CAP. II – COSMOGONIA E MITOLOGIA NELL’ANTICA CINA La Medicina cinese, così come il pensiero tradizionale cinese, non si basa sull’idea di opposizione, ma su quella di relazione: ciò significa che non osserva la realtà suddividendola in categorie contrapposte e che si escludono a vicenda (ad esempio, corpo / mente), ma rintracciando al contrario le relazioni fra i molteplici elementi che la compongono. Per meglio capire questo concetto è necessario avere le conoscenze cosmogoniche e mitologiche dell’antico popolo cinese.
I. LE ORIGINI DEL MONDO SECONDO IL TAOISMO Nella mitologia cosmogonica taoista non c’è nessuna divinità creatrice, ma un’unica legge rappresentata dal Tao, motore dell’universo, concepito come un principio impersonale che presiede alla creazione del mondo.
La legge del Tao fa sì he o i sia al u isog o di esse i eato i . Il Tao dei taoisti può i o du si all’A hè p i ipio p i o dei filosofi g e i: lo “fe o di E pedo le, l’Esse e di Pa e ide, il Logos di Eraclito. Cielo, Terra e uomo. Il più antico racconto cosmogonico cinese (risalente al II sec. a.C.) narra del tempo in cui Cielo e Terra non esistevano e l’unica entità esistente era il Tao, una tenebra profonda, senza forma, immutabile, infinita, invisibile, e indefinibile. I Maestri taoisti affermano che il Tao non si può definire a parole il Tao, perché nel momento in cui fosse definibile e catalogabile perderebbe la sua identità. L’uomo infatti non può definire l’assoluto: facendolo lo limiterebbe, e allora non sarebbe più l’assoluto. Questo stato puro, infinito, senza fine e senza confini in cui l'energia è dotata di potenzialità ma non si è ancora manifestata, viene chiamato dai Cinesi Wu Chi (o Wu ji), termine traducibile come “vuoto”, “non essere”. In un successivo momento non definito,
sarebbe
comparso un soffio, una vibrazione, per cui dal Wu Chi si pervenne al Tai Chi (l’Essere o Grande Uno) dal quale si svilupparono si formarono una coppia di princìpi, tra loro opposti ma complementari, lo Yin e lo Yang (che si riuniscono in un’entità più grande, il T’ai Chi T’u.) I soffi emanati dal Tao assunsero una consistenza materiale: l’essenza più leggera e pura, diffondendosi diede forma al Cielo, mentre le particelle più pesanti e grossolane tracciarono i contorni della Terra. I soffi caldi dello Yang generarono il fuoco, che addensandosi si fece Sole; dai soffi freddi dello Yin nacquero le acque e dalla loro essenza si formò la Luna; i soffi sfuggiti al Sole e alla Luna divennero gli astri e le costellazioni. Le acque si separarono poi dal Cielo, il quale venne a sua volta separato dalla Terra: tra
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