convegno Pleinair
di Guido Chiari Presidente ACTItalia
I principi fondamentali del turismo plein air sono: la libertà di movimento, la socializzazione e l’associazionismo
L’evoluzione dell’associazionismo dagli albori a oggi: il ruolo e le prospettive Intervento di ACTI - Associazione Campeggiatori Turistici d’Italia - al convegno “I cinquant’anni del plein air: testimonianze del passato e visioni del futuro” presso il Salone del Camper di Parma 2021
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e prime forme di “associazionismo turistico” si riscontrano ad inizio Anni ‘30 per poi disperdersi nel periodo fascista e ricompattarsi nel dopoguerra. Il 13 aprile del 1932 è nato in Italia il primo Club di campeggiatori con il nome di “Auto Campeggio Club Piemonte”: esso fu il quinto in Europa e tra i fondatori della FICC Federazione Internazionale del Camping e del Caravanning. Nel 1940, a causa dello scioglimento di tutte le Associazioni, il Club avrebbe dovuto essere chiuso, ma il Presidente di allora Luigi Bergera ottenne che venisse creata l’ACTI legittimata con Regio Decreto Ministeriale, appunto del 9 marzo 1940. L’ACTI, avendo carattere nazionale, raccolse tutte le associazioni di campeggiatori allora esistenti sotto forma di sezioni, compreso l’ACCP che divenne ACTI sezione di Torino. Alla fine della guerra le varie associazioni tornarono a essere indipendenti e nel 1950 fu creata la Federcampeggio, quale Federazione che univa molte di queste. In questo ambito l’ACTI rimase come “ACTI Centrale”, coordinando il lavoro delle varie ACTI locali. Dagli Anni ‘50 agli Anni ‘70 il mondo del turismo prende piede, nascono nuovi Club, nuove federazioni sia nazionali che internazionali, facendo apprezzare ai più appassionati la vita all’aria aperta, la libertà del viaggio e del vivere insieme. Cominciano anche a svilupparsi incontri (raduni) internazionali di cui le associazioni di camperisti sono l’anima organizzativa. A questi raduni, molto sentiti, si raggiungono numeri importanti per presenza di persone. Ma è negli Anni ‘70 che con una buona diffusione di caravan iniziano a prendere vita le associazioni per il turismo di gruppo. In seguito, con l’aumento dei camper in circolazione, abbiamo la nascita di moltissimi Club. La gente sente la voglia di stare 88
insieme, di vedere cose nuove, di vivere a contatto con la natura, di condividere con gli altri ogni momento di libertà! La Federazione ha lo scopo di promuovere, coordinare, potenziare l’attività campeggistica italiana, collettiva e individuale, mediante riunioni, manifestazioni, pubblicazioni, la ricerca di campeggi e/o aree sosta e lo studio per concedere maggiori facilitazioni ai propri soci. Scopo e finalità delle associazioni La forte richiesta dei possessori di camper e caravan di poter condividere la propria esperienza con altri, la voglia di stare insieme, di partecipare a momenti di libertà, di provare nuove emozioni ha creato entusiasmo e con questo la voglia di strutturarsi, di organizzarsi in club. Siamo andati verso una nuova forma di turismo che presto ha avuto bisogno di strutture per l’accoglienza da aggiungere alla sosta libera non sempre consentita, un turismo che ha portato alla scoperta di nuove località e quindi di nuove forme di risorse economiche e che arriva nei territori più piccoli e meno conosciuti dan-
do nuovo valore e linfa economica a questi luoghi. Un periodo eccezionale per l’associazionismo è quello che va dagli Anni ‘80 al 2010. E’ qui che iniziano anche le nuove norme per i club, le prime leggi che disciplinano le associazioni, i loro comportamenti e che definiscono le modalità della gestione dei club. La pianificazione dei diritti e doveri, indispensabile per adeguarsi alle leggi in atto, non ferma la corsa alla regolamentazione degli statuti e delle normative. Anzi: grazie anche a garanzie economiche riconosciute, sempre più club vengono iscritti nel registro regionale dell’associazionismo. La Federazione associa club di campeggiatori, camperisti, roulottisti e tendisti. Pertanto il singolo appassionato del vivere all’aria aperta può essere parte di questa grande famiglia e godere dei relativi benefici associandosi a un club a sua scelta, eventualmente più vicino territorialmente. L’Associazione Centrale lavora continuamente per facilitare le attività dei club, perché gestire queste realtà non è facile. Ecco
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