CAPITOLO 1
ROLEX
1957: L’ANNO DEL LADY-DATEJUST «UN SEGNATEMPO CLASSICO, PENSATO PER LE SIGNORE» LA STORIA DELL’ICONA FEMMINILE DELLA CASA GINEVRINA
Di Mauro Girasole NEL 1957 AUDREY HEPBURN incanta Hollywood, Sylvia Earle consegue il Master of Science, Françoise Sagan scuote il panorama letterario, Pat Smythe si afferma come la regina degli sport equestri, Adèle Simpson, a capo della sua casa di moda, veste la New York bene, le donne cambiano. Senza perdere neanche un briciolo di femminilità, le donne di quegli anni si realizzano attraverso uno stile di vita attivo. Hans Wilsdorf, fondatore di Rolex, lo intuisce immediatamente: la donna moderna vuole governare il proprio tempo per essere artefice del proprio destino. Ha bisogno di precisione tanto quanto l’uomo: ecco come nasce, nel
1957, l’orologio classico femminile di Rolex: il Lady-Datejust. Al suo interno, il calibro non transige con i criteri di eccellenza nonostante le sue dimensioni contenute. Un orologio femminile affidabile quanto un orologio maschile. Per Rolex, si tratta di compiere un passo avanti in termini di innovazione tecnica legata alla dimensione della cassa, ottenendo al tempo stesso un certificato di cronometria per questo modello di piccole dimensioni. Il Lady-Datejust nasce, quindi, sotto il segno dell’audacia. Il segnatempo raccoglie una sfida tecnica e culturale al tempo stesso: l’orologio si mette al servizio dell’autonomia della donna. È
Lady‑Datejust in oro giallo 18 ct, lunetta con 46 diamanti taglio brillante, quadrante in madreperla bianca con 10 diamanti.
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