Il cinema in controluce di Francesco Zadra
«Te lo vinco io il Mondiale contro il Brasile. Papà!» Il piccolo Ruggero Cirasa, tre anni, interpreta Roberto Baggio nel film “Il divin codino”
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scito a fine mese scorso sulla piattaforma Netflix il film che racconta la vita di Roberto Baggio “Il Divin Codino”, il campione che 17 anni fa diede l’addio definitivo al mondo del pallone. Diretto da Letizia Lamartire, già regista di alcuni episodi di “Baby”, il film racconta la vita privata del calciatore, il rapporto con la famiglia, ma anche la conversione al buddismo, e la sua carriera, dagli esordi nella Lanerossi Vicenza agli ultimi anni di attività con la maglia del Brescia, passando per i primi successi tra Fiorentina e Juventus e la famosa finale dei Mondiali del 1994 negli Stati Uniti. Un film che piacerà molto agli appassionati di calcio, ma che in Valsugana avrà degli spettatori più interessati ancora, uno fra tutti il nonno del piccolo Ruggero, Maurizio Cirasa, uno degli interpreti di Baggio selezionati da Filmcommision per girare alcu-
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ne scene iniziali della biografia del campione, tra le quali una scena di famiglia, quella che lo stesso Baggio ha più volte raccontato di quando il 21 giugno 1970 guardava alla Tv assieme al papà, Italia-Brasile con gli azzurri sconfitti per 4 a 1. Allo sconforto paterno il piccolo Baggio, e così anche il suo alias Ruggero, se ne uscì con «Te lo vinco io il Mondiale contro il Brasile. Papà!». Una battuta profetica per la straordinaria carriera calcistica di Roberto Baggio, anche se non nel merito della promessa in sé poiché 24 anni dopo proprio lui sbagliò il rigore decisivo alla finale dei Mondiali, capace di ricordare a tutti l’importanza di piccoli momenti anche banali che nel corso della nostra esistenza possono ritornare molto significativi. Così è per tutti, perchè ogni vita merita un romanzo (un film in questo caso), e ha ragione nonno Maurizio nell’essere
orgoglioso per il nipotino di tre anni per la sua partecipazione al cast su la storia del campione. «La partecipazione di Ruggero – dice nonno Maurizio - al cast del divin codino è stata grazie alla zia Valentina, mia figlia fotografa ed esperta in fotogenia, che ha inviato delle foto di Ruggero all’insaputa del papà Francesco, anche lui legato a doppio filo alla Valsugana, perchè vi è nato e perchè lavora con Trentino Trasporti come istruttore dei CapoTreno. Orgoglioso nelle piccole cose che fanno i nostri nipotini tanto da esaltarci e colmarci di gioia, sono felice di divulgare questo fatto che ogni nonno si augura». Un nipotino per il quale in famiglia nessuno si sarebbe immaginato una fama legata al mondo del calcio, anche perché piuttosto affascinato dagli elicotteri che vede decollare dall’aereoporto di Mattarello, ma mai dire mai... e chissà che un giorno non si dirà, «galeotto fu quel film!».