Primavera
funghi in citta citt a
S
offia nell’aria un vento di primavera, giunge da lontano e riempie la natura di doni magici e inconsueti che percepiscono solo gli animi quieti.
C’erano funghi tondi e carnosi che crescevano lenti e silenziosi, e stando attento a non svelarne il posto, aspettò che maturassero per farli arrosto.
È Marcovaldo uno di questi spiriti semplici, ingenui e modesti, che non fa caso alle cose sgargianti, ma su quelle piccole fa ragionamenti.
Tutto contento, come un bambino, ne parla in famiglia, anche al più piccolino e raccomanda di non farne parola perché non finissero in un’altra casseruola.
Così un mattino andando al lavoro, in un’aiuola, in città, vide un tesoro; lui che non aveva un soldo per la spesa, sotto un ceppo d’albero scovò una sorpresa.
Un po’ di pioggia e qualche giorno ancora, li avrebbe poi raccolti di buon’ora, e la moglie, la cara Domitilla, era pronta a cucinarli sulla griglia.
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