Italia Ornitologica - Numero 4 2020

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DIDATTICA & CULTURA

Colori

Quelli che percepiamo sono prodotti da un fenomeno di riflessione della luce sui corpi colpiti

di GIOVANNI CANALI e GIULIANO FERRARI, foto da INTERNET (AUTORI VARI)

I

n queste righe non parleremo solo dei colori nel canarino o negli uccelli in genere, ma faremo qualche cenno alla natura dei colori in senso generale. L’argomento non è semplice e richiederebbe ben altro livello di approfondimento; inoltre, l’ottica non è del tutto una scienza esatta, benché se ne siano interessati diversi illustri studiosi, come Leonardo, Newton, Einstein ed altri ancora, anche perché la percezione dei colori può avere variazioni individuali. I colori che percepiamo sono prodotti da un fenomeno di riflessione della luce sui corpi colpiti. La luce solare è composta da radiazioni di molte frequenze diverse, che vengono percepite dai nostri occhi come i vari colori dell’iride. La consideriamo bianca, poiché quando un corpo riflette contemporaneamente tutti i colori visibili della luce appare bianco. Quando un corpo appare nero è perché assorbe tutti i colori e non riflette nessuna frequenza dello spettro visibile. Se la superficie di un corpo riflette solo le frequenze di un certo colore e assorbe tutte le altre ci appare di quel colore, cioè un corpo appare rosso quando riflette la luce rossa, appare blu quando riflette la luce blu, e così via. Quando un corpo riflette contemporaneamente più colori si può verificare un complesso insieme di fenomeni, di riflessione, interferenza e diffrazione che dipendono anche dalla struttura della sua superficie e che possono produrre colori intermedi o diversi da quelli dei raggi incidenti. Queste diversità di assorbimenti e riflessioni si possono evidenziare con ben noti esperimenti: per esempio,

Nel triangolo centrale sono rappresentati i tre colori primari: giallo, rosso e blu, circondati dai triangoli dei tre colori secondari: verde, arancio e viola, mentre nella corona circolare esterna figurano i colori terziari in gradazione: i più caldi nel semicerchio a destra e i più freddi a sinistra

appiccicando delle cartine bagnate di diversi colori ad un vetro esposto al sole. La prima a cadere è quella nera, perché il nero non riflette ma assorbe tutte le frequenze, comprese quelle della luce infrarossa, che trasferisce calore e la fa asciugare rapidamente. Poi cadono quelle degli altri colori in successione, mentre l’ultima è la bianca, perché il bianco riflette tutte

le frequenze cromatiche e assorbe meno calore. Se il cruscotto della nostra auto è nero ma non lucido, non è per eleganza, ma perché non emettendo riflessi non ci infastidisce. In compenso, si scalda molto di più al sole. La neve invece è abbagliante (riflette tutto) e bisogna proteggersi con occhiali scuri adeguati, come dalla luce diretta del sole.

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