MAJAKOVSKIJ FUTURISTA E LA PRIMA GUERRA MONDIALE di Federico Iocca
Quando materia di studio è la Prima guerra mondiale, il nome di Vladimir Majakovskij554 ricorre con una certa frequenza, venendo spesso associato in maniera quasi aprioristica al campo pacifista. Una simile classificazione appare però, sotto molti punti di vista, affrettata e semplicistica, e necessita di importanti precisazioni. Come la quasi totalità degli intellettuali e letterati europei, infatti, anche il poeta russo alla notizia dello scoppio del conflitto dimostrò un certo entusiasmo. Scrive nell’autobiografia: «Guerra. L’accolsi con emozione. Dapprima solo dal lato decorativo, fragoroso. Su ordinazione disegnai manifesti, naturalmente, bellicosi».555 Nel periodo che va dall’agosto all’ottobre 1914 Majakovskij non si limitò a disegnare alcune illustrazioni per la serie di cartoline e manifesti satirico-patriottici commissionati dalla casa editrice “Segodnjašnij lubok”, ma compose anche gran parte delle didascalie destinate a quegli stessi cartelloni.556 Il poeta fu affiancato dal fiore dell’avanguardia pittorica di inizio secolo: al progetto presero parte i pittori Malévič, Lentúlov e Lariónov, per citare i nomi più noti, insieme all’instancabile organizzatore del movimento futurista David Burljúk. Basati per buona parte sulle notizie provenienti dal fronte, i manifesti si rifacevano espressamente allo stile delle antiche stampe popolari russe (i cosiddetti lubki): fedeli allo spirito che animava il lubok tradizionale, gli artisti evitarono di raffigurare gli aspetti più truculenti del conflitto, rappresentando lo scenario bellico attraverso una comicità di facile presa, legata al folclore nazionale, ed indirizzando il proprio intento satirico nei confronti di un nemico, fortemente caricaturizzato. Tuttavia, secondo l’opinione di Ben Hellman, il pubblico a cui questi manifesti erano indirizzati non deve immaginarsi così ampio: la maggior parte dei destinatari di quelle opere era infatti costituita da collezionisti, più che dalla grande massa dei lettori.557 Un commentatore della mostra “Stampa e guerra”, tenutasi alla fine del 1914 a Pietrogrado,558 che raccoglieva le centinaia di manifesti propagandistici comparsi sino ad allora in Russia, definì la serie di manifesti pubblicati da “Segodnjašnij lubok” «la più divertente […], quella che, per inventiva, rivela il maggior talento».559
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Vladimir Vladimirovič Majakovskij, nato a Bagdadi nel 1893, fu poeta, drammaturgo, pittore. Personalità artistica tra le più rilevanti del Novecento, accolse la Rivoluzione d’Ottobre con entusiasmo, divenendone il massimo cantore. Progressivamente emarginato ed osteggiato dagli ambienti letterari ufficiali, si tolse la vita nel 1930 a Mosca. 555 V. MAJAKOVSKIJ, Ja sam, in ID., Polnoe sobranie sočinenij v 13 t., Moskva, Gosudarstvennoe Izdatel’stvo Chudožestvennoj literatury, 1955-1961, vol. I, p. 22, trad. in V. MAJAKOVSKIJ, Opere, a cura di I. AMBROGIO, Roma, Editori Riuniti, vol. I, p. CCII. La traduzione dei brani dall’autobiografia Ja sam (Io stesso) è di Ignazio Ambrogio. 556 Cfr. V. MAJAKOVSKIJ, Teksty dlja izdatel’stva “Segodnjašnij lubok”, in Polnoe sobranie sočinenij v 13 t., cit., vol. I, pp. 355-364. 557 B. HELLMAN, Pervaja mirovaja vojna v lubočnoj literature, in ID., Vstreči i stolknovenija, Helsinki, Helsinki University press, 2009, p. 48. 558 Toponimo che dall’agosto 1914 sostituì quello ritenuto eccessivamente germanofilo di San Pietroburgo. 559 «Divertono le allegre assurdità, le esagerazioni nello spirito delle favole popolari, così come l’ameno primitivismo dei disegni; le didascalie poi sono eccezionali». In N. MICHALENKO, Voennye lubki Vladimira Majakovskogo i religioznye motivy ego rannego tvorčestva, in Russkij avangard i vojna, a cura di K. IČIN, Belgrad, Izdatel’stvo filologičeskogo fakul’teta v Belgrade, 2014, p. 294. Si veda anche V. TERECHINA, Voennyj lubok Majakovskogo i Maleviča, in Politika i poetika: russkaja literatura v istoriko-kul’turnom kontekste Pervoj mirovoj vojny. Publikacii, issledovanija i materialy, Moskva, IMLI RAN, 2014, pp. 827-834, scaricabile sul sito dedicato alla letteratura russa nella Prima guerra mondiale dall’Istituto Gor’kij di Mosca (http://ruslitwwi.ru/).
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