In alto: una parte della proposta dei prontocuoci realizzati tutti in proprio dalla macelleria. Molto apprezzate dalla clientela sono le polpette, preparate in diverse varianti stagionali. In basso: il banco della carne fresca. Alla macelleria Moresco la carne bovina assorbe il 70% circa dell’offerta, 20% l’avicolo e il resto lo fanno il maiale soprattutto e una selezione di ovino e cunicolo.
La cosa importante per noi è sentirci parte di una filiera certificata e garantita. Con questo obiettivo abbiamo stretto una partnership col Consorzio AmicΩmega, un’eccellenza che, in collaborazione con l’Università di Pisa, lavora seguendo uno specifico disciplinare e ci dà garanzia sulla salubrità e l’alto profilo nutrizionale della carne, il benessere animale, l’uso consapevole del farmaco, l’OGM free e l’integrazione di Omega-3
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sia sotto l’aspetto burocratico-gestionale che per le nuove e diverse aspettative del cliente. «Negli ultimi quindici anni sono aumentate le formalità e le attenzioni per la tracciabilità, per gli ingredienti e gli allergeni. Inoltre, sono cambiate le aspettative e i desideri del cliente che ha una consapevolezza maggiore e vuole sapere sempre di più e meglio che cosa mangia». Nel 2018 il salto di qualità. A fronte di un giro d’affari in crescita, chiedendosi quali potessero essere le strade da imboccare in futuro, hanno iniziato a seguire meglio le strategie di comunicazione e di marketing. «Siamo partiti con dei questionari sottoposti ai clienti per capire bene cosa volessero da noi. Abbiamo compilato duecento questionari circa, coinvolgendo prima solo i clienti e poi anche i cittadini che abitano qui vicino. Sui risultati abbiamo costruito la nostra politica aziendale e lanciato i nostri obiettivi, inoltre, ne è scaturita la nuova brand identity. I contenuti emersi sono andati ben oltre le richieste sul prodotto, sulla filiera certificata o sul servizio. Ci siamo messi in gioco con tutta la squadra per costruire un modello di impresa che andasse oltre il semplice commercio di carne». Da Moresco la carne bovina assorbe il 70% circa dell’offerta, 20% l’avicolo e il resto lo fanno il maiale soprattutto e una selezione di ovino e cunicolo. «La cosa importante per noi — evidenzia Moresco — è essere e sentirci parte di una filiera certificata e garantita. Con questo obiettivo abbiamo stretto una proficua partnership con il Consorzio AmicΩmega, un’eccellenza che, in collaborazione con l’Università di Pisa, lavora seguendo uno specifico disciplinare e ci dà garanzia sulla salubrità e l’alto profilo nutrizionale della carne, sul benessere animale, sull’uso consapevole del farmaco, sull’OGM free e sull’integrazione di Omega-3. Le razze che lavoriamo principalmente sono la Blonde d’Aquitaine, e selezioni di Aubrac e Limousine. Non abbiamo le celle per il dry aging, anche se ne stiamo valutando, e non facciamo frollature prolungate.
Eurocarni, 8/21