SGUARDO Oggi prendo in considerazione tre parole: faccia – volto – sguardo. Che differenza di contenuto! FACCIA è l’aspetto fisico, è qualcosa di oggettivo, ricevuto dalla natura, o meglio, dai genitori. Non esprime un sentimento. VOLTO manifesta emozioni, anche senza volerlo. Solitamente esprime un atteggiamento interiore di approvazione o di critica. Talvolta non è nemmeno una espressione voluta: è istintiva. SGUARDO esprime sempre qualcosa di voluto; è una manifestazione di approvazione o di rimprovero o di disappunto. Talvolta esprime tenerezza o compartecipazione alla gioia o al dolore di un’altra persona. Lo sguardo è sempre personale: è un mezzo assai eloquente per comunicare. Esso parla mediante gli occhi e l’espressione del volto. Tante volte è più efficace ed immediata la comunicazione con un solo sguardo piuttosto che con le parole. Nello sguardo è sempre il cuore che parla. Tante volte i Vangeli ci presentano lo sguardo di Gesù verso qualche persona: è sempre uno sguardo di amore. Il primo esempio è, ovviamente, quello di Gesù verso sua Madre: durante la Via Crucis, alla IV stazione, penso che sia stato non solo uno sguardo di partecipazione al dolore della sua Mamma, ma ancor più di ringraziamento commosso perché la Madre era lì, con Lui, perché non lo ha abbandonato nemmeno in quel frangente assai tragico. Fa tenerezza indescrivibile lo sguardo di Gesù alla Madre quando ormai è appeso alla Croce. Ciascuno si sforzi di indovinare i sentimenti di Gesù nel Suo sguardo verso la Mamma che sta, impietrita, sotto la Croce. Penso allo sguardo fermo e tenerissimo, oltre che affascinante, con cui Gesù guarda Simon Pietro e gli altri primi discepoli, tanto che, subito, cioè senza incertezza alcuna, lasciano le reti e Lo se50