Trentino musicale di Giuseppe Calliari *
L’OPERA COMICA TRENTINA
DI SCENA IN SPAGNA S uona profetico il sarcasmo del lavoro di teatro musicale della italianista Giuliana Adamo e del compositore trentino Cosimo Colazzo, “La locandiera, Musicape e il giovin signore”, in scena a Siviglia al Teatro Turina, nella cornice del Festival Encuentros Sonoros. Una coproduzione, tra le forze di Agorart, ensemble residenziale di Piazza del Mondo, a Rovereto, e un accreditato gruppo di musicisti andalusi, Taller sonoro, affermato nella musica contemporanea. L’opera è una satira che addita sovranismi e populismi, sbeffeggia l’arroganza dei meschini potenti di oggi, gli autocrati, l’ignavia dei corrotti e quella non meno diffusa degli stupidi. Soprano la locandiera, è una effervescente Patrizia Zanardi, basso il giovin signore, per la disinvoltura comica di Paolo Leonardi, in un dialogo stretto, provocatorio, su strutture musicali parossistiche, ricche di humor, colte ma
Cattedrale Est Siviglia
di aggressiva vitalità. Due artisti ideali per dare sonorità e presenza scenica ad un’opera concisa, rapida, scattante, piena di calembours, battute, giochi e doppi sensi. Giochi linguistici e sonori attraversano la musica, tra stili e generi, sberleffi, onomatopee, provocazioni, ritmo incessante e soluzioni a sorpresa,
Giuseppe Calliari musicista voce recitante
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scanzonate, irriverenti, acute. Gusto dello spiazzamento e il piacere di riso e sorriso. Ma anche gioco molto serio, riflessione su un mondo che ci è vicino, oggi più che mai intorno a noi. Dialogo sul prendere coscienza, lo svegliarsi dal torpore, l’evidenza della trivialità là dove vorremmo incontrare dialogo aperto e rispetto dell’altro da sé. Il tutto in un gioco fantasmagorico, cui contribuisce il ruolo recitante di Musicape, maschera allegorica e beffarda, pungiglione teso a sovvertire lo stato di quiescenza, a irridere. Voci cantanti e parlanti, nella partitura pressante, sono avvolte dalle sonorità in invenzioni contrappuntistiche continue, in iterazione e crescendi d’efficacia comica, a incalzare il senso critico del testo. Tra gli strumentisti anche un giovane talento trentino, il sassofonista Mattia Grott, accanto alla violoncellista María del Carmen Coronado, al pianista Ignacio Torner, all’acordeonista di Segovia Ángel Luis Castaño, al percussionista Baldomero Lloréns. Il tutto sotto la direzione dello stesso compositore, Cosimo