RAPPRESENTAZIONI DELLA GRANDE GUERRA

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LEONID ANDREEV E LA GRANDE GUERRA. UN’ECO RUSSA DELL’APOCALISSE di Rita Giuliani A cento anni dall’inizio della Grande Guerra sono state innumerevoli le iniziative editoriali e convegnistiche dedicate alla risonanza che il conflitto ebbe nei vari Paesi, Russia compresa.73 Nell’imminenza del centenario dell’entrata in guerra dell’Italia, vorrei analizzare la profonda eco che il conflitto ebbe nella produzione letteraria e pubblicistica dello scrittore russo Leonid Andreev, il quale non solo scrisse molto sull’argomento – racconti, un dramma, articoli, pamphlet – ma nel 1915, alla vigilia dell’intervento italiano, pubblicò anche un appello agli italiani perché non scendessero in guerra al fianco degli Imperi Centrali. L’appello non raggiunse mai i destinatari, non è mai stato tradotto in italiano e non è stato mai più ripubblicato. Andreev visse la sua non lunga vita (1871-1919) in uno dei periodi più travagliati della storia russa, periodo che ebbe una vasta risonanza nella sua opera, come del resto in quella degli scrittori a lui contemporanei, per un’ovvia ‘fisiologia’ del rapporto arte-vita. In Andreev però ci fu qualcosa di più che una semplice eco: ci fu l’ascolto profondo del “rumore del tempo”, il tentativo di elaborare ed esorcizzare con la scrittura quei drammatici eventi, e un perdurante sgomento, uno sgomento panico che dalla sfera intellettuale e letteraria arrivò a investire anche quella fisica, quando la guerra, da concetto astratto e lontano, si fece tragica realtà quotidiana, sconvolgendo a tal punto la vita dello scrittore da provocargli un infarto, mortale, durante la guerra civile seguita alla rivoluzione bolscevica. È interessante anche la singolare evoluzione che il concetto di guerra ebbe negli scritti di Andreev e la peculiarità degli strumenti stilistici e narrativi da lui impiegati per descrivere una realtà inizialmente sconosciuta, ma non per questo meno spaventosa. Andreev fu un uomo e uno scrittore in crisi in un tempo di crisi, al punto che negli anni di feroce reazione seguiti alla rivoluzione del 1905, allorché incrudelì nel Paese un’ondata di suicidi, molti, prima di togliersi la vita, inviavano un messaggio allo scrittore, cantore della vuoto esistenziale, dell’angoscia e dell’impossibilità di vivere (Kniga 1970: 52). Andreev continua ad essere uno scrittore per tempi di crisi, destinato a tornare d’attualità in momenti di particolare inquietudine sociale e morale, come l’attuale, non solo in Russia,74 ma anche in Italia, dove negli ultimi anni sono state rappresentate alcune sue opere teatrali: Quello che prende gli schiaffi, libera versione del dramma Tot, kotoryj polučaet poščečiny, regista, sceneggiatore e protagonista Glauco Mauri (2011),75 e Mysl’ (Il pensiero), col titolo mutato in Pensiero e delitto, regista Giancarlo Gori (2012).76 73

Cf. K 100-letiju 2014; Russkij avangard 2014, Bol’šaja vojna 2014; Politika i poėtika 2014; il sito IMLI-RAN Pervaja morovaja vojna i russkaja literatura. Politika i poėtika: istoriko-kul’turnyj kontekst, con informazioni esaustive sulle iniziative convegnistiche ed editoriali dedicate al tema: http://ruslitwwi.ru/. In italiano si veda il sintetico testo Heller 1989. Le traduzioni dal russo sono dell’Autrice. 74 Nel 2007 in Russia ha preso l’avvio l’edizione dell’ opera omnia di Andreev in 23 volumi (Polnoe sobranie sočinenij i pisem, Moskva, Nauka), di cui sono usciti i voll. 1 (2007), 5 (2012), 6 (2013) e 13 (2014). La precedente opera omnia dello scrittore era uscita nel 1913, l’autore ancora vivente. Nel 2010 sono apparse due importanti monografie (Žizn’ 2010; Rolet 2010); sono anche stati ripresi, in spettacoli di grande suggestione, Žizn’ Čeloveka (La vita dell’Uomo), al Rossijskij Akademičeskij Molodežnyj Teatr (Mosca 2011), presentato nell’allestimento del “Teatr” di Perm’, regista B. Mil’gram, e Ekaterina Ivanovna, al Teatr dramy im. F. Volkova, regista E. Marčelli (Jaroslavl’ 2010), e al teatro “Modern” di Mosca, regista S. Vragova (2012). 75 2-3 novembre 2011, Teatro Politeama (Poggibonsi); Teatro Piccolo Eliseo (Roma), ripreso al Piccolo Teatro Grassi di Milano (ottobre 2012). 76 26 aprile-6 maggio 2012, Teatro allo Scalo (Roma).

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Presentazione dei partecipanti

31min
pages 303-316

di Cinzia Vecco

12min
pages 298-302

di Davide Podavini

12min
pages 287-290

di Francesca Riva

9min
pages 291-293

di Chiara Tavella

10min
pages 294-297

di Elena Munafò

13min
pages 283-286

di Marijana Milkovic

3min
page 282

di Luca Meloni

3min
pages 280-281

di Luca Meloni

3min
pages 278-279

di Fabio Libasci

11min
pages 274-277

di Gert Brojka

11min
pages 266-269

di Roberto De Simone

11min
pages 270-273

di Carlo Sacconaghi

23min
pages 257-265

di Velania La Mendola

28min
pages 234-242

di Elena Quaglia

22min
pages 250-256

di Enrico Riccardo Orlando

24min
pages 243-249

di Federico Iocca

23min
pages 224-233

di Arianna Giardini

24min
pages 216-223

di Samuele Fioravanti

15min
pages 211-215

di Anna Ferrando

21min
pages 204-210

di Fabio Ecca

22min
pages 197-203

di Sara Di Alessandro

28min
pages 188-196

di Roberto De Simone

27min
pages 179-187

di Damiano De Pieri

23min
pages 172-178

di Ida De Michelis

28min
pages 161-171

di Francesca Bottero

22min
pages 155-160

di Marguerite Bordry

23min
pages 147-154

di Mireille Brangé

50min
pages 131-146

di Alberto Rizzuti

23min
pages 120-130

di Pier Giorgio Zunino Il Giornale di guerra e di prigionia di Carlo Emilio Gadda

1hr
pages 9-29

di Anna Chiarloni

43min
pages 107-119

di Franco Marenco

49min
pages 92-106

di Riccardo Benedettini

31min
pages 83-91

di Rita Giuliani

28min
pages 73-82

di Giulia Radin

50min
pages 55-72

di Mario Pozzi

1hr
pages 30-54
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