Levico Terme in cronaca di Franco Zadra
Alla Masera una casa delle farfalle Leaf, foglia in inglese, è l’acronimo (Levico, Eco-sostenibilità, Ambiente, Farfalle) del progetto di riqualificazione dell’ex Macera Tabacchi redatto e proposto all’Amministrazione comunale dall’associazione levicense “Levico Creativa” che cerca di mettere in Rete i creativi del territorio, forte di un direttivo di “creativi” di tutto rispetto, quasi tutti già attivi in altre associazioni locali, Luca Tieppo, Massimiliano Osler, Cristina Locatelli, Claudio Valenti, Stefania Riccio, Stefano Borile, e Tamara Tempera. Un progetto che si propone di ricreare alla Masera un “paradiso” (in iranico il termine indica i giardini segreti persiani), unico nel suo genere, una biosfera e casa delle farfalle tra le più grandi d’Europa, con annesso eco-museo, in cui far vivere al visitatore un’esperienza a tutto tondo di una natura meravigliosa “a due passi da casa”, salvaguardare un edificio storico, rigenerare quell’area urbana, e indirizzare l’offerta turistica locale verso un turismo responsabile e sostenibile.
S
ono quasi cent’anni che la fabbrica voluta nel 1925 – ma la prima costruzione, il blocco nord, è del 1919 – dalla Lega Contadini come essiccatoio per bozzoli di bachi da seta (che c’entrano già di loro con le farfalle e “La Farfalla” del logo Trentino), luogo di lavorazione delle foglie di tabacco, e magazzino, s’impone al panorama levicense con un suo caratteristico skyline che solo un asettico senso estetico e la smemoratezza della storia e l’evoluzione urbanistica che l’ha creato, ha potuto descrivere come “eco-mostro”. Da quando si parla di abbattere la Masera, si sono invece moltiplicate le iniziative, di gruppi e privati, a ricordarne il valore che ha avuto per decenni per il territorio – memorabile è stato l’ultimo intervento pubblico del compianto maestro Luciano De Carli – ed evidenziare quelle potenzialità che tuttavia mantiene sotto altri profili dall’originale manifatturiero, ma non meno (anzi, di più) capaci di rivelarne l’anima di “bene comune” che ha sempre avuto. Ricordiamo, nel rigoglio di progetti
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Masera
in uno spontaneo concorso di idee mai bandito dalle autorità, la tesi di laurea dell’ing. Federico Dallago, su un progetto assai conveniente dal punto di vista economico, intrapreso prima ancora di sapere delle intenzioni di abbattere l’edificio, che
avrebbe trasformato l’Ex Macera Tabacchi in una favolosa Spa, con tanto di palestra, piscine, sale relax, beauty, fitness, ristorante, e quant’altro possa desiderare un utente di un centro termale come si può trovare in Alto Adige.