenti e informazioni sono
consultabili facilmente da smartphone o tablet 24 ore su 24, sette giorni su sette e condivisibili con gli altri utenti coinvolti nel progetto edile. Un apposito sistema di alert avvisa l’utente su scadenze, verifiche periodiche e manutenzioni da effettuare. Nella fase storica caratterizzata dal Superbonus e delle agevolazioni per la casa, su Check le imprese trovano gli attestati di formazione del personale qualificato per la posa della coibentazione; i tecnici possono caricare il documento di asseverazione Superbonus 110% e le polizze sottoscritte per l’intervento relativo all’applicazione dei bonus, mettendole a conoscenza della committenza. I fornitori e le imprese
esecutrici possono condividere con l’operatore le schede tecniche dei prodotti e materiali impiegati alla realizzazione dell’intervento. Un supporto adatto ad essere impiegato per qualsiasi tipologia di intervento edile, che garantisce la protezione dei dati di ciascun progetto, consultabili esclusivamente dal committente, dall’impresa, dai professionisti, dagli operai e dagli artigiani interessati.
In termini di sicurezza, il software consente di avere un quadro completo dello stato dei lavori, delle maestranze coinvolte e dei livelli di prevenzione del rischio. Il programma permette, infatti, ai professionisti e ai responsabili alla sicurezza di monitorare le condizioni dei propri cantieri, verificando se sono state adottate tutte le misure necessarie a garantire la tutela della salute dei lavoratori e la buona esecuzione delle opere. Nel 2020 Cape ha anche implementato la piattaforma con una sezione Covid-19 per assicurare ai professionisti informazioni aggiornate sulle normative nazionali anti-contagio, ribadendo l’utilità della piattaforma per una comunicazione chiara e tempestiva a tutti gli operatori anche in una fase delicata dettata dall’emergenza sanitaria.
DA BRESCIA, IL SOFTWARE È ORA IN TUTTA ITALIA
Dopo Brescia e l’implementazione a Savona, Vicenza, Verona e Cagliari, la piattaforma si è resa disponibile in tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di migliorare qualità, sicurezza e rispetto delle norme, valori imprescindibili del sistema associativo Ance e delle associazioni sindacali. Si tratta di un vero passo avanti verso la gestione 4.0 del cantiere: unico esempio sul territorio nazionale per la condivisione dei dati e la gestione dei lavori in sicurezza, rapidità e totale trasparenza, ora disponibile sul sito dedicato: www.check-cantiere.it.
Per attivare l’account non è necessario alcun pagamento e durante l’utilizzo della piattaforma non sono presenti pubblicità o attività di raccolta dei dati a fini commerciali. I costi di Check sono interamente a carico dalle Casse edili che hanno deciso di implementarlo e di Ance nazionale.
I VANTAGGI PER LE IMPRESE
Per le aziende, oltre ad essere uno strumento di supporto per gestire l’avanzamento delle diverse fasi dei lavori, il software si rivela una preziosa banca dati che raccoglie l’anagrafica delle maestranze impegnate in cantiere, aggiornata con i dati di Cassa edile. Per ciascun lavoratore è possibile caricare, nella propria area riservata, informazioni utili (Unilav, visite mediche, attestati dei corsi e così via), allegando, se lo si ritiene necessario, i file con i relativi documenti. Sono indicati gli attestati di formazione, le certificazioni, i patentini e le abilitazioni ottenute e un sistema di notifica avverte l’impresa dell’approssimarsi delle date di scadenza.
Check consente anche di condividere le anagrafiche delle attrezzature utilizzate in cantiere, indicando per quali lavori vengono impiegate e rendendo consultabili i relativi documenti solo ai diretti interessati, evitando scomodi spostamenti di materiale cartaceo. Molto apprezzato dagli utenti risulta inoltre il servizio relativo ai QR-code di macchinari ed
attrezzature: grazie a tale funzione è possibile chiedere al programma di “stampare” un QRcode per ogni singolo macchinario che, applicato direttamente sull’attrezzatura, permette di accedere a tutti i documenti e alle informazioni relative alla stessa con un semplice click dello smartphone.
LE FUNZIONALITÀ AL SERVIZIO DEI PROFESSIONISTI
Per i professionisti il software si attesta quale utile strumento per monitorare ogni aspetto del cantiere e, grazie alla possibilità di intervento diretto tramite “chat di cantiere” e invio di verbali per pec o e-mail ordinaria, il professionista può comunicare in modo semplice e “certificato” con tutte le imprese coinvolte nell’intervento edile. La piattaforma offre anche funzioni per agevolare i responsabili di cantiere nello svolgimento delle proprie mansioni: redazione di verbali di sopralluogo, verifica del cronoprogramma dei lavori, registrazione e invio di fotografie, condivisione di progetti, convocazione di riunioni di coordinamento e altre utili azioni.
PER I PROFESSIONISTI IL SOFTWARE SI ATTESTA QUALE UTILE STRUMENTO PER MONITORARE OGNI ASPETTO DEL CANTIERE
UNA SICUREZZA PER I COMMITTENTI
Con Check i committenti hanno invece a disposizione un unico portale per controllare lo stato di avanzamento lavori della commessa e per accertare la regolarità e legalità del proprio cantiere, verificando che vengano rispettate le normative di settore. Il software offre una soluzione che agevola e semplifica la condivisione delle informazioni in modo chiaro e trasparente, rassicurando il cliente su tempistiche e riuscita dell’opera in corso.
UN’APP PER VIVERE IL MONDO CAPE
La Cassa edile di Brescia ha sviluppato anche una propria app per permettere a lavoratori e imprese di rimanere costantemente aggiornati sui servizi forniti dall’ente e per accedere agli
L’APPLICAZIONE PUÒ ESSERE SCARICATA DA PLAY STORE E DA APP STORE. PER IL SUO UTILIZZO
È NECESSARIO AVER FORNITO IL NUMERO DI CELLULARE ALLA CASSA.
stessi con pochi semplici click. L’applicazione per smartphone può essere scaricata da Play store e da App store e per il suo utilizzo è necessario aver precedentemente fornito il numero di cellulare alla Cassa. Consente agli operai di verificare la propria posizione contributiva, consultare le ore dichiarate dall'impresa nelle denunce contributive mensili, consultare i pagamenti emessi dalla Cassa edile a suo favore, relativi a gratifica natalizia e ferie, anzianità professionale edile e prestazioni assistenziali (sussidi scolastici, diarie di malattia).
Grazie all’app il lavoratore può inoltre consultare il riepilogo di tutte le liquidazioni emesse a suo favore dalla Cassa edile, consultare l'archivio storico di Prevedi (fondo di previdenza integrativa), consultare l'elenco delle ritenute fiscali, trattenute dalla Cassa edile e pagate all'Agenzia delle Entrate e scaricare l'eventuale Certificazione unica per la dichiarazione dei redditi.
I DATI PER PREVEDERE SCENARI FUTURI
Il settore lascia definitivamente alle spalle il lungo periodo di crisi, vissuto a partire dal 2008, e accoglie la trasformazione e l’innovazione come stimolo per lo sviluppo. Si individua una performance positiva dell’occupazione già a partire dal 2021, caratterizzato da una crescita degli iscritti alla Cassa edile del 21,5% rispetto all’anno precedente.
Anche le ore di impiego risultano in aumento, con un incremento del 28% registrato in un solo anno, a partire dal 2020 sino al 2021. Dati che si confermano positivi anche se confrontati con i risultati del periodo pre-pandemico, dal 2016 sino al 2018.
Dalla valutazione della frequenza di utilizzo della cassa integrazione si rafforzano le testimonianze di miglioramento dell’occupazione. Nel 2021 si registra un calo vertiginoso delle ore di Cig autorizzate e in riassorbimento rispetto all’aumento esponenziale dell’anno precedente, ossia il 2020, caratterizzato dall’allargamento dei criteri di accesso necessari per salvaguardare l’occupazione durante la drammatica fase pandemica.
Ma le imprese continuano la ricerca di nuove figure da integrare all’interno del proprio organico, con non poche difficoltà. Nel 2022 il 65,5% delle imprese edili bresciane ha in programma di assumere oltre 11mila lavoratori. Un valore che conferma e sancisce l’effettivo avvio del motore della ripresa, con il settore in forte fermento e pieno di opportunità, ma con un problema atavico e non ancora superato: la carenza di manodopera.
Nel 2019 la differenza tra domanda e offerta è aumentata di quasi 17 punti percentuali, a fronte dei 4 punti registrati dagli altri settori economici. Il rapido balzo di crescita registrato dal settore, se da una parte ha ampliato le opportunità di impiego, dall’altra ha procurato un aumento della difficoltà di reperimento dei profili in particolare del personale specializzato; infatti, quasi il 58% di questi soggetti risulta difficile da individuare.
Aumento della massa salariale, crescita dell’occupazione e incremento delle imprese, l’edilizia bresciana conferma un trend di crescita secondo i dati ricavati dalla Cassa edile
Assodata anche l’assenza di nuovi giovani lavoratori nel settore. I risultati raccolti a partire da ottobre 2021 evidenziano come l’età media degli operai attivi si aggiri attorno ai 44 anni, mentre solo il 6,98% degli occupati ha dai 20 ai 24 anni e il 6,12% dai 25 ai 29 anni. Percentuali decisamente inferiori se le si confronta con quelle degli operai rientranti nella fascia di età dai 40 ai 49 che raggiunge quasi il 30% oppure quella che va dai 50 ai 59 con una percentuale del 29%.
DINAMICHE OCCUPAZIONALI
Cassa edile monitora le dinamiche occupazionali del settore del costruito collezionando i dati riferiti agli operai iscritti all’ente. Dai numeri raccolti emerge che le ore lavorate seguono un andamento fortemente decrescente a partire dal 2012 (anno in cui le ore lavorate si sono attestate al 17,3 mln) fino al 2014. Dal 2015 inizia una ripresa costante fino al 2019, seppur senza raggiungere i livelli del 2012. Nel corso del 2020 l’attività lavorativa è stata condizionata dalle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria Sars-Cov-2. Nei mesi del lockdown le ore lavorate sono crollate: ad aprile le ore hanno segnato un calo, rispetto al corrispondente mese del precedente anno, di oltre l’80%.
L’allentamento delle misure ha avuto quale effetto
un recupero delle ore lavorate a partire da giugno 2020, proseguito fino alla fine dell’anno. Tuttavia, il recupero delle ore lavorate nella seconda parte dell’anno non è stato sufficiente a bilanciare la perdita subita tra marzo e maggio. Il settore ha comunque lasciato alle spalle le difficoltà legate al periodo di blocco dei cantieri e, secondo i dati occupazionali di Cassa edile, si sono registrate performance positive già a partire dal 2021, anno caratterizzato da una crescita degli iscritti alla Cape del 21,5% rispetto al 2020. Anche le ore di impiego risultano in aumento, con un incremento del 28% registrato in un solo anno. Dati che si confermano positivi anche se confrontati con i risultati del periodo pre-pandemico, dal 2016 sino al 2018.
Solo nel 2020, il sistema Ance locale ha gestito 80 richieste di personale, 120 nel 2021, in particolare muratori e operatori edili, ma anche gruisti, posatori e cartongessisti. Una domanda destinata a crescere di riflesso allo sviluppo del settore. I dati degli operai occupati a Brescia tra ottobre 2021 e marzo 2022 lo confermano. La Cassa Edile ha registrato un incremento, di oltre il 40% rispetto allo stesso periodo 2018. Formazione e innalzamento dell’appeal del settore nei confronti dei giovani sono gli aspetti su cui la Cassa, unitamente all’intero sistema, fa leva
Le aziende continuano a domandare maestranze specializzate e aggiornate, che abbiano familiarità con il Bim e sappiano applicare le potenzialità informatiche ai processi di pianificazione, progettazione e gestione dei cantieri
per contrastare questa criticità e soddisfare la richiesta delle imprese.
Resta attuale il problema del progressivo invecchiamento anagrafico delle maestranze del settore edile. Mancano, infatti, le professionalità richieste dalle imprese, che garantiscano un rinnovamento del comparto in chiave digital. In Italia, la maggior parte dei lavoratori del comparto ha tra i 35 e i 55 anni, dato che attesta una forte disparità tra gli occupati junior e senior. In questo range rientra anche Brescia: l’età media degli operai si attesta sopra i 40 anni, ma le imprese del territorio continuano a ricercare figure giovani, capaci di gestire con dimestichezza le nuove tecnologie introdotte nel comparto ormai da diversi anni, determinando un più che mai necessario svecchiamento del settore. Le aziende continuano a domandare maestranze specializzate e aggiornate, che abbiano familiarità con il Bim e sappiano applicare le potenzialità informatiche ai processi di pianificazione, progettazione e gestione dei cantieri.
In territorio bresciano, secondo i dati Cape di giugno 2022, quasi il 3% degli operai è apprendista e il 37,40% operaio comune. Circa il 30% è operaio qualificato, il 21,16% specializzato, poco oltre il 7% è inquadrato con quarto livello e più dell’1% è capo squadra.
IN AUMENTO L’OCCUPAZIONE FEMMINILE NEL COMPARTO
L’impegno per diminuire la disuguaglianza di genere caratterizza positivamente sempre più il tessuto economico e sociale. Secondo i dati comunicati dalla Cassa edile bresciana l’occupazione femminile nel comparto è in crescita. Nel 2021 le donne che ricoprono il ruolo di impiegate rappresentano il 41,95% del totale dei lavoratori con mansione impiegatizia, percentuale di poco inferiore rispetto agli uomini che si attestano attorno al 58,05%. Nel
quinquennio che va dal 2017 al 2021 si registra un incoraggiante incremento del 27,30% delle lavoratrici occupate negli uffici del settore edile, mentre l’aumento dei dipendenti maschili è del 24,92%. Valutando l’andamento nel corso degli anni si nota che il numero delle donne impiegate subisce poche variazioni ma costanti, in confronto al percorso più irregolare della controparte caratterizzato da picchi e cali. Il dato fa presupporre che ci sia un turnover più frequente degli uomini rispetto alle donne, che restano con maggiore stabilità all’interno dell’azienda. In concomitanza con l’incremento esponenziale dell’occupazione che ha segnato il settore edile negli ultimi tre anni, si nota come la crescita più significativa si sia riscontrata tra il 2020 e il 2021. Il trend positivo è merito dell’attività di sensibilizzazione condotta dalla filiera negli anni, che ha valorizzato le competenze e le specifiche esperienze che le figure femminili possono garantire all’interno delle aziende. Ma la strada è tortuosa, perché le attività di cantiere restano ancora appannaggio degli uomini, che rappresentano quasi la totalità della forza lavoro. Nel 2021 la percentuale degli operai donna rappresenta solo lo 0,16% del totale dei lavoratori iscritti alla Cassa edile bresciana. E confrontando i dati con il 2017 si registra addirittura un calo del 32,73%. Occorre ancora tempo al settore per virare la rotta e intervenire sugli ostacoli sociali e culturali che sfavoriscono l’impiego di donne e ragazze nelle attività di costruzione. L’edilizia è sovente associata impropriamente a un lavoro di fatica e sforzo, in realtà oggi, anche grazie all’innovazione del settore, la situazione è ben diversa e non rispecchia affatto i pregiudizi. La trasformazione del comparto, in particolare l’evoluzione digitale, ha aperto le porte alla componente femminile per incarichi specializzati incentrati sui lavori di finitura, quali restauri, o la guida dei mezzi. Non ci sono, dunque, barriere reali che impediscano la crescita, ma solo dogmi radicati da superare.
OPERAI E IMPRESE ISCRITTE
Nel primo semestre 2022 le variazioni dei dati Cassa edile sono tutte positive: dalla presenza degli operai alle imprese iscritte. Gli operai attivi sono stati 23.109, contro i 19.328 del 2020. Le imprese attive sono aumentate dell’8,18%. Anche la media degli operai per ogni impresa registra un aumento, passando dai 6,73 del 2020 al 7,43 del 2022.
UN PROGETTO CHE PREMIA LA LEGALITÀ
Il Cassa edile awards è il premio per imprese, lavoratori e consulenti del lavoro che si sono contraddistinti per i loro comportamenti virtuosi. La Cape di Brescia ha aderito all’iniziativa riconoscendone la validità e identificandosi negli obiettivi della manifestazione
Cassa edile awards è un progetto ideato dalla Cassa edile di Bari, organizzato dalla Commissione nazionale paritetica delle Casse edili e promosso da Saie, la fiera delle costruzioni che si svolge nell’autunno di ogni anno a Bologna. Il premio vuole essere un’opportunità per tutte le Casse edili ed Edilcasse di rafforzare il rapporto con le imprese virtuose, i consulenti e i lavoratori. La Cape di Brescia ha aderito all’iniziativa riconoscendone la validità e identificandosi negli obiettivi della manifestazione: dimostrare alle realtà del settore che applicare correttamente il Contratto collettivo nazionale edile e farsi ambasciatori di concorrenza leale produce benefici sia per le imprese sia per i lavoratori e diventa un modello a cui aspirare, traducibile sul mercato in vantaggio competitivo. Il progetto è nato, quindi, per creare un “sistema etico”, perché essere
iscritti alla Cassa edile è sinonimo di “legalità”, ovvero di opportunità e garanzie per le imprese e per il futuro dei lavoratori.
Il Cassa edile awards è il premio per imprese, lavoratori e consulenti del lavoro che si sono contraddistinti per i loro comportamenti virtuosi. I lavoratori vengono candidati dalla Cassa edile territoriale per le categorie: Capocannoniere (maggior numero di ore ordinarie lavorate), Maratoneta (maggiori ore ordinarie lavorate da sempre, per lavoratori ancora in servizio), Leggenda (lavoratori più anziani), Giovani promesse (lavoratori più giovani), Women can build (donne con più ore ordinarie lavorate nell’anno), Happy family (lavoratori con nucleo familiare più numeroso).
I consulenti partecipano, invece, nelle categorie: Endurance (denunciano alla Cassa
edile, senza sospensioni, con un imponibile minimo di 600mila euro nell’esercizio di riferimento) e Top player (numero maggiore di ore lavorate denunciate).
Le imprese competono per le categorie: Top player (maggior numero di ore lavorate per singolo lavoratore, con almeno 140 ore pro capite mensili); Fairplay (denunciano da più mesi senza sospensione, con almeno 24mila euro d’imponibile Gnf e iscritte da più tempo alla Cassa edile); Dream team (maggior contribuzione integralmente versata) e Bomber (iscritte da almeno cinque anni, con contribuzione integralmente versata nell’esercizio indicato maggiore di quella dell’esercizio precedente).
Tutte le imprese partecipanti devono risultare regolari ai fini del Dol (documento unico di regolarità contributiva online) e saranno
sottoposte ad attenta valutazione da parte del comitato tecnico dei Cassa edile awards.
L’iniziativa, inaugurata nel 2019, ha la finalità di mettere in risalto e premiare i valori positivi del sistema bilaterale delle costruzioni attraverso i suoi protagonisti, contraddistinti nel corso del tempo per i loro comportamenti virtuosi.
È l’occasione per le Casse edili di ringraziare formalmente chi rispetta i Ccnl, attribuendo un premio che li possa distinguere e gratificare. Durante la manifestazione vengono premiati i primi in classifica per ogni categoria a livello nazionale, ma, comunque, tutte le imprese e i consulenti selezionati dalle Casse edili/Edilcasse partecipanti ricevono un “bollino di qualità” come riconoscimento del comportamento virtuoso mostrato nell’interazione con il sistema bilaterale.
Si tratta di una “menzione d’onore”, ovvero di un’attestazione di partecipazione alla selezione finale che potrà essere utilizzata nella strategia di comunicazione quale fattore distintivo.
TUTTE LE IMPRESE PARTECIPANTI DEVONO RISULTARE REGOLARI AI FINI DEL DOL
ORGANIZZAZIONI SINDACALI
SALUTE E SICUREZZA NELLA BILATERALITÀ
Il settore delle costruzioni ricopre un ruolo primario nell’apparato industriale nazionale. Merito anche del positivo rapporto bilaterale che si è strutturato al suo interno e ha regolamentato le esigenze sia di imprenditori sia di lavoratori, erogando prestazioni, assistenze e servizi, ed espletando, in misura sempre maggiore, attraverso una legislazione attenta ai diversi interessi, anche funzioni istituzionali che non trovano eguali in altri comparti. La nascita delle Casse edili, delle Scuole edili e dei Comitati territoriali per la sicurezza ha letteralmente trasformato ed emancipato il settore edile, fin dalla loro costituzione.
All’inizio del secolo scorso, lavoratori e titolari delle imprese erano accomunati dalla stessa colpevole distanza da una vera cultura del lavoro. Poi, poco alla volta, a cominciare dalla storica costituzione della prima Cassa edile a Milano nel 1919, partendo proprio dai reciproci bisogni, entrambi hanno riconosciuto l’importanza e l’essenzialità della materia contrattuale che, da quella iniziale esperienza, nel tempo, si è travasata nel consolidamento della bilateralità. La qualità dei rapporti contrattuali risulta dall’incontro e dal confronto delle parti sociali, più frequentemente a contatto nella gestione dei propri Enti bilaterali. Ma il grande merito storico che possono vantare i sindacati delle costruzioni, è quello di essere riusciti ad affermare, soprattutto nella gestione dei propri Enti di emanazione contrattuale, il valore della bilateralità, in modo da non scinderlo mai dal
valore della pariteticità. La bilateralità, infatti, sul piano formale e su quello sostanziale, non può avere padroni, né può concepire prevaricazioni di una parte sull’altra.
L’unico faro che orienta i rapporti bilaterali nella gestione degli Enti paritetici è la condivisione delle scelte che si compiono a seguito della discussione che avviene, prima sul tavolo contrattuale e poi su quello politico, tra le parti sociali.
L’articolazione di questo sistema di Enti paritetici si occupa in particolare di garantire le tutele e le prestazioni contrattuali a favore dei lavoratori e omogeneità dei costi per le imprese; sicurezza per i lavoratori nel ciclo produttivo; qualificazione e specializzazione delle risorse umane. Questi ambiti hanno indotto alla costituzione, in ogni realtà territoriale, rispettivamente delle Casse edili, dei Cpt (Comitati paritetici territoriali per la prevenzione infortuni ) e delle Scuole edili che, sulla base della loro crescita funzionale e della necessità di un raccordo tra di loro, hanno comportato di recente la creazione di una regia nazionale per gli enti bilaterali, costituita da tre organismi paritetici nazionali: la Cnce (Commissione nazionale Casse edili), il Formedil (Ente nazionale per l’addestramento e la formazione in edilizia) e la Cncpt (Commissione nazionale per la prevenzione infortuni).
IL RUOLO DEGLI ENTI PARITETICI
Il settore è caratterizzato dalla frantumazione, dalla polverizzazione dei luoghi di lavoro e dalla stagionalità dell’impiego che si combina con periodi di non lavoro, a volte coperti dagli strumenti di sostegno al reddito. Il sistema degli enti bilaterali ha dovuto confrontarsi con queste peculiarità ed è per questo che nel sistema delle tutele gestite pariteticamente è contenuto un principio di grande modernità: la tutela del lavoro non si realizza solo
sul singolo posto di lavoro, ma nell’ambito del mercato del lavoro (settore e territorio).
Al fine di aumentare l’occupabilità del lavoratore edile e la sua adattabilità alle opportunità di lavoro, il sistema contrattuale ha implementato con gli Enti bilaterali, tutele che garantiscono il sostegno al lavoratore nel passaggio dal lavoro al non lavoro e da non lavoro al nuovo lavoro, caldeggiando tre strumenti fondamentali: i servizi per l’impiego, la formazione professionale e gli ammortizzatori sociali. Per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, trasparenza, qualità e regolarità del mercato del lavoro, l’asse lungo il quale orientare il complesso delle azioni è rappresentato dall’investimento sul capitale umano, quindi, dal ruolo della formazione professionale, condizione per la crescita professionale dei lavoratori addetti e per una competizione alta tra le imprese.
LE OOSS A SOSTEGNO DEL PROTOCOLLO LEGALITÀ
Le Organizzazioni sindacali delle costruzioni (Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil) sono tra le capofila del progetto che ha portato alla sigla del protocollo per la legalità con diverse realtà del territorio. “Un importante passo - commentano all’unisono - nel segno della legalità e della regolarità, di tutti gli attori che operano all’interno dei cantieri edili. La concorrenza sleale tra imprese, che si traduce nel mancato rispetto degli obblighi contrattuali e di legge relativi alla sicurezza sul lavoro per i lavoratori e all’evasione delle ore di lavoro da denunciare alla Cassa edile, è un elemento estremamente negativo che altera anche la qualità del costruito”.
Un Protocollo tutt’altro che formale, capace di coagulare interessi, attenzioni ed energie di tutto il mondo dell’edilizia bresciana che,
anche grazie agli innovativi strumenti informatici dei quali può disporre, contribuirà in un breve medio periodo a far emergere irregolarità e distorsioni, con evidenti vantaggi per imprese e lavoratori in regola.
E sul software Check, frutto del progetto per la legalità del sistema edile locale, le sigle sindacali si dicono soddisfatte per aver ideato con Cape, Eseb e Ance Brescia uno strumento utile a lavoratori e imprese, in grado di garantire un’evoluzione digitale per l’ottimizzazione delle procedure in un’ottica 4.0. “Il software –chiariscono – testimonia la capacità di Cassa edile di fornire valide soluzioni valide per garantire la regolarità dei cantieri, consentendo a committenze, imprese e professionisti di avere un quadro completo dei lavori, delle maestranze coinvolte e dei livelli di sicurezza nei cantieri”.
ORGANIZZAZIONI SINDACALI
ESEB FORMAZIONE E SICUREZZA
126
FORMAZIONE E SICUREZZA
Attrarre i giovani verso il settore edile e preparare maestranze pronte ad operare in cantiere in modo attento e qualificato
128
L’AZIONE CONGIUNTA DI SCUOLA E CPT
Dal 2015 per favorire l’occupazione nel settore edile e il rispetto delle regole di cantiere
135
FORMARE I FUTURI PROFESSIONISTI DELLA FILIERA
Nozioni e competenze pratiche per trovare impiego nel comparto delle costruzioni
148
SOLUZIONI PER UN CANTIERE INNOVATIVO Tecnologie per il miglioramento dei livelli di sicurezza e di digitalizzazione del costruito
158
PROMUOVERE LA SICUREZZA TRA I LAVORATORI
Il ruolo degli Rlst per la prevenzione del rischio e i corsi proposti dall’ente
168
ORGANIZZAZIONI SINDACALI
Eseb: in campo per assicurare all’edilizia maestranze qualificate ad operare nel settore, sensibilizzando al contempo lavoratori e imprese in materia di prevenzione degli infortuni e sicurezza in cantiere
Formare i giovani operatori della filiera delle costruzioni, studiare e sviluppare azioni per valorizzare l’attività e la competitività delle imprese bresciane e garantire maggiore professionalità e un’occupazione sicura alle future maestranze del settore. Tre obiettivi che l’Ente sistema edilizia Brescia persegue con assiduo impegno per favorire l’incontro tra figure formate, pronte a inserirsi nel mondo del lavoro, e imprese edili alla ricerca di lavoratori preparati. Con piani studio strutturati ad hoc, che integrano materie e competenze collaterali, e un ricco programma di incontri di approfondimento sulle tematiche di interesse del settore, Eseb è tra le prime realtà in Italia nel campo della ricerca e della formazione in campo edile.
AL PRIMO POSTO LA SICUREZZA
Eseb raggruppa le funzioni del Comitato paritetico territoriale di Brescia e provincia e svolge attività di consulenza tecnica e assistenza in cantiere per favorire la corretta attuazione delle norme di sicurezza e la promozione di idonee iniziative di prevenzione.
FORMAZIONE E SICUREZZA
PAOLO BETTONI PRESIDENTE ENTE SISTEMA
EDILIZIA BRESCIA
UNO DEI PRINCIPALI
OBIETTIVI DI ESEB
È COLMARE
LE NECESSITÀ
DELLE AZIENDE, CERCANDO DI
ATTRARRE RAGAZZI
E RAGAZZE VERSO
IL SETTORE
Puntiamo molto sulla formazione dei giovani, così come degli operatori e dei tecnici. In un mondo edile sempre più complesso e competitivo è necessario poter contare su lavoratori e
Dopo anni difficili per il settore edile, le aziende del comparto stanno finalmente tirando un sospiro di sollievo, ma la filiera risente della cronica mancanza di manodopera e di tecnici. Da un lato, il calo demografico che sta investendo l’Italia e, dall’altro, l’anzianità del settore, contribuiscono ad alimentare il problema. Complice la crisi e l’immagine che tutti hanno del “muratore”, l’età media degli operatori è molto alta. Il quadro in prospettiva rivela che le imprese del costruito si svuoteranno progressivamente di lavoratori con alte competenze, che non potranno essere sostituiti da giovani in ingresso. Uno dei principali obiettivi che muove le azioni di Eseb è colmare le necessità delle aziende, cercando di attrarre ragazzi e ragazze verso il settore. Le aziende devono, dal canto loro, impegnarsi fortemente e fare di tutto per proporre ai giovani una prospettiva di formazione collegata alle dinamiche dell’innovazione e della digitalizzazione, ambiti ai quali guardano con maggior interesse. Aumentando le competenze, avendo a disposizione tecnologie sempre più avanzate, il ruolo degli operatori diventa sempre meno impegnativo dal punto di vista fisico e più interessante per le competenze tecnologiche necessarie. È compito di Eseb saper comunicare ai giovani questa inversione di tendenza e saperli poi formare con i
professionisti sempre più qualificati. La formazione è anche la chiave per garantire una maggiore sicurezza in cantiere
corsi che sono già in essere. Vista l’attuale carenza di operatori nel settore dell’edilizia, abbiamo quotidianamente molte imprese edili che ci chiamano per assumere personale formato. Come scuola edile del territorio, ci impegniamo ad offrire alle future maestranze di settore una preparazione a tutto tondo che fornisca competenze spendibili da subito sul mercato del lavoro e ricercate dalle imprese locali. Puntiamo molto sulla formazione dei giovani, così come degli operatori e dei tecnici. In un mondo edile sempre più complesso e competitivo è necessario poter contare su lavoratori e professionisti sempre più qualificati. La formazione è anche la chiave per garantire una maggiore sicurezza in cantiere. Eseb propone sia corsi obbligatori, sia facoltativi, necessari e utili agli operatori, a cui si affianca il lavoro del ramo Cpt, che svolge quotidianamente visite nei cantieri ed è a disposizione di tutte le imprese, anche per consulenze atte a migliorare e possibilmente risolvere problematiche specifiche.
L’AZIONE CONGIUNTA DI SCUOLA
È gestita da un Consiglio di amministrazione composto da 18 membri nominati dalle parti sociali. Nell’anno 2002 la Regione Lombardia riconosce la Scuola edile bresciana come “Ente accreditato” con estensione nel gennaio 2005 alla sede distaccata di Breno: traguardi che hanno consentito di ampliare l’offerta formativa
L’Ente sistema edilizia Brescia nasce il 1° gennaio 2015 dalla volontà delle parti sociali di mettere a disposizione delle imprese e dei loro lavoratori un ente unico di riferimento, che accorpi le funzioni e attività precedentemente svolte dalla Scuola edile bresciana (Seb) e dal Comitato paritetico territoriale di Brescia e provincia (Cpt). Il processo di unificazione è un esempio di efficace sinergia e di armonizzazione del sistema che realizza i dettami contrattuali stabiliti e mette a disposizione della bilateralità una potente macchina operativa in tema di qualità, formazione e sicurezza. Oggi Eseb si propone come ente di riferimento per le imprese edili del territorio bresciano, nello specifico per contribuire a trovare soluzioni efficaci alle problematiche di formazione, miglioramento e innovazione delle aziende. Lavorando per favorire l’ingresso sul mercato del lavoro di maestranze qualificate e organizzare momenti di aggiornamento per gli operatori di cantiere, eroga corsi di formazione Ddif, formazione continua,
LA E CPT
formazione per apprendisti, formazione alla sicurezza, orientamento, servizi al lavoro e seminari tematici per le imprese.
LA SCUOLA EDILE
La Scuola edile bresciana è un ente paritetico sociale con compiti di interesse pubblico, la cui attività statutaria è la formazione professionale di maestranze da inserire nell’attività edile. È gestita da un Consiglio di amministrazione composto da 18 membri nominati dalle parti sociali: rappresentanti eletti dalle organizzazioni imprenditoriali (Ance Brescia) e sindacali (FilcaCisl, Feneal-Uil, Fillea-Cgil). Nell’anno 2002 la Regione Lombardia riconosce la Scuola edile bresciana come “Ente accreditato” con estensione nel gennaio 2005 alla sede distaccata di Breno: traguardi che hanno consentito di ampliare l’offerta formativa. La Scuola edile bresciana è
In conferenza stampa, durante convegni o incontri sul tema, Scuola edile e rappresentanze sindacali di categoria sottolineano il ruolo fondamentale di sicurezza e formazione, sensibilizzando imprese e addetti del comparto edile all'adozione di misure di prevenzione dei rischi in cantiere.
NELLA STORICA SEDE
DI VIA DELLA GARZETTA 51
A BRESCIA, LABORATORI, AULE, PALESTRA, UFFICI
E SERVIZI PER OLTRE
NOVEMILA METRI QUADRATI
dotata di un Sistema di gestione per la qualità certificato Uni En Iso 9001:2000, Settore EA 37 rilasciato da TÜV SÜD Italia per “Progettazione, gestione ed erogazione di servizi di orientamento e di percorsi di formazione di base, superiore e continua, formazione alla sicurezza e apprendistato nel settore edile. Progettazione ed erogazione di servizi di orientamento, formazione, accompagnamento e sostegno al lavoro nel settore delle costruzioni”.
In applicazione del d. lgs. 231/2001, Eseb ha adottato un Modello di organizzazione, gestione e controllo e un Codice etico. Inoltre, ha istituto un Organo con funzioni di vigilanza e controllo (“Organismo di Vigilanza”), per garantire il funzionamento, l’efficacia, l’adeguatezza e l’osservanza del Modello di organizzazione, gestione e controllo adottato dall’ente.
LA STRUTTURA
In principio, la storica sede di via della Garzetta 51 a Brescia, costruita su un’area di quindicimila metri quadrati, comprende laboratori di esercitazioni pratiche, aule, palestra, uffici e servizi per un totale di oltre novemila metri quadrati di superficie coperta. Dal 2006 nasce un nuovo padiglione, per far fronte alle pressanti esigenze di accogliere un numero sempre più elevato di corsi: milleottocento metri quadrati con nuove aule, un moderno auditorium e ulteriori spazi per le esercitazioni pratiche. Nel 2021 Eseb inaugura, invece, nuovi spazi per la promozione della cultura della sicurezza, adibiti alla didattica e all’apprendimento delle azioni preventive e del corretto utilizzo dei dispositivi di protezione che garantiscono la
GLI OPERATORI POSSONO RIVOLGERSI AD ESEB PER ESIGENZE FORMATIVE, PER CONSULENZA
SUI TEMI CHE RIGUARDANO LA SICUREZZA E PER
BENEFICIARE DEI SERVIZI AL LAVORO
salvaguardia della salute e dell’incolumità delle maestranze nei luoghi di lavoro. La struttura è oggi composta da diecimila metri quadrati di capannoni e aule dove si svolgono i corsi per la sicurezza e diciassettemila metri quadrati di campo prove per le macchine movimento terra.
LE ATTIVITÀ DI ESEB IN SINTESI
Gli operatori del settore possono rivolgersi ad Eseb per esigenze formative, per consulenza e approfondimento sui temi che riguardano la sicurezza e per beneficiare dei servizi al lavoro offerti dall’ente. Per la formazione, Eseb impegna gran parte delle energie alla promozione e all’organizzazione di iniziative di formazione continua, qualificazione, riqualificazione, specializzazione e aggiornamento per apprendisti, operai, impiegati amministrativi, tecnici, quadri e ogni altra figura inserita nella filiera del settore. In campo sicurezza, continuano le attività di consulenza tecnica e assistenza in cantiere per favorire la corretta attuazione delle norme di sicurezza, lo studio di problemi generali e
Tra i banchi, in laboratorio o in azienda, i ragazzi iscritti alla Scuola edile bresciana apprendono moderne tecniche costruttive per operare in un settore sempre più innovativo e competitivo
specifici inerenti la prevenzione degli infortuni, la promozione di idonee iniziative di prevenzione, l’asseverazione di un efficacie attuazione di Sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro, il supporto alle imprese e ai lavoratori in materia di sorveglianza sanitaria.
Per i servizi al lavoro, invece, l’ente si attiva per trovare un’occupazione il più possibile corrispondente all’aspirazione professionale di ciascun cittadino, mentre supporta le imprese nella ricerca del personale, per una o più posizioni da inserire nel proprio organico, e fornisce assistenza nell’individuare quale tipologia di agevolazione sia fruibile a proprio vantaggio.
Ad Eseb sono affidate anche funzioni che riguardano la ricerca, lo sviluppo e il trasferimento tecnologico di innovazioni di prodotto e di processo, di nuove tecnologie, e buone prassi per il settore, in linea con la volontà delle parti sociali di puntare allo sviluppo, alla riqualificazione e all’incremento di conoscenze per le imprese e i lavoratori del settore.
IL RAMO SICUREZZA
Nell’espletamento del proprio ruolo di consulenza sul territorio, gli uffici di Eseb sono a disposizione per soddisfare le diverse necessità di chiarimento su apprestamenti tecnici di sicurezza e sulle diverse tematiche della normativa vigente; fornire assistenza durante la compilazione del modulo Ot24 e condividere i progetti per ottenere i finanziamenti Inail.
In cantiere, l’ente garantisce assistenza ed effettua, con propri tecnici competenti, visite di consulenza gratuita in materia di sicurezza. Svolge incontri specifici su argomenti individuati dal datore di lavoro, dal Rls o dai lavoratori in base, che riguardano situazioni strettamente legate alle attività dell’azienda oppure per favorire un confronto sulle tematiche quotidiane che riguardano salute e incolumità degli operatori. Grazie ad attività di ricerca e approfondimento svolte internamente, l’ente appronta anche soluzioni tecniche utilizzabili in concreto dall'impresa e dai lavoratori nei cantieri di tutti i giorni, oltre a indicare quali documenti debbano essere presenti nello specifico cantiere.
Formazione e aggiornamento sono i due strumenti che guidano il comparto verso un costruito di qualità, che sposa i canoni moderni dell'abitare nel rispetto dell'ambiente. Corsi, esercitazioni sul campo e incontri con esperti contribuiscono in quest'ottica alla formazione di lavoratori preparati e specializzati
TIMELINE ESEB
1946 1997 1974 2002
A formare i nuovi operatori del settore c’è la neocostituita Scuola edile bresciana
Vengono gettate le basi per l’organizzazione del Comitato paritetico territoriale per la prevenzione infortuni, l’igiene e l’ambiente di lavoro
Viene costituita la figura dell’Rlst da un accordo tra le organizzazioni del Collegio dei Costruttori edili di Brescia e le associazioni sindacali dei lavoratori edili
La Regione Lombardia riconosce la Scuola edile bresciana come “Ente accreditato”
PRESIDENTI DELLA SEB
DAL 1949 AL 2014
1949-1956
GIOVANNI ZANI
1956-1965
ROBERTO PATERLINI
1965-1974
ANGELO ARCHETTI
1974-1981
FRANCO CAIROLI
1981-2004
FRANCO DONATI
2004-2005
GIORGIO BRUNI ZANI
2005-2013
TIZIANO PAVONI
2013-2014
MASSIMO ANGELO DELDOSSI
VICEPRESIDENTI DELLA SEB
FINO AL 2014
PRIMA DEL 1978
LUIGI BECCHETTI (FILLEA-CGIL)
BERNARDO ROCCA (FILCA-CISL)
ALDO PODAVINI (FENEAL-UIL)
LORENZO CORRADINI (FENEAL-UIL)
1978
GIOVANNI GIANESINI (FILLEA-CGIL)
1978-1983
BERNARDO ROCCA (FILCA-CISL)
1983
GIUSEPPE ANTONINI (FILLEA-CGIL)
1983
RAFFAELE BOCCHI (FILLEA-CGIL)
1984
ALDO PODAVINI (FENEAL-UIL)
1985
G. CARLO GOTTARDI (FILCA-CISL)
1986
ERMANNO BORGHESI (FILLEA-CGIL)
1987
ELIO BAITELLI (FENEAL-UIL)
1988
ALFREDO BETTINSOLI (FILCA-CISL)
1989
ERMANNO BORGHESI (FILLEA-CGIL)
1990
LORENZO CORRADINI (FENEAL-UIL)
1991
ALFREDO BETTINSOLI (FILCA-CISL)
1992
GIOVANNI TIBERTI (FILLEA-CGIL)
1994-1996
LORENZO CORRADINI (FENEAL-UIL)
1996-1998
GIANCARLO BUI (FILCA-CISL)
1998-2000
FRANCO DUROSINI (FILLEA-CGIL)
2000-2002
FAUSTINO SAVOLDI (FENEAL-UIL)
2002-2004
GIUSEPPE BONAITI (FILCA-CISL)
2004-2006 FRANCESCO CISARRI (FILLEA-CGIL)
2006-2008
FAUSTINO SAVOLDI (FENEAL-UIL)
2008-2009 ANTONIO LAZZARONI (FILCA-CISL)
2009-2010 BATTISTA VILLA (FILCA-CISL)
2010-2012 RENDO BORTOLINI (FILLEA-CGIL)
2012-2014 RAFFAELE MERIGO (FENEAL-UIL)
2014
ROBERTO BOCCHIO (FILCA-CISL)
DIRETTORI DELLA SEB
DAL 1949 AL 2014
1949-1975
ALBERTO GUIZZETTI
1975-1988
CRISTIANO BERETTA
1988-1992
PRIMO PELLEGRINO
1992-1997
VACANTE
1997-2014
ANTONIO CRESCINI
PRESIDENTI DEL CPT
DAL 1974 AL 2014
1974-1984
GIUSEPPE TOGNI
1984-1989
ENRICO PATERLINI
1989-1998
TEODORO MOSSI
1998-2001
GIULIANO CAMPANA
2001-2004
ENRICO MAZZUCCHI
2004-2007
ALDO POLLONIO
2007-2013
GIORGIO ARCHETTI
2013-2014
PRIMO IDER
2006 2017 2015 2021
Inaugurato il nuovo padiglione, per accogliere un numero sempre più elevato di corsi
VICEPRESIDENTI DEL CPT
DAL 1974 AL 2014
1974-1980
ALDO PODAVINI (FENEAL-UIL)
1981
BORTOLO STEFANI (FILCA-CISL)
1982
ONORIO BRIOLA (FILLEA-CGIL)
1983
ANGELO FESTA (FENEAL-UIL)
1984
BORTOLO STEFANI (FILCA-CISL)
1985
ONORIO BRIOLA (FILLEA-CGIL)
1986
ANGELO FESTA (FENEAL-UIL)
1987
BORTOLO STEFANI (FILCA-CISL)
1988
ONORIO BRIOLA (FILLEA-CGIL)
1989
ANGELO FESTA (FENEAL-UIL)
1990
BORTOLO STEFANI (FILCA-CISL)
1991
DARIO PIRELLI (FILLEA-CGIL)
1992-1993
ANGELO FESTA (FENEAL-UIL)
1993-1995
DIEGO VOLPI (FILCA-CISL)
ESEB accorpa le funzioni del Comitato paritetico territoriale di Brescia e provincia e della Scuola edile bresciana
L’auditorium di ESEB ospita i primi Seminari Campus Edilizia Brescia
Inaugurati nuovi spazi per la promozione della cultura della sicurezza
1995-1997
GIANCARLO BUI (FILCA-CISL)
1997-1998 PIERANGELO GREOTTI (FILLEA-CGIL)
1998-1999
ANGELO FESTA (FENEAL-UIL)
1999-2000
RAFFAELE MERIGO (FENEAL-UIL)
2000-2002
SILVANO SALA (FILCA-CISL)
2002-2004
ROMANO REBUSCHI (FILLEA-CGIL)
2004-2006
RAFFAELE MERIGO (FENEAL-UIL)
2006-2008
ANTONIO LAZZARONI (FILCA-CISL)
2008-2010 FLAVIO SQUASSINA (FILLEA-CGIL)
2010-2012 RAFFAELE MERIGO (FENEAL-UIL)
2012-2014 ENRICO DALÈ (FILCA-CISL)
2014 NIANE IBRAHIMA (FILLEA-CGIL)
DIRETTORI DEL CPT DAL 1977 AL 2014
1977-2013 OBIZIO PANDOCCHI
2014 NICOLÒ DEPELLEGRIN
PRESIDENTI ESEB
DAL 2015
2015-2019 MASSIMO ANGELO DELDOSSI
2019-IN CORSO PAOLO BETTONI
VICEPRESIDENTI ESEB DAL 2015
2015 PRIMO IDER
2015 ROBERTO BOCCHIO (FILCA-CISL)
2015 NIANE IBRAHIMA (FILLEA-CGIL) *
2016-2019 PAOLO BETTONI
2016-2018 NIANE IBRAHIMA (FILLEA-CGIL)
2016-2018 RAFFAELE MERIGO (FENEAL-UIL) *
2018-2020 RAFFAELE MERIGO (FENEAL-UIL)
2018-2020 SARA PIAZZA (FILCA-CISL) *
2019-2022 EMANUELE PLONA
2020-IN CORSO SARA PIAZZA (FILCA-CISL)
2020-IN CORSO NIANE IBRAHIMA (FILLEA-CGIL) *
DIRETTORI ESEB DAL 2015
2015-IN CORSO ANTONIO CRESCINI
1949-1956
PRESIDENZA GIOVANNI ZANI
COMMISSIONE AMMINISTRATIVA
ANGELO ARCHETTI
GINO CASNIGHI
ITALO CIS
ROBERTO PATERLINI
EMILIO PISA
GIUSEPPE TOGNI
1956-1965
PRESIDENZA ROBERTO PATERLINI
COMMISSIONE AMMINISTRATIVA
ANGELO ARCHETTI
ANTONIO DORA
BATTISTA MAFFEIS
GIUSEPPE TOGNI
GIOVANNI ZANI
1965-1974
PRESIDENZA ANGELO ARCHETTI
COMMISSIONE AMMINISTRATIVA
FRANCO CAIROLI
GIUSEPPE TOGNI
1974-1981
PRESIDENZA FRANCO CAIROLI
CONSIGLIERI
FRANCO DONATI
PIETRO MENAPACE
GIUSEPPE TOGNI
ESEBCPT
2015-2019
PRESIDENZA MASSIMO DELDOSSI
CONSIGLIERI PAOLO BETTONI
RAFFAELE COLLICELLI
FRANCO DONATI
CORRADO GATTI
FAUSTO GASPARINI
GIAMPAOLO PREMOLI RENATO PE
2019-2023
PRESIDENZA PAOLO BETTONI
CONSIGLIERI STEFANO ASSINI
DAVIDE CAMPANA
GIACOMO GAIDONI
CORRADO GATTI
FRANCESCO ZANELLI
1974-1984
PRESIDENZA GIUSEPPE TOGNI
CONSIGLIERI EDOARDO BIGNETTI
AUGUSTO CANGIA
PIETRO CHINI
VAIFRO FARINA
ALESSANDRO MAZZUCCHI ENRICO PATERLINI BRUNO RAZA
1984-1989
PRESIDENZA ENRICO PATERLINI
CONSIGLIERI GIORGIO BRUNI ZANI BRUNO RAZA
1989-1998
PRESIDENZA TEODORO MOSSI
CONSIGLIERI GIORGIO ARCHETTI
GIORGIO BRUNI ZANI
ALBERTO SILVIOLI
1981-2004
PRESIDENZA FRANCO DONATI
CONSIGLIERI GIORGIO ARCHETTI
GIANLUIGI BORDOLI
GIORGIO BRUNI ZANI
AUGUSTO CANGIA
PIETRO MENAPACE
RENATO PE
NUNZIO PONZONI
GIUSEPPE TOGNI
ANGELO ZILIANI
2004-2005
PRESIDENZA GIORGIO BRUNI ZANI
CONSIGLIERI
GIORGIO ARCHETTI
FRANCO DONATI
RENATO PE
ANGELO ZILIANI
2005-2013
PRESIDENZA TIZIANO PAVONI
CONSIGLIERI
GIORGIO ARCHETTI
GIANPIETRO BELLOTTI
MASSIMO DELDOSSI
FRANCO DONATI
RENATO PE
ANGELO ZILIANI
2013-2014
PRESIDENZA MASSIMO DELDOSSI
CONSIGLIERI
FRANCO DONATI
PAOLO BETTONI RENATO PE
1998-2001
PRESIDENZA GIULIANO CAMPANA
CONSIGLIERI GIORGIO BRUNI ZANI
ARTURO DOTTI
STEFANO VEZZOLA
2001-2004
PRESIDENTE ENRICO MAZZUCCHI
CONSIGLIERI GIORGIO BRUNI ZANI
ARTURO DOTTI
TIZIANO PAVONI
2004- 2007
PRESIDENZA ALDO POLLONIO
CONSIGLIERI
GIORGIO BRUNI ZANI
ARTURO DOTTI
TIZIANO PAVONI GIAMPAOLO PREMOLI
2007-2013
PRESIDENZA GIORGIO ARCHETTI
CONSIGLIERI GIORGIO BRUNI ZANI
ARTURO DOTTI
FAUSTO GASPARINI
GIAMPAOLO PREMOLI
2013-2014
PRESIDENZA PRIMO IDER
CONSIGLIERI
ERNESTO BRUNI ZANI
FAUSTO GASPARINI GIAMPAOLO PREMOLI
PROFESSIONISTI FORMARE I FUTURI DELLA FILIERA
UNA QUALIFICATA REALTÀ
NEL PANORAMA NAZIONALE
la Scuola edile è anello di congiunzione tra il mondo della formazione in campo edile e le opportunità lavorative offerte dalle aziende. Offre una didattica che assicura ai suoi iscritti un apprendimento sia teorico sia pratico
L’edilizia innova i metodi costruttivi anche grazie all’apporto, sempre più richiesto sul mercato, di giovani diplomati negli istituti professionali. A Brescia è la Scuola edile, tra le realtà più qualificate a livello nazionale nel fornire una preparazione completa e di alto livello ai futuri operatori della filiera Casa, ad offrire percorsi formativi all’avanguardia, che permettono ai ragazzi dai 14 ai 18 anni di conoscere un settore dalle numerose opportunità d’impiego. Nella provincia bresciana, la Scuola edile è infatti anello di congiunzione tra il mondo della formazione in campo edile e le opportunità lavorative offerte dalle aziende che operano nel
settore delle costruzioni. Offre una didattica che assicura ai suoi iscritti un apprendimento sia teorico sia pratico, organizzando per gli studenti stage ed esperienze di apprendistato che introducono i ragazzi al mondo del lavoro e permettono alle imprese di trovare figure qualificate da inserire all’interno dell’azienda. L’istituto opera in seno ad Eseb e garantisce ai futuri operatori del settore l’acquisizione di competenze e abilità pratiche spendibili nel mondo del lavoro. I ragazzi e le ragazze iscritte sviluppano infatti un know-how specifico altamente ricercato dalle imprese bresciane, che verte sui temi: sicurezza e organizzazione del cantiere, innovazione tecnologica, costruzione edile e utilizzo delle macchine di cantiere.
IL CORSO PER OPERATORE EDILE
Con il corso professionale triennale in Operatore edile, i giovani iscritti hanno l’opportunità di svolgere oltre 400 ore annuali in un’impresa edile o affine del territorio. Seguiti da
I RAGAZZI E LE RAGAZZE
ISCRITTE ALLA SCUOLA EDILE SVILUPPANO UN KNOW-HOW
SPECIFICO ALTAMENTE RICERCATO DALLE IMPRESE BRESCIANE
un tutor formativo all’interno della scuola e da un tutor aziendale durante la formazione on the job, i ragazzi vivono un’esperienza utile a prepararsi al mondo del lavoro, imparando a conoscere nel dettaglio le mansioni e le attività ricoperte dai professionisti del settore. Attraverso validi percorsi di stage, che coprono il 30% del monte ore del secondo anno e il 50% del terzo anno, la Scuola consente agli iscritti di inserirsi, con un contratto stabile e ben retribuito, nell’organico di un’azienda, accompagnandoli in un percorso di crescita professionale all’interno delle imprese edili e affini della provincia. I ragazzi hanno l’opportunità di apprendere il futuro impiego sul campo, mettendo in pratica le nozioni apprese in aula e continuando di pari passo il percorso formativo che consente, al termine dei tre anni di corso, di ottenere la qualifica di Operatore edile. Il corso permette, infatti, da un lato, il conseguimento di un titolo di studio e dall’altro, l’esperienza professionale diretta.
Alle aree disciplinari di base, che si dividono tra linguistiche, storico-sociali, economiche, matematiche e scientifiche, si affiancano quelle tecnico-professionali, che approfondiscono i temi: sicurezza e prevenzione infortuni, laboratorio di costruzione edile, tecnologia delle costruzioni e disegno tecnico.
Le ore sui banchi si alternano a esercitazioni pratiche e in laboratorio, che consentono allo studente di imparare come realizzare opere murarie e di impermeabilizzazione, costruire opere in calcestruzzo armato ed eseguire lavori di scavo di piccola entità. Inoltre, con il diploma lo studente ottiene gli attestati abilitanti al primo ingresso in cantiere, al montaggio e smontaggio di ponteggi, alla conduzione di apparecchi di sollevamento e di macchine movimento terra.
Il plesso scolastico di via della Garzetta sostiene tutti i costi relativi a corso e materiali didattici. Dispone di spazi moderni, dotati di tecnologie funzionali all’apprendimento, con lavagne interattive multimediali (Lim) e laboratori attrezzati per la didattica. Le ore in aula assolvono le materie d’istruzione
obbligatorie (linguistiche, storico-sociali, economiche, matematiche e scientifiche), mentre le attività pratiche consentono ai ragazzi di approcciarsi alla futura professione con un’elevata preparazione. Grazie all’acquisizione di competenze teoriche e manuali di alto livello, ragazzi e ragazze si inseriscono in azienda con un ottimo profilo professionale e hanno la possibilità di sviluppare ulteriormente il proprio bagaglio di conoscenze frequentando i corsi di specializzazione organizzati dalla Scuola edile bresciana. Aggiungendo un quarto anno di studi si può ottenere la qualifica di Tecnico edile e, nel ventaglio di percorsi biennali postdiploma di Istruzione tecnica superiore (Its) proposti anno dopo anno, è possibile approfondire temi chiave dell’edilizia di domani acquisendo competenze di alto livello.
L’ACADEMY
L’Ente sistema edilizia Brescia ha inaugurato anche un progetto che arricchisce il già ben rifornito programma formativo di Eseb,
alimentandolo di nuove proposte rivolte a imprese e professionisti del settore del costruito bresciano. Nasce così Eseb Academy, iniziativa promossa dalla Scuola edile, in collaborazione con Ance Brescia, che introduce una serie di approfondimenti teorico-pratici su alcuni dei temi di maggiore interesse per gli operatori del settore edile. Gli incontri si basano su un doppio approccio formativo, concettuale e pratico, che permette a operatori e professionisti di apprendere in maniera diretta ed efficace i diversi argomenti proposti. L’idea di creare un’Accademia dell’Ente fa fronte all’esigenza, sempre più impellente, di fornire corsi specializzati, aggiornamento continuo e approfondimenti specifici sui temi che interessano gli addetti ai lavori della filiera del costruito.
Sempre con questo obiettivo, Eseb ha siglato anche un accordo con Calcestruzzi (gruppo Italcementi) per attivare eco.build Academy, un percorso di iniziative di informazione e formazione rivolte a studenti, imprese e professionisti del settore delle costruzioni, sul tema dei calcestruzzi e delle nuove tecnologie.
L’ITS
Gli spazi di Eseb ospitano anche i corsi postdiploma organizzati da Fondazione Its I Cantieri dell’Arte, realtà che propone a
Brescia e a Milano piani studio mirati al raggiungimento di competenze operative spendibili da subito nel mondo del lavoro. La Fondazione ha come finalità promuovere la diffusione della cultura tecnica e scientifica e dell’innovazione tecnologica nel settore della progettazione, della produzione e manutenzione del patrimonio edilizio del Paese, con particolare riferimento alla conservazione di quello storico artistico, vincolato e no, e di sostenere le misure per lo sviluppo dell’economia e le politiche attive del lavoro.
Nasce per dare continuità all'iniziativa "Milano nei Cantieri dell'Arte”, avviata nel 2008 in vista dell'evento Expo 2015 e incentrata sul tema del restauro architettonico quale "elemento traghettatore dal valore culturale al mondo
del lavoro”. L'iniziativa ha inteso rilanciare il settore del restauro architettonico attraverso la scoperta degli interventi conclusi e in fase di realizzazione, evidenziando le competenze, i modelli organizzativi e le metodologie d'intervento adottati dalle imprese lombarde. Affrontando il tema del restauro come volano di sviluppo per il comparto edile specializzato, il progetto mira a innescare nel lungo periodo un processo strategico di miglioramento competitivo degli operatori e il loro riposizionamento sul mercato. Tali premesse rimangono attuali e costituiscono i presupposti stessi di ideazione della Fondazione.
L’Ente sistema edilizia Brescia, così come l’Associazione costruttori edili del territorio, condivide e sostiene le finalità della
Fondazione, che può contare su un solido partenariato composto da autorevoli riferimenti del settore, impegnati, in virtù delle reciproche competenze, esperienze e conoscenze acquisite nel corso del tempo, a dare continuità al progetto: insieme agli stessi Eseb e Ance Brescia, sono partner Assimpredil, Ance Milano, Lodi Monza e Brianza, Istituto tecnico industriale edile "Carlo Bazzi", l'istituto di istruzione superiore statale "Tartaglia-Olivieri", Esem-Cpt (Ente unificato formazione e sicurezza), Fondazione Politecnico di Milano, la facoltà di ingegneria dell’Università degli studi di Brescia, il Comune di Milano e alcune tra le più prestigiose aziende del settore delle costruzioni.
A Brescia, corsi quali quello di Tecnico
superiore per l’innovazione e la qualità delle abitazioni hanno permesso agli studenti iscritti, principalmente diplomati Cat (Costruzione, ambiente, territorio – ex geometri), di sperimentare una vera alternanza scuola-lavoro, con assunzione diretta in azienda con contratto di apprendistato di alta formazione (ex art. 45 del Jobs Act) già ad avvio delle lezioni. I percorsi di Its Cantieri dell’Arte sono validi come praticantato per l’esame di Stato e garantiscono un’occupabilità del cento per cento. Gli studenti acquisiscono competenze tecnico-manageriali di alto profilo per operare in diversi campi professionali legati all’edilizia e trovano impiego sicuro e ben retribuito con il conseguimento del titolo d’istruzione superiore. Le imprese del settore delle
GLI ITS
Gli Its sono la risposta a una formazione rapida e di li vello per le aziende. L’impostazione pragmatica, di non minore prestigio rispetto ad altri percorsi post-diploma, consente un’occupabilità dei Tecnici superiori di V livello Eqf (europeo) superiore all’80% a livello nazionale, al 90% in Lombardia, con picchi del 100% in alcuni settori trainanti
costruzioni, infatti, sono alla continua ricerca di personale qualificato da inserire da subito nel proprio organico e, ancor prima di avviare i corsi, Fondazione Its Cantieri dell’Arte ha già raccolto le richieste di aziende del territorio che possono assicurare l’assunzione in apprendistato alta formazione degli studenti.
INCENTIVARE PERCORSI FORMATIVI CHE LEGANO SCUOLA E LAVORO
In territorio bresciano, dove l’alta percentuale di attività economiche del settore secondario testimonia la laboriosità di una provincia che offre continue opportunità di impiego, far incontrare il mondo dell’istruzione con quello del lavoro costituisce la natura stessa e il valore aggiunto delle attività degli Its e delle Scuole edili. La connessione scuola-impresa favorisce una formazione completa dei futuri occupati, che contribuisce a creare lavoro di qualità e determina la competitività del nostro tessuto economico, data dalla capacità di stare al passo con le innovazioni e le trasformazioni che interessano i diversi comparti produttivi.
Nelle regioni più produttive, tra le quali la Lombardia, il settore edile ha sempre un ruolo trainante per il Paese e per l’intero continente, tanto da essere annoverato tra i quattro “motori d’Europa”, ed è noto che vi siano migliaia di posizioni aperte senza avere le persone con le competenze ricercate dal mondo del lavoro. La
grande carenza riguarda le professioni scientifiche e tecniche, i tecnici cosiddetti “superiori”, oltre ad artigiani e operai specializzati.
Gli Its sono la risposta a una formazione rapida e di livello per le aziende. L’impostazione pragmatica, di non minore prestigio rispetto ad altri percorsi post-diploma, consente un’occupabilità dei Tecnici superiori di V livello Eqf (europeo) superiore all’80% a livello nazionale, al 90% in Lombardia, con picchi del 100% in alcuni settori trainanti.
È fondamentale, tuttavia, che le famiglie italiane diventino consapevoli dell’alto livello della proposta, ne comprendano il prestigio, legato alla funzione strategica che questi tecnici ricoprono in seno alle imprese.
Anche le decine di migliaia di Neet (in sintesi i giovani che non studiano né cercano lavoro) possono trovare nella didattica laboratoriale digitale degli Its nuovo stimolo per realizzarsi. Non a caso alcuni ordini professionali (per esempio i Collegi dei Geometri) hanno riconosciuto la frequenza a tali corsi come assolvimento dell’obbligo di tirocinio per l’ammissione all’Esame di Stato per l’esercizio professionale.
Si tratta pertanto di una grande sfida, che potrebbe dare rilancio alle imprese e all’economia del Paese, se si potrà contare sulla disponibilità al cambiamento di tutte le imprese e sulla coscienza di giovani e famiglie di trovarsi di fronte a un sistema formativo di eccellenza, insieme e in sinergia con le università.
LA LAUREA IN TECNICHE DELL'EDILIZIA
Eseb è tra le realtà che hanno lavorato, in sinergia con l’Università degli studi di Brescia, al lancio del primo corso di laurea professionalizzante a indirizzo Ted (Tecniche dell'edilizia) in territorio Bresciano. Al progetto hanno partecipato anche l’Associazione costruttori edili locale e il Collegio dei geometri e geometri laureati di Brescia.
Il sistema Ance Brescia ha messo in campo per il progetto energie e risorse economiche e plaude all’iniziativa con convinzione, ben conoscendo le necessità delle imprese di disporre di operatori preparati e all’altezza delle sfide del digitale. Non casualmente, gli studenti del terzo anno trascorrono 750 ore nelle imprese, completando in cantiere un articolato percorso formativo. Il ciclo di studi in Tecniche dell’edilizia è rivolto principalmente agli studenti provenienti dagli Istituti tecnici in Costruzioni, ambiente e territorio (Cat) e risponde alle esigenze del comparto edile, che richiede personale sempre più specializzato, in grado di sfruttare il sistema Bim per la pianificazione, realizzazione e gestione di costruzioni, e di affrontare problematiche di sicurezza e di sostenibilità energetica. Il profilo delineato può esercitare liberamente la professione o trovare sbocco occupazionale in imprese, società di ingegneria e pubbliche amministrazioni.
SOLUZIONI PER UN CANTIERE INNOVATIVO
Da sempre in campo per promuovere la sicurezza in cantiere, impiegando le nuove tecnologie a tutela della salute dei lavoratori delle costruzioni, nel 2022 Eseb si è distinto per la propria attività di prevenzione infortuni
e tutela dai rischi, nell’ambito di due concorsi nazionali, a cui hanno partecipato tutte le scuole italiane. Nello specifico, l’ente ha conquistato entrambi i podi vincendo i premi “Innovazione tecnologica nella sicurezza delle costruzioni” e “Promozione attività per la sicurezza” indetti dal Cncpt (Commissione nazionale per la prevenzione infortuni, l’igiene e l’ambiente di lavoro). Candidando rispettivamente i progetti “Smart safety”, in collaborazione con l’Università degli studi di Brescia, e “iEseb”, aggiudicandosi risorse utili a dare maggior impulso alle attività che l’ente svolge sul versante della sicurezza e della comunicazione.
I progetti “Smart safety”, in collaborazione con l’Università degli studi di Brescia, e “iEseb”
Il risultato ottenuto gratifica e supporta l’impegno portato avanti da Eseb non solo sul fronte della formazione dei giovani addetti al rispetto delle regole che garantiscono la sicurezza in cantiere, ma anche nella più ampia promozione e sensibilizzazione sul tema e nell’individuazione di soluzioni che possano concretamente contribuire all’incolumità degli operatori sul campo sfruttando le nuove tecnologie.
Nello specifico, con il progetto “Smart safety”, Eseb sta sviluppando un Proximity warning system (Pws), basato su sistemi di sensorizzazione che tutelano i lavoratori in cantiere dal rischio di travolgimento e investimento da parte di un mezzo d’opera in movimento, secondo i dati Inail tra le principali cause di incidenti mortali per il settore delle costruzioni. Il sistema studiato dall’ente con l’Università degli studi di Brescia adotta tecnologie di Internet of things (Iot) e traccia in tempo reale la posizione di lavoratori e mezzi, inviando un segnale di allerta agli operatori nel caso in cui le reciproche posizioni siano considerate “a rischio” a causa di un’eccessiva prossimità, misurata secondo una scala di rischio incrementale definita.
Il progetto iEseb (Information exchange about safety and environment in building) riunisce, invece, tutte le azioni intraprese o in
IL
RISCHIO
DI
TRAVOLGIMENTO E INVESTIMENTO DEI LAVORATORI A CAUSA DI MEZZI D’OPERA IN MOVIMENTO RAPPRESENTA
UNO DEI PRINCIPALI PROBLEMI PER LA
SICUREZZA DEGLI ADDETTI IN CANTIERE
programma da parte dell’ente per favorire uno scambio di informazioni riguardo la sicurezza, comunicando le proprie attività in modo efficacie e digitale. È formato da diverse aree di intervento e prevede, fra il resto, lo sviluppo di “capannoni smart”, spazi interattivi in cui i corsisti possono accedere a video tutorial sulle attività di cantiere, ai social network di Eseb e a piattaforme in cui monitorare le condizioni di macchine e attrezzature. Parte fondamentale del progetto è legata anche alla comunicazione visiva, con la realizzazione e l’aggiornamento di cartellonistica funzionale e specifica e altri supporti informativi.
SMART SAFETY
Il rischio di travolgimento e investimento dei lavoratori a causa di mezzi d’opera in movimento rappresenta uno dei principali problemi per la sicurezza degli addetti in cantiere. In particolare, le macchine operatrici semoventi sono le principali fonti di rischio dato il movimento incontrollato della macchina o di parti mobili della stessa. La necessità di affrontare questo problema in
Le tecnologie possono contribuire a migliorare i livelli di sicurezza in cantiere e a informare gli operatori sulle misure preventive più opportune per tutelarsi durante il lavoro
maniera sistemica ha portato Eseb all’implementazione di nuove soluzioni tecnologiche. In tale contesto, il progetto Smart safety, sviluppato in collaborazione con l’Università degli studi di Brescia, ha l’obiettivo di sviluppare un Proximity warning system (Pws), un sistema di sensorizzazione dei mezzi d’opera che sfrutta le tecnologie di Iot per tracciare in tempo reale la posizione di lavoratori e macchine in movimento, avvertendo gli operatori in caso di pericolo, dato dall’eccessiva prossimità. Fondamentale per lo sviluppo del progetto l’impiego della tecnologia ultra-wideband (Uwb) che adotta reti di sensori chiamate “ancore” che rappresentano le posizioni fisse, e “tag” che corrispondono ai dispositivi mobili da localizzare. Queste permettono un processo di localizzazione che di solito ha un errore entro i 30 centimetri, con una frequenza di aggiornamento ogni 50 millisecondi. Test sul campo hanno dimostrato come questa tecnologia funzioni sia in ambiente outdoor, sia indoor e non necessiti di una connessione a reti wi-fi esterne. Inoltre, è conforme al regolamento generale per la protezione dei dati personali n. 2016/679 (Gdpr).
I test sviluppati fino ad ora prevedono l’analisi della movimentazione di un escavatore in prossimità di lavoratori. Sia i lavoratori che il mezzo sono stati dotati di uno o più dispositivi di sensorizzazione per tracciarne la loro posizione in tempo reale. In particolare, sono state predisposte e testate due configurazioni: la prima rileva la posizione assoluta del lavoratore e del mezzo d’opera rispetto all’area di cantiere monitorata ed è in grado di calcolarne la reciproca distanza; la seconda rileva direttamente la posizione relativa misurando solo la distanza tra operatore e mezzo d’opera, senza tracciare in termini
assoluti la posizione nell’area di cantiere. Affinché il Pws e la sua adozione vengano accolti e adottati dalle imprese di costruzioni, Eseb è impegnato in una campagna di sensibilizzazione in merito alla necessità di adottare comportamenti adeguati a ridurre in cantiere il rischio di travolgimento e investimento dei lavoratori da parte di mezzi d’opera in movimento.
L’ente promuove in questo senso l’implementazione dell’uso dell’innovazione tecnologica proposta attraverso percorsi di formazione, che informano i lavoratori sul corretto utilizzo dei dispositivi di sensorizzazione: come indossarli e come reagire in caso di notifiche di potenziale pericolo (avvisi sonori e/o luminosi).
La sensorizzazione di lavoratori e mezzi d’opera e l’adozione del Pws sono in grado di apportare molteplici benefici per il settore delle costruzioni. Sicuramente, in primo luogo, questi riguardano la possibilità di ridurre il numero di infortuni causati dall’interazione uomo-mezzo all’interno dei cantieri tramite il monitoraggio continuo della posizione reciproca di tali risorse nell’area di cantiere attraverso sistemi di sensorizzazione. Un altro beneficio riguarda la digitalizzazione del settore delle costruzioni.
L’adozione del Pws contribuisce a garantire un’immagine più innovativa del comparto, con un impatto positivo a favore della sicurezza del cantiere come luogo di lavoro e dei lavoratori che vi operano.
IESEB
Il progetto “Information exchange about safety and environment in building” risponde alla necessità di comunicare le attività di Eseb in modo efficace e digitale per far conoscere a imprese e lavoratori edili i servizi offerti in tema di prevenzione del rischio e sostenibilità ambientale, aspetti cardine dell’evoluzione del settore dell’edilizia. IEseb indica uno scambio di informazioni su aspetti specifici riguardanti la sicurezza e l’ambiente nel campo dell’edilizia. L’iniziativa prevede lo sviluppo di capannoni “smart”, più innovativi, sicuri e digitali. Il classico capannone si trasforma, dunque, in uno spazio interattivo per rendere più performante la didattica e più immediata la ricezione di informazioni utili ai lavori in cantiere.
Una parte fondamentale del progetto, riservata alla comunicazione delle attività inerenti alla sicurezza, è quella legata alla comunicazione visiva, mediante la realizzazione e l’aggiornamento di cartellonistica e di una serie di supporti informativi in dialogo con l’utente esterno. In alcuni casi questi vengono utilizzati anche per sviluppare e consolidare la comunicazione interna all’organizzazione:
Incentivare una cultura dell’innovazione in un settore tendenzialmente conservativo, com’è quello dell’edilizia, è chiave di volta per progettare città più smart e sostenibili
IL PROGETTO
“INFORMATION EXCHANGE ABOUT SAFETY AND ENVIRONMENT IN BUILDING” RISPONDE ALLA NECESSITÀ DI COMUNICARE LE ATTIVITÀ DI ESEB IN MODO EFFICACE E DIGITALE
cartellonistica funzionale e specifica può portare anche il personale interno a conoscenza di attività che non gli competono o lo interessano direttamente.
All’interno dei rinnovati capannoni per le esercitazioni sono stati affissi dei cartelli pubblicitari con Qr-code che rimandano alla pagina di accesso al portale Check, software di semplificazione, automazione e informatizzazione delle attività di gestione dei cantieri edili, frutto dell’attuazione del “Patto della Legalità” stipulato dai vari enti del settore delle costruzioni della provincia di Brescia con il Comune di Brescia. Indirizzati alle modalità corrette per ottenere un account e scaricare un manuale d’uso del software, i corsisti possono familiarizzare con la piattaforma, rendersi conto delle potenzialità e incentivarne l’utilizzo nell’impresa in cui lavorano.
L’utilizzo di Check viene inoltre spiegato nei corsi di formazione alla sicurezza, proprio perché in futuro sarà essenziale l’uso di piattaforme digitali per poter monitorare in tempo reale le attività di cantiere. Il software viene spiegato nel dettaglio durante i
momenti di formazione a cui partecipano le figure dirigenziali (che hanno maggior potere di scelta all’interno delle aziende) e in quelli rivolti agli apprendisti (i quali essendo giovani votati alla digitalizzazione, risultano maggiormente propensi a coglierne le potenzialità), ma in via prettamente informativa anche in tutti gli altri corsi. All’interno dei capannoni, i corsisti possono, inoltre, trovare un Qr-code su ogni macchina e attrezzatura a loro disposizione: scannerizzandolo, si accede al libretto di uso e manutenzione in formato digitale e ad altri eventuali documenti. Questo consente all’Ente sistema edilizia Brescia di fungere da esempio alle imprese riguardo alla programmazione delle attività manutentive delle macchine, oltre che alla regolarità e legalità delle attrezzature a disposizione.
AUTOMAZIONE
E INFORMATIZZAZIONE
DELLE ATTIVITÀ DI GESTIONE
DEI CANTIERI EDILI, FRUTTO DELL’ATTUAZIONE DEL “PATTO DELLA LEGALITÀ”
STIPULATO CON
IL COMUNE DI BRESCIA
PROMUOVERE LA SICUREZZA TRA I LAVORATORI
Eseb, attraverso la formazione fornisce ad apprendisti, operai, impiegati amministrativi, tecnici, quadri e ad ogni altra figura inserita nella filiera, gli strumenti e le conoscenze necessarie a operare per la tutela della salute e per la sicurezza
L’Ente sistema edilizia Brescia si impegna attivamente per sensibilizzare le imprese e gli oper atori del comparto del costruito al rispetto delle normative riguardanti la salute e la sicurezza sul lavoro. Attraverso momenti di formazione e di approfondimento dedicati, si assicura di fornire, ad apprendisti, operai, impiegati amministrativi, tecnici, quadri e ad ogni altra figura inserita nella filiera del settore, gli strumenti e le conoscenze necessarie a operare a tutela del lavoratore. Un occhio di riguardo è indirizzato verso la formazione dei futuri addetti del comparto, ai quali vengono proposti corsi di primo ingresso in cantiere per approcciarsi fin da subito ad un impiego in edilizia in piena sicurezza. Oltre a corsi di aggiornamento e seminari tecnici, la Scuola edile definisce nel suo insieme le procedure da seguire e coordina le attività riguardanti salute e sicurezza, con un’attenzione specifica alla persona e al contesto in cui opera. Per garantire l’incolumità del lavoratore, l’ente promuove idonee iniziative di prevenzione, lo studio di problemi generali e specifici per evitare infortuni, l’asseverazione di un’efficace attuazione di Sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro, il sostegno alle imprese e ai lavoratori in materia di sorveglianza sanitaria e offre consulenza tecnica e assistenza, dentro e fuori dal cantiere, per favorire la corretta attuazione delle norme di sicurezza, Eseb mette inoltre gratuitamente a disposizione delle imprese iscritte alla Cassa edile il supporto dei “Tecnici per la sicurezza” dell’ente. A favore della sensibilizzazione al rispetto delle misure di sicurezza Eseb ha pubblicato e promosso anche una serie di pubblicazioni. Manuali, libretti, guide pratiche e documentazioni di cantiere possono, infatti, rivelarsi preziosi alleati nella diffusione di un’approfondita cultura
della sicurezza, che consenta agli operatori di lavorare limitando, e auspicabilmente annullando, i rischi delle attività di cantiere.
IL RUOLO DEGLI RLST
I Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale (Rlst) rappresentano direttamente i lavoratori nei confronti dell'impresa in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Vengono costituiti nel 1997 con un accordo tra le organizzazioni del Collegio dei Costruttori edili della provincia di Brescia e le associazioni sindacali dei lavoratori edili Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, tra i primi in Italia a creare un ufficio che risponda a quanto richiesto dalla normativa (D.lgs. 626/94).
L’ufficio dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali dell’edilizia di Brescia trova sede negli spazi dell’Ente sistema edilizia Brescia e s’impegna a promuovere migliori condizioni di sicurezza in tutti gli
I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA
SICUREZZA TERRITORIALE (RLST) VENGONO COSTITUITI NEL 1997
CON UN ACCORDO TRA IL COLLEGIO DEI COSTRUTTORI EDILI
E LE ASSOCIAZIONI SINDACALI
ambienti di lavoro del settore edile. La sua competenza territoriale si estende a tutti i Comuni della provincia di Brescia.
Il Rlst si interfaccia con i lavoratori riguardo a problematiche relative a salute e sicurezza, si relaziona con il datore di lavoro e le altre figure della sicurezza del cantiere (Coordinatore, Rspp, Preposto, Medico del lavoro). In caso di difficoltà i lavoratori possono chiamare direttamente il proprio Rlst per un parere e un rapido confronto.
L’attività dei Rlst è dedicata alle aziende che al proprio interno non hanno la figura di un Rls (Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza) nominato dai lavoratori. Per usufruire della attività dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali è necessario effettuare una lettera di nomina, sottoscritta dagli stessi lavoratori, in cui si specifica che è richiesta la presenza del Rlst.
I Rlst sono al servizio di tutte le aziende o unità produttive del comparto edile del territorio di Brescia e provincia nelle quali non
sia stato eletto o designato il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza aziendale. In presenza di quest’ultimo svolge comunque un prezioso ruolo di interfaccia e supporto. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza svolge diversi compiti: accede ai luoghi di lavoro in cui si svolgono le opere edili; è consultato preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazione dei rischi, all’individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nella azienda o unità produttiva. Offre anche assistenza in merito all’organizzazione della formazione e viene interpellato per la designazione del medico competente e del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione, all’attività di prevenzione incendi, al primo soccorso e all’evacuazione dei luoghi di lavoro. Riceve le informazioni provenienti dai servizi di
vigilanza e la documentazione aziendale inerente alla valutazione dei rischi e le misure di prevenzione relative, nonché quelle inerenti alle sostanze e ai preparati pericolosi, alle macchine, agli impianti, alla organizzazione e agli ambienti di lavoro, agli infortuni e alle malattie professionali. Promuove inoltre l’elaborazione, l’individuazione e l’attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute e l’integrità fisica dei lavoratori; formula osservazioni in occasione di visite e verifiche effettuate dalle autorità competenti, dalle quali è, di norma, sentito e fa proposte in merito alla attività di prevenzione. Compete sempre al Rlst il compito di avvertire il responsabile dell’azienda dei rischi individuati nel corso della sua attività e può fare ricorso alle autorità competenti qualora ritenga che le misure di prevenzione e protezione dai rischi adottate dal datore di
ESEB EROGA CORSI
FORMATIVI IN MATERIA DI SICUREZZA, INDIRIZZATI
A DIVERSE FIGURE
PROFESSIONALI DEL SETTORE EDILE
lavoro o dai dirigenti e i mezzi impiegati per attuarle non siano idonei a garantire la sicurezza e la salute durante il lavoro.
I CORSI PER LA SICUREZZA
L’ente eroga corsi formativi in materia di sicurezza, indirizzati a diverse figure professionali del settore edile. Tra questi quello di addetto al primo soccorso, che consente di conoscere elementi utili per intervenire velocemente quando si verifica un incidente sul luogo di lavoro. Il corso, indispensabile in ogni azienda per la formazione degli addetti alla squadra di primo soccorso, permette di apprendere le corrette tecniche di primo soccorso, per sapere cosa fare o cosa non fare nei riguardi di un infortunato. I contenuti, definiti dalla normativa, riguardano nello specifico la capacità di allertare il sistema di soccorso; riconoscere un’emergenza sanitaria; attuare gli interventi di primo soccorso; conoscere i rischi specifici dell’attività svolta; acquisire nozioni generali sui traumi in ambiente di lavoro e sulle patologie specifiche; apprendere come intervenire in caso di necessità operativa.
Eseb organizza anche corsi di addetto antincendio (rischio basso e medio) per trasmettere conoscenze tecnico-pratiche e organizzativo-procedurali per la prevenzione
incendi, la lotta antincendio e la gestione delle emergenze. La frequenza aiuta i corsisti a sviluppare anche la capacità di assumere decisioni rapide e razionali in situazioni d’emergenza.
Il corso per preposti di cantiere, rivolto a quei lavoratori che sovrintendono l’attività lavorativa e garantiscono l’attuazione delle direttive ricevute, è invece finalizzato a fornire ai partecipanti gli strumenti professionali necessari per lo svolgimento dei compiti che sono stati loro affidati nel loro ruolo di preposto nei cantieri edili in relazione all’attività di supervisione, coordinamento e organizzazione delle attività di cantiere. L’ente propone anche un corso apposito per impiegati a rischio basso dedicato al personale d’ufficio delle imprese edili e momenti di formazione per dirigenti di cantiere, una figura che, in ragione delle
competenze professionali e dei poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico a loro conferito, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa e vigilando su di essa. I contenuti di quest’ultimo corso sono suddivisi in quattro moduli distinti: giuridico-normativo, gestione e organizzazione della sicurezza, individuazione e valutazione dei rischi e comunicazione, formazione e consultazione dei lavoratori.
Per tutti i futuri operatori edili Eseb prevede invece una formazione di 16 ore per il primo ingresso in cantiere, finalizzata a fornire tutte le conoscenze preliminari necessarie per svolgere in modo professionalmente produttivo e corretto (e di conseguenza sicuro) le mansioni che normalmente vengono assegnate a un nuovo entrato e che costituiscono l’abc del mestiere. È dunque il
corso base che consente un primo contatto con il mondo dell’edilizia a tutti i lavoratori che devono iniziare attività di cantiere. Nelle aree di esercitazione, per rendere la formazione il più chiaro ed efficacie possibile, l’ente ha predisposto aree tematiche accompagnate da un percorso di cartellonistica: sopra di esse, sono stati posizionati uno o più cartelli che sintetizzano le informazioni principali dei vari argomenti. Le parole chiave più importanti sono state tradotte in diverse lingue, per poter essere comprese immediatamente anche dai corsisti di lingua madre diversa dall’italiano. Inoltre, sono stati posizionati Qr-code con rimando ai “Quaderni tecnici dell’Inail”, che illustrano i comportamenti corretti da seguire nelle attività di base di cantiere.
Eseb si occupa anche della formazione di lavoratori e preposti addetti all’installazione e rimozione della segnaletica di cartelli stradali in presenza di traffico, di datori di lavoro che esercitano il ruolo di Rspp (Responsabile del servizio prevenzione e protezione) per la propria impresa e di dipendenti e datori di lavoro di impresa edile che “eseguono lavori in ambienti confinati o sospetti di inquinamento”.
In quest’ultimo caso la formazione è finalizzata a garantire la riconoscibilità di un ambiente confinato o sospetto di inquinamento e ad illustrare ai partecipanti le principali “buone prassi” da eseguire per l’eliminazione e la riduzione dei rischi. Il corso è strutturato in una parte teorica e in una parte pratica.
PER TUTTI I FUTURI OPERATORI EDILI ESEB PREVEDE UNA FORMAZIONE DI 16 ORE PER IL PRIMO
ORGANIZZAZIONI SINDACALI
FARE SISTEMA E PREVENZIONE PER TUTELARE
I LAVORATORI
L’Ente sistema edilizia Brescia, contando sul supporto del sistema delle costruzioni bresciano, organizza incontri di sensibilizzazione sul tema della sicurezza, in sinergia con le rappresentanze sindacali del comparto edile (Feneal-Uil, FilcaCisl e Fillea-Cgil), che coinvolgono altri attori del territorio impegnati per promuovere la sicurezza sul lavoro, le misure anti-infortunio e prevenire le morti bianche.
Il comparto unisce le forze per promuovere la Cultura della sicurezza, obiettivo che impegna in egual modo nel compito di informare, formare e addestrare a misure preventive che possano tutelare gli addetti ai lavoratori. Fornendo buone pratiche di “condotta responsabile in cantiere” l’ente fa rete per promuovere, su questi tre fronti, la sicurezza, continuando a investire per tutelare dai rischi gli operatori del settore.
L’ADOZIONE DEL MOG
Il sistema Ance Brescia è stato capofila di un progetto regionale condiviso con Inail che introduce nelle imprese un modello di organizzazione e gestione per la sicurezza. L’iniziativa, che ha visto protagonista l’Associazione costruttori edili di Brescia, unitamente agli enti bilaterali Eseb e Cape con le parti sociali dell’edilizia, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil e l’Inail regionale , punta sul rafforzamento di sistemi di gestione che aumentino i livelli di sicurezza nei cantieri. Il progetto è finalizzato infatti a dotare le aziende del comparto di un Modello di organizzazione e gestione (Mog) per la sicurezza e favorisce l’asseverazione dei Sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro (Sgsl). Il Modello, elaborato da Inail e pariteticità edile, è personalizzabile dalle singole imprese, con la consulenza dei tecnici dei due enti firmatari dell’accordo, e garantisce un’ottimizzazione dei processi e una semplificazione nell’archiviazione di documenti, incoraggia un significativo miglioramento delle condizioni di sicurezza e consente l’abbandono di voluminosi manuali generici, i cui contenuti non sono concretamente applicabili alla realtà delle aziende del settore delle costruzioni. Il progetto
fornisce un’opportunità di formazione gratuita, un investimento nella sicurezza aziendale, con possibilità di riscontro nella decontribuzione del premio Inail Ot24. Per le medie imprese che raggiungono il punteggio necessario, lo sconto Inail Ot24 può ricoprire interamente il costo di partecipazione del personale e permettere all’impresa edile di risparmiare risorse economiche mentre forma i propri dipendenti. Il progetto coinvolge tutte le tipologie aziendali perché il supporto degli organismi paritetici permette anche alle più piccole di avvicinarsi a sistemi altrimenti troppo complessi per le loro strutture aziendali. L’adozione del Mog rappresenta un impegno reale e innovativo per migliorare la qualità organizzativa e i livelli di sicurezza in cantiere. Un obiettivo da raggiungere anche grazie al digitale, con il supporto software per la gestione dei modelli realizzati e l’integrazione con Check per monitorare i cantieri nei quali applicare le procedure. Si tratta di un progetto unico a livello nazionale che accompagna le aziende partecipanti sino all’asseverazione dei sistemi di gestione così realizzati. All’iniziativa si sono accompagnati momenti di formazione per datori di lavoro e responsabili di procedura e di lezione per i preposti e i lavoratori, suddivise queste ultime tra impresa e cantiere, consentono alle aziende bresciane di fare proprie procedure di sicurezza per l’implementazione di un Mog efficace.
UNA NUOVA IMMAGINE DEL SETTORE
L’edilizia bresciana offre molte opportunità, ma si deve abbandonare la vecchia immagine del manovale dotato solo di forza e buona volontà. Il settore è profondamente cambiato e l’innovazione è pane quotidiano. Servono giovani preparati e la Scuola edile bresciana è l’ambiente ideale dove possono formarsi. Con i percorsi Asl (alternanza scuola/lavoro, oggi denominati Pcto, percorsi per le competenze trasversali e per
l'orientamento) organizzati da Eseb, che si assicura un regolare e positivo svolgimento della formazione in azienda, l’inserimento degli studenti nel mondo del lavoro è sostenuto da valide esperienze di apprendimento sul campo, svolte in continuità con i programmi didattici. Famiglie e ragazzi dovrebbero visitare la Scuola edile bresciana per toccare con mano una realtà all’avanguardia a livello nazionale e scoprire un settore caratterizzato da innovazione e possibilità di inserimento lavorativo.
Un’esortazione portata avanti da tutto il sistema del costruito locale, insieme con i sindacati di categoria, che pone l’accento sulle opportunità offerte dal settore edile, in particolare a Brescia. “In questa fase sociale ed economica – commentano le rappresentanze sindacali dei lavoratori – caratterizzata da una grande e diffusa difficoltà occupazionale, soprattutto per i giovani, l’opinione pubblica, le famiglie, i ragazzi, debbono poter conoscere una realtà come la Scuola edile e il settore edile, che offre molte occasioni di lavoro qualificato”. Eseb lavora affinché si possa far comprendere alle giovani generazioni e ai loro genitori che intraprendere un percorso di studi nel campo del costruito rappresenta un investimento per il futuro, con competenze e professionalità elevate e molto richieste. Un passaggio culturale che permetterebbe la diffusione di una visione corretta e aggiornata della professione di operatore edile.
Cresce infatti il numero di imprese che scommette su ragazzi e ragazze adeguatamente preparati. L’edilizia cresce e si rinnova e tutta la filiera della casa made in Brescia offre opportunità occupazionali sicure e ben retribuite ai giovani diplomati alla Scuola edile bresciana. Le imprese del territorio stanno cercando ragazzi preparati da accompagnare in un percorso di crescita professionale all’interno della propria azienda. Diverse realtà del comparto del costruito sono intenzionate a potenziare il proprio organico, preparandosi a rispondere all’incremento di richieste per interventi edili di rigenerazione urbana, stimolati anche dalle agevolazioni fiscali per la Casa.
ALLARME MANODOPERA
Il comparto delle costruzioni registra numeri positivi con una spinta alla crescita dell'economia nazionale e ai consumi. Resta però l'urgenza di trovare figure da inserire nelle imprese edili per far fronte alla mole di richieste per interventi di riqualificazione, favoriti dalle agevolazioni fiscali per la Casa. In edilizia mancano infatti operai per rispondere alle esigenze del mercato. "Serve puntare alla professionalizzazione delle maestranze e al ricambio generazionale, incentivando i giovani a entrare nel settore. Questo in un'ottica premiale per le imprese virtuose e regolari" sollecitano i sindacati di categoria. Il settore dell’edilizia ha reagito con vitalità subito dopo i primi colpi della pandemia, registrando una ripresa graduale ma sostenuta, fino al vero boom del 2021. Un impulso determinate è arrivato dagli incentivi del Governo, come il Superbonus 110%, ma anche dalle risorse derivanti dal Pnrr. Oggi in crescita il comparto soffre però le pesanti ripercussioni che la scarsità dei materiali e l’aumento dei prezzi,
insieme all’incertezza relativa al conflitto tra Russia e Ucraina, stanno avendo sulle imprese. Questi fattori hanno aggiunto ulteriori elementi di criticità alla situazione postemergenziale legata alla pandemia Covid-19, prolungando lo stato di stress che ha caratterizzato tutta la filiera e causando pesanti contraccolpi sulle attività produttive. Per delineare l’industria delle costruzioni che serve al Paese, i sindacati sollecitano misure tese ad allontanare la minaccia di freno repentino dei cantieri, che porterebbe a dover gestire la sospensione di lavoratori e maestranze in una fase in cui l'edilizia sarà chiave di volta nel rilancio dell'economia italiana.
PARTI SOCIALI UNITE
La crescita del settore passa necessariamente attraverso la qualificazione delle imprese. Per questo si chiedono interventi mirati a defiscalizzare e decontribuire le ore destinate alla formazione e alla sicurezza, così da tutelare e premiare le imprese virtuose, evitando
fenomeni di dumping contrattuale. La crescita del settore, infatti, sottolineano le parti sociali, può essere raggiunta solo attraverso un lavoro comune tra pubblica amministrazione, imprese, sindacati, enti bilaterali. Un percorso di qualità che deve essere portato avanti puntando sempre più sugli investimenti in sicurezza e formazione e proseguendo nell’azione di messa in sicurezza del patrimonio infrastrutturale e di quello edilizio abitativo.
ORGANIZZAZIONI SINDACALI
CAMPUS EDILIZIA FUTURO E RIGENERAZIONE
178
STRATEGIE E AZIONI PER LA CITTÀ DEL FUTURO
Un approccio collaborativo tra realtà pubblico-private per dare vita a progetti di rigenerazione urbana
188
I PARTNER DEL PROGETTO
La parola ai protagonisti dell’iniziativa. Un mix di esperienze, competenze e obiettivi per pianificare percorsi di sviluppo sostenibile
196
UN TERRITORIO PROIETTATO AL 2050
Dall’analisi dello stato di fatto alle proposte per lo sviluppo socio-economico della provincia e il miglioramento della qualità della vita
202
UN NUOVO MODELLO PER UNA CITTÀ CHE CAMBIA
Partecipazione e corresponsabilità per rigenerare Brescia
204
RISULTATI E PROSPETTIVE
I traguardi raggiunti nel primo quinquennio e futuri scenari di sviluppo
L’obiettivo di Campus Edilizia
è lavorare insieme al fine di rendere strutturale l’impegno sul fronte della riqualificazione edile e urbana in chiave sostenibile
Innovativo strumento al servizio della filiera bresciana delle costruzioni, il progetto Campus Edilizia Brescia nasce per migliorare l’immagine del comparto e sviluppa moderni programmi di rigenerazione urbana con l’obiettivo di attrarre investitori nazionali e internazionali sul territorio.
L’iniziativa crea una performante sinergia tra gli attori pubblico-privati aderenti al progetto, elaborando strategie per la valorizzazione dei prodotti edilizi, la crescita socioeconomica della provincia bresciana e la diffusione di buone pratiche, nel rispetto delle norme che regolano il settore delle costruzioni.
MODELLO PER LA CRESCITA COLLETTIVA DEI TERRITORI
Campus Edilizia Brescia nasce in seno al sistema Ance Brescia ed è sintesi di sinergie applicate per dare le migliori risposte a esigenze attuali. Un esempio di cooperazione che può essere emulato anche in altre province italiane per consolidare percorsi di rigenerazione urbana che partano da scelte pianificate insieme, con la partecipazione attiva delle realtà pubbliche e private che muovono la filiera delle costruzioni.
STRATEGIE E AZIONIPER LA CITTÀ DEL FUTURO
Campus Edilizia Brescia nasce dall'iniziativa co-partecipata di realtà pubbliche e private orientate a sviluppare moderni programmi di riqualificazione di città e provincia, attraendo investitori nazionali e internazionali sul territorio
Ideato dal sistema Ance Brescia, il progetto coinvolge gli attori della filiera delle costruzioni per discutere dei sistemi urbani, del loro futuro e di percorsi virtuosi per città e provincia.
Campus Edilizia Brescia rivolge particolare attenzione allo sviluppo sostenibile dei territori, all'innovazione e all’occupazione, stimolando un approccio sinergico e collaborativo tra i partner dell’iniziativa, per costituire un cammino di coresponsabilità utile a supportare la crescita collettiva del territorio bresciano, con un’attenzione specifica alla riqualificazione edilizia e urbana del tessuto abitativo e delle strutture pubbliche.
Alla base del progetto risiede la volontà di modificare la percezione del settore dell’edilizia e migliorarne l’immagine attraverso azioni territoriali mirate, che creino nell’opinione pubblica una positiva corrente di pensiero nei confronti del comparto delle costruzioni.
Valore aggiunto dell’iniziativa è la ricerca scientifica, punto di partenza per momenti di approfondimento e confronto volti a concretizzare una visione ampia e indirizzata al futuro.
CORE PURPOSE DELL’INIZIATIVA
Campus Edilizia Brescia contribuisce concretamente allo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio bresciano attraverso un approccio coeso all'interno della filiera edile per generare percorsi virtuosi e condivisi, favorendo lo sviluppo del settore nel segno di innovazione, sostenibilità e crescita culturale e divulgando la cultura della legalità, la concorrenza leale, la trasparenza amministrativa e la pianificazione di lungo periodo.
RIGENERARE L’IMMAGINE DELLA FILIERA E STIMOLARE INVESTIMENTI
Il settore delle costruzioni nel mondo sta vivendo una continua espansione e alti investimenti ne spingono la ricerca e lo sviluppo, soprattutto in termini di digitalizzazione e di sostenibilità ambientale. In Italia il comparto ha vissuto una decina d’anni di profonda crisi economica che ne ha condizionato l’immagine, causando una grave carenza di investimenti e di visione. Questo quadro ha frenato l’evoluzione del settore nel nostro Paese che, solo a partire dal 2018, ha iniziato un percorso di rinascita, rallentato durante il 2020 dall’esplosione della pandemia da Sars-Cov-2.
La volontà di migliorare la percezione esterna del settore, penalizzato anche da situazioni contingenti e per lo più esterne allo stesso, gravato anche da un decennio di profonda
crisi internazionale, ha spinto nel 2017 le realtà del sistema edile locale bresciano a promuovere il progetto Campus Edilizia Brescia per rigenerare l’immagine della filiera delle costruzioni e attrarre investitori nazionali e internazionali.
IL PROGETTO SI DECLINA ALL’INSEGNA
DEI CONCETTI «COSTRUIRE ABITARE VIVERE»
COSTRUIRE. Responsabilmente e in maniera sostenibile, con un'attenzione specifica alla sicurezza sul lavoro
ABITARE. Case realizzate adottando soluzioni utili al comfort abitativo con servizi per una città a misura d'uomo
VIVERE. Con attenzione alla Qualità del costruito, del territorio e della dimensione sociale
L’EDILIZIA AL CENTRO DEL SISTEMA ECONOMICO
Quello delle costruzioni è un settore fondamentale per la ripresa del ciclo economico nazionale e rappresenta uno dei pochi comparti industriali non delocalizzabili e a forte impatto produttivo sul territorio in cui si realizzano le opere. Il comparto edile si caratterizza per una lunga e complessa filiera con una bassa incidenza di importazioni nel processo produttivo. Il settore delle costruzioni acquista, infatti, beni e servizi dall’88% dei settori economici (31 settori economici su 36 sono forniti dalle costruzioni) e solo il 4,2% degli acquisti è importato, mentre il 95,8% è di produzione interna. Inoltre, recenti studi economici rivelano che una spesa aggiuntiva nel settore delle costruzioni genera sul sistema economico un effetto volano pari al 351% . In merito alle ricadute occupazionali, è stato calcolato che una produzione aggiuntiva di un milione di euro in costruzioni, produce un incremento di 15,5 unità di lavoro nette, di cui 9,9 direttamente nel settore delle costruzioni (pari ad una percentuale del 64%) e 5,6 nei comparti collegati (elaborazione Ance su dati Istat).
UN VOLANO PER LA RIPARTENZA ATTRAVERSO UNA FILIERA COLLABORATIVA
Campus Edilizia Brescia si propone, oltre che come utile modello per pianificare le città del futuro, quale interlocutore unitario delle realtà del settore del costruito a livello locale e degli attori che si relazionano con esso. Il forte contributo dell’iniziativa è quello di creare una filiera collaborativa, che coinvolge in prima persona il mondo delle costruzioni, insieme a quelli della progettazione e
dell’ampio indotto, all’opinione pubblica, ai committenti e alle istituzioni.
Il progetto favorisce la cooperazione, consentendo alle realtà del Campus di mettere in pratica quotidianamente i ragionamenti costruiti insieme, che toccano temi quali: innovazione, digitalizzazione, riqualificazione dell’esistente, rigenerazione urbana, sostenibilità, economia circolare e materiali green, sicurezza sul posto di lavoro, efficienza energetica e antisismica, formazione e legalità.
A partecipare al tavolo operativo: Ance Brescia, Cassa edile Brescia, Ente sistema edilizia Brescia, Ordine degli Ingegneri, Ordine degli Architetti, Collegio Geometri, Comune di Brescia, Provincia di Brescia, Università degli Studi di Brescia, Confindustria Brescia, A2A e Redo Sgr. L’iniziativa gode inoltre del patrocinio della Camera di Commercio di Brescia.
IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI ACQUISTA, INFATTI, BENI E SERVIZI
DALL’88% DEI SETTORI ECONOMICI E SOLO IL 4,2% DEGLI ACQUISTI È IMPORTATO, MENTRE IL 95,8% È DI PRODUZIONE INTERNA
FAVORIRE LA QUALITÀ DEL COSTRUITO ATTRAVERSO LA FORMAZIONE
I principali obiettivi del Campus vertono a migliorare e ampliare le conoscenze e competenze tecniche e tecnologiche di imprese, professionisti, addetti del settore, attraverso le varie iniziative proposte dal progetto; effettuare una azione di tutela del consumatore grazie a una corretta informazione di prodotto e avvertenza sulle responsabilità che la legge attribuisce al committente in materia di lavori edili; migliorare la concorrenza leale di settore con azioni di diffusione di buone pratiche e conoscenza delle norme che regolano il mondo delle costruzioni.
Risultati ottenuti attraverso l’intensa azione dei Seminari del Campus: incontri formativi utili a formare i nuovi operatori specializzati nell’edilizia 4.0, aggiornare gli addetti già esperti, le imprese e i loro responsabili e informare la collettività, oltre che i professionisti attivi nella filiera Casa, rispetto agli aspetti che caratterizzano positivamente il mondo dell’edilizia e degli affini.
UNO SVILUPPO RESPONSABILE DI BRESCIA E PROVINCIA
Ance Brescia ha sintetizzato in tre punti chiave i passi che possono delineare cambiamenti significativi a favore del mercato italiano, ma solo se discussi e pianificati in modo sinergico e corresponsabile da enti, associazioni e istituzioni.
1. POTENZIARE IL FUTURO, FAVORIRE IL CAMBIAMENTO, RILANCIANDO
GLI INVESTIMENTI
Il lavoro che il tavolo tecnico svolge è improntato a: individuare le vocazioni socialieconomiche-ambientali dei diversi ambiti territoriali che caratterizzano la provincia; realizzare una Swot Analysis concreta per ogni ambito territoriale che individui i punti di forza e di debolezza, le opportunità e le minacce; individuare i nodi strategici dello sviluppo; portare avanti un’analisi rispetto ai nodi individuati di quello che è già in atto, di quello che è fermo, di quello che non c’è; esaminare le potenzialità delle risorse disponibili, su vari piani, pubblici e privati; suggerire un percorso operativo di sintesi per i decisori pubblici e privati.
I principali obiettivi del Campus vertono a migliorare e ampliare le conoscenze e competenze tecniche e tecnologiche di imprese, professionisti, addetti del settore, attraverso le varie iniziative proposte dal progetto
L’INVITO DEI COSTRUTTORI A FARE SQUADRA
In edilizia il rapporto di collaborazione tra soggetti pubblici e privati si pone quale base per lo sviluppo infrastrutturale e per l’evoluzione delle città in ottica smart e sostenibile, con una visione di medio-lungo termine. Su questa linea si muovono gli obiettivi di Campus Edilizia Brescia e le realtà aderenti al progetto stanno ponendo sul tavolo piani d’azione concordati e concretamente applicabili. Se per il futuro del territorio e la crescita dello stesso accordi e forme contrattualizzate di PPP diventano uno strumento di cooperazione e un incontro tra interessi che potenzia le capacità strategiche degli investimenti per garantire una qualità progettuale al servizio della collettività, la sinergia che si può creare tra pubblico e privato deve potersi ampliare per favorire una collaborazione al servizio sia dei cittadini sia delle imprese. È guardando al futuro con un approccio più aperto e collaborativo che le città potranno davvero abbracciare il cambiamento, una trasformazione e una crescita a vantaggio della società, del tessuto economico e del territorio, per il bene delle future generazioni. Ascoltare e dare spazio all’edilizia, soprattutto in questa fase di fermento, per rafforzare i piani di riqualificazione, gli interventi infrastrutturali e la qualità di vita nelle nostre province, deve diventare il leitmotiv dei prossimi anni.
UNA NUOVA VESTE OPERATIVA
Creare una nuova città, con una nuova vitalità urbana, e soprattutto una città attrattiva, ove sia bello abitare. È sulla forza di questa visione che i partner del progetto intendono dare una nuova veste operativa a Campus Edilizia Brescia come attore al servizio del territorio, e con esso creare un progetto di futuro per città e provincia, insieme a tutte le realtà istituzionali, associative e professionali che lo compongono. Alla fase di ascolto e di confronto con la città e il territorio, con tutti gli stakeholder coinvolti, sui temi della rigenerazione urbana, dell’economia e della cultura, si affianca la volontà di dotare Campus di una Fondazione ad hoc, che sia il “braccio operativo” dell’organismo che riunisce i rappresentati della filiera edile del territorio.
RIGENERAZIONE URBANA E TUTELA AMBIENTALE
Campus propone un innovativo modello di intervento nel campo della rigenerazione urbana partendo dalle aree critiche delle città, applicando un percorso di partenariato pubblico e privato diffuso, in grado di attivare la partecipazione e integrare diversi livelli di intervento e di risorse finanziarie. La crescita degli squilibri tra parti di città e l’allargarsi delle differenze sociali in ambito urbano, il contesto del cambiamento climatico che pone la questione della crescita sostenibile e il processo di digitalizzazione dell’economia, sono i principali driver di un nuovo ciclo di sviluppo urbano. il tema su cui riflettere è un piano ampio di riqualificazione urbana e territoriale integrato sul piano socialeenergetico-digitale-edilizio, che possiamo chiamare “piano di rinascimento urbano”, costituito da diversi aspetti: interventi minuti da ‘iscrivere’ al progetto, interventi esistenti di riqualificazione pubblica portati a sistema, progetti di riqualificazione e valorizzazione immobiliare e interventi di “coesione sociale”, portati a sistema. Il tutto sostenuto da una visione organica e da risorse varie e integrate.
3. SCUOLE RIQUALIFICATE E SOSTENIBILI
Una puntuale riflessione ha riguardato le scuole della provincia, ipotizzando e concretizzando progetti di rigenerazione urbana, a partire dai quartieri del quadrante sud-ovest della città capoluogo. L’idea è di procedere a una riqualificazione energetica di tutte le scuole superiori della provincia riducendone significativamente il rischio sismico e riprogettandole con modalità Nzeb (Nearly Zero Energy Building, intendendo un edificio il cui consumo energetico è quasi pari a zero), sfruttando le opportunità offerte oggi dai diversi fondi disponibili.
I PARTNER DEL PROGE
Campus Edilizia Brescia unisce le esperienze e le competenze di realtà che hanno a cuore la rigenerazione di città e provincia. Una rete di professionalità che rappresentano la filiera edile bresciana unita per proporre nuovi modelli urbani
ANCE BRESCIA
Le e sperienze del Campus Edilizia Brescia e di Brescia Next, ancor prima dei risultati in termini di ricerca, formazione e informazione, dimostrano che questo è il momento della partecipazione e della corresponsabilità. Protagonisti di realtà e organizzazioni diverse, istituzioni, mondo accademico, professionisti, stanno dimostrando concretamente che lavorare insieme non solo si deve ma si può! Da tale premessa emerge la proposta di creare un tavolo di lavoro tra associazioni, istituzioni ed enti, pubblici e privati, per realizzare un’analisi strategica del territorio, individuare ambiti di investimento, determinare e valorizzare le risorse disponibili, produrre una visione condivisa del
GETTO
futuro del territorio di Brescia in un nuovo clima di corresponsabilità fattiva per uno sviluppo integrato e sostenibile.
CAPE
Sviluppare un ambiente partecipe e collaborativo, che s’impegna a far fronte alle esigenze dei numerosi attori del sistema edile per dare voce a uno dei settori portanti dell’economia italiana e locale, è la chiave per promuovere un costruito di qualità. Mettere al centro delle chiare e fattive azioni di sviluppo territoriale promosse dal Campus Edilizia Brescia i valori dell’impresa e del lavoro contribuisce in maniera efficace a tracciare piani di crescita corretti e condivisi, risultanti dall’apporto trasparente delle volontà di tutte le parti in causa. Determinando nodi strategici e percorsi operativi utili a disegnare significativi cambiamenti al mercato e al territorio, il progetto dà una forte spinta agli investimenti sul mattone, fondamentali per tutelare lavoro e occupazione.
ESEB
Ricerca, sicurezza e formazione sono tre dei principali tasselli che compongono gli articolati progetti nati in seno a Campus Edilizia Brescia. L’iniziativa studia politiche e azioni a vantaggio della provincia e a beneficio dei suoi abitanti partendo dall’analisi del contesto locale e dall’elaborazione ragionata di dati reali. L’approccio di tipo collaborativo tra le diverse figure che animano il comparto delle costruzioni consente di pianificare strategie condivise, con l’obiettivo di dare respiro a opere volte alla rigenerazione urbana e alla riqualificazione immobiliare e di fornire una risposta alle esigenze espresse dal settore edile. Cuore pulsante di tali azioni è l’avvio di tavoli di confronto e l’organizzazione di momenti di approfondimento e formazione rivolti ai soggetti del comparto edile e della più ampia filiera casa.
ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI BRESCIA
La crescita e lo sviluppo economico devono sempre più confrontarsi con le politiche di sostenibilità. La visione di una comunità passa necessariamente per il suo costruito, in cui ciascun cittadino lavora, riposa e trascorre il suo
tempo libero. Proprio per questo, l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Brescia ha ritenuto determinante costruire una sinergia con gli attori della filiera, sfociata nella collaborazione di Campus Edilizia Brescia, favorendo la valorizzazione e la rigenerazione degli spazi in cui vivono le persone. La condivisione di un progetto in un’ottica sostenibile è già di per sé un grande successo e il coinvolgimento attivo degli operatori che contribuiscono alla nostra quotidianità è innovare per il miglioramento della vita delle persone!
ORDINE DEGLI ARCHITETTI, PIANIFICATORI, PAESAGGISTI E CONSERVATORI DI BRESCIA
Campus Edilizia Brescia raggruppa tutti i principali operatori e istituzioni che gravitano intorno al mondo dell’abitare e del territorio antropizzato. Confrontarsi e cooperare su temi centrali dell’edilizia e dell’urbanistica, ognuno con le proprie specifiche competenze e sensibilità, consente di tracciare percorsi condivisi, affrontati e sviluppati in modo organico e, per questo, portatori di maggiore qualità ed efficienza. Poter assistere ed essere parte attiva della crescita che questa
realtà sta avendo nel panorama bresciano e lombardo, promuovere lo sviluppo sociale ed economico attraverso l’affermazione dell’architettura di qualità e il rispetto del territorio, rientra a pieno titolo nei valori che il nostro Ordine vuole trasmettere e incentivare.
COLLEGIO GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI DELLA PROVINCIA DI BRESCIA
Coordinare la divulgazione per l’aggiornamento delle innovazioni, diffondere la cultura della sicurezza, contrastare la sleale concorrenza e l’illegalità, promuovere tutti i soggetti della filiera dell’edilizia creando un confronto aperto e sincero tra tutti i portatori di interesse sono sempre state le principali linee d’azione del Collegio Geometri; solo facendo squadra si possono ottenere risultati favorevoli per tutti ed affrontare le sfide della moderna edilizia contrastando la cattiva burocrazia che indebolisce le iniziative per il miglioramento del costruito con l’implementazione di tutte le novità che consentono di accrescere il risparmio energetico. La scelta del Collegio di impegnarsi investendo nel Campus Edilizia Brescia è quindi imprescindibile per consolidare i momenti di dialogo e rendere efficaci le iniziative condivise.
COMUNE DI BRESCIA
Rigenerare le aree urbane, con un’attenzione particolare alla capacità di adattamento della città ai cambiamenti climatici, è una sfida che va affrontata mettendo a sistema le energie dei diversi attori che operano a vario titolo sul territorio. In un’epoca in cui le città e i territori si devono attrezzare per migliorare sempre più la qualità della vita delle loro comunità, Campus Edilizia Brescia può diventare il luogo del dibattito, della condivisione e della costruzione di una strategia di sviluppo che guardi al futuro, nell’ottica del perseguimento del bene comune.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA
La partnership con Campus Edilizia Brescia è il segnale forte della volontà dell’Università degli Studi di Brescia di stringere un patto con il territorio, mettendo a disposizione le proprie competenze in ordine alle sfide dell’edilizia del futuro. Dalla digitalizzazione del sistema produttivo allo sviluppo della ricerca applicata, dalla formazione di professionalità di alto livello al trasferimento dei contenuti più innovativi al territorio: la
CAMPUS HA IL GRANDE
VANTAGGIO DI COINVOLGERE
DIVERSE ANIME DEL PRIVATO
CON UNA PRESENZA ACCADEMICA E PUBBLICA, COMPRENDENDO
TUTTI I PRINCIPALI ATTORI
TERRITORIALI DELLA FILIERA
sinergia tra l’Università degli Studi di Brescia e i protagonisti della filiera delle costruzioni è il requisito per affrontare i temi della sostenibilità, dell’edilizia 4.0, della rigenerazione urbana e del recupero edilizio.
CONFINDUSTRIA BRESCIA
Confindustria Brescia ha individuato nel progetto Campus Edilizia Brescia un valore aggiunto rappresentato dalla volontà di recuperare aree della città in termini di riqualificazione intelligente e altamente tecnologiche, precursore quasi dell’esigenza di riutilizzare l’esistente, in chiave sostenibile.
Tutto ciò con l’intento di creare nell’opinione pubblica un pensiero positivo verso il settore delle costruzioni, ma anche di ampliare le conoscenze e le competenze tecniche e innovative di imprese e professionisti del settore.
Campus ha il grande vantaggio di coinvolgere diverse anime del privato con una presenza accademica e pubblica, comprendendo tutti i principali attori territoriali che presidiano ogni fase della filiera, in un’ottica di lavoro sinergico e partecipativo, il tutto per traguardare ad una città diversa, migliore, allo stato dell’arte e a misura di uomo. Per Confindustria Brescia questi aspetti sono assolutamente rilevanti, soprattutto in un momento dove la qualità di vita, in tutte le sue declinazioni, è un bene prezioso e delicato. La collaborazione e la condivisione nelle principali supply chain deve essere un principio guida irrinunciabile per generare e mantenere competitività.
A2A
Quando ci hanno chie sto di partecipare all’iniziativa Campus Edilizia Brescia, abbiamo subito colto gli aspetti innovativi del progetto, il suo forte legame con il territorio, la strategicità del programma. Tre punti focali totalmente coerenti con il nostro modello: legame territoriale, innovazione e importanza di una strategia di medio lungo periodo. Per sviluppare un nuovo concetto di edilizia e di sviluppo urbanistico è necessario mettere al tavolo tutti gli operatori. La gestione integrata dei
servizi rappresenta un caposaldo di qualsiasi progetto edilizio. Oggi non si può pensare di costruire o ristrutturare immobili senza tener conto dell’esigenza di connettere gli edifici, di contenere i consumi, di consentire l’alimentazione dei veicoli elettrici, di strutturare una raccolta dei rifiuti efficace e di gestire un cantiere con un approccio sostenibile.
REDO SGR
Siamo par ticolarmente lieti di essere entrati a far parte della compagine di Campus Edilizia Brescia come operatore e developer unico, particolarmente sensibile alla condivisione con tutti gli attori del territorio delle strategie di rigenerazione urbana e sociale della Città di Brescia, in cui siamo già impegnati ma con ambizione e prospettive di sempre maggior presenza. Il nostro contributo a Campus Edilizia Brescia sarà principalmente rivolto alla promozione dell’abitare in tutte le sue declinazioni, nonché alla sperimentazione e diffusione delle migliori pratiche nel campo dell’innovazione tecnologica e del sociale, due ambiti di particolare rilevanza nei processi di rigenerazione urbana delle nostre città.
PROVINCIA DI BRESCIA
La collabor azione tra la Provincia e il territorio è fondamentale nell’ottica di una sinergia che punti alla sostenibilità, all’innovazione, andando a riqualificare e ammodernare spazi che possano migliorare la qualità della vita dei cittadini. Per raggiungere questi importanti obiettivi e permettere la ripresa economica, che ha risentito pienamente dell’emergenza Covid, il dialogo tra Istituzioni e mondo economico locale è fondamentale. Intercettare risorse significa dare il via a progetti per uno sviluppo sostenibile. Sviluppo sostenibile significa investimenti, riqualificazione, lavoro, opportunità.
CAMERA DI COMMERCIO DI BRESCIA
L’edilizia è, da sempre, uno dei settori trainanti dell’economia e lo sarà ancora di più nel prossimo futuro, in considerazione del fatto che in questo comparto si stanno ampiamente consolidando le nuove frontiere della sostenibilità e dell’economia circolare. Sempre maggiori sono, infatti, l’attenzione e la sensibilità alla realizzazione di processi e prodotti costruttivi ecocompatibili e sicuri, con progettazioni sempre più versatili e materiali riciclabili. Di grande rilevanza sono gli interventi di riqualificazione energetica che risultano essenziali al fine di conseguire gli obiettivi previsti dai Piani Integrati Energia e Clima italiano ed europeo. Campus Edilizia Brescia, progetto che ha saputo mettere a sistema le migliori competenze ed energie operanti nel settore edilizio, rappresenta, sotto questo profilo, una grande opportunità per l’ulteriore sviluppo e la crescita economica di un territorio che si candida a diventare, anche in questo ambito, un modello di riferimento a livello nazionale.
UN TERITORIO PROIETTATO AL 2050
Campus Edilizia Brescia ha dato vita a uno spin-off progettuale per contribuire a rendere Brescia e la provincia attrattivi, sia richiamando sul piano interno nuovi abitanti, studenti universitari e professionisti, sia aprendosi con decisione a investitori e progetti internazionali. L’iniziativa prende il nome di Brescia Next 2020>2050 e si interroga
su quali possono essere i cambiamenti che interesseranno la città del futuro partendo da dati reali e da analisi tecnico-scientifiche.
Dall’esame di quanto emerso è possibile proporre visioni olistiche complesse dei processi di trasformazione, che vanno affrontati in maniera integrata per generare un’unica strategia di sviluppo.
Si deve a Campus la realizzazione di un primo studio sulla competitività e sulle problematiche del territorio bresciano. Le analisi promosse dal progetto hanno il merito di descrivere fedelmente la forza economicoimprenditoriale della città e del suo territorio, la sua storica forza industriale, mettendo però in evidenza anche diverse criticità, la più pesante delle quali riguarda la qualità ambientale. Qualità dell’aria e qualità
Si deve a Campus la realizzazione di un primo studio sulla competitività e sulle problematiche del territorio bresciano
dell’acqua sono certo tra i principali problemi che interessano Brescia, ma, allo stesso tempo, la città è caratterizzata anche dalla presenza di ampie aree occupate da attività industriali dismesse che causano gravi problemi di inquinamento e necessitano di urgenti lavori di bonifica.
LA PROVINCIA DI BRESCIA È LA QUINTA AREA ECONOMICA ITALIANA
Una forte individualità caratterizza storicamente il territorio bresciano e le sue parti e ne rappresenta allo stesso tempo un valore e una criticità: siamo di fronte a un territorio policentrico, che ha fatto della sua
capacità competitiva singola un motore di successo. Settorialità e polarità hanno portato il territorio bresciano ad essere leader sul piano industriale, su quello agricoloenologico, o quello turistico, portandolo ad essere per importanza la quinta area del Paese; ma lo scenario competitivo mostra oggi dinamiche nuove che fanno dell’integrazione e della produttività totale dei fattori, in una visione olistica poggiata sui pilastri dell’innovazione, della digitalizzazione, dell’offerta di lavoro, della qualità della vita, della sostenibilità e in sintesi della capacità attrattiva, i parametri con cui confrontarsi.
Secondo i dati Istat, nel 2016 il valore aggiunto prodotto nella provincia di Brescia è stato pari a 36,5 miliardi di euro, valore che
per dimensione la porta a seguire, nell’ordine, le città metropolitane di Milano, Roma, Torino, Napoli, e stare davanti alle città metropolitane di Bologna e Firenze e, all’8° posto, alla provincia di Bergamo. Lo stesso vale per la popolazione: con oltre 1.260.000 abitanti la provincia di Brescia è la quinta area territoriale del Paese in un contesto di città metropolitane. Sulla base di queste prime variabili primarie è possibile dire che Brescia è una delle principali aree economiche nazionali e che i principali competitor con cui l’economia bresciana deve commisurarsi sono le aree metropolitane definite come tali. Inoltre, se è vero che la provincia di Brescia ha, in termini di abitanti per km2, valori dieci volte inferiori a quelli di Milano, in realtà è assai vicino alla densità delle città metropolitane di Bologna e Firenze. La vera differenza emerge nel numero dei comuni,
205 che sussistono sul territorio bresciano, contro i 133 di Milano, i 55 di Bologna e i 41 di Firenze. È una questione non secondaria per una riflessione che affronta il tema della governance dello sviluppo territoriale, nodo che resta una delle principali questioni che interessano lo sviluppo policentrico.
L’EDILIZIA, SETTORE CHIAVE PER RISOLLEVARSI
DALLA CRISI 2009-2014
Il settore delle costruzioni è stato il principale protagonista della doppia crisi: dal 2009 al 2014 si è registrata una continua, pesante, flessione delle attività. Solo nel 2015 si sono visti i primi segni di inversione di tendenza che sono andati rafforzandosi nel triennio 2016-2018, ma nel 2016 il valore aggiunto
delle costruzioni è ancora infer iore del 33% a quello del 2007. È innegabile che costruzioni e immobiliare svolgono un ruolo strategico nell’attivare l’economia e lo svolgono soprattutto in una fase in cui la competizione si gioca sulla capacità di offrire qualità, servizi, innovazione. Alla crisi delle costruzioni è da attribuire buona parte delle difficoltà di ripresa nel periodo 2012-2015. È mancata la ripartenza di uno dei motori dell’economia, un motore in grado di alimentare l’indotto industriale e quello dei servizi. Tre sono i principi-azione che Campus Edilizia Brescia incoraggia a seguire per strutturare un progetto di futuro positivo: dal punto di vista strettamente economico la partita si gioca sul tema della produttività totale dei fattori; da quello del modello di sviluppo la chiave è la sfida della sostenibilità; dal punto di vista della governance il tema è quello della necessità di costruire un progetto per il futuro basato sul principio della corresponsabilità.
ORIZZONTI POSITIVI NONOSTANTE LA PARENTESI PANDEMICA
Nel 2020 l’economia bresciana ha pagato molto care le ricadute dell’emergenza sanitaria Sars-Cov-2. Si stima una caduta del 12,3% del valore aggiunto, contro l’8,7% della Lombardia e l’8,8% dell’Italia (fonte Istat). La ripresa del 2021 è stata per Brescia molto forte, ed è stimata in un +15,7% (fonte Cresme). L’analisi dei dati storici di fonte ufficiale mostra come Brescia dal 2015
NEL 2020 L’ECONOMIA BRESCIANA HA PAGATO MOLTO CARE LE RICADUTE
DELL’EMERGENZA SANITARIA SARS-COV-2
abbia registrato una crescita economica superiore a quella media lombarda. Secondo i dati della Cassa edile di Brescia gli occupati nelle costruzioni nel 2021 sono cresciuti del 18%, mentre le ore lavorate e la massa salari sono aumentate del 30%.
Nel 2021 il valore della produzione edile in provincia di Brescia, comprendendo anche gli interventi di manutenzione ordinaria sul patrimonio esistente, è stato di 6,2 miliardi di euro, pari al 14% del valore aggiunto prodotto in città. Un dato rilevante al quale si aggiunge l’indotto delle costruzioni. Nello stesso anno gli investimenti in edilizia sono cresciuti del 17,6% in valori costanti, grazie soprattutto ai lavori di rinnovo nel comparto residenziale (+25,2%), incentivati dal Superbonus e dagli altri bonus fiscali, e dalle nuove opere pubbliche (+15,4%). Uno slancio significativo che non si arresterà nel 2022, anno per il quale si prevede un aumento degli investimenti stimato del 6,6% (fonte Cresme).
LO SCENARIO DEMOGRAFICO E LE RICADUTE SULLA CRESCITA DEL TERRITORIO
Nel definire lo scenario previsionale del capoluogo bresciano è ragionevole ritenere che gli effetti della crisi pandemica saranno presto superati, mentre continueranno ad agire quei fattori strutturali generati dalla transizione demografica in atto. Il folto contingente di nati durante il baby-boom degli anni ’60, infatti, nel prossimo ventennio andrà progressivamente a popolare le classi di età più anziane, mentre l’ingresso nella fascia mediana delle più esigue generazioni successive determinerà un vistoso assottigliamento delle classi in età riproduttiva. Conseguenza di questo processo sarà una dinamica delle morti in aumento, associata alla rilevante riduzione delle nascite, con il vistoso deterioramento del bilancio naturale. La concentrazione di anziani, così come lo spopolamento delle valli interne, rappresenta senza dubbio l’aspetto più preoccupante per il futuro demografico della provincia.
La città di Brescia dal 2013 al 2019 ha visto la popolazione crescere di quasi 6.000 abitanti; negli ultimi due anni è cresciuta di 2.800 abitanti e si avvicina a superare la soglia dei
200.000 abitanti. Mantenendo il passo degli ultimi due anni, nei prossimi dieci anni la città potrebbe crescere di 14.000 abitanti. Se ci fosse una forte spinta attrattiva la crescita potrebbe essere ben più importante e si potrebbero raggiungere i 50.000 abitanti, una crescita del 25%. È quello che stanno prospettando molte città europee di media dimensione per reggere la partita competitiva fatta di tenuta sociale, innovazione e di investimenti per rilanciare uno scenario di sviluppo sostenibile.
L’ipotesi di crescita è correlata alla capacità attrattiva e di rilancio di una dinamica demografica che incide anche sulle componenti naturali. Tali presupposti si basano sulla capacità della città di offrire tre condizioni necessarie: posti di lavoro, elevata qualità della vita e un progetto di futuro. Solo attraverso queste tre componenti si può pensare alla crescita, basata, in primo luogo, sulla sostenibilità e sulla qualità ambientale, componenti primarie insieme al lavoro sulla qualità della vita.
UN NUOVO MODELLO PER LA CITTÀ
UN NUOVO MODELLO DI PARTECIPAZIONE
Il progetto Campus Edilizia Brescia propone un nuovo modello di partecipazione e corresponsabilità per la costruzione del futuro della città. La città mostra segni di miglioramento economico, rivela una maggiore attrattività ed è interessata da considerevoli progetti di trasformazione, anche se permangono forti criticità. Con il 2021 Brescia è entrata in una decisiva fase di cambiamento, che si basa sull’avvio di un ciclo espansivo di investimenti. Investimenti che riguardano l’edilizia e gli ambiti urbani, le infrastrutture e le connessioni, i settori
CHE CAMBIA
Incontrare gli stakeholder operanti in città e provincia nel campo della cultura e del sociale, e ancora nel campo dell’economia e della trasformazione urbana, per discutere e condividere una visione del futuro del territorio
produttivi. L’indice più rilevante di questo scenario è forse la domanda crescente di lavoro: la città cerca lavoratori e fatica a trovarli. Si tratta, quindi, di riflettere sulla capacità attrattiva di Brescia, vale a dire sulle tre componenti che più ne determinano il successo: lavoro, qualità della vita e capacità di produrre un progetto di futuro. Quest’ultimo si traduce in una visione strategica del domani, con al centro l’attore pubblico, ma costruita coinvolgendo realtà locali attraverso un principio di corresponsabilità. Le altre due componenti determinanti per incrementare la capacità attrattiva di un territorio sono: “il metodo”, vale a dire la capacità di fare sistema, di integrare le azioni, di accordare i processi decisionali e in sostanza di realizzare i progetti in tempi certi, di evitare posizioni ostative; e la “reputazione”, ovvero quell’insieme di percezioni che fanno di una città, di un territorio, di un’amministrazione, di un insieme di attori, qualcosa di valore, in grado di attirare investimenti, persone e attenzioni.
Intorno a questi aspetti si muove Campus Edilizia Brescia, attore al servizio del territorio. Incontrare gli stakeholder operanti in città e provincia nel campo della cultura e del sociale, e ancora nel campo dell’economia e della trasformazione urbana, per discutere e condividere una visione del futuro del territorio, è una delle azioni principali che Campus Edilizia Brescia intraprende per continuare l’impegno rivolto allo sviluppo di città e provincia.
QUALITÀ DELLA VITA INCREMENTO DELLA CAPACITÀ ATTRATTIVA
L’analisi Brescia Next avviata nel 2018 e presentata nel 2019 ha consentito di fare il punto sulla competitività e sulle criticità del territorio bresciano, facendo emergere dati utili all’esame delle potenzialità del quadrante sud-ovest della città, punto di partenza per lo sviluppo di una visione condivisa.
L’area è oggetto di numerosi interventi che abbracciano la moderna visione del recupero degli spazi urbani e delle aree dismesse con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita, promuovendo partecipazione sociale e imprenditoriale.
In questo contesto si inserisce Campus Edilizia Brescia, che con lungimiranza elabora proposte concrete per l’area sud-occidentale di Brescia, anche con l’obiettivo di ricucire il tessuto urbano, colmando deficit infrastrutturali e di mobilità. Da qui è nato, in stretta collaborazione con l’amministrazione locale, il progetto “La Scuola del futuro”, che ha beneficiato di 15 milioni chiesti in cofinanziamento dal Comune di Brescia a Regione Lombardia.
Nel 2021 l’impegno di Campus ha consentito di ottenere risultati di rilevanza nazionale attraverso un progetto che ha contribuito al rilancio del nostro territorio.
I partner dell’iniziativa hanno intrapreso una complessa battaglia nei confronti di una variazione applicata alla prima stesura della legge di Bilancio che, se adottata, avrebbe escluso dalle agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare esistente gli edifici collegati al teleriscaldamento siti nel comune di Brescia. Grazie ad un’azione congiunta, accolta e sottoposta ai rappresentanti bresciani al Governo, Campus ha ottenuto l’emendamento “Salva Brescia”, che ha permesso a tali abitazioni di poter usufruire delle detrazioni in vigore. Un momento che ha segnato per Campus un significativo traguardo, portando il progetto oltre i confini provinciali, testimoniando le grandi potenzialità racchiuse nella sua Vision.
E PROSPETT RISULTATI
2021
BANDO REGIONE LOMBARDIA
La Scuola del futuro: 15 milioni di euro di fondi pubblici
TIVE
2021
BANDO PINQUA
Torre Tintoretto: 45 milioni di euro di fondi pubblici
2022
BRESCIA NEXT - PARTE SECONDA
Ricerca e analisi sui macro-dati economici e sociali di città e provincia, premessa per progettare la rigenerazione verso un ambiente innovativo e sostenibile guidato dal costruito
ORIZZONTI
Brescia parte da una situazione già virtuosa per quanto riguarda sicurezza, ambiente e formazione professionale, ambiti nei quali si è resa necessaria solo qualche correzione di rotta. Mai come in questo periodo le imprese hanno visto entrare così prepotentemente la digitalizzazione nel settore, con una grande quantità di software. La grande sfida sarà acquisire nuove competenze tecnologiche senza perdere quelle pratiche, tenendo sempre al centro il cantiere.
Per celebrare Settantacinque anni di impegno e dedizione a favore del costruito bresciano, Ance Brescia, insieme a Eseb, Cassa edile e i sindacati di categoria, ha voluto riassumere nelle pagine di questo volume monografico storia, attività, valori e prospettive future che caratterizzano il pensiero e l’azione dell’Associazione e degli enti bilateriali sul territorio. Nel ripercorrere con il lettore alcuni dei temi che il sistema edile locale e nazionale ha più a cuore per l’interesse e il benessere di imprese e lavoratori, si è voluto proporre un quadro delle criticità e delle potenzialità che determinano il futuro della filiera delle Costruzioni. Una base per ragionare insieme sui prossimi passi da intraprendere, alla luce delle energie e degli strumenti a disposizione, per potenziare un comparto motore dell’economia, tra i principali settori produttivi a sostenere il Pil del Paese, a creare occupazione e a contribuire concretamente a rendere le città più belle e sostenibili. Non un’utopia, ma un progetto ambizioso e condiviso, che le parti sociali del sistema portano avanti con determinazione, sempre aperte al confronto e alla cooperazione.