Le donne nella storia di Chiara Paoli
Chiara Lubich, ponte fra culture
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l film TV “Chiara Lubich – L’Amore vince su tutto”, per la regia di Giacomo Campiotti, è stato recentemente messo in onda e visto da moltissimi trentini e italiani. Il film è stato apprezzato ma in molti si sono chiesti se non sarebbe stato meglio proporre una miniserie in 2 puntate per approfondire ulteriormente la sua storia. Nella versione cinematografica, la protagonista viene sempre chiamata Chiara, ma il suo nome all’anagrafe era Silvia, nata a Trento il 22 gennaio 1920. Silvia sceglie di divenire Chiara, seguendo le orme dell’omonima Santa di Assisi, nell’autunno del ‘42, quando entra a far parte del Terz’Ordine francescano. Come appare dalla trasposizione televisiva, la vita per la sua famiglia non è stata semplice. Il 7 dicembre 1943 Chiara pronuncia il voto di castità, segue la parte di storia narrata attraverso il film TV; l’orrore della guerra, Chiara che assieme ad altre giovani, in primis Natalia Dallapiccola legge il Vangelo e vi trova tutto l’amore di Dio per il prossimo, dando avvio al movimento dei focolari, nella convinzione che «è l’Amore la salvezza del XX secolo». (C. Lubich, Lettera a Duccia Calderari, Avvento 1944, in Lettere dei primi tempi. Alle origini di una nuova spiritualità, Città Nuova, Roma 2010, p. 53) Chiara e le sue compagne si attivano per aiutare i più poveri, mettendo a disposizione quel poco che hanno e chiedendo a chi le circonda di fare altrettanto. Il vescovo di Trento Carlo De Ferrari, ascolta Chiara e sostiene il suo operato, vedendoci “il dito di Dio”. Questa esperienza viene ufficialmen-
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Chiara Lubich con Madre Teresa di Calcutta
te riconosciuta il 1º maggio del 1947, con l’approvazione dello “Statuto dei Focolari della Carità – Apostoli dell’unità”. Nell’estate del “Paradiso ‘49”, come verrà ribattezzato questo periodo che Chiara passa con le sue compagne in Primiero, sulla fondatrice del movimento si concentrano molteplici «comprensioni spirituali». Nell’autunno del 1948 aveva intanto preso avvio il primo focolare maschile, grazie a Marco Tecilla e Livio Fauri. Dal 1950 per 9 anni sui monti trentini, si radunano ogni estate moltissime persone, provenienti da diversi paesi, dando forma al primo gruppo multiculturale rinnovato nel Vangelo, che verrà definito “Mariapoli” (città di Maria). Nel 1953 a Fiera di Primiero, c’era anche Alcide De Gasperi e nel ‘59, sono oltre 10.000 le persone giungono lassù da 27 Paesi.
Nel 1953 entrano a far parte del focolare anche persone sposate, il primo è Igino Giordani, pioniere dell’ecumenismo che diverrà un valido aiuto, tanto da essere individuato quale co-fondatore del Movimento insieme al pistoiese Pasquale Foresi. Ma Dio Amore spaventa e si affacciano accuse di fanatismo, comunismo e protestantesimo. Chiara viene allontanata dal Movimento su richiesta del Sant’Uffizio nel febbraio del ‘52 per provare se l’opera da lei fondata fosse veramente opera di Dio. Solo dopo 12 anni viene riconosciuta la volontà divina di questo progetto e nel ‘65 Paolo VI riconosce pubblicamente Chiara quale fondatrice e presidente del Movimento. 1956 rivoluzione ungherese, Chiara incontra a Vienna un combattente, in queste tragedie vede l’assenza di Dio e mentre papa Pio XII invia un ra-