ne alternativa, quale il gas naturale liquido (LNG). Per le altre tipologie di investimenti è invece necessario raddoppiare il tetto aziendale dei contributi. Fino a quando non si sarà sviluppata la filiera dell’idrogeno, soprattutto quello green da energie rinnovabili, il GNL (in futuro Bio-LNG) è l’unica alternativa nel percorso di transizione energetica. Per questo motivo nelle nostre proposte al Mims abbiamo inserito quella di facilitare l’utilizzo del Bio-LNG e di altri biocarburanti ricorrendo anche alla leva fiscale e di prevedere incentivi alle imprese che realizzano infrastrutture di rifornimento per le alimentazioni alternative (elettrico per la distribuzione urbana, gas, biocarburanti e idrogeno) per l’approvvigionamento delle proprie flotte aziendali, così da arricchire e completare la rete distributiva di tali fonti energetiche. Ma dobbiamo ancora spingerci oltre e, se davvero vogliamo rimanere protagonisti di questo epocale cambiamento, dobbiamo chiedere che anche sul fronte dei ristori dei pedaggi autostradali venga prevista una scala di priorità, riservando ai veicoli a trazione alternativa uno stanziamento a copertura del massimo sconto previsto, che resterebbe pertanto fisso al 13% e, a seguire, rimodulare la percentuale di sconto per le altre categorie di veicoli (Euro 6 in primis ed Euro 5 a seguire) sulla base delle risorse residue. Sempre in tale ambito andrebbero riviste le fasce di fatturato per accedere al ristoro.
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