HANDMADE - VOL.9 - THE MAGAZINE OF WATCHMAKING EXCELLENCE

Page 74

CAPITOLO 1

PATEK PHILIPPE / PISA OROLOGERIA.

LA STORIA NELLE SUE MANI PISA OROLOGERIA ha oltre 80 anni di storia.

«Rispondendo a questa domanda mi viene in mente il mio primo discorso davanti ai miei collaboratori: mi tremava la voce. Avevo poco più di trent’anni, mia madre mi affidava una responsabilità importante e da quel momento le mie decisioni avrebbero influenzato la vita di tante famiglie che da tempo mettevano la loro esperienza al servizio della nostra azienda. In quell’istante, ho sentito tutto il peso della mia nuova responsabilità. Quando però i clienti si avvicinano e ti ringraziano per la gentilezza con cui li hai accolti, la professionalità con cui li hai consigliati, allora la paura svanisce, lasciando spazio alla soddisfazione.» Onere o onore? «Entrambi, perché entrambi concorrono a darmi la giusta motivazione.» Tanti i cambiamenti in questi anni, quali sono state le vostre tappe più importanti? «Ci sono molti traguardi che hanno rappresentato capitoli importanti della nostra storia aziendale: di particolare rilevanza sono ovviamente l’inaugurazione delle Boutique monomarca, quella di Rolex nel 2008, allora la prima in Europa, quella di Patek Philippe nello stesso anno e, più recentemente, quelle di Vacheron Constantin e di Hublot. Penso anche ad alcuni eventi davvero unici e che hanno rappresentato il punto di unione fra i nostri clienti e le manifatture con cui collaboriamo. E come non citare l’apertura del nuovo Flagship Store, che ci ha dato non solo la possibilità di rendere Via Verri la “Via del Tempo”, ma che ci ha anche permesso, grazie agli ampi spazi, di offrire alla nostra clientela una vasta selezione dei migliori brand di alta gioielleria e la nascita di Pisa Diamanti, la nostra linea.» Milano, la città del design, o meglio “i milanesi” amano gli orologi? «Per tanti anni, la linfa vitale di Via Montenapoleone è stata la clientela italiana. Negli ultimi 15 anni, in particolare dopo l’Expo

2015, i clienti esteri hanno rappresentato il 70% del nostro fatturato annuo e quando nella primavera del 2020 il turismo ha subìto la brusca frenata che tutti ricordiamo, i dubbi non sono mancati. A fugarli è stato proprio il ritorno del cliente italiano, in particolar modo meneghino, con quella sua vasta cultura orologiera che rende sempre piacevolissimo lo scambio di informazioni durante la fase di vendita. Non a caso ricordo spesso quanto Milano e Pisa Orologeria siano come due lancette unite dallo stesso perno, simboleggiante l’amore per l’arte: la nostra storia recente lo ha ampiamente dimostrato.» Voi siete storici concessionari Patek Philippe.Tanta tradizione ma anche tanta competenza per riuscire a trattare una marca così importante.Tutta esperienza sul campo, oppure bisogna studiare per raggiungere il necessario grado di competenza? «Direi che l’una non esclude l’altra. La formazione è essenziale per conoscere a fondo il marchio trattato: dalla storia, ai volti, fino ai movimenti, è importante essere perfettamente preparati su ogni ambito al fine di offrire una corretta informazione al cliente. Proprio in virtù di ciò, il brand organizza periodicamente corsi di aggiornamento per i retailer autorizzati. Dalla teoria si sviluppa poi la pratica. Attraverso il confronto quotidiano con i nostri visitatori, la visione del prodotto e l’attività di vendita, si acquisisce quel savoir-faire che ci ha permesso, grazie alla lunga esperienza, di riuscire a comprendere fin da subito il desiderio del cliente. Il nostro compito è quello di guidarlo nella scelta del suo orologio della vita e di cercare di proporre valide alternative alla sua idea iniziale, nel caso non fosse possibile esaudire la sua richiesta.» Cosa vi chiedono i vostri clienti Patek Philippe e cosa vorreste che vi chiedessero? «Gli sportivi rimangono indubbiamente l’oggetto del desiderio più richiesto… e anche quello più difficilmente accessibile, ahimè. Da rivenditori, ci fa sempre molto piacere quando un cliente mostra

Chiara Pisa Amministratore Delegato di Pisa Orologeria

72


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.