Paolo Starace DAF
Fino a quando non si sarà affermata una specifica tecnologia, i prossimi 20 anni saranno contraddistinti da un mix di soluzioni. DAF e il gruppo Paccar sono da sempre attenti al footprint ambientale. A questo riguardo e rispetto allo scenario prospettato abbiamo operato delle scelte coerenti con la transizione ecologica. Tutti i veicoli DAF, siano essi MY17 che il nuovissimo NGD appena lanciato, dispongono di motori compatibili con il biocarburante denominato Olio Vegetale Idrotrattato (HVO), il quale assicura una riduzione nelle emissioni di CO2 fino al 90%. Abbiamo già lanciato sul mercato veicoli della serie LF e CF “full electric”. Rispondono appieno all’obiettivo di decarbonizzazione anche se allo stato le applicazioni d’uso rimangono limitate a contesti urbani. La capillarità e dislocazione delle colonnine di ricarica ad oggi ne rappresenta inoltre un limite alla diffusione anche se gli stanziamenti previsti nel PNRR lasciano ben sperare al riguardo. Ultimo, non per importanza ma per i tempi di commercializzazione, sono i veicoli ad idrogeno. Anche in questo caso il gruppo Paccar in collaborazione con Toyota e Shell sta sperimentando da tempo questa alimentazione. I primi veicoli a idrogeno sono già in fase di test avanzato e i risultati sono promettenti. Il settore dell’autotrasporto è agli albori di quella che uso definire una rivoluzione industriale. I tre assi sui quali DAF sta investendo a livello mondiale sono: alimentazioni e propulsioni alternative; digitalizzazione e connettività; sicurezza. Purtroppo, molte di queste soluzioni sono ancora nel cassetto del costruttore a causa di alcuni noti, quanto non ancora risolti, colli di bottiglia. Per citarne alcuni: l’arretratezza del Codice della Strada rispetto alle nuove tecnologie e applicazioni il quale allo stato non consente, ad esempio, l’impiego di veicoli a guida autonoma o il platooning; le infrastrutture che ancor oggi non supportano le nuove tecnologie come colonnine ricarica per i veicoli industriali elettrici che DAF sta già commercializzando; l’assenza di connettività sulla rete stradale e autostradale – le cosiddette Smart Road – che inibisce di fatto la possibilità di utilizzare appieno i dispositivi di cui i veicoli DAF sono già oggi equipaggiati. 83