«COMMENT 14 A AGI SUR 40»:688 LA PRIMA GUERRA MONDIALE NELL’OPERA DI IRÈNE NÉMIROVSKY di Elena Quaglia Irène Némirovsky, scrittrice di origini russe ed ebraiche, giunge in Francia da adolescente, a seguito della Rivoluzione bolscevica, che costituisce una minaccia per gli affari del padre, un ricco banchiere. L’autrice, nata nel 1903, non è coinvolta direttamente nella Prima guerra mondiale, ma prende parte ai numerosi cambiamenti storici ad essa connessi. Nei suoi testi letterari la Grande Guerra è molto presente, ma ne sono sottolineati di volta in volta aspetti diversi. Vi è infatti il filone cosiddetto russo della sua opera, spesso a carattere fortemente autobiografico, legato ai ricordi d’infanzia dell’autrice. Vi è poi un filone a tema ebraico e un filone a tema francese, nel quale l’autrice sembra calarsi perfettamente nell’immaginario della sua patria d’adozione. Certo, questa divisione tematica all’interno dell’opera non è così netta e la specificità dei testi di Némirovsky consiste proprio nel sovrapporsi di diversi punti di vista, di diverse esperienze, come accade spesso nel caso di scrittori segnati dall’esilio, caratterizzati dal multilinguismo e dal multiculturalismo. La Grande Guerra è vista quindi da diverse prospettive, che permettono di cogliere la complessità dell’evento e le sue molteplici sfaccettature. Nei testi di Irène Némirovsky più autobiografici, quelli ad ispirazione russa, la guerra si lega soprattutto alla Rivoluzione russa e all’esilio. Lo mostra, ad esempio, il romanzo breve Les Mouches d’automne689 (Come le mosche d’autunno,690 del 1931). Sarà infatti la Rivoluzione a far fuggire i Karine in Francia nel gennaio 1918. La guerra, che precede questi eventi, è invece vista dalla protagonista, la tata e domestica di famiglia, come un evento lontano, libresco: «La guerre. Elle imaginait vaguement un champ et des chevaux au galop, des obus qui éclataient comme des cosses mûres… comme sur une image entrevue… où cela?... un livre de classe, sans doute».691 Anche in Le Vin de solitude692 (Il vino della solitudine),693 grande romanzo autobiografico pubblicato da Némirovsky nel 1935, la guerra resta sullo sfondo e a determinare la fuga, in Finlandia e poi in Francia, della famiglia Karol sarà lo scoppio della Rivoluzione. Tuttavia, la narrazione sottolinea il punto di vista della bambina protagonista, Hélène, che si preoccupa della guerra, così come la sua tata francese, mentre la sua famiglia non vi fa caso, ma si gode la ricchezza, spesso ricavata anche da speculazioni legate al conflitto: «La guerre… Qui donc y songeait ici, sauf elle et Mlle Rose?... L’or ruisselait, le vin coulait. Qui regardait les blessés, les femmes en deuil?... Qui écoutait le piétinement des soldats dans la rue, au petit matin, ce morne bruit de troupeau en marche vers la mort?».694 Seppur marginale e caratterizzato da topoi pressoché stereotipati, il discorso sulla guerra è veicolato in questo passaggio da un punto di vista etico, che invita alla pietà per le vittime, ma sottolinea anche le immense possibilità di arricchirsi grazie alla sofferenza altrui. L’immagine del «troupeau», del gregge, anticipa l’idea della guerra come annullamento dell’identità individuale e umana: i soldati sono ridotti a un gruppo informe e animalesco. La rappresentazione di eventi bellici, ma soprattutto delle loro conseguenze sulla popolazione civile caratterizzerà l’opera di Irène Némirovsky soprattutto negli ultimi romanzi, scritti all’inizio 688
I. NÉMIROVSKY, «Journal d’Issy-l’Evêque», IMEC, Fonds Némirovsky, citato da Olivier Philipponnat, «Notice» de Les Biens de ce monde, in Œuvres complètes, Introduction, présentation et annotation des textes par O. PHILIPPONNAT, Paris, Le Livre de Poche, 2011, tome I, p. 903. 689 I. NÉMIROVSKY, Les Mouches d’automne, Paris, Grasset, 1931. 690 I. NÉMIROVSKY, Come le mosche d’autunno, Milano, Adelphi, 2007. 691 I. NÉMIROVSKY, Les Mouches d’automne, cit. Cfr. Œuvres complètes, cit., tome I, p. 561. 692 I. NÉMIROVSKY, Le Vin de solitude, Paris, Albin Michel, 1935. 693 I. NÉMIROVSKY, Il vino della solitudine, Milano, Adelphi, 2011. 694 I. NÉMIROVSKY, Le Vin de solitude, cit. Cfr. Œuvres complètes, cit., tome I, p. 1238.
250