HANDMADE - VOL.9 - THE MAGAZINE OF WATCHMAKING EXCELLENCE

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CAPITOLO 1

PATEK PHILIPPE / HAUSMANN & Co.

IL MULTIFORME TEMPO DI ROMA HAUSMANN & CO. ha una storia che inizia nel 1794: un onore oppure un onere? «È un privilegio. Avere la responsabilità dirigenziale di una azienda plurisecolare è una possibilità unica, soprattutto quando l’obiettivo è confermare quotidianamente la percezione di qualità assoluta, competenza, affidabilità. La sfida imprenditoriale che ne consegue ha i suoi oneri, ma è inutile nascondere che ogni lavoro di responsabilità ne imponga. Il mio lavoro mi permette di aggiungere a questo motivazione e passione.»

Tanti i cambiamenti in questi anni, quali sono state le vostre tappe più importanti? «Hausmann & Co. ha rivoluzionato la sua strategia retail: le tre aperture su via dei Condotti delle Boutique Rolex (2018), Patek Philippe (2019) e Tudor (2020) hanno focalizzato l’attività di Hausmann & Co. quale concessionario plurimarca sull’elegante salotto di Via del Babuino 63, trasformando così il nostro Gruppo in un ingranaggio di trasmissione fondamentale delle strategie dei Brand che rappresentiamo in tutti e quattro i nostri attuali punti vendita. È meno visibile ma altrettanto strategica l’evoluzione organizzativa del Gruppo, che ha centralizzato le funzioni di staff all’interno di un nuovo ufficio dal 2019, consolidando processi e sistemi informativi quali spina dorsale dell’attività dei negozi. I cambiamenti sono funzionali per la ricerca dell’eccellenza, per questo continueremo a realizzarne.» Roma viene chiamata la città Eterna, qual è il rapporto dei romani con il tempo e con gli orologi? «Il tempo di Roma è multiforme: lo Stato della Chiesa lo segnava con campanili che a volte ancora si ricordano di battere le ore, la Capitale del Regno D’Italia ci ha lasciato lo sparo del cannone del Gianicolo ogni mezzogiorno, le case degli aristocratici romani di entrambe le epoche lo lasciano scandire dai rintocchi delle pendole che ancora ripariamo. I romani oggi prestano poca attenzione a

questi suoni del tempo, perché esattamente come nel resto del mondo il tempo è scandito da strumenti tecnologici (su tutti il cellulare) ancor prima che dall’orologio. Ma è sbagliato considerare l’orologio un oggetto superfluo: l’ora la possiamo conoscere in molti modi, ma è indiscutibile che chiunque indossi l’orologio quotidianamente si senta poi smarrito quando malauguratamente non lo abbia al polso.» Voi siete storici concessionari Patek Philippe. Tanta tradizione ma anche tanta competenza per riuscire a trattare una marca così importante. Tutta esperienza sul campo, oppure bisogna studiare per raggiungere il necessario grado di competenza? «Lo studio costituisce la base per l’apprendimento sul campo e per l’evoluzione innovativa del ruolo di concessionario. La nostra azienda si è dotata nel tempo di competenze in economia e organizzazione aziendale, orologeria e meccanica, queste ultime sviluppate anche grazie ad un modello di formazione di Patek Philippe d’avanguardia. Queste conoscenze abilitano l’apprendimento sul campo, che avviene tramite le esperienze tramandate dai colleghi più esperti, gli incontri con collezionisti e esperti di settore, il confronto tecnico con i colleghi orologiai interni ai negozi. Vale inoltre la regola di ogni settore: la formazione continua. Perché le competenze non rimangono stabili nel tempo, se non usate, si deteriorano. Aggiungo a competenza ed esperienza sul campo anche un altro fattore distintivo: i valori aziendali di serietà ed eccellenza del servizio; questi elementi insieme determinano la nostra capacità di interpretare le richieste dei clienti e le strategie di Patek Philippe con la nostra personale firma.» Cosa vi chiedono i vostri clienti Patek Philippe e cosa vorreste che vi chiedessero? «La cosa più importante forse è cosa tutti i clienti si aspettano a fronte dei loro desideri di acquisto. Serietà. Di questo ne facciamo una bandiera. I clienti affezionati e realmente appassionati lo

Giulia Mauro Co-amministratore Hausmann & Co.

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