Camper Professional N9

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camper professional n.9 ottobre 2021 Antonio Mazzucchelli

L’editoriale di

I

l 2021 è stato certamente l’anno dei record, sia per quanto riguarda le immatricolazioni di veicoli ricreazionali in Europa e in USA, sia per la partecipazione dei visitatori alle fiere di settore in tempi di Covid. Tutto bene, quindi? Bene, ma non benissimo. La crisi del settore dei semiconduttori ha fermato per diverse settimane i produttori di meccaniche e di conseguenza gli allestitori di camper. E se già i tempi di attesa per i clienti finali erano lunghi, ora ci sono ulteriori elementi che creano nuove incertezze. Una bella gatta da pelare anche per i concessionari, che devono trovare la via giusta per educare il cliente alla paziente attesa del veicolo nuovo, aggiungendo un certo margine di variabilità sul prezzo finale, non completamente definito al momento. Qualcuno risponde: l’importante è che ci sia la domanda, poi una soluzione si troverà. E siamo abbastanza fiduciosi che questo accadrà. Anche perché il nostro settore sta vivendo un importante cambio di passo. Quest’anno, per esempio, abbiamo avuto il piacere di vedere un ministro passeggiare tra i padiglioni del Salone del Camper: il ministro del Turismo Massimo Garavaglia. Un successo che si deve in massima parte all’intraprendenza del direttore generale di APC, Ludovica Sanpaolesi, professionista con ottime capacità relazionali, tanta passione ed esperienza. Il nostro plauso va, poi, anche al presidente di Assocamp, Ester Bordino, che nel mese di settembre ha lanciato due grandi sfide coinvolgendo le istituzioni: l’ottenimento dell’Iva al 4% per le persone con disabilità che vogliono acquista-

re un’autocaravan e la deroga per le autocaravan con motori fino a euro 4 rispetto ai limiti di circolazione imposti ai veicoli Diesel. Un cambio di passo, dicevamo, che ha coinvolto anche l’associazione dei proprietari di campeggi, FAITA - FederCamping, che quest’anno ha partecipato al Salone del Camper. Ci complimentiamo con il nuovo presidente nazionale Alberto Granzotto, che ha riavviato il dialogo con le altre associazioni del settore. Un rapporto che si era interrotto ormai più di vent’anni fa e che ha portato progressivamente il mondo campeggistico a isolarsi in un percorso autonomo. Così è accaduto, per anni, che nella comunicazione di APC, in quella di Assocamp, ma anche nella normale attività di informazione dei giornali del settore, ci si dimenticasse del campeggio come punto di approdo naturale e privilegiato per il turista all’aria aperta. Benvenuto a questo nuovo corso, allora. Noi ne siamo entusiasti. E lo siamo anche per l’evoluzione del nostro progetto editoriale che ha già raggiunto una sua maturità, non solo per la quantità, ma anche per la qualità dei suoi contenuti. Camper Professional nasceva esattamente due anni fa con una foliazione di 40 pagine e una rilegatura con spillatura. Oggi avete tra le mani un giornale decisamente diverso. Ringraziamo chi, durante l’ultimo Salone del Camper, ha voluto testimoniare il proprio apprezzamento per questo prodotto editoriale unico nel suo genere, autorevole e ben calibrato sulle esigenze di informazione dei professionisti del settore caravanning. Buona lettura!

Sommario

• 44 Focus aziende Teleco L’evoluzione di Silent è Plus

• 66 A tu per tu con Alberto Granzotto FAITA-FederCamping: indipendenza e dialogo

• 46 Focus aziende CBE Protagonisti anche nell’aftermarket

• 68 Speciale L’Italia avrà il suo museo della caravan

• 16 A tu per tu con Stéphane Gigou Il prescelto

• 48 Focus aziende Borri Nuove frontiere nell’arredo di lusso

• 72 Mercati Francia Il mercato francese dell’RV: numero due in Europa!

• 22 Intervista con Bob Wheeler Intramontabile icona da oltre 90 anni

• 50 Focus aziende Mobil Tech Tra caldo e freddo tutta l’energia che serve

• 76 Focus invenzioni di successo Sistemi di riscaldamento - capitolo 2

• 26 A tu per tu con Jens Kromer Drive small, live big!

• 52 Focus aziende SiFi Parma rinasce ma l’industria è in affanno

• 82 Associazioni APC Il Ministro al tavolo del turismo all’aria aperta

• 30 Intervista con Michel Vuillermoz Giovane, competente e appassionato

• 54 Focus aziende NDS Tempra: la rivoluzione sta arrivando

• 84 Associazioni Assocamp Assocamp e disabilità: anche i camper con Iva al 4%

• 34 Salone del camper di Parma Vicini alla meta di 100.000 presenze

• 56 Focus aziende Thetford Inarrestabili innovatori

• 86 A tu per tu con Roberto Vitali Cultore del turismo accessibile

• 38 Caravan salon di Düsseldorf Cronaca di un successo annunciato

• 58 Focus aziende Acquatravel Salus per aquam

• 88 Convegno Plein air L’evoluzione dell’associazionismo

• 42 Focus aziende Lippert Europa: si aprono nuove opportunità

• 60 allestitori e produttori artigianali Quelli del camper d’autore - parte 2

• 90 Associazioni Promocamp Avanti con il Plein Air Act

Direttore responsabile: Antonio Mazzucchelli Coordinamento redazionale: Paolo Galvani Team editoriale: Enrico Bona, Renato Antonini, Elisabetta Croce, Giorgio Carpi, Francesco Rossi, Terry Owen, Craig Ritchie Progetto e realizzazione grafica: Federico Cavina Stampa: Pixartprinting - Quarto d’Altino VE Email: redazione@camperprofessional.com Editore: Fuori Media srl - Viale Campania 33 - 20133 Milano - Tel +39 02 58437693 o +39 02 58437051 - Numero REA MI - 2107599 - CF/P.Iva 09695690967 Periodicità: Trimestrale Registrazione del Tribunale di Milano n. 179 del 2/9/2019 La riproduzione e la ristampa, anche parziali, di articoli e immagini del giornale sono formalmente vietate senza la debita autorizzazione dell’Editore. Camper Professional aiuta i professionisti del settore a tenersi aggiornati con le ultime novità commerciali e le tendenze del mercato. Con la dicitura “In collaborazione con” indichiamo articoli a carattere pubbliredazionale.

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news Dometic acquisisce altri due marchi nel settore outdoor: Cadac International e Igloo Dometic sta acquisendo altri due marchi nel mercato outdoor: Cadac International, fornitore di barbecue e accessori di alta qualità, e Igloo, fornitore di ghiacciaie e prodotti per bevande. Cadac ha realizzato un fatturato netto di ca. 17 milioni di euro nel 2020, con un buon margine operativo. I prodotti Cadac sono venduti in tutta Europa attraverso una rete di oltre 600 rivenditori e i propri canali online B2C. L’azienda conta circa 40 dipendenti a tempo pieno. Cadac, con la sua offerta di prodotti di alta qualità per barbecue all’aperto, si adatta perfettamente all’offerta Dometic di frigoriferi, tende, soluzioni mobili e altre attrezzature per l’outdoor. Il prezzo della transazione non è stato reso noto, la chiusura dovrebbe avvenire durante il quarto trimestre del 2021. L’acquisizione di Igloo rafforzerà in modo significativo l’offerta e la rete di distribuzione di Dometic per il mercato outdoor in

Nord America. Dometic acquisirà Igloo per 677 milioni di dollari, la chiusura è prevista nel quarto trimestre del 2021 ed è soggetta alle approvazioni normative. Le vendite nette di Igloo nei 12 mesi precedenti sono state di 401 milioni di dollari (in crescita del 24%), con un margine EBITDA del 10,1%. Si prevede che le sinergie genereranno miglioramenti annuali sull’EBITDA di circa 50 milioni di dollari, da realizzarsi entro cinque anni. L’acquisizione di Igloo è un passo importante nella strategia di Dometic per continuare a crescere nel settore outdoor e crea una solida base per un’ulteriore crescita a livello globale. Igloo è un fornitore globale di ghiacciaie e prodotti per bevande per il mercato outdoor. Fondato nel 1947, Igloo è percepito come uno dei principali produttori al mondo con un marchio iconico, un’ampia gamma di prodotti e un forte orientamento al consumatore. Con il 92% delle vendite nette negli Stati Uniti e prodotti disponibili

in oltre 90.000 negozi al dettaglio in tutto il mondo, Igloo ha anche un proprio canale di vendita diretta al consumatore in rapida crescita, un proprio impianto di produzione in Texas e 1.100 dipendenti. Il mercato globale delle ghiacciaie e dei prodotti per bevande è in crescita e vale 8 miliardi di dollari, alimentato dalle tendenze verso l’outdoor visibili in tutto il mondo. Igloo ha una chiara posizione dominante in questo mercato negli Stati Uniti.

Dethleffs E.HOME Alpen Challenge: test di successo per la prima caravan elettrica Percorso record: un team Dethleff E.HOME Caravan e AUDI AG e-tron ha percorso 400 km sulle Alpi senza ricaricare. L’auto completamente elettrica e il caravan elettrico Dethleffs E. HOME hanno coperto il percorso dalla fabbrica Dethleffs nel sud della Germania, attraverso le Alpi, fino al Lago di Garda in sei ore, in modo sostenibile, totalmente elettrico, con energia residua nelle batterie. “Nel 2018, con E.HOME Coco, il nostro prototipo di caravan con propulsione elettrica propria, abbiamo dato una risposta alla domanda su come potrà svolgersi il viaggio sostenibile in futuro. Da allora sono successe molte cose e nel luglio 2021 era giunto il momento: in un impegnativo tour in caravan attraverso le Alpi, Dethleffs e i suoi partner di progetto Erwin Hymer Group e ZF Friedrichshafen AG hanno dimostrato la maturità pratica del concetto E.HOME con un prototipo - e con successo! Anche se ci sono ancora ostacoli da superare prima che sia pronto per la produzione in serie, l’E.HOME Caravan sviluppato da Dethleffs, Erwin Hymer Group e ZF è già una soluzione pratica e sostenibile per un caravanning attento all’ambiente ed economicamente ragionevole”.

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Morelo avvia l’ampliamento dello showroom e della struttura produttiva Il produttore di motorhome di lusso Morelo, brand premium di proprietà di Knaus Tabbert, sta investendo nell’ampliamento per aumentare le proprie capacità produttive ed essere in grado di soddisfare la domanda in costante aumento di motorhome di prima classe. Negli ultimi 10 anni Morelo si è evoluto in un marchio di successo nella categoria dei motorhome di lusso. “Questo è esattamente il motivo per cui una crescita sana deve essere ulteriormente garantita. Vogliamo costruire un futuro promettente insieme ai nostri 380 dipendenti”, afferma Robert Crispens, amministratore delegato di Morelo Reisemobile GmbH. In soli otto mesi è prevista una nuova area di 4.350 m2 costruita in due fasi. “Sappiamo esattamente di cosa abbiamo bisogno e come implementarlo”, afferma Reinhard Löhner, amministratore delegato di Morelo Reisemobile GmbH. “Se qualcuno è in grado di realizzare un progetto di questa dimensione in quel lasso di tempo, è proprio Morelo. Come è noto, i progetti di dimensioni straordinarie sono la nostra specialità.” Le già generose dimensioni dello showroom sono in fase di ampliamento per altri 675 m2. Ulteriori spazi, una nuova lounge per i clienti e locali per uffici dedicati ai reparti vendite e gestione degli ordini saranno collocati nella nuova area, sul lato orientale dell’edificio principale esistente. Il completamento dei lavori di costruzione è previsto per dicembre 2021. Sul lato ovest dello stabilimento, la linea di produzione esistente viene ampliata di 64 metri per creare cinque nuove stazioni di lavoro. Saranno così disponibili 23 postazioni di lavoro su un totale di 285 metri di linea di produzione.

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THOR Industries acquisisce Airxcel THOR Industries ha annunciato di aver acquisito AirX Intermediate, Inc. con sede a Wichita, Kansas (“Airxcel”) a partire dal 1° settembre 2021. Airxcel produce una linea completa di prodotti per RV di alta qualità per il primo impianto e per l’aftermarket attraverso dealer e rivenditori. Il prezzo di acquisto è di 750 milioni di dollari, soggetto a rettifiche post-chiusura standard, ed è stato finanziato attraverso una combinazione di cassa e 625 milioni di dollari dall’ABL (Asset-Based Credit Facility) di THOR. Airxcel ha generato entrate pro forma annuali per circa 680 milioni di dollari. Circa l’80% dei ricavi di Airxcel proviene dalle vendite OEM, il restante 20% dalle vendite aftermarket. Circa il 30% dei ricavi OEM di Airxcel è stato generato dalle vendite alle controllate di THOR Industries, Inc. L’acquisizione è coerente con il piano di crescita strategica a lungo termine di THOR per aumentare le vendite e migliorare i margini lordi consolidati. “Siamo entusiasti di dare il benvenuto ad Airxcel nella famiglia THOR Industries. Airxcel è stato un partner commerciale di lunga data di THOR, fornendo all’industria del caravanning, nel corso di decenni, prodotti di altissima qualità. Una serie di fattori quali il

management team di Airxcel, la sua forza lavoro dedicata, la qualità dei prodotti, la reputazione per l’innovazione e le relazioni di lunga data con i clienti OEM e aftermarket, ha reso questa acquisizione una scelta convincente e tempestiva per THOR, viste anche le sfide della catena di approvvigionamento che sono emerse nell’ultimo anno”, ha affermato Bob Martin, Presidente e CEO di THOR Industries. “Riteniamo che il potenziale di crescita a lungo termine per l’industria dei camper rimanga molto positivo e questa acquisizione riflette la nostra fiducia”. Ha proseguito Bob Martin: “È importante sottolineare che l’attuale management team di Airxcel continuerà a gestire l’attività e a servire la propria customer base diversificata, ottenendo al contempo l’accesso alla forza finanziaria di THOR per supportare la propria crescita.” “Abbiamo una lunga storia come fornitore chiave per l’industria dei veicoli ricreazionali e per THOR e i suoi numerosi brand in particolare, e siamo entusiasti di entrare a far parte della famiglia di aziende THOR”, ha affermato Jeff Rutherford, CEO di Airxcel. “Sotto la proprietà di THOR, Airxcel continuerà

senza interruzioni la sua relazione di lunga data con costruttori e fornitori aftermarket in tutto il settore RV, continuando a sviluppare, produrre e vendere soluzioni innovative di alta qualità”, ha concluso Rutherford. Airxcel produce e vende una linea completa di prodotti a proprio marchio per l’industria del caravanning, tra cui: • Coleman-Mach - condizionatori da tetto, pompe di calore, termostati e accessori; • Suburban - forni, scaldabagni e piani cottura • MAXXAIR - soluzioni di ventilazione; • Aqua-Hot - sistemi di riscaldamento idronico; • Dicor - prodotti per coperture, sigillanti, rivestimenti, ruote e altro; • Vixen Composites - plastiche con fibra di vetro e pannelli compositi personalizzati; • CAN - elettrodomestici da cucina, lavelli e accessori, design italiano; • Cleer Vision - finestre e vetri temperati; • MCD - tende a rullo; • United Shade - tendine da finestra.

Lippert compra Furrion Holdings Limited LCI Industries ha annunciato che la sua consociata interamente controllata, Lippert Components, Inc. (“Lippert”), ha stipulato un accordo definitivo per l’acquisizione di Furrion Holdings Limited (“Furrion”), distributore leader di un’ampia gamma di elettrodomestici e altri prodotti a OEM e clienti dell’aftermarket nel settore dei veicoli ricreazionali, veicoli speciali, rimorchi, nautica, autobus. Le vendite Furrion previste per il 2021 sono di circa 230 milioni di dollari. La transazione dovrebbe concludersi nel terzo trimestre di quest’anno, soggetta alle consuete condizioni normative. “Siamo entusiasti di dare il benvenuto a Furrion nella famiglia Lippert”, ha affermato Jason Lippert, Presidente e CEO di Lippert. “Furrion ha un valido management team guidato dal CEO Darren Ho e dal Chief Technology Officer Steve Bell, insieme a innovativi team di ricerca e sviluppo e di ingegneria a Hong Kong, negli Stati Uniti e nella Cina continentale. Credo che le due aziende possano fare grandi cose insieme”. Con sede a Hong Kong, Cina ed Elkhart,

Indiana, Furrion è diventata uno dei principali fornitori di elettrodomestici, accessori e prodotti audiovisivi da quando è entrata nel settore RV nel 2007, ed è nota soprattutto per l’innovazione e l’introduzione di prodotti all’avanguardia. Il ricco catalogo di elettronica ed elettrodomestici Furrion com-

pleta la roadmap dei prodotti OEM di Lippert aggiungendo componenti audiovisivi, sistemi di telecamere, una gamma completa di elettrodomestici da cucina e sistemi di gestione dell’energia e dell’alimentazione che consentiranno a Lippert di offrire una gamma di prodotti ancora più ampia al settore. Oltre a fornire OEM, Furrion vanta una forte

attività aftermarket, sia online che in negozio, che contribuisce per oltre il 30% dei suoi ricavi. I prodotti Furrion sono presenti presso molti dealer negli Stati Uniti. Il piano di Lippert è quello di utilizzare le sue relazioni per espandere la distribuzione dei prodotti di Furrion nei suoi canali di vendita, inclusi RV, nautica, Europa e industrie adiacenti, nonché l’aftermarket. Per quanto riguarda l’attività europea e australiana di Lippert, Jason Lippert ha commentato: “Furrion si adatterà bene anche alla road map strategica dei prodotti globali di Lippert con opportunità, per Furrion, di ampliare la propria offerta di prodotti attraverso le relazioni esistenti di Lippert in questi mercati. Riteniamo che i mercati europeo e australiano siano particolarmente attraenti. Con i talentuosi team di progettazione e ingegnerizzazione di Furrion, insieme ai validi team europei di Lippert, intendiamo concentrarci sulla capitalizzazione delle nostre significative relazioni con i clienti globali per sbloccare opportunità nell’industria europea e australiana del caravanning”.

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news Il primo camper elettrico Knaus Tabbert al Caravan Salon 2021

“Knaus E.Power Drive” è stato sviluppato in collaborazione con HWA AG - leader nel campo del motor sport e dell’ingegneria e un development partner di fama internazionale. Il veicolo si basa su uno Knaus Van Ti 650 MEG Vansation e visivamente assomiglia ancora a un camper convenzionale, semi-integrato. Ma nella cabina di pilotaggio non c’è la leva del cambio. Al suo posto Knaus ha installato una pulsantiera con P (Parcheggio), R (Retromarcia), N (Folle), D (Guida). Altri pulsanti sul pannello attivano il riscaldamento del veicolo (riscalda anche la batteria di trazione quando le temperature esterne sono basse) o disattivano il recupero durante condizioni di guida avverse (ghiaccio, neve). Nel cockpit troviamo due grandi display. Il touch screen da 12 pollici permette anche di gestire l’infotainment, oltre a visualizzare informazioni aggiuntive sulla modalità di guida. Un secondo display mostra lo stato di funzionamento del veicolo, la velocità o le performance di guida richieste. Sotto la carrozzeria, al posto del motore diesel e della trasmissione, entra in funzione una combinazione intelligente di motore elettrico e riduttore. L’e-motor raggiunge fino a 180 kW e consente a questo camper a quattro posti, completamente attrezzato, di viaggiare a oltre 110 km/h. Le celle agli ioni di litio del “Knaus E.Power Drive” a trazione anteriore possono essere ricaricate in circa tre ore presso un punto di ricarica pubblico con wallbox. Il Range Extender, il cui compito principale è caricare la batteria di trazione ma che è anche in grado di fornire elettricità direttamente al motore di trazione, riduce il tempo di ricarica a ca. 35 minuti. L’autonomia in funzionamento puramente elettrico è stata determinata a 90 chilometri dal test WLTP. Il Range Extender fornisce energia anche allo spazio abitativo del camper. Il convertitore DC/AC installato fornisce alla cellula abitativa i normali 230 volt domestici e in tal modo aumenta l’autosufficienza del camper. La scheda tecnica di Knaus Research riporta che “durante le normali condizioni meteo dovrebbe essere possibile vivere nel veicolo in modo indipendente per un massimo di cinque giorni (con illuminazione, cucina, riscaldamento).” Un componente essenziale del Range Extender è il motore rotativo all’avanguardia, installato durante il rilevamento, che opera nel range di giri ottimale e alimenta in modo efficiente un generatore montato su flangia. I vantaggi di questo motore sono emersi dal test di Knaus: dimensioni compatte, montaggio più semplice e meno componenti rispetto a un motore tradizionale (nessun albero a camme, nessuna valvola, nessuna cinghia di distribuzione), funzionamento regolare e silenzioso, può essere utilizzato a un regime di giri ideale. Ma anche i motori a combustione convenzionale (benzina o diesel) sono un’opzione per azionare il generatore in modo efficiente e con basse emissioni. Tuttavia, l’obiettivo a lungo termine di Knaus Tabbert Research è, in futuro, di installare una cella a combustibile al posto del motore a pistoni rotanti, che produca l’energia necessaria in modo ancora più pulito emettendo solo acqua. L’idrogeno necessario viene quindi immagazzinato (a prova di crash) in uno speciale serbatoio a pressione al posto del convenzionale serbatoio del gasolio. 6

DexKo Global acquisisce Brink International DexKo Global Inc. ha completato l’acquisizione del produttore europeo di ganci di traino, Brink International. Questa acquisizione strategica consente alla sua controllata AL-KO Vehicle Technology Group di espandere il proprio portafoglio di prodotti e la propria presenza internazionale. Con sede nei Paesi Bassi, Brink è un marchio premium, ha 900 dipendenti in otto paesi e una posizione da leader di mercato. Con questa nuova business unit, AL-KO arriverà a impiegare circa 3.800 persone in oltre 40 sedi in tutto il mondo. “Siamo entusiasti di dare il benvenuto a Brink nella famiglia DexKo”, ha affermato Fred Bentley, CEO di DexKo Global. “Questa acquisizione espande la nostra posizione di leadership globale, sostiene la propensione verso nuovi prodotti e tecnologie e aumenta in modo importante la nostra presenza nell’aftermarket. Brink è un’azienda di eccellenza che si adatta perfettamente alle strategie DexKo. Non vediamo l’ora di lavorare con il management team e con i dipendenti di Brink per perseguire insieme una crescita costante”.

USA: nuovo record mensile di consegne di RV La RV Industry Association ha riportato un nuovo record mensile per le consegne con 52.819 unità ad agosto 2021 (un aumento del 33,8% rispetto alle 39.489 unità consegnate nell’agosto 2020). Un nuovo record è stato stabilito anche per i camper di classe B, che hanno visto 1.442 unità consegnate ad agosto, un aumento del 29% rispetto al record precedente stabilito a marzo 2021. I camper di classe B stanno crescendo in popolarità, registrando significativi aumenti per 16 mesi consecutivi. “Il sostanziale interesse per i camper di classe B riflette quello dei giovani acquirenti, first-time buyers, che sono una quota importante nell’aumento delle vendite”, ha affermato Craig Kirby, presidente e CEO della RV Industry Association. I rimorchi e le caravan hanno chiuso il mese in rialzo del 34,7% rispetto allo scorso agosto con 47.889 consegne all’ingrosso. I motorhome hanno chiuso il mese in rialzo del 25,5% rispetto allo stesso mese dello scorso anno con 4.930 unità. Gli RV “Park Model” hanno chiuso il mese in calo (-3,7%) rispetto ad agosto 2020, con 309 consegne all’ingrosso.

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THOR Industries registra un fatturato netto record di 12,3 miliardi di dollari “Siamo lieti di annunciare che in un anno di sfide senza precedenti, THOR ha registrato vendite e utili netti record per il quarto trimestre fiscale e l’intero anno fiscale, rendendolo l’anno più redditizio nella storia di THOR. Per l’anno fiscale, abbiamo venduto oltre 300.000 unità, prodotto 12 miliardi di dollari di vendite nette e generato un reddito netto attribuibile a THOR di 11,85 dollari per azione diluita, che supera di gran lunga il precedente record per l’utile diluito per azione di 8,14 dollari stabilito nell’anno fiscale 2018. Questi risultati eccezionali sono una testimonianza della capacità del nostro team di accelerare con successo la produzione per soddisfare la crescente domanda del mercato pur continuando a mantenere la qualità, affrontando le continue sfide della catena di approvvigionamento

e garantendo la sicurezza della nostra forza lavoro”, ha affermato Bob Martin, Presidente e CEO di THOR Industries. Le vendite nette sono state pari 3,59 miliardi nel quarto trimestre dell’anno fiscale 2021, rispetto ai 2,32 miliardi nel quarto trimestre dell’anno fiscale 2020. Le vendite nette del quarto trimestre di quest’anno includono 1,73 miliardi per il segmento North American Towable RV, 823,1 milioni per il segmento North American Motorized RV e 969,9 milioni di dollari per il segmento RV europeo. Il margine di profitto lordo consolidato è aumentato di 170 punti base al 16,6% per il quarto trimestre dell’anno fiscale 2021, rispetto al 14,9% del corrispondente periodo di un anno fa. L’incremento della percentuale di utile lordo consolidato è dovuto principalmente all’aumento delle vendite e alla riduzione degli sconti sulle vendite rispetto all’esercizio precedente. L’utile netto attribuibile a THOR Industries e l’utile diluito per azione per il quarto trimestre dell’anno fiscale 2021 sono stati rispettivamente di 230,3 milioni di dollari e 4,12 dollari, rispetto ai 119,2 milioni di dollari e 2,14 dollari rispettivamente del periodo dell’anno precedente. Le ven-

dite nette per l’anno fiscale 2021 sono state di 12,32 miliardi di dollari rispetto agli 8,17 miliardi per l’anno fiscale 2020. L’aumento delle vendite nette consolidate è dovuto sia all’aumento della domanda dei consumatori che all’impatto negativo dell’inizio della pandemia di Covid-19 nell’anno precedente , che ha portato a sei-otto settimane di arresto della produzione nella maggior parte delle strutture. L’utile netto attribuibile a THOR nell’anno fiscale 2021 è stato di 659,9 milioni, o 11,85 dollari per azione diluita, rispetto a 223,0 milioni, o 4,02 dollari per azione diluita, nell’anno fiscale 2020. L’aliquota effettiva annuale dell’imposta sul reddito della Società per l’anno fiscale 2021 è stata del 21,8% rispetto al 18,9% per l’anno fiscale 2020. La liquidità netta fornita dalle attività operative per l’anno fiscale 2021 è stata di 526,5 milioni rispetto ai 540,9 milioni nell’anno fiscale 2020. Gli ordini arretrati di trainabili in Nord America segnavano 9,28 miliardi al 31 luglio 2021, rispetto ai 2,76 miliardi al 31 luglio 2020. Gli ordini arretrati di motorhome in Nord America ammontavano a 4,01 miliardi di dollari al 31 luglio 2021, rispetto a 1,45 miliardi al 31 luglio 2020. Gli ordini arretrati di RV in Europa segnavano 3,56 miliardi di dollari al 31 luglio 2021, rispetto a 1,53 miliardi di dollari al 31 luglio 2020.

Assocamp, APC, ACTI, Ferdercampeggio, Promocamp e UCA scrivono ai ministri Con una lettera indirizzata ai ministri del Turismo, delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile e della Transizione ecologica, Assocamp, APC, ACTI, Ferdercampeggio, Promocamp e UCA chiedono che l’autocaravan sia considerata in deroga rispetto ai limiti di circolazione imposti ai veicoli a gasolio. Le associazioni chiedono che il camper venga inserito come veicolo speciale nelle ordinanze regionali e comunali, poiché circola meno di tutti gli altri mezzi ed è un veicolo da turismo che trasporta sempre più di una persona e porta benefici economici al territorio tutto l’anno. Nonostante questo, regioni come Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Lazio prevedono restrizioni alla circolazione a partire dai motori Diesel Euro 4, cioè i veicoli immatricolati dal 1° gennaio 2006 al 1° settembre 2009. Assocamp, APC, ACTI, Ferdercampeggio, Promocamp e UCA ritengono che queste limitazioni siano fortemente penalizzanti per i possessori di autocaravan, che utilizzano il veicolo per turismo e per periodi molto limitati nell’anno. In Italia circolano circa 250.000 autocaravan. “Siamo preoccupati per le tante famiglie di camperisti che potrebbero venire penalizzate, non potendosi spostare liberamente a causa dei blocchi al traffico anche per i Diesel Euro 4,” si legge nella lettera. “I turisti itineranti, inclusi gli stranieri, creano un indotto economico valutato a livello nazionale in circa 2,6 miliardi di euro annui e sono sempre di più parte integrante del rilancio turistico del nostro Paese. Favorire lo spostamento dei camperisti, anche se possessori di mezzi più datati, contribuisce ad alimentare l’economia di tutti quei comuni che accolgono volentieri i turisti in autocaravan e desiderano sfruttare questo indotto anche nei periodi di minor afflusso”. Un’autocaravan percorre in media pochi chilometri all’anno e per questo motivo è molto più longeva di un’autovettura o di un veicolo commerciale. La minore percorrenza si traduce, su base annua, in emissioni di CO2

minori rispetto ad altri mezzi. Il camper, poi, permette a coppie o famiglie di soggiornare sul territorio utilizzando per la sosta strutture essenziali come le aree di sosta o ecosostenibili come i campeggi. Questo, secondo uno studio recente condotto dall’Istituto tedesco Heidelberg per l’Energia e la Ricerca Ambientale (Ifeu), significa emissioni di CO2 inferiori rispetto alle forme di turismo tradizionale. Il turismo itinerante in autocaravan è praticato da famiglie provenienti non solo dall’Italia, ma da tutta Europa. Secondo i dati resi disponibili da Eurostat e Banca d’Italia, ogni anno, nel periodo pre-Covid, si registravano circa nove milioni di turisti stranieri e italiani che visitavano il nostro Paese in autocaravan, caravan o tenda, pari quasi all’8% degli arrivi totali. “Impedire la circolazione ai camper disincentiva la visita di città e Comuni, con gravi perdite per l’economia turistica”, continua la lettera “Le Associazioni firmatarie del presente documento chiedono ai legislatori che le autocaravan vengano inserite nella lista dei mezzi ai quali è concesso circolare in tutte le regioni nei periodi in cui sono previste limitazioni alla circolazione, salvo quelle imposte nei periodi emergenziali. Per quanto riguarda le città più grandi, chiediamo che sia concessa la possibilità di accedere ad aree di sosta, o semplicemente a parcheggi scambiatori, direttamente o tramite corridoi adeguati, per poi utilizzare biciclette o mezzi pubblici per raggiungere i centri storici”.

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news UK: modifiche significative alle restrizioni sul traino

AL-KO VARIO X: maggiore carico utile, più convenienza e sostenibilità

Il governo del Regno Unito ha annunciato alcune modifiche significative alle regole sul traino di un rimorchio o di una caravan tramite auto, che entreranno in vigore nell’autunno 2021: una buona notizia per il mercato britannico del caravanning. Attualmente, ci sono limiti al peso trainabile con una patente di guida standard, a seconda di quando la persona ha superato l’esame di guida e ha ottenuto la patente. Chiunque avesse ottenuto la patente dal 1 gennaio 1997 era limitato al traino di un rimorchio di peso inferiore a quello a vuoto dell’auto, fino a una massa massima autorizzata totale (MAM) di 3.500 kg per auto e rimorchio. Affinché queste persone potessero trainare rimorchi più pesanti, era necessario un esame di guida aggiuntivo. Ciò rappresentava un problema per i produttori di caravan, ma dall’autunno 2021 chi ha la patente rilasciata dal 1 gennaio 1997 potrà trainare rimorchi fino a 3.500 kg MAM senza esame di guida aggiuntivo. I dettagli completi delle modifiche possono essere visualizzati su: https://www.gov.uk/guidance/new-rulesfor-towing-a-trailer-or-caravan-with-a-carfrom-autumn-2021

In qualità di leader nell’innovazione nel settore dei telai leggeri, AL-KO Vehicle Technology e Adria Mobil lanciano una partnership tra i due brand. L’obiettivo della collaborazione è combinare esperienza e competenza e far progredire VARIO X verso ulteriori classi di peso e gamme di prodotti. Il concetto di leggerezza di AL-KO Vehicle Technology applicato alla caravan offre come soluzione un telaio che permette un maggiore carico utile grazie al suo peso ridotto. “Con VARIO X abbiamo sviluppato un telaio tanto innovativo quanto robusto, altamente resistente, perfettamente in linea con le consuete e collaudate qualità e durata dei prodotti AL-KO. Siamo entusiasti di lanciare questa partnership con Adria Mobil e di essere insieme in prima linea nel mercato dei telai leggeri”, dice Michael Nebel, Vice President e responsabile delle vendite nel segmento caravan di AL-KO. Con la sua serie Adora, Adria Mobil sta ampliando gli orizzonti nella ricerca della riduzione del peso, sia sulla carrozzeria sia sul telaio, al fine di fornire ai propri clienti un maggiore carico utile e rendere i suoi prodotti, letteralmente, a prova di futuro. Adria lancia Adora, nella classe di peso del caravan monoasse da 2.000 chilogrammi, con vari layout. Adria e AL-KO hanno come obiettivo estendere VARIO X ad altre classi di peso e serie di prodotti. “Siamo lieti di collaborare e affrontare le sfide del futuro con AL-KO Vehicle Technology Group, ricordando il motto ‘Rendiamo le cose più facili insieme’”, dice Erna Povh, Product Manager Caravans di Adria Mobil. Grazie alla struttura in acciaio leggero, VARIO X può ridurre fino al 30% il peso dei componenti del telaio, pur mantenendone la stessa stabilità e robustezza. Grazie al suo design innovativo a nido d’ape, VARIO X consente di risparmiare fino a 35 chilogrammi in totale, a seconda delle dimensioni della caravan e del peso massimo consentito. La riduzione del peso non solo offre ai clienti un carico utile maggiore, ma consente anche una riduzione delle emissioni di CO2. VARIO X, inoltre, è costruito in acciaio, un materiale sostenibile che si è dimostrato una scelta vincente in produzione, sia per le fasi di assemblaggio sia perché riciclabile. Questo approccio costruttivo leggero con materiali sostenibili ottimizza il Carbon Footprint (CFP) durante i viaggi con rimorchio.

Knaus Tabbert continua i piani di crescita dopo il suo primo anno in borsa “L’offerta pubblica iniziale è stata una pietra miliare importante per l’ulteriore sviluppo del nostro Gruppo. Con i proventi dell’emissione delle nostre azioni, abbiamo gettato le basi per un’ulteriore crescita dinamica, come l’espansione delle nostre capacità produttive, innovazioni pionieristiche per il nostro settore e lo sviluppo di soluzioni sostenibili per i veicoli ricreazionali”, commenta Wolfgang Speck, CEO di Knaus Tabbert AG. Il 23 settembre 2020, le azioni di Knaus Tabbert AG sono state negoziate per la prima volta al Prime Standard della Borsa di Francoforte. Nonostante un contesto di mercato dei capitali volatile, 10 milioni di azioni sono state emesse al prezzo di 58 euro al momento dell’IPO, principalmente a investitori istituzionali in Germania e all’estero. Da allora, il flottante si è attestato intorno al 35%. Knaus Tabbert AG ha mantenuto la promessa di 8

continuare il suo percorso di crescita dopo la quotazione in borsa e di investire i fondi raccolti nell’espansione delle sue capacità. Entro il 2025 verranno quindi investiti ulteriori 220 milioni di euro nell’ampliamento degli attuali siti produttivi al fine di rafforzare ulteriormente la propria posizione nel mercato in crescita dei veicoli ricreazionali. Gli impianti e le tecnologie di produzione all’avanguardia devono aumentare in modo sostenibile la produttività e le capacità. A tal fine, al Caravan Salon 2021 di Düsseldorf a settembre sono state presentate numerose innovazioni relative ai singoli marchi dell’azienda, tra cui lo studio per un camper elettrico Knaus. Con un anno finanziario 2020 di successo e una crescita continua nel 2021, l’azienda ha intrapreso un percorso promettente sin dalla sua IPO. Nella prima metà del 2021, le entrate sono aumentate del 23 percento a 442 milio-

ni di euro. L’EBITDA rettificato è migliorato del 33% a 45 milioni di euro. “Questi risultati record mostrano che siamo in grado di crescere rafforzando contemporaneamente la nostra redditività”, aggiunge il CFO Marc Hundsdorf.

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l’avvocato risponde francesca guerra

Francesca Guerra

Tre nuovi quesiti legali dei concessionari: in questo numero parliamo di documenti per l’immatricolazione, responsabilità nel rimessaggio e garanzia infiltrazioni sull’usato

Tra l’incudine e il martello N

uovo appuntamento con i quesiti legali a cui risponde l’avvocato Francesca Guerra, partner di Assocamp. Tre le domande che vi proponiamo su questo numero. La prima riguarda la richiesta di un cliente di poter avere i documenti per l’immatricolazione direttamente dal produttore, in quanto questi non li invia al concessionario per una diatriba esistente tra loro; il secondo la responsabilità in caso di furto durante il rimessaggio; il terzo la garanzia sulle infiltrazioni in caso di vendita dell’usato. In tutti i casi la posizione del concessionario è delicata: spesso si trova tra l’incudine e il martello. Buona lettura. Sono in difficoltà nei pagamenti con il fornitore. Ho intenzione di regolarizzare le mie posizioni a breve, ma nel frattempo avrei dovuto immatricolare e consegnare un veicolo già pagato. Naturalmente il fornitore non mi invia il certificato di conformità necessario per l’immatricolazione. Il cliente mi chiede se può pretenderlo direttamente dal mio fornitore e provvedere lui all’immatricolazione. Francesca Guerra: Premesso che: • il venditore è responsabile nei confronti del proprio cliente per quanto concerne l’adempimento delle obbligazioni assunte nel contratto (tra le quali rientra altresì la consegna dei documenti necessari per la circolazione); • il cliente può quindi agire nei suoi confronti per ottenere giudizialmente l’adempimento (con eventuale risarcimento dei danni subiti a causa del ritardo) o la risoluzione del contratto (con eventuale risarcimento dei danni dovuti all’inadempimento); • una simile situazione può ingenerare responsabilità anche nei confronti del fornitore con conseguente risoluzione del contratto di concessione (molti di essi, infatti, prevedono la risoluzione immediata in caso di mancato pagamento o di insolvenza).

la consegna dei documenti di idoneità alla circolazione e all’immatricolazione (necessari all’uso del veicolo così come quelli occorrenti per la trascrizione dell’acquisto del pubblico registro automobilistico) non solo in via diretta contro il proprio venditore ma anche, in via surrogatoria, congiuntamente contro tutti i precedenti venditori. Vorrei offrire il rimessaggio nel periodo invernale ad alcuni miei clienti. Custodisco i mezzi in area aperta, ma recintata, e ho avuto recentemente qualche furto. Posso redigere un contratto che escluda ogni mia responsabilità? Francesca Guerra: Nel caso del rimessaggio si configura il contratto di deposito con la conseguente nascita dei relativi diritti e obblighi in capo alle parti. Con il deposito una parte riceve dall’altra una cosa mobile con l’obbligo di custodirla e restituirla (art. 1766 cc). Il contratto di deposito si presume

gratuito, a meno che dalla qualità professionale del depositario o da altre circostanze si debba desumere una diversa volontà delle parti. Nel custodire il bene il depositario deve usare la diligenza del buon padre di famiglia, ma, qualora il deposito sia gratuito, la legge impone di valutare con minor rigore la responsabilità per colpa. Il depositario, anche nell’ipotesi di deposito gratuito, per liberarsi da ogni responsabilità deve provare l’imprevedibilità e l’inevitabilità della perdita della cosa, ovvero che la perdita o il deterioramento del bene sono dovuti a fatto a lui non imputabile verificatosi malgrado abbia utilizzato la diligenza del buon padre di famiglia (e quindi ogni accortezza volta a evitare l’evento dannoso). Qualora il veicolo depositato presso il concessionario del quesito subisse un furto, quindi, il concessionario stesso dovrebbe dimostrare di aver utilizzato ogni rimedio utile al fine di evitarlo (antifurti, videosorveglianze, opportune

Vi è giurisprudenza, anche se parecchio risalente, che stabilisce che nel caso di vendita a catena di autoveicoli, l’ultimo compratore è legittimato ad agire onde ottenere 12

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A luglio 2021 mi scrive il suo legale lamentando problemi di infiltrazioni e conseguente marcitura dei materiali che, a suo dire, sarebbero dovuti a vizio di produzione. Eppure, “Qualora il veicolo depositato presso il prima della consegna concessionario del quesito subisse un avevo eseguito anche il infiltrazioni e furto, quindi, il concessionario stesso tagliando misurato l’umidità predovrebbe dimostrare di aver utilizzato sente e tutto risultava regolare. to avrebbe dovuto essere rapportato all’anogni rimedio utile al fine di evitarlo.” Francesca Guerra: Secondo l’art. zianità e all’usura del mezzo. Dalla sua, in 132 del Codice del Consumo, il questo caso, il concessionario avrebbe avuto al contratto di deposito, si era sostenuto che venditore è responsabile per un difetto di anche il fatto di aver eseguito specifico tasi trattasse, piuttosto, di locazione di un’a- conformità quando lo stesso si manifesta gliando prima della consegna. Dimostrando rea. La Corte di Cassazione ha però stabilito entro due anni dalla consegna del bene. Nel che tramite il tagliando non aveva rivelato che la tesi non può essere accettata perché caso di compravendita di un bene usato det- alcun problema, in teoria, avrebbe potuto l’obbligazione principale del gestore dell’a- ta garanzia legale può essere ridotta rea, in relazione a quello che è l’interesse a un anno se espressamente pattui- “…a oltre sei mesi dalla consegna […] prevalente del proprietario dell’autoveicolo, to tra le parti. Nel caso di specie la sarebbe stato onere del cliente dimoè certamente quella di custodire il veicolo restrizione era stata espressamente strare che le infiltrazioni (o le cause proprio al fine di evitare di lasciarlo in luo- indicata in contratto e richiamata ex go pubblico, con i conseguenti rischi relativi artt. 1341 e 1342 c.c. e al venditore, delle infiltrazioni) erano già presenti alla mancanza di custodia. Nessuna rilevan- dunque, non si poteva imputare al- al momento della consegna stessa.” za, quindi, può essere data alle clausole di cunché. esclusione della responsabilità per il furto Ma, anche nel caso in cui non vi fosessere libero da ogni responsabilità. o i danni eventualmente contenute nel con- se stata tale espressa indicazione (e la ga- Respinte le richieste epistolari di contropartratto di rimessaggio. Tali clausole, infatti, ranzia fosse stata quindi da ritenersi efficace te, quest’ultima promosse un accertamento configurano un atto limitativo delle obbliga- per due anni), a oltre sei mesi dalla conse- tecnico preventivo chiedendo che il giudigna (altra circostanza che oramai dovrem- ce nominasse un perito per far esaminare lo zioni tipiche del contratto di deposito. mo bene conoscere) sarebbe stato onere del stato del mezzo e le cause delle infiltrazioni. A settembre 2019 ho consegnato a un cliente dimostrare che le infiltrazioni (o le Il giudice rigettò la domanda (senza nemcliente il camper usato che aveva ac- cause delle infiltrazioni) erano già presenti meno nominare il perito) e la condannò a quistato presso la mia concessionaria. al momento della consegna stessa. E il tut- risarcire le spese di causa al concessionario. chiusure e così via). Difficile prevedere in anticipo e con certezza, tuttavia, quanto un giudice riterrebbe necessario per la diligenza nella custodia. Al fine di evitare la responsabilità inerente

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Attrezzature per i professionisti Avvio sicuro per veicoli fino a 700 CV

Sega da banco con soft start e carrello opzionale

Il sistema di avviamento ausiliario HD Power Booster è il nuovo prodotto di Würth per i motori di veicoli a 12V e 24V e fino a 700 CV. Offre prestazioni elevate e grande sicurezza, essendo completamente isolato con robuste pinze ergonomiche angolari e cavi altamente flessibili. Il carrello con maniglia alta 100 centimetri e base di appoggio in gomma rendono il booster avviatore 12/24V perfetto per il trasporto. Il voltmetro analogico per il controllo dello stato di carica batterie dell’apparecchio e della tensione del veicolo da avviare diminuisce il rischio di errore. Il fusibile all’interno della pinza rossa per la protezione da cortocircuiti o sovraccarichi è facilmente sostituibile, mentre un avvisatore acustico interviene in caso di inversione di polarità. L’HD Power Booster è protetto dai picchi di tensione, mentre la fase di ricarica avviene con un sistema di ventilazione che evita i surriscaldamenti.

Una sega da banco torna utile in molte occasioni. Tagli paralleli, trasversali e inclinati possono essere eseguiti con grande precisione. Makita propone diverse soluzioni, ma sicuramente una delle più interessanti è la MLT100N: un prodotto con lama da 260 millimetri che può essere dotato anche di un pratico carrello opzionale per facilitarne lo spostamento all’interno dell’officina. Doppio isolamento, freno elettrico e sistema di avvio soft sono le caratteristiche che lo rendono particolarmente sicuro e confortevole. La potenza assorbita è di 1.500 Watt, mentre la velocità arriva a 4.300 g/min. La Makita MLT100N pesa 34,1 kg e consente di effettuare tagli a 90° fino a 93 millimetri e a 45° fino a 64 millimetri. Il foro della lama è da 30 millimetri. www.makita.it

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Traspirante, antiscivolo e comoda

Doppio pistone per sollevare tre tonnellate

Chi lavora in officina ha bisogno di una scarpa da lavoro comoda, con suola antiscivolo e una tomaia resistente alle polveri, all’acqua e agli olii, ma che sia anche flessibile e altamente performante. Il modello Lift Carpet della linea Red Carpet di U-Power ha tutte le caratteristiche di sicurezza previste dallo standard S3 CI SRC ESD, con tomaia in pelle nabuk naturale bottalato e chiusura a lacci con occhielli metallici. Il puntale Airtoe Aluminium ha membrana traspirante in alluminio ultraleggero. Il coprisottopiede è invece in memory foam più gel avvolgente, antistatico e ammortizzante, che favorisce la traspirazione interna grazie ai fori di aerazione. La lift Carpet soddisfa anche i requisiti di resistenza allo scivolamento secondo la normativa EN ISO 20345:2011 verificata con metodo previsto dalla EN 13287:2012.

Un cric a carrello è una soluzione rapida ed efficiente quando non serve ricorrere al ponte sollevatore. L’Unicraft SRWH 3000 LFH è particolarmente adatto per veicoli con telai lunghi e ribassati. Ha una portata massima di tre tonnellate e il comando della valvola pompa azionato a leva con un comodo manico in gomma. Il piattello, largo e con rivestimento in gomma, assicura un sicuro e facile sollevamento dei carichi e grazie alle grandi dimensione favorisce una migliore distribuzione del peso. L’abbassamento del veicolo è facilitato dal sistema di controllo della velocità di discesa. Grazie alla presenza di un doppio pistone sono necessarie meno pompate per raggiungere l’altezza massima. Il cric ha una dimensione di 805x355x172 mm ed è in grado di sollevare pesi fino a un’altezza di 580 millimetri.

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a tu per tu con stéphane gigou

Il prescelto A colloquio con Stéphane Gigou, l’uomo che François Feuillet ha voluto come suo successore alla direzione di Trigano, l’azienda che ha condotto per 40 anni e di cui continua a conservare la maggioranza azionaria Testo di Antonio Mazzucchelli e Renato Antonini, foto Enrico Bona

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ome aveva promesso, lo scorso anno François Feuillet ha lasciato il timone di Trigano a qualcuno più giovane di lui. François Feuillet, insieme alla sua famiglia, conserva la quota di maggioranza di Trigano (57,80%), continua a far parte del Consiglio di Amministrazione e della Commissione Strategica e ha voluto un manager di sua fiducia come suo successore a capo del più grande gruppo europeo del settore. Il nuovo presidente del Consiglio di Amministrazione si chiama Stéphane Gigou, è francese ma ha vissuto in diverse parti d’Europa. Ha lavorato a vari livelli nel settore automotive, da ultimo è stato a capo di Fiat Professional, la divisione di FCA (ora nel gruppo Stellantis) che si occupa del Ducato, la base meccanica più diffusa nel settore RV in Europa. Abbiamo intervistato Gigou in occasione del Salone del Camper, la fiera italiana del settore RV, che si è svolta a Parma dall’11 al 19 settembre. Ecco come il nuovo presidente di Trigano ha risposto alle nostre domande. Stiamo uscendo dal tunnel della pandemia: quali ripercussioni ha avuto nel settore RV e in particolare sul gruppo Trigano? Stéphane Gigou: Direi che ci sono due aspetti da considerare. Da una parte la domanda di camper è aumentata perché i clienti hanno visto il veicolo ricreazionale come un modo sicuro, dal punto di vista sanitario, per passare le proprie vacanze, un ambiente protetto e gestito autonomamente: come una bolla sanitaria. Questo ha generato l’esplosione della domanda, una domanda che già era forte da vari anni, ma che ha avuto un’accelerazione. E questo, è giusto ricordarlo, in pochi lo avevano previsto un anno e mezzo fa durante il primo periodo del lock down: tutti dicevano “annullate tutto, il mondo è finito…”, e invece è successo il contrario. Il forte sviluppo della domanda è associato al desiderio di uscire all’aria aperta dopo mesi di lockdown: le persone sono rimaste chiuse in casa e hanno voglia di riscoprire la natura, e sappiamo che la ricerca di una vicinanza alla natura è un tema d’attualità, si inserisce nel grande filone “green”. Dall’altro lato, quello industriale, la pandemia ha anche messo in luce molte debolezze dell’economia e dell’industria, vediamo come sono ancora totalmente sconvolte moltissime aziende, addirittura interi settori. Basti pensare all’acciaio, sembra di essere in una economia di guerra, ma la stessa cosa vale per il legno, la plastica, il vetro, i componenti elettrici ed elettronici... I nostri fornitori

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di chassis sono fermi da settimane. Questa altra faccia della medaglia della pandemia ha portato a rendersi conto che forse occorre lavorare in modo diverso. In questo Trigano ha dimostrato grande capacità di adattamento, una notevole flessibilità che ci ha permesso di massimizzare l’opportunità del momento: se prima si facevano piani di produzione a lungo termine, ora si continuano a fare ma bisogna essere flessibili così da poterli modificare in tempo reale, per produrre con quello che arriva quel giorno. Difficoltà a reperire materie prime e prezzi alti: secondo lei quanto durerà questa situazione? Stéphane Gigou: Nessuno può dirlo con certezza. Penso che alcuni temi siano congiunturali e altri più strutturali. Il legno, che diventa componente essenziale di molti prodotti pensando alle sfide per l’ambiente che abbiamo da qui al 2050, tenderà a essere un bene sempre più richiesto, per cui tendenzialmente manterrà una forte curva della domanda. Per altri materiali invece c’è una

Stéphane Gigou Abbiamo chiesto a Stéphane Gigou di descrivere la sua esperienza personale e professionale. Ne è un uscito un quadro chiaro, che dipinge un uomo e un manager con una forte connotazione internazionale e ben radicato nel settore automotive. “Ho 48 anni, sono sposato e ho tre figlie. Sono francese, ho studiato in Italia” ci spiega Stéphane Gigou, “mi sono laureato in Economia all’università La Sapienza di Roma. Mia moglie è italiana, le mie figlie hanno una doppia nazionalità. Ho avuto la fortuna di crescere a Londra, poi di vivere in Svezia e in vari paesi europei. In realtà mi sento molto più figlio di Maastricht che di un singolo paese: quando eravamo studenti erano quelli i veri temi, c’è stato il referendum sul Trattato di Maastricht, all’epoca si sognava un’Europa diversa da quella che vediamo oggi, io mi sento figlio di questo sogno di inizio anni Novanta. Ma questa è filosofia... Dal punto di vista professionale ho cominciato la mia attività lavorando in Renault, ho lavorato parecchi anni anche in Renault Italia. Vent’anni fa ho fatto parte del primo team di Dacia, in cui c’era una sfida notevole da vincere. Poi otto anni fa sono arrivato in FCA, sono stato responsabile del progetto del modello Tipo, poi sono stato a capo di Fiat Professional. Da un anno sono in Trigano”.

bolla, le cose potranno cambiare. In linea generale, oggi non possiamo fare previsioni, questa è la verità. Siamo ancora in una fase di incertezza. Qual è l’attuale situazione finanziaria del gruppo Trigano? Stéphane Gigou: Trigano lavora con fondi propri, non ha mai basato la crescita e le attività sul finanziamento, è un’azienda molto capitalizzata e forte. Gli stock sono bassi e la domanda è forte, e questo è un segno positivo. Penso che Trigano nel suo complesso sia riuscita a produrre abbastanza bene durante questa stagione. Posso affermare che Trigano è una realtà del settore RV molto solida e lo si vede anche dai bilanci. Avete previsto investimenti a breve termine? Stéphane Gigou: Siamo sempre alla ricerca di investimenti di crescita esterna, sia sull’asse orizzontale che verticale. Ovviamente abbiamo delle limitazioni sull’asse orizzontale, su quello verticale è più un ragionamento di opportunità e di contesti di mercato che potrebbero portarci a doverlo fare. A proposito di integrazioni verticali, recentemente c’è stata un’acquisizione tra gruppi che ha fatto molto parlare: costruttori di veicoli ricreazionali che acquisiscono produttori di componenti per il primo impianto. Cosa ne pensa? E’ una strategia che riguarda o potrà riguardare anche Trigano? Stéphane Gigou: E’ un tema molto delicato perché oggi siamo in un contesto di mercato dove è molto difficile avere consegne dai fornitori, quindi un’azienda potrebbe agire d’impulso e dire: “potrei farlo meglio io… quindi lo costruisco io, in proprio, senza fornitori esterni”. Trigano su alcune attività ha integrato verticalmente: ad esempio facciamo molti materassi e reti per i letti, il che

ci ha fatto capire che sappiamo fare questo mestiere. In altri ambiti invece noi crediamo molto nei nostri fornitori e vorremmo continuare a lavorare con loro. Ma è chiaro che se non riusciremo a trovare un buon equilibrio per lavorare insieme in maniera affidabile, e con la giusta ripartizione dei guadagni, sul medio e lungo termine, dovremo agire in un altro modo. Trigano ha la forza per investire e sviluppare delle attività subentrando ai suoi fornitori. Ribadisco che oggi questa non è la nostra strategia, saremo costretti ad integrare alcune attività solo se non troveremo soluzioni valide nell’interesse di Trigano. Parlando di esperienze extraeuropee, è auspicabile l’acquisizione da parte di Trigano di una realtà produttiva americana? Alcune aziende americane fanno acquisti in Europa e viceversa. Voi restate concentrati sull’Europa o vede la possibilità di aprirsi a realtà oltreoceano? Stéphane Gigou: Trigano è cresciuta in settori dove poteva ottenere un effetto leverage di scala e di consumo, e questo implica avere una comunanza di prodotto, di componenti e di regole di omologazione. Andare su mercati dove questa scala non esiste più non è nei piani di Trigano. Il mio mandato è di avere un’azienda al massimo della competitività, se vuoi essere super competitivo devi avere una ricetta. La nostra ricetta europea la conosciamo. Avere una realtà lontana, fuori da questa logica, oggi non è nei piani di Trigano. Noi siamo europei e rimaniamo in Europa. Non pensate quindi a mercati emergenti, ad esempio asiatici? Stéphane Gigou: No, non per ora. E all’Est Europa? Stéphane Gigou: Quella è un’area geografica dove siamo già presenti. Alcuni stati sono

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a tu per tu con stéphane gigou

molto attivi, penso a Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia, ma anche Romania che, con piccoli numeri, è in forte crescita. Siamo contenti delle performance che fanno alcune delle nostre business unit in questi mercati. Sono mercati in espansione e l’offerta si sta strutturando sempre più. Qual è la sua opinione riguardo al mutamento delle basi meccaniche e soprattutto dei motori? Alcuni costruttori europei di RV stanno sperimentando propulsori alternativi al diesel. Trigano Group come vede il suo futuro? E’ possibile un mutamento radicale che porti a una caduta di interesse del pubblico per i camper con motorizzazioni tradizionali? Stéphane Gigou: Trigano parla di quello che sa fare e di quello che sa vendere. Noi stiamo lavorando su molti temi, ma ne parleremo quando avremo un prodotto finito, vendibile a un prezzo competitivo. Il mercato evolverà, certo, e noi ci stiamo lavorando, ma ne parleremo quando avremo soluzioni giuste come user experience e come prezzo. Trigano non presenta dei concept, oggi siamo in una fase in cui i clienti sono molto sicuri di ciò che vogliono comprare, bisogna assecondarli fornendo il veicolo giusto per

loro. Quando avremo qualcosa di performante da proporre, lo faremo. Sappiamo che Trigano crede fermamente nelle fiere: le ha promosse, sponsorizzate e sostenute anche in tempi complessi. Qual è la sua idea in proposito? Stéphane Gigou: Noi crediamo molto nelle fiere. Questi eventi, che si svolgono all’inizio della stagione commerciale, permettono ad un grande numero di persone di vedere dal vivo la più grande esposizione possibile di veicoli e questo è un aiuto nella scelta. Più brand sono presenti, meglio è per il cliente che può vedere tutti i prodotti nello stesso momento e nello stesso luogo. Qualcuno crede che la fiera sia un evento per “anziani”, ma è esattamente il contrario. Alle ultime fiere del settore RV abbiamo visto molti nuovi clienti potenziali, persone che vengono in fiera e scoprono il prodotto, magari anche con ingenuità… Mi è successo, ad esempio, di sentire una signora in uno dei nostri stand che notava che “sui camper c’è anche il bagno...” Noi riteniamo che le fiere siano un momento essenziale del nostro business. Le grandi fiere, come Düsseldorf,

Parma, Parigi e Barcellona, e anche Birmingham che purtroppo quest’anno non ci sarà, sono dei momenti fondamentali per noi e per i clienti. Ovviamente hanno un costo importante per le aziende, ma questo costo in Trigano lo valutiamo sull’insieme della nostra attività: partecipare e raccogliere gli ordini porta maggiori benefici che essere assenti risparmiando denaro. Solo in fiera il cliente può entrare nella doccia, provare il letto, vedere la profondità dell’armadio. Pare che François Feuillet nell’ultimo periodo frequenti un po’ meno le fabbriche del gruppo... Si occupa un po’ di più delle sue vigne oppure è ancora molto impegnato nella gestione e nel controllo del gruppo? Stéphane Gigou: Il signor Feuillet produce uno dei migliori vini di Francia, questo è vero; in Trigano lavora con me alla strategia dell’azienda e finora ci siamo trovati d’accordo su tutti i temi. È chiaro che se non lo

La “decisione” “Diversi anni fa” ha dichiarato François Feuillet, qui a sinistra ritratto insieme a Stéphane Gigou “ho annunciato la mia decisione di lasciare la mia posizione di Presidente del Consiglio di Amministrazione nel 2020. Dal momento di questo annuncio ho intrapreso una lunga ricerca della persona, dotata di tutte le competenze necessarie, che sarebbe stata la scelta ideale per assumere la gestione del Gruppo e garantire la sostenibilità delle sue attività di business. La decisione di reclutare Stéphane Gigou è stata, di conseguenza, ben ponderata”.

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fossimo l’ultima parola spetterebbe a lui, in quanto azionista di maggioranza. Per riuscire a fare questo lavoro in modo illuminato e corretto François Feuillet deve rimanere informato di quello che succede nelle business unit. Abbiamo stabilito che una volta all’anno mi accompagnerà in una delle mie visite nelle varie business unit. François Feuillet ha gestito l’azienda per quarant’anni e conosce davvero tante persone nelle varie business unit, persone che gli fa piacere incontrare. Diciamo che oggi abbiamo trovato un buon equilibrio per un lavoro di squadra dove il capo operativo sono io. François Feuillet ha detto di lei che è “un uomo carismatico e con una visione chiara”. Chi è invece per lei François Feuillet? Stéphane Gigou: François Feuillet è uno di quei leader che uno raramente incontra nella vita. In realtà, a me è successo due volte nel mio percorso professionale. Alcuni anni fa ho incontrato Sergio Marchionne, un manager con il quale si poteva essere più o meno d’accordo, anche per i suoi modi piuttosto diretti e decisi, ma ad ogni incontro si poteva imparare qualcosa. Per me François Feuillet è quel tipo di persona. Sono sincero, per me è un privilegio lavorare insieme a lui. La sua visione del gruppo e delle aziende è sempre perfettamente allineata a quella di François Feuillet? In cosa differisce oggi il gruppo da lei gestito rispetto a prima? Ci sono stati cambiamenti o ce ne saranno? Stéphane Gigou: Spero di riuscire a dare un maggiore dinamismo all’azienda. Trigano è già un’azienda dinamica, ma vorrei portare un dinamismo “diverso”. Ad esempio abbiamo creato il junior committee, composto da giovani che potenzialmente rappresentano il futuro dell’azienda: ci riuniamo periodicamente e al comitato abbiamo dato dei compiti da svolgere, lavorando su temi importanti per il futuro dell’azienda. In azienda io ho preso dei rischi un po’ diversi in termini gestionali, in momenti di difficoltà non ho avuto paura a stoccare di più, avendone l’azienda la possibilità, e ci è stato sicuramente utile anche

Trigano: 40 anni di guida Feuillet François Feuillet fece il suo ingresso in Trigano nel 1981, dopo che nel 1974 il Crédit Lyonnais prese il controllo della società a causa di difficoltà finanziarie. Trigano è stata privatizzata nel 1987 ed è stata quotata in borsa nel 1998: da allora è cresciuta con acquisizioni quasi annuali, principalmente nel settore delle autocaravan. Ricordiamo, ad esempio, l’acquisto di Caravans International, Arca e SEA in Italia (1999, 2001 e 2013), Benimar in Spagna (2002), Autostar e Perigord VDL in Francia (1998 e 2004), ma anche Eura Mobil e Karmann Mobil in Germania (2005), fino ad arrivare ad Adria Mobil in Slovenia (2017). Oggi Trigano è impegnata anche nella produzione di attrezzature per il tempo libero (rimorchi, materiale da campeggio, attrezzature da giardino), ma oltre il 90% del turnover deriva dal settore RV: camper, ca-

ravan, case mobili, accessori, veicoli ricreazionali a noleggio. Questi gli ultimi dati di vendita disponibili (Annual Report 2020): 38.935 autocaravan, 12.371 caravan, 3.932 case mobili. Sono circa 9.000 i dipendenti di Trigano e l’azienda può contare su 63 siti produttivi. Sono inoltre 25 i brand con cui Trigano è presente sul mercato dei camper e motorhome. Il 30 settembre 2020 il Supervisory Board di Trigano ha nominato Stéphane Gigou membro e Presidente del Consiglio di Amministrazione. Ora il Consiglio Direttivo è composto da cinque membri: Stéphane Gigou (President of the Executive Board), Michel Freiche (Managing Director), Marie-Hélène Feuillet e Paolo Bicci. I membri della famiglia Feuillet rimangono l’azionista di maggioranza, con il 57,80% del capitale e il 69,31% dei diritti di voto.

Trigano: tutti i brand del gruppo Camper e motorhome

Caravan e case mobili

Accessori e servizi

Carrelli

Attrezzature da campeggio e da giardino

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a tu per tu con stéphane gigou

Le strutture industriali e commerciali del gruppo Trigano

nella fase successiva. Comunque ho ereditato un’azienda incredibilmente ben gestita. C’è qualcosa che vuole comunicare al settore RV? Stéphane Gigou: Per prima cosa voglio ribadire la nostra fedeltà verso i fornitori e il desiderio di poter lavorare bene nel tempo alle condizioni esposte prima. Ma vorrei lanciare un messaggio anche alla rete di distribuzione: credo che molte cose cambieranno da qui a 5-10 anni e la distribuzione, come tutto del resto, dovrà evolversi. Trigano ha una rete di distribuzione storica che verrà mantenuta. Vorrei però dire che auspico un miglioramento delle strutture della nostra rete di distribuzione. I nostri concessionari devono far evolvere le loro strutture, così come la qualità del servizio al cliente. Oggi il veicolo per il tempo libero è cresciuto qualitativamente, ed è sempre più dedicato a persone che ne apprezzano la qualità. Ogni nostro partner della distribuzione deve guardarsi allo specchio e chiedersi come è attrezzato e strutturato il suo punto vendita-assistenza, per rispondere a questi clienti sempre più preparati ed esigenti. Voi avete già un vostro distributore di accessori… In futuro potreste avere anche una rete Trigano di distribuzione del prodotto, così da bypassare il concessionario tradizionale? Stéphane Gigou: Prendiamo come esempio la Gran Bretagna, dove Trigano ha 14 punti di vendita in una rete che si chiama Marquis: oggi questa rete è il primo distributore dei brand Hymer in UK, quindi distribuisce prodotti concorrenti di Trigano, e i brand Trigano sono venduti da Marquis ma anche da altri concessionari indipendenti. Questo è possibile per l’equilibrio e la parità di trattamento che Trigano garantisce a Marquis e ad altri dealer. Per noi è una ricetta che funziona benissimo e non ha motivo di essere modificata in Gran Bretagna. Per cui anche laddove avessimo dei piani di crescita, come per esempio in Francia nel retail, non è messo in discussione questo modello di distribuzione per i concessionari importanti, a patto che sappiano garantire la giusta esperienza al cliente. 20

Stéphane Gigou, a sinistra, durante l’intervista

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2020/2021 Sales: 2.9 billion Euros (+34.3%)

Paris, 22 September 2022

In the fourth quarter 2020/21, Trigano achieved sales of €659.4 M, up 4.9% compared to the previous 2020/2021 2.9 billionfrom Euros (+34.3%) financial year Sales: which had benefited a very strong recovery after the end of confinements in Europe. In the fourth quarter 2020/21, Trigano achieved sales of €659.4 M, up 4.9% compared to the previous

year which had benefited from a very strong recovery after the end of confinements in Europe. (June –August) Vendite Trigano 2020/2021:financial 2,9 miliardi diQ4euro (+34,3%) 2021/2020 change Current €M (non-audited figures)

€M Leisure vehicles (non-audited figures)

Nel quarto trimestre 2020/21, Trigano ha realizzato un fatturato di 659,4 M€, in crescita del 4,9% rispetto all’esercizio precedente che aveva beneficiato di una fortissima ripresa dopo la fine dei confinamenti in Europa. Nel quarto trimestre, Trigano ancora una volta ha adeguato le proprie capacità produttive per soddisfare la continua domanda per tutte le sue categorie di prodotti, nonostante le difficoltà di approvvigionamento che hanno portato in particolare alla chiusura delle linee di produzione dei motorhome per diverse settimane. A perimetro e cambio costanti, le vendite di camper

Leisure equipment Leisure vehicles Total Sales Leisure equipment

2021 2020 2019 Q4 (June –August)

scope effect

current

at constant change scope and exchange 2021/2019 rate*

exchange rate effect

2021/2020 change +5.8%

Current +41.7% change exchange 2021/2019 rate* -4.5% +27.5%

constant +0.7% at +2.4% scope and

+2.7% scope

602.4 2021

569.3 2020

425.1 2019

57.0

59.5

44.7

-4.2%

602.4 659.4

569.3 628.8

425.1 469.8

+5.8% +4.9%

+2.7% +2.5%

+0.7% +0.7%

+2.4% +1.7%

+41.7% +40.4%

57.0

59.5

44.7

-4.2%

-

+0.3%

-4.5%

+27.5%

current

effect

exchange rate effect

-

+0.3%

In the fourth quarter, Trigano was once again able to mobilise its teams and production capacities to Totalsustained Sales 659.4 628.8 categories, 469.8 +4.9% supply +2.5% difficulties +0.7%which+1.7% +40.4% meet demand for all its product despite led in particular to the shutdown of motorhomes production lines for several weeks. In the fourth quarter, Trigano was once again able to mobilise its teams and production capacities to

At constant scope and exchange sales of motorhomes (+2.1%), caravans trailers (+0.7%) (+2,1%), caravan (-1,1%), (+0,7%) dello scorso anno, ma (-1.1%), sono suled uninlivello sumeet sustained demand for allrimorchi itsrates, product categories, despite supply difficulties which particular and camping equipment (-4,5%) production remained close to record level reached in the fourth quarter 2020. toattrezzature the shutdown of campeggio motorhomes linesrifortheir several weeks. eDeliveries da (-4,5%) sono periore rispetto al quarto trimestre 2019. of mobile homes (-8.3%) and garden equipment (-22.2%) did not repeat their performance La of maste vicine al and livello raggiunto dinamica delle vendite di accessori (+11,5 the last year, but are exchange at arecord higherrates, levelsales thanofinnel the fourth quarter 2019. Finally, sales of accessories At constant scope motorhomes (+2.1%), caravans (-1.1%), trailers (+0.7%) (+11.5%) remained on a(-4,5%) very good dynamic confirming the strong the public foril quarto trimestre 2020. Le consegne diclose case %)record è rimasta moltoofin buona, confermando and camping equipment remained to their level interest reached the European fourth quarter 2020. leisure vehicles. Deliveries of mobilee homes (-8.3%) and equipment did del not repeat their europeo performance mobili (-8,3%) attrezzature da garden giardino forte(-22.2%) interesse pubblico perofi the last year, are at replicato a higher level than in the fourth quarter 2019. Finally, sales of accessories (-22,2%) nonbuthanno l’andamento veicoli ricreazionali. (+11.5%) remained on a very good dynamic confirming the strong interest of the European public for leisure vehicles. Over the financial year, Trigano achieved record sales with strong growth in each of its business segments:

Nel corso dell’esercizio, Trigano ha registrato vendite record con una forte crescita in ciascuno dei propri segmenti di attività. Grazie al forte aumento delle capacità produttive, in particolare per i camper van, Trigano ha realizzato vendite di motorhome per 2,2 miliardi di euro (+ 36,1%), guadagnando quote di mercato. Hanno mantenuto dinamismo durante l’anno anche le vendite di caravan (+21,0%), accessori (+79,0%; +35,2% a perimetro costante), rimorchi (+27,3%), attrezzature da campeggio (+ 7,5%) e da

change ended August 31 Over the financial year,Year Trigano achieved record sales with 2021/2020 strong growth in each of its business Current at constant segments:€M exchang change scope scope and st

(non-audited figures)

€M Leisure vehicles (non-audited figures) Leisure equipment Leisure vehicles Total Sales Leisure equipment

2021 2020 2019 Year ended August 31st

current

e rate effect

effect

exchange rate*

2021/2020 change

Current

1,997.4 2020

2,134.4 2019

+35.3%

231.5

186.6

193.8

+24.1%

2,702.3 2,933.8

1,997.4 2,184.0

2,134.4 2,328.2

+35.3% +34.3%

+2.7% +2.4%

0.0%

+32.6% +31.9%

+26.6% +26.0%

231.5

186.6

193.8

+24.1%

-

-0.3%

+24.3%

+19.5%

scope effect

-

exchange rate effect

at constant +32.6% +26.6% change scope and exchange 2021/2019 rate* +24.3% +19.5%

2,702.3 2021

current

+2.7%

2021/2019

-0.3%

Thanks to the strong increase in its production capacities, in particular in theAPPENDIX campervans production, APPENDIX APPENDIX Total Sales 2,933.8 2,184.0 2,328.2 +34.3% +2.4% Trigano realised motorhomes sales of 2.2di billion (+ 36.1%) and gained market+31.9% shares. giardino (+ 18,0%), mentre quelle caseEurosparte dei gestori dei 0.0% campeggi, dovuta+26.0% all’e-

mobili (-6,4%) hanno risentito dell’attesa da ofmergenza sanitaria. Breakdown of Breakdown sales by product Breakdown sales category by product of sales category by product category Thanks to the strong increase in its production capacities, in particular in the campervans production, Sales caravans (+21.0%), sales accessories for leisure (+79.0%; +35.2% at shares. constant scope), Triganoofrealised motorhomes of 2.2 billion Euros vehicles (+ 36.1%) and gained market trailers (+27.3%), camping equipment (+ 7.5%) and garden equipment (+ 18.0%) also remained very dynamic over the year, while those of mobile homes (-6.4%) were affected by the wait-and-see attitude Prospettiva of campsite managers linked toaccessories the health crisis. Sales of caravans (+21.0%), for leisure vehicles (+79.0%; +35.2% at constant scope),

Crescita esterna Prosegue il processo di acquisizione dei Le nuove gammecamping di camper sono state di alcune linee di(+produzione campervery per trailers (+27.3%), equipment (+ partico7.5%) and garden equipment 18.0%) also di remained 2021/2020 change change 2021/2020 change dynamic over the06/01 year, while those(from mobile homes (-6.4%) were by2021/2020 the wait-and-see attitude 4th quarter (from todai 08/31) 4thclienti quarter 06/01 to 08/31) 4th quarter (from 06/01 toaffected 08/31) gruppi di distribuzione francesi CLC, SLC larmente diversi giorni e ritardi nella produzione stimaapprezzate aiofprimi saloni in Euro millions in Euro millions in Euro millions at constant at constant of campsite managers linked to the health crisis. perimeter 2021/2019 20 e Loisiréo. Il parere delle autorità garanti nazionali (Düsseldorf e 2021 Parma) dove Trigano ti in2020 questa fase per quasi 2.000 unità. Come Current Current exchange rate perimeter Current exchange rate perimeter exchange rat 2021 2020 2019 2020 2019 2021 2019 perimeter & perimeter & (non-audited figures) (non-audited figures) (non-audited figures) effect effect effectcurrent effect change change Trigano change della concorrenza in Francia dovrebbe es- ha raggiunto livelli record di vendite. Gli ordini effect nel 2021, applica unaratepolitica dichange ap- rateeffectcurr exchange exchange 2.9% 317.3 2.9% 2.1% 2.9% 0.8%- 45.8% 2.1% 0. Motorhomes 462.6 le capacità 449.6 produttive Motorhomes 317.3 462.6 per13.0 449.6 462.6 provvigionamento 13.0 449.6 3.6317.30.8%mirata 13.0 9.4-al raggiungimento 3.6 145.3 9.43.6 14 sere rilasciato nelle prossimeMotorhomes settimane. saturano la stagione -0.6%ca-0.6% -1.1% -0.6% 0.4% -1.1% 0. Caravans in linea Caravans 46.6 46.9sulle Caravans 41.3 46.6 -0.3 46.9 41.3 46.6 del -0.3 46.9 0.2livello 41.30.4%- di produzione. -0.5 -0.30.2 Mantiene 5.3- 12.8% -0.50.2 Questa transazione, pienamente 2022. Le tensioni forniture che hanno massimo -8.3%- 17.3 --8.3%-8.3%caravans atStatic caravans 20.0 21.8 Static 17.3 caravans 20.0 proseguono -1.8 21.8 -8.3% 17.3 20.0 un - contatto -1.8 21.8 -1.8- i suoi 2.7- 15.6% -1.8con la strategia di sviluppo Static di Trigano permanente con fornitori, tra ratterizzato la scorsa stagione fino 50.5% 38.2% 0.2 Accessories 61.4 40.8 Accessories 32.3 61.4 40.8 50.5% 32.3 61.4 15.6 38.2% 20.6 40.8 50.5% 0.3 32.30.7% 15.6 38.2% 4.7 11.5% 0.3 29.1 15.6 90.1% 4.7 11.5% 0.3 traverso la crescita esterna, Accessories consentirebbe all’inizio dell’esercizio 2022. In 20.6 particolare, cui Stellantis, al fine di 20.6 adeguare gli 0.7% impianti 15.7%- 16.9 -Others Others11.8 10.2 Others 16.9 11.8 1.6 10.2 15.7% 16.9 11.8 1.6 10.2 1.6- 15.7%-5.1- -30.2% 1.6- 15.7%di continuare a investire nel business della da diverse settimane si registrano nuovi ritardi industriali alle quantità consegnate. Trigano sta 2.7% 2.7% 2.4% 5.8% 0.7% 2.7% 2.4% 0. Leisure vehicles Leisure602.4 vehicles 569.3 Leisure 425.1 602.4 vehicles 33.1 569.3 5.8% 425.1 602.4 15.6 33.1 569.3 5.8% 4.1425.10.7% 15.6 13.4 33.1 4.1 177.3 15.6 41.7% 13.4 4.1 17 distribuzione di veicoli ricreazionali in Eu- nelle consegne di basiTrailers meccaniche, legati alla43.0 attuando programmi d’azione che consentiran0.9% 0.7% 0.9% 0.2% 0.7% 0.1 APPENDIX APPENDIX APPENDIX Trailers Trailers 43.0 42.5 31.4 43.0 0.4 42.5 0.9% 31.4 0.4 42.5 0.1 31.40.2%0.3 0.40.1 11.6- 36.9% 0.30.1 ropa e di completare l’offerta di servizi ai carenza globale di semiconduttori. Queste difno di aumentare la produzione non appena la -4.5%- 3.6 --4.5%-4.5%Camping equipment Camping 4.2equipment4.4 Camping 3.64.2 equipment -0.2 4.4 -4.5% 3.64.2 -0.2 4.4 -0.20.6- 16.7% -0.2clienti. dovrebbero la sospensione di0.1carenza risolta. - -21.4% - -22.2% -21.4% 0.8% 1.0% 0. Garden equipment Garden 9.8 equipment 12.6 comportare Garden 9.79.8 equipment -2.7 12.6 -21.4% 9.79.8 situazione -2.7 12.6 9.70.8%- sarà-2.8 -2.7 0.1 0.1-2.8- -22.2% 0.1 Breakdown of Breakdown sales by product of Breakdown sales category by product of ficoltà sales category by product category Leisure Equipment

Leisure Equipment 57.0 59.5

Leisure 44.7 Equipment 57.0 -2.5 59.5 -4.2% 44.7 57.0 -

Total sales

Total sales 659.4

Total469.8 sales 659.4

628.8

30.6 628.8

-4.2% -2.5 59.5 0.2 44.70.3%-

4.9% 469.8 659.4 15.6

2.5% 30.6 628.8

4.9% 4.3469.80.7% 15.6

-4.5% -4.2% 0.2

0.3% 12.3-

27.5% -2.7-

-4.5% 0.2

0.1

1.7% 4.9% 4.3

0.7% 189.6 15.6

40.4% 2.5% 10.7

1.7% 4.3

0. 18

Ripartizione delle vendite per categoria di prodotto 2021/2020Year change change ended August2021/2020 31st Year ended August 31st

change ter (from 06/01 to 08/31) 4th quarter (from 06/01 to 08/31) 4th quarter2021/2020 (from 06/01 to 08/31)

in Euro millions Current 2019 2021 2020 (non-audited figures)

es

Motorhomes 317.3 462.6

13.0 449.6

2.9%317.3 462.6 -

2.9% 13.0 449.6 3.6317.30.8%Motorhomes

449.6

change

2021/2020 change Year ended August 31st

2021/2020 change

effect

change

effect

change effect current effect effect change effect effect effect effect change effectcurrent effect effectcurrent change change changechange exchange rate exchange rate exchange rate exchange rate exchange rate 2.9% 2.1% 0.8%- Motorhomes 45.8% 2.1% 0.8% 36.1% 45.8% 2.1% 1,606.3 45.8% 0.1% 0.1% 36.0% 36.1% 0.0% 0.1% 36.0% 0. 13.0 9.43.6 1,606.3 145.3 9.43.6 1,606.3 145.3 9.4 1.9 145.336.1% Motorhomes 2,186.0 1,697.7 2,186.0 579.7 1,697.7 2,186.0 579.7 -0.2 1,697.70.0% 1.9 578.0 579.7 -0.2 488.3 1.9 28.8% 578.0 -0.2 48

46.9

Caravans 41.3 46.6

-0.3 46.9 -0.6% 41.3 46.6 -

-0.6% -0.3 46.9 0.2 41.30.4%Caravans

-0.6% -1.1% 0.4% -0.3 -0.5 0.2 169.0 5.3Caravans 204.5

12.8% -1.1% 0.4% 12.8% -1.1% 0.4% 12.8% -0.5 0.2 35.5 5.321.0% -0.5 Caravans 190.6 204.5 169.0 190.6 204.50.7 35.5 169.05.321.0% -190.6 0.7-

vans

21.8

Static 17.3 caravans 20.0

-1.8 21.8 -8.3% 17.3 20.0 -

-caravans -8.3%- 17.3 -1.8 21.8 Static

-1.8-caravans Static 73.4-8.3%-

15.6% -caravans 15.6% -1.8 -1.8 Static 89.3 73.4-8.3%- -5.0 78.42.7- -6.4% 89.3 73.4-8.3% -

s

40.8

Accessories 32.3 61.4

20.6 40.8 50.5% 32.3 61.4 15.6

38.2% 20.6 40.8 50.5% 0.3 32.30.7% 15.6 Accessories

10.2

Others 16.9 11.8

1.6 10.2 15.7% 16.9 11.8 -

15.7%- 16.9 1.6 10.2 Others

569.3 42.5

Leisure 425.1 602.4 vehicles

0.4% 34.8 35.5

20.6% 21.0%-

13.9 0.7-

7.3% 0.4% 34.8

20.6%-

1

--

-5.0-

-6.4%-

-15.9-

-17.8% -5.0-

-6.4%-

-1

38.2% 11.5% 0.7% 20.6 4.7 0.3 116.0 15.6 29.1 Accessories 207.650.5%

38.2% 90.1% 0.7% 90.1% 11.5% 43.8% 90.1% 4.7 0.3 91.6 29.179.0% 4.7 29.179.0% Accessories 117.7 207.611.5% 116.0 117.7 207.6 50.8 91.6 116.0 -117.7 50.8-

8

1.6- 30.815.7%Others

-30.2% - 30.815.7%1.6 Others 39.1

78.42.7-

15.6% - 2.7 -6.4% -5.0 78.4 - 89.3

43.8% 40.8 91.6

35.2% 79.0%-

89.9 50.8-

76.4% 43.8% 40.8

35.2%-

--

3.1-

11.2%-

-8.3-

-21.2% 3.1-

11.2%-

-

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2.7% 651.7 704.9

32.6% 35.3% -0.2

0.0% 567.9 53.4

26.6% 2.7% 651.7

32.6% -0.2

0. 56

0.4 42.5 Trailers

0.9% 0.1 31.40.2%-

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Trailers 31.4 43.0

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in Euro millions Current 2019 2021 2020 (non-audited figures)

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intervista con BoB wheeler

Intramontabile icona da oltre 90 anni Airstream si è distinta come come leader tecnologico da quando ha presentato il suo primo trailer, nel 1931 Testo di Craig Ritchie e Antonio Mazzucchelli

G

uidare un marchio iconico e storico è come impugnare un’arma a doppio taglio. Da un lato è facile, perché è quasi garantito che il prodotto si venda da solo. Ma gestire un’icona del settore comporta anche un’enorme responsabilità, soprattutto nel caso di un marchio che si è distinto come leader tecnologico da oltre 90 anni. Il marchio, ovviamente, è Airstream, il costruttore di camper più riconosciu-

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to al mondo grazie alla popolarità inossidabile dei suoi iconici trailer in alluminio a forma di proiettile. Sebbene Airstream oggi produca sia prodotti trainabili che motorizzati, le sue intramontabili caravan in alluminio rappresentano ancora circa i due terzi della sua produzione annuale totale, con clienti in diversi continenti che spaziano dalle giovani famiglie alle celebrità, fino alla NASA.

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Il presidente e CEO di Airstream, Bob Wheeler, ha iniziato la sua carriera in General Motors prima di passare all’industria dell’RV nel 1993. È entrato in Airstream nel 2002 come vicepresidente dello sviluppo e dell’ingegneria del prodotto ed è stato nominato presidente e CEO nel 2005. È stato così gentile da parlare con noi di recente, condividendo i suoi pensieri in una conversazione ad ampio raggio, dai mercati globali alla catena di approvvigionamento, fino al fascino duraturo di un design di 90 anni. Airstream ha avuto un successo unico nell’attirare nuovi e giovani acquirenti con un prodotto che non sembra molto diverso dagli Airstream originali costruiti negli anni ‘30. Come è possibile? Bob Wheeler: Da quando l’azienda è stata fondata negli Anni ‘30, design, qualità e innovazione sono stati i suoi tre pilastri. Questo è il nostro novantesimo anno di attività e questi valori rimangono importanti per gli acquirenti oggi come lo erano nel 1931. Naturalmente c’è dell’altro; prima di tutto, pensare oltre la vendita immediata del prodotto. Negli Anni ‘50 il fondatore di questa azienda fece un passo indietro dalla supervisione del lavoro quotidiano e iniziò a guidare fantastiche caravan in tutto il Nord America, l’America centrale, il Sud America e in tutta Europa. Nel 1959 guidò la famosa carovana da Città del Capo al Cairo, nella quale 40 trailer hanno viaggiato dal Sud Africa all’Egitto. Poi, nel 1963, ci fu un giro del mondo da Singapore al Portogallo, tutto filmato e trasformato in un programma di viaggio narrato dalla leggenda di Hollywood Vincent Price. Sono state iniziative come quelle che hanno davvero cementato Airstream nella mente degli acquirenti di RV. L’avventura è un

elemento importante, perché come costruttori di camper noi siamo i mezzi per raggiungere un fine. Non siamo qui per realizzare caravan e camper, siamo qui per costruire prodotti che permettano alle persone di vivere avventure. Le persone non comprano Airstream perché vogliono Airstream. Le persone acquistano Airstream perché vogliono vivere esperienze meravigliose. Questo concentrarsi sulle esperienze positive sembrerebbe risuonare perfettamente con la coorte di millennial che ora stanno entrando nel mercato dei veicoli ricreazionali. Bob Wheeler: Perché attraversa davvero le generazioni. Ma c’è anche un senso di autenticità che accompagna l’avere un prodotto Airstream, con la sua storia e il suo patrimonio unici. A differenza di quasi tutto il resto, nel mondo moderno, gli Airstream sono ancora fatti a mano e provengono chiaramente da un’epoca diversa. Puoi vedere esattamente come sono assemblati e costruiti. Non c’è mistero, è un design molto onesto. E penso che la risposta degli acquirenti più giovani sia che riconoscono, rispettano e vogliono cose, nella loro vita, che abbiano quelle caratteristiche. Non è un po’ ironico che un acquirente apprezzi queste cose, pur desiderando pannelli solari e molte porte USB in modo da poter mantenere carichi i vari dispositivi di nuova generazione? Bob Wheeler: Abbiamo superato l’idea che il campeggio significhi disconnettersi completamente dal mondo. Il campeggio significa concentrarsi sulla natura, ma ci rendiamo conto che le persone hanno ancora bisogno dell’opportunità di rimanere in contatto. In uno studio sui propri campeggi, KOA ha scoperto

che quando c’è un Wi-Fi davvero buono, le persone tendono a rimanere mediamente tre giorni in più nella struttura. Questo non indica che hanno bisogno di essere online tutto il tempo, ma che desiderano la possibilità di essere online quando scelgono di connettersi. Quindi abbiamo adottato questo approccio per poter catturare tutto il valore del marchio e tutta la sua storia nei prodotti che realizziamo; ma dobbiamo anche fornire alle persone comfort moderni che considerano basilari, come acqua, energia e gas, inclusa la connettività. Per questo abbiamo reso standard, in molti dei nostri modelli, i kit di connessione disponibili anche aftermarket, fornendo così alle persone buone antenne cellulari ad alto rendimento in modo che possano ottenere un segnale mobile in luoghi diversi. Naturalmente, stiamo guardando anche alla prossima generazione di connettività. Il satellite sta diventando più disponibile e molto meno costoso, quindi i clienti sono in condizione di connettersi ovunque possano accamparsi. Deve essere una specie di bilanciamento: i valori del marchio, che sono stati una parte importante dell’eredità di Airstream, includono la differenziazione sulla leadership tecnologica. Bob Wheeler: Consideriamo una nostra responsabilità, come azienda, di guidare il settore e continuare a spingere l’innovazione nello stesso modo in cui ha fatto il nostro fondatore Wally Byam, a partire dagli Anni ‘30. Airstream ha introdotto così tante novità nel settore degli RV: il primo WC con sciacquone, il primo frigorifero a bordo e il primo scaldabagno, ad esempio. Lo consideriamo parte del nostro DNA e della nostra responsabilità, che oggi prende la forma della connettività. Quattro

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intervista con BoB wheeler storia con la NASA, è qualcosa di cui siamo orgogliosi. È iniziata alla fine degli Anni ‘60 quando abbiamo costruito la struttura mobile per la quarantena dei primi astronauti di ritorno dalla Luna. Da lì, abbiamo costruito il primo Astrovan come parte del programma Space Shuttle. Non fa solo parte della nostra storia, ma anche della storia della NASA, tanto che un Astrovan è in mostra a Cape Canaveral. Più di recente, abbiamo lavorato con Boeing per ricreare l’Astrovan in una forma più moderna, per trasportare i loro equipaggi Starliner alla piattaforma di lancio per il viaggio verso la Stazione Spaziale Internazionale. Lo spazio non è una frontiera così sfuggente come una volta, e oltre alla stessa NASA ci sono dozzine di iniziative commerciali che stanno facendo passi da gigante. Siamo entusiasti di continuare il nostro lavoro nel dare supporto agli astronauti americani.

Bob Wheeler davanti alla fabbrica Airstream

anni fa abbiamo intrapreso un percorso per creare un sistema multiplex intelligente che dispone anche di connettività cloud, consentendo ai proprietari del veicolo di controllarlo e monitorarlo da qualsiasi luogo. Non era un’impresa da poco, ma sapevamo che una parte dell’esperienza positiva, per i nostri clienti, nasce dal garantire loro la sicurezza e il comfort di viaggiare in luoghi remoti sapendo cosa accade al proprio veicolo in modo molto intuitivo, attraverso un’app, ovunque si trovino. Le case diventano più intelligenti, le auto diventano più intelligenti e le persone si aspettano lo stesso dal loro RV. Sappiamo anche che il mondo si sta spostando verso un futuro basato sui veicoli elettrici, e molto più rapidamente di quanto chiunque avrebbe previsto anche solo cinque anni fa. Dobbiamo essere reattivi rispetto a questa sfida. È un’enorme opportunità, ma potrebbe anche rappresentare una crisi per il settore qualora non capisse come rendere i prodotti attraenti per le persone che desiderano la mobilità elettrica, sia con la caravan che con il motorhome. Stiamo tenendo d’occhio l’evoluzione della tecnologia e stiamo esplorando i modi in cui possiamo portare queste innovazioni nel mondo del caravanning.

Anche qui sulla terra Airstream ha avuto il ruolo di “explorer”, essendo una delle prime aziende di RV negli Stati Uniti a sviluppare un’attività di esportazione. Bob Wheeler: Una delle convinzioni fondamentali del nostro fondatore era che la diplomazia internazionale potesse essere promossa attraverso le carovane in giro per il mondo. La convinzione era che il contatto faccia a faccia fosse la chiave per sviluppare comunicazione e amicizie internazionali. Di conseguenza, abbiamo una presenza commerciale in Europa da molti anni. È una parte relativamente piccola della nostra attività complessiva, basata in realtà su clienti che desiderano qualcosa di completamente diverso dal prodotto europeo. Ma ci ha costretto a innovare su quel fronte. I camper europei sono generalmente più leggeri dei prodotti nordamericani, quindi per soddisfare le richieste dei mercati europei abbiamo dovuto alleggerire il prodotto. È stato positivo per noi, come azienda, soddisfare questo tipo di richieste, godendo al tempo stesso di una maggiore visibilità in molti mercati in tutto il mondo. Il prodotto europeo si presenta esternamente come qualsiasi altro Airstream, ma il telaio, le sospensioni, l’impianto elettrico, la costruzione degli arredi sono diversi, per adattarsi alle esigenze del mercato. Si tratta di esperienze che ci aiuteranno mentre ci muoviamo verso un futuro con più veicoli elettrici, ad esempio, che richiederanno una maggiore attenzione alla leggerezza.

Vede chiare sinergie con i mercati europei? Bob Wheeler: Stiamo godendo della fantastica opportunità, con la nostra consociata Erwin Hymer Group, di vedere il meglio della produzione e del design di RV in Europa attraverso le aziende che fanno parte della famiglia di prodotti Hymer AG. Quindi abbiamo già visitato una serie di stabilimenti in Europa per comprendere meglio il loro approccio alla progettazione, alla produzione e alla gestione dei materiali. In un certo senso sono molto più avanti delle aziende negli Stati Uniti. L’approccio europeo alla produzione di veicoli ricreazionali è molto diverso, ci sono molti più investimenti per lo sviluppo, il tooling, e come risultato ottieni un prodotto costruito secondo uno standard di qualità molto elevato, ma che richiede meno ore di lavoro. I costruttori europei investono in anticipo nella progettazione, negli strumenti e nelle attrezzature. Mi piace dire che penso che l’industria europea del camper sia circa 15 anni avanti rispetto a quella degli Stati Uniti, e questo non è né un bene né un male, è solo il risultato delle esigenze del mercato e delle dimensioni dei veicoli da traino, tra le altre cose. In termini di ulteriori prodotti Airstream venduti in Europa, siamo in fase di esplorazione. Abbiamo un modello di business piccolo ma di successo, anche se spedire Airstream attraverso l’Atlantico non è forse il modo più efficiente. Se vedremo una buona opportunità di lavorare con i nostri partner in Europa, che abbia un senso economico, ne approfitteremo sicuramente. Semplicemente finora questa opportunità non si è presentata. In termini di potenziale ampliamento dell’offerta, stiamo parlando di prodotti come il Basecamp? Bob Wheeler: È stato un progetto interessante perché abbiamo dovuto mettere da parte alcune delle cose che ritenevamo fossero davvero fondamentali per il marchio Airstream. Sapevamo che il Basecamp sarebbe stato in alluminio, rivettato o con profilo tondeggiante, ma non siamo riusciti a mantenere tutti e tre questi elementi. Quindi abbiamo tenuto l’alluminio e i rivetti, e abbiamo messo da parte il profilo tondo. E si è rivelato essere molto popolare tra le persone che vogliono andare fuori strada, tra cui un certo numero di acquirenti più giovani. Il Basecamp è più robusto ma meno comodo e confortevole di alcuni altri nostri prodotti: è davvero costruito per quelle avventure fuoristrada. Abbiamo recentemente ampliato la

Questa continua attenzione alla tecnologia deve essere apprezzata dalla NASA, dal momento che utilizza i vostri prodotti da decenni. Bob Wheeler: In Airstream amiamo la nostra 24

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linea per aggiungere un modello da 20 piedi, insieme all’originale da 16. Il Basecamp 20 si è dimostrato molto popolare e abbiamo molti ordini da smaltire. Stiamo costruendo tutti i “20 piedi” che riusciamo, cercando di anticipare desideri ed esigenze della loro clientela. Questo potrebbe anche portare a realizzare prodotti più grandi, in quella gamma, ed ha sicuramente influenzato il design del nostro classe B Interstate 24X, lanciato di recente: un vero Basecamp su telaio Mercedes Sprinter, robusto, adatto anche all’off-road. Quindi quel segmento sembra essere in forte crescita e continueremo a cercare di innovare, sia nei veicoli trainabili che in quelli motorizzati.

siamo al momento. Se mi rifate la stessa domanda tra una settimana potreste avere una risposta diversa. È tutto un up and down. L’anno scorso le nostre consegne di veicoli sono diminuite del 14% perché abbiamo chiuso completamente per sei settimane e non siamo riusciti a recuperare il terreno perduto. Ora, come tutti, subiamo venti contrari nella catena di approvvigionamento. Ma anche così, quest’anno ci aspettiamo che le nostre consegne aumentino nonostante i problemi di fornitura: siamo ottimisti e guardiamo avanti.

A quali altri mercati è interessata Airstream, oltre al Nord America e all’Europa? Bob Wheeler: Abbiamo una partnership di successo in Giappone, che risale a 25 anni fa, e operiamo in Corea del Sud. Siamo entrati in Cina circa sette o otto anni fa, ma purtroppo eravamo troppo avanti rispetto al mercato. Lì c’è un futuro, ed è solo questione di quando, non di se. Ma lo sviluppo dell’attività di esportazione oggi è rallentato dal fatto che, poiché la domanda di RV negli Stati Uniti è aumentata negli ultimi due anni, specialmente durante la pandemia, è molto più difficile dedicare risorse all’esplorazione dei mercati al di fuori del nostro paese, anche se ci sono chiare opportunità. La pipeline delle scorte a livello nazionale è già pesantemente esaurita.

Negli ultimi 100 anni, pochissimi prodotti industriali sono rimasti fedeli al loro design originale: le caravan Airstream sono uno di questi. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di essere legati a questa immagine del prodotto? Bob Wheeler: La caravan Airstream è l’esempio perfetto della forma che segue la funzione. È disegnata per fare quello che fa. Si basa sul design della fusoliera di un aereo. Poiché quel guscio in alluminio ha resistito nel tempo, è diventato iconico e immediatamente riconoscibile come il brand: è il guscio d’argento. Fortunatamente per noi, è così perfetto per quello che fa che non dobbiamo modificarlo. Quindi, il vantaggio è che abbiamo qualcosa di eccezionale, sappiamo come costruirlo, dura per sempre, non sentiamo davvero il bisogno di innovare in modo drammatico i termini della sua forma. Dove siamo in grado di usare i nostri muscoli in termini di design è all’interno. Non ci sono interni iconici Airstream, la scocca è solo un vascello, che ci consente di adottare approcci creativi al design degli interni e, in particolare, alla tecnologia. Quindi è il meglio di entrambi i mondi: mi piace dire che riconosciamo e rispettiamo la nostra storia, senza esserne vincolati. Abbiamo questo bellissimo pezzo di arte industriale, questo guscio iconico, ma all’interno possiamo racchiudere la nuova tecnologia che le persone si aspettano, possiamo offrire design creativi sia moderni che tradizionali e rivolgersi a tutti i tipi di acquirenti e a tutti i gusti. In questo senso, la nostra storia è forse il nostro più grande vantaggio.

A questo proposito, come sta agendo Airstream in termini di catena di approvvigionamento e pipeline di inventario? Bob Wheeler: La supply chain ha consumato probabilmente il 50% del nostro sforzo negli ultimi 12 mesi. Tutto: dai condizionatori d’aria ai frigoriferi, ai piani cottura, al vinile e alla schiuma per i sedili, ai materassi e ai cuscini. Anche materie prime come legname, acciaio, alluminio, rame sono diventate scarse e più costose. Non avere accesso ai materiali ha imposto soluzioni alternative su molti aspetti della nostra produzione. In questo momento stiamo costruendo unità che in alcuni casi sono complete al 95% ma dobbiamo metterle da parte per finirle quando arriveranno le parti mancanti. Ciò è terribilmente inefficiente. Con i problemi di fornitura che ci sono in questo momento, ci stiamo muovendo costantemente: non siamo dove vogliamo essere, ma dove

E quella flessibilità interna permetterebbe ad Airstream di attrarre davvero il movi-

mento glamping. Bob Wheeler: Adoriamo il movimento glamping perché porta nello spazio del campeggio persone che probabilmente non lo avrebbero mai fatto altrimenti. Il nostro più grande coinvolgimento è con l’organizzazione Auto Camp e la loro linea di alloggi di lusso basati su Airstream. Auto Camp è passata da una piccola località a Santa Barbara, in California, a operazioni nella Napa Valley, a Yosemite, nel nord dello stato di New York, a Cape Cod e Moab. Stanno acquistando proprietà in tutti gli Stati Uniti con questo modello di business, che si è dimostrato di grande successo. Questo ci è sembrato l’ingresso perfetto in quel mondo, con un partner che comprende l’ospitalità in modo innato e allo stesso tempo ama e rispetta il marchio Airstream. Lo vediamo come un ottimo modo per entrare in un settore adiacente, ma anche per presentare a quel cliente l’idea di un Airstream. E chissà quanti acquirenti potrebbero fare questa fantastica esperienza nella natura e decidere che forse a un certo punto vorranno un proprio Airstream per viaggiare? Con il Covid-19 e così tante persone che lavorano da casa, Airstream è diventato una scelta anche come residenza? Bob Wheeler: Quello che abbiamo visto, soprattutto nell’ultimo anno, è che molte persone che lavoravano in ufficio si sono rese conto che il loro lavoro può essere svolto da qualsiasi luogo. Se hanno un Wi-Fi decente e una buona connessione cellulare, possono lavorare da un Airstream. Abbiamo lanciato un layout, all’inizio di quest’anno, che conteneva un ufficio: sappiamo che una best practice per lavorare da casa include avere uno spazio dedicato e stiamo cercando di creare quel tipo di approccio per le persone che desiderano portare il proprio lavoro “on the road”. Ma il fattore connettività è probabilmente la parte più importante di tutto ciò, quindi abbiamo fatto tutto il possibile per facilitare i nostri clienti in questo senso. Anche l’intero sviluppo dei sistemi di alimentazione è stimolante, perché sempre più persone vogliono accamparsi off-grid, soprattutto quando i campeggi diventano più congestionati. Chi si accampa fuori rete ha bisogno di buone batterie, energia solare, sistemi efficienti dal punto di vista energetico e idrico in modo da poter stare fuori più a lungo. Stiamo assistendo a una domanda sempre maggiore in questo senso, sia nelle caravan che nei motorhome. Tutto ciò rappresenta un’opportunità per Airstream per continuare a innovare, come ha fatto negli ultimi 90 anni.

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a tu per tu con Jens Kromer

Drive small, live big! In realtà, dovrebbe essere: guida in modo sensato e vivi nel lusso. Queste sono le parole di Jens Kromer, amministratore delegato di Bürstner GmbH, su come secondo lui dovrebbero essere progettati i camper oggi Testo di Antonio Mazzucchelli e Peter Hirtschulz

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N

ato a Stoccarda, Kromer è per metà tedesco e per metà francese. Ha vissuto in Francia per più di 30 anni e ha lavorato nel sales e nel marketing nel settore dell’arredo bagno per 23 anni. Ha iniziato a lavorare in Bürstner nel luglio 2015 come amministratore delegato. Dopo le sue prime impressioni ed esperienze nel settore, è giunto alla conclusione che doveva concentrarsi maggiormente sulla sua comprensione del brand management in Bürstner, poiché crede che un marchio forte, indipendente e inconfondibile, e una strategia corrispondente, siano la base per il successo di un’azienda. Kromer ha appena festeggiato il suo sesto anniversario in azienda, dove molto è cambiato in questi anni. Il nostro direttore responsabile Antonio Mazzucchelli e il nostro corrispondente tedesco Peter Hirtschulz hanno incontrato Jens Kromer online. Bürstner ha recentemente avviato la costruzione di un nuovo stabilimento di produzione. Può darci qualche dettaglio su questo progetto? Jens Kromer: A causa dell’attuale forte domanda di veicoli ricreazionali, amplieremo le nostre capacità di produzione e convertiremo e modernizzeremo le nostre due sedi di Kehl e Wissembourg. Nell’ambito della riorganizzazione industriale, i Compact Camper sono costruiti a Wissembourg dal gennaio 2021. I lavori di per aumentare la capacità produttiva a Kehl continueranno fino all’autunno 2022. Qual è il rapporto tra i vari stabilimenti Bürstner, come è suddivisa la produzione? Jens Kromer: I due siti produttivi di Kehl

(Germania) e Wissembourg (Francia) hanno sempre lavorato a stretto contatto. Wissembourg è sempre stato il più importante fornitore di parti di arredi per il sito produttivo di Kehl. Come parte del necessario aumento della capacità, è stato deciso di utilizzare le competenze esistenti e di iniziare a costruire Compact Camper a Wissembourg, che continuerà ad espandere le sue competenze nel segmento dei Compact Camper in futuro. Lo stabilimento di Kehl si concentra su van e motorhome. In passato Bürstner è stato uno dei pilastri dell’Erwin Hymer Group (EHG). Lo rimarrà in futuro? Quale sarà la sua posizione tra le maggiori aziende manifatturiere europee del settore? Jens Kromer: Bürstner è un marchio tradizionale con forti valori (di prodotto) che è stato rappresentato con successo a livello internazionale per molto tempo. Come parte del gruppo Erwin Hymer, operiamo nel segmento di prezzo medio-alto e rappresentiamo un importante pilastro all’interno del gruppo, non da ultimo grazie al nostro ampio portafoglio di prodotti. Come è strutturato oggi il rapporto tra Bürstner e il resto del Gruppo Erwin Hymer? Cosa è cambiato con l’ingresso nel gruppo Thor? Jens Kromer: Con l’acquisizione da parte di Thor Industries, siamo entrati a far parte di un gruppo globale di aziende, il leader mondiale per i veicoli ricreazionali. Il gruppo può contare su una solida rete di sedi produttive e di vendita. Tuttavia, i marchi lavorano con la propria libertà imprenditoriale per soddisfare al meglio le

esigenze dei singoli clienti nell’ambito del rispettivo posizionamento. Guardando alla produzione degli ultimi anni, sembra che la forza innovativa del passato (con prodotti come Brevio e GrandPanorama) sia stata rallentata. È giusto? Come mai? Troppo costoso per una strategia di gruppo? Jens Kromer: Secondo gli ultimi report, possiamo dire con orgoglio che, come inventori del famoso letto basculante, abbiamo raggiunto una nuova dimensione nelle nostre competenze, soprattutto nell’area del #benecomeacasa. Con Lyseo Gallery, introdurremo presto nella produzione di serie un veicolo che, grazie al suo tetto a galleria brevettato, consentirà delle possibilità completamente nuove nella percezione dello spazio. Il nuovo Lyseo Gallery è destinato unicamente a far parlare di sé o avrà un futuro produttivo e commerciale? Come è nato questo concept? Quali sono i link con altri progetti dell’EHG? Jens Kromer: Lyseo Gallery è una show car quasi di serie. La versione Lyseo TD Gallery dovrebbe entrare in produzione nell’autunno 2022. In questo caso abbiamo potuto ricorrere a una tecnologia di base sviluppata all’interno del gruppo Erwin Hymer. La soluzione adottata nella zona anteriore del veicolo, sopra la cabina di guida, è esclusiva, e brevettata, per Bürstner. Con Lyseo Gallery mettiamo in luce la nostra competenza nell’allestimento degli interni dei veicoli. I camper van sono un fenomeno di mer-

l’headquarter di Bürstner

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a tu per tu con Jens Kromer

Copa, il furgonato compatto e polivalente

cato in cui Bürstner è fortemente impegnato? Jens Kromer: Sicuramente sì. Bürstner è conosciuto come fornitore di una gamma completa di veicoli e ha intrapreso un percorso di grande successo con le serie Campeo, Eliseo e Copa. Con soluzioni specifiche e forti valori del brand, negli ultimi mesi i veicoli Bürstner si sono rapidamente affermati nel segmento dei camper van. Il segmento dei camper van avrà evoluzioni di prodotto e di tipologia, magari con veicoli più compatti con tetto sollevabile? O ci sarà

solo un affinamento dello schema consolidato, con il classico camper van su Ducato? Jens Kromer: Oltre alle nostre serie Campeo ed Eliseo basate su Fiat Ducato / Citroen Jumper, dalla primavera del 2021 offriamo un veicolo nel segmento Compact Camper. Continueremo ad espandere anche questo settore. Parliamo di caravan: è un segmento di mercato che conta ancora per Bürstner? Jens Kromer: Se guardiamo al passato, è chiaro che Bürstner ha iniziato il proprio percorso con le caravan. Come già accennato, Bürstner oggi è considerato come fornitore di una gamma completa. Naturalmente, questo segmento continuerà a essere un pilastro importante nel portafoglio di prodotti Bürstner. Quali problemi e quali opportunità ha avuto Bürstner nel periodo Covid? Jens Kromer: Dall’inizio della pandemia la situazione è cambiata sia per Bürstner che per il settore nella sua interezza. La

già crescente domanda di veicoli ricreazionali è aumentata ulteriormente, in modo significativo, negli ultimi mesi. I nostri prodotti sono più trendy che mai. Naturalmente, questo sviluppo positivo del mercato comporta anche delle sfide. Gli effetti del Covid sono stati particolarmente avvertiti nella fornitura di materiali. Quali sono i problemi attuali con le forniture di materiali e componenti? Jens Kromer: Nella primavera del 2021 si sono manifestati i maggiori effetti del Covid sui siti produttivi. Le cause sono varie. Si va dai colli di bottiglia nella consegna di chassis, componenti elettronici e finestre, alle materie prime come legno o plastica. Com’è la situazione attuale in Bürstner in relazione alla consegna di nuovi veicoli e in termini di produzione e liste di attesa (se ce ne sono)? Jens Kromer: Naturalmente, le interruzioni nella catena di approvvigionamento hanno avuto un impatto anche su Bürstner. Alcuni casi di rinvio a breve termine nella produzione ci hanno messo nella condizione di evitare fermi di linea più lunghi,

Campeo 4x4, il primo veicolo a trazione integrale di Bürstner

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Lyseo Gallery

quindi siamo stati in grado di evitare l’annullamento di ordini. Nonostante tutti gli sforzi, tuttavia, alcuni ritardi anche consistenti sono inevitabili. Bürstner partecipa e beneficia dell’attuale boom del mercato. Come pensa che l’infrastruttura potrà accogliere tutti i nuovi veicoli venduti di recente? Jens Kromer: In qualità di produttori di veicoli ricreazionali, stiamo cercando principalmente di estendere la rete di conces-

sionari e service. Ci sono poi molte altre azioni che devono essere intraprese. Poiché l’interesse per gli RV è notevolmente aumentato, siamo sicuri che si apriranno ulteriori nuove possibilità nel settore come per esempio agriturismi, hotel e nuovi campeggi e aree sosta. C’è quindi un impegno da parte vostra nell’aiutare i nuovi clienti a trovare campeggi e aree sosta o altri luoghi in cui godersi i prodotti Bürstner?

Jens Kromer: Questo è uno dei vantaggi di un gruppo solido: lavoriamo a stretto contatto con i nostri colleghi di FreeOnTour, di conseguenza anche i clienti Bürstner beneficiano delle loro offerte e dei loro servizi. Come membro dell’EHG non avete partecipato al Caravan Salon di quest’anno. Come pensate di compensare il mancato contatto con i potenziali clienti? Jens Kromer: Nell’ultimo anno abbiamo avuto ottime esperienze con l’allineamento strategico dei nostri processi sales e marketing nei formati digitali. Siamo stati in grado di raggiungere migliaia di nuovi clienti tramite i canali digitali e, insieme ai nostri partner commerciali locali, di ispirarli con nuovi prodotti e offerte tramite il nostro concept Bürstner Days. Naturalmente, continueremo con ciò che abbiamo iniziato l’anno scorso ed espanderemo il concept Bürstner Days ai principali mercati europei. Tuttavia, le presenze in fiera continuano a svolgere un ruolo importante nella nostra strategia di vendita e marketing. Con l’obiettivo di partecipare ogni due anni alle principali fiere di settore, accogliamo quei clienti per i quali una visita alla fiera svolge un ruolo indispensabile nella decisione di acquisto.

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intervista con michel vuillermoz

Giovane, competente e appassionato Head of Product Management di Laika, Michel Vuillermoz porta una lunga esperienza personale nella valutazione, nell’uso e nella promozione dei veicoli ricreazionali. La rivoluzione del nuovo Kreos, che incarna al meglio i valori della casa, porta la sua firma Testo di Paolo Galvani e Antonio Mazzucchelli

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iene da Aosta, ha 39 anni e una lunga esperienza come giornalista. Laurea binazionale in Lingue e Comunicazione, una conoscenza ultradecennale nel mondo dei veicoli ricreazionali, di cui è appassionato conoscitore e utilizzatore in prima persona, e due anni di esperienza come Marketing & Communication Manager presso Erwin Hymer Group Italia. Da ottobre 2020 è Head of Product Management di Laika Caravans. Michel Vuillermoz ha subito dato la sua impronta al marchio, affiancando la sua personale esperienza alla tradizione della casa toscana. Il risultato di questo approccio è visibile nel nuovissimo Laika Kreos L 5009, ricco di soluzioni innovative e stile tutto italiano che al Salone del Camper ha stupito pubblico e operatori professionali. Camper Professional ha incontrato Vuillermoz a Parma. Ecco cosa ci ha raccontato. La sua passione per i camper risale a lunga data. Che ruolo ricopre oggi in Laika e qual è stato il suo percorso professionale? Michel Vuillermoz: Ho ancora in qualche cassetto un quaderno di disegni fatti quando avevo sei/sette anni in cui ci sono Laika Lasercar, Arca America New Deal… era un po’ come se fossi già appassionato all’epoca. Poi c’è stato un percorso, anche scolastico, che mi ha portato ad avvicinarmi sempre più a questo mondo. Pure nell’utilizzo reale, perché una mattina del febbraio 1989 i miei uscirono per andare a comprare una caravan e tornarono indietro con un camper su Fiat 238. Sono stato fortunato: la passione mi è rimasta e alla fine l’ho unita al lavoro. Sono Head of Product Management e lavoro a stretto contatto con la Direzione, in particolar modo con Ute Hofmann, alla definizione e allo sviluppo delle strategie riguardanti il prodotto. Il mio percorso in Erwin Hymer Group è iniziato nel 2018, lavorando nel marketing e nella comunicazione di EHG Italia, e, a margine, seguendo lo sviluppo, insieme ai colleghi del commerciale, di modelli e layout dedicati al nostro mercato tra cui i Buerstner 20-Twenty e Dethleffs T 6812. 30

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In che modo la sua esperienza di utilizzatore le è stata d’aiuto in questo suo ruolo? Michel Vuillermoz: Per 11 anni ho svolto la professione del giornalista in questo settore e da 32 sono un camperista. Oggi giro ancora con il mio veicolo, sono un patito della Scandinavia e dell’utilizzo invernale del veicolo. Sono stato due volte a Capo Nord, in inverno, con temperature di -35 gradi. In queste occasioni di utilizzo diretto fai delle esperienze e sei obbligato a studiare come sono fatti i veicoli per far fronte a diverse problematiche. Quando provi un mezzo in condizioni particolarmente severe capisci cosa funziona e cosa no, soprattutto come è stato progettato. Quando ti trovi dall’altra parte a partire dal foglio bianco, come è accaduto negli ultimi 10-11 mesi con i camper van Ecovip e con il Kreos, tutto quel know-how accumulato, il tuo bagaglio tecnico di utilizzatore lo metti al servizio degli altri: questo è il punto di partenza su cui noi, insieme ai team di ufficio tecnico e prototipazione, abbiamo sviluppato l’ultima collezione di Kreos, la nascita di una nuova generazione di Laika. Nella sua passata vita di giornalista è stato anche molto critico nei confronti di modelli costruttivi, e spesso non era del tutto soddisfatto di come i prodotti venivano realizzati. Ora che è passato dall’altra parte, trova che ci sia una reale difficoltà, o addirittura un’impossibilità, a mettere in pratica idee e progetti quando si passa dall’ideazione alla fase concreta di produzione? Michel Vuillermoz: Non è impossibile. Dipende dall’apertura mentale delle persone che lavorano con te, dalla voglia che hanno di mettersi in gioco e di aprirsi alle novità, oltre che dalla fiducia che ti sai guadagnare e che ti offrono le persone che ti hanno affidato questa responsabilità appoggiando e sposando un progetto. Nel Kreos, per esempio, l’assemblaggio del pavimento è realizzato in modo totalmente diverso dal passato. La qualità cresce quando una nuova soluzione minimizza le variabili di montaggio e semplifica il lavoro dell’operatore. Come si concilia questa voglia di innovare con l’essere all’interno di un gruppo molto grande, ovvero qual è l’autonomia che riesce ad avere? Michel Vuillermoz: Noi facciamo parte di un grande gruppo, lavoriamo in sinergia su determinati progetti, ma allo stesso tempo quel che interessa è che ogni brand abbia una propria autonomia, fisionomia, DNA. Questa è una grandissima ricchezza e opportunità, ovviamente da sfruttare nel modo più proficuo e opportuno. Però anche voi avete brand nel gruppo che usano piattaforme comuni... Michel Vuillermoz: Le piattaforme sono

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intervista con michel vuillermoz sviluppate con un lavoro continuo e congiunto da parte degli uffici tecnici di tutti i brand del Gruppo, creando così le condizioni per una vera e propria condivisione massima di know-how ed esperienza. E’ una ottima base di partenza che permette di sfruttare al massimo le conoscenze e le competenze specifiche di ciascuno, abbreviando significativamente il time-to-market e dando la possibilità di sfruttare tecnologie continuamente aggiornate. Pensiamo, ad esempio, alle piattaforme tecnologiche o funzionali. Poi, chiaramente, tutto questo va a trovare un proprio ambito di applicazione a seconda di molteplici fattori e discriminanti: tra questi fascia di prezzo e tipologia costruttiva. Quali sono stati i driver del progetto Kreos? Michel Vuillermoz: Desideravo un veicolo che raccontasse, in ogni dettaglio, la nostra visione del camper di lusso, senza cadere mai nel mero esercizio stilistico. Un veicolo capace di riunire tecnica, ergonomia, eleganza e praticità. Il mercato è sempre più ampio, abbiamo tanti “newcomer” che arrivano da ambiti domestici o alberghieri. Devono poter trovare la stessa comodità, la stessa raffinatezza, la stessa piacevolezza di utilizzo di una suite. Bisogna quindi soddisfare nuove esigenze con una qualità in costante crescita, passando da un mondo semiartigianale a uno di caratura industriale. Per questo è necessario pensare e ragionare in maniera diversa, scegliendo opportunamente cosa debba essere industrializzato e cosa possa trarre vantaggio dall’artigianalità degli operatori specializzati. Di cosa va particolarmente orgoglioso sul progetto Kreos? Michel Vuillermoz: Del fatto che rispecchia i valori del nostro marchio, portando in dote il gusto italiano, la voglia di innovare, l’utilizzo di materiali di alta qualità e che è costruito utilizzando le tecnologie più moderne oggi a disposizione un po’ in tutti gli ambiti. Guardiamo la cucina: Kreos sceglie di offrire elementi ed equipaggiamento di tipo domestico trasferendoli su un camper senza intaccarne design o funzionalità. La lavastoviglie è solo un esempio. La volontà di fornire un’esperienza premium al cliente è in ogni dettaglio, stilistico o funzionale. Sono orgoglioso di questo approccio e, di conseguenza, del fatto che Laika sia protagonista proponendo le proprie idee. Di questo dobbiamo ringraziare la Direzione, che ci ha lasciato mano libera, appoggiando anche scelte coraggiose. Questo prodotto racconta la nostra visione del veicolo ricreazionale di lusso: lo fa nello stile, che è partito dallo sviluppo degli sketch realizzati da uno dei più famosi designer italiani, sia per gli interni che per gli esterni, e lo fa per l’ergonomia, sapendo bene come sia più difficile inseguire un perfetto bilanciamento di funzionalità e stile in un concetto di layout “convenzionale” piuttosto che dare libero sfogo all’estro. Detto ciò, ho sempre ammirato la creatività di Guy Job, ora in pensione..

Grande interesse per il nuovo Kreos al Salone del Camper di Parma

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Quando l’abbiamo intervistato ha detto che l’unica cosa di cui si rammarica è di non aver mai progettato il letto in verticale, che farebbe guadagnare molto spazio... Michel Vuillermoz: Una rivoluzione nell’utilizzo dello spazio può essere molto efficace anche senza essere forzatamente evidente. Il nostro blocco cucina sul Kreos, per esempio, è lineare e lungo 130 cm per offrire maggiore spazio ed ergonomia. Abbiamo un corridoio da 70 cm che permette di passare senza disturbare chi sta ai fornelli e la cucina non è da 55 di profondità bensì da 70, come a casa. Uno spazio che in termini di volumetria avresti avuto anche con uno schema a “L”, disturbando però l’ingresso. Ora si ha un colpo d’occhio completamente diverso. Ci sono poi

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elementi come la doccia simile a una SPA, il cassetto per riscaldare i guanti posizionato sopra la caldaia Alde o il “wine box” nel garage: cose che nella experience del cliente finale sono certo saranno apprezzate. Parliamo di camper van. Qual è il livello di difficoltà nella creazione di un prodotto di questo genere? Michel Vuillermoz: Bisogna cambiare l’approccio, perché non si è padroni degli ingombri e delle dimensioni. Se una cosa non ci sta, non ci si può allargare di tre centimetri. È necessario trovare il miglior compromesso possibile facendo una sintesi degli elementi che si ritengono fondamentali, riproducendoli in modo oculato all’interno di una carrozzeria standard. E, anche all’esterno, occorre lavorare su tutti i dettagli possibili per evidenziarne la brand identity. Per chi non è mai salito su un veicolo ricreazionale, esteticamente un camper van è difficilmente riconoscibile rispetto a un normalissimo furgone. Sta a noi dargli un’identità di casa dentro e di auto fuori, senza poter intervenire nei punti nevralgici. Quello su cui possiamo lavorare è la concezione dello spazio: ora siamo scesi in campo con Ecovip camper van su un livello decisamente superiore a quello di Kosmo. Ecovip si porta dietro un nome con 30 anni di storia, un punto di riferimento per l’azienda, anche in ottica futura, e racconta una sfida: sfruttare spazi e volumi da camper van e realizzare, con questi, un quasi profilato. Il tavolo del camper van, per esempio, è abbattibile. Se voglio utilizzare il veicolo anche come seconda auto e ho un figlio piccolo, per usare l’Isofix per il seggiolino devo poter togliere il tavolo. Così facendo posso mettere anche un divano più comodo. Tutto questo va unito a un “look Ecovip”: i materiali devono essere gli stessi e bisogna garantire la massima coibentazione. Ma questo nella prova EN1646 si vede. Quello che semini poi lo raccogli, e noi ora abbiamo un veicolo con forte identità Ecovip, specie il 600 dove c’è il nuovo bagno “vario” con la doccia che può essere utilizzata anche all’esterno. Come vede lo sviluppo dei veicoli ricreazionali nei prossimi anni? In quale direzione stiamo andando? Michel Vuillermoz: Cambierà molto, soprattutto quello che finora non è mutato, a partire dalle basi meccaniche. Siamo abituati ormai ad avere le auto ibride, mentre le meccaniche di base non hanno ancora raggiunto questo traguardo. Questo è il primo step che ci riguarderà molto da vicino. Ci sono già paesi in cui la tassazione è in base alle emissioni inquinanti, e questa è una discriminante importante. Dovremo misurarci con la rivoluzione dei powertrain e tutto ciò che ne deriva. Non possiamo crescere con la massa dei veicoli e quelli elettrici hanno in-

vece un peso notevole. E poi non ha senso fare un mezzo di questo tipo con scarsa autonomia e velocità limitata. Vedo favorevolmente l’idrogeno, ma abbiamo da sviluppare una rete di rifornimento e al momento la mobilità non sta andando in questa direzione. In California, cinque o sei anni fa sembrava fatta, invece ci stiamo indirizzando verso il tutto elettrico. Quindi alla fine l’ibrido mi sembra l’unica strada percorribile a breve termine. Questo sistema va portato sui veicoli commerciali in maniera proficua. Finora abbiamo visto ottime soluzioni su motori a benzina, ma noi abbiamo ancora bisogno di motori diesel, almeno per il freno motore. Una generazione di propulsori ibridi per il caravanning, ma anche per il trasporto a medio e lungo raggio, sarà sempre più necessaria per arrivare pronti al 2035 con powertrain alternativi che ci diano la stessa libertà che ci ha offerto cento anni fa l’automobile: non dover lasciare riposare i cavalli la notte, ma fare un pieno in cinque minuti e ripartire. A questo non possiamo rinunciare, sono i ritmi della vita attuale. Basi meccaniche a parte, quali altre tendenze pensa che vedremo? Michel Vuillermoz: Ci troveremo ad affrontare sfide diverse. Non basterà più proporre un abitacolo semplicemente con gli elementi necessari, ma bisognerà dargli una chiave domestica. Il nostro cliente rinuncia alla casa o all’albergo, investe cifre considerevoli e, in cambio, pretende un’esperienza di alto livello. Gli spazi multifunzionali dovranno essere ergonomici e con praticità e comodità tali da reggere il confronto con un ambito domestico. E questa è una sfida enorme, perché le regolamentazioni saranno sempre più stringenti in termini di sicurezza, emissioni, omologazioni. E, poi, tanto, tantissimo si può e si deve fare per raggiungere uno sfruttamento degli spazi anche diverso dai canoni tradizionali. Se facciamo un giro qui tra i padiglioni della fiera troviamo letti gemelli, centrali, qualche trasversale, qualche soggiorno anteriore con maxi-toilette posteriore, oppure van con basculante posteriore di cui però bisogna capire la reale funzionalità. Come vede, ci sono ampi margini di manovra, specie considerando che il nuovo cliente non arriva da esperienze in camper o in barca, ma da case e alberghi, da un ambiente domestico. Vedremo l’Urban Vehicle svilupparsi in casa Laika, all’interno del gruppo o sul mercato in generale? Michel Vuillermoz: Può darsi che lo si veda in tutti gli ambiti: è un prodotto che ha un proprio mercato e il nostro Gruppo è parti-

Michel Vuillermoz (a destra) durante l’intervista

to per tempo con Crosscamp, brand nato a Isny sfruttando dapprima gli urban vehicles Toyota e Opel e ora cresciuto con proposte anche su Viano e su Ducato. La nostra idea di offrire un’esperienza di alto livello non si limita a parlare di Ecovip, Kreos o Kosmo, ma è quella di trasmettere i valori del marchio, che adesso esponiamo e proponiamo attraverso i nostri veicoli, assecondando e seguendo le esigenze di un mercato che cambia. 15 anni fa, nessuno avrebbe immaginato un camper van Laika con tetto a soffietto. Già da qualche anno, invece, questa soluzione fa parte della nostra offerta... Oggi avete il nuovo Kreos che incarna il concetto di lusso e gli Ecovip perfetti come veicoli di alta gamma. Come si integra Kosmo in questa visione? Michel Vuillermoz: Kosmo è il nostro gradino di accesso, è un prodotto che ci sta dando grandi soddisfazioni da un punto di vista commerciale con le due varianti Kosmo e Kosmo Emblema. Tutto, poi, è ovviamente in evoluzione, in crescita: Ecovip ha accresciuto tecnica e stile, andando a sostituire idealmente il precedente Kreos 3000, mentre il nuovo Kreos 5000 si posiziona più in alto del predecessore, portando una ventata di inventiva, stile ed eccellenza tecnologica. In un prossimo futuro confermeremo lo stesso “uprising” anche con le altre collezioni. I valori del brand devono essere esplicitati e tradotti in pratica dai veicoli, facendo tesoro di quanto avviene in ambito automobilistico. E’ un percorso che abbraccia tutti i prodotti, anche perchè a livello di plant di San Casciano abbiamo Etrusco, un marchio italiano che ci sta dando grandissime soddisfazioni e che presenta qui a Parma la nuova collezione sviluppata in Toscana, forti dell’ingegnerizzazione tedesca delle origini, ma con un gusto sempre più italiano in esterni, interni e volumetrie. E’ questo il gradino di ingresso al mondo dei prodotti Made in San Casciano. Chi sceglie Laika, desidera e pretende di più: la nostra missione è quella di andare ben oltre le legittime richieste e desideri dei nostri clienti.

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salone del camper parma

Vicini alla meta di 100.000 presenze Dal boom registrato nel 2020, il “camperismo” sta diventando un fenomeno strutturale. Famiglie, giovani, anziani: tutti sono alla ricerca del mezzo ricreazionale per una vacanza libera e sicura. Con un +74% di visitatori rispetto all’edizione 2020, il Salone del Camper torna a crescere A cura della redazione

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l Salone del Camper di Parma, giunto nel 2021 alla sua dodicesima edizione, era considerato una cartina al tornasole per capire se l’interesse del pubblico nei confronti

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del plein air si sarebbe tradotto in visitatori. Dopo un 2020 segnato dalla pandemia e nel quale il Salone è stato comunque una delle pochissime fiere in presenza, l’edizione di quest’anno si è rivelata molto positiva. La riorganizzazione del padiglione 2 è stata apprezzata dai visitatori, che hanno visto riunite in maniera più organica le aziende di ambiti diversi, ottimizzando i percorsi di visita. Alla fine, si sono sfiorati i 100.000 visitatori, un valore in grandissima crescita rispetto a quello dello scorso anno, con un incremento del 74%. Il successo di questa edizione è sottolineato anche dal fatto che sono state presenti anche aziende che ave-

vano rinunciato al Caravan Salon di Düsseldorf, come quelle del gruppo Hymer, il che ha portato a un totale di oltre 200 espositori provenienti da 15 paesi. Nei cinque padiglioni di Fiere di Parma, sono stati esposti circa 600 modelli. Una vera e propria community Organizzato insieme ad APC, Associazione Produttori Caravan e Camper, il Salone di Parma si è quindi confermato come il più importante evento di settore in Italia e il secondo a livello internazionale. Non solo i maggiori brand hanno scelto questa manifestazione per presentare anteprime assolute, ma sono state anche organizzate diverse attività di intrattenimento, che come ogni anno hanno trasformato il Salone in una vera e propria community, con migliaia di perso-

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ne che si sono ritrovate per condividere una passione. Il turismo en plein air sta vivendo un momento di rinascita, che si riflette nella partecipazione al Salone in termini di presenze, ma anche di interesse da parte di produttori ed espositori. Gli stand sono stati allestiti con cura, in modo accattivante e a volte opulento, così da incuriosire sia il pubblico tradizionale che quello nuovo, costituito da coloro che si avvicinano ogni anno di più al mood dell’abitar viaggiando. Tante le famiglie, ma anche gli sportivi alla ricerca di un mezzo versatile per trascorrere il tempo libero nella natura e in totale libertà. Nei nove giorni di fiera si sono accreditati 453 tra giornalisti, blogger, influencer e youtuber, il che si è tradotto in 920 articoli pubblicati, con numerosi servizi sulle più importanti emittenti televisive nazionali. Grande successo è stato registrato con la camEspositori pagna social, con quasi due milioni di singoVeicoli esposti le persone raggiunte, Visitatori 212.000 interazioni e una crescita del 13% del numero di fan da inizio manifestazione. Ottimo riscontro, infine, anche per la playlist di video battezzata Camper facile – A scuola di camper, che ha collezionato ben diecimila visualizzazioni.

I NUMERI DEL SALONE 2021 oltre 200 600 quasi 100.000

Oltre ogni aspettativa “Un bilancio straordinario,” sottolinea Antonio Cellie, Amministratore Delegato di Fiere di Parma. “Chiudiamo la dodicesima edizione del Salone del Camper con un ri-

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salone del camper parma sultato che va oltre ogni aspettativa. È il Salone della ripresa, che dopo l’edizione 2020, difficile ma fortemente voluta, guarda al futuro con grande ottimismo. Un risultato che premia il lavoro svolto, nella convinzione che il trend di crescita del turismo en plein air si è trasformato da fenomeno contingente in strutturale. Un mondo di nuovi appassionati si è affacciato a questo settore e non ha nessuna intenzione di abbandonarlo”. L’importanza del settore camper come traino per la ripresa turistica italiana è stata evidenziata anche dal Ministro del Turismo Massimo Garavaglia,

che ha visitato la fiera ponendo l’accento sull’importanza di investire su un settore, quello del “camperismo”, che sta diventando traino della ripresa turistica. Presente a un incontro operativo, promosso da APC con gli operatori del settore, nel quale sono state poste le basi per sviluppare questo comparto, il ministro ha assicurato l’interesse di investire nella realizzazione, anche con importanti risorse da mettere a disposizione degli enti territoriali, di nuove aree di sosta. Agli operatori di settore ha chiesto di definire gli standard qualitativi per investire in maniera adeguata, con un’offerta all’altezza delle aspettative dei turisti. Una risposta che non tarderà ad arrivare, anche a fronte dei risultati ottenuti nel confronto con addetti del settore, comuni ed enti territoriali nel corso di webinar B2B realizzati in preparazione al Salone del Camper.

Il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia e, sotto, la conferenza stampa di apertura

Record di vendite e produzione Del resto, la crescita esponenziale del camperismo, che ha registrato nel 2021 un record di vendite di mezzi ricreazionali, dovrà essere governato anche dalle istituzioni, che certamente saranno a fianco del sistema produttivo in questa importante crescita industriale. Nel corso della stagione 2020/2021 si sono immatricolati in Italia 7.383 veicoli ricreazionali, con un incremento del 17,81% rispetto alla stagione precedente. L’interesse per il turismo en plein air ha dato slancio anche al mercato di settore, che ha visto la produzione italiana di camper superare tutti i record precedenti, registrando un aumento del 50% con 28.291 unità prodotte. “L’aumento della domanda evidenziato nell’ultimo anno,” dice Simone Niccolai, presidente di APC, “trova riscontro nell’interesse dimostrato per il Salone del Camper, che ha visto un numero sempre maggiore di neofiti avvicendarsi tra gli stand per conoscere meglio il mondo dei veicoli itineranti”.

Sotto: Massimo Garavaglia tra Ludovica Sanpaolesi, a sinistra, direttrice di APC, e Simone Niccolai, a destra, Presidente di APC

Antonio Cellie AD di Fiere di Parma

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Acquatravel

AL-KO

CBE

Fiamma

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NDS

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Thetford

Truma

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caravan salon düsseldorf

CARAVAN SALON 2021 Espositori Visitatori Visitatori esordienti

653 185,000 41%

Cronaca di un successo annunciato, visti i numeri in Germania Il mercato tedesco è euforico e la fiera ha svolto correttamente il suo ruolo facilitando il business, il networking e la diffusione della cultura del turismo en plein air. Una bella manifestazione con un layout ripensato, ma molto efficace, e un’esposizione ricca di modelli e tipologie A cura della redazione

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l team di Camper Professional non poteva mancare all’ultima edizione del Caravan Salon Düsseldorf 2021, la sessantesima. Un’edizione quanto mai ricca sia per espositori sia per visitatori, dove la pesante assenza del Gruppo Hymer è stata parzialmente colmata da esposizioni più ampie del consueto e da un nuovo design del layout fieristico, totalmente ripensato. Se l’anno scorso il Caravan Salon Düsseldorf aveva deciso di lasciare vuoto (e aperto al pubblico) il padiglione 17, quello storicamente dedicato al brand Hymer, quest’anno ha cambiato decisamente strategia. Nel padiglione 17, infatti, si è posizionato il gruppo Frankia-Pilote e, da quanto abbiamo capito, questa sarà la sua posizione anche per il futuro. Nell’adiacente padiglione 16, lo spazio lasciato vuoto da Laika è stato occupato da Rapido e Malibu, che hanno allargato le

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proprie esposizioni. Stessa cosa è accaduta nei padiglioni 10 e 11, dove storicamente esponevano i marchi Bürstner e Dethleffs, a favore dei marchi del gruppo Trigano. Il gruppo Knaus è ormai stabilmente posizionato nei padiglioni 1 e 4, mentre, come sempre, il 9 è dedicato al gruppo Hobby-Fendt. Il 5 è il padiglione dei maxi motorhone di classe Premium, mentre il 15 e il 12 sono interamente dedicati ai camper van. La vera, apprezzatissima, novità è stato il nuovo layout dei padiglioni 13 e 14, che sono diventati una vera propria area tecnica. Tende, accessori aftermarket e attrezzature da campeggio sono stati spostati nel padiglione 3 nell’area Equipment & Outdoor e Travel & Nature. Questa soluzione ha permesso ai big della componentistica di avere stand più ampi e meglio progettati, con una disposizione tra i due padiglioni senz’altro più efficiente e professionale. Con 653 espositori provenienti da 31 paesi in 13 padiglioni espositivi e un numero di visitatori pari a 185.000 persone, questa edizione del Caravan Salon ha superato le aspettative. Inoltre, la percentuale di visitatori che si sono registrati per la prima volta è stata molto alta (41%). Ottimi affari, utili e promettenti contatti con appassionati del caravanning e con visitatori professionali è quanto riferiscono gli espositori. Noi abbiamo seguito da vicino i padiglioni 13 e 14 e le opinioni non sono tutte entusiaste. Certamente è mancata la presenza dei responsabili prodotto e area tecnica del Gruppo Hymer, che non hanno partecipato alla fiera neanche in veste di visitatori. E sono mancati i buyer extraeuropei come australiani, americani, sudcoreani, cinesi. Ciononostante, la gran parte degli espositori del mondo della componentistica OEM si è detta soddisfatta, perché ha avuto, comunque, numerosi e proficui incontri B2B. Le dichiarazioni dei protagonisti Erhard Wienkamp, amministratore delegato Operative Trade Fair Business di Messe Düsseldorf, ha dichiarato: “La partecipazione di 185.000 persone ha chiaramente

Hermann Pfaff CIVD

superato le nostre aspettative. Con questa combinazione unica di piattaforma di business e festival del caravanning, Caravan Salon conferma la sua posizione di rilievo nel settore. L’umore alla fiera e all’interno dei padiglioni era molto buono. Siamo anche molto felici di notare che i visitatori hanno nuovamente approvato il nostro protocollo di sicurezza anti Covid.” Hermann Pfaff, presidente del CIVD “Per il suo 60° anniversario, Caravan Salon si è presentato in ottima forma confermando il suo status di fiera leader del settore. In nessun altro luogo si può vedere una gamma così ampia di prodotti, così tante innovazioni e novità come a Düsseldorf. A gratificare qui non è solo l’elevata affluenza complessiva, ma anche il fatto che sempre più neofiti e tante giovani famiglie hanno visitato la fiera. Il caravanning è la forma di vacanza numero 1 tra i trend del 2021. I viaggi individuali, autosufficienti e flessibili sono stati molto “in voga” anche dopo la pandemia di Covid. Ciò significa che molti espositori stanno tornando a casa pieni di ordini come raramente è accaduto prima, e questo in tutte le categorie di prodotti e classi di veicoli. Caravan Salon 2021 è stato un enorme successo per tutte le parti coinvolte: azienda fieristica, espositori e visitatori”.

Holger Siebert Eura Mobil - Trigano successo per noi, sia in termini di affari sia di copertura mediatica”. Holger Siebert, CEO di Eura Mobil e Trigano Deutschland “Nonostante il fatto che la produzione in tutti gli stabilimenti stia funzionando a pieno regime fino alla prossima estate, molti clienti hanno potuto ordinare il veicolo dei loro sogni. È positivo notare che i clienti siano informati sulle interruzioni della catena di approvvigionamento internazionale e quindi abbiano comprensione per i tempi di consegna attualmente lunghi”. Wolfgang Speck, CEO di Knaus Tabbert “Il caravanning è diventato mainstream ed è una delle forme di vacanza in questo momento. Il Caravan Salon ha dimostrato ancora una volta che questo settore è in forte espansione, così come Knaus Tabbert. I numerosi clienti entusiasti e i nostri dati di vendita confermano le perfomance di tutto il nostro team e ci mostrano che abbiamo intrapreso la strada giusta come motori di innovazione”.

Holger Schulz Hobby

Holger Schulz, CEO di Hobby “Quest’anno abbiamo portato con noi un numero particolarmente elevato di innovazioni entusiasmanti che hanno riscontrato una risposta travolgente con i nostri clienti. Nel segmento delle caravan, il nostro modello di punta Hobby Maxia è una vera e propria calamita per i clienti, come l’Excellent Edition che si rivolge alle famiglie moderne. Nel segmento dei camper la domanda continua senza sosta, e anche l’Optima De Luxe con il suo nuovo design sta riscuotendo un feedback molto positivo. La nostra caravan Beachy esposta sulla sabbia della spiaggia è stata sicuramente una delle novità più apprezzate della fiera. Caravan Salon 2021 è stato un clamoroso

Wolfgang Speck Knaus Tabbert Gerd Adamietzki, CSO di Knaus Tabbert “Il ben congegnato Concetto di Igiene e Sicurezza di Messe Düsseldorf ha dimostrato il suo valore anche in questo anno speciale e ci ha permesso di presentare i nostri prodotti e ne siamo lieti. Dopotutto, non c’è niente come il contatto diretto con i clienti e il loro feedback personale che è estrema-

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caravan salon düsseldorf su Internet per avere una base di conoscenza personale e poi decidere l’acquisto in fiera. Questa e la chiara tendenza che abbiamo identificato”.

Gerd Adamietzki Knaus Tabbert mente importante per noi. Sono stati giorni fantastici e di grande successo in fiera”. Bernd Wuschack, Sales & Marketing manager del Gruppo Carthago “Valutiamo il Caravan Salon di quest’anno come estremamente positivo. La rispo-

Mike Reuer, CEO di Westfalia Mobil “Anche in tempi di sold out, Caravan Salon di Düsseldorf è uno degli strumenti di marketing più importanti per noi produttori. Ecco perché è importante mostrare i nostri camper al pubblico interessato. La nostra presenza qui è stata accolta molto bene e le cifre costantemente elevate dei visitatori ci consentono di registrare un ulteriore crescente interesse per i nostri prodotti vecchi e nuovi, nonché per il marchio Westfalia. Solo quando puoi vedere, toccare e vivere fisicamente le cose, puoi davvero convincerti dei pregi e dei benefici di un prodotto. Noi e i nostri concessionari siamo molto soddisfatti sia dei dati di affluenza che degli accordi di vendita conclusi al Caravan Salon”. Timo Schwickart, Senior Vice President Sales & Marketing AL-KO Vehicle Technology Group “Ci siamo posizionati come un’azienda ad alte prestazioni che presta grande attenzione al cliente e propone una tecnologia lungimirante. Siamo molto soddisfatti dei

Alexander Wottrich Truma Group tura e tempo per disconnettersi. Presso lo stand Truma nel padiglione 14, la comunità dei campeggiatori si è convinta della soluzione Truma iNet X System, che è stata tra gli highlight della fiera di quest’anno. Il feedback è stato travolgente perché gli utenti hanno compreso fin dall’inizio l’approccio visionario dei viaggi connessi. Altrettanto positivi sono stati i colloqui costruttivi con i produttori di veicoli che hanno apprezzato in particolare la presentazione interattiva del Truma Sales Team”.

Bernd Wuschack Carthago sta soprattutto ai nostri nuovi prodotti, Carthago chic c-line New Generation e Malibu Van Diversity, è stata eccezionale. Non solo l’affluenza è stata alta, ma anche i visitatori sono stati di nuovo molto disciplinati. Di conseguenza, l’atmosfera presso i nostri stand è stata entusiasmante per tutta la durata della fiera e caratterizzata principalmente da conversazioni di alta qualità. Questo è sicuramente anche una conseguenza dell’aumento delle attività di ricerca online: fare ricerche approfondite

Mike Reuer Westfalia Mobil

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Timo Schwickart AL-KO Vehicle Technology Group numerosi progetti e ordini, nonché del vivo interesse per le innovazioni di chassis e accessori dei nostri marchi AL-KO, E&P, SAWIKO, nonché Nordelettronica e CBE. Come avevamo sperato, il nostro stand fieristico si è rivelato un interessante centro di comunicazione per i nostri clienti e per il settore nel suo complesso.”. Alexander Wottrich, CEO di Truma Group “Anche il Caravan Salon 2021 si è rivelato estremamente soddisfacente per noi e ha chiaramente dimostrato che il mondo del caravanning sarà ancora più digitale, globale e in rapido movimento. Anche e soprattutto in tempi di pandemia le persone desiderano più indipendenza, libertà, na-

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Michael Haus, CEO di Doréma Vorzelte “Siamo molto soddisfatti. Il pubblico è stato di altissima qualità e sempre ben preparato: i clienti ci contattano con intenzioni concrete di acquisto e abbiamo tantissimi ordini. Il padiglione 3 è stato perfettamente integrato e ha registrato un’ottima affluenza per tutta la durata della fiera. Gli accessori attirano sempre la folla. Questo Caravan Salon è stato un successo clamoroso per noi su tutta la linea” Ute Dicks, direttore generale dell’Associazione escursionistica tedesca “Deutscher Wanderverband” (DWV) “La gioia provata nel creare di nuovo incontri presso la sede della fiera di Düsseldorf è stata enorme ed era importante per noi sostenerla. Congratulazioni, ha funzionato. L’escursionismo e il caravanning si integrano molto bene, motivo per cui l’idea di Messe Düsseldorf di dare maggiore visibilità a questa tendenza attraverso un concetto espositivo di 10 giorni era giusta. Ci consente di condividere le destinazioni e le idee versatili e percorribili del DWV con un nuovo gruppo target. Con ancora più gamme outdoor, Caravan Salon può trasformarsi in una piattaforma ottimale per il futuro e raggiungere ampi gruppi target”.

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focus aziende lippert

Tommaso Gasparrini allo stand Lippert Salone del Camper 2021

Europa: si aprono nuove opportunità Colosso della fornitura di primo impianto ai costruttori di camper e caravan, Lippert sviluppa un catalogo aftermarket per il mercato europeo destinato ad arricchirsi ulteriormente nel 2022. Per cominciare, vi presentiamo le finestre Polyplastic e il tetto a soffietto Vela, giunto alla seconda generazione Testo di Francesco Rossi, foto Enrico Bona

L

ippert è un nome noto nell’ambito della componentistica per veicoli ricreazionali, più conosciuto però dai grandi costruttori e dai professionisti del settore che dall’utente finale. Mano a mano che il gruppo cresce, non solo attraverso l’aumento di fatturato, ma anche passando per acquisizioni come quella di

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Schaudt, si fa sentire la voglia di approcciare più direttamente anche il cliente fruitore. In questa ampia categoria ricadono sia il singolo camperista, ma soprattutto il piccolo allestitore, magari specializzato nella conversione di van. A questo variegato pubblico, Lippert ha per la prima volta dedicato uno specifico catalogo aftermarket: oltre 150 pagine di accessori divisi per categoria. Tetti a soffietto, finestre, gradini, oscuranti/zanzariere, letti, scalette, supporti TV, gambe per i tavoli, serbatoi per l’acqua, componenti elettrici sono alcuni dei prodotti che trovano posto in questa vasta offerta, dove una parte importante la fanno i primi due prodotti. In particolare, quest’anno a conquistare le luci della ribalta sono le finestre Polyvision di Polyplastic, specificamente studiate per l’installazione su Fiat Ducato. “Oggi Lippert sta cercando di posizionarsi sul mondo dei piccoli costruttori e van converter in modo diverso rispetto al passato,” spiega Tommaso Gasparrini, After-Market Sales Ma-

nager di Lippert. “Negli ultimi anni Polyplastic aveva abbandonato quella tipologia di mercato, che richiede un approccio specifico.

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Oggi Lippert ci vuole rientrare in maniera importante e forte, magari cercando nuovi partner distributivi su tutto il territorio europeo e anche extra-UE”. Perfette per le pareti curve del Fiat Ducato Le finestre e gli oscuranti plissettati con zanzariera della gamma Polyvision Curved sono progettati per seguire perfettamente il raggio di curvatura della parete del Ducato (R5000), sposandosi quindi alla perfezione con l’estetica del mezzo. All’interno, la cornice del gruppo oscurante/zanzariera è disponibile in bianco o in nero, per adattarsi nel modo migliore all’arredamento del veicolo. Il telaio in alluminio, al cui interno si integra in modo perfetto a filo della cornice la finestra in materiale acrilico, sporge dalla parete di appena otto millimetri. Le finestre si fissano con le clip in dotazione, senza che sia necessario praticare fori nella parete. Le soluzioni Polyvision, inoltre, comprendono la possibilità di serramenti scorrevoli, per chi ha bisogno di aprire le luci in prossimità delle porte d’ingresso o di installare accessori standard come portabiciclette o simili sulla parete di fondo dei van. Vista l’inarrestabile crescita del mercato dei furgonati, Polyplastic è già al lavoro per ingegnerizzare versioni dedicate ad altri veicoli, a cominciare dal Ford Transit. “Il design accattivante, le numerose opzioni tecniche e cromatiche e la completa personalizzazione, rendono questo prodotto una scelta particolarmente apprezzata per i veicoli premium: tutte le soluzioni Polyvision sono, senza dubbio, un’espressione del lusso dal design più pulito ed elegante che si possa desiderare,” afferma Lorenzo Manni, Vice President Sales di Lippert RV Europe. Tetto a soffietto irresistibile Se le finestre rappresentano una soluzione decisamente orientata agli allestitori, l’attenzione degli utenti finali al Salone del Camper di Parma è stata irresistibilmente attratta dal tetto a soffietto Vela, giunto già alla sua seconda ge-

nerazione. “Oggi è un prodotto veramente più importante rispetto a una veranda o a un accessorio di più facile vendita e installazione, perché rappresenta la possibilità di aumentare lo spazio abitabile di un van anche sul parco di mezzi già immatricolati, che è vastissimo,” spiega Tommaso Gasparrini. “Sono veicoli venduti in maniera massiccia già da alcuni anni, ma solo negli ultimi due sta diventando usuale vedere il van uscire dalla casa costruttrice già con il tetto a soffietto”. Lo spazio per l’installazione in aftermarket è quindi ampio e questo rappresenta un segmento dall’enorme potenziale. “Dovremo sicuramente aumentare il numero dei veicoli su cui si potrà installare,” precisa Gasparrini. “A fare da padrone in questo settore è il Fiat Ducato, e infatti noi ci siamo, ma ci sono tante piccole nicchie – basti pensare ai tetti bassi di mezzi come i Volkswagen T6 e i Ford Transit Custom – dove l’utilizzatore è alla ricerca di questo prodotto”. Rispetto alla prima edizione, la nuova versione di Vela offre una maggiore abitabilità, perché il tetto è più alto sia davanti sia nella zona posteriore. Nella parte anteriore si posiziona ai vertici della categoria, con oltre un metro di altezza. Per migliorare la praticità è stato anche cambiato il sistema di sgancio del blocco di chiusura. Se nella prima versione era prevista una serratura di tipo “push”, che per poter alzare il tetto doveva essere tenuta premuta, ora è stato adottato un sistema meccanico di sgancio che lascia le mani libere, semplificando l’apertura. L’installazione? Più semplice del previsto Pensando a un tetto a soffietto si immaginano notevoli difficoltà di installazione, ma a parte la movimentazione di un oggetto che senza gli accessori pesa un centinaio di chili, per altro uno dei più leggeri oggi sul mercato, le operazioni di montaggio non sono così complicate. Quando si parte dal veicolo “nudo”, ancora da allestire, è sufficiente ricavare il foro di entrata

Lorenzo Manni durante la press conference Lippert al Salone del Camper 2021

nella zona anteriore del veicolo, trattare la lamiera con il primer e stendere la colla fornita in dotazione. La sagoma del termoformato del Vela segue esattamente le linee del tetto Fiat e, come un pezzo di Lego, si incastra perfettamente. Lavorando su un mezzo già allestito, il lavoro di montaggio va preceduto da una fase di preparazione che consiste nella rimozione degli accessori installati (oblò, antenne, pannelli solari e così via), nella saldatura delle parti di tetto che erano state eliminate per far posto alle aperture (come gli oblò centrali e posteriori) e nella ricostruzione del padiglione interno. In più, quasi sicuramente andrà allargato il foro di entrata anteriore. Il resto del lavoro è analogo a quello che si effettua su un furgone nuovo. Il kit proposto per il segmento aftermarket è completo di (quasi) tutto: pannello superiore con le strisce di luci a LED, due luci di lettura con meccanismo di accensione a sfioramento e porte USB, presa Shuko, interruttore di accensione e spegnimento delle luci sul tetto e rete a doghe. Manca solo il materasso, lasciando al cliente la possibilità di scegliere liberamente il prodotto che meglio si adatta alle sue esigenze di comfort. Il Vela è specifico per i tetti di altezza H2 e può essere montato su veicoli di lunghezza L2 (541 cm), L3 (599 cm) e L4 (636 cm). Negli ultimi due casi rimane libero dello spazio nella parte posteriore che può essere dedicato ad altri accessori.

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focus aziende teleco

L’evoluzione di Silent è Plus Arrivano Silent Plus 5900H e Silent Plus 8100H, che sostituiscono i modelli precedenti della gamma Silent e presentano caratteristiche tecniche e tecnologiche avanzate: più performanti e con un diffusore interno compatto e sottile Testo di Giorgio Carpi

A

i saloni di Düsseldorf e di Parma, Teleco Group ha presentato la sua nuova gamma di condizionatori Silent Plus. C’è voluto quasi un anno e mezzo per completare lo sviluppo di questa nuova generazione di prodotti che sostituiscono le versioni Silent e sono più performanti ed ergonomiche. Silent Plus 5900H sostituisce il modello Silent 5400H, e Silent Plus 8100H sostituisce i Silent 8400H e Silent 7400H. Entrambi i nuovi modelli presentano caratteristiche tecniche e tecnologiche molto avanzate. Molte risorse, infatti, sono state dedicate alla progettazione del nuovo diffusore interno, che, al pari del modello e-Van destinato ai campervan, è più compatto e ha una migliore gestione della ventilazione forzata. “Una delle caratteristiche più evidenti è l’aspetto moderno dell’unità interna, che ora ha un diffusore ultrapiatto con profilo a degradare sui due lati, illuminazione integrata e display parlante”, dice Raul Fabbri, uno dei due fondatori e titolari di Teleco e Telair. “Ma abbiamo apportato anche altre migliorie. Per esempio, grazie al nuovo diffusore ottimizzato, abbiamo aumentato la potenza di

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ventilazione senza aumentare la rumorosità. Quindi la portata d’aria è ora di ben 450 m3/ora”. Il nuovo diffusore è più compatto del precedente. Grazie a una misura di soli 45x45 cm rispetto ai 51x52,5cm del suo predecessore trova una facile collocazione nel corridoio dell’abitacolo senza rischiare di intralciare l’apertura di pensili, della porta dell’armadio o della porta cellula. Anche lo spessore è diminuito in modo sensibile passando dai 6,2 cm della versione Silent ai soli 4,2 cm della versione Silent Plus, migliorando l’ergonomia generale della parte abitativa. Come i modelli precedenti, anche Silent Plus funziona con pompa di calore ad alta efficienza, fornisce un’elevata potenza di riscaldamento con consumi molto bassi ed è in grado di riscaldare efficacemente l’abitacolo di un camper o di una caravan fino a temperature esterne di 4°C. “Anche con il nuovo diffusore, abbiamo mantenuto la possibilità di lavare i filtri molto velocemente. E abbiamo aggiunto la funzione di ventilazione, molto utile quando si vuole solo far circolare l’aria a temperatura ambiente nell’abitacolo”, continua Raul Fabbri. “Il nuovo telecomando è esteticamente più moderno, ha un display più grande e ha due tasti “fast” per la selezione della funzione freddo o caldo che servono a portare velocemente in temperatura l’abitacolo. In più c’è la funzione di illuminazione dove il Led si trasforma in una potente torcia, da utilizzare di notte, in caso di bisogno, senza disturbare il resto dell’equipaggio.

Il display è molto più completo e presenta informazioni sia sulla temperatura impostata, sia su quella ambiente. Abbiamo aggiunto la funzione di ventilazione, che prima non c’era. E le luci laterali, che offrono un’illuminazione supplementare per l’abitacolo comandabile a distanza con il telecomando”. Con questo nuovo modello l’azienda di Lugo di Ravenna completa la serie di condizionatori TELECO/TELAIR e offre una gamma di potenze che parte da e-VAN 5400H e arriva fino a DualClima12500H passando per Silent Plus 5900H, e-VAN 7400H, Silent Plus 8100H e DualClima 8400H. Cioè, è in grado di offrire una climatizzazione perfettamente dimensionata dai camper van compatti sotto i 5 metri fino ai maxi motorhome di classe Premium che superano i 10 metri. Anche i modelli Silent Plus si avvalgono del gas refrigerante R32, un’evoluzione fortemente voluta da Teleco nel 2020 su tutti i suoi condizionatori. L’impiego di questo gas garantisce elevate performance con un impatto ambientale minore rispetto ad altre soluzioni. R32, infatti, ha un valore ODP (Potenziale di Eliminazione dell’Ozono) pari a zero e un indice GWP (Global Warming Potential) che è circa la metà del gas R407C, cioè pari a una riduzione di circa il 70% del potere di inquinamento ambientale rispetto ai gas utilizzati fino ad ora. “Questo passaggio, che è perfettamente in linea con la nostra filosofia aziendale di ridu-

Prospetto fianco

Prospetto fronte

zione dell’impatto ambientale ovvero adottando soluzioni che migliorino l’eco-sostenibilità dei nostri prodotti, non è stato così semplice,” conclude Fabbri. “R32 è un gas che lavora a una pressione più elevata e quindi abbiamo dovuto adeguare tutta l’impiantistica con tubi e raccordi maggiorati e abbiamo dovuto sottoporre questo aggiornamento tecnico a una lunga serie di prove. Ora, in caso di fuoriuscita di gas, inquiniamo meno della metà rispetto al gas R407C, ancora utilizzato da alcuni produttori di condizionatori, anche nel settore RV”.

Caratteristiche tecniche

Silent Plus 5900H

Silent Plus 8100H

Potenza di raffreddamento

5900 BTU

8100 BTU

Potenza di riscaldamento

5600 BTU

8000 BTU

Velocità ventilazione Alimentazione Corrente assorbita max

3

230 V - 50 Hz

230 V - 50 Hz

3A

4,8 A

15 A (0,15s)

18 A (0,15s)

Potenza assorbita raffreddamento

680 W

1050 W

Potenza assorbita riscaldamento

680 W

1050 W

Generatore necessario

2200 W

2200 W

Corrente di spunto

Temperature d’esercizio

2÷43°C

2÷48°C

Temperature setpoint range

16÷31°C

16÷31°C

Portata d’aria max

450 m3/h

450 m3/h

Peso Il team Teleco al Caravan Salon Düsseldorf

3

34 kg

35 kg

Dimensioni corpo esterno

239x980x65mm

239x980x65mm

Dimensioni diffusore

42x450x450mm

42x450x450mm

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focus aziende cbe

Protagonisti anche nell’aftermarket Abbiamo incontrato Dorian Sosi, uno dei due amministratori delegati di CBE con responsabilità per il mercato italiano. A lui abbiamo chiesto di tracciare i contorni delle strategie del celebre brand con sede a Trento, ma entrato a far parte del Gruppo DexKo da quattro anni Testo di Giorgio Carpi

C

BE ha partecipato quest’anno sia al Caravan Salon di Düsseldorf sia al Salone del Camper presentando la sua vasta gamma di prodotti dedicati al primo impianto sui veicoli ricreazionali (pannelli di comando, quadri di distribuzione, caricabatteria, cablaggi) e all’aftermarket come moduli fotovoltaici, regolatori, sistemi di gestione controllo per batterie, prese e interruttori. Abbiamo incontrato Dorian Sosi, co-amministratore delegato di CBE, che ci ha tracciato un quadro generale della strategia di CBE, ponendo l’accento, per l’Italia sulla gamma Solar System dedicata al fotovoltaico. Attualmente CBE propone tre varianti di moduli fotovoltaici, con potenze che vanno da 100 a 165 Watt, a cui si affianca il kit Solar Booster, che include un modulo MFB90 da 90 Watt composto da 21 celle e il regolatore di carica dedicato PBS90. Moduli che offrono alte prestazioni grazie a uno speciale trattamento antiriflesso delle celle e a un vetro appositamente sviluppato temperato, con elevata trasmittanza e resistente agli urti e agli agenti atmosferici. A completare la gamma, poi, arriva il rinnovato regolatore PRM330 con tecnologia MPPT adatto a gestire potenze complessive fino a 330 Watt, che nella versione 2021 è stato ulteriormente migliorato nei rendimenti, aggiungendo un sistema di ventilazione forzata che ne consente un uso ottimale in tutte le situazioni. Quali sono i vostri programmi nel settore aftermarket per il futuro? Dorian Sosi: Anche se negli ultimi anni ci siamo dedicati a sviluppare nuovi prodotti per il primo impianto, non abbiamo mai perso di visto il mercato aftermarket, nel quale abbiamo sempre avuto un ruolo da protagonisti. E puntiamo a crescere nel mercato dei fotovoltaici, che è sovraffollato, ma da prodotti di fascia bassa. Noi vogliamo far comprendere al cliente finale l’importanza di un modulo di qualità, ma ancor di più di un’elettronica di qualità. È per questo che abbiamo ridimensionato e ridisegnato il PRM330, punta di diamante della nostra gamma di regolatori per moduli fotovoltaici con tecnologia MPPT che fa davvero la differenza rispetto ai regolatori più economici e meno performanti inseriti all’interno dei kit fotovoltaici in commercio. Puntiamo naturalmente anche alla nostra gamma di moduli fotovoltaici, sia monocristallini che policristallini, che parte da 100 Watt per arrivare a 165 Watt, passando dal modello da 90 Watt con Booster, studiato qualche anno fa per avere la massima resa con una dimensione ridotta. Il Booster da 90 Watt ha avuto il successo che vi aspettavate? Dorian Sosi: Possiamo dire che ha avuto il successo che ci attendevamo. Non avevamo delle aspettative troppo alte perché siamo consapevoli del fatto che non sia un prodotto semplice da far comprendere all’utente finale. In un mercato con un’offerta così ampia, per far capire il valore aggiunto di questo prodotto bisogna adden46

trarsi nelle sue caratteristiche tecniche, spesso non facili da comprendere. Quali sono i nuovi prodotti che avete inserito nell’aggiornamento al catalogo 2021? Dorian Sosi: Naturalmente il nuovo PRM330. Ma anche i nuovi passacavi da tetto con design rinnovato, adatti a ospitare qualsiasi tipo di cavo: sia nella versione KT6-C, a forma di cuffia di protezione (senza dispositivo per attraversare il tetto), sia nella versione completa KT6, sono pratici nell’installazione e proteggono i cablaggi dagli agenti atmosferici. La novità è anche CSB2-LT, la versione per batterie al Litio del noto CSB2, dispositivo per ricaricare la batteria dell’auto sia dal modulo fotovoltaico sia dal carica batterie, una volta carica la batteria dei servizi. Consigliamo l’utilizzo specifico di questo prodotto per batterie di servizio al litio. Quindi qual è il vostro prodotto di punta nel fotovoltaico? Dorian Sosi: Senza dubbio il regolatore PRM330 con tecnologia MPPT. Il nostro approccio, che vogliamo comunicare ai nostri rivenditori, agli

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Migliore rendimento per la versione 2021 del regolatore PRM330 Il regolatore di carica PRM330 è frutto di un intenso lavoro di sviluppo del reparto R&D di CBE. Questo dispositivo si basa sulla tecnologia MPPT (Maximum Power Point Tracker) e rileva continuamente i valori di tensione e corrente, prelevando in ogni situazione la massima potenza disponibile dai moduli fotovoltaici. Con questa tecnologia il rendimento dell’impianto può aumentare fino al 20% rispetto a una soluzione tradizionale con tecnologia PWM. Nonostante la prima versione del PRM330 presentata nel 2020 fosse già un prodotto altamente innovativo e performante, CBE ha continuato lo sviluppo tecnologico per potenziarne ulteriormente le prestazioni. La versione 2021 è stata migliorata nei rendimenti, aggiungendo un sistema di ventilazione forzata che ne consente un uso ottimale in tutte le situazioni. Di conseguenza anche l’aspetto estetico è stato modificato con l’utilizzo di una scocca diversa che include un foro per la ventilazione. Adatto a gestire potenze complessive fino a 330 Watt, il regolatore PRM330 può essere collegato al pannello test PT642 per il controllo della tensione di batteria e della corrente erogata dai moduli fotovoltaici. PRM330 è in grado di caricare batterie al piombo (liquido, gel e AGM) e Litio a 12V in modo automatico controllando e limitando l’energia fornita dai moduli fotovoltaici collegati. Dispone di un sistema MPPT (Maximum Power Point Tracker) che gli consente di prelevare in ogni situazione la massima potenza erogabile dal modulo fotovoltaico. La ricarica avviene in automatico e in 3 fasi: • Fase 1: Bulk - carica della batteria con la massima corrente fino al raggiungimento della tensione di fine carica. NB: Il fine carica è raggiunto solo se la batteria è efficiente. • Fase 2: Absorption - Completamento della carica della batteria con tensione di fine carica costante per il tempo definito dalla linea di carica con progressiva riduzione della corrente. • Fase 3: Float - Carica di mantenimento a tensione costante. Un elevato assorbimento dalla batteria comporta la ripartenza dalla fase Bulk.

utenti, ai partner di CBE è quello di considerare PRM330 un regolatore in grado di offrire un incredibile guadagno in termini di potenza rispetto a qualsiasi altro regolatore standard. Non è necessario cambiare i moduli fotovoltaici, ma è importante ottimizzarne la resa e garantire la massima autonomia energetica al camper. Il nostro regolatore è davvero un prodotto straordinario in questo senso. E ci aspettiamo che sia il cliente a richiedere al dealer il PRM330 e ci auguriamo che il dealer sia pronto a fornirlo. Mancano materie prime, scoppiano casi di Covid, non arrivano i container dall’Asia: qual è lo scenario che riguarda CBE proprio per quanto riguarda il fotovoltaico? Avete strategie per garantire l’approvvigionamento e la produzione? Dorian Sosi: Il problema delle materie prime è molto sentito negli ultimi mesi anche perché acquistiamo i componenti dai fornitori del settore automotive. Quindi se le grandi case automobilistiche hanno problemi a reperire le materie prime, è ovvio che questo riguarda anche noi, anche se facciamo parte di un grande Gruppo come DexKo. Come

PRM330 può essere dotato di tecnologia CL-BUS (CBE LIN BUS), un protocollo specifico sviluppato dall’azienda italiana. Anche questo nuovo regolatore, come tutto il resto della gamma CL-BUS nasce per essere espandibile con altri protocolli, sia già esistenti come il CI-BUS, sia altri che potranno essere introdotti in futuro, senza che il costruttore di camper debba modificare i codici del prodotto. Alla base del progetto c’è la volontà di fornire un sistema flessibile che può connettersi con qualunque apparecchiatura di bordo, ma la scelta di quali sistemi o dispositivi far dialogare tra loro è lasciata al costruttore che ha la massima libertà. Al PRM330 è possibile anche collegare il sensore di temperatura della batteria (mod.”CTCB” L=3m) che modifica i valori di tensione di carica in funzione della temperatura rilevata.

abbiamo reagito? Lavorando sul progetto. CBE, magari a svantaggio dei costi di industrializzazione del prodotto, sta cercando di differenziare i componenti utilizzati per non dipendere da singoli fornitori. Acquistando i microprocessori da diversi fornitori abbiamo meno rischi di rimanere senza il prodotto. Nei nostri uffici e laboratori di sviluppo abbiamo creato procedure per montare componenti di una marca piuttosto che un’altra. Ovviamente ci sono anche costi importanti di sviluppo, perché in alcuni casi i firmware dei microprocessori devono essere rifatti. Ma per noi è più importante essere affidabili verso i nostri clienti e garantire la continuità del rapporto.

devamo molto meno. In questi anni, invece che migliorare il servizio clienti che in ogni caso è già molto efficiente, abbiamo cercato di migliorare il prodotto per ridurre i resi. E ci siamo riusciti, perché i risultati ci danno ragione.

CBE si è sempre contraddistinta per un’assistenza post-vendita d’eccellenza. Quali sono i punti fermi del vostro customer care nel servizio aftermarket? Dorian Sosi: In questi anni, pur incrementando il volume di prodotti venduti, non c’è stata alcuna variazione nel volume di prodotti difettosi. E lo dico con orgoglio, mi riferisco non alla percentuale, ma al numero di prodotti che rientrano perché difettosi: è rimasto uguale a quello che avevamo quando ven-

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focus aziende borri

Nuove frontiere nell’arredo di lusso Qualità, ricerca ed eleganza sono i capisaldi dell’azienda toscana, che continua il suo percorso di innovazione sviluppando nuove idee. Come quella di fondere mobili e selleria nel lusso, unendo materiali leggeri e all’avanguardia con capacità artigianali di altissimo livello Testo di Paolo Galvani, foto Enrico Bona

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orri è un’azienda italiana che fa della qualità, della ricerca, dell’innovazione e del gusto tutto italiano le sue bandiere. Non per niente opera dal 1951 nella cosiddetta “camper valley”, dove si concentra gran parte della produzione italiana di veicoli ricreazionali. In realtà, Borri nasce come produttore di mobili per la casa, ma già dal 1990 ha iniziato a investire risorse in questo settore, a cui ha offerto molto in termini di nuove idee. L’azienda collabora con diversi produttori di veicoli su mobilio di tipo classico, con lavorazioni semplici, ma la qualità e l’esperienza le permettono di andare ben oltre. Borri si è sempre contraddistinta per l’innovazione e per lo studio di progetti evoluti, innegabile per esempio il suo contributo allo sviluppo dei processi per la curvatura del legno nella realizzazione delle antine curve. Ma

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oltre che nel legname, è stata maturata una grande esperienza anche nei processi di nobilitazione dei materiali plastici, come il PET e gli acrilici. Risultati straordinari Quando la sapienza nella lavorazione del legno si unisce alla capacità di trattare materiali innovativi si possono ottenere risultati straordinari. Come quelli raggiunti nelle collaborazioni con Niesmann + Bischoff e con Laika, che nei rispettivi progetti iSmove e Kreos hanno scelto Borri per realizzare parte degli arredi interni. L’antina dei pensili è il frutto di un lungo percorso di ricerca. Esternamente è rifinita con vero legno, ma la struttura interna è priva dei classici listelli che servono al fissaggio delle parti di ferramenta. Inserti sintetici saldati con una tecnica a ultrasuoni permettono di montare le cerniere e rendere l’antina più robusta e durevole, pur con una riduzione di peso che si aggira intorno al 20 per cento. Così, un pezzo che misura 60 centimetri per 29 e spesso 15 millimetri arriva a pesare solo

1,1 kg, contro gli 1,35 di un’anta realizzata con un sistema tradizionale. Il processo produttivo è stato messo a punto da Borri. “Mi ha dato molta soddisfazione partecipare al progetto iSmove,” dice Massimo Bartalini, responsabile tecnico/commerciale di Borri. “Dopo avere ascoltato le loro esigenze, gli abbiamo proposto di utilizzare questa nuova tecnica. Il posto dei listelli di legno è preso in toto da un materiale isolante che, a differenza del polistirolo normale fatto di sfere espanse, utilizza delle cellule ovoidali posizionate verticalmente rispetto alla superficie da pressare. In questo modo oppongono maggiore resistenza allo schiacciamento. Non essendoci legno, per fissare le viti si utilizza un particolare tassello sintetico che viene inserito manualmente. Una volta in sede, una pistola a ultrasuoni ne fonde la corona plastica che si unisce indissolubilmente alla cornice di legno esterna”. Un continuo processo L’ultimo frutto di questo continuo processo di ricerca, sviluppo e innovazione, che passa poi anche dalla capacità di procedere con l’industrializzazione per servire clienti di ogni dimensione, ha portato a esplorare nuove strade, cercando di coniugare materiali diversi con

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l’obiettivo di realizzare soluzioni che puntano alla fascia più alta del mercato. Una delle doti di Borri è proprio quella di saper unire competenze tecniche a una sapiente manualità artigianale. Così, recentemente l’azienda ha dato il via a una collaborazione con un maestro sellaio che, nel solco di una tradizione tutta italiana nella lavorazione della pelle, ha prodotto una serie di idee e di prototipi estremante affascinanti. L’intenzione è quella di proporre alle aziende specializzate in veicoli ricreazionali di fascia alta una serie di personalizzazioni capaci di elevare ulteriormente il livello qualitativo, offrendo a una clientela finale particolarmente esigente delle finiture di lusso. Verso il vero lusso Tra gli esempi di queste prime sperimentazioni ci sono i maniglioni di accesso, quelli solitamente posizionati ai lati della porta di ingresso alla cellula. Questi sono uno dei primi punti di contatto del cliente con il camper e spesso presentano un livello qualitativo modesto, essendo per lo più realizzati con stampaggio in zama o in materiale plastico. L’idea di rifinirli con inserti in pellame, magari partendo da una base costituita da materiali più “nobili” come il legno o la pietra acrilica, permetterebbe di offrire sin dal primo contatto una migliore percezione del lusso a cui ambiscono certe tipologie di motorhome. Borri ha poi lavorato con sorprendenti risultati su piani di lavoro, tavoli e rifiniture dei profili laterali, così come sulle maniglie dei mobili. A volte basta un piccolo inserto, come una sorta di cucitura stampata su materiali di uso comune, per impreziosire anche gli elementi più banali. Sono tutte proposte di stile che richiedono grande esperienza per essere applicate, partendo da un processo artigianale, a una produzione di tipo industriale. Ora la parola passa alle aziende produttrici, che con Borri hanno la possibilità di sperimentare e anche di osare. La strada del lusso e dell’artigianalità è senza dubbio quella giusta per arrivare a proporre prodotti davvero esclusivi.

Settant’anni di storia Borri è un’azienda italiana specializzata nella fabbricazione di mobili per camper e caravan (ma anche classici o di altro genere) fondata nel 1951. Nata come mobilificio per il settore dell’arredamento per abitazioni, nel 1990 inizia la produzione di mobilio e componenti d’arredo per caravan, camper, bungalow, case mobili e nautica, conquistando in breve tempo rilevanti quote di mercato, iniziando a collaborare con quasi tutti i costruttori italiani e avviando importanti partnership con celebri marchi stranieri. La crescita tecnologica di Borri è sempre partita immedesimandosi nelle necessità e aspetta-

tive dei propri clienti. La flessibilità che caratterizza l’azienda le consente di adeguarsi perfettamente e in tempi brevi a richieste specifiche, offrendo soluzioni rapide e su misura. Nell’ottica dell’ottimizzazione integrata delle risorse e della massima soddisfazione, Borri affianca i propri clienti nelle varie fasi, lavorando in stretta collaborazione e adeguando l’attività produttiva alle specifiche esigenze. I punti di forza dell’azienda sono il supporto tecnico qualificato, anche per l’eventuale realizzazione di prototipi, l’efficienza del servizio al cliente e del post-vendita, l’elasticità e tempestività di risposta ai nuovi input del settore e la rapidità di consegna.

Gli arredi del Niesmann+Bischoff iSmove (a sinistra) e del Laika Kreos (a destra) rivestiti con vero legno

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focus aziende mobil tech

Simone Barin, responsabile tecnico commerciale di Mobil Tech

Tra caldo e freddo tutta l’energia che serve Il generatore termoelettrico ZEUS di Mobil Tech sfrutta il cosiddetto “effetto Seebeck” per produrre elettricità. Una soluzione eccezionalmente silenziosa adatta sia a veicoli ricreazionali sia al settore nautico Testo di Paolo Galvani, foto Enrico Bona

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Il cuore del generatore ZEUS

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n principio erano le antenne satellitari, ma ben presto si aggiunse ZEUS. Sta in queste due gamme di prodotti la storia dell’offerta di Mobil Tech, che sin dalla sua nascita ha fatto dell’innovazione la sua bandiera. Il generatore ultra-silenzioso ZEUS, alimentato a gasolio, ha in particolare portato nel mondo dei veicoli ricreazionali e della nautica l’originale concetto del cosiddetto “effetto Seebeck”, in cui moduli appositamente progettati consentono di ricavare energia elettrica a partire da una differenza di temperatura. “Il funzionamento di ZEUS si basa sulla tecnologia Seebeck, utilizzata anche dalle sonde spaziali della NASA” spiega Simone Barin, Technical Sales Account di Mobil Tech. “Tale tecnologia consiste in una serie di moduli che vengono scaldati da un lato, raffreddati sul lato opposto e, grazie al delta termico creato, viene prodotta energia. Noi abbiamo creato un sistema per farli lavorare in modo attivo, integrando un bruciatore Eberspächer – lo stesso utilizzato per l’Hydronic 3, con motore ‘brush-

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less’ – che scalda un lato dei moduli Seebeck tramite una camera di combustione progettata ad hoc. Il lato opposto viene raffreddato con un circuito chiuso a liquido per creare il delta termico necessario a far lavorare i moduli”. Per abbassare la temperatura, nel caso dei veicoli ricreazionali, viene installato un radiatore aiutato da apposite ventole, mentre per il mondo nautico si ricorre a uno scambiatore che usa direttamente l’acqua di mare. “Questo ci permette di arrivare a produrre con il sistema più piccolo 80W di potenza, quindi circa 6Ah, e con il prodotto più grande 150W/12Ah” spiega Barin. “Nel nautico, invece, andando a eliminare tutta la parte di raffreddamento tramite ventole e lavorando con un delta termico maggiore grazia all’azione dell’acqua, arriviamo a produrre 200W/16,5Ah”. I modelli di ZEUS proposti da Mobil Tech sono tre: ZEUS80, ZEUS150 e ZEUS200, ove la sigla numerica identifica la potenza generata. I primi due modelli sono destinati ai veicoli ricreazionali, mentre il più potente al mondo della nautica. Il prodotto finito è arrivato sul mercato nel 2018 nella versione 150 e nel 2020 nelle versioni 80 e 200. Lo sviluppo non si è però fermato. In questi anni, Mobil Tech, che dal 2019 fa parte del gruppo Brianza Plastica, ha continuato a lavorare sul software e sull’elettronica, migliorando il rendimento del prodotto sia nel periodo caldo che in quello più freddo. In particolare, è stato aggiunto un sensore di pressione atmosferica che permette di adattare automaticamente i parametri della combustione alle condizioni climatiche e all’altitudine. In questo modo è possibile utilizzare ZEUS anche a 3.000 metri di altitudine senza problemi. “Il bruciatore Eberspächer era già predisposto per essere modulabile, ma noi abbiamo rifatto tutta l’elettronica di controllo, anche perché gestiamo altri parametri rispetto ai loro” spiega Barin. “Il bruciatore lavora così sempre in modo

ottimale in qualsiasi situazione, eliminando quindi fumo e odori, specialmente in alta montagna”. Elettronica con tecnica MPPT C’è poi un’elettronica di carica che utilizza la tecnica MPPT (Maximum Power Point Tracking) per sfruttare al massimo la potenza resa disponibile dal generatore e ricaricare qualsiasi tipo di accumulatore, da quelli ad acido libero a quelli al piombo ermetici (Gel e AGM), fino alle batterie al litio-ferro-fosfato (LiFePO4). L’abbinamento con queste ultime è ideale, perché la ricarica avviene molto più rapidamente. Tramite una sonda, ZEUS tiene sotto controllo la temperatura del pacco batterie e ne adatta le curve di carica usando 16 algoritmi diversi. Sul modello 80 l’elettronica di carica è integrata, mentre su quelli più grandi è separata. “Il motivo di questa scelta sta nel fatto che ZEUS80 gestisce un solo pacco batterie e nessun’altra fonte energetica, mentre i modelli più grandi ne controllano due - quindi servizi e motore - e possono essere abbinati anche a un eventuale pannello fotovoltaico o generatore eolico” dice Barin. “Il prodotto, in modo intelligente e automatico, rileva se il pannello sta funzionando e in questo caso rimane spento. Quando il modulo fotovoltaico non riesce a ricaricare le batterie o la produzione di energia solare è inferiore a quella che si sta consumando, il generatore ZEUS si accende automaticamente per caricare le batterie”. Il carburante viene prelevato dal serbatoio del veicolo attraverso una pompa dedicata. Tra i punti di forza di ZEUS c’è la contenuta rumorosità, che è limitata a circa 32 dB, paragonabile a quella di un PC. Non avendo parti in movimento, gli unici, praticamen-

Il display touch screen di ZEUS150 e, a destra, il generatore ZEUS150

DATI TECNICI

ZEUS80

ZEUS150

Potenza tipica

80W

150W

Dimensioni e peso generatore

490x330x265mm, 25 Kg

550x330x265mm, 28,9 Kg

Dimensioni e peso unità di raffreddamento

360x175x260mm, 3,9 Kg

526x175x260mm, 5,9 Kg

Consumo carburante

0,2/0,4 lt/h

0,2/0,6 lt/h

Dimensioni display

2,8”

4,3”

Gestione pannelli fotovoltaici

-

si

Gestione batteria motore

-

si

Modalità di funzionamento

Eco, Full

Silent, Eco, Full

te impercettibili, rumori provengono dal bruciatore e dalle ventole, studiate apposta per questo utilizzo da un’azienda specializzata che lavora per grandi case automobilistiche. Queste hanno la caratteristica di portare via molto calore mantenendo una tonalità bassa, non fastidiosa. Funziona anche con batterie a 24V Questo tipo di generatore non può sostenere carichi diretti: va collegato alle batterie per mantenerle sempre in carica. ZEUS150 e 200 gestiscono anche accumulatori a 24 Volt, mentre in generale non ci sono limiti di amperaggio. Il consumo di gasolio varia da 0,2 a 0,4 litri per ora per ZEUS80 e può arrivare a 0,6 litri/ora negli altri due modelli. Il consumo viene gestito automaticamente in base ai parametri preimpostati nel sistema o in manuale agendo sulle funzioni presenti sul display. L’utente può selezionare tre modalità: Silent, Eco e Full. In modalità Silent, il generatore lavora a una potenza più bassa, scaldando meno e facendo quindi lavorare le ventola a una velocità ridotta. In questo modo si può dormire senza nessun disturbo. In modalità Eco il sistema viene impostato per un rendimento ottimale in base alle condizioni, mentre in Full si ha sempre la massima potenza. ZEUS va installato esternamente, sotto il mezzo. Scatola, convogliatori e radiatore sono trattati in cataforesi, un trattamento elettrochimico usato anche nella produzione delle scocche di auto e furgoni, che permette di resistere alla salsedine e alla ruggine. L’installazione, che richiede mediamente 8/10 ore, può essere effettuata solo dai rivenditori autorizzati Mobil Tech che hanno partecipato a specifici corsi, perché il lavoro è una via di mezzo tra quello richiesto da un riscaldatore e quello di un generatore, con in più il radiatore: bisogna avere sia competenze elettriche che meccaniche. “Tutti i nostri rivenditori vengono seguiti direttamente da noi per ogni singola installazione, fornendo supporto sia durante la fase di verifica della fattibilità del lavoro sullo specifico mezzo, sia durante l’installazione vera e propria” spiega Barin. “Il nostro personale tecnico si reca nell’officina dell’installatore ed effettua con lui la parte finale di installazione e verifica dell’impianto, per garantire al cliente il corretto montaggio e funzionamento del sistema”.

Sopra: l’unità di raffreddamento di ZEUS150

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Parma rinasce ma l’industria è in affanno E’ molto chiaro il punto della situazione da parte di SiFi, dopo il suo ritorno al Salone del Camper di Parma 2021, sull’andamento del mercato che certamente sta tirando bene, grazie a nuova clientela e al rilancio dell’outdoor in generale, ma che deve tuttora affrontare la sfida della carenza di materiali e dei conseguenti rincari dei prezzi Testo e foto di Enrico Bona

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iFi, in grande stile, torna al Salone del Camper di Parma nell’edizione 2021 dopo il forfait del 2020 dovuto alle incertezze legate alla pandemia. In una fiera rinnovata nel suo layout e tornata ai fasti di espositori e pubblico cui il mercato è abituato, anche SiFi si è presentata con uno stand più grande rispetto alle passate edizioni, completamente studiato e realizzato come una vetrina, innanzitutto, dei fornitori e marchi che la consolidata azienda di Sasso Marconi distribuisce.

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Disposti in vari corner, vetrine, ed espositori, i prodotti dei tanti prestigiosi partner tecnici di SiFi, e persino una branded car completa di ogni accessorio, hanno fatto da introduzione e cornice all’area destinata ai colloqui con i numerosi clienti, fornitori e amici che si sono radunati allo stand per tutta la durata dello show di Parma. In questa occasione, soprattutto, SiFi, è tornata a incontrare i propri clienti e fornitori in presenza, un contatto irrinunciabile per l’intera famiglia Guerrieri che in oltre 40 anni ha costruito la propria esperienza e credibilità grazie soprattutto alla vicinanza e alla disponibilità personale verso il cliente, in un rapporto di ascolto e di traduzione di questo in qualità di servizio. I numeri del mercato italiano dei veicoli ricreazionali, in linea con le tendenze europee, crescono con sicurezza, anche se senza eccessi, ma le materie prime sono contingentate e ne consegue, dice Lorenzo Guerrieri, giovanissimo e già importante membro della squadra di comando dell’azienda, un continuo aumentare dei prezzi e forte carenza di tutti i materiali. SiFi sta tamponando questa situazione grazie a forti investimenti nello stock che si stanno traducendo nell’acquisto, fino a diverse centinaia di pezzi, di prodotti importanti e bestseller dai grossi fornitori: una visione che l’azienda ha avuto sin dall’inizio della pandemia nel 2020 e che ha continuamente messo in atto come strategia volta alla sicurezza per i propri clienti. “Vediamo un mercato molto attivo: nuova clientela, innanzitutto, e un rinnovato inte-

resse generale per l’outdoor e, in particolare, un rilancio delle vacanze a bordo di camper e caravan. La tendenza al rialzo del settore, ormai è una certezza. Così come lo sono, però, alcuni problemi legati a produzione e reperibilità dei prodotti e, perciò, alla distribuzione”, dice Lorenzo Guerrieri. “Vediamo, infatti, anche il collo di bottiglia che si sta formando tra vendite e produzione, un tema più che sensibile e che, nel 2022, sarà certamente centrale come sfida per tutti gli operatori del settore”. Già a partire dal 2020, infatti, SiFi ha messo in atto delle contromisure strategiche, per garantire la sua consueta qualità di servizio, con un potenziamento del magazzino e diverse ottimizzazioni dei processi interni. La difficile gestione di oltre 2.000 clienti e un catalogo di circa 20mila tra ricambi e prodotti finiti, ha reso necessari diversi interventi che hanno potuto garantire che il flusso delle richieste non subisca grandi scossoni dovuti all’incertezza delle circostanze economiche mondiali. Oltre ad accumulare diverse scorte di sicurezza della ricambistica e dei materiali più richiesti, SiFi ha anche sviluppato una migliorata mappatura dei prodotti e dei percorsi logistici interni, volta anch’essa a rendere fluidi i contatti e l’evasione delle richieste del cliente. “SiFi è continuamente impegnata a garantire il più possibile le forniture”, conclude Lorenzo Guerrieri. “Alla nostra clientela abituale, che spesso ci impegna su grandi numeri, sentiamo di consigliare, però, di fare anche una

scorta di materiali interna e, possibilmente, programmare con grande tempestività gli ordini, viste le incertezze e il possibile allungarsi dei tempi logistici nei prossimi mesi. Nei numeri, per vendite e contatto con il nostro pubblico, per noi è stato senza dubbio un Salone del Camper di successo, l’anno 2022 si presenta già pieno di sfide e siamo pronti a collaborare con tutto il mercato italiano per mantenere il settore in buona salute,come le tendenze dimostrano ottimisticamente anche per il futuro”.

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Tempra: la rivoluzione sta arrivando

Si chiamerà Tempra la nuova linea di accumulatori al litio-ferro-fosfato di NDS Energy disponibile all’inizio del nuovo anno: fino a 150Ah in un contenitore “L5” dalle dimensioni standard di una batteria da 100. Tutto progettato e prodotto in Italia Testo di Paolo Galvani, foto Enrico Bona

L

a tecnologia al litio, o meglio litio-ferro-fosfato (LiFePO4), nelle batterie di servizio dei veicoli ricreazionali non è più una sorta di “sfizio” per gli utenti più esigenti, ma sta diventando una soluzione adatta anche al primo equipaggiamento. L’italiana NDS Energy lo ha capito da tempo, e mentre già oggi si propone come OEM per i camper van della fascia premium del gruppo Trigano, dall’altra è pronta a lanciare una nuova generazione di accumulatori. L’azienda pescarese ha deciso di puntare su una progettazione e una produzione completamente fatte in casa, con l’unica eccezione delle celle di base, potendo così capitalizzare al meglio sul lavoro svolto in questi anni. Design, elettronica e software sono stati ottimizzati per arrivare a un salto evolutivo che porterà enormi benefici a utenti finali, installatori professionisti e produttori di veicoli. Una vera e propria rivoluzione. Oggi 54

NDS non parla più di “batterie al litio”, ma di “sistema energetico”. Rispetto a un accumulatore convenzionale, quello al litio non solo offre dei vantaggi di durata nel tempo (tre o quattro volte più di uno al piombo), ma permette di gestire qualsiasi tipo di carico, è più leggero e si ricarica più rapidamente. “La batteria al litio è un serbatoio perfetto,” dice Mattia Di Sabatino, CEO di NDS Energy. “Possiamo prelevare tutti gli ampere disponibili senza problemi e lo si può fare anche con grossi carichi. Non si passa quindi al litio solo perché dura più anni, ma perché è possibile farsi il caffè senza stressare la batteria, o usare il phon per un quarto d’ora senza fare danni. Poi ci sono altri vantaggi come il peso, che nel nostro mondo è un elemento importante. Le classiche AGM da 100Ah pesano 30 chili, che diventano 45 nelle versioni da 150Ah. La nostra nuova Tempra da 150 am-

pere, che sarà disponibile da gennaio, peserà solo 16 chili”. Partiti dal foglio bianco Un risultato di questo genere è stato possibile solo riprogettando da zero tutto il sistema. E il punto di partenza è stato l’ingombro fisico: NDS Energy ha voluto tenere fede alla sua tradizione e mantenere dimensioni analoghe a quelle delle batterie standard al piombo da 100Ah che si trovano normalmente sui veicoli ricreazionali. Definite le dimensioni (quelle del box standard L5 che trova posto sotto il sedile del Ducato), i tecnici hanno lavorato per aumentare la capienza. Contenitore, elettronica di gestione, collegamenti e software sono stati ottimizzati e il risultato è una linea di batterie al litio da 100, 120 e 150Ah, tutte montate nello stesso box, altamente performanti. NDS ha anche lavorato sulla connet-

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La gamma di batterie al litio Tempra: da 100 a 150Ah, tutte in box standard L5

Chi è NDS Energy Il brand NDS – lanciato nel 1999 dall’azienda madre – amplia ulteriormente le proprie competenze diventando, nel 2013, NDS Energy Srl: ambizioso spin-off in grado di coniugare know-how trentennale in ambito accumulatori e le più interessanti novità tecnologiche del settore elettronico. NDS Energy può contare oggi su un catalogo prodotti che comprende accumulatori per ogni tipologia di veicolo basati sulle principali tecnologie, sistemi di carica, pannelli solari e regolatori di carica, convertitori e tutto ciò che riguarda la gestione e il controllo dell’energia su mezzi ricreazionali. NDS Energy è tra i più competitivi produttori per il mondo camper a livello europeo e può contare su una rete vendita efficace e capillare comprendente: Spagna, Germania, Francia, Inghilterra, Benelux, Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia e ovviamente Italia, dove si trova il suo headquarter. L’azienda punta alla qualità del prodotto con un servizio post-vendita eccellente e in lingua. Per questo sono stati mantenuti “in-house” i reparti ricerca e sviluppo e small manufacturing, gestiti da un team di ingegneri, e il reparto customer service/assistenza post-vendita.

tività, sviluppando la compatibilità con lo standard CI-Bus, che consente una perfetta integrazione dei suoi sistemi all’interno dei veicoli. “Ci siamo resi conto, sia in Italia che in Europa, che per distinguerci da quelli che sono dei semplici importatori dovevamo offrire qualcosa in più,” spiega Di Sabatino. “Quando si entra in un camper, spesso ci si trova di fronte a diversi display con stili completamente differenti: un’accozzaglia di prodotti che non è bellissima da vedere. I produttori sono andati verso il CI-Bus e noi abbiamo deciso di seguire la stessa direzione. Non ci spingiamo a realizzare pannelli di controllo per l’intero veicolo: tecnicamente siamo pronti, ma non vogliamo precorrere i tempi”. La nuova generazione di batterie al litio di NDS Energy, che al Caravan Salon di Düsseldorf è stata considerata la più evoluta del mercato, risolve anche un problema molto sentito: quello di poter caricare questo tipo di accumulatore con qualsiasi sistema, indipendentemente dalla curva di carica. Nel

Battery Management System (BMS) interno è stato infatti inserito un DC/DC converter che va a correggere la curva di carica che riceve. “Prima, se la curva era eccessiva o la tensione troppo elevata, la batteria andava in protezione, ora invece riusciamo a diminuire la tensione che arriva in ingresso andando a completare la carica della batteria con il corretto bilanciamento,” spiega Di Sabatino. “E lo stesso accade al contrario: se la tensione è troppo bassa la portiamo al livello giusto. Siamo gli unici al momento a poterlo fare”. Questo significa che sui veicoli dotati di smart alternator è possibile semplicemente sostituire la batteria al piombo con una al litio senza altri interventi. Sui veicoli più vecchi, invece, è ancora consigliabile gestire la ricarica da alternatore modificando l’impianto, con un nuovo cavo che va dall’alternatore alla batteria servizio, e usando un semplice relè comandato dalla batteria stessa. Riscaldamento contro il grande freddo Infine, NDS ha previsto per il mercato nordico una soluzione che permette di utilizzare senza pensieri le batterie al litio anche nei climi più freddi. Quando la temperatura scende al di sotto dei meno cinque gradi, non tutte le celle rispondono allo stesso modo e iniziano a sbilanciarsi. Ogni elemento è indipendente e se uno di questi perde capacità tutte le celle la riducono in modo analogo. I prodotti destinati ai mercati più “freddi” integreranno quindi un sistema che, prima di attivare la ricarica, preriscalda la batteria. Solo una volta raggiunta la giusta temperatura la fase di carica può iniziare. Le nuove batterie della gamma Tempra si inseriscono in una famiglia di prodotti che va dai pannelli solari – disponibili in versione rigida, semirigida e flessibile – ai regolatori di carica PWM e soprattutto MPPT. In più ci sono caricabatterie, DC/DC converter (oggi capaci di ricaricare da 60 a 80Ah) sistemi multicharger e inverter. Particolarità di questi ultimi è la tecnologia Internal Voltage Transfer (IVT), che alimenta tutte le prese a 220 Volt del veicolo sia quando si è collegati alla rete elettrica esterna sia quando questa non è disponibile, scegliendo in modo automatico se usare la rete o le batterie.

A destra, Mattia Di Sabatino con il nostro direttore e Paolo Galvani Sotto: il pannello di controllo

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Inarrestabili innovatori Thetford è rinomata anche per altri prodotti, ma è indubbio che la toilette sia sempre al centro delle sue strategie. Quest’anno l’innovazione passa dalle originali PowerPods, pratiche capsule monodose che semplificano l’uso degli additivi per il WC. Ma si torna a premere l’acceleratore anche su iNDUS Testo di Francesco Rossi, foto Enrico Bona

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n un mondo che sta cambiando rapidamente, rimanere immobili non si può. Lo sa bene Thetford, che nonostante operi in un mercato in cui le esigenze sono sempre uguali cerca di portare innovazione. L’azienda mostra quindi i muscoli della sua leadership continuando a proporre soluzioni nuove, basandosi su una ricerca e sviluppo che non ferma la sua corsa. Dopo gli additivi per la toilette in formato concentrato e il lancio del sistema iNDUS, ora è la volta delle PowerPods: capsule monodose che nascono con l’idea di semplificare il modo di gestire i reflui della toilette migliorando l’esperienza utente. La loro genesi parte da lontano e ha a che fare prima con la sostenibilità e poi con l’innovazione. “La nostra visione prevede di fare qualcosa che sia vantaggioso per il cliente, ma anche per l’ambiente,” racconta Fabrizio Di Piazza, Sales Manager Italy and Slovenia in Thetford Europe. “Sembra strano dirlo parlando di un prodotto in parte chimico, ma l’aver lanciato una gamma concentrata porta 56

Fabrizio Di Piazza con le PowerPods al Salone del Camper Parma 2021

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Sopra: il sistema iNDUS

benefici per l’ambiente, perché uno stesso camion può trasportare un quantitativo tre o quattro volte superiore rispetto a prima, riducendo anche la plastica del flacone”. Il tutto senza svantaggi per il cliente, perché efficacia e numero di dosi per confezione sono rimaste invariate. Monodose ripensati da zero Il trend in crescita dei sacchetti monodose, considerati spesso più comodi rispetto al liquido, e i feedback ricevuti dagli utenti che ne sottolineano qualche piccola controindicazione hanno spinto Thetford a ripensare da zero la filosofia di questo tipo di prodotto. Maneggiare i sacchettini a volte viene considerato poco piacevole, sia per la profumazione particolarmente marcata, che spesso permane sulla pelle delle mani, sia per l’umidità che in alcune condizioni tende a far attaccare tra loro i sacchetti. Ecco quindi una soluzione che, affiancando le bustine senza sostituirle, evita questi due inconvenienti: nascono le PowerPods,

disponibili nella classica versione Blue o in quella Bio, compatibile anche con le fosse settiche. Sono capsule che contengono un liquido concentrato e che conservano al loro interno la profumazione fino a quando non vengono inserite, insieme a un po’ d’acqua, nella cassetta del WC. Inoltre, toccandole con le mani non c’è contatto diretto con elementi chimici. La performance è la stessa dei sacchetti o del liquido. “Noi portiamo innovazione anche per far capire al cliente finale che la toilette è nostra: l’abbiamo fatta noi, vogliamo che funzioni bene, che vengano utilizzati i prodotti giusti e siamo disposti a investire su soluzioni nuove perché vogliamo che l’esperienza sia buona,” spiega Di Piazza. “Se riusciamo a trasmettere questo concetto al cliente siamo soddisfatti. Punteremo molto sulle PowerPods, ma non semplicemente per venderle: la nostra intenzione è far capire ai consumatori che continuiamo a studiare per potergli offrire soluzioni a inconvenienti che loro stessi ci hanno segnalato. Vorremmo che i clienti continuassero a comprare i nostri prodotti perché sono super testati e realizzati in base ai loro desideri”. Già disponibili per l’acquisto da parte dei grossisti, le PowerPods arriveranno sugli scaffali per il pubblico nelle prossime settimane. Le capsule saranno sostenute da una grande campagna di marketing e comunicazione. Già in occasione delle fiere europee di settore i circa 50mila “Thetford Friends” sono stati invitati a ritirare un campione del prodotto, per consentirgli di metterlo direttamente alla prova. Una terrazza sul futuro L’innovazione in bagno non è legata solo agli additivi, naturalmente. Thetford ha indissolubilmente legato il suo nome alla toilette. Questo ci porta a quello che è uno dei prodotti più innovativi di tutto il panorama nel mondo dei veicoli ricreazionali: il Fabrizio Di Piazza con la serie T2000 MK2

Thetford iNDUS, ovvero il sistema automatico di igienizzazione della toilette che si è aggiudicato il Red Dot Award: Product Design 2021. Visto per la prima volta su mezzi Adria e Bürstner, a cui quest’anno si è aggiunta Frankia, la sua adozione è stata rallentata, paradossalmente, dalle opportunità create dalla pandemia: la crescita vertiginosa della produzione di veicoli ricreazionali ha costretto i produttori a concentrarsi sul soddisfacimento della domanda invece che sullo sviluppo di nuove soluzioni abitative. “Ci crediamo tantissimo, ma abbiamo dovuto levare il piede dall’acceleratore per focalizzarci su prodotti più tradizionali, la cui richiesta è cresciuta del 30% e oltre,” conferma Di Piazza. “Siamo comunque andati avanti con i progetti che erano già in corso e ne abbiamo finalizzati tre con alcuni costruttori. Ora che siamo ripartiti a pieno regime guardiamo con fiducia al futuro: tra 12 mesi ci saranno 6/7 produttori europei che proporranno iNDUS su almeno una o due piante. Per noi è una terrazza sul futuro, un sistema automatizzato in cui il cliente non deve fare nulla: il dosaggio degli additivi è automatico, lo scarico facilitato impedisce schizzi e migliora la pulizia, l’autonomia è più elevata perché i serbatoi sono più grandi. È la nostra visione verso il futuro dell’impianto sanitario a bordo: tutto integrato e automatizzato, con la massima semplicità di utilizzo e con un’app che tiene sotto controllo i livelli dei serbatoi e predice l’autonomia”. Infine, rimanendo in tema di bagni, Thetford ha archiviato una stagione di grande successo per un classico come il Porta Potti e per i Toilet fresh-up Set. Entrambi sono “figli della pandemia” e del desiderio del pubblico di maggiori autonomia e igiene. “È una tendenza che non accenna a fermarsi,” spiega Di Piazza. “È nata insieme all’esplosione del camper visto come la vacanza a casa propria. Ora ne stiamo capendo i motivi e le dinamiche, ma se lo avessimo previsto all’inizio della pandemia ne avremmo potuti vendere molti di più: dal 2019 al 2021 la richiesta è praticamente raddoppiata!”

Aggiornati i frigoriferi a compressore Sui frigoriferi Thetford sta spingendo forte. La tecnologia a compressore conquista sempre più consensi fra gli utenti, soprattutto nel mercato dei camper van. Nel 2020 l’azienda ha presentato la rinnovata gamma T2000, ma quest’anno non è rimasta con le mani in mano: a Düsseldorf è stata infatti annunciata la serie T2000 MK2. Grazie alla collaborazione con un nuovo fornitore, sono stati aggiornati sia il compressore sia l’elettronica di controllo. Sono così migliorati capacità refrigerante, consumi e peso. I T2000 MK2 sono compatibili con lo standard CI-Bus e godono di tre anni di garanzia.

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focus aziende acquatravel

Salus per aquam Al Salone del Camper di Parma incontriamo Fabio Viviani, dinamico e appassionato fondatore di Acquatravel, con le novità di prodotto, comunicazione e strategia di mercato che caratterizzano il 2022 dell’esperta azienda italiana, specializzata nel trattamento delle acque a bordo dei veicoli ricreazionali Testo e foto di Enrico Bona

A

cquatravel vede la luce nel 2003, quando il suo fondatore Fabio Viviani, da anni specializzato professionalmente nel trattamento antibatterico delle acque domestiche, unisce a queste competenze la propria passione per la nautica e i veicoli ricreazionali, iniziando a sviluppare diverse tecnologie specifiche per la sicurezza dei serbatoi dell’acqua impiegati nella vita outdoor. Acquatravel cresce nel tempo in maniera esponenziale e, oggi, presenta un catalogo con decine di prodotti ad alta tecnologia specializzati nell’eliminazione dall’acqua potabile (nei serbatoi di camper, van e caravan) di odori, sapori, e soprattutto virus e batteri, grazie all’abbattimento delle colonie batteriche nonché alla pulizia degli impianti di erogazione a bordo. “Ho iniziato a pormi il problema dell’eliminazione scientifica dei batteri dai serbatoi da appassionato di nautica, ritrovando le stesse problematiche nel mondo camper e caravan. Da qui ho cominciato, con la passione del diportista e le mie ormai importanti esperienze professionali nel campo domestico, a sviluppare l’azienda Acquatravel, con l’obiettivo di rendere sicuro il consumo delle acque di bordo, non solo in termini di potabilità, ma completi”, dice Fabio Viviani. Il problema fondamentale, nel trattamento dell’acqua potabile di bordo, sono la stagnazione nei serbatoi e il pericolo della legionella, l’unico batterio patogeno dell’acqua, onnipresente nell’acquedotto. Nuove direttive 58

Giulio Cusmai, Camping Sport Magenta, con Fabio Viviani e Donata Donati di Acquatravel

UE del 2020 ne rendono il controllo obbligatorio perché il batterio della legionella rimane latente fino ai 25° e prolifera tra 25° e 45° nell’acqua stagnante: “Il più pericoloso nemico batteriologico nel nostro mondo”, ricorda Fabio Viviani, “basti pensare a un camper in campeggio sotto al sole d’estate: le temperature che attivano la proliferazione dei batteri sono una costante quotidiana”. La legionella, inoltre, si prende facendo la doccia e respirandone la nebulizzazione, non bevendo come si crede normalmente, e si manifesta come una polmonite: se non viene diagnosticata correttamente può essere molto pericolosa. Acquatravel ha sviluppato diverse serie di gamme e prodotti che, chimicamente o meccanicamente, possono eliminare i problemi di sicurezza nel trattamento dell’acqua. “Il camperista vede problemi piu evidenti come sabbia nel serbatoio e spesso ricorre a metodi molto primitivi per la sanificazione dei serbatoi, spesso inefficaci o addirittura controproducenti”, prosegue Fabio Viviani. “I disinfettanti come per esempio l’amuchina, spesso utilizzata dai camperisti erroneamente. Amuchina, infatti, è un semplice disinfettante e non un pulitore, perciò uccide solo quello che è in sospensione nell’acqua”. L’acqua stagnante, invece, forma un cosiddetto biofilm, o biopellicola: un’aggregazione complessa di microrganismi liberamente fluttuanti che si ancorano a un’area; nel caso dei

veicoli ricreazionali, alla superficie dell’acqua dei serbatoi. Il biofilm, pericoloso per la salute, è una colonia di batteri che si radicalizza nelle acque stagnanti e presenta, inoltre, proprio per la sua conformazione a pellicola protettiva, un’aumentata resistenza a detergenti e antibiotici. Gli studi calcolano che fino all’80% delle infezioni batteriche che colpiscono le persone sono causate da biofilm polimicrobici e che, in alcuni casi, la resistenza agli antibiotici può aumentare di 1000 volte. “Acquatravel da quasi 20 anni si prodiga per risolvere i problemi batteriologici dell’acqua a bordo dei veicoli ricreazionali e i suoi prodotti sono in grado, oggi, di dissolvere il biofilm batterico in maniera definitiva e compatibile con l’ambiente. Soprattutto si può passare al camperista, nostro utente finale, il messaggio che possono davvero bastare pochi

T-Karico, filtro addolcitore anti-calcare

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accorgimenti tecnici e prodotti per eliminare i batteri e bere e lavarsi con acqua sicura”. Ogni prodotto Acquatravel, infatti, è tecnicamente efficace, ma soprattutto anche ecologicamente sostenibile al 100%, non utilizzando alcun agente chimico dannoso per l’ambiente. Il prodotto di punta e bestseller dell’azienda di San Pietro in Campiano (RA) è il filtro Small antibatteri\legionella, un filtro a lunga durata, 10 anni con una corretta manutenzione e pulizia, con una performance tecnica fino a 180.000 litri erogati di acqua; di modestissime dimensioni, solo 6x17 cm, Small presenta un flussaggio di ben 20 l/min, abbondante e ideale per ogni tipo di veicolo ricreazionale, camper, caravan o camper van. Le novità Acquatravel 2022 Una prima novità del 2022, presentata al Salone del Camper di Parma e operativa già dall’11 settembre 2021, è un’interessante collaborazione che Acquatravel ha avviato con Camping Sport Magenta, uno dei più importanti dealer del Nord Italia, conosciuto in tutta la penisola anche per il suo fornitissimo market accessori. “Abbiamo proposto a Giulio Cusmai, che ha accolto e sposato l’iniziativa con entusiasmo, di fornire ogni veicolo ricreazionale che esce dalla concessionaria di un kit iniziale di trattamento dell’acqua”. Il kit contiene una bustina di Acquatravel Sanigen, un libretto per l’autocontrollo delle regole di trattamento delle acque potabili, un filtro per eliminare lo sporco nei serbatoi, il quale non si forma al loro interno ma proviene, semplicemente e inesorabilmente dalla canna dell’acqua. Per risolvere definitivamente questo

Riduttori di flusso per doccia (sopra) e per rubinetto (a destra)

AC 26, sciogli-calcare aftermarket

problema, nel kit di trattamento dell’acqua fornito in dotazione ai clienti Camper Sport Magenta, è stato inserita una canna allungabile e filtrante con certificazione alimentare. “Questa idea sta avendo un grande successo, grazie a una maggiore consapevolezza del pubblico e grazie, soprattutto, alla visione di Acquatravel come specialista del trattamento dell’acqua e a un colosso nelle vendite di veicoli e accessori, su tutto il territorio italiano, che hanno deciso di puntare insieme sul valore aggiunto della sicurezza e della salute a bordo”. Invece che inserirsi nelle forniture di primo impianto, la sinergia tra Acquatravel e Camping Sport Magenta crea l’accessorio di prima vendita, un’idea molto interessante, per esempio, per ogni dealer e officina di installazione, nonostante Fabio Viviani sostenga che, ormai, i tempi e la sensibilità del pubblico necessitino di sistemi di filtraggio, purificazione e conservazione dell’acqua di primo impianto. Vi sono anche, per la stagione 2022, delle significative novità di prodotto. AC KAL è un sistema sciogli calcare per serbatoi e tubazioni, molto aggressivo, che necessita di essere utilizzato soltanto da operatori professionisti. Acquatravel, inoltre, ha deciso di sviluppare AC 26, uno sciogli calcare più semplice da utilizzare, studiato per essere alla portata di qualunque campeggiatore e vendibile in sicurezza come accessorio aftermarket. AC 26 è un prodotto in polvere, in confezioni predosate per 25 litri d’acqua e non danneggia o-ring e guarnizioni degli impianti del veicolo. AC 26 scioglie il calcare in serbatoi, tubi, sonde, boiler e li rinnova completamente. Il trattamento, semplicissimo, prevede il discioglimento di una polvere nel serbatoio per 48 ore, il successivo scarico e la sanificazione finale attraverso Sanigen. Acquatravel è sensibile anche ai problemi quotidiani di risparmio dell’acqua di bordo e, nel 2021, ha sviluppato un riduttore di flusso, sia per doccia sia per rubinetto, che invece di consumare 8 l/min di acqua (classico flussaggio di una normale pompa per camper, caravan o van), non lavora sulla pressione ma sul flusso di erogazione, riducendo il consumo a soli 4 l/min. Il riduttore Acquatravel con-

Il kit realizzato con Camping Sport Magenta

sente, di fatto, il raddoppio della capacità del serbatoio, una soluzione ideale, per esempio, per chi predilige il campeggio in forma libera. Infine, Acquatravel presenta T-Karico, un filtro addolcitore che elimina il calcare prima che entri nel serbatoio. Fabio Viviani stesso ritiene che T-Karico sia un prodotto di nicchia e che il campeggiatore che lo sceglie deve essere consapevole che ogni due pieni, o circa ogni 200 l di acqua, deve fare la rigenerazione delle resine, e igienizzare il filtro. T-Karico presenta 2 tipi di filtrazione, per via di sedimenti e di resine cationiche. Il primo filtraggio rimuove lo sporco durante il carico dell’acqua con il filtro Compact e, successivamente, le resine filtrano calcio e magnesio, componenti del calcare, e li eliminano. Acquatravel consiglia anche un trattamento anti batterico con il proprio prodotto Biochlor. “La visione di Acquatravel, oggi, è quella di una grande espansione del mercato del camper e della caravan e, grazie ai temi sul quale questo sviluppo sta avvenendo, di un’importante presa di consapevolezza da parte di costruttori e utenti finali sul valore aggiunto dell’acqua”, conclude Fabio Viviani. “I prodotti Acquatravel, sia rivolti ai professionisti sia ai campeggiatori finali, sono efficaci e sicuri non solo tecnicamente: noi crediamo nell’informazione, innanzitutto sui temi della sicurezza sanitaria dell’acqua a bordo dei veicoli, ma anche nell’utilizzo di ognuno dei nostri prodotti, per i quali, infatti, abbiamo sviluppato un semplice ed esaustivo video tutorial consultabile sul nostro catalogo online”.

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focus ALLESTITORI E PRODUTTORI ARTIGIANALI

Quelli del camper d’autore - parte 2 In questo numero si conclude l’esplorazione da parte di Camper Professional del mondo italiano degli allestitori di camper e veicoli speciali. Un’eccellenza che molti ci invidiano e che è in grado di produrre pregiati pezzi unici nonostante le difficoltà burocratiche e lavorative Testo di Paolo Galvani

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ullo scorso numero di Camper Professional abbiamo iniziato ad affrontare il mondo degli allestitori italiani, che sicuramente stanno vivendo un momento molto particolare. A loro abbiamo voluto fare cinque domande per comprendere lo stato di salute e le prospettive di questo settore. Dopo Aiesistem, Ark Design, C-Lover, Campertre, Free Road, Nuova Camper Marostica e Overcar – di cui abbiamo parlato nel numero precedente – ecco il punto di vista di Allcar, Ferrario Camper, Gulliver’s, Ideal Camper e Top Group. La situazione normativa e la burocrazia in Italia sono due elementi che complicano molto il “fare impresa”. Quando si entra nel mondo degli autoveicoli gli 60

ostacoli sembrano aumentare. Quanto è complicato oggi allestire o produrre un veicolo ricreazionale nel nostro paese? Allcar, Francesco Roccazzella: La normativa europea non ha complicato il settore produttivo. Semmai ha semplificato alcune norme nazionali precedenti. Sicuramente l’approccio deve essere qualificato. Ma la qualificazione non è richiesta al solo mondo automotive e ricreazionale in particolare. Allcar è tra le poche aziende certificate dal Ministero dei Trasporti in grado di fare omologazioni europee di prodotto e componenti. Perciò, non solo progetta e collauda propri veicoli, ma lo fa anche per altri allestitori, tra i quali anche alcuni da voi citati nella prima parte di questo servizio. Allcar

offre anche il servizio di Agenzia di Consulenza Automobilistica. Ferrario Camper, Paolo Ferrario: Sicuramente questo è uno degli aspetti più complessi del nostro lavoro: eseguiamo esemplari unici, quindi non possiamo permetterci di realizzare prototipi di serie. Pertanto, ogni caso è a sé e va affrontato con i nostri tecnici e la motorizzazione volta per volta. Penso che la problematica maggiore sia che, malgrado le normative esistano, in Italia vige sempre l’uso dell’interpretazione, che porta ad avere differenti trattamenti da regione a regione e a volte anche da provincia a provincia. Gulliver’s, Alberto De Bartolo: In tutti i

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Francesco Roccazzella

Allcar Nata nel 1985, si è presto affermata come prestigioso costruttore di camper: il suo modello di punta Nabilia, semintegrale con carrozzeria monolita in VTR, è diventato un riferimento di mercato per i veicoli di lusso. Dal 2001 è partner di Fiat Auto per la produzione e fornitura di componenti automotive. Allcar è anche il principale trasformatore italiano di veicoli M1 (autovetture) in N1 (autocarri). www.allcar.it – San Maurizio Canavese (TO)

settori ci sono difficoltà, che sono legate al “sistema Italia”, ma magicamente poi si risolve tutto…

petenze specifiche. È facile trovare manodopera specializzata? Quali canali funzionano meglio per reperirla?

Ideal Camper, Alex Bolzonaro: In Italia, purtroppo, ogni ufficio provinciale interpreta a modo suo le normative e questo genera confusione. Noi abbiamo risolto appoggiandoci a un’agenzia specializzata con cui prepariamo un’ampia documentazione e riusciamo a essere abbastanza veloci.

Allcar, Francesco Roccazzella: È vero. Uno dei primi problemi che abbiamo è prima reperire manodopera idonea e poi formarla. E per formare un operatore di produzione occorrono anni. D’altronde, per fare un veicolo ricreazionale occorrono competenze in diversi settori e incrociarle non è facile. Come non è facile trasferire tecnologia dal progetto all’esecuzione.

Top Group, Mauro Bilato: Nonostante l’azienda che rappresento negli ultimi 10/15 anni si sia specializzata con un ufficio e dei collaboratori dedicati solo ed esclusivamente all’area omologazioni, oggi fare il nostro lavoro è diventato difficilissimo. Il personale degli uffici territoriali della Motorizzazione è sempre più impreparato e insufficiente (ma solo per utilizzare termini eleganti) a causa di un Ministero dei Trasporti, a mio dire fallito, che non forma, aggiorna e supporta gli addetti delle sedi periferiche. La mia speranza è che da luglio 2022 questa situazione possa cambiare grazie alle nuove disposizioni che stanno per arrivare dall’Europa. La vostra è un’attività molto specifica, che richiede un’enorme quantità di com-

Ferrario Camper, Paolo Ferrario: Non è semplice, poiché realtà piccole come la nostra sono spesso cresciute di pari passo ai propri addetti, che le competenze le hanno prese negli anni con esperienza e numerosi corsi. Il nostro lavoro varia dalla carrozzeria all’idraulica, dall’impiantistica elettrica alla falegnameria, pertanto non esistono scuole professionali che preparino. Tendenzialmente, un apprendista, secondo me, deve avere una preparazione di base in uno dei rami, avere buona manualità e un pizzico di inventiva, o meglio apertura mentale: l’imprevisto o il problema è sempre dietro l’angolo.

da anni lavorano per Gulliver’s, e nel tempo hanno imparato ad affinare la loro maestria nel manipolare i materiali più disparati. Per reperire altre persone ci si affida al passaparola o alla più efficace Internet, ma entrambi non sempre offrono ciò che si cerca, che non è la singola competenza sterile, ma il saper fare con passione. Questo mestiere deve piacere, deve essere sentito, e allora quando c’è la passione c’è anche la volontà di imparare, di migliorare, di fare sempre meglio, oltre che l’umiltà di imparare, anche a costo di ricominciare da capo per potere creare prodotti unici.

Gulliver’s, Alberto De Bartolo: La nostra realtà ha una base, un cuore di artigiani che

Ideal Camper, Alex Bolzonaro: È molto difficile trovare personale preparato e con

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focus ALLESTITORI E PRODUTTORI ARTIGIANALI

Ferrario Camper Nata nel 1984 da una passione di famiglia per il campeggio, dopo quasi 40 anni è un centro assistenza di alcuni dei marchi più importanti del settore (Truma, Dometic, Eberspächer, Viesa…). Da sempre esercita l’attività di allestimento e modifica, realizzando veicoli su misura in esemplare unico su meccanica nuova o usata, dalla progettazione al collaudo: camper, officine mobili, veicoli per street food e così via. Paolo Ferrario

buona manualità. Il nostro lavoro spazia in vari settori, dalla falegnameria all’elettricità e altro ancora: trovare persone che abbiano voglia di mettere assieme tutto non è facile. Questo ci porta a collaborare con aziende esterne, anziché assumere.

cazioni speciali avanzate. Dai laboratori mobili per ricerca avanzata per il Politecnico di Torino ai veicoli sanitari e per Protezione Civile. L’esperienza ultra-trentennale di veicoli ricreazionali si riversa sui veicoli per applicazioni speciali.

Top Group, Mauro Bilato: In questa materia devo dire che ho una visione tutta mia. Da una parte sono spinto a dare fiducia ai giovani, così come posso ringraziare coloro che a suo tempo hanno dato fiducia a me. Anche perché in questo caso posso formare le persone con la mia filosofia del lavoro, e questa probabilmente è la ragione per cui l’età media dei nostri collaboratori è tendenzialmente bassa. D’altra parte, non è facile trovare personale motivato. Ad ogni modo mi ritengo fortunato, perché con tutti i miei collaboratori sono riuscito a formare un team che lavora in modo coeso e con passione, sempre alla ricerca di crescere sia quantitativamente che qualitativamente.

Ferrario Camper, Paolo Ferrario: Sicuramente il lato “positivo” della situazione è che ha ampliato il bacino d’utenza, quindi ha dato più opportunità (i contatti e i preventivi sono sicuramente aumentati), ma dall’altra parte ha portato a un rallentamento delle forniture importanti per tali allestimenti. In questo momento particolare si tratta principalmente di componentistica per l’allestimento esterno dei veicoli: tetti, finestrature e così via.

Questi molti mesi segnati dalla pandemia che tipo di difficoltà e/o quali opportunità vi hanno creato? La filiera della componentistica sta riuscendo a soddisfare le vostre necessità? Allcar, Francesco Roccazzella: In questi mesi abbiamo incrementato notevolmente il portafoglio ordini. Un vero boom, perché Allcar Srl produce veicoli anche per appli62

Gulliver’s, Alberto De Bartolo: I lunghi mesi della pandemia sono stati, come per molti altri, dei mesi faticosi, frustranti. L’incertezza e la scostanza a cui siamo stati obbligati hanno inevitabilmente rallentato la produzione, e anche i ritardi delle materie prime certo non hanno aiutato. Tuttavia, non tutto il tempo è andato perduto, non avendo clienti in azienda abbiamo avuto modo di sperimentare, di progettare e di riorganizzare il lavoro in officina per avere maggiore efficienza. E di questa strategia stiamo vedendo i frutti in questo periodo. Ideal Camper, Alex Bolzonaro: La pan-

www.ferrariocamper.it Milano

demia ha sicuramente portato più richiesta verso il nostro settore, purtroppo accompagnata da una diminuzione nella disponibilità dei materiali che ha aumentato i tempi di produzione. Molte cose le realizziamo in casa, riusciamo a volte a sopperire alla mancanza di prodotti, ma su certi componenti non c’è molto da fare. Top Group, Mauro Bilato: Posso confermare che paradossalmente questa pandemia sta portando un notevole incremento produttivo, non solo nella nostra azienda, ma in tutto il settore, cambiando anche il modo di lavorare. Infatti, appena mi sono reso conto di quanto stava accadendo, ci siamo adoperati per contrastare quello che vedevamo come problema imminente e futuro, modificando per tempo tutti gli ordinativi delle materie prime di cui necessitiamo quotidianamente. E proprio grazie a questa scelta, che un anno fa poteva sembrare azzardata, oggi possiamo contare su un magazzino super fornito in grado di rispondere alle richieste del mercato, nonostante queste siano esattamente raddoppiate rispetto agli anni precedenti. Qual è l’elemento che considera più positivo nel suo lavoro? Allcar, Francesco Roccazzella: L’aspetto più interessante per me, che dirigo Allcar da quasi 30 anni e che tuttora ne progetto i veicoli, è risolvere i problemi favorendo la

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Gulliver’s

Alberto De Bartolo

Allestisce camper, ma anche veicoli a uso speciale come uffici mobili, da lavoro e così via. Punto di forza è la lavorazione artigianale e specializzata di materiali compositi, fibra di vetro, fibra di carbonio o kevlar. Spirito di innovazione e di ricerca si traducono in prodotti unici: da camper compatti dalla grande vivibilità a veicoli importanti con il peso di un’auto, fino a camper 4x4 con le stesse capacità di un fuoristrada. www.gullivers.it – Santorso (VI)

tecnologia. Abbiamo recentemente progettato e costruito un rimorchio attrezzato per la ricerca sull’inquinamento ambientale a livello europeo, completamente autonomo energeticamente per mesi. L’amore per il particolare, per le soluzioni da inventare.

Facciamo camper sempre diversi, soddisfiamo le richieste più disparate, cerchiamo di togliere dalla mente e rendere reale il veicolo che il cliente ha sempre sognato, così

Ideal Camper, Alex Bolzonaro: Sicuramente la creatività del nostro lavoro è uno degli aspetti più importanti, e vedere le esigenze del cliente soddisfatte al termine del lavoro è una grande soddisfazione personale.

Ferrario Camper, Paolo Ferrario: Senza dubbio la creatività e la soddisfazione del cliente alla fine del “parto”, come spesso lo chiamo! Gulliver’s, Alberto De Bartolo: Il bello di questo mestiere è che cambia sempre, pur rimanendo sempre lo stesso.

come lo desidera. Questo ci offre nuove stimolanti sfide a ogni nuovo progetto, ci spinge a ricercare nei materiali, nella componentistica, nella progettazione.

Top Group, Mauro Bilato: Devo dire che da sempre io sono innamorato folle del mio lavoro, e questo credo di riuscire a trasmet-

Ideal Camper Alex Bolzonaro

Da oltre 20 anni allestisce camper o caravan e crea camper puri, ovvero furgoni camperizzati, per le più svariate esigenze. Ideal Camper realizza inoltre allestimenti personalizzati per il trasporto di auto da corsa, moto o animali, oltre che veicoli aziendali per le diverse esigenze a seconda del tipo di attività: per idraulici, elettricisti, imbianchini, imprese di pulizie, gommisti, meccanici e così via. www.idealcamper.it – Cartigliano (VI)

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focus ALLESTITORI E PRODUTTORI ARTIGIANALI

Top Group Nasce nel 1992 dall’incontro tra l’esperienza nel settore del mobile di Rino Bilato e la passione per i camper del figlio Mauro, che porta alla creazione di un prototipo di camper puro, il “Project 711”. Oggi l’azienda realizza veicoli speciali per ogni esigenza, da quelli per il mondo dello sport al trasporto animali, fino a quelli per gli sport estremi, oltre a produrre ganci traino e portacarichi. Tramite Meb System gestisce i marchi Goldschmitt e Driverite. www.topgroup.it Busa di Vigonza (PD)

Mauro Bilato

certamente essere utile, soprattutto per avere una voce unica verso alcune grosse aziende e soprattutto le istituzioni.

terlo ai nostri clienti, date le molteplici attestazioni di stima e fiducia che ricevo da loro. Per me questa è la cosa che mi dà più soddisfazione. Qual è il rapporto con gli altri allestitori? Sono più colleghi o concorrenti? Lei crede sia possibile unire gli allestitori in un’associazione che possa portare avanti le vostre istanze? Allcar, Francesco Roccazzella: Gli altri allestitori sono colleghi e condividiamo esperienze e novità. In alcuni casi li aiutiamo nel processo di omologazione del prodotto. Sono molto d’accordo sulla possibilità di un’associazione che difenda le competenze e le specificità degli allestitori. Gli allestitori anche nel settore del camper sono la “vetrina” di quello che si può fare. Quanti brand titolati hanno copiato nostre soluzioni! Al Salone del Camper di Parma abbiamo presentato un camper fortemente innovativo nella pianta e nelle funzioni. Questa pianta, sono sicuro, verrà ripresa da altri. Una soddisfazione per chi l’ha creata e la propone per primo. Senza recriminazioni postume. Ferrario Camper, Paolo Ferrario: Sostanzialmente buono. Con alcuni ho rapporti anche frequenti di collaborazione/scambio di informazioni. Li considero colleghi in quanto credo che, se si è competenti, onesti e si collabora, ci sia lavoro per tutti senza doversi intralciare. Un’associazione potrebbe 64

Gulliver’s, Alberto De Bartolo: Il rapporto che abbiamo con gli altri allestitori è di rispetto e amicizia. Esistono diversi clienti, diverse esigenze e alla fine i prodotti che realizziamo noi allestitori hanno diverse sfumature, rappresentano idee differenti di come vivere il plein air. Solitamente, quando un cliente sceglie un allestitore, lo fa perché la sua visione coincide con quella che viene proposta. Per quanto riguarda l’unione in un’unica associazione non è un tema nuovo. Potrebbe essere una cosa molto positiva, e per avere successo penso debba essere fondata sul concetto di “unicità” delle singole competenze, della valorizzazione del diverso, tenendo tutti su un piano paritario. Ideal Camper, Alex Bolzonaro: Il rapporto con alcuni allestitori è buono e ci si possono scambiare informazioni e aiuto, mentre altri sono solamente concorrenti. Un’associazione potrebbe essere vantaggiosa per la fornitura dei materiali e a livello di conoscenze normative, anche se credo che sia molto difficile mettere d’accordo tutti. Top Group, Mauro Bilato: Personalmente ho un ottimo rapporto con tutti miei colleghi. Non ho mai visto in loro una concorrenza, ma sempre un’opportunità per lavorare insieme e raggiungere obiettivi comuni. Nel tempo mi sono impegnato in alcune associazioni di categoria, anche a livello direttivo, perché sono profondamente convinto che collaborare significhi ottenere molto di più che lavorare ciascuno nel suo orticello. Non credo però che la soluzione di creare una nuova forma associativa tra allestitori sia consigliabile, perché i costi e le energie per portare avanti un progetto simile sarebbero poco sostenibili.

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LIVING ROOM MIRAGE CARATTERISTICHE TECNICHE Chiusura per tendalini per camper, adattabile alla maggior parte dei modelli Fiamma, Omnistore/Thule e Dometic. Si compone di tre porte, una frontale affiancata da due finestre in cristal ed oscurante esterno, e due laterali affiancate da una finestra con zanzariera.

Struttura: Paleria in alluminio Tessuto: Poliestere resinato Dimensioni: Small – Large: 300 - 350 – 400 – 450 cm Dimensioni imballo: 155x25x25 cm

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a tu per tu con alberto granzotto

FAITA-FederCamping: indipendenza e dialogo Il neo-presidente della federazione che raggruppa la gran parte di campeggi e villaggi turistici italiani spiega quale filosofia guiderà la sua azione nei prossimi anni. A partire da formazione agli imprenditori e transizione digitale

Testo di Paolo Galvani, foto Enrico Bona

A sinistra: Ca’ Pasquali, Cavallino-Treporti (VE)

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a giugno è il nuovo presidente di FAITA-FederCamping. Laureato in Economia e Commercio alla Università Ca’ Foscari di Venezia e abilitato alla professione di Dottore Commercialista, Alberto Granzotto vive da sempre il mondo del turismo all’aria aperta nelle aziende di famiglia. Il nonno Amedeo, assieme a suo padre Gianni e allo zio Paolo, ha fondato il Villaggio Turistico Internazionale a Bibione, alla fine degli Anni ’50. Oggi Granzotto ne è amministratore delegato. Suo padre ha successivamente rilevato altri due campeggi a Cavallino-Treporti, il Ca’ Pasquali e il Vela Blu, che attualmente Granzotto gestisce insieme a suo fratello Andrea. Da oltre vent’anni è membro del consiglio di Assocamping di Cavallino, località famo-

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sa in tutta Europa nel nostro settore, e dopo due mandati come consigliere regionale è diventato nel 2019 Presidente di FAITA-FederCamping Nord-Est. Granzotto è anche membro dei Consigli di Confturismo Veneto, Unionmare Veneto, ITS e Turismo in Veneto e dal 1997 al 2006 è stato presidente della società che ha lanciato il sito Bibione.com. Su invito di diversi colleghi e per l’importanza che da sempre riconosce alle associazioni di categoria ha con entusiasmo accettato di candidarsi alla presidenza nazionale. Lei è stato eletto da poche settimane. Quali sono i programmi e i presupposti rispetto ai quali la sua candidatura si è rivelata vincente?

Alberto Granzotto: Ritengo sia stata apprezzata una visione dell’impegno federale che coniuga la crescita e il coinvolgimento delle Associazioni regionali a concrete azioni di partnership e lobbying. Ma soprattutto credo sia piaciuta ai miei colleghi l’idea di incrementare la formazione degli imprenditori e accentuare la transizione digitale delle singole imprese con programmi mirati. Al centro del mio impegno ho posto l’indipendenza della Federazione e l’interlocuzione con tutti i soggetti che animano la nostra filiera produttiva. Vedremo un’azione di discontinuità rispetto a quanto la Federazione ha fatto negli ultimi anni o sotto la sua guida l’azione di

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rappresentanza e supporto proseguirà nel solco di quanto è stato impostato dal suo predecessore? Alberto Granzotto: Ritengo un patrimonio prezioso quanto costruito negli anni dalla presidenza Vianello. Dal canto mio, intendo rimodulare e rinforzare l’immagine del settore rilanciandola con ogni utile strumento per rendere alle imprese del turismo all’aria aperta l’importanza e il peso che competono loro. Il settore sta affrontando la sua seconda stagione segnata dalla pandemia. Qual è stato il supporto che FAITA-FederCamping ha dato ai suoi associati? Alberto Granzotto: La Federazione non ha mai smesso di essere al servizio e a disposizione di ogni imprenditore in questi due anni. In questo senso, l’impegno del nostro segretario generale Marco Sperapani ha costituito una risorsa e un punto di riferimento importante e costante nel tempo. Il coordinamento e la disponibilità dei tanti colleghi impegnati nelle singole associazioni regionali sono stati un ulteriore strumento che ha trovato nei social federali l’eco necessaria a raggiungere e soddisfare le richieste dei singoli imprenditori. La costante, puntuale, documentata azione di interlocuzione con gli organi di governo e amministrativi hanno completato il quadro d’impegno in questo biennio emergenziale che purtroppo temo sia ancora lungi dal concludersi. Pensa che a livello economico e normativo il lavoro di supporto svolto dal governo sia stato sufficiente per supportare le strutture ricettive all’aria aperta nell’attuale situazione? Alberto Granzotto: In passato non quanto avremmo voluto né quanto avrebbe dovuto. Più di recente, con la guida del ministro Garavaglia, sembra che ci sia un’attenzione maggiore e più puntuale per il turismo in ge-

nerale e per il nostro settore in particolare. In futuro ci impegneremo per avere in ambito politico quella visibilità, udienza ed attenzione che un settore maturo e strategico come il nostro merita. Quali sono, a prescindere dalla pandemia, i problemi più urgenti che il settore a suo parere deve affrontare? Alberto Granzotto: I problemi sul tappeto sono tanti, ma direi che prioritariamente dovremo: • meglio legittimare in ogni provvedimento di legge il comparto del turismo all’aria aperta al pari del settore alberghiero tradizionale; • intervenire sulla definizione tecnica e strutturale di mobilhome e sulle relative modalità installative, nonché sulla incomprensibile norma di accatastamento delle stesse; • incoraggiare l’efficientamento energetico per il comparto attraverso gli interventi previsti per il “bonus riqualificazione”; • incidere sulle tariffe TARI anche attraverso accordi nazionali/territoriali per il cosiddetto autoconferimento; • giungere a una classificazione Istat specifica e rinegoziare tutta una serie di convenzioni, quali per esempio quelle relative alle società che gestiscono i diritti di autori e compositori. Che tipo di dialogo e di lavoro è necessario impostare con i rappresentanti del governo per fare in modo che il settore abbia il giusto “peso”? Alberto Granzotto: Una interlocuzione costante e qualificata per aumentare la credibilità e la visibilità di una classe di imprenditori ormai giunta alla terza e, in non pochi casi, alla quarta generazione, portatrice di un know how ricco e per molti versi d’avanguardia. Accrediteremo la nostra modalità come un comparto di primaria importanza, dove sostenibilità, comfort e contatto con la natura non sono semplici slogan, ma pura e semplice realtà quotidiana.

Lo sviluppo di un Osservatorio turistico qualificato e aggiornato costituirà uno strumento molto importante in questa direzione. A questo punto della stagione è possibile fare una sorta di bilancio e/o di previsione sull’andamento del 2021? Alberto Granzotto: Il 2021 segnerà, se le cose continuano sulla falsariga di quanto fino ad ora registrato, una ripresa molto importante rispetto alla stagione catastrofica del 2020, che ha visto perdite di arrivi, presenze e fatturato nell’ordine anche del 50% in molte aree di Italia, anche se dovremo attendere il 2022/2023 per ritornare ai livelli pre-pandemia. Il successo delle vendite nei veicoli ricreazionali, soprattutto a livello europeo, sta mutando in parte le esigenze dei turisti. Le strutture ricettive italiane secondo lei sono pronte? Alberto Granzotto: Da anni il turismo itinerante ha nei campeggi il più naturale e adeguato degli “approdi”. La crescita di vendite e immatricolazioni è un segnale positivo che le imprese devono cogliere adeguando e ampliando la loro offerta a questi ospiti e ai loro mezzi, incoraggiando e promuovendone un uso consapevole e corretto. In questo, i recenti contatti con le associazioni di categoria e gli organizzatori del Salone di Parma sono volti proprio a far conoscere a un pubblico più vasto la qualità della nostra proposta. A livello europeo ci sono adeguate collaborazione e comunicazione tra le federazioni nazionali o sarebbe auspicabile un maggiore lavoro di coordinamento? Alberto Granzotto: L’EFCO è l’organismo europeo di rappresentanza del nostro settore, cui FAITA-FederCamping aderisce fin dalla fondazione. Fin qui ha correttamente svolto il suo compito; tuttavia, è sempre auspicabile una maggiore e più efficiente sinergia tra i suoi membri e ci adopereremo in questa direzione per aumentare il peso del comparto presso le istituzioni comunitarie.

Alberto Granzotto al SUN Beach&Outdoor Expo di Rimini

Sopra e sotto: Villaggio Turistico Internazionale, Bibione (VE)

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speciale museo della caravan

L’Italia avrà il suo museo della caravan

Realizzare il Museo della Caravan più importante d’Europa, questo è il progetto dell’architetto Marcello Bassi Brugnatelli, 49 anni, proprietario di una straordinaria villa seicentesca e della più significativa collezione di caravan d’epoca esistente in Italia Testo e foto di Antonio Mazzucchelli

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bbiamo incontrato l’architetto Marcello Bassi Brugnatelli nel mese di settembre, nella sua dimora seicentesca di Robbiate (LC), che ha deciso di inserire nel circuito Ville Aperte in Brianza e di aprire

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al pubblico. Ma non erano solo le sontuose sale affrescate a stupire i visitatori. Brugnatelli, infatti, è un collezionista di caravan e auto d’epoca e per l’occasione ha allestito una mostra eccezionale nel parco della sua

villa. Eccezionale perché si tratta di caravan uniche, rare e perfettamente restaurate sia dentro sia fuori. All’interno, poi, ogni dettaglio è curato nei minimi particolari, dai complementi d’arredo alle stoviglie, in

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perfetta armonia con l’epoca di riferimento della caravan. Ascoltare Marcello Bassi Brugnatelli raccontare le sue roulotte (ma anche le sue auto) è un piacere e un’emozione. Ne conosce la storia, le caratteristiche tecniche, le particolarità con pregi e difetti sia di abitabilità sia al traino. E questo perché le utilizza regolarmente per le sue vacanze o anche solo per i suoi week end, rigorosamente agganciate a un’auto d’epoca, che ovviamente è perfettamente funzionante. Un appassionato serio e competente, che ha deciso di condividere la bellezza di queste opere d’arte su ruote con il pubblico. Un mecenate del turismo all’aria aperta “d’antan” che noi di Camper Professional sosterremo nel suo percorso, che ci auguriamo lo porti presto a realizzare il primo “Museo della Caravan” d’Italia, in grado competere, se non di superare per qualità della collezione, il celebre Erwin Hymer Museum di Bad Waldsee. Ci racconti la sua storia. Come sono entrate le caravan nella sua vita? Marcello Bassi Brugnatelli: Nel 2000 ho ereditato questa villa. Era completa, integra, ma tutto doveva essere restaurato. Ho dedicato 25 anni della mia vita, ho 49 anni, a salvare questa casa. Non ho ancora finito, ma sono a buon punto. Vista l’esperienza accumulata nel restauro del mio palazzo, sono stato chiamato da un amico per alcuni consigli nel restauro della sua villa. Nel suo garage c’era una caravan Sterckeman del ’71. Gli ho chiesto di prestarmela per le vacanze promettendo che l’avrei restaurata e messa in regola. Lui me la regalò. Ho fatto delle vacanze straordinarie, benché fosse una caravan molto spartana. A quel punto cominciai a documentarmi e mi innamorai delle Notin, roulotte di alta gamma francese. Ma non era facile trovarle e soprattutto, durante la mia ricerca mi sono imbattuto in tanti altri modelli d’epoca, che ora fanno parte a pieno diritto della mia collezione. I miei amici ridevano: “Vai in vacanza in roulotte e hai una villa così grande”. Ma io mi sento come in un nido. La casa grande drena le mie energie, la roulotte me le restituisce. È come essere in un ritiro spirituale. Una vacanza a bordo di una delle mie caravan d’epoca mi regala emozioni uniche e irripetibili.

Eccles Deluxe 1928

Caravan inglese nata per il turismo. Questo esemplare è una taglia media, esistevano anche in taglia piccola e grande, oppure carrozzate a camper.

Country Club - 1959 Costruita in Australia da una coppia inglese che l’ha portata in Inghilterra trainandola con una MGA degli Anni ‘50. Interni all’americana, linea esterna più all’europea.

Da appassionato a collezionista. Come ci è arrivato? Marcello Bassi Brugnatelli: Ho cominciato gradualmente. Cercando una Notin, ho scoperto una Carlight del 1961 e l’ho acquistata. Per capire se una roulotte mi piace devo sedermici dentro, respirare il suo odore, percepire l’atmosfera. Sono arrivato in breve tempo ad avere dieci caravan. Oggi ho 53 roulotte e 3 camper. Naturalmente tutti i pezzi della mia collezione devono essere perfettamente funzionanti. Per questo non ho acquistato molte autocaravan, poiché i motori sono un grattacapo. Si occupa personalmente del restauro? Marcello Bassi Brugnatelli: Io restauro solo una parte, ma i lavori sostanziali vengono realizzati da un team di appassionati di caravan, che negli anni si è raccolto intorno al mio progetto. Queste caravan sono testimoni della storia e la devono raccontare il più fedelmente possibile. È importante che siano originali. Se ci sono dei dettagli da modificare per questioni di comodità o praticità, non si devono vedere. Non esistono purtroppo artigiani che abbiano una specifica professionalità nel restauro di caravan d’epoca, quindi abbiamo creato negli anni un gruppo di amici affiatato e ben collaudato, una squadra con cui lavoro molto bene. Del resto, un bel progetto non si fa mai da soli, ma si condivide.

L’Escargot Moulin Rouge 1957

Compatta, leggera e molto ingegnosa, con tetto sollevabile. Viene da Nizza, è una 3 posti con divano-letto matrimoniale e dinette-letto singolo.

Come le è venuta l’idea di un museo della caravan? Marcello Bassi Brugnatelli: Mentre la mia collezione cresceva, mi sono reso conto che avrei voluto condividere tanta bellezza con altri. Ma a parte questi eventi sporadici all’aria aperta, non ho spazi adeguati per realizzare una vera mostra. Sono stato due volte a visitare l’Erwin Hymer Museum in Baviera, l’unico museo di camper e caravan d’Europa che io sappia. Ho nella mia collezione

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Notin Cottage De luxe 1961 Taglia media in versione lusso, sospensioni in caucciù, frenatura idraulica, qualità costruttiva eccezionale, cucina a scomparsa con frigo integrato, 4 posti letto.

LaTortue Mercury Capri Gran luxe- 1964 Grande caravan con tetto a doppia conchiglia per la ventilazione e sezione centrale in vetroresina traslucida per dare luce, 4 posti letto + 2 amache per bambini.

G.A.P. Eden Rock - 1964 Caravan panoramica con grandi superfici vetrate, croce e delizia del veicolo. Le panoramiche sono belle ma delicate, perché soffrono di infiltrazioni.

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Camper a benzina, da sinistra: Arca Mascotte su Fiat 900T; Mobilvetta su Fiat 238; Orion su Mercedes 601/28 2.3 litri

dei modelli rarissimi e unici e mi sono convinto che avrei potuto anche io creare un museo italiano. A quel punto, con questo sogno, mi sono sentito legittimato a comprare tutte le caravan che ritenevo interessanti, fino ad arrivare all’attuale collezione. Come si immagina il suo museo? Marcello Bassi Brugnatelli: I musei moderni devono essere vivi, quelli statici appartengono al passato e annoiano. Io mi immagino di girare l’Europa con le mie caravan promuovendo il museo. Il museo statico chiuso tra quattro mura è un ripiego necessario. Ma le mie caravan devono anche viaggiare. L’Erwin Hymer Museum si sviluppa su 5000 metri quadri di esposizione e includono anche una grande caffetteria, un atrio e un bookshop. A me basterebbero 3000 metri quadri di superficie coperta. Non ho meno veicoli di loro. Loro hanno 50 veicoli in totale esposti. La mia collezione conta più di 50 roulotte, tre camper e un air camping, oltre a una decina di autovetture d’epoca che sono abbinate per decennio alle varie roulotte in modo da comporre dei treni coerenti. Un museo quindi in grado di competere con l’Erwin Hymer Museum? Marcello Bassi Brugnatelli: La mia collezione è complementare a quella dell’Erwin Hymer Museum e non concorrenziale o fac simile. È stata una scelta ponderata perché non avrebbe senso farsi concorrenza. Piuttosto mi piacerebbe un gemellaggio. Per esempio, loro hanno una sezione relativa alle caravan della DRR, io ne avrò una sola che non c’è nella loro collezione: una Polmot polacca che aggancerò a una Fiat 126. Qual è il progetto? Marcello Bassi Brugnatelli: Vorrei costruirlo qui a Robbiate, in un terreno antistante la mia villa, che oggi è inutilizzato. Voglio farlo qui per ragioni logistiche e ottimizzazione dei costi di gestione. Si tratta di un terreno molto esteso posto in una zona meno visibile che non interferisce con il resto del paese. Immagino un edificio mimetico come quelli realizzati dalle cantine più prestigiose, con una parte interrata, un tetto ricoperto d’erba e una grande vetrata che guarda verso la via d’ingresso. Ho visitato diverse realtà e ci sono ottimi esempi in questo senso. Per esempio in Inghilterra, dove il National Motor Museum Beaulieu è adiacente alla tenuta di un lord inglese e perfettamente integrato nel parco, Il castello Egeskov in Danimarca che ospita in un edificio separato una collezione di auto d’epoca. L’esempio italiano che mi viene in mente è quello di Villa D’Este sul lago di Como che ospita il Concorso d’Eleganza Villa d’Este e celebra il fascino delle automobili d’epoca. Quali sono i principali ostacoli alla realizzazione? Marcello Bassi Brugnatelli: La mia proprietà è vincolata dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. L’obiettivo è avere dalla soprintendenza una deroga che mi permetta di costruire, su un terreno dove normalmente non si può costruire. L’edificio avrà uno scopo monumentale, non speculativo, e sarà

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destinato all’esposizione di veicoli d’epoca e realizzato con caratteristiche architettoniche non invasive. Ho ottimi rapporti con le istituzioni locali, come la direttirce del sistema museale di Lecco, dell’Automotoclub Storico Italiano (ASI) che è interessato alla mia collezione e che ha recentemente avviato una partnership con l’Istituto Italiano dei Castelli Onlus, e, naturalmente con il comune di Robbiate.

Carlight Caribbean 1961 La più ampia, lussuosa e accessoriata caravan inglese a 2 posti dell’epoca, dinette “matrimoniale” con bar, cucina completa e bagno in coda, separati. Doppio ingresso.

In che modo il settore del camper, caravan, campeggio potrebbe aiutarla? Marcello Bassi Brugnatelli: Ho cominciato a collezionare roulotte d’alta gamma della produzione europea per passione. Ma mi sono anche reso conto che sto salvando un patrimonio del settore en plein air che rischia l’estinzione. Ho anche diversi pezzi unici italiani. E ho modelli da Francia, Germania, Belgio, Olanda, Australia. Mi mancano la Svezia e gli Stati Uniti. Io ho deciso di andare avanti e creare un Museo della Caravan di respiro europeo. Certo che cerco aiuto. Io sono per il lavoro di squadra e mai per l’individualismo. Sono disposto a mettere mano al portafogli, come ho fatto finora, per valorizzare questi beni, ma sarei oltremodo felice se associazioni del settore volessero partecipare alla nascita e alla gestione di questo straordinario progetto museale. Comunque sono pronto a partire con i miei soldi. Ci sarebbe la possibilità di creare anche un’area di sosta? Marcello Bassi Brugnatelli: Certamente. Di fianco al museo si potrebbe realizzare un’area di sosta per camper per dare modo ai tanti appassionati di fare tappa al museo per il week end. Oltretutto siamo in una zona strategica anche per scoprire il territorio lombardo: a mezz’ora di guida da Milano, da Bergamo, da Lecco e dal Lago di Como.

Caravelair Super Alouette 1965 Piccola ma completa e geniale: cucina, dinette per 4, letti a ribalta matrimoniale e a castello, tendalino, persino un mini bagno e la possibilità di caricare la moto.

Qui e sotto: le aree verdi presso la proprietà Bassi Brugnatelli a Robbiate (LC)

Vista aerea dell’area interessata dal progetto. Museo

Parco

Evidenziato sulla sinistra lo spazio previsto per la costruzione del museo, sulla destra il parco della villa che ha ospitato i veicoli mostrati in questo articolo.

Autosport Alpha 14 - 1980

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SPECIALE MERCATI

mercati francia

Il mercato francese dell’RV: numero due in Europa Con oltre 32.000 veicoli ricreazionali immatricolati nel 2020, la Francia è indubbiamente il paese più importante dopo la Germania. La tradizione nel settore del turismo all’aria aperta è molto forte, tanto che anche l’industria delle case mobili prospera. Ecco una fotografia scattata da ECF e UNI VDL che mostra la forza di Parigi nel settore Testo di Paolo Galvani

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I

l mercato francese è il secondo a livello europeo nei veicoli ricreazionali. A parte la Germania, con i suoi dati stratosferici (oltre 107.000 RV immatricolati nel 2020), la Francia si è posta sul secondo gradino del podio con 32.041 pezzi (+1,7 rispetto al 2019), seguita dalla Gran Bretagna (27.711, -17,5%). I dati di questa prima metà dell’anno confermano a livello europeo l’ottimo andamento del mercato, con un divario rispetto a UK che è andato aumentando sempre più. La Francia mostra segni estremamente positivi, con un totale di veicoli immatricolati fino a luglio che ha superato quota 27.000, per la precisione 27.441, con un incremento del 27,2 per cento: un dato che si compara con una crescita

media del mercato continentale pari al 18,6 per cento. Tutti questi sono i dati ufficiali raccolti dalla ECF – European Caravan Association. Nel momento in cui scriviamo, i numeri di UNI VDL, l’associazione dei produttori francesi, arrivano fino ad agosto, e mostrano che il trend non accenna a calare. Dall’inizio dell’anno, infatti, le immatricolazioni complessive sono arrivate a quota 42.407. Di questa cifra, 24.547 sono motorhome, di cui 12.925 (quindi oltre la metà) camper van, mentre le caravan sono state 4.935. UNI VDL ci offre anche la fotografia del mercato dell’usato. Da gennaio ad agosto, in Francia sono stati venduti 47.305 motorhome e 36.489 caravan, un settore che per i veicoli motorizzati muove quindi

Trigano photo by Benjamin Celier

Principali siti produttivi in Francia TRIGANO • Tournon - Chausson/Challenger/ Caravelair/Sterckeman • Sablé-sur-Sarthe - Chausson/ Challenger • Le Mans - La Mancelle • Quintin - Autostar • Feurs - Notin • Brantôme - Font Vendôme • Mamers - Résidences Trigano • Portes-les-Valence – Résidences Trigano RAPIDO • Mayenne - Rapido/Dreamer/ Campérêve • Auxerre - Stylevan • Benet - Fleurette/Florium/Westfalia • Fauillet - Rapidhome PILOTE • La Limouziniere – Pilote/Bavaria • La Membrolle-sur-Longuenée Le Voyageur/Hanroad/Mooveo BÜRSTNER • Wissembourg

Immatricolazioni di nuovi veicoli ricreazionali gennaio - luglio 2021 by ECF Caravan Paese

Camper

*Stime

Totale RV

2020

2021

+/- %

2020

2021

+/- %

2020

2021

+/- %

Austria

772

918

18,9

1.639

3.125

90,7

2.411

4.043

67,7

Belgio

837

1.027

22,7

3.630

5.294

45,8

4.467

6.321

41,5

Denmarca

2.141

2.336

9,1

831

1.304

56,9

2.972

3.640

22,5

Finlandia

669

817

22,1

1.405

1.884

34,1

2.074

2.701

30,2

Francia

3.993

4.622

15,8

17.581

22.819

29,8

21.574

27.441

27,2

Germania

19.981

17.557

-12,1

50.570

57.400

13,5

70.551

74.957

6,2

Italia

371

397

7

4.774

5.588

17,1

5.145

5.985

16,3

Olanda

5.106

6.608

29,4

1.841

2.462

33,7

6.947

9.070

30,6

Norvegia

1.902

2.135

12,3

2.464

2.262

-8,2

4.366

4.397

0,7

Portogallo

26*

32*

23,1

194*

270*

39,2

220

302

37,3

Slovenia

99

147

48,5

242

299

23,6

341

446

30,8

Spagna

1.159

1.411

21,7

3.819

4.479

17,3

4.978

5.890

18,3

Svezia

2.569

3.025

17,8

2.599

3.790

45,8

5.168

6.815

31,9

Svizzera

1.129*

1.161*

2,8

4.500

5.329*

18,4

5.629

6.490

15,3

Regno Unito

7.964 *

10.812*

35,8

6.058

9.401

55,2

14.022

20.213

44,2

Altri

1.058*

1.398*

32,1

1.733*

2.093*

20,8

2.791

3.491

Totale

49.776

54.403

9,3

103.880 127.799

23

153.656 182.202

IRM and O’HARA • La Chaize-le-Vicomte - IRM • Givrand – IRM/O’Hara • Luçon (2) - IRM • Lézignan-Corbières - IRM/O’Hara • Beaucaire - IRM • Lesquin – IRM LOUISIANE • Loudéac • La Cavalerie RIDEAU • Venansault

25,1 18,6

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mercati francia oltre il doppio dei mezzi nuovi e che nelle caravan è di diversi ordini di grandezza superiore. Tutti questi numeri testimoniano comunque come il mercato francese sia in ottima salute. Ma per rendere l’idea di che cosa significa la Francia in Europa nel settore del turismo en plein air, basti pensare che circa un terzo di tutte le strutture ricettive continentali, e parliamo di circa 8.000 campeggi, si trova in questo Paese. Questa forte tendenza verso le vacanze open-air si traduce anche in un tessuto produttivo molto ricco, che

comprende produttori di caravan, motorhome, camper van e case mobili. Si tratta di aziende dalla lunga tradizione, capaci di assicurare una produzione di qualità. Insomma, la Francia vanta aziende prestigiose e arriva a impiegare nel settore dei veicoli ricreazionali e delle case mobili oltre 20.000 persone, senza contare l’indotto. Il tutto ha mosso nel 2020 qualcosa come 3,5 miliardi di euro. Numeri che evidenziano come Parigi sia uno dei principali protagonisti sulla scena europea.

Gruppo Trigano

SPECIALE MERCATI

Con l’apertura a fine estate 2020 di un nuovo stabilimento per la produzione di camper van a Paglieta, in Italia, il gruppo Trigano ha dato l’esempio in termini di razionalizzazione industriale e ambientale, poiché lo stabilimento Fiat che fornisce i telai si trova solo a qualche chilometro di distanza da questa nuova realtà. Si tratta di un investimento che si aggiunge ai molti fatti negli ultimi anni da quello che è il numero 1 europeo dei veicoli ricreazionali. Il Gruppo oggi conta 25 marchi di camper e diverse sedi in Francia, Italia, Spagna, Slovenia, Germania e Gran Bretagna. Guidato dallo scorso ottobre da Stéphane Gigou, Trigano ha registrato un fatturato di 2,2 miliardi di euro nel 2020, con 39.000 motorhome prodotti e 10.500 dipendenti. Con i suoi marchi di punta Chausson e Challenger e Caravelair/Sterckeman per le caravan, è il più grande datore di lavoro privato dell’Ardèche, con 930 dipendenti e 8.000 motorhome assemblati per anno. Nel 2020 ha prodotto con i marchi Résidences Trigano e Adria circa 4.000 case mobili.

• Fondata nel 1935 • Fatturato 2020 = circa €2,2 miliardi, di cui il 91% con i veicoli ricreazionali • 63 siti produttivi

Gruppo Rapido Presente nel settore dei veicoli ricreazionali da 60 anni con i suoi 13 marchi di motorhome, camper van e case mobili (Rapidhome) assemblati in cinque paesi, il gruppo Rapido impiega più di 1.500 persone e distribuisce la sua produzione tra Europa e Canada (Cambridge, Ontario). Controllata al 100% a livello familiare, l’azienda diretta da Pierre e Nicolas Rousseau ha un fatturato pari a circa 550 milioni di euro e vanta una posizione invidiabile nel segmento dei camper van con marchi di successo, compreso l’emblematico Westfalia, i cui veicoli sono prodotti nella sua fabbrica tedesca e in Francia, a Benet. Sul versante delle case mobili, con il marchio Rapidhome, il gruppo ne produce 3.000 all’anno nei suoi due siti francesi. • Fondata nel 1948 • Fatturato 2020 = €550 milioni • 13 marchi di RV, tra cui Westfalia

Gruppo Pilote Con sede a Limouziniere dagli Anni ‘60, il gruppo Pilote (GP SAS) è un pioniere nel settore dei motorhome, con un ampio patrimonio di innovazioni. Il gruppo, gestito a livello familiare, costruisce e distribuisce veicoli per il tempo libero, camper van e motorhome con i marchi Pilote, Mooveo, Frankia, Bavaria, Le Voyageur, Danbury e Hanroad. L’azienda, la cui base si trova nella regione Loire-Atlantique, oltre alla sede principale ha altri tre stabilimenti: a La Membrolle-sur-Longuen per i camper van e per il marchio Le Voyageur, in Baviera per Frankia e vicino a Bristol per Danbury. Il gruppo impiega 1.000 persone in Francia e produce 6.000 veicoli ricreazionali all’anno, di cui circa 4.000 in Loire-Atlantique. • Fondata nel 1962 • Fatturato 2020 = oltre €300 milioni • Produce circa 6.000 veicoli ricreazionali all’anno

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Gruppo Hymer (Bürstner) Dopo aver gestito con successo fino al 1974 il sito alsaziano di Wissembourg, dove costruiva caravan e motorhome, Bürstner ha trasformato la fabbrica in un’unità di produzione di mobili per veicoli ricreazionali. Il 2021 segna il grande ritorno della casa tedesca, filiale del gruppo Hymer in terra francese, con il lancio avvenuto in primavera di una nuova catena di montaggio di camper van. Nata negli Anni ‘60, Bürstner è diventata leader nelle caravan prima di investire pesantemente nei motorhome a partire dal 1986. Inventore dei semintegrali, il produttore è uno dei marchi di riferimento in Europa, parte del gruppo americano Thor Industries che ha acquisito Hymer nel 2018. • Fondata nel 1958 • Parte dell’Erwin Hymer Group • Inventore dei semintegrali

Gruppo Bénéteau (IRM, O’Hara & Coco Sweat) Bénéteau, il numero 1 mondiale della nautica da diporto fondato nel 1884 (7.600 dipendenti in tutto il mondo), rimane un importante pilastro nella produzione di case mobili. I marchi con cui opera in questo settore sono O’Hara e IRM, il primo marchio francese ad assemblare mobili per la casa, e dal 2014 Coco Sweet. Presente in diversi continenti, Bénéteau ha strutturato le sue attività intorno alle divisioni Boats e Home. Quest’ultimo settore ha registrato per l’anno fiscale 2019/2020 un fatturato di 193,3 milioni di euro con i marchi O’Hara (4.000 case mobili all’anno e una forte attenzione ai temi ambientali) e IRM, acquisita nel 2007 (140.000 case mobili vendute dal 1992). Azienda molto innovativa, Bénéteau ha poi lanciato il brand Coco Sweet, che offre soluzioni più comode di una tenda e molto trendy grazie a un aspetto “naturale”. Coco Sweet ha conquistato un gran numero di campeggi grazie alla sua eccellente redditività e all’approccio ecologico.

• Fondata nel 1884 • Fatturato 2020 (divisione Habitat) = €193,3 milioni • Produce 4.000 mobile home all’anno

Louisiane Con oltre 2.000 case mobili all’anno, Louisiana occupa un posto di rilievo nel mercato residenziale mobile, con esperienza nel settore edile. Fondata nel 1998, l’azienda ha installato più di 30.000 cottage in campagna. Louisiana produce le sue case mobili in due stabilimenti: a Loudéac in Bretagna per servire Francia settentrionale, Benelux e Germania, e a La Cavalerie per Francia meridionale, Italia, Svizzera e Spagna. Acquisita nel 2010 da Finadorm (gruppo guidato da Jean-Remy Bergounhe), l’azienda conta 200 dipendenti. • Fondata nel 1998 • Fatturato 2019 = €30 milioni • Produce oltre 2.000 mobile home all’anno

Rideau Noto marchio della Vandea, Rideau è un’azienda solida, sostenuta dal gruppo familiare Gustave Rideau, il cui marchio di punta Véranda Gustave Rideau è ora il numero 1 delle verande in alluminio in Francia. Impiega 100 persone, ha un fatturato di 28 milioni di euro e vende 3.500 case mobili all’anno. • Fondata nel 1998 • Fatturato 2020 = €28 milioni • Produce circa 3.500 mobile home all’anno

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focus invenzioni di successo

Sistemi di riscaldamento - capitolo 2 In questa seconda parte del focus sull’evoluzione dei sistemi di riscaldamento per camper mettiamo in evidenza le aree del Nord America e dell’Australasia; esaminiamo anche i prodotti crossover provenienti dell’industria automobilistica insieme al ruolo della tecnologia Testo di Terry Owen

Nord America

L

a scena RV negli Stati Uniti e in Canada è sempre stata molto diversa da quella europea. Per cominciare, le caravan vengono chiamate “trailer da viaggio” e i camper “coach” o “truck camper”. Oltre a essere molto più grandi dei loro cugini europei, i veicoli ricreazionali americani vengono anche utilizzati in modo leggermente diverso. Agli americani piace avere acqua calda in quantità e la richiesta viene spesso soddisfatta da un riscaldatore senza serbatoio che offre acqua calda istantanea. Esistono troppi brand per menzionarli tutti, quindi qui esaminiamo alcuni dei nomi più popolari. Un marchio molto popolare è AquaHot (parte del Gruppo Airxcel dal 2019) che

produce un’ampia gamma di riscaldatori combinati, alimentati a diesel o propano, integrati con elementi elettrici. Tutti sono in grado di produrre acqua calda continua senza bisogno di un serbatoio di accumulo. Con potenze nominali da 5 - 19 kW, sono unità robuste con pesi a secco di 23 - 84 kg. (Figura 1). Un altro brand popolare è Atwood, diventato famoso, tra gli altri prodotti, per i suoi scaldabagno alimentati a propano da 6 e 10 galloni. Atwood è stata acquistata da Dometic nel 2014. Questi scaldabagno sopravvivono con il marchio Dometic. (Figura 2). Atwood è diventata famosa anche per i suoi riscaldatori ad aria calda. Negli Stati Uniti questi sono spesso conosciuti come “furnace”. Ne esistono due tipi fondamentali: quello a

2

Scaldabagno Dometic

scarico diretto, che soffia l’aria direttamente dal frontalino dell’unità, e il tipo canalizzato, che distribuisce l’aria calda attraverso condotti nel soffitto o nel pavimento. I “furnace” Atwood sono oggi venduti con il marchio Dometic, con potenze fino a circa 12 kW. (Figura 3). Suburban ha iniziato a produrre sistemi di riscaldamento per camper negli Anni ‘60 nel suo headquarter a Dayton, Tennessee, diventando parte della famiglia Airxcel nel 1997. Oggi offre una vasta gamma di riscaldatori ambientali e scaldabagno alimentati a propano, insieme ad elettrodomestici per la cottura. I suoi scaldacqua includono capacità del serbatoio da 15 a 60 litri, mentre i modelli senza serbatoio forniscono fino a 17,6 kW di acqua calda continua. (Figura 4).

3

Dometic “furnace”

1 Aqua-Hot 125 D

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5

Riscaldatore Elwell Timberline

6 4

Scaldabagno Suburban

ITR Oasis NE-S

Per i riscaldatori per ambienti, le capacità variano da 4,7 a 11,7 kW. Tra gli altri player c’è Elwell, con il suo sistema di riscaldamento Timberline. Destinato ai camper di classe B e C, il riscaldatore è alimentato a gasolio o benzina e utilizza glicole per trasferire il calore all’aria soffiata e allo scaldacqua. (Figura 5). Sulla scena anche ITR (International Thermal Research), con i suoi sistemi a diesel Oasis. Destinati ai motorhome più grandi, anche questi riscaldatori sono a base di glicole. La caldaia più piccola (Zephyr) pesa 22 kg a secco e produce circa 10 kW per la distribuzione ai ventilatori dello scambiatore di calore. Può anche fornire acqua calda continua a 3,8 litri al minuto. All’altra estremità della scala c’è il potente Oasis NE-S con 25 kW e oltre 11 litri di acqua calda al minuto. (Figura 6). In questo contesto Alde si è fatta strada con il suo sistema completamente idronico basato sulla caldaia Compact 3020. Con 5,5 kW di riscaldamento a propano e fino a 1,9 kW di potenza elettrica, le sue dimensioni ridotte e il peso a secco di 14 kg lo rendono una proposta molto interessante. Coloro che desiderano acqua calda continua possono scegliere l’opzione Flow, che aggiungendo solo 2,3 kg di peso fornisce 3,5 litri al minuto. (Figura 7). Per rispondere alla richiesta di scaldacqua istantanei, Truma ha lanciato l’AquaGo nel 2014. Garantisce una fornitura continua di acqua calda a temperatura costante dal suo bruciatore a propano da 17,6 kW. L’AquaGo è tecnicamente un dispositivo ibrido, in quanto

7

possiede un piccolo serbatoio che aiuta l’erogazione istantanea e la stabilizzazione della temperatura. (Figura 8). Oltre ad essere adatto per nuove installazioni, AquaGo è progettato come sostituto degli scaldabagno standard da 6 galloni che hanno dominato il mercato statunitense per molti anni. Nuove installazioni possono essere realizzate con il modello Comfort Plus, che aggiunge una pompa di ricircolo al circuito dell’acqua calda. Ciò assicura che l’acqua calda sia disponibile ad ogni rubinetto, nel momento in cui lo apri, senza aspettare che venga pompata l’acqua dalla caldaia. L’AquaGo si accompagna a quattro versioni del riscaldatore Combi, grande successo di Truma, che può combinare il riscaldamento elettrico con il propano per fornire aria e acqua calda. È proposto come l’unico riscaldatore ad aria forzata disponibile con un’opzione di riscaldamento elettrico. (Figura 9).

fre una piccola gamma di riscaldatori ad aria diesel, con potenze fino a 4 kW. C’è anche un riscaldatore idronico diesel da 5 kW progettato per preriscaldare il motore o fornire aria calda tramite uno scambiatore di calore. (Figura 11). Chi è alla ricerca di stufe a GPL troverà pronta disponibilità nei modelli VarioHeat di Truma, che possono essere integrati con l’aggiunta di un booster elettrico se necessario. Per il riscaldamento dell’acqua, il marchio Suburban offre il suo riscaldatore on demand Nautilus; è inoltre disponibile l’intera gamma di prodotti Truma. Il gruppo Swift Appliance produce in Australia e offre uno scaldabagno a gas ed elettrico da 20/28 litri con serbatoio in acciaio inossidabile. (Figura 12). C’è anche il marchio Camec, di fabbricazione cinese, con un design che riprende alcuni modelli americani.

Australasia

Eberspächer, Webasto e altri L’idea di riscaldatori per acqua e aria alimentati a benzina o diesel risale agli Anni ‘30 del XX secolo, con lo sviluppo di riscaldatori per autovetture indipendenti dal motore da parte di Webasto. Dopo la guerra la produzione aumentò con l’arrivo di aziende come Eberspächer. In questa fase lo scopo principale dei riscaldatori era quello di evitare avviamenti “a freddo” e fornire aria calda all’abitacolo. Tuttavia, si è subito capito che potevano essere utilizzati anche per alimentare o integrare i si-

Per quanto riguarda i riscaldatori diesel, il mercato in Australia e Nuova Zelanda è dominato da Eberspächer e Webasto, considerati marchi premium. Eberspächer è commercializzato da Dometic. Vengono poi i brand cinese (Belief) e russo (Autoterm). I prodotti per il riscaldamento dell’aria Belief sono venduti in Australia da circa sei anni e si sono dimostrati affidabili, con potenze fino a 4 kW. (Figura 10). Il marchio Autoterm di fabbricazione russa of-

L’influenza automotive

9

Alde Flow Truma AquaGo

Truma Combi

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focus invenzioni di successo 12 Scaldabagno del gruppo Swift Appliance

10 Riscaldatore ad aria diesel Belief

11 Riscaldatore idronico diesel Autoterm

stemi di riscaldamento utilizzati nei camper e nelle barche. L’uso di un carburante facilmente disponibile di cui il veicolo aveva bisogno aveva comunque molto senso e preservava il prezioso GPL per attività come la cucina. Oggi c’è una vasta scelta di riscaldatori sia ad aria che idronici con una potenza più che sufficiente anche per il più grande dei motorhome. Questi riscaldatori hanno anche un altro vantaggio: l’eccellente rapporto peso/potenza. Un buon esempio è il Webasto Thermo Pro 90, un dispositivo idronico in grado di produrre 9 kW da un peso a secco di soli 4,9 kg. (Figura 13). Le unità di tipo combinato sono disponibili anche con riscaldamento dell’acqua incluso. Un esempio è Dual Top di Webasto, fornito con un boiler da 11 litri e montabile all’interno o all’esterno del veicolo. L’opzione elettrica aggiunge 2 kW in più di potenza per un totale di 8 kW. Pesa 24 kg. (Figura 14). Eberspächer risponde con i suoi riscaldatori ad aria soffiata Airtronic. (Figura 15), ma l’azienda offre anche il riscaldatore ad aria e acqua Combitronic. Questo è azionato da un riscaldatore idronico con un bollitore per l’acqua calda sanitaria e i ventilatori per l’aria calda. Ha una potenza di 5 kW e può essere utilizzato con benzina o gasolio. Anche Alde entra nella piattaforma automobilistica con uno scambiatore di calore del motore che entra nel sistema per riscaldare l’intero camper, non solo l’abitacolo.

Il ruolo della tecnologia I progressi nella progettazione dei riscaldatori sono dovuti a due fattori principali. Il primo è

l’esperienza: ogni “generazione” impara dalla precedente. Il secondo sono i progressi tecnologici, che consentono sviluppi impossibili in precedenza. Una prima grande influenza della tecnologia sul design è riscontrabile nei progressi dei circuiti, che hanno consentito l’accensione elettronica, insieme a un migliore controllo e monitoraggio, eliminando la necessità di una luce pilota o di un’accensione a pulsante piezoelettrico, poco affidabile. Inoltre, il rilevamento elettronico della fiamma potrebbe interrompere rapidamente l’alimentazione del gas in caso di assenza della fiamma stessa. In breve, il controllo elettronico ha portato con sé maggiore sicurezza, affidabilità e comodità per l’utente finale. Un altro esempio è il continuo sviluppo di materie plastiche ad alte prestazioni. Anni fa, il metallo era il materiale preferito per gli involucri dei riscaldatori grazie alla sua capacità di resistere al calore. Tuttavia la plastica, man mano che migliorava, iniziò lentamente a sostituire il metallo. Ciò non solo ha offerto la possibilità di un’importante riduzione di peso, ma anche di produrre modanature monopezzo e altre forme che non erano così facili da ottenere con il metallo. Un primo esempio è la serie di riscaldatori “E” di Truma. Questo riscaldatore è stato lanciato con un involucro in metallo nel 1975 (Figura 16), ma il successore più piccolo e leggero di oggi, il VarioHeat, utilizza la plastica. (Figura 17). Sebbene i miglioramenti nella progettazione degli scambiatori di calore abbiano avuto un ruolo in questo sviluppo, anche i progressi nella tecnologia della plastica sono stati fondamentali. Probabilmente la più grande influen-

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za della tecnologia sul design dei riscaldatori per RV è stata l’implementazione più recente, presa in prestito dal mondo dei computer. Una delle prime ad adottarla è stata Whale nel 2013 con il suo rivoluzionario sistema iVan, che utilizza un pannello di controllo simile a uno smartphone in combinazione con il Wi-Fi per controllare i sistemi di riscaldamento dell’acqua e degli ambienti. L’uso del Wi-Fi riduce notevolmente la quantità di cablaggio richiesto, mentre il pannello di controllo centrale semplifica il funzionamento e riduce il numero di componenti necessari. Tuttavia, nonostante i vantaggi del Wi-Fi, l’industria dell’RV ha deciso che la soluzione per una connettività solida come una roccia e con un cablaggio minimo risiede nei sistemi bus. Quindi, abbiamo visto lo sviluppo e l’adozione del CI-BUS, di cui molto è stato scritto in questo periodico e altrove. Un ulteriore importante sviluppo è stata la capacità di controllare il riscaldamento del veicolo da qualsiasi luogo utilizzando uno smartphone. Uno dei primi player a crederci è stata Truma, con il suo sistema iNet lanciato nel 2016, che ha vinto l’European Innovation Award del settore per quell’anno. La bellezza del sistema iNet è che utilizza semplici messaggi di testo: ciò significa che funziona ovunque ci sia un segnale telefonico 2G; quindi i 3G, 4G e 5G semplicemente non sono necessari.

La camera climatica Le camere climatiche esistono da anni, ma la loro comparsa nel nostro settore è stata guidata dai nuovi sistemi di classificazione dell’isola-

Combi Dual Top di Webasto

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Thermo Pro 90 di Webasto

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Airtronic 3 di Eberspächer

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Riscaldatore Truma E, 1975

mento per caravan e camper (EN 1645/6) introdotti dai model year 1999. Per l’uso invernale, le caravan sono ora classificate in base alla capacità di mantenere una temperatura interna di 20°C con una temperatura esterna di 0°C o -15°C (- 5°C per i camper). Il requisito meno rigoroso per i camper è dovuto al fatto che il riscaldamento di una cabina di guida, con i suoi finestrini a vetro singolo, può essere difficile. Le valutazioni riflettono quindi non solo il livello di isolamento, ma anche le prestazioni del sistema di riscaldamento. Inoltre, con l’aiuto delle termocamere, è possibile identificare rapidamente eventuali punti deboli dell’isolamento. (Figura 18 e 19).

Uno sguardo al futuro Si prevede che i veicoli ricreazionali del futuro diventeranno più piccoli e leggeri e saranno sempre più alimentati dalla sola elettricità. Il camper completamente elettrico è già una realtà e, insieme ai veicoli a propulsione ibrida, sembra destinato a dominare negli anni a venire. Il GPL come combustibile per riscaldamen-

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Truma VarioHeat, modello attuale

to diminuirà lentamente a causa delle emissioni di CO2. Sarà in gran parte sostituito dall’elettricità, anche se alcune apparecchiature sugli RV potrebbero passare dal GPL al diesel ove questo venga utilizzato come carburante per il motore. Una scuola di pensiero suggerisce che il GPL potrebbe essere sostituito dal bioetanolo, che è carbon neutral e più facile da trasportare e immagazzinare. Questi cambiamenti pongono sfide significative per le aziende che si occupano di riscaldamento degli RV. I giorni delle unità combi, pesanti e ingombranti, potrebbero essere contati: per tutti, tranne che per i veicoli di maggiori dimensioni. Potremmo invece vedere sistemi decentralizzati, basati su singoli componenti, connessi tra loro ma fisicamente separati, nascosti ovunque ci sia spazio disponibile. Questo approccio significa che tali componenti possono essere dimensionati “individualmente”, in base alle esigenze del veicolo, risparmiando potenzialmente peso. (Figura 20). Tali sistemi si prestano al funzionamento idronico, in cui un fluido può trasportare in modo efficiente il calore (o il raffreddamento) all’in-

terno di un veicolo. Quindi sia Eberspächer che Webasto potrebbero essere un po’ avvantaggiati in questo senso: hanno già riscaldatori elettrici leggeri progettati per il riscaldamento diretto dei fluidi per veicoli ibridi plug-in o esclusivamente elettrici. Questi riscaldatori convertono l’elettricità in calore senza dispersioni. Il prodotto Eberspächer si basa sulla tecnologia del coefficiente di temperatura positivo (PTC) per prevenire il surriscaldamento: la resistenza dell’elemento riscaldante aumenta con la temperatura, regolando così la potenza assorbita. (Figura 21). Webasto, che usa una tecnologia diversa, sostiene che il layer riscaldante del suo dispositivo è “regolabile in modo rapido e preciso” e che “evita di interferire con picchi di potenza a breve termine e si converte direttamente in calore”, affermando che questo è un chiaro vantaggio rispetto ai riscaldatori PTC. (Figura 22). Resta il fatto che entrambi i riscaldatori sono altamente efficienti nel convertire l’elettricità in calore utilizzabile e lo fanno in un dispositivo compatto e leggero, che potrebbe essere l’ideale per l’utilizzo nei camper del futuro. Riscaldamento a infrarossi Il riscaldamento a infrarossi funziona utilizzando l’irraggiamento per trasmettere il calore: è quello che ci accade quando andiamo sotto il sole. La radiazione coinvolta non è del tipo ionizzante, dannoso, ma si trova appena al di sotto di quella della luce rossa, da cui il nome “infrarosso”. I riscaldatori a infrarossi sono in circolazione da molto tempo: sono saliti per la prima volta alla ribalta per l’essiccazione industriale delle vernici durante la seconda guerra mondiale. Oltre ad essere una forma naturale di calore, il riscaldamento a infrarossi può essere molto efficiente, e questo avviene perché riscalda solo gli oggetti sul suo percorso e non l’aria che incontra nel percorso

19 Sotto: una tipica immagine termica di un camper, che mostra le dispersioni di calore

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Sopra: i sistemi decentralizzati, come questo esempio di Eberspächer, potrebbero diventare più comuni in futuro

Sopra: la camera climatica di Truma a Putzbrunn, in Germania

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focus invenzioni di successo 21

Riscaldatore idronico Eberspächer

22 Riscaldatore idronico Webasto

stesso. Questi oggetti possono poi re-irradiare il calore ad altri che potrebbero non trovarsi direttamente nel percorso del riscaldatore. Il risultato di tutta questa efficienza è che le soluzioni di riscaldamento a infrarossi spesso utilizzano meno energia di altre. I riscaldatori a infrarossi possono essere progettati in un’ampia varietà di forme, inclusi pannelli molto sottili e leggeri, il che li rende ideali per i veicoli ricreazionali completamente elettrici - fatto, questo, comprovato dalla Dethleffs nel suo concept completamente elettrico, l’e. home, esposto per la prima volta a Düsseldorf nel 2017: utilizzava pannelli riscaldanti a infrarossi integrati nel pavimento, nelle pareti e negli arredi. (Figura 23). Cambiamento di fase e calore Dethleffs e.home sfruttava anche una tecnologia denominata cambiamento di fase, che consente ai materiali di assorbire e immagazzinare calore al di sopra di una certa temperatura e di rilasciarlo quando la temperatura scende. I materiali a cambiamento di fase hanno il vantaggio di una capacità di immagazzinamento della densità di energia molto più elevata rispetto agli altri (che non cambiano fase). Inoltre, il calore accumulato viene rilasciato a una temperatura quasi costante. È una tecnologia che trova diverse appliucazioni, per esempio viene utilizzata negli scaldamani portatili: un liquido viene cristallizzato e, così facendo, il calore viene rilasciato in modo costante. Il

Dethleffs e.home

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processo viene invertito riscaldando i cristalli fino a quando non diventano nuovamente liquidi. (Figura 24). Tecnologia della pompa di calore Negli RV la tecnologia della pompa di calore è già utilizzata in quelle unità di condizionamento dell’aria reversibili che possono estrarre calore dall’aria esterna e pomparlo nell’abitacolo. Dometic, Truma e altri producono modelli da incasso e da tetto che possono produrre da 1,7 a 3,0 kW in modalità pompa di calore. (Figura 25). Il vantaggio delle pompe di calore è la loro assoluta efficienza. Per ogni kW di energia elettrica utilizzata vengono prodotti circa 3 kW. Dato che i camper completamente elettrici stanno per diventare realtà, questa tecnologia dovrebbe essere un ottimo modo per riscaldarli. Ma le pompe di calore non funzionano quando la temperatura ambiente scende sotto lo zero, quindi potrebbe essere necessaria una forma di riscaldamento supplementare. Un altro problema è il peso, poiché compressori e motori di azionamento sono inevitabilmente oggetti pesanti. Tuttavia, la tecnologia dei compressori sta migliorando e, nei prossimi anni, potremmo vedere sistemi per il riscaldamento dell’acqua calda e la climatizzazione basati sulla tecnologia delle pompe di calore.

terie vanno bene, ma le batterie tendono ad essere costose, pesanti e ingombranti. E quelle al litio consumano una risorsa minerale preziosa: il cobalto. I progressi tecnologici aiuteranno senza dubbio a superare alcuni di questi problemi, ma c’è chi pensa che il futuro a lungo termine risieda nell’energia a idrogeno. Un veicolo dotato di una cella a combustibile e serbatoi di idrogeno può produrre la propria elettricità, quindi ha bisogno di una batteria molto piccola. Se la tecnologia dell’idrogeno prendesse piede, aumenterebbe la prospettiva di riscaldare lo spazio e l’acqua attraverso una buona fornitura di elettricità indipendente o anche dalla combustione diretta dell’idrogeno. L’idrogeno potrebbe anche sostituire il GPL per cucinare, ma passare dal GPL all’idrogeno non è facile. I bruciatori a idrogeno richiedono molti ugelli piccoli, per evitare il ritorno di fiamma. Un altro fattore è che l’idrogeno ha una velocità di fiamma significativamente più elevata rispetto al GPL e un intervallo di infiammabilità maggiore. I tradizionali dispositivi di spegnimento, che si basano sulla ionizzazione all’interno della fiamma del gas, non funzionano con l’idrogeno. Ma esistono progetti per parchi eolici e solari per produrre idrogeno attraverso l’elettrolisi dell’acqua, e questo idrogeno “verde” potrebbe essere la chiave per alimentare gli RV del futuro.

La rivoluzione dell’idrogeno (Figura 26). I veicoli alimentati solo da bat-

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25 Questa unità di climatizzazione Dometic Freshwell può fornire 3 kW di calore se utilizzata in modalità reverse

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PANNELLI SANDWICH perpassione Nata dalla fusione di due aziende già da tempo presenti nel mercato dei pannelli sandwich per il settore RV, Palomar produce attualmente pannelli di vario genere per pareti, tetti e pavimenti di camper, caravan e case mobili. Diversi tipi di materiali vengono utilizzati per formare il sandwich, in base alla richiesta del cliente. Palomar è attualmente distribuita su diversi stabilimenti, a breve distanza l’uno dall’altro, per un totale di 11.000 mq di area operativa. Negli ultimi anni sono stati fatti importanti investimenti per la crescita dell’azienda, l’ampliamento della gamma prodotti e l’aumento della capacità produttiva. I nuovi macchinari ci permettono di beneficiare della tecnologia più all’avanguardia, i nuovi spazi di snellire il processo di movimentazione dei materiali e dei prodotti finiti. Oggi Palomar produce anche pavimenti riscaldati per veicoli ricreazionali.

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associazioni apc

Il meeting organizzato da APC con il Ministro del Turismo ha coinvolto anche le altre associazioni del settore

di Ludovica Sanpaolesi Direttore Generale APC

Il Ministro Garavaglia al tavolo con il settore del turismo all’aria aperta

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iò che è accaduto durante l’ultima edizione del Salone del Camper segna, a nostro parere, una svolta nell’approccio del Governo italiano verso il comparto del caravaning: il Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia è venuto in visita al Salone del Camper, apprezzando l’ampia offerta di prodotti in esposizione, dalle tende alle caravan, fino ai camper di tutti i tipi e anche manifestando interesse verso i prodotti per realizzare camper service e aree di sosta. Quella del Ministro del Turismo è stata una articolata visita di tutti i padiglioni, con espressioni di elogio per un settore in grande fermento. E fin qui, niente di così particolare, se non che – per la prima volta – è proprio un Ministro dedicato esclusivamente al Turismo a venire al Salone del Camper. Ciò che, invece, fa segnare una svolta - in quanto è un avvenimento senza precedenti - è il lungo incontro che il Ministro ha avuto con gli operatori del settore: questo meeting, fortemente voluto da APC, è stato un momento di confronto di grande importanza. Originariamente nato come un incontro ristretto fra APC e il Ministro, l’Associazione Produttori Camper ha voluto invece dare a questo meeting un respiro più ampio, invitando altri operatori economici a partecipare. Infatti, oltre al presidente di APC, Simone Niccolai e ai membri del board di APC, tra i quali anche il rappresentante dei componentisti, Mauro Bilato, APC ha voluto che fossero presenti anche la presidente dell’associazione dei distributori Assocamp, Ester Bordino, il presidente dell’Associazione Aree di Sosta Camper (Aiasc), Gianluca Tomellini e – in rappresentanza dei campeggi e dei villaggi turistici - il presidente di Faita, Alberto Granzotto, ed il Vicepresidente di Assocamping, Salvatore Di Modica. Presente anche il presidente della ECF - European Caravan Federation - Hermann Pfaff. Questo gruppo, ristretto ma “corposo”, di rappresentanti degli operatori economici, si è seduto intorno a un tavolo con il Ministro Garavaglia. Massimo Garavaglia al tavolo con gli operatori del turismo all’aria aperta

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APC ha riassunto i dati principali del nostro comparto turistico e industriale, anche a livello europeo, sottolineando sia i numeri del fatturato turistico incoming e del suo potenziale (il 95% del parco circolante di camper e caravan si trova negli altri Paesi europei), sia quelli, non meno importanti, del fatturato industriale e commerciale legato alla produzione e distribuzione dei prodotti, inclusi tutta la filiera e l’indotto. Sono state quindi rinnovate le richieste di supporto indiretto al comparto – già espresse al Ministero del Turismo fino dalla sua creazione, la scorsa primavera – relative alla messa a disposizione di fondi per creare nuove aree di sosta camper, distribuite in modo capillare sul territorio italiano. Obiettivo: lo sviluppo turistico specialmente nelle aree cosiddette “minori”, permettendo così di favorire anche lo sviluppo economico di quei territori, in particolare delle aziende della filiera agricola e delle attività legate all’enogastronomia, ma non solo. I rappresentanti dei campeggi e dei villaggi turistici hanno anch’essi rappresentato le esigenze degli imprenditori, chiedendo altresì al Ministro un incontro a loro dedicato. Assocamp ha posto sul tavolo la questione del divieto ai motori Euro 4 di entrare nei centri urbani a partire dai prossimi mesi, chiedendo una esenzione per i camper. Aiasc ha infine presentato la necessità di aumentare e riqualificare le aree di sosta camper nel nostro Paese. Il Ministro Garavaglia, dopo aver ascoltato tutte le istanze, ha mostrato di avere ben compreso che il turismo itinerante non è un turismo di serie “B”, ma che esso rappresenta invece una grande opportunità di sviluppo per il nostro Paese, sia per quanto riguarda l’incremento del fatturato turistico italiano, sia per quanto riguarda la rilevanza dell’industria e della distribuzione, che assicurano al Paese sviluppo, fatturato e posti di lavoro. Il Ministro del Turismo si è dichiarato disponibile a valutare lo stanziamento di fondi per la creazione di nuove aree di sosta camper, con la formula della compartecipazione da parte di Regioni e Comuni che credono in questo tipo di turismo. La formula che – viene ipotizzato – potrebbe essere adottata è quella dei bandi Regionali verso i Comuni. Il Ministro Garavaglia ha chiesto di ricevere indicazioni tecniche riguardo ai requisiti delle aree di sosta camper in modo da predisporre dei bandi che garantiscano realizzazioni di qualità, ecosostenibili e durevoli nel tempo. Viene anche auspicato che le nuove aree di sosta possano essere riconoscibili qualitativamente, in modo trasparente, come aree di sosta a una stella, a due stelle o a tre stelle. Il Ministro ha altresì dato disponibilità affinché nel nuovo sito ufficiale del turismo italiano, che vedrà la luce nei prossimi mesi, venga inserito un “capitolo” dedicato al turismo all’aria aperta. L’incontro ha avuto carattere decisamente operativo e ha consentito di proseguire in modo concreto il dialogo tra il comparto caravaning e il Governo Italiano. L’iniziativa di APC, volta a “fare sistema”, coinvolgendo gli altri stakeholder, ha permesso a ciascuno di presentare le proprie istanze e ha fatto percepire il settore del turismo itinerante come un comparto di valore che può e deve creare sviluppo per il nostro Paese. APC e Aiasc sono già al lavoro per mettere a punto ulteriori proposte concrete da sottoporre al Ministero del Turismo sul tema dei bandi per le aree di sosta camper.

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Il Salone del Camper 2021: insieme si vince A sentire i primi commenti a caldo, l’edizione 2021 del Salone del Camper è stata un successo. I visitatori sono accorsi numerosi, non solo nei fine settimana, ma anche dal lunedì al venerdi, consentendo al Salone di sfiorare la mitica soglia dei 100.000 visitatori. Un risultato non scontato nei tempi che stiamo vivendo e che conferma il Salone del Camper come la seconda manifestazione di settore più importante in Europa. L’ingresso di operatori e visitatori si è svolto in modo ordinato e sicuro, grazie alla organizzazione logistica di Fiere di Parma e alla disciplina dei visitatori. Agli ingressi erano stati inoltre predisposti dei presidi sanitari per l’effettuazione di tamponi per coloro che non fossero ancora in possesso di green pass. Il pubblico è stato ancora più eterogeneo di sempre: accanto ai camperisti di lungo corso, sono apparse anche nuove “categorie” di visitatori che per la prima volta si avvicinavano al turismo all’aria aperta: giovani coppie, smart worker in cerca di un veicolo con cui lavorare svegliandosi ogni giorno in un luogo diverso, e anche coppie di cinquantenni, affascinati da questo approccio al tempo libero. Perché si è cominciato a capire che il camper non serve soltanto per “la” vacanza annuale ma serve per fruire al meglio del proprio tempo libero tutto l‘anno. Questo pubblico nuovo, e in parte anche più giovane, rappresenta certamente un ottimo segnale per il futuro del comporto. La grande partecipazione di espositori, oltre 200, – che APC coglie l’occasione di ringraziare da queste pagine - ha dimostrato, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, che l’unione fa la forza e che insieme si vince. Il comparto ha saputo dare prova di unitarietà di intenti e obiettivi. La massiccia campagna pubblicitaria del Salone ha attirato nuove fasce di utenza. Alla fine, la manifestazione si è chiusa con soddisfazione da parte di tutti: visitatori ed espositori. APC e Fiere di Parma sono già al lavoro per preparare l’edizione 2022. Fino da ora, invitiamo tutti – produttori, fornitori, accessoristi e il mondo delle mete turistiche - a partecipare a questa grande occasione di rilancio del nostro comparto.

Rai Isoradio - media partner del Salone del Camper - premiata da APC La rubrica di Rai Isoradio, “Camperisti: Tana libera tutti!”, in onda da sabato 1 maggio 2021 due volte alla settimana, ha offerto ai propri radioascoltatori numerose dirette live dal Salone del Camper di Parma. Il canale radio della Rai dedicato alla mobilità, ha infatti voluto – con autentico spirito giornalistico - raccontare dal vivo il mondo del turismo itinerante. Gli inviati Elena Carbonari e Marco Rho si sono avvicendati sul campo per intervistare camperisti, neofiti e operatori del settore e hanno così restituito ai radioascoltatori la fedele immagine di un settore gioioso, in crescita e – come si usa dire oggi – decisamente “cool”. Durante il Salone, APC ha voluto premiare i giornalisti autori del programma, Elena Carbonari e Marco Rho. La targa consegnata ai due giornalisti durante la cerimonia di premiazione riporta la motivazione del premio: “… per la più efficace divulgazione al grande pubblico dei temi del turismo itinerante, apprezzandone l’alta professionalità e la dedizione al servizio pubblico.” La rubrica settimanale “Camperisti: tana libera tutti!” va in onda su RAI Isoradio tutti i sabati, intorno alle ore 09.30, e tutte le domeniche intorno alle 19.15. Il programma radiofonico si propone di mettere il tema del camper e del turismo itinerante al centro dell‘attenzione del grande pubblico, anche di chi non ha ancora mai pensato alle potenzialità e ai vantaggi che il camper può offrire. La RAI dà così voce a un fenomeno socio/culturale, il turismo itinerante appunto, che si sta ormai affermando anche presso il grande pubblico.

Massimo Garavaglia con Ludovica Sanpaolesi

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associazioni assocamp

di Ester Bordino Presidente Assocamp

Agevolazione Iva al 4% estesa anche all’acquisto delle autocaravan: la nostra richiesta al Ministero e alle autorità competenti in una conferenza stampa al Salone del Camper

Assocamp e disabilità: anche i camper con Iva al 4% Da tempo Assocamp è impegnata con le istituzioni locali, regionali e nazionali per la promozione di un turismo all’aria aperta positivo e inclusivo alla scoperta del nostro Paese. La conferenza stampa “Camper e disabilità: liberi di viaggiare”, organizzata al Salone del Camper di Parma 2021, rappresenta una tappa importante che vedrà l’Associazione impegnata nei prossimi mesi per incontri e dialogo con tutti gli attori interessati alla proposta

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l Salone del Camper, con una conferenza stampa densa di contenuti, Assocamp ha portato all’attenzione delle istituzioni e dei media un tema molto importante: l’Associazione ha chiesto che l’agevolazione Iva al 4% venga estesa anche all’acquisto dell’autocaravan ivi comprese le spese necessarie per l’adattamento alle esigenze delle persone con disabilità e considerata non sostitutiva all’acquisto dell’autovettura. “Il camper rappresenta un importante momento di evasione, evidenziato ancora di più dalla situazione sanitaria in cui molte persone con disabilità hanno sentito amplificate ed esasperate le difficoltà della vita domestica. Molte famiglie si sono rivolte ai nostri associati per garantire una soluzione di svago e di viaggio che assicuri libertà di movimento e organizzazione di momenti di relax e sollievo per chi ha disabilità e per chi gli vuole bene. Oggi però risulta proibitivo per molti affrontare l’acquisto e l’adattamento di un autocaravan alle specifiche esigenze. Un freno che vogliamo allentare con la nostra richiesta di ottenere l‘agevolazione Iva al 4% anche per le autocaravan e che sarebbe motore di molteplici benefici in termini di serenità

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alla famiglia ma anche ricadute economiche positive sul settore e sul turismo, con nuovi viaggiatori in circolazione”, afferma Ester Bordino, Presidente Assocamp, Associazione Nazionale Operatori Veicoli Ricreazionali e Articoli per Campeggio, affiliata a Confcommercio, che rappresenta quasi la totalità dei rivenditori, manutentori e noleggiatori di veicoli ricreazionali (autocaravan e caravan) italiani. Prosegue Bordino: “A oggi l’agevolazione Iva è prevista per autovetture, autoveicoli per trasporto promiscuo (ad esempio i veicoli entro i 9 posti con peso inferiore a 3,5t) e gli autoveicoli specifici (veicoli cioè che hanno speciali attrezzature permanenti per permettere il trasporto di persone o cose in particolari condizioni). Di fatto, quindi le uniche escluse sono le autocaravan perché tutte le altre categorie ne godono da tempo”. Per capire la dimensione della questione è utile ricordare che l’ultima Audizione ISTAT dell’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità del marzo 2021 parla di oltre 3 milioni e 150 mila persone (il 5,2% della popolazione secondo un’indagine 2019) con disabilità in Italia. Una condizione che si diffonde maggiormen-

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te all’avanzare dell’età ma che investe le persone anche all’improvviso, a qualsiasi età, modificando profondamente le abitudini di vita soprattutto in assenza di una rete di supporto privata e pubblica che ne garantisca la qualità. Una qualità che investe anche la sfera sociale e ricreativa. “Le persone con disabilità sono viaggiatori come tutti gli altri,” racconta Roberto Vitali, Presidente di Village for all V4A, “e il camper è, anzi sarebbe (meglio usare il condizionale al momento) l’unione ideale tra la possibilità di viaggiare in piena libertà e lo spazio personale di accoglienza che permette ai turisti con specifiche necessità di soddisfare i propri bisogni in un ambiente ‘domestico’ conosciuto. Purtroppo in Italia non è disponibile per il noleggio alcun camper adattato anche per la guida con patente B Speciale. Il turismo è ormai un diritto inalienabile e riconoscere l’Iva al 4% anche per i camper significherebbe fornire una risposta ad esigenze che solo questo mezzo è in grado di fornire”. Viaggiando in camper, inoltre, è possibile progettare una vacanza “su misura”: si può decidere di vivere appieno la propria socialità avendo a disposizione un ambiente perfettamente attrezzato per far fronte a qualsiasi esigenza ed essere autonomi da barriere architettoniche di qualsiasi natura. Chi cerca una vacanza più intima tra famigliari, può viaggiare ed esplorare il territorio in modo autonomo, poiché l’autocaravan permette anche questo, cioè di evitare strutture affollate, e a contatto con la natura. E supera contrattempi e limiti di una ricettività alberghiera non sempre pronta a rispondere alla specificità delle necessità di ospiti con esigenze speciali. Va detto che un camper permette, al pari di un’automobile, di muoversi sul territorio ma avendo a disposizione molto più spazio, così da rendere il viaggio più confortevole e poter percorrere lunghi tragitti. L’abitacolo è arredato come una casa e include letti, soggiorno, cucina e bagno. E con opportune modifiche, la persona disabile può muoversi autonomamente e vivere una vita indipendente.

l’importanza di questa opportunità la Dottoressa Marta Viappiani, Psicologa del progetto “Impronte nell’anima” che, unica in Emilia Romagna a far parte della rete dell’Associazione IAA (Interventi Assistiti con Animali) - si occupa di supporto alle persone con disabilità attraverso la pratica della pet therapy, la possibilità di lavorare sul benessere psichico grazie alla presenza di un animale da compagnia o da fattoria: “Nella nostra esperienza, chi è a contatto con un animale è in grado di mostrare più slancio e più energia e di accettare meglio la somministrazione di terapie farmacologiche o fisioterapiche anche particolarmente pesanti. Il soggetto con fragilità instaura con l’animale una relazione potentemente emotiva, priva di parole, fatta di empatia, cure e accudimento che diventano apprendimento di una maggiore attenzione e cura del soggetto verso se stesso, migliorando in generale la sua qualità di vita. Il camper in questo senso sarebbe un ulteriore mezzo per continuare a beneficiare della relazione unica con il proprio animale del cuore, ovunque si desideri viaggiare. Evitando quindi di interrompere la rete delle relazioni affettive che per molti pazienti è fondamentale nel raggiungimento di obiettivi di progresso della patologia verso la guarigione o condizioni di vita di migliore qualità”. Anno dopo anno è cresciuto l’interesse delle persone disabili che vorrebbero utilizzare i veicoli ricreazionali, grazie anche a una legge, rimasta incompiuta, che consente agli invalidi e ai famigliari di detrarre dalle tasse (detrazione Irpef del 19%) una parte delle spese sostenute per l’acquisto di un’autocaravan.

Durante il convegno è intervenuto anche Roberto Romeo, Presidente nazionale ANGLAT, Associazione che si occupa della tutela dei diritti delle persone con disabilità nella guida, nel trasporto, per la promozione di una vita autonoma e per il superamento delle barriere architettoniche. Romeo ha sottolineato come “L’acquisto dell’autocaravan da parte di persone con disabilità con l’agevolazione dell’Iva al 4% è una misura che appoggiamo pienamente e che ben si inserisce nelle azioni e nelle battaglie vinte dalla nostra associazione fin dal 1980. L’autocaravan offre la possibilità di vivere il turismo come tutti e un’opportunità di ‘protezione’ per alcuni soggetti. Nel nostro percorso associativo abbiamo ottenuto importantissimi risultati a tutela dei diritti di chi vive e convive con la disabilità. Saremo al fianco di Assocamp.”

Ester Bordino (sopra) e Roberto Vitali (sotto) durante la conferenza al Salone del Camper

Le persone con disabilità, potrebbero anche praticare sport agonistici, poiché il camper offre tutti i servizi necessari per gli spostamenti nei campi gara. I van, veicoli polifunzionali di dimensioni contenute e con comportamento automobilistico, potrebbero rappresentare una soluzione definitiva anche come auto di tutti i giorni. E, non meno importante, il camperista disabile e la sua famiglia possono partire con il loro amico a 4 zampe. Spiega

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a tu per tu con roberto vitali

Cultore del turismo accessibile Con 28 anni di esperienza nazionale e internazionale, dal 2008 Roberto Vitali è CEO di Village For All - V4A, azienda di innovazione turistica, specializzata in ospitalità accessibile. Sostiene che le persone disabili che fanno turismo sono semplicemente turisti. Lo abbiamo incontrato al Salone del Camper di Parma Testo di Elisabetta Croce

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iaggiare in libertà è un sogno per molti, che spesso diventa realtà acquistando un camper. Per una persona con disabilità fisiche questo sogno rimane quasi sempre tale. Per almeno due motivi: i veicoli ricreazionali non sono pensati per chi ha difficoltà motorie e, al contrario delle automobili, non ci sono agevolazioni per l’acquisto. Di questo e molto altro abbiamo parlato con Roberto Vitali, personaggio di spicco che si definisce “Cultore del Turismo Accessibile”. In pratica, aiuta le imprese e le destinazioni turistiche a incrementare i loro profitti, mi-

gliorando l’accessibilità delle loro strutture per le persone con disabilità, ai senior e alle famiglie con bambini piccoli, senza dimenticare chi ha intolleranze alimentari. Con 28 anni di esperienza nazionale e internazionale nel Turismo Accessibile, dal 2008 è CEO di Village For All - V4A, azienda di innovazione turistica, specializzata in ospitalità accessibile. Definito “formatore, trasformatore, inventore, innovatore, rivoluzionario, imprenditore coraggioso”, ha una specifica visione: “Le persone disabili che fanno turismo sono turisti!”.

Roberto Vitali alla conferenza di Assocamp “Camper e disabilità: liberi di viaggiare”. Alla sua sinistra Vittorio Dall’Aglio, Presidente onorario di Assocamp, e Ludovica Sanpaolesi, Direttore Generale dell’Associazione Produttori Caravan e Camper (APC)

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Ci spiega come nasce questa affermazione? Roberto Vitali: Le persone disabili che fanno turismo sono turisti in quanto tali. Ognuno ha diritto ad avere le proprie passioni e dato che le persone con disabilità vivono insieme a chi che non ne ha, gli stimoli che vengono recepiti sono quelli di tutti. Se il turismo en plein air in camper rappresenta una certa percentuale del turismo complessivo, sui milioni di persone con disabilità che ci sono in Italia la stessa percentuale ha un interesse per questo mercato. Poi, dal mio punto di vista, ci sono delle persone che hanno esigenze diverse, da quelli che lo vivono con passione fino a chi lo vede come una soluzione alle loro difficoltà. Parlo di famiglie che hanno ragazzini con autismo o figli con sindrome di Down, persone che hanno disabilità particolari e che non hanno capacità di adattamento a ciò che trovano quando vanno in vacanza in una struttura. Il camper, quindi, è una soluzione straordinaria, che purtroppo è molto sottovalutata dal mondo delle imprese. Lo sostengo già da tempi non sospetti, oltre 20 anni fa. Nel mondo dei produttori di camper non c’è una mentalità che abbia sviluppato un prodotto, mi passi il termine, “adattabile”. C’è invece il concetto del camper per disabili fatto su misura, con gli specialisti che te lo adattano. Quindi bisogna spendere decine di migliaia di euro per comprare un camper e poi investirne altri 50 per modificare cose che nella maggior parte dei casi potrebbero essere prevedibili già in fase di progetto. Eppure, già nel 2003 ho partecipato con un gruppo di progettisti al concorso Campera-

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bile organizzato da Plein Air, segnalando una serie di possibili soluzioni. C’erano delle proposte che erano veramente innovative, applicabili con sforzi contenuti, che potevano essere una risposta a questo problema. Nonostante ciò, ancora oggi manca da parte dei produttori un’attenzione verso questo mercato. I motivi sono diversi, ma soprattutto si è purtroppo partiti andando a cercare una soluzione specialistica senza avere una visione più da “universal design”, per esempio pensando a sistemi che possano facilitare l’adattamento, a delle predisposizioni che poi consentano determinate cose. L’altro problema sta nel fatto che il veicolo ricreazionale è sempre pensato per portare una persona con disabilità e non perché questa possa guidarlo. In Italia, fino a qualche tempo fa, c’era un solo camper, noleggiato da un’azienda di Schio, con i comandi speciali per persone disabili. Oggi chi è in carrozzina e ha la patente deve andare fino in Germania per trovare un veicolo a noleggio con i comandi specifici. La sfida è quindi trovare il modo di adattarlo alle varie disabilità, a seconda delle esigenze… Roberto Vitali: Nei ragionamenti che avevamo fatto allora con lo studio degli architetti con cui avevamo seguito il progetto erano emerse due proposte, una “small” e una “large”, con due diverse tipologie di utilizzatore: la coppia e la famiglia. L’idea partiva dal presupposto che le cose fossero allargabili, adattabili e modificabili in base alle necessità, avendo però cura che tutto fosse previsto sin dall’origine sul telaio di destinazione. Oggi spesso si è costretti a fare complesse modifiche strutturali. C’è poi il tema dell’IVA agevolata, che per un disabile (o accompagnatore) che acquista un’autovettura è ridotta al 4%.

Per i veicoli ricreazionali questo non è previsto… Roberto Vitali: Il camper non è una spesa alla portata di tutti, ma l’IVA ridotta potrebbe essere una prima risposta per renderlo più accessibile, almeno a una fetta di mercato. Soprattutto perché per determinate patologie questa è una soluzione che permette semplicemente di viaggiare. Oggi ci sono famiglie o persone che non si spostano oppure che lo fanno passando le pene dell’inferno. Alla fine, è più facile rinunciare che pensare di vedere il proprio figlio stare male quando ci si trova in un luogo non adatto. Credo anche che possa essere un innesco economico per aprire un mercato che ancora non è partito. Lei usa il camper? Roberto Vitali: Magari! Non lo posso usare perché non esistono veicoli adattati per il noleggio e un acquisto non me lo posso permettere. L’ho preso un paio di volte a noleggio a Schio, con i comandi speciali, facendo un viaggio in Friuli e uno in Piemonte, andando alla Sacra di San Michele e al Salone del Gusto di Slow Food. Purtroppo, quel veicolo è stato coinvolto in un incidente e oggi in Italia non ce ne sono altri. Penso che per far partire un mercato di questo genere ci vorrebbero almeno tre o quattro camper. Se ce n’è solo uno disponibile, in luglio e agosto sarà sempre occupato e riuscire ad averlo sarebbe come vincere una lotteria. Ci vorrebbe un prodotto versatile, utilizzabile da chiunque e non vincolato a una persona con disabilità, un mezzo fatto in modo intelligente, con soluzioni non invasive, capace addirittura di migliorare quel comfort che lo farebbe diventare genere di lusso per chi non ha determinate esigenze. Credo che sarebbe un percorso interessante. E dal punto di vista dei campeggi, il camperista che dovesse affittare il veicolo o comprarlo troverebbe situazioni idonee? Roberto Vitali: Abbiamo ampi margini di miglioramento. Conosce il Principio di Pareto? Noi abbiamo un 20% di eccellenza e un 80% che non lo è. Credo che siamo destinati a migliorare l’accessibilità se non altro perché la popolazione invecchia. L’invecchiamento non è una disabilità, però si diventa un po’ ipovedenti, ipoudenti, ipocamminanti, bisogna seguire una dieta… Oggi un quarto della

popolazione italiana ha più di 65 anni: non ha disabilità conclamate, ma ha esigenze di una migliore accessibilità. E bisogna che se ne accorga il mondo del turismo, che se ne accorgano le imprese, che se ne accorgano le destinazioni turistiche. Quello che ha fatto Bibione negli ultimi quattro anni è un esempio di come si possano migliorare la propria accessibilità e la qualità dell’offerta facendole diventare punti di forza. È anche una leva di marketing. All’estero com’è la situazione? Roberto Vitali: C’è una sensibilità diversa, soprattutto a livello istituzionale. Gran Bretagna, Germania, Francia, Spagna e Portogallo già da anni investono sull’accessibilità, creando prodotti dedicati. L’Italia è al 16° posto su 27 paesi europei per la qualità della vita degli anziani. In che modo lei prova a sviluppare e a far crescere questa sensibilità? Roberto Vitali: Un esempio è il progetto Bibione 4 All, un marchio che abbiamo sviluppato nel network 4A per il quale cerchiamo strutture ricettive tra Italia e Croazia. Adesso stiamo lavorando anche sulle destinazioni. Già in passato abbiamo operato per promuovere il turismo accessibile dello stato di San Marino e di Pordenone. Oggi siamo ultimando questo progetto con Bibione, che è stata la prima a lavorare su un’idea strategica e articolata: Destination 4 All per ora è solo Bibione. Il nostro marchio non è una certificazione, ma è da intendere come una garanzia di avere informazioni affidabili sull’accessibilità. Non esistono strutture completamente inaccessibili e non c’è quindi un livello minimo di accessibilità che devono avere per potersene fregiare. Noi visitiamo tutte le strutture personalmente, raccogliamo le informazioni e le inseriamo sul nostro portale, dove offriamo un primo set informativo di base. Abbiamo anche un punteggio che aiuta le persone a selezionare la struttura, a capire se è adeguata alle sue esigenze. Un camping, per esempio, potrebbe avere un punteggio elevato per la disabilità motoria e basso per i non vedenti. Sul portale c’è anche un modulo da usare per inoltrare richieste specifiche. Se si vuole sapere che pendenza hanno le rampe, se il ristorante ha dei gradini o c’è lo scivolo basta scriverci: noi siamo in grado di rispondere a tutte queste domande. Non offriamo servizi di prenotazione, ma diamo informazioni e facciamo attività di comunicazione, marketing e promozione, realizzando le nostre guide. Siamo gli unici a offrire guide digitali scaricabili completamente gratuite e accessibili anche alle persone non vedenti. Oggi non se ne parla, ma entro il giugno 2025 tutti i siti e i documenti digitali dovranno essere accessibili e rispondere alle norme europee.

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convegno Pleinair

di Guido Chiari Presidente ACTItalia

I principi fondamentali del turismo plein air sono: la libertà di movimento, la socializzazione e l’associazionismo

L’evoluzione dell’associazionismo dagli albori a oggi: il ruolo e le prospettive Intervento di ACTI - Associazione Campeggiatori Turistici d’Italia - al convegno “I cinquant’anni del plein air: testimonianze del passato e visioni del futuro” presso il Salone del Camper di Parma 2021

L

e prime forme di “associazionismo turistico” si riscontrano ad inizio Anni ‘30 per poi disperdersi nel periodo fascista e ricompattarsi nel dopoguerra. Il 13 aprile del 1932 è nato in Italia il primo Club di campeggiatori con il nome di “Auto Campeggio Club Piemonte”: esso fu il quinto in Europa e tra i fondatori della FICC Federazione Internazionale del Camping e del Caravanning. Nel 1940, a causa dello scioglimento di tutte le Associazioni, il Club avrebbe dovuto essere chiuso, ma il Presidente di allora Luigi Bergera ottenne che venisse creata l’ACTI legittimata con Regio Decreto Ministeriale, appunto del 9 marzo 1940. L’ACTI, avendo carattere nazionale, raccolse tutte le associazioni di campeggiatori allora esistenti sotto forma di sezioni, compreso l’ACCP che divenne ACTI sezione di Torino. Alla fine della guerra le varie associazioni tornarono a essere indipendenti e nel 1950 fu creata la Federcampeggio, quale Federazione che univa molte di queste. In questo ambito l’ACTI rimase come “ACTI Centrale”, coordinando il lavoro delle varie ACTI locali. Dagli Anni ‘50 agli Anni ‘70 il mondo del turismo prende piede, nascono nuovi Club, nuove federazioni sia nazionali che internazionali, facendo apprezzare ai più appassionati la vita all’aria aperta, la libertà del viaggio e del vivere insieme. Cominciano anche a svilupparsi incontri (raduni) internazionali di cui le associazioni di camperisti sono l’anima organizzativa. A questi raduni, molto sentiti, si raggiungono numeri importanti per presenza di persone. Ma è negli Anni ‘70 che con una buona diffusione di caravan iniziano a prendere vita le associazioni per il turismo di gruppo. In seguito, con l’aumento dei camper in circolazione, abbiamo la nascita di moltissimi Club. La gente sente la voglia di stare 88

insieme, di vedere cose nuove, di vivere a contatto con la natura, di condividere con gli altri ogni momento di libertà! La Federazione ha lo scopo di promuovere, coordinare, potenziare l’attività campeggistica italiana, collettiva e individuale, mediante riunioni, manifestazioni, pubblicazioni, la ricerca di campeggi e/o aree sosta e lo studio per concedere maggiori facilitazioni ai propri soci. Scopo e finalità delle associazioni La forte richiesta dei possessori di camper e caravan di poter condividere la propria esperienza con altri, la voglia di stare insieme, di partecipare a momenti di libertà, di provare nuove emozioni ha creato entusiasmo e con questo la voglia di strutturarsi, di organizzarsi in club. Siamo andati verso una nuova forma di turismo che presto ha avuto bisogno di strutture per l’accoglienza da aggiungere alla sosta libera non sempre consentita, un turismo che ha portato alla scoperta di nuove località e quindi di nuove forme di risorse economiche e che arriva nei territori più piccoli e meno conosciuti dan-

do nuovo valore e linfa economica a questi luoghi. Un periodo eccezionale per l’associazionismo è quello che va dagli Anni ‘80 al 2010. E’ qui che iniziano anche le nuove norme per i club, le prime leggi che disciplinano le associazioni, i loro comportamenti e che definiscono le modalità della gestione dei club. La pianificazione dei diritti e doveri, indispensabile per adeguarsi alle leggi in atto, non ferma la corsa alla regolamentazione degli statuti e delle normative. Anzi: grazie anche a garanzie economiche riconosciute, sempre più club vengono iscritti nel registro regionale dell’associazionismo. La Federazione associa club di campeggiatori, camperisti, roulottisti e tendisti. Pertanto il singolo appassionato del vivere all’aria aperta può essere parte di questa grande famiglia e godere dei relativi benefici associandosi a un club a sua scelta, eventualmente più vicino territorialmente. L’Associazione Centrale lavora continuamente per facilitare le attività dei club, perché gestire queste realtà non è facile. Ecco

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che veniamo in aiuto dei club per consentire loro di esplicare correttamente le proprie incombenze di fronte alla legge. Sosteniamo i club affiliati nel rapportarsi con i pubblici poteri nella consapevolezza di avere a fianco una Federazione determinata e qualificata, sempre dalla parte del campeggiatore. Ancora prima d’essere piccoli o grandi club, le associazioni devono essere tutelate e valorizzate per riconoscere la loro importanza sociale determinata da ragioni qualitative e non quantitative nella più ampia autonomia. ACTItalia, come le altre federazioni presenti in Italia, promuove costantemente i valori sociali e civili della cultura associativa attraverso convegni, interventi, iniziative, manifestazioni, sia in ambito locale in sintonia con i club affiliati, sia a livello nazionale. Quale avvenire per le associazioni? Ma ora e in futuro, quale avvenire per le associazioni? Con la riforma del Terzo Settore, queste sono sensibilmente diminuite. Una riforma molto complicata da spiegare e in continuo mutamento, che ha messo in crisi moltissimi club iscritti nel registro dell’associazionismo. L’incertezza delle decisioni, la complessità delle norme costringe molti club alla rinuncia. Questi abbandoni non compromettono comunque il numero degli associati, perché vediamo tuttavia un trasferimento di persone dai club che decidono di chiudere ad altri, grandi o piccoli, che nel frattempo si sono messi in regola con le nuove normative. Detto questo, però, anche il mondo sociale è cambiato. Diversamente dagli anni precedenti c’è un nuovo modo di partecipare all’associazione, se prima potevano entrare nel club solo persone conosciute o presentate da altri soci adesso capita di frequente di accettare persone sconosciute che più difficilmente riusciranno a rapportarsi con il resto dei soci. Da qui nasce anche un diverso modo di viaggiare: ora molti preferiscono muoversi da soli, vengono trascurate le amicizie, la voglia di stare insieme, apprezzan-

do lo stare da soli o con pochi intimi. Come amanti del turismo del plein air, molto spesso quando in viaggio ci uniamo ad altri è per affrontare viaggi difficili, oltre frontiera, dove troviamo problematico espletare le varie burocrazie del paese ospitante. Ma nonostante quanto citato adesso in merito alle difficoltà dell’associazionismo, gli appassionati del turismo itinerante sono in costante crescita in tutta Europa, e da un’indagine risulta che sulla loro “casa viaggiante” trascorrono almeno 60 giorni all’anno e amano il modo alternativo di fare vacanza. E si arriva al turismo plein air come fenomeno di massa caratterizzato da un mercato volubile in cui la motivazione di status assume sempre più spessore: un turismo dunque anche come fenomeno di moda, sensibile ai cambiamenti e alle aspettative della gente. In questi anni di pandemia, il turismo del movimento ha comunque dimostrato di essere quello che garantisce una maggior sicurezza crescendo con numeri particolarmente interessanti. Abbiamo ragione di credere che anche per i prossimi anni il turismo sarà quello dei viaggi a corto e medio raggio, privilegiando ancora la nostra Italia. Il turismo della mobilità sta diventando una tendenza che prende continuamente più piede: sono infatti sempre più numerose le famiglie che organizzano vacanze itineranti per una vita all’aria aperta, in contatto con la natura e con grande senso di libertà. Mentre il viaggio nel passato era spesso

determinato da un senso di necessità, nel presente ciò che prevale è il senso di libertà, e in quest’ottica il turismo itinerante rappresenta la scelta migliore. Il bisogno di viaggiare è nato come esigenza: le persone si muovevano per trovare migliori condizioni di vacanza; oggi il bisogno di viaggiare è conoscenza, e comprende la visita delle classiche città d’arte, dei monasteri e delle cattedrali, delle sculture e dei palazzi secolari in cittadine anche lontane dal turismo di massa. Attualmente la voglia di partire è anche recuperare una vicinanza con la famiglia, una condivisione totale dello spazio, del tempo e delle emozioni, che solo un turismo organizzato in questa maniera può restituire. Questo tipo di turismo ci consente di viaggiare e sistemarci dove meglio aggrada, significa anche entrare nella cultura del paese che si sta visitando, facendo esperienze con grandi contenuti umani e culturali. E il futuro prossimo? Per ACTItalia lo scopo principale rimarrà quello di essere di supporto ai club vecchi e nuovi, ma elemento indispensabile sarà quello di condividere con le altre realtà presenti sul territorio, con le altre federazioni o associazioni di settore, progetti e idee da portare avanti congiuntamente per dare un peso maggiore alle proposte che di volta in volta presenteremo alle istituzioni e alle amministrazioni sul territorio. È impensabile che nel 2021 ogni federazione presenti singolarmente una propria proposta, probabilmente già espressa anche da altri, quando il tutto potrebbe essere condiviso: l’unione fa la forza! ACTItalia, sotto questo aspetto, è particolarmente sensibile mel trovare i giusti equilibri per una convivenza composita. Per creare nuove opportunità di aggregazione e per individuare nuove idee e progetti la Federazione promuoverà un convegno con tutti i membri della Commissione dei Saggi, iscritti nell’Albo “Libro D’Oro di ACTItalia”, che potranno fornire nuovi elementi e suggerimenti per una maggior espansione dell’associazionismo nel turismo all’aria aperta. I principi fondamentali del turismo plein air sono la libertà del movimento, la socializzazione e l’associazionismo, principi che ci contraddistinguono e che devono continuare a motivarci!

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associazioni promocamp

di Luigi Boschetti Presidente Promocamp

Oggi sussistono le condizioni per una svolta positiva importantissima per raggiungere obiettivi impensabili per il nostro settore in passato

Avanti con il Plein Air Act Dedico volentieri l’attenzione della nostra Associazione di imprenditori a Camper Professional per continuare il discorso iniziato nel precedente numero, in cui era stata presentata l’interessante proposta, denominata Plein Air Act, per lo sviluppo strategico della ricettività all’aria aperta ai tempi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in applicazione del Recovery Fund europeo. Promocamp Italia si è sempre distinta per un approccio propositivo strategico che partisse dai territori con reti di strutture e servizi a livello nazionale (si ricorda l’accordo degli Anni ’90 con la Società Autostrade per i camper service nelle stazioni di servizio), per continuare con la collaborazione per le nuove leggi regionali e da qualche anno con la messa a punto di una serie di elaborati per realizzare anche nel nostro Paese un sistema di accoglienza del plein air all’altezza dei migliori standard quali-quantitativi europei. Così è nato il Plein Air Act, che riassume il lavoro preparatorio fatto nel corso del tempo con il confronto pubblico con i vari operatori e presentato ai livelli istituzionali locali, regionali e nazionali. Mossi dal forte ottimismo della ragione, riteniamo che oggi sussistano le condizioni per una svolta positiva importantissima per raggiungere obiettivi impensabili per il nostro settore in passato. Innanzi tutto perché questo è il nuovo turismo della transizione ecologica, il più sostenibile e il più in linea con le nuove esigenze di fruizione imposte dall’esperienza post pandemica. Una modalità di fare vacanza in grado di arrivare dappertutto, portando benefici e valorizzazione a tutto il nostro territorio, a partire dalla riscoperta e valorizzazione della ruralità e dei suoi prodotti, dei piccoli borghi, dei Comuni e delle migliaia di località sparse. Poi la possibilità di forti finanziamenti europei indirizzati alla ripartenza strutturale e permanente anche per il settore del turismo, da indirizzare con nuove proposte strategiche che ci facciano recuperare il gap con Paesi come la Francia e altri. Poi ancora la consapevolezza da parte del Ministro del Turismo e di molti amministratori regionali e locali che il turismo plein air sia una componente imprescindibile dello sviluppo turistico nazionale. Sono testimone di questo dopo una serie di incontri con il Ministro Garavaglia, al quale ho presentato già da alcuni mesi la proposta di Promocamp Italia, e ne ho avuto conferma nel recente incontro al Salone del Camper di Parma, quando pubblicamente il rappresentante

del Governo ha voluto sottolineare come il turismo plein air sia stato il traino della ripresa turistica e, soprattutto, che occorra investire prioritariamente sul numero e sulla qualità dell’offerta delle aree di sosta, impegnando gli enti territoriali a compartecipare al finanziamento pubblico. In privato, presso lo stand di Promocamp Italia, il Ministro Garavaglia ha poi dimostrato di aver letto e apprezzato il contributo dell’Associazione, fornendo precisi suggerimenti per realizzare alcuni punti dello stesso. Tutto questo è di ottimo auspicio per il futuro prossimo, anche se il percorso è complesso per i vari aspetti da mettere in fila, che vanno dalla definizione degli standard nazionali qualitativi delle strutture, complicati dalle singole competenze regionali (su questo Promocamp Italia ha fornito una proposta precisa relativa a un atto di indirizzo della Conferenza delle Regioni, per evitare tempi lunghi e incompatibili con il PNRR), alla disponibilità degli enti territoriali (enti turistici, gestori di parchi, province, gruppo di Comuni, ecc…) per realizzare e gestire progetti di aree vaste per strutture e servizi al plein air. Il concetto fondamentale è che si deve offrire al turista un territorio allettante (per natura, cultura, enogastronomia, ecc..), attrezzato con una ricettività complessiva di qualità: oggi ci sono tutte le condizioni per farlo.

Luigi Boschetti a colloquio con il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia presso lo stand di Promocamp al Salone del Camper di Parma 2021

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Associazioni Promocamp

3min
pages 90-92

Associazioni APC

7min
pages 82-83

A tu per tu con Roberto Vitali

7min
pages 86-87

Convegno Plein air

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pages 88-89

Associazioni Assocamp

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pages 84-85

Focus invenzioni di successo

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A tu per tu con Alberto Granzotto

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pages 66-67

allestitori e produttori artigianali

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pages 60-65

Speciale

10min
pages 68-71

Focus aziende Acquatravel

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pages 58-59

Focus aziende SiFi

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A tu per tu con Jens Kromer

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Focus aziende Lippert

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Caravan salon di Düsseldorf

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pages 38-41

Intervista con Bob Wheeler

15min
pages 22-25

Intervista con Michel Vuillermoz

13min
pages 30-33

Focus aziende Teleco

4min
pages 44-45

Assocamp e disabilità: anche i camper con Iva al

36min
pages 4-15
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